Difetto di programmazione
  ● Autore: Squall86

“Ho scoperto la verità, Rinoa.." disse Squall, con gli occhi brillanti.
“Oh.. Squall! Ancora con questa storia?!" ribattè ferocemente lei.
“E’ così Rinoa! Credimi.." era disperato, il fatto che sua moglie non gli credesse lo distruggeva.
“Squall, non può essere come dici tu! Sarebbe assurdo! Un mondo parallelo al nostro.. ma quando mai si è visto?!" insistè Rinoa.
“Amore, ti giuro che è come dico.. e finalmente posso dimostrartelo, se vuoi" disse Squall, fermo nella sua intenzione di andare fino in fondo a quella faccenda.
“Ah si! Come no, certo!" replicò sua moglie.
Squall la prese per mano e salirono in macchina. Rinoa era del tutto scocciata, con i nervi a fior di pelle. Il SeeD guidò l’auto fino alla stazione di Timber, la città dove vivevano ormai già da più di tre anni. Parcheggiò e, dopo aver nuovamente stretto il polso della moglie la trascinò con sè fino alla parete ovest della stazione.
“Eccoci" disse Squall emozionato.
“Beh? E’ un muro.. sarebbe questo il tuo mondo parallelo?" rispose freddamente Rinoa.
Allora, Squall le prese la mano e la spinse verso il muro, finché la mano di sua moglie toccò la gelida parete.. per poi attraversarla!
Rinoa rimase di stucco e tirò subito indietro la mano, inorridita.
“O mio Dio, Squall! O mio Dio!" continuava a gridare.
Il marito le mise una mano davanti alla bocca e la abbracciò calorosamente per tranquillizzarla. Poi, dopo averla liberata dalla sua presa, andò verso la parete e vi sparì dentro. Dopo un secondo, la sua mano destra fuoriuscì dal muro, invitando Rinoa a seguirlo. Rinoa si avvicinò cautamente e si lasciò trascinare attraverso il muro. Chiuse gli occhi.
“Rinoa.. Rinoa, apri gli occhi" le disse affettuosamente Squall.
La ragazza decise di fidarsi del suo amato e lentamente aprì i suoi occhi sognanti.. e rimase abbagliata dalla meraviglia.
Erano totalmente immersi in un atmosfera bianca! Sembrava di levitare in un cielo candido, completamente privo di imperfezioni, perfettamente bianco e brillante. I piedi sembravano poggiare su una superficie solida, ma sotto di essi pareva non ci fosse alcuna pavimentazione. Camminavano nel nulla.
“Oh Squall.. è bellissimo" sussurrò Rinoa, quasi temesse che la sua voce potesse rovinare la perfezione di quel luogo.
“Si, Rinoa, è bellissimo. Ma ora prova a girarti" le disse Squall.
Lei obbedì e quello che vide la lasciò impietrita. Dal punto in cui erano entrati era possibile vedere la stazione di Timber. Sembrava di vedere attraverso una finestra che si affacciasse sul loro mondo.
Attraverso una superficie, di circa due metri per uno, poteva vedere le persone che correvano per non perdere il treno.
“Ma, ma questo.. questo cosa significa?" chiese a Squall, quasi supplicandolo di darle una risposta.
“Significa che avevo ragione amore mio. Questo posto è ciò che gli esperti di videogiochi chiamano difetto di programmazione. Quella sezione di parete che abbiamo attraversato non è stata correttamente impostata in modo tale da impedire ai personaggi di passarci attraverso. E’ per questo che ci troviamo qui. perché coloro che ci hanno creati hanno commesso un banale errore di programmazione" le spiegò Squall.
A Rinoa cominciarono a tremare le gambe.
“No, no.. questo.. questo non può essere vero, Squall" insistette.
“Amore.. ci sono altri posti come questo. Ne sono sicuro. In giro per il nostro mondo, ovunque.
Noi.. noi siamo videogiochi Rinoa. Siamo i personaggi di uno strumento di divertimento per gli esseri che ci hanno creato" continuò Squall.
Rinoa si lasciò cadere sulle ginocchia, con le lacrime agli occhi.
“Ma questo significa che.. O, amore mio, questo significa che noi..".
“Che noi non abbiamo un destino. Che per noi non esiste un Dio creatore. Che adesso sappiamo da dove veniamo e dove andiamo.. Che le nostre vite non hanno nessun significato. Che il nostro
scopo è solo quello di divertire i nostri creatori.. e soprattutto che..".
“Che quando moriremo.. non ci saranno Paradiso e Inferno. Che la nostra non è più profonda di ciò che sembra" continuò lei, interrompendolo.
A quel punto Squall si chinò su di lei e le baciò la fronte e il naso e le guance e poi la sua morbida e tiepida bocca.
“Oh tesoro mio, perdonami! Perdonami per non averti creduto! Perdonami per aver desiderato con tutto il cuore che questo non fosse vero, che le nostre vite valessero qualcosa di più!" pianse disperatamente Rinoa, appoggiandosi sulla spalla di Squall, il quale non potè trattenere le lacrime.
E i due giacquero così.. due statue piangenti, abbracciate in un universo bianco e brillante.
Due anime perdute, ma unite nella disperazione.
Unite.



Fine

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