La Fonte Sacra
● Autore: Spikeus
E allora Tidus la vide.
Vide Yuna singhiozzare in quell'argento liquido. vide Yuna intrisa di pianto in
un'acqua che sembrava spiritica. Vide le sue guance inondate di lacrime cocenti.
Era quello il momento giusto. Voleva dimostrarle che tra loro non c'era solo
amicizia; c'era qualcosa di più.
�Yuna..�
La prese dolcemente per una spalla; lei alzò il viso rigato di lacrime, e lo
vide, con i suoi occhi uno verde e uno blu. Vide Tidus con una luce di
determinatezza negli occhi.
Tidus non esitò oltre. Allungò il braccio con cui l'aveva presa per la spalla
cingendola per la schiena, l'avvicinò a sè e il questo modo la baciò sulla
bocca, vera sorpresa per entrambi; per qualche secondo Yuna stette con gli occhi
sgranati dalla meraviglia.... Un'ultima lacrima le scese lungo la guancia--- Ma
ormai sembrava fuori posto... ma poi si abbandonò alla stretta deliziosa delle
braccia di Tidus, e anche lei lo abbracciò dolcemente, indugiando appena con le
mani sulla sua schiena; voleva godere a lungo di quel bacio, voleva sentire più
che mai quella spirale di respiri. Perso il contatto col mondo esterno,
concentrati l'uno sull'altra, i due udirono solo una dolcissima canzone, appena
sussurrata, che saliva come il canto di un usignolo sui rumori della foresta; e
la foresta stessa si zittì, sentendo quel sussurro dolcissimo tagliare la
normale atmosfera del Bosco di Macalania..
Tidus e Yuna caddero in acqua. Ma ad un certo punto sembrò che l'acqua stessa
divenisse vento, quasi li avesse riconosciuti, due innamorati indissolubili.
Volarono a lungo, sempre stretti l'uno all'altra, e l'unica cosa che poterono
fare fu intrecciarsi la mano sinistra con la mano destra, simbolo del loro,
platonico, certo, ma sempre indissolubile amore. Quando si staccarono
continuarono a rimanere avvinghiati e a volare in quella marea di argento, acqua
e aria, girandosi intorno come se fossero due pesci; Tidus le prese l'altra mano
e fece volteggiare Yuna intorno a lui, guardandola teneramente, mentre lei
rideva in silenzio sorridendo in un modo che Tidus considerava angelico. Ad un
tratto la tirò a sè delicatamente, stacco un mano dalla sua e con questa la
sfiorò con la stessa delicatezza che si usa con una rosa appena sbocciata, con
il dito indice, le sfiorò il mento, la guancia, gli occhi. Anche Yuna usò la sua
mano libera per carezzarlo sulla guancia destra, mentre lui le sorrideva
dolcemente. E dopo questo, quasi si leggessero nel pensiero, si baciarono di
nuovo, volendo godere di nuovo tutto quello che avevano provato prima, sentendo
le loro labbra morbide come la spuma del mare unite, scivolando tra l'aria e
l'acqua; sotto la luce della luna, continuarono a baciarsi, Tidus accarezzando i
capelli biondi di Yuna mentre la baciava, e Yuna incrociando le sue braccia
sulla schiena di lui. Restarono così, tra il surreale e il reale, due dimensioni
completamente diverse unite dal loro amore. Per loro, tutto il resto era aria e
polvere...
Dedicato a tutti i sogni di questa terra, vecchi e nuovi, infranti e viventi... E
ricordate: il verbo sognare non sopporta l'imperativo.
Fine
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