Notte su un prato
  ● Autore: Gabriele

Era una sera calma e, dove nei pressi del Gold Saucer Cloud era coricato nell’erba e guardava l’enorme albero ferreo e le sue luci saettare da un punto all’altro. Tanti suoni arrivavano alle sue orecchie, ma lontani, lontani dall’atmosfera che si era creata in quel piccolo punto del mondo, in quel prato dove lui e Aeris avevano finito di chiacchierare.
Cloud era assorto nei suoi pensieri. La sua missione, la sua vita, Aeris, Tifa e gli altri.. e altri enigmi che non si spiegava, i vuoti di memoria, le amnesie..
Si voltò a guardare Aeris, seduta nel prato, che si voltò verso lui.
Cloud non riusciva bene a capire cosa gli trasmettesse Aeris. Il suo viso era dolce, i suoi occhi stupendi, il suo sorriso riscaldava la sua anima. Cloud stava bene con lei. Ma.. aveva paura. Paura..
“Che stai pensando?" chiese Aeris, coricandosi accanto a lui.
Lui guardò quel viso, per qualche secondo non riuscì a parlare.
“Stavo pensando un po’ a tutto quello che mi sta succedendo.." L’espressione di Cloud era sempre quella.. lontana, cupa e fredda.. ma Aeris vedeva nei suoi occhi un’immensa tristezza.
“Anche io. Mi avete cambiato tutto. Mi hai cambiata" disse lei sorridendo, in tono allegro.
“Io.. Sei tu che hai cambiato la tua vita, io non c’entro niente. Per quanto noi ti potessimo aiutare, sarai sempre tu l’artefice della tua vita" disse Cloud guardando in alto.
“Ma sei tu sei venuto da me, e hai stravolto la mia vita! Hai comprato un fiore.. tutto cominciò lì.. Da quel giorno sono successe tante cose e tu mi sei sempre accanto.. sei la mia Guardia del Corpo.." disse mentre appoggiò la testa sul petto di Cloud.
“Se fosse tutto così semplice.. se io fossi veramente una guardia del corpo, e non quello che mi ritrovo ad essere.." disse con voce bassissima.
“E se io non avessi te come guardia del corpo, sola, con tutti i pericoli che ci apprestiamo ad affrontare.. non credo che ce la farei" disse lei a voce bassa, con occhi sognanti puntati su Cloud, che davano l’apparenza di vedere molto oltre.
Cloud la fissò a lungo. Poi chiuse gli occhi e l’abbracciò.
Sommessamente disse “E se un giorno dovesse accadere..?" ma probabilmente lei non lo sentì.
Aveva paura. Paura di perderla.



Fine

◊●◦□▪._ Rinoadiary.it _.▪□◦●◊