Lo Specchio degli Esuli - Ad alcune cose bisogna credere e basta!
● Autore: Ashley Riot
Capitolo 1: Il potere di Exdeath.
Non è difficile.. credici e ci riuscirai!
Ricordi o pensieri? O nessuno dei due? Ehe..
Quando si svegliò non potè fare a meno di notare che non era dove si ricordava
d'esser rimasto. Sentiva che era sdraiato su qualcosa di morbido. Schiuse gli
occhi di colpo e si mise a sedere sul letto. Sospirando si sfregò con le unghie
la nuca. Guardando intorno a se capì più o meno dove si trovava: ovviamente non
potè comprendere in che zona si trovasse, ma si vide avvolto da pareti di legno.
Era per cui in un'accogliente casetta. Piccola ma piena di roba: in ogni angolo,
accanto ad ogni parete, c'era un oggetto, uno scaffale, una porticina minuscola
o roba accatastata paradossalmente In modo ordinato!.. Non era dove si ricordava
di essere! Era nel bosco, al buio, al freddo.. Era svenuto perché il vento
fortissimo lo aveva sballottato sugli alberi e sui rami acuminati di questi
ultimi. Per cui era ferito, ma non era troppo grave. Oltre una finestra alzata a
malapena vide arrivare della luce. Vide un sentiero di fronte ad una florida
selva, ed un piccolo steccato. Era una bellissima giornata di sole, e la rugiada
che indugiava imperterrita sulle piante e disturbata da nulla, brillava coi
riflessi del sole, il quale era alto nel cielo. I riflessi che entravano negli
occhi di Galuf
<<Quel gran buon uomo, maestà..>>
non lo disturbarono affatto.. Si stiracchiò rumorosamente, sia per il suo lungo
sbadiglio che per lo scricchiolare delle sue ossa. Fu quest'ultimo quasi
impercettibile fragore che distrasse un'altra persona presente nella casa.
-Eneb itnes it?
-Eh?
Galuf si girò di scatto dopo aver sentito una voce femminile che pronunciava
queste parole apparentemente insensate. Vide a non più di un metro da lui una
donna. La vedeva un po' sfocata, d'altronde come tutto il resto.. Si stropicciò
gli occhi e riprese a guardarla con un'espressione molto più inebetita, ma
appena rialzò le palpebre da sopra i bulbi oculari si spaventò a morte nel
vedersi davanti la faccia di quella ragazza. Non per la sua bruttezza (visto che
era una leggiadra donna) ma solo perché non si aspettava che si avvicinasse
mentre si sfregava gli occhi con le mani.
-Mmm.. credo di si!- Rispose Galuf. Dalla sua espressione si capiva che si
aspettava che quella donna (anche se era poco più di una ragazzina dico donna
perché è tedioso usare sempre gli stessi lemmi..) rimanesse sorpresa dalla sua
risposta. Ma..
-Mh.. bene! Sono due giorni che sei.. addormentato.
-Uhm.. Ebbene, madama?
-Ebbene cosa, Don Chisciotte?- rispose quindi lei con un'altra domanda.
-Non vi presentate?
-AHAHAHAHAHAHAHA!.. Ehehm.. scusa. Il mio nome è Kururu.
-Mh?
Galuf aveva già sentito questo nome! Tra tutta la gente che aveva conosciuto
c'era una Kururu? Non per lui! Conosceva bene questo nome.. ma non aveva mai
chiamato così Cara..
-Cara? Sei tu?
-No!
-Impossibile che tu sia un'altra Kururu! Ed è impossibile che tu ti ricordi di
me come è impossibile che tu sia diventata una donna e io non sono invecchiato!
-Ehm.. e tu chi sei?
-Galuf.
-Non mi dice niente. Mi spiace..
-Allora? T'interessa sapere come so chi sei?
-No.
-Eh?..
-Beh.. se vuoi racconta pure!
-Cara.. Tua eri la figlia di un mio fedele vassallo. Non mi ricordo come si
chiama, ma durante una guerra, mi affidò te dicendomi di proteggerti. Lui morì
quel giorno mentre io e alcuni miei uomini fuggivamo con una neonata di nome
Kururu che ho sempre chiamato Cara. Ora, se ho lei davanti, perché? Sono
immortale, o sei cresciuta in un giorno?
<<Deve essere importante 'sto qua, eh?>>
Cara gli chiese:
-Da quant'è che non mi vedi?
-Un anno.. approssimativamente.
-Allora.. è proprio colpa di questa distorsione!
-Che distorsione?
-Anni fa un essere chiamato Exdeath ha creato coi suoi poteri una dimensione
parallela! E' un'entità malvagia.. Nella dimensione in cui vive lui uccide a più
non posso e scatena guerre tra popoli e città. Adora uccidere la gente, e ha
creato una dimensione in cui far soffrire la gente atrocemente per anni prima di
ucciderla. Ti svegli una mattina in un mondo con persone, posti, usanze, lingue,
religioni, leggi.. totalmente diverse! E secondo i miei calcoli io e te siamo
nati nello stesso giorno e rimasti vittime del maleficio di Exdeath.
-Che intendi? In un mondo diverso ci si può abituare.
-Non se è radicalmente diverso: in questa dimensione c'è uno spazio tanto vasto
che Exdeath mischia la storia di pianeti che furono coi luoghi del nostro
pianeta creando distorsioni temporali pazzesche e assurde! Qua o là si beve solo
gelatina di vermi e non si sa cos'è l'acqua!- aggiunse con riluttanza.
-E.. che vuol dire che siamo nati nello stesso giorno?
-Ricordi il giorno in cui mio padre, chiunque egli sia, ti ha consegnato me per
proteggermi?
-E allora?
-E' stato un anno fa.. paradossalmente!
-Un anno?! E come ci sei arrivata a 'sta conclusione?
-Se sei qui vuol dire che sei nato.. non proprio nello stesso giorno i cui sono
nata io, ma in quello prima! Tu sei caduto nella trappola di Exdeath a un anno
il giorno prima di me, e un anno dopo ci sono caduta io, e ora ci siamo
incontrati!
-Un momento.. io non mi sono mai accorto di non essere stato in un mondo per me
atipico per quasi un anno! Com'è possibile?
-Lo è! E lo è stato anche per me. Altrimenti starei morendo dall'angoscia e
dalla voglia di morire! E se questo accadesse Exdeath farebbe si che le armi
diventassero intangibili per non farmi suicidare.. vuole solo farci soffrire..
Comunque ti spiego. Siamo caduti nella stessa distorsione quando avevamo neanche
un anno, e non eravamo assuefatti al mondo in cui vivevamo prima perché non
avevamo mai vissuto, capisci Galuf? Mi segui fin qui?
-Credo di si.. Poi?
-Cambiando epoca nella quale si vive si può stare anni indefiniti ad attendere
tra i maligni tunnel fittizi spazio-temporali che trasportano noi ignari nelle
distorsioni, per cui tu sei cresciuto lì come me, ma ci è sembrato un istante,
perché Exdeath ha fatto in modo che qualche decina di anni trascorressero prima
solo per te, e per ogni individuo in modo da ingarbugliare ulteriormente le
epoche.. Quanti anni hai?
-Trenta!- rispose lui.
-Io venti. Tu hai aspettato di più. Sei sceso in un punto più lontano della
dimensione. Avantieri notte Shirokinu-katsukami mi ha portato te dicendomi che
eri leggermente ferito e che avevi perso i sensi per una tempesta. Dove eri
diretto?
Galuf spalancò gli occhi.
-Hai detto Shirokinu-katsukami? Intendi il capo degli Esuli Jhiro-nioghetsu??
-Conosci gli Jhiro-nioghetsu?
-Si! E tu come li conosci?
-Come io sto dicendo a Galuf la verità su ciò che gli è accaduto
Shirokinu-katsukami l'ha detta a me! Siamo entrambi qui da circa un mese e gli
Jhiro-nioghetsu mi hanno aiutata! E' stata una fortuna incontrarli! Loro sanno
tutto, vivono in eterno. Si possono teletrasportare, per questo ti hanno portato
da me in pochissimo. Dove eri diretto?- persistette Cara. -E come conosci gli
Esuli Jhiro-nioghetsu?
-Ah.. Sono partito una settimana fa perché dovevo andare a trovarli per chiedere
loro se potevano prestarmi il loro specchio.
-Lo specchio degli Jhiro-nioghetsu?
-Si..
Galuf si alzò in piedi e si diresse verso una delle due porte della casetta; la
aprì senza pensarci due volte e la oltrepassò. Fuori come aveva visto c'era solo
un sentiero infinito che andava sia a dritta che a manca con davanti un bosco.
Dietro di lui, dopo la casa di Cara ce n'erano altre. Era un piccolo villaggio.
Essendo mattina presto la gente stava ancora dormendo, per cui c'era ancora
silenzio. L'unica cosa che si sentì fu la voce di Cara, la quale era appena
uscita di casa, che diceva a Galuf mettendogli la mano sulla spalla:
-Allora, visto che conosco Shirokinu-katsukami e gli altri.. ti posso anche
aiutare.
-Davvero, Cara?
-Certo! Ma.. a che ti serve? Lo ha ordinato qualcuno?
-No!..
-E allora, messere?- ribattè sorridendo lei.
-Possiamo parlarne fra un po'?
-E nel frattempo cosa fai?
-Credo di essere ancora un essere umano e ho bisogno di sgranocchiare qualcosa.
Dov'è il mio zaino?
-In casa. C'erano vivande?
-A iosa.
-Allora muoviamoci..
Capitolo 2: le due soldatesse.
Dopo essersi abbuffati come suini Kururu (o meglio Cara) disse a Galuf che
conoscendo bene gli Jhiro-nioghetsu sapeva che il viaggio da affrontare era
alquanto duro, per cui era meglio partire con qualcheduno che sapeva combattere
impeccabilmente..
-Dirigiamoci verso le case di Lenna e Faris. Sono due soldatesse perfette!
-Mmm..
-Che c'è?- chiese in fretta lei..
-Ehm.. è che mi trovo un po' a disagio a viaggiare con gente che non conosco..
-Conosci me!
I loro sguardi s'incrociarono. Si stavano guardando come due giovani innamorati.
E lo erano. Ehe.. Fu Cara a distogliere lo sguardo. Si alzò in piedi. Si diresse
verso una specie di armadio, cercò di aprirlo, ma c'era un lucchetto.
-Maledizione.. Dove saranno ora le chiavi?
Fece un passo indietro e sferrò un calcio con.. neanche troppa forza, per lei,
che spaccò in due lucchetto e armadio facendo restare Galuf a bocca aperta.
-Ma..- cominciò lui -Non sarebbe stato più adeguato fare uso di un filo ferreo
affinché la tua entità avesse avuto la possibilità di far scattare il meccanismo
del lucchetto con delicatezza senza arrecare danni incommensurabili ai mobili
della tua abitazione?
-No.
-Aha.. E.. che c'è lì dentro?
Mise una mano dentro a ciò che rimaneva dell'armadio e quando la tirò fuori in
essa stringeva uno stranissimo fodero: come quello di una katana(1), molto lungo
e curvo.. come quello di un machete(2), ma molto largo. Lo spessore era più
simile a quello di una wakizashi e le decorazioni simili a quelle di una
jakotsuto(3). Era un vero misto di spade in stile alquanto orientale. Che
c'entrava l'oriente della Terra lì?! Exdeath, mischiando luoghi e tempi, mischiò
la Terra, più specificatamente il Giappone, lasciando nella parte di Galuf e
Cara uno stile orientale per i nomi, tutto qua. [..] Il fodero stava in una teca
quasi intatta. Quando Cara lo prese Galuf notò che erano due guaine. Una
attaccata all'altra, ma con il buco destinato a contenere la lama da parti
opposte. Le spade erano due..
-Dove hai preso quelle spade?
-perché vuoi lo specchio degli Esuli?
-Uff..
-Ah.. sono le spade di Shirokinu-katsukami. Me le ha regalate. Lui ne ha
un'altra, la Sh�nk�c�-soùm�. Queste si chiamano Fein. Sono le mie fedeli Fein,
ma non le ho quasi per niente usate! In fondo sono una ragazza inoffensiva. Come
no.. Ora, se non ti è di disturbo, mi dici lo specchio degli Jhiro-nioghetsu a
che ti serve?
-Ah..- Galuf pensò molto. Poi disse:
-Il mio maestro mi commissiona dei lavori.. Ma non so se lo fa a fin di bene data
la drasticità delle sue decisioni..
-In breve ammazzi la gente per lui!
-Ehm.. si! Visto che è il mio maestro da poco, c'è ancora, no?
-See..
-Si.. Lo specchio degli Jhiro-nioghetsu può leggere nell'anima della gente. Per
scoprire se uccido per lui solo i malvagi e non i buoni solo perché gli piace
seminare morte e dolore, ho bisogno di quello!
-Aha..
-Mi aiuti, allora?
-Mi sembra di aver già risposto!
-Grazie..
-Okay! Andiamo dalle soldatesse!
Cara impugnò le Fein, e le legò col foderò alla vita con una cintura esigua. Le
case di Lenna e Faris erano non troppo lontane da lì, vicino al confine del
villaggio. Fu Cara a bussare alla prima porta, quella della casa di Lenna.
-Chi è?..- una voce dall'interno.
-Kururu. E' importante!
L'uscio si spalancò immantinente. Davanti a Galuf c'era ora una donna muscolosa
e vestita a metà da guerriera, perché aveva solo il pezzo di sotto di
un'armatura, e sopra una maglietta smanicata bianca.
-Uh.. Ossequi, madama..- disse lui inchinandosi.
-Mmm.. chi è il Don Chisciotte, Kururu?
-Uh.. è Galuf. E' a lui che dobbiamo fare un favore.
-E che ci guadagno?
-Soldi?
-Mi sta bene. Quanto?
-Niente?
-Ottimo.
-Mai sentito parlare di amicizia? Fa' un favore alla tua amica!..
-Certo che ti faccio un favore, ma perché dovresti aiutarlo?
Cara indugiò molto. Infine disse rialzando lo sguardo:
-Sento che è il mio destino, visto che io conosco gli Esuli Jhiro-nioghetsu e a
lui serve il loro specchio. Ho la sensazione che sia il mio inevitabile fato,
Lenna.
-Capisco.. Non sarà più una tua impressione?
-No.
<<Come sei rigida..>> -Vabbè.. Hai al tuo fianco la mia Man-chujèn.
-Grazie. E Faris?
-Ahh.. ultimamente quella ragazza sta male. Non so che ha! Non guarisce! Ha la
febbre alta! Non si è mossa quasi per niente, ultimamente, se non per motivi..
fondamentali!
-Po'raccia! Beh.. Allora facciamo a meno di Faris?
-Si. A che ti serve lo specchio degli Esuli?
-A.. vedere se ho servito il male- rispose Galuf.. -uccidendo persone che il mio
maestro riteneva malvagie.
-Lo specchio guarda in profondità.. non nel corpo, ma nello spirito! Se il
risultato sarà negativo non sarà stato comunque un viaggio inutile..- disse Lenna.
-Avrai avuto la certezza di servire il bene togliendo la vita a delle persone
malvagie rendendole inabili di prendersi la vita degli innocenti inutilmente. E
poi mi sono arrugginita. Devo combattere un po', eh?
-Ne convengo.. Non sarà un viaggio inutile comunque..- disse languente.
-E mo' che si fa?
-Tu che dici, Kururu? Si va!
-Grazie dell'aiuto. Sarà però un peccato non poter scagliare la furia suprema di
Shikuhura� con l'unione Fein, Man-chujèn, Menchurien Ky�hù..
-Concordo..
-Eehhhhh? Ma che lingua è?
Galuf ovviamente non capiva nulla..
-Oh.. La furia di Shikuhura� è l'unione magica delle nostre armi. Finora ha
ucciso qualunque nemico e superato qualunque corazza o barriera!
-Uh!..
Capitolo 3: prima della partenza..
Allora Galuf e Cara si diressero verso la casa di Faris per vedere come stava
mentre Lenna si preparava per il viaggio. Giunti di fronte all'uscio fu Galuf a
bussare. All'inizio nessuno rispose. All'inizio.. ma neanche dopo.
-Rendetemi una risposta se ci siete, signorina Faris!
-CI SEI?! Se c'è sta male.
-Già. Andiamo via, Cara..
Quando si girò, Galuf sentì un rumore strano provenire dal terreno vicino alla
sua gamba. Abbassò prontamente lo sguardo e vide infilzato nel terreno un ago
lungo e spesso con una fortissima aura blu.
-Eh? Cos'e quell'affare?- chiese Galuf.
-Ehe.. FARIS, LUI E' UN AMICO! NON TEMERE!- gridò Cara guardando sul tetto di una
casa piuttosto lontana da lì.
-COME HAI FATTO A INDIVIDUARMI COSI' PRESTO?- fu la risposta.
Una forma oscura volteggiava. Con un solo salto arrivò a posare i piedi sul
terreno davanti a Galuf e Cara partendo dal tetto su cui era a circa venti
metri. Galuf rimase esterrefatto da due cose di quell'ombra che si presentò
davanti a lui: la bellezza esteriore e una cosa che lo spaventò, fu come era
armata fino ai denti.
-Ciao, Faris!
-Ciao, Kururu!
Si stinsero la mano.
-Non stavi male?
-Guarita!
-Guarita in fretta, eh?
Annuì alquanto vistosamente. Poi Faris guardò l'ago conficcato nel terreno e
disse:
-Menchurien Ky�hù, torna da me..
L'ago si staccò dal terreno e dopo che lo prese in mano lo mise a posto in un
sacchetto posto in una tasca all'interno del vestito da ninja (o meglio da
kunoichi) di Faris.
-Chi è 'sto Don Chisciotte?- chiese alludendo a Galuf.
-Se mi chiamate così, madama, dovete avermi sentito! Avete un udito ammirevole!
-Se, certo.. A cos'era dovuta la tua visita, Kururu?- domandò girandosi verso
Cara e cercando di non calcolare l'esistenza di Galuf, cosa che non s'accorse
d'aver cercato di fare.
-Sii gentile con lui! Infondo è lui il motivo della missione che dobbiamo fare!
-Che genere di missione?
-Domanda scontatissima..
-Embè?
-Già. Gli serve lo specchio degli Jhiro-nioghetsu.
-E perché dobbiamo aiutarlo?! Serve a tutti!.. Eheheheheh..
-Io lo aiuto perché è un mio amico. Lenna lo aiuta perché è mia è mia amica e io
sono sua amica..- alludendo a Galuf. -E.. tu?
-Io?
-C'aiuti?
-Mmm.. che ci guadagno?
-Uffa! Tutte uguali le kunoichi(4)..
-Perdonate l'intrusione nella vostra pregevole discussione.. Ma che diamine è una
kunoichi?
-E'.. una ninja! Una donna ninja! Come uno shinobi(5) ma lavora per conto
proprio.
-Esattamente!- aggiunse Faris.
-Bene! Sei pronta per intraprendere un viaggio lungo e pericoloso nel quale
andranno sconfitte creature crepuscolari e il che necessiterà il tuo impegno
fisico e mentale?
-Beh.. Ok. Si va. Quando si parte? Io sono pronta!
-Anche a combattere ronin(6) fantasma e oni(7) mostruosi che incontreremo
probabilmente?(8) Stai tranquilla, non incontreremo nulla di tutto ciò. Sto solo
dicendo idiozie tanto per fare qualcosa. perché dovremmo incontrare oni e ronin
fantasma, poi?..
-Basta!.. ho detto di si! Non far si che mi defili dalla missione esternandomi i
pericoli che corro portando essa a termine!
-Ah.. Linguaggio familiare dalle mie parti!- disse Galuf con un sorriso inebetito
in faccia e con gli occhi socchiusi. -Ma.. Oni, ronin, shinobi, kunoichi.. ne
avete per molto?
-Si.
Capitolo 4: il villaggio di Karlinco.
Esattamente alle tre del pomeriggio di quel giorno i quattro partirono per
andare a trovare gli esuli Jhiro-nioghetsu. Dopo qualche ora di viaggio, durante
le quali le tre amiche chiacchieravano e ridevano mentre Galuf stava dietro di
loro con la testa abbassata e un'atrabiliare espressione in volto, Faris andò
vicino a lui e gli chiese:
-Te la cavi a combattere?
-Io? Sentite, non dovete sforzarvi di venirmi vicino e parlarmi. Se non vi sto
simpatico che sia.. non fate finta di essermi amiche! è anche peggio di avere i
componenti del gruppo di cui faccio parte contro.
-Lo sapevo, te la sei presa.
-No!!!!
-E allora perché hai detto così?! Non ce l'abbiamo con te, idiota! E ora, dopo
aver smesso di darmi del voi, rispondi alla mia domanda!
-Si.. io.. non sarò certo alla vostr.. tua.. altezza, ma me la cavo. Sono di certo
più lento e maldestro di te.. ma riesco a colpire una montagna ad occhi chiusi se
mi impegno e mi ci appiccico, al monte..
-Tsk! Ti sottovaluti..
-Non mi credi?
-Allora provami la tua inabilità nella lotta corpo a corpo.. Per quanto io possa
essere tutt'altro che degna d'onore sono forte anche nel combattimento normale
oltre che nel colpire nell'oscurità come tutte le kunoichi!- disse fermandosi.
-Faris.. Non è il momento.
-Andiamo, Lenna! Non sarà poi così fifone da defilarsi da una battaglia contro
una donna!- cianciò dilungandosi cinicamente.
-Non m'interessa se sei maschio o femmina! Se mi uccidesse una donna non sarei
più triste di essere morto. Me ne frego! Mi vuoi ammazzare?! Se tu volessi mi
potresti uccidere quando vorresti!!
-Wèh! Non t'incavolare!
-Basta. Che compagni siamo se combattiamo tra di noi!
-Non sarebbe una cosa seria! Il primo che avvicina la lama al corpo
dell'avversario si ferma e ha vinto. Ci stai?
-Mmm.. Cara, tu che dici?
-Cara?- chiese Lenna.
-Si, mi chiama così da quando sono nata!- rispose Cara.
-Bah!
-Ad ogni modo potresti anche accettare la sfida! Un po' di allenamento ti farà
bene!
-Già, mostraci le tue doti, Don Chisciotte!
-Allora, alla maniera più professionale in cui si può fare, vi porgo i miei più
servili ringraziamenti, però il mio io non gradisce che mi scanni con un altro
essere umano senza ragione. Per cui temo che dovrò defilarmi in men che non si
dica dalla competizione in partenza. Distinti saluti. Galuf.
E continuò a camminare superando anche Cara e Lenna dopo aver declinato
l'invito.
Ai lati del sentiero c'era ancora quel bosco che c'era davanti al villaggio di
Faris, Lenna e Cara. Ma dopo qualche metro si apriva in uno spiazzo
pantagruelico, nel quale c'erano campi e casette. Sotto di esse c'era terra
rossiccia e rari fili d'erba. Tra i rami degli alberi più alti, quelli che
delimitavano il villaggio, passava un filo di luce solare che illuminava
leggermente l'ambiente. Il leggero venticello faceva muovere l'erba e le chiome
degli alberi con un rilassante suono simile al lontano scroscio di una cascata.
Aveva l'aria di essere un villaggio povero, ma oltre alle casette c'era su una
montagna oltre il paesello un castello davvero smisurato.
-Uh!
-Wow! E'.. è enorme quel castello lì!
-Ma.. com'è possibile?
-Cosa, Lenna?
Lenna si avvicinò al villaggio seguita dagli altri.
-Avete sentito gli abitanti? Hanno detto che il signore del castello ha messo
una nuova tassa. E questa potrebbe essere la tassa che li impoverirà!
-Mh? Come hai fatto a capire tutte queste cose?
-Li ho sentiti!- indicò un vecchio che parlava ad un gruppo di persone con le
mani nei capelli per la disperazione. -Ha detto che Karlinco è diventato pazzo.
Avido.. Il vecchio ha detto che ha saputo che Karlinco ha messo un'ulteriore
tassa per arricchirsi di più, ma il che li impoverirà del tutto!
-Eh? Aiutiamoli!
Galuf non ci pensò due volte e si diresse velocemente verso il vecchio. Gli
chiese:
-Chi è questo Karlinco, signore? E' il signore di questo castello?
-Eh? Si.. Non gliene importa niente di noi. Ci spolpa fino all'osso colle tasse,
e noi rimaniamo senza un soldo.
-perché non ve ne andate da qui?
-perché.. non ce lo permette.. L'unica volta che ci abbiamo provato ha ucciso
molti di noi, e non ci permette nemmeno di ribellarci. Moriremo..
-No! Faris, Lenna, Cara.. Li aiutiamo?
-Ovviamente. Così il viaggio diventa un po' più eccitante!- disse Faris.
-Ma..- cercò di dire il vecchio.. -Volete affrontare Karlinco da soli? E'.. è una
follia!
-Zitto. Se vuoi che salviamo il tuo villaggio lasciaci fare.- proferì con
noncuranza Lenna. -Come si arriva alla montagna?
Una donna del villaggio si fece avanti
-N-n-non molti lo sanno. Ci sarebbe una galleria che conduce a un sentiero sul
valico che porta al castello di quel bastardo di Karlinco!
<<Mmm.. è visto con livore o cosa? Deve torturarli davvero con queste tasse!>>
-Bene!- sbottò Galuf. -Questo allungherà il nostro viaggio di qualche giorno, ma
almeno salveremo voi, no?- disse spavaldamente..
-Ah.. Ma.. siete sicuri di voler affrontare quel maledetto despota?
-Si, non ti preoccupare.
-Andiamo!
-Che cosa?- chiese Faris stupita a Galuf. -Vuoi andarci camminando?
-Beh.. lo so che ci vorrà un po', però..
-AHAHAHAHAHA.. Un po', eh?
-Bene! Cosa consigli di fare?!- disse un po' astiosamente..
La kunoichi, vedendo che l'aria di sufficienza di Galuf diventava sempre di più,
smise di ridacchiare e lo guardò rabbiosamente per un attimo. Poi lo prese, se
lo mise sulle spalle e correndo alla maniera dei ninja, in un secondo arrivò ai
piedi del monte oltrepassando tutto il lungo villaggio. Giunta là si abbassò di
poco un attimo, scrutò la roccia sopra di lei e balzò! Arrivò al primo spigolo
di roccia che aveva individuato con semplicità e volteggiando ne raggiunse un
altro alla sua destra per raggiungerne un terzo a trenta metri sopra di lei con
un salto. Tutta la montagna fu percorsa così, a balzi sulle rocce
velocissimamente, per pochi minuti. Quando arrivarono in cima, sul sentiero che
conduceva al castello di Karlinco, Faris fu sorpresa del fatto che Galuf non
avesse gridato neanche un istante. Scoprì il perché quando notò che aveva perso
i sensi! Ehe..
-Accidenti, Don Chisciotte! Che ti serva di lezione! Per quanto non degna
d'onore non hai il diritto di trattarmi così, maledizione!
Poggiò il corpo di Galuf sulla morbida neve. Alzò lo sguardo verso il castello e
notò che il sentiero del valico era molto corto (almeno per lei!).
Capitolo 5: il primo enigma.
Quando tutti furono sulla montagna aiutati da Faris e Galuf si ridestò,
quest'ultimo disse:
-Abbiamo viaggiato molto più di quanto pensassi!
-perché?- chiese Cara.
-Qui, come vedete, non ci sono nomi tipo quelli che usate voi! Sono più o meno
medievali o roba simile.. Karlinco!.. Siamo da un'altra parte della distorsione!
-Beh..- disse Lenna. -Non è che abbiamo viaggiato poi così tanto.. E' che la
nostra parte finiva presto se andavamo verso est rispetto al nostro villaggio.
Altrimenti era molto ma molto vasta!
-Ah.. Ha senso, egregia!
-Anzichè cianciare incessantemente, che ne dite di ammazzare Karlinco?
-Concordo!- disse Cara.
-Andiamo!- disse ancora più spavaldamente Galuf.
Mentre Lenna e Cara si allontanavano e Galuf cercava di fare altrettanto, Faris
lo fermò tirandolo dal pregevole colletto.
-Uh!..
-Senti, misantropo beneducato.. mettiamo in chiaro una cosa: so di starti
antipatica, e la scenata di prima era un pretesto per farmelo appurare. Ma non
mi sento in colpa! Hai fatto tutto da solo, e mi hai anche risposto male solo
perché ti sei sognato che ti odio! Da dove ti salta fuori?!
-Datti una calmata, dannata!
-Eh? Senti, basta che non mi tratti più male per cose di cui non hai la
certezza. Se hai dubbi basta chiedere, ma sappi che non mi stai antipatico. Tu
ti rendi antipatico, dannazione!! Sei talmente precisino che faresti rompere le
palle ad ascoltarti anche al nobile con la bocca a culo di gallina più precisino
che ci sia!
-Ehi.. invece di sbottare così.. con 'ste cacchiate perché non ne parliamo con
calma?
-Già. Allora: tu credi di starmi antipatico. Non è vero. Te l'ho fatto notare,
ma tu mi hai trattato male lo stesso..
-Tsk! Sei troppo orgogliosa!
-Eh.. e tu allora! <<Tsk! Mi rinfaccia di essere quello che è lui!!!!>>
-Quando non hai che dire.. è questo che dici?
-Basta! Non cercare il pelo nell'uovo! Cerchi solo di trovare qualcosa che possa
nuocermi!
-BASTA! STAI ZITTA!
-Tsk! Non mi spaventi alzando la voce, degenerato!
Galuf andò avanti senza calcolarla. Lei gli gridò:
-Sei un debole! Ti fai plagiare facilmente! Ti sei fatto imbastardire da tutta
la gente che hai incontrato! Ho capito subito che tipo sei, Galuf!!
-Tsk! Stai zitta, dannata!
Con un balzo la kunoichi lo raggiunse solo per poterlo superare con aria di
sufficienza, ma Galuf non se ne curò. Saltò un paio di volte e percorse l'intero
sentiero innevato in meno di un minuto benchè fosse ancora lungo. Era ora di
fronte al castello di Karlinco. Galuf le gridò dietro:
-Esibizionista!
-Tsk! Io faccio quello che so fare, megalomane! E anche tu: rompere le scatole!
-BAH!..
-Ma perché ora si trattano così??- chiese Cara a Lenna.
-Bah.. e che ne so. Si vede che lei sta antipatica a lui e viceversa!
-Mmm.. può darsi! Per una sempliciotta come Faris è probabile. E' un essere
ibrido: saggio e citrullo allo stesso tempo!..
Dopo qualche minuto di cammino i tre giunsero dov'era arrivata Faris. Si
trovarono davanti ad un enorme portone rosso con decorazioni in legno e oro. Era
alquanto strambo.. Davanti ad esso c'era Faris seduta che contemplava
attentamente un'incisione sul grande portone.
-Che cos'è quello?- chiese Lenna a Faris alludendo all'incisione..
Non ebbe risposta. Faris chiuse gli occhi come per concentrarsi..
-Ma.. è un enigma!- disse Cara indicandolo.
-Mmm..
-Ma che cosa vorrà dire?
Sul grande portone rosso c'era scritto:
Otircsnas li :atrom
Augnil anu ni am
Erapmocs inimon
Ol es!
-Eh?- disse Galuf dopo aver letto.
-Mmm.. Faris hai capito qualcosa?
-Si.
-perché i due punti sono attaccati alla parola?
-Beh.. è molto semplice, Galuf.- rispose Faris alzandosi in piedi. -Va letto al
contrario! Allora i due punti attaccati alla parola atrom hanno senso. Rovescia
la parola atrom!
-Ehm.. Morta!
-Esatto!
-Ma.. è vero!- disse Cara con meraviglia.. -Se lo nomini scompare ma in una lingua
morta: il sanscrito. I due punti sono attaccati alla parola per farlo capire, ma
le prime lettere anzichè le ultime sono in grande..
-Il sanscrito? L'ho sentito nominare..- disse Lenna. -Esiste anche qui nella
distorsione, ma non si usa più. Credo che Karlinco non sia poi così stupido!
-Mmm..- Galuf si avvicinò. -Cos'è che sparisce quando lo nomini?
-Vorrei che fossi tu, Galuf.- disse Faris, e a differenza di quello che pensava
Galuf si girò e sorrise senza traccia di sarcasmo.
-..Ma.. credo che sia il silenzio!- continuò la ninja.
-Ma certo! Se invochi il silenzio non c'è più, perché per nominarlo parli e lo
fai sparire!
-Ehe.. Bene! Ma.. Come diavolo si dice in sanscrito silenzio?
-Mmh.. MAUNA!- berciò Lenna al portone, e si spalancò.
-Uh.. Ci abbiamo messo poco!
-Ehe.. è una delle pochissime parole che mi ricordo di 'sta lingua!..
Capitolo 6: il labirinto.
I quattro compagni varcarono la soglia. L'interno della fortezza era
apparentemente deserto. A destra c'era un corridoio lunghissimo; a sinistra
c'era un corridoio lunghissimo; davanti c'era un'enorme scalinata che portava ad
una ramificazione minuscola di corridoi. Le pareti erano per metà di mogano. A
metà c'era una striscia in rilievo d'oro brillantissimo, e sopra di questo vi
era il resto del muro coperto di velluto color sangue arterioso. Le scale erano
larghissime, e ai lati di esse c'erano due finestre molto grandi e alte con i
vetri divisi da una linea d'ottone e due tende ripiegate una verso destra e
l'altra verso sinistra legate con un filo dello stesso materiale delle tende
(velluto scarlatto) ma con un cerchietto d'argento. Particolari che notò
soprattutto Faris con la sua vista disumana. Ogni corridoio aveva posto a ognuno
dei due lati un bastone molto ma molto simile ad uno shakujo(16)..
-Però!.. Dev'essere povero 'sto Karlinco, eh?!
-E già!
-Bene. Da che cacchio di parte andiamo?
-Ah.. ecco.. ehm.. Boh!
-Ottimo. Questo castello è un dedalo deserto!!!
Dai corridoi ai lati provenivano dei rumori indefinibili. Misteriose creature?
Mostri? Oni?
-Che diavolo è 'sto rumore?
..Nessuno dei tre proferì verbo.
-Beh.. Non senti il rumore metallico? Sono un milione di spade che sbattono l'una
sull'altra, e la stranezza di questa fortezza rende l'eco un ambiguo suono
indecifrabile.
-Ah.. allora ci dev'essere un combattimento alquanto lontano da qui!
-Già.. Ma da dove diavolo viene??- Chiese Cara
Faris si concentrò un momento. Poi sbottò:
-Su. Il corridoio a destra.. sopra le scale.. Una stanza angusta che modifica il
suono e poi.. Si ferma! Si sentirebbe meglio sennò! Una stanza enorme, ma è
chiusa!! Viene da lì, è l'unica. <<Si, è palese.>>
-Bene. Andiamo!
Galuf era ancora sorpreso dalle capacità di Faris! Salirono l'enorme scala senza
difficoltà; si diressero verso il corridoio a destra e non seguirono alcuna
ramificazione. Faris era davanti a tutti.. Si fermarono d'improvviso. Una stanza
angusta c'era, ma..
-Che diavolo.. Ma a che cacchio serve 'sta stanza..
-A complicarci le cose..
Il corridoio si fermava per colpa di un vetro che stava davanti alla strada.
C'era su di esso solo un piccolo buco! Oltre il vetro si potevano vedere
benissimo due slarghi a destra e sinistra larghi un metro e lunghi uno e mezzo.
Creavano una stanza angusta!.. Oltre gli slarghi c'era un vetro uguale all'altro.
-Che si fa?
Il rumore diventava più forte.
-Lo spacchiamo. MAN-CHUJèN!
Lenna scagliò con tutte le sue forze il suo shuriuken di ghiaccio sul vetro, ma
l'unica cosa che s'infranse fu la Man-chujèn. I pezzi non toccarono neanche a
terra che tornarono in alto per ricomporre lo shuriuken precisamente com'era
prima senza produrre il benchè minimo rumore. Tornò poi in mano di Lenna.
-Maledizione! E' infrangibile!
-Prova tu, Galuf!
-Io? Ma non ho usato neanche � volta un'arma!
-Cosa?
-Io non so se so combattere!
-Capisco.. Vedi che serviva se ci allenavamo quella volta?
-Beh..
-Allora come fai a uccidere i nemici del tuo maestro?
-Sono loro che sono scarsi, non io che sono bravo!
-Tsk! Tanto non si rompe!- disse Cara gagliardamente cambiando discorso.
-Allora dobbiamo agire diversamente sfruttando quel buco, no?
-Eh! Ma come?!
-Mmm.. Forse è infrangibile solo dall'esterno!
-Già..- concordò Faris.
-Oppure dobbiamo premere quel pulsante!- disse Galuf. Stava indicando un
pulsante rosso nello slargo a manca. Come avevano fatto a non notarlo gli altri,
che a differenza di Galuf avevano un cervello??
-Uh!.. Geniale, Galuf!
Faris mise una mano in tasca e quando la tirò fuori aveva in mano uno dei suoi
aghi con l'aura blu. Quell'aura aveva un effetto sulla vista degli esseri umani
molto strano..!- Come guardare attraverso un fuoco blu.. Faris disse:
-Menchurien Ky�hù!.. Premi quel pulsante!
L'ago oltrepassò il forellino e si diresse verso il pulsante. Quando si conficcò
in esso i quattro compagni si sentirono mancare la terra sotto i piedi nel vero
senso della parola!..
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!
Restarono in caduta libera per un tempo indefinito, finché non caddero su
qualcosa di né tanto morbido né tanto duro, ma abbastanza morbido da non
uccidere i quattro compagni.
-Urgh.. - esclamò Faris alzandosi con una mano sulla nuca. -Ottima idea, Galuf!-
continuò sarcasticamente.
-Ah.. Che dolore inenarrabile!
-Ah.. Ma.. Dove siamo ora?
Il rumore di spade era ancora più forte ora. Faris, Cara, Lenna e Galuf si
alzarono indolenziti. Si diressero verso un altro portone rosso come quello
principale del castello di Karlinco ma molto più piccolo sulla parete davanti a
loro. La stanza in cui erano era vasta, ma non troppo. Il tatami(14) su cui
erano atterrati li aveva salvati perché morbido. Il resto del castello era
lastricato di legno. La camera aveva tutte le pareti verdi e dorate.. Il tatami
(anche più morbido del normale) era solo al centro, come se la caduta fosse
prevista. Il resto della stanza aveva specchi come pavimentazione! Per terra
c'erano dei piccoli buchi con sopra una grata piccola e tagliente. Da essi
veniva un fumo verde che non si disperdeva nell'aria, ma restava lì e creava
forme strane. Guardando oltre uno di essi posto nell'angolo sud-ovest della
stanza Lenna notò che sotto di loro c'era un'altra camera, ma molto più buia e
senza le fiaccole ai muri per diffondere luce nella grande sala degli specchi..
-Credete che dobbiamo aprire quel portone?
-Mmm.. sopra c'è un altro indovinello del cavolo!
-Merda!- esclamò Galuf.
-Ehi..- ringhiò Cara. -E dove le hai lasciate le buone maniere a cui sei
abituato, messere?!
-Me ne sbatto! Ha ragione Faris: mi sono fatto influenzare dal carattere delle
persone che ho incontrato nella mia vita, anche se sono state poche. Molto
poche.. Non ho un carattere mio! Non sono sincero quando parlo professionalmente
da Don Chisciotte! E.. me ne sono accorto or ora!..
-Capisco.. Allora dammi una mano con quest'enigma.
-Mmm.. Quel Karlinco non è uno stupido!
Sul portone c'era incisa la forma che si fa per giocare a tris con in ogni
spazio un 1. Sotto il tutto c'erano tre pulsanti: uno con su scritto il numero
1, uno col numero 2 e infine l'ultimo pulsante con sopra il numero 3.
1 1 1
1 1 1
1 1 1
3
1
2
-Beh.. La soluzione.. non è di certo il 2!
-perché?- chiese Cara a Lenna che aveva elucubrato ed esternato quell'ipotesi.
-Guarda.- si avvicinò. -La soluzione più banale potrebbe essere 1. Ma se dividi
la somma degli 1 per il 3 il risultato è quest'ultimo!
-Con molta fantasia ha senso!! Non ne siamo sicuri, però!
-Mmm..- Galuf s'avvicinò con una professionale faccia pensierosa, finché sbottò:
-Per me è di certo il tre, perché sommando tutto ciò che non è un tre il
risultato è tre! Sommate gli 1 verso ogni direzione! Esce tre! E sommate le
altre due soluzioni tra loro!.. Tutto dice tre tranne il tre! La soluzione è
nell'enigma.. per gli occhi di chi sfrutta le sue capacità cerebrali! Ne siamo
tutti capaci.. nessuno è negato nel pensare, ma dipende da come ci si applica! Se
si ha buona volontà, le soluzioni ai problemi saranno un'inevitabile conseguenza
dell'impegno! Applicandosi, corpo e spirito diventano forti! Non si deve però
avere fretta, se ne si ha voglia per davvero. Chi vuole apprendere se ne
infischia di strafare perché sa che sta usando con giudizio il tempo che gli
viene concesso! Il genere umano potrebbe non finire mai, e qualcuno che continua
le tue opere ci deve essere! A meno che non mi stia contraddicendo dato che gli
dei vogliano far finire il mondo da un momento all'altro, ma dovrebbe esserci un
motivo logico! Come dovrebbe esserci per l'esistenza di umani, universo,
animali.. Ma è una cosa che il tempo rivelerà inequivocabilmente! Temerario si
crede e non è chi agisce spavaldamente in ogni occasione!.. E verrà di certo
punito per le sue azioni.
-Ma..- lo interruppe Cara. -Ci dovrebbe essere una spiegazione logica anche per
l'esistenza di un Dio o di tanti dei, no?
-Ed ecco che come logico spunta fuori l'ateo del gruppo!- [..]
Galuf si avvicinò al portone e schiacciò il pulsante con su scritto 3.
Inizialmente non accadde nulla, ma poi il portone si spalancò come quello di
prima! Entrò senza guardarsi indietro. Prima di farsi inghiottire dall'oscurità
si voltò e disse:
-Spiritualmente agnostico corrisponde a più debole di un idiota precisino come
me.
<<Bah.. perché, poi?..>> -Uffa.. Stavo scherzando!
-Non sei brava a mentire.... Non importa!!- aggiunse poi con fare.. perfidamente
rassegnato.
-Bah..
Lenna e Faris guardavano Cara imbambolate.
-Kururu, ma..
-Sssssshhhhhhhh!!!
-Mh.. come vuoi..- rispose prontamente ma languidamente Faris.
Il portone conduceva ad un buio corridoio largo circa cinque metri. Fu percorso
nemmeno a metà che....
-Mh? Ma il rumore del duello s'è dileguato!!
Galuf aveva un'espressione spaventatissima.. Alzò lentamente lo sguardo e urlò a
Faris Cara e Lenna:
-A TERRA, PRESTOOOOOOO!
Come se fosse stato un riflesso condizionato le tre ragazze si gettarono al
pavimento con le mani sulla testa sdraiate verso il suolo. Galuf fu l'ultimo.
Dalle pareti ai lati si sentiva inspiegabilmente il rumore delle spade. Ma.. non
tanto inspiegabilmente ora che ci penso, perché le lame erano lì! Uscivano dal
muro lance, frecce, katane, shuriuken, asce rotanti, bipenne velenose, lame.. il
tutto accompagnato da lingue di fuoco in alto e in basso. I quattro compagni
erano per il momento illesi. Imperturbabilità. In quel momento era l'unica cosa
che doveva riempire le loro menti! Non si mossero di un millimetro, non
respirarono, quasi.. Non urlarono. L'unico che voleva farlo era Galuf, ma
resistette. Quella baraonda letale e fragorosissima durò qualche minuto, e
quando non c'era più un solo rumore i quattro compagni ripresero a respirare, ma
non si alzarono. Dopo un altro minuto circa, Faris si alzò in piedi e
volteggiando abilmente (talmente velocemente che sembrava lasciare una scia)
passò l'intero corridoio con un salto riattivando però la trappola che durò un
altro minuto prolungato dalla paura e dall'angoscia dei tre rimasti. Faris era
illesa. Stavolta Cara aveva urlato, ma erano ancora fermi lì, senza respirare.
Il rumore era finito nuovamente. Nessuno si mosse. Faris berciò:
-Credo.. CREDO CHE REAGISCANO AL MOVIMENTO! PER CUI ANDATECI MOLTO MA MOLTO
PIANO, OK?
-Ok!- rispose Galuf con voce tremante..
-Ma se è vero quello che ha detto Faris ci dev'essere qualcun altro in questo
castello!
-Già.. SE è vero quello che ha detto Faris!!
Cara si alzò in piedi e corse fino alla fine del tragitto senza problemi. La
trappola non scattò.
-Mh?
-O la trappola ha simpatie e antipatie, e il che mi pare molto improbabile, o
dipende da dove si mettono i piedi!
-O nessuna delle due cose!
-Che?!
Una voce che veniva dal nulla..
-Se ci tenete a fermare il logoramento economico che è una causa del logoramento
fisico degli abitanti del villaggio, vi invito qui.. Trovatemi! AHAHAHAHAHAHA..
Sono io che faccio scattare la trappola a mio piacimento! Poi vediamo se siete
all'altezza del grande Yumahake-Bekkku!>> Infine aggiunse colloquialmente: <<Per
voi disattiverò la trappola..
La voce svanì nell'aria. Non si sentì altro.
-E meno male che i nomi dello stile della nostra parte della distorsione
spaziotemporale erano finiti, eh? Yumahake-Bekkku.. E poi che diavolo sarebbe??
Lenna si alzò. Si diresse verso Cara e Faris.
-Aspetta! Ti fidi di Karlinco?
-No. Ma ho deciso che lo voglio ammazzare..
Lenna percorse il corridoio e la trappola non scattò affatto!
-Bene.. bene.. credo che verrò anch'io!
Galuf riuscì ad attraversare il corridoio mortale e a raggiungere le sue
compagne. La kunoichi disse all'improvviso:
-Troviamo e affrontiamo quel bastardo!
-E annientiamolo già che ci siamo..
<<Era sottinteso..>>
Il corridoio portava ad una ripida scalinata di pietra al centro della quale era
posizionato un tappeto di velluto rosso scuro coi merletti d'argento..
-Visto che è l'unica strada.. - sbottò Lenna. -Direi di percorrerla!
-Concordo.
-Uff.. che stanchezza! Questa giornata è così stancante che equivale a una
settimana di lavoro continuato..
-Mah.. non mi pare!- disse Faris.
<<Già.. Certo che non ti pare..>> pensò Galuf.
La scalinata fu percorsa senza trappole o trabocchetti. Porto ad una piccola
camera rotonda con due sentieri a destra e due a sinistra.
-UFFA! Che strada dobbiamo pigliare, mo'?
-Bah.. L'unica è dividersi.
-Cosa? Ma se uno solo di noi arriva da Karlinco e lo affronta lo ritroveremo
stecchito, se lo ritroveremo!
-Ha ragione Cara. L'unica è andare tutti per una strada a casaccio.
-Va bene. Ma.. quale sentiero seguiamo?
-Il.. primo a sinistra!
-Ok.
Il primo ad avvicinarsi fu Galuf. Quando fu accanto all'entrata un cancello che
cadde da sopra gli sbarrò la strada.
-Ah.. Non mi ha tagliato in due per poco!
-Benissimo. Almeno abbiamo più probabilità di prendere la strada giusta, ora!
-Già.. E chi ti dice che non è questa la strada giusta?
-Ehm..- fu zittita.
-Proviamone un'altra!
Ovviamente tutte le strade furono sbarrate dai cancelli neri che cadevano dal
nulla. Per cui cominciavano a credere di essere stati murati. Non potevano
tornare indietro per lo stesso motivo..
-Maledizione!
-Oh.. Merda! E ora che si fa?
Faris si mise ad esaminare i muri anzichè i cancelli. Su una parete qualcosa
trovò.
-Ehi! Guardate qua!!
-Caspita!
-Un altro?? Oh.. No!
Faris aveva indicato sulla parete dei numeri incisi nel marmo. Sotto di essi
c'era scritto:
2 12 1112 3112 132112
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _
E poi una specie di firma:
Yumahake-Bekkku.
-Dannazione! Questo sembra tosto!
-E.. credo che non abbiamo molto tempo per risolverlo!- disse con fare
preoccupatissimo Lenna indicando il soffitto.
-MERDA!
Difatti stava cadendo dall'alto roba dorata.. a granelli minuscoli ma arrivavano
a palate! Avete capito che era..
-Sabbia! Faris! Tu sei brava con gli enigmi. Pensa un po' a risolverlo!
-S-s-si!
La ninja si avvicinò all'enigma mentre Lenna, Cara e Galuf guardavano in alto.
-Mmm..
-Sbrigati, per l'amor del cielo!
-Ehm.. ci sto provando ma è difficile!
-Cacchio..
La sabbia era arrivata già agli stinchi dei nostri eroi. L'arruffata zazzera di
Galuf era piena di granelli color oro. Continuava a scendere incessantemente.
<<Mmm.. Gli spazi corrisponderanno alle cifre del numero che è la soluzione, ma
debbono essere legati da qualcosa! E dopo che trovo il numero non posso
scriverlo, di certo. Lo urlerò.>>
-FARIS!
<<Allora.. 2 e 12.. Forse il primo numero è per quanto devo moltiplicare il
secondo.. o dividere.. No.. Forse perché il primo numero è formato da.. Eh?! Ma si,
ha senso! E.. Le cifre corrispondono!>>
-Credo di aver capito!- poi urlò: -1 1 1 3 1 2 2 1 1 2!
Uno dei quattro cancelli, il secondo a destra, si alzò velocemente. La sabbia
che era quasi arrivata alla pancia dei quattro compagni di disavventura non
poteva più minacciare questi ultimi perché uscirono. Il cancello si richiuse e
su quello si richiuse un altro portone per non far passare la sabbia. Il
sentiero su cui erano adesso era largo due metri e stava sul vuoto! Ai lati
c'erano baratri incommensurabilmente profondi...
-Di bene in meglio! Non sembra poi così pericolosa, 'sta strada però, no?
-Certo.. come no!
-Mmm.. niuno vada veloce, ok?
-Se.. se.. Non c'è bisogno di trattarci come bambine, Galuf!- esclamò Lenna.
La strada fu percorsa.. Non era nemmeno troppo lunga. A metà di questa Cara
chiese a Faris:
-Con che criterio hai trovato la soluzione dell'enigma, eh?
-Ah, già! E' semplice: il primo numero era un 2, no? Ogni numero è la
spiegazione.. di quello precedente! Da quanti due è composto il primo numero? Da
un 2, quindi 1 2!! Le cifre del secondo numero sono scritte nel terzo: c'e un 1
e un 2! Quindi è 1 1 1 2! Capito?
-Ah, si!.. Per cui la tua soluzione era sensata perché il penultimo numero era..
com'era il penultimo?.. Ah, si! Era 1 3 2 1 1 2! C'erano un 1, un 3, un 2, due 1
e un 2.. quindi se non mi sbaglio la soluzione sarà 1 1 1 3 1 2 2 1 1 2! Right?
-Ehm.. si giusto.
-Va'.. Siamo giunti alla fine del sentiero!!- sbottò a un certo punto Don
Chisciotte.
-Già..
Davanti ai quattro c'era una nuova porta. Sopra c'era una serratura, ma nessun
enigma.
-Mmm.. e questa come si apre?
-Scassinando la serratura!
-Oppure facendola scattare con uno degli aghi magici di Faris!
-Ottima idea!!!
La kunoichi agguantò uno dei suoi Menchurien Ky�hù per metterlo nel lucchetto.
Lo girò un po' e senza scassare niente si sentì un debole rumore metallico e il
lucchetto cadde. La porta fu spalancata poi da Cara che disse rivolta alla
ninja:
-Ottimo lavoro!!
-Uff.. ci vuole ancora molto per arrivare ad ammazzare Karlinco?
-Pazienta ancora un po'..
La stanza in cui si trovarono era molto grande. Al centro c'era una leva
attaccata al pavimento, ma per farla passare esso era bucato. Davanti a loro,
all'altra estremità della camera vi erano tre porte chiuse. I lati, il pavimento
e il soffitto erano decorati con stemmi celtici dorati e simboli tribali..
-Mmm.. Il mio intuito mi sta suggerendo di tirare quella leva..- gracidò Lenna.
-See.. e far scattare una trappolina?..
-Mmh.. ti risulta che ci sia altro da fare?
-Si.
Indugiarono.
-Ebbene?
-Esaminiamo le porte!- starnazzò Cara.
Mentre discutevano Galuf aveva tirato la leva, e tutte e tre le porte si erano
aperte.
-Uh.. Ottimo! Però.. ora quale sarà quella giusta?
-Stavolta non pensiamo di dividerci, eh?- disse Faris.
-Cominciamo da quella a destra.
-Mh.. ok.
Oltre la porta a destra c'era solo una stanza minuscola e un cancello sul muro
verso sinistra. Nell'angolo nord-est c'era una leva.
-Magari apre questo cancello, no?
La leva fu tirata da Cara. Il cancello non si aprì, ma dal rumore si capì che un
cancello da qualche parte si doveva essere spalancato. Uscirono ed entrarono
nella porta in mezzo. A destra c'era il cancello di prima, e davanti un altro
chiuso. A sinistra se n'era aperto uno. Oltre c'era un'altra camera minuscola
con un'altra leva. Questa fu tirata e il cancello della porta di destra si aprì.
Ma si chiuse la porta che all'inizio aveva permesso ai quattro compagni di
entrarci.
-Questo tipo di enigma rompe molto le scatole, eh?
-Concordo..
-Almeno adesso possiamo tirare la leva di prima!
Fu fatto, e il risultato fu la chiusura di tutte le porte e l'apertura di tutti
i cancelli tranne quello della porta di mezzo, cioè quello da cui era possibile
procedere. Nella stanza a sinistra c'era un cancello che non era stato ancora
visto. La leva che stava oltre questo fu tirata da Lenna e tutte le porte e
tutti i cancelli si aprirono. Era palese che quella leva era occultata di
proposito.
-Ah.. Bene!
Indi proseguirono.
-Ora sento che Karlinco è vicino..
-Yumahake-Bekkku..- stava borbottando Galuf.
Quando il cancello principale fu attraversato da tutti si richiuse dietro di
loro, ma nessuno se ne curò!
-Questo circolo vizioso maledetto.. QUANDO FINISCE?!?
-E che cacchio! Abbi un po' di pazienza!
-Mmm.. è che ho una fame da lupi!- gracchiò Galuf. -E non mi posso mettere a
mangiare durante una missione! Voi avete cibo?
-Ovviamente: abbiamo.. sushi, sake, kayu(9), oden(10), tsukemono(11)..
-Ah già, dimenticavo. Ritiro la domanda. <<Chissà che roba è?!..>>
-Bah..
La strada era corta. Il portone che avevano davanti poteva condurre solo da una
persona..
Capitolo 7: Karlinco!
Finalmente erano arrivati! Il che fu confermato dalla voce proprio di quel
trisessuale di Karlinco...
-Ma.. - aveva aggiunto la voce.. -Un ultima prova vi attende prima di potervela
vedere con me: l'ultimo enigma! Questo quesito ve lo pongo io stesso. Se un
gallo fa un uovo su un muretto che divide la proprietà del padrone del gallo da
quella di un altro contadino, ma l'uovo sporge di più dalla parte di quest'ultimo,
di chi è l'uovo? Eh?
I tre si guardarono a lungo.
-Questa è vecchia quanto il cucco, idiota.
-Idiota..- ripetè poi Galuf. -I galli non fanno uova..- disse col tono di un
marmocchio che dice una cantilena stupidissima per farsi applaudire con falsità
dai suoi parenti idioti più di lui visto che lo stanno ad ascoltare..
-D'oh! Come lo sapevate?..
Il portone si spalancò. La camera era immensa.
-Sentitevi ben accolti, piccoli idioti!!
Una voce proveniente dal fondo della stanza.. Era Karlinco che sbraitava idiozie
seduto su un trono lussuoso comprato coi soldi dei contadini del villaggio.
Cara, Galuf, Lenna e Faris si avvicinarono a quell'inutile ammasso di carne di
Karlinco: un uomo orripilante esternamente ed internamente.
-Grrr.. perché non lo ammazziamo prima che cominci a sparare le solide sadiche e
sarcastiche idiozie seguite dalle risatine dei cattivi convinti di vincere che
poi perdono?
-Qualunque cosa tu abbia detto concordo le prime cinque parole.
Accanto al despota apparve un uomo altrettanto brutto che gli disse porgendogli
una freccia:
-Ehm.. senpai?! La vostra yumi(12), senpai(13)..
-Grazie. E ora sparisci!
-Subito, senpai.
-SMETTILA DI CHIAMARMI SENPAI!
-Va bene, Senpai..
-Grrr..
-Basta!!
-Mmm.. Voi sareste i paladini degli abitanti del villaggio Maijùhàna? E' mio,
capito? E ci faccio quello che voglio, chiaro? perché diavolo dovete
intromettervi?
-Quello che fai è crudele e..
-..Basta con le chiacchiere!- sbottò Faris. -Menchurien Ky�hù! Andate!!
Una manciata di aghi poteva bastare ad uccidere qualcuno se quest'ultimo veniva
colpito. La yumi d'oro di Karlinco era avvolta da un'aura magica simile a quella
degli aghi della kunoichi. La yumi aveva un potere immenso se chi la impugnava
sapeva sfruttarlo, e non a caso ce la aveva Karlinco. La aveva fatta costruire
da un suo mago di corte. Il suo braccio si mosse con la yumi in direzione degli
aghi con la velocità con cui l'avrebbe fatto un ninja, e i sottili strumenti
bellici di Faris furono tagliati in due e non ebbero alcun effetto. Un duello è
di solito spettacolare quando si da al nemico un colpo solo che gli causa la
morte, e questo dopo una complicata battaglia dalla quale i duellanti rimangono
illesi. Scontato ma basilare per una storia..
-Dannata! Credi che basti questo per battermi?
-No, in effetti. Non mi sarei divertita se fosse durato così poco!
-Con la mia yumi d'oro Mujioshinkatsùma vi flagellerò fino alla morte!!
Lenna alzò un braccio e sbraitando lo rivolse con forza verso Karlinco
rilasciando una scia di fuoco con grande meraviglia da parte di Galuf.
-Ah.. anche le magie sapete fare!..
La fiamma non colpì che il muro dietro Karlinco che sparì e riapparse davanti ai
quattro eroi.
<<Si comincia. Finalmente uno alla mia altezza!>> pensò Faris.
Che il duello abbia inizio.
Capitolo 8: per salvare Maijùhàna.
La Mujioshinkatsùma si posò con violenza sulle Fein che ripararono Cara dal
colpo di Karlinco. Galuf aggirò i quattro per colpirlo alle spalle, e ci mise
molto. Lenna con un capriola passò tra le gambe di Karlinco e il suo shuriuken
sentì appoggiarsi in uno spazio tra due lame di ghiaccio la yumi d'oro che
difese chi la maneggiava. Piroettando arrivò vicino a Galuf, e mentre Karlinco
duellava indisturbato con Faris la Man-chujèn fu lanciata in direzione della
schiena del despota assetato di potere, ma fu bloccato da una mano di quest'ultimo
che scagliò lo shuriuken su Cara senza neanche guardare. Le Fein che furono
piazzate davanti a lei distrussero la Man-chujèn, e tornò com'era nelle mani di
Lenna. Faris agitava una delle sue tante armi (una piccola spada con due lame)
in alto e in basso per parare i colpi. Aspettava il momento propizio per
attaccare. Mentre accadeva ciò Galuf si scagliò su Karlinco per ucciderlo, ma la
sua spada da cavaliere fu bloccata con un calcio all'indietro che il nemico
diede alla cieca!
-Menchurien Ky�hù!!
Gli aghi furono schivati e arrivarono ad infilzarsi nuovamente al muro. Cara ci
si avvicinò e dopo aver alzato la gamba fino a far toccare la testa con essa la
riabbassò con molta forza per colpire col tallone gli aghi e staccarli di lì.
Essi volarono verso Karlinco che si stava dirigendo verso Galuf, ma furono
evitati. Faris, allora, li prese al volo piroettando e li ripose nella sua
tasca. Karlinco protendendo il braccio con la freccia d'oro cominciò a girare
cercando di contundere Galuf, che, contrariamente a quanto pensava, riuscì a
difendersi.
-Per essere uno che non ha mai toccato un'arma sei piuttosto bravo a
difenderti!.. -Maledetti!
L'autocrate lanciò la Mujioshinkatsùma verso Cara disarmandola. Cercò di
raccogliere le Fein, ma fu attaccata prima da Karlinco che era anch'egli
sprovvisto di armi. Cercò di colpirla al volto ma fu pronta a difendersi. Gli
prese il braccio e cominciò a spingere con le mani una verso il gomito e con
l'altra, verso il senso contrario, il polso. Karlinco si chinò urlando dal
dolore.
-AAAAAAHHH!!! Lasciamiiiii!!!..
-Galuf, ora!
Galuf si avvicinò correndo in modo impacciato e piantò con tutta la sua forza la
sua spada nella schiena del nemico. Quando riaprì gli occhi quest'ultimo non era
più lì, bensì dietro di lui con la fredda lama della sua yumi attaccata alla
gola. Prima che Karlinco potesse rendersene conto Galuf si era abbassato, e lo
shuriuken di Lenna non colpì per pochissimo la testa del tiranno! Cara diede un
colpo di Fein all'aria visto che con un salto mortale fu evitata dal nemico.
Questo, con lo slancio del balzo, si scagliò contro Faris furiosamente. La
kunoichi non si fece cogliere di sorpresa e colla sua spada diede un colpo
fortissimo sulla yumi respingendo Karlinco e, mandandolo molto lontano da là, lo
vide per terra con la sua Mujioshinkatsùma spezzata e una ferita profonda sulla
mano. Cara aveva un graffietto minuscolo sulla mano destra che le era stato
procurato quando Karlinco si era liberato dalla sua presa.
-Bastardi.. Non mi farò battere da voi!!!
Dalle mani che protese a dritta e a manca fuoriuscirono bolle di fuoco. Incrociò
le braccia davanti a lui e le riallargò inveendo i quattro eroi. Le misteriose
bolle di fuoco si diressero rapidamente verso Lenna fino a colpirla. Entrarono
dentro di lei.. le assorbì! Sembrò finita lì, ma subito dopo le bolle esplosero
fragorosamente producendo una luce abbagliante. Lenna fu scaraventata al muro e
lì lasciò una grossa macchia di sangue. Cadde al suolo tenendosi una mano sulla
pancia con un'espressione rabbiosa.
-Lenna!
-Non è niente. Sto.. bene..- sibilò lei. -Fatemi scuoiare quel bastardo!
-Ci stavo pensando anch'io!!!
-Menchurien Ky�hù..
-Fein..
-Man-chujen..
[Faris, Lenna e Cara insieme]: -Furia suprema di Shikuhura�!!
Faris alzò le braccia in alto, e anche le altre due con le loro armi in mano. Le
loro punte si toccarono, e quando successe un luccichio candido si fece vedere.
Si allargò fino a creare una sfera bianca che si allungò creando un raggio di
energia che racchiudeva tutta la forza di Lenna, Faris e Cara. Esso si diresse
velocemente verso Karlinco. La conseguenza iniziale fu lui che stava in piedi
esente dall'effetto della furia suprema.
-AHAHAHAHAHAHAHA.. L'unione della forza di quei temperini spuntati della vostre
armi non può contundere minimamente il grande K..
-Zitto.
Karlinco non potè finire perché ad un certo punto la sua bocca si trovava da una
parte e la sua testa da un'altra.. Era esploso.. Ehe.. Non ho potuto fare a meno di
farlo crepare in maniera pittoresca.. molto, no?..
-Ah.. pensavo che sarebbe stato più difficile!
-Beh..- disse Lenna. -Andiamo..
-No, aspettate!- urlò all'improvviso Faris con fare inquieto.
-Che c'è?- chiese lestamente Cara.
-Yumahake-Bekkku!!!
-Chi??
-Ma.. come fate a non ricordarvi.. Karlinco ha detto: "Poi vediamo se siete
all'altezza di Yumahake-Bekkku"!
-Ah.. si..
-Ehm..
-Beh.. se non succede niente.. meglio, no? Facciamo finta che non sappiamo nulla.
-See.. certo!
Qualche passo.. solo qualche passo verso il portone che conduceva fuori dal
castello li separava dalla libertà da quella trappola immensa a forma di
fortezza. Era troppo facile o no? Karlinco non parlava mai a caso.. Un rumore
strano, come se qualcuno stesse strisciando tra dei cespugli, ma un po' più
viscido. Quando i quattro si voltarono disgustati videro i pezzi del corpo di
Karlinco che si muovevano uno verso l'altro fino ad unirsi e creare di nuovo
Karlinco rigenerato e in piena forma.
-Tsk..- disse. -Pensavate che battermi sarebbe stato così facile?
-Dannazione!!
Karlinco abbassò la testa.
-Yu Jumahake! Ahahahahahaha! NO! io.. non volevo far soffrire nessuno infondo.
Devo sfruttare questo momento! Ora sto parlando io! Sono posseduto da quel
maledetto mostro di Yumahake-Bekkku, e finché non ucciderete lui mi rigenererò
in eterno.. Ma non sono io il vostro nemic.. Si che sono il vostro nemico.. e come
se lo sono! Ora vi uccider.. No! Uccidete il mostro!.. E' qui! Sotto questa
stanza! Prendete le scale oltre quella botol.. Ahahahahahaha.. Io vi ucciderò
tutti! Nessuno si salverà! YU JUMAHAKE! Uccidetelo! Vi ammazzo! No!
-Eh??..
Capitolo 9: il piano malriuscito di Yumahake-Bekkku.
-Allora Karlinco non è il cattivo della situazione! <<Povero diavolo..>>
-Si, e dobbiamo uccidere Yumahake-Bekkku!
-Ma allora che cacchio è Yu Jumahake?
-Che diavolo vuoi che ne sappia! Andiamo, presto!
-Aspettate! Prima dobbiamo bloccare Karlinco!
-Già, altrimenti ci attaccherebbe e ostacolerebbe!
-Ehi, un momento, ma come fate a bloccarlo? Eh?
-Semplice.
Faris mosse un braccio verso Karlinco e quest'ultimo cessò di muoversi.
-Ah.. la magia.. potrebbe tornarci utile, no?- osservò ingenuamente Galuf.
-Se, se.. Ora muoviamoci!
Aprirono la botola che Karlinco aveva indicato prima. Scesero uno alla volta per
una scaletta metallica che conduceva in un oscuro sotterraneo. Un sentiero
lastricato solo di sabbia con macchie di sangue molto stretto fu percorso di
corsa dai nostri eroi. Arrivarono per cui nel luogo dove probabilmente si
nascondeva Yumahake-Bekkku. Il mostro lo videro bene: al centro della stanza che
aveva una rete per soffitto attraverso la quale si vedeva solo un altro soffitto
lontanissimo con sangue che colava da esso, c'era un enorme affare giallastro
pieno di squame. Era simile ad una mantide, ma aveva la testa lunga e appuntita.
Il corpo pantagruelico occupava gran parte della stanza, e le sue ali
trasparenti erano taglienti più delle Fein di Cara. Yumahake-Bekkku si girò
verso i quattro e urlò con voce doppia e cavernosissima:
-Non volete morire senza sapere per mano di cosa siete morti, vero? Ebbene.. io
sono un seguace di Exdeath, e lui mi ha conferito un po' del suo potere Yu
Jumahake. Ho preso quell'idiota di Karlinco e ne ho fatto il mio schiavo per
tenere in attività il potere e il volere di Exdeath in questo mondo strano: far
soffrire la gente! AHAHAHAHAHAHAAHHAAHAHAHAHAAAHHAAHAHAHAHAHAH!
La sua risata fu lunga e stizzente.
-Non c'è che dire.. sei proprio uno stronzo, mostro! Come puoi stare dalla parte
di quel pazzo di Exdeath?! Sono sicura che con la tua forza potresti ribellarti
a lui!
-Sciocchezze.. Lo sanno tutti che è più facile dominare sugli stolti che
difenderli dai tipi come me.. e sappi che il male non morirà mai!!
Galuf sbottò: -Ma neanche il bene, maledizione! Il tuo piano non sarà mai
portato a termine finché ci saranno tipi come noi!!!
E si scagliò su Yumahake-Bekkku. La sua lama lo colpì varie volte..
Capitolo 10: le indecisioni di Cara e Don Chisciotte.
Galuf si avvicinò e lo ferì piroettando all'indietro, con movimenti abili degli
arti e infine, dopo una lunga serie di colpi, la sua lama entrò in quel corpo
disgustoso con un colpo di punta. Velocemente tornò indietro volteggiando.
-Qualcosa sai fare, eh?- disse Cara. Pensò poi: <<Non so che posso dirgli.. Non
proverà mai per quello che provo io per lui!>> Si guardarono a lungo.
Galuf elucubrò: <<Non so cosa posso dirle.. Non proverà mai per me quello che io
provo per lei..>>
Capitolo 11: pensa a combattere..
-Non è il momento di fantasticare!- proferì a voce alta Lenna. -Pensate a
uccidere quel bastardo amico di Exdeath!
-AHAHAHAHAHAHA.. uccisi voi mi rimarrà l'ultima parte di bene della distorsione
da eliminare: gli Jhiro-nioghetsu! AAAAAAAAAAHAHAHAHAHAHAHAHA..
-Dannato..
Galuf alzò la spada.
-Maestro Gimko Coyutamàhu.. Sono stato più importante di voi quando tempo fa ero
un monarca, ma qualcosa mi avete sempre insegnato!
<<Allora è Gimko il nome del maestro di Galuf!>>
-Gimko?..- disse Yumahake-Bekkku. -Ma non..- s'interruppe. -D'aahh.. non è
importante.. Vi massacrerò tutti! <<Gimko è un traditore o per lui o per noi.>>
-Ah.. Yumahake-Bekkku.. Crepa, da bravo!..
Faris era da un po' vicina alla parete davanti al mostro mentre si teneva su un
mano. L'altra era nella sua tasca.
-Faris.. da quant'è che sei in quella posizione.... Bah.. l'ambiente caliginoso non
mi permette di esprimere un aggettivo appropriato?
-See.. come no! Menchurien Ky�hù.. Vai!
Una manciata di aghi fu lanciata con la mano sinistra dalla kunoichi. La destra
era impegnata a reggere quest'ultima. Gli aghi arrivarono a destinazione, ma
sulle unghie del mostro, le quali erano più efficaci di un'armatura. Faris si
lanciò su
Yumahake-Bekkku e con quello slancio gli sferrò un calcio sul muso mostruoso e
acuminato e tornò subito indietro facendo acrobazie superflue. L'ignobile
creatura repellente non potè fare a meno di sputare un po' di sangue, ma
nonostante ciò rimase totalmente indifferente.
-Bah.. Non vi chiedo molto infondo.. Solo di passare a miglior vita!
Yumahake-Bekkku aprì la cavità orale e ne fuoriuscì un raggio azzurro
rapidissimo che fu lanciato in direzione di Galuf. Mentre accadeva ciò lo
schifoso essere sbraitava:
-Yu Jumahake!
<<Eppure il nome Exdeath mi ricorda qualcosa!>> Questo lo pensarono tutti
contemporaneamente.
<<Non è solo quello che ha fatto 'sta distorsione! Io lo conoscevo prima!>>
Anche questo!
Il Don Chisciotte qualcosa sapeva fare infondo, per cui schivò con naturalezza
il raggio che colpì la parete dietro Galuf. Subito dopo vide che però il fascio
luminoso rimbalzava su tutto quello che toccava, e queste cose si scioglievano
piano piano.
-AAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH! Maledizione!
I quattro compagni cominciarono a schivare il raggio che rimbalzava e si
divideva mentre Yumahake-Bekkku li beffava con quell'incantesimo spregevole!
-Ahahahahahahahaha!
Il mostriciattolo si appropinquò per dare un colpo di artiglio ai quattro, ma
schivarono anche le sue disgustose unghie. Vista dall'alto la scena poteva
sembrare una danza free-styler suggestivamente pittoresca... Quando Cara errò
nel muoversi e prese in pieno il raggio vide che le passò attraverso.
-Eh?
-Ahahahahahahahaha! Volevo solo farvi stancare un po'! Se siete spompati è più
semplice, no? Ahahahahahahahaha!
Fece uno strano movimento con gli arti superiori e i fasci d'energia corrosiva
si dissolsero. Tutto ciò che era stato distrutto da essi era tornato normale.
-Ma.. era solo un inganno!
-Già! Ordito allo scopo di farvi sfiancare! E' un bene che non ricordiate un
tubo di quello che c'è stato prima della distorsione per voi, eh! Altrimenti
adesso conoscereste il mio punto debole! AHAHAHAHAHAAAAHHHHAHAHHAAHHAH!
-Ma di che diavolo stai parlando, dannato?!- <<Almeno temporeggiamo e ci
riposiamo.. Non m'interessa di quello che ha da dire.>>
-Si, certo.. così vi faccio riposare arzigogolando discorsi cortissimi, no? Tsk!
Come se fossi nato ieri..
-Ma tu sei nato ieri!
-Eh?
La creatura inenarrabilmente ributtante si sentì infilare qualcosa di freddo
nella base del collo..
-Tsk.. DANNATO BASTARDO!
-Volevi evitare di temporeggiare, ma a quanto pare non ne sei capace..
Galuf fu pronto a scalare le squame di Yumahake-Bekkku mentre blaterava; lo
aveva infilzato.. ma non sapeva se era un punto mortale visto che di anatomia di
mostri non ci capiva nulla!!!
-Grrr..
..Ma un pensiero.. un ricordo (o forse non era né un pensiero né un ricordo..)
distrasse Galuf da quello che stava facendo. Era seduto sul suo trono. Era
triste. Una donna stava percorrendo il lungo corridoio per giungere da lui..
<<Mio signore..>>
<<Eh?>>
<<Cos'è che vi affligge?>>
<<Come se non lo sapessi, vero?>>
<<Parlate della distruzione costante del regno per mano di Yumahake-Bekkku?>>
<<Si.>>
<<Capisco signore.>>
<<Ascolta: so che attaccherà di nuovo, per cui dobbiamo scappare da qui!>>
<<Lo so. Io non sono adatta alla fuga, però.>>
<<Cosa?>>
<<Voi siete un uomo gran buono, maestà, per cui spero che esaudiate una mia
semplice richiesta, per favore.>>
<<Dimmi..>>
<<Mentre voi e gli altri scappate io e mio marito insieme a molti altri abitanti
del regno abbiamo deciso di combattere Yumahake-Bekkku.>>
<<Ma..>>
<<So che è da pazzi, ma tentar non nuoce..>>
<<Nuoce, nuoce! Ma qual è il favore che ti dovrei fare?>>
<<Portare con voi mia figlia. Quando partirete.. portate con voi Kururu, vi
prego!>>
-Non può essere!! Cara..
-Mh?
-URGH!
Il mostro, vedendo che Galuf era distratto, andò verso il muro e schiacciò con
tutta la sua forza chi aveva sulla schiena buttandosi sopra le pareti.
Nonostante questo Galuf non pensava al dolore, ma a quello che gli era venuto in
mente.
<<Se non ho mai vissuto da nessun'altra parte a parte la distorsione che diavolo
vuol dire quella cosa? E perché conoscevo Yumahake-Bekkku? Forse era solo
un'altra vita.. Ma se lo era che senso ha..? Ecco quello che devo ricordare prima
della distorsione!>>
Galuf
<<Quel gran buon uomo, maestà..>>
era incollato al muro, e la colla era il suo liquido ematico. Però non si stava
lamentando. Era mezzo morto!..
-Malnato beota!
-STRONZO!
-Shikuhura�!
Di nuovo Cara, Faris e Lenna fecero si che le punte delle loro armi si
toccassero creando il supremo fascio utilizzato solo per la hama(15) chiamato
Shikuhura�. Galuf riebbe un flashback indecifrabile e gracidò:
-Colpite.. la.. punta.. della.. coda....
-La coda! La hama non fallisce se sei davvero malvagio!
Il raggio fu diretto verso la coda giallognola e ingarbugliata della belva che
sbraitò:
-Maledetto! COME LO SAPEVI?!
La dimora di Yumahake-Bekkku da quel momento fu solo l'inferno, e non ebbe il
tempo di accorgersene, né di comprendere quello che gli era successo.. Aveva
capito solo che Galuf
<<Quel gran buon uomo, maestà..>>
conosceva il suo punto debole. Aveva ricordato quello che doveva ricordare?
In quel mentre il sigillo di Karlinco si sciolse, e lui cadde per terra senza
sensi. Ma a Faris, Lenna e Cara importava solo di Galuf, per il momento.
-Don Chisciotte?! Tutto ok?!
-No.- proferì lui alzandosi con una mano sulla pancia. Aveva perso molto sangue,
ma non era in pessime condizioni. -Andiamocene da questo posto maledetto.
-Aspetta! Come sapevi che il punto debole di Yumahake-Bekkku era la coda?
-Ho..- cominciò Galuf strofinandosi il dorso di una mano sulla bocca. -Ho visto
cose senza senso.. ma era come quando sogni qualcuno che non hai mai visto in
vita tua, ma mentre la sogni sai che è lei. Allo stesso modo qualcosa mi diceva
che quello che ho visto era un ricordo.
-E di che si trattava?
Indugiò un istante, ma poi riprese.
-Yumahake-Bekkku esisteva migliaia di anni fa, e anche Exdeath! Ecco.. Non so se
quello che ho visto aveva senso, visto che sono caduto nella trappola di Exdeath
a nemmeno un anno e or sono grande, e anche Cara.. e anche voi!
-Ma tu ci hai conosciute qui!- disse Lenna dopo che si voltò un attimo verso
Faris.
-No. Non so quando era, ma ho visto noi e altra gente combattere contro Exdeath.
Ero un re. Non ricordo bene, ma ho visto il momento in cui Yumahake-Bekkku
uccise i genitori di Cara rimasti nella città a combatterlo per evitare che
tornasse per distruggere ancora e ancora!
-Capisco..- disse Cara languidamente mentre le altre due la guardavano una da
destra e l'altra da sinistra.
-Noi conosciamo Yumahake-Bekkku. E anche Exdeath! Li abbiamo uccisi in passato
quando Exdeath ne aveva fatta una della sue per far soffrire la gente.. e.. poi
l'oscurità! Dopo non c'era più niente! Non ricordo affatto! Non l'ho visto, né
mi ricordo di averlo mai vissuto..
-Uhm..
<<Ecco cos'era quella sensazione!>> pensarono tutti tranne Galuf.
-Ma io.. e voi abbiamo salvato il mondo solo per il tempo che ci abbiamo messo a
reincarnarci, e anche di meno! perché quelli che ho visto prima eravamo noi,
anche se erano fisicamente diversi, ma come vi ho detto sapevo che eravamo noi
come se fosse un sogno.
-Allora Exdeath ha ingannato tutti interferendo con la loro mente!- disse Faris.
-Eh?
-Molta gente al nostro villaggio sapeva che Exdeath era morto, o che era stato
placato per un secolo, o che era stato portato in vita da un millennio.. La
verità che possiamo trovare sarebbe solo un'ipotesi!
-Per questo è meglio non scervellarsi. E.. pensare a Karlinco e alla ferita di
Galuf.
-Già. Torniamo a Maijùhàna fra un po'. Vediamo se qualcuno ci aiuta!
-Okay.
Capitolo 12: il gruppo si allarga.
Ripercorrendo la strada al contrario giunsero nella stanza nella quale avevano
affrontato Karlinco. Quest'ultimo era seduto a terra a contemplare i resti della
sua yumi.
-Era malvagia come me, questa freccia.
I quattro si avvicinarono a Karlinco.
-Ehi, tu, siamo sicuri che non ci picchi, se ci avviciniamo?
-Sicuro.- confermò lui con voce roca e languente.
-Allora.. Mi pare che tu ne sappia qualcosa di tutto questo, per cui ti
ascoltiamo.
-Io? Ahahahahahaha.. io non so un bel niente! Sono caduto nella trappola di quel
bastardo di Exdeath molto tempo fa. Il mio senpai Gimko.. mi incaricava ogni
tanto di ammazzare le persone. Pensavo che fossero cattivi e ho dato ascolto a
lui. Ma mi è sorto il dubbio che sia malvagio. Per questo mi serve lo specchio
degli Esuli!
-Ma.. Ehi, Gimko è il mio maestro!
-Niente di cui preoccuparsi.. Nel senso che me ne frego!- disse Karlinco.
-Ah.. Exdeath ha influenzato anche te, Karlinco, per farti credere a quello che
voleva lui, per cui potete essere entrambi allievi di Exdeath, ma in tempi
diversi.
-Dato che è una distorsione temporale..- continuò Cara.
-Concordo. E visto che stiamo cercando di fare la stessa cosa andiamoci insieme!
Io conosco Shirokinu-katsukami e il resto degli Esuli!
-Davvero? Posso venire con voi dagli Jhiro-nioghetsu?! Conoscete la strada?!?!
-Si.
-YOOHOO! Ma è fantastico! Potrò finalmente vedere se ho servito il male per
tutti questi anni!
-Uhm.. Lenna, Cara, Faris..- Galuf chiamò le tre.
-Cosa?
Fece cenno di dover parlare sottovoce.
-Questo Karlinco..- sussurrò. -Non fa parte del nostro gruppo. Nel sogno non
c'era, ed era un misto tra il passato.. e il futuro! Sento che lui non ci deve
essere! Uno di loro non poteva essere Karlinco. Vi prego di non farlo venire con
noi.
-E va bene! Ci penso io!- proferì Faris..
-Karlinco.. Sei dei nostri!!!
-WOW! Grazie!
-Ma che diavolo..
-Non temere..- borbottò rivolta a Galuf. -Se non deve stare con noi dato che tu
non lo hai visto con noi non ci sarà, no? E noi saremo salvi! Non ti
preoccupare. Qualcuno lo ucciderà. Oppure se ne andrà.
-Un momento.. Ma questo significa che lo scopo più che prendere lo specchio degli
Jhiro-nioghetsu è uccidere Exdeath. E questo è il nostro destino!
-Mmm.. Il viaggio si fa più interessante, allora! C'era effettivamente da
tediarsi..
Capitolo 13: l'attacco dei ronin.
Non mancava molto per uscire dall'ex castello di Karlinco. Questo perché si
erano tutti dimenticati della trappolona che Karlinco faceva scattare a suo
piacimento. Quando giunse il momento di attraversare quel pericoloso corridoio
al contrario nessuno a parte Karlinco sapeva che cosa si doveva fare per
disattivare l'insidia ordita da niuno fuorchè Karlinco quando era sotto
l'influenza di Yumahake-Bekkku che era sotto l'influenza di Exdeath. Il gruppo
non potè fare a meno di pensare che affrontare Exdeath era alquanto.. una
missione suicida impossibile da espletare evitando di crepare! Uff.. mi sono
rotto di dire "il gruppo", "I quattro (ora i cinque)", oppure tutti i nomi dei
componenti del gruppo uno per uno! Datemi una mano! Come posso dire ora per
designare il gruppo? O per fare allusione a tutti e cinque quando fanno
qualcosa?! Vi piace "la combriccola"? A me fa schifo. Per cui.. uhm.. bah..
Accontentatevi di "la combutta".. Nooo! Fa ancora più ribrezzo! Beh.. Vabbè! Fate
finta che non abbia detto niente di niente. Dov'eravamo rimasti? Ah, si! Faris
oltrepassò il trabocchetto attivato con un salto mortale. Giunta dall'altra
parte berciò:
-Allora, Karlinco? Come diavolo si leva di torno 'sta roba?
Ora comincio a scrivere troppo come si parla, vero? Ma è per rendere più
realistico! E poi mi viene spontaneo!....
-Ma è totalmente inutile chiederlo dato che non lo sapeva niuno eccetto quell'affare
là.. Yumahake-Bekkku.
-Ottimo.
-Credo che sia impossibile arrivare dall'altra parte senza volare o essere Faris.
Dovevano spolmonarsi per far si che uno comprendesse quanto detto dall'altro.
-Non sprecare fiato esternando agli idioti che ti ascoltano quisquilie senza il
benchè minimo significato. Sii.. ehm.. non.. stupido!- farfugliò facendo finta di
non balbettare con esitazione Galuf. Non aveva capito nemmeno lui che cosa
voleva dire, perché cercando di fare il professionale fece solo un discorso
ingarbugliato..
Senza nessun motivo gli tornò in mente il ricordo che per lui doveva rammentare
ma non per Yumahake-Bekkku, e cambiò espressione un attimo.
-Ehm.. e quale sarebbe l'idea, signor Galuf?
-Faris.. Se usiamo i tuoi aghi per aggrapparci e camminarci sopra possiamo
arrivare dall'altra parte!
-Ma.. signor Galuf.. Non vi pare che..
-Basta con signor Galuf. E dammi del tu!
-Si.. scusate..
-Mmm..
-Ma Galuf!- continuò Faris. -Non ti pare un tentativo un po' esageratamente..
come dire.. beh.. Un aggettivo consono non mi viene, ma ci vuole una fortuna con
la c maiuscola per non cadere!
-Ha ragione. Che vuoi, camminare sugli aghi?
-In effetti, signor Galuf..- stridè Karlinco.
-Bene! Avete altre idee?
-No.
-Ottimo. Resteremo qui per l'eternità, allora.
-Ma sta' zitto, pessimista!
Faris tornò dall'altra parte in un batter di pupilla, e con lo slancio che prese
poggiandosi un momento per terra balzò nuovamente dov'era prima con Karlinco
sulle spalle. Il tutto in meno di un secondo...
-Semplice, no?
-Oh.. Ma.. avere una kunoichi nel nostro gruppo è fondamentale!- berciò Karlinco.
<<Faris non era una kunoichi nella sua vita precedente.. e cara era mia parente..
non posso amare una mia parente.. Ehi, ma.. lo è stata, ma adesso il mio sangue
non scorre nelle sue vene e viceversa, ma.. non posso dichiararmi in un momento
come questo..>>
-Faris, stai attenta con Don Chisciotte, visto che è ferito.- berciò Lenna.
-Non temere.. sono più delicata di una piuma!
-Come no..
Quando fu il turno di Galuf dovette sforzarsi per non urlare dal dolore. Questo
non perché Faris non era stata attenta, ma perché appena veniva toccato sulla
pancia leggermente bruscamente il dolore si faceva sentire. Quando poggiarono i
piedi dall'altra parte l'ex monarca non perse l'equilibrio perché Faris lo aiutò
prendendolo prima che potesse spaccarsi qualche osso sbattendo per terra. Faris
si sincerò del fatto che Galuf stesse bene, e si recò a prendere anche Cara e
Lenna, che non si accorsero nemmeno di volare su un mare di lame
pericolosissime. Quando furono tutti fuori pericolo la ninja si sedette un
momento per riposarsi. Ci mise qualche secondo a prendere fiato e poi si alzò in
piedi decisa ad uscire da quel maniero del cacchio! Non erano lontani dal
portone principale. Quando dopo una camminata lunga ci si trovarono davanti
Karlinco tentò inesorabilmente di distruggerla a spallate, ma Lenna gli fece
notare che bastava una spintarella con un dito... (un suo dito, magari..)
-Aaahhhhh..- berciò Galuf stiracchiandosi quando furono tutti e cinque fuori.
-Aria pura, finalmente!
-Ehi, ma.. quando vedranno Karlinco a Maijùhàna ci crederanno dei traditori!?
-Certo.- confermò Karlinco. -Non sanno che il mio potere totalitario su di loro
è cessato.
-Forse basterà dirglielo..
-PUAH!
Il rumore flaccido che avevano sentito e che li costrinse a voltarsi proveniva
dalla bocca di Galuf. Quando videro che aveva sputato un grumo di sangue non si
impressionarono, ma si preoccuparono.
-Galuf!
-Sto.. bene..
-Tsk! E sono io che non so mentire, vero?- chiese Cara. -Vabbè.. a Maijùhàna
qualcuno che sa medicare le ferite ci sarà pure, no?
-Già, già..
Karlinco rimase a guardare per qualche minuto Galuf con espressione atrabiliare.
Era praticamente impossibile raggiungere i piedi del monte in meno di un
millennio (fine umorismo del cavolo, eh?), ma qualcuno di nome Faris si ricordò
che nel gruppo c'era una ninja! La procedura si ripetè per tutti, e si ripetè
anche il dolore del Don Chisciotte, ma molto più acuto. Questa volta Cara stava
per vomitare nel vedersi cadere da un monte poi saltare di nuovo in alto per
finire più in basso.. Ma resistette. Karlinco fu l'ultimo a farsi trasportare.
Questa volta ci volle più tempo di prima quando Faris aveva scalato il monte a
mani nude, perché doveva stare molto più attenta facendo da portantina. Karlinco
non potè fare a meno di notare che doveva occultarsi. L'idea era però alquanto
carente, per cui la decisione fu presa da Cara: avrebbero spiegato tutto agli
abitanti di Maijùhàna, e se non avessero capito un tubo..
-Già! Che facciamo se ci attaccano?
-Ehm.. scappiamo! Non possiamo metterci ad ammazzare la gente innocente!
-Ma loro sono molti più di noi!
-Non vuol dire niente. Abbiamo sconfitto Karlinco che vale per venti.. e ognuno
di noi vale anche di più! Beh.. modestia a parte ovviamente.
-Ma io no!- disse Galuf..
-Vabbè.. ora non lo sei di certo! Devi curare quella ferita. Speriamo che non si
debba suturare!
-Beh.. se mi devono suturare la ferita ti prego di darmi un pugno, Faris. Così mi
addormento mooooooolto profondamente e non sento niente!
-Ehehe.. lo farò!- promise la kunoichi.
Camminarono per qualche metro, e le case del villaggio cominciarono a farsi
vedere. Tutte le ipotesi di Galuf, Karlinco, Faris, Lenna e Cara erano solo
parole.. perché.. quando guardarono bene le case videro che erano in fiamme!
-Maledizione!
I campi stavano bruciando. Sui pali su cui su reggevano gli spaventapasseri
c'erano infilzate teste umane. Falci infilzate nei corpi esangui sparsi per il
villaggio.. e alcuni erano senza occhi o senza arti. Le case erano date alle
fiamme o spaccate in due. L'interno era completamente distrutto. I corpi
carbonizzati erano appoggiati con la schiena sulle pareti acuminate di legno dei
resti delle loro abitazioni. Molte lance erano state infilzate nella pancia di
questi per farli restare appoggiati. Molti corpi stavano ancora bruciando in
cumuli di paglia con forconi infilzati in essi e nei corpi..
-Chi.. può aver fatto questo?
-Dannazione!- Galuf era preoccupato sia per quello che era accaduto che per la
sua ferita. Ora nessuno l'avrebbe potuta curare. Le nuvole che stavano nel cielo
sopra di loro cominciarono a muoversi rapidamente fino a creare una spirale che
oscurò il cielo. La risposta di una voce cavernosa sconosciuta alla domanda.. fu:
-I miei ronin hanno fatto questo. Nella mia distorsione non ci deve essere gente
che vive felice, altrimenti che esiste a fare? AAAAHAHAHAHAHAHAHA!..
-Dev'essere quel bastardo scriteriato di Exdeath!
Il cielo tornò normale e la voce sparì.
-PERCHE' NON C'ATTACCHI SUBITO, BASTARDO!?
Non vi fu risposta. Cara si avvicinò a Galuf e gli chiese:
-La manica ti serve?
-In che senso?
-Questo.
Gli strappò una delle maniche e la usò come fascia provvisoria.
<<Ah..>>
-So che non è un modo granchè utile di coprire la ferita, ma non si può fare
altro!
-Grazie.. Non è vero che è inutile!
Ora, con le facce tristi, si diressero dagli Jhiro-nioghetsu.. Galuf con il suo
nuovo vestito asimmetrico!
Capitolo 14: un po' di riposo.
Passarono due giorni. Quando a Galuf venne in mente che stava morendo di fame si
dovette accontentare di tsukemono e kayu. Non sapendo nemmeno che roba fosse,
ovviamente! Ma, visto che l'alternativa era il sushi che lui odiava (ed era
anche l'unica cosa che sapeva che fosse quello che era) si arrangiò. Exdeath
stava strumentalizzando il loro viaggio: sapendo che quei cinque erano gli unici
in grado di proteggere il "mondo" da lui approfittò della loro partenza per
uccidere chiunque vivesse a suo agio perché caduto nella trappola a nemmeno un
anno. Loro lo sapevano in parte, altrimenti se ne sarebbero fregati dello
specchio degli Esuli e sarebbero andati in soccorso della povera gente. Anche
perché uccidere Exdeath era adesso la cosa più importante da fare, dal momento
che Galuf aveva visto.. quello che aveva visto. Due giorni dopo il disastro di
Maijùhàna verso mezzanotte il gruppo si accampò per dormire. Erano ancora sul
sentiero a dritta che partiva dal villaggio di Cara. L'avevo detto che era
praticamente infinito, no? Davanti a loro c'era un lungo sentiero.. sempre lo
stesso che non finiva; dietro si lasciarono alle spalle di tutto, ma girarono
intorno a qualunque cosa che gli avrebbe potuto far perdere prezioso tempo; a
destra una brughiera bluastra di notte e giallognola di giorno.. una brughiera
desolata e pantagruelica! La nebbia che era presente da un giorno sulla strada
avrebbe annebbiato la vista di qualcuno se ci fosse stato qualcuno nella
brughiera, perché era solo lì. Questo influiva sul colore della vegetazione.
Alla loro sinistra la foresta era finita da poco, e ora c'era una distesa di
campi coltivati dagli abitanti delle rare case che si vedevano di tanto in
tanto. L'ambiente attorno ai cinque era davvero angoscioso, ma per fortuna non
durò molto. Se avessero camminato ancora un paio di minuti sarebbero arrivati in
un qualche paese. Dalle sei del pomeriggio il sole cocente che se ne andava
aveva fatto rintanare tutti i grilli e le cicale che producevano un piacevole
suono cantando. Il sole caldo e il suono degli insetti faceva venire una forte
sonnolenza al gruppo. Una conseguenza magica di una tipico paesaggio tipo quello
in cui erano! A mezzanotte, come ho detto, si accamparono sempre sul sentiero.
Mentre Faris, Cara e Karlinco dormivano Lenna e Galuf stavano solo sdraiati
supini ad osservare il cielo stellato. Nessuno dei due sapeva che l'altro era
sveglio. Lenna si alzò furtivamente per andare a prendere dell'acqua nello zaino
di Galuf. Esso era alla stessa distanza dal sacco a pelo di Lenna e dal sacco a
pelo di Galuf. Lenna si alzò con gli occhi ancora chiusi e una mano sulla
cervice. Quando aprì gi occhi vide di fronte a se Galuf che stava lentamente
schiudendo gli occhi. La vista di un essere umano così all'improvviso le fece
aumentare i battiti cardiaci, molto, ma riuscì a non urlare. Galuf riuscì
finalmente ad alzare le palpebre dai bulbi oculari. Quando prese a vedere vide
Lenna davanti a lui con gli occhi sgranati. Lui non potè fare a meno di
spaventarsi a morte urlando:
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH! Ma..
-Sssssshhhhh! Zitto! Li svegli!
Cara, Faris e Karlinco non si svegliarono, ma si girarono dall'altra parte
pronunciando in modo indistinto qualcosa a bassa voce, tra il sonno e la veglia.
-Che stavi facendo?- sussurrò Galuf dopo aver udito borbottare i compagni
dormienti.
-E tu?
-Io stavo solo andando a prendere dell'acqua!
-Anche io!
-Davvero?
-Eh... si.
-Ma guarda...
Galuf si chinò sul suo zaino e tirò fuori una bottiglia di vetro piena di
limpida acqua e la tirò a Lenna che la acchiappò senza difficoltà. Poi Galuf le
fece cenno di seguirla. Lei, anche se un po' incerta, lo seguì. Non diede
affatto a vedere la sua esitazione. Galuf camminò per un minuto circa, il tempo,
insomma, di allontanarsi dagli altri per non svegliarli. Quando si fermò la
brughiera era sparita. Al suo posto c'era un piccolo lago, e poi un'altra
foresta da cui venivano delle luci percepibili a stento. Sul lago c'erano degli
oggetti galleggianti che assomigliavano a delle boe, ma erano grosse e
cilindriche per esserlo. Don Chisciotte si sedette davanti al lago. Lenna fece
un gesto con la mano e fece apparire alla destra di Galuf un fuoco che ardeva
nel nulla. Le magie servivano a qualcosa! Si sedette alla sua sinistra.
-Cosa vuoi dirmi?
Capitolo 15: gli Aiyunameksun: le creature delle acque sacre.
Lenna si era seduta osservando le luci traballanti provenienti dalla foresta.
Esse erano dei fuochi provenienti dall'interno della selva, appiccati da chi ci
abitava. Lenna cominciò a tracannare dalla bottiglia cercando di non appoggiare
le labbra sapendo che non era roba sua. Galuf cercò di dirle che poteva bere
tranquillamente perché non aveva ancora toccato quella bottiglia. E lei rispose
così:
-Non è per quello.. E' che pensavo che facesse schifo a te!
-Allora puoi anche sputarci dentro.
Lei fece un'espressione a metà tra un sorriso e una smorfia di disgusto. Bevve
ancora un po' e poi i due si passarono la bottiglia come uno spinello finché
l'acqua terminò e loro si dissetarono. Galuf sospirò e poi cominciò a blaterare:
-Ho paura di Exdeath! Ascolta: credi che sia all'altezza di combatterlo?
-Eh? Ma non sarai da solo!
-Infatti non temo per voi, ma per me!
-Ah!.. Grazie, eh!?!
-Ma no! Non ho detto che di voi non m'importa! Intendo che voi almeno sapete
combattere bene! E avete più possibilità di sopravvivenza!
-Uhm.. Non è detto che dobbiamo combatterci. Potrebbe morire d'infarto da un
momento all'altro!
-Ne dubito assai! Brrr.. Non hai idea del terrore che provo..- il suo tono divenne
languido e stridulo. -Non hai idea di quanto sia inutile sdrammatizzare! Tu,
Cara, Karlinco e quell'arpia di Faris siete bravi a combattere..
-E tu, allora? Ma ti sei visto contro Yumahake-Bekkku?
-Si.. c'ero anch'io quando mi ha spiaccicato al muro, eh!
-Pessimista. E poi abbiamo qualcuno dalla nostra parte!
-Chi?
-Tutti! Chi non brama la morte di Exdeath?
-Ci danno supporto morale, eh? Ahahaha..
-Ehe.. so che non è poi così utile..
-Forse tra noi cinque c'è qualcuno che non la pensa come noi..
-Chi?
-E che ne so!? Ho detto "forse"!
-Mmm.. l'aiuto morale può al massimo far diventare psicologicamente più forti,
farti arrabbiare contro il cattivo della storia.. Ma non serve a niente essere
consolati o roba simile, no? Conoscendo Faris direi che lei la pensa come me. Ma
Kururu e Karlinco.. sai che non so che pensare su di loro?!
-Eh? Ma.. tu non conoscevi Cara?
-Non quanto Faris! Non so molto di lei!.. <<Se nessuno deve vivere felice Exdeath
avrà raso al suolo anche il nostro villaggio..>> -Quando torneremo a casa..-
sbottò Lenna
-..non troveremo certo tutto come lo avevamo lasciato!
<<E chi ha detto che torneremo a casa..>> -Già.. Exdeath.. lo.. Iiihhh.. Solo a dire
quel nome mi viene la pelle d'oca!
-Allora ti spaventa davvero, eh? Quindi.. che pensi di fare? Di recuperare lo
specchio degli Jhiro-nioghetsu e defilarti dalla missione?
-No!
-Mmm..
-Devo affrontare le mie paure.. sennò non imparerò mai a non terrorizzarmi
davanti alle cose impaurenti, no?!
-Si.. certo.. filosofia spavaldamente idiota.
-Mh?
-Lo dicono tutti, no? Ma se ti trovi davanti a Exdeath.. beh.. spero che tu abbia
un ricambio di scorta di mutande.
-Ahahahahahahahahaha!
Quella risata non c'entrava assolutamente niente, ma fu lunghissima. Alla fine
Lenna non resistette e si mise a ridacchiare anche lei. Quando l'ilarità cessò
con l'asciugamento delle lacrime procurate dal riso da parte di Galuf, Lenna
disse:
-Tra poco da queste parti si faranno vedere gli Aiyunameksun. Direi che è un
bene! Potremo chiede il loro aiuto in qualche modo!
-Gli..?
-Gli Aiyunameksun sono delle creature chiamate le creature delle acque sacre. La
maggior parte di loro vive nei fondali di questo lago, e gli altri nella foresta
da cui provengono le luci. Riescono a respirare e muoversi per mezzo della
magia, visto che quando sono a terra stanno in delle bolle enormi, ma esse
durano pochissimo.. Vengono ogni notte qui per cercare qualcuno. Si sentono soli.
Non sono cattivi, ma se si trovano davanti qualcuno di offensivo si mostrano
molto ma molto aggressivi. Visto che si sanno muovere solo sott'acqua non
possono muoversi per raggiungere il loro scopo: trovare anche loro lo specchio
degli Esuli. Non possono usare le loro bolle.. durano pochissimo.. A loro serve
più o meno per lo stesso motivo che serve a te e a Karlinco: tu devi capire se
Gimko Coyutamàhu è buono o cattivo, e, visto che prendono ordini da Exdeath,
vogliono prendere il potere dello specchio non per guardare nella sua anima,
perché sanno che è la causa di qualunque cosa brutta che succede nel mondo, ma
perché lo specchio degli Jhiro-nioghetsu ha un potere che tu non conosci:
distruggere l'anima dei malvagi. Ora penserai che basta usare quello per
distruggere Exdeath, ma, come sai, egli influisce nei pensieri della gente. Chi
ci prova crederà che Exdeath è l'essere più buono di questo mondo, capito?
Allora ci conviene dirgli che lo specchio degli Esuli lo prendiamo noi per la
loro incolumità. Una volta capite le intenzioni di Gimko Coyutamàhu l'unica cosa
da fare sarà andare a scannare Exdeath, e ovviamente gli Aiyunameksun sanno
dov'è. Sono i suoi seguaci che cercano di distruggerlo. E di questo non se n'è
mai accorto. Loro sperano di incontrare qualcuno a cui chiedere di portargli lo
specchio degli Jhiro-nioghetsu per la salvezza del mondo, ma quando troveranno
noi ci conviene dirgli che faremo noi quello che vogliono fare loro, anche se
non è vero. Ok?
-Ehm.. ok.
Indugiarono un momento e poi lui chiese a lei: -Come comunicano gli
Aiyunameksun? Telepaticamente?
-Si!
-Mmm.. e noi siamo in grado di rispondere?
-Si!
-Bene..- disse dilungando la prima "e" contenuta nella parola.
Attesero per qualche minuto. Fu Galuf a vedere che qualcosa stava nuotando
sott'acqua e si stava accomiatando dalla sponda opposta a quella su cui erano
lui e Lenna. La forma era apparentemente umana, ma quando notò che avevano dei
prolungamenti triangolari sulla testa capì che non si trattava di umani.. �ove
stava il bacino ai lati, c'erano altri prolungamenti simili a pinne, per non
parlare delle vere pinne dorsali uguali ad ali! Quando notò anche che l'essere
era biancastro non potè fare a meno di confermare a se stesso che la creatura
era un Aiyunameksun delle acque sacre, e non un umano o un umanoide. Gli occhi
della aggraziata creatura erano ovali con le estremità appuntite messi
orizzontalmente, e la sua faccia era perennemente sobriamente sorridente.
Scusate tutti gli "ente" consecutivi ma non ho trovato sinonimi. Viste che voi,
o lettori, vivete nello stesso tempo e nello stesso spazio in cui vivo io
(almeno credo), posso parlarvi di bislaccherie della tecnologia contemporanea
come TV e videogames. Se avete mai giocato a "The legend of Zelda: Ocarina of
time" potrete appurare che voi stessi che gli Aiyunameksun e le creature della
"Zora's domain" sono molto simili. Tanto per darvi un'idea, ma torniamo alla
storia. La creatura cominciò a nuotare girando in tondo. Nella testa di Lenna si
sentiva la sua dolce voce!
<<Allora? Sapevate che saremmo venuti, no? Allora.. sapete anche perché siamo
venuti, vero?>>
<<Si.>> "rispose" Lenna.
<<Bene. Se sapete dove sono gli Jhiro-nioghetsu sarebbe solo un'opera di bene
andare a prenderci lo specchio degli Esuli, vero? Exdeath, il padrone a cui ci
ribelleremo, morirà se ce lo prestate!>>
<<Modi efficaci per ucciderlo ci sono. Quello dell'utilizzo dello specchio è..
buono.>> Mentì Lenna. <<Per cui noi andremo lì per lo specchio.>>
<<Mh?>> pensò l'Aiyunameksun. <<Volete usare solo la vostra forza per uccidere
Exdeath? Se ne siete capaci è anche meglio, ma sappiate che se non ci riuscite
l'unica alternativa sarà stata prenderci lo specchio, e non l'avete fatto. Ma
nessuno fa niente senza una benchè minima ragione.. Non so chi siete, ma ad
alcune cose bisogna credere e basta. Addio!>>
Si allontanò per la strada che aveva fatto per venire.
-Galuf! Idiota! E meno male che ti ho detto che leggono nel pensiero! Hai
pensato parola per parola quello che ha detto lui, vero?
-Ehm.. beh.. ecco.. Si!
-Grrr.. ma non potevi non pensare?!?
-L-l-o so, scusa.
-Beh.. almeno ci ha dato fiducia. Tsk! Tu e la tua preveggenza.. perché vedi cose
inutili e non il vincitore della battaglia tra noi e Exdeath? Qual è l'epilogo
della storia, Don Chisciotte?
-Eh? Io.. ho visto solo dei ricordi! E' l'unica spiegazione logica quella che
abbiamo già combattuto Exdeath, perché non potevo mettermi a pensare a quello
che ho visto così.. senza sapere niente sul mio passato.. sfigato!
-Già.. ad alcune cose bisogna credere e basta!- disse lei citando l'Aiyunameksun
di poco prima. E quello che aveva detto era più che attinente col momento. Lei
sorrise e il sorriso le fu ricambiato. Rimasero a guardarsi per un po' e poi
volsero contemporaneamente lo sguardo verso la foresta illuminata. I riflessi
sul lago dei fuochi erano bellissimi! Ma.. ricordate gli strani aggeggi
indecifrabili che galleggiavano come boe? Uno di quelli si accese.
All'improvviso.. e fece sgranare gli occhi a Lenna e Don Chisciotte. Erano come
lampade, ma dentro c'era fuoco che non bruciava ciò in cui era contenuto. Frutto
di una magia. Il contenitore era decorato con strisce rosse sul materiale simile
ad una tela da pittura e dei simboli strani neri al centro. Una ad una le luci
si accesero tutte. Si specchiavano nell'acqua creando un suggestivo e magico
effetto che illuminò la zona oscura. Quel fatuo fuoco magico di Lenna era una
lucciola persa nell'oscurità, in confronto.
-Stupendo!
Rimasero entrambi a bocca aperta a guardare quello spettacolo. Nella testa di
Lenna, e stavolta anche in quella di Galuf, si sentì la voce degli Aiyunameksun
che diceva:
<<Ogni luce è un morto per mano di Exdeath. Le accendiamo sempre. Non ci
dimentichiamo mai di aggiungerne una. Tra non molto, però, non basterà lo spazio
del nostro lago per le vittime di Exdeath! Visto che avete scelto di ucciderlo
con le vostre mani per sicurezza vi conferiamo il potere delle creature delle
acque sacre: un potere molto più forte del maligno Yu Jumahake..>>
-Ah..
<<Ricordate questo: se ci credete potete farlo. Il nostro potere può solo
aiutarvi, ma la forza che dimostrerete di avere l'avrete voi e voi soltanto.>>
La voce sparì. Una luce cerulea abbacinante apparve nelle mani di Lenna e Galuf.
Non sapevano cos'era, come si chiamava né come si usava il potere degli
Aiyunameksun, ma sapevano di averlo.
Ad alcune cose bisogna credere e basta!
Lenna e Galuf, dopo una mezz'oretta o poco più, tornarono da dove erano venuti,
e quando si sdraiarono per cercare di dormire non fecero nemmeno in tempo a
chiudere gli occhi che piombarono nella fase r.e.m.!
Capitolo 16: i simboli dei ronin.
-Come?
-Hai capito bene. Questo è il simbolo dei ronin di Exdeath.
-Ma.. non ha senso! perché il loro simbolo è questo?
-Chiedilo a loro, dannazione!
Eravamo rimasti ai cinque dormienti, ma come avrete potuto evincere era già
arrivato il giorno dopo. Galuf guardava incredulo quei simboli strani. Erano
incisi negli alberi. E dov'erano loro ce n'erano . La lettera f?molti. Avevano
camminato molto. I simboli erano solo delle f. non aveva niente a che vedere né
con Exdeath né coi ronin.. o almeno loro non credevano che c'entrasse niente!
-Bah.. e tu come fai a sapere che sono i simboli dei ronin del vecchio bastardo?
-Li ho già visti, e ho sentito la voce di Exdeath che mi diceva..- rispose Faris.
-che diceva che se volevo fare la cosa giusta dovevo unirmi a lui e a i suoi
ronin, cioè quelli a cui apparteneva quella f intagliata nel legno. Dagli alberi
in cui erano una volta sono spariti magicamente.
-Uh.. a quest'ora potevi essere contro di noi!
-See.. come no. Non mi conosci.
-Uhm..
Rimasero a contemplare i simboli per un po', e poi tornarono a camminare.
Avevano tra l'altro avvistato qualche tetto, quindi erano vicini a qualche
paese. Galuf pensava solo a quanto fosse cambiato il mondo da quando avevano
sconfitto Exdeath.. Non esistevano né gli Aiyunameksun, né Karlinco e Maijùhàna,
né il villaggio di Cara e nemmeno la Shikuhura�! Ma era passato qualche
millennio da quando era successo quello che era successo.. quello che neanche chi
l'aveva visto sapeva decifrare con precisione.. Ogni cosa che "vedeva" Galuf,
infatti, non era accompagnata da una spiegazione..
Videro i tetti ingrandirsi ad ogni passo che facevano. Non tanto vicini erano,
però. Galuf si fermò un attimo. Si girò a guardare un albero alla sua sinistra.
C'era la f dei ronin.
<<Ad alcune cose bisogna credere e basta. Ho paura di Exdeath, ma credo di
poterlo battere! Il potere degli Aiyunameksun.. scoprirò come si usa!>> pensò.
Avevano superato brughiera, foresta, lago e selva degli Aiyunameksun. Mancava
solo l'infinito sentiero. Dopo il villaggio che stavano per raggiungere (molto
più grande di Maijùhàna) il sentiero spariva. La strada per arrivare dagli
Jhiro-nioghetsu si doveva sapere, o non si poteva trovare solo seguendo sempre
la stessa strada. Giunsero al paesello. Al centro del villaggio si poteva
scorgere il sentiero a stento. Ora era solo una striscia di pietra in mezzo
all'erba.
-Questo posto ha un'aria familiare!
-Bah.. forse è solo un'impressione..
-O forse Galuf sta usando di nuovo la sua.. "preveggenza"..- disse con leggera
prosopopea Karlinco.
-Eh.. forse.- gracidò Galuf sospirando.
Si guardarono intorno. Molte case col tetto spiovente rosso e molta gente che ne
entrava o usciva, o che camminava per le strade.. bambini che facevano casino per
le strade.. Un normale paese felice.. sembrava. Galuf si girò verso Cara e la
guardò senza che lei se ne accorgesse. Lei stava camminando senza guardare
avanti ma verso il cielo ceruleo senza nemmeno una nuvola. Nessuno se ne accorse
a parte la kunoichi. Ella si avvicinò a Cara e le disse sottovoce senza farsi
vedere né sentire:
-Kururu.. Galuf ti sta guardando in modo inequivocabile. Non far vedere che te ne
sei accorta. Io te l'ho detto.
E si accomiatò. Cara si voltò verso Galuf, e appena accadde lui distolse lo
sguardo facendo finta di aver incrociato lo sguardo di Cara per caso. Lei
sorrise. Poco dopo si fermarono ad una piazzetta piena di gente, al cui centro
giaceva una fontana. Galuf, appena la scorse, ci si scaraventò sopra per poterne
usufruire. Bevve come un cammello per un minuto, e poi mise sotto l'acqua la
testa senza accorgersi che era ghiacciata. Poi mosse velocemente la testa
all'indietro e i capelli bagnati gli si appiccicarono addosso. Si asciugò la
faccia con la manica che gli era rimasta. Poi chiese agli altri se volevano bere
e uno dopo l'altro si recarono lì vicino per dissetarsi. Cara si avvicinò poi a
Galuf e gli chiese:
-Senti.. dovremmo trovare qualcuno che ti curi quella ferita! Non è ancora
guarita!
-E chi mi porgerà aiuto?
-Beh.. possiamo bussare a qualche porta a caso e chiedere se sono in grado di
curare una ferita, no?
-Si.. certo.. Non è il massimo come idea ma non c'è altro da fare.
<<Ora..>> pensò Cara <<..fa il duro per far finta di non essere più dolce del
miele.. Dah.. questa potevo risparmiarmela..>>
-Andiamo, Kururu!- le disse Karlinco interrompendo i suoi pensieri.
-Eh..? Si, si.
Capitolo 17: f.
Le f dei ronin. Ovunque. Cara, Karlinco, Galuf, Faris e Lenna non poterono fare
a meno di notare che erano intagliate ovunque. Mentre Cara e Galuf si stavano
dirigendo verso una casa a casaccio per bussare e vedere se qualcuno poteva
curare Don Chisciotte videro la f dei ronin intagliata nel legno di quella casa.
Ogni f che vedevano faceva raddoppiare la velocità del loro battito cardiaco.
Cara si girò verso Galuf e gli sussurrò:
-Oh.. merda.. questo è il villaggio dei ronin di Exdeath!
-Non ho potuto fare a meno di appurarlo!
-Beh..- continuò Cara. -Comportiamoci o come se non ce ne fossimo accorti oppure
diciamo di essere dalla parte di Exdeath..
-Si. Gli altri lo avranno capito, per cui comportiamoci come se anche loro lo
sapessero.
Galuf si voltò un attimo a guardare gli altri e vide Karlinco che si guardava
intorno annuendo lentamente con una faccia stralunata. Le f erano ovunque, e non
volevano dire niente! Erano un simbolo che non aveva a che vedere con Exdeath o
coi suoi maledetti ronin! Almeno questo era quello che pensava la combutta. Ma
avevano pensato inoltre che in principio credevano che il villaggio in cui erano
era di persone pacifiche, mentre era dove vivevano i ronin di
Exdeath. Posso assicurarvi che la loro intuizione era esatta. Ma non nel modo in
cui credete voi.. i ronin vivevano lì. Ovviamente.
Cara sospirò vistosamente. Dopodichè bussò alla porta davanti a lei. Dopo
qualche minuto un essere umano (o almeno lei credeva (come sempre)) si recò ad
aprire.. Vedendo la sua faccia, nonostante fosse normalissima, i cinque non
poterono fare a meno di spaventarsi. La donna che aveva aperto sbottò:
-Ohe!.. Sono così brutta?!
-Ehm.. no.. ci scusi. Siamo.. solo.. squilibrati!- sproloquiò Karlinco.
-Oh. Capisco. Interessante. Desiderate?..
-Ehm.. in questa casa c'è qualcuno che sa curare una ferita?
-Si. Come mai v'interessa saperlo?- chiese credendosi simpatica la donna
maneggiando una manica del suo cardigan rosso che, detto per inciso, le stava di
una cinquantina di misure più largo.
-Secondo lei?- chiese con tono leggermente iroso Faris.
-Uhm..
-Tagliamo corto: questo qua è ferito. Ci può aiutare o dobbiamo sloggiare?
-L'idea dello sloggiare mi alletta, ma avrei la coscienza sporca che sapessi di
avere avuto l'occasione di aiutare qualcuno e non averlo fatto!
-Mh? <<E questi sarebbero gli spietati ronin di Exdeath che hanno dato alle
fiamme il villaggio Maijùhàna?>> pensò Lenna.
-Ok. Entrate.- la donna li scrutò meglio e notò che erano armati fino ai denti,
così disse loro impedendogli di entrare:
-Ehi, ehi! Niente armi in casa mia. Va bene?!?
-Che? Ma mica le usiamo!
-Non discutete: o posate le armi fuori o non vi aiuto.
-Che barba!!!!
Galuf ripose la sua spada per terra. Karlinco posò una piccola lama che aveva
appena sfoderato. Anche le Fein e la Man-chujen furono riposte sul terreno, e la
tasca di Faris fu svuotata da tutti i Menchurien Ky�hù. Visto che Faris era
davvero armata fino ai denti tirò fuori dalle sue scarpe altri aghi e due
coltellini. Dalle tasche esterne dei pantaloni fuoriuscirono uno spadino e un
mazzafrusto minuscolo. Un fermaglio che aveva nei capelli si rivelò essere un
artiglio. Dalle maniche le fuoriuscirono quattro shuriuken. Un'altra tasca
interna conteneva un'accetta microscopica. Da un fodero occultato dietro di lei
tirò fuori una spada lunghissima. Da una tasca posteriore fuoriuscì un nunchaku
e un'altra manciata di aghi Menchurien Ky�hù.
-Ehi, Faris! Non sapevo che andassi in giro con tutta quella roba!
-Ora lo sai.
Ed entrarono.
La donna si presentò:
-Mi chiamo.. non mi ricordo come mi chiamo..
-Interessante. Chissà il cognome!?- disse Galuf sarcasticamente, e fu zittito
con un pugno in testa.
-AHIA! Ora ho un'altra ferita da curarmi!
-Certo.. certo.. Dicevo che non ricordo più il mio nome da quando quei bastardi
dei ronin di quell'ancora più bastardo di Exdeath si sono infiltrati qui. E
Exdeath ci ha avvelenato la mente.
<<Che cosa?>>
-Ma..
<<Non erano loro i ronin, allora!>>
<<C'erano le f solo perché.. perché loro si sono insediati qui ma non sono gli
abitanti di questo villaggio!>>
-Molta della gente che vive in questo paesello..- continuò la donna. -è nata
nella distorsione. Per cui temiamo che, vedendo che viviamo felici, Exdeath ci
attacchi sterminandoci. Ma, fortunatamente, il nostro villaggio è la base dei
suoi ronin, per cui, se volesse attaccarci, lo avrebbe già fatto; e tra l'altro
non distruggerebbe certo la base dei suoi uomini!
-Capisco..- disse interessato Karlinco.
-La nostra unica speranza è lo specchio degli Jhiro-nioghetsu. Oppure il potere
Yamahunàkee degli Aiyunameksun.
-Beh..- disse Lenna leggermente spavaldamente. -Noi abbiamo praticamente entrambe
le cose!
-Che?!- chiese sbalordita la Mrs. X.
-Che cosa.. ma.. Lenna! Hai il potere Yamahunàkee degli Aiyunameksun? Come è
possibile? E' molto più forte dello Yu Jumahake!
-Beh..- disse Galuf intrufolandosi nel discorso. -Due notti dopo il disastro di
Maijùhàna io e Lenna li abbiamo incontrate le creature delle acque sacre, ma non
sapevamo nemmeno che il loro potere si chiamasse Yamahunàkee! Lui.. ha solo detto
che ce lo conferiva per distruggere Exdeath, e, che se ci credevamo, potevamo
sconfiggerlo anche senza il potere dello specchio degli Esuli Jhiro-nioghetsu
che distrugge i malvagi!
-Ma lui ci farebbe credere che ucciderlo sarebbe qualcosa di atrocemente
sbagliato se usassimo lo specchio degli Esuli!- disse Karlinco. -Per cui direi
che usare il potere degli Aiyunameksun sia più saggio.. Ma.. Lenna.. sai come si
usa?
-No.- rispose lei con semplicità e naturalezza.
-E.. tu, Don Chisciotte?- chiese Faris.
-Nemmeno!
-Interessantissimo!
Mrs. X sospirò. Poi riprese a articolare interminabili periodi di frasi noiose
anche se utili per i cinque prodi paladini (Ahahahahahahaha! Definizione
bislacca..)...
-Exdeath ha fatto accampare qui i suoi ronin e ha chiesto agli abitanti di
questo villaggio di unirsi a lui.
-Ma lo chiede a tutti?- disse sottovoce Faris.
Nel frattempo tutti stavano seguendo Mrs. X che fece notare involontariamente ai
cinque eroi che la sua casa, per essere di un villaggio povero, era
lussuosissima. Giunsero in una stanza piccola al centro della quale c'era un
minuscolo tappeto lindo. Il resto era tatami, e intorno, davanti alle pareti,
c'erano scaffali. Ne tirò fuori fasce e una bottiglia scura che lasciava molto
spazio all'immaginazione (parlando del contenuto) perché non si vedeva un
accidente di quello che c'era dentro.
-Galuf.. ti chiami Galuf, vero?
-Si..
-Sdraiati, se vuoi che ti curi.
-Ehm.. ok..
Senza motivo si vergognò un po' di sdraiarsi là.. come un marmocchio idiota dal
medico che prova ansia solo a guardare il soffitto dello studio del medico che
gli sembra un inutile mattatoio. Lo fece comunque, ovviamente. Si alzò la maglia
asimmetrica e sentì sulla ferita un fortissimo bruciore.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH!
-E stai calmo, imbecille! Lo sto facendo perché si disinfetti la ferita!
-Ma che roba è?- chiese Lenna vedendo che Mrs. X aveva svuotato la bottiglia
sulla ferita di Galuf. E lei rispose con naturalezza:
-Idromele.
-Idromele?- ripetè intontito dal dolore Galuf.
-Si. Idromele! Disinfetta, no?
Galuf svenne.
-Ah.. Don Chisciotte!
-Stai tranquilla.- disse con calma Mrs. X. -Ha davvero una bassa resistenza al
dolore, eh? Se è svenuto puoi star tranquilla che è solo per la paura, più che
per il dolore.
-Mmh.. come no..
Poi Mrs. X cominciò a girare la fascia intorno a Galuf. La sua ferita era
profonda, ma non mortale.. questo si era capito. Con l'aiuto di Mrs. X in qualche
settimana si sarebbe rimarginata del tutto. La sua manica fu gettata nel fuoco
sempre dalla misteriosa signora.
Capitolo 18: la storia di Mrs. X sul villaggio dei ronin.
Passarono la giornata lì. Quella notte attesero che Galuf rinvenisse. Lo fece
solo dopo molte ore. Notò con piacere che la ferita non era troppo grave e che
era ben protetta. Poi, dopo aver desinato alquanto, dormirono in casa di Mrs. X
in attesa del giorno per poter continuare il viaggio. Quando la mattina
sopraggiunse i cinque erano pronti a partire.
-Ma.. li molliamo così? Qui stanno i ronin! Potremmo attaccarli!
-Certo. Poi Exdeath devasterebbe questo villaggio!
-E non solo quello.- aggiunse Karlinco.
Erano ancora a casa di Mrs. X, ma visto che non la vedevano in giro potevano
discutere e ciarlare tranquillamente.
-Beh.. io direi di andare dagli Jhiro-nioghetsu e fregarcene di 'sto villaggio.
-Oh.. buonissima idea!
-Negligenti. Qui ci sono gli uomini di Exdeath e voi dite di fregarvene?
-Si.
-Mmm.. anch'io.
-Allora.. andiamo a prendere quello specchio e defiliamoci.
-Ma perché gli Esuli si chiamano Esuli?
-Chiedilo a Shirokinu-katsukami, no?
-Lo farò.- disse infine Galuf.
Mrs. X sopraggiunse in quell'istante.
-Allora ve ne andate?
-Si. Abbiamo una missione da compiere!
-Non vedevo l'ora di saperlo..- aggiunse sarcasticamente. Fu guardata male.
Infine Galuf, Lenna, Cara, Karlinco e Faris se ne andarono dalla casa di quella
pazza di Mrs. X senza ringraziarla minimamente (cosa che gli fece notare) e si
congedarono anche dal villaggio dei ronin di Exdeath camminando ancora qualche
minuto.
Ora che il villaggio dei ronin era alle loro spalle erano più tranquilli. Lì si
vedevano avvolti da nemici. Tant'è vero che Faris quella notte aveva fatto finta
di dormire per stare di guardia pronta a scannare un ronin nemico! Ma non era
stanca.. sapeva che quella notte avrebbe potuto riposarsi quanto voleva.
-Molto bene.- sbottò Karlinco. -Quanto manca per arrivare dagli Jhiro-nioghetsu?
-Credo ancora qualche giorno di viaggio. Non ci manca poi così tanto per
giungere a destinazione!
-Bene!
Ora che il sentiero infinito era terminato erano in un paesaggio a metà tra
montano e rurale. Davanti a loro c'era un dosso con un paio di rocce spigolose
che ne fuoriuscivano come prolungamenti superflui. Il rialzamento del terreno
era coperto di muschio. Non si riusciva a vedere bene oltre, ma una volta che fu
percorso senza difficoltà si vide palesemente che oltre c'era un bosco rado. Tra
due pezzi di terra grossi quanto una città coperti di alberi distanziati c'era
un altro sentiero che si scorgeva a stento. Il sentiero era lungo. Dopo qualche
metro a destra tra gli alberi si scorgeva un fiume che veniva dalle montagne
lontane e finiva in un lago che prima di quel momento non era stato notato
perché dietro il villaggio dei ronin e di Mrs. X. Il fiume (che a insaputa dei
cinque tranne Karlinco si chiamava Echtèlion) affiancava il sentiero fino alle
montagne. Proprio in quelle montagne c'era la grotta in cui vivevano gli Esuli.
Il bosco in cui erano ed il sentiero continuavano poi verso la destra dei monti.
Echtèlion continuava fino ai monti, mentre il sentiero aggirava a metà il
massiccio e continuava in avanti alle spalle di esso. Per giungere dagli Esuli
si doveva andare sempre dritto? Così sembrava. Su alcuni alberi c'erano le f, ma
diminuivano ad ogni passo. La prova che i ronin erano proprio dietro di loro.
Probabilmente si nascondevano nel sottosuolo del villaggio. Con precisione non
lo sapeva nessuno nemmeno al paesello di Mrs. X!
-Speriamo che almeno questo tratto del viaggio sia tranquillo!
-Ma se non succede niente che razza di viaggio sarebbe, eh?!- disse Faris per
rispondere a Galuf.
-Ahh.. Tutte uguali davvero le kunoichi..
Il primo giorno di viaggio nel bosco andò bene. Quella notte Galuf non voleva
dormire perché aveva paura dei lupi!
La mattina dopo davanti a loro c'era un affluente di Echtèlion che sbarrava la
strada a tutti tranne Faris. Ovviamente lei lo saltò immantinente con agilità,
ma gli altri si dovettero far portare da lei. Non ci volle molto. L'affluente
andava verso sinistra e affiancava un altro sentiero che portava probabilmente
sul sentiero infinito passando per Maijùhàna.
-Yamahunàkee..- borbottava Lenna.
-Eh..- sbottò Karlinco. -Che tedio!! Dite qualcosa!
Nessuno aprì bocca.
-E dai! Possibile che non avete niente da dire??
Galuf si fermò. Guardò verso destra e posò lo sguardo su un piccolo lago. Lo
guardò a lungo, poi si tolse lo zaino, lo posò delicatamente a terra e si tuffò
fragorosamente nell'acqua!
-Galuf! Ma cosa ti salta in mente di tuffarti.. vestito?!?
-Dah.. Puzzo di idromele! E poi sono piuttosto arrugginito. Devo muovermi un po',
no? Dai! Chi mi sfida ad una gara di nuoto?
-Dubito che ci sia tempo per farlo.
-Ma gli Esuli non scappano! E nemmeno Exdeath!
-Mmm.. su questo hai ragione, ma..
-Beh.. fate come volete!
E si immerse sott'acqua. Per quanto piccolo il lago era profondo. Nuotò molto
tempo, e non risalì a respirare per qualche minuto. Si era messo a fare l'idiota
sul fondale come se qualcuno lo guardasse, e faceva finta di camminare per
strada mentre era sott'acqua. Come al solito non si accorse che l'acqua era
fredda! Sul fondale del lago cominciò a scavare tra dei piccoli ciottoli
scivolosi perché ricoperti di alghe, che erano paradossalmente in un lago, ma
Exdeath poteva mischiare tempi e luoghi, no? Tra i sassi ne trovò uno più
luccicante. Non aveva bisogno d'aria, ma tornò in superficie come se ne avesse
bisogno.. con la pietra misteriosa in mano.
-Visto che serviva a qualcosa tuffarsi?- chiese ai suoi compagni che stavano
seduti davanti al lago con facce annoiate. -Ho trovato qualcosa!!- urlò dopo
aver preso fiato.
-Cosa?- chiese interessata Cara.
-Non so! Guardate un po'!
La pietra luccicante fu lanciata e presa al volo da Karlinco. Cara, Lenna e
Faris si appropinquarono per contemplare quell'affare. Tolsero le tracce di
alghe e videro più o meno che cos'era: una pietra dorata che entrava a stento in
un pugno con sopra scolpita la f dei ronin.
-Dev'essere dei ronin di Exdeath!
La f scolpita perfettamente si illuminò. La pietra cominciò a bruciare, e per
questo Karlinco la lasciò andare. Si alzò senza rispettare la legge della forza
di gravità, e rimase a mezz'aria.
-Ma..
-Quella pietra c'entra di sicuro coi ronin di Exdeath, n'è vero?
La f si staccò dalla pietra e volò per conto suo. Si ingrandì e cambiò forma:
ora era una freccia. Si mosse velocemente e indicò un punto preciso del terreno.
Galuf uscì fulmineamente dal lago e saltò con tutte le sue forze su quel punto.
Il risultato fu l'apertura di una botola sottostante che fece cadere nel vuoto
Don Chisciotte. La botola si richiuse e riacquistò magicamente il suo colore che
si mimetizzava con il terreno.
-GALUF!
-Accidenti! Se non avesse preso quella dannata pietra!..
-Non è colpa sua!- sbottò Karlinco. -La pietra si sarebbe attivata sicuramente
da sola..
Anche Karlinco si mise a saltare sulla botola, sbraitando:
-FORZA! Lo dobbiamo aiutare, no?
Quando cadde dentro si ritrovò in un tubo nero lunghissimo. Stava scivolando, e
l'uniche cose che sentiva erano le sue urla e Faris, Lenna e Cara che gridavano:
-Karlinco!- La voce rimbombava dappertutto. Ovunque!
-Karlinco!- Si sentiva troppo ovattata.
-Karlinco!- Si confondeva tra altri rumori lontani.
-Karlinco!- Rumori strani.. flaccidi.. metallici..
-Karlinco!- E le urla della persona che chiamavano.. -Karlinco!- Di sicuro lo
avevano detto una volta sola, ma si sentiva..
..si sentiva rimbombare la loro voce che diceva: -Karlinco!- e dopo che lo
avevano detto quella voce distorta con quell'eco distorta rimbombava sia nello
strano tubo facendo sentire la parola "Karlinco" da tutte le parti, che nella
voce della persona che chiamavano.. Karlinco.. Karlinco.. Quella confusione non
cessava. Karlinco si era solo impaurito di più. La sua voce assumeva più forza.
-Aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhh!
Non riusciva a sovrastare quelle voci! Le voci dei suoi compagni! Distorte! Da
veloci a lente.. alte e basse.. confusione.. Un casino pazzesco! Le voci
diventavano sempre più forti.. e Karlinco cercava di sovrastarle mentre scivolava
sull'umido tubo puzzolente!
-AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!!!
Ora non c'erano solo le voci dei suoi compagni che lo chiamavano..
<<Karlinco!
Un soldino per i tuoi pensieri!
Un soldino per la tua morte!
Uccidete Yumahake-Bekkku!
Il vero..
F.
..Cattivo!
E' Una persona che ora non c'è, no?!
Non c'è qui?
Il cattivo della situazione!
Ecco la grotta!
Qui dove, maledizione!?!?!
Karlinco!
Al vostro servizio!
Karlinco!!!>>
Voci confuse. Voci fastidiose che facevano impazzire!
Capitolo 19: il viaggio continua.
La confusione cessò. Karlinco avvertì un sussulto. Aveva sbattuto il sedere sul
suolo. Le voci che aveva sentito all'inizio erano solo dei prolungamenti
distorti dei suoi compagni che lo chiamavano. Ma poi avevano cominciato a farlo
impazzire! Sentiva cose già dette e cose mai sentite. Anche la sua voce, ma.. lui
stava zitto! Cos'era quel tunnel? A che diavolo serviva?!
-Karlinco!
-Ah!..
Karlinco, che si era appena alzato, si sentì toccare la spalla. Si voltò e vide
Galuf preoccupatissimo che si passava il braccio "smanicato" sulla faccia per
cercare di asciugarsi.
-Galuf! Che hai sentito nel tunnel?
-Cose che.. abbiamo già detto.. distorte.. strane!
-Anche io. Dove siamo adesso?
-Non lo so..
Si guardarono contemporaneamente intorno. Ciò che videro non era molto facile
capire cos'era: intorno a loro solo oscurità. Erano sottoterra per cui era
comprensibile; in alto, però, c'erano delle fonti luminose.. dei cerchi di luce
che si muovevano repentinamente sul soffitto di terra umida. Vicino alle pareti
di terra e pietra c'era dell'acqua sporca. Non si vedeva altro. Galuf si
avvicinò a Karlinco dicendo con voce tremolante:
-Iiiihh.. questo posto mi fa paura!
-E piantala!
D'improvviso un'altra luce inspiegabile provenne dalla parete che stava davanti
alla fine del tubo. Stavolta illuminava solamente il perimetro di un rettangolo
che, evidentemente, fungeva da porta. Ardimentoso Karlinco si appropinquò per
constatare che non si trattasse di qualcosa di pericoloso. Quando allungò la
mano per toccare la parte non illuminata prima che riuscisse a sfiorarla si
spalancò mostrando quello che c'era oltre: una lunga strada di pietra con ai
lati baratri da cui proveniva luce rossastra.
-Il nostro arrivo qui non è casuale, Galuf.- proferì Karlinco, "allievo" di
Gimko.
-Andiamo, allora.
La soglia fu varcata. La pietra del corridoio reggeva bene, ma quello che c'era
ai lati li scoraggiava alquanto facendogli perdere equilibrio psicologicamente..
un liquido caldo.. rosso e giallo.. lava.. Fiamme. Indubbiamente se uno di loro due
fosse caduto si sarebbe sciolto in un batter di pupilla!
-Cacchio, che caldo, qui..
Cominciarono indi a camminare. Sempre dritto. La strada non curvava. Solo che la
lava ai lati non poteva certo incoraggiarli. Anche se il corridoio era largo
cercavano di camminare cautamente per paura di cadere per distrazione dovuta
alla paura della lava che li spingeva a stare attenti a non cadere per
distrazione dovuta alla paura della lava che non poteva fare a meno di incutere
un po' di fifa in Galuf e Karlinco!.. La loro paura li spingeva a stare più
attenti del normale a non cadere né nella lava né vittime del panico che li
avrebbe spinti a fare le idiozie più pazzesche inconsciamente. La traversata
stava andando bene, ma un muro sbarrava la strada a Karlinco e Don Chisciotte.
Ovviamente non era lì per impedirgli di proseguire e obbligarli a tornare
indietro, ma solo per rendere il viaggio insidioso. Un perturbatore imbecille
che inventava quegli enigmi ci doveva essere, no?
-Maledizione! Senza la kunoichi non è possibile risolvere 'ste cose!
Sul muro c'era intagliato il solito stupido rompicapo:
16 9 21' 5' 7 18 1 14 4 5 5 13 5 14 15 19 9 22 5 4 5! 3 15 19' 5?
Ovviamente all'inizio sembrò un'accozzaglia insensata di numeri. Un'accozzaglia
di numeri lo era.. Ma è lapalissiano che insensata non poteva essere quella
sequenza di cifre numeriche, sennò che enigma sarebbe stato? E se non aveva
senso chi aveva in mente di mettersi a scolpire nel muro quei numeri? Allora
Karlinco e Galuf si fecero coraggio. La prima cosa che pensarono fu che lo
dovevano fare per forza. La seconda che non era vero affatto. A entrambi era
venuto di fare il gesto di andarsene, ma ci avevano ripensato prima che il
segnale del cervello giungesse ai muscoli e comandasse loro tramite un neurone
di andarsene da quel posto. Tra l'altro se avessero avuto la possibilità di
farlo lo avrebbero già fatto: la botola si era richiusa, e scalare un tubo lungo
un anno-luce liscio come uno specchio scartavetrato dalla mano più delicata
esistente era praticamente assurdo!! Qualunque persona dotata di un minimo di
senno avrebbe deciso di cercare di risolvere l'enigma. Karlinco sbottò con
espressione professionale:
-Galuf! Mi sa che ci vorrà tanto tempo a risolverlo, per cui posso avere il
permesso di utilizzarti come alimento alternativo?
<<Si, certo. Anche perché Lenna ha il mio zaino pieno di cibo e acqua..>>
-No.- rispose seccamente come era abituata a fare Cara.
-Allora dammi una mano prima che la barba mi diventi candida!
-Mmm..- disse Galuf contemplando i numeri. -Probabilmente sono messi in un ordine
che indica una lettera o.. boh. Oppure con un certo criterio dobbiamo scoprire
qual è l'ordine di successione, o scoprendo qual è il criterio che li lega in
quell'ordine preciso dobbiamo scoprire il numero mancante!..
-Uhm.. ceeeerto!- rispose Karlinco inebetito. -Proviamo ad iniziare con una delle
tue geniali teorie. Quella dell'ordine preciso mi aggrada.. Ma cosa può legarli?
-Mmm.. con un qualche calcolo dobbiamo scoprire cosa lega il 16 al 9 e il 9 al
21!
-Ma perché sul 21 c'è un apostrofo?- fece notare Karlinco.
-Ehi, è vero! Anche sul 5 e sul 19! Sarà stato un errore nello scolpire i
numeri?!
-Immagino che tu sia al corrente che quest'ultima ipotesi è davvero inadeguata.
Del tutto non idonea con 'st'enigma.
-Se.. Mmm.. Mo' pensa al rompicapo e non a cercare parole professionali per dire
quattro cavolate, okay??!
-See.. certo.
Stettero entrambi in silenzio; un po' aspettando che l'altro dicesse qualcosa;
un po' facendo finta di pensare a delle possibili soluzioni; un po'
scervellandosi davvero.. ma niente, per il momento. Passò un'ora.
-UFF.. Non ne posso proprio più!- sbottò Don Chisciotte!
-Aspetta.. Abbiamo provato l'ipotesi più probabile, ma non quella delle lettere!
Nel dedalo del mio castello gli enigmi erano troppo.. ehm.. numerici. Niente
lettere. Ma non tutti sono stupidi quanto Yumahake-Bekkku!.. Io dico che la
spiegazione agli apostrofi è che fungono da accenti!
-E.. come fare a capire a che lettere corrispondono?
-Contandole sull'alfabeto, no?
-Ma certo!
-Allora.. 1, 2, 3..- cominciò a borbottare Karlinco gesticolando sobriamente.
Contava sulle mani, e per la fretta a volte perdeva il conto e ricominciava
daccapo! Giunse dopo qualche minuto ad una conclusione:
-Più! 16, 9, 21. P, I, U! E l'apostrofo equivale all'accento della u, no?
-Geniale! Ma potrebbe essere una fastidiosissima coincidenza..- Galuf accrebbe la
precisione della sua vista da falco e scorse un punto esclamativo e uno
interrogativo nella serie di cifre che sembrava folle! -Scusa, Karlinco. Mi
correggo. E' una serie sensata di lettere da estrarre dai numeri contandoli
sull'alfabeto.
-Allora..
Ci vollero dieci minuti per contare le lettere e altri dieci per ricominciare
ogni volta che perdevano il conto. Questo per far capire come le cose più
semplici possono rivelarsi impossibili! E che è facile solamente ciò che si sa.
Per chi aveva inventato quel tipo di enigma non sarebbe stato difficile contare
lentamente e spavaldamente, no?
-Più è grande..
-E meno si vede!
-Cos'è?
-Ma..
-Non sembra così complicato..
-Mh? Che vuoi dire?
-Che è una di quelle cose ovvie tipo "Se una ninfea che raddoppia ogni giorno la
sua grandezza a coprire l'intero lago in cui sta ci mette 100 giorni quanto ci
mette a coprirne metà"? E' ovvio ma sembra complicato.
-La risposta è 50?
-E tu ci sei cascato: la risposta è 99! Se ogni giorno raddoppia il penultimo
giorno ne copriva metà, no? Solo perché 50 è la metà di 100..
-Ehi.. è vero!!! Non ci avevo pensato!! E.. visto che sei bravo con gl'indovinelli
ovvi lascio a te l'onore di continuare l'opera!
-Ottima scusa per defilarti da attività faticose, vero?
-Esattamente.
-Grrr.. comunque non ti spaparanzare. La risposta è "il buio", no?
Lentamente il muro si alzò e sparì confondendosi col soffitto. Era ancora a metà
strada quando Karlinco disse a Galuf:
-Ma sei geniale! Più è grande e meno lo vedi! Aha! Non avrei mai pensato nemmeno
a questo!
-Ehe.. sono felice di vedere che il fatto che tu sia un pirla ti sollazza e
diverte.- e si girò sorridendo.
Il sorriso di Karlinco si spense lentamente. Quando gli occhi di Galuf furono
girati vero il muro alzato in mezzo ad essi stava per conficcarsi un'ascia
dondolante smisurata. Don Chisciotte, accortosene in tempo spinse Karlinco a
terra e anche lui ci si buttò. Fu sfiorato dalla lama che dondolava
inesorabilmente, ma nessuno fu ferito. Erano entrambi schiacciati al suolo.
L'ascia dondolò ancora un po'. Quando il cigolio era cessato si alzarono
lentissimamente. Quando furono in piedi notarono che sotto di loro non c'era più
la pietra; la consistenza e la grandezza erano uguali, ma il colore no: era nero
a puntini bianchi, e si muoveva ciò che c'era all'interno.. Come se fosse un lago
che specchiava l'universo.
-Ma.. incredibile! Che diamine vuol dire?
Esitarono entrambi a camminare su ciò su cui erano, perché solo i colori si
muovevano, ma la materia su cui stavano in piedi era ferma, e il che avrebbe
fatto perdere l'equilibrio a chiunque. I colori (che sembravano davvero quelli
del cosmo (e di sicuro quello simboleggiava)) di cui era fatta la pietra del
sentiero presero il sopravvento su tutto. E tutto divenne di un colore
conosciuto ma misterioso.. stupendo ma terrorizzante.. E Karlinco e Galuf si
videro avvolti dal nero.. proprio come se fossero piombati in un punto
imprecisato del creato oltre i confini della distorsione! Così fu come essere
nello spazio, ma non troppo, perché i due erano in caduta libera ora.. e infatti
c'erano gravità ed ossigeno!! Avevano fatto un passo ed erano caduti nel nulla.
-AAAAAAAAAAAHHHHHH!!!
Cominciarono a cadere per miriametri.. Con intorno le voci confuse.. distorte..
passate.. STIZZENTI!! Ma la gravità divenne tutta d'un colpo quasi inesistente
dopo un minuto che Karlinco e Don Chisciotte si erano sentiti mancare la terra
sotto i piedi.. Ed erano sprofondati in un tunnel inesistente.. che faceva
rivangare il futuro e scoprire il passato! Contraddittorio ma spiegabilissimo..
Capitolo 20: la trappola nella trappola.
..Di conseguenza dovevano cadere prima o poi. Cadevano e non si fermavano.
Avvolti da un qualcosa che aveva il colore e la consistenza dell'universo.. da
cui proveniva un frastuono distorto di voci sconosciute e conosciute! Per.. non
tanto tempo. Poi, quando la gravità sembrò cessare d'esistere, Karlinco e Galuf
si accorsero di essere a pochi millimicron dal suolo. Il colore del cosmo era
svanito. Il suolo ovviamente non era definibile per il momento. Dal nulla che
c'era in alto proveniva una luce di forma ellittica (non a forma di cerchio per
poche millimetri, visto che sono pignolo..) che illuminava solo il punto in cui
erano quei due. Ciò che c'era oltre, se c'era qualcosa, era avvolto dal buio:
quello che più è grande e meno si vede! La luce si espanse fino ad abbagliare
Don Chisciotte e Karlinco, che erano scesi a terra da poco. Quando riaprirono
gli occhi la luce era soffusa e moderata. Si trovavano in una stanza palesemente
cilindrica e gigantesca.. Il soffitto corredato di insensati simboli inquietanti
era bluastro e pieno di guglie al contrario. Come stalagmiti al contrario (non
mi veniva stalattiti..) ma artificiali. Costruiti da chi non si sa, ma
artificiali. La parete era una, e violacea con soliti strani simboli. Su tutto
il perimetro c'erano fiaccole che illuminavano la stanza. Davanti a loro c'era
una minuscola scalinata (minuscola di lunghezza ma non di lunghezza) con sopra
una specie di trono. Oltre quello c'era una porta quasi impercettibile.. ma non
perché era piccola, ma perché era semitrasparente! Ogni tanto sembrava sparire.
-Ma quel trono non serve a niente!
-Mmm.. non essere stupido. �eve essere di qualcuno, no?
-E di chi?
-Ehm..
Sul trono si posò un petalo vermiglio. Da dove veniva non si era capito affatto.
Quando i due smisero di guardarsi mentre parlavano e volsero lo sguardo al trono
su di esso v'era il petalo. Esso era avvolto da un'aura bianca e cerulea. Si
sollevò dal soffice suolo e rimase a mezz'aria come la pietra dei ronin. Essa
era una trappola. Il logo in cui erano era una trappola.. Il petalo volò
precipitevolmente verso l'angolo sud-est della stanza. Fu seguito con lo sguardo
di Galuf e Karlinco. Si collocò tra due dita. Si vedeva solo la mano di che
l'aveva preso. E si sentiva la voce..
-Galuf e Karlinco?
-Chi sei? Cos'è questo posto maledetto?!- chiese astiosamente Karlinco.
-Ehe.. Il mio nome è Tagykumaru.- gli fu risposto.
-E chi sei?
-Se v'interessa posso narrarvelo.
-Falla breve.
-Impossibile. Allora.. sappiate che sto dalla parte di Exdeath.
-Ma non mi dire.. E' stata la pietra dei ronin a condurci qui..
-Esattamente. E voi idioti ci siete venuti pure.. AHAHAHAHAHAHAHAHAH..
-Ciarla, ciarla... Niente è casuale!
-Ascoltatemi, stolti. Io sono morto da tempo. Quando ero il capo dei ronin di
Exdeath cinquecento anni fa mi resi conto delle cattiverie che faceva il mio
capo. Non pensate che questo mi fece venire voglia di smettere di seminare
distruzione, eh! Questo mi fece diventare anche più cattivo di Exdeath! Fomentai
la distruzione.. così quando morii mi beccai la punizione che conoscete bene.
-Eh? Noi?!
-Si. Avete sentito le voci nei tunnel che vi hanno condotto qui, vero?
-Ebbene?
-Ebbene questa è la mia punizione: restare qui a rivangare ciò che già conosco.
Il passato e il futuro delle persone. Tutti. Quanti siamo in questa distorsione?
Qualche milione di miliardi di centinaia di decine di biliardi, no? Le loro
voci. Tutte insieme. Il loro passato e il loro futuro distorto dalla malvagità
di Exdeath che si mescola a tutto, qui. E si insedia nei cuori di chi abita
questo stramaledettissimo mondo del cavolo!!! Per l'eternità. Ora no, perché c'è
qualcuno qui.. E in caso di presenza di elementi esterni gli Dei mi permettono di
non sentire le voci dette e che devono ancora essere dette di tutto il mondo, ma
mi obbligano anche a uccidere chiunque vedo. Questo fa credere alle mie vittime
che sono dalla parte di Exdeath, e lo sono. Aha.. Credete che l'inferno non
esista? Ehe.. Esiste, esiste.. Ma è solo una condizione di eterna sofferenza
riservata ai malvagi come me. Exdeath può crepare solo se viene ucciso, e non di
vecchiaia.. Il cattivo della storia è sempre immortale.. o quasi. Io devo sorbirmi
tutto questo.. E mi vendicherò.
-Su di chi?
-Su tutti quelli che non sono me. perché io devo soffrire e gli altri no?!
-E' l'idiozia più idiota che abbia mai sentito pronunciare!
-Bene! Allora preparatevi a crepare, amici miei.
-Sei tu che finirai male, Tagykumaru!
<<E come se sono già morto?>>
Capitolo 21: l'espiazione di Tagykumaru
Il petalo rosso fu lanciato dalla mano. Tagykumaru era venuto alla luce
mostrando una tunica azzurrognola coi soliti simboli strambi. Giunto vicino a
Karlinco il petalo perse consistenza. Entrò nel corpo di Karlinco come se fosse
lui ad essere un fantasma. Di lì non uscì. Nessuna conseguenza..
-E ora fatemi vedere quello che sapete fare.
Galuf corse verso Tagykumaru sguainando la sua durlindana; giunto davanti
all'essere che brandiva una minuscola lama con la mano sinistra tenuta
sgraziatamente come un pugnale, Don Chisciotte fendette l'aria di fronte a lui e
purtroppo fendette solo quella.. Si girò di scatto e vide Tagykumaru seduto sul
trono.
-Ahahahahahahaha.. sono io che sono veloce o sei tu che sei lento?
-Maledetto!!
-Stupido nefasto spettro!
-Il tuo deleterio ruolo in questo mondo finisce oggi, Tagykumaru.
-Si! Finirò come quell'idiota di Yumahake-Bekkku? Aha.. dubitatene pure, inetti!
La sua squama ti ha tagliato per bene, vero Galuf? E ti ha spiaccicato al muro!
Se non fosse stato per Kururu non sarebbe successo! Ti sei distratto alquanto,
n'è vero?! Ehe.. stupidi umani.. Exdeath è più stupido di voi, però. Non si è
accorto di star facendo da lecchino a Reii?.. Ehehehehehe..
-E chi è Reii?
-Reii è colui che ha creato la malvagità. Ehe.. Come gli dei hanno creato il bene
del mondo hanno creato il male per far fare agli esseri umani una scelta. Reii
era il Dio che ha creato la parte cattiva del mondo. Gli altri dei credevano che
avrebbe espletato il suo compito normalmente! Ma abusò del suo potere e fu
bandito per l'eternità. E in più ha avuto la sfiga di beccarsi la mortalità!
Solo se viene ucciso! Come Exdeath: la sua creatura! Uccidetelo pure..
AAAAAAAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!
-Basta ciarlare, maledizione!- sbottò Karlinco. Tagykumaru smise immantinente di
ridere si voltò verso Karlinco e allungò il braccio destro. In quel mentre
Karlinco si mise una mano sul petto urlando dal dolore e si inginocchiò per
terra.
-KARLINCO!
-Ehe.. Salvalo se ci riesci, Galuf!
Tagykumaru chiuse il pugno di scatto. Con quello si chiuse anche qualcos'altro....
Karlinco si accasciò a terra lasciando che il suolo assorbisse il suo sangue..
Non respirava più.. Il petalo era uscito. Era la sua vita che si chiuse?
-Karlinco..- Galuf si avvicinò a lui: non c'era un solo sprazzo di vita in lui..
Galuf non si disperò. Però la rabbia viene sempre negli stessi momenti, e anche
la calma: in quelli sbagliati. -Hai ucciso Karlinco.- disse con calma. -Lo.. hai..
ucciso..
-Ebbè? Ci sono tante persone sulla terra!
-Bene, Tagykumaru. Te la sei cercata..
-Ehe..
Don Chisciotte si scagliò su Tagykumaru. Lui rimase seduto. Quando si vide la
lama di Galuf arrivargli addosso non si mosse. Essa colpì l'aria.. Lo aveva
oltrepassato come se fosse un fantasma. E lo era.. ecco qual'era il problema!
-Oh.. no!
Tagykumaru si alzò con espressione astiosissima. Prese un po' di carica e
scagliò la sua lama con tutte le sue forze sul petto di Galuf. Egli volò
dall'altra parte della stanza e sbattè con la schiena al muro. Poi cadde con la
faccia a terra.
-Urgh.. Maledetto.. Allora non puoi morire!- disse sputacchiando macchie rosse e
dense..
-E certo! Sono già morto!
-Maledizione! MALEDIZIONE!
Si alzò in piedi. Era deciso ritentare pur sapendo che non sarebbe servito. Si
scagliò su Tagykumaru con la lama protesa verso di lui. Il risultato fu il
medesimo. Stavolta però il colpo era stato schivato da Tagykumaru che era dietro
Galuf al centro della stanza.
-Ehe.. perché continui a sfuggire alla realtà?!
-perché.. Io ci credo! E se ci credo so che ti sconfiggerò!!
-AHAHAHAHAHAHAHAHAH.. Come ogni stupidissimo cencioso spregevole inetto balordo
laido privo di materia grigia, essere umano ti fai coraggio da solo dicendo cose
del tutto senza senso! Sai che non posso morire ma non molli, eh? Allora
morirai! Anche se, in effetti, saresti morto lo stesso.. Ehehehehehe..!
Tentando di colpirlo Don Chisciotte cadde per terra. Vide la forma di Tagykumaru
che si sdoppiava e poi si ristoppiava.
-Eh?! Che diavolo..
I quattro Tagykumaru col petalo in mezzo tra il medio e l'indice e la lama
nell'altra mano con la punta protesa minacciosamente verso Galuf, ognuno da un
punto cardinale diverso, cominciarono a cianciare in una lingua remota ed
incomprensibile. La lama e il petalo s'illuminarono di un'aura perfida nerastra.
Poi Dissero tutti insieme producendo uno stizzente suono rimbombante:
-Io ho dovuto soffrire per secoli, e dovrò soffrire per il tempo in cui esisterà
qualcosa. Per cui ogni volta che vedo la gente soffrire mi compiaccio! Adoro
vedere sgorgare il sangue! Tu sarai la mia prossima vittima, povero idiota!
AHAHAHAHA!..
Adesso, voi direte: "Quale sarà l'idiozia che salverà l'eroe della storia
adesso?".. Bene! Può darsi che quanto scritto sia un'idiozia! Non sta a me
giudicare.. né in positivo né in negativo, ma specialmente in positivo! Non sono
nessuno per dire che quello che scrivo è meglio di quello che scrive qualcun
altro! Ah.. può darsi che quello che state per leggere non vi piaccia.... Mentre i
Tagykumaru prendevano rincorsa lentamente per infilzare Galuf egli notò venire
dalla porta dietro il trono una luce fortissima. Bianca. Pura. Solo uno spirito
puro poteva farne uso, perché si poteva constatare che era energia positiva.
-MUORI!
Le lame rimasero a un millimetro dal naso di Galuf. Mentre i Tagykumaru stavano
per infilzarlo si sentì una voce femminile che urlava:
-ERITH-TAKUJI!
Un fascio d'energia pura eguale a quella che aveva scorto Galuf investì sia lui
che i Tagykumaru, solo che lui rimase illeso, mentre i quattro spettri si
dissolsero senza lasciar traccia!
-Galuf!
La voce che aveva sentito la riconosceva bene. Con un fiotto di sangue che
fuoriusciva dalla testa e dalla bocca Galuf si alzò a stento urlando:
-C-c-cara!
-Galuf!
Quando furono una accanto all'altro si abbracciarono, lei mollando le Fein a
terra e lui mollando la sua spada mezza scassata. Restarono stretti con gli
occhi chiusi per qualche secondo. Poi Faris si mise in mezzo per chiedere a
Galuf come stava.
-Beh.. ho combattuto con un non-morto!
-E.. Karlinco?
-Karlinco è.. crepato per mano di quel bastardo di Tagykumaru, servo di Exdeath,
servo di Reii! MALEDIZIONE!!!
-Allora..- sbottò Lenna. -Ci avevi visto giusto, Don Chisciotte!
-Purtroppo si.. Ora.. siamo vicini alla fine del viaggio, a quanto pare.. Ma.. come
avete fatto a salvarmi?
-Mentre voi eravate qui noi abbiamo preso lo specchio degli Jhiro-nioghetsu.
-Davvero? Wow! Era vicino, allora!
-Veramente no. E' venuto Shirokinu-katsukami a darcelo.
-Strano!
-Strano, in effetti. Quel Tagykumaru era solo un magatsuhi(17), e visto che lo
specchio degli Esuli è in grado di neutralizzare le anime cattive non è stato
difficile usare il loro potere chiamato Erith-takuji.
-Aha.. Grazie..- balbettò Galuf.
-Andiamo comunque dagli Esuli. Immagino che tu gli voglia parlare!
-Infatti.. Ma credo che non potrò camminare molto..
-Nessun problema.. Ehi.. ma prima hai detto che Exdeath è un servo di Reii? Che
significa?
-Quel Reii?
-Si. Quel Reii. Il Dio del male di questo mondo strano! Il cattivo della storia
è proprio lui. Exdeath fa tanto il gradasso, ma a quanto pare la fonte di Yu
Jumahake è Reii. Morto lui moriranno Exdeath, ronin e derivati e chiunque abbia
una miliardesima parte del potere o delle intenzioni di Exdeath. Ok?
-Come si uccide un Dio? <<Ma mi sembra strano.. certo che il cattivo è Reii.. il
cattivo è sempre Reii! E' il Dio del male!!!.. Come ho fatto a non pensarci..>>
-Avendo.. avendo creato troppa malvagità- narrò Galuf. -Reii fu scacciato dagli
altri Dei. Loro volevano dare agli esseri umani la possibilità consapevole di
scelta tra bene e male, ma Reii diede solo la possibilità del male diffondendo
la malvagità nell'universo e creando Exdeath. Quel bastardo è stato punito a
dovere con l'esilio dal mondo degli dei e dell'immortalità. Può essere ucciso ma
non può morire per nessun'altra causa: né di vecchiaia, né di fame come sto
facendo io in questo momento, né per malattia. Solo ucciso. E noi lo uccideremo!
-Accidenti! Reii una volta aveva un potere straordinario! E' stato lui che ha
fatto avere agli Jhiro-nioghetsu il nome di Esuli! E invece era un traditore!
-Che cosa? Che vuol dire?
-Chiedilo ai grandi Esuli! Il nostro viaggio non è affatto finito!- disse Cara
sorridendo.
-Kururu, ma lui non può camminare!
-Ma gli Jhiro-nioghetsu si! E sanno anche teletrasportarsi!
-Si..- farfugliò Galuf. -Però voglio uscire da questo luogo maledetto!
-Ok..
-Oddio, ma tu sei ferito gravemente, Galuf!!!!
-Posso sopportare.
Capitolo 22: Erith-takuji.
Cara protese lo specchio verso il cielo.
-Erith-takuji! Grande potere degli Esuli!
La stessa luce bianca fuoriuscì dal vetro sacro. Il raggio si espanse fino a
colpire tutto e tutti. Quando fu tutto abbagliato dalla forza dello specchio i
quattro si trovarono in un luogo completamente bianco. Abbagliante! Dopo di che
un altro fascio di luce, ma stavolta blu, avvolse l'ambiente. Esso si divise in
otto raggi. Giunsero velocemente davanti a Faris, Cara, Galuf (che sputava
sangue repentinamente) e Lenna, e qui presero una forma. Davanti ai sette messi
in fila ce n'era uno che sembrò dirigersi verso Galuf prendendo una forma simile
a quella umana. Poi fu l'ambiente a trasformarsi! Intorno c'era la foresta che
stava ai piedi del monte con la grotta in cui stavano gli Esuli. Infine Le forme
blu mostrarono la loro vera natura: forme quasi umane blu traballanti come
fiamme. Si muovevano camminando come esseri umani. Il loro volto era blu come
tutto il resto. Erano semitrasparenti; oltre di loro si vedeva tutto. Erano come
spiriti. Ma non erano spiriti.. Erano Dei! Gli dei che erano stati esiliati da
Reii. Forma quasi umana.. traballanti come fiamme blu.. semitrasparenti.. Resta da
dire una sola cosa sul loro conto: erano gli Jhiro-nioghetsu. Erano come Galuf
se li immaginava. Quello che stava davanti agli altri si avvicinò. Faris, Lenna
e Cara s'inchinarono. Galuf era già inchinato da un pezzo, piegato per il
dolore. Gli Esuli rispecchiavano esteriormente la loro purezza interiore.. la
loro anima pura. Sul volto trasparente e blu come d'altronde la "tunica da
frate" che portavano e tutto il loro corpo provvisorio, si intravedevano dei
profondi occhi scuri.
-Shirokinu-katsukami Erinmaru!- mormorò Faris inchinandosi. Shirokinu-katsukami
Erinmaru era il suo nome completo.
La loro bocca era rimasta serrata. Nonchè era difficile da scorgere dato il
colletto alto! Un suono cavernoso e dolce allo stesso tempo fuoriuscì dalla
bocca si Shirokinu-katsukami, capo degli Esuli Jhiro-nioghetsu:
-Kururu! Faris! Lenna! ..Don Chisciotte!- e quest'ultimo abbozzò un sorriso. -Voi
siete qui par parlarci..
Uno alla volta i sette Esuli rimasti dissero inchinandosi sobriamente a loro,
gli sfidanti di Exdeath e Reii degni d'onore anche da parte di un Dio:
-Shirureikotsuu Hhyo.
-Shiromaketsu Xyamushìn.
-Ajamèi-iokoeko Tsun.
-Hojagami Shiraijhu.
-Shikuhakuyuhime Tsun.
-Iza-ch�-shyrokami Xhiokhàm.
-Shairenkòw Izakkami.
E poi tutti insieme, Shirokinu-katsukami compreso: -Gli Esuli Jhiro-nioghetsu al
vostro servizio!
<<Stani nomi, gli Esuli!>>
-Qual è davvero il cattivo? Non mi fido molto di Tagykumaru.. E' Reii che ha
fatto questo gran casino?!- chiese Galuf immantinente.
-Si.
-Mmm..
-Tutto qui?
-Tutto qui!
-Beh.. Sai.. da un saggio mi aspettavo un discorso di mezz'ora!
-Ahahahahahahahahaha.. Per quanto saggio non parlo mai un sacco di tempo! Non
spreco fiato!
<<Mmm.. Ora che ho capito perché si chiamano Esuli non ho più niente da.. Ma.. Che
idiota! Gimko!>>
-Gimko!
-Mh?.. Gimko?- chiese Shikuhakuyuhime. -Intendi dire Gimko Coyutamàhu?
-Ehm.. Lo conoscete?- si informò Galuf.
-Si. Certo che lo conosciamo. Era il maestro di Karlinco, lo sfigato che si era
fatto soggiogare da Yumahake-Bekkku.
-Era anche il mio maestro!
-Davvero? Evidentemente Exdeath te lo ha fatto credere.
-Strano! Viaggio inutile, eh? Ma come lo conoscete?
Iza-ch�-shyrokami rispose con naturalezza come se la domanda fosse stata posta
esattamente a lui:
-Quel Coyutamàhu è dalla parte di Reii.
-Cosa? <<Può darsi che Exdeath l'abbia fatto credere a Karlinco! Ma che
c'entra!>> Ma.. il maestro Gimko dalla parte di Reii?! Ho ucciso un mucchio di
gente innocente, allora!
-Ma non ti preoccupare!- sbottò Shirureikotsuu. -Non è una colpa grave, visto
che non eri che ignaro della personalità delle vittime della mente perfida di
Coyutamàhu!
-Almeno.. questo.. Maestro.. Dannazione!
-Non ti dannare eccessivamente. Non è stato il tuo maestro per poi così tanto
tempo, no?
-Lo so.. Ma così si aggiunge un nuovo nemico alla lista dei nefasti rivali!
Rivali del bene oltre che di noi quattro, eh! Questo non vuol dire che non mi
interessi di Gimko..
-Ho avuto modo di appurarlo.
-Mh? Quando?!
-In questo preciso istante.- proferì Shirokinu-katsukami.
-Capisco.
-Avete ottenuto il potere Yamahunàkee degli Aiyunameksun, vero Lenna?
-Si. E so che unito alla Erith-takuji produce una forza cento volte più forte
della furia dell'unione delle nostre armi.
-Tra cui le mie Fein! Me le stai trattando bene?
-Certamente!- rispose Cara con schiettezza.
-Benissimo. Credo davvero di non avere altro da dirvi.
-Io si.- disse Ajamèi-iokoeko con rispetto.
-Prego.
-Il viaggio che vi aspetta per giungere da Reii non è troppo lungo, ma sarà
pericoloso. Fate attenzione! Reii potrebbe avvicinarsi a voi in qualsiasi
momento. Vi fa intraprendere un insidioso viaggio per avere più probabilità di
non sporcarsi le mani. State attentissimi, mi raccomando!
-Va bene..- A Galuf si stava offuscando la vista. Un mare di sangue aveva perso
dalla bocca. Stava dissanguandosi. Di questo Shirokinu-katsukami e gli altri non
poterono fare a meno di accorgersene! Alzarono tutti le braccia facendo toccare
le punte delle dita. Ne fuoriuscì un raggio azzurro che giunse su Galuf
lasciando scie cerulee simili a fiammelle. Galuf aveva recuperato in un attimo
sia le forze che il fluido ematico che aveva perduto. Non era nemmeno ferito.
-G-grazie!
Gli Jhiro-nioghetsu annuirono. Poi scomparvero. Si dileguarono. Lo scopo del
viaggio era quello, all'inizio, e ora gli Esuli se ne stavano andando. Faris,
Cara e Lenna erano al corrente dell'ubicazione del nascondiglio del Dio del
male. Il viaggio continua, allora!
Capitolo 23: gli Jhiro-nioghetsu.
Avevano camminato per un sacco di tempo, ed erano passati per un sacco di posti
con un sacco di nomi strani, ma sempre dello stesso stile! Questo designava il
fatto che la distorsione di Exdeath era molto ma molto grande! Ogni tappa
importante del loro viaggio merita un capitolo della storia, e prima di arrivare
da Reii potete stare certi che le vicende epiche e le sfortune inenarrabili non
mancheranno. Ma.. interagire coi lettori lascia poco spazio all'avventura.. Che
l'avventura abbia inizio!
Capitolo 24: cambia l'ambiente ma non i nomi..
Quella notte dormicchiarono nel bosco. Non fu un sonno profondo: Lenna pensava a
Yamahunàkee e Erith-takuji (bah..), Galuf pensava a Gimko, Cara dormiva e Faris
sfiorava con la lingua i suoi aghi (senza nemmeno accorgersi che lo stava
facendo) pensando a lei e i suoi compagni e combattevano un Dio.. Impossibile!
Cara si svegliò e gettò un urlo.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH!
-Kururu.. Non lo fare mai più. Stavo per ingoiarmi un Menchurien Ky�hù!- disse
Faris tenendosi una mano sul cuore.
-Scusate.. sognavo Reii. �imurake Hamahu.. E' la montagna della torre oscura di
Amahìji-tòu! Dove si nasconde quel bastardo di Reii. E' lì che vive da quando è
stato bandito..
-Brrr..- Don Chisciotte stava ancora morendo di paura.
-Non è molto lontana.. Ma il viaggio sarà pericolosissimo.
-Lo diceva anche Shirokinu-katsukami!- disse placidamente Faris.
-Per cui è meglio che dormiamo invece di fantasticare su cose del tutto non
pertinenti!
proferì Lenna.
-Già, già. 'Notte..- enunciò infine Galuf sbadigliando e cercando di dimenticare
i fastidiosi nomi strani che aveva detto Cara poco prima. Si rigirò un po' in
quel sacco a pelo che lo pungeva sotto i vestiti e piombò in un sonno profondo.
Appena poggiò la testa per terra s'incendiò i capelli nel fuoco che c'era al
centro. Si alzò urlando come un pazzo e buttò tutta l'acqua che aveva nello
zaino sulla sua testa.
-Ma sei un imbecille!!!
-Intanto ho rischiato di perdere i capelli.. Ah..
-Bah..
Passò molto tempo prima che si svegliassero. Quando uno di loro aprì gli occhi
era ancora buio pesto. Non seppe mai che aveva dormito per ventiquattro ore di
seguito. Gli altri si svegliarono la mattina del giorno dopo. Avevano
praticamente dormito un giorno e qualche altra ora. Ovviamente non lo seppero
mai, e non pensarono di aver sprecato un prezioso giorno di tempo.. Era il
momento di ripartire. A turno si sciacquarono il viso in Echtèlion per
svegliarsi. Poi non seguirono più il sentiero che affiancava Echtèlion, ma
andarono esattamente dall'altra parte. La foresta finiva prima da quella parte,
e cioè dove si andava verso su rispetto al villaggio dei ronin e di Mrs. X.
Inizialmente si erano divisi involontariamente. Due rimasero indietro. Gli altri
li andarono a cercare dalla parte opposta di dov'erano. Si erano persi per la
loro inettitudine, perché giravano in tondo da ore Faris e Galuf cercando le
altre due che cercavano codesti. Si ritrovarono dopo qualche ora. Poi si
avvicinarono e non si mollarono più. La foresta era finalmente finita. Ora erano
in uno spazio aperto.. più o meno quello che c'era sempre alla destra del
sentiero infinito. Come la brughiera ma un luogo più angoscioso: sterrato il
sentiero quasi impercettibile tra la pantagruelica maggese in cui erano; intorno
solo erba, canne e spighe; il sole era alto e non c'era una sola nuvola. Faceva
parecchio caldo. Gl'insetti svolazzavano da uno stelo all'altro fungendo da
ponte semovente al passaggio dei quattro. C'era un silenzio profondo rotto dal
suono delle cicale. Un paesaggio che procurava forte sonnolenza e torpore
inenarrabile al quale resistettero a stento. Più o meno come la foresta accanto
a Maijùhàna.. E senza nessun motivo Galuf si era messo a pensare a Karlinco.
All'espiazione di Tagykumaru. A quello che aveva passato e quello che sapeva che
doveva ancora passare, perché un in viaggio che si prospettava già lungo e
insidioso non potevano mancare futili complicazioni! Almeno così pensava.. In
lontananza si distinguevano a fatica delle case. Solo le sagome, perché il resto
s'era tramutato in un pannello candido che rifletteva i raggi ultravioletti del
sole. Ad un certo punto a quei quattro venne in mente che volevano bere e
riposarsi, perché non avrebbero potuto reggere più di mezz'ora senza farlo, e
non potendo farlo in mezzo all'erba pungente brulicante d'insetti decisero di
resistere al sonno e di dirigersi verso le case che scorsero.
-Andiamo. Forse ci daranno la possibilità di riposare un po', lì.
-Okay..
Camminavano tra l'erba pungente fregandosene di arrivare da Reii.. volevano solo
riposarsi! La casa che avevano intravisto non era l'unica, per cui stavano
nuovamente raggiungendo un villaggio. [Se sto diventando monotono chiedo
perdono] Giunsero davanti all'abitazione; erano sfiniti e per poco non persero
l'equilibrio nel bussare. Bussarono tutti e quattro contemporaneamente lo stesso
numero di volte con le braccia che gli pesavano per la stanchezza. La porta si
spalancò immantinente. Una rispettabile vecchietta stava dietro l'uscio schiuso.
Ella, vedendo che quei quattro mezzi cadaveri non si muovevano e né parlavano
decise di dire qualcosa lei. Si schiarì la voce e poi cianciò:
-Si? Chi siete?
La veneranda anziana aveva dei lunghi capelli argentati che le arrivavano agli
stinchi. Era vestita con un lungo kimono rosa con macchie di colore azzurro cupo
qua e là messe in ordine non casuale. Aveva un guanto di ferro come la parte di
un'armatura e l'altro di lana nera senza dita. Nel crine liscissimo e plumbeo vi
era a metà un nastro che lo fermava facendone cadere la metà sottostante ad esso
sul corpo dalla schiena in giù. Capito?? Scusate.. Praticamente aveva un arcano
fermacapelli.. I quattro furono contemplati. Indugiarono senza proferir alcunché.
Dopo la vecchia disse:
-Ebbene?!
-Ci.. ci scusi. Moriremo tra pochi secondi se..- ciarlò Faris. -se non troviamo un
luogo in cui poter riposare!
-Embè?
-Lei è la gentilezza fatta persona!- disse Galuf molto sarcasticamente (così
tanto che sembrava volere che tutti lo capissero) intento a congedarsi.
-Ohe.. giovane?.. Reca la tua entità in prossimità del mio io e ripetimelo in
faccia.
-Ehe..- si avvicinò a lei astiosamente. -Ho detto che lei non è affatto gentile!
Si è palesemente compreso che ero velenosamente sarcastico quando ho detto..
Non riuscì a finire la frase perché non potè fare a meno di avvertire un
lancinante dolore poco sotto la bocca dello stomaco. Il pugno della donna fu
sferrato e fu ritirato immantinente. Il che fece volare Galuf con le gambe
all'indietro e la testa in avanti e sbattè il naso al suolo. La vecchia aveva le
mani dietro la schiena.
<<Meglio non offenderla più questa qua..>> pensò Don Chisciotte con le mani sulla
pancia.
-Mh.. entrate pure!- disse in tono colloquiale e menefreghista allo stesso tempo,
ma non si accorse di avermi costretto ad aggiungere l'ultimo aggettivo!
-Grazie.
Faris, Cara e Lenna scavalcarono Galuf che rantolava per terra (non troppo
vistosamente) senza aiutarlo come se si meritasse quello che aveva ricevuto.
Entrarono tutti tranne lui, ma la porta rimase aperta; questo designava il fatto
che non era sgradito come credeva. Si alzò sgrumandosi di dosso la terra che gli
era rimasta appiccicata e piagnucolando per il dolore fisico.. Entrò. L'interno
era quello di una povera casa popolana. Dopo un corridoio alquanto corto giunse
in una stanza grande pavimentata col morbido tatami. La vecchia era seduta con
le gambe incrociate e stava imbracciando uno shakujo con l'estremità
acuminatissima. Le altre erano anche sedute allo stesso modo, come se si
stessero accingendo a chiacchierare per ore. Le Fein e lo shuriuken di ghiaccio
furono riposti vicino ad uno scaffale con dentro chissà cosa. Galuf si sedette
dolorante accanto a Faris.
-Tutto ok?- chiese quest'ultima.
-No.- disse sorridendo, e spalancando una finestra sulla parete a nord si sporse
oltre questa e sputò un grumo di sangue.
-Forse ti ho percorso troppo forte.
-Concordo..- disse asciugandosi un piccolo coagulo ematico rimastogli sul labbro
superiore. E si sedette come prima senza richiudere la finestra.
-Io sono Shyhàru, maestra di shaolin.- sbottò la vecchia inchinandosi
sobriamente.
-Vivo qui da quando mio padre è morto combattendo contro Exdeath.. cioè
quarantotto anni fa. Fra tre giorni sono quarantanove anni.
-E voi quanti anni avete, egregia?- chiese Lenna.
-Io ne ho settantuno.
-E sei ancora così forte, vecchia?
-Maestra di shaolin.. Che volevi?!
<<Che diavolo è lo shaolin?>>
-Quindi.. se siete maestra di shaolin potete regolare a vostro piacimento il
vostro chi(18), no?
-Mi par palese. E voi che ci fate da queste parti?
-Ecco.. Noi stiamo andando a uccidere Reii. Siamo qui di passaggio.
-Se questo Don Chisciotte qua è così fiacchino e delicato, però.. Se siete come
lui non avete speranze!
-Ma..- si arrabbiò Galuf. -Tu non ti saresti fatta male con un pugno di sorpresa
in quel dolorosissimo punto?!
-Dipende dalla concentrazione del chi. Ovviamente..
-Ma che..?
-Lascia stare..
-Volete qualcosa da bere?- domandò la vecchia.
-No, grazie.
-SI, GRAZIE!- berciò Galuf, più che per la sete per disturbarla.
-Uffa! Cosa vuoi, bello? Il lattuccio nel poppatoio?
-No.. Qualcosa che calma il dolore!
-Ah.. Nessuna tisana serve a calmare una botta di quelle, mi dispiace. L'unica è
aspettare e prevenire il dolore la prossima volta concentrando il chi nel punto
desiderato. Oppure prevenirlo non facendomi incazzare!
-Certo.. certo..
-Allora? Se volete sconfiggere uno come Reii dovete essere ben allenati, eh!
-Lo siamo!
-Ehe.. provatemelo!
-Interessante.- sbottò Faris. -Per quanto vecchia siete sempre un'avversaria
temibile, secondo me.
-Vediamo se sono alla tua altezza, kunoichi..- disse lei alzandosi.
-Fuori.
-Certo!
-Che palle! Ma.. a Faris piace molto ammazzarsi con la gente, eh!?
-Lo so.
Uscirono da quel lussuoso tugurio e Faris e Shyhàru si misero una davanti
all'altra a qualche metro di distanza. Lasciarono cadere le loro armi. perché lo
facesse Faris ci volle una mezz'oretta!
-Ma è proprio necessario?- chiese Galuf.
-Anche se sono alquanto stanca un po' di allenamento non fa male!
-A noi due, ora..
-Voi andate pure a riposarvi!
-Io lo farò.- disse Galuf. E in effetti si recò in casa per riposarsi. Prima
sputò ancora un po' di sangue e poi appoggiò la schiena al muro con la finestra.
Raccattò il suo zaino e ne estrasse la solita bottiglia vitrea che era stata
nuovamente riempita in Echtèlion. Tracannò cercando di far svanire il sapore di
sangue. Non ci riuscì finche la bottiglia non fu vacante! Chiuse gli occhi senza
intenzione di addormentarsi, ma l'intenzione non bastò. Infatti si addormentò
immantinente mentre la brezza gli accarezzava la faccia. Strano, perché poco
prima non c'era un filo d'aria! Oltre a sfiorargli il volto delicatamente gli
portò un insetto enorme vicino all'occhio destro. Sentendo che qualcosa lo
toccava si mise una mano lì vicino e tolse ciò che aveva appiccicato sotto
l'occhio. Aprì gli occhi e urlando a squarciagola buttò dalla finestra quella
libellula disgustosa. Poi si appoggiò nuovamente alla parete e si assopì
profondamente. Non sognò alcunché. Al suo risveglio (procuratogli da una folata
di vento proveniente dalla finestra) decise di recarsi a vedere cosa stavano
facendo gli altri, visto che era ancora solo. Non era passato troppo tempo però,
e quando uscì vide Lenna e Cara sedute davanti alla casa. Faris e Shyhàru
stavano combattendo da un'ora.
-Ma non vi annoiate?- chiese Galuf.
-No.. è bello vederle combattere.. Ehehe.. E' da un'ora che cercano di picchiarsi e
ancora non si sono toccate!- rispose Cara.
-Ehi, Kururu, secondo te si sfioreranno?
-Non so. Penso di si! Spero di si..
-Io spero che non si torturino!
-E come? Non hanno armi!
Shyhàru stava sferrando uno dei suoi leggerissimi pugni verso Faris che schivò
andando alla sinistra della vecchia, e girando ancora tentò di colpirla col
gomito. Esso fu agguantato e lanciato con tutto il resto del corpo verso la
casa. Faris sembrò perdere l'equilibrio un attimo ma poi appoggiò i piedi sul
tetto della casa e con lo slancio si gettò su Shyhàru protendendo le braccia.
Piroettando all'indietro ella non si fece sfiorare dal colpo. Intanto Faris era
arrivata a stare immobile in piedi davanti a lei. La vecchia aveva volteggiato
solo mezza volta, ed era rimasta a tenersi sulle mani.. così con lo stesso
slancio ma al contrario cercò di calciare Faris. Prillando la superò e sferrò un
calcio all'indietro che la colpì in pieno, ma sulle mani. Così lei le prese la
gamba e la fece girare in aria verso destra per un sacco di volte. Poi cadde
sbattendo la faccia al suolo. Si alzò immantinente e si lanciò alla cieca su
Shyhàru. Scatenò tutta la sua forza e la concentrò in un pugno chiuso che fu
direzionato verso lo stomaco della maestra di shaolin. Fu colpita in pieno, ma
stette ferma e sembrò non sentire dolore. La mano di Faris cominciò a sanguinare
incessantemente. Ritrasse il braccio con la mano ferita nell'altro organo
prensile.
-Avevi un'armatura, vero?!?!
-Assoltamente no. L'hai detto anche tu che posso regolare il mio chi, no?
-Si, ma non pensavo fino a questo punto! Allora basta u po' di addestramento
"shaolinesco" per poter battere Reii!
-Niente affatto. Se conosci approfonditamente le parti spirituali e non solo
quelle offensive di un'arte marziale puoi sconfiggere uno forte come Reii, ma le
kunoichi e i ninja se ne strafregano della spiritualità, no? Lo scopo e
contundere il nemico e basta! Un'arte marziale va usata per difendersi, non per
attaccare! Cosicchè tu possa sfruttare la forza dell'avversario per usarla
contro di lui. Come si fa nel judo. Non si tocca l'avversario! Io ti avrò anche
toccata, ma ti sei sconfitta da sola! Se il tuo pugno fosse stato più debole la
ferita sarebbe stata meno profonda!
-Tutto grazie al chi!
-Precisamente! Ma se oltre al chi non sei in grado di regolare le tue emozioni e
ti arrabbi facilmente non puoi battermi comunque.
-Uh.. beh.. credo di dovermi riposare un po'.- disse Faris.
-Lo so. Vieni dentro. Ti propinerò una tisana antidolorifica.
-Ehi, vecchiaccia, avevi detto che non ne avevi!
Galuf non si trovò con gli arti mozzati per via dell'autocontrollo e della
clemenza (recondita) di Shyhàru. Rientrarono in casa. Risedettero nuovamente
nella stanza di prima. In qualche minuto la tisana era pronta. Aveva mischiato
erbe medicinali a robaccia che sembrava utile per stregonerie e fatture. Poi ci
aveva messo poco zucchero e dell'acqua. Mise il tutto a bollire su quella specie
di pentolone bollente che stava sul fuoco in un'altra stanza. Il risultato fu
quello che bevve la kunoichi; non era né buono né disgustoso!
-Vi sentite davvero pronti per battere Reii?
-Ehi.. guarda che non combattiamo solo come Faris ha combattuto contro di te.
Nel frattempo Shyhàru aveva tirato fuori dallo scaffale dal contenuto ignoto una
fascia candida che mise intorno alla mano di Faris con riguardo. La fermò poi
con del nastro adesivo argentato. Ora non dite che in quell'epoca non esisteva
lo scotch, perché mischiando i tempi e le ere di tante galassie si possono
creare le distorsioni più assurde! Come se Carlo Magno mandasse un sms a un suo
amico, no? Nell'anno 800 non esistevano gli sms, questo è palese.. Era tanto per
rendere l'idea.
-Ah.. questo è lapalissiano! Non vorrete certo uccidere il Dio del male
prendendolo a pugni, no? E che altro fate?
-Beh.. Abbiamo lo specchio degli Jhiro-nioghetsu e..
-Avete lo specchio degli Esuli?!
-Si..
-Come mai?
-All'inizio volevamo appurare che Gimko Coyutamàhu fosse cattivo, dato che lo
pensavamo. Lo abbiamo appurato. Exdeath ha fatto credere a quel Galuf lì che
fosse buono, ma adesso va ucciso insieme a Reii.
-E ora a che vi serve? A uccidere Reii?
-Naturalmente.
La discussione non durò molto. Poi Shyhàru lasciò soli a riposare i quattro eroi
iellati. Dormirono tutti tranne Galuf chè lo aveva gia fatto. Quest'ultimo andò
davanti alla casa della vecchia e si sedette. Lì c'era proprio Shyhàru, ma egli
non se n'era accorto, ma stranamente quando la sentì parlare non urlò per la
paura.
-Allora? Ti senti davvero pronto a combattere Reii?
-Io.. mica tanto! Puoi darmi una mano tu?
-Ah, beh.. ma io non ti stavo antipatica? Quando ti conviene no, eh?!
-Ma che dici.. E' solo che nessuno mi aveva mai fatto sputare sangue per un
pugno! Sai com'è..
-Beh.. Io come potrei darti una mano? Se vuoi puoi andare in qualche dojo(19) e
imparare qualcosa lì!
-Dojo, eh? Certo.. Ma possono insegnarmi qualcosa di davvero utile?
-E' palese, questo. Ma.. credo che non ce ne sia affatto il tempo! Per diventare
nemmeno secondo dan(20) di un'arte marziale ci vuole molto tempo! Non puoi
perderlo a imparale mentre Reii, Exdeath e Coyutamàhu diffondono morte.
-Già.. <<Gimko.. Dannazione..>>
Shyhàru sospirò.
-Bene.- gracidò. -Allora..- si schiarì la voce. -Direi che è ora di muoversi per
andare al monte �imurake Hamahu, ti pare?
-Si che mi pare, ma.. perché non vieni anche tu con noi?!
-Mmm..- sembrava riluttante, ma prima che potesse rifiutare Galuf le disse:
-Beh.. Sai combattere magnificamente quando sei disarmata.. Figuriamoci col tuo
shakujo in mano!
-Ehm.. non posso negare di saper combattere bene, ma.. Beh..
-Hai detto che tuo padre è morto combattendo contro Exdeath, vero? Exdeath è una
maledetta creatura di Reii; non sarebbe un'occasione magnifica per vendicarlo?
-Lo sarebbe, certo! Però..
-Però cosa?!- insistette Don Chisciotte. La vecchia.. sembrava che stesse per
piangere, ma resistette. Allora si alzò in piedi e proferì:
-E va bene. Se le tue compagne sono d'accordo verrò con voi!
-Benissimo! Saranno di certo d'accordo!
-Bene, allora. Ci aspetta un viaggio alquanto faticoso. Avete sufficienti
provviste?
-Il che è ovvio. Però a ogni villaggio in cui ci fermiamo facciamo le vittime
facendo intenerire gl'idioti e qualcosa ci guadagniamo!
-Mmm.. interessante.
-Molto..
-Non lo è.
-Ne convengo.
-Basta! Diciamo agli altri che vengo pure io, ok?
-Si, certo.
Entrarono, ma stavano ancora tutti russando visto che non era passato nemmeno un
quarto d'ora.
-Torniamo fra qualche secolo.
Capitolo 25: la vecchia Shyhàru
-Quindi cominciamo a darci del tu, visto che saremo compagni di viaggio per un
bel po' di tempo.
-Ok.. Spero siate tutte d'accordo se Shyhàru viene con noi, vero?- chiese Galuf
quando furono tutti svegli.
-Ma veramente pensavamo che fossi tu a non essere d'accordo.. Fino a cinque
minuti fa la odiavi!- disse Faris dopo che lei e Cara si guardarono con faccia
stranita.
-Embè?
-Beh.. boh.
-Ci farà comodo visto che sa combattere benissimo!
-Certo!
-Allora, se non ho capito male lo scopo della nostra missione è di tentare
disperatamente di avere successo nella missione suicida di annientare il Dio del
male?!
-Si.
-AHA! Mi sta bene!- berciò Shyhàru.
-Mmm.. quanto tempo fa tuo padre ha combattuto Exdeath?- sbottò Galuf.
-Mh? Lo sai! Te l'ho esternato prima!
-Hai ragione. Quello che ho elucubrato non ha senso.
-Cos'hai elucubrato, Don Chisciotte?- chiese la kunoichi.
-Che forse suo padre era uno di quei nostri compagni aggiuntivi!
-Già!.. Ma è palesemente impossibile!
-Vero..
-Mh? Che dite?- chiese Shyhàru che ovviamente non poteva capire.
-Abbiamo già sconfitto Exdeath. Molti secoli fa, però. Per via della puerile
idiozia e voglia di distruzione di Reii è tornato e deve essere ucciso
nuovamente.
-Uhm.. Reii adora veder sgorgare il sangue.. ma se è il suo?
-Non gli farà piacere, spero!
-Allora spicciamoci! Ogni attimo perso è anche una vita umana persa!
-Ne convengo. Il bastardo va punito!
-Che direzione dobbiamo prendere?
-�imurake Hamahu.. basta seguire quelle tre!- proferì colloquialmente Galuf.
Il sole non era più cocente. Il meriggio era caldo ma non come le ore prima di
esso. La respirabilissima aria era meno secca. Si poteva tranquillamente
viaggiare a piedi per molto tempo. Non si crepava più di caldo. Il gruppo era di
nuovo formato da cinque componenti, ora. Appurando questo tutti tranne Shyhàru
volsero un pensiero a Karlinco. La maestra di shaolin era alquanto allegra
nonostante sapesse quello che l'aspettava. Era strano da parte sua essere
briosa, ma qualcosa la rendeva così. Constatandolo Galuf le si avvicinò e le
chiese:
-Non è strano che tu sia di buon umore?
-Ma se manco mi conosci!..
-Un po' ti conosco, no? O eri di cattivo umore solo quando eri in mia
compagnia?!
-Non cominciare, Don.
-S-scusa.. <<Meglio non farla incavolare!.. >>
Si stavano dirigendo per Amahìji-tòu .. Camminarono ancora un po' tra l'erba alta
con insetti appiccicati sulle punte; poi, quando la maggese terminò anzichè erba
ci fu terra. Erano su una stradina ti pietra che si sostituiva repentinamente
alla terra perché era rotta in diversi punti. Alla loro sinistra c'era un
immenso lago avvolto da un bosco solo a ovest. A destra c'era solo sabbia:
sembrava che fosse una spiaggia, ma di mare non se ne vedeva. Davanti a tutto
ciò c'era un minuscolo steccato che affiancava la strada. Questa fu percorsa
fino alla fine del lago. Da quella parte si vedeva ancora in lontananza il
bosco, da cui proveniva fumo di camini. Nello spiazzo che si apriva sorgeva un
piccolo villaggio. Per il momento l'ambiente circostante era angosciante! Non si
vedeva in lontananza una sola montagna! Come essere in un'infinita landa..
Raggiunto il villaggio Cara disse:
-Dobbiamo andare a destra e.. oltrepassare il deserto di Yamakotsu. Uff.. vero?
-Purtroppo si. Non è un deserto molto grande, ma, come potete immaginare,
abbiamo poche possibilità di sopravvivere alla sete e al caldo.
-Beh.. acqua ne abbiamo a iosa!
-See.. e con cosa ti proteggi dal caldo?- chiese Shyhàru a Galuf che aveva fatto
un'osservazione idiota.
-Uh.. vero!
-Ma è l'unica strada?!
-No!- disse gaiamente Lenna. -Possiamo girarci intorno e arrivare da Reii fra
circa trent'anni!
-D'oh! Evitiamo..
Sospirarono tutti. Poi fecero il primo passo dando le spalle al villaggio. Il
caldo per il momento era sopportabilissimo, ma era palese che sarebbe divenuto
insopportabile!..
-Quanto dovrebbe durare il viaggio?
-Dunque..- prese a dire Faris. -Se ci fermiamo solo stanotte (cosa impossibile)
ci metteremo tutto oggi e la mattinata di domani. Se ci fermiamo il numero di
volte che ci fermeremo circa tre giorni. Se il caldo diventa intollerabile e non
ci sono oasi, l'eternità!
-Capisco. Interessante.. Brrr.. chi ci riesce..
Allora: la sabbia fu toccata. Avevano cominciato a camminare tentando di
arrivare dall'altra parte di Yamakotsu.. Qua e là si vedevano rocce simili a
grossi scogli, all'inizio, ma poi solo dune, sole e il nulla che sconfinava sia
materialmente che nelle loro menti, fomentando la loro paura! �imurake Hamahu
era non troppo lontano, ma passare Yamakotsu influì molto sulla durata del
viaggio. Era passata nemmeno un'ora che tutti cominciarono a sudare
incessantemente. Una duna dopo l'altra.. non finiva mai! Ed era solo l'inizio!
-Non ne posso più! NON NE POSSO PIU'!!- urlò Galuf.
-Calmati. Se ti danni non concludi niente; anzi, è nocivo.- disse con tersa
serietà la maestra di Shaolin.
-Hai ragione, certo! Solo tu riesci a non crepare di caldo, qui. perché?!
-Il chi, Galuf!- gli ricordò Faris.
-Il.. bah.. meglio non pensarci.- cicalò infine.
Dopo un sacco di dune oltrepassate Galuf vide in lontananza qualcosa. Il sole
stava apprestandosi a convogliare la sua massa verso ovest, ma mancava ancora un
bel po' di tempo prolungato dall'ansia per il tramonto! Strano.. Le giornate
dovevano durare molto di più, visto che il mondo era molto più grande, no? Eh..
ma Exdeath aveva cambiato proprio tutto, eh? Era il sole, grande più del doppio
che girava intorno alla distorsione sferica, grande quanto un sacco di galassie..
Molto ma molto veloce, per giunta! Molto più veloce di quanto girasse la Terra
ai suoi tempi intorno al sole! La Terra che faceva parte minimamente della
distorsione! Per questo c'erano anche usi e costumi di galassie sconosciute
dagli esseri umani dell'epoca dei lettori di codesta narrazione! Pensate a due
stelle vicine: una di queste esplode creando una supernova che sottrae l'energia
all'altra stella. Quando l'energia della stella che gira intorno al buco nero è
esaurita va a finire chissà dove per mezzo di esso, no? Chissà che diavolo sono
i buchi neri.. Così Exdeath ha sfruttato i suoi poteri: ha fatto si che in
pochissimo tempo quasi tutto l'universo venisse risucchiato dai buchi neri (la
maggior parte posti da lui) in pochissimi secondi. La materia dispersa nel tempo
e nello spazio è stata recuperata da Exdeath e unita creando un unico pianeta.
Qui, epoche diverse erano state mischiate oltre ai luoghi.. Così creando la
sofferenza più atroce per gli abitanti dell'universo! Gli Aiyunameksun, ad
esempio, prima che i resti delle supernove risucchiati implodessero creando
quella distorsione, non vivevano in acqua! Nemmeno sulla terra! Un misto di gas
che creava un'aura cerulea intorno e dentro all'ambiente in cui vivevano. Starci
dentro voleva dire respirare e nuotare nell'aria. Così si sono dovuti abituare!
Comunque.. quello che Galuf vide con difficoltà era stato avvistato facilmente
poco prima dalla kunoichi.
-Quella è un'oasi!
-Un'oasi? Davvero? Scaraventiamoci lì!- berciò Galuf correndo.. Difatti lì c'era
una piccola gora naturale che sembrava attendere qualcuno. C'erano poi molte
palme su cui pullulavano noci di cocco.
-Uh.. non ce la farò a fare ancora un passo..- disse poi fermandosi Don.
-Ma tenta, tonto, chè se non tenti tu tentano in tanti!- rispose anche se non
interrogata Shyhàru.
-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH.. che scioglilingua del cavolo!.. N..- Galuf stava per dire
qualcosa. Ma si dovette interrompere per via del pensiero che gli sopraggiunse
in mente..
<<Voi siete un gran buon uomo..>>
<<Un buon uomo.. I ricordi..>>
<<Si, forse quelli! Oppure sono solo pensieri?..>>
<<O nessuno dei due..>>
<<Ehe.. usa la tua preveggenza, Don Chisciotte!>>
-Shyhàru..- la madre di Kururu.. La madre di Cara.. ricordi misti a pensieri..
Passato + presente = futuro.. No.. Galuf non sentiva la presenza di Karlinco nel
gruppo che sconfisse Exdeath, ma sentiva quella di Shyhàru!
-Noi ci conoscevamo! Probabilmente anche tuo padre era con noi un millennio fa..
-Ma che vai farneticando?!?!
-Ah.. lascia stare. La sua preveggenza..
-No. Sarebbe importante, eh! Rammentate Karlinco..
-Beh.. è vero.
-Non ci avevo pensato!- sbottò Cara.
-Allora.. la maestra Shyhàru non creperà!
-Esatto!
-Uh.. Sono felice che la mia esistenza vi stia a cuore, ma.. potreste spiegarmi?!
-Beh.. no..
-Fantastico! perché non avevo affatto voglia di ascoltarvi!- rispose
gagliardamente Shyhàru.
-Ihihihih.. me ne rallegro, vecchia maestra!..- disse Galuf. E si apprestò a
correre nuovamente verso l'oasi. Shyhàru sorrise ed annuì. Sapeva che con
"vecchia" intendeva "veneranda", e che né lui odiava lei né il contrario.. per
quanto potesse sembrare il contrario del contrario.. (del contrario appena
citato, e non del contrario del contrario di quello che ho detto. Due negazioni
affermano! Understood?)
Fine
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