Skip to main content
search

Shadow of the Tomb Raider, terzo capitolo del reboot della saga dell’archeologa più famosa della storia dei videogiochi, ha avuto un suo reveal event a Londra, a cui il Rinoa’s Diary è stato invitato in veste di Ambassador italiano per provare il gioco in anteprima! L’occasione ha riunito gli esponenti dei fansite Tomb Raider ufficiali, titolare del brand da diverso tempo e sviluppatrice di questo nuovo titolo insieme ad Eidos Montreal: l’intero evento e la nostra partecipazione sono stati sponsorizzati interamente da Crystal Dynamics e Square Enix, che ringraziamo infinitamente. 


  


Il luogo dell’evento era diviso in varie sezioni, con una comoda mappa portatile che indicava le aree ove era possibile giocare in anteprima o ristorarsi. Nelle zone “gaming” era tassativamente vietato registrare video o scattare foto, quindi vi trasmetteremo la nostra esperienza solo tramite parole, raccontandovi quei 50/60 minuti circa trascorsi in compagnia di Lara nella demo di Shadow of the Tomb Raider allestita da Crystal Dynamics.

La piattaforma predisposta per far girare il gioco era un SDK speciale per gli sviluppatori: erano presenti in tutto una trentina di postazioni, ciascuna con un paio di cuffie per isolare il suono ed un pad Xbox One. Primo step: uno sguardo rapido alle opzioni. Solo poche di esse erano modificabili (tra cui luminosità, HDR, asse X/Y) mentre molte altre erano lockate ad uno standard chiamato “Tomb Raider” per quanto attiene alla difficoltà e ai settaggi tecnici.

Nota: non parlerò qui delle sequenze di trama, mi concentrerò solo sul gameplay vissuto per non fare spoiler.

La demo ha coperto un arco abbastanza corposo e variegato, mostrando tutte (almeno sulla carta) le variazioni di gameplay del titolo. Si inizia con una “situazione in città“, ove non è possibile utilizzare armi o armi da mischia ma semplicemente camminare e, alla pressione di un tasto, parlare con alcune persone prestabilite per far avanzare la trama. Una situazione molto usuale negli action-adventure moderni: esempi celebri ne sono le ultime opere Naughty Dog, quali Uncharted e The Last of Us, che passano per l’appunto dal gameplay frenetico a dei momenti più lenti e ponderati.


 


La demo prosegue con Lara che si infiltra in aree in cui non è desiderata, portandoci alla realizzazione di alcune uccisioni stealth. Ritorna anche in SOTTR l’Istinto di Sopravvivenza associato al tasto R3, che questa volta non si limita a mostrarci la direzione da seguire ma ci segnala anche se un’uccisione richiamerebbe l’attenzione di qualche altra guardia.

Seguono le sezioni “parkour” e tornano dunque le piccozze, il celebre doppio salto su un muro e ancora la possibilità di utilizzare una delle piccozze per calarsi con una fune, al fine di dondolarsi e raggiungere il punto desiderato. La fisica dei salti, purtroppo, in alcuni casi ci è sembrata imprecisa ed irrealistica, pur mantenendosi comunque ai classici livelli visti dalla nuova saga.


   


Dopo aver superato alcune zone con l’aiuto del fidato arco, la demo si sposta in un ambiente acquatico, con delle sezioni sott’acqua: il percorso ci porterà infine ad un tempio perduto, ove sarà presente l’enigma di questa demo, una presenza più che gradita.

Una delle pecche del primo capitolo “A Survivor is Born”, parzialmente corretto nei suoi DLC e nel secondo titolo “Rise of the Tomb Raider”, era infatti l’assenza di veri e propri enigmi, marchio della saga originaria della predatrice di tombe. Da questo punto di vista, la presenza di un enigma già nella demo testimonia invece l’attenzione rivolta a questa meccanica dal team di sviluppo. L’enigma in questione non è molto complicato, complice anche l’Istinto di Sopravvivenza sopra citato, ma riesce comunque a imporre un minimo d’impegno prima di essere portato alla sua risoluzione.

Dopo averlo risolto e aver “scatenato” gli eventi che, con tutta probabilità, porteranno all’avvio del vero plot del titolo, inizia la “sezione action” del titolo. Armati dell’arco, una pistola, un mitra (arma utilizzata nella nostra prova) ed un fucile bisogna uccidere una serie di nemici, magari anche avvalendoci dei barili esplosivi per poter decimarne un intero gruppo in un sol colpo.

Una volta superata questa zona, gli eventi precipiteranno e saremo costretti, causa tsunami, a schivare degli ostacoli che ci si fionderanno davanti per via della corrente (nota: ogni morte di Lara tenderà sempre al tragico, con qualcosa che la trafigge). Giunti alla fine, parleremo col caro Jonah, ed il relativo dialogo, abbastanza forte per l’archeologa, metterà fine alla demo.


   


Qualche nota finale a proposito del comparto tecnico: il sonoro ci è parso molto azzeccato per le varie location ed in certe situazioni decisamente incalzante, sebbene talvolta tendente al ripetitivo nel caso si sia costretti a rigiocare uno schema più volte per via di una morte. Il comparto grafico, invece, è molto simile a quello del precedente titolo, opportunamente ripulito e migliorato, specialmente nelle animazioni della protagonista e negli effetti di sporcizia che Lara subisce in base al luogo in cui ci troveremo a giocare.

L’evento aveva molto altro da mostrare oltre la demo: una reunion globale di giornalisti, addetti al settore e fans del titolo, oltre a varie cosplayer, alla presenza della modella ufficiale di “Tomb Raider: Underworld” Alison Carrell e di buona parte del community managment di Crystal Dynamics. Sono state inoltre mostrate in anteprima le varie cover e versioni del gioco (ne abbiamo parlato nel dettaglio in questo articolo), ed era presente un grande affresco raffigurante l’archeologa come ritratta nell’artwork ufficiale del gioco.


   

Londra grigia sotto la pioggia. Che strano!


Shadow of the Tomb Raider arriverà il 14 Settembre 2018 su PlayStation 4, Xbox One e PC (Steam). 

Lascia un commento

Close Menu