Garden 3

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

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pad93
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Re: Garden

Messaggio da pad93 »

Mocetòn sedeva su di una panchina del giardino.
Ancora non riusciva a credere agli eventi che erano appena trascorsi. Aura era diventata l'avatar di un dio chiamato "Nulla" radendo al suolo Daraen. Per fermarlo Cat e Sky erano riusciti a convircelo che anche Sky fosse una dea.
E ci erano riuscite.
Aveva assistito alla scena completamente incapace di realizzare la follia della situazione.
Più ci pensava e più realizzava l'assurdità della vicenda; iniziò a ridere.
Si sentì osservato, i profughi di Daraen lo stavano guardando.
Si vergognò di aver riso della situazione. Il loro villaggio era stato distrutto ed erano stati costretti a cercare rifugio nel garden. Riconosceva nei loro volti gli stessi sguardi che avevano i profughi a Rabanastre.
Gli unici ad essere entusiasti della nuova casa erano i bambini: avevano un intero nuovo posto da esplorare e molte più persone a cui dare fastidio. La loro gioia era contagiosa, al loro passaggio non si poteva fare a meno di sorridere.
Vide passare Raiden. Il suo volto non tradiva emozioni, ma il suo occhio era più loquace: paura e rabbia agitavano l'anima del cadetto.
Mocetòn si chiese come avrebbe reagito se fosse stato al suo posto. Comprese la rabbia del suo compagno.
Lo vide sedersi. Supplicò Rina di dargli un panino della mensa.
"Così ridotto non fai paura a nulla".
Raiden lo fulminò con lo sguardo.
"Mangia, dai. Vedrai che in qualche modo ne verremo fuori".
Raiden continuò a fissarlo.
"Cerco di procurarti anche una birra, ma non ti assicuro nulla."
Un sorriso si abbozzò sul cadetto.
La birra alla fine arrivò, ma solo con l'aiuto di Elza e la promessa di un cospicuo pagamento in guil.

***

Tornarono alla cattedrale.
Le sue monumentali colonne erano ancora una volta lì ad attenderli.
Nessuno dei presenti aveva la minima voglia di essere lì. I loro pensieri si focalizzarono su Xander e Aura.
Nessuno di loro li avrebbe lasciati indietro.
I munchkin che osavano intralciare la strada ai seed venivano falciati con brutale indifferenza.
Non erano lì per loro.
Volevano trovano il Nulla, annientarlo e riportare indietro i loro compagni.
Oltrepassarono le colonne ed entrarono nella salone dove Aura era diventata il Nulla.
Dei Munchkin che avevano trovato quel giorno non c'era traccia.
Paine:"Ok, quello st****o è qui che si è impossasato di Aura".
Elza:"Però adesso questo posto sembra quasi più luminoso".
Una voce arrivò dal soffitto. Mocetòn, avvinghiato ad una colonna, stava stancando pezzi di intonaco dal soffitto con la punta della lancia.
L'affresco raffigurava un enorme vortice nero che dilagava nelle terre e nei cieli circostanti, fino a raggiungere Cocoon.
Mocetòn:"Questo sembra solo un enorme affresco, nulla di più".
Una raffica di proiettili perforò il centro del dipinto.
Elza:"Meglio esserne sicuri".
Un altare ingiallito attirò le loro attenzioni, dietro il quale si trovavano tre candelabri da cinque bracci.
Le candele che vi bruciavano non emettevano luce, ma sembrava che la assorbissero, creando un sottile strato di tenebra.
Cat:"Io dico di spegnere quattro candeline dal candelabro di sinistra, nessuno da quello centrale e le due esterne dall'ultimo".
Tutti i presenti fissarono con incredulità l'ex-segretaria della Shinra.
Rina:"Una delle tue premonizioni?"
Cat:"No, semplicemente ricordo di aver letto di un investigatore dell'incubo fare così".
Spensero le candeline secondo l'ordine descritto da Cat.
L'altare iniziò a vibrare.
Lentamente sembrò sciogliersi per effetto di un fumo nero che proveniva dalla sua base.
Quando fu del tutto scomparso al suo posto si trova una scalinata a chioccola che scendeva nelle tenebre.
Paine:"Cat, tu mi preoccupi seriamente".
Mocetòn:"Mi vedo costretto a concordare con Paine".
Cat lanciò un'occhiata ai due.
Gli scalini e le pareti erano fatti di ossidiana.
La discesa era lenta e spesso intralciata dalla strettezza del corridoio.
Più il gruppo scendeva in pronfondità, maggiore il senso di claustrofobia che attanagliava le loro menti.
La scalinata si concluse in una larga stanza. Arazzi neri adornavano le pareti.
Era difficile stabilire quanto fosse profonda: sembrava terminasse dopo pochi passi e allo stesso tempo sembrava potesse estendersi all'infinito.
Leon:"Questo posto non mi piace. Sbrighiamoci a trovare il Nulla".
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Dalla luce nasce il buio

Messaggio da Aura »

Spoiler
Visto che nessuno posta, mando avanti un po' io la vicenda. Siccome non conosco il finale di Final Fantasy XIII, lascerò le cose su Pulse onde evitare che incappi in qualche gaffe di trama.
- Questo posto non mi piace, - sussurrò fra i denti Leon. - Sbrighiamoci a trovare il Nulla.
Mocèton arricciò il naso nell'illuminare con la lanterna la stanza. Alte pareti di ossidiana si allungavano per metri e metri davanti a lui silenti come tombe. Ragnatele e polvere ne oscuravano i riflessi violacei, ricoprendo persino il soffitto che si alzava con piccoli bassorilievi raffiguranti foglie e fiori. Grandi arazzi dai colori spenti si alternavano a piccole nicchie dove delle statue di donne e uomini sembravano ballare ad ogni piccolo guizzo di luce. Ognuna di esse sostava su un piedistallo abbastanza grezzo, mentre i resti di quelle che erano torce di ferro pendevano fra le colonne.
Il bangaa ne accese una per poter vedere meglio. Stese una mano e pulì il primo arazzo dalla sporcizia che, sebbene fosse vecchio e marcio, ancora si distinguevano le figure ricamate. In alto riconobbe la stessa nube nera che aveva visto fra gli affreschi della cattedrale. In basso, sotto quella stessa macchia, alcune persone scappavano via spaventate.
- Questo Nulla non era un Fal'Cie buono a quanto pare, - sospirò il draghiere.
Elza alzò le spalle, - Niente di nuovo. Vediamo il resto, magari scopriamo anche un tesoro!
Leon spolverò un secondo arazzo, ma la scena raffigurata non portò novità. Ad uno ad uno, i ricami mostravano tutti scene di distruzione e miseria, ognuno con un paesaggio diverso ma sempre con lo stesso monito. Più andavano avanti e più gli arazzi diventavano antichi e sporchi, fino a diventare illeggibili verso la fine della sala. Sulla parete di fondo, una serie di altorilievi che arrivava fino al soffitto ritraeva un ultimo appello. Fra grovigli di ferro e pietra al centro della scena, due Fal'Cie svettavano fra le raffigurazioni di Cocoon e Pulse. Uno di essi era avvolto da una nube nera e mordace che risucchiava la luce delle stelle intorno a sé. L'altro, invece, sembrava farle risplendere di una vita nuova.
Elza inclinò il capo nello studiare la scultura. - Secondo voi cosa significa?
Leon incrociò le braccia, - Non saprei. Di primo acchito sembra che il Nulla abbia una nemesi.
- Un Fal'Cie opposto a lui, - concluse Sky. - Probabilmente anche questo Fal'Cie è molto antico, potrebbe persino essere colui che ha diviso il corpo e lo spirito del Nulla. O forse la separazione è un'abilità del Nulla stesso e l'altro Fal'Cie lo ha sigillato in questo luogo, difficile dirlo con così poche informazioni.
- Per ora direi di tenere questa informazione da parte, - consigliò Paine. - C'è altro?
- Beh, - commentò Cat, - Di certo sappiamo che il Nulla deve trovare il suo corpo per poter riavere tutti i suoi poteri.
Qui dice dove si trova?
Moceton alzò la lanterna per illuminare il resto della parete. Riconobbe la piana su cui erano atterrati con il Garden, ma non sembrava essere la risposta. Più in alto la pietra ritraeva un lago e di lì ancora una catena montuosa che si stendeva per tutta la lunghezza della parete. All'estrema destra, la nube nera che doveva essere il Nulla si rintanava in una cattedrale molto somigliante a quella in cui si trovavano.
- Penso che sia fra le montagne, - ipotizzò il bangaa. - Deve esserci una cattedrale simile a questa dove è stato sigillato il corpo del Fal'Cie.
Cat si incupì all'improvviso. - E se il Nulla stesse andando proprio là a recuperarlo?

Leon digrignò i denti, - Sarà meglio arrivare prima di lui.

Corro.
Non c'è luce. Non c'è suono.
Il silenzio è assordante. Mi attanaglia le orecchie, non riesco nemmeno a sentire il battito del mio cuore. Non so nemmeno se batte ancora. Ma io ho un cuore, lo so. Sono viva, sento di esserlo. Io sono ancora viva!
Porto la mano al petto. Non c'è calore, non c'è sensazione. Non riesco a sentire la stoffa sotto le dita. Ho un corpo. So di averlo ma non lo trovo. Non riesco ad afferrarlo, forse è troppo distante.
Dov'è?
Il silenzio è assordante. Mi spaventa, ma non cedo.
Cammino, devo trovare la strada. Non c'è luce. Non c'è suono. Urlo, chiamo i miei compagni ma non vedo nessuno. Non riesco nemmeno a sentire la mia voce. Perchè io ho una voce, ho un pensiero. Sto pensando. Esisto. Non sono morta. So di non esserlo!
Ma dov'è, dov'è il mio corpo?
Mi fermo. Respiro a fondo, ma non sento l'aria nei polmoni. Ho dei polmoni… vero? Posso respirare. Sto respirando… vero? Esisto. Io esisto!
Mi mordo una mano. Non sento dolore. Non sento i denti sulle carne. Non sento la pressione sulle ossa. Non sento il sapore della pelle. Non sento nulla. Ma io esisto. Sto pensando, quindi esisto. Sono ancora viva!
Sono ancora viva.
Lo sono ancora, per forza devo esserlo.
Sono viva.
Io sono…. viva.


- Andiamo verso sud, - fu l'ultimo ordine di Pip prima di accendere i motori. Ormai era deciso, il Garden si sarebbe mosso verso le montagne. Restava solo da decidere se una squadra sarebbe andata in avanscoperta per trovare la cattedrale. Tramite altoparlante, il preside riunì i suoi Seed migliori nella sala briefing per accordarsi sul piano da seguire. Probabilmente Aur… il Nulla era già in viaggio per riavere il suo corpo di Fal'Cie. Una volta riunitosi ad esso sarebbe tornato nel pieno dei suoi potere ed allora sarebbe stato difficile sconfiggerlo. Ma cosa accadrà alla dottoressa con ciò? Tornerà come un tempo? Morirà? E se restasse in lei, privandolo quindi del suo involucro, avrebbero dovuto ucciderla? Come avrebbero fatto a liberarla altrimenti?
Pip serrò la mascella. Non era sicuro di volerlo sapere.

Era passato troppo tempo dall'ultima volta che aveva sorvolato la valle. Anni, forse secoli. Quanto si è più grossi, tanto meno si riesce a sentire lo scorrere del tempo. Per le stelle un secondo equivale ad un anno, loro non si accorgono di quanto sia lunga la loro vita in confronto a quella degli uomini. Anzi, hanno visto così tante generazioni da non rendersene nemmeno conto di aver visto millenni di storia.
Il Nulla ne aveva viste fino a diventare un film noioso.
Come Munckin aveva potuto vivere il tempo da un punto di vista diverso. Un punto di vista che non gli piaceva. Tutto troppo lento, troppo scorrevole da essergli diventato indigesto. Troppo mortale. Lui era la morte, lui era la distruzione. La fine del percorso, il burrone in fondo al sentiero: non riusciva a tollerare la proliferazione della vita intorno a sé senza che potesse adempiere al suo compito. Per questo era nato, altrimenti perché? È la legge della natura, quel che viene creato deve essere distrutto per far posto ad altra vita. Lui doveva solo inghiottire tutto ciò che gli si presentava davanti. Tutto. Tutto era Nulla.
Doveva solo mangiare. Doveva solo divorare quel tutto. Lui esiste per questo. Vive per questo.
Il Nulla vive per distruggere. Il Nulla distrugge per vivere.
Ed avrebbe distrutto anche i Seed.

Xander si portò una mano alla testa. Pulsava ancora dolorante, come se una voce gli martellasse il cervello più forte ad ogni secondo che passava. Era diventato un l'Cie del Nulla, aveva una missione. Deglutì ripensando alle immagini che aveva visto. Subito le scacciò con un sorso di acqua fresca. Non erano passate molte ore che già il marchio gli bruciava sul volto. Non era ancora riuscito a guardarsi allo specchio da allora, forse per timore di vedere in quel marchio la fine dei suoi giorni. Se non avesse compiuto la sua missione, sarebbe diventato un Cie'th e la cosa non gli piaceva per niente. Ma al contempo non amava l'idea di quel che doveva fare.
Il paesaggio si mosse oltre la finestra. Stette a fissarlo per qualche attimo, incurante del richiamo all'altoparlante di Pip nella sala briefing. L'occhio vagò oltre l'orizzonte, poi con un ultimo sorso finì il suo bicchiere d'acqua.
grevier
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Re: Garden

Messaggio da grevier »

La strada per la presidenza non gli era mai sembrata così lunga, gli sembrava quasi di sentire qualcuno pronunciare " Uomo morto nel miglio verde!", la testa ancora gli scoppiava e di chiudere occhio non se ne parlava appena lo faceva quelle immagini tornavano in un loop senza fine

- Avanti, la porta è aperta - aspettò la consueta frase di rito prima di aprire
- Xander, come stai?
- Domanda di riserva? - disse mentre mandava giù l'ennesima aspirina appoggiandosi al muro
- Ci stiamo dirigendo verso il posto dove pensiamo che si trovi il corpo del Nulla - riassunse Pip per l'ultimo arrivato
- E dove si trova anche Aura
- Come vogliamo procedere? Il Fal'Cie cercherà in ogni modo di fermarci nel nostro intento e abbiamo visto che non abbiamo molte chance contro di lui - puntualizzò Leon
- È sempre un passo davanti a noi e io sono una delle sue mosse e questo ne è la conferma - disse indicando il marchio sul suo volto
- Per fortuna non sei distruttivo come Leon - Si fece scappare Elza
- No ma sta cercando di farsi suo uno dei poteri che lo possono contrastare, ne ho avuto la prova a Daeren quando i suoi tentacoli si sono infranti sulla mia aura, purtroppo però il legame che ha creato sta in qualche modo corrompendo il mio potere per cui non so quanto ancora posso contrastarlo
- Hai un'idea di quanto ti manchi ancora? - chiese Pip preoccupato
- Non lo so ma non penso molto
- Già sono iniziati? - domandò Sky guardandolo
- Iniziati cosa? - domandò di rimando Pip
- Si...gli ordini che mi ha impartito sono sempre più incessanti e sento come il desiderio di doverli eseguire
- È il primo passo verso la trasformazione in Cie'th - le parole di Sky caddero come massi nella stanza
- Non ho intenzione di arrivare a quel punto anche a cost...
- Non ti preoccupare penserò io a non fartici diventare - concluse fredda Sky guardandolo negli occhi
- Qui nessuno ucciderà nessuno dei propri alleati o compagni sono stato chiaro!! - tuonò Pip colpendo con un pugno la scrivania
- Sky capisco che non conosci questo Garden ma qui non uccidiamo i nostri stessi compagni
- Non posso lasciare che nasca un Cie'th
- Non sei tu a decidere
- Ma io si - si intromise Xander tra i due
- Xander non ci starai pensando sul serio
- Non voglio diventare una marionetta nelle mani di quel mostro
- Lo fermeremo prima che accada
- Sei sicuro di trovare il suo corpo in tempo?
- No ma...
- E quindi elimineresti Aura se servisse?

Fu un attimo, Pip scattò verso il Cadetto afferrandolo per il bavero

- Non ho appena detto che nessuno di noi deve uccidere i propri compagni?! Troverò una soluzione
- Forse ne ho una io - disse Xander mentre veniva lasciato da Pip, infilò la mano in tasca estraendone una scatolina che posò sulla scrivania, un bagliore accecò i presenti nel momento che l'aprì
- Che diavolo sono Domandò Leon da dietro la mano che si era portata agli occhi
- Sono proiettili di puro elemento sacro o puoi anche chiamarli esorcismi calibro 45
- Che cosa intendi? - chiese Pip interessato mentre abituatosi alla luce aveva afferrato uno dei proiettili
- Li ho creati con la condizione di non essere letali una volta entrati a contatto con un corpo lo irradia dell'elemento sacro, ho usato la maggior parte del mio potere per creare quel livello di purezza diciamo che sono quasi come dei Santaja in miniatura, forse è anche per questo che il processo di metamorfosi si è accelerato, purtroppo ne sono riusciti a creare solo due, Pip a te decidere chi farà il tiratore
- Sicuro che l'incantesimo non sia troppo forte per Aura?
- Spero di no ma sicuramente lo sarà abbastanza per almeno cacciare via da lei il Nulla
-Ma se avevi questo asso nella manica perché...
- Volevo prima vedere se avreste fatto tutto il necessario per fermarlo, anche al costo di eliminarmi, comunque vedrò se trovo un qualcosa per risolvere questa situazione, se è tutto chiedo il permesso di ritornare ai miei alloggi
- Si per ora è tutto vai pure Xander e spero che il tuo piano funzioni
- Lo spero anche io...

Una forte fitta alla testa lo obbligò ad appoggiarsi al muro, dietro alle palpebre chiuse di nuovo quelle immagini sempre più forti, li riaprì trovandosi davanti la propria immagine riflessa su una vetrata, adesso poteva vedere l'avanzare bruciante del marchio, lo stava pian piano corrompendo ma lui non glielo avrebbe permesso
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Leon Feather
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Re: Garden

Messaggio da Leon Feather »

Pip le porse i proiettili Sancta. Elza lo guardò con aria sorpresa.
- Aspetta...! Perché io?!
- Sei il nostro miglior tiratore - fece una pausa - O sbaglio?
- Non sbagli - rispose pronta Elza. Afferrò la scatolina, la aprì e si rigirò i proiettili tra le dita. Non avevano l'aria di essere diversi da qualsiasi altro genere di proiettile dello stesso calibro, se non per il fatto che erano fastidiosamente luminosi.
- Siamo sicuri che non farò del male ad Aura, con questi?
- Hai altre idee? Possiamo soltanto fidarci della parola di Xander.
Elza chiuse il pugno attorno ai proiettili. Lei ed Aura non erano particolarmente legate, ma la considerava comunque un'amica. Lei era stata sempre gentile nei suoi confronti, l'aveva accettata fin dal giorno in cui aveva messo piede in quel posto. L'idea che adesso si sarebbe trovata di fronte al rischio di ucciderla con le sue stesse mani non le piaceva affatto, ma a conti fatti Pip aveva ragione: non avevano scelta, se non tentare quella strada. Poteva solo sperare che tutto sarebbe andato per il meglio.
- Perché credi che li abbia fatti, comunque? Xander non mi sembra il tipo da prepararsi un piano di riserva in caso di emergenze.
- E tu? Hai un piano di riserva?
Elza sorrise divertita. - Il mio piano per le emergenze è sempre lo stesso, preside. Ma non credo che in questa specifica situazione sia attuabile.
Pip sorrise di rimando. - Sono felice che la pensi così. Te la affido, non deludermi.
Elza annuì con un cenno della mano e Pip lasciò la stanza. Elza si lasciò cadere di schiena sul letto, sollevando in aria di fronte a sè uno di quei due singoli, preziosi proiettili.

Il piano era (in teoria) semplice e il Garden era già in movimento verso le montange a sud. Una volta arrivati, una squadra si sarebbe diretta alla cattedrale dove, se quello che avevano scoperto era effettivamente vero, era sigillato il corpo del Fal'Cie. Se anche quest'ultimo era diretto lì, avrebbero avuto un'occasione di affrontarlo e tentare di liberare Aura. Nonostante i dubbi fossero maggiori delle certezze, sapevano di non poter vacillare, la posta in gioco era troppo alta.
***
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
Can you feel my tear drops of the loneliest girl?
The loneliest girl


Scheda Garden
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pad93
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Re: Garden

Messaggio da pad93 »

Il Garden si posizionò all'imbocco della valle.
Un rombo dei motori e l'enorme struttura di adagiò al suolo.
Al suo interno il preside Phoenix aveva indetto una riunione prima della partenza della missione.
L'assenza di Xander rendeva l'atmosfera opprimente.

Pip:"Cercherò di essere breve. La cattedrale in cui è contenuto il corpo del Nulla è situata sulla Motagna al termine di questa valle. Lo scopo della missione è semplice e non c'è bisogno che ve lo ripeta. La caposquadra sarà Elza, quindi lascio a lei la parola."
Elza:"Ehm.. si, ok. Allora; Dovremo agire con cautela, non sappiamo cosa potremmo incontrare e non possiamo rischiare di fornire informazioni ad eventuali ascoltatori indesiderati. Per questo motivo io e gli altri membri della squadra terremo i codex sintonizzati su frequenze a corto raggio, terremo aperto un solo canale per comunicare un eventuale stato di emergenza. La frequenza è: 159.6730."

Una breve pausa permise ai partecipanti di sintonizzare i propri codex sulla frequenza di emergenza.

Elza:"Raggiungeremo la cattedrale con i chocobo, una volta lì non sappiamo quanto tempo ci vorrà per individuare il corpo del Nulla o Aura, quindi dovremo avremo con noi provviste per almeno un paio di giorni. Tutte le altre rimarranno con i chocobo. Non sappiamo a cosa andiamo incontro, quindi dovremo cercare di essere il più discreti possibili ed evitare lo scontro quando non assolutamente necessario".

Osservò i propri compagni di squadra, incotrando cenni di assenso.

Pip:"Domande?"
Leon:"Quindi l'unica cosa che possiamo fare da qui è dirvi in bocca al RubRum Dragon?"
Elza:"Esatto."
Alys:"Cercate di non fare c***ate e di riportate al Garden la pelle."
Cat:"Ancora mi chiedo perché mi sia offerta..."
Leon:"Muovete il c**o allora."

La riunione si concluse. Nella sala rimasero solamente i membri della missione per discutere degli ultimi dettagli.


***


Un allarme risuonò in tutto il Garden.
Erano passate ormai diverse ore dalla partenza della squadra di Elza.
Mocéton emerse sopreso dal libro.
Altoparlante:"Qui è il comandante Wedge. Abbiamo preso il controllo del Garden, ogni forma di rivolta non sarà tollerata. Per la vostra sicurezza diverse paratie verranno sigillate".
Quel nome era familiare al bangaa, ma era piuttosto certo che facesse parte del garden.
Vide in lontanza una paratia scendere a sigillare l'ingresso della biblioteca.
Con un balzo si lanciò fuori dalla biblioteca. Senza accorgersene aveva portato con sé il volume che stava
leggendo.
Sentì il codec squillare.
Codec:
Leon:"Mocéton! Raduna tutti i cadetti che trovi e portali in infermieria. Siamo riusciti a bloccare la chiusura della paratie.
Mocéton:"Ricevuto! Che sta succedendo?"
Leon:"C***o, ti pare che abbia il tempo di stare qui a dirtelo?! Muoviti!"

Mentre percorreva i corridoi del Garden numerose paratie completarono il loro percorso, sigillando cadetti e Seed.
L'allarme cessò di risuonare. Un surreale silenzio calò nel Garden.
Mocéton corse in direzione dell'infermieria.
La vide assediata da un alcuni uomini di Daraen armati di tutto punto.
Lo videro.
Un esplosione di fiamme lì colpì alle spalle.
Approfittò della confusione creatasi per lanciarsi all'assalto dei pochi superstiti.
Abbatté un uomo con un calcio, placcò un secondo avversario che finì con un pugno in pieno volto.
Sentì la mascella del malcapitato frantumarsi per l'impeto del colpo.
Avrebbe preferito non averlo dovuto fare: conosceva quell'uomo. Avevano condiviso diverse storie intorno al fuoco a Daren.
Cosa diavolo stava succedendo?
Alzò lo sguardo: davanti a lui una Rina furiosa stese un uomo con un colpo di scudo.
Dall'infermieria emerserò Alys e Leon.
Leon:"Muovetevi, portateli dentro!".
Completarono l'operazione. L'infermieria venne sigillata nuovamente.
Alys:"State bene?"
Mocéton:"Si, ma non me lo aspettavo".
Rina:"Questi bastardi hanno osato attaccarmi mentre lavoravo al bar!"
Alys:"Almeno non siamo stati sigillati, guardiamo il lato positivo."
Mocéton:"Leon, che sta succedendo."
Leon:"Hanno approfittato dell'assenza di Pip per occupare la presidenza. Non so ancora quali siano i loro obiettivi, tuttavia non capisco come c***o abbiano fatto ad accedere al terminale di Pip così facilmente!"
Alys:"Lo sai che Pip che lascia sempre la porta aperta".
Leon:"Lo so, ma accedere a quel terminale dovrebbe essere praticamente impossibile se non si fa parte dei Seed!

Da una delle stanze arrivò una voce preoccupata.
Madia era intenta ad accudire alcuni bambini che presentavano alcune ferite di arma da fuoco.

Madia:"Wedge e Biggs sono sempre state due teste calde, per non dire di peggio. Fino ad ora non avevano mai creato problemi ma sono tra i migliori tecnici che avessimo a Daraen. Per loro accedere a qualsiasi tecnologia non è mai stato un grosso problema."
Leon:"M***a."
Rina:"Perché lo hanno fatto?"
Sky:"Semplice. Ci ritengono responsabili della distruzione di Daraen".
Mocéton:"Quindi qual è il piano?"
Leon:"Dobbiamo raggiungere la presidenza. A qualsiasi costo".
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Pup :>
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Re: Garden

Messaggio da Pup :> »

pad93 ha scritto:Leon:"Dobbiamo raggiungere la presidenza. A qualsiasi costo".
La mia faccia sconsolata parlava chiaro. Ma perché sempre a noi?
Il ragazzone di fianco a me, invece, quasi fremeva del desiderio di picchiare... qualsiasi cosa.
"Leon, datti una calmata!" gli dissi.
"Leon, datti una calmata." rispose lui facendomi il verso.
Niente riuscì ad evitargli una gomitata nel fianco.
Rina rise sommessamente "Siete proprio teneri, assieme!"
"Non mi sembra il momento adatto per certe scenette..." commentò Sky.
"Ehm... Madia, porta i bambini feriti in infermeria." disse Leon dandosi un tono più serio. "Gli uomini chiusi là dentro non saranno un problema, sono in una stanza a parte. Lì puoi usare tutte le medicine e gli strumenti che ti serviranno per medicare i bambini feriti."
"Grazie mille... Biggs e Wedge ci hanno costretti con la forza a venire, hanno persino ferito alcuni di loro per convincere i genitori ad unirsi alla loro rivolta... sono sicura che se dirai loro che i bambini sono al sicuro, contro alcuni rivoltosi non ci sarà nemmeno bisogno di combattere." disse Madia recuperando il suo gruppo ed andando nella stanzetta indicata.
"Ora dobbiamo trovare il modo di arrivare in presidenza..." commentò Moceton.
Sky cacciò prontamente una piantina del Garden. "La stavo usando per imparare meglio ad ambientarmi..." disse. La piantina rappresentava il piano terra ed il primo piano, con piccoli disegni stile chibi per descrivere l'utilizzo dei vari spazi ed una firma in basso a destra. Elza
"L'avrà comprata da Elza? Poverina, sarà stata derubata!" accompagnai il pensiero con un facepalm.
Un disegnino chibi di Egil intento a bere ad indicare la sala mensa/bar mi strappò un sorriso...
Individuammo la strada migliore, considerando le paratie che Leon era riuscito a mantenere aperte (una volta tanto la fallibilità di Groviera e la sua capacità di essere hackerato anche da una nocciolina non collegata alla rete ci erano tornate utili!), e ci dirigemmo verso la presidenza.
Cioè, ci provammo.
Primo angolo e ci troviamo di faccia una pattuglia di rivoltosi.
"Non dovete combatterci" urlò Rina "i bambini sono al sicur" La frase fu interrotta da una scarica di proiettili nemici.
"E invece dobbiamo combatterli..." commentò la ragazza dopo che tutti e 5 eravamo saltati dietro un angolo, al riparo dai proiettili.
Lo scontro non fu dei più entusiasmanti. Un paio di colpi ben assestati e finirono tutti al tappeto.
Ovviamente bastò solo aspettare qualche secondo perché la situazione precipitasse verticalmente. Ovviamente "precipitasse" in senso letterale. Ed, ovviamente, esattamente su di noi.
L'enorme mole infuocata della creatura meccanica ci piombò addosso con un boato non appena entrammo nel grande atrio del Garden.
"Arrendetevi, non avete alcun potere contro di noi!" urlò dall'altro lato della sala Biggs, mentre, simbolo da l'Cie ancora luminescente, si teneva pronto ad ordinare al suo eidolon di arrostirci.
"Ancora l'Cie? Ma che diamine..." disse Sky mentre Moceton la aiutava a rialzarsi.
"Biggs..." urlò Leon "Anche se sei un l'Cie non dovete combatterci. Alcuni di noi sono andati a distruggere il Nulla... non diventerai un Cie'th! Finiamola qui, prima che qualcuno si faccia veramente male."
"Non mi freghi!! La mia missione è chiara... annientarvi. Cosa che avrebbe dovuto fare quell'altro smidollato dei vostri. Ed oltre che missione... sarà anche un piacere personale. Ifrit, attaccali!"
Leon si buttò, claymore sguainate, contro la creatura alta il doppio di lui.
Mura, audacia, fede ed haste gli piombarono addosso un secondo prima di un'artigliata del gigante meccanico fiammante.
Mentre lui teneva occupato il bersaglio, iniziai a buffare ad uno ad uno tutti i componenti della squadra.
Rina iniziò a lanciare magie di acqua e ghiaccio, sperando di trovare un punto debole del nemico, mentre Moceton era saltato sul soffitto della stanza, pronto a tuffarsi sul mostro al primo momento utile.
Sky, al mio fianco, stava letteralmente smantellando le corazze esterne della creatura a suon di Deaegis, cercando ogni tanto di piazzare un bio ed avvelenare il bersaglio.
"Non avete scampo!" urlò Leon a Biggs, mentre respingeva l'ennesimo attacco di Ifrit.
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CrisAntoine
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Re: Garden

Messaggio da CrisAntoine »

Ah! Il Garden!
Quel magico luogo dove tutti sorridono, dove tutti ti amano e ti osservano il culo quando passi.
Quel magico luogo dove i miei muffin sono l'oggetto di maggior valore.
Dove ubriacarsi è un must, e Pip è sempre sommerso di cartacce.
Quel magico luogo dove non passa un giorno tranquillo senza che un'organizzazione segreta o un entità demoniache o pazzi serial killer o idioti ci odiano e vogliono distruggerci senza una ragione.
Che bella la vita del Garden!

Una stalgamite di ghiaccio si erigge tra Mocéton e una sfera di fuoco. Il bangaa mi esprime la sua gratitudine, ma non si distrae, spostandosi subito per trovare un modo di avvicinarsi.
Ifrit è veloce, si sposta da una parte all'altra della stanza senza sosta, riuscendo allo stesso tempo ad intercettare qualsiasi attacco diretto verso Biggs. Inoltre, la sua stazza è in grado di resistere senza problemi a qualsiasi attacco; perfino le mie magie sembrano a malapena scalfirlo.

La nostra strategia è abbastanza semplice: Alys e Sky pensano ad avvantaggiarci con status positivi; Mocéton, cercando di prevedere i movimenti del demone, si lancia in aria ribadendo pesantemente sul suo obiettivo, che puntualmente si spostava; io cercavo di colpirlo con Blizzaga e Idroga che, non essendo magie rapide, spesso mancavano il bersaglio; mentre Leon le dava (e le prendeva!) di santa ragione!

- Così non funziona.
- Allora proponi qualcosa, Alys, invece di lamentarti.
-Dovremmo colpire Biggs per liberarci dell'Esper, ma Ifrit incassa ogni colpo diretto a lui.
Un Thundara infatti viene parato dal mostro.
- E se...
- Qualche idea Rina?
- Forse... Leon, ho bisogno di avvicinarmi!
Il ragazzo annuisce. Indietreggia e si piazza al mio fianco.
- Cercate di starmi lontano, e appena ve lo dico saltate.
Corro (per quanto i miei stivali Louis Mooglon mi permettono) mentre Leon intercetta l'assalto del fiammifero vagante, che indietreggia e rilascia un'ondata di fiamme. Lo scudo e Mura riducono il danno a qualche scottatura, ma il mio vestito Kyada è rovinato. Mi riprendo (anche grazie alla magia bianca di Alys) e continuo la mia corsa. Ifrit mi si piazza davanti, ma un placcaggio di Berserk Leon lo spinge a qualche metro di distanza. Ora sono abbastanza vicina. -Ora!
Uso Quake: il pavimento attorno a me comincia a vibrare pesantemente. Biggs si sbilancia e sbatte a terra.
È un attimo, Sky gli è addosso.

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Scheda PG Rina
grevier
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Garden

Messaggio da grevier »

Un gancio diretto allo zigomo avrebbe risolto tutto se una catena non avesse bloccato il braccio della ragazza prima del colpo

- Wedge era ora
- Credevo avevi detto che riuscivi a cavartela da solo - rispose l'uomo tirando via Sky dal compagno - In quanto a voi perché non vi limitate a morire invece di continuare a immischiarvi in affari che non vi riguardano?
- Non so neanche contarle le volte che ho sentito questa frase - commentò Leon pronto di nuovo allo scontro con l'evocazione
- Facciamo che sia l'ultima, Cerberos!!! - Un tintinnio di catene precedette la comparsa dell'Esper di fianco a Ifrit, gli Esper non persero tempo ed attaccarono immediatamente i SeeD con una sfera di fuoco subito triplata dal cane a tre teste
- Porca putt
- Reflex!!! - una barriera apparì appena in tempo per rispedire l'attacco ai propri mittenti che prontamente evitarono i colpi
- Non solo non porti a termine il tuo compito ma addirittura ci ostacoli verme !? - Urlò Biggs in direzione del Cadetto appena arrivato
- Non ho la minima intenzione di portarlo a termine ne tantomeno permettervelo a voi due
- Ve la siete presa comoda eh? - commentò sarcastico il Commander
- Abbiamo trovato un po' di resistenza venendo qua ma nulla di troppo difficile - rispose Raiden giunto insieme a Xander, il gruppo si lanciò contro i due esseri meccanici, Leon e Alys potenziati dai vari incantesimi colpivano ripetutamente le due creature supportati dalle magie di Rina e dalle trappole di ghiaccio e nen create dagli ultimi arrivati mentre Sky e Mocetòn continuavano a cercare di colpire il duo senza risultati, i due Esper riuscivano sempre a proteggere i loro evocatori, la situazione incominciava ad essere critica, lo stallo e le ferite stavano iniziando a pesare sui SeeD a differenza di quelle creature che non sembravano accusare stanchezza
- E' arrivato il momento usare il tuo potere...- una voce riecheggiò nella mente del Cadetto distraendolo ma grazie ad un tempestivo intervento di Mocetòn l'artigliata fendette solo l'aria
- Hey non è tempo di distrarsi!! - non fece in tempo a concludere la frase che sentì il corpo del compagno afflosciarsi su di lui
- Ma che diavolo?? Xander ha qualcosa che non va, ha appena perso coscienza!!! - Urlò ai propri compagni il Bangaa

Quando Xander riaprì gli occhi si ritrovò in un posto strano ma famigliare era già stato li quella volta nella Lagunarock, ma non aveva tempo per rimanere doveva aiutare i suoi compagni, doveva fermare il Nulla e impedire la sua lenta trasformazione in uno di quei mostri, d'un tratto quella voce si udì di nuovo
E dall'oscurità emerse una figura con le sue stesse sembianze, un ghigno di divertimento segnava il suo volto illuminato da quegli occhi rossi

- Paura, disperazione, odio tutto alimenta l'oscurità, ormai il tuo cuore ne è pregno e la tua impotenza verso i tuoi nemici non fa altro che accrescerla
- Chi sei? Perché mi tieni qui
- Io sono il potere di cui tu necessiti, che brami per salvare i tuoi amici ma soprattutto te stesso
- Sei sono un'altra di quelle illusioni, solo un altro trucchetto del Nulla
- Nessuna illusione, io sono l'oscurità presente in te, sono quella parte che te continui a reprimere
- Un paladino non possiede oscurità! - urlò Xander sguainando la Renegade e circondandosi della sua aura
- Sappiamo entrambi che tu non hai niente a che fare con quello che era l'Ordine a cui apparteneva tuo padre o Il tuo mentore ne tanto meno al ruolo del paladino, sei solo un ragazzo nel cui corredo genetico si è ritrovato un potere che ancora fatica a comprendere e poco più a controllare, ricordati ragazzo più la luce brilla più le ombre che genera saranno lunghe - detto questo l'essere sguainò la stessa spada circondandosi anche lui di un'aura ma questa nera come la pece, i due scattarono in perfetta sincronia piazzando lo stesso fendente che cozzò precisamente con la spada dell'altro ogni azione finiva bloccata o deviata dall'altro
...Affondo
Deviata...
...Fendente al collo
Scarto in basso...
...Tondo
Parata...
Erano perfettamente uguali, bloccati in un combattimento senza fine
- Non puoi vincere questa battaglia, non puoi battere te stesso - disse l'essere dopo l'ennesimo affondo bloccato, d'un tratto una luce brillò negli occhi del Cadetto
- Adesso ho capito ed hai ragione non posso batterti...- l'essere sorrise caricando l'affondo che questa volta non venne parato, rimase di pietra dallo stupore nel mentre che la lama affondava fino all'elsa nel ventre di Xander.
Il combattimento era finito, l'essere ancora stringeva l'elsa della spada nel mentre che il suo avversario faceva sparire la sua, dalla ferita non proveniva nessun dolore, il Cadetto afferrò la spalla del suo doppio
- ...Non posso battere me stesso posso solo accettare quello che io sono, ogni parte di me
- Finalmente ci sei arrivato...la tua prova è finita...il mio potere è tuo...usalo per perseguire i tuoi scopi e non dubitare delle tue azioni, mostra ai tuoi nemici il vero potere dell'oscurità, evoca il mio nome...

...Diablos...

...Diablos...

Uno stormo di pipistrelli si frappose tra l'assalto degli Esper e i SeeD andandosi a trasformare in due ali nere che si chiusero in loro, quando si riaprirono il demone era li pronto alla battaglia
- Ma che caz... - esclamò Alys pronta ad attaccare
- E' dalla nostra parte - intervenne Xander fermando i propri compagni, in mano stringeva una gemma a goccia nera come la pece
- Vediamo chi è l'Cie migliore... - il Cadetto alzò il braccio verso le due creature - Antima!!!
Spoiler
oltre al muso lungo e ad un tatuaggio in continua espansione in pieno volto (complimenti per la scelta del posto poco appariscente Egil XD) Xandy a guadagnato anche il level up degno di un l'Cie. PS ogni power up è già stato precedentemente approvato
Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

Una sfera nera si materializzò improvvisamente nel centro della hall, Leon per sicurezza arretrò pronunciando tutti gli incantesimi difensivi che conosceva, uniti ovviamente ad una buona dose di bestemmie.
Poteva vedere i suoi compagni fare altrettanto, Alys era intenta a rinforzare le difese di tutta la squadra, Sky stava recuperando le forze, Rina si stava rialzando in quel momento, aggiustandosi il vestito ormai rovinato.
Un combattimento all'ultimo sangue all'interno della hall era forse l'ultima cosa che Pip avrebbe voluto vedere, bisognava cercare di chiudere il prima possibile.

L'evocazione di Diablos aveva per un istante distolto l'attenzione da loro, troppo impegnati a vedere un diavolo che si materializzava da un gruppo di pipistrelli.
Una sfera di energia oscura si diffuse improvvisamente dalla mano di Xander, mentre con un ghigno malvagio fissava li avversari.
«State indietro!» Urlò ai suoi compagni.
Non se lo fece dire due volte, Leon arretrò velocemente brandendo però velocemente le Claymore. Mocèton al fianco suo si riparò dietro una delle colonne, rimasta fortunatamente in piedi.
Fu come sentirsi strappare rapidamente tutte le energie, una forza esterna che le attira a sè e ti prosciuga, il ginocchiò tremò leggermente. Fortunatamente il colpo non era diretto verso di loro, ma la potenza si sentì fin li.
«Ora!» Gridò Raiden disintegrando il muro di ghiaccio che aveva eretto davanti a lui.
Saltò in avanti, per attaccare direttamente, subito affiancato da Sky e Rina.
Diablos aveva in quel momento ingaggiato un duello fisico con Ifrid, tenendolo almeno per il momento impegnato.

Cerberus si parò di fronte a loro.
Un Thundara della l'Ciè lo colpì in pieno. Raiden si scagliò addosso a lui con il potere del gelo. Rina iniziò a tempestarlo di magie, subito coadiuvato da Alys.
«NoGrav!» Leon lasciò cadere una Claymore e la colpì immediatamente con un calcio, come al solito. La lama partì a super velocità contro la creatura.
Era il momento di massimo sforzo.
Il Commander si girò a guardare Xander, il controllo della creatura e l'uso delle magie lo stava parecchio debilitando, non sapeva quanto avrebbe resistito.

Era l'ora.
Con un gesto della mano creò un varco di fianco a lui, ma non lo considerò, una figura invece ci si gettò a capofitto, per poi sbucare alle spalle delle bestia, esattamente di fronte a Wedge. L'evocatore.
L'ciè provò una estrema difesa, ma una folata di vento creata da Sky gli fece perdere temporaneamente l'equilibrio.
La Partigiana lo trafisse, fecendolo crollare al suolo esanime. Non sarebbe probabilmente morto, ma sicuramente era fuori combattimento,+
Cerberus scomparve.
«BASTARDI!» Urlò Biggs. Ifrid lnciò un ruggito tremendo, per poi esplodere in una nuvola di fiamme. Quando la visibilità tornò normale..
Biggs era scomparso.

«Leon, bisogna trovarlo» Disse Alys
«Concordo, senza di lui la rivolta perde senso»

Si divisero in più gruppi.
Un gruppo si sarebbe diretto in presidenza.
Un altro avrebbe raggiunto Madia in infermeria, facendo vedere ai ribelli che i bambini stavano bene forse avrebbero potuto farli desistere dal combattimento.
Un altro in sala macchine, per evitare che Biggs provasse a prendere il controllo o distruggesse i motori.

Era l'ultimo sforzo.
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pad93
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Re: Garden

Messaggio da pad93 »

Sky e Moceton si precipitarono in presidenza.
Una raffica di proiettili li costrinse prendere riparo ai lati dell'ingresso.
Il bangaa sentì la propria spalla bruciare, un rivolo di sangue dipinse di rosso la sua uniforme.
Scambiò uno sguardo di intesa con Sky.
Si sporsero all'unisono: Biggs venne colpito da un raggio di Luce e da un'esplosione tossica.
Soffiò una cortina di fiamme nell'ufficio di Pip ed entrarono.
Il preside non sarebbe stato contento di ritrovare parte del suo arredamento incenerito.
Si nascosero sotto il tavolo delle riunioni ancora fumante.
Diverse raffiche di mitra sibilarono sopra la testa del cadetto.
Biggs sparava alla cieca. Dalla scrivania il tecnico lavorava freneticamente.

Biggs:"Voi bastardi me la pagherete! Ho letto i rapporti del vostro preside e so da cosa c***o state scappando!".

Sky si mosse per aggirarlo. Sul suo fianco una striscia rossa deturpava i suoi vestiti.

Moceton:"Biggs! Tu non hai idea di chi siano quelle persone né di cosa siano capaci!"
Biggs:"Non me ne frega un c***o! Mia moglie é morta per colpa vostra!"

Le raffiche si intensificarono e diventarono sempre più accurate.

Biggs:"Io non diventerò un Cie'th!"

Il cadetto si mosse di lato, si alzò e scagliò la propria lancia.
Mirare non era mai stato il suo forte e la partigiana si conficcò nel muro alla destra del tecnico.
Cadde a terra; alcuni proiettili erano penetrati nelle sue carne.
Era comunque riuscito nel suo scopo: distrarre l'avversario.
Un suono secco pose fine alla vita di Biggs, tecnico di Cocoon, sopravvissuto di Daraen e l'Cie di Nulla.
Una lacrima terminò il suo corso sul suo volto esanime.
Sky adagiò a terra il corpo del tecnico.
I suoi occhi celesti si velarono per un attimo di tristezza.

Moceton:"Sky, dimmi che diavolo ha combinato".
Sky:"Sembra che sia riuscito a superare tutti i sistemi di sicurezza di un locale chiamato "zoolab", di più non so dirti"
Moceton:"Cosa?! Ne sei sicura?"

Sky osservò di nuovo il computer e fissò il bangaa negli occhi con aria interrogativa.

Sky:"Si, é così grave?"

Il bangaa iniziò ad armeggiare con i codec.
Sì, era così grave.

Codec:
Moceton:"Biggs non è più una minaccia, ma ha aperto diverse gabbie dello zoolab!"
Leon:"*** *********! Quel ***** ** *** ******** ** ******, *****!"
Xander:"M***a!"
Raiden:"Cosa?!"
Alys:"Ok, sono solo i mostri dello zoolab, nulla che non abbiamo già affrontato centinaia di volte. Quindi zitti e ripuliamo Groviera una volta per tutte!"

Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

L'cie
Gente ostile
Mostri dello Zoolab
Il Nulla
Varie ed eventuali.

Leon sospirò, soppesando quanto fosse successo da quando erano giunti sul quel mondo.
Storie di ordinaria amministrazione in pratica, se il Garden si attenesse ad una stretta programmazione, la sua giornata tipo sarebbe potuta essere una cosa del genere:
8.00 - Colazione
9.00 - Infestazione di mostri
10.00 - Riunione in ufficio da Pip
11.00 - Fila per i panini della mensa
13.00 - Pranzo (nel caso si fosse riusciti a prendere un panino)
14.00 - Occupazione del Garden da parte di gente ostile
15.00 - Attacco del Nulla
17.00 - Pausa thé
18.00 - Pulizia del Garden
18.30 - Aperitivo
19.00 - Cena con avanzi
20.00 - Seconda infestazione di mostri
22.00 - Amaro per concludere la serata
23.00 - Festa nella stanza di Leon
(Elenco copincollato senza pudore da un messaggio di Mocèton).

Si grattò il mento pensando se potesse aver dimenticato qualcosa, effettivamente non era una brutta idea.
Doveva ricordarsi di proporlo a Cat. Un planning delle attività settimanali che presumibilmente il Garden si sarebbe trovato a gestire.
Sempre se fosse tornata viva dalla missione ovviamente.

«...ma chi è che cena alle sette?» Fece Alys sconcertata mentre con la Gaea Spike colpiva un paio di Geezard che si erano avventurati troppo.
«Boh, lo sai che Pip ha lo stomaco delicato» una Claymore si conficcò nel corpo di un Mechy che si stava pericolosamente avvicinando. «Se mangia dopo una certa ora poi fatica ad addormentarsi»

I mostri fuggiti dallo Zoolab non erano poi questa grande minaccia, alla fine nelle gabbie non c'era nulla di così tanto pericoloso. Certo che era una bella scocciatura.
Improvvisamente l'altoparlante entrò in funzione.
Erano Sky e Mocèton direttamente dalla presidenza.

Codec:
«A tutti i cittadini di Daraen, abbiamo ripristinato la regolare apertura delle paratie. Wedge e Biggs sono stati sconfitti e i vostri bambini sono al sicuro!» Mocetòn, che aveva pronunciato l'ultima frase la sottolineò con particolare infasi. «Non c'è motivo per combatterci a vicenda, aiutateci a sconfiggere i mostri che Biggs ha liberato»

«Funzionerà?» Chiese Leon dubbioso
«Molte persone si sono lasciate trascinare. Per paura di perdere i propri figli o per l'esaltazione del momento, di poter finalmente rimettere le mani su una struttura ipertecnologica come il Garden. Ma immagino che ora possa prevalere la ragione»
E come a dare conferma alle parole di Alys, improvvisamente un gruppo di cittadini sfrecciò per i corridoi.
«Un gruppo di mostri è andato in quella direzione» indicò una zona, che Leon riconobbe come il corridoio che dava alla mensa. «Dobbiamo proteggere i nostri figli»
Leon sorrise, sguainò contemporaneamente le due Claymore.

Il codec squillò nuovamente.
«Leon sono Elza, abbiamo recuperato Aura, stiamo tornando. Preparatevi a riceverci.»

Forse le cose si stavano aggiustando.
grevier
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Re: Garden

Messaggio da grevier »

- ...fatto - Esclamò Lenne in seguito ad un suono del computer, per poi prendere subito il Codec per comunicare la sua riuscita - Le porte dello Zoolab sono bloccate e i sistemi di sicurezza al suo interno sono in atto
- Bene allora non ci rimane che finire di sedare la rivolta e eliminare i pochi mostri rimanenti - aggiunse Mocetón stiracchiandosi le mani.

Le cose si stavano finalmente stabilizzando anche se la quota dei danni dei vari scontri non sarebbe piaciuta a Pip al suo ritorno, fortunatamente nessun danno strutturale ne meccanico, il Rinoa ormai unico simbolo di un Ordine ormai finito non aveva ancora intenzione di andare in pensione.
Come sempre l'infermeria era piena con i poveri medici SeeD a correre di continuo, per fortuna Nessuno era ferito gravemente

- Biggs, Wegde e i pochi che li seguivano sono stati portati in detenzione - commentò Recks nel mentre che aiutava a dirigere i pazienti
- Ma ora che Oushi non è più chi è di guardia? - chiese Rina le bendavano un taglio su un braccio
- Fanno a turno in vari, questa volta tocca Lars
- Lars non è quello con le motoseghe e quella bambola inquietante? - aggiunse Rina con un brivido
- Si esattamente, me lo ricordo ancora quando venne in seduta da me ho avuto come l'impressione che quella bambola mi osservasse per tutto il tempo - rispose Xander mentre rigirava tra le mani la piccola pietra color sangue
- E cosi hai ottenuto il tuo Eidolon eh? - Gli disse Sky sedendosi vicino a lui
- Una piccola nota positiva in tutto questo, a che punto sono con il transito?
- Il suo patto con te non decreta uno stadio della transizione, gli Eidolon appaiono agli l'Cie quando ne hanno più bisogno e se ne sono degni gli donano la loro forza, comunque il tuo marchio è più o meno a tre quarti della sua espansione...mi dispiace - Xander afferrò per un braccio Sky portandola distante dagli altri
- Ma che diav...
- So che non mi devi nulla visto che non ci conosciamo neanche ma ti chiedo un grosso favore - lo sguardo del Cadetto era risoluto e deciso - promettimi che se non dovessero trovare il modo di salvarmi mi impedirai di diventare uno di quei mostri...ti prego, sei l'unica che può capire veramente la gravità della cosa - la l'Cie lo osservò sapendo bene quello che il ragazzo stava passando, come lei ci era passata prima di lui
- Va...va bene



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Aura
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Aria di cambiamento

Messaggio da Aura »

- Ti prego, sei l'unica che può capire veramente la gravità della cosa.
Riuscì a sentire perfettamente la paura nella sua voce. Il terrore di trasformarsi in qualcosa di non più umano, di morire in quella forma e vagare finché la propria anima non troverà pare. Un Cie'th, o almeno così aveva capito si chiamassero. In sostanza, un mostro senza più uno scopo se non quello di trovare qualcun altro che finisca la sua missione. Come il passaggio della staffetta da un testimone all'altro in un circolo senza fine. La cosa lo faceva solo ridere.
La donna serrò la mascella, - Va… Va bene.
- Avete finito?
Xander alzò lo sguardo infastidito. Un ragazzo dai corti capelli rossi e neri lo fissò acido, il naso arricciato e le labbra serrate. Lungo il braccio, una riga di sangue la ferita subita in combattimento contro i mostri dello zoolab. Il Cadetto deglutì insicuro se quella presenza fosse una minaccia o meno.
- Qualche problema? - chiese di rimando Sky. Il rosso inclinò la testa.
- Se davvero crede di non farcela, tanto vale ucciderlo qui e subito. Si risparmierebbero tempo e parole.
Lo psicologo strizzò gli occhi di fronte alla spada puntata contro di lui. Lo sconosciuto tirò su col naso, poi ritrasse l'arma e si concentrò sulla voce di Mocèton all'altoparlante. A quanto pare il pericolo era passato. Lo zoolab era stato chiuso, i bambini messi in salvo ed i due rivoltosi sconfitti. Anche la notizia del ritorno della squadra dalla missione risollevò un po' l'animo di Xander e Sky.
- Sembra che i vostri amici siano tornati, - commentò senza emozione il rosso, - Ma la trama non si è ancora conclusa.
Rainer storse la bocca, - Di che trama parli?
- Nulla, roba che voi non potete capire.

Il respiro di Aura era basso ma regolare. Non presentava ferite di sorta se non una macchia di sangue laddove Elza aveva sparato il suo proiettile. Paine guardò ancora il foglio che attestava la diagnosi. Sospirò: non sarebbe stato facile dare la notizia agli altri.
Non appena mise piede fuori dalla santa, Pip fece la sua domanda. La dottoressa si passò una mano lungo il collo, incerta sulle parole giuste da adottare.
- Mi spiace, ma non c'è niente che posso fare.
Il preside rimase interdetto, - Sta bene almeno?
- Sì, ma dubito si sveglierà per un bel po'.
Lui alzò le spalle, - Non è la prima volta che un Seed dorme per un paio di giorni.
Paine deglutì, - Un bel po' di tempo. Aura è in coma. Non ho idea di quando si risveglierà.
- Uno di meno.
Il commento non sfuggì alle orecchie dello sciamano. Voltandosi, il suo disappunto si fiondò sul cadetto dai cappelli rossi appena entrato in infermeria. Egli alzò una mano in segno di saluto, ma non sembrò per nulla cordiale.
- Una di noi.
- Non è includendola nel numero che darà una mano da morta.
- Non è morta.
Il rosso alzò le spalle, - Se vuole crederlo lei. Ora posso essere curato o devo segarmi il braccio per poter avere assistenza?
Pip fece un cenno a Paine ed ella scrocchiò le dita compiaciuta.
- Come ti chiami, Malpelo?
Il Cadetto stirò il braccio davanti a sé. Il dolore non lo spaventava per nulla. Avrebbe sofferto e ne sarebbe uscito vincitore.
- Cain Blumiles.

La notte si stese sopra il Garden. Un'ombra carica di odio e sete si avvicinò prepotente, sempre più grande e pericolosa. Cat si affacciò dal giardino indicando la nube che secerneva pece e fulmini neri. Quattro grandi ali sbattevano a sostenere un corpo dalle strane fattezze rettili. La lunga lingua biforcuta annusava l'aria, famelica. La testa serpentina e le scaglie arruffate rendevano la figura ancor più minacciosa e pronta a scattare. Le zampe grattarono la nube e da essa un'onda di energia oscura inglobò completamente la struttura per tenerla nell'oscurità totale. Una voce ben conosciuta risuonò nell'aria, costringendo i Seed a rimanere in ascolto. Xander si portò una mano agli occhi laddove il marchio bruciò di una forza misteriosa.
Esci e combatti. Combatti per il tuo Signore!
Il Nulla si aggrappò al Garden. Il rumore dei suoi artigli di ferro che stridevano sull'acciaio fu insopportabile.
Distruggi i Seed. Distruggili tutti!
Il Fal'Cie Nihil reclamò il sangue dei suoi nemici con un ultimo potente ruggito. La battaglia poteva dirsi iniziata.

Spoiler
Ebbene sì, ho deciso di cambiare pg almeno per un po' di tempo. Non so bene se continuare a tenere Aura, sono passati molti anni ed oramai non mi vengono in mente nuovi sviluppi per il suo personaggio. Per un po' ho deciso di separarmene e provare qualcosa di nuovo, perciò date il benvenuto a Cain! Con Aura per il momento è impossibile interagirci, mi spiace.
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Re: Garden

Messaggio da Lenne Silveross »

"Lenne!" Aveva appena aiutato a ripristinare i sistemi di sicurezza dello Zoolab quando la voce di Paine le esplose nelle orecchie attraverso il codec – e se la chiamava per nome, qualunque fosse la situazione era davvero seria. "In infermeria. Adesso. Aura sta avendo un rigetto."

«Non mi occupo più di medicina da anni» rispose iniziando a correre verso l’edificio, ma la risposta della dottoressa lasciò il posto a una serie d’imprecazioni. "Centotrenta battiti al minuto", la sentì dire a qualcun altro. "Ipotermia, perdita di conoscenza. Ma’, girala su un fianco, dobbiamo evitare l’ipossia cerebrale. E magari che si vomiti addosso. Lenne!" «Ci sono» ribatté lei entrando in quello stesso momento, quasi scontrandosi con Silphiel che passava da un SeeD all’altro per controllare e occuparsi di chi aveva riportato ferite in quell’assurda ribellione.

Nella stanza più in fondo, Paine stava lottando con la siringa che stringeva fra le mani, cercava di tenere ferma la Commander. Era di nuovo sveglia, le gambe contratte mentre il respiro accelerava sempre di più; l’elettrocardiogramma disegnò una linea asimmetrica, le macchine attorno a loro guairono come impazzite. Aura sollevò di scatto il petto, spalancò gli occhi – pupilla dilatata fin quasi a nascondere l’iride – ed emise un verso sfiatato. Un urlo strozzato.

«Aiutami» ordinò la dottoressa appena si accorse di Lenne. «Se ci metto davvero forza, rischio di romperle qualche osso ed è l’ultima cosa che voglio. cxxxo!» ringhiò quando con un colpo fortuito Aura mandò la siringa a schiantarsi sul pavimento. «Ma’, altra morfina, subito!»

La No Mou fu rapida a intervenire. Dal canto suo, Lenne afferrò la ragazza per le spalle e la costrinse di nuovo indietro sul letto. Non aveva idea di cosa stesse succedendo ma che fosse in qualche modo dovuto alla possessione del Nulla era indubbio; cercò di non esercitare troppa pressione nel punto in cui il proiettile di Elza l’aveva trapassata ma non alleggerì la stretta.

«Tienila giù» sibilò Paine riuscendo a inocularle una dose che in condizioni normali avrebbe potuto uccidere. Aura emise un lamento che assomigliò più a un gemito, la pupilla che scattò prima a sinistra, poi in alto – a destra, quasi stesse cercando qualcosa. Infine reagì alla luce dell’infermeria, si restrinse e il respiro si fece stabile, tranquillo. Scivolò nell’incoscienza.

La dottoressa indietreggiò di un passo con un sospiro. «Giusto perché non dobbiamo mai farci mancare niente» commentò. «L’esperienza con quel Fal’Cie deve averla incasinata più del previsto ma almeno abbiamo la conferma che sia viva. È necessario farle una TAC. Un encefalogramma. Una risonanza. Insomma tutto quello di cui possiamo disporre, per essere sicuri.»

Lenne si prese qualche secondo per studiare la ragazza, poi annuì lentamente. Paine la scrutò fino a quando l’altra non scrollò le spalle e si decise a parlare. «È possibile che abbia riportato conseguenze ma più a livello psicologico. Non sappiamo se e quanto della sua coscienza fosse presente in quelle circostanze, è molto probabile ne abbia risentito. Per il resto, sono piuttosto sicura che sia tornata a essere se stessa. Non percepisco niente di strano in lei ora.»


Serve un mostro per riconoscerne un altro, Soggetto Uno. Hai imparato bene la lezione.

Lenne scosse la testa alla voce della memoria e guardò Paine scambiare due parole con Ma’ prima che quest’ultima andasse a dare man forte a Silphiel. «I parametri vitali sono stabili» disse la dottoressa «ma nel frattempo abbiamo un problema di grandi dimensioni a piede libero e parecchio incazzato con noi, come sempre. Quando si dice una giornata di merda.»

«Philip deciderà il da farsi a breve. Tempo di riprendere le redini della situazione qui.»

«Perché, le abbiamo mai avute?» osservò ironica la dottoressa. «Dipendesse da me, Biggs e Wedge sarebbero i primi da sacrificare al Nulla, altro che detenzione» concluse, invitandola poi con un cenno del capo a lasciare la stanza per potersi occupare a sua volta degli altri SeeD.

Di nuovo fuori, un paio d'ore più tardi, Lenne inspirò una generosa boccata d’aria fresca. L’infermeria, con i suoi odori, la infastidiva riportandole alla mente ricordi che non l’avrebbero mai lasciata davvero e la vista delle siringhe le metteva ancora addosso una sensazione di disagio. Densa, nauseante. Sospirando s’incamminò lungo il corridoio. Un rimbombo lontano le suggerì che c’erano alcuni mostri da riportare a miti consigli, ma lasciò fossero altri SeeD a occuparsene: non sarebbe servito molto, la stima dei fuggitivi dallo Zoolab quando aveva controllato dal terminale era piuttosto bassa. Tutto sommato, pensò, la soluzione proposta da Paine per i due rivoltosi era da prendere in seria considerazione: quando non c’era più niente, arrivavano gli imbecilli.

«Cain Blumiles, giusto?» domandò senza fermarsi. Udì distintamente uno sbuffo alle sue spalle e allora si voltò, incrociando lo sguardo del ragazzo che aveva intravisto in infermeria.

«Mi chiedevo quando te ne saresti accorta» disse lui, mani nelle tasche dei pantaloni ed espressione annoiata. «O devo credere che i SeeD qui non sappiano neppure cosa li circonda?»

Lenne alzò un sopracciglio all’osservazione, non offrendo altra risposta che il silenzio.

«Tutti a preoccuparsi dei se e del futuro, salvo poi andare a sbattere contro il primo muro perché non l’hanno visto» aggiunse, ancora più seccato dal dover spiegare l’ovvio. «Quella ragazza potrebbe essere già morta, ma tutti se ne preoccupano comunque, e l’altro è buono giusto a piagnucolare. Se devo affidarmi a compagni come loro, meglio che prepari l’epitaffio.»

«Riflessione interessante» commentò la donna, indifferente. «Qual è il suggerimento?»

Cain alzò gli occhi al cielo. «Eccone un’altra» sospirò, con un tono che di per sé sarebbe valso una scarica di pugni da parte di qualcuno minimamente più emotivo di Lenne. «Prepararsi allo scontro potrebbe essere un’idea, cosa dici? Sempre che qualcuno sappia come fare.»

L’altra stiracchiò le labbra e le uscì una smorfia che nessuno avrebbe potuto confondere con un amichevole assenso. «E suppongo che tu sia fra questi. Perché fidati, ispiri il contrario.»

Da come contrasse le dita nel palmo, fu evidente quanto il colpo fosse andato a segno.

«Se sei bravo come dici» continuò, insensibile alla sua reazione ma circospetta, perché in quel ragazzo c’era qualcosa di strano – una percezione durata troppo poco per afferrarla «e non mi stavi seguendo tanto per fare, avrai intuito che di tempo ne abbiamo davvero poco.»

«Non ti stavo seguendo» puntualizzò e Lenne gli rivolse un’occhiata eloquente. «Se ho ben compreso la situazione, abbiamo pestato i piedi all’ennesima entità dai fenomenali poteri cosmici abbinati a manie di distruzione. Il punto dunque è uno soltanto: come la fermiamo?»

«Una domanda intelligente» rispose, squadrandolo con una freddezza che si sarebbe potuta definire inquietante, se le circostanze avessero concesso il lusso di cedere all’emotività.

«Spero lo sia anche la risposta, allora.»

La donna ne osservò attenta i movimenti. Dallo sguardo impaziente con cui guardava oltre le sue spalle e dal modo quasi casuale con il quale sfiorava l’elsa della spada al fianco, sarebbe stato quantomeno complicato agire in termini di cooperazione. La solita buona notizia. Trasse un lungo sospiro. Aveva affinato le sue capacità di parlamentare ma ancora non le riusciva al meglio come ammazzare con discrezione. O anche senza.

«Haerii potrebbe saperlo» disse, per scontrarsi con una vaga perplessità. «La ragazza che parlava con il possibile Cie’th.»

Cain esibì l’espressione di chi stava sperimentando una colica renale, ma decise di assecondare la SeeD e allungò il passo per superarla. Risparmiandosi ogni eventuale commento.

Felice di riscuotere la tua approvazione, ironizzò Lenne. Il silenzio era il migliore degli alleati quando, stretto agli angoli di un ring chiamato “Vita”, avevi a che fare con ragazzini irosi.
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Il salto interdimensionale effettuato senza sapere cosa li avrebbe attesi era stato soltanto l’inizio. A un atterraggio discutibile e un Garden inutilizzabile era seguito un Adamanthart assolutamente deciso e tirare giù quanto rimaneva della struttura, forse per sfruttarne i rottami a suo uso e consumo. Avevano trovato quella che per la prima volta sembrava una comunità pacifica ma un Behemoth guercio e incazzato a minacciarne l’incolumità era stato a sua volta il preludio di quanto li aspettava: nel tentativo di arginare un altro problema, quello di un branco di mostri fuori controllo – perché una situazione era sempre più piacevole da affrontare quando si aveva un numero tollerabile di nemici – avevano risvegliato un’entità più antica del mondo stesso, che evidentemente aspettava loro per impossessarsi di un corpo con il quale seminare morte e caos e distruzione. Ma forse prima c’era stata l’esplorazione di una cattedrale dimenticata e, al solito, potenzialmente pericolosa, o quella era arrivata dopo assieme a un insediamento distrutto, una missione di recupero SeeD posseduti e una rivolta causata da chi non aveva niente di meglio che svegliarsi con il piede storto e hackerare sistemi informatici a caso?
A essere sinceri, tutti avevano ormai rinunciato a tenere il filo cronologico della loro vita nell’istante in cui si erano ritrovati su quel Pianeta. A chi avesse mai letto il rapporto di quegli eventi, dunque, sarebbe capitato un ammasso pressoché inconcludente di situazioni critiche puntualmente risoltesi con loro a uno, due o, proprio nei casi più rosei, tre passi dalla morte.

«Non mi pagano abbastanza per tutto questo» gemette Cat quando lo stridore degli artigli del Nulla contro la struttura inghiottì qualunque altro suono. Era una segretaria, lei, aveva dei principi morali, circa, indubbiamente un curriculum in continua espansione e delle capacità comprovate, tuttavia la sua sopportazione aveva un limite. E il suo indicatore di stress pure.

Leon fece scrocchiare il collo e sguainò le due Claymore. «Rimettere in gabbia tutti quei mostri è stato noioso, ma devo ammettere che il copione sta diventando un po’ ripetitivo. Tu, nuovo arrivato» aggiunse nel notare la malcelata voglia di menare le mani di Cain. «Non hai il permesso di fare il martire e dopo averti sentito parlare, nemmeno lo spessore morale. Niente colpi di testa o te la stacco io prima che possa farlo il nostro fumoso ospite, chiaro? E Lenne…»

Appoggiata alla parete esterna di un edificio, la spada ancora agganciata alla schiena, la donna gli rivolse un’occhiata carica di sottintesi. L’odio era una corrente oziosa sotto la pelle ma sempre presente. «Essere nella tua squadra e una tua subordinata non mi toglie la voglia di farti a pezzi, Comandante. Vacci piano, vuoi?» gli rispose prima di muovere un passo avanti.

L’uomo sogghignò con la disinvoltura dell’attore consumato, mentre dal codec le altre squadre confermavano di esser pronte. Doveva essere un’operazione sincrona di contenimento e assalto. Philip comandava la prima, Alys la terza e ad Haerii era stato affidata la guida della restante. «Se è un modo per invitarmi a una sessione in Zoolab, non mi tiro indietro. Dopo

Spoiler
Ho diviso in squadre secondo i più alti in grado restanti e ne ho affidata una a Sky vista la sua conoscenza del mondo e quant'altro, oltre alla posizione di comando che ricopriva in passato.
Ultima modifica di Lenne Silveross il 28 mag 2017, 20:19, modificato 1 volta in totale.
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Non è stato amore al primo sguardo, anche perché esiste qualcuno in grado di amarla a pelle? Ne dubito. Eppure alla fine è successo. Non la amo per quello che ha, ma per quanto nemmeno immagina di possedere. Certo non è perfetta, non è neppure buona, però non è ipocrita. Non pretende d’essere migliore degli altri; vuole bene col cuore e la testa, qualcosa che pochi sono in grado di offrire.

Era come quell’inverno che l’avrebbe vista morire: una coltre bianca su cui ciascuno poteva leggere le proprie colpe, i propri fantasmi, le speranze e le debolezze. Non svelava niente di sé ed era un tappeto di ipotesi, per questo era difficile amarla senza pretendere.
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Re: Garden

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Codec:
"Rina, Moceton, Edith, con me.
Cain, Lenne, Raiden, Ma, voi siete con Leon.
Paine, Elza, Recks, con Alys.
Cat, Drio, Alexandra, voi siete con Sky. E Sky... tieni d'occhio Xander. Aggiornami sulla situazione del marchio. Inoltre tu e Cat ci guiderete dall'alto nella battaglia, so che posso fidarmi di voi.
Tutti gli altri forniranno supporto continuo e saranno ai cannoni del Garden.
...
Questo sarà uno degli scontri più duri che come squadra avremo mai affrontato. Ma non dimenticate mai chi siete. Chi siamo!
Noi siamo il Garden di Rinoa, noi siamo una famiglia, noi siamo SeeD.
Ricordate tutte le battaglie che abbiamo superato, pensate a tutte le battaglie che supereremo.
Guardate chi avete attorno. Loro saranno il vostro scudo, la vostra spada. E voi lo sarete per loro.
Combattiamo uniti, combattiamo l'uno per l'altro. Nessuno verrà lasciato indietro, tutti insieme andremo avanti.
E vinceremo, come abbiamo vinto fin'ora.
Non risparmiatevi, questa è l'ora in cui noi combatteremo, questa è l'ora in cui vinceremo!
E ora, in posizione!"

Alla chiusura del messaggio un unico grido si levò dal Garden... eravamo pronti!

Nihil con la sua nube di tenebre avvolgeva completamente il Garden.
Il lamento dei suoi artigli sulla pelle di metallo del Garden era come un pianto ancestrale che sembrava strappare l'anima dal corpo.
A parte quello, nessun suono.
Al comando di Sky tutti i riflettori esterni della struttura vennero accesi alla massima potenza, alimentati direttamente dai cristalli, per diradare al più possibile le tenebre. Eppure sembrava che la luce venisse divorata dall'oscurità.
Le squadre erano all'esterno, pronte a dar battaglia, ma la totale oscurità, pesante come una densa melassa, rendeva impossibile anche solo individuare il nemico.
Il lamento degli artigli sul Garden si affievolì pian piano, lasciando posto solo ad un temibile silenzio.
Ormai non potevamo vedere neanche i nostri compagni di squadra, neanche noi stessi.
I nostri pieni, le nostre mani, il nostro stesso corpo...
L'avevamo lasciato chissà dove, lontano nello spazio e nel tempo.
Privati della vista, privati del suono, privati dell'olfatti, del gusto, del tatto... Tutti i sensi venivano risucchiati lentamente nell'immensa oscurità.
La voce sembrava non riuscire nemmeno ad uscire, il battito del proprio cuore era l'unico suono udibile. Tu-tum...
La percezione di sé stessi nello spazio veniva meno, non si avvertiva la temperatura, probabilmente, se feriti, non avremmo percepito nemmeno il dolore. TTu-tum...
Esisteva solo il nulla, la lieve morte, la fine ineluttabile, l'eterno riposo. Tu-tum tu-tum...
E la paura.

Roarrr

Il ruggito della nera creatura ci colpì come fulmini, paralizzandoci nel terrore.
Immobili.
Nel nulla.

Poi una voce, piccola piccola, dai più remoti reconditi di un'esistenza ormai lontana.
"Non lasciatevi dominare. Il nulla non potrà averci, finché noi stessi ci saremo! Tornate presenti a voi stessi, noi non siamo nulla. Ricordatevi chi siete, ricordatevi chi siamo!"
Ancora una volta la voce di Pip era stata provvidenziale.
...
Io sono io.
Io sono Alys.
Non sono nulla, il nulla non può niente.
"FOTTITI, NULLA!!!!!" urlai nella mia mente.
Tanto bastò perché quell'oscurità che mi avvolgeva si affievolisse un po'.
Adesso c'ero di nuovo, ero di nuovo Alys. Avevo le mie braccia, le mie gambe, il mio corpo.
Sentivo, vedevo, respiravo, toccavo.
Solo un poco, ma ero di nuovo io.
Dovevo continuare a combattere, non potevo farmi assimilare del nulla.
"IL SACRO È IL SUO PUNTO DEBOLE, USATELO PER SQUARCIARE LE TENEBRE!"
Questa volta fu la voce di Xander.
Nonostante il suo marchio gli bruciasse come un ferro rovente, stava espandendo la sua aura sacra verso di noi, respingendo l'oscurità.
Non me lo feci ripetere due volte e iniziai a utilizzare la magia Sancta sopra di me, sentendo anche Pip e Rina non molto lontani utilizzare la stessa magia.
Le tenebre iniziavano a diradarsi, i nostri compagni erano di nuovo visibili.
Sky, come se avesse appena avuto un'intuizione, prese il codec e disse qualcosa.
Dalla sala cristalli, i maghi di supporto del garden iniziarono a infondere di mana sacro i cristalli che alimentavano i riflettori, infondendo potere sacro nelle luci del Garden.
Le tenebre del Fal'Cie furono diradate, lasciando alla luce il corpo del nemico.

La creatura urlò non appena il suo corpo vide la luce ma, sebbene la prima prova era stata superata, la battaglia era lontana dall'essere vinta.

Spoiler
Mi sono preso la libertà di formare le squadre ma se non vi dovessero andare bene non fatevi problemi a cambiarle/PMarmi e modifico! ^^
Bloccato

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