-la difficoltà era più elevata, il che significava maggior sfida e divertimento, per cui adatti a chi "si fa un mazzo tanto", mentre diventando prodotto di massa la difficoltà ha subito un calo generale (tranne pochi isolati casi)
-non esistevano migliaia spin off, e questo permetteva di preservare l'integrità del gioco in sè
-le nuove idee, ad esempio un sistema di sviluppo alternativo, erano molto ben viste, a differenza di oggi, dove se non offri qualcosa che abbia l'ATB o sia action, molti storcono il naso.
-molti si definiscono "esperti" solo per aver giocato 2 o 3 gdr, magari appartenenti ad un unica saga.
-ormai si bada al nome e non alla qualità del gioco in sè, questo causa l'annientamento di software house semisconosciute, che nella maggior parte dei casi producono giochi che meritano molto più degli ormai "mostri sacri" del genere.
-c'è molta più confusione in quanto, molta gente dice (esempio) "star ocean 3, dragon quest VIII, Valkyrie Profile ecc ecc" sono i migliori giochi square-enix, però sparano una abnorme boiata, in quanto la SE si limita solo a fare da pubblisher, e le case che hanno tanto lavorato, si vedono portare via le gratifiche del pubblico per il loro impegno.
in conclusione, più che un miglioramento dei prodotti in sè, la diffusione dei jRPG come prodotto di massa, ha peggiorato i giochi e le conoscenze degli stessi in sè.
Beh, mi sento, essendo un giocatore di ruolo, e non solo, anzi, per gran parte non fan di SQuenix, di dire che su alcuni punto sono esattamente d'accordo con te, per altri punti no. Ad esempio, ancora oggi esistono moltissime saghe considerate "di nicchia", in quanto non sono mai state portate in europa, o, addirittura, negli states.
Parlando delle grandi saghe, poi, potremmo tranquillamente dire che, prendendo ad esempio gli Ogre, uno dei più importanti t-jrpg sulla faccia della terra, che ci sono tanti spin-off, quanti capitoli della storia, e non è mai successo che un Ogre Battle/Tactics Ogre abbia rappresentato la mediocrità, per quanto riguarda il gioco.
Ancora, la stessa SQuenix con i Front Mission (anche in quel caso parliamo di t-jrpg), ma anche gli Shin Megami Tensei, i Persona (Persona 2 per PSX è qualcosa di incredibilmente bello), gli Atelier, i Breath of Fire, i Wild Arms, i Dragon Quest, i Grandia, le Tales (soprattutto le Tales), sono queste, le saghe, che oggi rappresentano il più grande vanto dei jrpg classici moderni. Oggi c'è da dire che i prodotti, soprattutto nel mercato europeo restano etichettati come "giochi da nicchia" , mentre nel monto made in japan vengono etichettati come giochi in mainstream. Avrei potuto citare anche tanti altri t-jrpg (i tattici, la mia categoria di GdR preferita) e gli a-jrpg (action jrpg), ma passerei ad altro.
-le nuove idee, ad esempio un sistema di sviluppo alternativo, erano molto ben viste, a differenza di oggi, dove se non offri qualcosa che abbia l'ATB o sia action, molti storcono il naso.
Citiamo il caso lunar. Lunar, gioco eccellente per PSX non è un gioco che porta grandissime innovazioni, anzi, direi che non porta nessuna innovazione, ma nel suo essere classico, aveva una trama incredibilmente bella. Il grande problema di oggi è che le innovazioni portate, sono semplicemente un allungare il brodo per trame che non hanno la grande consistenza che probabilmente ieri avevano. E basti pensare a FFXII, che nonostante sia un gioco tecnicamente favoloso, con un sistema di combattimento eccezionale, pecca nella trama.
c'è molta più confusione in quanto, molta gente dice (esempio) "star ocean 3, dragon quest VIII, Valkyrie Profile ecc ecc" sono i migliori giochi square-enix, però sparano una abnorme boiata, in quanto la SE si limita solo a fare da pubblisher, e le case che hanno tanto lavorato, si vedono portare via le gratifiche del pubblico per il loro impegno.
Oggi neanche per i FF si utilizzano completamente i team interni, lo sapevi questo ? In conclusione vorrei dire di non sottovalutare i jrpg del tempo moderno, ma nel frattempo, di cominciare anche ad apprezzare i più o meno grandi jrpg del passato, visto che, considerato che è un mondo talmente vasto, che non si può concludere in un solo post se, come diceva totò, si stava meglio quando si stava peggio.