Io ho detto "se",ho detto che ci sono eccezioni,non ho detto che questo avviene sempre.Il punto è: i fatti ti dicono una cosa, CHIARAMENTE, quindi quella cosa è vera. Se poi vengono fuori fatti che li contraddicono, bene, c'è una palese incoerenza e nessuna delle due versioni è vera. Ma è una scappatoia da relativisti fondamentalisti quella di dire "eh ma potrebbe venir fuori anche qualcosa che dimostra l'opposto", le opere concluse esistono e, tanto per riprendere un tuo esempio, Artemisia non è Rinoa. Può venir fuori un dato che dimostri il contrario? No, perchè parliamo di un autore con un QI almeno medio e quindi, oltre al fatto che una contraddizione così scema è fuori questione a priori, se questo dato spuntasse non mostrerebbe che la teoria è vera, ma soltanto che non esiste una verità in quanto l'autore ha creato un paradosso. Quindi se i fatti sono provati non solo si può ma si DEVE fidarsi, altrimenti non esistono metri di giudizio. I fatti saranno poi messi in dubbio se eventualmente ne verranno fuori altri, ma non si parla di punti oscuri: se i dati provano una cosa non può essere provato il contrario.
Questo nei mondi raccontati.
Nel mondo reale invece, la realtà non contraddice sè stessa, per cui se trovo il cadavere di Picasso, Picasso è morto. Può essere contraddetto questo dato? No, perchè non mi spunterà mai un Picasso vivo, quindi i dati comprovati, stando alla definizione stessa di comprovato, sono veri e basta.
Nel mondo "reale" queste cose succedono,seppur rare,e non si può fare finta di ignorarle.
Per esempio,in un processo,come spesso avviene i fatti mutano in continuazione e nel codice civile,non è un caso che si utilizza spesso la parola:"fino a prova contraria".
Ma,se uno dicesse sempre:"No,sbagli a prescindere,perché ho CHIARAMENTE le prove" senza ascoltare le motivazioni dell'altro allora sarebbe un atteggiamento sbagliato e prepotente.
I dati che uno ha,non si considerano mai attendibili al 100%,come ci insegna "sbagliatamente" la matematica,ma al 99.99%.
Tutto può succedere,nulla è impossibile.
Io ho detto:La critica che muovevo al ragionamento è che, se davvero l'arte dipende da chi guarda, nessuno lo diventerà mai.
È scontato che,per riuscirci,debba impegnarsi.Tutto ciò che fà di un'artista,l'esserlo,è riconducibile a quello che ne pensano più persone.
Così come colui che non si impegna ma riesce lo stesso a creare meraviglie grazie "al caso".
Il primo titolo è senza dubbio meritatissimo,ma anche al secondo non gli si può dire nulla:è riuscito lo stesso nel suo intento.
Secondo me,se davvero l'arte dipende da chi guarda,no "nessuno lo diventerà mai" ma tutti potremmo diventarlo.