Garden 2

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

Moderatori: Pip :>, Garden Master

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Aenima
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Worth fighting for...?

Messaggio da Aenima »

Dopo la Sagra della Caccia, tra una birra e l'altra...

« Mi dispiace di aver saltato qualche addestramento negli ultimi giorni. » sussurrò mestamente, senza addurre giustificazioni delle quali tuttavia Raiden non aveva alcun bisogno. Elza gli era sembrata ben più che sincera e, visto l'impegno che la ragazza aveva profuso negli allenamenti giorno dopo giorno, non c'era nessun motivo per cui ella dovesse mentire.
Allo spadaccino non era però sfuggito il comportamento un po' strano di Elza negli ultimi giorni: aveva come l'impressione che la ragazza fosse distratta da diversi pensieri non identificati e il fatto di averla sorpresa nel pieno dei postumi di una sbronza sembrava avvalorare tale ipotesi. Ma non appena iniziava l'addestramento tornava ad essere l'Elza di sempre, grintosa e determinata, segno che non fosse quello il problema, anzi: tirare di spada era un'ottima valvola di sfogo, quali che fossero i pensieri che attanagliavano la mente della giovane ladra.
Non era tuttavia nel carattere di Raiden fare domande scomode o insistere, col rischio di diventare invadente. Se Elza avesse avvertito la necessità di parlargli sarebbe stato ben lieto di prestare ascolto, altrimenti nisba: il suo ruolo era quello di Istruttore e di certo non sarebbe venuto meno alla sua professionalità.
« Nessun problema. » rispose lo spadaccino in tono calmo e pacato « Ma non c'è bisogno che te lo ricordi... » continuò poi, con cipiglio severo, fissando dritto negli occhi la giovane ladra « Se salti gli allenamenti sarai tu a perderci, non io. »
Elza annuì senza obiettare. Raiden era rigido ed esigente, ma giusto e lei apprezzava le persone sincere, non aveva di certo la pretesa di esser trattata con guanti di velluto.
Fece per estrarre la spada da allenamento, ma Raiden la fermò con un secco gesto della mano.
« No, oggi non combatteremo. » disse lo spadaccino, suscitando un moto di sorpresa in Elza che, interdetta, non sapeva cosa fare. Si guardava nervosamente intorno, in attesa che il SeeD le desse spiegazioni. « Ormai ti ho insegnato ciò che serve sapere per tirare di spada. » riprese Raiden. Elza pendeva dalle sue labbra. « Certo, la tecnica va affinata ma c'è tempo per questo. E' anche e soprattutto questione di esperienza. Il perfezionamento lo vedremo poi. »
Elza continuava a non capire: se Raiden non aveva intenzione di metterla alla prova quel giorno perché diamine l'aveva convocata al centro addestramento? Lo spadaccino sembrò cogliere al volo la perplessità della ragazza e, prima che Elza potesse avanzare una qualsiasi domanda, continuò: « Il combattimento non è solo questione di tecnica, Elza. Corpo e mente... » Oh no, non una lezione di filosofia, ti prego... pensò tra sé Elza, disperata.
« Oltre alla bravura serve qualcos'altro. » proseguì Raiden, incurante dell'espressione sempre più perplessa della ladra
« Qualcosa per cui combattere, qualcosa che alimenti giornalmente la voglia di battersi, di mettersi in gioco. Senza uno scopo, si riduce il tutto a sterile brutalità e tecnicismo. »
Ancora non aveva capito dove lo spadaccino volesse andare a parare, ma una parte di lei si sentiva in piena sintonia con quelle parole. Il tono di Raiden era duro e freddo, ma lo spadaccino non voleva essere sprucido: l'importante è che le parole arrivassero a segno, facendo breccia tra i pensieri di Elza.
« E' lo scopo a guidarci, Elza. E' lo scopo che ci definisce, che ci motiva. E' lo scopo a far sì che noi possiamo sopravvivere, in un modo o nell'altro. Naturalmente, non posso dirti di più: soltanto tu potrai individuare il tuo, di scopo. Io posso guidarti, niente di più. »
Se l'obiettivo di Raiden era spingere Elza a riflettere, ci era riuscito: la ragazza rimuginava sulle parole dello spadaccino e non riusciva a proferire verbo. Frattanto Raiden si era chinato a raccogliere qualcosa da una scatola ai suoi piedi. Era una spada. La sfoderò, sferzò l'aria con qualche rapido colpo, dopodiché la rimise nel fodero e la lanciò ad Elza.
« Prendila, è tua. L'ho fatta modellare in armeria per adattarla alle tue caratteristiche fisiche. E' leggera, ma sa far male. » Elza prese al volo l'arma, guardandola incredula. Non sapeva come ringraziare Raiden, le venne fuori soltanto un balbettio indistinto, un qualcosa di vagamente simile alla parola "grazie". « Basta con le spade da addestramento. Continuerai a far pratica con questa e poi... » lo spadaccino fece una pausa, quasi a voler sottolineare l'importanza delle sue ultime parole
« ...quando sarai pronta, quando sentirai di aver trovato uno scopo, mi sfiderai. »
« The world needs bad men. We keep the other bad men from the door. »

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xthegame89x
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Re: Passato [PARTE III - Finale]

Messaggio da xthegame89x »

- Quindi Dean era l'unico a sapere di cosa si trattava... si ma come? Voglio dire... - esordì Drizzt

Pip parve sconcertato quanto il suo migliore amico: come poteva Dean essere stato l'unico, dopo tutto questo tempo, a capire con cosa aveva a che fare Matt? Overlord non ci riuscì, almeno non del tutto. Certamente, non capì come ucciderlo e nemmeno Priest.

- Purtroppo è così... a questa domanda, non ti so rispondere. A meno che di riportare in vita Dean. - aggiunse Matt con un velo di ironia, sorridendo
- Va bene... e a parte questo, dopo aver scoperto di Dean e di quello che è successo, che hai fatto? - disse Pip
- Ho intrapreso un periodo di completo isolamento, sotto consiglio di Priest. - Matt ricordò il freddo dei primi giorni, le battaglie che fece contro la fame e la sete - Raggiunsi il continente innevato, mi insediai in una grotta nei monti sopra il villaggio Shumi. Per mangiare cacciavo durante il giorno, giusto qualche cervo ogni tanto e pochi funghi, gli unici commestibili che riuscivo a trovare. Per bere, ovviamente, mi bastava sciogliere la neve che c'era in grandi quantità...
- Un periodo di isolamento?? Ma perchè? - disse esterrefatto Drizzt - Avremo potuto aiutarti noi!

Matt alzò la mano. Sapeva già cosa stava per dire Drizzt, ma doveva farlo ed è per questo motivo che è potuto tornare al Garden.

- Se fossi stato veramente sicuro di non nuocere nessuno o comunque di poter abbassare le probabilità dell'evento, allora sarei tornato immediatamente. Ma se non l'ho fatto, è perché tutti erano in pericolo al primo scatto nervoso che potevo avere... anche solo per farmi cadere qualcosa dalle mani. E non volevo. E' stata una mia scelta. - disse bloccando la risposta di Pip - A prescindere che sia giusta o sbagliata.

Pip lo guardò per un attimo, ancora vagamente arrabbiato con il Seed. Loro avevano a disposizione un intero esercito per limitarlo, per sconfiggere Dark Bahamut. Ma, evidentemente, Matt non voleva che qualcuno restasse ferito nel tentativo di fermarlo.

- Perché Priest ti ha detto di isolarti? A che scopo? - disse Drizzt perplesso
- Dovevo rafforzare il mio legame con Bahamut. - disse Matt - Bahamut è l'unica protezione che ho contro di lui. Ma è anche ciò che utilizzo di più in battaglia. Per farvi capire meglio, considerate il re dei draghi come una sorta di cassaforte dove all'interno si trova Dark Bahamut. Quando Bahamut non mi aiuta, in alcun modo quindi intendo anche con i Junction, lui da la corrente alla cassaforte, che rimane sigillata ed impedisce a Dark Bahamut di uscire come e quando gli pare piace. Ma mentre ne utilizzo i poteri, la corrente che alimenta la cassaforte lentamente si esaurisce. Quando arriva allo zero, Dark Bahamut comincia a colpire le pareti della cassaforte.

Impedire a Dark Bahamut di uscire utilizzando i poteri di un essere che lo aiutava in battaglia? Matt doveva utilizzare i poteri del re dei draghi in modo intelligente, senza rischiare che il demone si impadronisse di lui.

- Ho passato l'intero periodo di isolamento completamente trasformato in Bahamut, rafforzandone il legame. E facendo in modo che impedisca tuttora al demone di uscire. Priest mi ha consigliato questo, almeno fino a che non trova una soluzione migliore, o non la trovi io. - aggiunse con determinazione
- Quindi in questo momento, Dark Bahamut non può uscire. - disse Pip
- Fintantoché Bahamut sta a protezione, si. Se ne starà buono e zitto.

Drizzt e Pip si guardarono, leggermente sollevati almeno per il momento. - Matt, tanto perché tu lo sappia. Dovremo fare rapporto sulla tua assenza e su ciò che hai fatto durante. L'ordine vorrà sapere dove uno dei nostri Seed ha passato gli ultimi mesi e non ha potuto assistere ai suoi compagni. - non sembrava ne arrabbiato ne deluso, ma Pip sperava in cuor suo che Matt non sparisse un'altra volta. I suoi comportamenti non lo potevano rendere degno di fiducia, in caso si fossero ripetuti.

- Va bene... accetterò qualsiasi decisione. Per il momento è tutto. - disse Matt alzandosi dalla sedia
- ... e Matt.

Drizzt lo fermò.

- Stai attento durante la sagra della caccia. Se Bahamut è l'unico tra te e il demone, non potrai utilizzare i poteri del re dei draghi troppo a lungo. - disse il drow
- Lo so... purtroppo lo so.
**********
Dopo la sagra...
Era stato strano. Loro lì, seduti insieme a parlare tra una birra e un'altra. Strano, come qualcosa che apparteneva alla vita di un'altra persona, ma non alla sua. Era normale la distanza che ancora sentiva nei suoi confronti dei suoi compagni più fidati, di Raiden, di Alex e perfino di Egil, che più di tutti forse doveva riconquistarne la fiducia. Di una cosa era certo: non sarebbe mai più fuggito, ne per cercare strane cure, ne per cercare le risposte. Se fosse partito per qualche viaggio in cerca di qualcosa, avrebbe sicuramente avvertito gli amici e magari, Egil lo avrebbe sicuramente accompagnato. "Quel testone... se avesse saputo cosa andavo a fare sicuramente mi avrebbe seguito in capo al mondo." pensò sorridendo Matt.

Si asciugò il viso guardandosi allo specchio, mentre si accarezzava il suo nuovo pizzetto e il suo nuovo taglio di capelli. Non aveva scelto di tagliarseli, ma li aveva lasciati leggermente lunghi. Ovviamente li aveva lavati sotto consiglio di Emily, che lo aveva descritto come un vagabondo appena tornato dalla guerra. In definitiva, aveva cambiato look. Mentre usciva dal bagno, Emily lo squadrò da capo a piedi come per studiarlo.

- Beh? - disse Matt speranzoso
- Devi per caso incontrare gli altri membri della tavola rotonda? - disse Emily sorridendo
La guardò un po' in cagnesco. - Spiritosa. Seriamente... - disse Matt alzando le spalle
- Non male... anche se forse ti romperà le scatole spuntarti il pizzetto ogni tanto.

"Sempre meglio di cavaliere della tavola rotonda." pensò divertito Matt. - Hai tanto da studiare? - disse il Seed
- Un bel po'... ne avrò ancora per qualche ora. - disse Emily un po' triste
- Allora vedrò di non disturbarti. Vado a farmi un giro! - disse Matt uscendo dalla camera

Emily non lo aveva conosciuto ed era un bene. Non voleva che la sua compagna di stanza lo guardasse storto ogni volta che lo vedeva. Era entrata al Garden da poco e non aveva fatto in tempo a sentire le storie riguardo a Matt Winchester. Stava per ridere a crepapelle quando sentì con l'udito fine del re dei draghi dei Cadetti pronunciare quella frase. Chissà che cosa dicevano di lui. Poco importava al Seed, per lui in quel momento erano altre le priorità, non di certo andare a chiedere informazioni a tre Cadetti qualsiasi sulle eventuali storie che lo riguardavano. Per un attimo si immaginò tutto squamoso cucinarli a puntino... no. Quello era un altro Matt; un Matt che agiva impulsivamente. Aveva abbandonato quel lato del suo carattere.

- ... ma no. Ma poi così non ti guarisce e...

Se fosse esplosa una bomba atomica nel Garden era meglio. Camminando nei corridoi del Garden si era avvicinato all'infermeria senza farci caso, infermeria ovviamente abitata, in termini di lavoro, da Aura. I due si guardarono per un attimo e Matt diventò rosso quasi quanto Aura.

- ... si... in ogni caso, cambiagli le bende. - disse Aura ad un Cadetto che mostrava un taglio in un braccio e che aveva provato a curarla solo con un panno per bloccarne l'emorragia leggera

La commander si voltò subito e si diresse a passo svelto verso l'infermeria. Aveva rimandato troppo a lungo. Sapeva che Aura era restia sicuramente a vederlo e ancora di più a parlargli. Ma voleva risolvere quella situazione e, come lo doveva a Egil, lo doveva specialmente a lei. Bussò tre volte alla porta di ingresso dell'infermeria, porta che per poco non era stata scardinata dalla stessa Aura.

Sei sicuro che vuoi entrare, Matt? Potrebbero servirti i poteri di Dark Bahamut per sopravvivere secondo me.
Bahamut... sopravvivrò.

Anche se non era del tutto d'accordo, abbassò la maniglia al "Avanti" leggermente infuriato della ragazza. L'infermeria era quasi come la ricordava, anche se forse qualche mobile era stato spostato e qualche rivista era stata cambiata. La luce filtrava da delle tende poste nella finestra, illuminando a giorno l'intera stanza. Matt entrò quasi timidamente e si avvicinò alla Commander, che si trovava oltre il banco all'ingresso.

- Si? - fu la sua domanda secca
- Ehm... sono tornato.

Aura lo guardò fredda per un attimo e controllò il registro davanti a sé.

- So che non vuoi vedermi ne tanto meno parlarmi. Ma ti darò tutte le spiegazioni. Sarai tu a decidere poi. Io ho sbagliato tutto quanto e so che per questo non mi perdonerai mai, sicuramente non ti starò obbligando a farlo ne te lo sto chiedendo. Ma voglio...
- Cosa ti fa credere che mi importi davvero ciò che hai da dirmi?

Matt e Aura si guardarono negli occhi per un attimo e, in quell'attimo, il Seed comprese quanto aveva sofferto la ragazza.

- Hai ragione. Ma ho bisogno di darti lo stesso delle spiegazioni e...
- Mi spiace. Ma forse un tempo le avrei cercate e le avrei volute. Quel tempo è passato, Matt. Hai sbagliato e ti sei allontanato troppe volte anche solo per avere la faccia di presentarti qui a darmi delle spiegazioni. - disse facendo il gesto delle virgolette a mezz'aria - Forse Egil potrà perdonarti, forse il Garden intero potrà riaccettarti. Ma io non sono obbligata a farlo. Ne tanto meno a parlarti. Perciò... se non hai altro da dirmi che non sia legato a parere medico, dato che questa è un'infermeria...

Il Seed la guardò nuovamente negli occhi. Si era aspettato una reazione simile, ma vederla in prima persona era sempre doloroso. - No... non ho niente da chiederti. Stammi bene.

Senza dire nient'altro, Matt aprì la porta dell'infermeria e se la richiuse alle spalle.

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EDIT BY PIP: All'Ordine non dobbiamo riferire nulla. Il nostro Garden è indipendente e non risponde a nessuno. :wink:

Sono tornato ragazzi, con un nuovo canale e con nuove serie. Restate tunizzati per scoprirne di belle! Buona visione! :P
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PROGRAMMAZIONE
LUNEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
MARTEDI
- Let's Technic, Minecraft Monster Pack 1.6.4 -
MERCOLEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
GIOVEDI
- Desertcraft, Minecraft Regrowth Pack 1.7.10 -
VENERDI
- Il ruggito del T-Rex, Dino Crisis -
SABATO
- Video Random -
Se dovete utilizzare il mio pg nel Garden, controllatevi la scheda prima, barboni! xD
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LE PERLE DI SAGGEZZA DEL GRUPPO DEL GC SU FB
Egil ha scritto: Non possiamo fare un referendum per dichiarare Matt Winchester illegale e immorale?

Leon ha scritto: Matt Winchester ogni volta che fai un commento inutile, un gattino nel mondo muore
Paine ha scritto: o.ò sisi confermo la mia teoria... Matt è posseduto dal demonio.
Leon ha scritto: E' più probabile che sia il demonio a essere posseduto da Matt Winchester.

Leon ha scritto: Non è la situazione ad essere disperata, è Matt che si è messo in testa di far crashare i server di Facebook.

Leon ha scritto: Matt Winchester la tua firma occupa una schermata intera e ho un fo***to monitor 1920*1080.
Matt Winchester ha scritto: Quindi anche Ruben è a Reloras??? Posso usare il suo pg????
Vero posso posso posso???
Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Drittz Do Urden ha scritto: No.
Matt Winchester ha scritto: Sob sigh... (A Drizzt Do Urden piace quest'elemento)
Paine ha scritto: Penso che comunque debba smettere di mortificare il povero matt.... è un cazzone, lo sappiamo tutti e mo lo sai anche tu, non ci fosse lui qua staremmo tutti a grattarci le palle, quindi passa un commento anche fosse acido. Paine docet
Leon ha scritto: Matt Winchester minaccia pure i cani randagi che incrocia per strada ormai (ovviamente trasformandosi in bahamut)
AngelDemon89
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Re: Garden

Messaggio da AngelDemon89 »

Aveva detto che non avrebbe partecipato alla sagra, ma si era pentita quando ormai era troppo tardi.

Mentre la sagra era in corso, Takeaku aveva deciso di guardare dagli spalti in modo da conoscere il metodo di combattimento dei compagni e vedere come si svolgeva la sagra stessa, dato che in tutti questi anni non aveva avuto il modo di partecipare.
Come risultato?
Si era pentita amaramente e aveva provato forte invidia per i compagni, però senza darlo a vedere. Allo stesso tempo, però aveva provato stima nei loro confronti e desiderava conoscerli meglio, in qualche maniera.
Girava per il garden ad osservare i vari Seed e Cadetti da lontano e pensava se fosse una buona idea o meno se sfidarli in un combattimento o allenarsi nello zolab assieme a loro.

Tuttavia, allo stesso momento realizzò che non aveva ancora un occupazione e che doveva fare altro oltre a distruggere i manichini dello Zolab, solo che non aveva ancora idea che cosa potesse fare.. Era ancora nuova del posto e doveva ancora conoscere meglio tutti e il Garden stesso. Dopodichè avrebbe sicuramente trovato una perfetta occupazione, ma ora era ancora presto.
Per prima cosa, doveva essere un pò più sociale e non aspettacre che qualcuno le potesse rivolgere la parola. Ma lei era così in certe situazioni,le sarebbe stato impossibile cambiare da un momento all'altro. Però conoscendo tutti, forse avrebbe avuto modo di prendere iniziativa nei dialoghi.

Ma il quel momento la sua pancia implorò del cibo e fu costretta a rimandare la socializzione in un'altro momento per andare a procurarsi qualcosa da mettere sotto i denti.
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Pup :>
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Re: Garden

Messaggio da Pup :> »

La sveglia continuava a suonare molesta.
"Si, si, daccordo... mi alzo..."
Gli orari di lavoro mi permettevano una certa elasticità ed il permesso speciale che avevo chiesto a Pip e che lui mi aveva elargito con gentilezza e spontaneità -"ok, tutto quello che vuo,i purché tu la smetta di assillarmi!"- diciamo che mi giustificava nel caso di risvegli ad orari non proprio consoni per una struttura militare.
Appena sveglio o no, le 14 erano ora di pranzo. Soprattutto se post sbornia.
"Perchè diavolo non c'è una magia per far passare le sbronze?" pensai. "Magari me la invento io!"
Dopo una rapida sistemata mi diressi verso la mensa, dove il gaio Siegmeyer e la soul of Joe preparavano ottimi manicaretti conditi da insulti malevoli.
"VUOI CHE MUORO??" l'urlo rimbombò più volte nella mia testa e prima che il rimbombo si placasse, ne arrivò un altro "CONFONDERE SPAGHETTI E VERMICELLI... LA PROSSIMA VOLTA CONFONDI L'ACQUA CON IL CIANURO, GIÀ CHE CI SEI!"
Seguirono sommette scuse dall'apprendista di turno ed il rumore di una mestolata in testa.
Tavoli liberi non ce n'erano, ma vidi Takeaku che sbranava una coscia che, dalle dimensioni, avrei detto essere di un Rub-Rum Dragon.
Con il mio vassoio ed un piatto di *spaghettii* al sugo (l'ideale per una prima colazione), mi avvicinai alla ragazza.
"Ti dispiace?"
Sembrò che non le dispiacesse, quindi presi posto vicino a lei. Il suo aspetto mi incuriosiva, un demone togre non si vedeva spesso nel multiverso, e senza accorgermene finii per fossarla.
"Beh, che guardi?" Mi disse. Non sembrava spazientita o infastidita... era una semplice domanda.
"Scusami... non avevo mai visto prima qualcuno della tua specie."
"...disse il ragazzi dai capelli verdi."
Touché.
Feci una risata e continuai il pasto scambiando due chiacchiere con la ragazza.
PS: no, Dabi non si mangia.

"Mmm... allora... Disidratazione. Su questo ci buttiamo un idroga, va! Ipoglicemia causata da eccesso di nicotinammide adenina dinucleotide... e questo che roba è? Vabbè, un detox basterà..." il piano della magia anti postumi non sembrava tanto facile come avevo creduto, ed il pomeriggio in biblioteca stava servendo solo a dirmi chiaramente "rinuncia!". Dovevo chiedere consigli ad un esperto e chi meglio di Aura al garden? Ma dopo la sagra i feriti d tenere in osservazione non mancavano mai e non volevo disturbarla ulteriormente. La mia missione era comunque solo rimandata.

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Macha
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Re: Garden

Messaggio da Macha »

Quella sagra era stata più che soddisfacente, a parere di Niamh. Sapeva che Jecht non era quello vero, ma l'imitazione era più che convincente. Per la prima volta in vita sua, un combattimento finito in parità l'aveva lasciata con un certo senso di soddisfazione che non aveva mai provato prima d'allora. Chissà se avrebbe mai potuto incontrare l'originale.
Aveva saltato i festeggiamenti del dopo-sagra ed era finita direttamente a letto. Ma doveva aver bevuto qualcosa di strano, perché aveva fatto dei sogni davvero bizzarri, tipo una tartaruga ai piedi del suo letto, con la bava alla bocca...

Niamh sussultò e accese la luce sul comodino. Non c'era nulla...

Poi però si voltò e vide una tartaruga, gli occhi scintillanti, che sussurrava...
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E la reazione di Niamh fu...

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Era questa, la vendetta delle tartarughe ribaltate nella hall?
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Scusate la brevità, l'ho scritto solo per la gag >_>
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Pip :>
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Re: Garden

Messaggio da Pip :> »

-Quell'individuo non ha nulla a che vedere col Ruben che conoscevo io...almeno finché ebbe il pieno controllo della propria personalità.- Pip a volte dimenticava che bisognava sempre e comunque salvare le apparenze.
-Ti va di raccontarmi?- chiese Brian sincero.
-Finisco di compilare il rapporto e ci facciamo una passeggiata in giardino. Così anche tu puoi dirmi cosa sta succedendo ai tuoi poteri.-
Il giardino.
Da sempre, il luogo delle confidenze per eccellenza. L'atmosfera che regnava, in effetti, conciliava l'apertura di mente e cuore, la tranquillità e la poca presenza di altre persone permetteva di lasciarsi andare più facilmente, senza il timore di essere sentiti.

Pip e Brian camminavano a fianco, uomo e ragazzo, senza il fastidio di una scrivania ad interrompere il contatto e ad erigere barriere inutili.

Pip: Beh, devo dire che dopo l'avventura nell'altro mondo, anche il solo camminare è un piacere del quale ci si dimentica troppo spesso.
Brian: Parlami di Ruben.
Pip: Certo che sei davvero curioso!
Brian: Per camminare, stai camminando.. C'è altro della tua esperienza da infermo di cui vuoi parlare? :lol:
Pip: No, in effetti no.. :roll:
Brian: Allora.. Muoviti!

Il Preside guardò il ragazzo, senza nascondere il divertimento per la sua impazienza.

Pip: Come mai vuoi sapere così tanto dell'ex Preside?
Brian: Perché anche solo il tuo tono mentre pronunci le parole "ex Preside" mi fa capire che c'è qualcosa di più.
Pip: Perspicace. Non posso e non voglio parlarti della morte di Ruben. A cosa sei interessato di preciso?
Brian: Chi era realmente? Al Garden alcuni sembrano odiarlo, altri sono ancora distrutti dalla sua scomparsa. Come può una persona fare questi effetti così diversi ai membri di un Garden che condividono tutti lo stesso tetto?
Pip: I rapporti si costruiscono negli anni, ma possono distruggersi in un attimo. Nel caso di Ruben, però, non è stato solo il suo cambiamento, la sua malattia che l'ha portato agli atti orribili che ha commesso. Quello di cui parli ha forse a che fare con il suo ruolo, che ora è anche il mio. Volente o nolente, fare il Preside di un Garden, avere questa responsabilità, ti avvicina e contemporaneamente ti allontana da tutti o quasi. Questo fa si che, al posto di consigli, arrivino critiche feroci. La differenza è, anche qui contemporaneamente, grande, ma sottile.
Brian: Eppure, non ci sono strutture militari dove i "capi" hanno un rapporto così affettuoso e amichevole con i propri sottoposti.
Pip: Ed ecco perché quando questi devono rischiare la propria vita, non vogliono farlo, perché l'autorità è minata dall'eccessiva confidenza che si ha nei propri confronti. Anche perché, sia io che Ruben, un tempo rischiavamo la vita in prima persona.
Brian: Non che adesso tu stia in panciolle, rischi sempre di morire da un momento all'altro.
Pip: Ma non dietro mia decisione :-)

Brian tirò un calcio ad un sasso, che si perse nel fruscio dell'erba. Ancora la risposta non lo convinceva. Fu Pip a riprendere la parola, proseguendo in quel discorso che sarebbe potuto anche durare per ore, data l'ampiezza degli argomenti.

Pip: Ruben era una persona intimamente buona, dai profondi e incrollabili valori, sempre pronto a sacrificarsi per gli altri. Il prototipo del SeeD che vorrei. Non era un mercenario, era un idealista, una di quelle persone che prova a fare il giusto in ogni sua azione. Infatti, fargli cambiare idea era quasi impossibile, qualora questo l'avesse portato a tradire i suoi principi.
Ruben: Hai una bella opinione di lui. Strano che quello che ha fatto non ti abbia fatto minimamente cambiare idea.

Pip si irrigidì un attimo. Come al solito, trovava estremamente difficile raccontare di Ruben, perché in qualche modo, inconsciamente, provava sempre a renderlo agli occhi delle persone il più possibile vicino all'opinione reale che lui aveva del suo vecchio amico. Una contraddizione che solo un allocco non avrebbe notato.

Pip: ...gli ho voluto molto bene.
Brian: Beh, signor Preside, siete succeduto al trono del Garden dopo aver ucciso il suo predecessore, contribuendo insieme al grande Raistlin alla sconfitta di una minaccia estremamente seria per tutto il Multiverso. Almeno un po' potreste anche esserne fiero.

Lo stava evidentemente provocando. Pip decise di non cadere nel suo gioco.

Pip: Ho provato a fare la cosa giusta, come tutte le cose che faccio. Niente di più.
Brian: E avete pure avuto in dono un Garden libero dai legami con l'Ordine. Meglio di così..

Il preside si fermò, voltandosi per tornare verso il Garden.

Pip: Possiamo proseguire dopo. Parlami di te e dei tuoi poteri. Che sta succedendo?

***************

Drizzt: Cosa facciamo con Matt?

Pip sbuffò, indaffarato com'era a sbrigare le pratiche per la partenza. Presto si sarebbero messi in viaggio.

Pip: Questa storia sta iniziando a stufarmi. Fa parte del Garden, quindi le alternative sono due: o il Garden si occupa del suo problema e prova a risolverlo, oppure non esiste che si prenda e lo si abbandoni ogni due per tre. Non posso fare affidamento su di lui e non sta adempiendo ai doveri che la divisa gli impone. E sì che siamo anche un Garden piuttosto tollerante, per non dire accondiscendente.
Drizzt: Ha scelto di andarsene quando le cose sono peggiorate e potrebbe farlo anche in futuro.
Pip: In quel caso, perderebbe i suoi gradi di SeeD e mi riserverei di valutare una sua nuova ammissione al Garden. Per ora, non ho intenzione di attribuirgli alcuna forma di responsabilità, ne in missione ne nella normale attività del Garden. Prima deve, in ordine sparso, riacquistare la mia fiducia, risolvere il problema, dimostrarci che anche lui ha fiducia in noi. Potremmo aiutarlo e non vuole, quindi affari suoi.

Drizzt annuì, concorde.

Pip: Sono molto impegnato ora. Comunicagli tu la mia decisione, per favore. Grazie.
Drizzt: Bene.
Pip: E teniamolo d'occhio. Voglio capire che rischi corriamo ad averlo qui.
Drizzt: Quando è fissata la partenza per il nuovo mondo?
Pip: Presto. Per domani, avvisa il Garden.
Drizzt: Sai, sono contento di partire per un'avventura di questo tipo, anche se non sappiamo nulla di quello che troveremo, a parte che le condizioni atmosferiche ed ambientali sono compatibili con quelle dei mondi a noi conosciuti. Sicuramente..
Pip: ..ci saranno dei rischi. Figuriamoci.
Drizzt: Ma sarà un'ottima pubblicità per il Garden di Rinoa. Dopotutto, ci siamo arrivati prima dell'Ordine e dei Commander e, se ce la giochiamo bene, possiamo portare a casa una vittoria importante a livello di immagine. Potremmo addirittura mettere lì uno nostro avamposti.
Pip: E diventare un Ordine 2.0? :roll:

I due si guardarono negli occhi.

Pip&Drizzt: Meglio di no.

**************

Il viaggio era stato, come al solito, veloce ma per nulla indolore.
Il Garden atterrò in una radura, avvolta da una folta vegetazione. Gli strumenti avevano già iniziato ad analizzare l'atmosfera, confermando i rilevamenti iniziali: il pianeta non solo era compatibile con le caratteristiche biologiche degli esseri umani, ma anche la gravità era simile a quella della terra. I SeeD si sentivano solo leggermente più pesanti, ma ciò non comportava una sostanziale differenza di movimento.

In lontananza, attorniato da alte mura, poteva intravedersi un castello. Sembrava di trovarsi in un contesto medioevale, al massimo in un mondo avanzato quanto Gaia.

Pip arrivò nella Hall, dove tutti aspettavano indicazioni.

Che avrebbero fatto? Si sarebbero diretti verso il castello o avrebbero aspettato, cercando di capire con più prudenza in che mondo erano finiti?

*************

E' ora di partire con una nuova trama. Molta libertà in questo senso, con alcuni divieti e obblighi:
1) No organizzazioni nemiche
2) Pochi PNG ma da sviluppare bene
3) No profezie o leggende su di noi
4) Il nostro obiettivo è, almeno inizialmente, raccogliere quante più info possibili su questo mondo.
Non per forza deve esserci un cattivone unidirezionale contro di noi soltanto. Io prenderei questa trama come se fosse un vero Final Fantasy, con tanto anche di missioni secondarie o eventi non finalizzati alla risoluzione di un problema specifico.
Esploriamo, studiamo, capiamo, decidiamo quanto farci coinvolgere nei problemi di questo nuovo mondo. Alleanze e guerre fra paesi, un impero, un mostro all'apparenza invincibile che terrorizza le popolazioni? Va bene tutto questo.
A tutti voi la possibilità di costruirlo e di crearne la sua storia. :wink:
xthegame89x
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Messaggio da xthegame89x »

Pip: In quel caso, perderebbe i suoi gradi di SeeD e mi riserverei di valutare una sua nuova ammissione al Garden. Per ora, non ho intenzione di attribuirgli alcuna forma di responsabilità, ne in missione ne nella normale attività del Garden. Prima deve, in ordine sparso, riacquistare la mia fiducia, risolvere il problema, dimostrarci che anche lui ha fiducia in noi. Potremmo aiutarlo e non vuole, quindi affari suoi.

Drizzt annuì, concorde.

Pip: Sono molto impegnato ora. Comunicagli tu la mia decisione, per favore. Grazie.
- Capisco.. - fu la risposta sotto tono di Matt

Prese la lattina dalla macchinetta e la aprì con un gesto secco delle dita, mentre l'aria compressa usciva fuori con il suo solito sbuffo. Bevve un sorso, mentre Drizzt era non molto distante a lui. Gli aveva comunicato ciò che Pip aveva deciso per lui e, se fosse stato nel Commander, avrebbe fatto probabilmente la stessa identica cosa. Da quando era tornato, non era passato un giorno o una notte in cui i suoi compagni lo guardavano con diffidenza, aspettandosi magari una sua fuga improvvisa alla ricerca delle sue risposte.

- Siamo stati molto tolleranti, Matt.. siamo in partenza per un nuovo mondo, ancora non sappiamo che ci aspetta e sicuramente saremo molto lontani da Esthar o dal centro di ricerche. anche volendo, non potrai fare ritorno in questo mondo non prima che il nostro lavoro nel mondo che ci aspetta finisca. Se stavolta non hai più riserve o dubbi sul tuo futuro qui, allora questa sarà la tua casa. Come lo è sempre stata... ma non tollereremo altri comportamenti di questo genere. Mi sono spiegato? - disse Drizzt

Un nuovo mondo?

- Certamente Drizzt.. ho tanto da farmi perdonare e non ho intenzione di abbandonarvi. Sarò sempre a vostra disposizione.

Drizzt fece un cenno d'assenso e un leggero sorriso. Diede una pacca sulla spalla al Seed e tornò in presidenza. Poté sentire la comunicazione dell'imminente viaggio interdimensionale dagli altoparlanti del Garden, nonostante la sua mente stesse divagando tra pensieri e ricordi.

Codec:
Drizzt: Stiamo per intraprendere un viaggio in un nuovo mondo. Il personale del Garden si diriga al compimento delle rispettive occupazioni riguardanti la sicurezza. Buon viaggio a tutti quanti.

**********
I due camminavano da mezz'ora all'interno del bosco. Gli alberi erano alti tra i cinque e i dieci metri, avevano una folta chioma verde olivastro e moltissimi rami secchi alla base. - Beh, ti muovi? - disse Matt guardandolo storto

- Arrivo, arrivo. - disse il Cadetto alle sue spalle - Dammi un secondo, questa foresta mi mette i brividi!
- Avrei capito se fosse stata notte, Troy. Ma cavolo, il sole è più o meno alto a mezzogiorno, illumina benissimo questa foresta e non mi sembra di vedere mostri intorno.
- Ma metti il caso che ne sbuchi un Rub Rum...
- I ruby stanno nel nostro mondo, o almeno, in quello che abbiamo appena lasciato. Non credo siano anche in questo. - tagliò corto Matt
- Ma se...
- Senti. E' una semplice esplorazione! Sei tu il caposquadra! Non devo farti da babysitter! - disse scocciato Matt
- Già. E non capisco perchè tu che sei un Seed non sei stato scelto per farlo. - incrociò le braccia e lo guardò perplesso

Matt scosse la testa per qualche istante. - La scelta l'hanno fatta e tu sei il caposquadra. I motivi lasciali a loro. Dovrai anche imparare a fare il caposquadra, Troy. Non dovrai solo stare ai comandi di altre persone, dovrai essere bravo anche - Matt colpì con forza delle frasche che gli impedivano il passaggio - ad impartirli.

Troy sembrava ancora molto dubbioso sulle scelte dei suoi superiori, ma la risposta di Matt sembrò tranquillizzarlo. "In effetti, è una scelta strana questa..." pensò perplesso Matt. Un movimento alla sua destra lo costrinse a ripararsi dietro ad un tronco. Camminando nei boschi vicino al loro punto di atterraggio, avevano raggiunto una piccola grotta. Poté vedere un piccolo serpente strisciarne all'interno. Dall'interno della grotta proveniva un'aria leggermente umida e fredda, in contrasto con il calore esterno di quella giornata.

- Io, lì, non entro. - disse Troy scuotendo la testa

Matt alzò il sopracciglio destro in un'espressione vagamente contrariata. - E fai come vuoi. Ma guarda te se devo fare anche da babysitter ai cadetti adesso.

- Ti ordino di non entrare!

Il Seed rimase per un attimo immobile davanti all'entrata della grotta decidendo il da farsi. Probabilmente era solo una provocazione del giovane che, in caso Matt fosse tornato indietro si sarebbe vantato con gli amici di aver "ordinato" ad un Seed qualcosa per la prima volta nella sua vita. Ma, d'altro canto, era pur sempre il suo caposquadra e, gli ordini del caposquadra, non si discutono per regolamento. A prescindere da questo, se Matt avesse fatto lo spaccone entrando in una grotta buia senza sapere che cosa si trova al suo interno e lasciando che Troy, che era solo un Cadetto, rischiasse la vita in un mondo sconosciuto, seguendolo o rimanendo da solo all'esterno della grotta, probabilmente avrebbe sicuramente avuto da ridire ai suoi superiori facendogli rapporto.

- Agli ordini, signor caposquadra... - disse con tono piatto

Sono tornato ragazzi, con un nuovo canale e con nuove serie. Restate tunizzati per scoprirne di belle! Buona visione! :P
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PROGRAMMAZIONE
LUNEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
MARTEDI
- Let's Technic, Minecraft Monster Pack 1.6.4 -
MERCOLEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
GIOVEDI
- Desertcraft, Minecraft Regrowth Pack 1.7.10 -
VENERDI
- Il ruggito del T-Rex, Dino Crisis -
SABATO
- Video Random -
Se dovete utilizzare il mio pg nel Garden, controllatevi la scheda prima, barboni! xD
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LE PERLE DI SAGGEZZA DEL GRUPPO DEL GC SU FB
Egil ha scritto: Non possiamo fare un referendum per dichiarare Matt Winchester illegale e immorale?

Leon ha scritto: Matt Winchester ogni volta che fai un commento inutile, un gattino nel mondo muore
Paine ha scritto: o.ò sisi confermo la mia teoria... Matt è posseduto dal demonio.
Leon ha scritto: E' più probabile che sia il demonio a essere posseduto da Matt Winchester.

Leon ha scritto: Non è la situazione ad essere disperata, è Matt che si è messo in testa di far crashare i server di Facebook.

Leon ha scritto: Matt Winchester la tua firma occupa una schermata intera e ho un fo***to monitor 1920*1080.
Matt Winchester ha scritto: Quindi anche Ruben è a Reloras??? Posso usare il suo pg????
Vero posso posso posso???
Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Drittz Do Urden ha scritto: No.
Matt Winchester ha scritto: Sob sigh... (A Drizzt Do Urden piace quest'elemento)
Paine ha scritto: Penso che comunque debba smettere di mortificare il povero matt.... è un cazzone, lo sappiamo tutti e mo lo sai anche tu, non ci fosse lui qua staremmo tutti a grattarci le palle, quindi passa un commento anche fosse acido. Paine docet
Leon ha scritto: Matt Winchester minaccia pure i cani randagi che incrocia per strada ormai (ovviamente trasformandosi in bahamut)
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Aenima
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Messaggio da Aenima »

La città di Hesperia
" una città che ha occhi
non può che essere una città malvagia... "




« E' questa città. E' sempre questa città... »
La barba dell'anziano consigliere Altanus tremò appena mentre, cupamente, egli si allungava dal proprio scanno per meglio accostarsi a quello del consigliere al suo fianco. Seduto scompostamente, un braccio ripiegato su un bracciolo e l'altro in grembo, l'uomo in questione, il languido Varys, annuì lievemente, altrettanto cupo in volto.
« Il mio vecchio lo diceva sempre... » sospirò portando una mano dinnanzi alle labbra, come per schermarle « E' marcia. Marcia fin nelle ossa. Marcia fin dal primo giorno in cui i padri dei nostri padri la scoprirono e pensarono bene di portarci famiglie e parentado spacciandola per "la città della salvezza". »
Dal viso, Altanus parve a stento trattenere uno sputo sdegnato.
« ...Salvezza » si sporse un poco di più « Io ci sono nato qui, e giuro che non mi è mai parso che Hesperia volesse salvarmi da qualcosa che non fosse sé stessa. Sono certo che nel resto del mondo raccontano le storie di qui per spaventare i bambini » l'altro sospirò, muovendosi a disagio sul duro seggio in mogano, rigido e squadrato tanto da rendere impossibile una seduta comoda « Sempre che si racconti davvero qualcosa » abbozzò una smorfia « Spesso ho come la sensazione di trovarmi non in una città ma in un dannato abisso senza fine dove tutti noi sprofondiamo senza nemmeno rendercene conto. »
Come colto da un brivido, Varys si ritrasse appena. Aveva volto e guance scavate, il classico viso di chi pare affamato dalla nascita, e l'improvviso pallore della sua pelle non migliorava affatto quell'impressione. Esitò, spostando nervosamente gli occhi da una parte all'altra della stanza ora riunita di una cinquantina di uomini seduti su altrettanti scanni. Un tempo la gente li definiva ladri, briganti, manigoldi, gli ennesimi parassiti, cioè, di quella infima città maledetta. Ora, invece, tutta Hesperia affibbiava loro titoli e speranze, certa che così facendo gli esimi membri dell'Alto Consiglio avrebbero concesso loro favori e privilegi. Era una grande città, Hesperia e come tale la corruzione e il crimine la facevano da padrone. Ma faceva gola a molti, Hesperia e questo l'Alto Consiglio lo sapeva bene. Era una città ricca, si reggeva su soldi, potere ed un florido commercio. Il paese era da anni al centro di una lotta tra gli attuali reggenti e una popolazione limitrofa che, in segno di scherno, i Consiglieri appellavano "predatori".
« Forse i Predatori hanno ragione » sussurrò dopo un attimo Altanus passandosi due dita sulla folta barba. I piccoli occhi scuri erano fissi in un punto distante nella sala, un punto indistinto « Forse dovremmo realmente considerare l'idea di andarcene una volta e per tutte da questo buco infame e restituirlo a loro, i legittimi proprietari. »
Quelle parole scossero il finora apatico Varys come una frustata. Una luce s'accese d'improvviso nei suoi occhi, i quali si posarono di scatto sul viso rugoso di Altanus fiammeggiando come delle piccole torce. « Ti ha dato di volta il cervello? » sbottò, irato « Questa città è e resterà nostra, punto. Non una singola pietra andrà ai predatori, non un singolo granello di polvere! »
Altanus non ebbe tempo di controbattere. Si udì un rombo nel cielo, come quello di un grande tuono e, nel giro di pochi minuti, un soldato corse trafelato nella Sala del Consiglio, interrompendo bruscamente la seduta.
« Presto! Venite a vedere! »
***********
Raiden, insieme con Pip e Drizzt, aveva appena messo piede fuori dal Garden. Lo spadaccino, estratta Glamdring, provò qualche colpo di spada sia per sgranchirsi un po' dopo l'immobilità cui l'aveva costretto il viaggio, sia per testare la gravità di quel posto. Lo spadaccino si sentiva soltanto un po' più pesante ma non trovò, fortunatamente, nessuna difficoltà nei movimenti.
Il Garden si stava pian piano riversando all'esterno della struttura, con SeeD e Cadetti intenti a metter su un vero e proprio campo base nel mentre gli addetti alla Sicurezza sistemavano le difese della struttura. Del resto, quando si finisce su di un nuovo mondo la prudenza non era mai troppa. Intorno al punto di atterraggio del Garden si estendeva una fitta boscaglia che Matt, insieme ad un manipolo di Cadetti, subito si propose di esplorare. Pip apparve inizialmente titubante ma infine gli accordò il permesso, a patto, però che non si allontanassero troppo. Erano appena atterrati, al momento bisognava soltanto circoscrivere il perimetro della zona di atterraggio del Garden e valutarne la sua sicurezza. Soltanto quando l'avamposto fosse stato adeguatamente isolato e protetto avrebbero potuto metter su delle vere e proprie squadre di esplorazione per spingersi nell'entroterra.
« Non allontanatevi. Circoscrivete il perimetro del bosco, dopodiché fate ritorno. Per qualsiasi cosa comunicate col codec o con i razzi segnalatori. » ordinò loro Pip.
Raiden guardò Matt allontanarsi seguito a ruota da dei Cadetti. Lo sguardo dello spadaccino, alquanto dubbioso, tornò a posarsi su Pip il quale colse al volo le perplessità del giovane SeeD. « Dovrà riguadagnarsi la nostra fiducia » disse, speranzoso « Diamogli l'occasione di farlo. »
A qualche chilometro di distanza ben si intravedeva una città di stampo medievale, dominata da un grande castello. Per le vedette non doveva essere stato affatto difficile vedere una grossa struttura volante atterrare fuori città: con ogni probabilità chiunque reggesse quel castello aveva già inviato una squadra di esploratori per capire cosa stesse accadendo.
« Pip, dubito che da lì non ci abbiano visto atterrare. » osservò Raiden « Dobbiamo prepararci a riceverli, non sappiamo con chi abbiamo a che fare. »
Il Commander annuì e diede a Raiden l'ordine di formare una squadra di SeeD e Cadetti che avrebbe accolto gli esploratori di quel posto senza tenere per nessuna ragione al mondo un atteggiamento ostile. Attaccare solo se si veniva attaccati.
Nel mentre i SeeD si preparavano, un drappello di uomini a cavallo lasciava le porte della città, dirigendosi spediti verso il Garden.
Cosa sarebbe accaduto?
« The world needs bad men. We keep the other bad men from the door. »

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Richi
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A Brave, New World awaits.

Messaggio da Richi »

Dopo la sagra, prima della nuova trama.

Sentì bussare alla porta.
"Avanti"

Quando vide chi era entrato, percepì subito la rovina entrare nella presidenza.
A rendere la cosa ancora più difficile da tollerare, era il fatto che il moccioso era in una condizione neanche presentabile: Il suo cappotto era tagliato in più punti, in altri sembrava che le Granadas avessero esagerato con gli spettacoli pirotecnici, la maglietta era stata squarciata da una coltellata ed era ancora macchiata dal sangue rappresso, e i pantaloni si erano strappati nella fuga da un Mimic che un nobile idiota svegliò.

Ciò che lasciò perplesso fu che il ragazzo depose un foglio sulla scrivania e fece subito per andarsene.

"Cosa c'è, Daniels, stai forse dando le dimissioni?"
"Tsukihime, signore."
"...Ma di che stai parlando?"
"Legga il foglio."
Era un documento proveniente dal catasto di Lindblum, con tanto del sigillo del Granducato.
Per essere più precisi, era un modulo perfettamente in regola per cambiare il proprio nome.
"E si può sapere il perchè di questa cosa?"
"Perchè non sono più un burattino di nessuno, e da ora in poi la mia vita è solo mia. Mi sono semplicemente ripreso ciò che l'unica persona che mi abbia mai amato mi ha lasciato. E ho solo reso la cosa ufficiale con quel pezzo di carta. Nulla di più."
"Quindi questo cos'è, un addio?"
"No, è solo un lasciare a lei l'occuparsi di questa scartoffia. E poi, a voi serve un qualcuno che diriga quei pirla degli altri meccanici, così come a me serve un tetto sopra la testa e tre pasti caldi al giorno. Il vantaggio è reciproco."
"...D'accordo. Mi occuperò di questa scartoffia. Ma ad una condizione."
"Sarebbe a dire?"
"Che ti levi di torno e che ti renda presentabile. Sei un membro del Rinoa's, e in quanto tale hai dgeli standard da mantenere."
"Molto bene signore. Allora, se lei mi permette, rompo le righe."
Il ragazzo si voltò e si incamminò verso la porta, ma non appena toccò la maniglia, Pip proferì parola.
"Ah, giusto. Benvenuto a bordo, Tsukihime Homura. Cerca di prendere questa cosa come un nuovo inizio e di rompere un po' meno le scatole, intesi?"
"S...Sarà fatto. Con permesso."
Chiuse dietro la porta e svanì dalla vista del preside.

Nessuno dei due sapeva che l'altro stava sorridendo.

Tempo attuale, Nel nuovo mondo.

Onestamente, la tanto decantata differenza in gravità non si sentiva nemmeno.
Si sentivano però le cene di molti cadetti e SeeD che abbandonavano i loro stomaci dall'orifizio da cui erano entrate, però.
Onestamente, a Homura non è che importasse molto dell'esplorare le foreste.
Era più interessato alle città.
Solo, per quello conveniva attendere che il Garden venisse accettato.
Cosa di cui dubitava: aveva avuto modo di vedere quanto la gente può essere gretta, chiusa e xenofoba, ed era convinto che tale cosa non sarebbe cambiata con un mero cambio di pianeti.

Semplicemente, non avrebbe fatto parte di alcuna squadra fino a che la situazione non si sarebbe stabilizzata.
Il che voleva dire che avrebbe dato ad Elza un piccolo vantaggio sulla caccia ai tesori presenti/abbandonati/mollati/lasciati incustoditi nei dungeon.

Cosa non si fa per gli amici.
Spoiler
Date un occhio alla scheda ;P
Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

*Subito dopo la sagra*
- È vero, è da quando siamo usciti dal locale che lo ripeti - ridacchiò. - Cosa vuoi fare adesso?
Disse Leon guardando negli occhi la ragazza. Ad un'indagine più approfondita e attenta, non era sicuramente brutta, anzi per certi versi era pure molto carina.
Ma sicuramente non nelle tette.
E poi era il tipo di donna che teneva un coltello anche nella federa del cuscino e nel barattolo dei biscotti, per cui non aveva nessun senso provare a concludere qualsiasi cosa.
Era li per divertirsi con una sua compagna, e questo molte volte bastava.

Elza si guardò intorno cercando qualcosa da fare, all'improvviso le si illuminarono gli occhi. La bocca si spalancò.
«Ci sono le giostre!» E preso l'uomo per il manico della giacca lo trainò con sè fino ad arrivare ad una piccola giostra situato lungo uno degli estremi delle piazza principale.
Aspettando che il giro corrente terminasse, Leon guardò le diverse postazioni che erano presenti e che si muovevano a ritmo di musica. Ogni "postazione" riproduceva le sembianze dei mostri presenti sui diversi mondi.
Ad esempio in quell'istante una riproduzione in formato ridotto di un Archeorosaurus passò davanti a loro, muovendo meccanicamente la testa come per un saluto. La bambina che era seduta sul suo dorso sembrava divertirsi un mondo.
Un Rub Rum Dragon, un Mangiachocobo, un Bahamut si seguirono a ruota.
E mentre la musica lentamente incominciava a calare di volume, anche le carrozze iniziarono a rallentare.
Fino a fermarsi.
Subito Elza si lanciò verso uno Scrocca Mao a due posti.
Fece per lanciarsi dentro, quando con orrore vide all'interno una dolce coppietta intenta a pomiciare selvaggiamente.
«Uscite subito! Ci voglio andare io qui!»
Il ragazzino la guardò con sufficienza. «Mi spiace è già occupato» La ragazzina sorrise e si strinse ancora di più al braccio dello spasimante.
«Leon aiutami!» Elza nascose a stento un sorriso mentre Leon si avvicinava.
«Non mi lasciano sedere qui! Loro lo usano solo per pomiciare di nascosto!»
«Ragazzi uscite..»
«Ma c'eravamo prima noi»
Leon estrasse parzialmente le due Claymore che teneva nelle federe dietro la schiena.
«...ma stavamo giusto per andarcene»
In tre secondi netti i due piccioncini lasciarono la piazza.
«E' utile girare con te» Elza potè finalmente sedersi dentro al suo mostro preferito.
«Già. Ho un'abilità innata nello spaventare i ragazzini»
«Ora capisco perchè Calien fa così affidamento su di te» Disse Elza mentre il giro incominciava e la musica partiva sparata a palla dagli altoparlanti.
«Scusa che hai detto?»
«Niente»

-----------------------------------------------------------------------------------

Dopo l'arrivo nel mondo nuovo.

Leon spense il motore della nave. Il viaggio dimensionale non aveva provocato alcun tipo di problema. Non era possibile iniziare ad esplorare una zona con un mezzo così voluminoso e potente.
Si preparò a scendere per aiutare nella pelustrazione del luogo, durante l'atterraggio aveva potuto scorgere un castello ed era sicuro che quello sarebbe stata la prima meta.
Una volta sceso fece appena in tempo ad apprendere le direttive da Pip che subitò si trovò coinvolto nei diversi compiti.
Insieme a Raiden si occupò di organizzare il comitato di accoglienze per i possibili esploratori mandati dalla città soprastante.
Lui non aveva doti diplamatiche e neanche credeva di averle. Avrebbe lasciato a qualcun'altro, probabilmente al Preside, il compito di relazionarsi con le popolazioni indigene.
Il suo compito era garantire che l'incontro avvenisse in sicurezza, non si poteva avere la certezza che i visitatori sarebbero giunti in pace.
Nè in che numero. Nè con che armi. Il loro compito era prevenire ogni possibile rischio.
E infine arrivarono.

Una dozzina di cavalieri apparvero dalla pista che si snodava lungo la foresta. A guidarli c'era un uomo anziano, che procedeva con fare imperturbabile e solenne.

«Sono il Consigliere Altanus della città di Hesperia. Piacere di conoscerci»
Raiden e Leon si guardarono un secondo.
«Parlano la nostra lingua» Fece il primo, sottovoce.
«Meglio così, ci risparmierà ulteriori fatiche»

(Si è un Deux Et Machina per non basare tutta la trama sul problema di non riuscire a comunicare, complicandoci inutilmente la vita, e senza dover inventare apparecchi complessi ed irrealistici che porterebbero solo a sviluppi inutili e complicati. Prendiamolo semplicemente per buono senza indagare oltre XD)

«Piacere nostro. Se volete seguirci vi condurremo dal nostro Comandante»
«No no. Non è sicuro per noi stare qui. Aspettiamo una vostra delegazione al castello per conoscervi meglio. E per sapere cosa è...Quello» Indicò il Garden. «Sarete nostri ospiti a cena se volete gradire»
«Riferiremo. Ma la risposta sarà positiva»
Una volta informato Pip, la risposta fu ovviamente positiva. Presto una delegazione composta da una mezza dozzina di persone si sarebbe mossa in direzione del castello.

Anche i predatori però avevano visto il Garden.
E anche loro erano rimasti incuriositi.
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Aura
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Messaggio da Aura »

La foresta era fitta ed immensa. Sebbene gli alberi arrivassero anche a dieci metri d'altezza, al di sopra delle fronde si poteva vedere il castello di una città vicina. Costruita su un altopiano, svettava in mezzo al verde perenne con il suo grigio fumo che la rendeva vecchia e logora. Il Garden non era atterrato tanto lontano: colpo di fortuna o meno, avevano già un contatto così vicino da poter raggiungerlo con un balzo. O meglio, fu il contatto a balzare al Garden perchè, in meno di due ore, un folto gruppo di cavalieri era sceso dalla collina percorrendo una via battuta che conduceva alla città. A guidarli, un anziano signore.
Il primo scambio di parole fu pacifico. Altanus, il Consigliere della città di Hesperia pare, li invitò presto ad una cena per poter intraprendere le prime relazioni sociali con gli stranieri. Pochi attimi dopo, Pip era in testa al convoglio di Seed che si erano proposti di seguirlo alla volta di Hesperia. Altri sarebbero rimasti nella struttura in caso di attacco improvviso o evento inaspettato. La prudenza prima di tutto.
Nella compagnia si era aggregata anche Aura. Fin da subito la vegetazione lussureggiante l'aveva colpita ed era molto curiosa di vedere cosa nascondesse la città. L'atmosfera medievale le era sempre piaciuta, essendo anche vissuta su Gaia fin da quando nacque, e riscoprire i cavalieri e le armature scintillanti in quel nuovo mondo, le aveva risvegliato un senso di nostalgia.
La strada prima battuta divenne presto un simpatico assestarsi di sanpietrini e lanterne adagiate su delle semplici lastre di pietra incisa, raffiguranti quelle che sembravano arpie. Un soggetto insolito, ma comunque affascinante, pensò Aura mentre varcava il portone principale, un altro paio di arpie dalle lunghe zampe ad ornarne la sommità. La piazza che seguì era un grande mosaico su cui la Commander riuscì a scorgere raffigurazioni di alberi ed altre creature mitologiche sempre legate alla figura di una donna. Andando sempre avanti, quella che pareva una chiesa con tanto di campanile adiacente recava intagliato sulla porta una grande mano, la sinistra, sul cui palmo un occhio aperto regalava un senso di inquietudine crescente.
- Pip, credi che queste persone venerino delle arpie? - domandò avvicinandosi all'amico in testa alla fila.
Lui si guardò intorno incuriosito quando lei - Non saprei. Sulla porta d'entrata di solito non si mettono i mostri per spaventare gli invasori?
- In genere sì.
- Forse le arpie che vediamo sono un nemico da sconfiggere per loro.
- O un nemico da temere - avanzò l'ipotesi Aura finendo per fissare ancora il simbolo sulla porta della chiesa prima si sorpassarlo.
- C'è un'altra cosa che ho notato - fece Pip seguendo l'anziano Altanus verso il palazzo.
Un lungo brivido salì lungo la schiena della Commander - Ti riferisci alla chiesa?
Lui alzò le sopracciglia e scosse la testa - Oh, quello non l'avevo notato. No, mi riferisco ad altro. Abbiamo attraversato la città e c'è un cosa che mi ha lasciato perplesso.
Lei alzò le spalle perplessa - E sarebbe?
Il portone si aprì e dall'interno del castello un lieve brusio di voci sparì in men che non si dica. Il Consigliere alzò le mani ed invitò i suoi ospiti a seguirlo nel lungo corridoio che si stagliava al centro di due file di colonne alte quanto gli alberi della foresta che si erano lasciati alle spalle. Un soffitto impreziosito di un affresco che raffigurava ancora arpie, nuvole ed un enorme occhio stanziante sul palmo di una mano circondato da una luce divina. Alla fine della camminata, uomini vestiti di lunghe toghe rosse sedevano ad un grande tavolo già imbandito di quelle che sembravano portate degne di un re e non c'era da stupirsene trovandosi in un vero e proprio palazzo.
Aura non resistette alla tentazione di osservare ammirata l'affresco. Al suo fianco, Pip le sussurrò ciò che l'aveva indispettito fin dal suo ingresso in città.
- Sono tutti uomini. Ho il presentimento che non ci siano donne a Hesperia.

Nel frattempo, al Garden la situazione era tranquilla. In tutta la foresta il suolo fastidio erano le zanzare ed i tafani che, attirati dalla lucentezza della struttura, avevano invaso la piccola raduna su cui erano atterrati i Seed. La squadra di prima esplorazione era ritornata punta in ogni dove e Matt aveva cominciato a lamentarsi di quei fastidiosi insetti con chiunque gli capitasse a tiro. Persino i Cadetti erano stufi di sentirlo borbottare ogni due per tre, tant'è che pensarono di fargli uno scherzo. Uno di loro teneva una teca con un docile ragno da compagnia, assolutamente non velenoso, e si propose di infilarlo nella schiena per riderci un po' su. Il più gracile del gruppo si propose di distrarlo, sperando che il ragazzo non avesse mai il coraggio di mettergli le mani addosso in quanto più piccolo e minuto di lui.
Lo scherzo parve quasi andare a buon fine, ma una freccia spuntata da chissà dove trafisse in pieno il povero artropode. Dal fogliame, una donna armata di arco e faretra soffiò velenosa contro l'aracnide ormai deceduto prima di issarsi in piedi e lasciare interdetti sia Matt che i Cadetti.
-*-*-*- (questa parte non è inerente alla trama) -*-*-*-
Prima dell'arrivo nel nuovo mondo.
Alla fine Aura aveva ceduto. Non era da lei essere così glaciale con qualcuno, perfino con Matt che era appena tornato da chissà dove. Non poteva dire che rivederlo le aveva dato una nota di gioia, ma nemmeno il contrario. Era arrabbiata, molto arrabbiata, in qualche modo lui faceva uscire il suo lato più burrascoso e freddo e la cosa non le piaceva. Lei non era così, o forse era solo una scusa per non accettarsi e pensare che lei, dentro di sè, non nasconde un'anima cattiva. Voleva pensare di essere buona, quella che gli altri vedono e che lei ha cercato di essere fin da piccola. Con il tempo aveva scoperto il buio che risiedeva a stretto contatto col suo spirito, una persona fatta di tristezza, inadempienza e soprattutto debolezza.
Lei era debole, il suo cuore era debole e lo sapeva. La maschera di sorrisi ed allegria che aveva costruito in quei momenti di dolore e commiserazione pareva essersi disgregata da un po'. Aveva ritrovato l'ottimismo, la voglia di rimettersi in gioco ed affrontare la vita come l'aveva sempre affrontata.
Poi è tornato Matt.
- Ah, sei tu - c'era una nota di sorpresa nella voce del ragazzo quando la vide sedersi sulla panchina accanto a lui. Il giardino di giorno era infinitamente meno interessante che di notte. Parecchie volte Aura lo aveva visto rischiarato dai raggi della luna: in quelle ore mostrava tutta la sua tranquillità e la pazienza di ascoltare i ricordi vissuti e rivissuti più volte da molti Seed del Garden.
- Speravi non venissi?
Matt fissò il cielo senza particolare interesse - A dire il vero no.
- Invece sono qui, perciò non farmi rimpiangere questa scelta.
La Commander andrò dritta al punto, non voleva rovinare la sua visione di quel luogo - Allora, perchè sei sparito all'improvviso e ti ripresenti qui in altrettanto modo.
Lui sospirò e fu un sospiro carico di stress. Cominciò a raccontare della sua esperienza tutto d'un fiato, forse perchè aveva il timore di essere interrotto e ricevere un pugno in faccia anche da lei. Lei di rispetto lo lasciò parlare, stando attenta a non incrociare il suo sguardo per non ricadere nel tranello delle sue emozioni. La discussione riguardò un po' tutto, da suo fratello Dean al trapianto di cuore, ad un certo signor Priest fino al suo isolamento sulle pendici di un monte sopra il villaggio degli Shumi.
- Per questo me ne sono andato - concluse guardando speranzoso Aura. Sapevano entrambi che la loro amicizia era stata minata dal suo comportamento e da come la ragazza sospirò affranta, quel fatto venne ricalcato ancora. Colle mani adagiate sulle gambe, la Commander incontrò finalmente il suo sguardo.
- Sì, perchè non ti sei fidato di noi.
Matt sussultò quasi ferito - No! Io mi fido ciecamente di voi, siete le persone a cui voglio più bene. Ormai siete come una famiglia per me. Se vi fosse accaduto qualcosa per colpa mia, io non me lo sarei mai perdonato.
- Senti, non sei il solo che ha passato un momento difficile - lo redarguì lei - Ci sono passata anche io. L'hai visto anche tu, ho cominciato a bere, ho cercato di allontanare tutti da me per paura di vederli morire. Sono andata persino da uno psicologo!
Lui si concentrò sul terriccio ai piedi della panchina - Mi dispiace che tu abbia sofferto così tanto.
Aura gli risollevò il capo a forza, ormai sull'orlo della pazienza - Eppure sono ancora qui. Non me ne sono andata. Perchè tu hai deciso di fare di testa tua e non farti aiutare?
- Se avessi perso il controllo, tu e gli altri...
- Cosa? COSA? Saremmo morti? Morti perchè non saremmo riusciti ad aiutarti? Morti perchè quello che vive dentro di te ci avrebbe affettato fino all'ultimo respiro? Morti perchè non ti fidavi delle nostre capacità, della nostra forze e soprattutto nella nostra amicizia?
Matt rimase in silenzio, non sapendo come reagire a quell'impeto di rabbia repressa che Aura aveva tenuto dentro fino a quel momento. Erano tante le cose che li accomunavano: entrambi avevano passato un periodo difficile, entrambi avevano sofferto. Eppure c'era una singola, sostanziale ed enorme differenza fra i due. Aura era rimasta al Garden, anche se inconsciamente si era fidata della sua "famiglia" che l'aveva spinta a reagire ed a rialzarsi con le sue forze ed il loro aiuto. Matt se n'era andato senza dare al Garden questa possibilità, finendo solo con l'aggiungere rimorsi ad altri rimorsi.
Ella si alzò dalla panchina, serrando la mascella per controllare le parole che le erano uscite tutto d'un fiato - Devi smetterla di credere che i tuoi amici non possano aiutarti. Ci siamo anche noi nella tua vita, non solo tu.
Alla parola amici, il giovane si riscosse - Mi consideri ancora tuo amico?
Lei non esitò nel rispondergli prima di andarsene - Dipende da te. Ho fatto una promessa ad Egil tempo fa. Quando accetterai di farti aiutare, potrai considerarti perdonato. Ma non aspettarti che scocchi ancora la scintilla, quel tempo se n'è andato.
Spoiler
Sono tornata e stavolta conto di rimanerci per molto tempo :)
E scusate il post lungo, questo è il primo e l'ultimo ^^"
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Aenima
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Silenzi di tempesta

Messaggio da Aenima »

Nel mentre Altanus faceva gli onori di casa agli ospiti, invitandoli a metter piede nel Palazzo del Consiglio, due uomini confabulavano fra loro in una delle tante sale del Palazzo stesso.
Uno dei due era il Consigliere Varys, l'altro un uomo alto, ben piazzato, il corpo rivestito da un'armatura perlacea arricchita da sofisticati fregi. Un militare. Volto squadrato, capelli biondi, corti, che facevano da sottile cornice ad un paio di occhi verde smeraldo, che gli conferivano un'aria affascinante ed inquietante al tempo stesso.
« Cos'ha intenzione di fare Altanus con questi qui? » chiese l'uomo al consigliere Varys, il quale si prese un po' di tempo prima di rispondere. Gettò uno sguardo fuori dalla finestra e poté scorgere il drappello di sconosciuti che si apprestava ad entrare nel palazzo. E c'era anche Altanus con loro. Senza distogliere lo sguardo dal vecchio consigliere, disse: « Non ne ho idea, Beleren, ma non mi fido. » I suoi occhi tornarono a posarsi sul volto spigoloso del suo interlocutore « Tu sei il Primo Cavaliere del Consiglio. Sta a te tenerlo d'occhio. Si fida ciecamente di te. »
Jace Beleren, Primo Cavaliere, annuì. L'uomo era perfettamente d'accordo con Varys: qualunque cosa Altanus avesse in mente di dire o fare con quegli sconosciuti piovuti dal cielo, il vecchio doveva esser tenuto sotto controllo. Da parte sua, tra l'altro, il Consigliere non aveva dimenticato le parole di Altanus. Quelle parole avevano un grande peso e Altanus era troppo intelligente per poter farle passare come i deliri di un povero vecchio stanco. No, si disse Varys, dovevano mantenere gli occhi ben aperti.
« Io lo dico sempre. » sogghignò scoprendo un canino marcito da tempo « Quando le si scopre, alle serpi in seno va schiacciata la testa, così si è sicuri che muoiono prima che tentano di mordere. »
Beleren non batté ciglio, come se l'aperta minaccia di Varys non gli facesse né caldo, né freddo. Ne condivideva l'essenza. In tempi critici come quelli non bisognava commettere passi falsi se si voleva mantenere il potere. Per quello che ne sapevano, gli sconosciuti potevano esser degli inviati delle Città dei Predatori oppure voler essi stessi appropriarsi di una fetta della torta. L'uomo annuì con un secco scatto del capo. Non avrebbe perso di vista Altanus e i nuovi arrivati neppure per un secondo.
« Credi ci siano i Predatori dietro tutto ciò? » chiese poi a Varys, che sbuffò, dicendo. « Non lo so. » rispose, annoiato. « Ma se così fosse, beh...non si faranno sbattere la porta in faccia tanto facilmente. Si stanno muovendo nelle loro città, sono tutti gli informatori a dirlo, non io. »
Aveva ragione Varys, c'era parecchia agitazione ultimamente. Un tocco di campana risuonò per tutto il palazzo: era un segno che, da tradizione, veniva eseguito ogni qualvolta degli ospiti venissero ufficialmente accolti nella Residenza del Consiglio. Non c'era altro perdere.
« Vai, io vi raggiungerò a breve. » ordinò Varys a Beleren. Il Cavaliere annuì e lasciò la stanza.
Aveva una farsa da recitare.
**************
Raiden si era proposto di accompagnare la delegazione in città ma Pip aveva detto di no. Il Commander preferiva che lo spadaccino restasse al Garden a sorvegliarlo. « Sei tra i SeeD più esperti. » aveva detto lo Sciamano, tranquillizzando il giovane « Sono più tranquillo se so che ci sei anche tu qui a coordinare le squadre di Difesa. » Lo spadaccino avrebbe voluto obiettare dicendo che anche in un palazzo, dietro le spoglie dell'accoglienza, avrebbe potuto aver bisogno di una solida difesa, ma non proferì parola: Pip aveva deciso e Raiden accettò di buon grado la sua scelta.
Il giovane fece il giro del perimetro del Garden così da controllare che ogni cosa fosse al suo posto. Posizionò gruppi di cinque cadetti, ciascuno coordinato da un SeeD, nei punti nevralgici del perimetro e si accertò che ogni ingresso della struttura fosse adeguatamente presidiato anche dall'interno. Le vedette, collocate sui punti più alti del Garden, non avevano nulla da riferire così, terminato il giro di perlustrazione, fece ritorno al campo base. Ad accoglierlo trovò Lenore, che lo salutò calorosamente. « Anche tu qui, eh? » disse la ragazza, sorridendo « Già. » rispose Raiden, scostandosi una ciocca ribelle dal viso « Per ora, il nuovo mondo può attendere. » Anche Lenore era rimasta alla base. In quanto maga esperta, Pip le aveva assegnato il compito di collaborare con i SeeD e Cadetti maghi rimasti al Garden per fornire un completo supporto difensivo. A Raiden fece piacere trovarla lì, non voleva perderla di vista, seppur non l'avrebbe ammesso apertamente.
« Aaaargh! Insetti della malora! » andava lamentandosi Matt per le numerose punture subite. Raiden e Lenore gli si avvicinarono e la ragazza, sorridendo maliziosamente, gli chiese: « Serve un po' di unguento, Matt? » mentre il ragazzo continuava a grattarsi nervosamente, senza proferir risposta. « Avete trovato qualcosa di interessante nel vostro giro? » chiese poi Raiden, cambiando argomento. Matt impiegò un po' per riaversi dal prurito e poter rispondere: « Nulla di che Raiden. Nel bosco c'era una grande grotta, ma siamo tornati subito indietro, per non allontanarci troppo e non correre rischi inutili. »
Lo spadaccino prese atto di quelle informazioni e apparve sollevato: Matt aveva fatto la cosa giusta. Forse d'altri tempi il giovane avrebbe agito impulsivamente fiondandosi all'interno della grotta senza badare alle conseguenze ma, per fortuna, le cose erano andate diversamente. Tuttavia doveva farne di strada per recuperare la fiducia perduta. Quello era soltanto un piccolo passo nella giusta direzione.
La loro conversazione fu bruscamente interrotta da un susseguirsi di urla, clamore, gente che andava avanti e indietro. Uno dei Cadetti accorse trafelato dallo spadaccino chiedendogli, la voce rotta dall'affanno, di seguirlo: « S-signore... v-venga...presto! L'abbiamo presa! »
Raiden, Lenore e Matt seguirono il Cadetto e quel che videro li sorprese: una giovane ragazza, disarmata e bloccata da due SeeD era ai loro piedi. La sua arma, un arco di pregiata fattura, era a terra insieme alla freccia che aveva trafitto un piccolo ragno. Matt aveva riferito del tentato scherzo ai suoi danni, interrotto in maniera tanto brusca quanto inaspettata e subito un gruppo di SeeD si era fiondato nella boscaglia, dove avevano intercettato la donna. Doveva essere una tiratrice particolarmente abile se era stata in grado di colpire un bersaglio così piccolo, in movimento, senza arrecare nessun danno agli astanti.
« Liberatela. » ordinò Raiden e i suoi compagni la lasciarono andare « Chi sei e cosa vuoi? » chiese poi in tono perentorio.
La ragazza non rispose alla domanda di Raiden, ma si limitò a dirgli: « Hesperia è la peggior fogna di tutto Sorya. E' bene che i vostri amici tengano gli occhi aperti. »
Lo spadaccino ordinò di mettere in custodia la ragazza per interrogarla e solo se fosse stata accertata la sua intenzione di non nuocere sarebbe stata liberata. Dovevano assolutamente saperne di più: se davvero Pip e gli altri correvano qualche pericolo, bisognava comunicarglielo in qualche modo.
« The world needs bad men. We keep the other bad men from the door. »

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AngelDemon89
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Lavoro di gruppo? Cos'è?

Messaggio da AngelDemon89 »

Il garden era appena atterrato in un mondo a Takeaku sconosciuto. Seppur fosse un mondo nuovo il suo istinto le diceva di esplorare, di dividersi dal resto del gruppo e pattugliare la zona da sola.
Non appea il gruppo fu all'esterno, a contatto con il nuovo mondo, la demone cercò subito di Allontanarsi e addentrarsi nella foresta, ma qualcuno la fermò mettendole una mano sulla spalla
-Dove credi di andare?-
La demone si voltò per scoprire che era stato il Preside a fermarla
- Perlustro la zona, come è giusto che sia-
- No. Resta con gli altri.-
- Ho sempre vissuto da sola. So come comportarmi-
Pip sospirò e la guardò seria.
- Da quando sei stata al Garden Sei stata sempre in disparte. Hai avuto modo di parlare con gli altri solo perchè sono loro che hanno hanno attaccato bottone, ma per il resto mi hai ricordata un certo qualcuno del garden di Balamb-
-.... e con questo?-
- Stai in gruppo e collabora con noi. Chiedo solo questo-
- Non ne vedo la necessità.-
- Non ne vedi la necessità? Se è quello che pensi, ok. Però ti chiedo solo di provare quando ne avrai la possibilità-


Il gruppo si divise. Un gruppo andò verso il castello assieme ai soldati del luogo, mentre un'altro gruppo andò in perlustrazione per la foresta. Takeaku li seguì seguendo i consigli di Pip, ma non riuscì a capire. Tutto ciò che aveva capito era Matt che si lamentava un pò troppo dei troppi insetti.. le era stato pure negato il concesso di andare ad esplorare una grotta e ciò non le aiutava a capire le parole del preside.
Tutto quello che aveva fatto era seguire gli altri e uccidere uno scoiattolo che ancora si stava mangiando.
Tornarono subito al campo appena sentirono che una ragazza fu catturata.
Una volta raggiunta, Takeaku e la ragazza siscambiarono uno sguardo ed entrambe capirono la natura dell'altra grazie a quello sguardo. Tuttavia non aveva tempo per conversare, sopratutto dopo quello che aveva detto la ragazza.
-In che senso?-
Rispose Raiden a ciò che aveva detto la ragazza, ma lei non rispose. Takeaku le venne un idea
-Raiden, Io vado in città a cercare qualche informazione. Ho un brutto presentimento...-
-No, stai qui, o almeno portati qualcuno.-
A quel punto,La tigre si innervosì
-A che cosa serve portarsi dietro qualcuno? Ho vissuto da sola ed agito da sola senza fallire! Da sola posso agire come mi pare senza preoccuparmi di altra gente che sarebbero solo un peso per me-
Raiden non ebbe il tempo di rispondere, che Takeaku corse via verso il castello
-Takeaku, aspetta!-
Ma lei non lo ascoltò e si diresse verso Hesperia.
Non capiva nessuno. Nemmeno il vero significato della parola Gruppo, squadra, gioco di squadra. Erano cose che non avrebbe di sicuro compreso in pochi minuti.
Takeaku era semplicemente abituata, da quando aveva 4 anni, a stare in solitudine ed a vivere da sola, a peocurarsi il cibo da sola e fare il suo lavoro da mercenaria senza altri mercenari che le dessero una mano. Per quel motivo non poteva comprendere il significato di stare in gruppo, anche se una piccola parte di lei le diceva che stava facendo una cosa sbagliata e di avere esagerato, ma lei seguiva semplicemente l'istinto come sempre aveva fatto.
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Luce lunare

Messaggio da xthegame89x »

"Dannate zanzare. Odiose zanzare. INFERNALI ZANZARE."

E tre. Tre zanzare in poco meno di dieci secondi. Un record. Mentre guardava la donna appena catturata essere portata all'interno del Garden, Matt non poté non pensare a ciò che aveva appena riferito. Hesperia... Sorya... Probabilmente è il nome della città non molto lontano da quel grumo di alberi che si stendeva fino ad una catena montuosa, che però distava parecchie leghe da quel luogo. Non aveva mai avuto modo di vedere una foresta così grande e così fitta. Il manto verde si estendeva a perdita d'occhio lungo il pendio.

- Avete avvisato Pip? - disse Matt mentre un'altra zanzara aveva deciso di pungerlo nel collo

Raiden lo raggiungeva un po' scocciato e vagamente arrabbiato.

- Non ancora. E abbiamo un altro problema. - disse Raiden scuotendo la testa contrariato - Un cadetto si è allontanato in direzione della città per avvisarli.

Questa non ci voleva. Un cadetto da solo in un mondo ancora da esplorare che, per quanto ne sapevano loro, potevano anche essere in pericolo in quel momento. Matt si immaginò vari occhi che scrutavano dall'oscurità fornitagli dagli alberi della foresta. Se la donna si era avvicinata a loro così facilmente e senza che nemmeno lui se ne accorgesse, chissà quanti altri erano in grado di farlo. - Andiamo bene. C'è qualcosa che possiamo fare?

- Purtroppo no, non possiamo neanche tentare di raggiungerla. E' notte, il bosco è fitto e potrebbe nascondere troppi pericoli. Inoltre, non riusciremo a trovarla al buio, anche sapendo la direzione intrapresa da lei.
- Lei? E' una ragazza? - disse Matt un po' preoccupato
- Beh, che differenza fa? Maschio o femmina che sia, è in pericolo. E' soltanto un Cadetto, da sola e per di più in un mondo a lei estraneo. Per quanto sia portata a muoversi in posti a lei sconosciuti, potrebbe incontrare dei pericoli. - Raiden si portò una mano alla fronte, seriamente preoccupato per la sorte della ragazza
- Raiden... se ti serve una mano, sai dove trovarmi. Ma dubito che potremo fare alcun che prima di domani.
**********
Una sala grande, occupata da un tavolo lungo capace di far posto ad almeno una ventina di uomini affamati, in quel momento era illuminata da alcune torce poste nelle colonne di pietra ai lati della stanza e dal fuoco di un camino posto in uno dei quattro lati, esattamente quello opposto all'entrata e alle spalle di una grande sedia di legno, foderata con un tessuto nero. Nel lato destro della sala, vi era un enorme vetrata che dava all'esterno, si potevano vedere le luci lontane di Hesperia, mentre nel lato opposto vi erano appesi dei drappi scuri raffiguranti delle aquile d'argento. La sala era interamente costituita di grossi blocchi di pietra, uniti da una sostanza simile al cemento che agiva da collante e da isolante. La luce lunare entrava da quelle grandi vetrate, aiutando l'illuminazione già sufficiente. L'unico rumore presente era quello delle posate che si muovevano nel tavolo. Durante la cena, nessuno parlava. Erano tutti intenti a rifocillarsi, cercando di prendere il pezzo più grande della pagnotta. Era quasi finita, odiava quei momenti di silenzio ma, ovviamente, erano ciò di cui aveva più bisogno. Mentre alzava lo sguardo dal suo piatto leggermente annerito dal tempo, si portò una mano all'interno della giacca di pelle scura, estraendone un piccolo pugnale argenteo dalla lama notevolmente affilata. Il manico del pugnale era di legno e con alcuni intarsi e decorazioni d'oro. Sembrava possedere un enorme valore, solamente dal fatto che fosse estremamente pulito rispetto al resto delle posate.

- Rilye. Avvicinami qui quello scarto.

Per un attimo, tutti sobbalzarono udendo la sua voce. Era una voce dura e rauca, una voce di chi aveva passato almeno quaranta inverni e di chi aveva vissuto tante battaglie. Un ragazzino, a occhio e croce quindicenne, lo raggiunse insieme ad un anziano, legato nelle mani e col volto livido e ricoperto di ferite recenti.

- Anziano Voryn. La vedo in gran forma. - disse con un leggero ghigno in viso

Una leggera risata sommessa si alzò dal tavolo, mentre alcuni dei presenti si voltarono a guardare la scena. Si spostò una leggera ciocca di capelli dal viso, di un colore scuro come la notte e vagamente lucenti: sembravano riflettere anche la luce lunare. Si protese verso il vecchio, con il pugnale in mano.

- Non ho paura di morire, predatore. Almeno, so che il segreto rimarrà sempre con me. - disse l'anziano e nel farlo tossì appena, sputando del sangue
- Oh, ma tu non morirai. Non qui. Non stanotte. Non prima di avermi detto ciò che voglio sapere.
- Potrai farmi quello che vuoi, essere spregevole. Sono abituato a ben altro. Sono stato uno dei cavalieri del consiglio. Dopo tutto quello che ho visto e passato, qualche tortura in più o in meno non riuscirà a farmi dire ciò che vorresti sapere.

Per un attimo lo osservò senza proferire parola, mentre la luce lunare venne riflessa dal pugnale nei suoi occhi. - Sai di chi era questo pugnale? - Il vecchio non rispose. - E' di uno di quelli che tu acclami come signore. Ma non gliel'ho rubato. Oh no. Mi è stato consegnato. Direttamente da lui.

Per un attimo, Voryn ne guardò le decorazioni e capì. - Prima o poi, capiranno del suo tradimento, presto o tardi.
- Già. Ma fino a quel giorno, tu sarai solamente uno dei miei tanti giocattoli.

Mentre finiva di parlare, volse uno sguardo a quell'immensa struttura apparsa nel tardo mattino. Non molto lontano da Hesperia, un'immensa struttura era apparsa all'improvviso: immaginò che la città avesse mandato la sua delegazione a dare il benvenuto agli ospiti: un senso di disgusto lo colse pensando a quel cumulo di rocce. In ogni caso, nemmeno lui era rimasto fermo a guardare, voleva saperne di più e due dei suoi esploratori migliori erano partiti in direzione del Garden.

*****Non inerente alla trama in corso*****
Era strano. In quei giorni non potei far altro che pensare alla sua reazione poco dopo avermi visto. Eppure, nonostante fosse passato così poco tempo, riuscì ad alleggerirmi di molto il peso che gravava sul mio stomaco. Già, un peso abbastanza grande.

- Scintilla? Io sono un drago, posso creare direttamente le fiamme. - dissi sorridendo

Aura mi guardò alzando il sopracciglio destro, mimando alla perfezione la parola "deficiente". - Non mi hai nemmeno detto come sto col nuovo look. - dissi alzando le spalle e con una falsa espressione triste
- Sembri un misto tra un metallaro e un cavaliere della tavola rotonda. - rispose lei scuotendo la testa contrariata

"Ahia. Questa ha fatto male." pensai divertito. - A parte gli scherzi... accetto.
- Accetti cosa? - disse Aura vagamente perplessa
- Di farmi aiutare...

Aura sorrise leggermente e nel vederla sorridere, sorrisi anche io.

- In ogni caso, vedremo giorno per giorno... purtroppo, non so neanche io cosa ho dentro di me.

Sono tornato ragazzi, con un nuovo canale e con nuove serie. Restate tunizzati per scoprirne di belle! Buona visione! :P
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PROGRAMMAZIONE
LUNEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
MARTEDI
- Let's Technic, Minecraft Monster Pack 1.6.4 -
MERCOLEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
GIOVEDI
- Desertcraft, Minecraft Regrowth Pack 1.7.10 -
VENERDI
- Il ruggito del T-Rex, Dino Crisis -
SABATO
- Video Random -
Se dovete utilizzare il mio pg nel Garden, controllatevi la scheda prima, barboni! xD
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LE PERLE DI SAGGEZZA DEL GRUPPO DEL GC SU FB
Egil ha scritto: Non possiamo fare un referendum per dichiarare Matt Winchester illegale e immorale?

Leon ha scritto: Matt Winchester ogni volta che fai un commento inutile, un gattino nel mondo muore
Paine ha scritto: o.ò sisi confermo la mia teoria... Matt è posseduto dal demonio.
Leon ha scritto: E' più probabile che sia il demonio a essere posseduto da Matt Winchester.

Leon ha scritto: Non è la situazione ad essere disperata, è Matt che si è messo in testa di far crashare i server di Facebook.

Leon ha scritto: Matt Winchester la tua firma occupa una schermata intera e ho un fo***to monitor 1920*1080.
Matt Winchester ha scritto: Quindi anche Ruben è a Reloras??? Posso usare il suo pg????
Vero posso posso posso???
Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Drittz Do Urden ha scritto: No.
Matt Winchester ha scritto: Sob sigh... (A Drizzt Do Urden piace quest'elemento)
Paine ha scritto: Penso che comunque debba smettere di mortificare il povero matt.... è un cazzone, lo sappiamo tutti e mo lo sai anche tu, non ci fosse lui qua staremmo tutti a grattarci le palle, quindi passa un commento anche fosse acido. Paine docet
Leon ha scritto: Matt Winchester minaccia pure i cani randagi che incrocia per strada ormai (ovviamente trasformandosi in bahamut)
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Pip :>
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Re: Garden

Messaggio da Pip :> »

L'ingresso al castello di Hesperia era avvenuto, come previsto dall'etichetta, con tutti gli onori del caso, accompagnato da festosi rintocchi di grandi campane e fanfare di ogni tipo.
Pip, Aura ed il resto della delegazione erano stati accolti amichevolmente. Niente, per il momento, faceva presagire che qualcosa non andasse. Ancora non sapevano niente del mondo in cui erano capitati, ma in passato c'erano stati inizi peggiori: come quando, a Reimse Mor, erano arrivati nel bel mezzo di una guerra che li aveva visti imprigionati e costretti alla schiavitù.

#lavoltabuona?

La città, per il poco che avevano potuto osservare, era davvero bella. Di certo, tuttavia, la popolazione non aveva buon gusto in tema di decorazioni: le varie arpie dipinte sui muri e quella sinistra mano nella quale si stagliava un grande occhio, provocavano piuttosto inquietudine, invece di stimolare la libido artistica dei SeeD.

Altanus: Prego, entrate pure e considerate questo luogo come se fosse la vostra casa. Arriverò fra un momento.

Il vecchio consigliere li introdusse in un'ampia sala, dove era stato preparato un sontuoso banchetto. I SeeD non persero tempo ed accolsero con felicità l'invito del loro ospite, rifocillandosi e dissetandosi dopo il viaggio fino ad Hesperia.
Nell'attesa che Altanus tornasse, Pip si avvicinò ad Aura, bofonchiando qualcosa con la bocca piena.

Aura: Boh, non ho capito nulla Pip.
Pip: Glom.. Dicevo, poche volte abbiamo ricevuto un'ospitalità di questo tipo.
Aura: Sì, sembra vada tutto bene. Ogni tanto possiamo avere fortuna anche noi, no?
Pip: E' quello che voglio sperare. Ne sapremo sicuramente di più fra poco.

************

Beleren: Vedo che avete accolto i visitatori con un trattamento regale. Cosa ne pensate?
Altanus: Non hanno dimostrato intenzioni belliche.
Beleren: Nemmeno noi, se è per questo. Tuttavia..
Altanus: Tuttavia, fra poco andrò a parlare con il loro comandante. Sono stato chiaro?
Beleren: Luminoso.

Il vecchio guardò il Primo Cavaliere, con occhi rassegnati.

Beleren: Sono diffidente per natura. E' il mio compito, devo proteggere Hesperia. E devo proteggere voi.
Altanus: Hesperia è una città che si protegge benissimo da sola. Le cose deboli hanno bisogno di protezione, quelle fragili, delicate, preziose. Hesperia non è nulla di tutto questo.
Varys: Eppure, insieme a me ed ai restanti membri dell'Alto Consiglio, la governi da anni, Altanus.

Il consigliere uscì da un'ombra, il solito viso pallido e scavato illuminato dalla fioca luce di una lanterna, accesa al calar del sole.

Altanus: O forse è lei che governa noi. Raggiungiamo i nostri ospiti, avanti.

***********

Fu un'impresa titanica per Pip ingerire il boccone gigante che aveva in bocca prima di stringere la mano ai consiglieri di Hesperia. Ma ce la fece, risultando quasi dignitoso. Almeno, quella scena avrebbe reso un'immagine dei SeeD ai governatori di Hesperia di certo non bellicosa.

Altanus: Spero che il banchetto sia stato di vostro gradimento.
Pip: Davvero delizioso, vi ringrazio per l'ospitalità. Di certo, un arrivo di stranieri di questo tipo non si vede tutti i giorni, anzi, in passato non abbiamo mai ricevuto un'accoglienza simile. A nome di tutto il Garden di Rinoa, quindi, ci terrei a garantirvi la nostra ospitalità qualora la gradiate o ne aveste bisogno.

Il vecchio sorrise, accondiscendente.

Fiuuu, dovrebbe essere andata bene.

Altanus: Avete ragione, straniero, quello di oggi è un evento che non capita tutti i giorni. Ma lasciate che vi presenti i miei compagni e amici. Il consigliere Varys ed il Primo Cavaliere dell'Alto Consiglio di Hesperia, Jace Beleren.
Pip: SeeD Commander Philip Phoenix, Preside del Garden di Rinoa. Lei invece è la SeeD Commander Aura Lundor. Il resto della delegazione sono membri della nostra struttura.
Aura: Onorata.

Varys fece un passo, come a fare ingresso al centro della scena.

Varys: Garden di Rinoa, quindi è così che si chiama la vostra struttura? E che tipo di struttura sarebbe, se posso chiedere?
Pip: Una struttura militare, consigliere. Un'accademia per l'esattezza.

Gli uomini di Hesperia si irrigidirono, senza tuttavia perdere la calma.

Pip: Ma prima che vi preoccupiate, vi dico subito che le nostre intenzioni non sono assolutamente bellicose. Il Garden è sì una struttura militare, ma non una struttura d'invasione: nel nostro mondo, ci occupiamo di eliminare minacce criminali, combattere per la pace, cerchiamo di fare del bene insomma. In più, siamo esploratori, cerchiamo nuovi mondi da conoscere e con i quali instaurare rapporti commerciali e di scambio culturale. Che è, in definitiva, il motivo per cui siamo qui.

Beleren e Varys si guardarono negli occhi, come a voler parlare telepaticamente. Nulla si poteva capire dai loro sguardi, senza aver ascoltato i loro precedenti discorsi. Entrambi, tuttavia, si stavano chiedendo se credere alla loro storia.

Altanus: Se questo è vero, siete i benvenuti. Tuttavia..
Pip: Possiamo dimostrarlo. Ho portato con me la documentazione che dimostra la natura del Garden.
Varys: Quindi, signor Phoenix, mi pare di capire che non sappiate nulla di Sorya, né del mondo in cui siete giunti.
Pip: Ebbene no, consigliere. Nemmeno il nome di questo pianeta.
Beleren: Nemmeno dei Predatori?

Altanus e Varys si voltarono preoccupati verso il Primo Cavaliere, che non rispose allo sguardo. Pip e Aura si guardarono, perplessi. Fu la dottoressa a rispondere.

Aura: Come ha detto Pi.. Il Preside Phoenix, siamo davvero arrivati da poco senza alcun tipo di informazione. Vi prego di crederci.

La risposta sembrò soddisfare Beleren, che indietreggiò leggermente come a voler chiudere il discorso.

Pip: Se posso, vorrei spiegarvi qual è il nostro scopo. Con il vostro permesso, vorremmo raccogliere informazioni su questo mondo, visitarlo, studiarlo. Conoscere le vostre culture e farvi conoscere la nostra. Ad esempio, chi sono questi Predatori?
Varys: Feccia, signor Phoenix. Feccia.

Il Preside accolse la risposta con pazienza, senza indagare oltre.

Fu Altanus a prendere di nuovo la parola. Il vecchio consigliere spiegò ai SeeD che quel mondo, chiamato Panèon, era costituito da tre continenti. Sorya, quello in cui si trovavano, di cui Hesperia era la città più importante e più potente; Meran, un continente governato da un sultanato con cui i rapporti erano cordiali e di affari; infine Fiorìn, una terra difficilissima da raggiungere, di cui si narravano più leggende rispetto alle verità conosciute.

Come avevano avuto modo di appurare da soli, infine, vi era magia nell'aria, sebbene fossero pochissime le persone in grado di praticarla.

Infine, Altanus, nonostante le riserve di Varys, spiegò loro della situazione politica di Sorya, descrivendo i Predatori come soggetti estremamente negativi, pronti a rompere la pace che regnava nel continente grazie ad Hesperia. Che quella fosse la verità, a Pip non era ancora dato sapere, ma qualcosa gli diceva che questa fosse più.. Complessa, rispetto a quella raccontata dai governatori di Hesperia.

Pip: La nostra intenzione, come detto, è quella di capire di più di questo mondo.
Beleren: Evitate i Predatori, è un consiglio.
Pip: Non posso prometterlo. Ma spero non ci sia niente in contrario. Domani ripartiremo verso il Garden e vi anticipo già che abbiamo intenzione di spostarci. Altri viaggi ci aspettano in questo mondo. Non vogliamo assolutamente interferire con le vostre vite, voglio ribadirlo: siamo qui semplicemente per dialogare e raccogliere informazioni.

In quel momento, uno dei Cadetti si avvicinò al Preside, chiedendogli di poter parlare con lui un attimo in privato. Sembrava allarmato. Pip, scusandosi con i suoi interlocutori, si allontanò insieme al cadetto.

Pip: Che succede?
Cadetto: Ci sono novità. Alcune non belle, tipo che Takeaku si è allontanata per arrivare ad Hesperia. A quest'ora potrebbe già essere entrata nella città.
Pip: Merda. MERDA. Perché l'ha fatto?
Cadetto: Non sono riusciti a fermarla.
Pip: Passeremo la notte qui, ho già preso accordi con i Consiglieri. Ma ho una missione per Aura. Con la scusa di osservare la città, questa sera deve uscire a cercarla, per trovarla e metterla al sicuro. Se venisse riconosciuta e catturata, Altanus e gli altri potrebbero pensare che si tratti di una nostra spia, facendo crollare la fiducia che stiamo cercando di guadagnarci. Io sarò impegnato in incontri formali, quindi devi avvisarla. Io mi devo allontanare ora con i Consiglieri per un giro del Castello. Hai capito?
Cadetto: Ricevuto, Pip.

Pip tornò a colloquio con Altanus, Varys e Beleren, non prima di aver scoccato un'occhiata preoccupata ad Aura. La dottoressa non prese parte al giro turistico e subito venne avvicinata dal giovane cadetto.

Aveva una missione da compiere.

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Ho dato giusto quale informazione di background. Qualsiasi cosa vogliate far riferire a Pip dai Consiglieri, diete liberi di fargliela dire in un vostro post. :wink:

P.S. Ora non ho tempo di rileggere, scusate gli errori xD
Bloccato

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