Re: Garden
Inviato: 23 giu 2017, 23:14
"...Un Bangaa mi ha atterrata con una presa di arti marziali."
La riunione sul da farsi dopo l'atterraggio a Dollet si era conclusa e Pip aveva dato le nuove disposizioni: fino ad allora non c'era stato tempo di fare le consuete presentazioni alla nuova arrivata.
"...E credo di stare particolarmente antipatica alla vostra vetrinar- - ehem - guardiana dello Zoolab."
"Non ci aspettavamo certo l'arrivo di un De Vultures direttamente da questo mondo a Pulse..." sospirò, controllando con la coda dell'occhio che le sue scorte di sottaceti non stessero avvizzendo come aveva sentito facessero le piante del Giardino a intervalli alterni.
"Siete scomparsi per un bel po' di tempo" tagliò corto, sfarfallando con le dita. "Ci avete dato un bel daffare da un angolo all'altro del pianeta, ancor prima che il Garden Supremo si schiantasse proprio sul mio posto di lavoro: mi avete dato una bella esclusiva!"
La guardò senza capire, ma quel luccichio negli occhi della sua interlocutrice non poteva che avere altri significati: un mucchio di soldi sulle ossa dell'Ordine, dei Governi e di chiunque fosse stato così sfortunato ad essere stato trascinato nella scia di morte e distruzione che si erano lasciati alle spalle.
"...Al momento attuale non siamo esattamente benvenuti qui" sospirò gravemente, cercando di ricacciare i pensieri in un angolo della mente. "Sei davvero sicura di...?"
Imitò un goffo saluto militare, rizzandosi in piedi, mentre anche i suoi capelli si muovevano festosi: "Cadetto Becchino Abi de Vultures a rapporto signor Preside!"
Si fece serio: "La SeeD salva..."
"Oh, felice di essere utile a salvare interi Multiversi, presenti passati o futuri che siano. Ma non sempre le cose vanno per il verso giusto e io sono qui apposta" gli rivolse un sorriso stiracchiato. "Io e un sacco di altri della famiglia."
Non sapeva se essere contento o meno di quella presenza all'interno del Garden. Avevano medici, guerrieri, piloti, maghi, bibliotecari, condottieri... l'idea di qualcosa che rappresentasse esattamente l'opposto di quelli che erano i loro ideali, che compariva quando la SeeD falliva il suo obiettivo, gli metteva addosso una strana inquietudine.
"...Se servisse l'appoggio della famiglia di Centra per nascondervi..."
La interruppe con un gesto della mano: "Grazie. Per adesso cercheremo di capire la strategia migliore da seguire qui a Dollet".
"Anche se provengo da questo mondo, nessuno mi conosce, se posso aggiungere" ridacchiò, mentre ripensava alla squadra di infiltrazione. "In fondo, chi vorrebbe conoscere il proprio becchino?"
***
I dieci giorni di vacanza prima della partenza che per lei era significato ritornare a casa li aveva trascorsi con alle costole ora Lenne, ora Paine (o Elza, poco convinta di quell'operazione di pedinamento perchè lei non c'entrava assolutamente nulla), dedite a evitare di vederla ancora gironzolare troppo vicino all'Infermeria.
"Visita obbligatoria, non potete impedirmi di stare qui!" le aveva salutate, mentre Paine le sbarrava l'ingresso borbottando qualcosa sul fatto che fosse uno stramaledetto avvoltoio di nome e di fatto.
Conclusa la visita di routine e lasciata l'Infermeria alle spalle, Abi si incamminò verso la Biblioteca. Aveva scoperto come il bangaa che l'aveva atterrata ci lavorasse come responsabile: avrebbe potuto piazzargli qualche amuleto contro il fuoco, data tutta quella carta.
Intanto, mentre passeggiava tranquilla lungo i corridoi in direzione della sua meta, i suoi capelli registravano altre interessanti presenze all'interno di quel luogo, di cui si era già resa conto nei giorni precedenti: tra questi, c'era la carinissima rediviva coi capelli rosa (questa cosa della gente che tornava dall'altro mondo era una faccenda che le dava parecchio sui nervi - rendeva parecchio inutile il suo lavoro) e il ragazzino scorbutico che profumava di fine triste e certa (eppure credeva che un "ma che diamine vuoi te, stramba" l'avesse fatta desistere - tsk, sarebbe diventata il suo incubo a qualsiasi ora del giorno).
La voce dell'altoparlante gracchiò come la squadra di infiltrazione a Dollet fosse pronta per cercare le sacche di resistenza nella capitale.
La riunione sul da farsi dopo l'atterraggio a Dollet si era conclusa e Pip aveva dato le nuove disposizioni: fino ad allora non c'era stato tempo di fare le consuete presentazioni alla nuova arrivata.
"...E credo di stare particolarmente antipatica alla vostra vetrinar- - ehem - guardiana dello Zoolab."
"Non ci aspettavamo certo l'arrivo di un De Vultures direttamente da questo mondo a Pulse..." sospirò, controllando con la coda dell'occhio che le sue scorte di sottaceti non stessero avvizzendo come aveva sentito facessero le piante del Giardino a intervalli alterni.
"Siete scomparsi per un bel po' di tempo" tagliò corto, sfarfallando con le dita. "Ci avete dato un bel daffare da un angolo all'altro del pianeta, ancor prima che il Garden Supremo si schiantasse proprio sul mio posto di lavoro: mi avete dato una bella esclusiva!"
La guardò senza capire, ma quel luccichio negli occhi della sua interlocutrice non poteva che avere altri significati: un mucchio di soldi sulle ossa dell'Ordine, dei Governi e di chiunque fosse stato così sfortunato ad essere stato trascinato nella scia di morte e distruzione che si erano lasciati alle spalle.
"...Al momento attuale non siamo esattamente benvenuti qui" sospirò gravemente, cercando di ricacciare i pensieri in un angolo della mente. "Sei davvero sicura di...?"
Imitò un goffo saluto militare, rizzandosi in piedi, mentre anche i suoi capelli si muovevano festosi: "Cadetto Becchino Abi de Vultures a rapporto signor Preside!"
Si fece serio: "La SeeD salva..."
"Oh, felice di essere utile a salvare interi Multiversi, presenti passati o futuri che siano. Ma non sempre le cose vanno per il verso giusto e io sono qui apposta" gli rivolse un sorriso stiracchiato. "Io e un sacco di altri della famiglia."
Non sapeva se essere contento o meno di quella presenza all'interno del Garden. Avevano medici, guerrieri, piloti, maghi, bibliotecari, condottieri... l'idea di qualcosa che rappresentasse esattamente l'opposto di quelli che erano i loro ideali, che compariva quando la SeeD falliva il suo obiettivo, gli metteva addosso una strana inquietudine.
"...Se servisse l'appoggio della famiglia di Centra per nascondervi..."
La interruppe con un gesto della mano: "Grazie. Per adesso cercheremo di capire la strategia migliore da seguire qui a Dollet".
"Anche se provengo da questo mondo, nessuno mi conosce, se posso aggiungere" ridacchiò, mentre ripensava alla squadra di infiltrazione. "In fondo, chi vorrebbe conoscere il proprio becchino?"
***
I dieci giorni di vacanza prima della partenza che per lei era significato ritornare a casa li aveva trascorsi con alle costole ora Lenne, ora Paine (o Elza, poco convinta di quell'operazione di pedinamento perchè lei non c'entrava assolutamente nulla), dedite a evitare di vederla ancora gironzolare troppo vicino all'Infermeria.
"Visita obbligatoria, non potete impedirmi di stare qui!" le aveva salutate, mentre Paine le sbarrava l'ingresso borbottando qualcosa sul fatto che fosse uno stramaledetto avvoltoio di nome e di fatto.
Conclusa la visita di routine e lasciata l'Infermeria alle spalle, Abi si incamminò verso la Biblioteca. Aveva scoperto come il bangaa che l'aveva atterrata ci lavorasse come responsabile: avrebbe potuto piazzargli qualche amuleto contro il fuoco, data tutta quella carta.
Intanto, mentre passeggiava tranquilla lungo i corridoi in direzione della sua meta, i suoi capelli registravano altre interessanti presenze all'interno di quel luogo, di cui si era già resa conto nei giorni precedenti: tra questi, c'era la carinissima rediviva coi capelli rosa (questa cosa della gente che tornava dall'altro mondo era una faccenda che le dava parecchio sui nervi - rendeva parecchio inutile il suo lavoro) e il ragazzino scorbutico che profumava di fine triste e certa (eppure credeva che un "ma che diamine vuoi te, stramba" l'avesse fatta desistere - tsk, sarebbe diventata il suo incubo a qualsiasi ora del giorno).
La voce dell'altoparlante gracchiò come la squadra di infiltrazione a Dollet fosse pronta per cercare le sacche di resistenza nella capitale.