Cos'è Episode Zero? Lasciamo che a spiegarcelo sia la stessa Square-Enix, che così lo presenta sul suo sito ufficiale. "Final Fantasy XIII Episode Zero - Promise" è un romanzo web costituito da una serie di episodi collegati alla trama principale proposta nel gioco, una potenziale aggiunta che dona profondità al filone narrativo generale. I racconti sono curati da Jun Eishima, scrittore di numerosi altri romanzi targati Square-Enix. Gli eventi raccontati da Episode Zero hanno luogo prima delle vicende di Final Fantasy XIII e contribuiscono ad arricchire il background ed il carattere dei suoi personaggi. Il romanzo è stato diffuso online, gratuitamente, dalla casa produttrice, ma esclusivamente in lingua giapponese; in queste pagine vi offro una traduzione in lingua italiana da me realizzata (da non pubblicare altrove senza aver prima chiesto).



Episode Zero - Search - Capitolo 1

Fang sentì un formicolio insinuarsi sul retro del collo non appena attraversò le affollate strade del centro commerciale di Bodhum. Era perché stava proprio nel bel mezzo del territorio nemico? No, non sembrava essere così. Forse perché era stata seguita? No, neanche. Si era già liberata degli inseguitori.
C'erano stati alle sue calcagna più soldati di quanti si sarebbe aspettata, ma fortunatamente per lei Euride si trovava tra l'oceano ed una catena di montagne. C'erano numerosi posti in cui nascondersi, e il terreno le fu d'aiuto nel sorprendere i nemici prima di sparire nel deserto.
Era stata fortunata e aveva trovato una airbike lasciata incustodita. Questo rese i suoi spostamenti molto più agevoli. Fang non aveva mai usato un veicolo di Cocoon, ma riuscì in qualche modo a capire come guidarlo guardando gli altri.
Fu abbastanza facile spostarsi da Euride sino a Bodhum. Una strada si allungava proprio tra le due località, e le permise di procedere persino sotto la coltre della notte. Prima che raggiungesse la città gettò l'airbike su un lato della strada, e procedette a piedi. Era mattino quando fece ritorno al Tempio.
Ma Vanille non c'era. Il cibo che avevano portato al Tempio non era stato toccato. Non doveva essere riuscita a ritornare a Bodhum. O forse stava ancora nascondendosi dal nemico.

"Non preoccuparti. Non importa verso dove correrai, io ti troverò..."

Era una promessa che aveva fatto, tanto tempo fa. Doveva trovarla il prima possibile. Vanille era probabilmente da sola. A piangere nel sonno, come sempre.

"Quella ragazza piange sempre....", sussurrò. La sua voce gracchiante. Aveva dimenticato di aver passato l'intera notte a correre, senza aver potuto mangiare o bere. La sua gola era secca.
Si diresse verso un macchinario quadrato su un fianco della strada, e dopo aver estratto la sua carta, la posizionò di fronte alla macchina. Premendo bottoni in modo del tutto casuale, fu ricompensata dal suono di una lattina nella piccola apertura sul davanti.
Fang si era già abituata ad aprire questo genere di lattine. Era un po' differente dai recipienti che avevano su Gran Pulse, ma non così tanto. Odiava ammetterlo, ma una volta abituatasi, le lattine di Cocoon erano addirittura più facili da aprire.
Assaporando la bevanda, pensò a Vanille. Adesso potrebbe non essere in grado di recuperare del cibo, potrebbe essere affamata. Avevano rubato due di queste carte, e Vanille aveva l'altra. Ma non avevano mai provato a vedere se funzionasse. L'unica che avevano mai usato era questa.

Un uccellò sbatté le ali al di sopra della sua testa, e Fang si irrigidì. Un volatile bianco planò verso il basso e poi sparì. "Di nuovo?", pensò Fang. Era quello strano uccello dall'aspetto umano che avevano visto qualche giorno fa. Poteva avere anche un aspetto strano, ma sinora sembrava averle portato fortuna. L'avevano incontrato quando trovarono queste carte, dopo tutto. L'aveva visto anche durante la fuga da Euride. In quell'occasione aveva trovato l'airbike ed era riuscita a seminare i suoi inseguitori. Se questo era vero, allora forse sarebbe accaduto qualcosa di buono anche questa volta. Ad esempio avrebbe potuto ritrovare Vanille...
Fang guardò nella folla, sperando di vederla. Guardò verso le entrate di tutti i negozi, osservando la gente che usciva.

"Temo di no...", sospirò. Non era al centro commerciale, ma forse si era diretta alla spiaggia. Lì c'erano ragazze che indossavano vestiti similari, forse era andata lì per non dare nell'occhio. Poggiando la lattina ormai vuota sul terreno accanto a sé, si alzò e cercò di fare mente locale. "Ora, dove si trovava quella spiaggia..."

"Hey, potresti almeno raccoglierla".

Ignorò la voce dietro di lei. Era meglio non farsi coinvolgere da nessuno che venisse da Cocoon. E poi, sapeva che non aveva alcun bisogno di temere un attacco, persino se rivolta di spalle. Tutto era così pacifico e sicuro qui su Cocoon, poteva dirlo con ferma certezza. Persino i soldati che aveva visto il giorno prima ad Euride avevano a malapena esperienza con il combattimento. Di certo si erano allenati, ma non avevano alcuna reale esperienza.

"Aspetta solo un minuto Miss Scortesia..."

Questa volta la voce proveniva proprio da dietro le sue spalle. Non vi aveva neanche prestato attenzione, con totale noncuranza. Si fermò, e guardò oltre la sua spalla. Fece come per voltarsi, poi si scansò di lato, verso la folla. Nessuno le avrebbe sparato in un così folto gruppo di persone. Questa gente era docile.
Non aveva visto quella uniforme blu a Euride, ma sapeva che si trattava di un soldato. Si era avvicinato senza che lei lo avesse notato. Aveva di sicuro affrontato un buon allenamento, scappare da lui avrebbe richiesto impegno e abilità.
Fang corse fuori dal centro commerciale, ma non poté andare oltre. Qualsiasi altro spostamento l'avrebbe portata fuori dalla folla, e questo sarebbe stato pericoloso. Correndo per uno stretto vicolo, svoltò numerosi angoli prima di ritrovarsi ad un punto cieco, che fu piuttosto facile per lei da superare con un salto.
Fang corse, corse fino a quando non seppe più dove doveva scappare. Ma non c'era nessuno alle sue spalle, quindi non era più seguita. Fang sospirò, sollevata. Trasalì, il suo petto era indolenzito. Doveva aver corso più lontano di quanto non avesse pensato, tentò di riprendere fiato prima di proseguire.
Poi il mondo sussultò, e sentì un colpo alle sue spalle. Qualcuno era saltato fuori proprio dietro di lei, ma quando se ne accorse fu troppo tardi.

"Bastardo!", mise tutta la forza di cui disponeva nelle braccia per tentare di liberarsi, ma no... era in trappola. Lui aveva bloccato le sue braccia, non poteva muoversi.
"Piano! Non siamo tuoi nemici". Le tolse le mani di dosso. "Mi spiace di averlo dovuto fare. Il mio nome è Rygdea. Faccio parte della cavall... ehm, non che tu conosca niente di tutto questo".

Un uomo dall'aspetto piacevole, ma con la barba non rasata, stava in piedi di fronte a lei. Poteva anche avere un aspetto gradevole, ma era quello che l'aveva messa in trappola.
Era attento ed efficiente, sapeva che non sarebbe riuscita a liberarsi di lui. Era probabilmente molto più forte di qualunque altro soldato incontrato durante la sua fuga.

"C'è qualcuno che vorrei che incontrassi. Per piacere vieni con me".

Restò semplicemente in piedi perché era già circondata, ciascun soldato puntava il suo fucile dritto verso di lei. Ma l'unico a distanza ravvicinata era Rygdea, tutti gli altri si tenevano il più distante possibile. Patetico.
La ammanettarono e la bendarono. Rygdea le posò gentilmente la mano sulla spalla per indicarle la via. Non c'era nient'altro che potesse fare, se non seguire i loro ordini.

"Se non lo facciamo, sappiamo che non verresti mai con noi. Ma non è molto lontano, non preoccuparti".



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