Cos'è Episode Zero? Lasciamo che a spiegarcelo sia la stessa Square-Enix, che così lo presenta sul suo sito ufficiale. "Final Fantasy XIII Episode Zero - Promise" è un romanzo web costituito da una serie di episodi collegati alla trama principale proposta nel gioco, una potenziale aggiunta che dona profondità al filone narrativo generale. I racconti sono curati da Jun Eishima, scrittore di numerosi altri romanzi targati Square-Enix. Gli eventi raccontati da Episode Zero hanno luogo prima delle vicende di Final Fantasy XIII e contribuiscono ad arricchire il background ed il carattere dei suoi personaggi. Il romanzo è stato diffuso online, gratuitamente, dalla casa produttrice, ma esclusivamente in lingua giapponese; in queste pagine vi offro una traduzione in lingua italiana da me realizzata (da non pubblicare altrove senza aver prima chiesto).



Episode Zero - Search - Capitolo 3

[Attenzione: questo capitolo contiene spoiler sul gioco]

"Un patto, eh? Sono troppo gentile", Rygdea pensò tra sè mentre percorreva la strada che dalla Stazione di Bodhum portava al quartiere commerciale. Non avrebbero ottenuto nulla in cambio da questo patto.
La stessa Fang aveva detto di essere "una l'Cie guasta" ma, anche se così non fosse stato, non si sarebbe certo arresa facilmente. Potrebbero non riuscire ad ottenere alcuna informazione su Pulse da lei, ma era vero che non potevano permettersi di lasciarla cadere nelle mani di PSICOM. Mettersi alla ricerca della sua amica non sarebbe stato uno spreco di energie.
E se fossero riusciti a convincerla ad unirsi a loro, sarebbe stata un'aggiunta notevole alle proprie forze armate. Quando l'avevano catturata Rygdea aveva percepito la sua forza e le sue abilità, ma fu ancora più sorprendente quando le fecero provare il simulatore di allenamento. Aveva pensato che si sarebbe annoiata ad aspettare, e l'aveva portata alla stanza di addestramento.
Per quanto sia vero che c'è un mondo di differenza tra un vero combattimento e un programma di simulazione, Fang è comunque riuscita a raggiungere il punteggio più alto che avesse mai visto. Non c'era da stupirsi che fosse riuscita a sfuggire ai propri nemici persino in territorio ostile.
Non aveva solo forza, ma anche una buona dose di fortuna. Il fatto che sia riuscita ad ottenere i biglietti per Euride con una ID Card sovrascritta, e il fatto che avesse svorascritto la Card casualmente, era quasi impossibile da immaginare.
E poi l'airbike che ha usato dopo la sua fuga dall'impianto. Doveva essere stato lasciato da qualcuno con il motore già acceso, perchè non era davvero possibile che lei avesse trovato il modo di accenderlo e farlo partire senza sapere assolutamente cosa fare. Probabilmente il proprietario della moto l'aveva lasciata accesa, pensando di ritornare immediatamente. In effetti, PSICOM aveva sigillato l'impianto poco dopo l'incidente. E' possibile che il proprietario non sia più stato in grado di ritornare.
Fang aveva detto di aver visto uno strano gufo su Cocoon per tre volte. Un gufo con un volto dalle sembianze umane e zampe come quelle di un rapace. Non ne aveva mai visto uno, a parte che su un libro, aveva detto. Lo stesso Rygdea ne aveva visto uno soltanto una volta. Il fatto che lei lo avesse visto per ben tre volte in pochi giorni dimostrava quanto fosse fortunata.
L'amica di Fang era ancora in fuga da PSICOM, e senza l'aiuto della Cavalleria. La sua fortuna doveva essere ancora maggiore di quella di Fang. Forte tutti gli l'Cie di Pulse sono così tanto fortunati.

"Ma dove dovrei iniziare a cercarla?"

Il festival di fuochi d'artificio si sarebbe tenuto tra un paio di giorni, e Bodhum era già ricolma di turisti. Cercarla in mezzo alla folla avrebe richiesto troppo tempo e troppe energie. Fang aveva detto che non si sarebbe allontanata molto. A meno di un qualche imprevisto, sarebbe rimasta a Bodhum, da qualche parte. Ma il problema era che Rygdea non conosceva granché la zona.
Il che significava che non aveva altra scelta che cercarla casualmente, senza un piano preciso. O così pensava, finchè non sentì una voce chiamare il suo nome. Era uno degli ufficiali delle forze di sicurezza di Bodhum. Rygdea le aveva parlato un po' l'altro giorno, quando era arrivato per investigare.

"Sei... il Sergente Farron, giusto?"
"Signore!", disse lei, compiendo perfettamente il saluto, come da manuale. I suoi movimenti erano tesi ed efficienti. Se ne avesse l'opportunità, diventerebbe molto forte. Anche se lo aveva già capito dalle informazioni ricevute sulle truppe, era qualcosa che traspariva solo guardandola.
"Non essere così formale, riposo", le disse. E fu in questo momento che gli venne un'idea. Poteva non conoscere l'area, ma poteva chiedere aiuto a qualcuno che sicuramente ne aveva familiarità.
"Conosci qualche posto in cui si riuniscono i giovani? Qualunque posto va bene".

Era ampiamente noto che il loro sospettato fosse una giovane ragazza. L'amica di Fang poteva aver deciso di nascondersi tra propri coetanei, così da non dare nell'occhio.

"Ha qualcosa a che fare con l'incidente ad Euride?", gli occhi del Sergente Farron si illuminarono. Le sue capacità intuitive erano molto acute.
"Girano voci a riguardo?". Nonostante lei stesse provando ad ottenere qualche informazione, lui decise di fare marcia indietro, nella speranza di scoprire quel che le truppe pensavano dell'incidente.
"Beh, non la chiamerei una voce".
"Oh?"
"I nostri ordini sono di consegnare il sospetto. Questo è tutto. Ma PSICOM è qui. Sono arrivati poco dopo l'incidente. E questo è sufficiente per insospettire chiunque", disse lei con disinvoltura, ma chiamramente in attesa di vedere la sua reazione.
"Beh, i soldati di basso rango come noi non possono comprendere i piani dei più alti in grado".
"Mi scusi, signore, ma non credo che il Capitano Rygdea della Cavalleria possa essere considerato un soldato di basso rango".

Era riuscita a smascherarlo. I suoi occhi si fecero taglienti. Gli occhi di qualcuno che sapeva esattamente di cosa lui stesse parlando. Se avesse provato ad avere altre informazioni da lei, avrebbe finito con lo scavarsi la propria stessa fossa.

"Ad ogni modo, non è così. Sto solo aiutando un amico a cercare qualcuno, è tutto qui". Fece un sospiro e si mostrò rassegnato. Non credeva certo che lei se la sarebbe bevuta, ma sapeva che non era soltanto acuta, era anche il tipo che capiva perfettamente quando era il caso di lasciar perdere. "Sto solo avendo qualche problema a rintracciarla, visto che non conosco la zona. Ma sei arrivata al momento giusto per aiutarmi". Proprio come aveva sospettato, il Sergente Farron non gli pose più alcuna domanda su Euride.

"Se mi mostra il suo numero ID, posso comunicarlo ai soldati in pattuglia".
"No, no, c'è un motivo ben preciso per cui non possiamo renderlo pubblico". Le spiegò che si trattava di una ragazza scappata di casa. Il Sergente Farron annuì, comprensiva.
"Quindi una ragazza... quante volte è stata a Bodhum?"
"No, neanche lei conosce l'area. Viene da molto lontano". Non stava mentendo, semplicemente era molto più lontano di quanto il Sergente Farron potesse mai immaginare.
"Che cosa può dirmi su di lei?"
"Ha i capelli raccolti in due trecce. A quanto pare ride e piange parecchio. Non è per niente timida...".
"E' una bambina?"
"No... ha circa diciassette o diciotto ...", Rygdea cominciò a dire, ma poi scopipò a ridere. "Hai ragione, sembra proprio che si parli di una bambina".
"No, capisco. Ho una sorella minore di quella età". Il Sergente Farron sorrise leggermente quando pronunciò queste parole. Era la stessa espressione che aveva Fang quando gli parlò della sua amica.
"E adora prendersi cura del best... prendersi cura degli animali. C'è qualche posto a Bodhum con degli animali da accarezzare?"
"A quanto ne so, ci sono solo dei negozi di animali".

L'unico posto a Cocoon che aveva davvero degli animali da accarezzare era il Nautilus Park, ma non riusciva ad immaginare che la ragazza fosse arrivata fin laggiù per accarezzare delle pecorelle mentre era ancora in fuga. Non c'era motivo di continuare su questa linea investigativa.

"Beh, non è un posto con animali, ma c'è un cafe frequentato da un sacco di ragazzi..."
"Cafe?"
"Sì, è vicino alla spiaggia. Ho sentito che sia gli abitanti che i turisti vanno lì spesso. Non che io ci sia mai andata". La sua espressione divenne torva. Sembrava che non avesse una buona opinione di quel cafe.
"Wow, pare che tu conosca parecchio di quel posto nonostante non ci sia mai andata. Ecco un ottimo componente delle forze di sicurezza".
"Oh, no... me ne ha parlato mia sorella".
"Capisco. Bene, vale sicuramente la pena andare a controllare".

Sarebbe stato il posto perfetto in cui andare, per la ragazza. C'erano molti ragazzi della sua età, per cui non avrebbe dato nell'occhio, e visto che era frequentato anche da abitanti di Bodhum avrebbe potuto fare amicizia e trovarsi così un posto in cui stare.

"D'accordo, proverò lì. Grazie per il tuo aiuto".

Come sempre, il Sergente Farron fece un perfetto saluto prima di allontanarsi.

Il cafè era esattamente come il Sergente Farron gli aveva indicato. C'era un mix di abitanti e turisti, ed erano tutti giovani. Ma il viso che stava cercando non si vedeva da nessuna parte.

"Benvenuto! Sono spiacente, ma al momento tutti i nostri tavoli sono occupati. Vuole sedersi al bancone...?"

Rygdea aveva già visto il cameriere dai capelli blu. Qualche giorno fa, quando era fuori per investigare, il ragazzo era stato arrestato e perquisito. Sembrava che PSICOM avesse scorto un pacco che lui stava proteggendo. Ma dopo la perquisizione si rivelò non contenere nulla di importante.

"Che cosa prende?", gli chiese una voce squillante non appena si sedette al bancone. Una piccola donna stava dietro il bancone, agitando i drinks. Aveva capelli scuri come Fang, ma c'era una dolcezza nei suoi occhi che le conferiva un aspetto delicato.
"Sono un po' affamato. Portami qualunque cosa di buono avete nel menu".
"C'è qualche cibo che non gradisce?"

Rygdea le rispose che non ce n'era nessuno, e lei sorrise. Il modo in cui accese il fuoco e armeggiò con la padelle rese evidente che si trattava di una professionista. Mischiò i dirnks, affettò la frutta, le mani rapidissime.

"Snow? Hey, c'è Snow?". Un ragazzo di circa sedici o diciassette anni apparve dalla fitta folla di fronte al bancone. Promanava un odore di olio e grasso, forse si trattava di un meccanico.
"Ti ho già detto di non correre dentro il cafe".
"Lo, so, lo so. Ma, Lebreau, dov'è Snow?"

Lebreau doveva essere il nome della donna dietro il bancone. Lei e il ragazzo potevano quasi sembrare madre e figlio, se si ignoravano le rispettive età.

"Ha detto che doveva vedersi con Serah. L'hai appena mancato. Ma non importa, Maqui, puoi aiutarmi? Ho bisogno che tu vada a prendere degli ortaggi dal retro".

Il ragazzo di nome Maqui parve contrariato, ma sospirò, si voltà, e andò via da dove era venuto. Rygdea si guardò attorno nuovamente, ma dell'amica di Fang non c'era alcuna traccia. Tutti gli avventori nella stanza stavano chiacchierando e sorridendo, senza alcuna preoccupazione.
Di sicuro PSICOM aveva messo a tacere le voci sull'incidente, pensò Rygdea, anche se Euride era solo a un tiro di pietra da Bodhum nessuno sembrava essere preoccupato per quanto era accaduto. Persino i soldati del luogo non conoscevano tutta la storia, e solo quelli con una buona testa sulle spalle, come il Sergente Farron, sapevano che l'intervento di PSICOM doveva significare qualcosa di grosso. Ma comunque non conoscevano la verità.

"Signore? Sta aspettando qualcuno?"

La voce della ragazza lo riportò al presente. Il modo in cui si era messo a cercare l'amica di Fang doveva averle fatto pensare che stava aspettando qualcuno. Scosse la testa.

"Sto cercando qualcuno. Hai visto un ragazza di circa diciassette o diciotto anni?"
"Ne arrivano circa tre ogni ora. C'è qualcos'altro che puoi dirmi sul suo conto?"
"Ha i capelli acconciati in due trecce". Rygdea ruotò le mani a pugno sulla testa, a indicarle lo stile.
"E' tutto qui?"
"Beh, ha bracciali su entrambe le braccia. Un sacco di bracciali sottili. E credo che abbia anche delle collane".
"Non credo che sia venuta qui. E' la sua ragazza? No, aspetta, ha detto che aveva diciotto anni... forse sua figlia?"
"Hey..."
"La sto prendendo in giro. Ma ha detto che ha diciotto anni, due trecce, e un sacco di bracciali e collane?"

Aveva una buona memoria. Probabilmente le derivava dal lavorare ad un cafe.

"Pare che rida parecchio, e sia sempre sorridente. Mi ha anche detto che è sbadata, ma le piace prendersi cura degli altri, ed è parecchio gentile".
"Hmmm... non è molto su cui lavorare".
"Già, suppongo di no". Era vero, probabilmente non sarebbe scoppiata a ridere come Fang aveva raccontato in un posto che non aveva mai visto prima. Ed era dubbio che si sarebbe messa ad accudire persone quando era lei ad avere bisogno di aiuto. Si era dimenticato di menzionare che piangeva parecchio, ma anche questo non sarebbe stato d'aiuto esattamente come il resto delle informazioni.
"Beh, se la vedi, puoi farmelo sapere? Anche se non posso permettere che lei lo venga a sapere".
"Che intende dire? Suona terribilmente sospetto".
"E' scappata di casa. Sarebbe pericoloso se scappasse troppo lontano, e i suoi genitori contano su di me per ritrovarla".

Lei gli lanciò uno sguardo sospettoso, ma poi scrollò le spalle.

"D'accordo allora. Se dovesse arrivare una ragazza che rispecchia quella descrizione, glielo farò sapere".
"Grazie, ti sono debitore"
"Se potesse scrivere qui come posso contattarti... ed ecco qui il suo pasto".

Il piatto ricolmo di cibo apparve davanti ai suoi occhi. Lei aveva continuato a lavorare per tutto il tempo in cui avevano parlato. Notevole.

"Non attirare attenzioni su di te, o ti guadagnerai un ceffone in testa. Molti di noi sono più forti di qualsiasi soldato", Rygdea udì una voce pronunciare queste parole. Non era possibile che qualcuno di loro fosse più forte di un soldato, ma non voleva creare problemi. Si domandò se dovesse portarsi dietro qualcosa di Fang. Avere con sé qualcosa di suo avrebbe reso più semplice entrare in contatto con la sua amica. Pensò di parlarne con Fang mentre si gustava il suo pasto.

Mangiare un piatto migliore di quanto si sarebbe aspettato fu la cosa migliore che gli capitò nell'intera giornata. Dopo aver lasciato il cafè fece un altro giro al centro commerciale, ma fu fatica sprecata.

"Vedo che non sei riuscito a trovarla", gli disse Fang quando fece ritorno sulla Lindblum. Sospirò, con ironica frustrazione.
"Hai una qualche idea di dove potrebbe essere? Un qualunque posto dove potrebbe essere andata?"
"Sì, ma ho già cercato lì".
"Naturalmente, giusto..."

Fang doveva essere in giro per la città in cerca della sua amica quando l'hanno rintracciata. Probabilmente aveva già cercato in tutti i posti in cui credeva di poterla trovare, e non aveva ottenuto alcun risultato. E si era lasciata prendere così tanto dal panico da non accorgersi che la stavano seguendo.

"Oh, hey!", disse Fang, dandosi un colpo sul ginocchio. "Potrebbe essere in una foresta, o vicino l'oceano, o qualcosa del genere".
"Perchè dici che potrebbe essere lì?"
"Per il cibo. Voglio dire, ha una Card, ma dubito che sappia usarla".

Rygdea la guardò, sconvolto all'idea di catturare pesci e intrappolare volatili da mangiare.

"E' così sconvolgente?"
"Beh, voglio dire, raggiungere l'oceano per catturare pesci..."
"Come fate a vivere senza sapere come procurarvi il cibo da soli?"

Sembrava che i l'Cie di Pulse non fossero solo fortunati, ma anche tosti.

"Le piace davvero cucinare, sai. Prepararsi da mangiare. Ma sforna dei piatti davvero terribili". Fang sorrise mentre si ricordava della sua amica. A Rygdea tornò alla mente il Sergente Farron che parlava di sua sorella. L'amica di Fang doveva essere come una sorella per lei.
"Quando la troveremo, dovrà offrirmi qualche piatto cucinato come su Pulse. Ma... senza esagerare con il sale".

Sembrava che il cibo su Cocoon fosse insapore per quelli di Pulse, e Fang riversava sempre grandi quantità di sale sul suo piatto.

"Le dirò di preparare cibo guasto", disse Fang, sorridendo. Poi chiese, "Perché stai con uno come Raines?"
"E tuperchè lo chiedi? Cerchi di carpire i miei segreti?"

Fang borbottò che era in parte vero.

"Non riesco a capirlo completamente. Non capisco a cosa sta pensando".
"Beh, è un uomo importante nel Sanctum. E considerando quanti uomini vivono al suo comando, sarebbe un problema se fosse così semplice da decifrare".
"E' davvero così importante?"

"Se non ti basta guardarlo per capire che tipo di uomo è", pensò Rygdea, "forse hai bisogno di una controllatina alla vista. Ma no", si rese poi conto, "non era quello che lei intendeva". Poteva capire che non si trattava di un uomo qualunque, se ne rendeva conto.

"Quindi è un... Generale Brigadiere, giusto? E tu sei un Capitano. Qual è la differenza?"
"Beh, un Capitano è soltanto un Ufficiale di compagnia. Un Brigadiere Generale è uno dei gradi più bassi tra i Generali. Tra i due c'è un altro grado di Ufficiale di campo. Al suo interno ci sono Colonnelli, Luogotenenti Colonnelli, e Luogotenenti Comandanti. Quindi c'è un divario piuttosto grande tra il suo grado e il mio".
"Non ho idea di quello che stai dicendo".
"Beh, diciamo soltanto che è uno dei più alti in grado".

Fang fece una smorfia. Rygdea pensò che era divertente, e decise di continuare.

"E dopo questi tre gradi ci sono gli Ufficiali militari, e ancora sotto ci sono gli Ufficiali senza incarico. Sergenti Maggiore, Sergenti, e Corporali..."
"Basta! Basta così. Mi stai facendo scoppiare la testa", disse Fang tenendosi la testa e sospirando. "L'esercito su Cocoon è complicato. Vi divertite a creare tutti questi gradi?"
"Beh, non lo chiamerei esattamente un divertimento..."

Fang non era mai stata desiderosa di parlare di Pulse, ma adesso lui sapeva che non avevano un esercito.

"Beh, è vero che queste rigide regole sui gradi sono una scocciatura".

Lo stesso Rygdea odiava le inflessibili regole dell'esercito, e una volta aveva tentato di lasciarlo. Si era iscritto all'accademia militare perché voleva pilotare un'aeronave. Dopo il diploma entrò a far parte dell'esercito, ma non perché volesse diventare un soldato. Se non lo avessero chiamato per pilotare un'aeronave, non ne sarebbe mai entrato a far parte.
Non ci volle molto prima che Raines lo invitasse a unirsi ai ranghi della Cavalleria. Sebbene non fosse molto più anziano, era già stato promosso al grado di Brigadiere Generale. Pensò che non doveva avere molto in comune con lui, un soldato mancato, e così ascoltò la sua richiesta con non molta attenzione.
Ma alla fine i loro discorsi si fecero seri, e lui non poté più ignorarli. I loro ideali coincidevano, e gli piaceva il fatto che Raines non li considerasse soltanto una teoria astratta. Rygdea pensò che finché fosse stato sotto gli ordini di quest'uomo, avrebbe avuto una ragione per rimanere nell'esercito...

"Anche se credi che sia una seccatura, resti comunque agli ordini di Raines? C'è qualcosa di lui che ti attrae?"

Non c'era alcun significato recondito dietro la domanda di Fang, ma gli sembrò pericoloso rispondere. Una risposta avrebbe rischiato di esporli troppo.

"Mi dispiace, ma non sono un uomo che fa affidamento sui suoi sentimenti".
"E allora su cosa fai affidamento?"
"Immagino... se qualcosa abbia senso o no".
"Quindi ha senso per te lavorare agli ordini di Raines?"
"Oh, e inoltre...", non sarebbe stato un problema scoprire una carta o due, "scommetto sempre sul favorito. Non combatto se non credo che arriverò alla vittoria".
"Capisco...", disse Fang, con uno strano sguardo negli occhi.
"Che cosa?"
"E' strano. Avrei pensato che tu fossi uno che si fida di più dei propri sentimenti".
"Credo tu mi abbia sopravvalutato".
"Credo di no. Pensavo fossi un idiota che si lascia sopraffare dai sentimenti".
"Beh, sono lieto che abbiamo chiarito questa incomprensione", disse Rygdea mentre abbandonava la stanza. Non poteva permettersi di cadere nella trappola di Fang.

Un momento prima c'era stato un annuncio da PSICOM. Stavano smontando i blocchi attorno Euride per lasciar tornare i turisti all'impianto. Troppe cose stavano accadendo, tutte insieme. Doveva trovare l'amica di Fang al più presto, prima che fosse caduta nelle mani di PSICOM.
Si affrettò verso il ponte.



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