Cos'è Episode Zero? Lasciamo che a spiegarcelo sia la stessa Square-Enix, che così lo presenta sul suo sito ufficiale. "Final Fantasy XIII Episode Zero - Promise" è un romanzo web costituito da una serie di episodi collegati alla trama principale proposta nel gioco, una potenziale aggiunta che dona profondità al filone narrativo generale. I racconti sono curati da Jun Eishima, scrittore di numerosi altri romanzi targati Square-Enix. Gli eventi raccontati da Episode Zero hanno luogo prima delle vicende di Final Fantasy XIII e contribuiscono ad arricchire il background ed il carattere dei suoi personaggi. Il romanzo è stato diffuso online, gratuitamente, dalla casa produttrice, ma esclusivamente in lingua giapponese; in queste pagine vi offro una traduzione in lingua italiana da me realizzata (da non pubblicare altrove senza aver prima chiesto).



Episode Zero - Search - Capitolo 4

[Attenzione: questo capitolo contiene spoiler sul gioco]

Fang non avrebbe mai immaginato che qualcosa di così secondario come l'assenza di finestre l'avrebbe potuta rendere così nervosa, e si ritrovò a camminare avanti e indietro lungo la piccola stanza.
Ma non era questo il motivo per cui si sentiva così nervosa. Erano passati due giorni da quando era arrivata lì, e quattro dagli eventi di Euride. Ma non c'era ancora alcuna traccia di Vanille. Oggi Rygdea era andato a Bodhum per cercarla, ma questo era solo servito a rendere Fang ancora più nervosa. Nè Rygdea nè Raines, nessuno eccetto lei sapeva quanto poco tempo Vanille avesse a disposizione. E mentre era lì a non far nulla, il marchio di Vanille stava mutando. Doveva ritrovare i ricordi e completare il loro Focus prima che fosse troppo tardi.
Non voleva essere catturata dall'esercito, per cui aveva accettato di restare sulla Lindblum. Ma così stava sprecando del tempo che non poteva permettersi.
Poteva essere pericoloso là fuori, o folle uscire in mezzo a tutti quei soldati, ma era pur sempre meglio che aspettare lì senza far nulla. Fang aprì la porta lentamente, e sbirciò nel corridoio esterno.
Non c'erano molte persone nella hall a quest'ora del giorno. La maggior parte dei soldati era nella propria postazione, il resto di loro dormiva. Il giorno precedente si era annoiata e aveva lasciato la stanza, ma si era smarrita ben presto. Aveva pensato di cercare qualcuno e chiedere dove fosse la sua stanza, ma non riuscì a trovare nessuno. Dopo un'ora di vagabondaggio lungo la nave, finalmente riuscì a ritrovare la via per la sua stanza.
Non c'era nessuno nel corridoio, proprio come aveva immaginato. Fang si mise a correre. Aveva in mente di trovare la piccola nave con cui l'avevano portata lì, e scappare con quella. Non sapeva come utilizzarla, ma la sua speranza era che funzionasse come l'airbike. Tutto quel che avrebbe dovuto fare era saltare a bordo, e sarebbe riuscita in qualche modo a farla funzionare.
Ma nonostante avesse corso in tutte le direzioni, dell'aeronave non vi era alcuna traccia. Ogni direzione in cui si muoveva si rivelava un vicolo cieco.
Se avesse saputo che sarebbe finita così, avrebbe esplorato più a lungo la nave il giono prima. Avrebbe potuto dire a qualcuno che si stava annoiando, e li avrebbe convinti a farle fare un giro. Fatta eccezione per Rygdea, tutti gli altri credevano che lei fosse soltanto un ospite di Raines. Se lei lo avesse chiesto, probabilmente avrebbero acconsentito.

"Un altro fallimento...". Un altro vicolo cieco. Fang sospirò al muro di freddo metallo dinnanzi a lei.
"Fallimento per cosa?", una voce fredda disse alle sue spalle. Raines. "Sarebbe un problema se ti mettessi a curiosare qui intorno, sai, quindi abbiamo costruito delle barriere. Dovrai sbloccare tutte le porte vicino all'area catapulta per passare".

Sapevano che cosa aveva in mente, pensò Fang mentre si mordeva le labbra e lanciava un'occhiata a Raines.

"Gli aeroplani e le navi dell'esercito non sono così semplici da usare come una airbike civile. Non puoi semplicemente salire a bordo e sperare per il meglio. Anche se sei un l'Cie, non resterebbe granché di te a quella velocità".
"Capisco". Fang si guardò attorno velocemente. Non c'era nessuno. Se era l'unico lì, sicuramente c'era qualcosa che poteva fare...? Anche se non fosse riuscita a sconfiggerlo, forse c'era un modo di neutralizzarlo.
"C'è qualcosa che voglio mostrarti... no, che voglio che tu ascolti. Se vuoi combattere, fa pure, ma possiamo farlo dopo".
"Certo, vuoi soltanto guadagnare tempo finché non arriveranno i tuoi uomini. Ti aspetti che ci caschi?"

Raines scoppiò a ridere, scuotendo la testa. Sfoderò la spada, e la puntò contro di lei.

"Prendi questa. Se qualcuno dei miei uomini dovesse arrivare, potrai uccidermi, prendermi come ostaggio, tutto quel che vuoi".
"Cosa...", disse Fang, spiazzata dalla spada che lui le offriva. "Sei stupido!?"
"Oh sì, molto probabilmente", disse Raines tranquillo, voltandosi e facendole segno di seguirlo. Il desiderio di combattere la abbandonò. Impugnata saldamente la spada, lo seguì.

Era la stessa stanza di due giorni prima, quando le avevano avevano tolto le bende dopo aver lasciato la piccola aeronave. Ma, forse perché si era abituada a v ivere sulla nave, la scarsa altezza del soffitto non le sembrò più così strana.

"Allora? Che cosa vuoi che ascolti?"

Seduta su una sedia, Fang giocherellò con la spada. Non aveva alcuna intenzione di colpirlo alle spalle, ma non era certo intenzionata a lasciare la sua unica arma. Se lui avesse tentato qualcosa di strano, l'avrebbe usata.
Raines accese il dispositivo sulla sua scrivania, non dando alcuna spiegazione. Un forte crepitio uscì dalla macchina, prima che delle voci riempissero la stanza.

"Non pensa che sia prematuro abbattere le barricate attorno Euride?"
"Se le teniamo troppo a lungo, i cittadini inizieranno a preoccuparsi. E se questo dovesse accadere, avremmo nascosto l'esistenza degli l'Cie invano".

Due uomini parlavano, uno giovane e l'altro anziano. No... il primo probabilmente non era giovane, semplicemente più giovane dell'altro.

"Che cosa... è questo?", disse Fang. Raines portò il dito alle labbra e le fece segno di ascoltare. L'uomo più giovane continuò.
"Potremmo almeno continuare le nostre indagini finché non avremo catturato il l'Cie..."
"Stanno già circolando voci secondo cui quanto accaduto ad Euride non è stato un incidente. Se continuiamo con le barricate e le indagini, queste voci non faranno che crescere".

La voce di una donna lo interruppe. Era la stessa donna con cui Raines aveva parlato due giorni fa.

"Se sono le notizie a preoccuparti, c'è un modo per manipolarle"
"E per manipolarle intendi che la gente ascolterà solo quel che vuole sentire? Che popolo folle".

Chi era quest'uomo anziano? Poteva immaginare che fosse qualcuno di alto rango, ma chi pensava di essere per guardare dall'alto le persone in questo modo?

"E' il rappresentante del Sanctum, Galenth Dysley. Gli altri due sono il Luogotenente Rosch e Nabaat di PSICOM".

Fang ricordava, il nome della donna era Nabaat.

"Ma ho appena ricevuto un rimprovero dal fal'Cie Eden. Ci hanno detto di non nascondere la verità alla gente. Sembra che il fal'Cie fosse scontento di quel che stessi facendo, anche se era per il bene della popolazione".
"Il fal'Cie Eden ha detto...?"
"Sì, ci hanno detto di togliere la barricata e fermare l'indagine. Vogliono che la vita degli abitanti torni alla normalità".
"E' follia! Ci sono degli l'Cie in fuga lì, di cui non siamo riusciti a trovare alcuna traccia, men che meno catturarli. Se li lasciamo perdere potrebbero spostarsi e distruggere qualcos'altro!"
"Concordo, ma non sono altro che un portavoce dei fal'Cie. Non posso contraddire i loro ordini".

Si udì un bip, e la conversazione si interruppe d'improvviso, proprio come era iniziata.

"Il nostro infiltrato la stava registrando".

Questo spiegava perchè il suono fosse così strano. Un microfono nascosto. Tuttavia, anche se le aveva detto che erano fazioni antagoniste, non pensava che si sarebbe spinto fino a registrare le loro conversazioni. Sembrava che la rivalità tra PSICOM e la Cavalleria di Raines fosse più profonda di quanto avesse immaginato.

"Questo è il vero Cocoon, un luogo in cui il primarca del Sanctum guarda al popolo come se fossero delle pecore".
"Primarca? Era l'uomo anziano? E' così importante?"
Raines annuì, come se il pensiero lo facesse soffrire. "La persona con più potere su Coccon fa solo ciò che i fal'Cie gli ordinano. Finché la gente di Cocoon rimane sotto il regime del Sanctum, non sono altro che bestiame per i fal'Cie".
"E perchè mi hai fatto ascoltare tutto ciò? Vuoi che dica "Oh, mi spiace"?"
Lui ignorò il suo commento sarcastico, e continuò: "Dici di aver perso la memoria, ma c'è un solo Focus che un l'Cie di Pulse possa dover completare su Cocoon: sconfiggere i fal'Cie di Coccon".
"Potrebbe anche essere distruggere l'intera Cocoon".
"Credi sia così? Se così fosse, quale sarebbe il senso di farti risvegliare su Cocoon?"

Era vero, anche lei aveva pensato che fosse strano che si fossero risvegliate qui. E con il fal'Cie Anima. Le aveva fatto pensare che forse il suo Focus non fosse distruggere Cocoon, ma eliminare il suo nucleo.

"Ti renderai conto che tutto torna, se lo consideri in questo modo. Il che deve significare che tu hai il potere di distruggere i fal'Cie. Ed è un potere che vogliamo per noi".

Il potere di distruggere i fal'Cie? Intendeva che voleva il potere di distruggere i fal'Cie di Cocoon?

"Ti prego, vorrei chiederti di prestarci quel potere".
"Vuoi che distrugga i fal'Cie di Coccon? Non sei un soldato di Cocoon?"
"Non voglio fermarmi al solo fal'Cie Eden, voglio distruggere anche quel governo di marionette".

Fang aveva pensato che ci fosse solo una qualche rivalità tra PSICOM o Nabaat, ma sembrava che fosse molto più di questo. Andava contro non solo PSICOM, ma lo stesso Sanctum.

"Ma noi siamo tuoi nemici".
"Entrambi siamo nemici dei fal'Cie di Coccon. Possiamo essere stati nemici in origine, ma credo che riusciremo a formare un'alleanza in questa circostanza".

Gli occhi di Raines erano seri. Non era il tipo da scherzare su queste cose.
"Ti sta bene? Se ci presti il tuo potere, tradirai Cocoon".
"Farei qualunque cosa per raggiungere il mio obiettivo".

Adesso capiva. La ragione per cui Raines aveva faticato così tanto per aiutare il suo nemico era perché potesse affrontare un nemico ancora più potente.

"Vi ho detto che sono in cerca della mia amica. Prenderò una decisione solo dopo che l'avremo trovata".
"Capisco. Faremo il possibile per trovarla. Solo non voglio che tu compia azioni avventate".
"Vuoi che resti seduta e faccia la brava bambina? Per quanto ancora?". Adesso che sapeva qual era il suo scopo, adesso che lo aveva compreso, era disposta ad ascoltare.
"Come Dysley diceva, hanno rimosso le barricate e fermato le indagini. PSICOM resterà nella città per qualche giorno ancora, ma la sicurezza non sarà così rigida". Alzò tre dita. "Aspetta altri tre giorni".
"Cosa accadrà tra tre giorni?"

Lui le parlò del festival dei fuochi d'artificio. "Giusto", pensò Fang, "ne avevamo sentito parlare in città. Era un grosso festival che attirava gente da tutta Cocoon con il suo spettacolo di fuochi d'artificio".

"Nel giorno del festival le forze di sicurezza pattuglieranno la zona. Anche PSICOM sarà lì, ma non potrà fare nulla. Riuscirai a mescolarti tra i turisti senza dare nell'occhio".

"Vanille riuscirà a cavarsela per tre giorni", pensò Fang, annuendo.

"Starò qui fino al festival. Solo una cosa...".
"Una cosa?"
"Non ho ancora deciso se aiutarvi o meno".

Se il loro Focus era distruggere i fal'Cie di Cocoon, sarebbe stato un vantaggio per loro unirsi alle forze armate di Raines. Se non lo era, avrebbero solo sprecato tempo prezioso. Il marchio di Vanille era ancora attivo, per cui ogni secondo era importante. Non avrebbero regalato questi istanti al nemico. Finché la sua memoria non sarebbe ritornata, non avrebbe preso una decisione.

"Va bene. Aspetterò finché non avrai ritrovato la tua amica, dopodiché potrai darmi la tua risposta".

Anche se avessero trovato Vanille, non sarebbe stata in grado di dargli una risposta finché non avesse recuperato i suoi ricordi. Ma non aveva certo intenzione di dirlo a Raines.



    La Strategia contiene un errore? Segnalalo qui.