Cos'è Episode Zero? Lasciamo che a spiegarcelo sia la stessa Square-Enix, che così lo presenta sul suo sito ufficiale. "Final Fantasy XIII Episode Zero - Promise" è un romanzo web costituito da una serie di episodi collegati alla trama principale proposta nel gioco, una potenziale aggiunta che dona profondità al filone narrativo generale. I racconti sono curati da Jun Eishima, scrittore di numerosi altri romanzi targati Square-Enix. Gli eventi raccontati da Episode Zero hanno luogo prima delle vicende di Final Fantasy XIII e contribuiscono ad arricchire il background ed il carattere dei suoi personaggi. Il romanzo è stato diffuso online, gratuitamente, dalla casa produttrice, ma esclusivamente in lingua giapponese; in queste pagine vi offro una traduzione in lingua italiana da me realizzata (da non pubblicare altrove senza aver prima chiesto).



Episode Zero - Search - Capitolo 5

[Attenzione: questo capitolo contiene spoiler sul gioco]

La ricerca di Vanille continuò, ma Rygdea fece ritorno a mani vuote. Prima che Fang se ne rendesse conto erano già passati due giorni, ed il festival stava per iniziare.
Aveva ancora difficoltà con la propria memoria. Aveva provato a ricordare eventi della sua infanzia, o il nome delle persone che conosceva... ma la sua mente rimaneva vuota come non mai.
Come promesso, Raines la condusse in superficie. Fang ricevette un piccolo comunicatore wireless, così che fossero in grado di contattarla in caso di necessità. Le diedero anche un dispositivo di "trasporto" che le avrebbe permesso di recuperare velocemente la propria arma.
"Grazie", pensò Fang. Anche se nessuno di loro aveva davvero guadagnato nulla dal loro "patto", si sentiva comunque in debito con Rygdea.
Il tempio fu il primo luogo che visitò. Rygdea non aveva detto nulla sul tempio. Il che probabilment significava che nè lui nè nessun altro sapeva come entrare al suo interno. Visto che avevano cercato in ogni altro luogo senza riuscire a scovare Vanille, era probabile che si fosse nascosta lì dentro.
Solo pochi giorni erano passati da quando avevano lasciato il tempo, ma il suo interno le sembrò subto confortevole e familiare. In quel mondo interamente straniero era il suo legame con la sua casa.
Guardandosi attorno Fang vide i vestiti da sacerdote su cui si erano addormentate sparsi alla rinfusa sul pavimento. Vanille era già stata lì, ma adesso non c'era alcuna sua traccia. Era possibile che si fossero mancate di poco.
Scorse l'arma di Vanille. Fang si preoccupò che Vanille stesse girovagando disarmata. Doveva averla lasciata lì per non attrarre attenzioni su di sé. Sfortunatamente, a differenza di quando si erano svegliate per la prima volta, la città era pericolosa adesso, con soldati ovunque.
Fang fece il giro ancora una volta, per ogni evenienza, prima di tornare all'esterno. Nel caso in cui Vanille fosse ritornata, raccolse i vestiti sul pavimento e li ripiegò per bene, come un segno del fatto che Fang era ritornata lì.
Se solo il fal'Cie Anima le avesse detto qualcosa. Se Vanille fosse o meno ritornata lì, o dove fosse andata. Quell'uomo anziano aveva detto che i fal'Cie si erano "arrabbiati" con lui. Era possibile che i fal'Cie di Cocoon avessero un modo per comunicare con la gente. Una cosa del genere non sarebbe mai accaduta con i fal'Cie di Grand Pulse.
"Anche se scommetto che sarebbe piuttosto fastidioso se parlassero", pensò ad alta voce. Probabilmente non avrebbero fatto altro che impartire ordini senza ascoltare ragioni. E' il modo di essere dei fal'Cie.
"Alla fine, puoi contare solo su te stessa", meditò.

Fang camminò lungo la spiaggia su cui avevano pescato, e all'interno dei boschi in cui avevano programmato di andare a caccia. Quando ritornò in città, era già sera. Fang curiosò lungo il campo in cui avevano rubato degli ortaggi, ma Vanille non era neanche lì.
"E non c'è ancora nessuno a sorvegliare questo posto". Fang guarò i campi privi di recinzioni e trappole, e rise. Tuttavia, e probabilmente solo perché era stata qui troppo a lungo, persino questo campo le sembrò bellissimo adesso. Si accovacciò e mise le mani sul terreno. Forse Vanille era venuta qui e aveva fatto lo stesso. Sapeva che lo aveva fatto.

"Ma non posso aspettarla qui...". Fang battè le mani per sbarazzarsi della terra, e si alzò. Poi notò qualcosa che era caduta sul terreno. Era il dispositivo wireless. Si era completamente dimenticata della sua esistenza.
Quando lo raccolse, notò una luce che lampeggiava. Sembrava che qualcuno avesse provato a contattarla.
"Come funziona questo coso...", giocherellò con il dispositivo come aveva fatto con l'airbike, provando a farlo funzionare, quando d'improvviso si collegò. Sembrava che avesse un dono con questo genere di cose.

"Dove sei stata!?", Rygdea le urlò quando lei lo appoggiò all'orecchio. "Perchè continui ad ignorarmi?"
"Scusa, mi sono dimenticata di avere questo coso".
"Non riesco a crederci...", lo sentì sospirare.
"Hey, non sono abituata a robacce del genere".
"Va bene, quello che è. Avevo bisogno di dirti che PSICOM è nelle Vestigia".
"Vestigia?". Poi si ricordò: qui chiamavano il tempio "Vestigia di Bodhum".
"Sembra che stiano conducendo un'indagine".
"Ma perché?", era difficile parlare senza che le tremasse la voce. "Che cosa stanno cercando?"
"Non conosco i dettagli. Abbiamo solo ricevuto questa comunicazione. Ma so che usano mostri miliari. Non solo i Tsevelk che usano per le ricerche, ma anche i Gebalt per la caccia".

Fang non conosceva la differenza tra questi mostri, ma intuì dal modo in cui Rygdea ne parlava che non era una cosa normale.

"Hanno persino dispiegato soldati corazzati. Non avvicinarti a loro. Non sono un nemico che puoi affrontare da sola".

Quando Fang aveva fatto ritorno al tempio non aveva visto alcuna traccia di soldati, o di nessun altro. Forse li aveva appena mancati.

"In ogni caso, l'hai trovata?"
"Se l'avessi trovata, sarei già rientrata".
"Capisco. Beh, ad ogni modo, sarebbe meglio se ti nascondessi nella folla in modo che non possano individuarti. Oh, aspetta un attimo...".

La sua voce si fermò. Doveva aver ricevuto un'altra chiamata. Ma non la lasciò aspettare a lungo.

"Non avvicinarti alla base delle forze di sicurezza", le disse quando tornò in linea. "Abbiamo appena ricevuto un video dal sistema di sicurezza. C'è una flotta di aeronavi diretta lì a tutta velocità, non è una semplice indagine".
"Starò attenta", replicò Fang, spegnendo il dispositivo e correndo in direzione del tempio. Si fidava di Rygdea, ma se Vanille fosse ritornata lì si sarebbe trovata nei guai.

Ma quando giunse nei pressi del tempio, capì che Rygdea aveva ragione. Il tempio era circondato da veicoli dell'esercito. Era come se l'esterno del tempio fosse circondato da uno sciame di insetti. Per quanto odiasse ammetterlo, non avrebbe avuto alcuna chance contro di loro. Poteva dimenticarsi di aiutare Vanille, se non fosse riuscita nemmeno ad entrare nel tempio.
Era anche possibile che non fosse la prima volta che i soldati erano entrati nel tempio. Era possibile che fossero entrati senza che Rygdea e i suoi uomini se ne rendessero conto? Questo spiegherebbe perché Vanille non era all'interno del tempio. Aveva visto i soldati ed era fuggita, lasciando lì la propria arma. "Doveva essere così", Fang disse a sé stessa, "il che significava che Vanille non si trovava lì. Devo credere che sia così per il momento, e cercare altrove...".
Stava calando la notte. Presto sarebbe stato troppo buio per cercarla. Fang si diresse rapidamente verso il centro commerciale.

"Non è affatto buio".
Sia il centro commerciale che la spiaggia erano illuminati a giorno, e piene di persone. I fuochi d'artificio splendevano nel cielo, illuminando l'intera città.
Scintille esplodevano nel cielo, illuminando i volti attorno a lei. Fang pensò che quelle luci l'avrebbero aiutata a cercare Vanille, se era lì. Ma non c'era.
Fang aveva raggiunto ogni angolo del contro commerciale. Era andata alla macchina automatica in cui avevano comprato la bibita con la sua Card, e alla bottega in cui avevano ricevuto una mappa, ovunque le due fossero andate insieme. Ma nessuna traccia di Vanille.
C'erano così tante persone. Quando erano arrivate, dopo il loro risveglio, non era riuscita a capire da dove arrivasse tutta la gente presente. Ma stasera il centro commerciale era ancora più affollato di prima. Il che tornava comodo se ci si voleva nascondere, ma rendeva impossibile trovare qualcuno.
Stanca di camminare, Fang andò a riposare nel cafè sulla spiaggia. Si rese conto che si trattava dello stesso cafè di cui Rygdea le aveva parlato, quando vide la donna miscelare i drinks dietro il bancone. Rygdea le aveva detto che era una persona a posto.

"Benvenuta! Lo sgabello del bar va bene?", sorrise. Sì, aveva menzionato quanto fosse amichevole. Fang annuì, rilassandosi. Si era stancata più di quanto aveva pensato. Non riposava da mezzogiorno, per cui non c'era da sorprendersi.
"Cosa ti porto?"
"Un drink... qualcosa di molto dolce".

Lei annuì e afferrò un bicchiere.

"Sembri piuttosto stanca".
"Sì, immagino di sì".
"Sei andata a fare compere? Hai trovato qualcosa di bello?"

Per quanto strano potesse sembrare, a Fang non parve insolito che la donna le ponesse queste domande. Forse era perchè aveva pressappoco la stessa età di Vanille. Fang pensò al sorriso di Vanille.

"In realtà sto cercando qualcuno".
"Oh, si è perso? E' il festival dei fuochi d'artificio, cose del genere capitano. Una tua amica?"
"Sì".
"Che aspetto ha?"

Fang stava per rispondere, quando la donna chiamò qualcuno alle sue spalle.

"Sei in ritardo. Ha detto che ti avrebbe aspettato al solito posto".

L'uomo con cui stava parlando era alto ed impostato. Fang si domandò se era un avventore abituale. Lui si voltò e uscì rapidamente, per cui lei non riuscì a guardarlo in viso, solo l'impressione delle maniche sfilacciate della lunga giacca e i guanti di spessa pelle le rimasero impressi in mente. Lo facevano sembrare accaldato e sudato, piuttosto che un tipo duro.

"Mi spiace di averti interrotto. Che stavi dicendo?".

Posò il drink di fronte a lei. Fang bevve un sorrso, ed era dolce come aveva sperato. La bevanda ghiacciata che le scivolò in gola sembrava buona. Tutti i drinks che aveva assaggiato su Cocoon le erano parsi troppo annacquati per i suoi gusti, ma questo era buono. Per quanto un po' annacquato. Come Rygdea le aveva detto, doveva essere un buon ristorante secondo gli standards di Cocoon.
Fang afferrò qualche fetta di frutta che era stata posta sul bancone e vi diede un morso. Insapore.

"Quindi, questa ragazza che stai cercando. Puoi descriverla?"
"Direi che ha più o meno la tua... no, forse un po' più giovane di te. E' una tipa paurosa, ma curiosa di tutto. E' spensierata e ingenua, ma gentile verso tutti, e ride tanto...".
"E' carina?"
"Sì, ma è una piagnucolona". La donna era una buona ascoltatrice, per cui Fang continuò. "Quando è da sola o è preoccupata, piange sempre. Ma se le accarezzo la testa si dimentica di tutto in un istante. E' fatta così...".
"Capisco... beh, spero che tu riesca a trovarla presto in modo da poterla accarezzare la testa".
"Già...", disse Fang, annuendo. Vanille non era l'unica a sentirsi sola e preoccupata, pensò, sorprendendo sé stessa.
"Hai già espresso un desiderio con i fuochi d'artificio?"
"Desiderio?"
"Non lo sai? C'è una leggenda secondo cui i fuochi di Bodhum possono realizzare i desideri".
"Ho... sentito questa storia, ma...", ne aveva già sentito parlare diverse volte.
"Ma?"

Fang non sapeva se i fuochi di artificio di Cocoon avrebbero voluto realizzare il suo desiderio.

"No, lascia stare".
"Beh, se non hai ancora espresso un desiderio, perché non desideri di poterla ritrovare? Oppure che lei non pianga più?".

Fang si mostrò d'accordo, e si alzò. Si era trattenuta più a lungo di quanto avesse programmato.

"Se non l'avrai ancora tornata, torna qui. Ti farò sapere se abbiamo visto qualcuno che le somiglia".
"Ok, grazie".

Dopo aver pagato con la sua Card, Fang uscì all'esterno. L'interno del cafè era affollato, ma l'esterno era persino peggio.

"E' come cercare un granello di sabbia nel deserto...". Sospirò e guardò in alto, verso il cielo. O forse era come cercare di catturare con le mani le scintille che illuminavano il clielo. Unì le sue dita. Su Grand Pulse era un segno di preghiera, ma la gente di Cocoon non avrebbe capito che cosa stesse facendo. Anche Vanille stava guardando il cielo?
Mentre formulava questo pensiero, il dispositivo senza fili iniziò a vibrare. Era Rygdea. Sperò che la stesse chiamando per dirle che l'aveva trovato, ma no, il suo tono era pressante.

"Dove sei?"
"Sono di fronte al cafè di cui mi hai parlato"
"D'accordo. Torna al punto d'incontro. Ti passiamo a prendere lì".

Avevano programmato di farla ritornare sulla Lindblum solo se avessero trovato Vanille oppure dopo che i fuochi d'artificio fossero terminati. Ma dal tono della sua voce poteva intuire che non si trattava di buone notizie.

"Che cosa è successo?"
"Qualcosa di terribile. Ti diremo di più quando avrai fatto ritorno".

Fang disse di aver capito, e spense il dispositivo. Aveva un brutto presentimento.



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