Come ben sappiamo, storia e sviluppo di Final Fantasy XV sono parecchio articolati, essendosi snodati lungo un intero decennio. Originariamente nota come Final Fantasy Versus XIII, la storia di Noctis e Stella ci è stata presentata come parte integrante della Fabula Nova Crystallis, una mitologia tanto ricca e affascinante da essere in grado di reggere non uno ma ben tre capitoli Final Fantasy. Ad approfondire ciascuno un aspetto diverso della Fabula avrebbero infatti pensato Final Fantasy XIII, Final Fantasy Versus XIII e Final Fantasy Agito XIII.


Final Fantasy Versus XIII - Noctis e Stella


Le cose, poi, andarono in modo assai differente. Agito XIII venne originariamente accantonato, trasformandosi in Final Fantasy Type-0 per PSP, per poi risorgere come titolo mobile nuovamente sotto l'insegna di "Agito". Il Versus XIII, invece, ha subito una ancora più profonda metamorfosi, divenendo un titolo numerato principale della saga sotto la nuova direzione di Hajime Tabata.

Nei mesi successivi all'annuncio di Final Fantasy XV ci si è interrogati sulla sua appartenenza o meno alla Fabula, e in un primo momento sembrò prevalere la risposta positiva. Lo stesso Tabata aveva dichiarato di aver mantenuto "le basi fondanti" del Versus XIII, nonostante i necessari e profondi cambiamenti apportati al gioco, e il misterioso potere di Noctis venne inizialmente ricondotto agli "occhi della divina Etro". Anche nei primi trailer di Kingsglaive Final Fantasy XV faceva capolino il quadro della dea Etro, identico a quello mostrato anni prima nelle primissime immagini del Versus.


Kingsglaive Final Fantasy XV: la dea Etro


Poi, con l'accumularsi di notizie e informazioni su FFXV, dalla magia dei Lucii al ruolo delle Invocazioni nella creazione di Eos, iniziò a delinearsi la conclusione opposta.

Per onor di precisione, Tabata lo aveva già lasciato intendere diversi mesi fa, nel corso di alcune interviste, ma a ridosso del release del gioco arriva la conferma definitiva: Final Fantasy XV non fa parte della Fabula Nova Crystallis. In quanto titolo numerato della saga Final Fantasy, si regge su una propria lore, su una mitologia tutta sua che possiamo leggere nella pagina dedicata alla "Storia di Eos". A riguardo Tabata ha dichiarato:


Non abbiamo dato molta importanza alla Fabula Nova Crystallis durante lo sviluppo di Final Fantasy XV, principalmente perché i mondi di Final Fantasy XIII e e di Final Fantasy XV sono del tutto diversi. E credo che da ogni episodio Final Fantasy i giocatori si aspettino storie che possano essere comprese ed apprezzate in sé e per sé, senz fare riferimento a background o conoscenze esterne. Quindi mantenere il mito della Fabula da FFXIII a FFXV non sarebbe stata una buona idea.


Ecco qual era l'originaria mitologia prevista anche per FFXV, la Fabula Nova Crystallis.


Tanto tempo fa, un dio dominava il mondo. Il suo nome era Bhunivelze.
Bhunivelze sconfisse sua madre, la dea Muin, e prese il controllo del mondo.
Muin scomparve nel mondo non visto --il mondo invisibile.
Bhunivelze era un dio con molti problemi.
Il mondo, era certo, era destinato a morire.
Pensò che fosse una maledizione lanciata sul mondo da sua madre Muin.
Bhunivelze sapeva che doveva distruggerla.
Per farlo, doveva cercare la porta. La porta verso il mondo invisibile in cui sua madre aspettava.
Con la sola forza della sua volontà, creò il primo fal'Cie.
Prima, creò il fal'Cie Pulse.



Il compito che gli affidò fu di aprire il mondo, e cercare la porta verso Muin.
Poi, creò il fal'Cie Etro.
Ma fu un errore. Inconsapevolmente, la creò a perfetta immagine di Muin.
Bhunivelze ebbe timore di lei, e non donò ad Etro alcun potere.



Invece, creò il fal'Cie Lindzei.
Il compito che gli affidò fu proteggere Bhunivelze da tutti coloro che volessero distruggerlo.
Bhunivelze affidò a Lindzei un compito speciale. Svegliarlo quando sarebbe giunto il tempo.
Poi si trasformò in Cristallo, e cadde in un sonno senza fine.
Pulse desiderava espandere il mondo, così creò numerosi fal'Cie ed l'Cie.
Lindzei desiderava proteggere il mondo, così creò numerosi fal'Cie ed l'Cie.
Ma Etro era senza poteri, e non poté fare nulla da sola.
Sola, pensò a sua madre, di cui aveva le sembianze.
Etro strappò il suo corpo, lasciando che il suo sangue scorresse sul terreno, e scomparve dal mondo visibile.
Da quel sangue, strappato dal suo corpo, sgorgò la razza umana.



Creature nate solo per morire.
La distruzione del mondo visibile non era una maledizione, solo il destino.
Il mondo era diviso in due metà, quella visibile e quella invisibile.
Se l'equilibrio tra i due fosse stato distrutto, lo stesso mondo sarebbe stato distrutto.
La dea Muin non poteva far nulla per impedirlo.
Era stata inghiottita nel caos del mondo invisibile.
Proprio prima del suo ultimo istante di vita, Etro arrivò al suo fianco.
Muin disse ad Etro che avrebbe dovuto proteggere l'equilibrio del mondo, prima che scivolasse per sempre nel caos.



Ma Etro era stolta, e non conosceva il significato delle parole di Muin.
Etro era sola, ma provò affetto per questi umani nati solo per morire.
Poiché essi morivano, lei sorrise, e donò loro il caos.
Il caos che Etro donò loro, gli umani lo chiamarono "cuore".
I loro cuori divennero il loro potere, ma gli umani non lo sapevano ancora.
Presto, chiamarono Pulse "il sovrano onnipotente". Lindzei lo chiamarono "il protettore", ed Etro... Etro la chiamarono "morte".
Gli umani vissero sul mondo, custodendo il caos dentro di sé.
Poiché tenevano il caos così vicino, il mondo si trovò nuovamente in equilibrio.
E Bhunivelze continuò a dormire. Un Cristallo.
Fino alla fine dei tempi...



Mitologia della Fabula Nova Crystallis



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