"Più avanti troverai qualcosa di cui avrai bisogno. Ma per ottenerlo perderai qualcosa che ti è caro".

Attraverso queste enigmatiche parole, pronunciate da una misteriosa figura rivolgendosi a Sora, inizierà Kingdom Hearts: Chain of Memories, secondo capitolo della celebre saga Kingdom Hearts. Il gioco riprende istantaneamente la fine del primo capitolo: il trio composto da Sora, Paperino e Pippo, infatti, dovrà seguire l'impacciata figura di Pluto, il quale reca, nella sua bocca, una lettera con sopra stampato il simbolo caratteristico di Topolino. Nella disperata ricerca del buffo cane, durante la notte, Sora si imbatterà in una losca figura incappucciata, che farà percepire al protagonista la sua volontà di essere seguito, fino ad arrivare al Castello dell'Oblio, nel quale si svolge l'intera andatura della trama.
Si può certamente notare come vi sia stata una scelta volontaria, da parte dei creatori della saga, di portare la trama a nuovi orizzonti, passando da un carattere semplice e giocoso ad uno più oscuro e cupo. Dimostrazione di ciò è la stessa figura incappucciata, che sin da subito emana un alone di mistero e intrigo, che coinvolgerà l'intera storia. Fulcro centrale del capitolo è l'enorme Castello dell'Oblio, che dovrà essere scalato fino all'ultimo livello dal trio protagonista, piano dopo piano. Ognuno di questi sarà associato ad un ricordo appartenente a Sora, e riguardante i diversi mondi da lui visitati. "Ricordi" può essere un'altra parola chiave per Kingdom Hearts: Chain of Memories, come già predice lo stesso nome. Infatti, Sora dovrà confrontarsi con i suoi ricordi durante il viaggio nel castello, viaggio che non sarà soltanto un itinerario in senso fisico, inteso come spostamento da un piano all'altro, ma anche un viaggio mentale, nel quale il giovane protagonista dovrà accertare e sfidare i suoi stessi ricordi. Figure centrali sono, ovviamente, "gli incappucciati", che in certi casi aiuteranno Sora, mentre in altri gli saranno d'ostacolo. E' sempre meglio non soffermarsi troppo sulla trama, affinché non si rischi un'esagerata spiegazione che può, in certi casi, rovinare la sorpresa, o comunque il piacere di godersi una buona storia.



Colosso importante da prendere in considerazione è certamente il gameplay, la vera novità di questo capitolo. Esso si basa principalmente sulle Carte. Sì, proprio su Carte, che verranno donate a Sora da un Incappucciato, e che avranno un ruolo fondamentale sia per quanto riguarda la trama (le variazioni di mondi etc.), sia per quanto riguarda i combattimenti, i quali non avverranno più con la semplice pressione ripetuta del tasto X, come accadeva invece in Kingdom Hearts 1. Gli scontri ci vedranno confrontarci sempre contro degli Heartless - nemici già presentati nel precedente capitolo - in una schermata a parte a cui accederemo non appena toccheremo un avversario nella mappa principale del mondo. Le Carte sono il vero strumento di battaglia, e si differenziano per valore e tipologia. Esistono, infatti, diverse classi di carte: Keyblade, Magie e Oggetti. Ognuna di esse possiede un valore, che varia da 0 a 9. Tutte le carte verranno poi raccolte in un mazzo, che potrà poi essere modificato e personalizzato dal giocatore come si vuole, in base alle diverse occasioni e necessità. Allo stesso modo, anche i nemici possiedono un loro mazzo e delle carte, che utilizzeranno per attaccare il protagonista. Lo scontro avverrà proprio tra le diverse carte, fino ad azzerare gli HP del nemico. Si vuole evitare di dare un eccessiva spiegazione riguardante il sistema di combattimento poiché esiste già una sezione del sito che tratta questo argomento: Sistema di Combattimento.



Le carte, come già accennato precedentemente, svolgeranno una funzione chiave non soltanto negli scontri, ma anche nella trama, e più precisamente nell'esplorazione dei diversi mondi, i quali non si differenziano di molto da quelli visti in Kingdom Hearts I. Infatti questi saranno divisi in piccole stanze, e queste, a loro volta, saranno circondate da delle mura. L'unica via di uscita per ogni stanza risiede in una porta, che potrà essere sbloccata soltanto con l'utilizzo della giusta quantità di Carte richieste. Durante l'esplorazione potremo infatti racimolare diverse carte, non inerenti al combattimento, ma aventi semplicemente lo scopo di aiutare Sora a sbloccare tutte le porte.
L'impostazione dei numerosi mondi, sfortunatamente, regala un punto negativo al gioco. Una volta visitati i primi mondi, ci si renderà immediatamente conto di come lo schema delle stanze sia pressochè identico, e di come Sora debba perciò limitarsi, al fine di continuare la trama, a raggiungere specifiche stanze nel mondo - per un totale di tre stanze ogni mondo - per poi procedere ad uno scontro contro un Boss, il quale - essendo gli stessi mondi dei ricordi - sarà anch'esso un ricordo del nostro protagonista, e presenterà dei punti in comune con i Boss presenti nel primo capitolo.
Regala, invece, un punto positivo la difficoltà del gioco stesso, che potrà apparire assai difficile se non si riesce a prendere la mano con il sistema del Mazzo e delle Carte.
Una volta completato l'intero gioco, si potrà accedere ad una nuova modalità, chiamata "Reverse/Rebirth", nella quale si potrà utilizzare un altro personaggio, non citato nella recensione per evitare spoiler. Anch'egli dovrà cimentarsi nell'esplorazione del Castello dell'Oblio, seguendo però un percorso differente da quello affrontato da Sora. La novità in questa modalità risiede tutta nel Sistema Mazzo, che non potrà essere personalizzato: in ogni mondo si avrà un mazzo prestabilito, impossibile da modificare. Questa caratteristica, però, rappresenta un'arma a doppio taglio: da un lato, la difficoltà aumenta, non potendo potenziare ulteriormente il proprio mazzo; dall'altro, si perde tutto il divertimento che risiedeva nel poter personalizzare il proprio mazzo.
La colonna sonora rimane invariata rispetto a quella già presentata in Kingdom Hearts 1, con l'aggiunta di 1-2 pezzi nuovi, collegabili alle nuove figure misteriose incappucciate. Da un punto di vista globale, "Kingdom Hearts: Chain of Memories" rappresenta sicuramente un passo avanti per la saga, mostrando una nuova linea di trama, più oscura e misteriosa, ed un nuovo gameplay, sicuramente più complesso rispetto al capitolo precedente, aggiungendo cosi ad un Action-RPG anche un po' di tattica di battaglia, ed incrementando quindi il valore stesso del gameplay. La longevità è elevata, ed infatti vi è un gran numero di mondi visitabili, a cui va aggiunta la modalità bonus Reverse/Rebirth, che aggiungerà diverse ore al giocato. Sicuramente un gioco da avere per i possessori del GBA, e da assimilare nel proprio reparto videoludico.



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