Boom.
Pochi giorni fa è stata annunciata la roadmap del secondo Season Pass contenente gli ultimi (?) DLC previsti per Final Fantasy XV. Ed ecco che, improvvisamente, si è riaperta una faida sanguinaria che all’uscita di Episode Ignis infiammò le idee, le fantasie e, purtroppo, anche gli animi degli appassionati.
Boom.
Stando alla parole usate in sede di presentazione, il concept dietro questi DLC è che ogni personaggio sfidi il proprio destino per realizzare il futuro ideale che aveva previsto. Parole misteriose. Le conseguenze che questo concept avrà sulla trama di gioco sono imprevedibili. Vedremo ulteriori finali? Vedremo come le scelte fatte da ogni singolo personaggio convergeranno in un unico grande finale? Ripassate tra poco più di un anno se volete avere le risposte.
La domanda che però scotta maggiormente è: Possiamo considerare questi finali “canonici” o no?
Non vi illudete. Non risponderò a questa domanda. Non lo farò principalmente per due motivi.
Primo. Riuscire a raccapezzarsi nei significati e nelle sfaccettature che la parola “canonico” ha o potrebbe avere nella mente delle persone è tutt’altro che semplice. Finale canonico significa “finale del gioco originale”? O possiamo intendere come canonico qualsiasi “finale reso pubblico sotto approvazione dell’autore”? Oppure ancora è canonico il “finale da tenere in maggiore considerazione”? Difficile riuscire a capirlo. Anche quando il director del gioco accenna alla “canonicità” di un finale piuttosto che dell’altro, i dubbi sull’effettiva idea che il termine giapponese usato rende e di come quest’ultima possa essere stata tradotta in italiano, suggeriscono estrema cautela.
Secondo. Quando si legge un articolo o si guarda un video contenente delle opinioni su una determinata faccenda, ritengo più opportuno che lo si faccia non con l’intento di scegliere quale ideologia seguire, quanto piuttosto di avere un quadro della situazione più completo possibile, al fine di farsi una propria opinione. Quindi… fate ricerche, pelandroni!
In ogni caso penso sia superfluo aggiungere semplicisticamente un’ulteriore voce al coro. Non è lo scopo di questo articolo.
Volevo piuttosto farvi partecipi del fastidioso prurito che ho provato leggendo e guardando contenuti che, invece di avere il mero e legittimo scopo di informare ed esprimere la propria opinione, venivano conditi da una bella dose di frecciatine, sottile derisione e traboccante desiderio di rivalsa nei confronti della “controparte”.
Si tratta solo della punta di un iceberg che nei mesi passati ha visto fiorire sui social offese personali, denigrazione e ipotesi di complotto come margherite in primavera. Una vera e propria guerra mediatica che, purtroppo, attira l’attenzione sull’asprezza del contrasto ideologico invece che sulle informazioni e la stupenda ma sempre più utopica bellezza derivante dall’avere una propria opinione sapendo però contemporaneamente rispettare l’opinione degli altri. Anche se ai propri occhi può sembrare irragionevole. Anche quando forse, in effetti, lo è.
Boom!
Certo, il mancato rispetto delle opinioni altrui esula dal mero discorso “canon/non canon”. Quando si tratta della propria passione per Final Fantasy o, più in generale, per ogni idea discussa, il web pullula di persone che definiscono stupida qualsiasi opinione che non sia la propria. E se voi non pensate che sia così, siete solo degli idioti.
Ma ciò che davvero mi infastidisce è che la voglia matta di dimostrare che “Avevo ragione!” supera in importanza gli scopi stessi del lavoro che si presenta al pubblico: informare ed esprimere i propri pensieri. E lo dico con grande rammarico. Perché quando apro Youtube, leggo un sito specializzato o seguo un gruppo sui social, mi piacerebbe leggere dibattiti costruttivi invece che assistere a battaglie verbali distruttive. Perché la passione dovrebbe unire e non dividere in fazioni. Il web ci permette di allargare esponenzialmente la nostra cerchia di azione; non è un vero peccato quando invece lo si usa soltanto per “litigare” con molte più persone?
Tu che stai leggendo, non trovi piacevole poterti esprimere senza essere preso di mira? Non trovi più logico che, di conseguenza, non dovresti prendere di mira coloro che esprimono un’idea diversa dalla tua?
Tu che crei contenuti, non credi sia più importante intrattenere i tuoi followers ponendo l’accento sui modi costruttivi e rispettosi, piuttosto che indispettirli o, peggio, infiammarli con il tuo desiderio di rivalsa?
Mi piacerebbe che ti facessi un autoesame e, se in qualche modo pensi di avere agito sopra le righe, a ragione o torto, sarebbe bello che facessi un passo indietro. Un cessato il fuoco.
Nessuno si aspetta che ripudi le tue opinioni. Semplicemente… riflettici. Prenditi il tuo tempo perché il modo in cui rispondi alle domande summenzionate qualifica la persona che sei, prima che la qualità dei tuoi contenuti. Se rispondi di sì, hai appena trovato un alleato. Se rispondi di no… che vuoi che ti dica? De gustibus…