Due mondi e un Destino
  ● Autore: Jin Kazama e Rinoa88

I


Rinoa stava correndo, anche se non poteva capacitarsi di dove fosse finita.
Poteva percepire una strana sensazione, come se qualcuno la stesse seguendo, così si guardava indietro timorosa. Era una terra sconfinata e deserta: il terreno era color ocra, arido e desolato finché occhio poteva vedere e il cielo era interamente coperto da nuvole cariche di pioggia che minacciava di scendere da un momento all’altro. Il vento era forte e la polvere sollevata dal terreno veleggiava nell’aria rendendo il luogo spettrale; la ragazza si protesse il viso con le mani.
All’improvviso, una voce la fece fermare. Una donna con la carnagione bianchissima, lunghi capelli biondi e occhi blu elettrico si stava avvicinando a lei. I suoi passi non sembravano toccare terra dalla grazia che ella possedeva e ciò la rendeva celestiale. Rinoa non riuscì a sostenere per tanto il suo sguardo. Voleva fuggire da lei, ma qualcosa la trattenne. I suoi occhi fissarono la terra, la sua mano si strinse di nuovo attorno all’anello di Squall finché con la coda dell’occhio, potè vedere che la donna si era fermata a poca distanza da lei.
<<Non temere.>>
Rinoa si scosse e la guardò, solo per un istante, nei suoi occhi blu. Cercò di chiedere che cosa succedesse, o chi fosse, ma la donna la precedette: <<Tu non mi hai mai visto.. un umano, anche se si tratta di una strega potente come te, non può incontrarci e parlare liberamente con noi, per quanto egli o ella lo voglia.>>
Detto questo si voltò dall’altra parte, Rinoa alzò lo sguardo e chiese: <<Chi sei?>>
<<Voi umani ci chiamate con molti nomi.. ma io..>> la donna si voltò. <<Sono la regina delle nevi e del ghiaccio. Lo sai, vero? Io sono Shiva.>>
<<Cosa?>> esclamò Rinoa facendo un passo indietro. <<Tu.. sei una G.F.? Ma..>>
<<Sei sorpresa, vedo..>> replicò Shiva girandosi di nuovo. <<La cosa non sorprende me, invece. è stato scritto, fin dall’inizio dei tempi.. che fossimo in due luoghi differenti, sia dello spazio che del tempo e a meno che siamo invocate da una persona prescelta, non possiamo mai coesistere in una sola. Il semplice motivo per cui tu e io stiamo parlando liberamente qui.. è perché siamo in un limbo. Di solito ci uniamo qui con voi sotto forma di Junction.. a voi è stato concesso di sapere in che modo noi possiamo allearci a voi.. ad altri è ancora occluso.>>
<<A chi? Tutti sanno che cosa sono le Junction, vero?>>
Shiva scosse la testa: <<Esistono altre dimensioni oltre la mia e la tua, con i loro propri abitanti.. di cui voi non siete ancora al corrente.. perché non è ancora giunto il momento in cui la prescelta si collegherà all’Antico.>>
<<Che intendi dire?>>
Shiva sorrise e sospirò: <<Vi sarà rivelato a tempo debito. Questo ora passa in secondo piano.. Ciò che dovete sapere è che quest’Antico è malvagio. E noi dobbiamo unirci in un’unica battaglia, la Grande Battaglia del nostro tempo, che finalmente sancirà la nostra alleanza ed estirperà colei che vuole dominare l’universo.>>
<<Una nuova strega?>>
<<Se così la potreste chiamare voi.. ora è solo una minaccia che deve essere fermata.>>
<<Voi quindi vorreste il nostro aiuto?>>
<<Rinoa.. fidatevi di noi. Unendo le nostre forze potremmo sconfiggerlo.. accettate?>>
<<Io.. non lo so.. non mi pronuncio, senza aver consultato gli altri.>>
<<Il tempo non aspetta. Ogni attimo che passa, è un attimo di pace svanita, sotto la minaccia del nemico. Comunque, capisco.. voi umani siete deboli. Vi darò del tempo, poi la prescelta unirà le dimensioni e non so che cosa potrà accadere, solo che sarà il momento..>> Shiva la guardò con sguardo penetrante e Rinoa si sentì trapassare da parte a parte. <<Della battaglia.>>
Rinoa riprese i sensi e si ritrovò sdraiata su una superficie soffice. Guardandosi intorno e sentendo un grande mal di testa si accorse che il suo corpo era caduto sul pavimento della sua stanza, che stava lasciando per recarsi a fare colazione in mensa con Shu. Esso era coperto di neve, le pareti della stanza erano parzialmente innevate, i vetri alle finestre sembravano pronti a rompersi da un momento all’altro perché quasi completamente ghiacciati. Il lampadario era un’enorme stalattite e tutti i mobili presenti erano coperti di neve. La ragazza si sentiva come se fosse appena caduta nel grande mare ghiacciato di Trabia: la brina copriva i suoi capelli, sulle spalle aveva la neve, sul fianco destro si era formato del ghiaccio. La giovane provò a scaldarsi strofinandosi le braccia e si alzò, nonostante si sentisse molto debole.
<<Che è successo? Credo di essere svenuta.. sì, mentre stavo andando alla porta e.. vuoi vedere che è opera di Shiva? Se fosse stato un sogno la mia stanza non sarebbe in queste condizioni.. oh, che stanchezza! Deve essere stato per lo sforzo.. aver fronteggiato una G.F. comporta notevole spreco di energie..>>, pensò la ragazza, senza credere che in effetti aveva pienamente ragione. <<O mio Hyne, ora che devo fare?>>, Rinoa si sentiva prendere dal panico all’idea di essere distante da Squall in un momento del genere. La ragazza guardò l’ora sulla sveglia e la sua espressione si fece ancora più tesa: <<è appena partito.>>
Si alzò. Squall in quei precisi istanti si trovava ad Esthar, per capeggiare l’esame dei cadetti. Dopo la guerra contro Artemisia aveva, se possibile, acquistato ancor più fama e onore nel Garden e Rinoa era molto orgogliosa di lui, anche se questo implicava che i momenti che avevano per stare insieme si riducevano all’osso, per i suoi continui impegni. Le uniche occasioni erano quelle in cui entrambi erano liberi: passeggiavano nel giardino o bevevano qualcosa in mensa, anche se in quel posto la cosa non era molto romantica, perché erano continuamente interrotti dalla voce di Zell che strillava “COME, SONO FINITI DI NUOVO!?!?"; e poi c’era sempre una miriade di cadetti che non appena avvistava Squall gli chiedeva di allenarli.
<<Lo so che si arrabbierà, ma è importante che lui sappia ciò che è successo.. chiederò a Nida di portare il Garden nel deserto di Esthar.. credo sia la cosa migliore...>>.
La ragazza si mosse lentamente e raggiunse la porta ghiacciata, che faticò ad aprire per la neve sul pavimento. Giunta nel corridoio, si sentì invadere da un piacevole calore. Chiuse gli occhi e trasse un profondo respiro, si tolse un po’ di neve di dosso e si incamminò verso destra, vide Irvine provenire dalla direzione opposta. I suoi sensi la stavano lasciando e si abbandonò alla stanchezza. Irvine si precipitò verso di lei e la sorresse.
<<Che bel modo di iniziare la giornata, trovando una bella fanciulla.. Rinoa, stai bene?>>
<<Scusa, Irvine.. si, sono solo stanca..>> disse lei sciogliendosi dalla presa del giovane.
<<Di niente dolcezza.. lo so che morite tutte all’idea di essere tra le mie braccia, ma così all’improvviso mi hai spaventato..>>
<<Piantala! Devo andare immediatamente da Nida.>>
<<Ma se vuoi compagnia sono disponibilissimo anch’io!>>
<<Guarda che lo dico io a Selphie che fai pensieri “impuri"!>>
<<No, no.. ti prego.. il nuovo modello di Nunchaku fa male.. poi Selphie con in mano quell’arma è molto agguerrita e pericolosa.. ma che è successo? Hai visto il fantasma di Artemisia? Sei pallidissima.. e tutta coperta di neve!>>
<<Ho avuto un incontro ravvicinato del.. non so quale tipo.>>
<<Con chi, Shiva?>> scherzò il casanova.
<<Sì. Devo vedere Squall, quindi devo chiedere a Nida di portare il Garden a Esthar. Così potrò parlargli.>>
Irvine rimase per qualche istante immobile senza dir niente, poi però raggiunse Rinoa che era già a metà del corridoio. <<Che ti ha detto Shiva? E poi, non è impossibile incontrare una G.F. per fare due chiacchiere?>>
<<Di norma cercano di mettersi in contatto con noi solo per metterci alla prova.. ma questa volta è una cosa seria. Pare che un nuovo nemico molto antico si stia preparando ad una nuova battaglia.>>
<<Di nuovo? Che strazio! Abbiamo appena finito con Artemisia e compare questo!>>
<<Non te la prendere con me.. comunque, credo sia una donna..>>
<<Una tua collega?>>
<<Credo che sia una strega molto antica, sì.>>
<<Le streghe portano solo guerre.>>
<<Ehi, alludi?>>
<<Ops! Scusa, bambolina.. Deve essere una faccenda delicata se anche le G.F. si sono preoccupate.>>
<<Parlano di una loro dimensione.. e di altre che noi non conosciamo.. inoltre c’è questo nuovo nemico che minaccia di conquistare il mondo e dicono anche che le nostre forze si uniranno..>>
<<E come si uniscono?>>
<<Attraverso una persona prescelta.. ma non so a chi si riferisse. Che sia in grado di collegarsi all’antico.. penso si tratti del nemico stesso.>>
<<Complicato.. qui serve la bella ed intelligente Quistis per districare i nodi!>>
<<Per questo devo parlare a Squall. Lui convocherà una riunione, no? Comunque, sono molto confusa anch’io. Hanno chiesto se accettavamo la loro offerta.. io non ho ancora risposto perché volevo consultarmi anche con voi.>>
<<Sei sempre molto intelligente anche tu!>> Rinoa non diede importanza alle parole di Irvine. Egli faceva avance a tutte le donne che respiravano. A volte era irritante, ma a Selphie piaceva così. Quistis si limitava ad evitare di passare dove c’era lui o se costretta, faceva valere il significato di sentire ma non ascoltare. Invece con Rinoa era diverso. Quando c’era Squall, Irvine contemplava la frase “La donna del capo non si tocca", ma quando egli non era nei paraggi non perdeva l’occasione di corteggiare un po’ anche lei, che comunque gli rispondeva sempre con un semplice “Non attacca, Irvine". Nonostante i continui rifiuti, Irvine era incorreggibile. A lui piacevano le donne, indifferentemente da come fossero.. lui si innamorava di tutte e faceva il filo a tutte, ma comunque era sempre molto rispettoso nei loro riguardi.
<<Rinoa, però.. Se dobbiamo ancora combattere per la salvezza del mondo, io non mi tiro indietro.>>
<<Lo so bene, Irvine..>>
Rinoa si accorse di essere di fronte alla porta della presidenza. Irvine aprì la porta e Rinoa entrò, subito dopo di lui.


II


Nel frattempo, tutto era silenzio in un luogo dove la steppa dominava ogni paesaggio. Insetti, qualche lucertola e alcuni svolazzanti uccelli dal manto variopinto erano le uniche forme di vita in movimento in quei siti. Il sole splendeva e i suoi raggi incandescenti sfioravano con una carezza di tepore le creature che abitavano quella tranquilla landa deserta. Sulle rocce, un grillo canticchiava allegramente. Ben presto il suo grazioso suono venne soppresso da un rumore crescente che proveniva da lontano.
Passarono pochi istanti, quando quel frastuono sembrò mutarsi in un potente rombo di un tuono. Quel suono metallico era vicinissimo e un piccolo ragno si nascose in una crepa del terreno; qualcosa di imponente per poco non lo avrebbe schiacciato, qualcosa che a tutta velocità schizzò subito via come il vento. E poi di nuovo, un altro rombo metallico preannunciò il velocissimo passaggio di un macchinario identico al precedente. A bordo della potente Fenrir, un giovane dai capelli d’oro era intento a non perdere le tracce dell’assassino che guidava freneticamente innanzi a lui.
<<Non la passerai liscia per aver ucciso quell’anziano signore che viveva a Kalm.>>
Cloud guadagnava terreno ad ogni secondo che passava. A pochi metri dalla moto guidata dal criminale si ergeva un cumulo di terra; i due mezzi effettuarono un acrobatico salto e atterrarono rumorosamente a terra, continuando la frenetica corsa. Cloud premette un bottone e subito uno scompartimento nascosto di Fenrir portò alla luce diverse spade scintillanti; il ragazzo ne prese una, senza badare troppo a quale fosse e richiuse lo scompartimento. Oramai le moto erano pressochè allineate. Cloud vibrò un colpo di spada verso destra, colpendo la fiancata dell’altra moto. Il motociclista lanciò un fulmineo sguardo di odio al biondo; questi brandì un secondo colpo, ma l’assassino sterzò con violenza e cambiò completamente direzione, facendo sì che la spada sferzasse l’aria inutilmente; essa scivolò dalla mano del suo possessore e cadde a terra.
Cloud rallentò bruscamente ma non si fermò. Gli ci volle poco per fare il punto della situazione: innanzi a lui, ad una dozzina di metri, si ergeva una ripida parete rocciosa alta sì e no venti volte se stesso. In cima sembrava esserci uno spiazzo ma da laggiù Cloud non potè che fare delle semplici supposizioni.
Il dorso della sua mano destra si spostò velocemente all’indietro e Fenrir compì un’impennata, accompagnata dal suo assordante rombo che si diffuse nell’area circostante. Essa iniziò a scalare difficoltosamente la parete rocciosa, a velocità impressionante. Fenrir sobbalzò più e più volte ma non rallentò mai la sua andatura. Giunta all’estremità della parete che delimitava la cima, compì un salto di parecchi metri verso l’alto.
In quei pochissimi istanti Cloud avvistò il motociclista alla sua destra, a dire il vero non troppo lontano. Poi guardò in basso: aveva visto giusto, c’era un larghissimo spiazzo. La sua attenzione però ricadde su un lungo masso che sporgeva al lato nordest del terrazzamento; l’espressione del giovane si fece intensa. Atterrò con violenza sullo spiazzo e, accelerando a tavoletta, si diresse alla massima velocità verso il masso. Pochi secondi dopo, Fenrir volò con grande maestria dallo spiazzo sfruttando l’improvvisata rampa fornita dal masso.
L’assassino si voltò indietro, soddisfatto per aver seminato il suo avversario. Mentre non guardava la strada, la moto si schiantò contro una pietra conficcata profondamente nel terreno, grande circa la metà della moto. L’assassino, coperto da veli rossi come il fuoco, sobbalzò in aria per diversi metri, seguito dal suo mezzo; Cloud avrebbe dovuto atterrare proprio lì. Con una velocità impressionante, premette nuovamente il bottone e prese un’altra spada. Ultima Weapon. Il giovane saltò via da Fenrir proprio un attimo prima che essa si schiantasse fragorosamente con la moto dell’assassino. In pieno volo, Cloud lanciò la sua spada verso l’omicida ancora in aria e mezzo stordito. Ultima Weapon si conficcò in pieno petto di quest’ultimo ed egli cadde a terra con un tonfo, ormai un cadavere. Cloud atterrò senza un graffio e, ancora con il fiatone, guardò cupamente il corpo inanimato del misterioso individuo che aveva fatto fuori.
Un lieve soffio di vento si trascinò via un po’ di quell’insopportabile calore che regnava da pochi minuti. Per un attimo i capelli di Cloud danzarono giocosi. Lentamente, il ragazzo si avvicinò al cadavere di quell’individuo; dopo averlo perquisito, notò con stupore che egli possedeva una Materia che non aveva mai visto. Era fredda e bianca come il ghiaccio. Cloud non se ne capacitò. Non seppe come ma qualcosa gli disse che doveva tenerla al sicuro, quindi la prese in custodia da una delle tasche dell’assassino. Stette per lunghi attimi immobile a pensare, poi trasalì. Dall’alto della parete rocciosa aveva visto Midgar, che si trovava non molto lontano da lì; con un gesto brusco, il ragazzo estrasse la spada dal petto del cadavere e si voltò in direzione della sua moto. Alzò Fenrir, che si trovava a poca distanza dal veicolo del tizio che aveva ucciso, e premette il bottone dello scompartimento nascosto. Lì vi depose Ultima Weapon e la misteriosa Materia che aveva recuperato; richiuso lo scompartimento, accelerò in direzione di Midgar.
<<Quell’anziano signore quindi possedeva un’altra Materia, oltre alle quattro che mi donò qualche tempo fa. Ormai non posso più chiedere spiegazioni direttamente a lui, dovrò indagare da solo.>>
Mano a mano che si avvicinava a Midgar, il paesaggio stepposo lasciava spazio sempre più a pietre, massi e nude pareti rocciose. Tuttavia, Fenrir pareva danzare in mezzo a quel desolato paesaggio; persino la luce del sole faticava a illuminare quei luoghi. Ogni forma di vita era completamente scomparsa, quasi a formare un cimitero naturale.
Passò qualche minuto e Cloud entrò finalmente a Midgar. A cavallo di Fenrir oltrepassò il Settore 7 e si fermò innanzi alla chiesa. Il giovane prese Ultima Weapon e la misteriosa Materia, scese dalla moto ed entrò.
All’interno la chiesa era completamente deserta, tuttavia l’atmosfera mistica che racchiudeva quel luogo era di grande accoglienza e conforto. I pensieri venivano meno e un senso di pace con se stessi e con il mondo pervadeva tutto il corpo.
Cloud si avvicinò ai fiori che abbellivano il fondo della chiesa, si sedette in una panca vicina e chiuse gli occhi. Fu inevitabile, iniziò subito a pensare ad Aeris.
<<Mi manchi. In questo momento più che mai. Mi mancano il tuo sguardo e la tua voce, niente come loro sapevano infondermi serenità e sicurezza. Farei qualsiasi cosa pur di trovare un modo che ti riporti qui con noi. Io..>>
Proprio in quel momento Cloud sentì chiamare il suo nome e si voltò di scatto. I suoi occhi attenti passarono velocemente da destra a sinistra e viceversa ma, ben presto, dovette arrendersi all’evidenza; non c’era nessuno. Il giovane voltò il capo in direzione dei fiori; poi abbassò lo sguardo, pensieroso, e richiuse gli occhi. Fu a quel punto che, nuovamente, sentì il suo nome.
Con un gesto brusco Cloud si alzò e con lo sguardo passò velocemente in rassegna tutta la chiesa. In quel momento l’unica parte del suo corpo che era in movimento erano gli occhi. Quando, ancora una volta, cercò invano chi aveva pronunciato il suo nome, si diresse al centro della navata, la sua mano pronta ad afferrare la spada. Aspettò qualche secondo.
<<Fatti vedere, chiunque tu sia!>>
Cloud solo in quel momento si rese conto che non era nemmeno riuscito a capire se quella voce era maschile o femminile. Ancora una volta passò in rassegna tutta la chiesa senza muovere un muscolo, poi il suo sguardo si posò sui fiori. Si avvicinò lentamente e si chinò guardandoli intensamente.
In particolare, un fiore giallo vicino a sè richiamò la sua attenzione. Cloud fece per accarezzare un suo petalo quando, nell’esatto momento in cui lo toccò, una splendida mano trasparente sfiorò lo stesso petalo. Il biondo si alzò di scatto, la sicurezza nei suoi occhi, e si voltò di lato. Ancora una volta stava guardando nel vuoto.
<<Aeris!>>
Cloud ne era ormai certo. Solo non sapeva come comunicarle.
<<Cloud, riesci a sentirmi?>>
<<Ora sì! Ti prego dimmi dove sei!>>
<<Questo non ha importanza ora. Ci sono avvenimenti che richiedono maggiore attenzione al momento.>>
<<E cosa c’è di più importante di te?>>
Cloud si accorse di aver alzato troppo la voce e si pentì di aver urlato in quel modo.
<<Cloud, ascolta. Riesco a scorgere una grave minaccia all’orizzonte.>>
<<Di cosa si tratta?>>
<<Una battaglia. O meglio, la battaglia. La più grande alla quale parteciperai.>>
<<E da chi è rappresentata questa minaccia?>>
<<Non è da stabilire da chi, ma da cosa. Le Grandi Fiere verranno presto a reclamare ciò che spetta loro. Voi dovete difenderlo ad ogni costo.>>
<<E cosa sarebbe ciò che spetta loro? Una persona? Un animale? Un oggetto? Cosa?>>
<<Il saperlo o meno non cambia le cose. Cloud, tu e gli altri dovete impedire assolutamente che le Grandi Fiere raggiungano il loro scopo.>>
<<Dovremo combatterle?>>
<<Purtroppo è inevitabile.>>
<<Capisco.. come luogo di battaglia direi che il migliore è il Deserto di Corel, lì saremo sicuri di non mietere vittime innocenti.>>
<<No.>>
<<No?>>
<<No. La battaglia non si svolgerà in questo mondo.>>
<<Vuoi forse dire che le fiere appartengono ad un altro mondo e che dovremo raggiungerle per fermarle?>>
<<Non esattamente. Grazie all’antica magia che risiede nella mia stirpe e grazie al sangue versato verrà creata una dimensione che non appartiene a questo mondo. Lì si svolgerà la battaglia.>>
Cloud era confuso, troppo per ascoltare a fondo le parole di Aeris.
<<Cosa c’entra la magia degli Antichi? E cosa significa che verrà versato del sangue? Ti prego, spiegami!>>
<<Il mio tempo a disposizione è finito. Parlare ancora una volta con te mi ha reso molto felice.>>
<<Aeris ti prego non andare, devi spiegarmi ancora molte cose!>>
<<Fermate le Grandi Fiere e salvate il mondo, Cloud. Ti voglio bene..>>
<<NO!!! Aspetta!>>
Cloud avvertì un peso nella sua tasca. Ne estrasse la misteriosa Materia che aveva sottratto dal motociclista.
<<Aeris ti devo parlare di questa! Cos’è?>>
Un silenzio tombale coprì quei secondi di attesa di una risposta.
Cloud si inginocchiò con un tonfo.
<<AERIS!!!>>


III


Zell diede il colpo di grazia al Molboro, che si piegò all’indietro e ricadde bocconi sul terreno. Squall, ancora con il Lionheart alzato, l’abbassò di colpo e s’indispettì, ripose il Gunblade al suo fianco e si passò una mano sul viso, poi la scosse facendo cadere bava e sangue sulla sabbia del deserto.
<<Scusa, Squall.. ma ce l’avevo letteralmente in pugno!>>
<<Le ragazze?>> chiese il giovane senza minimamente dargli retta.
<<Sono già salite, le ho viste prima.. dovremmo avviarci anche noi.>>
I due ragazzi si incamminarono verso l’astronave poco distante a passo svelto.
<<Beh, è andata bene, no? In fondo, nessuno si è fatto male..>>
<<Già.>>
<<Certo che farlo qui l’esame.. non è stato un po’ troppo difficile far loro perlustrare il deserto di Esthar, cercare un Biocristallo e tornare qui?>>
<<Li ho addestrati io quei ragazzi, Zell. Sapevo che ce l’avrebbero fatta tutti.>>
<<Ma a quanto so, solo in tre hanno effettivamente superato la prova.. come farai a dirlo agli altri? Si sono impegnati tantissimo e comunque rimarranno cadetti.>>
<<Non è stato sprecato come allenamento. Avranno presto altre occasioni.>>
<<Ragazzi, che fate? Stavamo aspettando voi!>> gridò Selphie agitando le braccia. La ragazza era visibile ai due, che comunque erano ancora a qualche metro di distanza.
<<Non credi che i mostri siano diventati un po’ troppo agguerriti negli ultimi tempi? O sono io che mi sono rammollito? Prima un Molboro lo sconfiggevo in tre secondi a dir tanto..>>
<<Sono nervosi, l’ho notato.. e di conseguenza anche più.. propensi all’attacco.>>
<<Già.. hai ragione. Siamo stati costretti a dare una mano ai candidati..>>
Erano arrivati alla Lagunarock. Selphie, con la sua aria allegra e spensierata, li accolse, ma il suo sguardo si soffermò su Squall e represse a fatica una risata. Il ragazzo infatti era quasi interamente ricoperto da bava verdastra e sangue nero di Molboro dalla testa ai piedi. I capelli gocciolavano completamente di quella sostanza puzzolente, le chiazze verdi gli macchiavano viso e vestiti e l’espressione seria che appariva sul volto del giovane dimostrava che non pareva dare molto importanza al suo aspetto.
<<Squall.. ahahah!!!!>> rise Selphie. <<Fossi in te mi farei una doccia.. ahahahah!!!!>>
Anche Zell, vedendo Selphie ridere, si aggiunse al momento di ilarità, pensando che in effetti non aveva mai visto il comandante così buffo.
<<Piantatela, ok?>>
<<Ahahah... Ihhhhh è colpa mia, Selphie.. ahahaha!>>
<<Esatto, Zell.. è colpa tua.. hai davvero aspettato che stesse per lanciare un getto di bava su di me, per colpirlo.. ovviamente si è quasi strangolato e quindi ha sputato bava, muco e sangue.. Ora state seri e tu Selphie, muoviti a far volare quest’astronave.. si torna al Garden.>>
<<Certamente..>> rispose la Trabiana facendo il saluto SeeD, ma nel contempo ridendo sommessamente.
Non era ancora del tutto sparita nell’hangar che si sentì un rombo alle loro spalle e da un puntino del cielo comparve sempre di più la sagoma del Garden, che stava proprio atterrando lì vicino, alzando una nube di sabbia che colpì i due ragazzi.
<<Perfetto! Ora ci manca la frittura, Squall. Vedessi la tua faccia.. fa troppo ridere, assomigli ad una polpetta che aspetta di essere fritta.>>
<<Taci, Gallinaccio.>>
<<Cosa?!>>
Squall si sciolse in una risata: <<La polpetta di Molboro e il gallo.. da leccarsi i baffi..>>
All’improvviso, la Lagunarock vibrò e si alzò un po’ da terra. Squall diede ordine a Zell di avvertire Selphie di non decollare perché il Garden era in quello stesso luogo, poi saltò sulla sabbia soffice del deserto che si appiccicò ancora di più alla bava di Molboro. Il giovane si scosse per liberarsi il più possibile dall’ “impanatura", ma non raggiunse grandi successi.
Entrò nel Garden e nel contempo vide uscire Rinoa, che corse verso di lui. Incurante dell’aspetto del giovane, ella gli gettò le braccia al collo.
<<Mi sei mancato tanto!>>
<<Sono stato via solo quattro ore..>>
<<Ma mi è sembrata un’eternità!>>
Squall le prese un braccio delicatamente e la scostò. I suoi occhi azzurri incrociarono quelli di Rinoa, che gli sorrise e cercò di ripulirgli un po’ il viso con la mano. Sentendo dei passi, gettò lo sguardo alle spalle del ragazzo e scorse i loro amici.
<<Ragazzi! Ciao!!!>> esclamò Rinoa lasciando Squall. Lo prese per mano e insieme raggiunsero il gruppetto di persone appena scese dall’astronave.
<<Che succede? Problemi al Garden?>> chiese Quistis.
<<No.. però è successa una cosa strana. Ho.. incontrato una G.F.>>
<<COSA!?>>
<<Cavolo, Selphie.. smettila di gridare, mi hai distrutto un timpano!>>
<<Scusa, Zell..>>
<<Hai fronteggiato una G.F.? Non mi sembra così strano.. Solo che ne hai scoperta un’altra forse.. Rinoa, che tipo era?>>
<<Ehm, Quistis.. veramente non ci ho combattuto.>>
<<E allora come hai fatto a incontrarne una?>> chiese Zell.
<<Questa è la cosa strana. Sono svenuta e mi sono ritrovata in una specie di deserto..>>
All’improvviso, Squall si voltò nella direzione da dove era provenuto un verso di Molboro, portò una mano al Gunblade, fece cenno ai suoi amici di rimanere in silenzio e tornare al Garden. Selphie, attraverso uno strano attrezzo simile ad un cellulare, diede un ordine che risuonò nella Lagunarock: tutti i cadetti dovevano tornare al Garden.
<<Ne discuteremo più tardi. Qui non siamo al sicuro.>> disse Squall.
Mentre l’onda di ragazzi si dirigeva verso il Garden, il gruppo procedeva stile gambero. Squall e Zell chiudevano il gruppo e si sentirono a casa solo quando, tornati nell’accademia, questa si levò nel cielo e sparì all’orizzonte. Ormai tutti si erano abituati che il Garden volasse, ma nessuno poteva mai dire con certezza dove si dirigeva ogni volta che si muoveva.
Rinoa non riusciva a credere che fossero arrivati in presidenza così velocemente. Squall entrò nella stanza a passo così svelto e a falcate così ampie che era difficile stargli dietro. Spalancò la porta, si fermò in mezzo alla camera e disse solennemente: <<Ebbene?>>
<<Cavolo capo.. che corsa!>> si lamentò Selphie <<Ciao Irvine!>>
<<Ciao dolce donzella del mio cuore, salve ragazzi! Squall, amico mio..>> disse Irvine avvicinandosi lentamente: <<Che brutto aspetto.>>
<<Colpa di Zell. Allora, che succede?>> ripetè il giovane.
<<Una chiamata da Winhill..>> intervenne Nida arrivando dal ponte. <<Da Seifer.>>
<<Cosa?>> chiese Zell, perdendo l’equilibrio dallo stupore.
<<Abbiamo scoperto dov’era finito..>> notò Quistis.
<<E?>> chiese freddamente Squall.
<<Dice che si tratta di Ellione.>>
<<è con lui?>> domandò stupito Zell.
<<Miracolo che sia ancora viva, povera fanciulla!>> disse Irvine.
<<Domandina! Anzi, due! Che succede? Nida, ti hanno detto qualcosa?>> chiese Selphie.
<<Seifer ha detto che Ellione vuole parlare con noi perché ha sentito una presenza strana.>>
<<Disturbi nel tempo?>> domandò Rinoa preoccupata. <<O nello spazio?>>
<<Non me l’ha detto. Però vuole venire qui.. dice che ha percepito questa entità che crede sia una strega e vuole parlarci di persona.>>
<<Che sia l’antico, Rinoa?>> chiese Irvine.
<<Non saprei.>>
<<Fermi tutti, non capisco più niente!>> disse Zell. <<Chi è quest’antico?>>
<<Ne parleremo in seguito, ora ci dirigiamo a Winhill.. Ellione ha fatto tanto per noi, anche noi ora dobbiamo aiutarla.>>
<<Ma Squall.. vedremo Seifer, hai pensato?>>
<<Quindi? Che c’è di così strano, Zell? Hai qualche problema?>>
<<Beh.. io non credo, ma tu.. con tutto quello che ha fatto.. sicuro che non vi metterete a ingaggiare lo scontro finale questa volta? Già in passato ci avevate provato e..>>
<<Vuoi stare zitto?>> tagliò corto Squall. <<Per un attimo della tua vita ci riesci?>>
<<Squall..>> iniziò Rinoa <<è meglio che ti accompagni.. non che non mi fidi di te, ma non mi sembra il momento adatto per te a rincontrare Seifer.. sei troppo teso.>>
<<Io? Io sono teso? Comunque, va’ da sola. Io devo farmi una doccia.>>
Il giovane uscì dalla stanza a passo spedito, sbattendo la porta. Zell si avvicinò a Rinoa e disse: <<Ma che gli prende?>>
<<Una cosa normalissima. Anche se non lo ammetterebbe mai, il solo nominare Seifer lo innervosisce.>>


IV


<<è logico che mi innervosisca!>>
<<Ehi, ehi.. Calmati Cloud, capisco come ti senti..>> lo consolò Tifa <<Però non puoi perdere la calma in questo modo, neanche lei sarebbe d’accordo.>>
Cloud sospirò voltando la testa da un’altra parte.
<<Tifa, cerca di capire.. è da quando l’ho adagiata nelle acque del Lifestream che sogno ogni giorno di poterla riabbracciare e quando finalmente sono in grado di sentire la sua voce scopro che si prospetta la battaglia più dura di tutte, innanzi a noi.. Io non ne posso più, sono stufo di combattere! è mai possibile che non posso vivere una vita tranquilla con le persone a cui voglio bene?>> Cloud sbattè un pugno sul bancone del bar di Tifa.
<<Cloud.. io.. io credo che sia meglio parlarne con gli altri prima di fare qualsiasi altra cosa.>>
<<Sì, credo che tu abbia ragione..>>
Tifa finì di pulire il bicchiere che aveva in mano e lo rimise al suo posto.
<<Beh andiamo allora, prima che sia troppo tardi.>> disse Cloud, un po’ seccato.
I due uscirono dal bar e salirono in groppa a Fenrir, che partì con un rombo assordante.
<<Sai dove possiamo rintracciarli, Tifa?>>
<<Sì, credo di sì. Il più vicino è Barret, ha detto che sarebbe andato nei dintorni di Midgar per trovare un giacimento di petrolio, ma è da quasi una settimana che non lo sento..>>
<<Credo di aver capito dove si trova. Mentre venivo a Midgar ho visto in lontananza delle impalcature, se ho visto giusto penso che lo troveremo là.>>
Una volta giunti sul luogo, però, l’unica cosa visibile all’occhio, impalcature a parte, era solo un vasto territorio roccioso dove il sole non batteva; niente segni umani, nessuna forma di vita nei dintorni. Sebbene i raggi solari non riuscissero nemmeno a sfiorare tale territorio, il loro calore si faceva sentire in maniera piuttosto pesante. L’afa aumentava e il vento taceva e ciò rendeva l’aria circostante pressochè irrespirabile.
Il metallo delle impalcature era freddo come il ghiaccio e ciò stava a significare che esse non erano più state utilizzate almeno negli ultimi due giorni.
<<Qui non c’è nessuno, è inutile cercare.>>
<<Però è strano..>>
<<Cosa?>>
<<Insomma.. mi sembra che queste impalcature siano state abbandonate di punto in bianco, in modo completamente disorganizzato.>>
<<Beh, non c’è da stupirsi, ragazza.>>
<<E perché mai?>>
<<Semplice, il mondo degli affari è così.>>
<<In che senso? Spiegati!>>
<<Ti darò qualche delucidazione strada facendo. Ora saliamo sulla moto.>>
I due montarono e Fenrir schizzò in direzione delle montagne.
<<Dove stiamo andando?>>
<<Da Cid.>>
<<Cosa? Ma Cid è a Junon!>>
<<Infatti è lì che ci stiamo dirigendo.>>
<<Ma.. io vedo solo delle montagne davanti a noi!>>
<<In linea d’aria Junon è molto più vicina a Midgar di quanto non lo sia la Fattoria dei Chocobo. Superando le montagne guadagneremo un sacco di tempo.>>
<<Ma.. Cloud, sei sicuro di quello che stai facendo?>>
<<Tifa, non c’è niente che Fenrir non possa fare!>> detto questo, Cloud accelerò e la moto iniziò la sua difficoltosa ma rapida salita verso la cima della catena montuosa.
Passò circa mezz’ora quando, finalmente, i due raggiunsero la cima. Tifa parve sollevata.
<<Era ora, iniziavo a non poterne più di tutti quei sobbalzi.>>
<<Il peggio deve ancora venire, Tifa, ora c’è la discesa.>>
<<E come intendi scendere adesso senza correre il rischio di farci ammazzare entrambi?>>
<<Tu stai tranquilla e reggiti forte.>>
<<Va bene.>>
Fenrir iniziò a scendere a velocità impressionante.
<<Ice!>>
Immediatamente una lastra ghiacciata, quasi a formare una candida e liscia strada, iniziò a tracciare il percorso per la moto, disintegrando ogni roccia sulla sua rotta. Correre su quella lastra incrementava vertiginosamente la velocità e ciò poteva essere decisamente pericoloso; Tifa però aveva fiducia in Cloud e quest’ultimo si assicurò di avere la presa ben ferma sul manubrio. Sarebbe bastato non sterzare bruscamente per non perdere l’equilibrio.
Ad un certo punto, però, la lastra di ghiaccio finì, a qualche decina di metri più avanti rispetto a Fenrir.
<<Cloud!!!>>
<<Quake!>>
Subito la terra iniziò a tremare e a modellarsi. In alcuni punti si formarono delle crepe profondissime, in altri spuntarono dal terreno immensi spuntoni di roccia. Proprio questo accadde nell’ultimo tratto di terreno ancora ghiacciato: uno sperone di roccia funse da rampa per Fenrir, che si innalzò in volo.
<<Comet!>>
Un’immensa meteora iniziò a cadere dal cielo. Proprio quando Fenrir stava iniziando la sua caduta libera, la meteora fu abbastanza vicina affinché la moto potesse atterrare sopra di essa e lasciarsi cadere con lei. A pochi metri dalla valle, ancora una magia fu invocata da Cloud.
<<Bolt!>>
Detto questo, una saetta iniziò dal cielo una discesa a velocità impressionante verso terra. Nella sua traiettoria, però, comparve ben presto la meteora su cui avevano trovato appoggio Cloud e Tifa. Il fulmine si schiantò rumorosamente con essa e un’esplosione di dimensioni decisamente notevoli coinvolse tutta l’area circostante.
In seguito all’esplosione della meteora, Fenrir fu sobbalzata in avanti e, dopo una veloce planata di pochi secondi, atterrò indenne sul suolo grazie alle innate abilità motociclistiche del biondo alla guida.
Tifa aveva ancora il cuore in gola.
<<Ecco, ce l’abbiamo fatta. Tifa?>>
<<S-s-sì, s-sto bene..>>
<<Scusa per il movimento, ma non avevamo tempo da perdere.>>
<<N-non ti p-p-preoccupare, è (quasi) tutto a p-posto..>>
<<Bene. Ah, vedo Junon; tra poco ci sarà una bella riunione di vecchi amici.>>
E, subito dopo queste parole, Cloud accelerò al massimo per raggiungere la città il più in fretta possibile.


V


L’atmosfera della sera al Garden non era esattamente calma e tranquilla. La pioggia che era iniziata a cadere poche ore prima si era intensificata e ora batteva incessantemente sul Garden che, per quanto fossero spessi i muri e i vetri delle finestre, sembrava crollare da un momento ad un altro, per via di tutto quel battere instancabile. Faceva freddo e come se non bastasse la c’era stato un black out dovuto alla tempesta e la luce non era ancora tornata. Di tanto in tanto un lampo rischiarava l’area, illuminando la stanza dove erano riuniti Squall, in piedi con le braccia incrociate in mezzo alla camera; Seifer, che si era lasciato cadere comodamente su una poltrona e sbadigliava di tanto in tanto; accanto alla poltrona Ellione stava in piedi fissando nel buio e nel vuoto, con le mani avvicinate sotto il mento. Zell si era seduto alla scrivania del preside e tamburellava con le dita sul tavolo, Quistis era seduta sulla scrivania con le gambe accavallate, gli occhi chiusi e un grande desiderio di dormire, Irvine era appoggiato al muro con il cappello calcato sugli occhi e Rinoa continuava a scrutare nel buio dell’atrio antecedente la porta se ci fosse qualche segno di Selphie.
Stranamente all’atmosfera tesa e inquietante, Rinoa doveva ammettere che nessuno aveva ancora litigato con qualcuno, nemmeno all’entrata di Seifer nel Garden.
Selphie ritornò con delle candele, che rischiararono debolmente la stanza, tutti si rivolsero verso di lei, Quistis si scosse e scese dalla scrivania, dove Selphie posò le candele.
<<Ci siamo.>> disse Squall rompendo il silenzio, mentre un lampo rischiarava l’area.
<<Irvine, svegliati!>> gridò Selphie al tiratore appoggiato alla parete. Questo si scosse spaventato e insieme alla compagna si avvicinò al centro della stanza.
<<Se permettete, inizierei con lo spiegare il mio incontro avvenuto questa mattina con Shiva. Dunque, stamani avevo deciso di fare colazione in mensa con Shu e nell’andare alla porta, mi sono sentita svenire. Mi sono ritrovata, come in un sogno, in un luogo strano: era un deserto, non si vedeva niente all’orizzonte, di forme di vita nemmeno l’ombra. Ho iniziato a correre senza un motivo e molto velocemente, perché qualcuno mi inseguiva, ma non riuscivo a vedere niente.. non mi sono fermata finché una voce mi ha fatto voltare e questa apparteneva a Shiva. Non era diversa dalla G.F. che invochiamo, ma potevo percepire una potenza inimmaginabile e non riuscivo nemmeno a sostenere il suo sguardo. Lei mi ha detto che esistono due dimensioni, la nostra e la loro e non possiamo coesistere in una sola.. forse è per questo che quando le invochiamo ci ritroviamo all’esterno della battaglia, in un deserto. Io credo di ricordare che il deserto in questione fosse simile al luogo dove mi sono ritrovata all’inizio, ma ciò non è importante; Shiva mi ha spiegato che si trattava di una specie di limbo. Inoltre, ha accennato al fatto che esistono altre dimensioni oltre la nostra e in una di queste c’è un nemico antico e potente, una strega per così dire che vuole dominare l’intero universo. Le G.F. si sono rivolte a noi perché le aiutiamo a sconfiggerla. Solo grazie a loro potremmo tenerle testa.>>
<<Noi che cosa possiamo fare?>> irruppe Quistis.
<<Mi ha detto solo che dobbiamo prepararci alla Grande Battaglia che si svolgerà in una dimensione data dalla fusione di altre, la nostra, quella dei G.F. e credo anche dell’antico nemico. Le dimensioni verranno collegate da una persona prescelta. Non mi è stato detto altro.>>
<<Credo di essere io quella persona.>>
<<Ellione, solo perché hai il potere di collegare le esistenze, non devi sentirti in obbligo di prendere tutta la responsabilità.>> iniziò Seifer.
<<Io so quello che ho sentito, ciò che ho visto.>>
<<Che cosa hai visto, Ellione?>> chiese Squall.
<<Ero sulle colline di Winhill quando mi sono collegata alla mente di una ragazza. Era.. strano, non credo di aver mai provato una sensazione del genere..>>
<<Non sai dove si trova?>> chiese Quistis.
<<Era un posto strano.. c’era dell’acqua.. o così sembrava.. ed era un posto circolare, con un sentiero fatto di pietre e questa ragazza era in ginocchio, vestita di rosa con un grande fiocco tra i capelli e una lunga treccia. Ho sentito la sua voce nella mia mente, mi diceva che il mio potere avrebbe rivelato il suo significato al nostro prossimo “incontro". Mi ricordo questi occhi verdissimi, uno sguardo profondo, ma dolce.. e molto triste, quasi come se sapesse che qualcosa di terribile sarebbe successo.>>
<<Credi che sia lei la nostra nemica?>> chiese Squall.
<<Credo di sì.. anche perché ho sentito un’energia incredibilmente forte in lei.. e una potentissima forza magica..>>
<<Sicura che sia proprio la sua oppure che sia quella di una strega che la sta controllando?>>
<<Non te lo so dire, Rinoa.. mi dispiace. Però era un’energia strana.. come se fosse frutto di più energie messe insieme.. anche se non so dire se siano innate in lei oppure momentaneamente acquisite.. ma quello, ne sono certa, era il passato.>>
<<Come lo sai?>> chiese Seifer.
<<Lo sento. Dovremmo indagare di più.. mi collegherò ancora a lei.. anche se non so quando. In teoria, come voi ben sapete, non posso collegarmi ad una persona che non conosco, ma era come se ci fosse una forza che mi ha “guidato" verso la sua.>>
<<Ora che proponete di fare?>> chiese Zell.
<<Non puoi far funzionare anche tu un po’ il cervello, Gallinaccio?>>
<<Che hai detto?>> disse Zell mostrando i pugni. <<Ripeti se hai il coraggio!>>
<<Basta.>> interruppe Rinoa. <<Io credo che dobbiamo cercare questo luogo.>>
<<Sì, ma.. chi te lo dice che sia possibile? Forse appartiene ad un’altra dimensione..>>
<<Ma si deve tentare, Squall.>> replicò Selphie.
<<Sì.. lo so.>>
<<Scusate se interrompo.>> disse Irvine <<Ma abbiamo girato mezzo mondo quando abbiamo combattuto con Artemisia.. forse ha ragione Squall.>>
<<E allora che facciamo? Rischiamo di imbatterci nel nemico impreparati!>> intervenne Seifer.
<<Dobbiamo sconfiggerlo ad ogni costo..>>
<<E quindi?>> chiese Selphie.
<<Aspettiamo. E restiamo pronti. Come è stato detto, manca poco affinché le dimensioni si uniscano. Dobbiamo aspettare fino ad allora e prepararci ad eventuali scontri.>>
<<Saggio..>> disse Seifer.
<<La riunione è finita. Non informate nessuno di questo, non generiamo panico inutilmente.. e state pronti.>>


VI


<<Allora Cloud, mi vuoi spiegare qual è la “legge degli affari" di cui mi hai accennato prima?>>
<<Semplice, il fatto è che viene data importanza al futuro, non al passato. Se hai sbagliato abbandoni tutto, cerchi un’altra possibile via. Il profitto è lo scopo, il resto non importa.>>
<<Oh.. è una legge crudele sebbene abbia un’etica.>>
<<Crudele o no, è così che va il mondo. Ognuno fa i propri interessi.>>
Seguì un breve silenzio. L’ascensore tuonò di colpo e la porta di aprì.
<<Siamo arrivati. Presto, raggiungiamo la pista sopraelevata dove si trova l’Highwind.>>
<<Dannato lupo troppo cresciuto, mi hai battuto ancora!>> esclamò Cid furibondo.
<<Nelle carte l’importante è usare il cervello e tu non hai dimostrato di saperlo usare.>> rispose Red XIII.
<<C..c..come?! Cos’hai osato dire? Vuoi una dimostrazione pratica?>>
<<Non sforzarti in cose in cui non puoi uscirne a testa alta, Cid.>> lo canzonò Yuffie.
<<Ma vi siete messi tutti d’accordo contro di me oggi?? E chi mi ha fatto sparire l’accendino? Dannato sia in eterno! %&/!&%!/!!!>>
<<Piantatela di fare casino, sto cercando di dormire!>> ruggì Barret.
A quelle parole Yuffie non seppe trattenere una battuta sarcastica. <<Già, fatelo riposare poverino. Dopo tutti i barili di petrolio vuoti che ha trasportato deve rimettersi in sesto.>>
Barret si alzò in piedi con saette nelle pupille. <<Io ti strozz..>>
<<Eeeeeeeeeeetciuuuuù!!!>>
<<Cid strozzo anche te! Non riempire l’Highwind con i tuoi maledetti germi di nicotina!>>
<<Ma la volete piantare di darmi tutti addosso? Ci manca solo che ora mi diate degli ordini! E ridatemi il mio accendino!>>
<<Ok, lo scherzo è durato abbastanza>> disse Yuffie lanciandoglielo.
<<Ninja delle mie sigarette! Che credevi di fare?>>
Yuffie represse una risata e disse: <<Solo giocare un pochino. E poi, il fumare fa male!>>
<<Io adesso ti farò male! Tu.. �$&$&!%&$!>>
<<Cid muoviti, metti in moto!>>
<<Ecco, ti pareva! Ma.. Cloud?!>>
<<Fa come ti ha detto, Cid!>>
<<Sì, ci manca solo Tifa che mi fa la voce grossa.>>
<<CID!>>
<<E va bene, ho capito! Non scaldarti ragazzo.>>
Vincent, che silenzioso aveva assistito a tutta la scena, nascose un sorriso.
<<Partenza!>>
Con un rombo l’Highwind azionò i motori e si sollevò da terra. Una volta salito di diversi metri, spiccò un veloce volo in direzione di..
<<Ehm Cloud dove dobbiamo andare?>>
<<Da nessuna parte.>>
<<Cosa??? E perché mi hai fatto decollare?!>>
<<Dovevamo essere alla larga da orecchi indiscreti. A questo proposito è meglio perquisire la stiva e tutto il resto.>>
<<Bene voi andate, io resto qui a pilotar..>>
Yuffie lo prese da un orecchio. <<Tu inserisci il pilota automatico e vieni a cercare con noi!>>
Dopo un’attenta ricerca in ogni angolo dell’Highwind, i sette tornarono nella cabina di pilotaggio.
<<Non vedo Cait Sith. Dov’è?>>
<<Non lo sappiamo Cloud, ultimamente si fa sentire pochissimo, credo che sia molto indaffarato. Ora spero che ci darai delle spiegazioni.>> disse Vincent senza scomporsi.
<<Credo che dovremo fare a meno di lui allora.>>
<<perché, cos’è successo? Parla porc..>>
<<Barret ammutolisciti.>> scherzò Yuffie, interrompendolo.
<<Ho parlato con Aeris.>>
Dopo quelle parole uno stupore generale iniziò ad invadere i presenti che, subito, iniziarono a sotterrare Cloud dalle domande.
<<Abbiamo capito bene? Aeris?>>
<<è viva? Sta bene?>>
<<Dov’è? Cosa ti ha detto?>>
<<perché non è tornata da noi?>>
<<ORA BASTA!>> Cloud si girò dall’altra parte.
<<Ragazzi lasciatelo spiegare, non abbiamo molto tempo e la cosa è molto importante.>>
<<Tifa, spiegalo tu a loro. Di certo sei migliore di me nelle narrazioni.>>
Detto questo, Cloud lasciò la cabina di pilotaggio, molto probabilmente per dirigersi sul ponte esterno a riflettere.
<<Ma cos’ha?>>
<<è molto turbato. Il discorso con Aeris lo ha molto scosso.>>
<<Non resisto più, orsù dacci delle spiegazioni su quanto è avvenuto.>> disse Red XIII, togliendo le parole di bocca agli altri membri del gruppo.
Tifa iniziò a raccontare ciò che Cloud le aveva narrato precedentemente, dell’incontro con Aeris e dell’argomento che avevano toccato nella chiesa. Inutile dire che, a fine narrazione, tutti erano ammutoliti e a malapena avevano capito di cosa si stava parlando.
<<Non ti chiederò di rispiegarci gli avvenimenti daccapo, ma spero che tu capisca che dei fatti che ci hai raccontato abbiamo compreso poco o nulla, senza criticare assolutamente il tuo modo di raccontare cos’è successo.>>
<<A dire il vero anch’io ci ho capito molto poco, Vincent, e credo che Cloud abbia capito ancora meno.>>
<<Non mi è chiara una cosa. Cosa sono queste fiere?>>
<<Non ti so dire Red XIII, sembra che Aeris non abbia voluto aggiungere altro. Le ha chiamate Grandi Fiere, non so il motivo.>>
<<E cos’è che vanno cercando?>>
<<Ripeto, non lo so. Il discorso con Aeris si è concluso in una manciata di secondi e troppe cose sono rimaste senza una spiegazione.>>
<<Come la questione del sangue versato e sul mondo della battaglia presumo.>> disse Barret.
<<Forse la spiegazione risiede in questa.>>
Cloud, che era tornato dagli altri, tirò fuori dalla tasca la misteriosa Materia che aveva sottratto al tizio mascherato, poco fuori Midgar.
<<Cos’è?>>
<<Non lo so. A prima vista mi è sembrata una Materia quando l’ho recuperata, ma più passano i minuti e più mi sto convincendo che non lo sia. è troppo strana e non emana la luce di energia Mako che emanano tutte le altre Materie.>>
<<E com’è entrata in tuo possesso quella cosa?>> chiese Cid aumentando un po’ il tono della voce.
<<L’ho sottratta ad un tizio che ha ucciso l’anziano di Kalm Town.>>
<<Vuoi dire colui a cui donammo il Guide Book, l’Earth Harp e la Desert Rose?>>
<<Sì. Come ben sapete quel tizio ne aveva di roba strana e misteriosa. Mi domando cosa ne facesse di questo oggetto.>>
<<Beh.>> disse Tifa. <<Se lo possedeva di certo ciò significa che è un oggetto unico nel suo genere.>>
<<Questo è poco ma sicuro. Per questo credo che ci sia una relazione tra questa finta Materia e la battaglia che dobbiamo affrontare.>>
<<Ma come, non ne hai parlato ad Aeris?>>
<<Parlato di cosa, Barret?>>
<<Di quell’oggetto.>>
<<Avrei voluto, ma non ne ho avuto il tempo materiale. Appena l’ho estratta dalla tasca ho sentito che Aeris era già svanita, se è corretto questo termine data la circostanza.>>
<<Quindi per quanto ne sappiamo, potrebbe davvero avere una relazione con la battaglia contro le Grandi Fiere e Aeris non sa che noi possediamo tale oggetto.>>
<<Purtroppo è così, Vincent. Credimi, ho provato a chiarire tutto il possibile, ma un po’ per l’emozione di risentirla e un po’ per il timore di questa nuova minaccia non ho avuto la possibilità di chiarire.>>
<<Non crucciarti Cloud, non è stata colpa tua.>> lo consolò Yuffie.
<<Ha ragione lei.>>
<<Ora però cosa dobbiamo fare?>>
Dopo quelle parole, un silenzio tombale iniziò a regnare nella cabina di pilotaggio. Solo il rombo del motore dell’aereo faceva da sottofondo.
Cloud guardò intensamente la sfera che aveva in mano e pensò ad Aeris. Chiuse gli occhi, per poi riaprirli con furore. Un fuoco ardeva nelle sue pupille. Con voce tonante e maestosa iniziò a confortare gli altri.
<<Non importa cosa sia questa cosa, né cosa ci attende all’orizzonte. Aeris ha fatto molto tentando di contattarci e se l’ha fatto vuol dire che stiamo percorrendo una strada del destino che segnerà il nostro futuro. Non importa quanto sia impervia, non importa quanto sia tortuosa. Aeris crede in noi e non la deluderemo! Restiamo uniti e combattiamo contro le forze del male ancora una volta, insieme possiamo farcela! E nessuno potrà impedirci di essere vittoriosi tutti insieme! Forza, prepariamoci per la grande battaglia!>>
Tutti in coro esultarono entusiasti per le parole del biondo e un’atmosfera carica di ottimismo ed elettricità diede la carica ai presenti, orgogliosi del discorso da capo e amico che aveva appena fatto Cloud.


VII


Lo sguardo di Squall era impassibile. Il viso, leggermente inclinato all’indietro, gli occhi socchiusi e la postura eretta gli donavano un’aria altezzosa e fiera. Scrutava l’orizzonte dal ponte di comando, chiedendosi quando sarebbe scoppiata la battaglia. Era irrequieto e non gli piaceva sentirsi insicuro. Si era sempre aggrappato a ciò che gli aveva detto una volta il preside Cid: “Non lasciare che i dubbi ti vincano". Essere leader e avere dei dubbi significava dimostrarsi fragile e non voleva che i suoi compagni trovassero in ciò una fonte di panico in vigilia della battaglia contro l’antico.
Qualcuno lo abbracciò, interrompendo i suoi pensieri.
<<Rinoa..>>
<<Sì, sono io.. ebbene, il nostro leader sta riflettendo prima della battaglia?>>
Squall non rispose e volse lo sguardo all’orizzonte. Rinoa gli prese la mano e face altrettanto.
<<Credi che riusciremo a salvare il mondo anche questa volta?>>
<<Dobbiamo riuscirci.>>
<<Bhè, se abbiamo sconfitto pure Artemisia, questo antico nemico non deve essere poi tanto forte..>>
<<Qualcosa mi dice che lo stai dicendo così per dire..>>
<<Oramai non riesco a nasconderti le cose.. e non riesco nemmeno a convincere me stessa sulla possibilità che riusciremo a salvare il mondo.>>
<<Andrà tutto bene, basta che stiamo uniti. Abbiamo sconfitto Artemisia anche per questo.>>
<<Sì.. però.. Sento una strana sensazione nell’aria.. come se tutti avessimo frainteso qualcosa o che stiamo sbagliando tutto sulle nostre supposizioni.>>
<<Rinoa, che stai dicendo?>>
<<Non lo so.. è solo che sono confusa.. non ci sto capendo niente.. perché Shiva si è collegata a me? Può una G.F. effettuare il processo di Junction oppure no?>>
<<Io.. non lo so. Forse; ci sono ancora cose sui G.F. che devono essere scoperte.. magari il processo di Junction non è relegato agli esseri umani con i G.F., ma forse può avvenire anche viceversa..>>
<<Ma allora potrebbero..?>>
<<Invocarsi da sole, esatto>> concluse Squall. <<Non è impossibile come ipotesi, visto ciò che è successo.. oppure un altro caso, meno probabile forse, ma possibile: un’altra persona ha creato il legame di Junction tra altre due.>>
<<Cioè sarebbe come se Shiva fosse stata collegata a me per mezzo di un’altra persona? E chi sarebbe? è possibile questo?>>
<<Non lo so.. è tutto confuso anche per me..>>
<<Proviamo a tirare le somme, ti va? Allora..>> iniziò Rinoa iniziando a passeggiare avanti e indietro, i lunghi capelli neri si muovevano dolcemente. <<Tutto è iniziato con Shiva che si è collegata a me e ha detto che ci sarà una battaglia contro un nemico potente e che ci dobbiamo unire a loro per sconfiggerlo; Ellione ci ha detto di essersi collegata ad una ragazza che presupponiamo sia la nostra nemica.. la cosa non regge.. come può essersi collegata alla nostra nemica direttamente?>>
<<Ha detto che c’era una forza a guidarla..>>
<<Già, non avevo pensato.. allora, credi sia questa che ha mandato Shiva ad avvisarmi?>>
<<Credo di si.>>
<<Ciò presuppone che la mia ipotesi di una terza persona nel processo di Junction sia possibile.>>
<<Deve essere molto potente magicamente se riesce a controllare i G.F. che non le appartengono.>>
<<Sì.. e credi che sia il nostro nemico?>>
<<Non credo che in tal modo ci avrebbe avvisati.. e forse ha fatto sì che Ellione si collegasse alla ragazza misteriosa per metterci in guardia e forse per motivi più importanti.>>
<<La fusione delle dimensioni?>>
<<Così penso.. ma non ci servono pensieri! Ci servono certezze una volta ogni tanto!>>
<<Non preoccuparti, Squall. Sono sicura che prima o poi tutti i nodi saranno districati.>>
<<Spero. E che ciò avvenga prima della battaglia almeno. Una volta iniziato il conflitto, non ci sarà molto tempo per riflettere.>>
<<Hai ragione. Se solo sapessimo qualcosa in più sul nostro nemico.. >>
<<Posso basare un’ipotetica strategia sulla battaglia con Artemisia o Adele, ma non so questa strega che poteri abbia.. è difficile procedere nel buio..>>
<<Sì.. hai ragione.>>
Squall si passò un dito sulla cicatrice, chiuse gli occhi e disse: <<Eppure sento che c’è qualcosa che ci sfugge..>>
<<Anch’io lo penso..>> Rinoa guardò di nuovo l’orizzonte. Il cielo e il mare avevano quasi lo stesso colore. <<Ho la sensazione che stia per accadere qualcosa.. che provocherà una svolta.>>
<<Esatto. Anch’io sono inquieto.. però non possiamo che fare congetture.>>
<<Sì..>> rispose Rinoa chinando lo sguardo. <<Comunque, per cambiar discorso, non pensavo che l’entrata in scena di Seifer non destasse che qualche tensione con Zell!>>
<<In effetti.. ma credo che tutti comprendano la situazione e litigare è l’ultima cosa che dobbiamo fare. Ci farebbe dividere e perderemmo compattezza, forza.. indispensabile in questa situazione.>>
<<Più passa il tempo, più diventi saggio, mio bel cavaliere!>>
Squall sorrise: <<Stai dicendo che sto invecchiando?>>
<<Non intendevo questo!>>
Per un po’ il silenzio calò nella presidenza, ma poi Squall disse: <<Certo, ora che il passato ha smorzato un po’ le divergenze tra noi, non provo più quell’odio.. ma se penso a quel momento nella Lunatic Pandora gli vorrei torcere il collo e non dico per scherzo.>>
Rinoa calò lo sguardo da quegli occhi color del cielo, ma Squall continuò: <<A volte ho paura di perdere il controllo.. specie se penso a ciò che ha fatto.. non tanto a me, ma a te, Rinoa.. hai rischiato di finire chissà dove per causa sua! Adele..>>
<<Credo che in realtà volesse ferire te con questo colpo basso..>>
<<Che.. codardo..>> masticò Squall.
<<Però tutto è finito bene..>> disse Rinoa prendendogli il viso tra le mani <<Ci siamo solo presi un grande spavento. Stai tranquillo.. va tutto bene, ok? Va tutto bene..>>
Squall sospirò mentre Rinoa lo abbracciava. Appoggiando la testa sulla sua chiuse gli occhi ed entrambi si cullarono dolcemente e il silenzio attorno a loro dava alla scena un’aria incantata.
Squall si lasciò andare. Chissà come, forse per la sua fragilità, forse per il suo amore, forse per la sua dolcezza, Rinoa riusciva a fargli dimenticare tutti gli affanni. Non si era mai trovato in una tale situazione, nemmeno con Ellione, da bambini. Era un età comunque, la fanciullezza, dove certe cose non si potevano comprendere.. le angosce non esistevano e anche la guerra veniva trasformata in gioco (ricordava ancora gli interminabili inseguimenti tra Irvine e Selphie.. quest’ultima continuava a dire che avrebbe voluto salire su un carrarmato e polverizzare tutto); insomma, non esistevano preoccupazioni, solo spensieratezza, sogni, magia.
La porta si aprì, facendoli sobbalzare.
Era Ellione che arrivava in gran fretta: sembrava sconvolta. <<Scusate se disturbo, ma non sapevo dove andare.. ah..>>
<<Ellione, che cosa succede?>> chiese Squall sorreggendola.
<<Credo.. credo di stare per.. collegarmi di nuovo.. ho paura, che succederà?>>
<<Io.. non lo so..>>
Ellione chiuse lentamente gli occhi, per poi gettare la testa all’indietro e perdere i sensi. Rinoa si portò una mano sulle labbra, lo sguardo interrogativo verso Squall, che lo abbassò su Ellione, domandandosi cosa sarebbe successo. La fusione tra le dimensioni? Una nuova compressione temporale? Un luogo desolato in cui sarebbero stati catapultati i partecipanti della battaglia? Tutti a raccolta da entrambi gli schieramenti? Sarebbero stati loro, i G.F. la ragazza misteriosa di cui aveva parlato Ellione e l’altra persona misteriosa che li aveva avvertiti oppure ci sarebbero stati altri partecipanti? Eserciti schierati dalla parte della strega, pronti a combattere? E sarebbero stati in grado di fronteggiarla? Per fortuna che avevano iniziato tutti a girare per il Garden armati, altrimenti senza Gunblade si sarebbe sentito perso.
<<Squall?>> chiese debolmente Rinoa.
<<Sì?>> rispose calmo il ragazzo.
<<Forse è un po’ fuori luogo, ma.. non senti la terra tremare?>>
<<Ma se stiamo nell’oceano!>>
<<Non senti niente?>>
<<No.. forse sei tu che sei nervosa..>>
<<Guarda le onde..>>
Squall gettò uno sguardo sul mare e vide che evidentemente si stavano formando onde, stranamente, perché l’acqua era fin a quel momento piatta come una tavola. Improvvisamente, sentì uno strattone che lo spinse indietro e si aggrappò alla ringhiera del ponte. Rinoa lo raggiunse e si strinse a lui, che con una mano teneva ferma Ellione per un braccio.
<<Che succede?>> gridò Rinoa.
Squall cercò di stare calmo, ma poi ci fu uno sbalzò verso l’alto, come se il Garden uscisse dall’acqua e si alzasse in volo. Guardò se avesse premuto per sbaglio un pulsante sul pannello di comando, ma non era così e quindi deglutì rimanendo immobile. Sperò che il tetto non crollasse e che tutti gli altri fossero al sicuro. Il Garden continuò ad alzarsi in volo, tanto che scorsero il grande cerchio giallo dorato in basso. Squall sgranò gli occhi: oltre al cerchio, era comparso un enorme stabile, e successivamente dall’acqua emerse anche una gigantesca città che sembrava averne passate di ogni, a pianta circolare presupponeva il giovane.
<<Che sta succedendo?>> si chiese in un sussurro.
Dopo poco, il tremare della terra cessò e Squall adagiò Ellione sul pavimento. Rinoa gli si gettò tra le braccia ed egli le massaggiò la schiena sussurrandole parole dolci. La ragazza però, aprendo gli occhi e guardando di lato, vide una cosa che la fece gridare. Squall volse la testa: delle montagne gigantesche ucivano dal mare e circondavano la strana città, in lontananza emersero altre catene montuose e altre pianure.
<<Ragazzi, che sta succedendo?>> gridò una voce da dietro: era Selphie con tutti gli altri, compreso Seifer che immediatamente andò da Ellione e le tenne sorretta la testa.
<<C’è il terremoto!>> urlò Zell.
Quistis era sconvolta, Irvine aveva il cappello in mano; Squall sapeva che era estremamente nervoso quando se lo rigirava tra le mani, Zell si avvicinò e disse: <<Che pensi stia succedendo?>>
Squall sfuggì al suo sguardo, mentre Rinoa diceva: <<Le dimensioni si stanno unendo.. e credo che finché Ellione non si riprenderà, la fusione non sarà completa. Quando si sveglierà, le terre dell’altra dimensione e le nostre saranno completamente emerse e allora credo che inizierà la battaglia..>>
<<Se non dobbiamo andare a cercarla noi questa strega..>> intervenne Seifer.
<<Magari sarà lei a cercare noi..>> interruppe Irvine.
<<State in guardia, qualsiasi cosa accada.>> disse Squall <<finché Ellione non si sveglierà, staremo qui. Dopodichè, si procederà. Intesi?>>
<<Sì.. mi sembra un buon piano.>> espresse Quistis.
<<Non si può far altrimenti..>> osservò Seifer <<E inoltre con questi terremoti il Garden farà fatica a muoversi.. meglio aspettare che passino.>>
<<Giusto. Per una volta nella mia vita, devo darti ragione!>> disse amaramente Zell.
Stringendo forte il Lion Heart, Squall gettò uno sguardo fuori dal vetro; la sua vista si perdeva nel blu del cielo ora e assunse di nuovo quell’aria fiera che lo caratterizzava prima del pandemonio.


VIII


<<Cos’è successo? Dove siamo?>>
<<Non lo so Tifa.>> disse Cloud scrollando la testa.
Mano a mano, tutti i compagni iniziarono a destarsi dopo aver perso i sensi.
<<Voi ricordate qualcosa di quanto è successo?>>
<<Porca miseria che giramento di testa.. ora so come si sentono le valvole del mio caro Highwind..>>
<<Non conosco questo posto.>> disse Vincent alzandosi. <<Di certo non fa parte del Pianeta su cui viviamo.>>
<<E allora cosa può essere successo?>> chiese Yuffie preoccupata.
<<Neo Bahamut! Ti invoco!>> urlò Cloud, spaventando per un attimo i presenti. Sotto di lui una zolla di terra si staccò e iniziò una rapida ascesa verso l’alto; ben presto arrivò a diverse dozzine di metri d’altezza e Cloud si guardò intorno pensieroso. Un enorme drago rosso fece la sua apparizione e aprì la bocca per caricare un raggio di incredibile potenza; proprio un attimo prima che questo venisse lanciato, il biondo si buttò dalla zolla su cui stava, precipitando verso il vuoto. La zolla di terra andò in frantumi in seguito alla collisione col colpo del drago rosso; in pieno volo, Cloud gridò un altro nome.
<<Odin! Ti invoco!>>
Il cielo si oscurò e un’ombra lontana si avvicinò; con un salto, un cavallo a sei zampe atterrò su una roccia e si impennò. Il cavaliere che lo cavalcava lanciò la sua poderosa lancia verso il cielo, squarciandolo. Quindi, a gran velocità, questa iniziò a cadere verso il basso; Cloud la afferrò al volo e si lasciò trascinare con lei a velocità vertiginosa verso il terreno. A pochi metri dallo schianto, il giovane la lasciò andare, prendendo uno slancio e compiendo un piccolo balzo verso l’alto.
<<Quake!>>
La terra iniziò a tremare e si formarono diversi crepacci e zone rialzate; pochi centimetri sotto di lui si formò una conca, non molto profonda.
<<Ice!>>
La conca fu ricoperta da un sottile strato di ghiaccio, che attutì la caduta di Cloud e che iniziò a farlo scivolare verso il centro della conca; quindi, compì un salto e uscì da essa, atterrando accanto ai suoi compari.
<<Guarda che il bis non te lo chiedo.>> disse Cid incrociando le braccia.
<<Il solito esibizionista.>> borbottò Barret.
<<Non riesco a capire..>> disse Cloud ignorandoli. <<Ci sono dei posti che non ho mai visto, eppure altrettanti sono quelli che conosciamo. è come se metà del territorio fosse del nostro Pianeta e metà di un altro..>>
<<E cosa significa?>>
<<Non chiederlo a me, ne so quanto te.>>
<<Dobbiamo decidere cosa fare.>> intervenne Vincent. <<Se restiamo qui fermi saremo facili bersagli. Cloud, hai notato qualcosa dal quale iniziare ad indagare per risolvere questo mistero?>>
<<Oltre quella montagna ho visto uno strano oggetto, sembrava un obelisco.>>
<<Allora iniziamo da lì, andiamo.>>
<<Lasciate fare a me.>> disse Red XIII stoicamente. <<Bahamut ZERO!>>
Nello spazio infinito iniziò a volare con grande maestria un enorme drago nero e argentato. Ad un tratto si fermò e aprì le sue ali per poi caricare un raggio potentissimo che scaraventò verso il Pianeta, distruggendo la montagna.
<<Wall!>> Gridò Tifa poco prima dell’impatto.
Una grandissima barriera protesse i presenti dalla moltitudine di pietre e massi che iniziarono ad essere scaraventati a destra e a manca in seguito all’esplosione della montagna. I vari sassi colpirono violentemente la barriera, ma ogni volta quest’ultima resisteva e disintegrava tutto ciò che la colpiva.
Passarono diversi secondi prima che tutto tornò alla normalità e che le folte nubi di polvere si diradassero per poi non lasciare traccia. Lentamente, tutti aprirono gli occhi e videro innanzi a loro un enorme obelisco blu.
Era alto più di venti metri, con un diametro di non meno di quattro. Aveva una forma ottagonale e, in cima, le otto facce si univano in un unico punto formando una piramide.
I compagni si avvicinarono fino a quando non furono alla base dell’obelisco; quindi poterono notare numerosissime incisioni che coprivano pressochè tutta la superficie dell’oggetto blu. I sette si scrutarono l’un l’altro, cercando risposte.
<<Questa è la lingua dei Cetra.>> disse Vincent, rompendo il silenzio.
<<Cosa? Ne sei sicuro?>>
<<Sì, Tifa. Anch’io conosco alcuni simboli e ti posso dire che un po’ li riconosco.>>
<<Non lo hai mai detto prima!>>
<<Semplicemente nessuno me l’ha mai chiesto. Ecco, guardate qui; questa incisione ovale con una scia curva significa “Pianeta">>
<<Io ho un brutto presentimento. Cosa vuol dire questo simbolo?>> chiese Cloud.
<<Vediamo.. una croce con due linee orizzontali anzichè una.. dovrebbe voler dire “Strega">>
<<Strega?>> chiese Yuffie tremando.
<<Già.. Avevi ragione sul brutto presentimento, Cloud. Quel simbolo è preceduto da uno a forma di osso spezzato; vuol dire pericolo.>>
<<Io non capisco.. Aeris mi ha detto che dovremo fronteggiare le Grandi Fiere, cosa c’entra ora questa strega?>>
<<Potrebbe essere lei che le controlla. Comunque non posso dire nulla di più preciso, non sono più in grado di tradurre nulla.>>
<<In che senso? Ce ne sono ancora molte altre!>>
<<Lo so Tifa, però tieni a mente che io conosco molto poco la lingua dei Cetra. E comunque sia, mischiata ai loro ideogrammi, c’è anche un’altra lingua che non conosco. So solo che non può essere quella dei Cetra.>>
<<Come fai ad esserne così sicuro?>>
<<Vedete questa incisione? è un simbolo molto strano, si direbbe somigliante ad una testa di un leone. I Cetra non conoscevano creature così.>>
<<Ehi gente, venite a vedere qui.>> esclamò Red XIII. Gli altri lo raggiunsero ed egli si rivolse a Vincent.
<<Questa incisione è diversa dalle altre. è perfettamente rotonda; cosa vuol dire?>>
<<Sinceramente quella, più che un’incisione, mi sembra un’incavatura. è probabile che vi vada inserito qualcos..>>
Improvvisamente, tutti e sette ebbero una visione; quasi un flash di pochi decimi di secondo. Spaventati, cercarono conforto a vicenda.
<<L’avete vista anche voi?>>
<<Sì, una figura tanto strana quanto pericolosa.>>
<<Che sia lei la strega?>>
<<Ho pauraaaaaaa!!!>>
<<Smettila Yuffie!>>
<<Forse lo scontro inizia ora.>>
<<Ma siamo ancora impreparati!>>
<<Piantatela.>>
<<Ma siamo in pericolo allora!>>
<<Già, sarà qui da qualche parte? Magari ci sta preparando un agguato!>>
<<perché abbiamo avuto questa visione?>>
<<Cosa faremo adesso?>>
<<BASTAAAAAAAAAAAAA!!!!>> la voce di Cloud rimbombò nell’area circostante, ammutolendo tutti. <<Aeris mi ha detto che il nostro scontro avverrà contro le fiere e così sarà! Non so chi sia la persona della visione ma non mi interessa, ciò che conta è che non dobbiamo perdere la calma perché la battaglia ancora non è iniziata!>>
Subito ci fu un tumulto di pareri e impressioni tra i compagni che, sottovoce tra loro, iniziarono ad esternare ciò che provavano. Proprio quando Cloud stava di nuovo per perdere la calma, Barret irruppe prepotentemente.
<<Ammesso che tu abbia ragione, cosa dobbiamo fare adesso?>>
<<Il segnale proveniva dal Cratere a nord. Andremo lì per scoprire che succede.>>
<<Non dirmi che..>>
<<No Tifa, l’immagine che abbiamo avuto non era sua. Non abbiamo a che fare con Sephiroth; ricordatevi che io stesso l’ho fatto fuori.>>
<<Questo è vero.>> intervenne Vincent. <<Però ultimamente sono successe cose molto strane, non mi stupirei se ce lo ritrovassimo di nuovo tra i piedi.>>
Cloud parve turbarsi per quelle parole; effettivamente Vincent non aveva tutti i torti.
<<Non succederà. Ora andiamo!>>
<<E per quanto riguarda l’incavatura?>> chiese Red XIII indugiando.
<<Ci penseremo dopo, su ora muoviamoci!>>
Così, i sette iniziarono a correre alla volta del Cratere, non molto distante da lì.
<<Haste!>> gridò Tifa.
Subito uno strano bagliore avvolse i sette compagni, che accelerarono di colpo ogni movimento e che iniziarono a correre veloci come il vento; saltavano con eleganza da una roccia all’altra e i chilometri non sembravano che poche decine di metri. Improvvisamente, qualcosa spuntò fuori dalla terra; una mano mummificata afferrò la caviglia di Tifa e la trascinò a terra, facendola urtare la testa violentemente; la ragazza perse i sensi.
<<Tifa!!!>> urlò Cloud, sentendo il lamento di sofferenza.
Dal terreno sbucarono un’altra mano e una testa. Dopo il grido di Cloud, gli altri cinque si fermarono a vedere cos’era successo.
<<Ehi! E cos’è quella mummia mezza seppellita?>>
<<Non l’ho mai vista neanch’io, Cid.>> rispose Vincent. <<Però ora l’importante è salvare Tifa dalle grinfie di quel mostro. Forza, all’attacco ragazzi!>>
<<Ci penso io!>> irruppe Yuffie. <<Beccati questo, brutto muso!>>
La giovane ninja lanciò un Elisir al mostro, non assortendo però gli effetti desiderati.
<<Yuffie, solo perché assomiglia ad una mummia non vuol dire che sia un nemico non-morto.>> la canzonò Red XIII.
<<Eheheh.. scusate..>> si imbarazzò lei.
<<Shadow Flare!>> invocò Vincent. Tutto si fece bianco e una fiamma oscura colpì la testa del mostro, che però resistette.
<<Maledizione è più duro della mia testa!>> imprecò Cid.
<<Ora mi sono stufatooo!!!!>> ruggì Barret. <<Ult..>>
<<NO!!>>
<<Cosa no?!? perché mi hai bloccato Cloud?!>>
<<Non usare Ultima o manderesti all’altro mondo anche Tifa!>>
<<Non ci avevo pensato!..>>
<<Lascia stare, fatevi da parte ora! Ci penso io!>>
Quindi i restanti cinque compirono un balzo indietro.
<<Acqualung!>>
<<Pazzo, così farai fuori anche lei!>>
<<Tranquillo Cid, so quello che faccio!>>
Tifa, le mani e la testa del mostro vennero colpiti violentemente da numerose e enormi bolle d’acqua. Le tre parti della mummia non resistettero e, ben presto, scomparirono. Quindi, Cloud balzò da Tifa cercando di rianimarla; ella si destò, mezza intontita.
<<C-Cloud? Cos’è successo?>>
<<Nulla. Su, riprendiamo la corsa verso il Cratere, manca poco ormai.>>
La ragazza si alzò spolverandosi.
<<L’anello d’acqua che indossi è stato provvidenziale. Te la senti di proseguire?>>
<<Sì, anche se per un po’ credo di non poter usare più la Materia.. temo che dovremo continuare senza Haste..>>
<<Poco male, l’importante è che tu stia ben..>>
D’un tratto, dalla tasca del biondo, fuoriuscì una luce abbagliante. Prima che potesse capacitarsene, la falsa Materia che aveva custodito uscì all’aperto e iniziò a fluttuare lì attorno; poi si fermò di colpo, quasi come se avesse deciso dove andare, quindi schizzò a tutta velocità verso sud.
<<No! La Materia bianca! Presto ragazzi, dobbiamo seguirla a tutti i costi!>>

 
 

IX



Ellione ritornò in sè con un grido, facendo sobbalzare persino Squall. Seifer la stava ancora sorreggendo ed ella vedendolo trasse un profondo respiro di sollievo. Squall le mise una mano sulla testa e chiese: <<Tutto bene?>>
<<Ora sì..>> rispose Ellione <<Ho fatto un incubo terribile.. ma che è successo?>>
<<Le dimensioni si sono unite.. credo. Catene montuose, pianure, città.. sono comparse dal sottosuolo.>> spiegò Quistis.
<<Ora siamo proprio sopra una metropoli..>> osservò Zell.
<<Qualcuno è ferito?>> chiese Ellione.
<<No, non mi pare.>> rispose Irvine. <<Ma che cosa hai visto, Ellione? La strega?>>
<<Forse. Mi sono collegata di nuovo a quella ragazza vestita di rosa, poi ho sentito una voce fredda che mi ordinava di unire le dimensioni.. ho cercato di fare resistenza, ma la sua forza magica era davvero troppo forte. Non so dirvi però se essa appartenga alla ragazza in rosa o ad un’altra persona. Quando ho perso il controllo del mio potere, la mia forza galoppava e io volevo recuperarlo, ma non ci riuscivo. Mi sono collegata involontariamente ad alcuni spiriti dell’invocazione, alcuni non ricordo di aver mai visto.. e non so in che epoca o in che luogo fossi. Prima mi sono collegata a Shiva, in un luogo arido e deserto..>>
<<Dove sono andata io..>> intervenne Rinoa.
<<Sì, un limbo, credo. Lì trascorre il tempo di Junction prima della comparsa dei G.F. in battaglia.>>
<<Ho letto qualcosa sull’argomento.. ma credevo fosse solo un’ipotesi..>> disse Quistis.
<<Successivamente, mi sono collegata ad una mente molto potente, credo fosse affine a Bahamut. Posso dire quasi con esattezza che quello era il presente.. ma non so dirvi di più. In seguito, ero nella mente di una persona molto malvagia e attraverso i suoi occhi ho potuto vedere delle persone.. non mi ricordo bene, credo che uno fosse un ragazzo biondo con gli occhi blu, poi c’era una ragazza con i capelli lunghissimi, un leone e.. non mi ricordo..>>
<<Non fa niente, Ellione.. Continua.>> disse Rinoa.
<<è stato così improvviso.. ma c’era qualcosa che disturbava la mia connessione.. un oggetto che non appartiene a nessuno dei mondi che si sono uniti.. in seguito sono stata in una specie di stasi, poi ho visto un lampo di luce bianca accecante e.. mi sono svegliata.>>
<<Che proponi di fare?>> chiese Irvine dopo qualche minuto di silenzio.
<<Non lo so!>> tuonò Squall <<perché dovete sempre chiedere a me? Ne so quanto voi!>>
Seifer assunse un tono sicuro: <<Dura essere leader, vero?>>
<<Oh, finiscila!>>
<<Ma bene, il nostro capo..>> fece un gesto con le dita, come a dire “Tra virgolette". <<Sta perdendo la calma!>>
<<Come ti permetti, tu!>>
<<Zell, per favore!>> disse Squall esasperato.
<<Visto che dici così, perché non ci suggerisci tu dove andare, Seifer?>>
<<Lascia stare, Gallinaccio.. ti potresti fare male.>>
<<Ora vediamo chi si farà male!>> gridò Zell.
In pochi centesimi di secondo iniziò una grande zuffa tra Seifer, Squall Zell e Irvine, che ritenette opportuno dare man forte agli amici. Le ragazze gridavano e chiedevano ai ragazzi di smetterla, ma non sortirono effetti voluti.
Improvvisamente, l’atmosfera si oscurò, Rinoa si arrabbiò e gridò: <<SILENZIO!>>
Tutti si fermarono immediatamente. Rinoa arrabbiata era una furia, contando che ella era anche una strega, ritenettero opportuno darle ascolto.
<<Ragazzini!>> gridò, anche se ora l’atmosfera era diventata normale <<Non sapete fare altro che azzuffarvi, invece di pensare ad un modo per uscire da questa situazione? Non sapete, non vi rendete conto che c’è un nemico potente con cui avere a che fare? Invece di riflettere sulla circostanza perdete tempo a fare a botte!>>
<<Andiamo, Rinoa, risparmiaci la predica!>>
<<Come ti permetti di rivolgerti a lei in questo modo?>>
<<Squall, calmo! Non è niente..>>
<<Ahahah!>> rise Seifer. <<Squall, si è capito prima che la tua gattina ha gli artigli, perché ti disturbi per difenderla? Non pensavo che un cavaliere dovesse proteggere una strega anche dalle parole..>>
<<Non osare oltre!>>
I due si misero a combattere di nuovo sul pavimento.
<<Irvy, fa qualcosa!>> chiese Selphie esasperata.
<<All’attacco! Quistis, lasciami andare! Devo aiutare Squall!>>
<<Tu resti qui, Zell!>> replicò Quistis tenendolo per un braccio, aiutata da Ellione.
Rinoa sospirò, poi improvvisamente qualcosa attirò l’attenzione di tutti: nel cielo era appena sfrecciato a grande velocità qualcosa, che aveva lasciato dietro di sè solo una striscia luminosa.
<<Che cos’era?>> chiese Ellione in un sussurro.
<<Stava andando verso sud..>> osservò Irvine <<Qualcosa mi dice che dovremmo seguirla.>>
<<Sì, sempre meglio di star qui a far niente solo perché abbiamo un leader incompetente..>>
<<Seifer, stai calmo.>> lo riprese Ellione.
<<Va bene, non ci resta altro da fare.. ma state in guardia, potrebbe essere la strega..>> concluse Squall.



Arrivarono in un luogo strano poco dopo.
Il deserto attorno a loro era sabbioso, simile a quello di Galbadia, ma aveva una forma differente. Ad ovest, una delle montagne era stata come distrutta da una grande esplosione, e sulla sabbia erano rotolati alcuni massi rocciosi alla rinfusa, a distanza differente tra loro. Al centro del deserto tuttavia, troneggiava un grandissimo obelisco blu, alto finché occhio poteva vedere, sembrava appartenere a un mondo differente.
<<Credi che appartenga all’altro mondo?>> chiese Selphie.
<<Di certo non è del nostro. Non l’ho mai visto in tutti i nostri viaggi..>> rispose Zell.
<<Sì..>> convenne Squall. <<Mi domando se.. Ellione, l’oggetto che disturbava la tua connessione era questo?>>
<<Sì, anche se per quel poco che ho visto non è lo stesso posto.. forse io ho visto un altro lato dell’obelisco..>>
<<Può essere.>> osservò Quistis.
<<Venite a vedere qui..>> disse Irvine <<Guardate la superficie! Sembra zaffiro..>>
<<In effetti la pietra è così liscia che si potrebbe scambiare per una pietra preziosa..>> disse Rinoa facendo scorrere una mano sulla parete <<Ma qui è differente.. come se fosse inciso qualcosa.>>
<<Fa’ vedere!>> disse Seifer.
Fecero qualche passo verso sinistra, e osservarono che effettivamente c’erano delle rune incise nella pietra. Squall le osservò un po’ poi disse: <<Non ci capisco niente.>>
<<Nemmeno io..>> espresse Irvine.
<<Aspettate..>> esclamò Ellione <<Guardate questa incisione..>>
<<Ricorda vagamente una..>>
<<Bellissima!>> esclamò Irvine.
<<Pervertito!>> lo rimproverò Selphie.
<<Io mi riferivo alla maestria con cui l’incisore abbia realizzato la bellissima.. cetra.>>
<<Sì, sì.. come no, Irvine. Guarda che ti lascio!>>
<<No! Scusami, dolce Selphie!>>
<<Però assomiglia vagamente a qualcosa.. ma cosa?>>
<<Squall, non ti ricordi?>>
<<G.F...>> si giustificò il ragazzo.
<<Appunto, è Siren!>> disse Quistis.
<<Qui ce n’è un’altra strana..>> esclamò Rinoa. <<Venite a vedere.. sembrano una due tre.. tredici figure stilizzate di uomini.. pensate sia una G.F.?>>
<<Di sicuro non una che possediamo.>> disse Zell.
<<Già..>> convenne Squall tendendo l’orecchio. <<Un momento.. non sentite un..>>
<<Ronzio?>> disse Irvine imbracciando il fucile. <<Sì.. La strega!?>>
<<Presto, dall’altra parte!>> ordinò Squall.
Non appena furono giunti dall’altro lato, non videro niente di insolito, ma Squall notò qualcosa di strano proprio alla base dell’obelisco.
<<Che cos’è?>> chiese Quistis.
<<Sembra una pietra circolare.. bianca..>> osservò Seifer.
<<Mah, non ci capisco più niente..>> sbuffò Zell.
<<Ho una pessima sensazione.>> espresse Ellione.
All’improvviso, uno schianto fece sobbalzare tutti.
<<Cos’è stato?>> chiese Selphie brandendo il Nunchaku.
<<Ragazzi, è giunto il momento..>> disse Squall con un sussurro <<Viene dall’altra parte dell’obelisco.. pronti?>>
Tutti fecero sì con il capo, impugnando armi e pronti a lanciare incantesimi.
Balzarono con un grido di guerra dall’altro lato dell’obelisco e videro con stupore sette combattenti armati fino ai denti. Uno aveva un lungo mantello rosso, uno era biondo con i capelli talmente dritti che Zell ne ebbe a prima vista un’invidia assurda, uno con un’arma al posto di un braccio e uno con una lancia lunga e aguzza. C’erano anche una ragazza con un boomerang, una giovane con i capelli lunghissimi e quello che assomigliava ad un leone.
Squall attaccò chi gli stava di fronte –il ragazzo con i capelli biondi- e tutti fecero altrettanto, dando vita ad un combattimento irrazionale dettato più che dal bisogno di difendersi, dalla paura di essere attaccati.
Squall attaccava furiosamente, ma il biondo era un osso duro.
Cercando di trovare un punto non difeso, perse qualche istante di concentrazione e l’avversario lo ferì ad un braccio. Il moro non ci fece caso, e continuò ad attaccare. Solo dopo un po’ che la battaglia procedeva più furiosa e stancante che mai, la ragazza con i capelli lunghi gridò: <<Cavalieri, marciate!>>
Squall e i suoi compagni furono catapultati in una dimensione differente, dove regnava l’oscurità più totale. Sentì Quistis dire: <<Che succede?>> e subito dopo vide un cavaliere avvicinarsi a grande velocità con una spada. Si misero sulla difensiva, ma il colpo fu micidiale. Ne seguì un altro, e un altro e poi un altro ancora. Si sentivano le grida dei giovani e le urla di combattimento dei cavalieri. Squall vide Selphie cadere in ginocchio al nono attacco, e gli altri subito dopo di lei. Fu quando un tredicesimo cavaliere brandì una grande spada lucente, che i suoi occhi si chiusero e perse i sensi.
Il gruppo del biondo, intanto, aveva aspettato la fine dell’invocazione stando vigile e carico di tensione, ma quando i suoi membri rividero gli avversari ritornare dalla dimensione dei Tredici Cavalieri, si rilassarono.
<<Cavolo, Tifa!>> esclamò la ragazza con il boomerang <<Non ti sembra di aver esagerato?>>
<<Ehm, scusatemi..>>
<<La battaglia stava andando per le lunghe..>> iniziò il biondo <<E questo moro con la cicatrice e io eravamo sullo stesso piano. Avremmo potuto lottare all’infinito..>>
<<Ci voleva una scossa..>> sospirò l’uomo con il mantello <<Non sarei riuscito a tenere a bada ancora a lungo quello vestito da cowboy..>>
<<Chi credi che siano, Cloud?>> chiese Tifa al biondo.
<<Non lo so.. forse sono abitanti di questa zona..>>
<<A me sembrano umani qualsiasi..>> osservò il leone.
<<Di certo, Red..>> disse Tifa <<Non sono le Fiere.>>
<<Ora, che si fa?>> chiese l’uomo con l’arma al posto del braccio <<Li lasciamo qui?>>
<<Uhm.. voglio capirci di più in questa storia..>> disse Cloud <<E credo che loro abbiano le risposte.. altrimenti, perché ci avrebbero aspettato qui con le armi in pugno?>>
<<Spie della strega?>> domandò la ragazza con il boomerang.
<<Non lo so, Yuffie..>>
<<C’è un solo modo per scoprirlo..>> esclamò l’uomo con la lancia accendendo una sigaretta.
<<Esatto. Portiamoli sull’Highwind.. date loro una coda di fenice e aspettate che si riprendano. Li aspetta una lunga chiacchierata.>> concluse Cloud posando la spada alle sue spalle.


X


Il ragazzo moro con la cicatrice si svegliò con un gemito.
Si guardò intorno e si massaggiò la fronte.
Vide una ragazza dai capelli neri sdraiata di fianco a lui e si avvicinò cautamente, tuttavia non spostò gli occhi da coloro con cui avevano combattuto e che sembravano non fare caso a loro.
Il moro la chiamò in un sussurro, scuotendola leggermente: <<Rinoa...>>
<<Cos’è successo?>> disse lei riprendendosi.
<<Non lo so..>>
Uno per uno, anche i restanti membri della sua squadra di destarono, completamente intontiti.
<<Cloud, si stanno svegliando.>> disse Cid senza lasciare la sua postazione di pilota dell’Highwind.
<<Bene, era ora..>> si lamentò il biondo.
<<Cloud?..>> pensò ad alta voce il primo ragazzo che si era svegliato. Poi, con un gesto brusco, parve riacquistare completamente la memoria e balzò in piedi.
<<Voi siete quelli che ci hanno attaccati!>> urlò.
<<A me pare il contrario.>> disse Cloud senza scomporsi.
<<Squall, che succede?>> chiese Zell sbattendo fortemente le palpebre.
<<Squall eh? è questo il nome di colui che è riuscito a mettere in crisi perfino me in un combattimento..>>.
Questi sfoderò il Gunblade puntandolo contro Cloud. Si sentì il rumore di un grilletto che veniva tirato; Squall volse lo sguardo a sinistra.
<<Io non lo farei.>> disse Vincent puntando la sua Death Penalty verso il SeeD.
<<Metti giù quell’arma, potresti farti male.>> disse Irvine toccandosi la visiera del cappello.
Squall notò che la situazione stava degenerando e ripose il Gunblade nella fodera.
<<Irvine, calmo..>>
Dopo che quest’ultimo si fu rilassato con un sospiro e una scrollata di spalle, anche Vincent ripose l’arma.
<<Noi non abbiamo mai voluto farvi del male.>> disse Cloud dopo qualche istante di silenzio.
<<Certo, come no!>> gridò il biondo dai capelli rasati, sfoderando la sua arma e scagliandosi contro Cloud.
Squall lo vide all’ultimo secondo e usò la Lionheart per bloccare l’arma del compagno. Poi, un colpo di lancia fece volare in aria le due spade che, prontamente, Tifa afferrò al volo compiendo un balzo.
<<No! La mia spada! Restituiscimela!>> disse Squall correndo verso la ragazza. Fu fermato da uno shuriken volante che per poco non gli mozzava la gola.
<<Tu non vai da nessuna parte.>> disse Yuffie.
<<Per favore, quell’arma è tutta la mia vita, non posso stare senza di lei. Ridammela!>> implorò il ragazzo.
<<Tifa, fa come ti dice.>>
<<Ok Cloud.>> quindi lanciò al SeeD la sua legittima spada che questi afferrò al volo.
Squall fece un cenno di gratitudine col capo.
<<Ehi, e la mia Hyperion?? Restituiscimela subito!!>>
<<Seifer, da come hai reagito poco fa non credo che te la restituiranno tanto facilmente..>>
<<Il tuo compare ha ragione, citrullo!>>
<<Possiamo sempre metterlo alla prova, Barret.>> disse Tifa, lanciando al biondo la sua spada.
<<Tifa, ma cosa fai?!>> esclamò Barret.
<<Tifa..>> ripetè Irvine con la mente in un altro mondo. <<Che nome soave..>>
<<Irvineeeeeeeeeeee!!!>> urlò Selphie adirata. Detto questo, colpì il giovane in testa col suo nunchaku.
<<Ahiaaaa! Ma Selphie, stavo solo scherzando!>>
<<Sei solo un maniaco!>> disse lei voltandosi e sbattendo un piede a terra.
<<Ma no, cosa dici?>>
Selphie emise un grugnito, tuttavia si rilassò.
<<.. E poi guardala, è incant..>> non finì di parlare che si ritrovò a terra, colpito al volto da un pugno della ragazza dal vestito paglierino.
La ragazza dal lungo vestito blu si accorse che i loro rivali quasi stavano per mettersi a ridere. Lanciò un occhiata a Squall e questi piegò le labbra in un sorriso qualsi impercettibile, ma la ragazza lo notò e sorrise anch’ella. I loro rivali non resistettero più e scoppiarono in una risata. Per un attimo, l’atmosfera si rilassò.
<<Non fateci caso.. è una scena che si vede spesso. Normalissima, non sono impazziti.>> spiegò Quistis.
<<Sì, va bene.>> tagliò corto Cloud. Ora però, calmatevi, abbiamo bisogno del vostro aiuto>>
<<Eeeehh???>> esclamò Yuffie <<Noi abbiamo bisogno di loro??>>
<<Già. Poco fa ero convinto che fossero nemici, ma dato il loro comportamento credo che in realtà anche loro siano spiazzati>>
<<Siamo alle ricerca di molte risposte..>> disse Squall, confermando le parole di Cloud.
<<Anche noi. Ma si può sapere perché ci avete attaccati?>>
<<Beh per timore più che altro. Vi abbiamo visti arrivare di corsa armati fino ai denti e abbiamo pensato che si trattasse di un’imboscata>>
<<Capisco. Comunque anche voi avete visto questa, suppongo>> disse Cloud mostrando la materia bianca.
<<Sì.. Cos’è?>>. Disse in coro il gruppo di Squall.
Cloud si girò di scatto, emettendo un sordo suono coi denti.
<<Cloud non hanno colpa se nemmeno loro lo sanno..>>
<<Sì, lo so Tifa..>>
<<è vostra?>> chiese Rinoa.
<<Sì!>> confermò la barista.
<<E come facciamo a sapere cos’è se noi non l’abbiamo mai vista in vita nostra?!>> si adirò Seifer.
<<Semplice. Mentre stavamo andando per la nostra strada si è librata in volo ed è venuta da voi.>> chiarì il biondo dai capelli dritti.
<<Seifer, datti una calmata. Comunque no, mi spiace, non ne sappiamo niente>>
<<Squall, non sei proprio il tipo che mi deve venire a ordinare cosa devo o non devo fare!>>
<<Voi due, state calmi o sarò costretto a prendere seri provvedimenti..>>
<<Ah sì? E cosa? Vai a dirlo alla mamma che ci mette in castigo?>> sbeffeggiò Seifer.
<<SEIFER!>> tuonò Quistis, senza però scomporsi. Il giovane buttò lo sguardo di lato e non disse più una parola.
<<Diceva che non aveva polso ma secondo me era tutta una scusa per compatirmi..>> pensò Squall guardando l’ex insegnante.
<<Negli ultimi minuti è successo qualcosa di strano.>> proseguì Cloud, ignorando il biondo con la cicatrice <<Sembra che il nostro Pianeta si sia fuso con un altro.. parte del paesaggio la conosciamo perfettamente, l’altra parte ci è del tutto sconosciuta>>
<<Sì, ce ne siamo accorti anche noi.>> annuì Squall.
<<Da dove venite? Forse da Midgar? O magari siete ex soldati di Junon?>>
<<Midgar? Junon?>> Squall scosse la testa <<Sarò povero di memoria, ma sono sicuro: non conosciamo città con quel nome. Noi veniamo da Balamb e..>>
<<Balamb?>> lo interruppe Vincent.
<<Sì, sicuramente l’avrete sentita nominare per il Garden che risiede lì vicino>>
Cloud e Vincent si scrutarono perplessi.
<<Il Garden, eh?>> intervenne Barret.
Quistis e Rinoa si scrutarono alla stessa maniera di Cloud e Vincent.
<<Cosa mi dite se io pronuncio la parola SeeD?>> chiese l’ex professoressa. Crollò il silenzio.
<<Cloud, credo di aver capito.>> disse Red XIII.
<<Già, ormai è palese. Il mondo si è fuso: metà di ciò che vediamo è il nostro Pianeta, l’altra metà fa parte del loro..>>
In quel momento, Ellione emise un sordo strillo e si accasciò a terra sofferente. Le ragazze accorsero in suo aiuto, chiedendole cosa le stava succedendo.
<<è.. è.. è lei! Sta cercando di contattarmi!>> quindi gridò di dolore.
<<Ellione!>> esclamò Squall correndo verso di lei, ma un grido alle sue spalle lo fermò; quindi si volse. Anche Cloud era accasciato a terra, sofferente; nelle sue orecchie rimbombava un acutissimo fischio ininterrotto che lo stremava e lo faceva sudare.
<<C-cosa mi sta succedendoooo?!>> masticò il biondo.
<<Codice rosso! Codice rosso!!!>> gridò Cid dal pannello dei comandi <<L’Highwind non risponde più ai comandi, stiamo precipitando!!>>
<<Fa qualcosa, qualsiasi cosa!>> implorò Yuffie.
<<Non posso, è come se si stesse pilotando da solo!! Stiamo per schiantarci a terra!>>.
<<Allora non c’è tempo da perdere!>> esclamò Vincent <<Andiamo sul ponte esterno e saltiamo non appena staremo per sbattere al suolo!>>
<<Cosa? Ma è una pazzia!>> esclamò Quistis.
<<Pazzia o no è l’unico modo per sperare di salvarci la pelle!>>
<<Forza, fate come vi dice!>> disse Red XIII compiendo un balzo verso l’uscita. <<Squall, tu che sei robusto prenditi cura di Ellione e portala di sopra, altrettanto fai tu con Cloud, Barret! E ora tutti su, vi guido io!>>
Così, tutti corsero al ponte esterno superiore, capitanati dal rosso animale.
<<Siamo fortunati>> disse Irvine guardando di sotto <<Siamo in mezzo al deserto, la sabbia dovrebbe attutire abbastanza le nostre cadute>>
<<Non ce ne sarà bisogno, abbiamo Levita dalla nostra parte!>> esclamò Rinoa.
<<Già, è vero!!! Evvai!!!>> esultò Zell.
<<Questo varrà per voi forse, ma noi non possediamo una materia come quella>>
<<Materia?>> chiese Selphie. <<Domandina! Che cos’è?>>
<<Bando alle ciance, ve lo spieghiamo dopo, mancano pochissimi secondi all’impatto col suolo!>>
<<Voi pensate a salvarvi la pelle come potete, noi baderemo a noi stessi, su andate!>> ordinò Barret.
Squall e i suoi amici si buttarono quindi nel vuoto e invocarono insieme: <<Levita!>> iniziando quindi a fluttuare in aria. L’aeronave li mancò per un soffio e si diresse in tutta velocità verso il terreno.
<<E ora?? Cosa facciamo?!>> chiese Yuffie preoccupata.
<<Mi è venuta un’idea>> disse Tifa, con la speranza che scintillava nelle pupille.
<<Vedi di sbrigarti allora!>>
<<Al mio tre saltiamo tutti più lontano che possiamo, vi spiegherò tutto tra poco! Uno, due e tre!!>>
Quindi tutti balzarono in avanti, oltre la ringhiera di protezione, per diverse decine di metri. L’Highwind continuò la sua vertiginosa caduta verso il basso e, una manciata di secondi dopo, si schiantò rumorosamente. La sabbia circostante venne spinta verso l’alto, formando veri e propri granelli proiettili.
<<Fate tutti come me! Tornado!!>>
Parte della sabbia che li stava per colpire iniziò ad ondeggiare e a rallentare la sua corsa, per poi assumere un movimento rotatorio.
<<Da sola non ce la posso fare, mi serve l’intervento di tutti!>>
<<Ma Tifa, noi non abbiamo Tornado!>> urlò Yuffie, per farsi sentire.
<<Avete Mime però, tutti la avete! Usatela, presto!>>
Quindi tutti gli altri invocarono la magia e subito un violento tifone iniziò a volteggiare sotto di loro; non vi era più sabbia dalla retta traiettoria, ma solo imponenti e rumorosi vortici di vento e polveri desertiche. Insieme vennero inglobati dal ciclone e iniziarono a girare in tondo, trascinati da una forza inaudita.
<<Slow!>> invocò Tifa.
Il tifone prese a girare molto più lentamente e la sua potenza venne notevolmente ridotta; coloro che prima stavano girando vorticosamente, si addentrarono sempre più all’interno del ciclone, quasi come se stessero planando. Quando infine arrivarono a pochi metri da terra, dove vi era la base del tifone che comunque roteava ad altissima velocità, presero uno slancio verso l’esterno ed uscirono dalla traiettoria del vortice di sabbia.
<<Ce l’abbiamo fatta!>> esultò Yuffie.
<<I miei complimenti>> disse Rinoa arrivando dall’alto, seguita a ruota dai suoi membri del gruppo. <<Ve la cavate bene con gli incantesimi.>>
<<Beh è solo questione di logica!>> disse Tifa.
<<Che bella parola! Ma avete metodi un po’ complicati per rimpiazzare Levita, tuttavia, sono comunque efficaci>> ironizzò Quistis.
<<L’importante è che siamo tutti sani e salvi>> obiettò Vincent.
<<Ehi vi state dimenticando di me?!>> urlò Barret; la sua voce proveniva da dentro il tifone. La situazione sembrava quasi comica, l’uomo barbuto stava ancora roteando.
<<Ho troppo peso sulle spalle, non riesco a dare la forza necessaria ad uscire, sono bloccato qui dentro!>>
<<Ti aiuto io!>> intervenne Squall. Adagiò Ellione per terra, ormai svenuta, e corse fino al tornado. Quindi impugnò il Gunblade e spiccò un salto verso l’alto.
<<Cerchio fatato!>>
Roteando due volte su se stesso, creò con la sua arma uno spostamento d’aria incredibile, che spezzò letteralmente in due il ciclone; Barret cadde nel vuoto per qualche decimo di secondo, poi un’esplosione immediatamente sotto di lui lo fece sobbalzare via.
<<Forse ho esagerato..>> disse Squall tra sè e sè.
<<Come al solito, rivale. La finezza non è il tuo forte.>>
<<Parla mister delicatezza in persona!>>
<<Zitta, streghetta!>>
<<Strega!?>> esclamò in coro il gruppo di Cloud.
<<Ehi, cosa vi prende? State lontani da lei, anche se è una strega non è malvagia!>>
<<Calmiamoci, ok? Andiamo piuttosto a vedere come sta quell’uomo.>> disse Rinoa evasiva.
Barret, che era stato scaraventato verso i restanti compagni, finì il volo ma nel farlo perse la presa su Cloud che, essendo più leggero, volò più distante ancora, per poi schiantarsi sulla sabbia e rotolare per qualche metro. Si fermò proprio un attimo prima di travolgere Ellione, la toccò solo con una mano, che si posò sul polso di lei. Appena ciò accadde, le loro giunture si illuminarono di un bianco accecante, e un raggio color indaco scaturì dai loro corpi e seguì una traiettoria verticale fino ad esplodere in un bagliore luminoso a qualche metro sopra di loro. I restanti membri del gruppo restarono completamente senza parole.
In quel bagliore comparve molto lentamente una sagoma indefinita; più passavano i secondi e più questa strana figura prendeva forma, fino a quando non si riuscì a vedere una fanciulla che pregava.
<<Aeris!!!>> urlò chi la conosceva.
Ella alzò lo sguardo verso di loro. <<Il sangue è stato versato, la Pietra del Sigillo è nelle mani di chi ha ucciso per ottenerla. Gli eroi sono riuniti finalmente e coloro a quali potevo comunicare si stanno toccando. Tutto è pronto, l’attesa è terminata; invoco il potere degli Antichi per modificare la terra e controllare le Grandi Fiere. Fate del vostro meglio, la battaglia per il destino dei mondi ai quali appartenete è appena iniziata..>>
La terra iniziò a modellarsi e venne scossa da parecchi terremoti. I presenti, che non avevano fatto altro che ascoltare le parole di Aeris, iniziarono a guardarsi intorno preoccupati, perché il paesaggio circostante si stava come sgretolando. Il raggio di luce sparì e con esso anche l’immagine della discendente dei Cetra. Cloud ed Ellione si svegliarono mezzi intontiti ma perfettamente consci di cos’era successo; vennero soccorsi dai compagni che a malapena si tenevano in piedi, mentre il cielo iniziò ad oscurarsi minacciosamente. Rinoa trasalì.
<<Il limbo! è stato qui dove ho parlato con..>>
<<Con me?>> disse una voce provenire da dietro di lei. Tutti si voltarono: Shiva. Non solo lei, anche tutti i restanti G.F. le erano accanto.
<<Cosa?! Ma voi non dovreste essere in un’altra dimensione?!>> urlò Squall preoccupato.
<<Noi siamo già nella nostra dimensione..>>
<<Il luogo dove attendono di essere evocati..>> disse Rinoa tra sè.
<<Quelle sarebbero le vostre evocazioni?>> chiese Vincent.
<<Esatto. Sono i G.F.>>
<<G.F. eh?>>
<<Guardian Force>> spiegò il gunblader.
<<Guardian Force o.. Grandi Fiere. è questa la battaglia che ci aveva anticipato Aeris.>>
<<Ehi, non vorrete combattere contro di loro spero!>> esclamò Zell.
<<Se siamo qui è solo per questo>> disse Cloud.
<<Quella ragazza.. Era lei la minaccia, lo sento!>> esclamò Ellione.
<<Aeris una minaccia? Ma per favore!>> intervenne Cid.
<<Ha evocato un potere supremo, tutte le evocazioni che esistono nel suo mondo.. Dovrebbero raggiungere questo campo di battaglia tra..>> Ellione fu interrotta da Irvine.
<<Tra due secondi?>> disse il pistolero, indicando le Summon che li avevano circondati.
<<Fermatevi, sono sicura che sono qui per aiutarci!>> gridò Tifa.
Ifrit prese una rincorsa verso di loro con l’intento di colpirli, sfuggirono per miracolo alla sua corsa volante dalla scia infuocata.
<<perché Aeris ci fa questo? perché rivolta contro di noi le Summon e contro di loro i G.F.?>> riflettè Cloud ad alta voce.
<<Non c’è tempo per le domande! Poniamo fine a questa pazzia e dopo rifletteremo, se saremo ancora vivi!>> comandò Barret.
E così fu. Cloud e i suoi compagni si occuparono dei G.F. mentre Squall e gli altri combatterono contro le Summon. Era una battaglia violentissima, se attorno a loro non ci fosse stato il deserto avrebbero distrutto ogni cosa intorno a loro. Nessuno si spiegava perché dovessero combattere contro quelle entità che più di una volta avevano salvato loro la vita e li avevano aiutati a liberare il mondo dai nemici più potenti; però tutti stavano combattendo. Chi per odio, chi per paura, chi tramite la rabbia, chi tramite la forza della disperazione; tutti pensavano solo che quell’incubo presto sarebbe finito, che presto si sarebbero svegliati. La speranza albergava nei loro cuori malgrado ognuno stesse soffrendo; provavano più dolore quando colpivano che non quando venivano colpiti.
Fuoco, acqua, vento, terra, tuono, ghiaccio... tutti gli elementi esistenti erano come impazziti e si mescolavano tra loro in un turbine di battaglia. Tra i numerosi rumori di battaglia, si sentiva echeggiare spesso una magia invocata per aiutare i compagni.
Uno a uno, i G.F. e le Summon cadevano e scomparivano e per ogni di essi che se ne andava, una lacrima scendeva lungo le guance degli eroi che li stavano combattendo. Lo scontro era duro e faticoso e le grida strazianti di chi veniva colpito dalle entità incutevano ancora più timore nei suoi compagni. Però bisognava andare fino in fondo, bisognava percorrere quella strada che erano costretti a seguire e arrivare a quella fine tanto ignota quanto inevitabile. O loro.. o le evocazioni. Erano convinti che un perché esisteva ed era questo ciò che li spingeva a combattere, il pensiero che, una volta terminato l’incubo, avrebbero capito finalmente ogni cosa.
A poco a poco, la battaglia stava volgendo a favore dei quattordici combattenti, quindici se si contava Ellione che, in un qualche modo, supportava i compagni. I G.F. cadevano, le Summon scomparivano e le speranze accrescevano, così come la sofferenza.
La battaglia durò più di tre interminabili ore, finché l’ultima entità in vita fu Shiva.
Squall caricò il Gunblade dietro le spalle e si accinse a colpire; quando la lama fu a pochi centimetri da lei, il ragazzo decise di fermarsi.
<<Shiva, perché?>> disse Squall.
<<Questo e altro per salvare il nostro pianeta e.. voi>> disse sofferente la donna dei ghiacci.
<<Cosa?! Spiegati ti prego!>>
<<Ultimamente abbiamo avvertito che una strega, di nome Ruuth, sta tramando contro tutti i mondi esistenti. Ha già raso al suolo parecchi pianeti e presto sarebbe arrivata anche sul nostro e su quello dei vostri nuovi alleati. Una volta tolti di mezzo tutti gli abitanti, ne diventa padrona e crea una compressione temporale su di essi, uccidendo così anche i pochi che erano riusciti a scampare alla sua furia. Il suo scopo è comprimere tutti i pochi pianeti della nostra galassia e creare poi una compressione diversa: non temporale, ma spaziale. Unire cioè i mondi compressi in un unico grande pianeta, che dominerà incontrastata con il suo esercito di demoni e mostri..>>
Squall, Cloud e gli altri rimasero allibiti dalle parole della G.F.
<<E cosa c’entra Ruuth con tutto questo?>> gridò il gunblader. Shiva era ormai prossima alla morte e ogni parola era un estremo sacrificio.
<<Vedi.. Su ogni pianeta esiste un Obelisco della Distruzione e una Pietra del Sigillo.. Se la Pietra viene incastonata nell’Obelisco, su quel pianeta si forma una compressione temporale; sul vostro pianeta, però, ciò non si era verificato: sul tuo, Squall, c’era l’Obelisco, sul loro invece, la Pietra. Io e Aeris abbiamo trovato un punto di contatto e abbiamo preso la decisione di unificare i vostri pianeti affinché la Pietra e l’Obelisco si trovassero nello stesso luogo>>
<<Ma perché?! Così non avete fatto altro che agevolarla!!>>
<<Questo è ciò che vogliamo farle credere. Per creare tutte le condizioni affinché compaia l’Obelisco e che la Pietra acquisisca il potere necessario, occorreva svolgere qui la battaglia, ma come vedi è presente solo la Pietra. Per un colpo di fortuna è stato rispettato il principio del sangue: la Pietra, per poter continuare ad avere i suoi poteri magici, non può cambiare possessore se questi non viene ucciso; un vecchio signore l’aveva trovata per caso e ne divenne lui il primo proprietario. Poi, questi venne ucciso da un individuo avvolto in un mantello rosso, un servo di Ruuth, il quale aveva il compito di consegnarle la Pietra; a sua volta, costui venne ucciso da Cloud che ne divenne possessore finale. Questo per quanto riguarda la Pietra. Per far comparire l’Obelisco, invece, occorreva sviluppare un’energia potentissima, al di là di ogni immaginazione; quando noi G.F. o le nostre compagne Summon scompariamo in battaglia emaniamo parecchia energia, ma sapevamo che ciò non era sufficiente; occorreva che anche voi ne sviluppaste parecchia, per questo abbiamo dovuto attaccarvi con tutte le nostre forze. Ti prego, dammi il colpo di grazia e il procedimento sarà completo; l’energia raggiungerà il livello massimo e l’Obelisco comparirà.. Ruuth verrà allo scoperto per impossessarsi della Pietra del Sigillo e vi attaccherà.. Sarà allora che dovrete affrontarla e sconfiggerla per sempre! Noi e Aeris confidiamo in voi, sappiamo che potete farcela... Dammi il colpo di grazia, ti prego, prima che l’energia che abbiamo sviluppato finora svanisca!>>
<<Ci sosterrete nella battaglia contro Ruuth, vero?... vero?>>
<<Quella sarà la vostra battaglia, noi non potremo prendervi parte, mi dispiace>>
Squall indugiò.
<<Squall...!>> implorò la dea del ghiaccio <<Ti prego!>>
Cloud corse con una velocità impressionante verso di lei e la trafisse senza pietà. Shiva cadde a terra e scomparve, sotto gli occhi attoniti di Squall.
<<Scusa, era compito nostro..>> disse Cloud.
A quel punto, la terra iniziò a tremare. Poco lontano da lì, iniziò a spuntare dal terreno l’obelisco che entrambe le squadre avevano visto e toccato quando i loro pianeti erano uniti, imponente e inquietante come qualche tempo prima. La materia nelle tasche di Cloud iniziò a splendere: la Pietra del Sigillo era carica.
Proprio in quel momento, dall’alto fece la sua apparizione una figura avvolta dall’oscurità, che emanava fumo rosso dalla schiena. Lentamente, discese fino a terra e, con un’esplosione, il buio che la circondava svanì: Ruuth era arrivata.


XI


La strega era una donna di grande bellezza.
Aveva lunghi capelli fini biondi, che sembravano risplendere di oro, e fluttuavano nell’aria con nonchalance. Il viso era perlaceo, i lineamenti morbidi e il collo raffinato, leggermente più lungo del normale. Gli occhi neri erano allungati, e ricordavano quelli di un’orientale. Lo sguardo era penetrante, e si notava in esso un assoluto senso d’orgoglio e di ostentazione di superiorità.
Il fisico era mozzafiato: slanciato e armonioso. Le mani aggraziate erano le uniche parti del corpo visibili eccetto il collo, la scollatura e il viso. Indossava un abito nero e lungo, composto da veli sovrapposti. Indossava un bel gioiello al collo e tra i capelli faceva capolino un diadema di pietre nere.
Ma c’era un elemento di discordo: due grandi ali rosso sangue erano spiegate alle sue spalle.
Prima che potessero rendersene conto, ella lanciò un getto magico così potente da scaraventarli a vari metri di distanza.
<<Che potenza..>> disse Seifer in un sussurro.
<<Ma che bellezza!>> osservò Irvine.
<<Irvine, per una volta nella tua vita, puoi evitare commenti sulle altre?>> gridò Selphie.
Si rialzarono con grande fatica. Alcuni avevano perso le armi, e cercavano di correre a recuperarle.
<<Comandante, attendo ordini.>> disse Quistis. <<Quale è la strategia?>>
Squall pensò un secondo. <<Cloud?>>
<<Se per te va bene, dovremmo dividerci. Da ciò che ho visto non siamo in grado di attaccarla tutti insieme, ci stenderebbe di nuovo se vede che la accerchiamo. Ci facciamo sotto pochi alla volta, da diversi punti.>>
<<Sì! A quel punto..>> intervenne Quistis <<Sarà circondata e presa di sorpresa. Sarà facile colpirla da ambo i lati.>>
<<Quis.. e se falliamo?>> chiese Irvine.
<<Ci riproviamo!>> esclamò Barret <<Come pensi abbiamo sconfitto Sephiroth, ragazzo? Provandoci.>>
<<Sephiroth?>> ripetè Ellione.
<<Sì.. Beh, non parliamo di lui!>> disse Tifa.
<<Giusto, Ellione! Ascolta, tu puoi tentare di collegarti alla sua mente? Se lo fai, chi si farà sotto lo potrà fare con un po’ di vantaggio.>> disse Seifer.
<<Sì.. però non aspettatevi granchè. Con una mente del genere, al massimo le posso creare un forte mal di testa. Ma consumerà energie.. dovrete aspettare prima di attaccare una seconda volta e il tempo è denaro qui.>>
<<Il tempo fugge..>> ripetè Squall <<Sembra di sentire..>>
<<Squall, non c’è più tempo!>> disse Rinoa.
<<Giusto! Cloud, andiamo noi per primi. Voi state pronti.>>
<<Stai attento..>>
Squall diede un bacio fugace a Rinoa, per una volta non badando ad essere insieme ad altre persone e insieme a Cloud si lanciò all’attacco.
La strega distava parecchi metri, quando iniziò a tenersi la testa con le mani.
I due corsero più forte finché non giunsero ad una distanza sufficientemente vicina per attaccare. Squall usò una gemma aura e il suo corpo diventò dorato. Cloud iniziò ad attaccare con tutte le sue forze, mentre Squall compiva i suoi colpi micidiali.
All’improvviso però, la strega gettò un incantesimo che li colpì in pieno, rispedendoli qualche metro più indietro.
<<Che inutile spreco di forza.>> sibilò.
Alle sue spalle, qualcuno iniziò a colpirla con poderosi pugni. Tifa e Zell si erano fatti sotto, e cercavano di tenerla impegnata il più possibile. Rialzandosi reggendosi alle proprie armi, i due leader videro alle loro spalle due pistoleri prendere la mira.
Spararono insieme.
Da lontano giunse un’arma tagliente, seguita da un colpo di poderoso nunchaku.
Dopo poco tempo, una lancia colpì la strega al fianco destro, ma ella non se ne curò troppo. Continuò a gettare incantesimi in tutte le direzioni, e i suoi nemici cercavano di resistere con tutte le loro forze.
Barret iniziò a sparare stando sulla stessa traiettoria di Red XIII.
<<Fuoco incrociato! Quanto mi piace!>>
<<Irvine, calmo! E cerca di non incrociare gli occhi piuttosto, o finirà come la volta scorsa.>> disse Squall ansante.
Il tiratore sorrise e continuò a sparare.
Anche Quistis si unì nella mischia in quell’istante.
<<Rinoa..>> iniziò Squall non vedendola attaccare. <<Dove sei?>>
Un raggio colpì la strega ed ella fu costretta a voltarsi nella direzione di una ragazza vestita di blu che continuò a gettare flusso magico su di lei. Ruuth la fermò con un braccio, ma Rinoa resistette. Intanto che la strega era tenuta occupata dalla ragazza, gli altri riuscivano meglio ad attaccare e, dopo essersi lanciati a vicenda una pozione, Squall e Cloud si ributtarono nella battaglia.
Dopo poco furono investiti come gli altri da un fascio di magia potente, che li bruciò in più punti e li ferì dalla velocità con cui era stato scagliato, come un grande serpente che inizia a girare su se stesso.
I ragazzi si ripresero con fatica.
<<Ora non possiamo attaccare. Usa la magia come uno scudo.>> osservò Cloud.
<<Che si fa?>> chiese Tifa.
<<Non abbiamo scelta, dobbiamo infrangere quello scudo!>>
<<Sì Cloud, ma come??>> si arrabbiò Selphie.
<<Dannazione, se solo Aeris fosse qui con noi.. Ho un piano, ma senza il potere del nostro Pianeta è completamente inattuabile.. E solo lei era in grado di controllare il Lifestream>>
Nel frattempo, Rinoa stava pianificando anch’essa una soluzione alternativa.
<<Squall, questo è il posto dove risiedono i G.F. giusto?>>
<<Così sembra, perché?>>
<<Beh..>> Rinoa fu interrotta da Red XIII.
<<Se solo quell’obelisco servisse a qualcosa, con i suoi simboli, oltre che a creare una compressione temporale..>>
<<Cosa state confabulando?>> la voce di Ruuth echeggiò nell’aria.
<<Ma certo!>> esclamò Cloud.
La strega formò un vero e proprio scudo magico intorno a sè, rotondo, enorme, bluastro. Dall’alto iniziarono a piovere meteoriti che si schiantarono rumorosamente a terra; fortunatamente, la loro discesa era abbastanza lenta e prevedere dove sarebbero cadute fu abbastanza facile, quindi nessuno fu colpito da tale attacco magico.
<<Rinoa, ti devo assolutamente parlare!>> urlò Cloud per farsi sentire.
<<Come? Cosa succede?>>
<<Ragazzi, voialtri tenetela occupata il più possibile, forse abbiamo ancora una speranza!>>
<<Come se fosse facile!>> imprecò Barret. Quindi, con le tecniche più disparate, i guerrieri intrattennero Ruuth per far sì che Cloud e Rinoa elaborassero un piano. Squall riuscì a captare ben poco, a malapena udì la domanda “C’è un G.F. che non è ancora stato evocato?" da parte di Cloud. Però doveva concentrarsi sulla battaglia, lasciò tutto in mano alla sua amata. Poco dopo, il biondo corse da Ellione.
<<Ascolta, Seifer è proprio dietro la strega. Comunica con lui telepaticamente e digli di non attaccare finché non ti do il segnale. Ce la fai?>>
<<Quanto pretendete da me in questa battaglia.. Comunque ci posso provare>>
<<Niente deve andare storto, possiamo farcela se restiamo uniti>>
<<Bene, mi metto subito in contatto con lui>>
Quindi, Cloud raggiunse Squall di corsa, confabulò velocemente qualcosa con lui e gli consegnò un oggetto di nascosto.
La strega, accorgendosi che Cloud e Squall stavano approfittando della confusione per mettersi d’accordo, scagliò una saetta verso di loro, che ferì Cloud ad un braccio.
<<Ehi amico, tutto bene?>>
<<Sì, non ti preoccupare Squall. è ora di iniziare con il piano, è la nostra ultima speranza. Ellione, adesso!!!>> ordinò il biondo. La ragazza si mise in contatto con Seifer, che scagliò il suo gunblade contro la schiena di Ruuth; questa, adirata ma quasi insofferente, si girò verso di lui per colpirlo con tutte le sue forze, quando udì le parole “Luna Invisibile!" fuoriuscire dalle labbra di Rinoa. La strega malvagia si girò e vide che Rinoa e Squall erano scomparsi, quindi li cercò velocemente con lo sguardo.
Cloud pensò tra sè e sè: <<Non sono completamente invisibili, sono solo semi trasparenti; se li cerca li trova di sicuro, ora tocca a me..>> quindi prese una sfera rotonda in mano e attirò l’attenzione di Ruuth.
<<Ehi stregaccia! Cosa succede se metto la Pietra del Sigillo nell’Obelisco?>> disse sventolando in aria la mano con la sfera; quindi corse verso l’Obelisco, sperando di distogliere la sua attenzione dalla ricerca di Squall e Rinoa.
<<Non te lo permetterò, ragazzo!>> Ruuth caricò un potente raggio magico che scagliò contro il biondo, trafiggendolo. Cloud cadde a terra privo di sensi. I restanti compagni sospesero ogni attacco per soccorrere il compagno, mentre Ruuth si lasciava andare in una risata sadica.
<<No, Cloud! perché hai fatto questo?!>> disse Tifa piangendo.
La sfera, che era caduta dalle mani del ragazzo, fluttuò in aria per un attimo e schizzò verso Ruuth, che la afferrò al volo.
<<Ora finalmente la Pietra del Sigillo è nelle mie mani!>> quindi la osservò per gustarsi maggiormente il suo momento di vittoria.
<<C-cosa? Questa non è la Pietra!!!>> gridò adirata, distruggendo la sfera.
<<Già, è una comunissima Materia!>> esclamò Cid.
<<Dov’è la Pietra che mi spetta??!!!!>>
<<Ce l’ho io>> disse una voce. Per un attimo, la strega si guardò attorno, poi vide Squall e Rinoa accanto all’Obelisco, l’effetto di Luna Invisibile era svanito.
<<Ragazzi fateci da scudo e attaccatela con tutte le vostre forze!>> ordinò il SeeD. Seifer colpì con una magia la strega da dietro, ma lo scudo oppose resistenza e Ruuth non fu colpita. Anche il resto dei combattenti si scagliò ancora una volta sulla strega, tuttavia non capendo il perché di un’azione così avventata.
<<Squall, il tuo anello!>> disse Rinoa lanciandoglielo. Il ragazzo lo afferrò al volo e se lo infilò al dito, quindi toccò con l’anello stesso la runa raffigurante la testa di leone, Griever.
Squall venne circondato da un’aura grigiastra; Rinoa, che teneva in mano la Pietra del Sigillo ora di colore verde brillante, alzò al cielo lo sguardo sussurrando qualcosa. Subito dopo, dalla Pietra fuoriuscirono numerosissimi e minuscoli fasci di luce verdi e bianchi, che andarono a coprire completamente Squall. Presto il ragazzo ne fu completamente racchiuso e un fascio di luce dal cielo lo abbagliò; quella sfera di Lifestream contenente Squall si ingrandì a dismisura, fino a divenire alta quasi come l’Obelisco. Ruuth tremò di paura a quella vista. Quindi, un’esplosione di luce accecò per diversi istanti tutti i presenti; quando, lentamente, iniziarono ad aprire gli occhi, la sfera gigantesca di Lifestream era completamente svanita, svelando ciò che era al suo interno: un enorme leone grigio, dall’aria maestosa e inquietante allo stesso tempo, il suo collo coperto da spuntoni enormi.
<<Griever! Non ci posso credere, Squall si è trasformato in Griever!>> esultò Zell.
<<Ma com’è possibile?>> masticò Seifer.
<<Il piano è riuscito>> spiegò Rinoa <<Cloud ha dato a Squall la Pietra e Seifer ha distratto Ruuth per fare perdere di vista me e Squall mentre io usavo Luna Invisibile; Cloud poi ha finto di avere la Pietra in mano, distraendo la nostra avversaria da noi due che nel frattempo abbiamo fatto un giro lungo per arrivare fino all’Obelisco. Poi, con il potere della mia magia, ho trasferito il Lifestream alla Pietra, assorbendolo dalla runa raffigurante il Pianeta di Cloud e dei suoi compagni. Intanto, Squall ha sfruttato l’anello per richiamare a sè Griever, l’unico G.F. che ancora doveva essere evocato. Con il potere del Lifestream, poi, Squall ha assorbito Griever divenendo a sua volta il Leone Dormiente; come tempo fa il Pianeta di Cloud creò delle “armi" per la propria difesa sfruttando il Lifestream, così io, con i miei poteri, ho potuto fare altrettanto trasferendo il flusso magico a Squall, che è stato trasformato a sua volta in un’arma. Se vogliamo chiamarlo in qualche modo, quello è Griever Weapon>>
<<Fantastico! Non ci ho capito niente ma è ugualmente spettacolare!>> esultò Selphie, senza badare alle sue ferite. Griever ruggì in modo assordante, quindi si scagliò con violenza contro Ruuth. La strega usò la sua magia per potenziare la barriera che la proteggeva e l’impatto fu tremendo. L’energia emanata dai due era di proporzioni mastodontiche, e nessuno dei due sembrava voler cedere. Il leone spingeva con tutte le sue forze, Ruuth stava usando tutta la magia di cui disponeva per trattenere la barriera e respingere il suo avversario. Non passò molto tempo che entrambi furono completamente esausti; la strega, alle strette, usò gli ultimi bricioli del suo potere per far esplodere la barriera e ferire Griever gravemente. Il leone si accasciò a terra, senza forze, quindi svanì; Squall tornò se stesso, svenuto, privo di sensi.
<<ORAAAAAAA!!!!>> urlò Rinoa con tutte le sue forze. Tutti i combattenti, anche se sfiniti e lacerati in più punti del corpo, si scagliarono per l’ultima volta contro la strega. Questa ormai era senza forze e non oppose che una resistenza minima; venne trafitta in più punti, compreso il cuore.
Ella si ritrasse, tutta la magia svanì di colpo, e un’esplosione di grandissima potenza seguì la scomparsa della strega.
<<Giù!>> gridò Tifa.
Tutti si buttarono a terra e non si rialzarono se non solo dopo pochi istanti.
Ellione, l’unica tra i presenti a riportare meno ferite, si occupò di curare i compagni, che a malapena avevano la forza di tenere gli occhi aperti. Ben presto ognuno di loro riacquistò le forze e levò gli occhi al cielo, fiero di aver salvato il mondo ancora una volta.


XII


La battaglia era finalmente terminata ma Squall e Cloud erano ancora a terra, sembravano non avercela fatta. I loro compagni si riunirono in gruppo e li accerchiarono, quindi alcuni iniziarono a lacrimare; Cloud era stato trafitto e Squall aveva esaurito completamente le energie, di sicuro se erano ancora vivi non ce l’avrebbero fatta. Qualcuno provò a curarli ma non c’era nulla da fare.
<<Non doveva finire così>> disse Tifa con le lacrime agli occhi.
<<Sinceramente, credo che non vi erano molte alternative, abbiamo fatto anche fin troppo secondo me>> mugugnò Vincent.
<<Come puoi dire una cosa del genere? Sei così insensibile?>> disse Selphie con la voce rotta.
<<Ellione, non puoi fare niente per lui?>> chiese Rinoa.
<<Per loro, se non ti spiace!>> si impuntò Tifa.
<<Oh sì scusa, non volevo sembrare scortese..>>
<<No Rinoa, da sola non posso fare proprio niente..>>
<<Uhm.. da sola!>> esclamò Yuffie.
<<Eh?>>
<<Ma sì! Prima quando tu e Cloud vi siete toccati è comparsa Aeris, prova ancora!>>
<<Sì, però prima era lei che cercava di mettersi in contatto con me, non credo sia la stessa cosa>>
<<Ah.. beh però puoi cercare di metterti tu in contatto con lei!!!>>
<<Mi spiace, ma non ne sono in grado>>
<<Oh ma uffaaaaaaaaaa!!>>
<<Ormai non c’è più niente da fare, se la sono cercata>> disse Seifer con aria beffarda.
<<Sei un essere senza cuore!>> urlò Tifa, disperata.
<<Calma Tifa>> la tranquillizzò Red XIII <<Secondo me hanno solo bisogno di riposo; nel frattempo cerchiamo un modo per uscire di qui>>
<<Concordo con il tigrotto>> disse Irvine, guardandosi intorno.
Nei minuti successivi, i compagni iniziarono a perlustrare la zona; tutto era completamente uguale, non c’era traccia di una possibile via di uscita. Ciò che rendeva il paesaggio diverso era solo l’Obelisco della Distruzione.
<<Secondo me questo posto non ha confini>> disse Vincent <<Credo sia molto probabile che l’unica uscita, se c’è, sia sotto l’Obelisco..>>
<<Dici che bisogna scassarlo?>> chiese Cid.
<<Secondo me tentare non nuoce>> disse Quistis.
Quindi, tutti insieme iniziarono a colpire l’obelisco con tutte le loro forze; i minuti passavano ma la scultura non si faceva neanche un graffio, nemmeno una minuscola scalfittura.
<<Non possiamo continuare così..>> disse Zell <<Io sono esausto..>>
<<Riposiamoci un attimo>> disse Rinoa, con la vera intenzione di pensare di nuovo a Squall. Ellione cadde a terra sofferente, come quando era sull’Highwind.
<<Credo.. credo c-che ci siamo!>> disse tenendosi la testa con le mani.
<<Presto, portatela vicino a Cloud!>> tuonò Barret.
<<No!!!>> obiettò Ellione <<Ce la devo fare da sola! Non sono più una bambina!>>
<<Ma Elli..>> lo sguardo della ragazza trafisse Rinoa. Estremamente sofferente, si avvicinò lentamente verso Cloud; quando fu abbastanza vicina da toccarlo si mise in ginocchio e gli posò una mano sulla fronte.
Di nuovo il raggio di luce, di nuovo l’esplosione di bagliore, di nuovo la sagoma indistinta che prendeva forma. Ancora una volta, Aeris compariva tra lo stupore generale.
<<Siete stati grandiosi, avete salvato non solo i vostri pianeti ma anche il resto dell’universo. Sconfiggendo Ruuth, le compressioni temporali che aveva creato finora sono svanite con lei e tutto è tornato alla normalità>>
<<Ne siamo onorati, veramente, però abbiamo pagato un prezzo troppo elevato da sopportare.. Ti prego, c’è qualcosa che puoi fare per Squall e Cloud? Hanno combattuto con tutte le loro forze e non si meritavano una fine del genere..>> implorò Rinoa.
<<A dire il vero, mi è proibito interagire con il vostro mondo, credo che però possa fare un’eccezione, ve lo siete meritati..>>
<<Davvero?>> esclamarono gli altri in coro, chi con le lacrime agli occhi e chi con un’espressione speranzosa.
Aeris non disse niente e si inginocchiò, pregando. Quelli che in realtà non furono che una manciata di secondi, per le due squadre furono un’eternità di attesa col fiato sospeso; poi il cielo si squarciò in due e discesero tre angeli, illuminati da una luce accecante, candidi e puri. Dalle loro labbra uscirono delle parole in una lingua sconosciuta, mentre roteavano sopra Cloud e Squall, fluttuando. Qualche secondo di rituale fu sufficiente per assortire i primi effetti: i due iniziarono ad emanare un’aura dorata e parvero essersi notevolmente ripresi. Quindi, poco dopo, i tre angeli tornarono da dov’erano venuti e il cielo si richiuse dietro di loro; i due capisquadra aprirono lentamente gli occhi e si alzarono, quasi del tutto spiazzati. Prima di capacitarsi di cosa fosse successo, furono letteralmente travolti dai loro amici che li abbracciarono con affetto e li riempirono di complimenti.
<<Ora basta ragazzi, lasciamo prendere loro un po’ di fiato>> disse Red XIII.
<<Già, ho ancora un mal di testa enorme>> si lamentò Cloud <<Comunque sia.. ce l’avete fatta vedo>>
<<No Cloud, ce l’abbiamo fatta>> disse Squall dando una pacca al biondo.
<<Già, abbiamo vinto per merito di tutti, nessuno escluso>> esclamò Quistis.
<<Adesso come usciamo di qua?>>
<<Ci siamo già posti la domanda, Cloud, sembrerebbe che l’unica via sia sotto l’obelisco. Anche se a dire il vero si tratta solo di un’ipotesi>> l’espressione di Vincent si fece cupa.
<<Abbiamo anche provato a distruggerlo ma le nostre armi sono del tutto inefficaci!>> esclamò Irvine.
<<Uhm.. Rinoa, mi daresti la Pietra?>> chiese Cloud.
<<Sì, eccotela>>
Cloud afferrò la sfera e le fece fare due piccoli salti in aria.
<<Ormai questa non serve più>> disse e la lanciò in aria.
<<Fire!>> esclamò e una palla di fuoco partì dalla sua mano, andando a disintegrare la Pietra sotto gli occhi attoniti del resto del gruppo. Quindi, un tuono.
Dietro di loro l’Obelisco iniziò a tremare e a sgretolarsi; proprio come se si trovasse nel bel mezzo di sabbie mobili, iniziò a sprofondare lentamente, emettendo dei rumori assordanti.
Quando si fu inabissato del tutto nella sabbia, alla sua base si formò un vortice oscuro, illuminato di tanto in tanto da un fulmine interno.
I membri delle due squadre capirono che quello era il passaggio che li avrebbe condotti finalmente a casa; felici di ciò, si avvicinarono di qualche passo, quando la nostalgia iniziò già ad addentrarsi nei loro cuori.
<<Prima di andare vorrei salutare tutti voi, amici, grazie per averci aiutati in quest’impresa>> disse Cid accendendosi una sigaretta.
<<Sono d’accordo>> annuì Quistis. Tutti si scambiarono abbracci e strette di mano, in segno di un’amicizia eterna, se mai avessero potuto mai incontrarsi ancora. Uno a uno, tutti saltarono nel vortice e svanirono nell’oscurità, finché non rimasero ancora lì Cloud, Squall e Rinoa.
<<Squall, tu non salti?>>
<<Arrivo, lasciami dire due parole a Cloud; tu nel frattempo vai avanti e raggiungi gli altri>>
<<Come? Mi lasci sola?>>
<<Rinoa, il mio cuore è con te, non sarai mai sola>>
Dopo queste parole, la strega trovò la forza di saltare nel vortice, seguita dallo sguardo del gunblader.
<<Beh Cloud, è giunto il momento di salutarci>>
<<Un arrivederci, per scaramanzia>> disse Cloud porgendogli una mano. I due fecero una stretta calorosa, sorridendo.
<<Conoscerti è stato un piacere>>
<<Anche per me, Squall. Non vedo l’ora si sfidarti in un duello testa a testa, in futuro. Amichevole, certo...>>
<<Anch’io, speriamo sia possibile.>>
Cloud sfoderò Ultima Weapon.
<<Non morire prima di allora, Squall.>>
<<Neanche tu.>> rispose il SeeD, facendo scontrare la Lionheart contro la spada del compagno e, insieme, saltarono nel vortice.



Fine

 

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