Kingdom Hearts: Warriors between Light and Darkness
  ● Autore: Ultimate Weapon 89

Introduzione

Kingdom Hearts Warriors between Light and Darkness è una serie originale di mia invenzione, basata principalmente su Kingdom Hearts, ma anche su altri giochi Square, specialmente Final Fantasy VII, e su Wild ARMs 1 e 3. Questa serie è composta da tre o quattro episodi e si svolge dopo la fine di Kingdom Hearts II, diventando quindi un seguito.
Questa prima parte può essere definita una prequel o un “capitolo zero", che avviene nel periodo tra Kingdom Hearts Chain of Memories e Kingdom Hearts II e serve principalmente per introdurre i personaggi che saranno protagonisti nella storia vera e propria.
Come noterete i collegamenti con la saga originale di Kingdom Hearts sono pochi, ma più avanti ritorneranno Sora, Riku e tutti gli altri protagonisti.
Spero che la storia vi piaccia. Se avete commenti, consigli o altro, mandatemi pure una e-mail a: ultimateweapon89@libero.it
Buona lettura!



Capitolo I: Nelle profondità del cuore

“Kairi, ricordi cosa ti ho detto prima? Sarò sempre con te. Tornerò, lo prometto" “So che lo farai"
Kairi aprì gli occhi: stava pensando a Sora, come sempre da quella notte..
Otto mesi erano passati dall’ultima volta che aveva visto il suo carissimo amico, e i suoi capelli rossi erano cresciuti ed ora le arrivavano all’altezza delle spalle
Si guardò intorno e non capì dove era. Stava in piedi sopra un suolo invisibile e tutto era nero intorno a lei, non vedeva nulla. Quando fece un passo, un enorme stormo di uccelli si levò, rivelando un grande piattaforma di cristallo rotonda, nella quale era dipinta una ragazza avvolta in vesti bianche e circondata da un aura di luce. Kairi osservò meglio la ragazza... era lei
Kairi era talmente assorta a osservare il suo ritratto, che si trovò a sobbalzare quando una voce la chiamò “Kairi"
“Chi...Chi sei?" chiese la ragazza guardandosi attorno spaventata
“Benvenuta... qui ti trovi nelle profondità nel tuo cuore. Qui affronterai le tue tenebre e il tuo destino prenderà forma" la voce era calma e lenta, e sembrava molto misteriosa “Fai con calma, c’è ancora molto tempo"
Dal suolo apparvero tra altari di vetro, in cima ai quali c’erano rispettivamente una spada, un’asta ed uno scudo.
“Dimmi Kairi, cos’è che ritieni più importante? Avere la forza per combattere i tuoi nemici, avere la difesa per proteggere i tuoi compagni o possedere la magia che risveglia la tua forza interiore? Questa scelta è molto importante, prenditi tutto il tempo che vuoi, ma sii pronta perché presto saranno qui"
Kairi si ricordò di quando si fece insegnare ad usare la spada da Tidus: voleva essere capace di difendersi da sola se gli heartless fossero tornati. Senza troppi dubbi prese la spada.
Improvvisamente il suolo si illuminò e poi crollò e Kari cadde nelle tenebre sottostanti.
Atterrò su un’altro pavimento, molto simile al primo, ma questa volta la Kairi dipinta sul suolo era vestita di nero, avvolta in un aura oscura.
La voce parlò ancora “Hai scelto il tuo cammino... Ora mostrami se sei in grado di seguirlo"
Strani esseri apparvero dal suolo, esseri completamente neri, ad eccezione degli occhi, che brillavano di un giallo inquietante.
Kairi riconobbe senza dubbio quelle creature, erano gli esseri delle tenebre, gli Heartless, i nemici di Sora e i responsabili della scomparsa delle Destiny Islands, la sua terra natale.
Kairi impugnò la sua nuova spada e grazie alla sua agilità, che aveva allenato molto negli ultimi mesi, sconfisse tutti i nemici.
La voce le parlò ancora “Molto bene, ben fatto. Il momento è giunto, dunque sii pronta" Una porta si materializzò di fronte a lei. “Oltre quella porta si cela la parte più profonda del tuo cuore, un luogo senza luce dove si celano le tue tenebre “.
Kairi si sentì spaventata, ma decise di andare avanti. Aprì la porta ed una nuvola oscura la avvolse.
Quando riaprì gli occhi, Kairi si ritrovò su una terza piattaforma di cristallo
Questa volta la Kari in vesti bianche e quella in vesti nere erano insieme e si tenevano per mano e sopra di loro una piccola luce splendeva. “Quella, quella è la mia luce nelle tenebre" penso Kairi, ricordando le parole di sua nonna, mentre si avvicinava alla luce.
“Si... quella stupida, inutile luce che splende sempre, anche nelle tenebre più fitte" rispose un’altra voce, come quella di Kairi, ma in versione malvagia.
Kairi si girò appena in tempo per vedere la sua ombra salire dal pavimento e prendere forma fisica.
La sua ombra era completamente nera, senza gli occhi gialli di un heartless, e stava immobile di fronte a Kairi.
Non appena Kari fece un movimento, l’ombra scattò, spada in mano e Kairi evitò il colpo all’ultimo secondo, eseguendo una capriola all’indietro e nello stesso istante estrasse la spada e contrattaccò, ma l’ombra scivolò via.
Lo scontro continuò per un eternità, o forse solo per pochi minuti e il clangore delle spade era l’unico suono che riecheggiava in quel luogo vuoto.
Kairi si sentiva stanca, mentre la sua ombra non dava segni di cedimento
Quando Kairi attaccò ancora, l’ombra parò il colpo e contrattacco, e la spada di Kari le scivolò di mano, cadendo oltre il bordo della piattaforma, verso le tenebre sottostanti.
Kairi era senza difese, bloccata sul bordo del vetro. Guardò le tenebre dietro di lei e poi la sua ombra che si avvicinava lenta ed inesorabile.
“Questa è la fine" penso Kairi “Sora, Riku, addio"
“Non arrenderti" le sussurrò la voce, con un tono più simile a quello del suo caro Sora “Non fuggire dalle tenebre, non affrontarle, ma impara ad accettarle e avrai la forza che ti permetterà di affrontare a testa alta il tuo destino"
Kairi aprì i suoi occhi guardò l’ombra, poi le due Kairi dipinte per terra e poi di nuovo l’ombra.
Senza esitazioni chiuse gli occhi e corse verso la sua ombra, abbracciandola.
L’ombra smise di muoversi e fece cadere la sua spada, poi cominciò ad emettere un’immensa luce che accecò Kairi
Quando Kairi riaprì gli occhi, l’ombra era sparita e nelle sue mani era comparso un KeyBlade. Kairi lo osservò meglio: era identico a quello di Sora, ma il manico era giallo e la “lama" rossa.
Kairi alzò il KeyBlade verso la luce che levitava sopra il ripiano e un raggiò di luce partì dalla sua arma, facendo apparire un’altra porta.
“Molto bene, principessa prescelta, hai imparato ad accettare sia la luce, sia le tenebre e ciò ti ha permesso di controllare uno dei leggendari KeyBlade Originali." Kairi si guardò intorno, cercando ancora di capire da dove veniva la voce, poi rinunciò e si diresse verso la porta. “Ora vai, Kairi, torna nel tuo mondo. Presto incontrerai qualcuno, qualcuno di molto importante, e da questo incontro cambierà non solo il tuo destino, ma quello dell'universo intero. Addio e Buona Fortuna, Kairi"
“Addio e grazie, voce" disse Kairi, mentre varcava la soglia ed una luce fortissima la avvolgeva.



Capitolo II: L’Incontro

Kairi si svegliò dalla sua visione. Al momento non realizzò dove si trovava. Era seduta su un comodo sedile blu e vedeva lo scenario scorrere di fronte a lei attraverso un vetro. Poi si ricordò: era sul treno delle 16.45 e stava tornando a casa da scuola. La scuola si trovava nella Destiny City, che era abbastanza distante dalla costa dove viveva.
Kairi era solo nello scompartimento, ma la porta si aprì ed un ragazzo entrò e chiese “Scusa, è libero quel posto?".
“Certo, siediti pure"rispose Kairi osservandolo mentre si sedeva: era un ragazzo alto, con dei lunghi capelli color platino che gli scendevano sulla schiena e degli occhi color verde acqua, che indossava dei jeans abbastanza rovinati ed un piccolo gilet senza maniche bianco sopra una maglia nera. Sul polso destro teneva uno strano orologio nero e Kairi fu sicura di avere visto una specie di squarcio all’altezza della scapola sinistra. Inoltre notò uno strano oggetto appeso alla sua cintura: sembrava una specie di manico di una katana, ma c’era solo il manico...
Kairi pensò che il ragazzo somigliava molto a Riku... Si Riku, il suo amico Riku. Kairi si chiese dove fosse adesso.
Improvvisamente un suono molto forte la svegliò dai suoi pensieri e il treno si fermò bruscamente.
“Stai qui, vado a vedere che succede" le disse il ragazzo e corse via.
Kairi guardò fuori dalla finestra per vedere cosa succedeva, ma un grido umano la fece sussultare.
Poi di colpo un orribile ombra nera entrò attraverso il vetro: era una specie di lupo nero con tre occhi e spine sulla schiena.
Il mostro stava per saltarle addosso, ma il ragazzo di prima irruppe nello scompartimento ed prese l’oggetto a forma di manico di katana. Premette un bottone ed un lampo di luce apparì e dopo di che si materializzò la perfetta lama di una katana, con incisa in ideogrammi la parola “Murasame".
Con un solo colpo il ragazzo uccise il mostro che si dissolse in fumo, poi allungò la mano a Kairi per aiutarla ad alzarsi.
“Tutto ok?" le chiese “S-Si, ma che diavolo era QUELLO?" rispose Kairi leggermente sconvolta.
“Non lo so, ma sembra ce ne siano altri, dobbiamo andarcene" “Si, ma gli altri?" chiese Kairi “Non c’è più nessuno sul treno, c’eravamo solo io,te ed il macchinista, ma per lui è troppo tardi".
Improvvisamente un mostro apparve dal nulla e si abbatte sul ragazzo, facendolo finire nel corridoio, dove altri lo aspettavano. Il ragazzo cercò di raggiungere la sua arma, ma era troppo tardi e i mostri gli erano addosso.
“Devo salvarlo" pensò Kairi, ed improvvisamente il KeyBlade visto nei suoi sogni le apparve in mano. Senza pensarci Kairi si lanciò alla carica e distrusse i mostri.
“Grazie, te ne devo una" rispose il ragazzo alzandosi.
“Prego" rispose Kairi sorridendo “Mi chiamo Kairi e tu?"
“Seyfert... ma questo non è il momento dei convenevoli, stanno arrivando, andiamo"
I due percorsero tre carrozze, colpendo a destra e a sinistra e sbarazzandosi dei mostri, finché trovarono un’uscita
Una volta all’aperto si accorsero che quelli esseri erano troppi e stavano uscendo dal treno. Seyfert notò che dalla locomotiva stava uscendo della benzina.
“Trova un nascondiglio" disse a Kairi, mentre si apprestava a lanciare una magia.
Una palla di fuoco partì dalla sua mano e centrò in pieno il motore in perdita e subito si generò un enorme esplosione, che bruciò tutti i mostri.
Seyfert sogghignò ma subito il sorriso gli sparì dalle labbra: l’esplosione era grande, troppo grande, più di ciò che aveva previsto. Subito corse verso Kairi e la protesse col suo corpo mentre l’esplosione li avvolse, ma invece del calore delle fiamme, Seyfert sentì una strana freschezza e tranquillità. Aprì gli occhi, lasciò Kairi e si guardò intorno: i due non erano più sulle rotaie, ma erano avvolti da una luce bianca.
Una voce che Kairi conosceva parlò “Il momento è giunto. Kairi, Seyfert, il vostro incontro ha messo in moto le ruote del destino. Presto questo universo arriverà sull’orlo della distruzione, ma voi due sarete lì, pronti a combattere, per cambiare il destino... Ma ora è troppo è presto... Non siete ancora pronti. Raggiungete la città che vive tra la luce e l’ombra, la città nell’eterno tramonto... Twilight Town. Lì vi darò altre informazioni..."
La voce scomparse, così come la luce, senza che né Seyfert, né Kairi riuscirono a chiederle qualcosa.
Seyfert si risvegliò sul bordo delle rotaie e si alzò subito in piedi. Kairi era vicino a lui, un pò scossa, ma stava bene.
“L’hai visto anche tu? Cos’era?" chiese Seyfert. “Non lo so, ma non è la prima volta che sento quella voce. Non penso sia malvagia, forse dovremmo ascoltarla e... Ehi aspetta tu stai sanguinando" esclamò Kairi notando il sangue che usciva dalla ferita che Seyfert aveva sul braccio e che probabilmente si era fatto cercando di proteggerla.
“Non preoccuparti, è solo un graffio" cercò di convincerla. “ No è grave, vieni qui, vedo cosa posso fare".
E così dicendo estrasse un fazzoletto dalla sua borsa e cercò di tamponare la ferita.
“Per ora dovrebbe bastare, ma è meglio se ti fai curare meglio" disse Kairi “Casa mia non è lontana e lì ho un kit di pronto soccorse per sistemarti il braccio"
“Ok" rispose Seyfert alzandosi, “andiamo".
E i due cominciarono a camminare seguendo le rotaie, verso il tramonto.
Dalle fiamme del treno due figure emersero. Una giovane ragazza dai capelli rosa stava accanto ad un tizio alto, vestito di un abito lungo e nero ed incappucciato.
“E così Seyfert e la ragazza si sono incontrati... pensi che sia grave?" chiese la ragazza al suo alto compagno.
“Non lo so... la ragazza è una prescelta del KeyBlade, poterebbe darci qualche fastidio".
“Aspetta, vediamo... forse grazie a lei il ragazzo può risvegliare i suoi veri poteri, e ciò ci faciliterà la missione" replicò la ragazza.
“Lo spero... forza andiamo, mio fratello ci stà chiamando".
E come erano apparsi i due sparirono nelle fiamme.



Capitolo III: L’inizio del viaggio

La casa di Kairi era una piccola villetta ad un piano che si trovava al di sopra della collina che dava sull’oceano e sulla Destiny Island. Il sindaco della Destiny City, il suo “padre" adottivo gliela aveva regalata quando aveva compiuto 15 anni.
“Entra ed accomodati su quella sedia mentre io vado a prendere le medicine" disse Kairi aprendo la porta.
Seyfert si sedette sulla sedia ed osservò Kairi sparire dentro una stanza. Si osservò intorno: la stanza era abbastanza piccola ma ben arredata, e c’erano molte foto di Kairi insieme ad un ragazzo con i capelli marroni ed uno con i capelli argentei simile a lui.
“Ecco qui" disse Kairi portando il Kit di pronto soccorso “ Ti dovrò mettere qualche punto". “Va bene" le rispose lui.
“Dimmi Kairi... tu vivi sola?" le chiese Seyfert.
“Si" rispose Kairi senza alzare lo sguardo dal suo lavoro “Io sono nata in un lontano mondo, che fu divorato dalle tenebre. Fui dunque spedita qui sulle Destiny Island, dove fui allevata dal sindaco e dalla gente del paese... ah, finito... forse rimarrà la cicatrice".
“Non c’è problema" rispose Seyfert guardandosi il braccio. “A proposito, cosa hai deciso di fare... vuoi andare dove ti ha detto la voce... a Twilight Town?"
Kairi si mise ad osservare la foto di lei con i suoi amici e chiese a Seyfert “Pensi che viaggeremo per molti mondi?"
“Si...perché?" “Io.. io voglio trovare i miei amici Sora e Riku... vedi, loro sono da qualche parte nell’universo e ora che ne ho le possibilità, voglio cercarli e trovarli".
“Devo considerarlo come un si?" chiese Seyfert. “Certo" gli rispose Kairi sorridendo “Ma come facciamo ad uscire di qui?"
“Non preoccuparti e seguimi".
I due ripresero il treno per Destiny City ed una volta li, presero una stradina che portava alle campagne intorno alla città.
“Eccoci" disse Seyfert fermandosi in mezzo ad un campo. “Eccoci dove?" chiese Kairi guardandosi attorno “Non c’è nulla"
Senza risponderle, Seyfert estrasse un mazzo di chiavi e premette un bottone. D’improvviso dal nulla si materializzò una nave spaziale rossa, dalla forma allungata con quattro enormi motori.
“Ragnarock... la mia Gummiship e il nostro biglietto per Twilight Town. Allora, vuoi andare avanti?" le chiese Seyfert
“Certo, senza dubbio" rispose Kairi più convinta che mai.
I due salirono sulla Gummiship e Seyfert si sedette nel posto centrale.
“Ehi aspetta... ma i mondi non dovrebbero essere separati da muri insuperabili?"
Ma Seyfert era troppo concentrato sui comandi e non le rispose. Ad un certo punto Seyfert si alzò e le disse “Tieniti forte... 3,2,1,decollo!" E così la Gummiship si alzò dal suolo e con un poderoso colpo dei motori si lanciò in orbita.
Kairi osservava tutto dal finestrino. Non era la prima volta che viaggiava su di una gummiship, ma l’ultima volta era troppo occupata a sincerarsi della salute del suo amico Sora appena tornato umano, per guardarsi attorno.
Ma questa volta era diverso: dal finestrino poteva vedere casa sua, la collina del Destiny Village, l’isola dove giocava con Sora e Riku, che man mano divenivano sempre più piccole, poi vide La Destiny City e riconobbe l’edificio della sua scuola, anche lui divenire sempre più piccolo. Si chiese cosa avrebbero pensato i suoi compagni della sua scomparsa: forse avrebbero solo pensato che era stata a casa per saltare il compito in classe che aveva il giorno dopo.
Poi tutte le terre che conosceva sparirono, divenendo parte di un enorme mondo sferico. Kairi si rese conto che il suo mondo era molto più grande di ciò che credeva, poi volse gli occhi verso l’infinito mare di puntini bianchi che levitavano nel nero dello spazio. Si chiese se Sora e Riku fossero in una delle migliaia di stelle che vedeva. Poi qualcosa attirò la sua attenzione: uno strano bagliore blu brillò nello spazio.
Kairi guardò meglio: quando la luce solare si rifletteva bene, noto che di fronte a loro c’era un enorme muro color blu trasparente... e loro ci stavano andando addosso a tutta velocità.
“Seyfert fermati, li c’è..." urlò Kairi
“Lo so" la interruppe Seyfert “ Quello è il muro che separa i mondi, ma stai tranquilla, andrà tutto bene".
Kairi chiuse gli occhi e si preparò all’impatto, temendo di sentire l’orribile suono del muso della nave che si sfracellava contro la barriera.
Attese qualche secondo... poi ancora e ancora, ma non successe nulla.
Aprì gli occhi e guardò fuori dal finestrino. Il muro dei mondi scintillava mentre si allontanava sempre più dietro di loro.
“Siamo passati, ma-ma come è possibile" esclamò Kairi molto sorpresa.
“Te l’avevo detto che sarebbe andato tutto bene" disse Seyfert ridendo “ Ed ora goditi il viaggio, saremo a Twilight Town, tra non meno di quattro ore".
E la gummiship proseguì verso l’oscurità dello spazio.



Capitolo IV: Il guerriero tra luce ed ombra

“Che bel tramonto" esclamò Kairi scendendo dalla gummiship e guardandosi intorno,
“Qui è sempre così, un tramonto eterno" le rispose Seyfert, uscendo dall’abitacolo.
“Davvero?" gli rispose Kairi stupita. “Si... questa città si trova a metà strada tra il mondo delle tenebre e quello della luce, dunque non ha né la luce del giorno, né l’oscurità della notte, ma un dolce ed eterno tramonto... forse è per questo che la voce ci ha chiamato qui.
I due si divisero: Kairi andò a fare shopping, mentre Seyfert esplorò la città alla ricerca di indizi sulla voce.
Una volta giunto sulla Sunset hill, Seyfert ebbe una strana sensazione. Il luogo era deserto e sentiva leggermente freddo. D’improvviso un rumore da un cespuglio lo fece girare. Un piccolo scoiattolo saltò fuori dal cespuglio e si allontanò.
Seyfert si rilassò ma di colpo uno dei cani-mostro del treno lo assalì alle spalle. Seyfert fu buttato a terra, ma rotolò e riuscì ad infilzare il ostro con la sua arma. D’improvviso almeno 30 di quegli esseri lo circondarono. Seyfert lottò e lottò, ma i mostri continuavano ad arrivare.
Di colpo i cani terminarono di arrivare ed apparvero degli enormi umanoidi simili a Yeti con 6 braccia e completamente neri. Seyfert ne sconfisse circa una decina ma un enorme orco ciclope apparve e lo colpì con una clava, facendolo finire appeso con una mano oltre il bordo della collina, a penzolare sul vuoto.
Kairi arrivò di corsa col KeyBlade in mano, ma era tardi. Uno degli yeti colpì la mano e Seyfert cadde nel vuoto, poi i mostri si diressero verso Kairi, che decise di fuggire verso il centro della città, sperando che il suo amico stesse bene.
Seyfert si sentì cadere e chiuse gli occhi, ma di colpo rallentò ed atterrò in piedi. Si trovava sopra un immenso cerchio di cristallo che levitava nelle tenebre. Dipinto nel suolo c’era un enorme simbolo Ying & Yang bianco e nero, che faceva da sfondo ad una porta, davanti alla quale, voltato di spalle, stava una forma umana con un ala sulla sinistra.
Seyfert si guardò intorno e chiamò Kairi ma nessuno rispose.
“Seyfert, tu sei nato dalle tenebre, ma col tempo hai imparato a controllare anche le forze della luce". Seyfert riconobbe la voce e rimise a posto la sua arma. “Cosa vuoi dire?", le chiese. “Nel tuo cuore convivono luce ed ombra, in una maniera rarissima: sia la luce, sia l’ombra sono in equilibrio perfetto.
Questo è il più grande potere dell’universo: il potere dell’Equilibrio: la cosiddetta Balance Form. Impara a controllare questo potere e avrai la forza di fermare il male".
“Il male? risvegliare il mio potere? che significa? cosa devo fare?" urlò Seyfert
“Viaggia Seyfert, viaggia e presto conoscerai i tuoi nemici, in qualche modo collegati alle ombre del tuo passato"
“Ma" tentò di replicare Seyfert “Vai, ora non c’è più tempo. Risveglia il tuo potere perduto e salvala"
“Salvare? chi?" d’improvviso apparve una finestra e Seyfert vide Kairi intrappolata sulla cima della torre della stazione centrale, circondata dai mostri.
Seyfert passò attraverso la finestra e si ritrovò appeso ad una sporgenza poco sotto la cima della collina. Con una spinta del braccio si issò in cima e chiuse gli occhi.
Impugnando la sua Murasame chiuse gli occhi e si sentì in armonia con l’intera Twilight Town, in armonia tra luce ed ombra.
Kairi stava perdendo le forze. Era fuggita dalla torre dell’orologio ed ora era nella piazza sottostante. Molti mostri erano stati sconfitti, ma i più grossi e pericolosi erano ancora lì
Uno di loro stava per darle un devastante pugno e Kairi chiuse gli occhi. Un suono di carne tagliata le fece riaprire gli occhi. Il mostro cadde all’indietro diviso a metà, mentre Seyfert stava di fronte a lui.
Kairi notò l’arma che impugnava Seyfert: era un KeyBlade bianco e nero con le due lame intrecciate. Appeso al manico, composto da ali nere da demone e ali bianche da angelo, c’era un piccolo cuore in parte bianco, in parte nero.
“Fate largo" disse Seyfert, menando fendenti a destra ed a sinistra. Ad ogni colpo un nemico spariva, distrutto in polvere.
Evitando i loro poderosi pugni, Seyfert sconfisse anche i giganti a sei braccia, ma l’enorme ciclope si parò di fronte a lui. Seyfert cercò di assaltare il suo occhio, ma il mostro era molto più agile di ciò che sembrava.
Il mostro era molto e potente e Seyfert fu sbattuto a terra più volte. Allora intervenne Kairi, che cercò di attirarlo lontano da Seyfert, ma il mostro la mise con le spalle al muro e la prese nelle sua immense mani, pronto a stritolarle.
Udendo il grido d’aiuto della sua compagna, Seyfert si lanciò alla carica, ma il mostro gli diede un colpo tremendo, che lo spedì verso l’alto, verso il lato appuntito del campanile. Seyfert chiuse gli occhi e si ricordò delle parole della voce: la luce e l’ombra, in equilibrio e cercò di concentrarsi. Sentì il calore della luce ed il freddo delle tenebre contemporaneamente nel suo corpo e sentì che la sua caduta stava rallentando.
Eseguì una mezza capriola e atterrò in piedi, sulla cima del campanile. Sentiva una grande forza scorrere in lui e la liberò con un grido. Una surreale aura bianca e nera circondò il suo corpo e l’impeto di questa trasformazione fece suonare le campane del campanile. Seyfert ne era certo: questa era la forza del Balance Form, la forza dell’equilibrio tra luce ed ombra. Udendo le campane il mostro impazzì e fece cadere Kairi, cominciando ad agitare le braccia alla cieca. Seyfert scattò verso il mostro, che rispose con u n pugno.
Senza problemi Seyfert passò letteralmente attraverso il braccio del mostro, uscendo dall’altra parte e mozzandogli la testa con un colpo solo. Il mostro si dissolse nel nulla e Seyfert atterrò, andando a soccorrere Kairi
L’aura era scomparsa, ma Seyfert si sentiva comunque pieno di energie. “Tutto Ok?" chiese a Kairi aiutandola ad alzarsi.
“Si, ma cosa ti è successo?" gli chiese. “Non lo so... questa è la forza dell’equilibrio tra luce ed ombra di cui parlava la voce. Forse è questa la forza che ci serviva per affrontare i nostri nemici."
“Gia... rispose lei. guardando il cielo. Ora sia lei che Seyfert avevano un KeyBlade. Forse presto queste armi l’avrebbero riportata ad abbracciare Sora e Riku.
Ricca di questa speranza, Kairi chiese a Seyfert quale sarebbe stata la loro prossima destinazione. Seyfert disse che aveva sentito dire che l’ex-base dei malefici Heartless era abbastanza vicina, così i due decisero di dirigersi lì’"
In pochi minuti, i due raggiunsero la Gummiship, che partì in volo.
Dopo poche ore i due stavano atterrando sul pianeta Hollow bastion.
L’unico punto adatto all’atterraggio era piuttosto fuori dalla città, dunque decisero di accamparsi lì per la notte.



Capitolo V: Il passato di Seyfert

Il sole stava lentamente tramontando oltre le montagne e la figura del castello della Hollow Bastion si stagliava all’orizzonte.
“Sai, Seyfert... questo è il mio mondo natale. Io sono nata qui".
“Davvero"? le rispose lui mentre armeggiava per montare la tenda.
“Si... mio padre era il sovrano di questo mondo e mia madre... lei non la ricordo.... Ehi, a proposito, io non so nulla di te... Dov’è la tua famiglia? hai qualche fratello o sorella? di dove sei?".
Il volto di Seyfert si rabbuiò e smise di trafficare.
Kairi notò il cambiamento nell’umore di Seyfert e subito si scusò “Scusa... forse ho chiesto qualcosa che non dovevo".
“No è che..." e fece una lunga pausa, poi guardò Kairi negli occhi.
“Io mi fido ti te, Kairi, dunque ti dirò qualcosa che non ho mai detto a nessuno: le mie origini...hai mai sentito parlare dei demoni?"
“Si, ho letto qualcosa su di loro in un vecchio libro... erano esseri mostruosi che avevano portato l’universo sull’orlo della distruzione. Erano esseri barbari e senza alcun ordine sociale ed in qualunque mondo andassero portavano caos e devastazione" rispose Kairi.
Seyfert sogghignò “In parte è vero, i Demoni erano grandi conquistatori e dovunque andavano lasciavano devastazione, ma ciò lo facevano perché portavano tutte le risorse dei pianeti conquistati ad Hyades, la loro terra natale, la cui scienza e tecnologia era talmente avanzata in un modo che noi non possiamo nemmeno immaginare: loro potevano fare tutto sfruttando le loro macchine ed oramai potevano anche controllare tutti gli eventi atmosferici del loro pianeta. Ma il prezzo di questo progresso fu alto: il pianeta era così pieno di megacittà che il loro peso lo fece andare fuori orbita, fino a finire nella rotta di una immensa meteora che lo distrusse totalmente".
“E così si estinse la razza dei demoni" finì la frase Kairi.
“Non del tutto" continuò Seyfert. “Alcuni demoni si salvarono. Tra questi c’era anche Jenova, un demone femmina di origini reali con immensi poteri. I demoni si divisero in tutti gli angoli dell’universo alla ricerca di un nuovo pianeta abitabile adatto. Per i demoni non era un problema muoversi nello spazio e potevano passare tranquillamente attraverso i muri dei mondi" Qui Seyfert si fermò e Kairi ebbe l’impressione che stesse osservando la Ragnarock.
Poi riprese “Jenova viaggiò in molte galassie e distrusse tutti i pianeti che non andavano bene per creare una nuova Hyades, ma infine le migliaia di battaglie contro le flotte dei vari pianeti la indebolirono al punto che precipitò sfinita nel pianeta più vicino: Midgar.
Qui assunse una forma umana: il suo piano era di recuperare le energie e poi conquistare il pianeta, ma fu trovata da un giovane scienziato di nome Hojo, che si prese cura di lei. Stando insieme, finirono per innamorarsi e Jenova dimenticò ogni piano di conquista per vivere come una umana a fianco dell’uomo che amava. Il loro sogno d’amore si coronò quando si sposarono ed ebbero un figlio, seguito un anno dopo da una copia di gemelli: io e mio fratello."
“D-Dunque tu sei in parte demone?" le chiese Kairi “Si, ecco perché posso passare attraverso il muro dei mondi senza problemi" le rispose Seyfert.
“Ah..." rispose Kairi guardano verso il fuoco acceso. “E poi che successe?"
Improvvisamente una ventata di aria gelida li travolse e Kairi rabbrividì.
Seyfert si rabbuiò e continuò la sua storia “ Tutte le cose belle in questo mondo sono destinate a finire. Quando io ed il mio gemello avevamo tre anni, un immenso meteorite entrò in collisione con Midgar. Non era un meteorite normale, ma un meteorite magico lanciato dai demoni per distruggere Midgar, che li infastidiva per qualche strana ragione. Nessuna arma convenzionale potè distruggerlo e quindi, prima della fine, Jenova assunse il suo vero aspetto ed usò i suoi poteri demoniaci per distruggere il meteorite.
Lei ci riuscì, ma molti in città cominciarono a temerla, soprattutto le alte sfere della Shin-Ra corporation, la multinazionale che dominava il pianeta.
Una task force speciale fece irruzione nella nostra casa quando Jenova era fuori ed uccise Hojo e mio fratello maggiore, prendendo me ed il mio gemello come ostaggi. Quando Jenova scoprì cos’era successo, impazzì e nel suo cuore si risvegliò la sua natura demoniaca. Jenova assunse la sua forma demoniaca a quasi distrusse il quartier generale Shin-Ra, ma usarono noi come esca e lei si fermò abbastanza a lungo perché quelli della Shin-Ra potessero intrappolarla in uno speciale macchinario e la gettarono in un buco nero, ma non prima di averle assorbito le sue energie.
Io e mio fratello fummo allevati per 11 anni come super-soldati da esperimento, senza sapere nulla delle nostre origini. Ma circa un anno fa, mio fratello scoprì la verità esplorando un laboratorio segreto. Lui impazzì e distrusse l’intero laboratorio, mentre io fuggii e iniziai a vagabondare.
“Che storia triste..." disse Kairi “ Ehi dunque tuo fratello è ancora vivo, perché non lo cerchiamo? Se è il tuo gemello allora sarà forte almeno quanto te, e noi abbiamo bisogno di aiuto"
Seyfert rise “ Non credo che accetterebbe mai" “perché" “Sin da piccoli, siamo sempre stati usati come test da laboratorio, e per vedere chi era il migliore, gli scienziati Shin-Ra, non si fecero scrupoli a farci combattere per un pezzo di pane o per un letto in cui dormire. Io l’ho sempre presa come una sfida divertente, ma lui la prendeva seriamente e man mano cominciò a sviluppare un odio incredibile per me, dunque penso propio che non accetterebbe"
“Mmmhhh peccato... ehi chi vinceva gli scontri?"
“Per ora siamo 3576 pari" disse Seyfert con un tono divertito mentre cercava il suo sacco a pelo.
Poco dopo il fuoco era spento ed i due erano nei propri sacchi a pelo.
Seyfert non riusciva a dormire ed andò fuori a contemplare il cielo stellato.
Pensava a suo fratello: era un anno che non si vedevano e forse avrebbe accettato se lo avesse trovato. Seyfert si augurò di trovare il fratello e rientrò nella tenda, mentre una stella cometa passava in cielo.
Una stella che si schiantò al suolo in una zona remota a nord della città. Un uomo dai capelli biondi e dai penetranti occhi blu si avvicinò al luogo dello schianto con la sua moto e la sua enorme spada avvolta nelle bende stretta nella mano...



Capitolo VI: Due angeli, due ali

La mattina i due si svegliarono e raggiunsero la città. Kairi decise di visitare i resti del castello alla ricerca del suo passato, mentre Seyfert decise di cercare informazioni nella piccola città che si stava costruendo intorno al castello.
Seyfert stava camminando verso la porta nord della città, quando udì delle voci ed andò a controllare.
Tre persone stavano discutendo: c’erano un uomo dai capelli biondi con degli occhiali da pilota in testa, una giovane ragazzina dai capelli neri vestita da ninja ed un ragazzo dai capelli castani lunghi, vestito con un giubbino di pelle nero.
“Lasciami andare Leon “ disse la ragazzina.
“Si, Yuffie ha ragione, dobbiamo fargliela pagare" aggiunse l’uomo biondo.
“Assolutamente no Cid" rispose il ragazzo di nome Leon alzando la voce “Cloud è il più forte di noi e guardate come l’ha ridotto. No, non posso lasciarvi andare"
“Abbassate la voce, si è appena addormentato" disse un ragazza vestita di rosa, uscendo da una casa lì vicino.
“Ehi Aerith, come sta?" chiese Yuffie.
“Gli ho sistemato le ferite ed ora gli serve solo un pò di riposo" gli disse Aerith, “Cosa sta succedendo?"
“Yuffie e Cid vogliono vendicare Cloud e affrontare... lui" le rispose Leon
“No, assolutamente no, è troppo potente, vi distruggerà" rispose agitata lei.
“Scusate, che succede?" chiese Seyfert intromettendosi nel discorso.
“Sparisci straniero" disse Cid.
“Cerca di essere più gentile" lo aspostrofò Aerith.
“Si... scusa ragazzo, ma abbiamo dei problemi" si scusò Cid.. “Di che tipo?" chiese Seyfert.
Leon rispose “Un demone ha quasi mandato in coma il nostro amico Cloud" “Che tipo di demone?" “Un essere simile ad un umano, vestito di nero... con i capelli argentati".
Di colpo la porta della casa da cui era uscita Aerith si aprì e un ragazzo vestito in nero con i capelli biondi che si trascinava, ma dopo pochi passi cadde a terra.
“Cloud!" urlarono all’unisono i suoi amici e si apprestarono ad aiutarlo.
“De-dev-devo f-f-ferm-arlo" disse Cloud tossendo.
“Stai tranquillo Cloud e dimmi chi mi ha attaccato" gli disse Seyfert. “S-Seyfert ch-che ci fai qui?" gli chiese Cloud. “Dimmi chi ti ha attaccato" insistette Seyfert.
“Il-il o-one winged angel... Sephiroth" disse Cloud con un filo di voce, poi svenne.
Aerith e gli altri lo riportarono in casa, mentre Seyfert rimase fermo ed immobile al centro della piazza.
“Buuh" gli fece Kairi alle spalle “Cosa combini?"
“Kairi, torna alla nave ed aspettami lì" disse lui con un tono di voce molto serio.
“Cosa succede?" insistette lei. “Non farmi domande ed ubbidiscimi!" “Che cos’hai? cosa ti è successo?". Ma lui non rispose.
Seyfert era quasi arrivato alle porte quando Leon lo bloccò “Tu conosci Cloud, ma ciò non significa che io possa lasciarti andare"
“Levati di mezzo" disse lui seccamente. “Affrontami allora" “L’hai voluto tu". Seyfert si lanciò all’attacco e fece cadere Leon, che non aveva fatto in tempo ad estrarre il suo KeyBlade.
Fece per proseguire ma Kairi lo fermò “Seyfert, dimmi cosa diavolo sta succedendo!"
“Kairi, lui, lui è qui!" “Lui chi?" “Sephiroth".disse lui intono quasi solenne. “ e allora?". “Lo devo affrontare, è una questione di principio" “Ma- ma perché?". “Tu non puoi capire" e così dicendo proseguì, spingendola di lato.
Un enorme precipizio si stagliava di fronte a Seyfert e lui di fermò. Kairi lo raggiunse correndo “Aspettami ti prego, voglio venire con te" “Assolutamente no!" rispose seccamente Seyfert “ è troppo pericoloso". “Ormai sei bloccato qui, dunque o torni dietro con o andiamo avanti insieme" disse Kairi con un tono di sfida. “Non penso propio" disse Seyfert.
Improvvisamene dallo squarcio sulla spalla sinistra che Kairi aveva notato sul treno, si materializzò una enorme ala di falco nera, che sconvolse Kairi.
“Ecco qualcosa di buono che ho ereditato dal mio sangue demoniaco. Ciao, ci vediamo dopo" disse Seyfert mentre planava tranquillamente dall’altro lato.
Una figura dai lunghi capelli argentati avvolta in lunghi abiti neri stava vicino ad una immensa vallata. Una enorme ala nera riposava tranquilla sul braccio destro e al suo fianco la sua katana Masamune lunga circa due metri rifletteva la luce del sole, ora velato da nuvole nere.
Seyfert si avvicinò lentamente, impugnando in mano la sua Murasame.
“E passato tanto tempo, Seyfert" disse Sephiroth voltandosi ed osservando suo fratello negli occhi. “Che ci fai qui?"
“Volevo parlarti..." “Ahhhh, e cosa vuoi da me?"
“Io sono stato prescelto dal KeyBlade per una missione, devo salvare l’universo e... volevo il tuo aiuto
“E così il KeyBlade ti ha prescelto... perché vorresti il mio aiuto?"
“Il mio viaggio sarà molto lungo ed io voglio il tuo aiuto" gli rispose Seyfert.
“Aiutarti in un viaggio? Per chi mi hai preso? non mi interessa"
“Avanti Sephiroth, forse potrai trovare avversari degni di te" gli disse Seyfert con un fare arrogante.
“Ok, ma accetterò solo ad una condizione: sconfiggimi" e così dicendo Seyfert estrasse la sua immensa Masamune e si mise in posizione di battaglia. Seyfert estrasse la Murasame e si preparò anche lui allo scontro.
“Non hai bisogno del tuo KeyBlade" lo provocò Sephiroth.
“Certo che no" gli rispose Seyfert “ per batterti mi basta questa".
E così dicendo i due fratelli si spinsero in aria contemporaneamente con un poderoso colpo d’ali e le due katane si scontrarono in aria, rilasciando un lampo di luce.
Kairi superò il precipizio annaspando e raggiunse Seyfert, che era impegnato in un terribile scontro.
Seyfert e Sephiroth si stavano scontrando in aria e le loro lame emettevano potenti faci luminosi quando si scontravano.
Con un portentoso colpo, Seyfert fece volare via la spada a Sephiroth, ma lui volò via ed alzò le braccia al cielo, cominciando a caricare una sfera di energia. Una tempesta di meteore investì Seyfert, che le scansò facilmente saltando in alto, poi guardò il fratello: la sfera sopra di lui aveva assunto dimensioni spaventose e Sephiroth la lanciò contro Seyfert urlando “SuperNova!". Seyfert intuì il pericolo ed agitò la mano creando un simbolo dell’infinito, ed al grido di “Sin Harvest" sparò un raggio che si scontrò con la SuperNova in un esplosione enorme. Investiti all’onda d’urto i due fratelli caddero in piedi, uno di fronte all’altro, ma molto distanti.
Kairi cercò di fermare il suo amico, ma lui si lanciò alla carica, e così fece Sephiroth.
I due fratelli si colpirono contemporaneamente e rimasero in piedi uno di fronte all’altro.
“3577" disse Seyfert cadendo in ginocchio. “D’accordo, hai vinto tu, verrò con te per ora" disse Sephiroth, facendo fatica a reggersi in piedi.
“Seyfert". Kairi corse preoccupate verso il suo amico e lo curò usando la magia Cura.
Seyfert la guardò negli occhi, visibilmente stanco “Avevi ragione, tentare non nuoce", poi si rivolse al fratello “Questa è Kairi, la mia compagna di viaggio. Kairi ti presento Sephiroth, Sephiroth, ti presento Kairi"
Sephiroth la squadrò da capo a piedi e si soffermò sulla collana di Kairi “Dimmi ragazzina, quel ciondolo che hai al collo,... conosci qualcun altro che lo possiede?"
Kairi realizzò subito che Sephiroth di stava riferendo al portafortuna che diede a Sora, sul quale ha modellato la sua collana e gli chiese “Tu... Tu conosci Sora"
Sephiroth non rispose e guardò il fratello “ Questo viaggio si fa sempre più interessante..."
Dentro di lui bruciava ancora la sonora sconfitta che Sora gli aveva inflitto sul colosseo dell’Olimpo quasi un anno prima.
“Forza torniamo alla nave e... evitiamo di passare in città, ok?" disse Kairi.
“Questa volta ci sei andato pesante con Cloud" disse Seyfert guardando il fratello.
Ancora una volta lui non rispose a avanzò di qualche passo. “Chi è Cloud?" sussurrò Kairi nell’orecchio di Seyfert “E’il rivale di Seyfert in mia assenza, ma non so bene perché qui due si odino"
Come se gli avesse sentiti , Sephiroth si fermò e si rivolse al fratello “ Dove hai intenzione di andare?"
Seyfert ci pensò una attimo e poi disse che non ne aveva idea.
“Tipico di te, non hai mai u n idea precisa. Ho sentito che a Midgar ci sono dei problemi, forse hanno a che fare con ciò che state cercando..."
“Giusto, buona idea" commentò Seyfert ed i tre si diressero verso la ragnarock, mentre il sole tramontava e le nuvole nere si diradavano



Capitolo VII: Ritorno a Midgar

Cling.
La guardia vestita di blu si voltò: era certo di avere sentito qualcosa.
Era in guardia all’ingresso di quel reattore da mesi e di rumori simili se ne sentivano tanti, ma da quando gli attacchi dei liberisti erano diventati più seri, il fattore guardia doveva essere altissimo.
Si avvicinò alla fonte del rumore e notò una vite per terra, che girava ancora.
Una vite, solo una stupida vite, pensò. Niente di cui... un calcio di fucile lo colpì in testa. Senti un dolore acuto e svenne.
Il suo compagno corse a guardare ma fu abbattuto anche lui.
I soldati liberisti si infiltrarono nel laboratorio. Biggs, Wedge e Jessie: i migliori soldati liberisti di tutta Midgar erano entrati in azione. Il loro bersaglio era il Mako Reactor 2, uno dei tre reattori centrali di Midgar City.
Una volta arrivati sulle passerelle a T che davano accesso al reattore, i tre furono fermati da un elite di Soldati Shin-Ra. Non appena cercarono di allontanarsi, altri soldati gli bloccarono la strada e li disarmarono. Un elicottero arrivò e dalla fiancata si espose un ragazzo dai capelli arancioni e gli occhi blu: il presidente Shin-Ra “Catturateli e portateli al sicuro, saranno l’esca perfetta".
“No, mai, lei non cederà mai ai tuoi ricatti" urlò Wedge. “Tu dici? Il vostro stupido senso dell’amicizia sarà la vostra rovina e ancora voi non lo sapete". E così richiuse il portellone.
“Saranno davvero l’esca giusta?" chiese il presidente al suo compagno sull’elicottero.
“Si. Loro attireranno lei, e se tutto va per il verso giusto, lei attirerà loro."
Il presidente guardò l’individuò: era un essere alto, almeno due metri a perennemente avvolto in un mantello nero che gli copriva il volto.
Ripensò al suo primo incontro con lui, avvenuto pochi mesi prima. Suo padre era morto quando il demone Jenova distrusse la Shin-Ra quasi 15 anni prima e lui aveva deciso di riprendere la società del padre appena divenuto maggiorenne, ma la società versava in gravi problemi economici e finanziari. D’improvviso nel suo ufficio apparve quell’uomo. Disse di chiamarsi Thiamath e che era pronto ad aiutarlo se avesse assecondato alcune sue richieste.
Le sue richieste furono semplici: fornirgli il 25% dell’energia che ricavava. In cambio di quello, Thiamath donò soldi e ricchezze alla Shin-Ra, che gli permisero di scoprire una nuova fonte di energia,, proveniente direttamente dal nucleo del pianeta.
La Shin-Ra ritornò in fretta alla ricchezza e Thiamath rimase al fianco del presidente.
Recentemente tra le classi più povere, un gruppo di ribelli chiamati Liberisti, ha iniziato ad attaccare la Shin-Ra, affermando che i loro esperimenti sono immorali e danneggiano il pianeta.
All’inizio la minaccia venne sottovalutata, ma quando il primo dei tre reattori della città fu distrutto da un’esplosione, la minaccia di Liberisti divenne concreta.
Fu allora, circa una settimana fa, che Thiamath disse che prestò sarebbero giunte sul pianeta delle persone che lui aspettava, e per catturarle era necessario usare come esca Lilian, ex-scienziata Shin-Ra e capo dei Liberisti.. Ed è così che il presidente si trovò li sull’elicottero, dirigendosi verso il reattore n.2, dove alcune fonti avevano individuato dei membri Liberisti.
La nave di Seyfert planò attraverso le nuvole nere ed atterrò al suolo.
Quando tutti scesero dalla nave, Seyfert osservò il cielo. Era lo stesso, oscuro ed eterno cielo nero di quasi 12 anni fa.
Dei potenti colpi di pistola svegliarono Seyfert dai suoi pensieri. Sembrava fosse in corso una sparatoria. Seyfert guardò i suoi due compagni di viaggio e decise di dirigersi in silenzio verso il luogo delle esplosioni.



Capitolo VIII: Piano di Liberazione

Tra le rovine di una vecchia cittadina, un piccolo manipolo di persone stava cercando di tenere testa al fuoco incrociato di un grande gruppo di soldati Shin-Ra vestiti di blu. Seyfert fu il primo a salire sulla collina e a vedere lo spettacolo. Non appena intuì cosa stava per succedere cercò di fermare il fratello, ma Sephiroth, accecato dai suoi pensieri di vendetta sulla Shin-Ra, estrasse la sua Masamune e corse verso i soldati. Essi ebbero solo il tempo di sentire un grido disumano, prima che un’enorme spada li falciasse. Solo uno di essi riuscì a sparare, ma il colpo andò a vuoto.
Seyfert corse verso il fratello, mentre Kairi guardava inorridita
Gli uomini che erano rifugiati dietro alle rocce uscirono, intimandogli di alzare le mani. Sephiroth era pronto ad alzare di nuovo una spada, ma una voce familiare li fermò.
“Fermi, fermatevi, loro sono miei amici. Seyfert, Sephiroth, che ci fate qui?"
Una donna vestita da scienziata uscì da dietro delle macerie e li guardò. Kairi notò che il braccio e la gamba destra della donna erano stati sostituiti da arti meccanici color rame.
“Lilian" disse Seyfert salutandola
“Chi è?" chiese Kairi rivolgendosi a Sephiroth,
“Si chiama Lilian ed è una ex-scienziata della Shin-Ra “E’ lei che ci ha aiutati quando siamo fuggiti dalla Shin-RA".
“Ditemi, ragazzi che state combinando di nuovo qui? Oh come sono sbadata, venite".
E così li fece entrare in una piccola tenda, che evidentemente serviva da campo base.
“E così siete in viaggio alla ricerca di una misteriosa minaccia?, mi spiace ma non posso aiutarvi, ho già tanti problemi qui".
“Che succede?" le chiese Seyfert.
“Da quando ve ne siete andati la Shin-Ra è tornata alla massima potenza, ora che è comandata dal figlio del precedente presidente. Il vero problema è che ha scoperto un modo per assorbire l’energia vitale del pianeta e trasformarla in energia e ciò e pericoloso: se il pianeta perdesse la sua energia, finirebbe distrutto. Il presidente non lo vuole capire e così ho formato un gruppo di ribelli detti Liberali per fermarli con la forza. Abbiamo distrutto uno dei tre reattori, ma i nostri migliori soldati sono stati catturati mentre cercavano di distruggere il secondo e dobbiamo liberarli." raccontò Lilian.
“Se vuoi ti possiamo dare una mano" disse Sephiroth, che per tutta la durata della storia era stato in un angolo della tenda.
“Eh?" risposero all’unisono Seyfert e Kairi sorpresi.
“Cosa c’è che vi stupisce? Io voglio distruggere la Shin-Ra e questo è un modo di farlo".
“Ok, andiamo" disse Lilian “vi illustro il piano"
I tre entrarono in una stanza adiacente, dove su un enorme tavolo sta una mappa ricca di spilli rossi e blu che indicavano i bersagli strategici.
“Allora! iniziò Lilian “Io, Seyfert, Sephiroth e Kairi condurremo il gruppo di liberazione. Voi altri" disse riferendosi a dei soldato lì vicino “sarete l’esca e attirerete via le guardie. Inutile dire che questa è una missione rischiosa, perciò non perdiamo il tempo a fare gli eroi o i pazzi assetati di vendetta" disse guardando Sephiroth. “Sono stata chiara?" “Si risposero tutti all’unisono".
Il treno su cui si erano nascosti si fermò come previsto alla stazione della prigioni Shin-Ra e il gruppo-esca uscì attaccando ed attirando via le guardie.
I quattro invece si infilarono in una vietta laterale che dava su un corridoio seminascosto. Il KeyBlade di Seyfert tagliò di netto il muro nel punto in cui sembrava più debole ed entrarono.
Il corridoio era semi deserto e in lontananza si sentivano i suoni degli spari. Il party si infiltrò nella base e mentre Kairi e Lilian si occupavano della serratura della cella, Seyfert e Sephiroth rimasero a far di guardia.
La porta sia aprì ed i quattro entrarono. La stanza era una cella enorme ed in fondo stavano Biggs, Jessie e Wedge, incatenati al muro con la bocca tappate. Lilian li svegliò e li liberò, ma loro erano mezzo narcotizzati e Jessie riuscì a dire di andarsene e che era una trappola.
D’improvviso le porte si chiusero ed un manipolo di soldati vestiti di viola entrò da un foro sul soffitto.
“Dannazione, SOLDIER" disse Lilian preoccupata.
“Mani in alto, arrendetevi e non fate una mossa" disse quello che sembrava il capo.
“Ti permetti così di parlare ad un tuo superiore, Capitano Aeon?" esclamò Seyfert guardandolo.
“S-Seyfert... ahhhh ritira..." ma la frase gli si mozzò in gola quando la lama di Seyfert lo colpì in pieno petto.
In breve anche gli altri soldati furono sbaragliati e la porta fu facilmente aperta.
Wedge si era svegliato e portava in braccio Jessie, mentre Sephiroth teneva Biggs sulle spalle.
D’improvviso una misteriosa figura alta avvolta in un manto nero gli si parò davanti. Seyfert si lanciò senza esitare contro il nemico ma lui evitò tranquillamente le sue mosse.
“Sei forte, Seyfert, forte ma stolto" esclamò lo strano figuro. “Impara ad utilizzare bene la tua forza se vuoi completare il tuo compito... ed ora vai, stanno arrivando"
Il tizio si spostò e permise al party di fuggire. La via di ritorno al treno fu abbastanza semplice ed il party fuggì.
Una volta tornati alla base, Jesse,Biggs e Wedge ringraziarono il party e Lilian li invitò nella tenda-base.
“Vi ringrazio per l’aiuto ragazzi e volevo chiedervi una cosa: volete aiutarci ancora una volta?" chiese Lilian.
“Non lo so Lilian, siamo in un viaggio importante e..." iniziò Kairi ma Seyfert la zittì “Quell'individuo che abbiamo incontrato nelle prigioni... lui è il braccio destro del presidente giusto? e hai detto che il presidente ha cominciato ad arricchirsi quando lui è apparso?" “Si “ rispose Lilian curiosa.
“Pensi anche tu quello che penso io?" gli chiese Sephiroth.
“Cosa? cosa pensate ?" chiese Kairi impaziente. “Pensiamo che quello che abbiamo visto poteva essere uno delle minacce di cui ci ha parlato la voce".
“Ok.. allora posso contare su di voi?" chiese Lilian.
“Certo" rispose all’unisono il party.
“Bene... il piano è semplice: faremo irruzione nel reattore 2 e lo distruggeremo!" disse Lilian decisa.



Capitolo IX: L’assalto al reattore


L’eco metallico dei passi rapidi di tre persone riecheggiava nei corridoi vuoti del Mako Reactor n2 della Shin-Ra. Nulla dava segni di vita, tra i cadaveri delle fedeli guardie e i rottami dei vari robot di sicurezza.
Quattro persone uscirono di corsa dal reattore: una donna con un braccio ed una gamba meccanici, una ragazzina dai capelli rossi, e due ragazzi dai lunghi capelli argentati.
I quattro riuscirono a salire al volo sull’elicottero guidato da Jessie, mentre il timer della bomba impiantata nel reattore arrivava a zero. L’esplosione fu forte, molto forte e un’altro terzo di città rimase senza luce.
Questo Black out non colpì la base Shin-Ra, che si ergeva su una torre al centro della città.
L’esplosione fece tremare il vino nel bicchiere del giovane presidente Rufus, che osservava la deflagrazione dalla sua finestra. Si voltò verso il suo misterioso aiutante.
Lui stava seduto sul divano, perennemente coperto, ad osservare il bicchiere di vino offertogli, che non aveva nemmeno toccato.
“Sei sicuro che il gioco valga la candela? ho perso già due reattori". chiese Rufus.
“Stai tranquillo, è tutto calcolato: lasciagli credere che la via è semplice, così abbasseranno la guardia e noi potremo colpire. Manda i tuoi migliori soldati all’interno del reattore, mentre tu guiderai un piccolo gruppo che gli bloccherà l’uscita non appena saranno entrati":
“E se si ribellassero?" chiese il presidente con un tono di sfida. “Ho già pensato a tutto" rispose e gli mostrò uno schermo, dove una ragazza dai capelli arancio era incatenata al muro.
“Ma se lei è qui, chi c’era nella prigione?". L’individuo non rispose e si mise a ridere.

“Che ti prende Seyfert?" domandò Kairi notando che il suo compagno aveva lo sguardo perso nel vuoto.
“Non sò perché ma mi è sembrato troppo facile" le rispose.
“Se ti è sembrato facile, bhè, questo non lo sarà" disse Lilian guardando giù.
L’elicottero era nascosto dalle nubi, ma Lilian potè vedere che c’era un enorme spiegamento di forze intorno all’ultimo reattore.
“Dovremo paracadutarci!" disse. “Ok" rispose Kairi.
Il portellone si aprì e Kairi e Lilian si prepararono. “Voi non usate il paracadute?" chiesero ai due gemelli.
“No, non mi serve" rispose seccamente Sephiroth lanciandosi dall’aereo ed a prendo le sua ala. Subito dopo Seyfert lo imitò e poi anche Kairi e Lilian si lanciarono.
Altri aerei Liberisti scesero in picchiate, per attirare il fuoco nemico e permettere ai quattro una discesa più semplice.
Quando Lilian e Kairi atterrarono, Seyfert e Sephiroth avevano già fatto piazza pulita delle guardie, prima che dessero l’allarme.
Il party si infilò facilmente nel reattore, ma improvvisamente il corridoio in cui camminavano si oscurò e quando la luce si riaccese, si trovarono circondati da soldati vestiti di viola. Tra loro gli si avvicinò una figura vestita di bianco con dei corti capelli arancio.
“Lilian, Lilian, è da un bel pezzo che non ci si vede" disse il presidente. “Rufus, tu brutto... cosa stai cercando di fare, vuoi distruggere questo pianeta?".
“No voglio arricchirlo e... ah vi sconsiglio di fare qualunque mossa" disse rivolgendosi ai gemelli argentati “""Ho qui qualcosa che potrebbe interessarvi" e schioccò le dita.
Altri due soldati portarono Jessie legata ed imbavagliata.. “Arrendetevi senza fare storie e lei starà bene, altrimenti..."
“Pensi che un trucco così basso possa fermarci? la vera Jessie è sull’elicottero e..." rispose Lilian, ma la frase le si bloccò in gola.
La Jessie che stava sull’elicottero si avvicinò e premette un bottone sul vestito. Una luce la avvolse e al suo posto apparve un soldato in abiti viola".
“Il camaleon X33" disse Lilian arrabbiata. “Si, abbiamo continuato e completato la tua ricerca quando te ne sei andata"
“Portateli via, li interrogheremo più tardi" ordinò il presidente, ma il suo compagno lo fermò “aspetta, se non ti occupi di loro, saranno fuori in men che non si dica" e così dicendo lanciò un lampo energetico verso Seyfert e Sephiroth, che caddero svenuti.



Capitolo X: Il ritorno dei Demoni

Seyfert aprì gli occhi e si ritrovò stranamente immobilizzato. Si mise a sedere e si accorse di essere imprigionato da uno strano cerchio magico. Si guardò intorno e si accorse di essere da solo in una cella.
Cercò di chiamare i suoi compagni ed ottenne come risposta solo delle frasi concitate, provenienti da oltre le spesse mura. Capì che doveva fare da solo.
Dopo aver provato varie volte scoprì due cose: la prima era che il cerchio magico gli impediva di muoversi, l’altra era che il cerchio gli bloccava le magie.
Seyfert decise allora di prendere lo stretto cuscino che c’era sul letto e di farlo scivolare tra lui ed il cerchio.
Poi chiuse gli occhi e si concentrò. Il cuscino si trasformò nel KeyBlade e questo permise a Seyfert di liberarsi.
Una volta libero, Seyfert sfondò la porta e liberò i suoi compagni nelle celle adiacenti. Dopo aver recuperato le loro armi, i tre si accorsero che si trovavano nei sotterranei dell’edificio centrale Shin-Ra.
“Andiamo ragazzi, siamo nella tana del lupo... è ora di finire questa storia" disse Lilian.
“Conta su di noi" rispose Kairi a nome di tutti.
Quando le due ragazze si misero in marcia, Sephiroth fermò Seyfert “dimmi... hai visto anche tu cosa ha fatto quell’essere?" “Si, quel cerchio magico non può avere origini umane... ma cosa significa... pensi che possa essere un..."
“Ehi che diavolo fate sbrigatevi" li apostrofò Kairi.
Seyfert guardò negli occhi suo fratello ed i due seguirono la ragazza.
Nel grande attico dove stava l’ufficio del presidente, Rufus stava brindando con il suo compare, quando decise di ordinare una pizza, chiedendo alle guardie della portineria di procurargliela.
“Tutto va per il verso giusto: la ricostruzione dei reattori ha avuto inizio, ho catturato il capo dei Liberisti e presto li giustizierò ,ma non prima che i suoi compari vengano allo scoperto, e tutto grazie a te" disse Rufus trionfante.
“Gia... tu hai avuto ciò che volevi. Ora è il momento della mia ricompensa"rispose l’altro guardando verso l’ascensore, che suonò per indicare che la cabina era lì.
“Le pizze, sono già qui.. hanno fatto presto"
Ma quando la cabina si aprì il suo volto rimase sconvolto. Allo stesso tempo, sotto il cappuccio, il tizio fece un leggero sorriso di devastazione.
Il presidente evitò all’ultimo secondo i proiettili del braccio di Lilian, che poteva materializzare una mitragliatrice, ed estrasse il suo fucile, che però fu prontamente bloccato dal fucile di Kairi.
I due fratelli corsero invece verso l’uomo in nero, ma Sephiroth fu respinto da una barriera di forza.
“Lui è forte, ma io voglio avere a che fare con te... Sei tu il figlio di Jenova prescelto dal KeyBlade dell’equilibrio".
“Chi diavolo sei?" urlò Seyfert brandendo la sua arma nella mano.
Il tizio fece un buco nell’alto soffitto e saltò sul tetto e Seyfert lo seguì.
Una volta arrivati incima, il tizio si rivolse a Seyfert con un fare solenne“Vuoi sapere chi sono? Bene, ti accontenterò"
La figura ammantata si tolse l’abito e rivelò un essere alto che aveva poco di umano.
Era un essere principalmente grigio con i muscoli rosa chiaramente in vista. Il volto assomigliava a quello di un drago e gli occhi erano arancio. In mano impugnava una lunga lancia, largamente decorata.
“Il mio nome è Thiamath, e.... SONO UN DEMONE!"
“Un demone !?! allora non vi siete estinti"
“Non ancora e presto torneremo alla gloria di un tempo, ma ora basta con i discorsi e fammi vedere di cosa sei capace, mezzo demone" e così dicendo si mise in posizione di battaglia a si lanciò all’assalto.
Lo scontro fu terribilmente difficile: il nemico era veloce, davvero veloce, più di Sephiroth ed inoltre poteva utilizzare la forza del vento per muoversi più velocemente ed attaccare alle spalle. Più volte Seyfert aveva rischiato di essere colpito.
Nel frattempo il presidente cercava di tenere testa a tre avversari, ma il compito non era facile.
Alzando lo sguardo, chiese aiuto a Thiamath “Dannazione aiutami".
Senza farsi vedere, Thiamath voltò il braccio verso Rufus e il suo corpo fu invaso da una forza che di umano aveva poco, forza che lo rendeva più veloce ed in grado di schivare i colpi e le pallottole dei suoi tre avversari.
Seyfert vide un apertura e cercò di colpire il nemico con un fendente dall’alto, ma lui rispose con una folata di vento, seguita da un portentoso colpo di lancia che spedì Seyfert lontano. Seyfert di fermò a mezz’aria e cominciò a concentrarsi. Il suo corpo fu ancora invaso dalla potenza della luce e dell’ombra e si scagliò a tutta velocità verso il nemico, avvolto dalla sua solita aura. Allo stesso tempo anche il nemico si lanciò verso di lui, anch’esso con la lancia pronta a colpire.
Il presidente evitò il colpo combinato di Kairi e Sephiroth, ma una pallottola vagante di Lilian lo colpì alla caviglia mentre stava piegandosi all’indietro e cadde sfondando la vetrata e rimanendo appeso con una mano ad almeno cento metri dal suolo. In quello stesso istante un rumore di metallo che si scontra con violenza proveniente dal tetto attirò la loro attenzione.
La lancia di Thiamath cadde dal soffitto cadde e si conficcò nel suolo a qualche distanza dalla finestra
Thiamath scese la osservò e poi guardò Seyfert, che lo aveva seguito, e gli disse “Stai migliorando... continua così..."
Ancora appeso oltre il cornicione, Rufus continuava ad urlare “Dannazione... aiutami". Thiamath si affacciò alla finestra e guardò Rufus negli occhi e vi lesse la paura: la paura del vuoto sotto di lui e la paura della creatura che gli si parava davanti.
Thiamath lo guardò disgustato e disse “Non mi servi più, addio" e così dicendo gli pesto la mano, talmente forte che lasciò la presa ed il presidente cadde verso il nulla.
Thiamath guardò l’uomo schiantarsi al suolo a metri di distanza, poi prese la sua lancia e sparì, ma prima di farlo si rivolse a Seyfert “Ci rivedremo, ma fino ad allora cerca di diventare più forte" E sparì in una volata di vento grigio.

“La mia missione qui è finita, dunque pensavo di venire con voi, se non vi da problemi. Quel demone era potente e se davvero ce ne sono altri, allora il pianeta è ancora in pericolo e dunque voglio aiutarvi."
“Ok" disse Seyfert, andiamo.
E così salutando i membri dei liberisti, Biggs, Wedge, Jessie e tutti gli altri, i quattro partirono alla volta dello spazio, all’inseguimento del misterioso demone Thiamath



Capitolo XI: Il pianeta dei giocattoli

“Ahh. Seyfert, siamo quasi a secco" esclamò Kairi controllando l’indicatore del carburante.
“Lo so, la falla che ci ha fatto quell’asteroide è più grande di quello che mi aspettassi" disse Seyfert uscendo per metà dalla botola che dava alla sala motori. “Ehi, Lilian controlla sul radar se c’è qualche pianeta vicino".
“Mhhh" disse lei controllando sullo schermo “Il pianeta più vicino è ad almeno 2 settimane da qui, non ce la faremo mai"
“Perfetto" disse lui. “Bloccati in mezzo al nulla e con la nave danneggiata... che può succedere di meglio?"
“Scusatemi" disse Sephiroth uscendo dalla sala di osservazione “Ma quello lì non è un pianeta?". Ed indicò uno strano edificio che stava nello spazio.
Era uno strano edificio a forma di fungo, di colore dorato, con una insegna enorme che diceva STARS ENTERPRISE.
“La Stars Enterprise... ho uno strano presentimento su quel posto" disse Seyfert “Che cos’è?"
“Come fai a non sapere cos’è la Stars Enterprise?" rispose Lilian visibilmente sconvolta.
“Non lo so, non l’ho mai sentita e voi?" chiese riferendosi a Sephiroth ed a Kairi.
Le risposte che collezionò furono un “non sò" ed un “non mi interessa".
“Ma come ragazzi, mi deludete, non sapete cos’è la Stars? E’ la più grande e famosa società di giocattoli al mondo, visitarla è sempre stato il mio sogno sin da bambina, andiamo?" chiese ansante Lilian.
“Ok, forse lì avranno della benzina" rispose Seyfert e virò la nave.
“Non sò perché ma ho un cattivo presentimento..." disse Sephiroth.
“Anche io" gli rispose Kairi.
La nave entrò silenziosamente nell’hangar dell’edificio “Non mi piace, non mi piace per niente" disse Seyfert.
“Già, questo luogo sembra deserto dovremmo stare attenti" replicò Sephiroth, ma Lilian aveva già preso kairi e si era infiltrata nell’edificio.
“Ah...Quelle ragazze...Ehi Sephiroth, dammi una mano a cercare della benzina e dei ricambi".

I due avevano appena riparato la falla quando un urlo femminile li fece voltare.
I due corsero velocemente verso il luogo da cui proveniva il grido e videro Kairi rannicchiata in un angolo di fronte ad un enorme pupazzo di un Moguri.
“A-aiuto, quel coso è vivo e si è mangiato Lilian" disse lei spaventata, correndo dietro ai due gemelli.
“Avanti Kairi, pensi che io caschi in questo stupido..." iniziò Seyfert, ma Sephiroth gli prese la testa e la girò. Il pupazzo stava camminando verso di loro, con artigli affilato come rasoi.
Improvvisamente il suo corpo esplose e ne uscì Lilian, con il mitra fumante ancora in mano.
“Questa cosa non mi è piaciuta per niente" disse lei.
D’improvviso tutti i giocattoli della stanza presero vita: soldatini con fucili laser veri, peluches con artigli, bambole armate con asce e altri ancora.
“Che diavolo succede qui?" disse Seyfert estraendo il KeyBlade.
In breve il party si trovò a combattere contro un armata apparentemente infinità di giocattoli di varie forme e dimensioni.
Improvvisamente vari modellini di astronavi ed aerei apparvero, sparando a tutta potenza sul gruppo.
Dei laser provenienti da un punto non ben identificato li abbatterono e poi un tombino sotto di loro si aprì ed una voce li chiamò “Svelti scappate da questa parte".
Una volta scesi nel tombino, i quattro videro chi li aveva salvati: un pupazzo a forma di gatto nero, con la pancia bianca ed uno strano pizzetto...
Sephiroth estrasse la spada e la puntò alla gola dello strano essere. “Ehi ehi ehi amico, calmati non dono un tuo nemico" disse lui.
“Certo, come no" rispose cinicamente Sephiroth e si preparò a colpire.
“Aspetta ti prego, sono un essere umano!!" supplicò lui e Lilian ordinò a Sephiroth di fermarsi. “Fermo, sono sicura di avere già visto quel pizzetto... presidente Reed, è lei?".
“Chi?" chiesero all’unisono Seyfert e Kairi.
“Finalmente qualcuno mi riconosce: io sono Reedwald Fitzgerald Starsoni VII, più noto come il Presidente Reed, capo della Stars Enterprise" disse lui con un tono da presentatore televisivo.
“Chi?" continuarono Seyfert e Kairi.
“Ahh signor Presidente, è un onore conoscerla, sono la sua più grande fan ed ho sempre sognato di incontrarla... di persona ?!?" disse Lilian tutta contenta.
“Già, cosa ti è successo?" chiese Kairi “ E che diavolo succede qui?" le fece eco Seyfert.
“E’ una storia lunga..." iniziò lui, ma Sephiroth lo interruppe “ Ci racconterai più tardi, gatto, stanno arrivando".
“Chi hai chiamato gatto?"
E così i quattro si allontanarono nel corridoio segreto, con Lilian che teneva Reed in braccio.



Capitolo XII: Incubo di peluche

Reed premette dei tasti ed una spessa porta si chiuse alle sue spalle.
“Bene ora vi racconto quello che sò: circa due settimane fa è arrivato Faccia a Sole , che mi ha trasformato in un giocattolo ed ha trasformato tutti gli altri in mostri, fine della storia" raccontò Reed tutto di un fiato.
“Chi diavolo è Faccia di Sole?" chiese Kairi. “Non lo so" rispose lui “E’ uno strano essere con una maschera a forma di sole sulla faccia"
“Hai per caso visto anche un essere alto, grigio e rosa con una lancia insieme a questo faccia a sole?" chiese Seyfert.
“Ora che mi ci fai pensare si, l’ho visto parlare con un essere simile, e c’era anche una ragazza".
“Deve essere un demone anche lui" realizzò Sephiroth. “Allora eliminiamolo" disse Sephiroth. “Giusto. Ehi Reed dove si trova ora quell’essere?"
“Penso che sia all’ultimo piano. Perciò mi aiuterete?" chiese speranzoso Reed “Stai tranquillo, puoi contare su di noi" disse Seyfert, “Ma è meglio se rimani qui"
“Assolutamente no! questa azienda è la mia casa e la mia vita, combatterò per lei" e così estrasse una pistola laser rossa: sembrava un giocattolo ma aveva dimostrato di essere tremendamente potente.
Dopo molte difficoltà: carri armati, auto da corsa, robot giganti, eccetera, i cinque riuscirono ad arrivare all’ultimo piano e si appostarono alla porta.
“E’ lui" sussurrò Reed sentendo una voce dall’altra parte.
La voce stava parlando con qualcuno e gli diceva che se ne sarebbe occupato lui, poi si rivolse verso la porta e disse “Avanti, entrate pure".
Le porte si aprirono ed il party si trovò ad osservare una creatura davvero strana. Era composta da una maschera dorata a forma di sole con un volto al centro ed un mantello che lievitava dietro di lui, nient’altro.
“Sei un demone?" chiese Seyfert alzando il KeyBlade.
“Esattamente, il mio nome è SolRock il maestro della magia. E tu devi essere Seyfert, colui che ha sconfitto mio fratello Thiamath". disse lui “incantato di fare la tua conoscenza, figlio di Jenova, e anche tu Sephiroth... Bene cominciamo... vediamo se sei bravo come sembra".
SolRock emise un potente attacco d’Aura, che spinse lontani Lilian, Reed e Kairi.
Seyfert assunse la balance Form e si lanciò alla carica insieme al fratello, ma il loro colpo andò a vuoto. Bhe, non esattamente a vuoto: colpirono SolRock, ma non essendoci un corpo da colpire, mancarono il bersaglio. SolRock materializzò delle lame di energia e li colpì, ma l’attacco fu facilmente parato.
Lo scontro durò per molto tempo e SolRock cominciò a sdoppiarsi ed a rendere la vita ai due gemelli più difficile, ora che iniziavano a perdere le forze.
Mentre i due erano occupati con alcuni cloni, SolRock scaglio il suo potente “Colpo del sole" che stordì i due.
Con un potente colpo d’aura, SolRock spinse via Seyfert, che sbattè contro una parete e perse i suoi poteri.
Sephiroth era in difficoltà, ma Reed si liberò degli altri giocattoli mostri e saprò un solo singolo colpo, che centrò in pieno la maschera del vero SolRock.
I cloni sparirono e Seyfert intrecciò la sua ala con quella di Sephiroth, per lanciare il “Twin Dark Angel Blaster" che si diresse verso il nemico.
Il colpo sarebbe stato letale per SolRock in quelle condizioni, ma una misteriosa figura apparve e deviò il colpo.
Quando il fumo si diradò, i due videro una giovane ragazza dai capelli rosa, che impugnava un KeyBlade alla cui sommità era fissata con una catena una lama di una Falce.
“Sei un incompetente SolRock, per un attimo hai rischiato di essere ammazzato" disse lei con un tono grave all’altro demone.
“Dannazione Sharix, non avrei mai immaginato che sarebbe diventato così forte in così poco tempo" “E’ logico: sono sangue del sangue di Jenova, avresti dovuto pensarci di più, ed ora andiamocene, hai fatto abbastanza per oggi"
I due stavano per sparire, ma Reed lanciò una microspia, che però non colpi SolRock, ma Sharix.
“Noooooo se ne sono andati... e ora come riavrò il mio corpo!" si lamentò Reed.

Tutti i giocattoli posseduti si erano fermati e la situazione era tornata calma.
Seyfert e Sephiroth si erano ripresi dallo scontro e stavano parlando con gli altri. “Questi demoni stanno diventando sempre più pericolosi, dobbiamo fermarli"
“Già e io verrò con voi" disse Reed “perché, gatto?" chiese Sephiroth.
“perché faccia di sole è l’unico che può ridarmi indietro il mio corpo", rispose Reed “ e non chiamarmi gatto"
“Bene allora il gruppo si allarga. Benvenuto a bordo Reed" disse Lilian.
“Bene. rintracciamo il segnale della microspia ed andiamo" disse Seyfert



Capitolo XIII: La sfera dei 4 spiriti

Reed aveva fornito il carburante e la nave era ripartita.
Dopo qualche ora di viaggio, la nave si avvicinò ad un pianeta azzurro simile alla terra.
“Il segnale proviene da quel pianeta" osservò Kairi. “Bene atterriamo" disse Reed, ma Lilian lo fermò “Aspettate: secondo queste letture questo pianeta ha un livello di tecnologia e sviluppo pari a quello del Giappone feudale dell’epoca SenGoku: non dovremmo farci vedere o potremmo portare scompiglio.
“Bene atterriamo su quel monte circondato da nuvole basse" disse Seyfert armeggiando con i comandi.

La nave atterrò e quando le nuvole si diradarono, i cinque scoprirono di essere atterrati nel cortile di un monastero. Un campanello di monaci calvi vestiti di arancio stava prostrato di fronte alla nave. Le porte del tempio si aprirono ed il Monaco maestro uscì e disse “Benvenuti, progenie del drago, prego entrate, vi attendevamo da molto".
I monaci fecero accomodare il party su di una tavola imbandita e il Grande monaco parlò “Aria, acqua, fuoco e terra: i quattro spiriti che governano questo pianeta sono materializzati nella Sfera del 4 spiriti. Le profezie dicono che quando la stella rossa passerà in cielo, le forze del male si impossesseranno ella sfera e per il nostro mondo sarà la fine-
“Cosa significa?" bisbigliò Kairi nell’orecchio di Seyfert. “La sfera dei quattro spiriti incarna la forza di questo pianeta e i demoni la staranno cercando" le rispose lui.
“Ma..." continuò l’anziano “la somma profezia dice che coloro che nacquero da un drago, portatori di oscurità e luce, discenderanno dal cielo su un drago di ferro e salveranno la sfera dal male: dunque ditemi, prescelti, ci aiuterete?".
“Deve averci preso per eroi per eroi" bisbigliò Lilian.
“Bhe, non ci resta che accettare: abbiamo perso il segnale della microspia, ma se quella sfera è così potente, i demoni la vorranno".
Seyfert si alzò in piedi e disse “ A nome dei miei compagni, io accetto la missione"
“Bene, domattina vi condurremo al santuario Hinasaki, dove riposa la pietra, ma ora mangiate, dormite e divertitevi" disse il maestro, facendo entrare i piatti col cibo.
La serata passò tranquilla e allegra e, per la prima volta, i cinque si divertirono davvero insieme, senza preoccupazioni, Sephiroth compreso.

La mattina dopo un monaco li accompagnò, dove parlò con le guardie e li fece entrare, poi si congedò.
Il tempio era un piccolo luogo, composto da una sola stanza, al centro della quale stava un altare ed incima ad esso, su un cuscino viola, stava la sfera.
Seyfert pensò che era molto più piccola di ciò che pensava: la sfera era grande all’incirca come una pallina da ping-pong, ma quando posò gli occhi sul suo misterioso bagliore viola, sentì la mente volare via.
All’interno della sfera vedeva, o meglio sentiva la onde infrangersi, il vento che soffiava delicato sulla terra in fiore, mentre in lontananza un fuoco screpitava. Fu una sensazione stupenda, ma un urlo proveniente dall’esterno lo riportò alla realtà.
Il party uscì dal tempio e vide una guardia fuggire spaventata, ma la lama di una falce, unita ad una catena, lo trafisse nella schiena.
Quando la lama tornò indietro, la catena si avvolse attorno al KeyBlade di chi l’aveva lanciato: la ragazza demone Sharix.
“E così mi avete seguita... Non sottovalutatemi, io non sono come Solrock o Thiamath. Datemi la sfera e vi lascerò andare" disse lei.
“Mai" dissero all’unisono i cinque preparandosi a combattere.
Improvvisamente il tempio esplose e tra le fiamme apparve una figura con una armatura nera ed un lungo mantello, che stringeva in mano la sfera dei quattro spiriti.
“Fuori dai piedi, chiunque tu sia, quella sfera è mia" urlò Sharix saltando addosso al nemico.
La sfera nella sua mano brillò e le fiamme presero una forma di drago ed investirono Sharix, che cadde in ginocchio e dicendo “Mi vendicherò", sparì in un vortice di petali rosa.
Il grande monaco apparve ed alzò la mano verso l’individuo dicendo “Onimusha, folle, lascia andare la sfera".
“Mai" rispose lui con un tono malefico “vecchio, ora ho io la sfera, io domino il mondo. Tutti si inchineranno a Lord Onimusha!"
“Te lo impedirò" urlò il saggio emettendo un fascio di luce. Onimusha alzò la mano e riflettè il colpo al mittente, poi volò via ridendo.
Colpito, il grande monaco cadde in ginocchio e svenne.



Capitolo XIV: Una inaspettata alleanza

Il monaco si alzò dal suo letto e si ricordò cos’era successo: i cinque guerrieri lo avevano riportato al monastero e ora, a vegliare su di lui, c’era il guerriero chiamato Seyfert.
“Non alzarti, sei ancora debole" gli disse in tono gentile.
“No, non c’è tempo da perdere, dobbiamo recuperare la sfera" rispose il monaco con un filo di voce.
“Non preoccuparti, ci pensiamo noi. Ma dimmi, chi era quel tizio al tempio?" gli chiese.
“Quell’uomo si chiama Onimusha ed era il mio miglior allievo. Un infausto giorno però fu sedotto dal potere delle tenebre e divenne ciò che avete visto. lo fermammo una volta, ma ora che ha la sfera è invincibile".
“Noi abbiamo la forza di fermarlo" disse Seyfert deciso.
“Si... sento la forza dell’equilibrio tra luce ed ombra in te. Bene, ascoltami, nell’altro versante di questo monte scorre un fiume. Seguitelo finché non entra nella foresta del peccato.
Qui procedete fino alla fonte perduta e poi proseguite a nord.. Il castello di Onimusha è lì... State però attenti al guardiano della foresta" disse l’anziano e poi si addormentò.
Seyfert riferì del suo colloquio col saggio agli altri e poi si misero in marcia.

Il gruppo salì in cima al monte e discese dall’altra parte, seguendo il fiume fino alla foresta.
Il viaggio non fu facile: come un monaco gli aveva detto, la scomparsa della sfera dal luogo sacro aveva provocato una vera e propria invasione di mostri.
Ora stavano di fronte all’ingresso della foresta . “Sento una forza malvagia qui disse Sephiroth “Anzi, due, ma una è più debole".
“Non importa, andiamo" disse Seyfert ed il gruppo entrò nel bosco.
Dopo pochi minuti si accorsero che qualcosa non andava: il bosco era diventato tutto nero e l’entrata da cui erano arrivati sembrava sparita. D’improvviso le radici degli alberi presero vita e cercarono di catturarli . Il gruppo si divise e fuggì in varie zone del bosco.
Sephiroth, rimasto da solo, udì un grido femminile e corse in direzione dell’urlo.
Qui vide quello che probabilmente era il signore della foresta: un enorme fiore rosso, appostato su di una strana roccia, con un’enorme bocca dentata e migliaia di tentacoli, alcuni dei quali stavano portando una ragazza alla bocca dell’essere.
Sephiroth la liberò con un solo fendente e vide chi aveva salvato: Sharix il demone.
“G-grazie" disse lei un pò stordita, poi vide con chi parlava e balzò all’indietro alzando il KeyBlade “...ma non ne avevo bisogno"
“Se lo dici tu" annuì Sephiroth. “Sparisci, la sfera è mia" gli disse Sharix. “Ok, ma prima sistemiamo questo".
I tentacoli del mostro erano ricresciuti e si apprestavano a colpire.
I due balzarono all’indietro e si prepararono a combattere.
Lo scontro non fu per nulla facile: i tentacoli coprivano il corpo centrale e per ognuno che veniva tagliato, altri tre ne ricrescevano.
“Tienili occupati" urlò Sephiroth balzando in aria e preparandosi a lanciare la sua supernove.
Sharix utilizzò la catena del suo KeyBlade per legare insieme molti tentacoli in modo da lasciare uno spiraglio per l’attacco di Sephiroth.
La sfera energetica colpì il cuore del mostro, che si contorse e marcì. I tentacoli caddero senza vita e tutti gli alberi del bosco si fermarono.
“E’ andata" disse Sephiroth guardandosi intorno, poi si girò al volo per bloccare un colpo da parte di Sharix.
“perché cerchi di combattermi? Sei ferita, vattene finche sei in tempo" le disse “Mai rispose lei. Devo recuperare quella sfera"
“Allora vieni con noi, tu non sei malvagia, sento che c’è qualcosa in te diverso da SolRock e da Thiamath... Tu non sei un demone vero?" “Silenzio" urlò lei infuriata “Tu hai salvato la mia vita e io ora risparmierò la tua. Abbandona la ricerca e sparisci" e così dicendo saltò via.
Sephiroth aveva letto qualcosa nei suoi occhi, oltre all’odio: aveva letto la paura.
“Sephiroth".
Seyfert e gli altri giunsero, armi in pugno. “Ti abbiamo visto con quel demone, tutto ok?".
“Si mi ha dato una mano a sconfiggere il re della foresta. Forza muoviamoci" tagliò corto Sephiroth.
Lo strano miasma oscuro che aveva invaso il bosco si dissolse e il party notò che il re della foresta era cresciuto sopra la fontana che il capo monaco gli aveva indicato.
“La fonte perduta... bene. Andiamo a nord" disse Seyfert e il party si mise in marcia
Dopo un paio d’ore di camminata i cinque raggiunsero l’ingresso del castello di Onimusha: un classico castello giapponese, completamente nero, che si ergeva al centro della foresta.
Davanti all’enorme portone oscuro, una figura femminile stava in piedi appoggiata alla parete, con le braccia conserte e gli occhi chiusi.
“Vi stavo aspettando" disse Sharix. Questa porta è chiusa magicamente ed il mio KeyBlade da solo non basta.
“perché dovremmo aiutarti?" chiese Seyfert alzando il suo KeyBlade. “ Abbiamo già due KeyBlade e sono più che sufficienti" aggiunse indicando Kairi.
“Aspettate" disse Sephiroth. “Questo non è il momento di combattere. Ci occuperemo di lei quando ci saremo sbarazzati di Onimusha. Se la sfera è davvero così potente, avremo bisogno della sua forza".
“Ehi ma che diavolo dici?" lo apostrofò Seyfert leggermente irritato. “Già, mai fidarsi dei demoni" aggiunse Reed.
“Mhhh. forse hai ragione, abbiamo bisogno di aiuto: secondo i miei calcolo solo le nostre forze attuali sommate alle sue potranno fermare Onimusha" dichiarò Lilian.
“benvenuta tra noi" disse allegramente kairi allungando la mano a sharix, ma lei gliela schiaffeggiò via “Non pensate nemmeno per un attimo che io voglia unirmi a voi. Non appena avremo sconfitto Onimusha prenderò la sfera e se cercherete di fermarmi, vi farò a pezzi.".
E così Seyfert, Kairi e Sharix unirono le punte dei loro KeyBlade e un raggio di luce ne scaturì, rompendo il sigillo del castello di Onimusha.



Capitolo XV: Il cuore di Sharix

Dopo avere attraversato l’enorme cortile, il party entrò nell’edificio principale.
Tra tutti i drappeggi e le statue nere, stava un trono e sul trono sedeva Onimusha. Aveva gli occhi chiusi e la sfera era incastonata nel suo petto.
“Eccovi qui... mosche dannate... vi ha mandato qui il vecchio?". Chiese mantenendo gli occhi chiusi.
“Si,siamo qui per la sfera" disse Seyfert “daccela o te ne pentirai" aggiunse Sharix.
“Sembrate coraggiosi" disse Onimusha “Ma pensate di poter sfidare le vostre paure più profonde?"
Così dicendo aprì gli occhi e alzò le mani
Dei fasci di oscurità ne scaturirono ed investirono il party. Tutti sentirono un enorme freddo e caddero nelle tenebre.
Sephiroth aprì gli occhi. Fluttuava nelle tenebre ma non sentiva nulla. Conosceva quelle tecniche mentali, perché lui stesso le aveva usate, ed inoltre era un essere delle tenebre e dunque quell’abilità non aveva effetto.
Sephiroth vagò nelle tenebre e si trovò in un luogo strano. Sembrava un palazzo con le pareti di cristallo.
Qui udì delle voci provenire da un altra stanza.
Quando la raggiunse vide Sharix legata da alcune catene che urlava e piangeva, mentre guardava una bambina legata ad un tavolo che veniva picchiata da quello che sembrava un demone.
Sephiroth guardò la bambine e riconobbe i suoi capelli rosa. Era Sharix.
Il demone che la stava picchiando diceva anzi urlava “Sporca mezzo sangue, tu non meriti di essere mia figlia. Quella maledetta di tua madre ti ha trasferito troppo sangue umano ed ora provi emozioni e debolezze, come un miserabile umano. Se non eliminerai qui sentimenti, non meriterai di esistere e ti ucciderò con le mia mani! Capito?".
Sephiroth capì che era nelle paure di Sharix, risvegliate da Onimusha. capì che lei, come lui, era un mezzo demone e questo non andava bene a suo padre, che voleva fosse un vero demone. Ecco perché era alleata ai demoni.
Sephiroth fece svanire con una spadata le figure e liberò Sharix. Le diede un paio di sberle e la risvegliò.
“Cosa è successo?" chiese lei “perché mi hai salvato?"
perché ho bisogno di te per uscire da questo posto.
Sephiroth le tese la mano ed il sogno si dissolse. I due si risvegliarono nei loro corpi e si liberarono dalla presa di Onimusha.
Insieme lo attaccarono ed il suo incantesimo svanì
Il party si risvegliò e si prepararono a combattere.
Onimusha si alzò e si congratulò con loro, poi concentro la forza nella sfera e fece materializzare una spada.
Seyfert, Sephiroth, Sharix e Kairi si lanciarono all’assalto, mentre Lilian e Reed li coprivano da lontano, ma Onimusha si duplicò e lo scontro fu arduo.
Ciascuna copia era reale e potente e ogni volta che veniva distrutta, tornava più forte.
Sharix vide Sephiroth in pericolo e sentì nel suo corpo un idea di pietà e forse di amicizia che non sentiva da anni.
Balzò in aria e fece fare al suo KeyBlade un giro completo che fece apparire una luna.
“Moon Blossom Storm" disse ed una tempesta di petali rosa turbinò, colpendo ed eliminando tutti i cloni.
Quando il vero Onimusha si materializzò, Sharix puntò la lama della sua falce al cuore del mostro, e lo colpì contemporaneamente alla spada di Sephiroth.
Onimusha urlò di dolore e si dissolse, lasciando lì la sua armatura vuota, dalla quale rotolò la sfera dei quattro spiriti.
Seyfert si gettò a raggiungerla, ma Sharix fu più veloce e la prese.
“Spiacente, ma è mia" disse,
“Aspetta Sharix, ho visto nel tuo cuore, tu non sei malvagia. Non unirti ai demoni, ricorda che tu sei più umana che demone"
“No, fai silenzio, tu non sai nulla di me" e così si dissolse in una nuvola di petali.
Il party tornò al monastero, dove chiesero perdono al vecchio monaco, poi partirono.
Sephiroth rimase più silenzioso del solito per tutto il viaggio.



Capitolo XVI: Il piano dei demoni

Sephiroth stava in piedi ad osservare le stelle dall’enorme finestra panoramica della nave. Tutti dormivano, tranne Seyfert, che stava ricontrollando i motori
Kairi aprì gli occhi e raggiunse Sephiroth.
“Ciao, ti vedo pensieroso. Cos’hai?" gli chiese.
Naturalmente, trattandosi di Sephiroth, non si aspettava nessuna risposta, ma lui disse “Pensavo a Sharix... lei è come me e Seyfert. E’ spaventata e combatte con i demoni solo perché è costretta.. Mi dispiace per lei e vorrei aiutarla".
“Sei innamorato?" gli chiese “Non prendermi in giro mocciosa, io non ho bisogno dell’amore. L’unica cosa che voglio è la forza".
“E’ tornato normale" pensò Kairi.
Improvvisamente lo schermo della nave si accese e apparve un video.
Il segnale era molto disturbato, ma Sephiroth riconobbe la voce di Sharix.
“Il momento è giunto. Avete ottenuto abbastanza forza. Seyfert, Sephiroth vi aspettiamo a queste coordinate per sistemare le cose tra noi" disse il video, poi si spense.
Dopo un minuto di silenzio, Seyfert apparve da dietro la porta. “Che vuoi fare Sephiroth?, andare?" “E’ certamente una trappola" gli rispose. “Lo so benissimo, ma tentare non nuoce".

La nave raggiunse l’orbita del pianeta Desertia e tutti si prepararono all’imminente scontro.
In mezzo ad un enorme deserto, che invadeva più di tre quarti del pianeta c’erano delle rovine ed il segnale dei demoni proveniva da lì.
La Ragnarock atterrò ed il suo equipaggio scese.
Tutto il pianeta aveva un colorito arancione e la polvere volava nell’aria. Tra le folate di sabbia e vento, Seyfert riconobbe tre figure familiari: Un alto demone grigio con una lancia, un sole che aveva un mantello fluttuante ed una ragazza dai capelli rosa armata di un KeyBlade-falce.
Seyfert estrasse il Balance KeyBlade e si trasformò in balance form, Kairi estrasse il suo KeyBlade originale, Seyfert preparò la sua Masamunè ed anche gli altri si prepararono a combattere.
Per un lungo istante i due schieramenti si osservarono in silenzio, poi, come un misterioso segnale, una palla di sterpi passò e SolRock iniziò l’attacco sparando dei raggi di luce.
Reed e Lilian spararono e bloccarono i colpi, mentre Thiamath si avventò su Seyfert e Kairi, che evitarono il colpo. Sephiroth rimase per un lungo istante ancora a guardare Sharix negli occhi poi si lanciò all’assalto.
Mentre la tempesta di sabbia sia alzava, lo scontro continuava.
Reed e Lilian bloccavano le magie di SolRock, mentre Seyfert e Kairi univano le forze per fermare la lancia di Thiamath.
Un colpo di lancia sfiorò Kairi e colpì il braccio di Seyfert, rompendo il suo curioso bracciale nero.
Seyfert si tenne il braccio e non riuscì a difendersi dall’assalto di Thiamath. Kairi lo buttò di lato e si fece colpire al suo posto e svenne.
“Nooo" urlò Seyfert, poi il suo cuore sussultò e sentì un dolore atroce trasferirsi dal cuore al braccio e dal braccio a tutto il corpo ed urlò come mai aveva fatto prima.
Tutti fermarono lo scontro e Sephiroth guardò preoccupato il fratello: sapeva cosa stava per accadere.
Il cuore di Seyfert batteva talmente forte che lo si sentiva chiaramente anche dalla distanza. La sua pelle assunse un colorito grigiastro ed il suo braccio si trasformò in un enorme braccio artigliato e presto tutto il corpo subì una mutazione simile.
Kairi aprì gli occhi e rimase inorridita. Lì dove poco prima c’era Seyfert, ora c’era un mostro umanoide grigio, artigliato e con una sola ala, molto alto
Il mostro si voltò verso Thiamath e come una furia cieca, gli si avventò addosso. Thiamath evitò con difficoltà l artigliate del mostro
Improvvisamente, dopo aver deviato un altro colpo di Seyfert, Thiamath fece un segnale agli altri, che fermarono l’attacco.
“Che fate, vi arrendete?" disse Sephiroth tenendo d’occhio Seyfert, che ora si era fermato.
“No" disse Thiamath. “Ora il nostro piano è completo"
“Il vostro piano?" chiese Lilian.
“Il nostro piano era di farvi combattere contro di noi, in modo che potessimo assorbire le vostre forze ed incanalarle" disse SolRock.
“Incanalarle dove?" chiese Sephiroth
“Accumularle e donarle al nostro padrone, il grande demone Siegfried, che presto tornerà in vita e con lui riporteremo alla gloria la razza dei demoni" aggiunse Thiamath.
“Ed ora abbiamo abbastanza forza grazie a voi" completò Sharix.
“No..." disse Reed.



Capitolo XVII: Il ritorno di Siegfried

Seyfert attaccò di nuovo i tre demoni, Thiamath alzò la mano ed una tempesta di sabbia lo investì, ributtandolo indietro. Ridendo, i tre demoni sparirono.
Il mostro Seyfert si voltò verso gli altri, alle prese con la tempesta di sabbia e si lanciò all’assalto. Il party decise che era meglio ripararsi, ma prima Sephiroth raccolse il bracciale rotto e lo portò con se.

“Perfetto l’energia è nostra, Fratello, ora possiamo liberarlo" disse SolRock svolazzando allegro per i corridoi della base dei demoni intorno a Thiamath.
“Già, ma questo non sarebbe stato possibile se non grazie all’aiuto della giovane Sharix, che ci ha fornito la Sfera dei quattro spiriti. Non è vero". le chiese Thiamath.
Lei non rispose. “E’ una fortuna che tuo padre, il grande ZiekFrit, ti affidò a noi prima della sua morte" continuò, ma lei non gli rispose. Pensava alle parole che Sephiroth le aveva detto recentemente. Forse lei non era davvero malvagia e forse quello non era il luogo dove doveva stare.
Ma una visione la svegliò dai suoi pensieri: era di fronte ad una porta enorme, contrassegnata dal nome Siegfried scritto in antichi caratteri demoniaci.

“La tempesta si è calmata" disse Lilian osservando fuori.
“Già ma cosa è successo a Seyfert?" chiese Reed
“Sapevamo che sarebbe potuto succedere" disse Lilian
“Gia..." continuò Sephiroth “vedete, Seyfert ha ereditato più geni demoniaci di me e quando il suo cuore perde il controllo, essi si risvegliano e... bhe, avete visto cosa succede"
“Per questo abbiamo creato il braccialetto, per contenerlo" disse Lilian, ma ora che è rotto dovremo aspettare che finisca l’effetto
D’improvviso la grotta crollò ed il mostro fece irruzione.
Con una artigliata mise a KO Lilian e Sephiroth e si preparò ad infilzare Kairi ma lei gli disse di fermarsi.
Seyfert la guardò negli occhi blu e si calmò, riprendendo il suo aspetto umano normale.
“S-scusate ragazzi" disse lui.
“No problem" disse Reed spolverandosi.

“Cosa facciamo adesso?" chiese Reed.
“Siamo nei guai: non sappiamo dove sono i demoni e forse ne sta per arrivare un’altro, ancora più forte" aggiunse Lilian
“Scervellarci troppo non serve, torniamo a Midgar o a Twilight Town e prepariamoci bene allo scontro, saranno loro a venire da noi" disse Seyfert
“Si forse è una buona idea" concordò Sephiroth.

“Energia al 80%... Energia al 90%... Disattivazione dei sistemi criogenici"
“Perfetto ci siamo" disse SolRock.
“Energia al 99%... Energia al 100%... Disattivazione ed apertura stanza criogenica"
Il fumo bianco uscì dalla camera cilindrica, insieme all’acqua ed una figura cominciò a delinearsi.
La gamba del grande demone si mosse, poi l’altra e poi Siegfried si rivelò ai suoi compagni.
Il suo corpo era completamente ricoperto da una armatura blu, lucente per via dell’acqua e i suoi piccoli occhi arancioni brillavano nelle feritoie per gli occhi.
“Bentornato, Lord Siegfried" disse Thiamath inchinandosi. SolRock e Sharix lo imitarono.
“E’ un onore riaverla con noi. Ora finalmente noi demoni torneremo a dominare il mondo" disse SolRock.
“No" rispose Siegfried con una voce metallica. “Questo universo non è in grado di resistere al ritorno della razza dei demoni e presto finirà come finì secoli fa: i demoni si autodistruggeranno".
“Allora cosa facciamo, MiLord?" chiese Thiamath.
“Distruggeremo questo universo e poi ne riformeremo uno nuovo, modellato solo per noi demoni, e nessun altra forma di vita" disse Siegfried.
“E come, maestro?" chiese SolRock “Distruggendo il cuore dell’universo Kingdom Hearts" gli rispose Siegfried.
“Si... è un ottimo piano maestro, ma ci sono degli ostacoli...dei giovani ragazzi ci hanno messo i bastoni tra le ruote e tra loro ci sono i figli di Jenova".
“Bene... avrò con cui riscaldarmi... Li eliminerò e poi mi occuperò di Kingdom Hearts". disse Siegfried iniziando a ridere.
SolRock e Thiamath si unirono alla risata e nessuno si accorse della fuga di Sharix, spaventata ed inorridita dai piani del Demone.




Capitolo XVIII: Un nuovo alleato

Il party atterrò nelle pianure fuori da Twilight Town e si accampò per la notte in una grotta.
Qui Kairi scrisse una lettera dedicata a Sora e a Riku e la mise in una piccola nicchia della grotta. Seyfert la vide e le si avvicinò “Cosa fai?"
“Lascio una lettera per Sora e Riku, nel caso passino di qui, così sapranno che io sono in viaggio con voi e che li stò cercando" gli rispose lei
“Si buona idea" disse guardandola andarsene. Seyfert pensò a come era cambiata la sua vita da quando aveva incontrato Kairi nel treno, sulle Destiny Isaland.
Prima era un vagabondo solitario con un difficile passato che teneva chiuso in sè , ma grazie a lei si era aperto, aveva detto il suo segreto agli altri, aveva stretto nuove amicizie e si era riconciliato con suo fratello gemello.
Prese la sua Murasame e i suoi vestiti, che aveva cambiato con nuovi abiti simili ma più comodi presi in città, e li mise in un piccolo bauletto, mettendoli nella stessa nicchia dove Kairi aveva messo la sua lettera e poi la chiuse con delle pietre.

Il party si era addormentato e Sephiroth faceva la guardia. Vedeva in lontananza Twilight Town e si domandava come la gente riconoscesse la notte ed il giorno in una città con un tramonto eterno, poi alzò gli occhi e vide le stelle in cielo, che brillavano in lontananza, oltre le nuvole.
Sephiroth notò qualcosa. Prima pensò ad un abbaglio, poi guardò meglio: una stella stava cadendo a tutta velocità.
Andò a controllare e vide, nel luogo dello schianto, Sharix, semisvenuta e chiaramente ferita.
“S-Sephiro..th" si sforzò di dire, ma lui le disse di non parlare e la prese in braccio, portandola all’accampamento, dove la curò e lei si addormentò.
La mattina, Sharix fu svegliata dalla voce di Seyfert che litigava con Sephiroth “Dammi retta, brutto idiota, ne sono certo , non ha cattive intenzioni" sentì dire da Sephiroth. “Vorrei crederti, ma come faccio a sapere se è sincera ?".
“C-Credimi Seyfert, sono sincera. Siegfried è un pazzo: vuole distruggere il cuore degli universi: Kingdom Hearts, per creare un nuovo universo. Volevo che i demoni tornassero, ma così e troppo. Sono scappata ma mi hanno scoperta e mi hanno attaccata."
“E perché sei venuta qui?" chiese Lilian che si era appena svegliata insieme a Kairi e Reed.
“So che sono stata una vostra nemica, e non vi chiedo di lasciarmi unire a voi, ma vi chiedo di credermi e di fermare Siegfried" disse lei guardando il terreno.
Seyfert lesse gli occhi di Sephiroth e disse “Io ti credo e se vuoi puoi venire con noi... dove sono i demoni?"
“Sicuro?" disse Reed “Ma lei è un demo..." ma Lilian gli tappò la bocca. “Ignoralo" disse “E benvenuta tra noi"
“Benvenuta" disse Kairi tendendole la mano e questa volta lei ricambiò il saluto.
Seyfert lesse un “grazie" negli occhi del fratello e poi chiese a Sharix le informazioni sui demoni.
“La nostra... la LORO base volante, Deus-EX Machina è stata abilitata con il Deus-EX cannon, che se usato da Siegfried può emettere tanta potenza da distruggere Kingdom Hearts. “Con il mio radar posso dirvi dov’è. Forza andiamo" disse.
Finalmente era libera di stare con qualcuno che accettava il fatto che fosse sia umana, sia demone, e per questo doveva ringraziare Sephiroth. Sentiva che una nuova fase della sua vita aveva inizio.

Il party si preparò a salire sulla nave, ma a Seyfert girò la testa e svenne.



Capitolo XIX: Una dura sconfitta

Seyfert aprì gli occhi: si trovava di nuovo nel suo cuore, sul solito cerchio di cristallo. Ancora una volta la voce gli parlò. “Seyfert, hai fatto grandi passi, ma ora che Siegfried è tornato, la tua forza, per quanto è grande, non è più sufficiente, ma c’è ancora speranza: Un KeyBlade Originale ancora giace inutilizzato nel pianeta Cristallia. Trovalo e forse avrai la forza di fermare Siegfried. Questa è forse l’ultima volta che ci sentiamo. Buona Fortuna ed addio, Seyfert.

Seyfert aprì gli occhi e si svegliò sulla nave.
“Tutto ok?" gli chiese Reed. “Cosa voleva questa volta la voce?" gli chiese Kairi.
“Portatemi a queste coordinate, da solo. C’è una cosa che devo fare prima di affrontare i demoni".
“Ok". disse Lilian inserendo le coordinate nella nave.

“Eccolo lì" disse Lilian “Il pianeta Cristallia".
“E’bellissimo" disse Kairi.
Il pianeta era composto interamente di cristalli blu ed azzurri e risplendeva illuminato dal tiepido sole.
“Aspettatemi a bordo" disse Seyfert. “Tornerò presto".
Seyfert scese sul pianeta e cominciò a camminate tra i vari cristalli. Dopo una buona mezz’ora di camminata si ritrovò in uno spazio libero.
Avvolto nei cristalli stava un KeyBlade completamente argentato, dello stesso modello di quello di Kairi.
Improvvisamente un portale oscurò si aprì ed una figura alta e massiccia, completamente ricoperta da una armatura blu si fece avanti. Impugnava una enorme lancia con un occhio giallo su entrambi i lati ed aveva un aura oscura incredibilmente forte.
“Tu devi essere Seyfert, uno dei figli di Jenova. Io sono Siegfried. E’ un onore conoscerti" disse la figura.
“Bando alle ciancie, sò perché sei qui, ma io ti sconfiggerò" disse Seyfert evocando il KeyBlade.
“Così aggressivo e deciso, propio come tua madre... peccato che lei non sia più qui... forse le cose ti sarebbero andate diversamente... ed ora... muori!"
Siegfried si lanciò all’assalto e colpì Seyfert con la lancia.
Nonostante fosse in Balance Form alla massima potenza, Seyfert ebbe dei problemi a parare il colpo.
Lo scontro continuò a lungo e tra cristalli sgretolati e lampi di luce, i due si affrontarono, ma le energie di Seyfert cominciavano a venire meno.
Seyfert accumulò in se le sue ultime forze della Balance Form e si lanciò all’assalto, ma Siegfried fermò il KeyBlade con una sola mano e contrattaccò con un raggio di energia. Seyfert volò via e cadde a terra, facendosi sfuggire il KeyBlade di mano.
Siegfried si voltò verso il KeyBlade Originale e riprese la sua Dark Spear, colpendolo e mandandolo in milioni di frammenti.
“No" disse Seyfert senza riuscire a muoversi. “Non preoccuparti... tu sarai il prossimo" disse dirigendosi verso di lui.
“Seyfert..." le voci in lontananza dei suoi compagni fecero girare Siegfried che poi tornò a parlare a Seyfert “Ho cambiato idea. Ti lascerò in vita, così potrai assistere con i tuoi occhi alla fine di questo stupido universo.
Così come era apparso, Siegfried si dileguò e gli altri raccolsero Seyfert, ferito e lo portarono al sicuro.
“Dannazione, è troppo forte, non ce la faremo mai" disse lui sul suo letto nella cabina della Ragnarock-
“Avanti, non ti arrendere, in qualche modo ce la faremo" gli disse Kairi.
“Cosa è successo?" le chiese
“Eri ferito. Ti abbiamo curato e ti sei addormentato" gli rispose.
Sharix entrò nella stanza e disse “ Kairi e anche tu Seyfert, venite. Abbiamo raggiunto il Deus-EX.



Capitolo XX: La speranza ritorna

L’enorme nave spaziale dei demoni aveva aperto tutti i cannoni da fuoco secondari sulla Ragnarock, che però evitava facilmente i colpi grazie alle sue piccole dimensioni.
Il cannone centrale della Ragnarock fece fuoco e creò un varco bella fiancata della nave.
La nave fece un atterraggio brusco ed il party uscì armato e pronto a combattere.
Subito dopo l’hangar, in una stanza arredata con uno stile medio-orientale, stava SolRock, che li aspettava.
“Benvenuti alla fine dei giochi" disse “Sharix, sei una delusione, allearti così a degli stupidi umani... forse tuo padre avrebbe davvero dovuto ucciderti quando eri piccola"
“Fai silenzio" disse lei “Io sono in parte demone e in parte umana, e voglio la rinascita della razza de demoni, ma non posso permettere che per colpa nostra tutti gli esser dell’universo muoiano, perciò preparati SolRock, tu sarai il primo"
SolRock fece un cenno con la testa e delle clessidre caddero dal cielo, bloccando il party, tranne Sharix, che lo evitò.
Allungò subito la falce verso SolRock, ma riuscì solo a sfilargli il mantello.
I raggi del volto-sole di SolRock divennero lame incandescenti e cominciò a ruotare alla velocità della luce, trasformando il demone in un disco incandescente.
Sharix lo evitò più volte ma ne fu ferita altrettante, ma mai gravemente.
Alla fine allungò la lama di nuovo e la fece virare a metà strada. SolRock fu costretto a deviare la traiettoria ed infranse la clessidra di Sephiroth, che subito uscì ed estrasse la Masamunè.
SolRock lo evitò al volo, ma fu centrato in pieno dalla lama di Sharix, che lo trapassò.
SolRock urlò e la maschera si ruppe. Le clessidre sparirono e dietro ai drappeggi comparve una porta.
“Tutto ok?" le chiese Kairi “Si, sono solo dei taglietti. Forza proseguiamo e fermiamoli prima che sia troppo tardi.
Dopo alcuni piani abbastanza anonimi, composti da scale e computer, il party giunse in un altra stanza. La stanza era spoglia e c’erano solo armi e lance appese ai muri.
Thiamath stava fermo al centro della stanza e li osservava. “Congratulazioni, avete eliminato Solrock, ma il vostri viaggio termina qui"
Estrasse la sua lancia e la tenne con una mano, mentre alzò l’altra. Tutte le altre armi della stanza iniziarono a levitare e partirono contro il gruppo.
Seyfert partì all’assalto evitando le lance ed attaccò il mostro, che si difese con caparbietà e lo allontanò con altre armi, che lo tennero occupato.
Thiamath vide Kairi in difficoltà e si avventò su di lei.
Kairi era in ginocchio e vide il mostro avventarsi su di lei. Si ricordò di una mossa che le aveva insegnato Tidus , all’isola ed eseguì una capriola all’indietro reggendosi con una sola mano.
Appena i piedi toccarono terra si spinse e colpì l’addome del mostro con il KeyBlade.
Thiamath si sbilanciò all’indietro tenendosi il ventre sanguinante e perse il controllo mentale delle armi. Si mosse senza accorgersi nella traiettoria di una lancia, che lo trapassò al cuore.
La lancia gli cadde di mano e cadde a terra senza dire una parola, mentre il suo corpo si dissolveva e le armi cadevano senza vita al suolo.
Un ascensore apparve al centro della stanza.
Ci siamo ragazzi, qui sopra c’è la stanza di comando.
L’ascensore li portò nella sala di comando della Deus-Ex, dove Siegfried li aspettava
Aveva la sua Dark Spear in mano ed era pronto a combattere.
“Avete sconfitto SolRock e Thiamath, congratulazioni... ma con me non ce la farete. Io creerò l’universo perfetto per i demoni e voi non mi fermerete.
Alzò la lancia e fendette l’aria più volte , urlando “UltraNegative Rainbow."
Dei raggi di luce di vari colori apparvero dalla lancia e si fusero in raggi neri, che investirono il party, togliendogli le forze. Siegfried prese Seyfert e lo sbattè dall’altra parte della stanza, creando una barriera per impedire agli altri di aiutarlo.
“Tu ora morirai ed i tuoi amici ti raggiungeranno presto" disse lui preparandosi a colpire
“Non ci arrenderemo" disse Seyfert e chiuse gli occhi. Sentì la forza della luce e dell’ombra crescere dentro di lui e vide materializzarsi davanti a lui una luce argentata. Seyfert mise la mano nella luce e quella si materializzò nel KeyBlade Originale Argentato che Siegfried aveva distrutto su Cristallia.
Seyfert fece ruotare i KeyBlade e li incrociò.
“Fatti avanti" disse. E si lanciò alla carica alzandosi



Capitolo XXI: La fine di tutto

Siegfried deviò il colpo del primo KeyBlade, ma il secondo si abbattè su di lui e gli staccò il braccio destro, dal gomito in giù.
Apparentemente non sentì nulla e continuò a combattere con una sola mano, riuscendo a tenere testa a Seyfert.
Seyfert e Kairi si alzarono e corsero ad aiutarlo, passando attraverso la barriera senza troppi problemi. Siegfried cercò di colpirli ma perse la concentrazione e fu colpito più volte da Seyfert. Parti della armatura saltarono via ed infine giunse Sharix, che con un colpo deciso gli mozzò la testa, che cadde immobile a terra mentre gli occhi arancioni si spegnevano.
Il resto dell’armatura cadde a terra senza vita.
Il party iniziò a rilassarsi, ma la Dark Spear iniziò a volare e tramortì Sharix e Kairi.
Seyfert tentò di fermarla e si accorse che Siegfried era ancora vivo, in forma di spirito invisibile.
Seyfert tentò di attaccarlo ma il suo corpo era davvero invisibile e passò attraverso.
Lilian e Reed unirono le loro armi e spararono un colpo, che passò attraverso l’occhio della Dark Spear. Lo spirito di Siegfried si fermò e cominciò ad urlare di dolore. Seyfert ne approfittò e distrusse la Lancia, facendo sparire Siegfried in un vortice di lampi di energia.

Il party sia allontanò dalla sala comandi e salì sulla RagnaRock.
I danni subiti dallo scontro stavano facendo precipitare la Deus-EX nelle nuvole sottostanti e quando sparì nelle nuvole il party, nella RagnaRock, tirò un sospiro di sollievo.
Improvvisamente la voce di Siegfried risuonò nell’aria “Pensate sia finita così? Poveri umani, capirete quanto siete stolti"
Di colpo un fascio di luce nera provenì dalle nuvole sottostanti e la Deus-EX ritornò. Era in parte fusa con Siegfried e puntava sulla RagnaRock.
Seyfert la fece virare appena in tempo e Reed, Lilian e Sephiroth salirono sul tetto per attaccarlo. Sephiroth sparava le sue supernove, mentre Reed e Lilian lo coprivano.
Seyfert estrasse una chiave speciale e la girò in una piccola fessura vicina al vano armi.
Una piccola botola si aprì e i tre scesero. “Dove siamo?" chiese Sharix.
“Questo è il generatore principale del cannone della nave" disse lui e gli mostrò tre fessure delle dimensioni del KeyBlade.
“Posizionate qui i KeyBlade e la loro forza sarà trasferita al generatore. Forza andiamo".
Seyfert, Kairi e Sharix posizionarono i KeyBlade nel generatore del cannone e poi salirono sul ponte della nave e si affiancarono agli altri.
Seyfert evocò il Balance form e si preparò a colpire insieme agli altri.
Insieme unirono le forze in un raggio enorme, che si fuse al cannone speciale del Ragnarock, potenziato dai KeyBlade.
Deus EX Siegfried fu colpito in pieno e fu trapassato.
La nave cominciò a emettere scintille ed esplose, con un urlo di dolore di Siegfried.
A Sharix parve di scorgere una bambina dai capelli neri sulla nave, prima dell’esplosione, ma poi pensò di avere avuto un abbaglio.
E mentre le scintille dell’esplosione si disperdevano, i sei si resero conto che era finita: avevano vinto.



Capitolo XXII: Il vero nemico

I fuochi d’artificio illuminarono il cielo notturno delle Destiny Island, sparati da Reed e da Lilian.
Il gruppo aveva organizzato una piccola festa con un falò sulla spiaggia e tutti stavano festeggiando la recente vittoria sui demoni.
Quando le fiamme del falò si spensero e tutti si addormentarono, Sharix sognò.
Sognò suo padre che la picchiava, che le diceva che era una miserabile mezzosangue e che doveva perdere l’umanità per divenire un demone, poi il sogno sfumò e vide Sephiroth a terra in un lago di sangue, poi vide il suo KeyBlade nella sua mano, insanguinato. Lo gettò a terra, urlò e si mise a correre.
Si fermò solo quando era nelle tenebre più assolute. Qui vide un raggio di luce e dentro di questo vide una bambina: aveva i capelli lunghi neri e vestiva un semplice abito nero.
Si voltò a guardarla e le tese la mano. “Vieni con me e ti libererò dal tuo destino, Sharix...".
Sharix le diede la mano e sentì una sensazione di freddo invaderle il corpo.
Il freddo era intenso e quando raggiunse il suo petto non riuscì a non urlare.
L’urlo svegliò gli altri, che trovarono Sharix seduta con gli occhi persi nel vuoti.
Lei tentò di ucciderli e poi fuggì verso la grotta, dicendo che avrebbe aperto la porta del cuore dell’isola.

Il party raggiunse Sharix nella grotta della Destiny Island.
Lei stava di fronte alla porta con il KeyBlade alzato, ma non succedeva nulla.
Si voltò verso di loro e disse “Questo KeyBlade non è sufficentemente forte... ehi tu, semidemone, dammi il tuo" disse riferendosi a Seyfert.
“Tu non sei Sharix." disse Seyfert. “Chi sei?" chiese Kairi.
“Non importa chi diavolo sei. Lascia andare Sharix" urlò Sephiroth.
“perché dovrei? è stata lei stessa a darmi il suo corpo" rispose l’entità che controllava Sharix estraendo il KeyBlade.
Il party si preparò a combattere, eccetto Sephiroth che si parò tra loro e lei. “Sharix, se mi senti, ti prego liberati di quell’essere, io so che puoi":
“Non funzionerà" disse lei, ma sentì il corpo di Sharix muoversi di sua spontanea volontà e si mise le mani alla testa
“Lasciami andare" urlò Sharix e si liberò dalla presa dello spirito, che fuoriuscì dal suo corpo.
Sephiroth prese Sharix tra le braccia e guardò lo spirito.
“Chi sei" le chiese.
“La ragazzina dai capelli neri lo guardò con occhi di ghiaccio e gli rispose: “Io sono Beatrice, un demone del sogno. Noi demoni dei sogni siamo esseri superiori che viviamo nel regno dei sogni e non possiamo vivere in questo mondo. Ma io voglio tornare. Camminare su questo mondo e farne un mondo perfetto, solo ed unicamente per me, libero da patetiche forme di vita"
“I-io ti ho vista: eri sul ponte della Deus-EX Machina prima che esplodesse" le disse Sharix con un filo di voce
“Si" continuò lei “Ho sfruttato i demoni per raggiungere il mio scopo: vedete ogni emozione umana: paura, rancore, amicizia, vendetta crea dei ricordi e questi ricordi si liberano nella mente umana durante i sogni. Io li ho raccolti pian piano e con quelli sto creando il mio corpo fisico, e quando sarò qui, il mio mondo inizierà... bhe ora devo andare, Ciao!"



Capitolo XXIII: Tuffo nel mondo dei sogni

“Non è possibile" disse Reed “volevo prendermi una vacanza"
“Non scherzare" disse Sephiroth, la situazione è grave.
“Già, quel demone è uno spirito e dunque non possiamo colpirlo sulla terra" mormorò Sharix
“Un demone che in realtà è un sogno" disse Seyfert
“Sogno... ehi...Ho un’idea, venite con me" disse Lilian “Torniamo a Midgar".

La nave atterrò a Midgar e Lilian li portò nella base Shin-Ra.
Dopo la morte di Rufus, la Shin-ra si era sciolta e ora la sua base era divenuta il QG dei Liberisti.
Lilian condusse il party in un laboratorio, dove c’erano molti lettini, avvolti da cupole di vetro.
“Queste macchine sono state prodotte dalla Shin-Ra sotto la mia supervisione diretta. Esse permettono all’utilizzatore di entrare nel lobo del cervello dove risiede il subconscio umano.
Da qui è possibile accedere al reame dei sogni. Lì potremo affrontare Beatrice.
“Sei sicura che funzionino" chiese Reed
“Certo, sono testate e brevettate" disse lei, forza andiamo.
I cinque si misero all’interno delle macchine, con non poche difficoltà, specialmente per Sephiroth e la sua ingombrante ala e quando tutti erano ok, Lilian attivò la macchina e poi si mise anche lei nel lettino.
Un visore coprì i loro occhi ed emise una forte luce, che si trasformò in un tunnel.
Seyfert vide scene del suo passato: l’incontro con Kairi, lo scontro con Sephiroth, la vittoria su Siegfried, poi vide una luce alla fine del tunnel e si ritrovò su una terra marrone, avvolta dalle tenebre. Qui ritrovò gli altri ed un castello che levitava nel nulla si materializzò. Era legato alla terra da quattro catene, e su ciascun muro era disegnata una rosa nera.
“Il castello di Beatrice..." disse Sharix.
“La battaglia finale ha inizio" disse Seyfert. “Andiamo".
Ed il party si arrampicò sulla catena più vicina, fino all’entrata del castello.

Le porte del castello si aprirono ed il party seguì uno stretto corridoio, fino a raggiungere alla sala del trono.
Beatrice stava dormendo sul trono e quando entrarono le porte si chiusero e lei si svegliò. “Benvenuti, vi stavo aspettando"
“Questo castello è stato creato sfruttando i vostri ricordi. Provate ad immaginare cosa succederà quando userò i ricordi di tutte le creature dell’universo?"
“Si, ma hai fatto un errore, in questo mondo tu sei tangibile e possiamo sconfiggerti".
“Provateci se ci riuscite" disse lei alzandosi.
Beatrice usò la magia per cercare di sconfiggere il party, ma loro riuscirono a tenerle testa.
Le sue magie erano semplici, e non sembravano di certo minacciose come quelle di SolRock o di SiegFried.
Seyfert la attaccò e lei sparì e riapparve poco distante.
“Combattete bene..." disse “Bhe, ho un appuntamento col destino, ciao!" e sparì.
Le porte del castello si chiusero e la voce di Beatrice riecheggiò. “Ops, mi sono dimenticata di dirvi una cosa: il castello esploderà ed i vostri ricordi mi danno la forza di arrivare nel mondo reale, dove assorbirò i ricordi di tutti i viventi per tornare umani.
Seyfert tentò di aprire la porta, ma il castello esplose ed una luce li avvolse.



Capitolo XXIV: La Battaglia Finale

Seyfert e gli altri aprirono gli occhi e si ritrovarono nel laboratorio.
“State bene?" chiese Seyfert.
“Si, ma, cosa è successo?" chiese Reed.
“Beatrice è tornata nel mondo" disse Sharix.
“E credo abbia già colpito... guardate lì" indicò Lilian
Jessie stava per terra.
Era svenuta ma aveva gli occhi aperti e respirava regolarmente.
Lilian la portò dentro e la esaminò, mentre gli altri scoprirono che la stessa cosa era successa a tutti gli abitanti della città
Una volta tornati nel laboratorio, Lilian li aggiornò sulle novità.
“Secondo i miei calcoli, Beatrice ha assorbito tutti i suoi ricordi e i suoi pensieri, e non solo qui, guardate" disse indicando un monitor. Ha assorbito i pensieri di almeno il 75% dell’universo"
“C.Cosa" disse Reed.
“Avrà sicuramente ottenuto il suo corpo reale" disse Sephiroth “Dobbiamo fermarla. dove si trova ora?"
“Qui", disse Lilian indicando un punto nello spazio.
“Bene, andiamo" disse Sharix.
“Aspettate, c’è una cosa che dovete sapere" disse Lilian.
“Che succede, forza sii veloce perché abbiamo poco tempo" disse Seyfert
“Se sconfiggessimo Beatrice il flusso di ricordi che lei ha assorbito esploderebbe e noi ne saremmo investiti e...
“E..." le fece eco Reed
“E perderemmo tutti i ricordi che abbiamo di questa avventura" disse lei con un tono sconsolato.
“Cosa?" chiese Kairi “Stai scherzando vero?" disse Reed.
“No è seria" disse freddamente Sephiroth.
“Avanti chissene importa se è vero o no. Dobbiamo fermare Beatrice, poi ci occuperemo delle conseguenza" disse Seyfert deciso.
“Si" disse Kairi. “Andiamo".

Seyfert e gli altri raggiunsero con la RagnaRock il centro del flusso dei ricordi, dove Beatrice gli voltava le spalle
“Beatrice" urlò Seyfert estraendo i due KeyBlade.
Beatrice si voltò verso di loro e trasfigurò aspetto. Il suo corpo assunse l’aspetto di una donna adulta, dai lunghi capelli argentati, ricoperta da rose e frammenti dell'armatura di SiegFried.
“Eccovi qui... è un piacere presentarmi a voi nel mio vero aspetto. Bene ora se non vi dispiace vorrei testare i miei ritrovati poteri, quindi preparatevi alla fine, salutatevi ed... addio" disse lei alzandosi.

Seyfert liberò la massima forza del Balance Form e si preparò a combattere insieme ai suoi amici.
Incrociò i KeyBlade di fronte a lui ed un cuore di luce lo circondò.
Il corpo di Kairi cominciò a brillare anch’esso e lei ricordò l’immagine della sua parte di luce e quella di tenebre che si tenevano per mano, nella visione che ebbe all’inizio del viaggio.
Anche il suo corpo fu circondato dalla forza della Balance Form ed unì i suo KeyBlade a quello di Seyfert, emettendo un raggio che trapassò Beatrice.




Capitolo Finale: Uniti per sempre

Il corpo di Beatrice cominciò a tremare ed assunse una forma ancora più mostruosa: divenne un ammasso informe, dal quale fuoriuscivano parti di Siegfried, SolRock e Thiamath, più altre armi ed accessori.
“Non ci fermerai. disse Seyfert.
Lei creò una vera e propria pioggia di sfere di energia esplosive che si diressero verso il party.
Lilian estrasse due mitra e ne distrusse la prima ondata. “Andate, me ne occupo io" disse.
Reed rimase indietro e la aiutò.
Una serie di tentacoli li assalì e Sharix rimase indietro a bloccarli.
Beatrice lanciò allora una sfera energetica, che però fu fermata dalla Supernova di Sephiroth.
Seyfert e Kairi, avvolti nella forza del Balance Force, si lanciarono alla carica verso il corpo centrale di Beatrice.
Seyfert fu colpito da un raggio e rimase indietro. Strinse allora la mano di Kairi e le diede il suo KeyBlade argentato e la spinse verso il mostro. Kairi fu avvolta da una luce splendente e passò attraverso il mostro, colpendolo con entrambi i KeyBlade.
Il corpo di Beatrice si contorse e cominciò ad esplodere, emettendo fasci di luce, poi si solidificò e divenne una sfera.
“Ci siamo.... il flusso di ricordi" disse Lilian. “Quando quello sarà rotto, tutto finirà" aggiunse Sharix.
“E così termina la nostra avventura" disse Reed con un tono malinconico.
“La mente umana è incredibile... come si possono dimenticare così tante avventure ed amicizie"disse Kairi.
“Io non credo che si dimentichi davvero" disse Sephiroth.
“Già... i ricordi saranno dimenticati, ma non spariranno mai. Saranno sempre nel nostro cuore, da qualche parte... quindi facciamo una promessa: qualunque cosa succeda quando romperemo quella sfera, i nostri cuori saranno sempre uniti".
“Si hai ragione" disse Sephiroth dandogli la mano “Non penso che potrei dimenticarmi di te". “Ed io di te" disse Sharix dando la mano a Sephiroth. “Sora e Riku non sono i miei soli amici... ho anche voi, e non vi lascierò mai" disse Kairi stringendo la mano a Seyfert. Lilian prese la sua e quella di Reed, che prese quella di Sharix.
“Potremo anche essere divisi, e potremo anche non ricordarci delle nostre avventure, ma quando guarderemo il cielo, i nostri cuori saranno sempre uniti, qualunque cosa succeda, perché ci sono molti mondi, ma tutti condividono lo stesso cielo, e lo stesso cielo è lo stesso cuore... questo non è un addio, ma un arrivederci"
Dopo un lungo istante, si lasciarono e insieme colpirono la sfera, che prima si crepò, poi esplose. Un enorme fascio di energia azzurra li investiti e li separò. Seyfert perse di vista tutti tranne Kairi “Arrivederci Kairi. Sono sicuro che ritroverai Sora e Riku" “Arrivederci Seyfert." “Arrivederci".
Un fascio di luce li separò e Seyfert vide tutto bianco e chiuse gli occhi. “No... non finita" pensò “Ci rivedremo ragazzi"
E mentre le sue memorie svanivano via, si addormentò e vagò nel flusso di ricordi che tornavano ai loro proprietari, tra l’infinità dello spazio.


FINE


Qui termina il primo capitolo della serie di Kingdom Hearts Warriors between Light and Darkness.
Il prossimo episodio avrà luogo qualche tempo dopo la fine di Kingdom Hearts II e oltre a Seyfert, Sephiroth e a tutti gli altri, ritroveremo anche Sora, Riku ed i personaggi di Kingdom Hearts.
In pieno stile Kingdom Hearts, ecco un breve accenno di Kingdom Hearts Warriors between Light and Darknesss II



Capitolo Extra: Memorie perdute, memorie nascoste ed un incubo alla fine della via

La pioggia cadeva fitta tra le rovine di quella che fu la città dei Nobody e dell’Organization XIII.
Una figura camminava nelle strade vuote e la pioggia gli appesantiva l’ala che portava sulla schiena.
Le poche luci al neon davano ai suoi capelli argentati dei riflessi blu e rossi.
La figura si fermò in una piazza, sovrastata da ciò che restava del grattacielo che un tempo era il simbolo della città.
Un rumore di motori attirò la sua attenzione.
Tre individui vestiti di nero su strane moto verdi apparvero di fronte a lui.
I tre sembravano gemelli: avevano tutti e tre i capelli color platino simili ai suoi e gli occhi verde acqua.
Il più alto e muscoloso dei tre scese dalla moto. Aveva i capelli corti, tirati all’indietro.
“E così ti abbiamo trovato, sei stato abile a nasconderti, fratellone"
“Chi siete?" chiese l’individuo alato.
“Lascialo perdere fratello, è un idiota" disse il fratello con i capelli lunghi, indicando quello muscoloso.
“Cosa vorresti dire, eh?"
“Piantatela" disse freddamente il terzo fratello che sembrava il capo, con i capelli corti a caschetto. “Sembra che lo abbiate infastidito".
Il ragazzo alato aveva estratto la sua katana e si era messo in posizione di combattimento “Non so chi voi cerchiate, ma avete sbagliato persona, ed ora sparite".
“L’avevo detto che non ci avrebbe ascoltati" disse con un tono sconsolato l’uomo con i capelli lunghi.
“Allora posso giocare con lui?" chiese eccitato il fratello muscoloso.
“Certo, ma ricordate, lo voglio vivo" disse il fratello ancora seduto sulla moto.
Il fratello dai capelli lunghi estrasse una pistola e sparò 5 colpi in un modo incredibilmente rapido ed i guerriero con la katana li deviò solo all’ultimo secondo.
Fu però troppo concentrato sui colpi per accorgersi del fratello muscoloso, che si trasportò di fronte a lui a velocità supersonica, colpendolo nello stomaco con un portentoso pugno, usando il suo strani tirapugni installato sul braccio.
Il guerriero sentì una tremenda scossa elettrica attraversargli il corpo e fu lanciato all’indietro, atterrando a faccia in giù.
L’ultima cosa che vide una volta alzata la testa fu il fratello capo, che si avventava su di lui con la sua katana a lama gemella.
Tentò di alzarsi in piedi, poi sentì un dolore al petto e tutto divenne nero.
Il fratello stava in piedi sul corpo svenuto del guerriero, con la lama insanguinata.
Si rivolse ai fratelli “Bene, lui è nostro. Avete trovato l’altro?" “Si, si trova a Twilight Town" rispose l’uomo con la pistola.
“Eccellente, andiamo" disse, poi guardò il cielo senza stelle e disse “Presto Madre, presto"


Con questo è davvero tutto. Spero che sia stata una lettura piacevole e spero che vi interesserete anche ai prossimi episodi. Vi ricordo che se volete mandarmi critiche, consigli, domande e quant’altro, il mio indirizzo e-mail è ultimateweapon89@libero.it.
Arrivederci alla prossima
Mattia “Ultimate Weapon 89" Portunato
 



Fine

 

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