Non senza di te..
  ● Autore: Rikku-Kairi

In questa storia, oltre ai personaggi di Final Fantasy e Kingdom Hearts ho pensato di aggiungerne alcuni di altri due videogiochi (Grandia II e Star Ocean) e dei manga.
Non preoccupatevi comunque, se non li conoscete, infatti servono solo a ravviare un po’ la storia!

Prologo

Era passato ormai molto tempo da quando si erano lasciati.
Lei era rimasta lì: nelle bellissime e assolate Isole del Destino, dove il mare chiaro e scintillante circondava una distesa di terra e sabbia bianca, dove si sentivano le allegre grida dei bambini intenti a giocare! Un vero paradiso, ma che ora, più che mai, somigliava ad un’orribile prigione d’acqua. Mentre lui era là fuori..
“Chissà dove sarà ora.." questo pensiero angosciava la sua mente, lei era una ragazza davvero molto bella, i suoi capelli erano di un rosso vivo e i suoi occhi poi..
Il loro azzurro aveva fatto perdere la testa a parecchi ragazzi.
Per di più era una principessa! Insomma aveva milioni di ammiratori ai suoi piedi, eppure..
“Starà pensando a me.. o mi avrà dimenticata?" dagli occhi le sgorgavano le lacrime, alzò lo sguardo.
Dinanzi a lei vi era un tramonto molto romantico, i colori caldi sprigionati dall’incontro tra il sole e il mare ricordava un fiume d’oro e polvere di rubino.
“Kairi, tornerò te lo prometto!" il suo gridò le riecheggiò nella testa “So che lo farai!".
“perché l’ho detto.." la disperazione s’impadronì della ragazza “perché non l’ho seguito?!".
Si alzò in piedi di scatto – SORA!- urlò a squarciagola – DOVE SEI?! NON VOGLIO STARE SENZA DI TE!- ma non vi fu risposta alla richiesta della ragazza e lei lo sapeva: lui era molto, troppo, distante per sentirla, neanche il suo cuore poteva raggiungerlo.
- Ehi Ka!- qualcuno l’afferrò per le spalle.
- Ahhhhh!- la ragazza fece un balzo, si voltò, dietro di lei c’era una ragazzina dai capelli castani e un sorriso smagliante, i suoi occhi color nocciola fissi su di lei – Sel.. Selphie! Cosa ti è saltato in testa!!!- sbraitò lei scendendo dalla palma su cui si era precipitata.
- Volevo solo tirarti su di morale.. ultimamente piangi sempre..- si giustificò, tristemente, l’amica infilando le mani nelle tasche della sua salopette gialla – Insomma non è da te! Tu e io siamo: 'Le due ragazze super allegre delle Isole del Destino’!- dichiarò mostrando la sua travolgente voglia di vivere.
- Tu e io siamo le UNICHE ragazze delle isole del destino!- la corresse scacciando via la sabbia, che le aveva ricoperto la gonna viola e la maglietta bianca, per tutta risposta lei le mise il broncio.
Kairi sorrise “In fondo, Selphie, sei riuscita nella tua impresa" pensò allontanandosi “ma non voglio darti la soddisfazione di ammetterlo!".
-PALLAAAA!- l’avvertimento proveniva dal mare, ma Kairi non si spostò in tempo e.. SBAM!
Le arrivò una pallonata in pieno viso. Svenne.
Quando stava riprendendo conoscenza, intravide due persone chine su di lei.
- Sarà viva?- bisbigliò un ragazzino.
- Certo! Una pallonata in testa non ha mai ucciso nessuno!- gli rispose con superficialità l’altro.
Kairi li riconobbe il ragazzo biondo, alquanto carino, con gli occhi azzurri, era sicuramente Tidus.
Mentre quello con i capelli color carota e gli occhi scurissimi era, senza alcun dubbio, Wakka.
- Ooooh, ma qualcuno E’ morto per colpa di una pallonata!- disse contrariata.
Wakka sembrò contento di vedere che l’amica stava bene e si allentò la fascia blu, mentre Tidus era abbastanza preoccupato dall’affermazione di quest’ultima e incominciò ad indietreggiare.
- Ch.. chi?- chiese, non certo di voler sentire la risposta.
- Voi, ne siete un esempio VIVENTE, anche se non per molto!- si alzò di scatto, afferrò la spada di legno, che le avevano lasciato Sora e Riku, i suoi migliori amici, e si avventò sui due malcapitati.
- TEMEVO DICESSE QUESTO!- urlò Tidus mentre fuggiva insieme all’amico dalla furia di Kairi.
- E ALLORA PERCHE’ GLIEL’HAI CHIESTO?!- sbraitò quest’ultimo mentre correva a perdifiato.
Selphie assisteva divertita alla scena, finalmente l’amica si stava divertendo.
“Meglio che li aiuti" pensò infine vedendo Wakka inciampare sui suoi pantaloni, troppo larghi, e il biondo scivolare sulla sabbia.
“Altrimenti finirà che saremo 'Le UNICHE ABITANTI delle Isole del Destino’!".




Capitolo 1 “Dove un’'incontro’ si trasforma in tragedia e un altro nell’inizio della nostra avventura"

Sora camminava lento lungo quel sentiero che pareva infinito.
I suoi capelli castani erano mossi dalla lieve brezza.
Gli occhi azzurri fissi sull’oggetto a forma di stella sorridente che aveva in mano, il regalo fattogli da Kairi prima del suo ritorno alla fortezza oscura per liberare Riku.
Si guardò un attimo intorno.
Solo vegetazione ad est e ad ovest.. a sud sarebbe tornato indietro..
Doveva andare dritto.
“Già dritto verso nord" pensò il ragazzo accelerando il passo “Prima stavo seguendo Pluto.. ma quel cane è peggio di una saetta! Chissà dove si è cacciato!" tirò un sospiro profondo e iniziò a correre.
- Sora aspettaci!- gli urlò dietro una voce starnazzante.
- Si può sapere che ti è preso? Fino a poco fa eri mogio mogio e ora parti a razzo!- si lamentò un altro.
“Ops.. mi ero completamente dimentica di avere Paperino e Pippo alle spalle!" il giovane si girò verso gli amici e si grattò la testa in segno d’imbarazzo.
- He he he! Ero sovrapensiero - si scusò il ragazzo continuando a camminare all’indietro.
- Vi prometto di stare più attento d’ora in avan..
- SORA ATTENTO!- gli urlò Pippo.
- Uh?- il ragazzo si girò.. troppo tardi. SBAM!
- Le ultime parole famose!- il papero scoppiò in una fragorosa risata.
- Ma.. ch.. chi cavolo ha messo qui quest’albero?!- sussurrò prima di cadere col sedere per terra.
Paperino lo guardò e scosse la testa piumata, facendo oscillare il suo berretto da marinaio.
- Non è colpa dell’albero! Sei tu che devi guardare dove vai!- lo rimproverò.
- Gli alberi non possono mica scansarsi!- disse in tono canzonatorio.
- Ehm.. Paperino.. devi dirlo anche all’albero!- gli mormorò Pippo indicando la pianta che, con fare scocciato, si stava spostando dalla via.
- Ma dimmi tu!- si lamentò con voce cupa – ora non si può neppure pranzare in pace!
- Beh, vedi di pranzare lontano dal sentiero!- gli urlò dietro Sora.
Si tocco la tasca dei pantaloni.
- AHHHHHHHHH!- gridò il ragazzo.
Paperino e Pippo lo guardarono spaventati.
- Cosa c’è?!- gli chiesero – Hai visto degli Heartless?!
- No, peggio!- disse il ragazzo guardando per terra con la fronte imperlata di sudore – Ho perso il portafortuna che mi ha regalato Kairi!- si disperò – Se tornassi senza mi ammazzerebbe!
- Solo questo?- chiese il suo amico piumato – Dai che non ti ammazza! Sarà troppo felice di rivederti per pensare al portafortuna!
- LEI!- esclamò Sora senza interrompere la sua ricerca – Ma Riku mi farà a fettine! Avrebbe fatto qualunque cosa per riceverlo da Kairi- raccontò – e se scopre che l’ho perso..- non terminò la frase perché Pippo urlò: - Guarda Sora! Non è quello?!- con la mano indicava un ramo dell’albero di prima, su di esso vi era impigliato il prezioso oggetto.
- Ma come sarà finito lì?- chiese Paperino ai compagni, Sora non lo stette a sentire.
Si mise a correre verso la pianta mobile e sbraitò: - EHI, TU! LADRO CON LE RADICI! RIDAMMI SUBITO IL PORTAFORTUNA DI KAIRI!


La ragazza aprì gli occhi, svegliata dalla luce del sole.
Si alzò dal comodo letto e si stiracchiò con vigore, si diresse verso l’entrata e scostò la tenda che la separava dal mondo esterno.
- Se Sora vedesse dove ho sistemato la mia stanza!- ridacchiò.
Un tempo, infatti, la casa sull’albero era spoglia ed inutilizzata, ma poi le era venuta l’idea di usarla come camera da letto estiva, visto che nell’altra si moriva dal caldo.
“Sora, mi ha raccontato di essere venuto qua, a prendere la tela che sarebbe servita per la nostra zattera.." questo pensiero la fece sospirare “Bei tempi quelli! Chissà che faccia farebbe se la vedesse adesso..".
L’attenzione della ragazza fu attirata dall’enorme tela appesa alla parete, quella su cui lei e Selphie avevano ritratto il gruppo al completo.
Come sfondo il mare piatto e il cielo sereno, sulla riva Selphie prendeva il sole con Kairi, mentre i ragazzi giocavano a palla in acqua, quelle immagini le provocarono una forte nostalgia.
- KAIRIIIIII! LA COLAZIONE E’ SERVITAAAAA!- l’urlo di Wakka la risvegliò dai suoi pensieri.
- AH! ARRIVO SUBITO!- gli rispose, ma poi rendendosi conto d’essere ancora in abbigliamento intimo gli gridò: - ANZI! ARRIVO FRA UN PO’!

Dopo la colazione Kairi si sentiva nervosa, era come se qualcosa la turbasse, ma cosa?
Si diresse verso il luogo segreto.
“Pieno di scarabocchi, come al solito!" a questo pensiero le venne da ridere.
Era ancora nitido nella sua mente il giorno che Riku e Sora la portarono lì, il ragazzo dai capelli castani lo aveva scoperto per caso quando stava girottando per l’isola.
Aveva sentito un rumore sinistro ed era subito corso a chiamare Riku credendo ci fosse un mostro, si era vergognato molto quando aveva scoperto che era il vento la causa del suono.
La ragazza sorrise ripensando, a quel racconto, e passò con dolcezza la mano sul disegno che avevano fatto lei e Sora: i loro ritratti, più il frutto di paopu che le aveva fatto in sua assenza e che lei aveva contraccambiato.
Improvvisamente le parve di udire un cigolio.
“No, sarà la mia immaginazione.." pensò la ragazza senza voltarsi.
Qualcuno le afferrò la spalla.
- Kairi..- le disse.
“N..non può es.. ser.. essere Selphie" pensò la ragazza iniziando a sudare.
- AIUTOOOO!- urlò terrorizzata – LASCIAMI ANDARE SUBITO!- incominciò a divincolarsi.
- Ka! Calma sono io!- le disse il misterioso personaggio girandola vero di sè.
I loro sguardi s’incontrarono.
Kairi si stropicciò gli occhi, dinanzi a lei c’era un ragazzo con i capelli argentei e gli occhi azzurri, vestito interamente di nero.
Lo guardò allibita.
Ma presto il suo stupore si tramutò in gioia.
- RIKU!- urlò saltandogli al collo, ma si ritrasse subito dandogli un colpo di spada in testa.
- AHIO!- si lamentò lui – Ma che modi sono? Altro che Sora che mi stropiccia la faccia.. tu sei molto peggio!
- Così impari a farmi spaventare! E poi, non temere, ne ho anche per Sora!- gli rispose lei dandosi colpetti di spada sulla mano.
- Cosa? Ma.. perché?- chiese lui titubante.
- COME “PERCHE’"?!!! MI ABBANDONATE QUI E POI HAI IL CORAGGIO DI..
- “ABBANDONATA QUI"!?- la interruppe l’amico.
– Sora non è con te? Eppure ero stato chiaro a riguardo!- il ragazzo si porto una mano sulla fronte.
- E ora come lo rintracciamo..- si fermò e dopo aver riflettuto disse: - Non possiamo fare altrimenti: dovremo cercarlo in tutti i mondi!
- Ma sei pazzo?!!- lo apostrofò.
- Sono centinaia!- mormorò scivolando a terra.
- No! Escludendo i mondi già visitati..- calcolò Riku – .. e quelli separati, quindi privi di portali.. saranno circa.. mah, sì e no sette od otto..
Kairi si asciugò il sudore, confortata dalle informazioni dell’amico.
- Bene! Allora quando si parte?!- chiese entusiasta.
Riku era pensieroso – Beh.. direi..
Improvvisamente Selphie s’introdusse nella caverna.
- Ka! Eccoti qu..- il suo sguardo si spostò sul ragazzo – RIKU!!!- esclamò saltellando verso di lui.
- ..SUBITO!!!- urlò lui afferrando il braccio di Kairi, oltrepassando la porta e chiudendosela alle spalle.




Nel frattempo, Sora, era impegnato a rincorrere l’albero che proprio non si decideva a fermarsi.
- VIENI QUI!- urlava il ragazzo disperato – VOGLIO SOLO RIAVERE INDIETRO LA COSA CHE SI E’
AVVINGHIATA AI TUOI RAMI!
- No, no! Prima mi devi chiedere scusa per essermi venuto addosso!- gli rispose la pianta.
“Ma guarda tu che richieste!" pensò il ragazzo “Ora che ha capito quanto mi serve il portafortuna fa il prezioso, mentre prima lo stava per buttare via!".
I due amici l’inseguivano a perdifiato.
- Dai, Sora, chiedigli scusa e fatela finita!- lo supplicò Paperino esausto.
Ma il ragazzo non voleva arrendersi, con un abile saltò si aggrappò al tronco dell’arbusto.
- Cosa fai?!- si agitò la pianta.
-Riprendo ciò che mi appartiene!- esclamò il ragazzo agganciandosi ad un ramo.
Si issò con maestria arrampicandosi su ogni appiglio disponibile, dopotutto sulla sua isola aveva fatto più volte, con Riku, delle gare di arrampicata, nonostante la sua esperienza, però, doveva prestare attenzione, poiché era la prima volta che, l’arbusto che scalava, dimenava i rami in modo violento per farlo cadere.
-Ti avverto ragazzino! Scendi o farai un bel volo!- dal tono la pianta pareva divertita.
-No, mai!- Sora si gettò in avanti per afferrare il portafortuna, ma mancò la presa e cadde in avanti.. verso un burrone.
-AAAAAAAH!- riuscì ad afferrare in tempo il ciglio della parete rocciosa.
-SORA!- urlarono all’unisono i due amici –ARRIVIAMO, NON MOLLARE!!!
La mano del ragazzo cominciò a scivolare..
-Non.. non resisto.. pi..- non finì la frase, la sua mano perdette la presa.



Kairi si guardò attorno, non si aspettava una stanza simile dietro la porta del luogo segreto.
Era spoglia, senza finestre o passaggi, eccetto il portale appena attraversato dai due, e costruita con travi di lego.
Gli unici mobili erano un letto, costituito unicamente dalla struttura in faggio e da un materasso, oltre ad un armadio antico e rovinato, ma in leccio.
La ragazza si diresse verso il guardaroba, le travi scricchiolavano sotto i suoi piedi.
Allungò le braccia per aprirlo..
Ma Riku l’afferrò e la portò lontano dal mobile provocando un terribile concerto di cigolii da parte del pavimento.
-No! Meglio non aprirlo, questo luogo si chiama “Da nessuna parte" ed è il mondo più vicino alla luce tanto quanto alle tenebre!- la informò il ragazzo.
Lei lo guardò confusa, poi chiese: -E con questo?
-Lì dietro ci potrebbe essere qualcosa di buono, ma potrebbe anche celarsi un pericolo..- le spiegò.
Mentre la sua testa annuiva Kairi deglutì.
-Ora è il caso di riposare un po’, partiremo subito dopo- detto questo le indicò il letto, poco entusiasta alla prospettiva, la ragazza si sdraiò sullo scomodo materasso, era freddo e duro, pareva quasi di trovarsi su di un pezzo di ghiaccio.
Riku si mise accanto a lei.
Poco dopo dormiva di già, lei lo scrutò meglio: profondamente addormentato..
Ma la giovane non riusciva proprio a prendere sonno: era troppo curiosa!
Si alzò delicatamente per non svegliarlo e si diresse verso il magico armadio, ispirò a pieni polmoni e l’aprì..
In un primo momento tenne gli occhi chiusi.. poi ne aprì delicatamente uno.. infine si guardò intorno con le pupille frementi..
Dinanzi a lei vi era un romantico prato fiorito dove la gente faceva dei Picnic e chiacchierava, mentre i bambini correvano felici giocando o cogliendo fiori.
“Non mi sembra un posto pericoloso.." pensò e sorridendo si addentrò nel mobile, ma appena ebbe oltrepassato la porta le ante si chiusero con un botto dietro di lei..
Kairi spaventata si guardò attorno senza sapere cosa fare, si diresse verso le persone sperando che potessero aiutarla, ma queste scomparvero all’improvviso..
Si alzò un forte vento che la trascinava in avanti, la ragazza guardò dinanzi a sè, il suo stupore lascio ben presto il posto ad il terrore puro: un buco nero.
Il vento la trascinava verso di esso mentre quello risucchiava tutto, la giovane si accucciò a terra cercando di mantenere una presa salda, ma il vento si faceva sempre più violento mentre turbinii di fiori e foglie la urtavano con una forza tale da allentarne la resistenza!
Qualcuno l’afferrò e le fece perdere la presa, il vento la conduceva verso quella prigione dimensionale..
-NOOOOO!!!!- urlò divincolandosi.
-Calmati!- le disse l’aggressore, lei lo colpì con tutta la sua forza.
-AHI!!!! KAIRI, MA SEI MATTA?!!- le chiese Riku tenendosi lo stomaco che aveva appena ricevuto il violentissimo calcio lanciato dall’amica.
-Da quando ci siamo rivisti non fai altro che riempirmi di botte..- sussurrò con voce flebile e un espressione sofferente -.. mi faccio un promemoria: 1) mai sorprenderti alle spalle 2) mai svegliarti durante un incubo.. devo aggiungere altro?
Kairi si guardò attorno, era di nuovo nella strana stanza di legno, sdraiata sul letto con la schiena dolorante e l’armadio chiuso, era dunque stato tutto un sogno?
Tirò un sospiro di sollievo e dopo essersi messa a sedere guardò il ragazzo.
-Ti ho fatto molto male?- gli chiese mortificata.
-Tu che dici?- chiese sollevandosi a fatica –Alla faccia della ragazza indifesa.. temo che dovrò proteggere gli Heartless da te, non il contrario! Probabilmente non ha neppure bisogno di questo..- disse mentre tirava fuori dalla tasca dei pantaloni neri uno strano pugnale.
Era davvero molto bello: sul manico d’oro vi erano incise delle rose che lo circondavano come una fascia, la lama era molto affilata e brillante, pareva quasi bianca e anche su di essa vi era un incisione, la ragazza lesse: -'Pugnale Sacro’.. E’ per me?- chiese alzando lo sguardo.
-Sì- le rispose lui –mi sono state consegnate, quello e questa, si chiama 'Spada Fatata’- annunciò mostrando una bellissima arma, questa aveva un manico d’argento con delle incisioni a forma di stella, su lati dell’impugnatura vi erano anche dei diamanti a scala e in mezzo un enorme rubino, la lama, come il pugnale, era molto bianca, ma sembrava quasi trasparente.. come il vetro o l’acqua.
-Wow!! Davvero questo è per me? Grazie!!!- disse prendendo in mano il pugnale e toccandolo emozionata.
-Ora osserva- le disse lui sollevando la sua spada e mettendone la punta davanti alla porta, dopo averla toccata disse: -Mondo successivo!- subito la porta si spalancò emanando una fortissima luce.
- Si può fare solo per raggiungere la nostra isola e questo mondo.. non ci sono mai stato, quindi aspettiamoci di tutto, qui dovremo trovare il portale per il mondo seguente- spiegò dirigendosi verso la ragazza.
-Vieni?- le domandò porgendole la mano.
Dopo aver agganciato l’arma alla gonna, Kairi la afferrò e si alzò in piedi.
-Sì, sono pronta!!- gioì la ragazza, poi alzando il pugno al cielo urlò: -Nuovi mondi stiamo arrivando!!! Partiamo alla ricerca di Sora!!!- con queste parole corse verso il portale seguita dall’amico.

[continua..]



Fine

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