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ATTENZIONE

In questo articolo sono contenute impressioni e opinioni (ovviamente personali) relative all’intero gioco. Troverete spoiler (anche visivi) su tutti gli avvenimenti e i filmati di tutti i capitoli, con particolare attenzione sulla parte finale del gioco. Se non avete completato il gioco vi avvisiamo di un enorme, gigantesco, mastodontico, titanico RISCHIO SPOILER!!!

Cercherò di non dilungarmi nelle considerazioni tecniche ed emotive perché ne ho ampiamente discusso negli articoli precedenti. Vi dirò solamente che ogni impressione positiva già avuta sulla caratterizzazione e l’approfondimento dei personaggi, sulla resa dell’ambientazione (con articolare riferimento a Midgar) e sulla realizzazione tecnica di questo gioco è assolutamente confermata anche per la parte finale dello stesso. Le incertezze grafiche ravvisate nella parte centrale del gioco sono completamente sparite per dare spazio ad una cura dei dettagli, soprattutto all’interno del palazzo ShinRa, assolutamente maniacale. Attendevo con ansia la parte di gioco ivi ambientata (tra le mie preferite nel classico del 1997) e non sono rimasto minimamente deluso.

L’introduzione o l’approfondimento dei personaggi che gravitano intorno alla ShinRa è sapiente e coinvolgente. Le loro personalità peculiari sono subito chiare anche per quei personaggi che, in alcuni casi e per forza di cose, hanno ricevuto pochissimo spazio. Al riguardo meritano di essere menzionati Elmyra, Tseng, Hojo e Reeve. C’è infine da rimarcare l’altissima qualità e la grande bellezza delle cutscene in CG che è possibile ammirare.

Finale

Il capitolo finale di questo remake ha già fatto discutere e farà discutere ancora per molto. C’è chi l’ha trovato geniale, chi l’ha trovato sorprendete e chi l’ha trovato … uno schifo. C’è poco di oggettivo che posso dire al riguardo. Probabilmente l’unica cosa sulla quale tutti sono concordi è che il modo in cui questo finale è stato gestito rappresenta una dichiarazione di indipendenza da parte di Square-Enix. Molti fan di vecchia data (ben rappresentati in game dai whisper, i guardiani del destino) da subito avevano spinto per un’opera che fosse, quantomeno nei contenuti di trama, fedelissima a quella originale. E’ chiaro quanto questa presa di posizione da parte dei puristi del titolo abbia seccato e, in alcuni casi, anche limitato la creatività di chi ha scritto il plot narrativo di questo “remake”. Tutti le volte che i guardiani del destino sono intervenuti durante il gioco era come se gli sviluppatori volessero urlare: “avremmo potuto e voluto fare diversamente, ma ce lo avete impedito“. Ma il finale cambia tutto. Il discorso di Aerith prima di entrare nella singolarità è terribilmente significativo. A domanda di Tifa su cosa avrebbero trovato dall’altra parte, la Cetra risponde:

“La libertà. Ma la libertà… mi fa paura. E’ come un cielo senza fine.”
“Il destino ci sbarra il cammino. Superandolo, ognuno di noi cambierà per sempre.”

Poco più avanti, nei dialoghi disponibili interagendo con ciascun personaggio possiamo leggere…

Barret: “Da che mondo è mondo, il prezzo della libertà è sempre alto.”
Tifa: “L’indecisione non aiuta.”

Trovo che il significato dietro queste parole sia terribilmente toccante. Gli autori si rendono conto che la libertà così fortemente voluta rappresenta anche un rischio altissimo. La ferma volontà di scrivere una storia nuova e sconosciuta, in cui tutto diventa possibile, li preoccupa e li spaventa, come il cielo senza fine spaventa Aerith. Si rendono perfettamente conto che la loro decisione non piacerà a tutti e sono consapevoli dei sacrifici che dovranno affrontare. Ma fare un lavoro a metà, tenere due piedi in una staffa, non li aiuterà di certo in questo processo creativo.

Non credo ci possano essere dubbi che questo espediente metanarrativo, ravvisabile anche in altri frangenti del finale, sia assolutamente geniale, molto fine ed emotivamente coinvolgente. E’ una spiegazione chiara ed accorata, da parte degli sviluppatori, del percorso fatto di dubbi, rischi e necessità che li ha condotti ad una decisione così forte.

In molti mi hanno chiesto se questo finale mi fosse piaciuto. Quello che ho potuto rispondere è che il finale non mi è dispiaciuto. Non nego che avrei preferito che gli sviluppatori continuassero ad operare, nelle altre parti di questo progetto, allo stesso modo in cui hanno operato in questo remake: cambiando alcuni elementi, approfondendo i personaggi e le situazioni senza però stravolgere lo spirito del classico per Play Station.

L’ho già detto negli altri articoli e lo ripeto: mi ero preparato ai cambiamenti che avrei visto. Li ho accettati e metabolizzati tutti con buona facilità fino al capitolo finale. Ma l’unica cosa sulla quale il Capitolo 18 ci da certezze è che da adesso in avanti non avremo più nessuna certezza. Un viaggio sconosciuto sta per cominciare. Mi rendo conto che uno stravolgimento di questo tipo può risultare indigesto. Non vi saprei dire se sono contento che abbiano deciso di intraprendere questa nuova strada.

Posso dirvi però che, al netto delle sensazioni avute a caldo, sono sinceramente curioso riguardo al corso che gli sviluppatori intendono dare a questa storia. Andremo in questo posto? Incontreremo quel personaggio? Ci faranno rivivere quell’altro avvenimento? E come?

Non posso negare che durante questo remake, in alcune circostanze, sapere cosa sarebbe successo proseguendo nel gioco non è stato proprio piacevole. Occasionalmente avrei gradito qualche sorpresa, qualche deviazione dal corso degli eventi principali. Quando Wedge è sopravvissuto ho sussultato e gioito immaginando che avrebbero potuto mantenere quel cambiamento. Quando Barret è stato trafitto ho avuto sinceramente paura che potesse essere irreversibile. Quando sembrava che Cloud potesse impedire il crollo del pilastro al settore 7 ho sperato… ho sperato davvero tanto. Ma quelle sensazioni si sono subito spente proprio per la consapevolezza che “i guardiani del destino avrebbero fatto il loro lavoro”. Col senno di poi posso dire che, l’incertezza può essere davvero una bella sensazione. Quando non puoi dare nulla per scontato, l’emozione sale vertiginosamente.

In conclusione, per quanto riguarda realizzazione tecnica, gameplay, narrativa, ambientazione, rappresentazione dei personaggi, cura dei dettagli ed effetto nostalgia, questo Final Fantasy VII Remake, come prodotto, merita un 10 e lode. Dovendo, per forza di cose, considerare il remake anche come introduzione a questo nuovo progetto (che non ho idea di come chiamare in mancanza di un’indicazione ufficiale) personalmente trovo che il gioco sia promosso con riserva.

La riserva è limitata al modo in cui decideranno di portare avanti la trama inedita di questa nuova storia. Mi piace essere sorpreso. Mi piace l’idea di qualcosa di diverso. Non mi piacciono i garbugli illogici. Non amo le spiegazioni approssimative. Non sopporto gli spunti di trama lasciati per aria. E odio tantissimo aspettare troppo a lungo.

Non ho fatto menzione del capro espiatorio che tutti i delusi stanno aggredendo, ne al parallelismo ancora decisamente troppo azzardato con altri giochi firmati S-E. Preferisco giudicare il gioco per quello che è, basando le mie idee su ciò che ho visto e percepito. E tanto basta. Non credo possa servire a qualcosa continuare a rimuginare sul grande disastro che i prossimi giochi di questo progetto potrebbero essere. Preferisco sperare in una storia nuova, sensata, coinvolgente ed emozionante. Nessun guardiano del destino può impedirmelo.

The Unknown Journey Will Continue…

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