ATTENZIONE
In questo articolo sono contenute impressioni e opinioni (ovviamente personali) relative alle prime 30 ore di gioco circa. Troverete spoiler (anche visivi) sui primi 12 capitoli e su tutti gli avvenimenti e i filmati che vanno da inizio gioco fino ai fatti relativi al pilastro del settore 7. Se nella vostra partita non avete ancora raggiunto questo punto vi avvisiamo di un enorme, gigantesco, mastodontico, titanico RISCHIO SPOILER!!!
Le opinioni e le idee espresse in questo articolo sono limitate (esattamente come il contenuto) a ciò che ho visto nel gioco fino ad ora. Di conseguenza possono essere parziali, inesatte o suscettibili a cambiamenti.
Inizierò con un minuscolo appunto tecnico: mi è sembrato che, in questa parte centrale del gioco, la qualità nella realizzazione tecnica dell’opera sia leggermente calata. C’è qualche spigolo in più che non avrei voluto vedere e qualche texture in meno che invece mi aspettavo di trovare. Sia chiaro che non c’è nessun difetto così rilevante da inficiare la godibilità dell’opera, ma volevo condividere questa sensazione con voi.
Personaggi
Oltre che alla trama, una parte centrale ed importante di questo remake è riservata allo sviluppo e all’approfondimento dei personaggi. I membri di Avalache hanno ampio spazio nei primi capitoli (con relativa menzione d’onore a Jessie nello scorso articolo). E’ divertente notare la dicotomia tra il modo rude che Barret riserva al protagonista e la tenerezza in ogni espressione facciale e verbale rivolta a Marlene. Lo stesso Cloud cambia progressivamente il suo modo di agire nei confronti degli abitanti degli slum e, contemporaneamente, grande enfasi viene data ai suoi problemi psicologici derivati dagli avvenimenti di Crisis Core. Tifa stessa, pur se gentile e disponibile, inizialmente è incerta sul modo di approcciarsi a questo “amico di vecchia data” con il quale ha perso totalmente i contatti per poi ritrovare quella confidenza tipica degli amici d’infanzia.
Tuttavia è innegabile che il focus primario di questa parte di remake è dedicato ad Aerith. Certo, la ragazza è anche il personaggio più centrale sia nella lore che negli eventi di gioco. Ma se tanto della sua poliedrica personalità si era persa con la traduzione inglese del classico per Play Station, in questo remake le viene data una caratterizzazione davvero splendida. Sulle prime il carattere forte e a tratti sfacciato può spiazzare il giocatore: Aerith ribatte con tono tagliente ad ogni espressione di freddezza di Cloud; lo stuzzica, lo prende in giro. A tratti risulta pure fastidiosa. Ma è subito evidente che c’è qualcosa di più sotto la scorza. Gli abitanti dei bassifondi del settore 5 la conoscono come una persona generosa e disponibile e ne hanno una altissima considerazione. Non è un caso che Aerith, con una scusa, spinga Cloud a seguirla e lo accolga a casa senza battere ciglio.
La fioraia si dimostra più volte una persona estremamente sensibile e ricettiva, per carattere naturalmente ma anche a motivo della sua natura da Cetra. Gran parte del carisma di Aerith deriva dall’essere l’ultima discendente della sua stirpe. Ella dà costantemente l’impressione di capire più di quel lascia intendere riguardo alle persone, alla loro emotività e alla reazione che hanno a ciò che vivono. Tuttavia usa saggiamente questa sua capacità innata, dimostrando di saper reagire in modo arguto a certe percezioni, talvolta distogliendo l’attenzione dalle reazioni eccessive dei suoi compagni di viaggio o tirando fuori la frase più opportuna per tranquillizzare un animo in pena o spronare all’azione chi tentenna.
A discapito di una faida ormai decennale promossa dai fan che vuole Aerith contrapposta a Tifa (non vi dirò assolutamente da che parte sto), tra le due nasce sin da subito un’intesa ed una complicità sorprendente se si considera il carattere diametralmente opposto delle due.
Non c’è dubbio che questo remake abbia fatto un lavoro superbo nella caratterizzazione di ogni singolo personaggio. Ne risalta le luci e le ombre. Vi farà gioire con loro; vi farà soffrire per loro; ve ne farà condividere i dubbi, le paure e i sensi di colpa. E’ probabilmente la caratteristica che più sto amando di questo gioco.
Gameplay
Torno a parlare in breve del gameplay per mettere l’accento su alcune caratteristiche che si evolvono nella parte centrale del gioco.
Con nuove materia, nuove armi e nuove abilità, il battle system comprensibilmente si amplia. Lo fa saggiamente favorendo l’esperienza acquisita in gioco e l’attenzione del giocatore per i mezzi che gli vengono forniti piuttosto che tramite la forza bruta derivante ad esempio da un grinding selvaggio. I nemici normali e i boss rappresentano, ognuno nel suo ruolo, sfide sempre all’altezza. Non essendoci un sistema di approccio universalmente valido per ogni avversario, il gioco invoglia a sperimentare e a provare diversi tipi di magie, abilità e tattiche in cerca di quella più adatta contro il nemico di turno. Di nuovo devo rimarcare l’eccellente lavoro fatto da Square sotto questo aspetto.
Purtroppo c’è qualche punto buio in tanto splendore. La visuale a volte non segue lo scontro come ci si aspetta. Non facilità l’individuazione dei nemici, soprattutto quelli che si librano in aria. Occasionalmente si incastra tra gli elementi dello scenario, soprattutto negli spazi angusti. Nulla di lontanamente fastidioso come in FFXV; i passi in avanti ci sono stati e sono evidenti. Inoltre il difetto si attenua notevolmente grazie alla pausa tattica che permette immediatamente di fare il punto della situazione anche nei momenti più concitati.
Più in generale il gioco si apre a nuove situazioni di gameplay. Piccoli enigmi, minigiochi e trama offrono momenti di riflessione, impegno e grasse risate. Il mercato murato (di nuovo chiedo perdono per l’infelice traduzione del nome) è ricco di personaggi a dir poco singolari (con un background anche loro!), vicoli da esplorare, linee di dialogo da scoprire e sfide da affrontare. Le fogne sono labirintiche al punto giusto e il cimitero dei treni offre una certa sfida con enigmi non impegnativi ma neanche banali. La possibilità di controllare Aerith per le strade del settore 7 spezza piacevolmente il ritmo e ben si amalgama alla situazione di allarme e pericolo del momento.
Piccola riflessione a questo proposito: visto che è possibile, in alcuni brevi momenti di gioco, impersonare altri personaggi oltre Cloud, mi chiedo come mai non sia stata inserita l’opportunità di scegliere il personaggio da controllare anche durante le normali fasi di esplorazione. Mistero.
Emozioni
La narrazione spinge tantissimo sull’emotività del giocatore sopratutto durante gli avvenimenti al pilastro del settore 7. Nonostante i veterani sappiano cosa aspettarsi a livello di trama, vedere Jessie e Biggs spirare davanti a noi è un’esperienza straziante del tutto nuova, sulla quale il classico del 1997 sorvolava troppo velocemente. La reazione di Tifa e soprattutto di Barret spezza il cuore proprio grazie all’immedesimazione resa possibile dal lavoro già menzionato sui personaggi.
Il gioco giunge al sua vetta emozionale più alta, fino ad ora, in modo sapiente. Offre spazio alla commozione del giocatore e spinge poi sulla sua voglia di ripartenza. Non impantanarsi in alcune situazioni stagnanti, per quanto emotivamente forti, è un pregio non da poco.
...till the next time.
In conclusione, questo remake inizia col botto e continua benone. Non ci sono evidenti cali di qualità in nessun campo del gioco, il quale invece si mantiene in costante crescendo sotto diversi punti di vista. Pare che il finale ci offrirà moltissimi argomenti sui quali esprimerci e notevoli possibilità di confronto. Qualche altro giorno di attesa e potremo dare fuoco alle polveri. Restare sintonizzati per ulteriori pareri e per le prime guide, controllate e testate in prima persona, su questo remake.