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Attraverso la Palude

Bene, abbiamo completato tutte le missioni e i dossier secondari di questa porzione di mondo: è il momento di mettere alla prova le abilità di nuoto di Pico! Raggiungiamo il Molo della Palude e tuffiamoci in sella al nostro fido pennuto per attraversare le melmose acque. Come prima cosa, puntiamo tutto a ovest fino a toccare terra in corrispondenza del punto di caccia “Guardia delle Reti”.

Il nostro avversario in Guardia delle Reti è un trio di Lamuu, evoluzione dei soliti Muu che già conosciamo, da eliminare entro il tempo limite. Queste creature sono deboli all’elemento gelo, lasciano la terra ed entrano in tensione se vengono destabilizzati con attacchi potenti o se vengono colpiti con attacchi a cui sono vulnerabili. Il nostro obiettivo sarà mandare in tensione almeno un Lamuu in fase ghiaccio e fuoco, mandarne uno in stremo e, naturalmente, eliminare il trio prima dello scadere del tempo. I nostri nemici lasciano cadere della Salvia (raramente della Pelle di animale) e può essergli rubato un Seme nebuloso, stesso oggetto in cui si trasformeranno con Metamorfosi.

Oltre alla caccia, in questo stralcio di terra non c’è altro da fare, quindi torniamo in acqua e seguiamo il corso delle paludi scendendo verso sud. Prima di oltrepassare gli archi di pietra, nel punto in cui le due fila si intersecano, scendiamo sul terreno e destra (ovest) e troveremo una pietra guida: distruggendola, scopriremo che in zona si cela un altro altare di Titano! Rimanendo sul terreno, avviciniamoci alla parete del viadotto in pietra subito accanto alla pietra guida e scorgeremo degli appigli, non particolarmente evidenti, che ci permetteranno di scalare la parete e raggiungere la sommità. Seguiamo l’arco che punta a ovest: eccoci all’altare! La sincronizzazione non sarà complessa: dovremo premere 4 volte il tasto secondo lo schema mostrato in foto, come sempre seguendo il tempo dato dall’indicatore. Risolvendo l’altare, sbloccheremo un nuovo “indebolimento” per l’esper Titano, da applicare nella battaglia simulata da Chadley che sarà, così, drasticamente ridotta di difficoltà. Sconfiggendo Titano, conquisteremo la corrispondente materia d’invocazione, da assegnare ad uno dei nostri personaggi, ed otterremo il Trofeo “A noi, Esper!”.

Torniamo al livello inferiore e proseguiamo la nostra traversata delle paludi, tenendo d’occhio il bordo destro del corso d’acqua: prima della seconda struttura circolare con le colonne, pieghiamo a destra. Noteremo un frenetico Hoho volteggiare in cerchio: saliamo lungo la scala in ferro sino alla cima e giungeremo ad un nuovo punto di interesse, il Depuratore nebbioso, con tre forzieri da scovare. Il primo si trova in fondo alla passerella metallica che punta a sud (facciamo attenzione agli Orchi e al Lupo di Kalm lì accanto) e contiene una Fascia Bestiale, equipaggiamento di grado II che aumenta la difesa magica. Nel terreno attorno si trovano solo dei materiali, quindi torniamo nei pressi della scaletta in ferro da cui siamo arrivati, ignorando momentaneamente lo Hoho. Sul lato opposto, ai piedi di una casupola sopraelevata, si trova, in bella vista, il secondo scrigno (foto), contenente una Granpozione. Torniamo dal volatile per arrampicarci lungo la scaletta in ferro. Giunti in cima, seguiamo il sentiero: oltre a qualche cassa Shinra, lungo il sentiero troveremo il terzo scrigno, con dentro una ampolla di Etere.

Proseguiamo ancora attraverso il varco nella ringhiera e balziamo sulle rocce sottostanti: ecco la Sorgente dello Stagno! Ormai sappiamo già cosa fare: una volta attivata, oltre ai soliti 5 ESP di squadra, sbloccheremo anche il punto di Scavi 2 – Vecchio makodotto se, come suggerito da questa guida, si tratta della sesta e ultima Sorgente vitale della zona. E’ il momento di fare una piccola deviazione verso il punto di scavi appena attivato, resa agevole dalla fermata Chocobo che abbiamo ripristinato nella nostra precedente fase di esplorazione.

Il punto di Scavi 2, Vecchio Makodotto, contiene tre tesori nascosti da portare alla luce. Il primo oggetto si trova all’interno della conduttura più a est (foto) e contiene un Chip TM Migliorie Protezioni 2, grazie al quale potremo sbloccare le formule per elaborare un Bracciale robusto + e una Fascia d’osso +. Il secondo punto di scavo si trova sul margine esterno della conduttura posta trasversalmente (foto) e contiene un Chip TM Accessori Base, che sblocca le ricette per una Polsiera iperpotente e un Giubbotto antiproiettile II. Per finire, il terzo oggetto è sotterrato all’inizio della conduttura posta a nord del simbolo dell’area, sulla mappa, nella zolla d’erba con dei materiali (foto) e contiene il Chip TM Orecchino della Fratellanza, che permette di elaborare l’omonimo accessorio.

Se si tratta dell’ultimo dossier completato, come da ordine di questa guida, otterremo il Trofeo “Esperto Esplorativo” e completeremo l’area della Prateria! Abbiamo, però, ancora qualche tesoro da dissotterrare. 

Facciamo ritorno alla Sorgente dello Stagno prima attivata utilizzando il viaggio rapido, apriamo il cancello laterale e passiamo alle acque esterne, in sella al nostro fido Chocobo, per attraversare ancora l’acquitrino. Questa volta manteniamoci nei pressi della riva apposta: Pico fiuterà una traccia che ci porterà a 5 medaglie moguri! Spostiamoci poi verso le due fila del viadotto, attraversiamolo e puntiamo a sud-est. Dopo pochi metri, Cloud avrà una visione di Sephiroth, nei pressi della riva, vicino ad un invitante forziere dagli inserti viola. Sbarazziamoci del Muu e dell’Orco prima di prelevare dallo scrigno un Calibro pesante (arma per Barret che, rispetto alla Mitraglia automatica, aumenta la potenza fisica sacrificando quella magica) e di raccogliere i materiali sparsi sul terreno circostante. Il figuro incappucciato in fondo ci confermerà che, in realtà, Sephiroth non si trova nei paraggi…

In sella al fido Pico attraversiamo la sponda e approdiamo di fronte. Oltre ad un paio di comuni materiali, il nostro destriero fiuterà una pista che ci condurrà ad un pezzo di Smeraldo sepolto. Proseguiamo la nostra traversata fino ad avvistare “terra”. Il feroce Midgarsormr ci ha teso un agguato, camuffato da “isolotto”. Abbandonati dai nostri destrieri, non ci resta altro da fare che lanciarci in battaglia!

Boss: Midgarsormr

Mostruoso serpente d’acqua che vive nella palude e non esita a inghiottire vivo chiunque osi invadere il proprio territorio. Oltre che per le impietose spire, è temibile anche per il potente veleno che secerne e che compromette la qualità dei bacini idrici.

La principale debolezza del nostro squamato avversario è l’elemento Gelo, quindi regoliamoci di conseguenza nella selezione delle materie da equipaggiare e delle abilità da selezionare in battaglia. Risulta, invece, piuttosto resistente all’elemento Fuoco, da accantonare per questo scontro. Entra in tensione se subisce una certa quantità di danni da attacchi a cui è vulnerabile, quindi assicuriamoci di lanciargli contro una scarica di colpi e abilità basate sul gelo se vogliamo agevolare il processo; inoltre, teniamo a mente che Midgarsormr entrerà istantaneamente in tensione non appare ricorreremo ad una abilità sinergica. Il nostro serpentone troppo cresciuto ama attaccare con la sua coda e le sue fauci, con colpi rapidi e precisi: può ricorrere infatti ad una serie di mosse in grado di infliggere danni di tipo fisico (tutte tranquillamente parabili o addirittura schivabili), come Morsicata, Morso, Morso bivalente, Morso trivalente, Triturazione, Codata affilata, Codata respingente, Affronto frontale, Morso serpentino e Pressa strisciante. Tra i colpi in grado di infliggere danni di tipo fisico si distingue Voracità, che non può essere parata, per cui è bene portarsi al di fuori del raggio d’azione della tecnica non appena vedremo apparire il riferimento a questa tecnica. Midgarsorm può, inoltre, infliggere danni di tipo magico, per l’esattezza dei danni di gelo con Assorbimento calorico e dei danni di fuoco con Soffio rovente e Beta, e nessuna delle tre mosse è parabile. Completano il suo arsenale Acido e Melma mefitica, non parabili, che riducono le difese dei personaggi colpiti. Sul versante offensivo, prediligiamo incantesimi e abilità basati sull’elemento gelo e, non appena possibile, spostiamo il mirino dei nostri attacchi sulla sua Scatola cornea. Un colpo ben assestato dovrebbe bastare a portarci alla fase successiva dello scontro, in cui il boss ricorrerà a roventi raffiche di fuoco che lancerà a ventaglio contro di noi: allontaniamoci rapidamente aspettando che la raffica infuocata cessi e torniamo all’attacco subito dopo. In queste fasi, così come in generale per tutto lo scontro, approfittiamo della capacità di Barret e Aerith di infliggere danni mantenendosi a distanza. Quando il serpente si immergerà nelle acque della palude, allontaniamoci rapidamente per schivare il suo colpo, altrimenti saremo sbalzati in aria e afferrati dalle sue fauci, risultando immobilizzati fino a che un alleato non ci libererà. 

Lo scontro si concluderà con un ultimo colpo di coda del boss, che trascinerà Cloud giù negli abissi della palude. Ma proprio quando sembrava che il destino del Soldier fosse segnato, nelle acque si materializzerà Sephiroth, che metterà a tacere il gigantesco rettile con un colpo di Masamune ed un potente incantesimo, sbalzandolo in aria e facendolo piombare su una lunga trave acuminata, da cui verrà trafitto (scena ben nota ai giocatori dell’originale Final Fantasy VII). Ripresa conoscenza, Cloud e gli altri decideranno di seguire gli uomini incappucciati, ritenendo che anche loro siano alla ricerca di Sephiroth.

Prima di proseguire, immergiamoci in acqua – adesso con o senza il nostro Chocobo  e imbocchiamo il canale che punta verso nord: troveremo il punto d’interesse Stagno della Palude, con due forzieri ben visibili in fondo e sulla sinistra (foto). Al loro interno troveremo una ampolla di Grand’etere e un pezzo di Rubino. Torniamo indietro e proseguiamo lungo il sentiero, fin dentro all’edificio scavato nella roccia. 

Rinoa Heartilly

Il mio nome è Anna e ho creato il Rinoa's Diary nell'ormai lontano 2001, stregata (ha-ha) dall'ottavo capitolo Final Fantasy. Da quel momento, l'amore per la saga non mi avrebbe più abbandonata.

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