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Da un paio di settimane circa hanno iniziato ad intensificarsi le interviste a Producer e sviluppatori di Final Fantasy XVI, nel rispetto delle “timeline promozionale” annunciata tempo addietro da Naoki Yoshida: ci avviciniamo al trimestre precedente l’uscita del gioco – fissata per il 22 giugno 2023! – quindi i tempi sono maturi per iniziare ad accompagnare i giocatori nel mondo e nella storia di Valisthea. Se ci seguite sui nostri canali social (Facebook, Instagram, Twitter, Telegram) avrete già apprezzato, negli scorsi giorni, una consistente catena di post con novità e approfondimenti sul mondo e sui suoi personaggi.  Questo articolo raccoglie le dichiarazioni del team pubblicate sinora, e vi anticipiamo sin d’ora che, nei prossimi giorni, arriveranno sui canali social del Rinoa’s Diary tante altre “pillole” su Final Fantasy XVI, che saranno poi riversate in un altro articolo simile a questo. Buona lettura!

I quattro pilastri di Final Fantasy XVI

“Final Fantasy XVI è stato sviluppato concentrandosi su quattro pilastri fondamentali, quattro elementi che i giocatori hanno imparato ad aspettarsi dai titoli della serie Final Fantasy.

Innanzitutto, come elemento più importante, la narrativa. In questo capitolo, abbiamo voluto tornare alle ricche radici fantasy della serie, qualcosa che sia complesso ed interconnesso, che tocchi la politica e la giustizia e i valori, che possa coinvolgere non soltanto o giocatori più giovani che si approcciano al mondo ma anche i fans con più esperienza di vita. Un aspetto estremamente importante, per noi, è stato raccontare una storia che fosse completa, dall’inizio alla fine, e crediamo di esserci riusciti. Ci sono oltre 11 ore di sequenze cinematiche nel solo scenario principale, tutte interconnesse senza soluzione di continuità con l’esperienza di gioco, riprodotte in tempo reale.

Secondo, abbiamo un cast ricco e completo. Ogni personaggio è unico nel suo background e nelle sue motivazioni, e ciascuno ha un suo arco narrativo che si dispiega lungo la storia. Sebbene il focus principale sia su Clive Rosfield e sulla sua sete di vendetta per la perdita della sua famiglia e del suo Paese, durante il viaggio i giocatori saranno testimoni dei destini di tutti gli altri personaggi, che si intrecceranno tra di loro.

Il nostro team di sviluppo ha posto attenzione anche sulla qualità grafica. Abbiamo deciso di sfruttare al massimo la potenza di PlayStation 5 per creare un mondo incredibilmente dettagliato.

E finalmente, l’ultimo elemento, e forse il più importante, è la nostra dedizione nel creare un nuovo ed entusiasmante sistema di battaglia. Negli ultimi anni, i titoli action sono cresciuti tantissimo fino a diventare la norma tra i giocatori. Per mantenere il passo e fare evolvere ancor più la serie Final Fantasy, FFXVI si è allontanato dal tradizionale sistema di battaglie command-based, più comune nei vecchi titoli della serie, verso dei veri controlli action in tempo reale. Ma questo non riguarda soltanto i controlli di Clive.
Oltre alle battaglie di piccola scala, il punto di forza del sistema di combattimento di Final Fantasy XVI sono gli scontri Eikon contro Eikon, che permettono al giocatore di controllare queste creature gigantesche note come Eikon, in battaglie di grande portata. Tutto questo è stato possibile grazie alla potenza di PlayStation 5. I giocatori assisteranno a transizioni istantanee dal gameplay alle sequenze animate alle battaglie, tutto senza tempi di caricamento. Un aspetto che contribuisce a mantenere la sensazione di una corsa senza fine sulle montagne russe”.

Naoki Yoshida, FFXVI Producer

 

Eikon, battaglie, l’importanza di Ifrit

“Gli Eikon sono uno dei temi principali del gioco, quindi abbiamo fatto in modo non soltanto che la storia si concentrasse sugli Eikon, ma che anche le battaglie avessero lo stesso “sapore”. Quindi, sì, certamente Clive è un maestro della spada, ma imparerà e farà proprie delle nuove abilità “Eikoniche” man mano che proseguirà nel suo viaggio. La sfida principale per noi è stata legare queste azioni sia alla storia che alle battaglie (le sensazioni che trasmettono, come appaiono e come si collegano al punto della storia in cui ci si trova)”

“Nella fase di progettazione di Final Fantasy XVI, l’idea che Ifrit sarebbe stato una componente fondamentale del gioco è qualcosa che abbiamo deciso molto, molto presto. Il motivo per cui la nostra scelta è caduta su Ifrit piuttosto che su qualsiasi altra invocazione apparsa nella serie Final Fantasy è data dal fatto che Ifrit è solitamente una delle prime invocazioni che si ottengono: appare per primo, viene sconfitto per primo, si conquista per primo, ma è anche la prima invocazione che si smette di usare perché è la più debole, per cui il giocatore comincia ad usare quelle più potenti. Ma dal punto di vista del design, c’è da dire che il design di Ifrit è davvero, davvero forte. Inoltre il suo elemento è il fuoco, che è molto facile da capire. E se hai mai giocato ad un Final Fantasy, anche se non sei arrivato fino alla fine, allora molto probabilmente riconoscerai Ifrit. Quindi si tratta di una delle invocazioni più riconoscibili dell’intera serie Final Fantasy”

Naoki Yoshida, FFXVI Producer

Il ritorno al passato

“I Final Fantasy degli ultimi 10-15 anni sono passati da un fantasy più “antico” ad una tipologia di gioco più science-fiction (moltissimi videogiochi recenti d’altronde hanno adottato questa impostazione) ma noi siamo tutti cresciuti con i Final Fantasy dal primo al sesto, li abbiamo giocati in tempo reale, e questi titoli hanno lasciato su di noi un’impressione duratura. Questi capitoli avevano un’impostazione fantasy più “classica”, un fantasy “gotico”, e quando ci siamo chiesti che tipo di fantasy avremmo voluto creare per questo nuovo gioco, abbiamo capito di voler tornare indietro, alle radici della serie, per riportare in FFXVI quel fantasy gotico dei primi capitoli Final Fantasy”

“Restando in tema di ritorno al passato, abbiamo anche riportato l’attenzione sui Cristalli, su cui ci siamo concentrati in diversi precedenti titoli della serie. In Final Fantasy XVI stiamo ponendo grande enfasi sui Cristalli Madre

Naoki Yoshida, FFXVI Producer

 

Il mondo di Valisthea

“Adesso vorrei parlarvi un po’ del mondo di gioco di Final Fantasy XVI, il reame di Valisthea.

Sparsi sulla terra troviamo i Cristalli Madre, delle fonti di vita e prosperità attorno a cui sono sorte le Nazioni del reame e che alimentano la magia nelle varie terre. Si potrebbe pensare a questi Cristalli Madre come a dei larghi giacimenti di petrolio da cui il mondo trae la propria energia, energia nota come Etere. Tuttavia, quando le risorse iniziano a prosciugarsi, ecco sorgere i primi scontri tra le nazioni, sfociati infine nella guerra.

Il Reame si compone di cinque Nazioni ed uno Stato neutrale situati su due differenti continenti: Storm (Tempesta) a ovest, Ash (Cenere) ad est.

Innanzitutto abbiamo il Granducato di Rosaria, la nazione da cui proviene il nostro protagonista. Il Ducato, sebbene non abbia così tanta influenza politica come le altre nazioni, rimane un regno orgoglioso, sicuro della propria storia e delle proprie tradizioni e governato da un leader benevolo che ambisce alla stabilità sul caos. Il loro Eikon è la Fenice, Guardiana del Fuoco.

Poi abbiamo il Sacro Impero di Sanbreque, una vasta e potente teocrazia in cui i cittadini serbano immensa fede sia nella propria divinità che nel proprio imperatore. L’enorme Cristallo che è possibile ammirare nella loro capitale a nord, lo rende una delle nazioni più potenti e progredite del regno. Il loro Eikon è Bahamut, il Guardiano della Luce.

A differenza delle due nazioni appena citate, che si trovano sulla porzione occidentale di Storm, la nazione successiva si trova sul continente orientale di Ash. Qui, isolata, si trova la nazione di Waloed, l’unica nazione rimasta sul continente di Ash dopo che il suo Re ha conquistato tutte le altre tribù, sia umane che semi-umane. Il loro Eikon è Odino, simbolo dell’oscurità.

A seguire abbiamo la Repubblica di Dhalmekia, una nazione composta da cinque Stati indipendenti situati sulle terre sudorientali di Valisthea. Sebbene si tratti di una nazione desertica, essa prospera grazie al commercio ed è benedetta dal proprio Cristallo madre che, a differenza degli altri, è letteralmente un’intera montagna. Gli Stati della Repubblica di Dhalmekia sono governati da un consiglio di ministri, ma il vero potere risiede nel loro Eikon, Titano.

Poi abbiamo il Regno di Ferro, un’antica nazione situata sulle isole al di là della Costa occidentale di Valisthea. A differenza del resto di Valisthea, il Regno di Ferro crede che gli stessi Cristalli Madre siano sacri e li venera come divinità. Il fanatismo regna sovrano sulla loro principale isola vulcanica, e gli abitanti guardano alle altre popolazioni come eretiche, meritevoli di essere soggiogate.

Per finire, abbiamo il Dominio di Cristallo, uno stato neutrale situato proprio al centro di Valisthea, tra i due continenti di Storm e Ash. Qui è possibile trovare il più grande Cristallo madre di tutto il reame. Tempo fa, fu stretto un accordo tra tutte le nazioni secondo cui il Dominio non avrebbe potuto essere reclamato da nessun altro Stato, e secondo cui il suo Cristallo madre sarebbe rimasto neutrale, a beneficio di tutte le nazioni e non soltanto di una. Naturalmente, questo ha fatto sì che Il Cristallo Madre del Dominio fosse usato da tutti, e quest’area è diventata il centro di un conflitto su base mondiale

Naoki Yoshida, FFXVI Producer

Tracce di un’antica civiltà

“Un altro elemento che si rinviene spesso nei titoli Final Fantasy è la presenza di civiltà esistite nel passato, di cui è possibile ritrovare tracce e ruderi nel mondo moderno. È così anche in Final Fantasy XVI, dove è possibile ammirare le rovine della civiltà dei Caduti (The Fallen) e scoprire un po’ di più su questa antica civiltà, man mano che si esplora il mondo di gioco”

 

Temi oscuri e missioni secondarie

“La storia ruota attorno a temi piuttosto oscuri. Abbiamo dei Paesi in guerra tra loro, per cui non sarebbe coerente disputare delle partite di blitzball mentre si combatte e ci si uccide. Abbiamo anche l’eroe del gioco che rivendica di essere mosso dalla vendetta, non sarebbe coerente che esclami “Andiamo a pesca!” Da questo punto di vista, abbiamo deciso di non inserire quegli elementi più “leggeri” che rischierebbero di fare deragliare la storia, farla allontanare da quel che vogliamo comunicare. Però… abbiamo parlato di Cid, e Cid ha la sua organizzazione. Il loro quartier generale si trova in un posto chiamato Hideaway (Nascondiglio). E quando Clive incontra Cid e si unisce al suo gruppo, si renderanno disponibili contenuti paralleli, separati dalla storia principale. Una serie di missioni che permetteranno di scoprire di più sulle persone nel Nascondiglio e del mondo… permetteranno anche di potenziare Clive, aumentare il numero di slot dell’inventario e cose del genere. Ci sono anche altri tipi di attività, come la Hunt Board (Bacheca di Caccia), e verrai a sapere di un Notorious Monster che vaga nella zona. Il tuo compito sarà provare a stanarlo e sconfiggerlo. Ancora, ci saranno anche contenuti che non sono legati alla storia, come una modalità arcade in cui accumulare punti, e cose del genere”.

Naoki Yoshida, FFXVI Producer

“Come detto, sebbene non ci siano minigiochi come la pesca o il blitzball, abbiamo molti contenuti che si concentrano sull’azione e sul sistema di combattimento. Ci sono diverse tipologie di sfide disponibili. Ad esempio, una modalità di battaglia speciale in cui usare una specifica abilità degli Eikon per ottenere oggetti speciali. C’è anche il New Game Plus, che consente di conservare i dati di gioco e rigiocare dall’inizio. È possibile giocare con una modalità incentrata sulla storia oppure con quella incentrata sull’azione, mentre nel New Game Plus abbiamo aggiunto una terza modalità, chiamata “Modalità Final Fantasy“, che non soltanto è più difficile, ma in cui cambia anche la posizione dei nemici da affrontare, quindi è un’esperienza del tutto diversa. Non è soltanto una versione più difficile, ma proprio un nuovo tipo di esperienza. Un’altra sfida disponibile nel Nascondiglio è la possibilità di sbloccare un gioco secondario in cui poter rigiocare certi stage per accumulare punti. È quello che chiamiamo modalità Arcade. Se si gioca alla modalità Arcade nel New Game Plus, si potranno caricare i punteggi raggiunti sulla Global Leatherboard e competere con tutti i giocatori del mondo” 

Hiroshi Takai, FFXVI Director

Le ragioni dell’esclusiva PlayStation 5

Naoki Yoshida ha spiegato le ragioni della esclusività (temporanea) di Final Fantasy XVI per piattaforma PlayStation 5, dichiarando: “Dal nostro punto di vista, firmare un contratto del genere con un produttore di hardware è molto importante perché possiamo ricevere supporto tecnico” in punto di ottimizzazione e altre “difficoltà tecniche” che si possono incontrare in fase di sviluppo e che sarebbero “ardue da gestire da soli”. Inoltre, ha aggiunto il producer, concentrando gli sforzi di sviluppo su una sola console, è possibile investire più tempo nella messa a punto finale, mentre uno sviluppo su più piattaforme inevitabilmente frazionerebbe queste energie in più paralleli processi di verifica e messa a punto, uno per ciascuna piattaforma”

 

Final Fantasy XVI non sarà open-world

“Se c’è una cosa che abbiamo imparato dalla nostra esperienza su Final Fantasy XIV è l’importanza della comunicazione con la community ed essere sempre onesti con i giocatori. È un aspetto che ho voluto mantenere anche in Final Fantasy XVI. Ad esempio, nella promozione di un gioco, un sacco di recenti titoli AAA hanno seguito la via degli open world. Sarebbe stato facile per noi, durante la campagna promozionale di FFXVI, girare attorno a questa idea e lasciarla sottintesa, piuttosto che dire la verità. Invece abbiamo deciso di essere diretti e comunicare chiaramente sin da subito che Final Fantasy XVI non sarà un open world. Non abbiamo seguito quella strada perché volevamo creare una storia ricca e dettagliata, e questo non sarebbe stato possibile in un contesto open world. Quindi abbiamo deciso di affrontare questo aspetto, che potrebbe sembrare una cosa negativa da un certo punto di vista, e parlarne direttamente ai fans, in modo che sappiano cosa stiamo facendo e perché. Sarebbe stato facile non affrontare l’argomento e lasciare che i giocatori pensassero che stiamo realizzando un open world, ma avremmo finito con il deluderli poi”

“Per offrire ai giocatori un’ampia varietà di ambientazioni, dettagliate e nella più alta qualità possibile, potenziando l’esperienza di gioco, abbiamo selezionato diverse aree su cui concentrarci e le abbiamo ricreate con un estremo livello di dettagli. Abbiamo realizzato diverse ampie aree connesse da una world map. Queste aree, sebbene non possano essere chiamate open world, sono comunque molto estese e offrono tantissime opportunità di esplorazione“.

Rinoa Heartilly

Il mio nome è Anna e ho creato il Rinoa's Diary nell'ormai lontano 2001, stregata (ha-ha) dall'ottavo capitolo Final Fantasy. Da quel momento, l'amore per la saga non mi avrebbe più abbandonata.

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