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Premessa

Parlare in breve di Dragon Quest Builders 2 non è facile; si potrebbe paragonare a tantissimi altri generi senza riuscire a trovare il giusto punto di connubio per una descrizione coerente. Una cosa è certa; se vi piacciono gli RPG o i sandbox, il titolo è degno di vostra attenzione; se vi piacciono entrambi, è un acquisto obbligato.

Dragon Quest Builders 2 esce il 20 Dicembre 2018 in Giappone su Nintendo Switch e Playstation 4 ed arriva in occidente il 12 Luglio, per la direzione di Kazuya Niinou ed il lavoro della ei fu Business Division 5 e di Omega Force. La nostra prova è basata sulla versione PS4 1.6.1, offertaci da Koch Media a fini recensionistici.

Dragon Quest è una serie trentennale nata dalla mente e dagli sforzi combinati di Yuji Horii, Akira Toriyama e Koichi Sugiyama; sono ancora loro ad occuparsi della saga principale e a dare uno sguardo tecnico a tutto ciò che gli gira attorno. Nell’arco della sua vita la serie ha dato vita a numerosi spinoff, tra cui Joker e Heroes. Dragon Quest Builders non è altro che un ennesimo esperimento, unendo l’elemento sandbox a quello RPG, staple primario della serie.

Prima occhiata al gameplay

Dragon Quest Builders 2, come il nome già anticipa, è un titolo in cui la costruzione ha un ruolo principale; su un sistema di mondo a blocchi, sarà in nostro potere l’abilità di poter costruire e distruggere praticamente ogni cosa visibile nel mondo di gioco. Un breve prologo all’inizio del titolo ci introdurrà alle basi del gameplay: poter costruire una torcia per illuminare l’area, un bastone di cipresso per poter combattere ed utilizzare i nuovi guanti per spostare blocchi già esistenti. Gli oggetti da poter costruire sono moltissimi; si spazia dalle diverse tipologie di terreno più o meno resistenti a varie armi o armature per aumentare il nostro potere d’attacco e di difesa, al fine di poter combattere i vari nemici che infestano il mondo di gioco.

Sonoro e grafica

La colonna sonora, curata da Koichi Sugiyama, richiama le canzoni storiche della serie modernizzandole e ricreandole sotto diversi aspetti. Non mancheranno vere e proprie OST di rito come quella del menu principale e del level up, oltre ad alcuni effetti curiosi in 8 bit che ritroviamo negli attacchi dei nemici. Kobo si dimostra ancora una volta all’altezza della fama che porta nella composizione musicale dell’ennesimo Dragon Quest.

Il valore tecnico del titolo richiama a più aspetti quello del precedente; sempre forti del PhyreEngine, il titolo avanza senza troppe pretese in uno stile tecnico a cui la serie ci ha abituato, forte dello stile grafico dell’onnipresente Akira Toriyama. Da sottolineare alcuni rallentamenti e sporadici cali di frame rate in alcune istanze, specialmente quando troppe persone viaggiano nella stessa zona contemporaneamente.

Viaggio alla scoperta della Missione Draconica Costruttiva

Dragon Quest Builders 2 (d’ora in poi: DQB2), fondamentalmente, è un titolo che richiede al giocatore di costruire determinate cose all’avanzare della trama. Potrebbe essere un ottimo riassunto del gioco, ma nasconde molto di più di ciò che si vede nella demo o nella copertina. Una volta approdati nell’Isola del Risveglio, nostro hub centrale e luogo di ritrovo, faremo la conoscenza di Lulù Malroth. La prima sarà la solita persona RPG-style che ci darà delle missioni per proseguire nella trama principale (“costruisci quello”, “cucinami quello!”) mentre il secondo, dal nome decisamente più richiamante per chi ha giocato Dragon Quest 2 (d’ora in poi: DQ2), sarà la nostra “spalla d’attacco”. Sì, perché questo titolo è strettamente legato e collegato a DQ2, del 1987, sempre ad opera di Yuji Horii, Toriyama e Sugiyama.

Accenno di trama

In DQ2, il principe di Midenhall (Lorasia), insieme al principe di Cannock e alla principessa di Moonbrooke, riesce a sconfiggere il sacerdote Hargon e la divinità della distruzione da lui richiamata. Questo ha portato, nel regno di Torland, alla creazione di una religione processata dai “Figli di Hargon” che venerano la distruzione ed il loro sacerdote deceduto e quindi vedono come nemici mortali i costruttori. I precetti dei figli di Hargon si sono sparsi per tutti i continenti, e sarà nostro compito mostrare, perlomeno a quelli indottrinati da ciò, la bellezza della costruzione.

Primo sguardo alla costruzione

Nell’isola del Risveglio impareremo le fondamenta della costruzione; come costruire dei blocchi, delle porte, dei pagliericci, delle fonti di luce e dei falò. Con queste nozioni, che si espanderanno all’inverosimile proseguendo nel gioco, potremo costruire diverse tipologie di stanze, tutte accomunate dal fatto che debbano avere mura alte almeno due blocchi ed una porta. Col falò potremo cucinare la roba cruda che troveremo nella spiaggia, mentre nei pagliericci potremo riposare recuperando gli HP o facendo passare la notte, essendo il ciclo “giorno/notte” presente in DQB2 ed influenzerà i nemici da affrontare sul momento. Mangiare cibo, oltre che ripristinare i nostri HP, terrà sempre alta la nostra percentuale di sazietà; se quella percentuale dovesse arrivare allo 0% il nostro Costruttore sarà stremato e non riuscirà più né a correre né a saltare; oltre ciò, molti dei suoi attacchi andranno a vuoto.

Primo sguardo alle battaglie

L’isola del Risveglio sarà anche la nostra fonte battesimale per le battaglie; iniziando con un rude ma simbolico bastone di cipresso, ben presto avremo una ben più versatile spada per combattere i nemici che gireranno intorno ai nostri faticosi edifici costruiti nel tempo. Come un normale RPG, dovremo attaccare il nemico finché esso non risulta sconfitto. Ogni nemico ci darà un valore EXP che ci permetterà di aumentare di livello; oltre ad una crescita di PV e di potenza d’attacco di Malroth costante, all’aumentare di livello potremo imparare nuove formule per nuove armi, nuovi scudi e nuove armature. Una meccanica avanzata del gioco ci permetterà anche di catturare i nemici e di poterli portare con noi, a volte usandoli anche come mezzi rapidi di trasporto.

Gli strumenti

Oltre agli oggetti che potremo costruire, suddivisi in macrocategorie, al proseguire della storia o al risolvimento di certe missioni secondarie otterremo degli strumenti atti ad aiutarci nella nostra opera di costruzione. Inizieremo coi Guanti e col Martello, strumenti indispensabili per lo spostamento e la distruzione dei blocchi circostanti. Proseguendo otterremo il Mantello del Vento per librarci da un’altura, l’Anfora senza Fondo per raccogliere dei liquidi o la Matita per tramutare in progetto scritto un’opera già realizzata, in modo tale da poter essere duplicata.

In viaggio verso le altre isole!

DQB2 non ci tratterrà a lungo nell’Isola del Risveglio; abbiamo bisogno di manodopera e materiali per costruire come si deve la nostra nuova patria. Con l’aiuto del pirata Barbetta riusciremo a viaggiare in isole lontane ed ancora inesplorate. Prima di parlare di ciò che potranno offrirci le isole di trama, bisogna sottolineare la presenza delle “Terre inesplorate“, piccole isole procedurali che serviranno principalmente come rifornimento alle nostre riserve di materiali rari e non. Segnando i materiali che il gioco ci richiederà in una determinata isola, otterremo uno specifico materiale a riserva infinita, per poterlo utilizzare senza paura di consumarlo. Oltre a rimpinguare la nostra lista materiali, le Terre Inesplorate potranno riempire anche la nostra isola di nuovi esseri umani; girando troveremo le Migliori Creazioni Originali, costruzioni realizzate dagli utenti e che sono state inserite all’interno del gioco. In ognuno di questi luoghi troveremo una nuova persona, spesso con una determinata vocazione, in attesa del nostro invito per approdare nella nostra isola. Oltre ciò, avvicinandoci di soppiatto agli animali presenti sul luogo, come cani e galline, potremo fare amicizia con loro per portare anch’essi con noi nella nostra isola.

La gratitudine

La gratitudine è la “valuta” di ringraziamento degli abitanti delle varie isole che potremo utilizzare in maniera differente, in base al luogo dove ci troviamo. Nelle isole di trama (come Camposolco, di cui parleremo a breve) la Gratitudine servirà per aumentare il valore della base e imparare nuove ricette, oltre che poter proseguire la storia di quella determinata isola. Prendendo invece gratitudine nell’Isola del Risveglio, con valori separati rispetto a quella che prenderemo nelle altre isole, potremo sbloccare nuove Terre Inesplorate e ricette specifiche bloccate da un costo in Gratitudine. Facendo un certo numero di quest secondarie potremo comprare ogni oggetto che abbiamo già craftato una volta con i punti Gratitudine, senza necessità di ricrearlo nuovamente.

Verso Camposolco!

La prima “nuova” isola sulla quale continuare la storia principale sarà quella di Camposolco, alla quale approderemo per reclutare gente e prendere nuovi materiali. Ma una volta arrivati nel luogo, rimarremo invischiati in ciò che ha creato il culto dei Figli di Hargon; anni e anni di menzogne e di odio trasmesso ai Costruttori ha portato la fattoria di Patronio alla desolazione più totale; sarà nostro obiettivo, con l’aiuto di Violetta, risollevare prima l’umore degli abitanti e successivamente il valore del luogo, coltivando frutta e ortaggi tramite le meccaniche del gioco. Potremo costruire un campo, delimitato da dove piazzeremo uno Spaventapasseri, per poi piantare la frutta e gli ortaggi di cui abbiamo i semi, stando attenti ad alcune regole per la corretta coltivazione. Il derivato, che sia grano o pomodoro, potrà poi essere cucinato per essere mangiato dalle persone del villaggio, che ci ricompenserà con della Gratitudine…e anche con dei rifiuti organici, nel caso avessimo costruito preventivamente un bagno.

Esplorando l’isola potremo imbatterci in delle piccole zone delimitate da una lapide; in quel caso dovremo risolvere un’enigma, molte volte la duplicazione di uno scenario vicino al luogo d’inizio dell’enigma. La risoluzione di essi ci farà ottenere una minimedaglia, collezionabile famoso della serie che anche in questo caso ci permetterà di ottenere delle ricompense scambiandole con l’Eremita Peloso nell’Isola del risveglio, tra cui nuove ricette per canzoni e armi. Potremo ottenere delle minimedaglie anche compiendo gli Obiettivi della Tavoletta, missioni specifiche dell’Isola del Risveglio che sbloccheremo quando porteremo della gente da un’isola di trama con delle richieste specifiche. La risoluzione di questi obiettivi, oltre alla piccola moneta, ci permetterà di ottenere nuovi strumenti da utilizzare per semplificarci il metodo di costruzione.

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Evoluzione dell’Action RPG

Come il numero 2 indica nel titolo, DQB2 è il seguito del primo capitolo uscito tre anni fa, primo esperimento che ha gettato le basi che questo capitolo ha migliorato in quasi ogni suo aspetto. In primis, sono state rimosse le limitazioni dal degrado delle armi, agli oggetti persi quando si muore e al numero di teletrasporti, adesso infinito. Aggiunta anche la possibilità di nuotare…o quanto meno di non morire quando si va in acqua oltre che la corsa delimitata da una stamina che aumenterà all’aumentare del livello del personaggio. Da sottolineare, per l’appunto, anche l’aggiunta del livello, aumentando esponenzialmente il valore di gioco di ruolo del titolo. Il baule grande, che fungeva da megacontenitore, è stato riconcepito e rielaborato nella borsa, adesso integrato nell’inventario del Costruttore e che può contenere da subito 5 pagine di oggetti, 7 dopo l’ultimo aggiornamento (1.6.1) del titolo, anche in funzione del fatto che useremo tutti gli oggetti per tutto il corso della nostra storia, a differenza del primo titolo ove spezzettavamo gli oggetti nei vari capitoli.

Sempre come riferimento ai precedenti Dragon Quest, nel caso specifico il quinto, è possibile catturare i mostri e utilizzarli per alcuni dei nostri scopi: saltellare con gli slime o volare con le chimere. Per catturarli avremo bisogno di un determinato oggetto, ottenibile cucinando due oggetti contemporaneamente, possibilità concessaci con alcuni upgrade del falò, come il barbecue a mattoni che ci permetterà di usare tre oggetti contemporaneamente creando nuove combinazioni di cibi diversi, al fine di ripristinare la nostra sazietà e/o energia.

Conclusioni

Dragon Quest Builders 2 eleva la formula di “Action RPG con elementi sandbox in un mondo a blocchi” creata dal precedente capitolo all’ennesima potenza, avendo dalla sua una trama che per quanto raccontata in maniera infantile si dimostra essere matura e con diversi colpi di scena, un gameplay che varia dai classici combattimenti action al fine di raccogliere ingredienti o semplicemente salvarci la pelle al costruire piccole stanze o vere e proprie opere d’arte, il tutto amalgamato da una colonna sonora composta da Koichi Sugiyama, lo stile grafico di Akira Toriyama e il lavoro della, ancora allora, Business Division 5 con a capo Naoki Yoshida, produttore esecutivo del progetto.

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L’aspetto dall’alto simile a quello di un Minecraft non dev’essere un impedimento ad un’eventuale prova del titolo; DQB2 sa dare molto di più, per quanto la costruzione sia una parte fondamentale del gameplay, vi ritroverete a combattere, costruire, battere il 5 a Malroth e a progettare nuova roba, magari in un universo, quello di Dragon Quest, che già amate.

Al momento della scrittura delle recensione sono state confermate le 1.1 milioni di copie vendute del titolo, ragguardevole traguardo considerando il pregiudizio che aleggia, ad un primo sguardo, al gioco.

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