A dieci anni dall’annuncio, manca davvero poco all’uscita globale di Final Fantasy XV. Questo non ha impedito a Square di rilasciare una ultima demo, basata sulla versione Gold mostrata al Paris Games Week qualche settimana fa. La versione di dimostrazione, denominata Judgment Disc, è stata pubblicata solo sugli store nipponici di Sony e Microsoft: questo non ci ha impedito però di poterla scaricare e provare, mettendo così le mani sulla prima parte del Capitolo 1 di Final Fantasy XV.
Ieri sera l’abbiamo testata in diretta streaming, e potete rivedere il video della nostra prova “Let’s Play” in questa pagina.
Primo sguardo alla demo
Partiamo dal presupposto che la demo è interamente in giapponese, se non per un piccolo annuncio ad applicazione avviata che è ormai diventata la tagline dello sviluppo del gioco: “Dedicato ai fan di sempre e ai nuovi amici di Final Fantasy”. Dopo questo annuncio, che ci fa sempre ben sperare, il titolo ci mostra dei menu in cui è possibile scegliere, per fortuna in inglese, se avviare una nuova partita, visualizzare l’ultimo trailer ingame realizzato, oppure preordinare il gioco. Saltiamo la parte relativa alle opzioni perché, per quanto a primo impatto sembrino varie e molteplici, essendo interamente in giapponese rischierebbero di essere travisate.
Narrativa (eventuali spoiler)
Il fatto che il gioco sia in giapponese non aiuta, anzi penalizza di molto l’andazzo della demo e la comprensione della narrativa. La demo si riduce così ad un’accozzaglia di fetch quest nella main quest, permettendoci di intuire soltanto superficialmente il perché delle nostre azioni: la macchina si rompe, Cindy ci manda a recuperare “qualcosa”, la macchina funziona, andiamo in una città, poi in un’altra location, ecco Ardyn Izunia, un tizio ci dice di fare una cosa, la facciamo, torniamo, fine. Il tutto introdotto da un flashforward che mostra Noctis e i suoi amici risalire verso il trono occupato da quello che sembra essere Ifrit.
I dialoghi sono molteplici e dal tono di voce si nota quanto scanzonato sia lo stile di viaggio dei quattro eroi, sempre senza prendersi mai sul serio. Una nota di merito va al carisma dei due meccanici Cid e Cindy, che risultano essere NPC “vivi” con un grado d’interazione coi nostri eroi molto alto. I componenti del gruppo si mostrano anche molto coesi tra di loro, con un grado di interazione sempre crescente, portando i vari viaggi a piedi o con la macchina ad essere mai noiosi… ovviamente se si riuscisse a capire i dialoghi.
Il versante tecnico
Partiamo dal presupposto che abbiamo provato il titolo su una PlayStation 4 standard, quindi senza potenziamenti Pro di sorta. Judgment Disc appare graficamente molto superiore alle due demo mostrate in passato (Episode Duscae e Platinum) e, cosa più importante, dimostra di avere un framerate più stabile, fisso su 30 solidi FPS che, in caso di versione Pro, andranno tendenzialmente ad aumentare. Inoltre nelle nostre run non abbiamo riscontrato nessuno dei bug/glitch segnalati da utenti stranieri nelle scorse ore.
Non si può non elogiare l’ottimo lavoro compiuto nei filmati e nei modelli poligonali usati nelle cutscene, un po’ meno su quello dei personaggi ingame che – per quanto siano anch’essi di altissimo livello – non reggono il confronto con modelli di altri titoli visti in tempi recenti.
Nulla da dire per quanto riguarda le ambientazioni: nonostante se ne possano visitare molto poche, sono parecchio varie ed il ciclo giorno/notte aiuta parecchio in questo sistema di varietà delle location. Se questo è il buongiorno, chissà nel gioco completo quante location meravigliose visiteremo.
Un’ultima nota per quanto riguarda il sonoro, che si dimostra essere eccelso in ogni sua forma. Partendo dalla OST base del gioco e ai vari doppiaggi, passando per gli effetti sonori di ogni tipo, e finendo con la “Final Fantasy Radio”, che ci permette di ascoltare, tra le altre, anche tracce del primo, settimo e tredicesimo capitolo della saga. I lunghi viaggi in macchina non spaventano, se ad allietarci abbiamo oltre 250 tracce di questo livello.
Gameplay
E qui arriviamo al punto cruciale della demo, spesso travisato dai più per via di demo incomplete e informazioni mal comprese. Il gameplay di Final Fantasy XV è basato su un solido action RPG che si fa forte di un sistema concatenato di combo con la possibilità di switchare le armi selezionate in qualunque momento tramite la croce direzionale del controller. In questo modo, il sistema garantisce un pieno controllo sulla combo effettuabile da Noctis, unico personaggio controllabile in maniera “action”. Gli altri tre membri agiscono invece di loro iniziativa finché non impartiremo loro un comando specifico (ovviamente incomprensibile nella demo) che farà partire un Combo Link. I vari Combo Link possono essere combinati tra di loro in base ad una barra (Link Gauge) riempibile attaccando i vari nemici durante la battaglia. Alcuni di questi attacchi in coppia possono essere eseguiti anche durante il combattimento rispettando certi pre-requesiti, come attaccare il nemico alle spalle.
Noctis può utilizzare qualunque tipologia presente di arma, dalle semplici spade, alle pistole, passando per la lancia. Variare spesso l’arma durante una battaglia fa parte della strategia necessaria ad ottenere il massimo dal combattimento, utilizzando anche vari escamotage per recuperare MP, unico freno per le abilità di Noctis. Utilizzare il Warp Strike verso un punto d’appiglio permette di recuperare pienamente gli MP e sfruttare una posizione di vantaggio da cui colpire il nemico.
Ogni arma ha la sua animazione ed il suo set di attacchi, che bisognerà padroneggiare per ottenerne il meglio, così come è molto importante anche saper individuare l’arma giusta da utilizzare contro il nemico adatto.
Ulteriore strumento di attacco sono le magie, assimilabili dalla mappa di gioco ed equipaggiabili anche in maniera “fusa”, in un sistema simile a quello visto su Crisis Core. Gli effetti sono imprevedibili: ad esempio, fondendo tutti e tre gli elementi ed utilizzando come catalizzatore quella che sembrerebbe essere una Coda di Fenice (il condizionale è dovuto, ancora una volta, alla lingua giapponese), si ottiene una materia in grado di scagliare, a ruota, tutti e tre gli elementi. E’ un sistema sicuramente da esplorare, e che non mancheremo di sviscerare quando il gioco arriverà in lingua intellegibile.
Passiamo ora alla parte field: l’interazione con gli NPC si limita, la maggior parte delle volte, al poterli ascoltare avvicinandocisi, passando poi a quelli con cui è possibile realmente parlare. Tra questi, il banco d’informazioni che ci fornirà info sulle bontà locali, sulle caccie e su eventuali punti da controllare in zona. Abbiamo poi i quest giver, come la sopracitata Cindy, che attiveranno dialoghi molto lunghi e, a volte, con la possibilità di scegliere una risposta tra le 2 o più disponibili, sbloccando uno specifico bonus in base alla frase scelta.
La mappa di gioco è molto vasta e piena di punti di raccolta: da semplice loot, ai punti di assimilazione prima citati, arrivando infine ai veri e propri spot per il camping, dove sarà possibile riposare ed eventualmente applicarsi dei buff tramite il cibo cucinato da Ignis. Nel caso in cui si vada in esplorazione con la macchina, si avrà un’altra visuale: il tragitto viene relegato ad una semplice “attesa con interazione” mentre si ascolta la Final Fantasy Radio, che però risulta essere macchinosa da controllare persino con i pochi brani a disposizione nella demo. Purtroppo, sia con la guida automatica che con quella manuale, il controllo del veicolo è molto automatizzato. La macchina curva automaticamente seguendo la strada, ed il nostro contributo si riduce alla pressione del tasto R2. Ovviamente è possibile cercare un’interazione maggiore, sterzando o addirittura provando a sbandare, ma il tutto è sempre molto limitato rispetto a quello che si può aspettare da un’auto.
Ultima nota per le skill singole dei personaggi: ognuno dei 4 dispone di una sua abilità personale, come la famosa modalità “photo” di Prompto. Il biondino infatti si divertirà a scattare foto automaticamente ad ogni momento clou dell’avventura, mentre in altri casi saremo noi a dover fornire l’apposito comando, dopo aver raggiunto alcuni punti specifici. Le foto possono poi essere inserite in un album, e visualizzate in ogni momento lo si desideri. Le altre abilità personali sono la pesca per Noctis, l’esplorazione/sopravvivenza per Gladio e la cucina per Ignis. Purtroppo anche in questo caso una piena comprensione delle stesse è impedita dal solito fattore idiomatico.
Per concludere
La demo mostra finalmente il vero potenziale del gioco, al contrario delle due precedenti versioni dimostrative; avere un minimo di manualità nel titolo permette di integrarsi anche in un ambiente ostile come la lingua nipponica e godere di uno scorcio del gameplay di quella che sarà la quindicesima fantasia finale. Un’ultima menzione va al filmato segreto collocato a fine demo, che non fa altro che aumentare il giro di speculazioni sulla trama.