Rapporti interpersonali: la materia fondante

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IacopoCarburante
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Rapporti interpersonali: la materia fondante

Messaggio da IacopoCarburante »

Rendiamo immediatamente il topic a prova di banalità: è probabile che pensiate che Einstein sia un "genio", Napoleone un "grande stratega", Pitagora un "grande matematico" e quant'altro. Non considerate questi esseri umani caratterizzati dagli stessi elementi primi delle persone con cui vi relazionate: di essi è importante soltanto il loro prodotto. In generale non vi relazionate con i vostri amici pensando che essi si identifichino in ciò che hanno scritto o detto.

Detto ciò, inquadriamo immediatamente la questione in maniera tale che non ci siano fraintendimenti.
Definendo il rapporto il modo in cui interagiamo senza rimuginare con qualcuno:
Cosa pensate che il vostro inconscio prenda in considerazione, quando sviluppate un rapporto con altre persone?
La domanda è effettivamente di estrema complessità, in quanto la simbologia di una relazione interumana è ricca e soggettiva. Definisco quindi ancora meglio il problema:
E' possibile che il nostro inconscio prenda in considerazione dati esterni all'atteggiamento delle persone per creare il rapporto interpersonale? In breve, prende pure dettagli come l'intelletto, la nazionalità, la morale, gli interessi, il modo l'altro in cui parla o infine pregiudizi? Se sì, quali?Se è vero, quali sono i dati di maggiore importanza?Cambia da caso a caso? Perché? Quali sono i casi più autentici? E' possibile che il modo in cui il cervello ragiona interferisca con la realtà dell'inconscio?

Prima di continuare, troviamo un altro motivo per cui il topic non è banale: caso ARCI Manciano.
Qui, nel mio paese, è successa la seguente cosa. Una persona a me cara ha litigato coi membri del circolo ARCI locale, perché non condivideva le loro idee. Che frase si è beccata?
"Ti vogliamo bene comunque"
Come se il volere bene ( parte integrante del rapporto sociale ) interferisse con le ideologie di una persona. Per quelli dell'ARCI evidentemente funziona così.

Io dirò la mia esperienza: fino a poco tempo fa non riuscivo concettualmente ( non certo inconsciamente, quello sì ) a "volere bene" a persone che non consideravo "intelligenti". Che vuol dire "intelligenti"? Eh, complicato da spiegare, ma dovevo verificare che la persona in questione possedesse una qualche capacità prima di interagirci e al contempo stare a posto con la coscienza. Che fosse pure il saper... fare la guida scout.
Tuttavia questo pensiero "logico" ( dovuto alla mia storia personale ) cozzava con le necessità del mio inconscio. Ho fatto amicizia con persone che reputavo assolutamente prive di qualsivoglia capacità, a Roma per esempio. Perché? Perché in quei casi il mio inconscio ha messo davanti una cosa all'intelletto: la similitudine caratteriale.
Nonostante non potessi parlare di niente con queste persone, se non dei miei problemi personali, io e loro ci rapportavamo in modi simili col mondo e allora si stava allegramente in sintonia. Normale, insomma.

Quindi cosa concludo, da questa esperienza? Che il mio inconscio vede prima la similitudine caratteriale e poi l'intelletto puro in un rapporto interpersonale proficuo. Gli interessi diversi, il fatto che queste fossero di Roma e non del mio paese eccetera non hanno influito negativamente sul rapporto.

Se osservo inoltre gli altri rapporti che ho avuto a Roma, essi si sono sviluppati esclusivamente quando gli atteggiamenti miei e degli altri sono risultati complementari e allo stesso tempo gli altri non mi sono sembrati degli stramboidi. Nonostante abbia fatto amicizia anche con persone che consideravo "piene di abilità", tale fattore era in realtà per il mio inconscio ininfluente, perché molte persone comunque piene di abilità che avevo incontrato avevano altre incompatibilità caratteriali con me ( una era impositiva e schizzata, per esempio ) e sono state escluse subito dalla mia cerchia di conoscenze.

Dove voglio arrivare con questo discorso.

Voglio
arrivare a dire, per prima cosa, che noi in realtà non ammiriamo affatto gli autori di un'opera che ci piace, ma semplicemente amiamo l'opera. Non è che se Calvino ha scritto l'interessante Se una notte d'inverno un viaggiatore egli automaticamente diventa interessante; no no. La schizzata impositiva che dicevo prima ha scritto una storia di mafia carina in cui si parlava di ingiustizie subite da chi non collaborava con la stessa. Ma in quella storia di mafia non c'era traccia, la minima traccia, della persona che avevo conosciuto, Erano due cose così lontane! Basti pensare che lei spacciava droga..

In secundis, più in generale, esiste l'essenza delle persone e poi c'è tutto il contorno, che non ne fa parte. I pezzi musicali che io produco, i voti agli esami universitari che io prendo, il modo in cui io decoro la mia camera da letto, il mio accento toscano, le parole che io uso non sono parte di me.
Io sono, per il vostro inconscio, secondo la mia ipotesi, la mia essenza caratteriale di atteggiamenti e reazioni, il modo in cui affronto la vita e le relazioni interpersonali, la mia sessualità e poco più. E' da questa e solo da questa, secondo me, che possono nascere legami autentici.
Gli interessi comuni, per me, sono un mezzo per amplificare la compatibilità caratteriale.
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Approfondimento
Sopra mi sono limitato a cercare la materia fondante di un rapporto interpersonale autentico, limitandomi a mostrare che a mio parere un rapporto interpersonale efficace non può basarsi su cose del tipo: interessi comuni, affinità intellettuale, stima per qualcosa che uno dice o fa eccetera.

Tuttavia, affermare questo risulta piuttosto superficiale: non tutti i rapporti che abbiamo con le persone hanno gli stessi propositi. Ci sono rapporti estimativi, quelli in cui cerchiamo un esempio da seguire praticamente, rapporti di collaborazione, il cui lo scopo è ottenere con l'aiuto reciproco un risultato in un certo ambito, rapporti di rivalità, che sono improntati sulla competizione con un altro individuo, infine abbiamo rapporti dove la sessualità dell'altro entra in gioco che sono tuttavia molto complessi da trattare.

Ripropongo quindi la domanda: L'importanza di certe caratteristiche della persona cambia da caso a caso?. Beh, vediamo.
Supponiamo che possa esistere la competizione reiterata con un individuo che non ha nessuna affinità caratteriale con noi. Riflettiamo bene e vediamo se e quante ne esistono.
Io, pensando, ho trovato i nomi dei tipi che in università prendono costantemente 30. Con quei tipi ho sviluppato un vigoroso desiderio di competizione.
Ma la maggior parte delle persone con cui rivaleggio sono persone in primo luogo disposte ad ascoltarmi, che tengono in considerazione ciò che dico e mi propongono con fervore le loro idee. Perché la competizione sia serrata ed io effettivamente mi impegni in essa deve esistere una certa affinità caratteriale di base, fatta di interesse e ascolto reciproco ( nel mio caso ). Di esempi ce n'è a bizzeffe: molte persone di questo forum, per esempio, o le poche persone con cui ho fatto amicizia alla Sapienza.

Per quanto riguarda i rapporti di collaborazione, nel mio caso sono strettamente legati alla sessualità: tendo a conciliarmi molto bene con le donne, molto meno con gli uomini con cui tendo invece a scontrarmi frequentemente. In questo caso la base è dunque la sessualità, oltre ovviamente ad una visione simile del mondo che mi porta ad avere desideri simili e alla collaborazione.

Per quanto riguarda i rapporti di stima a mio parere sono una corruzione di rapporti autentici, dove avviene una metonimia fra oggetto prodotto e persona. Ho già argomentato in proposito ma lo faccio nuovamente perché la considero una cosa importante: mi sembra che questa metonimia la facciano tutti e con grande frequenza, anch'io la facevo finché non mi ha fatto stare estremamente male.
A conferma di questo propongo la pagina di Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Metonimia
Che propongo di leggere pure a chi trova la mia argomentazione "denaro=/=oggetti" banale. Il vostro cervello ragiona anche con le metonimie ragazzi miei! ;) Ma si tratta di ragionamenti errati.
Se ad esempio io conoscessi il matematico Scipione dal Ferro, che ha scoperto la prima soluzione completa all'equazione di terzo grado *_*, mi ci incazzerei a bestia perché si rifiutava di renderla pubblica e l'ha trasmessa solo ad un suo discepolo. Come persona mi potrebbe anche stare un tantino sulle palle e il mio rapporto interpersonale con lui si baserebbe su questo mio sentimento, non certo sul fatto che ha scoperto una soluzione a quell'equazione. Se poi di soluzione ne trovassi pure una io, cosa rimarrebbe pure di questo briciolo di rapporto? Nulla. E' un rapporto che si basa sulla quantità di concetti o sapere che un altro possiede: se questi si esauriscono il rapporto pure finisce.

La stima reale, a mio parere, viene da una conciliazione fra visioni del mondo. Se una persona vede le cose in maniera che si avvicina alla nostra, dà peso a ciò a cui diamo peso noi, assume atteggiamenti nei confronti degli altri che noi condividiamo eccetera allora tendiamo a stimarla durevolmente, non perché tale persona è riuscita in una qualunque impresa ardua ( che può portare ad una stima non autentica e non durevole ). Ad esempio non stimo Usain Bolt, non vedo perché dovrei.

Quindi concludo che la sessualità ( che nel mio caso addolcisce i rapporti ), il desiderio da parte dell'altro di ascoltare, un certo grado di umiltà, un'unione di intenti e una similitudine di visioni del mondo che può mascherarsi sotto il nome di interesse comune sono cose senza le quali nessun rapporto durevole può crearsi effettivamente.
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Re: Rapporti interpersonali: la materia fondante

Messaggio da Even »

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<Rinoa|Lavoro> sGemenze a parte, Evn probabilmente ha raggiunto il massimo di lavori contemporanei della sua vita, ossia uno
Sotto spoiler le citazioni della CIATT
Spoiler
<mt> ebbene sì, anch'io pompo nelle casse (22:37 14/03/2011)
<Lonelywolf> chi semina fagioli raccoglie vento (21:31 09/04/2011)
<Rinoa|AUEI> tots è raccomandato perchè è la donna di higure.. o viceversa, non mi è molto chiaro(01:32 16/07/2011)
<Leonhart> calunnie e maldicenze! (19:20 4/8/2011)
<Sephar-> Even la suca forte (Non ricordo di quando sia)
<Leonhart> una volta ho cambiato 5 euro in monetine da 5 centesimi, ed è stata la cosa più figa che abbia fatto nella mia intera vita (21:08 21/9/2011)
<Higure> <Leonhart> xemnas sei inutile <- qualcuno la metta in firma (Su gentile richiesta)
<sephar->(rivolto a me) sei profondo come il pozzo della casa di mio nonno
<Otta> io ho sempre fatto tutto manualmente O_O
<Even> niente non ce l'ho
<Higure> ho pulito il bagno
<Higure> lo sapevo che non dovevo mangiare troppe liquirizie, sto scorreggiando come un ossesso
<RinoaHeartilly> CIOE SONO UNA CRETINA
<Higure> xemnas, tua madre a 90 è l'evento dell'anno
<Higure> ho le ascelle che sanno da prosecco
<RinoaHeartilly> il mio coso funziona benissimo \0\
<Leonhart> 404 LOGIC NOT FOUND
<Higure> alla fine siamo andati tutti al ristorante
<Leonhart> Niko93 sei un ibrido, mezzo cretinu mezzo scimunitu
<Leonhart> a me piace solo quello morbido
<sephar-> è duro il mio
<Sephar-Fulvio> Il piccolo Henry jr come sta? Cresce? Puzza?
<DarkSoul> Caccia topi?
<Higure> Puzza come il padre! Ed è un ottimo cacciatore!
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Re: Rapporti interpersonali: la materia fondante

Messaggio da Tots »

Premetto che alcune parti non verranno quotate,vuoi perchè mi trovi d'accordo o perchè non so come rispondere XD
IacopoCarburante ha scritto:In generale non vi relazionate con i vostri amici pensando che essi si identifichino in ciò che hanno scritto o detto.
Personalmente sì,se un amico/conoscente comincia a proclamare la supremazia della razza ariana sulle altre la mia considerazione di lui (e di conseguenza il modo in cui mi relazionerò con lui) cambieranno.
IacopoCarburante ha scritto:E' possibile che il nostro inconscio prenda in considerazione dati esterni all'atteggiamento delle persone per creare il rapporto interpersonale? In breve, prende pure dettagli come l'intelletto, la nazionalità, la morale, gli interessi, il modo l'altro in cui parla o infine pregiudizi? Se sì, quali?Se è vero, quali sono i dati di maggiore importanza?Cambia da caso a caso? Perché? Quali sono i casi più autentici? E' possibile che il modo in cui il cervello ragiona interferisca con la realtà dell'inconscio?
Credo che il nostro inconscio catturi ogni dettaglio che traspare dall'altra persona e che lo confronti con i pregiudizi insiti dentro di noi,dando un peso differente ad ogni variabile (nazionalità,morale,interessi,modo di parlare,ecc - cose che comunque reputo parti integranti di una persona,ma lo vediamo più avanti) a seconda del nostro modo di pensare e "valutare" gli altri.
IacopoCarburante ha scritto:In secundis, più in generale, esiste l'essenza delle persone e poi c'è tutto il contorno, che non ne fa parte. I pezzi musicali che io produco, i voti agli esami universitari che io prendo, il modo in cui io decoro la mia camera da letto, il mio accento toscano, le parole che io uso non sono parte di me.
Io sono, per il vostro inconscio, secondo la mia ipotesi, la mia essenza caratteriale di atteggiamenti e reazioni, il modo in cui affronto la vita e le relazioni interpersonali, la mia sessualità e poco più.
Se facciamo riferimento al tuo Io (che qui userò sicuramente nell'accezione filosofica sbagliata,perdonatemi ma ho studiato informatica XD),alla tua parte "spirituale",al tuo "pensiero" o come lo vogliate chiamare (spero di essermi fatto capire) ti posso anche dare ragione. Ma a parer mio,il "contorno" come tu lo chiami è parte integrante di una persona,perchè nel mondo di tutti i giorni e nel relazionarsi con altri individui è anche quello che tu fai e sei che viene mostrato. Tu sei anche (in una percentuale che deciderà il tuo interlocutore) un ragazzo alto 1.80,anche uno studente di Economia, anche un meridionale,anche una persona di ceto sociale elevato,ecc,ed influiscono sulla visione che ognuno ha di te indipendentemente dal fatto che possano essere impressioni veritiere oppure meno (magari sembri un tipo scontroso e invece non lo sei,ma interferisce comunque con le relazioni che andrai ad avere,almeno finchè non proverai all'altra persona che in realtà non sei come ti aveva immaginato).


Concludo il mio post per sdrammatizzare con due piccoli quote che mi hanno fatto sorridere (spero che non lo riterrai offensivo,al limite dimmelo che li cancello XD)

IacopoCarburante ha scritto:Quindi concludo che la sessualità ( che nel mio caso addolcisce i rapporti ), il desiderio da parte dell'altro di ascoltare [...] sono cose senza le quali nessun rapporto durevole può crearsi effettivamente.
IacopoCarburante ha scritto:Ma in quella storia di mafia non c'era traccia, la minima traccia, della persona che avevo conosciuto, Erano due cose così lontane! Basti pensare che lei spacciava droga..
Mafia e droga non mi sembrano due cose così lontane XD
Rinoa Heartilly ha scritto:Tots = la causa dei mali del mondo u.u
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Re: Rapporti interpersonali: la materia fondante

Messaggio da IacopoCarburante »

Premetto che alcune parti non verranno quotate,vuoi perchè mi trovi d'accordo o perchè non so come rispondere XD

Personalmente sì,se un amico/conoscente comincia a proclamare la supremazia della razza ariana sulle altre la mia considerazione di lui (e di conseguenza il modo in cui mi relazionerò con lui) cambieranno.
Certo, ma i fatti sovrastano tutto. Conosco persone ben socievoli ed amichevoli, che si comportano bene con tutti quanti e con me, che lodano il duce... ma se si limitano alle parole io non lo considero nel rapporto ma solo al livello di considerazione come persona astrattamente, che non è uguale ( si somma il contorno di cui vedi risposte sotto ). Molti utenti qui nel forum mi sembrano persone piene di cose interessanti, ma a rapportarmici ci sto abbastanza male. Il fatto che scrivano/dicano cose interessanti è meno importante del modo in cui esse si comportano con me o con altri ( se si parla di rapporto interpersonale )
Credo che il nostro inconscio catturi ogni dettaglio che traspare dall'altra persona e che lo confronti con i pregiudizi insiti dentro di noi,dando un peso differente ad ogni variabile (nazionalità,morale,interessi,modo di parlare,ecc - cose che comunque reputo parti integranti di una persona,ma lo vediamo più avanti) a seconda del nostro modo di pensare e "valutare" gli altri.
Verissimo, ma questo è lo specchio della persona, non il modo in cui con essa ti relazioni. Io ho dei coinquilini sardi e l'inconscio cattura il loro essere sardi, tuttavia sono entrato in contatto con uno solo di questi perché ha una concezione simile alla mia di fidanzamento non certo per la sua "insularità".
Poi ti puoi appassionare come Bartoli al Dalmatico e parlare con un anziano tizio per scoprire la lingua dalmatica quasi estinta, ma lo fai per sapere la lingua, mica per il rapporto interpersonale.
Se facciamo riferimento al tuo Io (che qui userò sicuramente nell'accezione filosofica sbagliata,perdonatemi ma ho studiato informatica XD),alla tua parte "spirituale",al tuo "pensiero" o come lo vogliate chiamare (spero di essermi fatto capire) ti posso anche dare ragione. Ma a parer mio,il "contorno" come tu lo chiami è parte integrante di una persona,perchè nel mondo di tutti i giorni e nel relazionarsi con altri individui è anche quello che tu fai e sei che viene mostrato. Tu sei anche (in una percentuale che deciderà il tuo interlocutore) un ragazzo alto 1.80,anche uno studente di Economia, anche un meridionale,anche una persona di ceto sociale elevato,ecc,ed influiscono sulla visione che ognuno ha di te indipendentemente dal fatto che possano essere veritiere oppure meno (magari sembri un tipo scontroso e invece non lo sei,ma interferisce comunque con le relazioni che andrai ad avere,almeno finchè non proverai all'altra persona che in realtà non sei come ti aveva immaginato).
Quello che intendevo dire è che non tutto ciò che ci è vicino può essere arbitrariamente identificato con noi nell'accezione più profonda. Ad esempio, mi è capitato di pensare di essere innamorato di una ragazza perché studiava arte ed era intelligente: tuttavia nel rapporto interpersonale ciò alla fine è risultato di valore nullo, in quanto lei come persona non si identificava affatto con la mia idea "dell'artista". E mi insultava, dicendo che non valevo niente praticamente...
In generale, più si scava in profondità meno i dettagli non direttamente pertinenti al mio atteggiamento contano o contano come ingrediente in più nel rapporto ( ribadisco che non parlo della visione complessiva di una persona ma di quella persona in rapporto a noi ). A me personalmente è capitato spessissimo di non riuscire a parlare con persone le cui "caratteristiche di contorno" erano invitanti ( persone che andavano benissimo in università e la sapevano lunga sulla fisica potevano benissimo essere perennemente escluse dalla mia cerchia di conoscenze perché si comportavano in maniera scorretta con delle mie amiche per esempio ), ed è capitato spesso di avere dei rapporti stretti con persone
quasi del tutto prive ( ma mai del tutto ) di queste "caratteristiche di contorno"... Per questo tendo a discernerle
Mafia e droga non mi sembrano due cose così lontane XD
Sì, ma lei nel racconto sembrava contraria alla mafia, visto che descriveva la disperazione della vittima. Poi spaccia droga. Contraddizione.
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Re: Rapporti interpersonali: la materia fondante

Messaggio da IacopoCarburante »

Even ha scritto:Immagine
Esempio di persona che dice cose interessanti ma con cui non mi posso rapportare...
La differenza è che se qualcuno dice una cosa interessante ma non è una persona con cui lego, tanto vale che legga esclusivamente le cose che ha scritto senza prendere in considerazione chi effettivamente ne è l'artefice. Riprendo l'esempio di prima: che valore ha una persona che scrive una storia contro la mafia e poi spaccia droga?
Nessuno su questo piano, ma la storia contro la mafia rimane carina. Quindi non c'è una relazione di implicazione fra cosa detta e modo di comportarsi di una persona, fra contorno ed essenza.
L'essenza rimane l'aspetto fondamentale di qualcuno, mentre il contorno è generalmente una cosa a sé stante.
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Re: Rapporti interpersonali: la materia fondante

Messaggio da Tots »

IacopoCarburante ha scritto:Io ho dei coinquilini sardi e l'inconscio cattura il loro essere sardi, tuttavia sono entrato in contatto con uno solo di questi perché ha una concezione simile alla mia di fidanzamento non certo per la sua "insularità".
Chiaro,nonostante tu possa provare un amore incondizionato per i sardi gli altri inquilini potrebbero aver avuto qualità per te negative tali da contrastare la loro "sardosità" :-D Quello che intendevo io è che nel rapporto con un'altra persona intervengono tutti i fattori sopra elencati,in modo proporzionale a seconda del peso che ognuno di noi gli attribuisce. Posso essere concorde sul fatto che,come dici tu (anche se in maniera differente,se ho capito bene), una volta approfonditi i rapporti con una persona alcuni fattori secondari (razza,età,provenienza,ecc) possano perdere di importanza all'interno del rapporto, senza però (secondo me) arrivare ad uno zero assoluto.
Rinoa Heartilly ha scritto:Tots = la causa dei mali del mondo u.u
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Re: Rapporti interpersonali: la materia fondante

Messaggio da IacopoCarburante »

Tots ha scritto:
IacopoCarburante ha scritto:Io ho dei coinquilini sardi e l'inconscio cattura il loro essere sardi, tuttavia sono entrato in contatto con uno solo di questi perché ha una concezione simile alla mia di fidanzamento non certo per la sua "insularità".
Chiaro,nonostante tu possa provare un amore incondizionato per i sardi gli altri inquilini potrebbero aver avuto qualità per te negative tali da contrastare la loro "sardosità" :-D Quello che intendevo io è che nel rapporto con un'altra persona intervengono tutti i fattori sopra elencati,in modo proporzionale a seconda del peso che ognuno di noi gli attribuisce. Posso essere concorde sul fatto che,come dici tu (anche se in maniera differente,se ho capito bene), una volta approfonditi i rapporti con una persona alcuni fattori secondari (razza,età,provenienza,ecc) possano perdere di importanza all'interno del rapporto, senza però (secondo me) arrivare ad uno zero assoluto.
Sono d'accordo sul fatto che tutti i fattori giocano, all'incirca, un proprio ruolo.

Secondo me è impossibile che si attribuisca peso diverso, a livello inconscio, alle caratteristiche della gente a livello di categoria. Per esempio non credo sia possibile che qualcuno necessiti davvero di una persona che è semplicemente molto intelligente che so, nel comprendere i rapporti sociali, prima che con tale persona non si sia creata una certa sintonia, unione di intenti o non ci sia lo zampino dell'interesse sessuale.

Per fare un paragone un po' spinto, non si può fare una discussione civile se ognuno dice quello che gli pare nel modo che più lo aggrada. Prima di fare una discussione, bisogna fissare alcuni "paletti" fondamentali senza i quali non si va da nessuna parte ( tutti si parla dello stesso argomento, nessuno offende eccetera ). Per me è così anche in un rapporto interpersonale: senza i "paletti" rappresentati da necessità personali come:
rinvigorimento di autostima, sostegno morale ( per esempio );
sintonie come visioni del mondo, caratteri e modi di relazionarsi con gli altri simili;
nel caso del rapporto con l'altro sesso dall'aspetto fisico bello e notevole risposta ai nostri segnali;
il rapporto è totalmente impossibile da creare, mentre è molto probabile che si crei quando queste cose sono presenti.

Poi sono pienamente d'accordo con te sul fatto che gli altri fattori non contano mai zero assoluto: contano, e a volte sono succose parti del rapporto, ma deve esserci prima di tutto la base fondante senza la quale tutto è perduto in ogni caso, senza possibilità di recupero.
Ho perso ( o meglio, mai guadagnato ) il 90% delle donne desiderate perché semplicemente la base non c'era o era carente, sebbene queste donne io le stimassi, in maniera astratta, praticamente sempre. Le reputavo intelligenti, alcune avevano pure interessi come i miei, ed erano ahimé belle ragazze, ma non eravamo sulla stessa lunghezza d'onda.

Per me gli altri fattori contano all'inizio: se vedi che uno ha un interesse simile al tuo, parla la tua lingua, ha una faccia che ti sembra simpatica magari inizi a parlarci. Però se vedi che voi avete ben poco da spartire la cosa si conclude in men che non si dica...


Io, per chiarire, dico tutte queste cose perché sono uscito da una situazione di criticità estrema in cui tutti i rapporti interpersonali che avevo si contorcevano ed assumevano valore diverso da quello che c'era prima. Per cui ripetere queste cose mi rilassa.
Sono in stato di guerra.
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