Siete felici?

La saggezza è il sale dell'esistenza, vivete qui il Saper Vivere!

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vaan92
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Re: Siete felici?

Messaggio da vaan92 »

Se consideriamo le statistiche si ha più dolore che felicità. Pensare al fatto che in media passiamo il 60% della nostra vita media a studiare e a lavorare, per poi goderci la vita da vecchi (che soddisfazione! -.-) è una cosa molto triste.
Un arma a doppio taglio :asd:

Parti però dal presupposto un pò troppo generico che lavorare o studiare siano sempre e comunque schiavitù e motivi di infelicità.
Evviva! Sto andando a studiare! Come sono felice, gioia da tutti i pori! :tots:

E' evidente che vi siano moltissimi lavoratori oppressi dalla loro professione, frustrati, depressi, ma ci sono anche quelli a cui piace veramente ciò che fanno, e questo loro lavoro è un ingrediente essenziale della loro felicità.
La scuola italiana pullula di gente frustrata ,depressa ecc... solo una piccola parte degli insegnanti adora quel lavoro, anche perchè molti sono irrisolti in quanto aspiravano a ruoli migliori.

E se lo dice qualcuno che è stato ad Auschwitz.
Anche Primo Levi è stato ad Auschwitz, ricordo che ha avuto per tutta la vita, bella fine che ha fatto non trovi? :tots:
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Holden
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Re: Siete felici?

Messaggio da Holden »

Non mi piace granchè essere frainteso, ma probabilmente è dovuto alla mia poco chiara dialettica :wink:
Vaan92 ha scritto:Evviva! Sto andando a studiare! Come sono felice, gioia da tutti i pori! :tots:
Questo dimostra solamente la tua "sfortuna" nel non aver trovato un percorso scolastico che ti soddisfi, non che studiare sia di per se uno schifo. Personalmente mi piaceva studiare e mi piacevano le ore passate a scuola. Non tutte ovviamente, e non sempre, ma sono felice di esser andato a scuola. Il mio non era un discorso generale, ma una replica a Tera sulla sua idea che studiare o lavorare sia vissuta da tutti come una dolorosa schiavitù. Così non è...
Lo stesso discorso vale per le figure professionali all'interno della scuola. Io ho conosciuto moltissimi professori che adoravo il loro mestiere, e che non lo avrebbero cambiato con nessun altro, anche se meglio pagati. per fortuna c'è chi si sente realizzato nel lavoro, e non lo vive sempre come una intollerabile schiavitù e oppressione. Tutto ciò per ribadire di come non è il fatto di lavorare o studiare a renderci infelici. Se ciò succede è perchè abbiamo sbagliato lavoro o studi.

Vaan92 ha scritto:Anche Primo Levi è stato ad Auschwitz, ricordo che ha avuto per tutta la vita, bella fine che ha fatto non trovi? :tots:
Ho la bizzarra sensazione che tu abbia frainteso e capito che IO sia stato ad Auschwitz :sgamato:
Tanto per essere chiari mi riferivo a Levi stesso, non certo al sottoscritto. Detto ciò non riesco a capire il perchè del tuo sarcasmo :roll:
Non so per quali ragioni si sia poi ucciso Levi, e nemmeno di quello stavo parlando, bensì di una sua riflessione sull'impossibilità umana di raggiungere gli estremi, sia che si parli di felicità o infelicità. Il mio sottolineare il suo esser stato in Lager era per sottolineare che la frase da lui detta traeva maggior forza alla luce del fatto che lui stesso ho toccato con mano l'abisso della disperazione e dell'alienazione prodotta dalla malvagità assoluta.
Se invece stavi cercando di dire qualcosa che non ho recepito, aspetto volentieri chiarimenti in merito :wink:
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TeraFlare93
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Re: Siete felici?

Messaggio da TeraFlare93 »

Il punto non è Studiare o Lavorare in sè, ma è Quanto lo si fa. E' della quantità che mi lamento, adorerei studiare con alta qualità anzichè con grande quantità. Idem sarebbe per il lavoro. A me piace imparare cose sugli argomenti che m' interessano, ma sinceramente sorbirmi Ad Esempio i 3 Teoremi di Ruffini su come fare una divisione di polinomi, non credo possa essermi utile nella vita, o quanto meno in ciò che voglio fare io.
Questo era solo un esempio, secondo me alcune cose nella scuola sono esagerate e contribuiscono alle stupide tradizioni che abbiamo; insomma, dovremmo decidere noi le materie che vogliamo e quanto studiare di esse.
Ci vorrebbe una grande riorganizzazione di scuola e lavoro secondo me.
Comunque, alla fine possiamo dire che la vita dell' uomo è troppo complessa e diversa fra tutti noi.
Magari se non fossimo tutti impegnati a fare sempre le stesse cose ogni giorno, se sapessimo riflettere di più, potremmo sfruttare tutta quella fantomatica parte di cervello che non usiamo :O

Tornando IT, l' uomo in generale vive in una sorta di autoschiavitù e questo per molti è un malus. La nostra società non è così bella, ci sono più punti negativi che positivi.
Buona continuation!

(Ho fatto più OT che IT azz :sisi:)
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Balthier91
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Re: Siete felici?

Messaggio da Balthier91 »

Tera mi dispiace ma è un tuo punto di vista. Io preferirei studiarmi i 152364 teoremi di un pazzo schizzoide matematico piuttosto che un Guarino Veronese o la filosofia di Parmenide ed Eraclito, tanto per dire.
Magari non mi serviranno a molto, ma c'è una cosa chiamata cultura generale che per la formazione di un uomo come si deve la ritengo fondamentale.
Che poi piaccia o meno è un altro conto. Ma alla fine a me piace andare a scuola, il carico è molto,, ma perchè ho deciso di frequentare un istituto che richiede un certo impegno, e lo stesso hai fatto tu data la scuola che frequenti.

Per i lavoratori insoddisfatti...Su quali basi ti appoggi? (Rivolto in generale). Presumo che fondamentalmente si conosca bene solo il proprio ambiente, quindi la propria scuola. Nella mia ci sono molti professori che amano il loro lavoro. La mia prof di matematica ama il suo mestiere, lo stesso per la prof di arte che vive per l'arte. La mia prof di inglese insegna la lingua che preferisce e la trasmette bene, proprio perchè si trova a suo agio.

Quindi non generalizziamo. La non felicità non è una cosa che tutti devono per forza portare con loro sempre e comunque. Tutti la sperimentano, ma non in modo uguale.

E comunque quoto Epsy. :sisi:
Kari
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Re: Siete felici?

Messaggio da Kari »

Balthier91 ha scritto:Tera mi dispiace ma è un tuo punto di vista. Io preferirei studiarmi i 152364 teoremi di un pazzo schizzoide matematico piuttosto che un Guarino Veronese o la filosofia di Parmenide ed Eraclito, tanto per dire.
Magari non mi serviranno a molto, ma c'è una cosa chiamata cultura generale che per la formazione di un uomo come si deve la ritengo fondamentale.
Che poi piaccia o meno è un altro conto. Ma alla fine a me piace andare a scuola, il carico è molto,, ma perchè ho deciso di frequentare un istituto che richiede un certo impegno, e lo stesso hai fatto tu data la scuola che frequenti.

Per i lavoratori insoddisfatti...Su quali basi ti appoggi? (Rivolto in generale). Presumo che fondamentalmente si conosca bene solo il proprio ambiente, quindi la propria scuola. Nella mia ci sono molti professori che amano il loro lavoro. La mia prof di matematica ama il suo mestiere, lo stesso per la prof di arte che vive per l'arte. La mia prof di inglese insegna la lingua che preferisce e la trasmette bene, proprio perchè si trova a suo agio.

Quindi non generalizziamo. La non felicità non è una cosa che tutti devono per forza portare con loro sempre e comunque. Tutti la sperimentano, ma non in modo uguale.

Sono assolutamente d'accordo con te, non avresti potuto spiegarlo meglio O.o
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    Ma tu? Chi sei?
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Amaterasu
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Re: Siete felici?

Messaggio da Amaterasu »

i lati negativi sono in ogni caso più visibili di quelli negativi perchè per quanto ci si sforzi siamo PERENNEMENTE circondati dalle cose brutte che accadono in giro nel mondo (vedi i telegiornali), nella nostra città e al nostro vicino o perfino a noi e arriviamo a dargli sempre più peso perchè sembrano un'infinità e più duraturi rispetto a quelli felici. Però fai due conti:
La scuola e certe materie/professori sono pesanti e non serve a nulla studiare, ma quando finisce l'ora o torni a casa ti senti meglio o peggio? Ti devi mettere a studiare e non vorresti, ma se poi nel compito prendi un buon voto (sebbene te lo potessi aspettare) che però fa sì che nel corso della giornata magari capiti qualcosa di buono legato ad esso o per la tua semplice soddisfazione? Non mi piace la scuola! Avrai fatto una scelta errata (come dice Epsilon) o l'avrai idealizzata troppo restando deluso. Ma se ti ritiri da scuola e dopo vario tempo magari ti senti con un amico che adesso lavora dove avresti voluto e potuto andare tu o magati l'opposto...
Non sono le situazioni in sè ad essere o l'una o l'altra, ma le tue stesse scelte. Ognuno la propria felicità se la costruisce da sè, vuoi pure che capiti quasi come un regalo divino ma per farlo si deve per forza di cosa passare in momenti tristi, bui visto che sono sempre la stessa cosa in forme diverse. Dal canto mio ricordo ancora una frase tratta da Chrono Cross se ricordo bene: "One who does not experience sorrow cannot appreciate joy". Si, è un gioco e pensieri simili si trovano un po' in qualsiasi gioco a cui si voglia dare un minimo di profondità, ma io ne condivido appieno il pensiero. Alla fin fine se una persona non viene a conoscenza della tristezza, come può risollevarsi? Come fai a dire "Sono felice" senza dirlo come una parola vuota senza prima provarlo e dirlo capendone il significato?

La mia risposta attuale è un No semplice e netto. Non mi trovo in situazioni tali da poter dire di essere infelice, ma casomai mi trovo insoddisfatto dall'andazzo delle cose senza però farmi schiacciare dal momento non certo propizio. A me sinceramente piacevano pure talune ore di scuola o di lavoro così come ne odiavo altre, ma alla fine è pur sempre una cosa soggettiva o sbaglio? E' vero che parlando di soggettivismo in molti casi sembra non dare nessuna risposta, ma secondo me è impossibile generalizzare su certi argomenti.
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RPG completati: 2? 5? 24? 58? 100?? Ci siete andati vicini, sono a 110. Dalla regia mi dicono che sono a 120 circa.. Devo ricontare @.@


"What was the start of all this? When did the cogs of fate begin to turn? Perhaps it is impossible to grasp that answer now, From deep within the flow of time... But, for a certainty, back then, We loved so many, yet hated so much, We hurt others and were hurt ourselves... Yet even then we ran like the wind, Whilst our laughter echoed, Under cerulean skies..."
Perseo
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Re: Siete felici?

Messaggio da Perseo »

Amaterasu ha scritto:i lati negativi sono in ogni caso più visibili di quelli negativi perchè per quanto ci si sforzi siamo PERENNEMENTE circondati dalle cose brutte che accadono in giro nel mondo (vedi i telegiornali), nella nostra città e al nostro vicino o perfino a noi e arriviamo a dargli sempre più peso perchè sembrano un'infinità e più duraturi rispetto a quelli felici.
la maggior parte di voi non avrà più l'obbligo della leva, voglio allora narrarvi questo piccolo aneddoto.

un anno sotto le armi è parecchio pesante, nuovo ambiente, totalmente diverso da quello conosciuto, nuove gente, proveniente da tutta Italia, con le sue esperienze, la sua storia, insomma in alcuni casi completamente diversa dal nostro modo di pensare, gente con la quale devi condividere tutto, non hai momenti in cui puoi staccare, convivi con loro l'intera giornata.

poi ci sono i superiori, gli ordini, le guardie (e ne fatte tante), i giorni di punizione perchè tanto qualcosa alla fine combini sempre, fosse solo che ti mettono di servizio ripetutamente, insomma è un anno difficile che ti mette alla prova continuamente, senza darti pace.

finito l'anno mi sono ritrovato con alcuni commilitoni, quei pochi con cui avevo legato e con cui mi vedo ancora.

sapete che abbiamo fatto? la prima serata che ci siamo trovati da civili abbiamo passato il tempo a ridere di tutti quegli episodi capitati durante la naia, a ricordare tutte quelle situazioni nuove, a rivivere tutte quelle esperienze che non potranno più capitare perchè ciò che fai sotto militare difficilmente ti potrà poi ricapitare.

prima di salutarci ci siamo guardati e la domanda è nata spontanea: come mai siamo così felici di ciò che ci è capitato se quando lo vivavamo ci sembrava così pesante?

alla fine di tutte le esperienze vissute ci è rimasto un bel ricordo, perchè tendenzialmente si cerca sempre di rendere costruttiva la nostra vita e per farlo è necessario vedere il lato positivo delle cose, lato che solitamente si riesce sempre a trovare (solitamente non vuol dire sempre, dunque evitate esempi catastrofici :-D ).


tutto questo per dire che non è affatto vero che sono le esperienze negative a restarci impresse, ma semmai quello che di positivo ci abbiamo guadagnato.


ps almeno questo è il mio caso ed io sono tendenzialmente positivo. :smt109
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Amaterasu
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Re: Siete felici?

Messaggio da Amaterasu »

Infatti bene o male è il concetto a cui volevo arrivare anch'io (anche se forse ho allungato troppo il brodo)
La cosa difficile secondo me non è cogliere il lato costruttivo perchè è quasi sempre abbastanza visibile, ma avere una mentalità tale da sapere dove o da VOLERLO prendere. Mi pare normale che essendo una persona pessimista con la P maiuscola già di suo, magari gli viene quasi normale captare maggiormanente solo la prima parte (ovvero i momenti brutti) e magari tenta solo di rimuoverne il ricordo, ragion per cui magari non sarebbe nemmeno andato a quel raduno di commilitoni e avrebbe escluso una di quelle cose che sarebbe comunque servite anche a livello di crescita personale perchè il raduno stesso fa parte della stessa esperienza completandola, aggiungendo il pezzo mancante per certi versi...
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Tifa Lockhart
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Re: Siete felici?

Messaggio da Tifa Lockhart »

la felicità secondo me è una pausa ...un momento di respiro ... prica che ricominci il dolore...
comunque no
sono infelice...che è a dir poho
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Balthier91
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Re: Siete felici?

Messaggio da Balthier91 »

Tifa Lockhart ha scritto:la felicità secondo me è una pausa ...un momento di respiro ... prica che ricominci il dolore...
comunque no
sono infelice...che è a dir poho
Adesso non lo so, forse sono io che la vedo in modo particolare, ma così non è privare di qualsiasi suo significita la felicità, che sia un momento o che sia una vita, ma dicendo così è come paragonarla che so...Ad un sonnellino pomeridiano.

Io mi corico sul divano, chiudo gli occhi ma sono conscio che poco dopo devo riaprire gli occhi e tornare al lavoro quotidiano.
Ma perchè non godere di questi momenti, per quanto poco essi possano durare?
Pensare all'infelicità che potrebbe tornare da un momento all'altro non ci permette di goderne, nemmeno un po'.
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Re: Siete felici?

Messaggio da Denden »

Tifa Lockhart ha scritto:la felicità secondo me è una pausa ...un momento di respiro ... prica che ricominci il dolore...
comunque no
sono infelice...che è a dir poco
Un certo schopenhauer sarebbe molto fiero di te :asd:
vaan92
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Re: Siete felici?

Messaggio da vaan92 »

Bah, di recente sono in una situazione di intermezzo, qualche tempo fà ero veramente un funerale, ora sembra che le cose stiano andando meglio,ma non sempre.
La scuola và un pò meglio ( eccetto greco -.-),ho più amici, finalmente mi sto ricreando una vita.
Leggere questo topic mi ha anche aiutato :sisi:
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Re: Siete felici?

Messaggio da sanji5 »

E' un periodo abbastanza non infelice. Definirlo felice è un po' esagerato, diciamo che non essendo triste è già un passo avanti rispetto all'anno scorso. Non mi sento molto realizzato, ed è forse questa la causa per la quale non sono propriamente felice, ma non mi posso lamentare, quello l'ho fatto tutto l'anno scorso, e, visto che ho finalmente ottenuto quello che volevo, ora non posso assolutamente lamentarmi ancora!


Quoto Balthier che quota Tera, anche se a me Eraclito ancora interessa, ma filosofia di quarta proprio non la reggo, con tutti i presti/frati che insistono sull'esistenza di Dio... Forse perchè io sono convinto del contrario :asd: In ogni caso non so ancora cosa fare nella vita, e nonostante qualcuno può esserne certo ora, alla fine non si sa mai quello che ti capiterà. Di certo non sono 3 teoremi di Ruffini a complicare la vita, anche perchè chi lo sa che non ti serviranno mai? La scuola può essere pesante, ma credo dipenda da come la si affronta. Io l'anno scorso ho frequentato una struttra che definirla scuola è un'insulto verso le altre scuole, e ho rimpianto tantissimo il mio vecchi liceo T_T anche se si studia tanto, ma tanto! Dipende dallo spirito, se si vede come un'obbligo noioso e inutile qualunque cosa sembrerà pesante. Io a scuola ci vado volentieri dopotutto :-)
Ailea
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Re: Siete felici?

Messaggio da Ailea »

Io in questi giorni sono felice e secondo me la felicità è una cosa che deve essere sempre con noi,si certo ci sono delle giornate "no" in cui continui a litigare e ce l'hai sempre con tutti e con tutto.Le giornate in cui ti senti come in una gabbia sono quelle peggiori mentre poi quando sei felice non te ne accorgi neanche e vedi sempre il mondo con una faccia nuova,stupita,quasi non ti sembra quello di prima! :smt104
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Saint Ajora Glabados
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Re: Siete felici?

Messaggio da Saint Ajora Glabados »

Non credo esista uno stato di "felicità" permanente, in quanto si tratta in ogni caso di una classificazione artificiosa, che pretende di racchiudere un'esistenza, o un momento dell'esistenza, in una sola parola. Così come non esiste l'infelicità permanente. Fra l'altro, penso che una felicità permanente sia addirittura deleteria :roll: .
Secondo, bisognerebbe stabilire se la felicità esista solo come negazione dell'infelicità -una sorta di felicità negativa dovuta a un piacere negativo, alla stregua del pensiero di Schopenhauer- o meno.
Io non so darmi una risposta, ma sta di fatto che la mia concezione di felicità non la raggiungerò mai: potranno esserci dei picchi più o meno lunghi, che però si alterneranno a periodi di ricerca costante. Per me la felicità sarebbe l'assenza di ogni dubbio, che presupporrebbe l'onniscienza. Fintanto che l'onniscienza è uno stato irraggiungibile, considero il dubbio un'arma potentissima nelle mie mani, capace di migliorarmi costantemente e di regalarmi soddisfazione e, perché no, anche una goccia di felicità. Però è un'arma che mi fa soffrire, in maniera positiva o propositiva, ma comunque mi fa star male. Non è un dolore che vorrei evitare, ripeto, ma comunque un dolore che mi fa vivere nell'incertezza.

PS: In ogni modo, sto passando un periodo abbastanza infelice. Probabilmente è dovuto agli enormi stravolgimenti che sto vivendo, primo fra tutti il fatto di trasferirmi in una nuova città e affrontare un nuovo tipo di studi.
Ma è anche un periodo in cui sto sviluppando, mio malgrado, un forte senso di decadenza. Non posso farci nulla: qualsiasi cosa guardi, oggetti, persone, idee, non posso far a meno di pensare che è destinato alla rovina, alla decadenza. Insomma, è come se avessi la sensazione di avere attivato un timer che conta quanto manca al baratro. So che non è un atteggiamento molto propositivo, ma è come mi sento in questo periodo :-D
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