Arancia meccanica

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Cloud_92
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Arancia meccanica

Messaggio da Cloud_92 »

Un capolavoro di Stanley Kubrick. Era da tempo che volevo vederlo, quando qualche anno fa vidi un poster in camera di mio cugino con il protagonista impresso su di esso e che mi lasciò alquanto turbato. Finalmente ho esaudito questo mio piccolo desiderio e devo dire che il film non mi ha lasciato deluso. Come ripeto gran bel film, ma piuttosto pesante e sconsigliato a chi è piuttosto impressionabile. Voi che ne pensate? 8=)
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Shiva
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Re: Arancia meccanica

Messaggio da Shiva »

In effetti sì, è un film molto pesante e mostra un futuro molto violento e sgradevole.
Comunque mi era piaciuto molto, il protagonista era straordinario, l'attore molto bravo e ben immedesimato nella parte del cattivo ragazzo. :supercool:
Cloud_92
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Re: Arancia meccanica

Messaggio da Cloud_92 »

Vero, molto bravo l'attore, anche se nella seconda parte del film, verso il finale, perde un po' il suo fascino
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Shiva
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Re: Arancia meccanica

Messaggio da Shiva »

Già, perchè viene "riprogrammato"! :smt095
the gangsta
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Re: Arancia meccanica

Messaggio da the gangsta »

Ludovico Van :smt007

Ottimo film dei tempi che furono....1973, se non ricordo male. Caratterizzato bene e recitato meglio, il film è diventato un "colossal". Secondo me, non è tanto violento come si dipinge....A parte, 2-3 scene, non è che sia proprio quell' Horror...

Peccato
Spoiler
che alla fine, il protagonista diventa più che pazzo
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Cloud_92
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Re: Arancia meccanica

Messaggio da Cloud_92 »

Già, ci son rimasto abbastanza male quando
Spoiler
i droogies lo tradiscono :smt095
poi da lì non è più lo stesso Alex :tots:
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DarkSquall
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Re: Arancia meccanica

Messaggio da DarkSquall »

Uhm uhm.

Non fraintendetemi, io adoro Arancia Meccanica, solo che mi dispiace venga ricordato svalutando il suo reale significato.
Anche qui, si sta parlando dell'esplicita violenza e del tradimento dei drughi e, in generale, viene esaltato solo l'Alex tesppista, il fuorilegge, lo stupratore, che è sicuramente quello che colpisce l'attenzione: spesso ci si fossilizza sulla prima metà del film, senza badare che l'aspetto più importante non è rivelato da Alex che picchia o che violenta, ma proprio dall'Alex deficiente che fatica a mangiare e diventa un semi-idiota.
La critica sociale di Burgess(autore del libro) - e in seguito anche di Kubcrick - stava nel comparare i due Alex prima e dopo il "trattamento Ludovico": lo scopo era indurre il lettore (o lo spettatore, nel caso del film) a domandarsi se è meglio un mondo di "sana", innata violenza o di forzato perbenismo.
O, andando ancora più nel profondo,la domanda che sarebbe lecito porsi è se è possibile (e giusto) imporre il bene con la violenza al fine di ottenere una società migliore.
L'opera è una profonda critica al perbenismo, che preferisce rendere una persona insana pur di impedirle di far del male piuttosto che tentare d'aiutarla. Il tutto, ovviamente, viene estremizzato.
Anche se a detta di molti il film è migliore del libro, io ho preferito il romanzo di Burgess al lavoro di Kubrick(per carità, favoloso anche questo): nel libro(se escludiamo, OVVIAMENTE, l'ultimo capitolo che fu imposto all'autore) il mondo di Alex è ancora più assurdo anche attraverso i "neologismi" (:P) usati che, sebbene rallentino di molto la lettura, ti rendono davvero partecipe di ciò che succede al protagonista.

In conclusione, d'accordo che sia un'opera da vedere, ma non fermiamoci soltanto alla violenza gratuita.
“La massa era formata da uomini deboli e pavidi, incapaci di reggere la libertà o la verità, che quindi dovevano essere ingannati in maniera sistematica da individui più forti; l’umanità poteva unicamente scegliere tra la libertà e la felicità; e la maggior parte degli uomini sceglieva la felicità.”
George Orwell, Nineteen Eighty-Four

"E probabilmente questo individuo era irritato che altri esseri avessero qualcosa per loro, appartenessero a qualcuno, fossero possessori di un oggetto tutto per loro. Ora Barbara era di uno. Questo sentimento era più grande e più importante dell’amore, nella sua condizione presente. Essere di uno solo, riservargli qualcosa di profondo e incomunicabile agli altri. Staccarsi dagli altri. Avere ripugnanza degli altri.
Essere uno. Ecco la colpa. Bisognava essere tutti.”

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the gangsta
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Re: Arancia meccanica

Messaggio da the gangsta »

DarkSquall ha scritto:In conclusione, d'accordo che sia un'opera da vedere, ma non fermiamoci soltanto alla violenza gratuita.
Quello che predicavo io.

Comunque, non sapevo che il film fosse stato tratto da un libro...Ora vedo di procurarmelo, così per completezza.

In che anno è stato scritto ? Perchè questo ci aiuta meglio a capire l'epoca e i relativi pro/contro...
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Re: Arancia meccanica

Messaggio da alejo »

E' indiscutibilmente un film scioccante e suggestivo, non solo per i temi trattati (la violenza come componente costitutiva della persona; il dominio degli istinti sulla ragione che, come sempre in Kubrick, vacilla; la spersonalizzazione dell'individuo da parte delle istituzioni, carcerarie e politiche - in "Full Metal Jacket" sarà quella militare -; lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo) ma anche per il modo di raccontare la vicenda, assolutamente originale: pur rispettando il canone classico kubrickiano (divisione in due parti e voce narrante) l'abbondanza di invenzioni tecniche (grandangoli, immagini subliminali, uso inventivo e coreografato della musica classica, camera look d'apertura, alternanza di inquadratura fissa e telecamera a spalla) rende questo film un laboratorio in cui Kubrick è libero di sperimentare nuove soluzioni (non nel senso che le ha inventate lui, ma per l'uso che ne fa) con una giocosa curiosità, quasi da bambino che manipola per la prima volta degli oggetti o, in ambito cinematografico, da neoregista alla scoperta delle possibilità offerte dalla macchina da presa (da questo punto di vista è il film che indubbiamente più rassomiglia a "Il bacio dell'assassino", anche per alcuni elementi di scena come i manichini femminili). Dominante la figura della scacchiera (a scacchi è il pavimento della casa dove avviene lo stupro), come al solito simbolo di un piano, di una razionalità che viene infine negata e subordinata all'impeto dell'azione stimolata da un impulso inconscio e irrefrenabile, nel caso di Alex coincidente con l'ascolto di un particolare brano musicale del suo adorato "Ludovico van". Visivamente e acusticamente affascinante, ha il suo punto debole proprio nell'eccessivo e stucchevole iperrealismo, che l'hanno reso, a vederlo oggi, meno potente rispetto ad altri film incentrati sui temi della violenza (basti pensare non solo al cinema Tarantiniano, ma all'horror moderno incentrato sullo smembramento del corpo, dagli zombie movies di Romero in avanti, fino allo stupendo "Crash" di Cronenberg, totalmente incentrato sul connubio eros/thanatos o, perchè no, a "The Truman Show", film incentrato sulla subordinazione dell'individuo alle sovrastrutture mediali, quindi sul possesso di individui da parte di altri, e così via) in definitiva non accentuando, bensì attutendo la sua portata provocatoria.
Rimane comunque un valido film di denuncia sociale meritevole di una e anche più visioni.
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