Garden 1

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

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TonyMacrì
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Re: Garden

Messaggio da TonyMacrì »

Mentre tutti festeggiavano, io mi trovavo nella stalla sei draghi.
"Perchè non vai a divertirti?"
-Anche se volessi, non ci riuscirei-
Fissai la bacinella d'acqua sotto i miei piedi, notando l'azzurro gelido che da un paio di giorni mi tormentava.
"Ti preoccupa qualcosa?"
-Domani saranno sette anni...-
"Ancora pensi a lei?"
-Non posso dimenticarla, equivarrebbe a tradirla-
"Non credo che questo sia ciò che avrebbe voluto Helena"
-Ma è ciò che voglio io-
Un lunghissimo minuto di silenzio seguì le mie parole.
Poi mi alzai e mi iressi verso l'uscita.
-Io vado, Imperia-
"Togliti quell'armatura, non sei in guerra"
-Non posso, non voglio che...-
"Però vuoi rimanere qui, quindi domani voglio vederti con la divisa da cadetto"
-Va bene, buonanotte-
"Dormi bene, Axel"

Il mattino seguente indossai la divisa anzichè la solita armatura. Inviai una lettera al Garden di Balamb, contenente la mia domanda di trasferimento, e feci un giro del Garden. Senza l'armatura mi sentivo spoglio, come se tutti potessero vedere quanto sono anormale. Però non fu così: lungo i corridoi incontrai molte persone, delle quali poche si accorsero del progressivo cambio cromatico delle mie iridi, che si avvicinarono incuriositi piuttosto che inorriditi come accadeva solitamente. Poi mi accorsi di altri "diversi": un tizio dai capelli verdi, un panda(!), un grosso cane rosso, una tipo poco vistita e una troppo... uomo!?!
Questo posto era perfetto per un tipo che parla con un drago e la quale personalità è definita dal colore delle proprie iridi.
Questo mi spinse a rendermi utile al Garden, allora mi recai nella presidenza, chiesi all'Anziano Raistlin il permesso per entrare nel corpo di sicurezza del Garden, che acconsentì affidandomi subito un compito: unirmi alla scorta del SeeD Commander Do' Urden.
Mi congedai e mi diressi alla stanza dell'ex preside, domandandomi perchè dovevo scortare un mio superiore all'interno della struttura che egli stesso ha diretto. Mah, meglio no pensarci.
Prima di parlare con il capitano della scorta feci un salto in camera mia, per preparare il mio equipaggiamento: Prega&Giudica presero il loro posto dietro la mia schiena, nella zona delle vertebre lombari, Saver al mio fianco sinistro e con la Fatata in mano, mi diressi dove avrei "lavorato".
Spoiler
Innanzi tutto chiedo perdono circa la mia prolungata assenza, spero di essere più presente. Secondo, spero vada bene il fatto della scorta, altrimenti avvertitemi.
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Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

Conclusasi la riunione tutti i presenti uscirono dalla sala.
Leon o per meglio dire Cesarina, ancora per i prossimi 11 giorni, stava valutando tutto quello di cui era venuto a conoscenza.
Che Ruben avesse realmente contratto la malattia di Strife gli sembrava incredibile, se a dirlo non fosse stata Calien sarebbe stato più che certo di trovarsi davanti all'ennesimo tentativo di discolpare Ruben da tutti i mali. Poverino non sapeva quello che faceva. Poverino chissà come si sta sentendo. Poverino bisogna trovarlo ed aiutarlo. Poverino stocazzo.

E poi c 'era la questione Raistlin.
Come diavolo poteva sapere che Tatoo avrebbe attaccato Madain Sari?
Più ci pensava più era convinto che l'anziano avesse potuto scoprire gli obiettivi di Tatto solamente in due modi: o glielo aveva detto Tatoo o era stato, magari per vie traverse, Ruben.
Se fosse stato il primo caso.. non aveva senso allora che Raistlin lo avesse detto all'assemblea. Perchè rischiare? Se era solo un modo per catturare di nuovo Pip. c'erano sicuramente modi più facili.
Per quanto riguarda il secondo caso; forse era quello più probabile ma anche li rimanevano parecchi punti oscuri: Ruben aveva riacquistato lucidità? Se si perchè non aveva avvertito direttamente Drizzt? Paura delle consuguenze e di non essere creduto? Affidarsi ad un anziano dell'ordine non rimaneva in ogni caso la scelta più saggia.
Leon si arrese, continuare a pensarci non avrebbe portato una qualsiasi delle due soluzioni a essere minimamente logica. L'unica cosa che si poteva fare era, purtroppo, seguire quanto detto da Raistlin, e vedere dove si andava parare...
Anche se proteggere a costo della vita delle rovine abbandonate era contro ogni sua logica non ci poteva fare molto, gli ordini sono sempre ordini. E non sempre ti devono piacere, come purtroppo aveva imparato a sue spese.

All'improvviso si ricordò di fare una cosa. Avrebbe preferito non farla, ma avrebbe dovuto sopportarne le conseguenze. E sapeva quanto poteva essere pesante quando non si faceva il suo volere.
Aprì il portafoglio, per fortuna aveva ritirato i soldi da poco ed il conto al bar era magicamente scomparso, doveva ancora ringraziare Filippo... magari si sarebbe accontentato di un appuntamente con Siemeyer in versione soul of Paine, sarebbe stato perfetto per entrambi, e poi lavoravano anche vicini; estrasse 1500 guil, gli mise nelle lettera consegnatali poco prima. Prese il foglietto striminzito che c'era dentro e scrisse sul retro...
"Tieni il resto, spilorcia"
il mattino seguente lo avrebbe dato a Calien, sicuramente avrebbe trovato il modo di fargliela arrivare.

Era quasi arrivato al suo appartemento quando il codec squillò.

Codec:
Tra un quarto d'ora in Sala Comandi

Chi poteva averlo mandato? Il mittente era sconosciuto.
C'era solo un modo per scoprirlo.

Tredici minuti dopo aprì la porta della Sala Comandi, Calien non ne sarebbe stata contenta... arrivare con due minuti di anticipo ad un appuntamento era per lei una perdita di tempo. Se si dice un orario lo si deve rispettare al secondo, altrimenti che senso ha avere un sistema temporale?
Ed eccolo li...

"Anziano Raistlin, lei?"
"Purtroppo si Leon, ti devo parlare"
"Mi dica" Leon si sedette su una delle postazioni da pilota e si girò per guardare Raistlin.
"Ho ricevuto delle comunicazioni dall'ordine, riguardano te, potremmo definirli i TUOI nuovi ordini"
"Come i miei ordini? Ma lei ne è informato?"
"Leon sono un anziano dell'ordine, secondo te c'è qualcosa di cui vengo tenuto all'oscuro? Che ne sia informato non vuol dire che li approvi. Ma gli ordini del consiglio sono questi. A me è stato richiesto di comunicarteli, e a te di eseguirli"

Leon capiva benissimo la posizione di Rastlin, sebbene fosse un anziano dell'ordine e quindi una delle massime cariche esistenti, anche lui doveva sottostare al valore della maggioranza del consiglio. Certo se lui avesse disobbidito probabilmente non lo avrebbero fatto fuori, come sarebbe capitato a lui se avesse fallito una seconda volta, ma sarebbe stato difficilmente giustificabile il perchè non avesse trasmesso degli ordini.
L'anziano riprese.

"Domani a Madain Sari sarete affiancati da delle truppe dell'ordine, in parte per aiutarvi a mettere fuori gioco Tatoo, ed in secondo luogo nel caso si presentasse Ruben."
"Secondo lei Ruben domani si presenterà?"
"Lo ritengo difficile ma non posso escluderlo. Comunque i tuoi ordini hanno validità non solo per domani, ma fino a quando non avrai raggiunto il tuo obiettivo"
"Che sarebbe?"
"Eseguire sul posto una condanna a morte per Ruben"

E ancora. l'ordine non poteva fare a meno di stabilire sentenza di morte per i vertici del garden.
Questa però sarebbe stata valida in eterno. E purtroppo era anche la scelta più logica.

"Se domani saranno presenti anche altri Seed, come presuppongo ci saranno anche in futuro, perchè io?"
"Ritengo che tu non sia l'unico a cui è stato comandato, però dato il vostro forte legame con Ruben le probabilità che siate voi a incrociarlo sono molto più alte rispetto alla media"
"Ma allora tutto quello che ha detto prima..."
"Quello era il mio pensiero, e pensavo che fosse in linea con l'ordine. Ma evidentemente mi sbagliavo"
"Ci sono delle motivazioni?"
"Alto tradimento, omicidio plurimo, terrorismo.... e mi dispiace dirtelo ma sai benissimo che sono tutte vere."

..E per non rischiare di infangare la reputazione dell'ordine.
Ma questo forse era il caso di non dirlo. Si trattava sempre di un anziano.

"Lei che ne pensa?" Chiese Leon.
"La violenza chiama altra violenza, ma capisco la scelta dell'Ordine"

Raistlin si alzò dalla sedia dove si era seduto, fece per andarsene quando, incerto, si fermò.

"Leon, tieni presente due cose: o te o lui, l'ordine non ti perdonerebbe un altro fallimento; e seconda cosa... Ruben non è Drizzt e non è Pip."

Detto questo l'anziano uscì dalla stanza.

Erano vere entrambe le cose.
Se una volta avuta l'occasione non uccideva Ruben, poteva benissimo dire addio alla propria vita.
Che Ruben non fosse Pip o Drizzt era purtroppo vero. Una condanna a morte agli ulti i due era palesemente ingiusta e dettata solo dalla volontà di proteggere i propri interessi. Nel caso di Ruben invece no. Aveva ucciso persone innocenti. Si era macchiato le mani di sangue di gente inerme. Anche nel caso che non fosse stato cosciente delle proprie azioni le sue mosse erano state troppo gravi.
Se preso vivo ci sarebbero stati una montagna di problemi, il Garden di Rinoa non avrebbe mai accettato di assistere ad un processo che sarebbe sfociato in una condanna a morte, avrebbero sicuramente tentato di ribellarsi... e ciò sarebbe costato la vita a molte persone.
Inoltre un processo per omicidio plurimo sul capo del preside di un Garden sarebbe stato un danno d'immagine enorme, la gente avrebbe perso fiducia nell'intero sistema e i pianeti potevano correre il rischio di finire nel caos.
Tutto questo per un solo uomo.
Il fine giustifica i mezzi.

Ruben doveva morire.
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Nataa
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Re: Garden

Messaggio da Nataa »

Tre tiri, nessun centro.
La corda sibilò nello scoccare la quarta freccia, che sfiorò appena il bersaglio: sbagliare non era mai stato un grosso problema, lo diventava nel momento in cui non riuscivo a comprenderne la causa. Incoccai la quinta freccia, agganciai le dita alla corda e iniziai la trazione, ma il sommesso schiarirsi la gola di Raistlin mi fece desistere dal completare il tiro.
Era seduto dietro di me da circa una decina di minuti, ma aveva preferito restare in silenzio a guardare.
«E' normale sbagliare se continui ad assumere quella posizione, le gambe sono troppo divaricate.»
«La distanza ottimale fra i due piedi e' uguale alla larghezza delle spalle. Una linea immaginaria, tangente alla punta dei piedi, è diretta al centro del bersaglio. Non sto sbagliando»
«Questo è vero, ma la posizione dei piedi può variare a seconda delle caratteristiche antropomorfiche dell'atleta. E tu devi tenere le gambe meno aperte»
C'era della logica nelle sue parole e non potei far a meno di prendere in considerazione quanto riferitomi «D'accordo proverò con gli accorgimenti che mi hai suggerito». Bastò spostare leggermente le gambe e la quinta freccia solcò l'aria finendo la sua corsa conficcata al centro del bersaglio «Avevi ragione. Credo sia il caso di ringraziarti»

L'uomo scosse la testa, lo interpretai come un "di nulla" «Ora siediti per cortesia. Devo parlarti di una cosa molto seria»
Esitai un secondo per osservare il volto di Raistlin divenire più vecchio sotto i miei stessi occhi, forse fu questa trasformazione a convincermi che non si prospettava niente di buono sotto l'orizzonte «Se si tratta degli ordini impartiti a (meretrice di Lindblum) ne sono già stata informata»
«Si, so che sei la prima referente per quanto riguarda Leon» alzai un sopracciglio nel tentativo di correggerlo, ma non venne recepito «Non hai niente da chiedermi riguarda alla riunione di stasera?»
«Sono diverse le cose che non mi tornano. In primo luogo perchè prima della riunione mi hai confidato e ordinato di parlare della sindrome di Strife? Il livello di sicurezza è massimo attorno l'argomento. In secondo luogo Maiden Sari, perchè? E qual'è il tuo ruolo?»
Una carezza sulla testa fu la conferma che avevo colto nel segno «Maiden Sari è una trappola, ovviamente. L'idea è di prendere, come si suol dire, due piccioni con una fava; eliminare Ruben e incastrare definitivamente il Garden. Il tentativo di salvare, perfino dal semplice arresto, l'ex preside sarà considerato alto tradimento e le alte sfere del Rinoa potranno essere facilmente sostituite. All'Ordine sembra ovvio che correranno a difendere ciò che hanno di più caro e personale. Guidare Tatoo fin lì è stato terribilmente facile: è guidato da sentimenti primordiali e incontrollabili»
«C'è un modo in cui si possano salvare capra e cavoli?»
Raistilin sorrise «Capra e cavoli? Da quando usi espressioni simili?»
«Cercavo di adeguarmi al tuo scarno linguaggio, se preferisci posso cambiare modo di parlare»
«No, no. Mi fa piacere far finta di parlare con una persona normale. L'unico modo è che decidano di ignorare Maiden Sari. Sai anche tu che non è possibile»
«Cosa mi stai chiedendo? Non posso salvarli»
«Leon sarà il capro espiatorio su cui l'Ordine farà ricadere ogni colpa nel caso qualcosa andasse storto, o meglio nel caso tutto andasse secondo i loro piani: Ruben morirà per mano di un traditore, mentre l'Ordine lo avrebbe solo voluto arrestare.»
«E se dovesse fallire?» avevo la certezza che Cesarina non avrebbe potuto eseguire l'ordine, nonostante i trascorsi burrascosi
«Tu dovrai ucciderlo nel momento stesso in cui lascerà cadere l'arma»

Se fossi stata un'altra persona avrei iniziato a ridere di gusto. Un cerchio perfetto. L'Ordine vuole fuori gioco i tre più importanti esponenti del Garden, quale miglior modo se non metterli in una situazione senza scampo? In un modo o nell'altro sarebbero cadute delle teste, per certo quella di Leon.

«E la sindrome di Strife? Come l'ha contratta Ruben?»
«A questa domanda non so rispondere. Non arrivo così in alto»

***

La conversazione con l'Anziano mi aveva fatto capire fino a che punto gli artigli dell'Ordine arrivavano per manipolare e colpire. D'altro canto avrei eseguito quanto richiesto, anche se ancora non capivo cosa volesse da me Raistilin.
Bussai alla porta e la voce di Sirius mi diede il consenso per entrare.
Mi avvicinai alla scrivania del suo studio e lo fissai per qualche secondo mentre era intento a redigere alcuni documenti per finanziare la ristrutturazione del laboratorio distrutto da Matt giorni addietro.

«Una cifra piuttosto irrisoria rispetto i danni occorsi alla struttura.»
«Vi ringrazio, questo vuol dire che il mio lavoro è svolto nel migliore dei modi. C'è qualcosa che posso fare per voi?»
«In realtà sono venuta qui per scusarmi. Credo di aver approfittato del vostro nome per alcune faccende di natura personale.» porsi a Sirius dei fogli provenienti dall'anagrafe, che riproponevano la sua firma per l'autorizzazione ad un cambio nome «Purtroppo la mia firma non era stata accettata, così ho provveduto a quel che si può dire una falsificazione. Spero non le dispiaccia. Inoltre, prima di andare via vorrei parlare della sua proposta di farle da assistente.»
Spoiler
Chiedo scusa a Sirius per averlo fatto interagire poco e avergli lasciato una patata bollente, ma l'ora mi costringe a chiudere in fretta il post xD
Ultima modifica di Nataa il 21 lug 2013, 13:22, modificato 2 volte in totale.
Nightmare/dark sephirot
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Re: Garden

Messaggio da Nightmare/dark sephirot »

Siegmeyer rimase a lungo a fissare un punto del soffitto, precisamente di fronte a lui, mentre coricato sulla branda cercava di tenere a freno i suoi pensieri.
Per qualche secondo aveva pensato di scaricare il barile su un'altra personalità,ma sapeva che in quel caso la vittima di turno gli avrebbe reso la pariglia giocandogli magari qualche brutto scherzo; e comunque era uno di quei casi in cui preferiva rimuginare bene sulle cose, prescindendo dalla certezza o meno di ricordarle in futuro.
Tutti quei seed, commander e cadetti. Non li capiva. Non tutti almeno. E forse non capirli non era neanche il termine più corretto, dato che era ben consapevole di cosa provassero.
E forse era proprio questo a dargli più fastidio.
Strinse i pugni mentre una scarica di adrenalina si faceva strada lungo il suo corpo, chiuse gli occhi, sbuffò...
Forse Calien avrebbe concordato con lui, tutto ciò che stava accadendo era completamente illogico.
Gente che festeggiava allegramente poche ore dopo che numerosi civili avevan subito un atto terroristico, altrettanti che non si ponevan problemi ad uccider chicchessia riscoprendosi magicamente umani quando un loro conoscente cadeva in disgrazia.
Anni di addestramento buttati nel baratro più profondo.
Ma magari si sbagliava, forse avevano ragione loro, forse c'era una ragione di fondo ed era tutta una messinscena.
Certo, nel qual caso sarebbero dovuti essere in grado di ingannare loro stessi e modificare le emozioni facendone emergere solo alcune mirate nei determinati casi.
Ma non aveva comunque senso.

Un forte mal di testa lo costrinse a frenare quel fiume di pensieri, ricordandogli inoltre che era ora di prender commiato.
Un antidolorifico, un bicchiere d'acqua, un sonno senza sogni.

La mattina seguente vi fu un briefing a cui parteciparono tutti i membri operativi del garden. A quanto pareva, Raistlin aveva portato a termine le sue mansioni e col ritorno di Pip e Drizzt non era più necessaria la sua presenza nel garden di Rinoa; di lì a poco sarebbero passati a prelevarlo due veterani dell'Ordine per scortarlo altrove.
Il discorso fu sufficientemente breve, nulla di diverso dai soliti monologhi da elezioni con l'aggiunta di qualche puntualizzazione riguardo gli ultimi avvenimenti, in particolare sollecitando il monitoraggio da parte di guardie del corpo per quanto riguardasse i due commander pip e drizzt e di uno psicologo competente per la commander lundor.
Riguardo sagramor/ruben fu molto vago, le sue parole a rigfuardo si limitarono a pochi moniti, alludendo alle sue nuove capacità apprese non si sa dove non si sa come e facendo riferimento alla sua attuale pericolosità da non prendere sottogamba.
"Si può commettere un errore una volta, due ancora è accettabile. Alla terza o si è particolarmente ingenui o completamente privi di senno. In ogni caso, siamo dei militari e le nostre direttive a riguardo sono ben chiare."
Queste furono le ultime parole prima di congedarsi.
Ultima modifica di Nightmare/dark sephirot il 21 lug 2013, 16:11, modificato 2 volte in totale.
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Ruben -.-
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Re: Garden

Messaggio da Ruben -.- »

/Flashback/

Forse non era una buona idea. Con tutto l'Ordine dei Garden che lo cercava lui andava proprio da uno dei suoi più alti esponenti. Inoltre era ancora indeciso su come comportarsi, far finta di non ricordare ancora nulla o giocare a carte scoperte? Una volta aperto un varco poteva non essere più in grado di tornare indietro; Raistlin poteva impedirgli di fuggire con la sue numerose e potenti doti magiche che, per quanto Ruben avesse acquisito nuovi e più forti poteri, erano ancora al di sopra delle sue possibilità. Più ci pensava e più era indeciso. Si disse che era meglio tagliare la testa al toro.


Un'altra dura giornata stava per concludersi al Garden di Rinoa. Gli animi, Raistlin fu lieto di costatare, erano più allegri rispetto a quando Pip era stato rapito e Drizzt ritenuto morto. Per quanto Ruben fosse stato una figura importante per il garden, la maggior parte dei suoi componenti attuali non lo avevano conosciuto personalmente, o comunque non avevano avuto modo di conoscerlo a fondo.

Rientrando nel suo ufficio, col passo lento dell'età e l'andatura barcollante, Raistlin sospirò per la stanchezza e le troppe preoccupazioni. Si adagiò sulla sua poltrona a riposare socchiudendo gli occhi. Poi inavvertitamente...

"Non pensavo che avresti corso questo rischio. La tua condizione fisica ti rende troppo incauto." commentò Raistlin.
"Incauto io? Coi tuoi poteri hai bloccato l'allarme del sistema di sicurezza. Chi ti dice che le mie intenzioni siano amichevoli? Chi ti dice che io non voglia ucciderti?" fece Ruben uscendo dalla penombra nella quale era spuntato col suo varco oscuro.
"Non metto in dubbio il fatto che tu voglia uccidermi, considerando che dovresti ormai aver recuperato buona parte della tua memoria. Ma non lo farai adesso, non qui. Non è il ricordo di un pazzo assassino a sangue freddo che vuoi lasciare al garden e ai tuoi amici. Ma questo mi riporta alla domanda più banale...perché sei venuto e perché da me?" insistè l'anziano.
"Averi voluto parlarne con Pip. In fondo si tratta del villaggio dal quale proviene. Ma ho trovato difficoltà a contattarlo con la scorta che tu gli hai amorevolmente provveduto e che lo segue anche quando deve andare al cesso!"
"L'ho fatto per il loro bene..." disse l'anziano con scarsissima convinzione.
"Oh, andiamo Raistlin! Lei sa benissimo che Pip e Drizzt non corrono nessun pericolo. Gli ha assegnato la scorta per evitare che io li contatti o per assicurarsi che in loro vece io contatti lei. Ed eccomi qui ad accontentarla! ... Si tratta di Tatoo. Ha intenzione di attaccare e distruggere Madain Sari."
"E perchè questo dovrebbe interessare me, il Garden di Rinoa o l'Ordine?" ribatte Raistlin.
"Non finga di non provare interesse per uno dei siti magici più significativi di Gaia. Se le serve un incentivo da sottoporre all'Ordine per incoraggiare l'intervento del Garden, può sempre dire che il mancato intervento dell'Ordine o del Garden potrebbe provocare indesiderati incidenti diplomatici con gli esponenti dei due maggiori Regni di Gaia... la granduchessa Eiko Carol di Lindblum e Garnet Til Alexandros di Alexandria. Perchè correre il rischio? E poi io potrei decidere di fare la mia apparizione a Madain Sari. Se ci fosse la possibilità di catturarmi, varrebbe la pena tentare, no?!" fece Ruben. Era sulle spine, come se stesse aspettando di vedere l'effetto delle sue parole.
"Non si tratta più della tua cattura, ma della tua condanna a morte. Avresti dovuto immaginartelo."
"L'ho supposto in effetti." disse con noncuranza.
"Va bene, Ruben. Non dovrei aver problemi a toccare le corde giuste per spingere l'Ordine a spedirci a Madain Sari. Che cosa ne avrò in cambio?" chiese l'Anziano.
"Dopo quello che mi hai fatto, non hai il diritto di chiedermi alcunché." Ruben ora sembrava adirato.
"Non chiedo nulla per me stesso. Ma alcune persone a te care si trovano adesso tra due fuochi: uccidere te o essere uccisi dal coloro dei quali si fidano."
Ruben rimase in silenzio per un attimo.
"Non cederò a nessun tipo di ricatto morale, ne da parte sua ne da parte dell'Ordine. Deciderò io come e quando morire... o per mano di chi."

Un varco oscuro si aprì e Ruben fu subito sul punto di oltrepassarlo.

"Tu non hai intenzione di farti vivo a Madein Sari, vero?"
"Nessunissima."
"Dove andrai?"
"Raistlin, le sembro davvero così ingenuo?" fece Ruben sorridendo appena. Ma poiché Raistlin non replicava aggiunse "Non si preoccupi per me. Sparirò dalla circolazione per un po, magari alla ricerca delle prove di ciò che lei ha fatto... prove che la inchiodino alle sue responsabilità, in attesa di recitare l'ultimo atto della tragedia. E lei?"
"Tornerò al Garden supremo domani, dopo aver dato le ultime disposizioni. Drizzt tornerà al comando del Garden. Ci rivedremo quando sarà il momento. In fondo, anche io ho la mia parte da recitare. L'abbiamo tutti."
"Il destino che ci attende è simile. Moriremo entrambi, ma per motivi diversi. Così come diverso sarà il modo in cui verremo ricordati."

Detto questo, Ruben sparì all'interno del varco e Raistlin si affretto a cancellare con la sua potente magia ogni traccia della sua presenza.
Spoiler
Il png Raistlin e il pg Ruben rimarranno NON DISPONIBILI al posting fino a diversa comunicazione. Farà eccezione un post di Sirius, se vorrà, che aveva un incontro sospeso con l'Anziano già da un po.
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
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Leon Feather
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The place I'll return to someday

Messaggio da Leon Feather »

Uscendo dall'ufficio del preside, Leon si imbattè nella commander Aura Lundor. Il cadetto sembrava di fretta, ma la ragazza lo bloccò prima che potesse andare. Doveva parlargli.
"Leon, è da un po' che ti cerco. Se vuoi andare a Madain Sari, non puoi" questa volta gli avrebbe ordinato di restare al Garden. Aveva commesso uno sbaglio permettendogli di seguirla all'altare ad Alexandria, e a permettergli di uccidere quella donna. Ma non avrebbe commesso di nuovo lo stesso errore.
"Sei pazza?" Leon la guardò come se avesse detto una cosa fuori dal mondo. "Non ci andrei comunque, anche se me lo permettessi. Quel bastardo tatuato come minimo mi strappa il cuore dal petto a mani nude se mi vede. Hai visto come ha reagito quando ho ammazzato quella donna."
Aura tirò un sospiro di sollievo. Tuttavia, non era convinta di questo suo improvviso cambio di idea. "Pensavo che volessi vendicarti di tutti loro, Leon."
Il cadetto non rispose subito. Alzò gli occhi al cielo, cercando di mettere insieme le parole necessarie a spiegargli come la pensava a riguardo.
"Vedi, il punto è che per quanta rabbia possa avere dentro non basterà a farmi fare stupidaggini come affrontare un pazzo furioso evidentemente più forte di me. Te l'ho detto, quello appena mi vede mi viene addosso di sicuro. Non basteranno 100 seed a impedirgli di farmi divorare da una delle sue stupide bestie-tatuaggio. Se ci pensate voi, tanto meglio. Mi basta che crepi. Io me ne tiro fuori" disse. Le mise una mano sulla spalla. "E comunque, dobbiamo ancora vederci chiaro per questa faccenda di Ruben" aggiunse.
Aura si sentì ancora più sollevata, a sentire quelle ultime parole. Una delle sue paura più grandi (una delle tante che aveva al momento) era effettivamente rappresentata dall'idea che Leon nutrisse dell'odio nei confronti di Ruben. Ma così non era, o almeno non ancora. Anche lui voleva vederci chiaro prima di prendere decisioni affrettate, e forse sbagliate.
"Sono contenta che la pensi così. E spero che il tempo di vederci chiaro in questa storia di permetta di ragionare su quello che stai facendo" disse la ragazza. Si avvicinò a lui, afferrandogli una mano. "Tu non sei un volgare assassino, Leon. Fermati, finchè sei ancora in tempo."
Leon sospirò. "Devo andare a fare una cosa, adesso" Aura lasciò la presa sulla sua mano e lui si allontanò lungo il corridoio. "Nulla di pericoloso."

La città che non dorme mai. Leon Jacques vagava per le strade di Toleno senza una meta precisa, ancora indeciso sul da farsi. L'idea di tornare a casa non lo entusiasmava più di tanto, dopo tutto il tempo che era passato da quando aveva visto per l'ultima volta i suoi genitori. Che, tra parentesi, non si erano disturbati molto a cercarlo.
Non che Leon gliene avesse dato la possibilità. Non appena fuggito, si era ben guardato dal mettere più distanza possibile fra lui e Toleno, ma comunque era stupido del fatto che, con tutte le risorse di cui disponeva la famiglia Royar, in quasi dieci anni non c'era stato il minimo cenno di un loro tentativo di contattarlo in qualche modo.
Calciò un sasso lungo la strada. Doveva farlo, quella spada era sua. L'aveva lasciata lì nella fretta di dileguarsi, e per un bel po' di tempo non aveva sentito il bisogno di andare a recuperarla poichè non credeva ne valesse la pena. E anche ora si chiedeva se non fosse il caso di lasciar perdere e farsene forgiare un'altra da un comune armaiolo.
Tuttavia, quella spada gli era stata regalata da suo nonno. Doveva riaverla. E doveva approfittarne finchè il Garden sarebbe rimasto su Gaya.
Si bloccò a pochi decine di metri da quella villa in cima alla collina. Alla fine, vagando alla cieca, era arrivato a casa. Decise che non aveva senso entrare di soppiatto e rubare la spada. Avrebbe affrontato la cosa come un uomo, e non come il ladruncolo che era diventato.
Le due guardie all'ingresso non lo riconobbero. Del resto, come potevano? Come minimo le guardie in servizio la notte (what? ma a Toleno è sempre notte!) della sua fuga erano state licenziate in tronco.
"Altolà!" le guardie bloccarono il suo passaggio creando un muro con le lance.
"Yo!" Leon alzò la mano in segno di saluto. "Volete forse impedirmi di entrare in casa mia?"
I due uomini si scambiarono uno sguardo confuso. "Ragazzino, gira al largo" lo liquidò uno dei due.
Leon incrociò le braccia, annoiato. Se ci fossero stati i vecchi Wedge e Biggs sarebbe stato meglio. "Il mio nome è Leon Jean-Jacques Royar, e desidero parlare con mio padre. Vi avverto che se non mi fate passare voi troverò comunque il modo di entrare, dal momento che conosco ancora questa dannata villa come le mie tasche. Quindi portatemi da lui e facciamola finita."

L'ufficio di suo padre era ancora come se lo ricordava. Cataste di libri e documenti erano poggiati disordinatamente su una scrivania, e Leon ne buttò distrattamente giù qualcuno per sedersi sopra di essa, in attesa che suo padre arrivasse. Far aspettare il figlio che non vedeva da anni era proprio da lui, sempre più interessato agli affari e all'immagine della sua famiglia che non a quello che effettivamente era il meglio per le persone a lui care.
Suo padre apparve pochi minuti dopo alla porta della stanza, mani incrociate dietro la schiena, lo sguardo fisso su di lui. Parlò con voce calma e piatta. "Sei tornato, Jean."
"Non esattamente. Sono venuto a prendere delle cose, e a dirti che non ho intenzione di diventare nè un dottore nè un mercante di chicchessia" disse Leon venendo giù dalla scrivania. "Ma immagino che quest'ultima cosa l'avevi già intuita" aggiunse con un sorrisetto ironico.
Suo padre continuò a fissarlo. Per un attimo il cadetto pensò che volesse fulminarlo con gli occhi. "Molto bene, hai fatto la tua scelta. Ma non puoi portare via nulla con te, ora che hai reso finalmente chiari i tuoi intenti."
Leon sospirò. Gli sembrava strano che accettase con tanta leggerezza il fatto di non sottostare al suo volere. "Voglio solo la mia spada. Sono sicuro che l'hai conservata... beh, adesso mi serve."
"Quella spada apperteneva a mio figlio. Tu non sei più un Royar adesso, pertanto non puoi avere nulla di ciò che è conservato in questo posto. Ho tenuto in custodia tutti i possedimenti di mio figlio nella speranza che un giorno rinsavisse e tornasse a fare il suo dovere come erede della famiglia Royar, ma a quanto pare è stata una vana speranza. Ora vattene, non dirò neanche a tua madre che sei stato qui, servirebbe solamente a farla soffrire ancora."
Leon digrignò i denti. "Oh, ma davvero? E così io non sarei più tuo figlio. Mi aspettavo una reazione del genere, e sinceramente non mi sorprende neanche un po'. Sappi però che non importa che a te piaccia o no, porterò via con me quella spada comunque."
L'uomo lo guardò fisso ancora una volta. "Guardie!" due uomini entrarono nella stanza, e si frapposero tra Leon e suo padre. "Scortate questo ragazzino fuori da casa mia. La prossima volta che si presenta alla porta della mia casa, cacciatelo via. Non voglio più avere nulla a che fare con lui."
"Subito, signore."
Le guardie si apprestarono ad afferrarlo. "Ora o mai più" pensò Leon. Si divincolò velocemente, estrasse dalla tasca interna della sua giacca una bomba fumogena. La gettò a terra e la stanza si riempì di fumo, permettendo a Leon di oltrepassare le guardie e suo padre che ancora cercavano di capire cos'era successo.
Corse velocemente in quella che ricordava essere la sua stanza. Era stata lasciata com'era quando era fuggito. Si guardò intorno velocemente. "Bingo!" la sua spada era là, appesa ad un muro, in tutto il suo splendore. La lama color acquamarina risplendeva sotto i raggi lunari che filtravano all'interno della stanza. Accanto vi era anche uno scudo, dello stesso colore della spada. Decise che avrebbe portato via con sè anche quello.
"Fuggi di nuovo da casa mia come uno schifoso ladruncolo da quattro soldi, Jean. Questa volta sei davvero venuto qui a rubare, oltretutto" la voce di suo padre lo raggiunse dall'altro lato della stanza. Le due guardie lo avevano seguito.
Leon scrollò la testa, spada e scudo in mano. "No no, non si chiama rubare se quello che porto via mi appartiene, mio caro papà!"
L'uomo gli restituì un altro dei suoi sguardi gelidi. "Hai disonorato la famiglia Royar per l'ultima volta. Guardie, uccidetelo."
Questo Leon non se l'aspettava. Parò un colpo di spada con lo scudo appena ottenuto, poi prese a indietreggiare tenendolo alto di fronte a lui, pronto a ricevere qualsiasi altro colpo. Gettò una rapida occhiata verso la finestra dietro di lui.
"Spiacente, ho ancora molto per cui vivere!" disse il cadetto. Schivò un altro colpo di spada, poi si voltò e si lanciò giù dalla finestra.
Cadde rovinosamente a terra, rotolando per qualche metro sull'erba appena tagliata. "Accidenti, non è per niente come nei film" disse rialzandosi con la schiena dolorante e tagli ovunque sulla faccia e le mani. Si scrollò di dosso qualche coccio di vetro ricordandosi che doveva scappare. "Appena mi vedrà in questo stato, Aura mi butterà giù dal Garden in volo."
Suo padre lo vide allontanarsi dalla finestra che aveva appena sfondato, colmo d'ira. "Ti troverò prima o poi, piccolo bastardo."
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
Can you feel my tear drops of the loneliest girl?
The loneliest girl


Scheda Garden
Sirius
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Re: Garden

Messaggio da Sirius »

Sirius osservò accuratamente i documenti che la Cadetta O'Nayel aveva posato sulla sua scrivania. Calien era in piedi d'innanzi a lui, poiché, per sua scelta, non c'erano altre sedie in quell'ufficio al di fuori della propria.
“Un comportamento inqualificabile da parte vostra, signorina O'Nayel. Per quanto innocuo possa esservi sembrato, il vostro gesto è una grave violazione delle procedure dell'Ordine, nonché un crimine verso la mia persona. Il furto d'identità è già preso molto seriamente in ambito civile; non credo di dovervi rammentare quanto possa esserlo in un ambiente militare com'è il nostro.” le parole di Sirius, seppur dette con calma, non lasciavano scampo “E nonostante ciò, voi vorreste ora discutere con me della possibilità di diventare mia assistente?” dicendo ciò, scosse la testa e si alzò dalla poltrona.
Sotto lo sguardo indecifrabile della Cadetta, l'Amministratore fece il giro e si sedette sul bordo della propria scrivania; ora, a poche decine di centimetri dalla fanciulla, il Vampiro troneggiava su di lei dalla sua nuova posizione, quasi a sottolineare una sua vittoria.
“Sono certo concorderete con me che il ruolo di assistente può essere attribuito solo ad una persona verso cui si ha un'assoluta fiducia; la vostra onestà nel confessare il crimine vi fa onore ma non è certo un esempio di fiducia, non credete?” alla domanda dell'uomo, ella sospirò profondamente.
“Speravo che la mia spiegazione potesse esserle sufficiente. Come ho detto, sono stata costretta ad agire così dalle circostanze; al Garden Supremo la mia firma ed i miei codici di sicurezza mi permettevano il pieno accesso a ciò di cui avevo necessità.” disse lei, quasi fosse convinta che agire in quel modo fosse la scelta più logica al mondo.

“Volete davvero persistere con questa vostra linea difensiva?” chiese lui, manifestando incredulità “Mi pare chiaro che falsificare documenti ufficiali per il proprio diletto non è minimamente accettabile come giustificazione. Il fatto che qui non possiate far uso dei privilegi concessovi al Garden Supremo non vi autorizza a cercare scorciatoie per ottenere ciò che volete.” sembrava proprio una ramanzina fatta da un genitore ad un figlio discolo.
La cosa non poteva che divertire Valantine, visto che alla riunione appena conclusasi sembravano tutti pendere dalle sue labbra. Chissà perché poi? La sua atarassia non era certo una valida motivazione per giustificare una simile rilevanza; eppure ogni parola che usciva dalla sua boccuccia era presa come oro colato.
Se avesse detto loro che Ruben era un clone, nessuno avrebbe probabilmente obbiettato alcunché. E la cosa più patetica è che lei non era poi molto diversa da Siegmeyer: un burattino nelle arteriosclerotiche mani degli Anziani.
“E allora?” fece lei, senza scomporsi “Io non sono sottoposta alle normali regole dell'Ordine. Io sono qui su esplicita richiesta degli Anziani e se anche dovesse tentare portare queste prove ad un tribunale, le riderebbero dietro.” Sirius non riusciva a credere alle sue orecchie.
Molti sapevano quale fosse il reale motivo della sua presenza al Garden e gli altri nutrivano forti dubbi, ma mai si sarebbe aspettato che lei gli sbattesse in faccia in quel modo la sua intoccabilità.
“Chiarito questo, come ha giustamente asserito tempo addietro, io sono la persona più competente per ricoprire il ruolo di assistente; se non si facesse guidare dai suoi sentimenti, anche lei dovrebbe ammettere che offrire il posto a me è la scelta più logica.” ed era vero, da un certo punto di vista.
Non per le sue competenze. Per quello avrebbe potuto sopperire in molti modi. Offrire il posto a Calien era però un ottimo modo per tenerla sott'occhio; come recitava un proverbio: bisogna tenersi gli amici vicino ed i nemici ancora più vicino.

“Sfortunatamente per voi, io sono un uomo molto emotivo ed irrazionale; pertanto mi vedo costretto a respingere la vostra candidatura ed a chiedervi cortesemente di lasciare il mio ufficio.” le parole di Sirius erano state dette con lo stesso distacco con cui era stato tenuta tutta la discussione; ad un osservatore esterno sarebbe risultato arduo stabilire chi dei due reprimeva meglio le emozioni.
“Capisco.” disse O'Nayel, spostando il peso da un piede all'altro “In tal caso mi scuso per averle fatto perdere tempo inutilmente.” si girò e si avviò verso la porta.
“Accetto con riserbo le vostre scuse, signorina O'Nayel.” disse Valantine, sempre stando seduto sulla scrivania.
Appena le porte si richiusero, il Vampiro pigiò un interruttore sull'interfono e chiamò la sezione sicurezza informatica; ora che la Cadetta gli aveva rivelato le sue attività nascoste, si sarebbe certamente aspettata un aumento della sicurezza; come avrebbe fatto chiunque fosse stato vittima di un furto d'identità.
In realtà, Sirius era un paranoico di suo e già sapeva che lei aveva falsificato la sua firma; era brava quasi quanto lo era lui a falsificare la sua. E se ricordava bene, aveva anche tentato di violare il suo sistema informatico e glie l'aveva lasciato fare. Le informazioni veramente sensibili erano ben conservate in una zona fuori dalla sua portata.
Comunque, doveva mantenere le apparenze per non insospettirla ulteriormente, dunque avrebbe dotato il suo ufficio di sistemi di rilevamento delle impronte digitali e software di autenticazione della firma elettronica certificata, più qualche altro ninnolo ultra tecnologico.
Probabilmente gli Anziani di cui era serva fedele l'avrebbero dotata di sistemi per il cracker avanzato, ma gli Inquisitori erano sempre tre passi avanti in ogni settore ed essendo un loro agente, o almeno così essi ancora credevano, Sirius avrebbe comunque avuto la certezza di poter condurre la partita.

Ciò che lo preoccupava davvero era capire perché Calien avesse agito in maniera tanto esplicita e provocatoria nei suoi confronti. Chiaramente aveva intuito qualcosa su di lui. Di certo non poteva sapere quale ruolo ricoprisse in segreto ed ancor meno avrebbe avuto modo di scoprire i suoi reali intenti.
Molto probabilmente il problema era sorto quando lei aveva cercato delle informazioni su di lui; avere un fascicolo colmo di omissis non era certo un modo per passare inosservato ad una piccola, sedicente Mata Hari. Il pensiero di avere un nuovo fastidio di cui occuparsi lo tormentò nel suo breve tragitto sino in Presidenza.
“L'Anziano Raistlin desidera vedermi.” disse ad una delle due guardie poste ai lati della porta.
“Ne siamo informati ma dovete prima indossare questo.” e gli mostrò il bracciale inibitore.
Ancor prima che se ne rendessero conto, Sirius aveva fatto scattare la lama celata nel suo avambraccio sinistro ed aveva colpito al ventre la guardia del copro che aveva d'innanzi; la seconda reagì estraendo la sua pistola ad impulsi ionici, dotazione standard per i corpi speciali, e glie la puntò contro.
Il tempo impiegato per estrarre l'arma fu però troppo e Sirius ebbe modo di bloccare il braccio della guardia, facendogli mancare il bersaglio. Facendo ricorso alla sua forza sovrumana, Valantine lo disarmò e gli puntò la canna in gola; incapace di reagire, la guardia del corpo non poté far altro che guardarlo negli occhi.
“Aspetta il mio segnale e poi apri la porta.” disse all'uomo ipnotizzato.
Ricorrendo agli Occhi del Predatore, Valantine poté notare attraverso la porta altre due guardie disporsi a protezione dell'Anziano; il colpo precedentemente sparato non era certo stato ignorato, per sua sfortuna.
Ad un cenno del Vampiro, la guardia ipnotizzata aprì la porta e subito il suo corpo fu crivellato di colpi. Sirius, che si era nascosto dietro l'angolo, approfittò della sua esca per uscire dal riparo e sparare un colpo in fronte a ciascuna delle due guardie.
Raistlin reagì scagliando una potente magia di fuoco ma il Cadetto si era già messo al riparo dall'altro lato della porta.

Sapendo che l'Anziano, per quanto fisicamente decrepito, era un osso duro, Sirius optò per una strategia differente. Tramutatosi in Nebbia Oscura, il Vampiro si precipitò nella stanza e travolse l'uomo, scaraventandolo contro la finestra retrostante; il colpo incrinò il vetro e stordì appena Raistlin, che subito tentò di rialzarsi da terra. Sirius, riacquistata forma umana, caricò il potere delle Folgori del Caos in una sfera d'energia che teneva fra le mani.
Quando il potere fu carico, lo sprigionò contro l'Anizano, il quale venne scaraventato oltre la finestra e poi giù verso il basso; quando il corpo dell'uomo toccò gli anelli aeroglottici del Garden, venne incenerito dalle radiazioni e sparì in un bagliore rossiccio, come un insetto folgorato; nel mentre, un ampio e soddisfatto sorriso si dipinse sul volto di Valantine, conscio di aver dato finalmente inizio alla sua vendetta.
“Cos'hai da sorridere?” chiese la guardia.
“Pensavo a quanto sarebbe bello poter realizzare i propri desideri.” rispose Sirius, osservando il bracciale che gli cingeva il polso sinistro.
Entrato nella stanza, vide le stesse due guardie che aveva già visto poco prima grazie agli Occhi del Predatore e, sulla sedia del Prside, vi era comodamente seduto Raistlin.
“Immagino siano superflue le presentazioni?” chiese Sirius, accomodandosi sulla sedia di fronte alla scrivania.
“Cadetto Valantine, matricola 1313.” disse una delle due guardie del copro a lato dell'uomo.
“Precisamente. Posso quindi sapere perché mi avete convocato?” nonostante fosse in grado di dissimulare ancora bene, il suo modo di porsi si era fatto molo più diretto del solito.
“Desideravo solo rivolgerti alcune domande.” disse l'uomo, con tono paterno e rassicurante “Ad esempio, gradirei sapere perché hai fatto di tutto per non farti imprimere il sigillo di protezione psichica? O perché la Seed Aura Lundor afferma che tu disponga di abilità psichiche di cui non c'è traccia nella tua scheda personale.” almeno era stato altrettanto diretto, pesò Sirius.
“La seconda domanda è una implicita risposta alla prima. Non ho voluto privarvi inutilmente di energie che potevano essere meglio spese in altro modo visto che io sono in grado di resistere alle intrusioni mentali; e per quanto riguarda la mancata documentazione, non posso rispondere per le negligenze dell'organico del Garden Supremo.” una risposta sensata e fin troppo prevedibile.

“Ho esaminato attentamente la tua scheda, Valantine. Nonostante tu sia in questo Garden da ormai molti mesi, non hai ancora ricevuto alcuna nota di demerito; un fatto raro ed encomiabile per un membro di questa struttura.” era questo che aveva attirato la curiosità di Calien, ora ne era convinto.
“Vi ringrazio, signore.” disse Sirius, con un lieve inchino del capo.
“Sembri incarnare il modello del Seed, stando ai documenti.” proseguì Raistlin
“Una scheda talmente perfetta e linda da sembrare falsa.” ed ecco che la sua copertura si era appena incrinata.
“Non so cosa dovrei rispondere” disse il Vampiro, con fare sorpreso e falsamente indignato “Ho solo fatto il mio dovere seguendo il regolamento. Se ciò è diventato un crimine, mi dichiaro colpevole; anche se, a mio avviso, avreste altri di cui dovervi occupare.” l'Anziano alzò un sopracciglio, con fare interrogativo.
Con sua somma soddisfazione, era riuscito ad inserirgli la pulce nell'orecchio ed a sviarlo dalla conversazione in atto.
“A cosa ti riferisci?” domandò, porgendosi in avanti.
Sirius fece per estrarre qualcosa dalla giacca ma si fermò quando vide le guardie allarmarsi.
“Siete fin troppo agitati, voi altri.” e con più cautela estrasse un registratore “Questa è la registrazione di una recente conversazione avuta con la signorina O'Nayel che credo la troverete molto interessante.” l'Anziano ascoltò la registrazione fino in fondo e sbiancò visibilmente.
Checché ne pensasse Calien, mettere in imbarazzo l'Ordine manifestando apertamente certi atteggiamenti e rivelando la propria posizione di privilegiata non era stata la migliore mossa; d'altro canto, Raistlin sapeva che solo un uomo con le spalle protette potava osare ricattare un Anziano e sperare di non subire conseguenze.
“Dalla vostra espressione deduco che abbiate compreso la delicata situazione in cui vi trovate.” e dicendo ciò, poggiò i gomiti sulla scrivania ed incrociò le mani davanti al volto; con quel gesto, mostrò a tutti di essersi tolto il bracciale “Scusate ma non sopporto avere le catene ai polsi. Se qui abbiamo concluso, io avrei diverse faccende di cui occuparmi.” chiudendo gli occhi ed annuendo lentamente, Raistlin lo congedò.
Anche se era certo che gli Inquisitori non avrebbero gradito che lui avesse fatto una mossa del genere, era altresì contento della sua vittoria; quella registrazione poteva servire a convincere coloro tra i suoi compagni che nutrivano dubbi sull'onestà dell'Ordine.
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Re: Garden

Messaggio da Balthier89 »

L'INIZIO DI UN'AVVENTURA

Alexandria..una città a di poco maestosa,dove è tutto perfetto.. come in una Fiaba!!Ma ultimamente non fù così.
Alice una ragazza proveniente dal Garden di Balamb è giunta fin qui per cercare il Garden di Rinoa...ma la situazione non è proprio come le era stata descritta.

Alice:(Ma che succede qui?...non è come mi era stata descritta!Proverò a chiedere informazioni sul Garden)

La ragazza cominciò a girovagare per i vari vicoli della città in cerca di informazioni.Trovò una gentile signora che vendeva dei fiori e si avvicinò

Alice:Mi scusi Signora...vorrei chiederla una cosa gentilmente! :-D
Signora:Dimmi pure cara!
Alice:Sto cercando il Garden di Rinoa sa dirmi se posso trovarlo qui in zona?
Signora:Dunque..è quella specie di cosa grossa che si sposta di continuo?che sembra una nave?
Alice:Si Esatto!! :asd:
Signora:No so dove sia di preciso ma non è molto lontana da qui...ma figliola cara dammi retta non andare lì dentro...non è una situazione molto favorevole adesso...rifugiati nelle nostre case
Alice:Ma che sta succedendo?..devo trovarlo a tutti i costi,ho chiesto il trasferimento dal mio Garden a quello!!è di vitale importanza trovarlo immediatamente!
Signora:In ogni caso fai attenzione...Buona Fortuna
Alice:Grazie a lei!!Buona giornata :-D

Alice si allontanò ed uscì dalla città nella speranza di trovare il Garden nei dintorni.

Alice:(Ma dove potrà mai essere?Quistis mi ha detto che lo avrei trovato nei pressi di Alexandria..ma del Garden nemmeno l'ombra..)

Ad un tratto in lontananza Alice riuscì a scorgere una struttura con un forma molto famigliare

Alice:SIIII!!!Eccolo..l'ho trovato finalmente :smt007 Ora non mi resta che raggiungerlo!!

E così Alice dopo una lunga corsa arrivò davanti al Garden di Rinoa ed Entrò....
Spoiler
Salve a tutti!!sono nuovo,qualcuno gentilmente potrebbe darmi una mano con qualche conoscenza e magari una panoramica del Garden!!!grazieeee :-D
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schwarzlight
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Re: Garden

Messaggio da schwarzlight »

Era una notte buia e tempestosa. All'improvviso esplose un Pip.
Più esattamente erano circa le otto di sera, il tempo era effettivamente fastidioso, e il "Pip" che echeggiò nei corridoi era stato creato dalla cristallina voce di Rina, che l'aveva intravisto nell'ascensore giusto quella frazione di secondo prima che le porte si chiudessero. Ad accoglierla alla fine della corsa c'era Alexandra, che aveva appena finito i suoi turni di guardia a entrambi i Commander. Perché sì, ogni tanto aveva anche delle ore libere. Circa.
- Nooooooo! E' tutto il pomeriggio che voglio parlargli e quando finalmente lo trovo...
- Sarà destino che tu non ci riesca. - rispose Alex, raccogliendo i capelli in una coda. Per poi fermarsi di fronte all'espressione sconcertata di Rina, che si era portata le mani al viso in una smorfia piuttosto comica oltre che sconvolta.
- Des... destino avverso? ...No! Non mi lascerò fermare da una cosa così insignificante! Sono una dea! Il destino mi fa un baffo! Niente mi potrà separare da Philips!
Era piuttosto divertente il modo in cui si infervorò per una semplice battuta, intavolando un vero e proprio discorso gesticolando ampiamente. A giudicare da come aveva reagito si sarebbe detto quasi che...
- ...Rina, per caso hai un debole per Pip?
Dire ch si pietrificò era un eufemismo. Per una frazione di secondo la ragazza parve essersi trasformata n una statua, tornando poi a comportarsi come se niente fosse. A parte lo sguardo che vagava iun tutte le direzioni tranne quella di Alex e qualche impappinamento nelle frasi successive.
- Ma csa dici, suvvia! Voglio dire... Philip è un ragazzo sicuramente gentile e amichevole, un superiore affidabile e coraggioso, un uomo affascinante che ogni ragazza vorrebbe al suo fianco, e... ehm.
Alex sollevò un sopracciglio ridacchiando eloquentemente, mentre Rina attorcigliava una ciocca di capelli fra le dita.
- Oh, e va bene! Ma non trovi pure tu che sia estremamente fascinoso? Oh! Non è che è già fidanzato? Però non l'ho mai visto in giro con una ragazza in particolare... e poi lo saprei di sicuro se lo fosse! Tu di sicuro mi aiuterai, vero?
Ora era il turno della Seed di cascare dalle nuvole.
- ...A fare cosa?
- Ovviamente avvicinarmi a Philips! Non puoi inserirmi nella sua scorta, ad esempio?
- Aah, mi dispiace, ma per far parte della scorta dovresti essere nella Sicurezza, e almomento l'unico posto libero è stato già occupato.
Era decisamente una buona idea non dirle chi fosse la persona in questione e che fosse stata assegnata proprio alla squadra di Pip.

- Cadetto Axel Drakoken, soo stato appena assegnato alla sezione Sicurezza.
- Piacere di conoscerti, sono Alexandra Schwarzlight, temporaneamente a capo della sicurezza del Garden. Benvenuto fra noi! Se non sbaglio sei stato assegnato già dall'Anziano Raistlin, giusto?
- Sissignora, mi è stato ordinato di scortare il Commander Phoenix.
Appena la porta dell'ufficio si aprì, Alex salutò il nuovo acquisto della squadra con un sorriso cordiale, e rientrò nella stanza. Non degnò di uno sguardo Sirius mentre usciva, un po' sovrappensiero e un po' per l'irritazione che aveva provato l'ultima volta che si erano parlati. Non gradiva intrusioni nei suoi affari privati.
Piuttosto si concentrò su Drizzt e il motivo per cui non aveva voluto nessun altro nella stanza durante il colloquio con il vampiro. Immaginava che potesse avere a che fare con la natura stessa di Sirius, di cui in teoria lei non doveva essere a conoscenza. Altrimenti non vedeva il motivo di tutto quel riserbo.
Da parte sua, Drizzt stava studiando la ragazza con più attenzione del solito. Non ci aveva mai dato troppo peso, ma in effetti anche lei era originaria di Corona, e quasi certamente pure a lei era stata quantomeno proposta un'alleanza da parte del tesoriere. Non poteva essere certo della risposta, ma era altamente probabile che fossero dalla stessa parte. Anche se cercare di leggere le intenzioni di Alex non era affatto cosa semplice.
Si ricordò però di una cosa che era venuto a sapere, e approfittò della situazione per rimanere solo con lei, visto che la scorta era già all'esterno della stanza.
- Alex, quale nostro segreto avresti rivelato a Rina?
Le ci volle poco per tornare al momento in cui Rina era piombata nell'ufficio di Pip un paio di giorni prima, ammiccando soddisfatta e aggiungendo che con lei il loro segreto era al sicuro. Il segreto del Garden e di Sirius. Il "segreto".
- Oh. Uhm. Diciamo che era convinta che Sirius fosse una sorta di presenza oscura e diabolica, e che per prevenire eventuali risse e/o disastri ho preferito inventare su due piedi una balla a caso spiegazione convincente che le impedisca di combinare altri guai nella struttura. Non vuoi sapere il resto, è inutile.
- Oh, no. - aggiunse il drow, sogghignando. - Io
voglio sapere.
E la storia venne ripetuta, tra il silenzioso ma palese divertimento del Commander e una Alex che tentava di non dare troppe informazioni su ciò che era veramente Sirius. Non poteva essere certa di cosa fosse effettivamente a conoscenza l'altro.
- Ma cosa ha spinto Rina a farsi quest'idea?
Lui lo sapeva perfettamente di fatto. Però doveva scoprire cosa ne sapeva Alex. E in parte anche Rina.
- Oh, non saprei. Ha parlato di un'ombra e cose varie... non aveva una certezza.
- Non è da te essere così poco specifica.
- Non è da me comprendere visioni sull'anima altrui. Diciamo che l'ha definita marcia e oscura, quella di una creatura...
- Demoniaca?
- Esatto.
- Un vampiro.
La ragazza lo osservò in silenzio qualche secondo, con un'espressione non troppo sorpresa.
- Hai rischiato.
- Lo so.
- E se non ne fossi stata al corrente?
- Non sarebbe cambiato nulla, come vice della sicurezza saresti comunque stata informata della presenza di una creatura pericolosa nel Garden. Ma Rina sa qualcosa?
- No, è solo un'impressione quella che ha avuto. Effettivamente non sa cosa sia Sirius, sa solo che non è un angioletto sceso dal cielo.
- Sarebbe stato inquietante comunque...
- Pff, già.
Il codec squillò, avvisandola della richiesta di partenza della navetta dell'Anziano Raistlin di ritorno al Garden Supremo.
- Così Raistlin se ne torna al Garden Supremo, uh. Mi domando cosa fosse venuto a fare qui fin dall'inizio. - disse più a se stessa che non a un vero interlocutore.
E poi il discorso cadde. Drizzt non aveva alcuna intenzione di indagare più a fondo su di lei, tanto più che presto avrebbe saputo direttamente da Sirius i partecipanti alla... rivolta? Tradimento? Come era definibile?
E il turno di Alex finì, era ora per lei diandare da Pip.


- Che poi non ho capito: ma tu e Raiden? Non potete lasciarvi! Se hai qualche problema basta che chiedi, sono pronta ad aiutarti con tutti i consigli di stile che vuoi!
La voce di Rina la riportò nella realtà, facendole quasi rovesciare il cappuccino che il topo le aveva appena porto.
- No, Rina, ehm, ti ringrazio, ma non è proprio il caso.
- Oh, non preoccuparti! Ci sarò se avrai bisogno! Ora ti lascio, devo ritirare la mia nuova divisa, quella di prima si è rovinata... ci vediamo~
Sparì nel giro di un battito di ciglia, lasciando il posto a un Recks piuttosto abbattuto. Non c'era pace in quella caffetteria.
- Uh, non sta mai ferma, eh? - disse il mago osservando la bionda mentre si allontanava correndo.
- Eh, è per quello che la trovo stancante. Ma non si può nemmeno essere sgarbati quand'è così amichevole.
- Sì, è proprio carina... voglio dire - si sedette sullo sgabello, chiedendo anche lui un caffé - Alex, tu per caso sai se la squadra per Madain Sari è già stata formata?
- Non ancora, perché? Vuoi proporti?
- In realtà sì... ad Alexandria non avrei potuto fare nulla (Alexandria è il DISAGIO) ma sono stato fermo troppo a lungo, e vorrei dare una mano pure io. Quindi voglio far parte della squadra.
Lei annuì, conoscendo le vicende familiari di Recks. Probabilmente era l'unica ad esserne al corrente, a pensarci bene.
- Vai da Drizzt allora, prima che qualcun'altro di freghi il posto. Ultimamente sono arrivati cadetti volenterosi a frotte.
- Sì, hai ragione... ci vediamo!
E pure Recks sparì oltre la porta del bar.
Alex si guardò attorno, non notando alcun viso famigliare e tendendo l'udito al silenzio che la circondava.
Il topo ricambiò il suo sguardo sollevato, felice pure lei della ritrovata tranquillità.
- *sigh* Finalmente.

E' stato lo stesso Recks a chiedermi di inserire la sua candidatura per la missione, non ho fatto nulla di testa mia =>
E benvenuto a Balthier89 0/
Mi spiace di non esser riuscita a inserirti nel post y_y (è un po' tardi poi, gasp!)
Ultima modifica di schwarzlight il 23 lug 2013, 20:53, modificato 1 volta in totale.
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Nataa
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Località: Garden.. finalmente XD!!
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Re: Garden

Messaggio da Nataa »

Chiusi la porta alle mie spalle e rivolsi un cupo sguardo a vantaggio delle telecamere di sicurezza dalle quali ero certa che Sirius mi stesse osservando.
L'esca era stata gettata, ora era necessario restare ad osservare i suoi effetti; un'azione così pericolosa era l'unica alternativa potessi avere, l'Amministratore era una personalità scaltra e attenta e non aveva lasciato indizi a cui aggrapparmi. In effetti non avrei avuto motivi per sospettarlo, se non fosse stato per la sua scheda personale, una serie infinita di omissis ma al contempo un curriculum d'eccellenza durante il suo soggiorno al Rinoa. Troppo.
La decisione di presentarmi davanti a lui per mostrargli i documenti falsi, redatti appositamente per l'occasione, era stata vagliata in ogni sua alternativa e le prime battute mi avevano portato a scoprire totalmente il fianco o non avrei ottenuto nulla, se le mie intuizioni si fossero rivelate esatte non avrei dovuto far altro che aspettare.

Codec:
E' arrivata la documentazione richiesta

Il messaggio mi distolse dalle riflessioni su Sirius. Invertii la direzione di marcia, rimandando il pranzo, e andai velocemente al mio computer. Digitai una serie di codici e dopo un breve ronzio da parte del ventilartore, sulla schermata comparve la foto di Cloud Strife; la sua cartella clinica sarebbe dovuta restare segreta ma visti gli ultimi risvolti era stato necessario smuovere le acque. Cancellai attentamente tutte le informazioni che non sarebbero dovute uscire dall'Ordine ma non prima di averle impresse nella mente, era sempre utile aver notizie esclusive, e stampai il fascicolo.

Trovai Aura nell'ambulatorio medico intenta a studiare una serie di fogli. Conoscendo la Commander, non mi sarei stupita se stesse studiando il caso di Ruben riprendendo vecchi documenti: in questo caso il mio "regalo" le avrebbe fatto piacere. Mi schiarii la gola e chiesi il permesso di entrare «Commander Lundor posso accomodarmi?»
La ragazza si voltò leggermente nella mia direzione e mi guardò con un'espressione che mi risultò indecifrabile, sorpresa, odio, tristezza, speranza? Era difficile comunicare con una persona tanto emotiva, non riuscivo a prevederne le reazioni, mi chiesi quindi se i documenti che avevo in mano le sarebbero stati di conforto, o l'avrebbero solo fatta dannare.
«Calien? Prego accomodati» mi osservò per un attimo «Hai bisogno di cure?»
«No, le mie funzioni vitali sono ottime e non ho bisogno di attenzioni mediche, ma la ringrazio»
«Sei migliorata -aggiunse una piccola pausa per lasciarmi il tempo di registrare quanto detto- un tempo avresti sciorinato anche tutti i tuoi parametri»
La osservai: criticava il mio modo di fare, o era davvero piacevolmente sorpresa? «Nel tempo passato assieme, Leon ha cercato di istruirmi su dei modi più colloquiali. Evidentemente non è stato un 'maledettissimo spreco di tempo, che potevo spendere per far di meglio', lo dovrò informare»
Aura si protese verso di me e portò il discorso sui binari giusti «Cosa volevi dirmi?»
«In realtà sono venuta ad affidarti questa documentazione. Ti avviso che alcune parti sono state omesse, l'Ordine non è disposto a mettere totalmente a nudo la vicenda» una verità per omettere un'altra verità, io sapevo perfettamente ogni riga «E' la cartella clinica di Strife e alcuni documenti sull'omonima sindrome»
Aura mi strappò i fogli di mano e lesse rapidamente le prime righe per controllare che avessi detto la verità
«Leggendo attentamente noterai che la sindrome che colpì Cloud fu estremamente più leggera di quanto non sia accaduto a Ruben, ma sopratutto potrai notare che ci sono tre condizioni essenziali perchè la sindrome attacchi»
«Leggerò tutta la documentazione con calma, ti dispiace anticiparmi qualcosa?»
«La prima condizione è che ci sia stata vicinanza tra i due soggetti, non si tratta solo di una vicinanza fisica ma di un vero e proprio rapporto di fiducia, o forse anche d'odio, ma su questo non ci sono indizi. La seconda è che sia intercorso un evento traumatico, come la morte di uno dei due, perchè nell'altro si sovrapponga la sua 'immagine'. La terza è una naturale vicinanza fisica nel momento dell'evento.»
Aura soppesò le mie parole e un velo di comprensione sembrò calarle sugli occhi. Quindi tra Ruben e Sagramor ci dev'essere stato un qualche tipo di rapporto talmente forte che un evento d'impatto li ha portati a sovrapporsi. «Qui leggo che Cloud rimase tanto shockato da sovrascrivere la propria presenza a quella di Zack nei ricordi che avevano in comune, ossia quelli della missione a Nibelheim. In pratica, Cloud crede di essere il First Class Soldier Cloud Strife (assumendo quindi il ruolo di Zack, ma mantenendo il proprio nome, i propri ricordi e la propria personalità) e amico di Sephiroth»
«Si è corretto. Per questo motivo credo che la sindrome che ha colpito Ruben sia stata ben più interessante»
«Interessante?» Aura alzò un sopracciglio
"Dal punto di vista scientifico è terribilmente interessante come caso di studio. La sindrome si è evoluta in modo inaspettato e altrettante incerte sono le conseguenze. Se riuscirete a catturarlo è indubbio che verrà approfondit...» mi fermai di colpo nel notare che il corpo della Commander era preso da un evidente tremore, analizzai la discussione fino ad allora e mi resi conto come ciò che poteva sembrare logico a me, non lo era affatto per una come Lundor «...ti chiedo scusa non era mia intenzione turbarti, ma credo che dovrai scendere a compromessi con questa storia. Se mai Ruben dovesse arrivare al tribunale militare vivo, cosa che dubito, non potrà che essere condannato. Come prove precedenti il caso possiedono solo quella cartella clinica, dove si dimostra che a parte quei ricordi specifici Cloud ha sempre agito in base alla sua personalità, ai suoi desideri. E fidati non saranno disposti a credere diversamente.»
«Mi stai dicendo che Ruben è spacciato?» lo disse sbattendo le mani contro la scrivania
«Si Commander Lundor» mi alzai e me ne andai, lasciandola da sola con i suoi fantasmi.

La sala mensa era gremita, ma a me interessava trovare una sola persona. Seguii Filippo nella sua traversata tra i tavoli e lo vidi dirigersi proprio da Cesarina, fortunatamente era arrivato in tempo al nostro appuntamento.
«Filippo mi porteresti un altro caffè macchiato?»
«Ma certo chiappette d'oro, vuoi anche il biscottino?» un occhiolino sottolineò il doppio senso
«Non credo sia saggio. Nei tuoi biscotti ci sono tante calorie che lo farebbero assomigliare ad un ippopotamo nel giro di pochi mesi. A proposito di ippopotami sapete che il loro latte contiene la più alta percentuale di muco?» mi girai a guardare Siegmeyer che poco distente stava ingurgitando un bicchiere di latte «Magari interessa a lui, almeno eviterebbe di prendere latticini di dubbia provenienza»
«Filippo, il caffè non macchiarlo»
Il cameriere si allontanò sogghignando
«Come previsto l'uccellino ha cantato»
Inclinai la testa di lato «Sarebbe più corretto dire cinguettato, il termine "cantare" è tendenzialmente un modo per assimilare al verso animale un aspetto umano. Ma ho complessivamente capito a cosa ti riferisci, grazie per l'informazione»
«Figurati. Con questo credo di aver concluso il mio compito, giusto?»
Annuii leggermente, ma non potei fare a meno di intravedere dell'incertezza nel suo volto «Ciglia aggrottate, occhi ombrosi, mani intrecciate. Ti preoccupa qualcosa?»
«Non capisco perchè tu abbia voluto agire in questo modo. Mi sembra una follia quanto la storia a Rabanastre un anno fa.»
«In quell'occasione è stato rischioso, ma ce la siamo cavata»
Il ragazzo puntò un dito contro la mia testa e ci picchiettò un paio di volte «Sicura che i tuoi 'circuiti' funzionino nella norma?»
«Ti senti così tanto minacciato da Sirius?» sapevo in che punti colpire
«No, ma eviterei ulteriori guai, ne abbiamo fin troppi!»
«Ti riferisci a Ruben? Dovrai ucciderlo, e questa volta non potrò salvarti da un fallimento» non distolsi lo sguardo dal suo, il fatto di doverlo uccidere nel caso di sconfitta era un 'non salvarlo'.
«A Ruben e all'Ordine che ci sta col fiato sul collo. Fortunatamente questa mattina Raistlin è andato via assieme le sue guardie personali. Che c'è? Dispiacere? Non dirmi che ti piace l'Anziano»
«E' indubbio che Raistlin sia stato un elemento prezioso per me, ma come sai non mi lega nessun sentimento a lui. Spero solo che Sirius gli abbia fatto ascoltare la registrazione, lui ne sarà dispiaciuto perchè sperava di sottrarmi dalle mani dell'Ordine, ma almeno se mai dovesse uscire ai piani alti avrebbero la certezza della mia lealtà»
«E non è così?»
«Meglio dimostrarla una volta in più, ricordatelo sempre.»
Filippo tornò con un caffè (non macchiato) e un succo di frutta "Questo te lo offro io ragazzina. Alla pesca giusto?" annuii e lo ringraziai per la premura
«Sai Aura si è complimentata con me per la capacità di colloquiare» iniziai un discorso nuovo, per evitare che il cameriere intendesse qualcosa. Parlare a mensa nei momenti di punta era uno dei posti più sicuri, tra il vociare delle persone era difficile distinguere un discorso e ancora più difficile registrarlo in qualche modo.
«Oh non riesco a crederlo. Tu che parli amabilmente con qualcuno» il sorriso sardonico che gli si stampò in faccia avrebbe dovuto offendermi, ma Filippo si era allontanato e Leon riprese immediatamente il tono serio «Il problema vero è se la registrazione finisse in altre mani»
«In quel caso sarà fatica risparmiata e meno lavoro per tutti»
Cesarina sbuffò «Meno lavoro per me vorrai dire»
«Hai scelto tu questo ruolo, quindi non lamentarti»

La conversazione prese pieghe più leggere, tanto che Leon pensò bene di invitare al tavolo Siegmeyer e il suo latte, Egil che passava di lì per caso e una sconfortata e desiderosa di riposo Alexandra, infine una nuova ragazza, Alice.

«Recks ha deciso di prenotarsi per scendere a Madain Sari? Interessante. Vorrei andare anche io in missione»
«Beh Cesarina contatta chi di dovere»
«Manderò un messaggio a Pip e prenoterò entrambi» lo dissi prima di addentrarci su una interessantissima conversazione riguardo la mungitura del latte.
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Recks
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Re: Garden

Messaggio da Recks »

Flashback

Toccata e fuga. Un attacco: un mandritto o un mezzano. Poi la fuga. Di nuovo un altro attacco. Sapevo che contro Matt avrei potuto permettermi solo attacchi brevi. D'altronde, sapeva difendersi benissimo dai miei attacchi con la lama che mi aveva donato e ancor di più sapeva come controbattere ai miei attacchi. Ogni combattimento al centro addestramenti diventava per me un'opportunità per migliorare con la spada. Qualche passo in avanti c'era stato, anche se il mio modo da combattere da mago mi portava spesso ad indietreggiare, eseguendo attacchi a distanza con la magia. Solo nell'ultima settimana ero riuscito a eseguire una serie di colpi in successione, senza però riuscire a scalfire la difesa del mio avversario: i miei colpi erano ancora eseguiti con troppa lentezza. Tentai quella volta di utilizzare l'incantesimo Haste, incrementando sensibilmente la velocità dei miei movimenti. Matt se ne accorse e rimase di più sul chi vive.

Recks: avevi detto che qualsiasi cosa era concessa, giusto?
Matt: giusto. Aspettati però una risposta da parte mia.
Recks: non mi preoccupo. Piuttosto, cosa ne pensi degli ultimi sviluppi al Garden?

Quegli incontri di addestramento erano diventati per Matt ed io un modo per confrontarsi non solo con la spada ma anche con le idee. Ultimamente non riuscivamo mai ad incrociarci per i corridoi del Garden, specialmente da quando quello strano intruso si era intrufolato nell'infermeria, vicino al lettino in cui si trovava Aura. Da quanto si verificò l'intrusione, Matt cambiò radicalmente e la possibilità di parlare con lui calarono drasticamente. Dopo l'accaduto, il SeeD Winchester aveva speso molte ore nei primi giorni ad osservare quanto ripreso dalle telecamere di sorveglianza dell'infermeria, per poi rimanere perlopiù a sorvegliare Aura. Solo dopo che diversi giorni trascorsero dalla ripresa di Aura sembrava essersi ripresa, il SeeD andò in missione ad Alexandria. Quella era l'unica volta in cui i due potevano parlare. E combattere.

Matt: non possiamo scegliere il nostro nemico. Se per colpa sua siamo stati catapultati su Reimsé Nor, se per colpa sua molti dei nostri amici sono morti, se per colpa sua tutti i Garden e i distaccamenti sono stati messi fuori gioco...avrà ciò che merita.
Recks: ma era davvero lui?
Matt: Recks. Drizzt lo ha visto.

Un ridoppio roverso. Matt contrastò l'offensiva portando davanti a sé Dragon Soul. Cercai di esercitare pressione sulla sua lama. Di certo non per sperare che lui si piegasse alla mia forza: sapevo sicuramente che lui avrebbe reso il mio tentativo del tutto vano. Al contrario, cercai di distrarlo il più possibile, per poi non rilasciare più alcuna pressione sulla lama, spostarmi lateralmente, facendo così in modo che lui, per la mossa inaspettata, perdesse l'equilibrio. Per mia fortuna il piano funzionò. Lanciai una palla di fuoco nella sua direzione ma lui fu abbastanza accorto per schivarla.

Recks: e Aura? Come l'ha presa? Sapevo che lei e Ruben si conoscevano da tempo.
Matt:...
Recks: quello che sta passando ultimamente non è il suo periodo migliore, a quanto pare.
Matt: ha detto che Ruben soffriva di qualche malattia. Lei si sente in colpa perchè a quanto pare non è riuscita a trovare nessuna cura. Dice che non è più lui per via di questa malattia.
Recks: mi dispiace davvero per Aura. Spero davvero che ritrovi la serenità. Si preoccupa sempre di tutti, forse troppo.
Matt: togli pure il forse. E si preoccupa anche fin troppo per Ruben. Malattia o non malattia per causa sua sono morte troppe persone.
Recks: e se, come dice Aura, fosse stata la malattia a cambiarlo?
Matt: il nostro compito, lo ha detto Pip, è cercare Ruben. Poi al resto ci penseremo. Comunque sia, quale malattia potrebbe mai trasformare un sostenitore del Garden in un suo acerrimo nemico? Sono scettico.
Recks: Non lo so. Non sono un vero e proprio esperto in materia. Comunque sia... come possiamo trovare Ruben?
Matt: non ne ho idea. Sappiamo solo una cosa: tra poco partiremo per Madain Sari. Il perchè non si sa ancora: probabilmente saranno Pip o Drizzt ad informarci.

Stavolta fu Matt a partire all'attacco. Avanzò rapidamente verso di me. Prima che potesse eseguire un affondo, uno scudo protect si frappose tra me e lui. Al contatto con la lama, lo scudo si ruppe in tanti piccoli pezzi di un verde chiaro, quasi trasparente.

Recks: se lì facessimo una missione, spero di arrivare in tempo in presidenza per candidarmi. Mi manca decisamente l'azione.
Matt: cerchi di compensare la mancanza di azione... con Rina? :asd:
Recks: ma come... tu sai? :smt095
Matt: ti avevo visto quando le hai offerto qualcosa al bar. La conversazione però non è durata molto.
Recks: sì... ha visto Pip incamminarsi verso l'ascensore e praticamente ha corso verso di lui come un avvoltoio.
Matt: dovresti saperti vendere meglio, Recks.
Recks: e come, scusa? Dovresti travestirmi da Pip e sperare che Rina cada tra le mie braccia?
Matt: potrebbe essere un inizio, non trovi :asd:
Recks: maledetto! :smt091

Il combattimento riprese. Quella che seguì fu un'altra ora di addestramento. Sperai con tutto il cuore che in quell'ora non pensassi alle brutte vicende in cui era rimasto coinvolto il Garden. O a Rina.
* * *
Lo sguardo di Drizzt era preoccupato. Da quello che riusciva a vedere dal Garden, tramite i sistemi di osservazione di cui disponeva la sala comandi, diverse creature, simili a quelle che aveva visto vicino all'altare nei sotterranei del Castello di Alexandria, stavano aggirandosi pericolosamente per le vie ormai desolate di Madain Sari. I Moguri rimasti si stavano raggruppando rapidamente nella loro piccola abituazione, la stessa in cui aveva vissuto per diverso tempo la Principessa Eiko prima di partire con la Regina Garnet. Si rinchiusero rapidamente in casa e cercarono di ammucchiare il possibile davanti alla porta, in maniera tale da ritardare il più possibile l'ingresso di quelle strane e inquietanti creature. Tattoo allora si trovava sicuramente nelle vicinanze. In quanto a Ruben... nessuna traccia. Forse si sbagliava. D'altornde, nascondersi in mezzo a quelle rovine era un gioco da ragazzi.

Tra pochi minuti il Garden sarebbe atterrato nelle vicinanze. Premendo un pulsante, Drizzt diede inizio alle comunicazioni. Le orecchie di tutti i Seed e cadetti rizzarono al sentire il suo avviso tramite gli altoparlanti disseminati per la struttura.
Balthier89
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Re: Garden

Messaggio da Balthier89 »

Prima del post di Recks

La Mensa era gremita di gente..chi mangiava,chi beveva caffè,chi conversava..c'era di tutto un pò.
Alice come prima tappa decise di entrare in mensa aveva una fame tremenda e sicuramente era meglio fare una presentazione in presidenza senza brontolii di stomaco,quando ad un tratto fù invitata a sedersi al tavolo

Leon:Ciao nuova vero?vieni siediti con noi
Alice:Grazie!molto volentieri :-D

Alice si diresse verso il tavolo e si presentò

Alice:Salve a tutti!Alice Trepe :byebye:
Alexandra:Benvenuta Alice!!Alexandra :-D dunque..dunque hai detto Trepe vero?ma x caso sei parente alla Prof.ssa di Balamb?
Alice:Esatto!!sono sua sorella
Alexandra:Wow!!la mitica Quistis Trepe,non sapevo avesse una sorella!!
Calien:Lo sapevo che eri sua parente...la mia memoria fotografica non mi inganna mai..sei identica..appena hai detto il tuo cognome poi..vabbè tanto qui dentro non è rilevante con chi sei imparentato..
Alexandra:Su Calien!!non fare così!!non dobbiamo spaventarla :P
Alice:No no tranquilla!!ha ragione conta come sei tu e non di chi sei la cugina..o sorella :smile:
Alexandra:Dunque torniamo a noi...ti sei già presentata in Presidenza?
Alice:Non ancora...volevo mangiare qualcosa prima..x poi andare di corsa...Mah..vedo molto trambusto,una signora ad Alexandria mi ha pure detto che era meglio se non mettevo piede qui nel Garden..ma che succede?
Alexandra:Uhh..non sei arrivata in un momento idilliaco...siamo in missione!!

Alice ormai era certa che la situazione non era tranquilla per niente..ora l'unica cosa importante da fare era annunciarsi al Preside.
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Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

Calien prese il codec e digitò velocemente una sequenza di tasti.

"Ecco fatto ora siamo prenotati per la missione
"Adesso ci possiamo prenotare anche per via digitale? Niente più resse davanti all'ufficio del preside griadando e urlando a squarciagola "scegli me scegli me"??? Ma in che mondo viviamo..." Fece Leon tra il divertito e lo sconcertato.
"Da quando hanno lanciato una nuova applicazione per gli iSeed, si chiama iPrenot. Ti permette di saltare la fila per andare in missione."
"E se volessi andare in bagno e ci fosse coda?"
"Potresti saltarla se ha scaricato l'App iCag 2.0, costa solo 150 guil a settimana"
"Calien ma dove le trovi tutte queste informazioni?"
"Leon secondo te i soldi che non vengono dall'ordine come me li procuro? Quanto deve essere bello avere un cervello mediocre come il tuo, eviterei di pensare a tante cose..." Calien si girò "Bazinga"

Il bar si stava lentamente svuotando: la nuova arrivata come era comparsa se ne era andata all'improvviso, Calien aveva del lavoro da svolgere (probabilmente creare una applicazione che permetta di vivere virtualmente la vita di un Seed Commande), Siegmeyer si era trasformato nella soul of Night ed era andato a dar dare bere al frutteto che aveva creato in camera, Alexandra era andata a fare un giro di perlustrazione, detto anche andare a fare due passi per digerire tutto quanto si è mangiato.
Rimaneva Leon.
Si alzarsi non aveva voglia, troppi pensieri, troppi problemi.
Era meglio rimanere seduti li ad ubriacarsi.

"Toh Cesarina"
"Toh un Leon-guercio"
"Ormai sono Leon-primo e unico"
"...Dato che sei il primo, si il primo anche a pagare da bere va" Leon-con due occhi- gli indicò di prendere un paio di bottiglie di tequila"

Due ora e mezza dopo, tre bottiglie , tre etti di sale e 18 limoni dopo....

"...caro il mio leonfake, lo sai che sei uno str***o ma ti ammiro per il nome?? mi ricorda quello di una persona fantastica"
"-.. Caro il mio cesarina, ex Leon, ti stimo perchè non ti vergogni ad ammettere che sei una sporca prostituta"
"...poco Matt, è vuota! un'altra bottiglia!"

Girava. La testa girava. un susseguirsi di immagini senza senso, indistinte, variopinte.
Un attimo erano fuori dall'ufficio di Pip a cantare l'Anal Pip, utilizzando la porta come un tamburo.
L'attimo dopo si ritrovavano a sostituire la carta igienica di Zhang con della carta stagnola, sarebbe stato divertente quando se ne fosse accorto.
L'attimo dopo erano di nuovo sui tavoli del bar, in stato quasi comatoso...

Quando entrò lei.
Si avvicino a loro, chiedendosi se avessero o meno smesso di respirare.

Leon, pilota del garden, decise che era arrivata l'ora di compiere una difficile missione.
Allungo la mano.
Centro perfetto sulla tetta destra di Rina. Le dita si mossero laboriosamente per registrare più informazioni possibili.
Rina era scioccata.
"Uhm... Leon fake avevi ragione tu. Non sono finte"
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Pip :>
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Re: Garden

Messaggio da Pip :> »

Recks.
Leon.
Calien.
Pip.
Eventualmente, un'ultima persona.

Pip: Ho deciso di andare a salvare la mia città natale, capito!? Non potete impedirmelo!
SeeD: Ma Pip, in quanto membri della tua scorta aabbiamo il dovere di tenerti d'occhio. Dovremo venire anche noi.
Pip: Non se ne parla. Siamo già in un numero più che sufficiente per combattere Tatoo.
Axel: Ma rimane il fatto che dobbiamo farti da scorta!

Pip guardò il cadetto, doveva essere uno nuovo. Ci pensò su un po', poi sghignazzò per qualche attimo.

Pip: Siete sollevati dall'incarico.
Axel: Cosa!? Ma non..!
Pip: Non posso? Certo che posso!! Ahahahah!!

Era ora di finirla con quella stupida misura di sicurezza. L'Anziano Raistlin se n'era andato dal Garden e, in ogni caso, le determinazioni inerenti alla scorta di Pip e Drizzt spettavano appunto a loro due.

Axel: E quindi?? Cosa facciamo?
Pip: Beh, potete andare ad infoltire la scorta di Drizzt. :-D
Axel: Sicuro che serva??
Pip: No! Ma potete chiedere. Altrimenti, ci sono tante ronde da fare, mi aspetto che diate una mano alla SeeD Alexandra Schwarzlight. Si sta occupando di tante cose e potrebbe aver bisogno di supporto.

Il Commander lasciò sul posto la sua scorta, un po' interdetta dall'improvvisa fine del mandato ma con nuovi ordini, per dirigersi nella sua camera. La scorta di Drizzt era fuori dalla porta, segno che il Drow era all'interno. Entrò senza bussare, la stanza era buia. La sera era scesa sul Garden ed Preside non aveva acceso la luce, forse deliziato dal buio che lo circondava

Pip: Compare, strano non trovarti in Presidenza.
Drizzt: Qualche volta mi prendo anche io un attimo di pausa.
Pip: Tutto bene?
Drizzt: Certo.

Silenzio.

Pip: Cos'hai, Compare?
Drizzt: Nulla, te lo assicuro.
Pip: Non prendermi in giro! Come se non ti conoscessi..
Drizzt: Non insistere Pip. Ti ho detto che va tutto bene, fidati di me. Piuttosto.. Leon?

La luce si accese e gli occhi ci misero qualche attimo ad abituarsi.

Pip: Te ne ho già parlato. La situazione non mi piace. Anche se non ha eseguito l'ordine.
Drizzt: Ha in effetti desistito. Ma possiamo essere sicuri che ci si possa fidare di lui?
Pip: No. So che mi considera un amico. Io anche. Ma non sono sicuro che se si ripresentasse l'occasione.. Non premerebbe il grilletto. Non ne sono per niente sicuro.
Drizzt: Andrai a Madain Sari?
Pip: Sì.
Drizzt: Non pensi sia troppo pericoloso ributtarti subito nella mischia?
Pip: E' la mia città.
Drizzt: Ma hai delle responsabilità verso il Garden.
Pip: Qualcuno penserà che questo sia un comportamento avventato. Pazienza. DEVO andare. Probabilmente, se qualcuno avrà qualcosa da ridire, la avrà per ogni tipo di missione. Non voglio mica rimanere ingessato tutta la vita. E neanche tu penso.
Drizzt: Beh, tieni d'occhio Leon. Se Ruben si fa vedere, chissà cosa potrebbe succedere.

Pip si sedette sul letto, sconsolato.

Pip: Il mio orecchio, da quando siamo tornati al Garden, è stato sempre teso. Ho sentito dei bisbigli, Compare. Odio, incredulità e rabbia verso Ruben. Tutti lo incolpano e sembra tutti ce l'abbiano con lui. Perché?
Drizzt: La tua è una domanda retorica.
Pip: Per me e per te il Codice dei Garden non è vincolante, Compare. Ma io ci credo. Credo nei suoi principi. Credo in quello che l'Ordine vuole essere, anche se forse adesso non è. Questi Cadetti, questi SeeD.. Non pensano in grande. Pensano ai loro interessi o, alla meglio, a salvare i loro amici, agendo d'impulso e, in definitiva, per un proprio tornaconto.
Drizzt: So che il diritto penale di ogni stato liberale ed i regolamenti di ogni organizzazione che si ispiri a principi umanitari non dovrebbe contemplare la punibilità, ma nemmeno la colpevolezza di chi agisce privo della capacità di intendere e di volere. Ma questa è una scelta dell'Uomo. L'Uomo può anche decidere di punirlo. L'Uomo può decidere che l'unico diritto esistente sia quello che prevede una pena per chi commette un reato. E sarebbe un diritto altrettanto valido.
Pip: Sarebbe una scelta giusta, secondo te?
Drizzt: Non farmi dire cosa è giusto o cosa è sbagliato, Compare. Ti risponderei che cos'è giusto o sbagliato per me.
Pip: Capisco.

Pip si alzò, mentre il Drow controllava il suo equipaggiamento.

Pip: In ogni caso, tant'è. Questo è il diritto. Questo è il diritto dell'Ordine, fino a prova contraria un'organizzazione militare con fini.. Umanitari. Qualcuno però sarebbe pronto a mettere Ruben alla gogna, forse accecato dalla vendetta per quello che è successo su Rèimse Mòr. Dovremmo intervenire.
Drizzt: Ti riferisci forse ad una settimana di lettura ripetuta del Codice dei Garden?

Drizzt rise leggermente.

Pip: Forse. Un giorno sarò Preside, Compare. Lo sai. Potrei imporlo.

Fu la volta di Pip di ridere.

Drizzt: Lo so. C'è un patto vincolante fra Ruben e l'Ordine, me ne hai parlato.
Pip: Chissà se è ancora vincolante. Sembra che l'Ordine si stia ingerendo di continuo nelle nostre vicende. L'ha sempre fatto, ma la situazione sta diventando intollerabile. Quello che è successo con Leon è.. Tradimento. Ci rende più deboli, come singoli e come Garden. Non oso immaginare a cosa potrebbero arrivare. Dobbiamo difendere la nostra autonomia, compare.
Drizzt: E vederci più chiaro in questa storia. Tu in missione stai attento.
Pip: Non potermi fidare dei SeeD che porto in missione è.. Il colmo!!!

Il Drow finì le sue faccende e si diresse verso la porta, annuendo in modo greve.

Drizzt: Io torno in Presidenza. Vieni?
Pip: Ancora non mi hai detto cosa c'è che non va.

Il Drow lo guardò intensamente, sfoggiando una perfetta faccia convincente.

Drizzt: N-I-E-N-T-E.
Pip: Ok.. :smt009

Finalmente uscirono, in tempo per vedere la scorta di Drizzt.. Raddoppiata.

Drizzt: Maccheccazz..
Pip: Pensavo avessi bisogno di qualche occhio in più. :-D

***********

Partenza.

Pip: Leon, vieni un attimo.

Il cadetto si avvicinò a Pip, mentre la squadra ultimava gli ultimi controlli prima di scendere a Madain Sari alla ricerca di Tatoo. Nei suoi occhi c'era già la consapevolezza di quello che Pip gli avrebbe detto.

Pip: Volevo ringraziarti per non avermi ucciso.

Diretto. Sferzante.

Leon: Di niente.

Anche lui diretto. Impassibile.

Pip: Dovrai scegliere, Leon. Prima o poi dovrai scegliere. O te ne vai da questo Garden e fai il mercenario per l'Ordine, o resti un membro fedele del Rinoa's. Qui gli unici ordini che per te devono essere vincolanti sono quelli miei o di Drizzt. A tutto il resto, devi essere sordo se vuoi rimanere qui. Altrimenti.. Se non vorrete andarvene da soli, farò di tutto per allontanare te e Calien -sì, anche Calien- dal Garden. O, se l'Ordine ci imporrà di tenere SeeD indesiderati nella nostra struttura, per rendervi inutilizzabili, ad esempio proibendovi ogni tipo di missione. Mi dispiace.
Leon: Non ho ricevuto nessun altro tipo di ordine.
Pip: Anche se neghi non importa. Questa è la situazione.

Pip si voltò.

Pip: Non so neanche perché ti sto portando di nuovo con me in missione, diamine.
Leon: Perché sono bello e forte?

Il Commander cercò di trattenersi, ma alla fine rise.

Pip: Ero sincero quando ti ho ringraziato prima. Sei un amico, ma scegli da che parte stare.
Leon: Lo rifarei.
Pip: Grazie.
xthegame89x
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Re: Garden

Messaggio da xthegame89x »

In quei giorni si era ritrovato a passeggiare lungo i corridoi del Garden, mentre la sua mente vagava libera nei soli pensieri che aveva formulato in quei giorni. Spesso si era fermato davanti agli alberi del giardino, meta preferita da lui in quei giorni, a pensare cosa avrebbe fatto il Garden adesso che si conosceva l'artefice di quel disastro: forse sarebbe stato meglio chiamarla tragedia. Mentre ripensava alle vittime della guerra a Reimse Mor, come faceva spesso in quei giorni, un pensiero andò anche a Zack, trasformatosi in roveto di ghiaccio per eliminare un Cerbero. Quelle creature a tre teste avevano mietuto più vittime da sole che la guerra stessa. Aura stessa aveva rischiato con gli abitanti dello stesso paese che avevano difeso, sputando sangue e combattendo nella polvere, esseri ingrati che volevano allontanarli. E così era successo. Il Garden aveva finalmente lasciato Reimse Mor al suo destino, dopo una votazione che chiedeva ai Seed se rimanere o andarsene. In quel pianeta aveva scoperto la verità su suo fratello. Strinse il pugno e sferrò un cazzotto ad un albero, facendo librare in volo alcuni uccelli su di esso.

- Ancora nervoso? - disse una voce alle sue spalle

Pip avanzava tranquillamente verso di lui, con le mani in tasca.

- Direi... - disse Matt ritraendo il pugno dall'albero, notando che si era fatto qualche graffio sulle nocche
- Beh... non ne hai il motivo. Adesso siamo qui, l'organizzazione è quasi del tutto caduta e adesso non corriamo alcun pericolo.

Siamo qui... non corriamo alcun pericolo... Quella frase entrò dentro la testa di Matt come una martellata, lasciandogli urlare tutto quello che pensava in quel momento.

- E tu allora pensi che non dovremo pensarci più? Che dovremo fare le cose che abbiamo sempre fatto, come andare a lezione, mangiare qualcosa in mensa, bere birra e festeggiare, solo perché l'organizzazione è quasi caduta?

Pip sorrise leggermente.

- Vieni... parliamone con calma. - disse Pip indicando una panchina non molto lontana da lì

Matt lo guardò furente per un attimo e lo seguì nella panchina, sedendosi e mettendosi a braccia conserte, osservando un cespuglio con sguardo accigliato.

- Capisco quello che provi.. lo capisco perfettamente, è ciò che provo io. Con tutti i compagni persi in battaglia, i rischi percorsi e uno dei membri più pericolosi ancora in circolazione di voglia di festeggiare ne ho ben poca... - Pip portò gli occhi al cielo, osservando uno stormo di uccelli volare alto tra le nuvole
- Pip... stiamo parlando di ciò che ha fatto Ruben! Uno di noi! Uno del Garden! Uno che fino a poco tempo fa, ci proteggeva sempre che teneva a noi forse più di quanto teneva alla sua vita! Le sue azioni ci hanno portato a Reimse Mor! Te ne rendi conto, o no? - disse Matt furente
- Matt... sai che lo stai dicendo ad uno dei suoi migliori amici? Come pensi che ci sentiamo io, Drizzt e Aura? Aura, Matt! Aura come pensi che si senta? Lei ha già sofferto tanto e pensare che Ruben, che considera come un padre, sia l'artefice di tutto questo... cosa credi che le passa in questo momento per la testa? Anche se io e Drizzt sembriamo tranquilli e sorridenti, non vuol dire che siamo così anche dentro.

Aura. In questo momento, stava facendo delle sedute dallo psicologo, sedute che anche lui le aveva consigliato di continuare. Lei stava soffrendo. Drizzt e Pip stavano soffrendo, anche se riuscivano a celarlo dietro ad una maschera per poter combattere il proprio nemico senza indugi. E lui? Lui era speciale? Lui poteva permettersi di urlare, soffrire e comportarsi in quel modo? Non c'erano forse altre persone che soffrivano come lui per le azioni del loro vecchio preside?

- Hai ragione.. forse ho esagerato.. ciò non toglie che quello che penso rimane lo stesso. A prescindere dalle motivazioni, Ruben ha agito contro il Garden, facendoci combattere una guerra non nostra e facendo morire molti dei nostri compagni.
- Adesso ti spiego una cosa, Matt. A quanto pare Ruben, per spiegartelo in fretta ed in parole povere, ha assunto, o presumiamo abbia assunto, la personalità di un'altra persona che voleva tutto questo. Noi pensiamo che sia Sagramor stesso e che, quest'ultimo, sia già morto per mano di Ruben stesso. Non sappiamo come sia successo ma, se conosci la storia di Cloud Strife e Zack Fair, è successa una cosa simile - disse Pip annuendo e portandosi le mani dietro la nuca

Matt prese mentalmente nota di ciò che gli disse Pip, sperando che questo possa spiegare le azioni di Ruben.

- Tra poco dovremo partire per Madain Sari, pare che Tatoo si stia dirigendo là. Ci sarà una missione per stanarlo, tu vuoi farne parte? - disse Pip sorridendo
- Stavolta no. Voglio stare vicino ad Aura, ne ha bisogno e sento che sono uno dei pochi che potrebbe farlo.
- Hai ragione... - Pip gli diede una pacca nella spalla e si alzò - Ma non farla soffrire. Se lo fai, ti taglio le gambe.
**********
Bussai tre volte alla camera di Aura. Ora che ci pensavo, non c'ero mai stato a parte quando aveva quasi cercato di... Menomale che era andato tutto bene. Sentii dei movimenti dietro la porta e poco dopo si aprì. Sorrisi, portando davanti a me un mazzo di rose rosse e un pacco di cioccolatini a forma di cuore. La ragazza sorrise leggermente, anche se sembrava uno sforzo enorme. Sapevo che non potevo chiedere di più, per quello che stava passando.

- Ciao Auretta. Sono venuto a portarti un po' di gioia e felicità. - dissi con un ampio sorriso

Lei prese le rose, le odorò un po' chiudendo gli occhi e andò subito a metterle in un vaso con dell'acqua, dopodiché si sedette nel letto con lo sguardo fisso nelle sue ginocchia. Presi una sedia, sedendomi di fronte a lei e alzandole il viso con la mano, delicatamente.

- Vuoi parlare un po'? - dissi sorridendo
- No... non mi va tanto... mi dispiace... - disse Aura stringendo le mani nella maglietta
- Posso?

Mi alzai dalla sedia per sedermi a fianco a lei, accarezzandole leggermente le spalle. Aura si strinse leggermente, mentre continuavo ad accarezzare le sue spalle.

- Senti... quando hai bisogno di parlare io sono qua... se non vuoi parlare non fa niente, io ti starò a fianco... - dissi abbracciandola leggermente
- Grazie... - disse a bassa voce la ragazza
- Però non puoi fare così... mi fai troppo tenerezza e rischi di farmi diventare troppo dolce. - dissi sorridendo e scompigliandole i capelli

Lei alzò le spalle tristemente.

- Aura... so che ti dai le colpe di quanto sta passando Ruben e di quello che è successo... o anche del fatto della cura, ma non puoi colpevolizzarti in questo modo... hai fatto del tuo meglio per tutti quanti. Non devi continuare a stare male così...

La ragazza non rispose, si limitò ad alzare le spalle nuovamente, mentre alcune lacrime presero a scendere silenziose dagli occhi.

- Ehi... non fare così, Aura. - dissi stringendola forte

Decisi di non dirle più niente, standole a fianco, abbracciandola e cercando di farla calmare con i gesti, mentre ogni tanto singhiozzava. Tutta quella situazione mi faceva star male. Vederla soffrire in quel modo, non poter far niente per lei, mi faceva star male. Cosa potevo fare? Cosa dovevo fare?

Aura, ti prego... non stare così male... non posso vederti soffrire così...

Sono tornato ragazzi, con un nuovo canale e con nuove serie. Restate tunizzati per scoprirne di belle! Buona visione! :P
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PROGRAMMAZIONE
LUNEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
MARTEDI
- Let's Technic, Minecraft Monster Pack 1.6.4 -
MERCOLEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
GIOVEDI
- Desertcraft, Minecraft Regrowth Pack 1.7.10 -
VENERDI
- Il ruggito del T-Rex, Dino Crisis -
SABATO
- Video Random -
Se dovete utilizzare il mio pg nel Garden, controllatevi la scheda prima, barboni! xD
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LE PERLE DI SAGGEZZA DEL GRUPPO DEL GC SU FB
Egil ha scritto: Non possiamo fare un referendum per dichiarare Matt Winchester illegale e immorale?

Leon ha scritto: Matt Winchester ogni volta che fai un commento inutile, un gattino nel mondo muore
Paine ha scritto: o.ò sisi confermo la mia teoria... Matt è posseduto dal demonio.
Leon ha scritto: E' più probabile che sia il demonio a essere posseduto da Matt Winchester.

Leon ha scritto: Non è la situazione ad essere disperata, è Matt che si è messo in testa di far crashare i server di Facebook.

Leon ha scritto: Matt Winchester la tua firma occupa una schermata intera e ho un fo***to monitor 1920*1080.
Matt Winchester ha scritto: Quindi anche Ruben è a Reloras??? Posso usare il suo pg????
Vero posso posso posso???
Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Drittz Do Urden ha scritto: No.
Matt Winchester ha scritto: Sob sigh... (A Drizzt Do Urden piace quest'elemento)
Paine ha scritto: Penso che comunque debba smettere di mortificare il povero matt.... è un cazzone, lo sappiamo tutti e mo lo sai anche tu, non ci fosse lui qua staremmo tutti a grattarci le palle, quindi passa un commento anche fosse acido. Paine docet
Leon ha scritto: Matt Winchester minaccia pure i cani randagi che incrocia per strada ormai (ovviamente trasformandosi in bahamut)
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