Garden 1

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

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*Paine*
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Messaggio da *Paine* »

La donna dai capelli argentei controllò per l'ennesima volta l'orologio impaziente....
Quanto ancora volevano farla aspettare per poter parlare cinque dannatissimi minuti con suo marito?
Sbuffò.
Dopo due interminabili ore, la riunione degli anziani si sciolse.
Portò la mano alla fronte in saluto militare e dopo una lentissima sfilata di gente più o meno a lei nota, Andrew Byrne uscì accompagnato dall'anziano Raistlin.
Sorrise gentilmente al secondo, un po' meno al primo.

Paine: Anziano Raistlin son lieta di rivederla di nuovo qua al Garden Supremo, ci mancava la sua presenza.
Raistiln: Casa è sempre casa. Paine dopo tutti questi anni... Dovresti darmi del tu.
Paine: Cercherò di fare il possibile.

L'anziano sorrise e la donna sorrise di rimando cordiale.
Raistlin si voltò quindi verso Andrew e disse poche parole prima di dileguarsi per i corridoi del Garden Supremo.

Raistlin: Tientela stretta è veramente una donna in gamba.
Andrew: Farò il possibile anche io.

Quando l'uomo se ne andò, Byrne guardò Paine come si guarda una tigre in gabbia.
Difatti la donna non perse tempo nel prenderlo per il bavero e sibilargli ciò che le premeva in gola da ore.

Paine: Che sta succedendo?
Andrew: Paine calmati.... La situazione verso il Garden di Rinoa è sotto controllo, non posso dirti altro, ma Raistlin mi sta dando tutto l'appoggio possibile.

Strinse più forte, ovviamente non era quella la notizia principale che le interessava sentire.

Paine: E Ruben? Voglio sapere che ne sarà di Ruben....
Andrew: Sto facendo il possibile credimi e farò anche l'impossibile sapendo che tieni a lui e non desideri vederlo morire... Per favore cerca di calmarti mi stai strozzando!
Paine: Non farò studi sul suo corpo, né da vivo né da morto. Scusami.

La responsabile al reparto medico dell'Ordine lasciò il bavero del rispettivo marito e prese a parlare con voce calma stringendolo a se.

Paine: Ti ringrazio di tutto.
Andrew: Figurati dolcezza.

Detto questo lo baciò e si diresse verso il suo studio per spedire il fax che aveva preparato per Aura.

* * *

Inizio Flashback (tutto ciò è accaduto prima del post di Leon)

Il via vai che si poteva riscontrare in infermeria dopo una missione era pressoché equivalente alla fila davanti ad un outlet... Di vestiti di marca... Scontati all'80%... Con pochissime taglie large e tantissime donne dall'aspetto di un Behemoth all'esterno.
Entrai nell'ufficio fischiettando mentre finivo di ultimare la compilazione delle cartelle di Calien e Leon*Rina palp palp*, mentre ormai quella di Pip prendeva posto in archivio.
Guardai Aura visibilmente stanca, le poggiai una mano sulla spalla.
Onestamente non potevo capire come potesse sentirsi riguardo quel Ruben, d'altronde non sapevo neanche chi fosse anche se m'aveva fatto cagare addosso dopo la sua misteriosa comparsa in infermeria, ma ciononostante stavo cominciando a prendere a cuore Aura ed il suo bene.

Frozen: Stellina vai a riposarti, tranquilla a ”La Cosa” e la bimba cibernetica ci penso io.
Aura: Sì, penso che tu abbia ragione, andrò in dormitorio a darmi una sistemata e magari a stendermi un po'. Grazie Frozen, mi sei veramente di grande aiuto.
Frozen: Ma di nulla Cheriè!

Azzardai un baciamano, ma quando tentai di spostare la mano dalla spalla alla rispettiva mano della giovane, ella si alzò di scatto e si diresse verso la porta lasciandomi rovinosamente inciampare sopra la sedia vuota.

Frozen: Mapporcoyevon!

Fortunatamente il fischio del fax coprì altre ingiurie, mi alzai goffamente e mi diressi verso di esso.
Portava l'intestazione “Per Aura”, firmato da una certa “Paine”.
Mi salì il cuore in gola e ripensai all'ultimo sogno erotico che avevo fatto su di lei, rinsavì qualche attimo dopo giusto in tempo per evitare che il rivolo di bava cadesse ed impiastricciasse tutto il foglio.
Rilessi meglio, era firmato “Paine Byrne” e proveniva dall'Ordine dei Garden.
Corsi fuori dall'ufficio, ma di Aura nessuna traccia.
Alzai le spalle e curiosai tra le righe.
Per Aura.

Ciao Aura,
Mi spiace se riesco a farmi sentire così poco, ma neanche qui la situazione è tranquilla come dovrebbe.
Ti volevo ringraziare per esserti presa cura assieme al nuovo (mi pare si chiami Frozen?) del distaccamento SeeD mandato in perlustrazione al villaggio degli Shumi e dei membri del Garden di Trabia.
Come sempre mi fai capire che averti lasciato quel posto è stata veramente una delle migliori cose che avessi potuto fare.
Vi considero ancora la mia famiglia e sappi che Ruben in qualche modo se la caverà.
Non preoccuparti per lui, farò il possibile affinché rimanga almeno vivo.
Ho saputo delle sedute dallo psicologo, cerca di non abbatterti per favore, non costringermi a venirtelo a dire con le cattive.

Ti voglio bene

Paine Byrne
Piegai la lettera e la misi nel taschino del camice della Commander.
L'avrebbe sicuramente letta al suo ritorno.
Mi voltai quindi verso i due bisognosi di cure, a guardarli quello messo peggio era Cesarina, anche se gli esami del sangue appena effettuati, rivelavano che non c'era alcuna traccia di infezioni gravi, quindi mi aspettava un intervento di “rompi i tasselli del mosaico” piuttosto interessante.
Infilai i guanti in lattice e preparai l'occorrente, ma prima di cominciare guardai Calien.

Frozen: Cibernella, posso saltare i convenevoli della cavalleria e cominciare dal pilota o ti da noia?
Calien: Procedi pure.
Frozen: Che brava ragazza, poi ti regalo il lecca lecca!

L'occhiolino ammiccante con cui travolsi Calien, non sfuggì a Leon che fischiò in segno d'approvazione. A bassa voce gli dissi:

Frozen: Bisogna abituarle fin da piccole sennò poi fanno le schizzinose...
Leon: Come darti torto....

Poggiai la mano sulla fronte del poveraccio e notai una decina di sassetti incastonati, avrebbero fatto male, ma alla fine non si poteva lasciarli lì.
Con pazienza li afferrai uno ad uno con le pinze e li estrassi per poi disinfettare con cura ed applicare un bendaggio provvisorio.

Frozen: E con la testa siamo apposto, ora giù i pantaloni e via i boxer, vediamo cosa han combinato gli uccelli neri.
Leon: … VOLAVANO!
Frozen: Ma in che razza di Gay Pride sei stato me lo vuoi spiegare? o.ò

Dopo il facepalm di Leon, Calien si sentì in dovere di intervenire.

Calien: Erano dei mostri, precisamente dei rapaci.
Frozen: Aaaaah! E pure voi spiegatevi per bene. Allora via la maglietta!

Quando Leon si spogliò le artigliate ed i colpi di becco erano evidenti, ma niente che un po' d'alcol e qualche tampone di garza potessero risolvere.
Alla prima medicazione il cadetto maledisse ad alta voce Yevon e descrisse nei dettagli quanto fosse lurida e di costumi ben poco di prestigio sua madre, sua sorella e pure sua nonna.
Quando tornò più o meno lucido si tappò la bocca. Risi.

Frozen: Questa ancora non mi era venuta in mente! Era un cagna da monta? Aahahahaahahahah!
Leon: Presumo che fosse Baralai quindi il religioso di famiglia.
Frozen: Mai amata la religione, ma sappi che ti offrirò una birra uno di questi giorni.
Leon: Mi sembra il minimo dopo tutte queste sevizie!
Frozen: Non è colpa mia se ti piace giocare con gli uccelli neri, personalmente avrei preferito le passere! Piuttosto fidati che non è niente, non ti dico che male quando sono stato con quella Ronso focosa, fin quando le cavalchi tutto bene, ma non è stata una buona idea farsi fare un....

Cesarina la meretrice mi guardò sornione, probabilmente per il fatto che aveva trovato un nuovo compare di giochi per le sue fila, ma Calien ci interruppe con un sonoro “AHEM” che mi impedì di finire il discorso.
Finii di sistemare Leon e presi dallo scaffale uno strano unguento appiccicoso per la ragazzina.

Frozen: Dolce Calien, questo me l'ha lasciato Aura, dice che l'ex responsabile medico l'ha brevettato e pare sia miracoloso per le scottature così importanti, tempo qualche giorno e tornerai come nuova.
Calien: Dolce è soltanto un modo di dire, poiché non è possibile decretare il gusto di una person...

La leccata che le pervase la guancia la pietrificò lasciandola senza parole e con un'espressione tra lo schifato e lo sconvolto.

Frozen: Carinaaaaaa e Dolce! Guarda che faccino espressivo, ti leccherò più spesso. Vieni qua che te la spalmo.
Calien: … Faccio da sola!

Cesarina non si trattenne dallo sbottare a ridere, mentre Calien se ne andò indignata.
Nel frattempo un Recks, più preoccupato per la sua incolumità fisica che per gli eventi passati, stava cercando di dileguarsi in fretta, quando le tette di Rina gli finirono in faccia facendolo cadere all'indietro.
Con lei fece capolino anche la nuova arrivata Alice.
Due bei bocconcini non c'è che dire.

Rina: Philips biscottino sbaciucchino dove ti sei nascosto?
Recks: … Il paradiso, ho visto il paradiso....

Alice si precipitò a raccogliere da terra il povero malcapitato mentre io diedi una botta col gomito a Leonilpalpeggiatore.

Frozen: Mi han raccontato della mensa, bella palpata!
Leon: Modestamente! u.u
Frozen: Son vere?
Leon: 100% DOCG
Frozen: Checculo!

Nel frattempo Rina s'incupì vedendo che Pip non si trovava effettivamente nei dintorni, risvegliandosi dal suo mondo pieno di Pip volanti e cuoricini, s'accorse del povero Recks e si apprestò assieme ad Alice a soccorrerlo.

Alice: Ti senti bene?
Recks: Il Paradiso....
Rina: Uffi! Questo è andato, chissà come è andata la missione di Pippy e se sta bene...

Mi schiarì la voce e mi avvicinai ai tre. Recks tra le braccia di Rina ed Alice era visibilmente arrossito, m'apprestai ad adagiarlo su di una barella e gli dissi: -“Guarda e impara!”
Mi avvicinai quindi a Rina e mi inginocchiai davanti a lei.

Frozen: Rina....
Rina: Frozen....
Frozen: Rina... Da quando ti ho visto il mio... ehm “cuore” non ha mai smesso di pulsare, concedimi l'onore di avere...
Rina: Di avere....?
Frozen: … Le tue mutandine!

Arrivò diretto e preciso il calcio volante. Salto carpiato con doppio avvitamento che mi fece finire fuori dall'infermeria.
Una cosa era certa, le mutandine non le avevo avute, ma cazzosì se le avevo viste!

Fine Flashback

Quando ripresi conoscenza mi risvegliai in un lettino accanto a Recks, quest'ultimo ancora sotto shock dal mega colpo di tette ricevuto in faccia dalla stessa Rina.

Recks: … Il paradiso....
Frozen: Ma se non è una donna! E' il diavolo!

Il provvidenziale intervento di Alice che bloccò la mano di Rina, impedì al coppino di raggiungere la meta.
Ringraziai silenziosamente la ragazza che di rimando mi fece l'occhiolino.
Quando domandai alle due dove fosse andato Leon, cominciarono con un racconto su un certo Tatoo che l'Ordine stava prelevando.
Ma tra tutti quei discorsi una sola domanda mi venne in mente...

Frozen: Ma scusate eh! Tutto questo casino per questo Tatoo che crea mostri con l'inchiostro, non sarebbe stato più logico e semplice buttarlo in lavatrice? o.ò

Stavolta il facepalm fu collettivo, ma fin quando sarei riuscito a celare il vero lato di me stesso sarebbe andato tutto bene.
La sfera è perfettamente isometrica! cit.

"Attenti alla Vecchi Zia *Paine*, se fate gli utenti cattivi potrebbe trucidarvi! :twisted: "

Immagine
Scheda Paine

Oh, oh piccola Paine
Oh, oh piccola Paine
Piccola Paine stanotte hai picchiato
Tutti i nemici che ti hanno sfidato
Tutti i pazienti dell'infermeria
Che tempo e pazienza ti portano via...


[spoiler]
Le perle di zell987 ha scritto:
1: pota.... la fatina malvagia non credo sia mai esistita.... e se è esistita sta pur certa che o l'hanno uccisa o è morta per conto suo;

2: Io non ho una manica, ho un mazzo pieno di assi.

3: Tizio gay: Ma si, dai, bisogna essere aperti...

Zell (non conscio dell'orientamento sessuale del tizio): SI MA NON DA DIETRO!

4: il dialetto è l'arma che dio ha dato alle popolazioni locali per insultare i nemici con stile ed eleganza

5: dio non mi ha donato quella marcia in più, perchè, in quanto uomo, mi ha donato il pomello del cambio :-O

6: Parlando di problemi sentimentali della sottoscritta: Prova a vendergli un aspirapolvere, secondo me fai un affare! Te lo vendo a 10! No, lo voglio comprare a 15! 20! 30! Venduto!
Beh, però devo ammettere che forse 30 euro con un aspirapolvere rotto non glieli prendi
Lì ti ha fregato! :sisi: (una delle mie preferite! xD)

[/spoiler]
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Nataa
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Località: Garden.. finalmente XD!!
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Re: Garden

Messaggio da Nataa »

Il dolore andava ad ondate, alcuni momenti entrava nella carne per morderla violentemente, in altri restava quieto, una presenza costante ma placida. Guardai l'esile fasciatura alla mano sinistra, l'artefatto aveva scavato nella pelle fino a far intravedere l'osso, per diverso tempo non avrei potuto muoverla. Fortunatamente l'orecchio stavano lentamente guarendo, senza necessità di interventi esterni; il timpano sinistro era infiammato ed era quella la causa della sordità: più che normale quando una bomba ti esplode nelle vicinanze, anzi il danno era stato decisamente lieve.
Scelsi di addentrarmi in biblioteca per cercare un po' di pacato silenzio, la confusione e il parlottare fitto fitto degli altri ambienti mi davano una sensazione di vago smarrimento, non riuscendo a cogliere precisamente i diversi suoni. Ignorai volontariamente e senza troppe remore Sirius, seduto in disparte con un voluminoso tomo di storia nordica tra le mani, e mi diressi verso la sessione "Usi e costumi"; prima della partenza mi stavo documentando sui modi di dire regionali, così ripescai dallo scaffale il volume "Espressioni idiomatiche: divagazioni morali sui modi di dire e frasi fatte" di Sabrin Door. Nessuno lo aveva toccato, perfino il segnalibro era rimasto esattamente come l'avevo lasciato.
Sfogliai svogliatamente alcune pagine, memorizzando alcune frasi che potevano essermi utili in qualche frivolo dibattito.
Passai un paio d'ore in pace prima di essere raggiunta da un codec di Pip, che mi pregava di raggiungerlo in sala meeting.

"Sei stata convocata anche tu?" Leon passeggiava avanti e indietro lungo la sala aspettando l'arrivo del Commander "Pensavo di avere l'esclusiva"
"Direi proprio di no" Lucenera era comparsa sulla porta e assieme a lei c'era un altro gruppetto di Seed e cadetti (non specifico appositamente) "Sembra che ci sia la gran riunione al completo"
"Le riunioni solitamente vogliono dire guai"
Guardai l'orologio, tredici minuti di ritardo. Alzai lo sguardo e trovai gli occhi di Alexa su di me "Probabilmente Pip è impegnato in qualche lavoro" lo disse come se avesse interpretato il mio gesto come un segno d'impazienza
"Non credo. Prima l'ho visto in corridoio con Rina" Leon si appoggiò alla spalla della Seed "è probabile che tra poco abbia finito" colsi l'ammiccamento di Reyearth e colsi la palla al balzo per mettere a sfrutto quanto studiato nel pomeriggio "Tira più un pelo di pota, che una trota che nuota!"
Se i presenti avessero avuto del cibo in bocca probabilmente gli sarebbe andato di traverso.
"Una trota Calien? Dilusione. Molto forte." SiegJoe si era unito al gruppetto facendo sì che il tutto prendesse una piega estremamente nosense.

Pip arrivò nella totale confusione, si mimetizzo tra i presenti e solo dopo essersi seduto al suo post richiamò tutti all'ordine. La riunione avveniva per un preciso motivo: Tatoo nel brevissimo dialogo che avevano potuto avere con lui aveva confermato che Ruben era tornato effettivamente in sé, ma si teneva lontano dal Garden per evitare la cattura.
"Dovrebbe sapere che qui non correrebbe pericolo"
"Evidentemente non crede che sia un posto sicuro al momento" lo sguardo del Commander non potè che cadere su Leon "Credo che verrà da noi quando si sentirà pronto"
"Però? Direi che se ci hai convocati un motivo deve esserci"
Philip annuì "Non possiamo aspettare che Ruben decida di farsi vivo. Dobbiamo stanarlo e portargli l'aiuto che vuole"
"Probabilmente l'unico aiuto che vuole davvero è essere lasciato in pace. Se non è venuto da voi un motivo ci sarà, perchè questa necessità ora?" ogni cosa sembrava palesare che l'ex preside non avesse minimamente intenzione di farsi vedere al Rinoa, che avesse intuito che qui avrebbe trovato più nemici che amici? Oppure i suoi piani puntavano a colpire ancora un obiettivo? Le domande si sprecavano, nulla era logico nel suo comportamento.
"L'Ordine con Tatoo in mano è come se avesse già Ruben: sa come trovarlo e pur di vendicarsi diffonderà la notizia ai quattro venti"
"Immagino che a voi non ne abbia fatto parola" Alexa tamburello le dita sul tavolino
"Figurasi. Riassumendo: come arriviamo a Ruben?"

Riflettei qualche secondo sulle informazioni in nostro possesso, se anche fossimo riusciti ad arrivare nel luogo in cui si trovava al momento, nulla gli avrebbe impedito di fuggire ancora, e ancora, e ancora. Una caccia all'infinito. L'unico modo era farlo arrivare a noi, ma... "...l'unica possibilità è tendergli una trappola e aspettare che lui arrivi da noi"
"Una trappola? E Ruben credi ci caschi?" una voce scettica nel coro
"Ruben ama solo una cosa, il Garden, o meglio la sua essenza. Metti in pericolo quella e se non ha perso totalmente il suo cuore, lui arriverà."
"Intendi un attacco al nostro Garden?"
"No. Sa perfettamente che sapremmo cavarcela contro un nemico, motivo per cui non si è fatto vivo nello scotro contro Tatoo" Pip rimase perplesso "Ma non potremmo intervenire in casi di forza maggiore..."
Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

"In casi di forza maggiore?"

La platea era perplessa, cosa intendeva con casi di forza maggiore? E poi la persona da ingannare era Ruben. Ci sarebbe cascato? I seed del garden avrebbero avuto tanto pelo sullo stomaco da farlo?
Leon non ne era sicuro. Per quanto lo riguardava tendere una trappola a Ruben facendolo apparire magicamente al garden era per lui la soluzione migliore.
Poi vabbè avrebbe dovuto ucciderlo di fronte, o comunque vicno, a tutti i suoi amici più cari. Ma pazienza, un passo alla volta, intanto doveva fare in modo di trovarlo.

Non lo odiava Ruben. Per niente, aveva pensato spesso se il fatto di aver accettato l'ordine fosse motivato da qualche sorta di rancore personale perso l'ex preside, ma questo non era vero. Ruben era stato un suo compagno seed, con lui aveva combattuto, con lui aveva passato momenti belli e brutti ma ora era giunto il momento di dire basta.
Ormai era giusto che lui morisse. Dopo quello che aveva fatto, anche se forse non era colpa sua, centinaia di persone rimpiangevano i propri cari, e la colpa di tutto questo era sua.
Cosa sarebbe successo quando si fosse scoperto che il tutto era causato da un preside del Garden? Da uno stimato Seed Commander?
La rivoluzione. Il Caos.
No era meglio per tutti se Ruben fosse morto. E che la storia non fosse mai resa pubblica.
Si, anche se questo significava che un gruppo di persone ne soffrissero e che un paio di esse ne pagassero le conseguenze.

Ritorno ad ascolatare il discorso di Pip.
Niente di nuovo fino a quel momento, gente che si chiedeva se Ruben potesse mai abboccare, se fosse giusto farlo, se mgari si potesse trovare un altro modo.
Era il momento di intervenire.
Mi alzai in piedi ed iniziai a parlare ad alta voce.

"Perfetto, quindi in pratica dovremmo aspettare che sia qualcun altro a catturarlo? Perchè si prima o poi Ruben verrà catturato.
Dall'Ordine direttamente, da qualche altro Garden, oppure da qualche fazione nemica desiderosa solo di vendicarsi di Ruben, indipendentemente da tutto il resto. Ed il finale resta sempre uguale: Ruben verrà torturato, malmenato, costretto a rivelare i particolari più oscuri della sua vita e di quelli che li stanno attorno. E infine verrà giustiziato. Non si tratterà di una morte con onore ma semplicemente di una brutale e infima uccisione.
Se vogliamo fare in modo che Ruben arrivi ad un processo, dobbiamo fare in modo di essere noi a catturarlo"

Silenzio. Forse le mie parole avevano colto nel segno.
Pip colse l'occasione per spigare nei dettagli il piano che aveva preparato.

"Ripeto dobbiamo fare in modo che Ruben si rechi al garden... oppure in un luogo che per lui significa molto, da persone che gli stanno a cuore che in qualche modo risultano comunque legate al garden..."
"Oh no Pip non vorrai..." Aura non voleva credere alle parole dell'amico.
"Si. Dobbiamo mettere in pericolo Fei e Hikari"
"E come?" Egil intervenne nella discussione
"Beh se l'ordine decidesse di interrogare Fei per sapere se ha avuto contatti con Ruben, non penso che potrebbe fargli piacere.." Pip finì di parlare con voce calma e tranquilla, ma si vedeva che ciò che proferiva non gli andava troppo a genio.
"Quindi in pratica si tratterebbe di fingere che una squadra dell'ordine si sta recando a catturare Fei?" Matt fece la sua domanda.
"Non ho mai detto che si fingerà" La frase di Drizzt provocò urla e domande su domande.

Calien si alzò.

"L'ordine si recherà realmente da Fei e Hikari. Con il reale obiettivo di catturarli per interrogarli. Il Commander Pip sta desumendo che Ruben farà la sua comparsa per salvare la sua famiglia. A quel punto noi cattureremo Ruben e renderemo inutile l'interrogatorio di Fei."
"Volte avvertire l'ordine?" La domanda era rivolta a tutti e a nessuno in particolare.

Calien ripresa la parola.

"Come molti voi sospettano o già sanno" il suo sguardo si rivolse a Sirius "Io e Leon siamo stati mandati qua direttamente dall'ordine dei Garden " Silenzio " Il nostro scopo non era altro che impedire qualsiasi atto di rivolta contro l'ordine, che come si è potuto vedere non c'è stato"

Calien aveva imparato a fingere, o meglio, a raccontare mezze verità. Leon ne rimase piacevolmente sorpreso.
Nessuno stava dubitando che quello detto da Calien fosse vero.

"Ho parlato con l'ordine dei Garden due ore fa. Ho riferito che nutriamo sospetti che Fei possa sapere dova si trova Ruben. Hanno detto che indagheranno. "
"Ma aspetta... come facevi a sapere che Pip avrebbe proposto questo piano?" La domanda di alexandra era lecita.

Ma la risposta non venne proferita.

Pip concluse il discorso.

"Se non ho calcolato male i tempi tra un paio d'ore la squadra dell'ordine arriverà a Kilika. Leon prepara il Garden per il trasporto dimensionale. atterremo nel mare vicino al villaggio e da li raggiungeremo kilika con i jumper.
Preparatevi per questa ultima battaglia."

Finito il briefing, Calien si avvicinò a Leon diretto in Sala Comandi.

"Leon avresti un futuro come attore. Preparati"
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Aenima
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La congiura

Messaggio da Aenima »

~ Flashback. Gli eventi descritti si svolgono dopo la consegna di Tatoo e prima della riunione indetta da Pip
Erano le sei e trentacinque minuti.
Il Sole sorgeva pigramente, levandosi in cielo con una lentezza non dissimile da quella di un bambino che, restio ad alzarsi dal letto, si ostina a spegnere la sveglia in maniera reiterata prima di mettersi infine in piedi. Fu così che, dopo diversi minuti dall'orario previsto per l'alba, i primi, timidi raggi solari presero a bagnare con i loro riflessi dorati il Garden di Rinoa.
Alle sei e trentacinque minuti, il Codec squillò.
E continuò a squillare per alcuni secondi prima che il braccio destro di Raiden emergesse dal lenzuolo per poterlo afferrare e leggere il messaggio speditogli. Ma, soprattutto, per mettere a tacere quell'infernale trillo.
"Ma chi diamine è che invia messaggi così presto?" bofonchiò lo spadaccino sbadigliando, nel mentre si destava prontamente dal torpore del sonno. Stropicciatosi gli occhi con la mano sinistra, avvicinò a sé il codec e lesse quanto scritto.
Come aveva immaginato, il messaggio proveniva dai vertici e il mittente era Drizzt. D'altronde, chi mai avrebbe potuto contattarlo ad un orario simile se non uno tra i Commander? Doveva trattarsi di qualcosa di importante, senza alcun dubbio. Che avessero avuto finalmente notizie del preside desaparecido?
Spoiler

Codec:
Raiden, perdona l'orario insolito ma, ahimé il tempo libero che mi resta è a dir poco frazionato. Volevo informarti che, dopo aver discusso con Pip, abbiamo deciso insieme di assegnarti il ruolo di Istruttore di Scherma e di Combattimento ad Arma Bianca. Tra i SeeD del Garden sei senza dubbio tra i migliori con la spada e hai, a nostro parere, la giusta attitudine all'insegnamento. Su Reimse Mor sei stato in grado di guidare in battaglia persone che erano tutt'altro fuorché soldati addestrati, pertanto sarà tuo compito istruire le nuove reclute all'uso delle armi bianche ed iniziarli ai principi della strategia bellica. Passa in presidenza per firmare le opportune documentazioni.

"Chi è? Ci sono novità?" La voce sonnolenta di Alex, ancora sotto le coperte, destò Raiden della lettura.
Lo spadaccino ripose il codec al suo posto, si voltò verso la ragazza, salutandola con un bacio e rispose: "No, nessuna novità. Era Drizzt. Lui e Pip mi hanno scelto come nuovo insegnante del Garden."
Messasi a sedere sul letto, la ragazza si ravviò sommariamente i capelli cercando di domare le ciocche ribelli con gesti secchi delle mani ed iniziò a radunare le sue cose per rivestirsi. "Ah, e cosa dovresti insegnare? L'arte del sarcasmo?" ribatté sorridendo. "Pff!" Raiden rise di rimando, scompigliando con un rapido gesto i capelli della compagna e vanificando così il suo tentativo di metterli a posto. "Mi hanno scelto come istruttore militare. Dovrò insegnare a combattere di spada e trasmettere un po' di disciplina militare alle nuove reclute del Garden. Soprattutto dovrò cercare di prepararli mentalmente oltre che fisicamente alla guerra."
La sua mente tornò per un attimo agli eventi di Reimse Mor: molti, troppi Cadetti e nuove reclute avevano trovato la morte su quel pianeta, mostrandosi del tutto impreparati dinanzi agli orrori e alle reali difficoltà della guerra, ben diversa da uno scontro nello Zoolab. Ora sarebbe stato suo dovere preparare i nuovi arrivati alla battaglia, cercando quantomeno di limitare i possibili danni. Non avrebbe potuto impedire che qualcuno morisse in guerra, ma senz'altro sarebbe stato in grado di limitare il più possibile le perdite.
"Oh beh, complimenti e buona fortuna!" disse Alex, nel mentre indossava la sua uniforme "Non vedo l'ora di assistere alla prima lezione di Maestro Raiden. Sarà spassoso, senza alcun dubbio" Spassoso? Raiden nutriva seri dubbi al riguardo. Si alzò e, dopo una rapida sciacquata, si rivestì velocemente. Quella notte era riuscito finalmente a mettere da parte ogni pensiero per un po' e dormire poi sonni tranquilli, senza incubi che lo tormentassero. Ed era felice perché anche Alex gli era parsa molto più serena. Pian piano, le cose si avviavano a raggiungere il loro equilibrio.
"Io adesso devo andare. E...grazie." disse Alex, salutandolo con un bacio. Ma, prima di lasciare la stanza, aggiunse: "Ah, quasi dimenticavo. Credo proprio che Sirius voglia parlarti, sai? Prova a cercarlo dopo aver risolto con Drizzt." Lo stupore si fece rapidamente strada sul volto dello spadaccino. Cosa c'entrava adesso Sirius? E, soprattutto, perché mai avrebbe voluto parlargli? Raiden non aveva mai avuto particolari rapporti con Sirius nè tantomeno si era curato di stringerli, non nutrendo particolare fiducia nei confronti di quell'individuo, a differenza di Alex che, invece, sembrava avere una maggiore sintonia col Vampiro. "Sirius? E cosa potrebbe volere mai da me? Non ci ho mai avuto a che fare!" esclamò Raiden, visibilmente sbigottito. Da Alex però ottenne soltanto un sorriso sornione ed una risposta vaga: "Non posso dirti nulla di più. Avrai da lui le tue risposte. A più tardi!" E, detto ciò, uscì di corsa, lasciandolo solo con i suoi interrogativi.

Senza perdere altro tempo, Raiden si diresse da Drizzt per sbrigare le faccende burocratiche connesse con il suo nuovo ruolo all'interno del Garden, cosa che si risolse in un batter d'occhio: il Drow sembrava andare particolarmente di fretta. Prima di congedarlo, gli rammentò che tra due ore si sarebbe tenuta una riunione di briefing cui avrebbe dovuto prendere parte.
Così, fresco del suo ruolo di istruttore, lo spadaccino si diresse al tetro studio di Sirius, nel dipartimento amministrativo del Garden. Bussò educatamente alla porta e subito la voce melliflua di Sirius lo invitò ad accomodarsi.
"Prego, si accomodi pure. Buongiorno, signor Raiden." Come di consuetudine, il suo studio era avvolto dalle tenebre, grazie a delle tende che provvedevano a schermarlo dalla luce solare, molto poco tollerata da Sirius. Sedeva sulla sua elegante poltrona, con i gomiti puntellati sulla sua scrivania marmorea ma, non appena Raiden ebbe messo piede nell'ufficio, con un gesto della mano gli indicò una delle sedie poste di fronte a sé affinché egli potesse accomodarsi. Osservando lo stile di quello studio e le decorazioni ivi presenti, Raiden non poté fare a meno di pensare che quel posto sembrasse fuori dal tempo. Lo spadaccino, infatti, aveva avuto l'impressione di aver fatto un improvviso salto in età vittoriana.
"Immagino che sia qui dietro consiglio della signorina Schwarzlight" esordì Sirius, spezzando l'innaturale silenzio che gravava fra i due interlocutori. "Precisamente." rispose Raiden in tono inespressivo "A cosa devo l'onore di tale convocazione?"
Un ghigno sardonico solcò le labbra di Sirius. Il Vampiro era pronto per sfoderare il suo coup de théâtre.
"Si dia il caso, signor Raiden, che sia io che la sua compagna condividiamo un certo...uhm interesse verso il beneamato Ordine dei Garden. Converrà certamente con me che le ultime vicende che lo hanno visto per protagonista son davvero poco chiare." Lo spadaccino continuava a non capire dove Sirius volesse andare a parare ed evidentemente al suo interlocutore bastò guardarlo in faccia per rendersi conto della sua naturalissima perplessità. "Comprendo i suoi dubbi, signor Raiden." continuò il vampiro "Sarò chiaro con lei: dovrà calare il sipario su tutto ciò. E io credo di aver ormai terminato la stesura della sceneggiatura. L'opera è pronta per esser portata sul palco."
Evidentemente, Raiden e Sirius avevano due concezioni diametralmente opposte del parlar chiaro. Il continuo uso di metafore inziava ad infastidire lo spadaccino. Era chiaro che avesse qualcosa da proporgli: perché dunque tanti giri di parole? Arriva al sodo, vampiro. "Smettiamola con questa farsa, signor Sirius." Raiden calcò di proposito il tono sulla parola "signore". "Mi dica dove vuole arrivare." Quest'ultima frase uscì dalla bocca dello spadaccino fredda e rapida come una stilettata. Non si fidava di Sirius, e non voleva dargli assolutamente l'impressione di sentirsi in soggezione. Più che una normale conversazione, sembrava quasi una partita a scacchi.
"Ho un piano per arrivare alla verità sull'Ordine" rispose Sirius, in tono deciso "E, se lei, come me, è desideroso di risposte, non potrà non farne parte." Il Vampiro fece una piccola pausa, poi riprese, tagliente: "E poi, non vorrà mica lasciare da sola la signorina Schwarzlight, vero?"
Questo era decisamente troppo. Se Sirius pensava di poterlo manipolare come un burattino, sfruttando la sua relazione con Alex, si sbagliava di grosso. Raiden poteva immaginare cosa spingesse Sirius e, in secundis, Alex a complottare contro l'ordine ma per nessun motivo avrebbe preso parte a siffatta congiura solo perché la sua compagna v'era dentro fino al collo.
"E' vero" disse, sforzandosi di mantenersi calmo ed impassibile "ho le mie ragioni per nutrire profonda diffidenza verso l'Ordine. E l'ultima ingerenza con la consegna di Tatoo non ha fatto altro che alimentarla. Allo stesso tempo, non credo che Ruben sia un folle che sragiona. La storia ci insegna che è sufficiente marchiare chiunque con la lettera scarlatta della pazzia per distruggerne ogni briciolo di credibilità. Non è forse così?" Sirius ghignò nuovamente: aveva raggiunto il suo scopo. Raiden era vicinissimo al suo obiettivo. Eppure il gentil vampiro avrebbe dovuto prestare attenzione: quand'anche Raiden avesse accettato di collaborare, non si sarebbe lasciato controllare come un burattino lì dove avesse dovuto concorrere per fini e mezzi che non ritenesse condivisibili. "Senza ombra di dubbio." rispose Sirius "Tutti noi dovremmo prender lezioni dalla Storia. E' il miglior insegnante che possa esistere."
"Bene. Mi spieghi di cosa si tratta, e avrà la mia risposta" disse Raiden, per poi aggiungere, concludendo: "Ma se crede di avermi in pugno grazie alla mia relazione con Alex, beh...allora dovrà rivedere parte della sua sceneggiatura."

FINE FLASHBACK

"Io e Leon siamo stati mandati qua direttamente dall'ordine dei Garden"
Quelle parole non stupirono Raiden più di tanto. Aveva sempre avuto il sospetto che vi fossero delle talpe all'interno del Garden. Del resto, era ovvio: l'Ordine aveva programmato tutto. Dovevano tenere il Garden in scacco in qualche modo, onde evitare che tale variabile potesse sfuggire al loro controllo, e questo Sirius sembrava saperlo bene. E, come lui, anche i Commander.
Il Garden sarebbe giunto nel giro di poco tempo nei pressi di Kilika, lì dove presumibilmente tutti i nodi sarebbero giunti al pettine, a patto che Ruben avesse abboccato all'amo. Era stanco di tutto ciò: sotterfugi, trappole, inganni, basta. L'Ordine avrebbe dovuto togliere la propria maschera, così come Ruben avrebbe dovuto finalmente esporre le sue ragioni e le sue verità. Era suo dovere farlo, soprattutto verso coloro che lo consideravano ben più che un semplice preside: Pip, Drizzt e Aura avevano diritto ad un chiarimento.
Parimenti, il piano del Vampiro avrebbe avuto inizio. Raiden e Alex si scambiarono uno sguardo di intesa. "Sì, forza" pensò lo spadaccino, rimembrando le parole di Sirius "è ora di andare in scena."
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Recks
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Re: Garden

Messaggio da Recks »

EDIT: suppongo che la discussione tra Recks e Leon sia ambientata subito dopo la riunione di Pip e sicuramente prima che Leon incontrasse Calien mentre stava dirigendosi in sala comandi.

Leon R.: da come canticchi quella canzone sembri una scolaretta innamorata, commissario.
Recks: addirittura, due insulti in una frase? Non me li merito. Tu invece... meriti proprio un premio per questo tuo sforzo cerebrale! Filippo, offri qualcosa a Leon da parte mia. O forse è meglio che paghi Cesarina, visto che il suo conto è sempre magicamente vuoto. Eppure qui ci bazzichi spesso!
Leon R.: alla fine sono le ragazze ad offrirmi qualcosa per fare colpo su di me.
Recks: sì, come è vero che Siegmeyer non ha disturbi della personalità. Fammi il piacere.

Era da dieci minuti buoni che il giovane mago, in compagnia di una chitarra - aveva imparato a suonarla ad Alexandria-, stava cantando una canzone dedicata a Rina. Dopo il tete a tete con la Dea, non ci sarebbe mai stata una canzone più adatta. Infatti, dopo il contatto e dopo che lei si fosse accertata che Pip fosse in buone condizioni, la ragazza era tornata dal cadetto, baciandolo sulla guancia. "Grazie cicci. Il mio Philips sta bene, quindi significa che hai rispettato la promessa!" Il ragazzo, abbastanza emozionato, non riusciva a dire una parola, sotto l'evidente disapprovazione di Frozen, che sicuramente avrebbe almeno provato a portarsi la fanciulla... nei dormitori, in assenza di occhi indiscreti. Rina invece, prima di lasciare l'infermeria insieme ad Alice, gli aveva detto qualcosa che aveva acceso ancora di più le speranze del mago. "Comportati ancora bene e magari... potremmo prendere un caffè insieme!", disse lei. Il ragazzo trovò un briciolo di coraggio e le chiese "è una promessa?". Lei rispose "tu hai mantenuto la promessa, io farò lo stesso... ti pare, ciccio?". Le intimazioni di Frozenm sussurate all'orecchio del ragazzo "Falle sentire la presenza" furono ignorate rapidamente.

E ora lui era lì, al bar, come un ebete, a cantare quella canzone. Gli aveva dato solo un bacio e lui credeva di averla già conquistata. Per di più, Rina nemmeno c'era al bar: Recks non faceva altro che cantare al muro, sognante. Sogna, sogna, povero imbecille. I suoi viaggi con la mente furono interrotti però da Cesarina. Alla riunione di Pip, l'ex SeeD si era alzato per proporre un piano con cui far uscire allo scoperto Ruben. Aveva nominato due persone che Recks non aveva mai sentito prima.

Recks: piuttosto... chi sono Fei e Hikari?
Leon R.: sono, rispettivamente, moglie e figlio di Ruben. Fei è una bella donna, anche se è da tanto che non la vedo. Ha lasciato il Garden da un po'. Ora probabilmente Hikari avrà già imparato a camminare.
Recks: capisco. Ancora non capisco però perché l'Ordine incarichi proprio noi del Garden di Rinoa per catturare Ruben, nostro ex preside. Non sarebbe stato più intelligente far sì che fosse un altro Garden ad occuparsene? Tu che sei dell'Ordine probabilmente tu sai il perchè.

Quella non era stata una classica frecciatina che Cesarina e il mago si scambiavano spesso e volentieri. Leon J. aveva colto la nota di astio con cui Recks aveva parlato. Era deluso dal fatto che lui fosse dell'Ordine. In realtà, anche Recks faceva parte in un certo senso dell'Ordine - il Garden di Rinoa rispondeva ai suoi ordini-, eppure Recks disprezzava Leon. Dov'era l'Ordine quando il Garden, quando Recks era a Reimsé Nor? Quando il preside del Garden di Trabia era morto, così come tutti quei SeeD nella sede distaccata presso il villaggio Shumi? Avrebbe potuto continuare all'infinito. Il dubbio però rimaneva: "cosa faceva l'Ordine, quando i suoi Garden erano in difficoltà?". Rimaneva fermo, a guardare? Un comandante di un esercito rimaneva fermo a guardare quando molti dei suoi soldati morivano in battaglia?


Leon R.: attento a come ti rivolgi a me, Recks. Sono dell'Ordine ma anche tu lo sei. Eseguiamo entrambi i suoi ordini, se non erro. Anche tu eri con me a Madain Sari per catturare Tatoo e anche Ruben, se si fosse presentato. Avresti eseguito i tuoi compiti, no? Sapevi che venivano dall'Ordine. Non comportarti come se fossi il santo qui.

Aveva ragione. Il mago però non avrebbe mai dato questa soddisfazione all'ex SeeD. Preferì cambiare argomento.

Recks: fatto sta che non hai risposto alla domanda. Perchè noi?
Leon R: Ruben è più legato a questo Garden che agli altri. Sarebbe stato più probabile che lui interagisse con questo Garden, piuttosto che con quello di Trabia o di Balamb.
Recks: vero. Non si spiega però perchè quei due simpatici emissari dell'Ordine ci abbiano subito strappato Tatoo dalle prigioni. Come, abbiamo un prigioniero che può dirci dove possa essere finito Ruben e voi lo catturate? Ci mettete i bastoni tra le ruote? E come facciamo a trovare Ruben allora, scegliendo una meta a caso nel Multiverso? Se avessimo potuto interrogare Tatoo forse avremmo ottenuto qualche informazione sull'ex preside. Mi viene da pensare che forse Tatoo allora sapeva troppo. E, stranamente, questo l'Ordine già lo sapeva, se subito i due cagnolini dell'Ordine sono venuti alla velocità della luce da noi per prendercelo.
Da quello che ho capito tu e e Calien siete come dei garanti. Il vostro compito rimane quello di evitare rivolte verso l'Ordine e di aiutarci nella cattura di Ruben. Eppure non avete battuto ciglio quando ci hanno preso Tatoo.
Leon R: era un ordine dell'Ordine. Non si poteva fare altrimenti.

Il mago ignorò la sua risposta.

Recks: Siete però davvero sicuri di riuscire nel vostro compito? Siete davvero convinti che questo Garden sia completamente sottomesso all'Ordine? Ruben conta tanto per molti qui dentro, non è vero?
Leon R: gli ordini sono ordini, non è vero?
Recks: documentandomi, ho letto che il Garden di Rinoa viene ritenuto da molti - e dall'Ordine stesso- un covo di persone indisciplinate ("E ciò nonostante, viene affidato a noi il compito di catturare Ruben, cosa che mi sembra quantomeno assurda). Quindi, rispondendo alla tua domanda... Leon, non ne sarei così sicuro. A proposito, come fai a essere così sicuro che Fei e Hikari non siano già stati rapiti?
Leon R: sono sorvegliati dell'Ordine.
Recks: a loro insaputa.
Leon R: a loro insaputa, sì. E finora non si sono mai spostati da Kilika, nè sono stati visitati da un ospite speciale. Non corriamo rischi.
Recks: l'Ordine pensa proprio a tutto! Caspita! Se sono così bravi, perchè non hanno ancora catturato Ruben? Perchè si ostinano così tanto nel chiederlo a noi?
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schwarzlight
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Re: Garden

Messaggio da schwarzlight »

Sfruttare la famiglia di Ruben per costringerlo ad uscire allo scoperto poteva funzionare. Ancor di più se, invece di interrogarla e basta, si accusava effettivamente la moglie di complicità e la si poneva sotto arresto. Con l'assicurazione di Rayearth che i due erano ancora a Kilika e non scomparsi in qualche strano vortice dimensionale, non avrebbero nemmeno fatto un viaggio a vuoto.
Benissimo.
Ora il punto era: l'Ordine avrebbe interferito di nuovo come con Tatoo? Pff, ma certo. Ruben doveva sparire, era poco ma sicuro che i vertici la pensassero in questo modo. Al loro posto probabilmente anche Alex avrebbe tentato di eliminare un tale "problema", perché di fatto ciò era divenuto l'ex-Commander.
Un problema per l'intero sistema dei Garden. Qualora fosse trapelata la notizia su uno dei presidi dell'Ordine che tutt'a un tratto si dava allegramente alla distruzione dei vari distaccamenti Seed around the worlds tanti saluti all'equilibrio di poteri: avrebbe proprio voluto vedere quanti e quali stati non avrebbero dato sfiducia all'intera organizzazione. Perché per quali fossero le motivazioni, e per quanto convincenti potessero risultare, restava la prima, pessima impressione di un terrorista in erba. Era tutto ciò che la massa vedeva.
Magari, però, avrebbe evitato di farlo in modo così palesemente scorretto. Se proprio dovevano sottrarre Tatoo da sotto il loro naso, perché diavolo non si erano presi la briga di gestire tutta l'operazione fin dall'inizio? In quel modo non facevano che aumentare i sospetti nei loro confronti. e... be', forse in effetti era proprio quello che volevano.
Non che le importasse molto al momento, c'era da dirlo.
- Che succede, Alex, sembri pensierosa...
- A me pare più annoiata. - rispose Raiden ad Alice con una smorfia divertita, dopo che entrambi si erano accostati alla Seed per osservare il mare di Spira dalla vetrata panoramica del secondo piano (se non ce n'era una... be', da oggi c'è =>).
- Diversamente da te, sembri più stare... per vomitare da un momento all'altro.
- Uhm, il salto dimensionale non è stato molto piacevole per il mio stomaco... avevo anche appena mangiato! A voi non fa alcun effetto?
- Il mio stomaco è stato forgiato alle pendici del monte Fato, niente può distruggerlo. - rispose con tono finto solenne l'altra, subita seguita da Raiden.
- Attenta a non farti catturare da un hobbit allora.
Il gracchiare dell'altoparlante interruppe la conversazione, salvando di fatto Alice da citazioni random, e annunciando che in meno di due ore il Garden sarebbe approdato a Kilika, dando direttive alla squadra meccanica di predisporre i jumper.
- Ma voi... credete davvero che l'ex-preside sia un nemico ora?
- Be', Alice, tu cosa credi?
- Io? Ecco... non è che ci siamo sognati nulla di tutti quegli attentati quindi... no, in realtà non lo so, cosa dovrei pensare. Ci sono così tante ipotesi sul suo conto...
- Naturale che tu sia confusa. Be', ora faccio un salto al centro Sicurezza, devo controllare la zona et bla bla bla... A dopo! Ah, e Alice... - si girò un'ultima volta verso la cadetta, e non solo. - Per quante cose tu possa sentire in giro, ricorda sempre di agire seguendo ciò che tu stessa credi sia giusto, ok?
Uno sguardo furtivo verso Raiden che sembrava ascoltare più che attentamente.
Non era un caso se aveva detto quella frase. Che forse non era rivolta proprio ad Alice.

***

- Kilika è in vista.
- Sei davvero un ottimo pilota, Leon, non smetti mai di dimostrarlo.
Leon-Cesarina si voltà verso Alexandra, la quale aveva appena finito il controllo dell'area per scovare eventuali problemi di qualsivoglia natura, e si era presa la libertà di girovagare per il Garden senza meta. Apparentemente.
- E' sempre bello sentirsi fare un complimento da una bella ragazza! Ma che ci fa qui la nostra addetta alla sicurezza preferita?
- Oh, solo un giretto... Leon, pensavi di proporti per andare in missione?
- Mh, forse.
Dopo esser uscito allo scoperto, anche se per metà, pure Alex aveva cominciato ad essere più diretta nel parlare con lui. O a far finta di essere più diretta.
- In tal caso non credo ti spiacerà la mia compagnia, no? Ho bisogno di sgranchirmi un po' le ossa, è stressante starsene continuamente nel Garden a tenere a bada i casini dei Cadetti...
- Perché no, non ho ancora avuto il piacere di combattere al tuo fianco. (e che fianco!)
Fare il finto tonto gli riusciva bene, e altrettanto si poteva dire di lei.
Però una cosa era certa: Alex ancora ben ricordava il tentativo di uccidere Pip avvenuto alla prigione di Galbadia, e non poteva dire di essere assolutamente certa che non sarebbe successa di nuovo una cosa simile... proprio perché capiva come pensavano i superiori e perché gli ordini sono ordini, per tutti.
Se Ruben fosse comparso... cosa avrebbe dovuto fare Leon?
Aveva intenzione di esserci in tal caso. Perché l'immischiarsi dell'Ordine nelle missioni del Garden di Rinoa le dava anche abbastanza fastidio.

Fa schifo ma vado di fretta. Diciamo solo che se Leon R. va in missione, anche Alex ci va, ok?=>
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

* Prima del post di Lucenera *

Leon stava sforzandosi di non dar peso alle parole dette da Recks. alla fine una frase un pò fuori luogo non faceva male a nessuno. Neanche un pensiero o un ragionamento un pò troppo stereotipato aveva lo stesso diritto di esistere di qualunque altra cosa. Ma ora basta. Si era arrivati al punto di rottura.
Biascicò sottovoce alcune parole.
Allungò la mano destra verso il colletto del cadetto di fronte a lui. Recks non riuscì ad indietreggiare in tempo e si trovò tirato in avanti sul tavolino con il petto praticamente quasi a contatto della superficie fredda e metallica.

"Ora ascoltami bene stronzetto" gli fece Leon sottovoce a pochi centimetri da lui "hai rotto con queste frecciatine, vediamo di fare un pò d'ordine nei tuoi pensieri"

".........."

"Partiamo dalla cosa principale. Perchè noi? perchè il Garden di Rinoa e perchè non gli altri. Perchè sempre e soltanto noi. Ecco ti rivelo un segreto, non è vero. A dare la caccia a Ruben non ci siamo solo noi, tutti i Garden sono stati allertati e sono pronti a catturarlo. L'Ordine è convinto che ad aver maggiori probabilità di cattura possiamo essere noi per un banalissimo motivo: Ruben è stato al comando di questa f.ottutissima struttura per anni e anni, questa ormai è la sua casa. E' molto più probabile che provi a incontrarsi con noi che con altri, non trovi?"

"........."

"Perchè l'Ordine non cattura Ruben? Secondo te è facile catturare un bastardo che si può teletrasportare? nessuno è onnipotente, se noi non ne siamo stati in grado evitiamo di nasconderci dietro la scusa che ci doveva pensare l'Ordine"

".........."

"Ah per quanto riguarda il bastardo tatuato, lungi da me sconfessare l'Ordine da ogni tipo di colpa, ma prova solo per un secondo a chiederti che succederebbe se Tatoo dichiarasse in pubblico che Ruben è la mano dietro ai recenti massacri. Te lo immagini? Caos. Massacri. Guerra. La gente non si fiderebbe più di tutto il sistema e le ribellioni sarebbero all'ordine del giorno. Come si evita questo? Semplice. Basta evitare che il nome di Ruben salti fuori e per fare questo, per ora, basta che Tatoo non parli."

"........"

"E' eticamente corretto? No non lo penso neanche io, ma potrà salvare migliaia di vite e penso che questo sia più importante che qualche stupida lotta di potere su chi possa interrogare un pazzo fanatico."

"........."

"Ti lamenti che non ho protestato quando lo hanno portato via. Perchè avrei dovuto? Anche se fossi stato contrario si tratta sempre di un ordine di un mio superiore. E qua ti ricordo il tuo vaneggiamento sull'essere o meno sottomessi all'Ordine. L'Ordine dei Garden è una struttura gerarchicamente superiore che, logicamente, impartisce direttive e ordini verso il basso, cioè a noi. Questa si chiama struttura militare, ed è quello che siamo: soldati. Se non ti piace prendere ordini, se vuoi seguire solo la tua coscienza vattene da qua; non servi a nessuno se decidi di contestare tutti gli ordini perchè non ti piacciono. Questa è una struttura militare, qua si rischia la vita, qua si obbedisce. E' semplice o accetti le regole o te ne vai."

"........"

Forse aveva già forzato troppo la mano, la dose era già stata rincarata abbastanza.
Leon ci pensò su qualche secondo e poi decide di aggiungere un ulteriore appunto.

"Un ultima cosa: sarebbe bastato che facessimo rapporto sulle cose successe da quando siamo rientrati per far dimezzare il personale della struttura. Tra Seed che ignorano gli ordini e mettono in pericolo la propria vita andando a combattere mostri imbattibili, Commander ubriaconi che desiderano la morte, cadetti fisicamente non più capaci ma che continuano a essere attivi. Basterebbe una telefonata."

Leon sospirò.

"Ma non lo farò, sono stato Seed qui per anni e questa è anche casa mia. E so benissimo che, nonostante tutto, le cose ancora funzionano; Recks impara a dividere le tue opinioni con gli ordini che ti vengono impartiti, spesso non potrai seguire entrambi e dovrai scegliere: essere Seed o poter fare ciò che ritieni giusto. A te la scelta."

Leon mollò la presa e si alzò dal tavolo.

"L'effetto delle magie Slow e novox dovrebbero terminare tra qualche minuto"

Prima di andarsene Leon individuò la telecamera della zona. Si mise un dito in bocca, raccolse un pò di saliva e disegnò un perfetto cuore sullo schermo. Inviò poi un bacio destinato ad Alexandra.

Mentre arrrancava per arrivare in sala comandi Leon notò una ragazza venirgli incontro.
Era Rina.
Fermarsi a parlarle e rischiare la morte istantanea, oppure tirare dritto più veloce della luce?
Gli piacevano le sfide impossibili.

"Ciao Rina"
"Che vuoi?"
"Senti volevo chiederti scusa per l'altro giorno"
"...."

Che abbia castato anche a lei un novox? Leon per un secondo soppesò la possibilità, poi si decise a continuare.

"Ero ubriaco, ma non è comunque una giustificazione. Ho esagerato e me ne dolgo, io non sono la persona che hai immaginato tu in quei pochi secondi. Non lasciare che pochi secondi possano darti un'idea totalmente sbagliata di me"
"...e tu come saresti in realtà?"
"Io... sono io. Ogni persona ha in realtà molteplici sfumature, e la cosa più bella che si possa fare è conoscerle tutte."
"... uhm ok, accetto le tue scuse"
"Ti sono molto grato." Leon le si avvicinò un pò "finita la missione mi farebbe piacerti offrirti un caffè. Tanto, come probabilmente ti avranno fatto notare, io non devo mai pagare al bar!"

E con un mezzo sorriso Leon se ne andò in sala comandi.

*Dopo il post di Lucenera*

"Ah Alexandra avrei bisogno di un piccolo favore"
"Quale?"
"Se vedi il filmato della zona bar... ...fai finta che non sia mai successo niente.
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Nataa
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Località: Garden.. finalmente XD!!
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Re: Garden

Messaggio da Nataa »

Il caldo era asfissiante, neanche il condizionatore d’aria riusciva ad alleviare la sensazione di appiccicaticcio del sudore. Il ronzio snervante di una zanzara si alternava alle imprecazioni del Seed che miseramente falliva ogni tentativo di ammazzarla «Maledettissimo insetto» grugnì a mezza bocca, subito dopo essersi schiaffeggiato il volto nell’ennesimo attacco «Prova a venire ancora vicino a me» brandiva uno schiaccia-insetti a mo’ di sciabola e lo piroettava a mezz’aria cercando l’affondo verso un avversario invisibile. Scossi leggermente la testa in segno di disapprovazione «Dubito che sia il modo migliore per uccidere una Culicidae. Sono grandi solo pochi millimetri e…» mi bloccai nel vedere il ragazzo interdetto dalle mie parole; probabilmente era il caso di riformulare la frase in un linguaggio più consono «Se continui a brandire uno scacciamosche come fosse un’arma contro una misera zanzara, non riuscirai mai a liberartene. Anzi, a dire il vero, se quella è la tua tecnica di spada non avresti possibilità di colpire un Thythan a 3 cm da te» osservai il volto di Egil contrarsi in una smorfia; probabilmente avevo ancora una volta sbagliato nel rapportarmi. Ci voleva una dimostrazione pratica: mi alzai in piedi e afferrai il manico “dell’arma”.
Intercettai il dittero che svolazzava attorno al corpo accaldato del Seed, il suo odore doveva essere davvero prelibato se con tanta veemenza la zanzara insisteva ad attaccarlo: osservai con calma il volo regolare del mini-vampiro, ogni essere vivente ha un proprio ritmo, il trucco per spiazzare e colpire è quello di scovarlo, trovare la regolare sicurezza e intervenirvi con un elemento di disturbo, in questo caso un elemento fatale. Una leggera torsione del polso e l’animaletto finì all’oltre mondo, una leggera macchia di sangue e di resti animali sporcò il muro: aveva fatto un buon banchetto con Egil, peccato le fosse andato di traverso.
«Ecco fatto. E’ questione di tempismo» restituii l’arnese al suo legittimo proprietario e tornai ad oziare sulla mia poltrona
Egil alzò un sopracciglio «se mai avrò una mosca in camera prometto che ti chiamerò»
La trovai una risposta sensata, se non era in grado di provvedere a se stesso era giusto si affidasse ad altri più capaci, poi mi assalì un leggero dubbio, che fosse ironia la sua? «Devo cogliere un velo d’irrisione nelle tue parole?»
«No figurati, credo di aver sempre desiderato una bambina scaccia-insetti» il ragazzo si sventolò con la mano cercando di sopperire alla mancanza d’aria «questo condizionatore non vuole saperne di funzionare come Yevon comanda -mi lanciò uno sguardo- per caso sai come rimediare?»
Lo fissai per qualche secondo prima di alzarmi e smanettare per qualche minuto con l’apparecchio: un’aria gelida investì la stanza e per qualche secondo rimanemmo immobile a godere di quel refrigerio.
«E’ comodo averti accanto, ora capisco perché Leon ti è sempre appiccicato» un sorriso sghembo colorò il volto del ragazzo
Una battuta lanciata per caso? «Leon mi è sempre appiccicato solo perché così gli è stato ordinato. Ne convengo che ne possa trarre diversi giovamenti dal punto di vista economico e, forse sociale, ma non credere che sia stata una sua libera scelta» una risposta schietta avrebbe tagliato la testa al toro.
«Non mentivi quando hai parlato in riunione: siete qui in qualità di spie?»
«Spie?» inclinai la testa da un lato «intendi: chi con l’inganno o la dissimulazione cerca di venire in possesso di notizie riguardanti altre persone allo scopo di riferirle, per malevolenza o per invidia o per interesse personale, a chi possa valersene per punire o, comunque, danneggiare le persone interessate?»
«C’è qualche altro significato?»
«I controlli sui vari Garden si effettuano periodicamente.» soppesai le parole « L’Ordine ha un occhio di riguardo per questa struttura, non posso negarlo: si è rivelata una vera spina nel fianco per più di una volta, se è ancora in piedi si deve solo all’intervento di Ruben Shinra.»
«Si poteva fare alla luce del sole…» lo disse a mezza voce, forse perché lui stesso sapeva che per comprovare la fedeltà di un apparato ovviamente non si potevano sbandierare i controlli; ignorai l’ultima frase e tornai a fissare il libro davanti a me. Percepivo un disagio provenire dal mio compagno, ma preferii non indagare; nonostante gli sforzi e gli esercizi con Leon non riuscivo ancora a farmi scivolare addosso quella profonda noia che provavo al contatto con il prossimo. Ben pochi erano i soggetti degni d’attenzione e di questi ancor meno coloro che avevano qualcosa d’interessante da riferire.
La porta scattò all’improvviso e nella stanza entrarono i due Commander in capo
«Egil cosa ci fai qui?» Drizzt gli si affiancò, mettendogli una mano sulla spalla
«Scambiavo quattro chiacchiere, imparavo a colpir zanzare e dovevo consegnarvi questi documenti» allungò una massa di fogli verso il drow che li posò direttamente sulla scrivania. Il Seed sembrò percepire la tensione nell’aria e decise di congedarsi «Beh a questo punto vado. A più tardi» con una mano accennò un saluto e prese la via dell’uscita.

Attendemmo che la serratura facesse il tipico clunck prima di cominciare il lungo e complicato discorso che ero sicura volessero intraprendere i due. Philip si accomodò sul bordo della scrivania, mentre Drizzt preferì prendere il posto di Egil. Posi il segnalibro tra le pagine e chiusi il volume, una forma di rispetto che avevo imparato da poco: la gente ama che gli si presti la dovuta attenzione.
«Ho fatto quanto mi hai richiesto. L’Ordine non ha sospettato che ci potessi essere tu dietro la mia disposizione: tutto verrà fatto secondo i loro canoni. Nessuna finzione»
Lo sguardo di Philip passò dalla mia inespressività al volto crucciato di Drizzt: i canoni dell’Ordine sarebbero stati pesanti. Il loro era stato un azzardo con la lettera maiuscola; se mai fosse successo qualcosa a Fei e Hikari non si sarebbero perdonati.
«Spero sia davvero così, se abbiamo messo in pericolo la famiglia di Ruben e falliamo perché hai fatto il doppio gioco» in un gesto automatico portò la mano su Lampo e Mortegelida, lanciando un eloquente messaggio. Quella che traspariva dai suoi occhi era vera rabbia, ma dubitai fosse realmente rivolta nei miei confronti.
«Nessun tranello. Vi aiuterò ancora una volta»
«Ancora una volta?» Philip mi fissò intensamente «Non credo che si possa definire aiuto il tuo, se non sbaglio il Garden ha dovuto chiudere in base anche ai tuoi rapporti; per non parlare del mio tentato omicidio, del fatto che hai mentito»
«Compare non credo che sia utile parlare di etica ad una ragazzina simile, dubito che ne conosca davvero il senso»
«La devo contraddire Commander Do’ Urden. Ho studiato approfonditamente l’etica, la conosco, così come conosco i principi di integrità morale, conosco il senso dell’onore, conosco la fedeltà, conosco perfino il sentimento religioso»
«Calien conoscere non vuol dire sapere, te ne rendi conto?»
Annuii alla semplice verità che Philip aveva esposto «Non ho mai avuto modo di esperire tali fenomeni, ma posso provare a immaginare cosa vi smuove, seppur continuo a non comprendere questo vostro affanno verso una simile astrazione. Siete sempre stati dei soggetti interessanti, motivo per cui ho tralasciato di far rapporto di quanto accaduto fino ad ora»
«Balle! Io credo che tu abbia evitato su richiesta di Leon. Lui è uno di noi» ancora astio
«Può darsi, ma a voi non interessano i veri motivi: per ora il Garden è ancora salvo»
Il silenzio che si propagò nella presidenza era gravo di parole non dette, ma non era certo mio compito tirarle fuori dai due capi, se avessero voluto mi avrebbero cercato in futuro. Mi alzai dalla poltrona e mi immisi nei corridoi afosi. Una leggera vibrazione del codec; ancora non potevo riposare, mi aspettavano in cabina di pilotaggio.
Salii lentamente le scale.
Il brusio di alcune voci mi accolse fin dal corridoio: sembrava che Philip mi avesse preceduto. Aprii incuriosita la porta e trovai il Commander che rimproverava il pilota per quanto successo in sala mensa: Alexandra doveva averlo avvertito di come Leon aveva sbatacchiato Recks (in realtà tutto il Garden ne parlava)
«Non potevi non aspettarti reazioni. Maledizione Leon, tu non hai presente quanto abbiamo sofferto nei mesi precedenti e la maggiore responsabilità è dell’Ordine. Come pensi la possano prendere?»
«Philip se non gli sta bene quanto fatto dall’Ordine possono andare via. Sai perfettamente che questa è una vita che va accettata.»
«Noi sei tu a dover fare discorsi simili. Considerati richiamato, ancora una volta e ti sbatto una notte in cella»
Il Commander si girò e sparì attraverso un cunicolo «Oh il vecchio sistema fognario di Otta. Credevo fosse stato chiuso» Alexandra e Leon si voltarono verso di me
«La vecchia preside aveva problemi urinari, non lo sapevate?»
«Sono informazioni che le persone vorrebbero non sapere mai» Alexa alzò un sopracciglio, ma sembrò divertita da quell’aneddoto
«Le devo convertire i chip per farle capire cosa è conveniente e cosa no: però per il momento ho fatto un buon lavoro, almeno non va più in giro a dire alle persone in lutto che “scavare la tomba del proprio caro è un’attività più utile del piangerlo”» Leon si massaggiò le tempie ricordando quante volte la ragazzina lo aveva fatto vergognare
La Seed parve non dar peso a quelle parole «Hai un futuro come insegnante»
«Che ne dici di approfondire il discorso davanti una tazza di caffè? Sempre che Raiden sia d’accordo» Leon aveva visto la ragazza uscire dalla camera del Seed
«Leon, non dovevi prendere un caffè anche con Rina?»
«CALIEN! Quante volte ti ho detto di non svelare i miei affari?»
«Grazie Calien , credo di doverti un biscotto per questo»

Un bip dalla console sovrastò la risposta di Leon: eravamo arrivati nel mare di Kilika e Drizzt aveva convocato Seed e cadetti per decidere le squadre. Si sbarcava con i Jumper.
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Leon Feather
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Re: Garden

Messaggio da Leon Feather »

Uscendo dall'ufficio di Sirius Valantine, Leon non potè fare a meno di chiedersi se non avesse appena fatto un patto col diavolo. L'uomo aveva accennato appena al "prezzo da pagare" ma per qualche motivo il cadetto non riusciva a non pensare di essersi cacciato in un grosso guaio. Tanto peggio per lui, a Toleno aveva agito d'impulso e piuttosto imprudentemente, e questo era il risultato. Ogni volta che agiva d'impulso, ecco che succedevano disastri. Decise che avrebbe tentato di riacquistare la calma di un tempo, o non avrebbe più neanche potuto permettersi di fare la predica a Matt Winchester se poi era lui stesso a comportarsi allo stesso modo. E al di là della soddisfazione di avere ragione sul Seed, ne avrebbe giovato anche la sua dannata pellaccia.
Comunque Sirius e il Garden gli avevano appena fatto un grosso favore (o così sembrava) ed era giusto che si sentisse in debito nei loro confronti. Qualsiasi cosa l'uomo gli avrebbe chiesto in futuro, Leon non avrebbe esitato a dare la sua disponibilità. Sempre che non ci fosse troppo da perdere.
Spoiler
Astenersi dal fare battute a sfondo sessuale sulla disponibilità di Leon nei confronti di Sirius :X
Dopo la riunione...

Egil sedeva al suo solito tavolo della mensa, rigirandosi un bicchiere fra le mani. Leon sedette di fronte a lui. "Mi hai lavato le mutande stamattina, cara?" disse salutandolo con un cenno della mano.
Il mago corrucciò la fronte. "Se sei in vena di scherzi, ti conviene cambiare tavolo!"
Leon sbuffò. "Ti amo anche quando fai la difficile. Hai sentito quante cose belle in riunione?"
"Mh. Attirare Ruben con l'inganno. Moralmente inaccettabile, ma necessario. Almeno così dicono."
Leon dondolò indietro con la sedia, incrociando le braccia. Rina passò accanto in quel momento e seguendo il movimento del suo fondoschiena quasi il cadetto non cadde all'indietro. "Me ne tiro fuori" disse cercando di recuperare un po' di contegno. "Sinceramente, sono già troppo coinvolto."
Egil capì a cosa alludeva. "Siamo tutti coinvolti, Leon. Chi più, chi meno, abbiamo tutti perso qualcosa per colpa di Ruben."
Leon annuì assorto. Non aveva tutti i torti, lui non era di certo speciale. Ce l'avevano tutti con Ruben. Comunque aveva promesso ad Aura che avrebbe fatto il bravo con la questione Ruben.
"Mi chiedo dove andremo a finire" disse Egil con voce atona. "Ne abbiamo passate tante, ma questo è davvero troppo. Un nostro ex preside ricercato alla stregua di un terrorista. E viene chiesto anche a noi di partecipare alla sua ricerca e cattura!"
Leon non poteva capire come si sentivano tutti nel Garden, non avendo conosciuto direttamente Ruben Shinra. Per lui era veramente un terrorista. Era comunque di parte nel dare un giudizio per altri motivi, quindi si asteneva dal dire la sua a riguardo.
"Beh, non contate su di me per terrorizzare la sua famiglia. A meno che non mi venga ordinato, me ne starò qua a godermi la tranquillità che aleggia nel Garden in questi tempi bui" si alzò dal tavolo, era ancora in tempo per prendere qualche muffin in caffetteria.
"Non ti scomodare troppo, eh!" gli disse Egil con un velo di ironia nella voce. "Sei ancora nullafacente!"
Leon incrociò le braccia e assunse una espressione offesa. "Non lo sai che sono giornalista? Tu piuttosto, quei cristalli devono essere revisionati, l'ultimo viaggio dimensionale mi ha fatto tornare su la colazione!"
"Sicuro che non fosse il troppo cioccolato che mangi ogni santo giorno? Stai ingrassando, sul serio"
"Ah adesso ti metti anche a controllare la mia linea? Speravo che il divorzio ti avrebbe fatto mettere da parte certe brutte abitudini"
"Cos... ti sto dando un consiglio, se continui a mangiare così non riuscirai nemmeno più a tenere su la spada!"
"Non c'è bisogno di offendere per dare consigli. Hai qualcosa da dire anche sulla mia pettinatura? O su quanti soldi spendo per vestirmi? Così mettiamo sul tavolo tutte le carte di questo matrimonio fallito in partenza"
"Spendi più guil tu in lavanderia che tutto il Garden! Fatti curare questo disturbo ossessivo compulsivo una buona volta!"
"Non calcare troppo la mano, Gandalf dei poveri!"
"Sta attento a come parli, fanatico dei cibi ipercalorici!"
Alexandra venuta fuori dal nulla poggiò una mano sulla spalla di Leon. "Avete bisogno di un consulente matrimoniale."
Spoiler
Perdonate il post breve
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
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Pup :>
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Re: Garden

Messaggio da Pup :> »

Spoiler
Leon, oh you...
La cosa stava prendendo una brutta piega. "Non calcare troppo la mano, Gandalf dei poveri!"
E soprattutto troppo strana. "Sta attento a come parli, fanatico dei cibi ipercalorici!"
Beh, c'era un motivo se il matrimonio non aveva funzionato fin dall'inizio.
No, aspetta, ma che sto dicendo?
Dopo l'intervento di Alexandra non trattenni più la risata ed eruppi rumorosamente davanti ad entrambi, che mi scambiarono un mezzo sorriso.
La situazione non mi andava a genio. Niente mi andava a genio, ultimamente, ma che potevo fare? Avevo deciso da che parte stare in quella storia... L'unica variabile era sapere quando e come la mia scelta sarebbe stata irreversibile.
Per ora quello che potevo fare era veramente solo andare ad occuparmi dei cristalli.
In effetti l'ultimo salto era stato scombussolato come non avrebbe dovuto.
Afferrai un delizioso muffin al cioccolato, l'ultimo, dal piatto di Leon. "Questo è mio!" dissi al mio tenero ex-maritino mentre lui mi inveiva contro, congedandomi dai due per andare nella sala dei cristalli.

Già, avevo preso la mia decisione. Prima di tutto non mi andava di partecipare alla missione, e non l'avrei fatto se non sotto ordine. Nonostante tutto io ancora credevo in Ruben... e non avrei potuto fare altrimenti.
"C'era sicuramente qualcuno dietro di lui, quando siamo finiti a Reimse Mor." continuavo a ripetermi quasi come una cantilena. Che fosse vero o no, sentivo nel profondo che l'ordine c'entrasse qualcosa. E che Calien e LeonFake anche.
E forse un modo per avere qualche risposta c'era...
Codec:
"Pronto?"
"..."
"Egil, so che sei tu!"
"Ciao, sorellina."

Alys aveva risposto subito, senza necessità di chiamate intermultiversitarie - "che parola brutta" pensai -, che tra l'altro costavano un botto.
In sostanza il Garden supremo era a Spira. Com'era ovvio.
Codec:
"Come te la passi, Alys?"
"Tutto bene... Cosa ti posso dire, il sole splende nel cielo e gli uccellini cinguettano. Invece credo che da mamma e papà nevicherà, stasera."
"Capisco. Quando hai controllato il meteo?"
"Da poco, non più di due giorni fa. E a te? Come vanno le cose?"
"Altrettanto."
"Ah..."
"Beh, ci risentiamo allora."
"Ciao, fratellino."

"Il sole e gli uccellini" pensai "e la neve stasera. Dannazione!".
Era un vecchio tipo di codice quello, che non usavamo da... almeno 10 anni, quando in segreto scappavamo per allenarci da soli.
"Il sole" voleva dire che c'erano i nostri genitori fuori la porta. Sono convinto che ormai avessero capito che stavamo combinando qualcosa quando parlavamo di certe cose. D'altronde il nostro "codice segreto" erano parole che mettevamo a caso nelle frasi, completamente fuori luogo! Il ricordo mi strappò un lieve sorriso.
In sostanza, comunque, significava che qualcuno poteva sentirla... o sentirci. D'altronde tutte le registrazioni codec potevano facilmente essere recuperate e consegnate ai Garden.
"Gli uccellini" indicava invece che uno dei nostri amici aveva fatto la spia. Di solito era Timmy - o forse Tommy -, che diceva tutto ai suoi che puntualmente lo dicevano ai nostri. Che puntualmente ci punivano.
In sostanza, una spia al Rinoa. Calien e LeonFake, chi altri? Non c'era molto da interpretare.
Infine "la neve", quando i nostri erano di pessimo umore e allora non dovevamo far altro che starcene buoni. Cosa aveva in mente il Garden Supremo? Ma probabilmente Alys non aveva afferrato di più che stralci di conversazioni tra superiori.
Per concludere erano informazioni fresche di due giorni.
Avrei informato Pip e Drizzt, ma probabilmente non avrei fatto altro che rafforzare sospetti che già avevano entrambi.

Ero al lavoro sui cristalli, ma la mia mente era su da tutt'altra parte. Posai gli attrezzi alla rinfusa in un cassetto. Feci per andarmene quando qualcosa mi bloccò. Non che fossi un patito dell'ordine, anzi la stanza era un disastro tra fogli, annotazioni e strumenti. Ma se i fogli impilati non erano perfettamente allineati e le pile parallele tra loro, un malessere fisico mi pervadeva. Così riaprii il cassetto e sistemai i due attrezzi, un voltmetro e un contatore Edea, in modo che fossero allineati alle pareti del cassetto. Con soddisfazione chiusi il cassetto, spensi la luce, chiusi il laboratorio e composi un messaggio sul codec.

Dieci minuti dopo, nonostante il poco preavviso, Calien era esattamente dove le avevo dato appuntamento.
L'ora era l'ideale per un caffè di metà mattinata e, con il pretesto di una lezione sul modo migliore per uccidere una zanzara, avevo dato appuntamento alla ragazzina.
Guardava l'orologio. "Egil, sei in ritardo di 27 secondi." disse con voce atona "Ma non fa niente. Ho letto che è normale che le persone facciano vari secondi di ritardo agli appuntamenti.". Fece uno strano sorriso, che avrei giurato fosse quello di un Ronso!
"Immagino di dovermi scusare per il ritardo... Ho perso più tempo del previsto ad urinare." dissi giusto per il divertimento di osservare la sua reazione. Che non ci fu.
"Hai fatto bene, le reazioni corporee non vanno trascurate." disse compiaciuta.
Perfetto... "Mentre parliamo, ho proprio voglia di un bel caffè. Tu lo bevi, il caffè? O preferisci un succo di frutta?" chiesi un po' perplesso pensando alla sua età.
"Il caffè va bene." disse. Appena vidi che stava per aggiungere spiegazioni sul come e perché il caffè andasse bene, chiamai Filippo a gran voce ordinando due caffè e dicendo di mettere tutto sul conto di LeonFake, cosa a cui Calien non obiettò.
Gli occhi eterocromi della ragazzina mi fissavano spenti, come se stessero guardando tutto ed al contempo niente.
"Per uccidere le zanzare devi prima di tutto" iniziò lei prendendomi alla sprovvista. La interruppi quasi subito. "Ehi, ehi! Non c'è bisogno di partire subito in quarta."
Mi guardò perplessa e le spiegai che era solo un modo di dire che riguardava le automobili e le marce.
"Tu e Leon siete da poco al Garden, perché non approfittiamo dell'occasione per fare quella che si chiama "conoscenza"?"
"Oh, ma io so tutto di te," disse subito " SeeD Egil Snow."
Iniziò ad elencarmi tutto della mia vita, della mia famiglia, compresa Alys ed il suo fascicolo del Garden Supremo... Probabilmente più di quanto io stesso sapessi!
Andò avanti come una filastrocca imparata a memoria, finché Filippo non ci portò i due caffè, con tanto di Sigismundo (n.d.alexxx_90: lo chiamerò così perché non riuscirò mai a ricordare Siegmeyer! :S ) in soul of Joe che urlava che il caffè era stato preparato dal migliore chef del multiverso, offriva mèle e diceva altre baggianate simili.
"Sembra che tu sappia tutto di me, ma io so decisamente poco di te!" dissi con calma.
"E' dovere di ogni SeeD tenersi informato su ciò che riguarda i propri colleghi."
"Sarà, ma io preferisco le cose fatte alla vecchia maniera, ovvero partendo dalle presentazioni ufficiali. Nemmeno quando mi hai..." faticai a dire quella parola "Nemmeno quando mi hai sposato con Leon ci siamo presentati ufficialmente. Per quanto non ce ne sia bisogno..." Le tesi la mano e con un sorriso nemmeno molto finto dissi "Egil Snow, piacere di conoscerti."
Lei mi guardò attonita, poi qualcosa scattò. "Ho letto di questo, una volta." tese anche lei la sua mano e rispose "Calien O'Nayel."
"Calien!" urlò una voce da lontano.
Mi girai nella direzione da cui proveniva e visi LeonFake.
Dei due, era decisamente lui quello che non mi piaceva.
Per quanto mi sforzavo, in lei vedevo una bambina. Una bambina senza sentimenti che, per quanto intelligente, non costituiva la vera minaccia. In qualche modo mi faceva tenerezza, come un bambino che ancora non ha imparato a conoscere il mondo.
La sola intelligenza diventa prevedibile. Se a quelli aggiungi i sentimenti, più quella che mi sembrava essere una sorta di crudeltà, quello era veramente pericoloso.
Lanciai un'occhiata gelida verso LeonFake, quindi mi alzai dal tavolo.
"Piccola Calien, credo sia giunto il momento di salutarci."
"Come preferisci." disse.
Mi girai verso LeonFake, che intanto si era avvicinato al tavolo "Il caffè non l'ho toccato. Bevilo, se vuoi. In fondo è sul tuo conto." e me ne andai.
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Pip :>
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Re: Garden

Messaggio da Pip :> »

Drizzt: Sei sicuro di quello che stiamo facendo?
Pip: Anche se non lo fossi? Ormai è troppo tardi.
Drizzt: Mettere in pericolo la famiglia di Ruben.. Non è da te. E' più da me, in effetti.
Pip: Fei ed Hikari erano già in pericolo.
Drizzt: Cosa intendi?

La riunione era finita da qualche minuto e solo i due Commander erano rimasti nella sala riunioni. Tutti, compresi Leon e Calien, i "fedeli" gufi dell'Ordine, erano usciti dalla stanza, ed i partecipanti alla missione si stavano preparando per partire.

Pip: Non avrei mai messo volontariamente in pericolo Fei ed Hikari. Lo sai, Compare, non abbraccio la filosofia del fine che giustifica i mezzi. Per me, mezzi sbagliati pregiudicano anche la bontà del fine. Ma Fei.. Mi ha contattato.
Drizzt: Per quale motivo?
Pip: Si sentiva minacciata. Negli ultimi tempi, aveva come la sensazione che i suoi spostamenti fossero osservati. Che fosse spiata da qualcuno. Ieri, poi, una volta tornata a casa con Hikari, ha trovato qualcosa di strano. Un cassetto era aperto. Lei, però, era sicura di averlo chiuso. Era molto preoccupata. Di sicuro, l'Ordine stava cercando a casa sua notizie su Ruben.
Drizzt: Vai avanti.
Pip: Ho pensato che l'unico modo per tutelarla.. Fosse che l'Ordine la interrogasse e cercasse informazioni più allo scoperto. Ho ideato questo piano che ci permette di ottenere due risultati: innanzitutto, provocare una missione formalmente regolare ordinata dall'Ordine per interrogare Fei. Potranno usare anche mezzi più.. Convincenti.. Ma non potranno rapirla, non potranno torturarla, non potranno agire nell'ombra, anche perché l'input per procedere con l'interrogatorio di Fei proviene da noi, e l'Ordine dei Garden teme l'intervento del Garden di Rinoa. Non le faranno del male se sanno che noi siamo a conoscenza dell'interrogatorio. Certo, il rischio che subiscano dei pregiudizi c'è. Ma il rischio è pur sempre meglio della certezza. In secondo luogo, ovviamente, questo piano ci da una chance che Ruben si metta in contatto con noi.

Drizzt guardò Pip, soddisfatto.

Drizzt: Un piano perfetto.
Pip: Non esattamente. Perché...
Drizzt: ...se Ruben interverrà, rischieremo di aver messo in pericolo il realizzarsi dei suoi obiettivi.
Pip: Anche tu come me pensi che Ruben abbia qualcosa in mente, vero Compare?
Drizzt: Certo che sì. Tu in questo modo, hai dato una mano a Fei ed Hikari. Ma hai messo in difficoltà Ruben.
Pip: Mi fido di Ruben. Ma il tempo stringe. Dato che i suoi cari iniziano a trovarsi in pericolo, ho pensato che lui avrebbe voluto che intervenissi in questo modo. Ho dovuto fare una scelta e questa è stata la mia.
Drizzt: A proposito, da quanto tempo Fei e Ruben si sono lasciati?
Pip: E' successo quando Ruben ha scoperto che la sua malattia, che lo stava portando ad un invecchiamento rapidissimo e precoce, era irreversibile. Di comune accordo hanno deciso che un padre ed un marito anziano sarebbero stati più fonte di guai che di altro. Non so se in questi giorni si siano visti.. ma Ruben, quando mi ha parlato della sua condizioni, mi ha spiegato che non si erano più incontrati. E' probabile che non si siano incontrati nemmeno adesso e che l'interrogatorio di Fei non porterà a niente per l'Ordine.

Il sole splendeva, mentre non troppo in lontananza si poteva scorgere il porto di Kilika, splendidamente ricostruita grazie all'intervento della Lega della Gioventù dopo che Sin, anni prima, l'aveva completamente distrutta.

Drizzt: Compare, questa vicenda mi sta facendo molto riflettere. L'Ordine continua ad ingerirsi nelle nostre vicende. Non si tratta del semplice intervento di un organo gerarchicamente superiore.. L'Ordine utilizza metodi scorretti ed invade le nostre competenze. Il Garden svolge le missioni che gli vengono affidate dall'Ordine, certo, ma in totale autonomia. Non abbiamo più libertà. Questo piano che hai ideato dipende dal fatto che Leon e Calien non ci tradiscano, due persone appositamente mandate qui dall'Ordine che prendono comandi direttamente dagli Anziani. Ti rendi conto?
Pip: Sì. Essere SeeD in queste condizioni è dura. Gestire un Garden ancora di più.
Drizzt: Quando questa storia sarà finita, dovremo fare in modo che qualcosa cambi.
Pip: Si, ma come? E cos'ha in mente Ruben, perché non si fa vivo?
Drizzt: Credo che fra poco tutti i tasselli andranno a posto. E spero che quando questa storia sarà finita, molto cose cambieranno. Lo sai, non ci possiamo fidare più nemmeno di Raistlin.
Pip: Credi che dietro l'ordine di consegnare Tatoo ci sia lui?
Drizzt: Ci puoi scommettere, compare.

Pip si alzò, pensieroso, e si diresse verso la porta.

Drizzt: Scendi a Kilika?
Pip: . Fammi un in bocca al lupo.
Spoiler
Non ci spostiamo in "missioni", continuiamo a postare qui come se fossero post normali. :wink:
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Aenima
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Re: Garden

Messaggio da Aenima »

Avevano appena messo piede a Kilika e già odiava quel posto.
Il clima umido di quella regione, infatti, insieme ai nugoli di zanzare che sembravano popolare quel borgo ai margini della Foresta lo infastidivano non poco. Investì l'ennesima zanzara che aveva preso a ronzargli attorno con una boccata di fumo grigiastro, nella speranza che l'acre odore del tabacco allontanasse quei fastidiosi insetti.
Speranza vana. La zanzara non aveva la benché minima intenzione di arrendersi.
"Fo***ti insetti!" sbottò Victarion Von Hohenfels, visibilmente spazientito "Cerchiamo di far presto, non voglio restare in questo posto di m***a un minuto più del dovuto!"
Arianne Frey, invece, non sembrava affatto curarsi nè delle zanzare nè tantomeno delle continue lamentele del suo compagno. Procedeva impassibile, ad ampie falcate, verso l'obiettivo della loro missione. La zanzara spavalda prese ad infastidire anche lei che tuttavia, senza proferire alcuna parola, la eliminò con un rapidissimo e secco gesto della sua mano destra, schiacciando il malcapitato insetto nel suo pugno guantato. Aveva dei riflessi decisamente fuori dal comune.
"Smettila di lamentarti, Vic" disse in tono esasperato "Dobbiamo far presto. Scommetto che tra poco saranno qui e io non voglio problemi"
Il maggiore SeeD emise un'altra nube grigiastra, continuando a fumare avidamente il suo fedele sigaro, e disse, rivolgendosi alla compagna con la sua classica voce roca da fumatore incallito: "E se invece dovessero esserci, dei problemi?"
A quelle parole, una luce malsana balenò nei freddi ed inespressivi occhi del Tenente Colonnello SeeD Arianne Frey. Fu come un lampo di crudeltà, un barlume di malvagia determinazione. "Beh...in quel caso sarà nostro dovere risolverli. Andiamo."

***********

Dopo che i Commander ebbero tenuto il briefing in merito all'imminente missione, Raiden era andato a prepararsi. Sarebbe sceso in missione, non avrebbe potuto tollerare un minuto di inazione di più. Si era trattenuto al Garden durante i recenti eventi occorsi a Madain Sari, ma adesso non aveva la benché minima intenzione di tirarsi indietro.
Last but not least, lo spadaccino era più che sicuro che uno tra Leon e Calien, se non entrambi, avrebbe preso parte alla missione. I due inviati dell'Ordine, infatti, dovevano necessariamente avere un piano ed era chiara intenzione di Raiden tenerli d'occhio. Non si fidava di loro ed era stanco delle continue ingerenze dell'Ordine nell'operato del Garden, quindi meglio non perderli di vista in una missione tanto delicata. Una volta preparatosi, dirigendosi verso il punto di lancio, incontrò Egil, il quale sembrava tutto fuorché pronto ad andare in missione. Il mago infatti stava trafficando con una serie di arnesi che Raiden ipotizzò impiegasse per lavorare sui suoi amati Cristalli. "Ehi Egil!" disse Raiden con un cenno di saluto "Ti vedo impegnato. Devo dedurre che non sarai dei nostri, giù a Kilika?" Al saluto il mago si voltò verso Raiden, asciugandosi col dorso della mano destra il sudore che gli imperlava la fronte. Doveva aver avuto molto da fare con il suo lavoro e il caldo che gravava sul Garden in quei giorni non aveva dovuto rendergli la vita facile.
"Ehi Raiden! No...non ho intenzione di partecipare, a meno che non giungano ordini dall'alto...e poi qui, come vedi, ho il mio bel da fare..." Di cristalli Raiden ne capiva quasi quanto un intollerante al lattosio ne capisse di fonduta, eppure, vedendo Egil così impegnato, non poteva non rendersi conto di quanto tale mansione fosse complessa ed impegnativa.
"Mi raccomando...spero che al vostro ritorno questa storia sia finalmente finita" disse Egil che, così come Raiden, doveva averne abbastanza di tutto ciò. "Senz'altro. Contaci!" disse di rimando Raiden, accompagnando le parole con un occhiolino "Allora ci si vede. Buon lavoro!"
Dopo aver salutato il mago, giunse in pochi minuti al luogo previsto per la partenza. Vi trovò Pip, e con lui c'erano anche Alex e il Leon fantoccio, oltre ad altri SeeD e Cadetti. Appena lo vide, il pilota gli si avvicinò sorridendo, ma ottenne in risposta un muro di inespressione e noncuranza da parte dello spadaccino. "Oh, anche il nostro professore ha intenzione di partecipare alla missione?" disse in tono volutamente ironico "E io che pensavo di trovarmi da solo con la nostra vigilante, che peccato..." Raiden non rispose alla provocazione. Quel ragazzo continuava a perdere punti simpatia e fiducia nei suoi confronti, pertanto si limitò a rispondergli in tono sprezzante e beffardo, senza mezzi termini: "Pivello, fossi in te la smetterei. Devo parlare più piano o ti cerco qualcuno che parli imbecillese?"
A quelle parole, un'espressione di rabbia prese rapidamente il posto del sorrisetto ironico ed arrogante che fino a poco fa solcava il viso di LeonFake. Tuttavia il Cadetto non ebbe modo di replicare perché la discussione venne interrotta da Pip che frattanto aveva preso la parola per riassumere quello che sarebbe stato il piano della missione: la squadra avrebbe dovuto raggiungere il punto in cui Fei e Hikari sarebbero state prelevate dagli emissari dell'Ordine, assicurarsi che tutto si svolgesse secondo gli opportuni protocolli e pertanto garantire che l'Ordine non avesse fatto ricorso a procedure -per così dire- poco eticamente corrette e quindi, una volta che Ruben avesse fatto la sua comparsa, catturarlo. "Naturalmente" aggiunse il Commander "qualora qualcosa dovesse andare storto, saremmo costretti ad intervenire." Tutti annuirono, e Pip riprese, concludendo il discorso: "L'Ordine avrà inviato i suoi uomini migliori. Pertanto, occhi aperti e siate pronti a tutto!"
Queste ultime parole Pip sembrò ripeterle più a sé stesso che non ai suoi sottoposti. Doveva essere pronto a tutto. Ruben, il Preside, l'amico, il fratello di una vita doveva aver fatto tutto questo per una ragione. E Pip doveva sapere, doveva scoprire cosa si celasse dietro le apparentemente inspiegabili azioni di Ruben e dietro le oscure trame dell'Ordine.
"Amico, sto arrivando..."
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Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

*Flashback*

Leon era appebna riuscito a far atterrare il garden nelle stupende acqua di Kilika. Un blu luccicante si estendeva ovunque, una delizia per gli occhi.

"In realtà l'acqua non ha colore, non si tratta che di una mera trasposizione del colore del cielo sopra di esso"
"Piccola Calien, dì la verità hai ricevuto un nuovo comando dall'ordine che ti dice di esasperare tutti con nozioni assolutamente non richieste?"
"Leon, tralasciando la pessima ed irreale battuta sui fantomatici miei nuovi ordini, ti faccio notare come esse possono essere informazioni che aumentano il tuo bagaglio culturale"
"Beh effettivamente sempre meglio quelle che sentirsi dire proverbi stupidi (Tira più un pelo di pota che una trota che nuota) o improbabili affermazioni sugli apparati urinari degli altri Seed. Calien perchè?"

Il cadetto era perplesso. Sapeva benissimo che Calien non provava alcun tipo di emozione, che neanche le importava di averne e che era comunque assolutamente in grado di sostenere una conversazione normale con chiunque. Non avere emozioni non significava infatti non essere in grado di capire che altri possano averne o di individuarne i peculiari segni distintivi che possono aiutare a capire che tipo di emozioni si stanno provando.
O per meglio, su questo aveva avuto difficoltà ma per fortuna superate nei due anni passati insieme.

"Trovo interessante osservare le reazioni delle altre persone quando si dice o si fa qualcosa che non viene immediatamente compresa negli schemi logici tipici"
"E questo perchè ti interessa? Che ti importa di come agisce la gente se ciò non ti porta alcun vantaggio funzionale?"
"E' semplice.... Noia"
"Noia? Calien la noia è un emozione, stai per caso iniziando a provare qualcosa?"

Leon iniziava ad essere tremendamente preoccupato.

"No. Ti faccio un esempio. Come il nero raffigura la totale assenza di colori, così la noia rafigura la totale assenza di emozioni."

Un mondo senza alti nè bassi, senza gioie ne dolori. Tutto piatto, grigio, apatico.
Per lui che delle sue emozioni traeve energia vitale, che le succhiava fino al midollo e le viveva fino in fondo ciò gli appariva terribile.
Ma sapeva che ogni persona è diversa, che il contesto di appartenenza significa molto, e Calien sembrare stare a proprio agio in quel modo, probabilmente non aveva mai conosciuto altro.
E se a lei andava bene andava bene anche a lui.

"Quindi in pratica ti diverti a dire frasi senza senso per vedere la reazione degli altri?
"E' più esatto dire che esperimento frasi senza senso per osservare la reazione altrui e modificare il mio iter giornaliero, in modo tale da vivere contesti nuovi e in ambienti diversi. Si grosso modo quello che hai detto tu"
"So che vuoi andare in missione, praparati che tra poco arriviamo".

Una persona senza emozioni, incapace di provare pietà o tristezza. Con un queziente intelettivo elevatissimo.
Leon avrebbe davvero avuto paura a trovarsela come nemico.

*Dopo il post di AcquaMan*

E tre.
In dodici ore ben tre persone, tra seed e cadetti avevano manisfestato disprezzzo nei suoi confronti.
Prima Recks.
Poi Egil.
Ed ora Raiden.

Leon lo aveva previsto, dopo la dichiarazione pubblica di essere stato mandato dall'ordine si aspettva che qualcosa cambiasse. Ma non così tanto nè così in fretta.
A parte gli ordini segreti, che si contavano sulla punta di una mano e che riguardavano casi specifici Leon non aveva nessun particolare incarico, salvo un generico obbligo di rendicontazione nel caso di situazioni molto gravi ma che in teoria sarebbero dovute essere segnalate dal preside e che per fortuna non erano accadute. Non doveva spiare nessuno, ne fare resoconti giornalieri su ciò che funionava o non funzionava. Ma questo probailmente non era stato capito.
Lui aveva chiesto il trasferimento li perchè si sentiva ancora un Seed del Garden di Rinoa e, escludendo gli ordini che doveva eseguire a ogni costo, voleva esserlo fino in fondo. Ma neanche questo era stato capito.
Ed era giusto così. Alla fine per le nuove reclute lui era un estraneo. E se tutto fosse andato come doveva andare sarebbe diventato anche lui che aveva ammazzato il loro preside.

La cosa non gli piaceva. Non gli poteva piacere. Ma c'era abituato. Anche questo faceva parte del lavoro.
Vide Calien scendere dal Garden e poco dopo anche Alex e Acqua-man (Nessuno vuol essere Acqua-man, neanche Acqua-man, cit).
Andò verso di loro. Anche se la frase del pivello gliela avrebbe volentieri fatta rimangiare a calci non aveva nessuna intenzione di mettersi a litigare prima della missione. Come detto capiva il suo punto di vista e apprezzava il seed in battaglia, avere le schede di tutti risultava utile.
Una squadra è ben più che la somma delle abilità dei singoli.
E nonostante tutte le possibili divergenze loro dovevano esserlo.
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Hope dies last

Messaggio da Aenima »

Forse era stato un po' troppo brusco con Leon, ma non avrebbe potuto fare altrimenti. Quali che fossero i suoi intenti, Raiden aveva ritenuto opportuno metterlo in guardia. Non che volesse fare il gradasso o lo sbruffone, ma semplicemente voleva fargli capire che lo avrebbe tenuto d'occhio, onde evitare che il Cadetto dell'Ordine potesse crear loro problemi.
E poi, non gli garbava affatto che continuasse a comportarsi da galletto nei confronti di Alex. Le questioni personali devono restare fuori dal lavoro, questo lo spadaccino lo sapeva bene, ma senz'altro questo era un altro motivo per cui aveva calcato un po' la mano con Leon.
A prescindere da tutto ciò, adesso erano una squadra e dovevano comportarsi come tale. Raiden avrebbe supportato sia Leon che Calien, avrebbe combattuto al loro fianco qualora ciò dovesse rendersi inevitabile, seguendo per filo e per segno le direttive di Pip senza la minima opposizione. Solo in casi estremi sarebbe intervenuto.
Tutto poteva dirsi di lui, eccetto che fosse una testa calda.
"Fei e Hikari vivono in una piccola abitazione ai margini del bosco di Kilika" disse Pip ai suoi, non appena ebbero messo piede a terra "Saremo lì in poco tempo e...non ci resta che sperare."
Speranza.
Un concetto estraneo per la giovane Calien che, con il suo sguardo inespressivo fisso sul Commander, annuì meccanicamente alle sue parole come un automa.
E, in effetti, non vi era molto dissimile.
Di speranza lei conosceva soltanto la sterile definizione data dai comuni dizionari e, benché sapesse recitarla a memoria, non era in grado di comprenderla perché essa stessa sottintendeva il provare un'emozione. La voce recitava infatti così:
Speranza
[spe-ràn-za] s.f.
Attesa fiduciosa di un futuro positivo e, in particolare, che si realizzi qualcosa che si desidera.
Leon sembrò intuire ciò su cui la ragazza stava riflettendo e le disse: "Ehi, scommetto che non hai ben capito cosa volesse dire Pip, vero?" Calien annuì senza proferire parola. "Beh..." riprese il cadetto con aria pensierosa, meditando su come spiegare banalmente un concetto tanto complesso "Noi tutti ci auguriamo che la missione venga portata a termine con successo, ecco."
Raiden e Alex, invece, marciavano silenziosi dietro Pip. Lo spadaccino gettò una rapida occhiata a Leon e Calien che confabulavano tra loro. Per quanto non si fidasse di loro, com'era naturale che fosse, non avrebbe negato loro una possibilità di riscattarsi ai suoi occhi. Probabilmente al termine di quella missione il suo giudizio al riguardo sarebbe cambiato, chi avrebbe potuto mai dirlo?
Ancora una volta fu Pip a riportare tutti alla realtà. "Siamo arrivati" disse "tenetevi pronti."
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Ruben -.-
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Re: Garden

Messaggio da Ruben -.- »

Si udì un bussare risoluto e vigoroso. Vic si guardò in giro; molti abitanti di kilika lo stavano osservando. Non era cosa di ogni giorno avere due esponenti dell'Ordine dei garden in città vestiti di tutto punto nel caldo soffocante della città marittima presso la quale tutti erano soliti camminare in costume o giù di li.

Si udirono passi veloci e precipitosi all'interno della piccola abitazione e quando la porta si aprì la faccetta pacioccosa del piccolo Hikari fece capolino sorridente. Alla vista dei due visitatori si incupì subito.

"Ciao piccolino!" esordì Arianne. Entrambi i SeeD speravano di incontrare minori difficoltà se a parlare fosse stato una donna; una figura tutto sommato APPARENTEMENTE più amichevole. "Stavamo cercando il tuo papà, sai dove possiamo trovarlo?"
Certo era davvero pretenzioso che il figlio di Ruben non conoscesse l'attuale situazione del padre. Il piccolo comunque non proferì una parola, ma non si mostrò intimorito, sembra invece arrabbiato quasi come se Arianne e Vic gli avessero appena fatto un torto personale. I secondi si dilatarono finché...

"Hiki, chi è alla porta?" fece una voce proveniente dall'interno dell'abitazione.
"SeeD" fu la risposta monosillabica del fanciullo.
"E' lo zio Pip?" chiese ancora la voce che doveva essere di Fei.
"No mà. Ho detto SeeD, non Commander."

I due estranei si guardarono sorpresi. Quel ragazzino non solo sembrava conoscere bene le differenze tra i due copri militari, ma riusciva addirittura a riconoscerne le peculiari divise.
Fei arrivò all'ingresso e squadrò i due SeeD.

"Perdonatemi. Aspettavo altre persone. Posso fare qualcosa per voi?" chiese in tono tranquillo. Sembrava quasi ospitale.
"Sign.ra Shinra, le vorremmo fare qualche domanda riguardo a suo marito." continuò Arianne con un tono improvvisamente più formale.
"Dite pure." raggiunse Fei disponibile.
"Sarebbe forse più opportuno che lei ci seguisse al Garden supremo dove avremo la possibilità..."
"Col cavolo!" esclamò improvvisamente il fanciullo.
"Hikari!" lo ammonì la madre. "Modera il linguaggio e sii più rispettoso." Il ragazzino sbuffò. "Chiedo scusa per i modi di mio figlio. Ma concordo con lui. Non ho intenzione di seguirvi da nessuna parte e voi non potete obbligarmi a seguirvi; non sono più una SeeD. Se invece volete accomodarvi in casa potremo discutere al riparo da orecchie indiscrete." disse guardando le gente che sbirciava in loro direzione.
I due Seed si guardarono. Fei aveva ragione. Non avevano possibilità di farla salire al garden supremo con mezzi legali ne potevano forzare la mano con tutta quella gente a guardarli.

Una volta entrati si sedettero attorno ad un piccolo tavolo quadrato. Fei ostentava una pacata tranquillità mentre Hikari era rimasto in piedi accanto alla madre, appena un po più avanti rispetto a lei come se intendesse difenderla.

"Ha incontrato suo marito di recente?" chiese Arianne.
"Come i suoi colleghi le avranno sicuramente riferito, non ho ricevuto visite da mio marito negli ultimi tempi. Sono stati molto scrupolosi nel seguire ogni mio spostamento, ma io non ho nulla da nascondere."
"Nessun contatto di nessun tipo?" insistè Vic.
"Nessuno."
"Ci perdoni, è solo che troviamo difficile credere che un uomo come Ruben, nella situazione nella quale si trova, non abbia neanche tentato di mettersi in contatto con la sua famiglia." spiegò Arianne.
"Probabilmente ha saputo che mi facevate pedinare. Comunque sappiamo entrambe che il motivo della vostra visita non è questo. Ma se davvero vi aspettate di far uscire Ruben allo scoperto, vi state illudendo. Sarà lui a farsi vivo quando sarà pronto, perché se c'è una cosa che so di mio marito è che non è capace di passare il resto della sua vita in fuga."
"A qual che ne sappiamo Ruben ha mostrato segni di squilibrio e siamo preoccupati per la sua incolumità." mentì prontamente Vic.
"La vostra preoccupazione è superflua. Ho già provveduto a far richiesta di... protezione presso il Garden di Rinoa. Attendo il vice-preside Pip e la sua squadra a secondi. E non accetterò sistemazioni diverse in altre strutture che non siano il Rinoa's, tra persone di cui mi fido."

Non erano riusciti a metterla in difficoltà. La donna conosceva i suoi diritti, aveva mosso le pedine giuste, sfruttato le circostanze a suo favore. La partita poté considerarsi persa allorché si udì di nuovo bussare alla porta.
“Vogliate scusarmi un secondo, devono essere le persone che attendevo.”
Pip e la sua squadra erano arrivati, erano pronti e per nulla intimoriti dalla situazione. Gli sguardi freddi si incrociarono. Vic sembrò sul punto di dire qualcosa, ma poi le parole di Arianne spensero le preoccupazioni.
“Pare che sia già stato provveduto a tutto. Seno certa che anche al Garden supremo la sistemazione che lei ha chiesto sarà gradita. Il nostro compito qui è concluso.”
Si alzò lentamente dalla sedia e si avviò all’ingresso con Vic che la tallonava con espressione vagamente delusa.

Sui pontili di Kilika i due continuarono ad essere osservati dagli abitanti finché non uscirono dalla città. Vic non sembrava aver ancora esaurito le obiezioni.
“Abbiamo perso troppo tempo. Potevamo agire prima, quando ancora…”
“E cosa avresti voluto fare? Prelevarla con la forza davanti a tutte quelle persone? Non dimenticare MAI la nostra priorità. Siamo emissari dell’Ordine e non possiamo fare cattiva pubblicità a ciò che rappresentiamo. Non adesso. Non in questo clima politico.”
“Erano pur sempre la moglie e il figlio di un ricercato!”
“Questo è un paesino di pochi abitanti. Tutti conoscono tutto di tutti. E quella donna è molto ben voluta. E così suo figlio. Inoltre difficilmente avresti avuto la meglio su di lei.”
“Stai scherzando!” ridacchio Vic mostrando la sua già ben visibile stazza.
“Niente affatto. Quella donna è una strega. E’ chiaro che non hai letto il fascicolo su di lei, prima di venire qui.”
“Bè… io…veramente…”
“Questo spiega perché io continuo ad essere la mente e tu il braccio. Quindi, continua a fare il tuo lavoro; io farò il mio.”
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
Bloccato

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