Zoolab

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

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Pup :>
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Re: Zoolab

Messaggio da Pup :> »

Partiamo subito con i giudizi:

DRIO:
Scorrevolezza 1/4
Purtroppo per te, hai beccato un giudice grammar nazi e alcuni errori lessicali e di battitura (accenti mancati, parole mancate, "gli" usato al femminile) compromettono molto la scorrevolezza del post, oltre ad un passaggio che ho dovuto rileggere 3 volte e comunque non sono sicuro di aver capito.
Combattimento 3/4
Il combattimento mi è piaciuto, a cominciare da quello "verbale" tra Drio e Rina. Le scene sono descritte bene (a parte il passaggio di cui sopra) e le azioni sono quasi sempre chiare. Avresti potuto sfruttare meglio il paesaggio che tu stesso hai introdotto.
Uso dei personaggi 3/4
In combattimento mi sarei aspettato qualche riferimento in più alle statistiche, ma tutto sommato va bene anche così. Quello che penalizza maggiormente il punteggio è il numero di ferite subite da personaggi con resistenza pari a 1 (e nel caso di Drio, anche destrezza pari a 1).


RINA:
Scorrevolezza 3/4
Il post è scorrevole, la musica linkata all'inizio si accosta decisamente bene alle prime righe del post. I link agli outfit di Rina, in momenti di combattimento, hanno spezzato molto il ritmo di lettura e costituiscono decisamente un punto a sfavore nel giudizio. Soprattutto perché i vestiti sono comunque descritti nel testo. Anche qui un errore di battitura, ma non ha influenzato il giudizio.
Combattimento 2/4
Nessuna particolare nota di demerito nel combattimento. Le poche scene d'azione sono descritte un po' sommariamente, avrei preferito più azione e più dettagli. Avresti inoltre potuto sfruttare elementi dello scenario di combattimento introdotto da Drio. Non è un brutto combattimento ma ha lasciato insoddisfatto.
Uso dei personaggi 3/4
Buon uso di entrambi i personaggi, sia psicologicamente che tecnicamente. La stanchezza si fa sentire, Rina sta esaurendo il mana ed ha bisogno di curarsi, Drio è logorato nella mente e nel corpo... avresti potuto sfruttare meglio la stanchezza di entrambi descrivendo come la spossatezza riduceva la potenza dei colpi, ad esempio, o riflessi rallentati. Ma questo discende anche dalla brevità delle scene d'azione. Inoltre avresti potuto far analizzare a Rina un po' più i pensieri di Drio. Rimane comunque buono l'uso dei PG.

E il vincitore è...
Buona sfida da parte di entrambi i concorrenti, ma potete sicuramente migliorare.
In ogni caso questo scontro lo vince (per un punto) Rina!
Complimenti ad entrambi gli sfidanti. :-D
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Aura
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Re: Zoolab

Messaggio da Aura »

FEE-FI-FO-FUM
Sessione d'allenamento
Aura Lundor VS Xander Rainer
Post: finchè la lezione non è terminata, quindi va a discrezione dei postanti

Fuori è una bella giornata. Gli uccelli cinguettano, i fiori sbocciano... Perchè non approfittare di un sole del genere per un allenamento.
Così Xander si era presentato all'entrata dello Zoolab. Benchè l'idea di trasferirsi nel giardino fosse allettante per entrambi, nessuno dei due sapeva fin quanto si sarebbe protratto il loro allenamento. Il tempo nelle ultime settimane era stato capriccioso: per ogni ora di luce ne susseguivano due di pioggia prima che le nuvole si diradassero ancora. E le previsioni per quel giorno erano più confuse che mai.
Per non perdersi comunque quella serenità, Aura decise di impostare un paesaggio tranquillo come campo di battaglia. La piana della Bonaccia si rivelò essere il posto perfetto, corredato di una leggera brezza che rendeva il tutto ancora più rilassante. La ragazza agguantò uno dei bracciali salvavita e lo passò al compagno. Lui la osservò curioso.
- è davvero necessario? - chiese chiudendolo intorno al polso.
Lei alzò gli angoli della bocca in un sorriso prima di indossarne uno anch'ella - Penso proprio di sì. Non si sa mai cosa può accadere, anche se si tratta di una semplice lezione.
Xander fece spallucce e si affrettò a raggiungere il centro del campo, respirando a pieni polmoni l'aria ventilata. Per quanto la realtà virtuale dello zoolab possa ricreare qualsiasi ambiente, alla fine era tutta una simulazione. E l'odore al sapore di ferro e lamiere era sempre ciò che teneva i Seed con i piedi per terra. Il Cadetto si tolse la giacca e la lanciò di lato, esibendo tutta la sua determinazione a cominciare il suo allenamento. Aura gli sorrise divertita: glielo doveva, secondo lui vi era una connessione fra i poteri del Nen e la sua abilità legata al Lifestream. Per questo in quella lezione voleva apprendere almeno le basi e scoprire a quale delle categorie del Nen lui appartenesse.
- Direi di cominciare con la teoria - iniziò a spiegare la ragazza torturando con le dita la sua nuova arma. Cryo aveva fatto un ottimo lavoro nel costruirla, in quanto ora poteva portare quel suo yoyo tecnologico come se fosse un bracciale. Molto pratico e quel design le piaceva da impazzire.
- Per prima cosa devi sapere che non è facile maneggiare la propria energia, soprattutto se non hai idea di quanta tu ne abbia in corpo. Solitamente i praticanti di Nen imparano da altri praticanti come accedervi e come manipolarla a piacimento secondo la propria disposizione.
Il giovane inclinò la testa - Quindi anche ti hai avuto chi ti ha fatto da maestro.
- Non proprio. Ho scoperto questo potere quasi per caso, ma me la son dovuta sudare da sola per arrivare al mio livello attuare. Ed ho ancora tanto da imparare, credimi.
- Oh, ti credo. E suona anche divertente.
Con un movimento di polso, la dottoressa liberò lo yoyo e lo agitò in direzione dell'amico. Il giocattolo pose qualcosa a terra, un bicchiere d'acqua riempito fino all'orlo ed una fogliolina che galleggiava immobile. Xander fissò la foglia con qualche perplessità, finchè Aura non gli fu accanto e lo costrinse a sedersi sull'erba. Lei fece altrettanto mettendosi al di là del bicchiere, davanti a lui.
- Come prima cosa devi cercare di sentire la tua stessa energia scorrerti nelle vene - gli disse socchiudendo gli occhi - Per farti un esempio, concentra la tua attenzione sulla punta delle dita. Dopo un po' comincerai a sentirle formicolare. Vedi, quello è il segnale che la tua energia, la tua aura, si sta incanalando pian piano verso di esse. A mano a mano che sposti la tua attenzione sui polsi, gli avambracci e via dicendo, ti accorgerai che anche quel formicolio si sposta con essa. Di solito il primo esercizio che si svolge è quello di incanalare la propria aura lungo tutto il corpo, su e giù, fin quando non diventa un pensiero automatico... ma tu hai voluto il corso avanzato.
Il ragazzo alzò le spalle sfoggiando un ampio sorriso - Lo so che non posso imparare in una giornata, ma voglio almeno capire come funziona.
Aura annuì, prendendogli poi le mani fra le sue - Per questo devo accelerare le cose. L'esercizio che ti ho detto serve per liberare i canali attraverso cui la tua aura si espande e si disperde in modo graduale. Ma se vuoi andare dubito al sodo, li libererò io in un modo più... traumatico.
Le sue braccia tremarono appena - Traumatico?
- Ah, niente di preoccupante. Ti sentirai un po' scoppiare, ma è normale. Una volta fatto, ti sentirai più energico e forze perciò ti avviso subito. Non esaltarti troppo o la tua energia si disperderà più velocemente e non avrai tempo di capire come usarla che ti sentirai stanco. Alla fin della fiera si tratta di pura energia.
Lui pronunciò un "sì" tenace ed ella cominciò a concentrarsi. Attraverso la sua stessa aura, potè sentire il suo cuore accelerare i battiti nel tentativo di consumare tutta quell'energia che sentiva scorrere dentro di sè sempre più potente. Non passarono molti secondi che i canali si aprirono ed il ragazzo trasse un profondo respiro per non dover soffiare di dolore. Si osservò le mani con uno sguardo ansioso, ma la dottoressa lo frenò prima che lui avesse il tempo di alzarsi e chiederle un combattimento.
- Prima di combattere dobbiamo fare un'ultima cosa. Poi ti insegnerò a controllare il flusso della tua aura in attacco e in difesa.
Xander gonfiò il petto sempre più impaziente, indicando il bicchiere - Ha a che fare con questo?
- Sì. Alza le mani sopra il bicchiere e cerca di far confluire la sua aura attraverso le dita fino alla foglia che galleggia. A seconda della reazione della foglia alla tua energia, potremo capire a che categoria appartieni.
Con un sopracciglio alzato, il giovane si grattò il mento pensieroso - Esistono delle categorie del Nen?
Aura fece dondolare la propria mano sopra al bicchiere mostrandogli in cosa consisteva il test. La fogliolina prese in un batter d'occhio a spostarsi da un bordo all'altro del vetro, inabissandosi e riemergendo varie volte finchè la giovane ritrasse le dita. La foglia tornò quindi a galleggiare sul pelo dell'acqua.
- Esistono cinque categorie in totale. Manipolazione, Emissione, Potenziamento, Materializzazione e Trasformazione. La Manipolazione consente di controllare le persone e gli oggetti inanimati e spessissimo questo richiede una sorta di costrizione o di regola per poterlo fare. Nel mio caso si tratta del contatto fisico. Posso manipolare tutto quello che voglio finchè ne resto in contatto. Se nel test la fogliolina ruota su se stessa o si sposta, allora significa che anche tu fai parte di questa caterogia.
- E le altre in cosa consistono?
La ragazza alzò un dito segnando a mano a mano il numero della categoria.
- Se la quantità d'acqua del bicchiere aumenta e questa trabocca fuori, parliamo di Nen del Potenziamento. Consente di migliorare la propria prestanza fisica sia in difesa che in attacco e velocizza la guarigione anche di fratture e ferite gravi. Se il colore dell'acqua o della foglia cambia, parliamo di Nen dell'Emissione. Consente al praticante di nen di controllare lo spiegamento della propria aura, separandola anche dal proprio corpo. Essendo fatto di energia pure, il Nen svanisce solitamente molto rapidamente quando è separato dal corpo, ma chi appartiene a questa categoria può separare la propria aura dal corpo anche per lunghi periodi di tempo. Per farti un esempio, puoi sparare sfere giganti di energia o fendere l'aria ed usare la tua stessa aura come una lama.
Xander drizzò la schiena - Questa categoria mi piace. Potrei essere il Super Sayan del Garden.
Aura ridacchiò - Sì, potresti farlo. Poi, se durante il test il sapore dell'acqua cambia, parliamo di Nen della Trasformazione. Questa categoria consente di cambiare le proprietà della propria aura, per esempio rendendola elastica o appiccicosa. O ancora può imitare l'elettricità o il calore del fuoco, ma non si trasforma interamente in esso. Con questa categoria non puoi solidificare la tua aura e farla diventare di diamante o qualche altro materiale. Imita solo delle proprietà.
- Afferrato.
- Infine se nell'acqua si crea un oggetto (può essere un cristallo o altro), si parla di Nen della Materializzazione. In pratica puoi creare un oggetto usando la tua aura e questo diventa fisico. Solitamente però anche questo è soggetto a delle regole che aumentano il potere dell'oggetto materializzato. Si possono anche creare oggetti di puro Nen che le persone che non lo praticano non possono vedere o toccare. Per ultima cosa devi sapere che un praticante di Nen può arrivare ad usare tutte e cinque le categorie, ma solo quella a cui è naturalmente predisposta potrà svilupparla al 100%. Per esempio, io posso creare uno yoyo di puro Nen attraverso la Materializzazione e usarlo tramite la Manipolazione, ma non potrò mai creare qualcosa di molto complesso o grande in quanto non sono naturalmente predisposta a quella categoria.
Xander si massaggiò la nuca non molto sicuro di aver capito tutta la spiegazione - Perciò io posso usare tutte le categorie ma solo una, quella a cui davvero appartengo, potrò sviluppare fino alla massima potenza... Giusto?
Aura annuì - Esatto. Ora alza le mani sopra il bicchiere e concentrati. Cerca di far fluire la tua aura verso l'acqua, la foglia, il vetro. Devi fare solo questo. Dopo che sapremo a che categoria appartieni, potremo lavorare sulla sua applicazione nella battaglia che avremo. Ma non preoccuparti, prometto che sarò morbida!
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Leon Feather
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Re: Zoolab

Messaggio da Leon Feather »

Wanna bet?


- I movimenti del tuo corpo possono causare dei rumori, in un milione di modi diversi. Con un po' di accortezza si può fare in modo di ridurli al minimo. Quindi passo felpato, stai acquattata e attenta a non andare a sbattere contro qualcosa. Vedi anche di cercare di controllare il ritmo del tuo respiro!
Continuò: - Usa l'ambiente circostante a tuo vantaggio. Assicurati sempre, quando è possibile, di avere a disposizione un posto dove nasconderti. La strada migliore per raggiungere un obiettivo senza farsi scoprire è quella in cui passi meno tempo possibile all'aperto.
Erano poche semplici indicazioni, ma difficili da mettere in pratica. Con il tempo, però, aveva detto Elza, le sarebbe venuto naturale, così come era stato con lei. Era semplice questione di pratica.
Edith annuì. - Sissignora! - esclamò scherzosamente, continuando a seguirla.
- Bene - disse Elza. Si bloccò in mezzo al corridoio. - Facciamo una prova, va bene?
- Con il simulatore dello Zoolab?
- No - rispose la ladra. Incrociò le mani dietro la schiena, mostrandole un sorriso sornione che non lasciava immagine nulla di buono. - Tu non hai fame?

Se ne stavano accovacciate dietro il bancone della mensa. Elza sollevò lo sguardo quanto bastò per accertarsi che Filippo fosse ancora occupato a lavare i piatti.
- È girato di spalle, è il momento giusto per agire.
Edith restituì uno sguardo poco convinto alla donna che con un movimento della testa, denotando anche una certa insistenza, la stava invitando a muovere il culo.
Sospirò. E va bene, Edith, si disse, puoi farcela. Ricorda quello che ti è stato detto. Strisciò dietro il bancone fino a raggiungere la cesta, sollevò il naso di pochi centimetri dal suo nascondiglio e afferrò rapida un muffin. Lo strinse tra le mani, soddisfatta.
- Si può sapere che stai facendo?
Sussultò, volgendo lo sguardo nella direzione da cui proveniva la voce. In piedi accanto a lei, Paine la guardava perplessa, le mani sui fianchi. Edith cercò di mettere insieme una spiegazione che avesse un senso, senza riuscirci.
- Ciao, Pei - s'intromise Elza a quel punto. - Insegnavo a Edith la fine arte dello sgraffignare i muffin! - disse. Diede una pacca sulla spalla alla donna. - C'eri quasi, dai.
- Emh, già - balbettò Edith. - Per un pelo.
- Vi metterete nei guai - rispose la dottoressa incrociando le braccia al petto. - No, aspetta, quella è una tua prerogativa, Elza, ma almeno non buttarci in mezzo anche lei.
Elza le restituì uno sguardo imbronciato. - Guastafeste - disse borbottando. Frugò nella tasca e ne tirò fuori delle monetine che depositò sul bancone. - Ecco, Filippo. Per il muffin che abbiamo preso.
Anche se non te ne sei accorto, disse a voce talmente bassa che si sentì solo lei.
L'uomo le sorrise. - Grazie, cara.
- Così va meglio - disse Paine. - O quasi. Quell'altro dove l'hai preso?
Elza nascose il muffin che teneva in mano dietro la schiena. - Oh, da lì - indicò un tavolo poco lontano al quale era seduto Leon. Il commander guardava con aria pregna di sconforto il piattino vuoto al centro del suo tavolo.
Paine scrollò le spalle. - Allora va bene - disse.
- Heh heh - Elza addentò il muffin, quindi afferrò Edith per un braccio. - E va bene, riscaldamento finito. Allo Zoolab!
Se la trascinò via, con Paine che se la rideva osservandole lasciare la mensa.

Cercò di colpire Elza che le stava di fronte, ma la spada fendette solo l'aria: con uno scatto, la ladra si era tolta dalla traiettoria della sua arma. Ansimò, stanca.
- Non sei poi così lenta - le disse Elza.
- Dici? - rispose Edith asciugandosi la fronte imperlata di sudore.
- Certo io sono su tutto un altro livello!
La ladra sorrise beffarda, rigirandosi la daga prima in una mano, poi nell'altra. Edith rinfoderò la spada per riposare il braccio, anche se solo per un attimo, e per fare una proposta alla compagna di allenamento.
- Facciamo che se riesco a colpirti almeno una volta, le lezioni saranno gratis.
Elza portò un dito al labbro, pensando se accettare o no.
- Va bene, ma se perdi mi paghi il doppio.
- Ci sto.
- Ti do cinque minuti.
Elza le fece segno con la mano di farsi avanti. Edith non perse tempo e le corse incontro, spada stretta in pugno. Tentò un fendente che la ladra evitò spostandosi di lato, poi un dritto che fu evitato saltando. Elza atterrò con un tonfo sul manto erboso del centro addestramento. Edith impugnò la spada con entrambe le mani e colpì con un altro fendente, sta volta più rapido. Elza fu costretta a deviarlo con il piatto della lama del pugnale, per poi allontanarsi con un rapido passo all'indietro.
- Quasi - disse facendo ruotare il polso della mano con cui teneva in pugno il coltello.
Edith fece schioccare la lingua. Strinse la spada con entrambe le mani e si lanciò nuovamente alla carica, più determinata che mai. Fendente. Montante. Sgualembro. Niente da fare. Uno dopo l'altro, Elza stava evitando tutti i suoi colpi. La vide sorridere, acquattata di fronte a lei dopo aver evitato un altro assalto.
- Il tempo sta per scadere!
Di nuovo si mise in posizione e strinse saldamente l'impugnatura della spada. Questa è la volta buona, pensò.
Dopo averla atterrata, le puntò la lama alla gola.
- Ho vinto.
- Mi hai fregata.
- Eri troppo sicura che non ce l'avrei fatta, verso la fine.
- Imbrogliona. Stavi solo giocando.
- Dovevi prendere la sfida più sul serio - sorrise e le porse una mano, aiutandola a rialzarsi.
- Allora? Rispetterai la parola data?
Elza incrociò le braccia al petto, lo sguardo imbronciato. - Sì, sì, va bene - disse senza troppo entusiasmo.
- Sembra che abbia imparato più di qualcosa da te, dopotutto.
- Sì - rispose lei sospirando. - Il peggio.
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
Can you feel my tear drops of the loneliest girl?
The loneliest girl


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Leonheart88
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Re: Zoolab

Messaggio da Leonheart88 »

Leon Vs Cat

Regole: un post a testa
Luogo: Piazza di Lindblum




Sbuffò sonoramente aspettando l’avversario, con malcelato fastidio continuava a guardare, ripetutamente, l’orologio che aveva al polso.
Perché era li? Non ne aveva proprio nessun motivo, tantomeno voglia.
Con un calcio smosse leggermente una pietra del selciato della piazza di Lindblum. Ambientazione sagra. Wow che idea assolutamente originale per scontrarsi. Stava già rimpiangendo l’aver impostato l’ambientazione casuale nel terminale.
Puntò una seconda pietra, questa non si smosse leggermente come la prima, ma schizzò via come un proiettile perforando il muro della casa di fronte a lui.
Leon iniziò a sghignazzare tra sé e sé, talvolta emergevano i suoi lati infantili e disarmanti. Castare NoGrav su una pietra per il puro gusto del poterlo fare era tra queste.
Un leggero rumore di passi lo fece voltare, non provò neanche per un secondo a trattenere il grosso sbadiglio che aveva in corpo. Si stava annoiando ed era sacrosanto che il proprio avversario lo sapesse.
“Sei in ritardo”
Cat lo guardò con uno sguardo che sembrava dire “chicazzèquesto” poi si ricordò che forse il pilota del Garden e uno dei quattro Commander della struttura doveva conoscerlo per forza-
“Ah si è il porco di cui tutte mi hanno messo in guardia” pensò visualizzando mentalmente il pessimo schizzo di Elza su un Leon disegnato come una diavolo che sputava fuoco, con un tratto da prima elementare.
“Allora regole chiare. Sono qui solo perché Pip me lo ha imposto. Secondo lui, il compito dei più esperti è formare le nuove leve. Non c’è nulla di personale e no non è mia intenzione provarci” disse in tono atono, come fosse una specificazione inutile.
Cat annuì.
“Pronti…via”
La cadetta si mise in posizione di difesa. Il Commander continuò ad avanzare verso di lei come se nulla fosse, con noncuranza calciò la prima pietra che si trovò davanti.
Esattamente come prima il peso era stato annullato, come un proiettile di mosse verso Cat, che con il Mag Rod si stava però preparando a deviare il colpo.
Il bastone sferzò l’aria senza però trovare il bersaglio. La pietra era sparita.
O meglio.
Era stata inglobata nel varco aperto due metri davanti all’avversario, per poi ricomparire nel secondo. Posto esattamente dietro alla cadetta.
STUNK
La pietra la colpì in testa, era troppo piccola per metterla ko ma sufficiente per farla sbilanciare in avanti, rischiando di cadere scompostamente.
Qualcosa la bloccò prima che finisse di cadere. Una lama appoggiata alla gola.
Leon era scattato in avanti approfittando della distrazione avversaria.
“Uno per me. Tieni sempre d’occhio il tuo avversario e non farti distrarre dall’ambiente circostante”
Fu tentata di replicare che una pietra in testa non era considerabile ambientazione ma si trattenne.
Provò un affondo col Mag Rod, Leon deviò facilmente il colpo con la prima lama, contrattaccò con la seconda, la cadetta riuscì a schivare il colpo inarcando la schiena all’indietro e facendo passare la Claymore sopra la sua testa. La predizione aveva funzionato.
Non aveva però idea di quello che sarebbe successo dopo, mentre la lama fendeva l’aria il piede del Commander si intromise dietro le caviglie di Cat. Fu sufficiente ritirare la gamba.
SBAM
Cat finì culo a terra sui ciotoli. Tentò velocemente di rialzarsi ma un calcio in pieno stomaco le ruppe il fiato, facendola ruzzolare nuovamente a terra.
Per l’ennesima volta la Claymore era alla gola.
“Più armi. Più pericoli” sbadigliò sonoramente mentre impartiva l’ennesima lezione.
Si rialzò nuovamente, sbuffando, quell’uomo stava iniziando seriamente a dargli sui nervi. Quanto avrebbe goduto a riuscire a metterlo faccia a terra.
Magari nel fango.
Con la testa dentro.
Scattando un sel(ph)ie sopra di lui.
Cat si mise nuovamente in posizione di attesa. Quando un Tornado di Fulmini (*inserire nome figo*) la colpì in pieno.
Risultato?
Culo a terra e Claymore alla gola.
“Si si lo so. Esistono anche le magie”
Leon non disse nulla, quel combattimento stava iniziando a divertirlo. Forse aveva ragione Pip, insegnare alle nuove leve paga sempre. Se poi gli permetteva di mantenere le nuove poltrone deluxe per la sala Comandi, ordinate durante il suo breve regno, ancora meglio.
Fendente con la prima Claymore, deviato lateralmente con il Mag Rod, affondo con la seconda, Cat arretrò di qualche passo per deviarne la punta, contrattaccò con uno sgualembro da destra a sinistra, facilmente parato con la prima.
La Claymore cadde al suolo. Calcio.
Un proiettile lungo più di un metro e mezzo.
La cadetta stavolta era attenta, schivò il colpo lasciando passare la lama al suo fianco, l’ennesimo varco alle sue spalle non riuscì però a vederlo, Leon scattò nuovamente in avanti. Montante, parato con il Mag Rod. Allungò la mano verso il vuoto, giusto per prendere la lama che si materializzava magicamente in quel momento.
“E sono quattro” pensò Leon.
Errore. La lama vene deviata da una luce azzurrina che funse da estrema difesa. Non si aspettava il Protect, localizzato come se si aspettasse l’attacco in quella direzione.
Sbilanciato non riuscì a intercettare il colpo.
Quanto male può fare un bastone brandito da una ragazzina contro un omone addestrato al combattimento e al subire colpi?
Tanto.
Soprattutto se un getto d’aria ti provoca un’onda d’urto pazzesca.
Leon cadde pesantemente al suolo tre metri indietro. Neanche il tempo di rialzarsi che il Mag Rod era sul suo collo.
“Tre a uno” disse sorridendo la ragazza
Ecco. Lo scontro si faceva interessante, il suo spirito competitivo si stava accendendo.
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Akainatsuki
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Re: Zoolab

Messaggio da Akainatsuki »

Cat Vs Leon

Immagine
Spoiler
La sottoscritta ha ripudiato l'uso di "sgualembro" e qualsiasi altro termine figo perché a) non sa usarlo, b) lo dicono anche in Boris che "alla cxxxo di cane" viene fuori tutto benissimo.
"Tre a uno".

Cat si diede - spiritualmente - il cinque da sola (cit.). Era sopravvissuta fino a quel punto, nonostante il tiro mancino e carpiato che il Gran Signor Preside Uccellaccio Demoniaco del Sud le aveva servito: una sessione di allenamento con Leon Rayheart, AKA il Commander Pilota del Garden, AKA attenta che quello ci proverebbe pure coi muffin della Mensa (Nd-Edith/Elza, non ricordava bene chi glielo avesse detto).

Per la Testa Strappata di Jenova, quello era una specie di SOLDIER armato di ben due spade lunghe mezzo metro e poco più. E lei non era esattamente avvezza a combattere contro i SOLDIER. Di solito, si faceva invitare a cena.

Spostò lo sguardo sull'uomo sotto la suola delle sue scarpe: "LU-...!" non riusci a completare l'incantesimo, uno sgambetto le fece perdere l'equilibrio. Finì nuovamente sui ciottoli con un tonfo sonoro, accompagnata dal clangore metallico del Mag Rod, mentre Leon si rialzava con tutta calma, togliendosi la polvere dai pantaloni.

"Un avversario a terra, non è un avversario morto" filosofò con un ghigno, preparandosi a un nuovo attacco. La ex-nonavevacapitobenecosa della Shin-Ra aveva bisogno di un altro paio di lezioncine.

Prese la rincorsa, gettandosi su di lei con la stessa baldanza di un Behemot. Con tanto di Haste castato per l'occasione, così da dare un po' di brio a quell'allenamento reclute.

Cat si ritrovò a schivare e schivare quei fendenti che sembravano volerle far fare la fine di un bel pollo sfilettato. Destra, sinistra, ora alto, basso... a quella velocità le sue capacità di previsione avevano fatto valigie ed erano partite per una bella vacanza a Costa del Sol. Come al solito.

Improvvisamente, il suo avversario scomparve dalla sua visuale.

"Non un passo o ti ritrovi gatto allo spiedo. E c'è gente che lo apprezza, cara la mia micina" ridacchiò Leon alle sue spalle, puntellandola appena con la Claymore sulla giacchetta da brava impiegata d'ufficio. Usare il Portale per giocarle uno scherzetto, era un'idea che aveva soppesato dal momento in cui si era fatta cogliere così di sorpresa dalla pietruzza.

La vide avanzare timidamente in avanti, per poi voltarsi all'improvviso e scagliargli a pochi centimetri dal viso l'incantesimo che aveva interrotto poco prima: "LUX!!!"

Questa volta fu Leon a dover indietreggiare, accecato dall'esplosione improvvisa. Non era abbastanza da farlo ruzzolare a terra il numero di volte che Cat avrebbe voluto, ma almeno era riuscita a distrarlo: e un uomo distratto è il migliore sacco da pugni che si possa desiderare.

Si infilò con un balzo all'interno della luce lasciata dall'incantesimo, il Mag Rod pronto a colpire... ma con sua gran sorpresa trovò davanti a sè uno spazio vuoto. Qualcosa nel cervello di Cat tornò a funzionare a dovere e voltò il capo di scatto, appena in tempo per vedere Leon materializzarsi nuovamente dietro di lei, un calcio dritto alla sua delicata spina dorsale.

"...Per gli Dei del Da Chao!" sbottò, evitando di vedersi frantumate tutte le ossa solo perché ogni tanto le sue capacità di preveggenza tornavano dalle loro vacanze non autorizzate. Sembrava che il suo 'insegnante' avesse qualche passione per tirare scherzetti infantili: capaci di mandare il malcapitato in Infermeria per qualche settimana, ma pur sempre scherzetti.

Atterrarono entrambi sul ciottolato, ma prima che Cat potesse rialzare il capo, venne investita da una tempesta di Aeroga e Idroga combinate tra loro, facendola sbalzare violentemente, fino a raggiungere una parete, che fortunatamente fermò l'onda d'urto.

Alzatasi in piedi facendo forza sul muro su cui era andata a sbattere, non riuscì a trattenere uno starnuto, mentre guardava sconsolata la sua immagine pietosa e grondante, riflessa dalle finestre delle casupole attorno.

Leon scoppiò in una risata, appoggiandosi mollemente a una delle Claymore: se le sue informazioni non erano sbagliate, ai gatti non piaceva particolarmente l'acqua e la faccia contrita della cadetta era davvero la conferma della regola.

Si stava maledettamente divertendo con lei. Cat starnutì di nuovo, cercando di scostare i capelli bagnati dagli occhi, per tornare a guardare torva il suo avversario. Iniziò ad accelerare verso di lui, facendo scorrere il Mag Rod sul terreno e pronta a rendergli la pariglia.

Probabilmente non stava aspettando altro che un corpo a corpo. Niente magie e trucchetti, solo fendenti e colpi in un susseguirsi di clangore metallico: Leon parava e affondava con una delle Claymore, mentre Cat cercava di trovare falle nella sua guardia, anche se invano. I loro livelli di addestramento erano troppo sbilanciati, ma nonostante questo la cadetta continuava, imperterrita e ancora umidiccia di pioggia.

Improvvisamente, anche la seconda Claymore tornò a fare la sua comparsa e quello che seguì ricordò a Leon come "più sono piccine, più sono pericolose".

Quella cadetta aveva usato le spade come trampolino per un carpiato sopra la sua testa, nel tentativo di sorprenderlo con un nuovo colpo alle spalle. Come al rallentatore, la vide saltare sulle lame, rotolare e girarsi a mezz'aria, pronta a un affondo.

Se non si fosse chiamato Leon Rayheart, Commander "Frega'nacippa", probabilmente si sarebbe ritrovato con un bel bernoccolo e la faccia tatuata con il motivo della piazza di Lindblum.

Cat sentì la stretta d'acciaio sulla sua caviglia: nuovamente, si ritrovò a volare da un punto all'altro della arena di allenamento, finendo a sbattere contro una finestra, sfondandola e crollando sul pavimento della casa che aveva avuto la sfortuna di trovarsi sulla sua traiettoria.

"Avrai una bella serata a sistemarti i capelli, eh?" la canzonò, facendo capolino oltre il buco che aveva aperto nel muro. "Direi che per oggi abbiamo finito, non trovi? Oppure ti piace venire lanciata? Perché allora possiamo ancora continuare per un bel po'".

Ignorò il luccichio divertito che gli si era acceso negli occhi, constatando il suo stato ormai oltre il pietoso: bagnata fradicia e piena di pezzi di vetro tra i capelli. Senza contare i suoi collant, distrutti e ormai da buttare: le sue ginocchia, poi, erano un autentico campo di battaglia.

Leon interpretò il silenzio come un assenso, annullando l'ambientazione di Lindblum e tornando allo Zoolab.

"Riesci ad alzarti?" si avvicinò a Cat, abbassandosi sulle ginocchia. La vide soffiare col naso, mentre gli occhi le diventavano lucidi. "Oh, suvvia, niente mocciconi... Non hai perso una battaglia, era praticamente ovvio che non potevi competere con me, amichetta di Recks".

L'espressione sofferente da donzella in difficoltà lasciò spazio a un'occhiataccia inceneritrice, mentre il Mag Rod si abbatteva prepotentemente sul suo setto nasale.

Cat lo guardò barcollare finché cadde finalmente a terra.

"Un-sacco-di-punti a due" commentò, rialzandosi in piedi e puntellandosi con l'arma. "Niente di personale, ma non dicono sempre nei manuali mai mostrare pietà per l'avversario...?"

La guardò incredulo, toccandosi prudentemente il naso: nulla di rotto, ma probabilmente aveva raggiunto delle dimensioni ragguardevoli, che avrebbero scatenato l'ilarità di Aura se si fosse mostrato in quelle condizioni in Infermeria.

"...E io che volevo fare una cosa carina. Valle a capire le donne" bofonchiò offeso, rialzandosi sotto lo sguardo attento della cadetta, che nel frattempo aveva coscienziosamente iniziato ad allontanarsi da lui di qualche centimetro. Si appuntò mentalmente di far firmare a Pip un contratto per cui poteva tenersi a vita quelle poltrone deluxe per la Sala Comandi, e pure la manutenzione sul conto del Garden.

"Quindi abbiamo finito?"

La voce piatta di Cat interruppe i suoi pensieri, mentre la vide sistemarsi alla bell'e-meglio i vestiti, trattenendo malamente le smorfie per il dolore delle ferite.

"Se hai smesso con i colpi mancini... sì" la prese in giro, continuando a controllare lo stato del suo naso. "E comunque... ho vinto io".

"Era un allenamento, non una gara" puntualizzò l'altra, battendo con il Mag Rod sul cemento. "O perlomeno io avevo capito così".

"Per cosa credi tenessi i punti?" rispose di rimando, canzonandola e uscendo baldanzosamente dall'arena, diretto al Bar per farsi prestare da Filippo molto-molto-molto ghiaccio.
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Edith Lance
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Re: Zoolab

Messaggio da Edith Lance »

Wanna bet?


Le lame scattarono con un clunck metallico, costringendo Edith a balzare all'indietro. Fu tanto veloce da evitare di essere il tiragraffi della ladra, ma non abbastanza perché l'arma non facesse danni.
Biascicò un'imprecazione afferrando fra due dita il lembo di divisa che penzolava dal suo fianco: avrebbe dovuto rammendare e lei era incapace nel taglia e cuci.
Elza rinfoderò le unghie di gatto con una scintilla negli occhi che non piacque per nulla alla sua avversaria, iniziava a pentirsi di averla stuzzicata.

***

"Non sembri molto concentrata" aveva mormorato - e si maledisse per le parole successive - "è per 'Ma?"
La ladra annuì lentamente, facendole roteare gli occhi.
"Se fosse morta" e fu attenta a usare un tono noncurante "lo avrebbe fatto svolgendo il suo lavoro. Un rischio che tutti accettano entrando in un corpo militare"
Le avevano sempre detto che era una schiappa nel consolare le persone - chi vuole sentirsi affossare nel momento peggiore? - ma Edith non aveva mai dato loro retta, sopratutto quando si incaponivano a dire che la sua mancanza di tatto derivava da un profondo egocentrismo - "so che per te è inconcepibile, ma non tutti amano essere spronati a reagire quando stanno male, non tutti sono come te" - e dall'inesistente capacità di mostrare i propri sentimenti.
"Dovrebbe essere un onore morire per il proprio credo"
A quelle parole seguì uno stump. Era il pugno di Elza stampato sulla sua mascella.

***

Si piegò sulle ginocchia, mentre Hadhafang fendeva l'aria dove si trovava fino a un istante prima: aspettò che la forza del colpo costringesse Elza a bilanciare il corpo, attese il momento di equilibrio precario e le balzò addosso. Una volta a terra, la mano destra si chiuse attorno al polso sinistro perché le unghie non scattassero ancora.
"A cuccia, miao" ansimò serrando la presa quando la ragazza cercò di divincolarsi.
Non accettò l'ordine, preferì puntellare le ginocchia contro lo stomaco di Edith.
Rotolò di lato e si portò sopra la donna prima che si rialzasse: la spada la colpì di piatto, sentì le ossa scricchiolare e dovette digrignare i denti per non urlare dal dolore.
"Era una vecchia" mugugnò, invece. "Era già vicina alla tomba senza dover combattere"
L'aria sibilò e fu nell'istante in cui Elza ritrasse la mano armata per caricare il nuovo attacco, che Edith le diede una gomitata sotto il mento, il dolore accecò la ladra per una frazione di secondo che le consentì di sgusciare via.
Scattò in avanti. L'avversaria alle calcagna.
Ne poteva sentire i passi scricchiolare sulle foglie - per fortuna avevano scelto una foresta - e deviò la corsa per sfuggire al suo sguardo.
Si nascose dietro un albero e solo quando il cuore smise di martellare nel petto si rese conto di non sentire più alcun rumore.
"Merda" sputò fra i denti.
Si arrischiò a mettere il naso allo scoperto, dando una veloce occhiata al campo. Nulla.
Guardò avanti a sé e si ritrovò a tu per tu con la canna di Mond.
Edith sollevò un sopracciglio al sorrisetto compiaciuto di Elza.
La donna socchiuse gli occhi, non aveva ancora intenzione di dirsi sconfitta.

***

"Era vecchia" lo aveva detto subito dopo aver ricevuto un gancio sullo zigomo "e pure inutile."
Tecnicamente era sempre stata Niamh l'esperta in pugni, non conosceva nessuno divertirsi tanto a dar cazzotti, ma la foga della rabbia aveva reso Elza combattiva e anche leggermente forte.
Edith sogghignò quando le dita della ladra si scontrarono sul suo costato. "Un favore che sia svanita, non trovi?"
Si rendeva conto da sola che esisteva un limite da non superare, ma a volte, si era convinta, fosse necessario attraversarlo a piè pari.
Quella era un'occasione buona.
Sinistro. Destro. Destro. Destro.
Sinistro, Edith lo schivò scartando di lato: la ladra spostò il peso del corpo e fu veloce a scattare verso la donna. Destro in pieno naso. Fortuna che non era forte o glielo avrebbe rotto, idiota lei ad averglielo fatto notare perché Elza non se lo fece ripetere due volte e sguainò Glimmerfang.
Deviò l'affondo con l'elsa della spada. Almeno l'allenamento le stava migliorando i riflessi.

***

Le si buttò contro. Non una mossa saggia quando qualcuno ti punta una pistola alla tempia e l'altra arma allo stomaco.
Ma ottenne l'effetto sorpresa/stordimento che Edith sperava e non il 'se ti avvicini ti uccido'. La strinse con forza a sé, trattenendola in un abbraccio.
Elza avrebbe potuto far scattare la lama celata, o avrebbe potuto agganciare la caviglia della donna con il suo piede e farla cadere a terra, tanto era sbilanciata. Ma non fece nulla. Rimase ferma.
"Vedrai che andrà bene" mormorò Edith al suo orecchio. "Se Philip non è intervenuto, vuol dire che la situazione è sotto controllo."
La donna s'irrigidì. "Non ne sono sicura"
"Quell'uomo non lascerebbe una mosca in pericolo, no? Figurarsi uno dei suoi. Ora se non ti dispiace" la scostò "meglio riprendere consone distanze, o sarà Paine a uccidere me."
La sentì ridacchiare.
"Almeno ti sei sfogata, forse ora starai meglio. Prendilo come pagamento per le lezioni!"
"Per quello" disse la ladra "ho preso il tuo portafoglio!"
"Pff, tanto è vuoto!"
"Sicura?" Elza si sistemò la sciarpa gialla sul collo. "C'era un biglietto della lotteria dentro. E mi risulta fosse vincente"
L'occhiolino fu il tocco di classe che mise fuori gioco definitivamente Edith.

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grevier
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Re: Zoolab

Messaggio da grevier »

Xander fece come gli era stato detto, allungò le mani sopra il bicchiere e facendo un bel respiro concentrò la sua energia sul bicchiere, riaprì lentamente gli occhi notando il volto divertito della dottoressa

- Ebbene sei un Materialista

Il ragazzo osservò il bicchiere trovando il suo contenuto cristallizzato e di colore dorato

- Sembra anche che il tuo nen mantenga le caratteristiche della tua aura
- Quindi come funziona adesso?

Chiese Xander entusiasta del risultato

- Come ti ho detto prima il nen della Materializzazione ti permette di creare degli oggetti con tue caratteristiche, ricordati che hanno una clausola che potrebbe essere il tempo, il loro utilizzo o qualsiasi altra cosa hai in mente
- E come funziona? Nel senso che fin'ora la mia aura mi bastava attivarla e il resto era passivo
- È molto semplice basta che pensi a cosa vuoi creare e concentri la tua energia su di esso cosi

Aura fece apparire prima un fiore per poi trasformarlo in una delle due Gunblade di Xander il quale rimase meravigliato

- Visto? Bene prova tu
- Proviamo

Xander chiuse gli occhi e si concentrò sui suoi palmi delle mani sentì l'energia fluire e prendere la forma di quello che stava pensando quando li riaprì notò la fierezza sul volto di Aura e un proiettile tra le sue mani

- Facile no?
- Si e ho anche risolto il problema delle munizioni a quanto pare
- Bene, ora che ne dici di provare quello che hai imparato con un po' di allenamento?

Disse la dottoressa alzandosi in piedi e sgranchendosi le giunture

- Non vedevo l'ora



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Lenne Silveross
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Re: Zoolab

Messaggio da Lenne Silveross »

.
Ultima modifica di Lenne Silveross il 29 lug 2019, 22:16, modificato 1 volta in totale.
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Non è stato amore al primo sguardo, anche perché esiste qualcuno in grado di amarla a pelle? Ne dubito. Eppure alla fine è successo. Non la amo per quello che ha, ma per quanto nemmeno immagina di possedere. Certo non è perfetta, non è neppure buona, però non è ipocrita. Non pretende d’essere migliore degli altri; vuole bene col cuore e la testa, qualcosa che pochi sono in grado di offrire.

Era come quell’inverno che l’avrebbe vista morire: una coltre bianca su cui ciascuno poteva leggere le proprie colpe, i propri fantasmi, le speranze e le debolezze. Non svelava niente di sé ed era un tappeto di ipotesi, per questo era difficile amarla senza pretendere.
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Re: Zoolab

Messaggio da Leonheart88 »

Respira Leon. Respira

Come ubbidendo ad un comando invisibile, il Commander cercò di calmarsi. La cassa toracica iniziò a riempirsi d'aria, che puntualmente venne espirata pochi secondi dopo.
Il mondo per un attimo tornò a colorarsi, le sensazioni a essere vive e presenti. L'ambiente non solo un mero contorno ma un luogo dove poter interagire.
Sentiva la sua coscienza sempre comunque in bilico, fragile, come se ci fosse una forza invisibile pronta a strapparla via, a riportarla indietro, a renderlo di nuovo furioso col mondo. C'erano attimi, come quello, in cui sentiva di poter andare avanti, di riuscire a mettersi alle spalle tutta la storia e a tornare a essere se stesso.
Ma erano attimi.
Bruscamente e brutalmente strappati via dalla realtà.
Lui non era così. Ma per sopravvivenza non poteva fare altro.

La Claymore ondeggiava pigramanente intorno al suo fianco destro mentre il proprietario aspettava il proprio opponente. Che non tardò ad arrivare. Xander si avvicinava a passo sicuro. Come se dovesse fare una passeggiata in compagnia.
La bestia voleva uscire, ma non doveva permetterglielo.

«Vuoi combattere qui?» Chiese il cadetto indicando l'ampio prato su cui stavano e che li circondava completamente.
«Un posto vale l’altro» Rispose con un alzata di spalle.
Parata. Affondo. Deviato. Finta di contrattacco.
Xander arretrò dopo l’ennesimo fendente andato a vuoto, l’avversario era di fronte a lui, Claymore abbassate , in attesa.
Prese la mira e fece fuoco.
Leon non tentò nemmeno una difesa, lasciò che il proiettile si avvicinasse pericolosamente a lui per poi comparire magicamente alle sue spalle.
Niente da fare.
Xander non si diede per vinto. Sgualembro da sinistra a destra con il primo Gunblade. Deviato dalla prima lama. Sparo da distanza più che ravvicinata con la seconda arma. Il proiettile si infranse sulla Claymore che come uno secchio la riflesse indietro.
Si sentì strappare improvvisamente indietro, come una forza invisibile che lo fece volare indietro di qualche metro e cadere prepotentemente al suolo. Tornado.
Ancora niente da fare. Ci sperava ma non riusciva assolutamente a sentire qualcosa. Ci aveva sperato ad inizio combattimento, percepire il brivido della battaglia, l’emozione del combattimento. Il paradosso di sentirsi vivo in mezzo ad un combattimento.
Invece no.
L’unica cosa a cui riusciva a pensare era al voler bere. Al desiderio bruciante, malato, di una bottiglia. Di chiudere i pensieri e lasciarsi andare all’oblio.
E questa era solo una seccatura.

«Cosa succede Leon? Hai paura di farmi male? Guarda che non sono un Ragazzina….»
«Xander stai zitto»
«Ah vero. Fossi una ragazzina potrei essere una bastarda sociopatica. Magari ho preso dal padre» I metodi strani di Xander per far parlare i pazienti.
Il calcio allo stomaco lo sorprese, non aveva ancora finito di parlare quando Leon lo aggredì frontalmente. Una ginocchiata alla bocca dello stomaco e si piegò in due.
Si sentì prendere per i capelli e brutalmente ricacciare all’indietro. Cadde al suolo di schiena, con il Commander a pochi centimetri da lui che lo guardava in cagnesco.
«Non osare»
Si ripulì la bocca dai succhi gastrici che erano usciti. «Eh Eh siamo appena all’inizio»
grevier
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Re: Zoolab

Messaggio da grevier »

Il divario tra i due era grande, Leon lo superava in forza e velocità e quel dannato potere non aiutava, ma non era li per batterlo ma per aiutarlo, anche se gli avrebbe portato varie ferite come stava succedendo, Leon incominciava a sembrare meno lucido e molto più feroce negli attacchi a Xander non rimaneva che stare in difesa e riprendere fiato.
Leon lanciò l'ennesimo affondo parato a fatica dal Cadetto quando sentì un colpo massiccio alle spalle che lo schiantò a qualche metro, dal portale spuntava il piatto dell'altra Claymore

- Ok...questa l'ho sentita
Bisbigliò Xander osservando a fatica il suo avversario, il colpo appena subito lo aveva stordito lasciandolo con la vista annebbiata, non era il massimo visto chi aveva contro

- Arrenditi prima che sia troppo tardi
- Arrendermi? Come stai facendo te? Non sono il tipo e pensavo che lo non lo fossi nemmeno te
- Non giudicarmi, non sai NULLA di me
- So che preferisci una bottiglia ai tuoi amici a quanto vedo
- PIANTALA!!!

Leon partì nuovamente alla carica, ma prima che Xander potesse fare qualcosa il Commander si teletrasportò a distanza di spada e lo colpì nuovamente con il piatto della Claymore.
Un sonoro Crack risuonò nel silenzio del colpo seguito da un'imprecazione di Xander, l'idea di cercare di attenuare il colpo con la spalla gli aveva donato un bel braccio rotto.
Il Cadetto cercò di rimediare con una fasciatura a blocco per il braccio e qualche energia per attenuare il dolore, Xander già si stava immaginando la lavata di capo che gli avrebbe fatto Aura una volta in infermeria, se ci arrivava

- Tale padre tale figlia eh?
Disse Xander sorreggendo lo sguardo iracondo del Commander, sapeva che stava per farlo esplodere
- BASTA!!!
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Re: Zoolab

Messaggio da Leonheart88 »

Xander sanguinava. Riverso a terra sembrava incapace di muoversi e rialzarsi. Sopra di lui Leon seguitava a prenderlo violentemente a calci nel costato.
Uno.
Come una bestia ferita non voleva calmarsi.
Due.
Era il nemico. L'avversario da abbattere.
Tre.
Voleva sfogarsi. Ogni colpo era una liberazione.
E Xander l'agnello sacrificale.
Gocce di sudore imperlavano la fronte del Commander, mentre con gioia mista a ira repressa non si faceva scrupolo a infierire sull'avversario immobile.
Stenderlo a terra, per uno della sua esperienza non era stato affatto difficile. Fu sufficiente lasciarsi andare. Smetterla di cercare di trattenersi.
Liberare la rabbia. E stavolta non soltanto a parole.

Tondo con la Claymore destra, parata con il Gunblade sinistro, la forza del colpo però fece sbilanciare il cadetto. Il seguente affondo con la lama sinistra fu deviata a malapena e in ritardo con l'arma rimanente. La guardia era però aperta.
Un calcio alla pietra sotto di loro. Un proiettile di dieci centimetri di diametro che si schiantò contro il petto dello psicologo. Solo l'attivazione all'ultimo secondo della protezione magica impedì una fine rapida e definitiva del combattimento.
E sicuramente sarebbe stato meglio per lui così.

«Hai ragione. Tale padre tale figlia»
Lo prese di peso e lo attaccò al tronco di un albero che circondava la pianura.
La mano sinistra lo teneva stretto per la gola, i piedi dieci centimetri da terra. Con la destra una serie di diretti allo stomaco.
Un sacco da boxe. Che perdeva sangue dalla bocca ad ogni colpo.
«Vaffan.culo»
Di nuovo a terra, l'istinto che lo portava a cercare, a carponi di allontanarsi da lui. Tutto inutile.
Si sentì sollevare di peso, sotto le ascelle, portato sino ad un metro dal suolo. E poi scaraventato prepotentemente a terra. Schiacciato. La terra che si smuove a contatto con il peso. La schiena che assume una posizione innaturale al contatto.
La presa che non viene lasciata.
Risollevato nuovamente. E nuovamente schiacciato, come una grottesca marionetta in mano ad un pazzo sadico.
E poi la fine.
Il bracciale salvavita che si attiva.
Il trasporto immediato in infermeria.
Leon sbuffò, mentre scopriva di essere sporco di sangue praticamente ovuque, forse una doccia era necessaria, si era lasciato prendere la mano. Ciò che temeva di più.
Voleva ancor più bere ora.
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Re: Zoolab

Messaggio da Akainatsuki »

SfiGa allo ZooLab

Uno scontro di fulmini e sfortuna nera

Parte 1 di TOT


Lenne alzò un sopracciglio.

Nuda. Dentro. Un. Armadio.

A cui seguì il suo gemello.

Non. Credevo. Lo. Avessi. Potuto. Fare. Sul. Serio.

Se avesse avuto numerosi, altri sopraccigli, probabilmente avrebbe dato luogo a una lunga e interessante dissertazione sulle tecniche di conquista amorosa ©Paine, ma aveva esaurito le sue riserve.

Cat le aveva risposto con un innocente sorriso da un orecchio all'altro, prima di accorgersi di cosa effettivamente volesse significare l'espressione virante sull'incredulo che le stava venendo rivolta.

NON. È. Quello. Che. Pensi.

Mosse le labbra, indicando Recks che trotterellava a qualche passo da loro, immerso nella sua aura negativa e intento ad arrovellarsi in chissà quali pensieri.

"In attesa che ci diano il benservito e ci caccino da tutti gli Multiversi conosciuti, perché non dedicarsi a un po' di sano sport?" prese la parola, interrompendo quel silenzio surreale fatto di supposizioni ancor peggiori delle insinuazioni sul suo lavoro in quel del Wall Market.

"...Sport" commentò l'altra, lanciando un'occhiata all'origami che aveva iniziato a svolazzare sopra la sua testa, trillando qualcosa di incomprensibile. "E dove vorreste praticarlo questo... sport?"

"Piana dei Lampi" si intromise Recks, sbucando alle spalle di Cat e giocherellando con il suo bastone. "Potrebbe essere... divertente. O almeno credo".
***
Non aveva mai combattuto contro un vero mago, prima di allora. Le sue due uniche esperienze allo ZooLab erano state abbastanza disastrose - e una delle due persone contro cui aveva avuto una sfida era pure crepata come una pera davanti ai suoi occhi.

Poteva ben ammettere come, oltre alle sue previsioni catastrofiche, non fosse esattamente il lucky strike di chiunque la incrociasse sul suo cammino.

Cat alzò il capo al cielo plumbeo che sovrastava Piana dei Lampi: di tanto in tanto il fragore di un tuono rompeva quella strana calma che pesava sull'ambiente circostante come un brutto pensiero.

"...Non è male, se ci fai l'abitudine" commentò Recks allontanandosi da lei di qualche passo, i capelli arruffati che iniziavano ad appiattirsi sotto la pioggerellina. "Possiamo cominciare, se vuoi".

Probabilmente avrebbe combattuto a distanza, come da aspettarsi da qualsiasi praticante di magia: Cat non aveva molta esperienza in campo, ma aveva giocato ad abbastanza videogiochi a tema per averne un'idea. Almeno teoricamente era avvantaggiata.

Teoricamente.

Troppo tardi si accorse di come Recks fosse scomparso alla sua vista. Si guardò attorno, il Mag Rod stretto in mano e la brutta sensazione per cui le sue scarse capacità di preveggenza le sarebbero state molto più utili in quel frangente che in mille altri scontri.

Un Blind lanciato alle sue spalle la fece barcollare, il campo visivo completamente oscurato e solo quel rumore di pioggerella nelle orecchie a ricordarle come tutto fosse maledettamente reale.

Tuttavia non poteva muoversi, in quella situazione assurda dove appena due magie erano state in grado di metterla alle strette e lei non aveva a disposizione nulla, se non molta pazienza, in attesa che l'alterazione di Status finisse il suo sporco lavoro e magari le sue capacità di previsione tornassero a fare il loro.

Lo Shell che riuscì a castare su se stessa qualche secondo prima che una scarica di Thundaga la travolgesse in pieno, elettrizzandole i capelli e bruciacchiandole i vestiti, fu l'imprevisto ritorno in attività di quel poco che poteva vedere del futuro.

Insomma, era stato un autentico fulmine a ciel sereno.

"S-Scusa, spero di non aver esagerat-" esclamò Recks, comparendo a qualche metro e tradendo la sua copertura.

Cat fece seguire senza pensarci troppo un "LUX!", che venne prontamente controbattuto, facendole ricordare ciò che tanti videogiochi le avevano insegnato: mai combattere a suon di incantesimi un mago, perché l'unica e più efficace soluzione è una soltanto.

Prenderlo a sacrosante - e del tutto amichevoli - legnate.

Finalmente il Blind si era dissolto. Prese la rincorsa, il Mag Rod pronto a colpire l'adorabile maghetto a poca distanza da lei e intento a preparare l'incantesimo successivo.

O forse no. Probabilmente aveva perso qualche capitolo di quella saga famosa di videogiochi con cui aveva imparato i numeri in Antico, perché quello che cozzò contro il metallo fu qualcosa di totalmente inaspettato.

(E non era un manganello di platino, come stupidamente si ritrovò a pensare, alla vista della spada che aveva parato il suo colpo.)

Appollaiata sulla spalla del suo nuovo trespolo personale, Chiyoko tubò soddisfatta.
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Re: Zoolab

Messaggio da Pup :> »

Allenamento:
Alys vs Leon.
2 post a testa.
Nessun giudice.
Guida ai colpi di spada.

"E quindi? Questo è il momento in cui ti spogli o cosa?"
Guardai divertita il ragazzo di fronte "Non siamo mica in un film porno?"
"Ah, peccato." Leon afferrò una delle due claymore, soppesandola per un istante. Quando fu soddisfatto dell'operazione, alzò la testa.
"Ma se proprio ci tieni, possiamo provare una cosa a 3. Io, tu e il mio falcione!" accompagnai le ultime due parole con un cenno del capo verso la Gaea Spike, già puntata contro il mio avversario.
Questa volta fu lui a guardarmi divertito. "Se proprio vuoi proporre un'orgia, ho altre due spade che possono unirsi a noi!"
Abbozzai un'espressione sconvolta "Ma... signor commander! Le sembra questo il modo di rivolgersi ad una giovane ragazza appena reclutata? Dov'è la galanteria?"
"La galanteria? L'ho trovata morta qua fuori, aveva un taglio sul fianco da parte a parte. E scommetto che la tua arma è perfettamente compatibile con la ferita."
Non riuscii a contenere una risata. Rialzai la testa spostando una ciocca di capelli che mi era scesa sul volto, col l'elastico che avevo al polso raccolsi i capelli in una più pratica coda di cavallo. "Direi di iniziare."
Il ragazzo convenne con me. Sarebbe stata una buona occasione per conoscerci meglio, prima di partire per la missione di caccia.
Il bracciale salvavita era stato fissato al polso, lo schermo mostrava il conto alla rovescia, ancora fermo.
-3 secondi alla creazione dell'ambiente simulato.
-5 all'inizio dello scontro.
Con un colpo secco sul bracciale, Leon diede il via al timer.
L'arena dello zoolab lasciò presto spazio ad un'ambiente di paesino in rovina, macerie di case basse sparse qua e là, una vecchia rimessa per gli attrezzi, un campo pieno di arbusti secchi e fango, qualche albero al limitare dello spiazzo.
"Un posticino intimo e accogliente" pensai mentre la simulazione si completava.
Spostai lo sguardo sul mio avversario, la claymore stretta in mano e pronta a colpire, tutti i suoi nervi tesi e pronti a schizzare.
Il conto alla rovescia terminò in un segnale acustico che annunciò l'inizio dello scontro.
Mi fiondai all'istante contro il mio avversario, che rimase invece fermo al suo posto con un ghigno sul volto.
Un Firaga partì sparato verso un punto imprecisato al suo fianco, dove si aprì all'improvviso una sorta di portale.
"Reflexga" Invocai la barriera pronta a respingere la magia... che non arrivò mai. Con la sua pessima mira Leon mi aveva mancata di brutto, ma il mio attimo di esitazione bastò perché il ragazzo mi fosse addosso colpendomi con l'elsa della Claymore giusto nello sterno, spedendomi all'indietro di almeno un metro.
Sorrise.
"Energiga... e perché no, Regen!" risposi con il medio alzato.
"Uno pari palla al centro." disse lui facendo spallucce.
"Fossi in te non mi distrarrei... Holy!"
L'esplosione sacra lo colpì in pieno, scaraventandolo indietro. Leon pronunciò un comando, un portale si aprì dietro di lui, l'altro dietro di me. Sfruttando la spinta dell'esplosione, si fiondò verso di me con tutta la sua potenza.
Mi girai di scatto, intercettando la lama della Claymore col falcione e deviando il colpo col clangore delle due lame a contatto. Feci perno su un piede per girarmi di colpo e provare un affondo, il mio avversario non fu abbastanza rapido da evitare il colpo ma riuscì solo a deviarlo, procurandosi una ferita sul fianco. Ignorò la ferita, come se gli avessi dato una carezza, e sollevando la spada sopra la testa attaccò con un fendente che mi avrebbe tagliato di netto la testa.
Feci uno scatto all'indietro, evocando la magia Mura per ridurre il danno qualora non fossi riuscita a schivare completamente il colpo.
Una feroce folata di vento mi colpì, spedendomi all'indietro. Che fosse stato un Aeroga o solo lo spostamento d'aria dell'enorme spada non avrei saputo dirlo. Fatto sta che la barriera mi evitò la maggior parte del danno.
Sfruttai lo sbalzo all'indietro per nascondermi dietro un muro diroccato. L'effetto del Regen aveva già guarito il danno subito in quell'ultimo attacco, ma di questo passo non saremmo andati da nessuna parte.
"Esci fuori, coniglietta!" gridò Leon rimasto al centro della radura. Il polverone alzato dal suo attacco di prima doveva avermi coperto mentre mi nascondevo.
"Coniglietta dovrei dirlo io a te!" pensai di rimando. Lo sentii farfugliare qualcosa, quando compresi cosa capii che quel gioco si poteva fare in due.
Mi attivai una manciata di status positivi, quindi mi alzai di colpo dal nascondiglio.
"Dispel, coniglietta!"
Le sue speranze andarono in frantumi come il suo Protect. E come il suo Shell. Ed ancora come il suo Haste ed il suo Audacia.
Di contro io potevo contare su Mura, Regen, Haste e Audacia. Mi fiondai sul ragazzo come una studentessa chiusa in un collegio femminile da 5 anni e lo iniziai a tempestare di colpi.
Un affondo del falcione, parato a mala pena dalla Claymore. Leva con la mano sinistra, sollevo l'asta fin sopra la testa, il piede sinistro si allarga, quello destro scivola dietro, il falcione calato con manroverso verso Leon.
La Claymor si insinua all'ultimo tra il falcione ed il suo corpo, evitandogli la sconfitta ma tingendogli di scarlatto il braccio.
La mano sinistra lascia la presa della Gaea Spike, la destra fa ruotare l'asta, la sinistra la riafferra pronta a sollevare l'arma.
Un fendente cala su Leon che questa volta devia il colpo con la Claymore, facendo infrangere il mio fendente sul terreno.
La mano destra si gira, fa da perno per la sinistra, la lama risale con un montante diretto verso ciò che Leon aveva di più prezioso. Un calcio all'asta fa perdere la forza al colpo, che ferisce appena di striscio la gamba di Leon. La sua Claymore è pronta a contrattaccare con un fendente verticale.
"Colpo da manuale" penso.
La Gaea Spike si solleva, con l'asta in verticale tra me e Leon.
Il fendente si infrange sull'asta della mia arma, che non si frantuma ringraziando il Mura, ma portandomi fuori equilibrio lateralmente. La Claymore di Leon rimbalza sulla mia arma e si prepara ad un nuovo colpo, meno caricato, meno potente.
Con un colpo secco sollevo lateralmente l'asta della Gaea Spike, colpendo da sotto la Claymore e mandando il colpo verso l'alto. Entrambi, con le armi alzate, decidiamo di colpire con un fendente.
Le lame cozzano l'una sull'altra, fermandosi sopra le nostre teste.
Leon è forte, ma con i miei buff riesco appena a tenere testa alla sua potenza.
Lui mi guarda, sorride. "Direi che lo scontro è finito... Morfeo!"
Sgrano gli occhi, mi sento intorpidire, riesco appena a mandare il suo fendente per terra, per poi allentare la presa sulla mia arma.
Leon mi guarda, con un sorriso si avvicina, mentre barcollo cercando di non cadere. "Ho vinto io!" mi sussurra all'orecchio.
Sul mio volto si disegna un ghigno "Mai sentito parlare della magia Resist?"
Riprendendo equilibrio lo colpisco in pieno sterno con l'estremità senza lama della Gaea Spike, facendogli fare un volo all'indietro. Guardo Leon, steso a terra, immobile.
"Ti arrendi per così poco, fighetta?"
Il ragazzo aprì gli occhi, si mise in piedi con un balzo e si levò la polvere da dosso. Non sembrava curarsi particolarmente delle ferite subite... Certo, superficiali, ma che avrebbero messo in serie difficoltà qualcuno con una costituzione più debole.
Non era il caso di Leon.
"Arrendermi? Ma se ho appena iniziato a divertirmi..." disse estraendo la seconda Claymore.
Leonheart88
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Re: Zoolab

Messaggio da Leonheart88 »

Non pensava che il combattimento contro Alys potesse essere così... divertente.
Si trovava nella situazione di dover fronteggiare una persona che come lui utilizzava parecchio gli status alterati per potenziarsi, inoltre in questo caso a lui erano preclusi. Maledetto Dispel.
Era divertente.
Vedere fin dove sarebbe riuscito ad arrivare contando soltanto sulle sue forze. Strinse forte le due Claymore mentre un ghigno si dipingeva sul suo volto.
«Bellezza ora apriamo le danze»
«Mi stupisce che un ippopotamo come te sia in grado di ballare»
Il Commander scattò in avanti. Tondo da sinistra a destra, schivato da Alys con un passo indietro, contrattacco con un affondo deciso della Gaea, deviato prontamente con la Claymore destra. Leon tentò un calcio, bloccato però facilmente dal ginocchio della cadetta. Mura.
Subito attaccò decisa, la lama rivolta a cercare la gamba del Commander. Un lampo di luce azzurra e il colpo colpì solo di striscio la carne, provocando solo un leggero taglio.
«Mi faccio più male da solo quando mi faccio la barba»
«Non hai delicatezza, con quei badili che hai al posto delle mani»

Si ritrovarono nuovamente a pochi metri di distanza.
«NoGRav» Sussurrò.
Immediatamente calciò un sasso in direzione di Alys. Non passarono che pochi attimi, Leon fece cadere la Claymore e calciò anch'essa in direzione della ragazza.
Poco sorpresa da quella mossa, deviò con la falce il sasso, quel tanto che bastava per impedirgli di fare la conoscenza con la sua faccia, e schivò la lama semplicemente abbassandosi con perfetto sincronismo.
Quello che venne dopo però non potè immaginarlo.
Un varco si era aperto improvvisamente dietro la sua schiena, non era l'uscita. Ma l'entrata. La Claymore sparì per qualche istante per poi riapparire al fianco della cadetta.
Sorpresa della mossa, non riuscì a spostarsi in tempo. Un fiotto di sangue iniziò a sgorgare dal fianco. Una ferita abbastanza superficiale ma abbastanza debilitante.
Ma non era finita. L'ennesimo varco si era aperto alla spalle del Seed. La seconda Claymore scomparve come inghiottita. Per poi rispuntare nel varco originale, quello alle spalle della combattente. Che, ferita, non potè fare altro che subire il colpo. La spalla sinistra ciondolava inerme mentre piccole strisce di sangue colavano copiosamente da essa.
«E ora il colpo di grazia» Ghignò Leon
Un piccolo Tornado si formò sopra la testa della ragazza, solo che dal suo interno iniziarono a partire fulmini diretti verso il suolo. Era finita.
Le saette si schiantarono al suolo scatenando un polverone infernale, per qualche istante il contatto visivo fu interrotto. Quando la polvere si attenuò, mentre Leon stava per festeggiare la vittoria, notò un piccolo particolare.
Di Alys non c'era traccia.
Contemporaneamente uno sgualembro lo colpì alle spalle, disegnando un solco obliquo e abbastanza profondo sulla sua schiena. Cadde in ginocchio senza sapere perchè.
Dietro di lui c'era Alys, matida di sudore e visibilmente affaticata ma sticazzi, in ginocchio c'era lui.
«Comodi quei varchi, ti permettono di viaggiare senza pagare»

Leon si rialzò, la ferita era profonda ma tutto sommato non abbastanza per impedirgli di continuare.
Alys stava curando le sue ferite con Rigene ed Energiga, ma non poteva sicuramente procedere così per tutto il combattimento.

Chi avrebbe vinto?
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Re: Zoolab

Messaggio da Pup :> »

"Messa così sembra una gara di resistenza, però...." bofonchiò Leon rialzandosi.
"Tranquillo, giuro che quando ammetterai la sconfitta smetterò di prenderti a calci in culo." devo ammettere che quella sfida mi stava piacendo. Leon era un avversario forte e, ommioddiomio cosa stavo pensando, anche tutto sommato divertente. Il suo sorriso mi diceva che pensava qualcosa di analogo. O aveva solo trovato il modo di contrattaccare.
"Vedremo chi sarà a prendere a calci in culo chi."
Facendo perno con una delle Claymore , si risollevò in tutta la sua altezza mettendosi in posizione di attacco.
L'ultimo energiga aveva fermato ogni emorraggia anche se la quantità di sangue perso iniziava a non essere trascurabile e, per quanto continuassi a rimarginare ogni mia ferita, le energie fisiche e magiche iniziavano a scarseggiare.
Mi misi in guardia, i lunghi capelli ancora legati all'indietro, l'uniforme tagliata e strappata, ero coperta di polvere dalla testa ai piedi.
Leon si avventò verso di me, un colpo incrociato con le due Claymore. La Gaea Spike si inserì tra le due spade, spezzando la loro corsa verso il mio corpo, ma lasciandomi stordita per un istante. Un calcio di Leon dritto verso il mio ventre mi spedì indietro tagliandomi il respiro. Da un portale apertosi dietro di me spuntò una Claymore pronta a darmi il colpo della sconfitta se con una capriola non mi fossi girata in tempo. Balzai nel portale, dove un mezzano portatomi contro dalla sua seconda Claymore mi disarmò, facendo volare la Gaea Spike lontano.
"Sei finita!" disse Leon sollevando la Claymor e pronto ad un fendente.
"Scordatelo." gli risposi castando un Haste.
La spada piombò come una sicura condanna, trovando però solo l'aria e impattando duramente al suolo. Con un rapido scatto ero entrato nella sua guardia, ero faccia a faccia con lui, a una distanza da cui avrei potuto baciarlo.
Ma invece di un bacio, Leon sentì solo due cose. La prima fu la parola audacia, la seconda fu un pugno dritto sul suo naso.
Un fiotto di sangue uscì dal naso rott del Commander, che si ritrovò a barcollare all'indietro mentre un mio calcio rotato gli arrivò ad altezza testa, pronto a colpire violentemente l'orecchio sinistro. Il braccio del ragazzo fu rapido nell'intromettersi tra il mio piede e la sua testa, mentre il braccio destro lasciava il naso sanguinante e provava a colpirmi con un pugno diretto.
Ancora una volta il braccio colpì solo l'aria. Un solo passo in diagonale e mi ritrovai esattamente dove dovevo essere: esternamente al pugno di Leon, alla sua altezza e a distanza di mezzo passo.
Gli tirai un violento pugno nel fianco, che ebbe appena l'effetto di farlo smuovere, quando lui provò a girarsi verso di me gli afferrai il braccio destro, ancora leggermente proteso in avanti, facendo un passo indietro e spingendolo leggermente verso il basso. Nel seguire il mio movimento, Leon perse leggermente l'equilibrio e lì, con una violenta torsione del polso nella direzione opposta a quella del suo movimento, gli feci fare una capriola in aria spedendolo a terra.
"Che cxxxo è stato quello?" commentò Leon mentre, con il braccio ancora dolorante, si alzava da terra.
"Secondo te in 4 anni nella squadra di SeeD d'elite al Supremo mi hanno insegnato solo ad essere bella?" dissi mentre recuperavo la Gaea Spike da terra. Leon fece lo stesso con le sue Claymore, recuperando quella lontana con un ennesimo portale. La torsione al polso destro gli impediva di mettere molta forza nella presa sul suo spadone, il che mi dava un discreto vantaggio, ma anche le mie energie erano scese parecchio in quell'ultimo scontro.
"Direi che possiamo finirla con il prossimo scontro, sono vicina al mio limite... Che te ne pare?" dissi con onestà al ragazzo di fronte a me.
"Mi sembra ragionevole." rispose lui mentre con braccio sinistro asciugava un po' di sangue che ancora gli usciva dal naso.
"Per questa volta non userò nemmeno Dispel, potenziati come meglio credi. Solo... non aspettarti nessuna pietà dopo. Sei avvisato."
"Oh, che paura che mi fai!" rispose sfottente, mentre con calma utilizavo su di me tutti i potenziamenti che conoscevo. Haste, Fede, Audacia, Rigene, Mura, Resist, Reflex e infine Berserk. Questa combinazione mi rendeva una macchina da guerra che Xena fatti da parte, arriva Alys!
Leon non riuscì nemmeno a finire quelle poche parole che il mio piccolo rito era completo e mi avventai su di lui tempestandolo di colpi con furia cieca.
"cxxxo, ora devo fare sul serio!" fu l'ultima cosa che sentii prima di perdermi completamente nei fumi della furia.
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