Zoolab

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

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Leonheart88
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Re: Zoolab

Messaggio da Leonheart88 »

Era dall'ultima volta che aveva detto a Nataa di essere ingrassata, durante il suo secondo giorno di ciclo, che non affrontava una donna inferocita in tale maniera.
Almeno stavolta non aveva di fronte un'assassina psicopatica, forse.
Il polso destro non gli permetteva di stringere con forza l'impugnatura della Claymore, bastarono un paio di veloci scambi per fargli capire la semplice verità.
Se continuava così, Alys lo avrebbe asfaltato.
Gettò a terra la Claymore sinistra, stringendo con il polso libero l'impugnatura dell'altra lama. Era tantissimo tempo che non impugnava a due mani una spada, col NoGrav aveva risolto i problemi del peso, ma il contraccolpo lo poteva comunque sempre mettere in difficoltà.
«Vieni avanti stronzetta» parole che la ragazza non potè udire, troppo presa dalla foga della battaglia.

Affondo della Gaea spike, bloccato, tentativo di calcio altezza "Ma che bella la vita senza bambini", bloccato col ginocchio sinistro. La stessa gamba continuò la sua corsa, ponendosi dietro i piedi della Commander, un colpo secco e l'equilibrio venne meno.
Rapido, per quello che poteva esserlo lui alla fine di uno scontro, Leon affondò la lama nel punto dove doveva esserci Alys.
La punta scalfì appena il terriccio, quel tanto che bastava per rendersi conto di aver sbagliato.
Volse lo sguardo a destra, giusto in tempo per vedere finire di rotolare la ragazza, che con un colpo di reni si rimise in piedi.

L'ennesimo fendente della Gaea, deviato dalla Claymore, tenuta saldamente a due mani.
I polsi però stavano iniziando a non reggere più, li sentiva pesanti, quello destro pulsava in maniera incontrollata.
Fece un passo indietro, asciugandosi velocemente il sudore dalla fronte, la sua avversaria non era sicuramente messa meglio di lui. Anzi.
L'emorragia era stata contenuta, le ferite richiuse, ma le energie perse per farlo non potevano essere in alcun modo sostituite.
Il fiatone che aveva, e che non poteva e non riusciva a nascondere in alcun modo erano un segnale rilevante di come si tenesse in piedi quasi per miracolo.
Sicuramente, volta finito l'effetto del Berserk, sarebbe crollata al suolo e non si sarebbe mossa per parecchio tempo.
Ma non poteva permettersi di aspettare.

La vide caricare nuovamente contro di lui.
La Claymore venne lanciata nuovamente, parallela al terreno.
Alys non se ne curò troppo, con un gesto della mano frappose la Gae tra il suo corpo e la lama.
Quello che accadde dopo però fu inaspettato, con un gesto sorpreso lasciò cadere immediatamente la propria arma. Ormai ghiacciata. Nel mentre il pilota le fu addosso.
Schivò il primo montante, ma il secondo la colpì in pieno stomaco facendola arretrare.
Un rivolo di sangue le uscì dalla bocca.

D'istinto, aveva ben chiaro che se fosse retrocesse avrebbe perso. La maggior potenza fisica dell'avversario gli avrebbe permesso di prendere il sopravvento. Quindi attaccò.
Carico il pugno destro.
A nessuno dei due importava più difendere, si centrarono nel medesimo istante con due allucinanti uppercut in piena faccia.

-----

«E quindi alla fine chi ha vinto?» Chiese Aura dopo aver visto entrare i due in infermeria.
«Quello era solo il primo round» Rispose subito Alys
«Mica volete ricombattere?»
«No. Il secondo round si svolgerà stanotte nella mia camera» Disse Leon
«No. La mia è più comoda»
«State scherzando?»
«Chissà!»
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pad93
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Messaggio da pad93 »

Mocetòn VS Alex
Era già passato un giorno dal loro rientro al villaggio.
Il combattimento con i "Munchkin", così li avevano chiamati i guerrieri del villaggio, aveva risvegliato nel bangaa un ardente voglia di combattere, nonché le aperture nella sua difesa.
Doveva allenarsi con maggiore costanza se avesse voluto tornare ad essere abile anche solo la metà di quanto era prima del coma.
La mattina presto era il momento ideale per allenarsi: le guardie non disdegnavano avere qualcuno in più sveglio in caso di bisogno e la tranquillità dell'alba era perfetta per ripetere le diverse posizioni.
Ma non era abbastanza.
Aveva bisogno di un compagno, di qualcuno con cui confrontarsi per capire i suoi limiti attuali.

Si sentì osservato.

Alex lo stava fissando. Aveva uno sguardo che il bangaa non riusciva ad interpretare.

Si fermò. La osservò.

Scomparve dal suo campo visivo e riapparve poco dopo brandendo la sua fedele Durandal.

Per non disturbare il sonno del campo si recarono in un tunnel poco distante dal villaggio, in accordo con le guardie.

Iniziarono ad allenarsi.
Spoiler
I colpi non erano mai pericolosi. Deviavano sempre all'ultimo o non avevano la determinazione adatta a forzare le difese dell'avversario.

I duellanti fecero una pausa. Si osservarono di nuovo.

Si misero a un paio di metri di distanza l'uno dall'altro.

Alex portò la spada bastarda davanti a sé, la spostò di lato e fece un inchino. Mocetòn fece altrettanto reggendo la lancia con la mano destra.

Il vero allenamento stava per iniziare.

Alex scattò in avanti, roteò su sé stessa e calò un fendente diretto alla scapola del bangaa.
Possedeva una velocità ed un'eleganza che il bangaa non si aspettava, ma non si fece cogliere impreparato.
Assecondò il movimento della spada con la lancia e cercò di colpire la Seed con il pomo inferiore della partigina.

Colpì il vuoto.
La Seed aveva evitato il colpo appoggiando la mano sinistra a terra, ruotando il busto dandosi lo lancio necessario a mettere in pericolo la testa del bangaa con un calcio.

Era veloce. Maledettamente veloce.

Riuscì a parare il colpo all'ultimo istante, afferrando la gamba dell'avversaria.

Fù il suo primo errore.

Sentì per intero la forza che aveva quella Seed nelle gambe: lo aveva colpito torcendo nuovamente il busto e calciando con il piede destro.

Il Bangaa indietreggiò di qualche passo.

Non era ancora sicuro di come Alex avesse fatto a compiere quel movimento.

Sorrise. Si rimise in posizione.

Era un'avversaria formidabile.
Sentiva ogni cellula del suo corpo bramare il combattimento e fremere per l'adrenalina.
Ultima modifica di pad93 il 17 feb 2017, 13:24, modificato 2 volte in totale.
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Leon Feather
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Re: Zoolab

Messaggio da Leon Feather »

Paine VS Elza
Regole: due post a testa.

Stava per inzuppare il biscotto nel caffè quando qualcosa le si gettò di peso da dietro, avvinghiandola in una stretta. Quasi il biscotto non le cadde di mano per la sorpresa.
- Perché non mi hai svegliata? - la raggiunse all'orecchio la voce di Elza. A giudicare dal tono doveva essere ancora piuttosto assonnata.
- Volevo riuscire a prendere un muffin alla caffetteria una volta nella vita.
- Antipatica.
Si sciolse dall'abbraccio e si lasciò cadere sulla sedia di fronte, poggiando la guancia sul tavolo, l'aria stanca di chi si è appena svegliato. Paine ridacchiò.
- Avevi detto che non avevi niente da fare stamattina, lasciarti dormire mi è sembrata la cosa più logica da fare. Poi, eri troppo carina così abbracciata stretta al cuscino.
Xander, che passava di lì per caso e aveva sentito le parole di Paine, commentò dicendo che dormire abbracciati al cuscino era il segno di un profondo bisogno d'affetto. L'espressione stizzita di Elza che seguì ebbe solo il risultato di far ridere ancora di più la dottoressa.
- Beh, ho cambiato idea - tagliò corto la ladra. - Come ben saprai, ho passato un periodo piuttosto esteso a letto e in generale a non fare niente.
Paine annuì, mentre finalmente riusciva ad addentare il suo primo biscotto.
- Ho bisogno di rimettermi in forma - continuò Elza. - Per fare ciò, ho bisogno di un contendente.
Paine continuò ad annuire. - Giusto, giusto.
- Ad esempio, te.
Paine mandò giù il boccone. Inspirò profondamente, indecisa su cosa rispondere. A dire il vero, non riusciva a credere alla proposta che la sua compagna le aveva appena fatto.
- Quindi? - incalzò la ladra. - Se non sbaglio hai la mattinata libera.
- Di solito non ti alleni con Raiden?
Elza incrociò le braccia, montando di nuovo l'espressione scocciata di prima.
- È troppo occupato a piccionare con Edith.
- Beati loro - rispose Paine con un sospiro.
- Poi piccioniamo quanto ti pare! - esclamò Elza.
Paine fece un altro profondo respiro. Non sapeva davvero come presentargli il problema legato alla sua richiesta senza offenderla.
- Elza, sarò franca. Ho il sincero terrore di romperti.
- Ma davvero.
- Eh.
- Magari ti facessi gli stessi scrupoli sotto le coperte.
- Touchè.
- Non preoccuparti, va bene? - cercò di rassicurarla Elza. - Sono più robusta di quel che sembro.
Aveva i suoi dubbi. Allo sguardo esitante di Paine, Elza aggiunse un lungo "ti pregooooo". Alla fine, l'angelo nero non potè fare a meno di accettare. Non sarebbe comunque riuscita a dire di no al suo sguardo implorante, e in fondo la tecnologia del centro addestramenti negava la possibilità di farsi veramente male. Finirono di fare colazione e si diressero al centro.

Moonflow

Il bracciale salvavita era ben saldo al polso. Elza controllò che la pistola fosse carica mentre Paine litigava con il programma del centro addestramento. Dopo qualche imprecazione, l'arena si trasformò in quello che sembrava essere la riva del fiume Fluvilunio.
Elza ammirò i lunioli volteggiare attorno a sè mentre il paesaggio andava formandosi. Un luogo che sapeva essere un piuttosto famoso su Spira ma dove tuttavia non era mai stata.
- Siamo proprio una bella coppia io e te, io a caccia di tesori e tu di quadretti romantici.
Paine arrossì, anche se cercò di nasconderlo volgendo lo sguardo. In effetti quel posto era più adatto a cuccare piuttosto che combattere. Si scrollò quel pensiero dalla testa e poggiò la masamune sulla spalla, volgendo uno sguardo di sfida ad Elza occupata nel maldestro tentativo di afferrare un luniolo, salvo poi disperarsi quando questo semplicemente scivolò via attraverso le sue mani chiuse a pugno.
- Hey! - esclamò Paine spazientita. - Hai voluto la tua sfida, ora vieni a prenderla!
Elza inclinò la testa su un lato, incrociando le braccia. - Adesso si tratta una sfida? Allenamento. È allenamento!
- Poche chiacchere! - esclamò di nuovo l'angelo nero. Digrignò i denti e si lanciò all'attacco, spada impugnata con entrambe le mani.
La lama sbattè violentemente contro il terreno. Elza aveva schivato il fendente senza troppe difficoltà, scostandosi proprio all'ultimo. Risollevò la spada con forza eseguendo un altro fendente orizzontale, che fu evitato senza problemi con un balzo all'indietro.
Imprecò. Aveva dimenticato quando diavolo fosse sfuggevole. Tutto quello che aveva "ammazzato" fino ad ora era solo qualche insetto che aveva avuto la sfortuna di svolazzare nelle vicinanze, se non contava i lunioli che però non potevano essere colpiti.
Data la sua momentanea esitazione, Elza decise di passare al contrattacco. Sparò qualche colpo di pistola che prontamente Paine parò con il piatto della spada. I proiettili si infransero, rilasciando una nuvola di fumo nera che le annebbiò la vista.
Era al buio. Per fortuna tuttavia i suoi sensi le permisero di percepire, anche se debolmente, i movimenti veloci della ladra. Parò quindi il primo fendente con l'ausilio della masamune; il secondo arrivò in rapida successione e si limitò a schivarlo goffamente indietreggiando. Così il terzo, il quarto, il quinto. Finché non la sentì allontanarsi.
La magia blind cominciava intanto a perdere effetto, complice il suo metabolismo di Angelo Nero. Finalmente poteva vedere Elza di fronte a lei, il coltello in pugno e l'aria spazientita.
- È vero - esclamò la dottoressa. - Sei decisamente fuori forma.
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
Can you feel my tear drops of the loneliest girl?
The loneliest girl


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schwarzlight
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Re: Zoolab

Messaggio da schwarzlight »

Mocetòn VS Alex


Il turno di guardia era finito da un pezzo, ma Alex non riusciva a dormire granché. Già da prima della fuga su quel nuovo mondo e del disfacimento dell'organizzazione della Seed, aveva cominciato a sentire di nuovo quella sensazione di insofferenza farsi strada in lei: non provava più alcun interesse per il Garden.
Non vi si era unita per idealismo o per spirito d'avventura o brama di combattimenti. Era stata curiosità, voglia di cambiare ritmi di vita; gli incontri fatti nel Garden, le amicizie strette, i compagni d'arme... sarebbe tutto rimasto con lei.
Ma quella non era più la vita che voleva. Tutto la trascinava lontano dal Garden - quella necessità di avere stabilità e fermarsi in un posto preciso, finalmente. Non aveva mai definito un luogo specifico come "casa", prima di allora. Ma adesso c'era, c'era la casa e con chi condividerla, così come la vita stessa.

E quindi noia. Noia, noia, noia.
Noia e insofferenza per il Garden che non voleva lasciarla andare, che l'aveva fatta affondare con sé. Da tempo si diceva di mollare tutto e andare per la propria strada, ma aveva sempre rimandato.
E ora era in trappola in un mondo sconosciuto - che certo, era affascinante l'idea di esplorarlo e conoscere una nuova realtà - ma non adesso, non in futuro, la tempistica era tutta sbagliata.
Aveva addosso tutta quella energia e quella frustrazione repressa e pensava di volerla sfogare in qualche modo - magari con quel behemot che si aggirava là fuori - quando notò Mocetòn allenarsi.
***
Parò un affondo della lancia di Mocetòn a fatica. I bangaa erano famosi per essere fisicamente molto forti, ma anche per il loro spirito combattivo istintivo: questo li portava a essere o incredibilmente prevedibili, o assolutamente il contrario.
Mocetòn rappresentava una buona via di mezzo tra le due. La disciplina di anni di rigido allenamento come monaco e la successiva esperienza come dragone, avevano donato al bangaa un controllo non indifferente sulla propria impulsività, rendendolo un avversario più calcolatore del previsto. Questo non cancellava la foga della battaglia e l'istintività che emergeva in un ottimo intuito sul campo.

Intanto quello che era cominciato come allenamento stava diventando sempre più impegnativo.
Lo scambio di attacchi si faceva sempre più serrato, sempre più tecnico. Toccò a Mocetòn parare, ora, ingaggiando una prova di forza contro un fendente calato dall'alto.
La pressione esercitata dai due contendenti sull'arma dell'avversario era quasi pari, ma all'improvviso il Dragone scartò di lato, facendo scorrere i Baffo dei Cortante sul filo di Durandal, fino ad agganciare la spada e riuscire a disarmare Alex con un movimento di polso inaspettato.
La Seed era ora indifesa. Mocetòn sfruttò il suo momento di smarrimento per sparire alla vista.
Passarono forse un paio di secondi al massimo prima che calasse dall'alto dopo un Salto. Ma Alex aveva vissuto a Ivalice, conosceva i Dragoni e ne aveva visti alcuni all'opera. Si lanciò di lato con una capriola, tracciando, nel contempo, un veloce sigillo di protezione in aria, formando dunque uno scudo parziale sul quale si impattò la partigiana di Mocetòn, dandole quella frazione di secondo in più per schivare efficaciemente.

- Ehi, questo non me l'aspettavo!

Con un balzo finì vicino alla spada, recuperandola e scattando subito in avanti verso l'avversario. Il Sigillo di Tuono attivato sulla lama si schiantò sfrigolando a terra dopo la deviazione subita; Alex raddrizzò la lama e mirò alle caviglie, proprio mentre Mocetòn scatava di lato e preparava il contrattacco, e...

- Sì, e sticazzi? Lo sapete che non siete in zoolab?

Comparve Paine, un muffin in mano, che riportò i due contendenti alla realtà, dimentichi di essere sprovvisti di bracciali salvavita. Si guardarono un po' perplessi.

- Non è che ho voglia di ricucirvi, quindi smettetela qui, ok? Lui non mi meraviglia, - "Ehi!", protestò il bangaa, offeso - ma tu, Sworz... sembri distratta di questi tempi.

- ...sono solo stanca. Grazie per lo scontro, Mocetòn.

- Figurati, grazie a te. Ne avevo bisogno!

- Pure io.

Pure io. Ma non basta.

Spoiler
Sorry, non ho riletto. Errori in vistah
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*Paine*
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Re: Zoolab

Messaggio da *Paine* »

Paine VS Elza
L'Angelo Nero si fermò per un attimo appoggiandosi all'elsa della Masamune, le gocce di sudore scendevano lente sulla fronte per poi cadere sul terreno.
Non era propriamente questa la fantasia mentale che aveva covato per lunghissimi giorni quando pensava al voler sudare assieme al Elza.
Passò l'avambraccio sulla fronte e tornò ad imbracciare l'arma, chissà magari una doccia post scontro glie l'avrebbe concessa.
Allo scontro, doveva pensare allo scontro.
Evitò per un soffio l'ennesima scarica di proiettili chiaramente scagliati non per colpire, ma soltanto per riportare l'avversaria all'attenzione.

Elza: Ci stiamo allenando! Vuoi smetterla di pensare ad altro?

La dottoressa alzò le braccia e la guardò sensualmente.

Paine: E' che così, tutta sudata, ti immaginavo già nuda tra le mie braccia.... Rimediamo subito!

La ragazza arrossì, se c'era un momento per attaccarla era proprio quello.
Infilò l'elsa della Masamune nel fodero facendo così svanire la lama, era inutile utilizzare un'arma così pesante contro una persona con così tanta mobilità.
Srotolò rapidamente l'Enja frustando l'aria con un colpo secco indirizzato verso le gambe di Elza.
La ladra indietreggiò con un salto mortale che stupì non poco la compagna.
Il pensiero di come poter riuscire a diminuire la distanza tra lei e la SeeD portandosi in una posizione di vantaggio, con bel sano corpo a corpo, le fece venire un'idea.
Si sarebbe stancata prima o poi di saltar via come una gazzella ad ogni suo attacco.
Dal punto di vista stilistico in effetti l'unica nettamente svantaggiata da quella situazione era proprio lei.
Decise quindi di batterla per sfinimento, colpi di frusta sferzavano l'aria spargendo ovunque lunioli, terriccio e pezzi d'erba.
Le scaglie retrattili impedivano alla ladra di potersi avvicinare, se non voleva finire a striscioline doveva far modo di evitare ogni colpo di quell'infernale arma della morte.
Ricordò di un racconto di Lenne dove descriveva le condizioni in cui avevano trovato l'ultimo essere vivente con cui l'Angelo Nero aveva avuto a che fare imbracciando l'Enja.
Gli attacchi erano rapidi, Elza riusciva ancora a schivarli tutti e contrattaccare di rimando con proiettili al Blind, ma senza successo.
Doveva passare al piano B, attaccarla da ancora più lontano e tornare nella sua zona safe.
Tirò fuori la pistola rampino e sparò.
Il cavo raggiunse presto uno degli alberi circostanti, doveva scappare da quel turbinio di lame se non voleva fare la fine dello spiedino in un corpo a corpo che non le avrebbe lasciato alcuno scampo, ma la stanchezza del poco allenamento si faceva sentire, dal canto su invece Paine era ancora abbastanza in forma visto che era solita allenarsi ogni volta che la monotonia della giornata prendeva il sopravvento, quindi praticamente dopo ogni turno in infermeria.
Fu un attimo, ma comunque anche volendo in volo non avrebbe potuto schivarla, l'Enja si attorcigliò alla caviglia di Elza e lo strattone dato da Paine le fece perdere la presa sull'arma.
La frusta si srotolò nell'attimo stesso in cui la ladra cominciò a cadere in picchiata, l'Angelo Nero l'afferrò prontamente posandola a terra, infondo voleva solo agguantarla, non farle del male.

Paine: Non scapperai, non te lo permetterò!

Non le diede neppure il tempo, la frusta diventò all'istante lama costringendo Elza a sguainare la Hadhafang per potersi difendere dai colpi violenti di spada della compagna.
Non stava mentendo con la minaccia di non darle più tregua, sembrava una macchina da guerra instancabile, mentre lei a fatica riusciva a parare i suoi colpi, pian piano l'aderenza al terreno venne meno facendola cadere a terra.
Paine le fu subito addosso a cavalcioni immobilizzandola per i polsi, aveva il fuoco e la passione ardente negli occhi costringendo addirittura la ladra a voltare lo sguardo.
Si chinò sul suo orecchio sussurrando poche parole.

Paine: Direi che sei stata battuta, cos'ho vinto?

La ladra chiuse gli occhi e deglutì, non voleva farsi distrarre dal calore del corpo della dottoressa pressato contro il suo...
Si fece forza e si voltò con un ghigno beffardo stampato in faccia.

Elza: Non ancora!
Spoiler
Pardon per il ritardo! :supercool:
La sfera è perfettamente isometrica! cit.

"Attenti alla Vecchi Zia *Paine*, se fate gli utenti cattivi potrebbe trucidarvi! :twisted: "

Immagine
Scheda Paine

Oh, oh piccola Paine
Oh, oh piccola Paine
Piccola Paine stanotte hai picchiato
Tutti i nemici che ti hanno sfidato
Tutti i pazienti dell'infermeria
Che tempo e pazienza ti portano via...


[spoiler]
Le perle di zell987 ha scritto:
1: pota.... la fatina malvagia non credo sia mai esistita.... e se è esistita sta pur certa che o l'hanno uccisa o è morta per conto suo;

2: Io non ho una manica, ho un mazzo pieno di assi.

3: Tizio gay: Ma si, dai, bisogna essere aperti...

Zell (non conscio dell'orientamento sessuale del tizio): SI MA NON DA DIETRO!

4: il dialetto è l'arma che dio ha dato alle popolazioni locali per insultare i nemici con stile ed eleganza

5: dio non mi ha donato quella marcia in più, perchè, in quanto uomo, mi ha donato il pomello del cambio :-O

6: Parlando di problemi sentimentali della sottoscritta: Prova a vendergli un aspirapolvere, secondo me fai un affare! Te lo vendo a 10! No, lo voglio comprare a 15! 20! 30! Venduto!
Beh, però devo ammettere che forse 30 euro con un aspirapolvere rotto non glieli prendi
Lì ti ha fregato! :sisi: (una delle mie preferite! xD)

[/spoiler]
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Pip vs Mocetòn

Messaggio da pad93 »

Mocéton vs Pip
Mocetòn era intento a leggere un libro in biblioteca. Narrava di un gruppo di umani intenti scortare degli umani più piccoli a ad un vulcano chiamato Fato per distruggere un anello.
Era giusto giunto a leggere del loro percorso all'interno delle famose miniere di Moria.
Finalmente era riuscito a capire quello che il preside gli aveva detto durante la loro fuga dai Munchkin.
Sentì il codex squillare:

Codec:
Pip:"Mocetòn, allenamento tra 15 minuti allo zoolab".
Mocetòn:"No, cosa? Sul serio?".
Pip:"Si, dai muoviti".
Mocetòn:"Ricevuto".

Era la prima volta che veniva convocato dal preside per una sessione di allenamento.
Gli era capitato di rivedere delle registrazioni di Pip in azione nello zoolab e adesso lo avrebbe dovuto affrontare.
Sentì l'adrenalina scorrergli al pensiero dell'imminente battaglia.

Entrò nello Zoolab.
Pip era intento ad affrontare un gruppo soldati armati di gunblade.
La sua tecnina era suberba: parò un fendente e rispose con la magia fira; Scartò di lato un affondo e finì il soldato con un montante.
Con pochi e precisi movimenti Pip aveva scominato i nemici.
Dentro Mocetòn il timore per l'abilità del preside si fondeva con il desiderio di confrontarsi con un avversario così formidabile.
Si prepararono.
Lo zoolab si trasformò in una tranquilla radura costellata di alcune rocce di medie dimensioni ed alcuni alberelli solitari.
Si fronteggiarono.
Pip:"Bene, era da un po' che volevo vedere se hai fatto progressi".
Mocetòn sorrise. Era completamente concentrato sull'imminente scontro.
Il movimento del preside fu impercettibile.
Una striscia di terreno si fratturò e collassò.
Il bangaa scartò di lato.
Un'ondata di calore lo investì in pieno.
Pip:"Andiamo, puoi fare di meglio!".
Quando le fiamme si dispersero gli occhi del cadetto brillavano di rabbia e adrenalina.
Scagliò un fascio di luce verso il suo avversario, si infranse contro la barriera che il preside aveva eretto a protezione.
Gli fu addosso in un istante.
Lanciò un affondo all'altezza delle spalle.
Il preside deviò il colpò e rispose con un fendente alla schina del bangaa.
Riuscì a parare, ma un calcio alle costole lo costrinse ad indietreggiare.
Inspirò.
Calmò il proprio battito cardiaco, e ritornò all'attacco.
Lo scambio di colpi diventava sempre più frenetico.
Fendente.
Affondo.
Mezzano.
Montante.
Riverso.
Montante.
Di nuovo un affondo.
Pip rimaneva illeso.
Tutti i suoi assalti erano stati neutralizzati.
Non era ancora riuscito a farlo muovere dal suo punto di partenza.
Il suo respiro invece iniziava ad essere sempre più pesante.
Si concentrò.
Il cuore rallentò la sua corsa; osservò il preside: nonostante avesse parato ogni colpo un leggero rivolo di sangue bagnava la sua caviglia destra.
Inspirò.
Non era poi così illeso, dopotutto.
Un globo di fuoco lo soprese ma riuscì a rifletterlo.
Pip gli fù addosso.
Parò un fendente.
Ruotò per evitare uno spuntone di roccia.
Mirò alla testa del preside con l'asta della lancia.
Completò il movimento eseguendo un fendente.
Le due lame cozzarono.
Si trovarono faccia a faccia.
Senza l'aiuto della magia Mocetòn sapeva di non poter resistere ancora molto in quella posizione.
Eruttò una lingua di fuoco e scomparì in cielo.
Dalle fiamme emersero le ali della fenice a protezione del loro sciamano.
La lancia del bangaa mancò di poco il prorio bersaglio.
Al posto del preside c'era solo un cratere e della polvere.
Il gunblade lo colse impreparato e lo costrinse ad indietreggiare, disarmato.
Una linea rossa solcava il busto del cadetto.
Pip:"Non male, ma ogni volta che atterri lasci sempre la guardia aperta. Vediamo come te la cavi senza la tua lancia".
Mocetòn sorrise.
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Pip :>
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Re: Zoolab

Messaggio da Pip :> »

Mocéton vs Pip
Pip prese la lancia di Mocéton, squadrandola da cima a fondo.
Si trattava di una bella arma, di fattura pregevole, con la bocca di un drago a far fuoriuscire la lama affilata.
La fece vorticare, saggiandone il bilanciamento ed il peso, infine guardando Mocéton.

Pip: Complimenti per la tua arma. Come l'hai ottenuta?
Mocéton: Mio padre. Era sua, l'ho avuta alla sua morte, al termine del mio addestramento.
Pip: Allora quest'arma è legata indissolubilmente al tuo essere, finché non sarà tramandata. Scusami se l'ho toccata.
Mocéton: Non mi ha dato fastidio, tranquillo.
Pip: Bene, allora.. Vediamo allora cosa può riservarti il tuo addestramento SeeD.. se sarai in grado di superarlo!

Pip scagliò improvvisamente la lancia verso il suo avversario, che ne schivò la lama inarcando la schiena; la lancia andò a conficcarsi in un albero piuttosto distante, lasciando il cadetto nell'impossibilità di recuperarla.
Mocéton era piuttosto dotato sul piano del combattimento corpo a corpo; Pip, che fino a quel momento era rimasto passivo, iniziò ad incalzarlo provando a colpirlo con il Gunblade, ma il Cadetto, con un paio di capriole e di salti ben fatti, riuscì a schivare i suoi attacchi, allontanandosi dall'avversario.
Pip sapeva che il dragone non poteva continuare a schivare i suoi colpi ancora per molto; anche Mocéton sembrava convinto di ciò, così, reagendo all'assalto di Pip, schivò un affondo per poi fermare il braccio del Preside, che non riuscì a portare a termine il fendente e venne sgambettato e colpito al petto da un pugno col guanto rinforzato di Mocéton.
Cadde a terra ed evitò un pugno del cadetto, che si infranse sul terreno, rotolando su un lato.
Pip si rimise in piedi, ora sorridendo.

Pip: Sei esperto nelle arti marziali. Immagino quindi che averti tolto la lancia non mi abbia portato il vantaggio sperato.
Mocéton: No, di solito combatto con la lancia. Con essa sono il guerriero che sono..

Si rimise in posizione di combattimento, pronto ad riniziare lo scontro.

Il Preside scattò, diretto verso il suo avversario, anticipando il suo arrivo con la magia Collasso.
Il Bangaa ruotò su se stesso, evitando la magia dello Sciamano, poi schivò l'affondo di Pip, che parò col Protect Istantaneo, apparso sul braccio sinistro, il montante del Cadetto, prima, ed il gancio con l'altro braccio, poi.
Iniziò uno scontro ad alta velocità, mentre Pip notava con piacere che il nuovo arrivato era un buon combattente, capace in più stili di combattimento e...

Soffio di fuoco.

...magie. Pip schivò torcendosi all'indietro il soffio di fuoco fuoriuscito dalla bocca di Mocéton e, appoggiando la mano sul terren, come un perno, eseguì una ruota che gli permise di riprendere l'equilibrio ed avere ancora di fronte il suo avversario, che già lo stava caricando.
Pip lasciò cadere il Gunblade e, dopo aver evocato il Protect Istantaneo per pararsi dal colpo senza rinculo, afferrò il braccio del Cadetto e lo fece roteare, sbattendolo con forza per terra.
Mocéton con un gemito si rialzò, pulendosi con la manica la polvere che gli era rimasta sul viso.

Pip: Sei bravo. Avanti, fatti sotto!

Il combattimento fra i due guerrieri riprese.
Pip non voleva utilizzare i suoi poteri di Sciamano, provando piacere in quel combattimento fisico puro, o quasi.
Alla fine, però, decise di rendere lo scontro ancora più divertente.
Parò un calcio alto di Mocéton, ancora una volta, con l'ausilio del Protect Istantaneo, per poi restituirgli un calcio in pieno petto, che lo fece ruzzolare a qualche metro di distanza.
Aspettò che il Cadetto si rialzasse, per poi provocarlo con tono di sfida.

Pip: Io non conosco le arti marziali. Ma so fare molto altro...

Audacia.
Fede.
Haste.


Pip venne ricoperto per alcuni istanti da tre auree luminose di colori diversi, poi, correndo, si frappose tra Mocéton e la sua lancia, ancora conficcata nell'albero.

Pip: Vieni, Mocéton! Ti sfido a superarmi e a riprenderti la lancia, poi concluderemo lo scontro!

********************

A te l'onore dell'ultimo post e di concludere lo scontro! :wink:
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pad93
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Re: Zoolab

Messaggio da pad93 »

Mocéton vs Pip
Il dragone di mise in posizione.
Passò lo sguardo dalla lancia al preside.

Mocéton: Concludere? Ma se abbiamo iniziato!.

Caricò in direzione del preside. Appena fu a portata piantò il piede destro e proiettò il sinistro verso Pip. Il suo piede incontrò la fredda lama del Gunblade.
La risposta del preside fù fulminea: effettuò una finta a sinistra per poi calare un fendente dalla parte opposta costringendo il dragone a rotolare a distanza di sicurezza.
Non riusciva a credere che il suo avversario fosse riuscito a muoversi così velocemente.
Doveva riuscire ad entrare in gioco stretto per limitare il raggio d'azione del gunblade.
Ripartì all'attacco.
Effettuò un diretto. Il predide schivò e risposte con un montante. Riuscì ad afferrare il polso e la spalla di Pip, ma quando provò a sbilanciarlo sentì le forze dell'avversario sovrastarlo.
Mocéton si ritrovò a ruzzolare a diversi metri di distanza.

Mocéton: Ma che diamine!
Pip: Non dire che non ti avevo avvisato!

Si rialzò, i muscoli iniziavano a dolergli.
Fin tanto che il preside era potenziato dalla magia difficilmente sarebbe stato in grado di oltrepassare la sua difersa.
Doveva temporeggiare.
Il terreno davanti a lui collassò interrompendo i suoi pensieri.
Rotolò sul fianco e ripartì alla carica. Lanciò un soffio di fiamme e si concentrò sulla formula di Reflex. Il gunblade gli sfiorò la guancia. Pip riprese ad incalzarlo e il bangaa si ritrovò diverse volte a dover ripiegare a distanza di sicurezza.
Finalmente vide le aure luminose scemare e capì avrebbe dovuto agire in quel momento.
Balzò in avanti, calando un calcio che si infranse sul terreno. L'effetto di Haste era ormai terminato ma il preside aveva comunque evitato facilmente il colpo. Afferrò il polso di Pip e completò la magia. Inarcò la schiena per evitare il calcio che attentava alla sua faccia e rispose con un colpo a mano aperta al plesso solare. Pip cercò di attutire l'impatto ma la magia protect venne rilessa.
Il preside incasso il colpo e indietreggiò per non perdere l'equilibrio.
In quel breve lasso di tempo il dragone ritornò in possesso del suo baffo.

Pip: Complimenti, questa non me l'aspettavo! Ma non credere che non mi avessero mai fatto questo scherzo.
La magia reflex andò in frantumi sotto l'effetto della volontà del preside.
Mocéton: Ah, non ne dubito, ma dovevo pur inventarmi qualcosa!.

Si fronteggiarono.
Entrambi recavano i segni di uno scontro prolungato.
Pip esordì con un fascio di luce, Mocéton roteò su sé stesso ed effettuò un montante che incontrò il gunblade del preside.
Si scambiarono diversi assalti.
Le forze del bangaa erano quasi esaurite ed anche Pip iniziava ad accusare i primi segni di stanchezza. Combattevano ormai per il puro piacere di combattere.
La terra davanti al dragone collassò, costringendolo a saltare di lato, ma fù troppo lento.
Provò a rispondere con un incantesimo, ma il fiato non fece vibrare le corde vocali.
L'ultima immagine che fu impressa nella sua retina fu la sagoma del preside diventare sempre più sfuocata, mentre l'esplosione del gunblade sollevava il suo corpo da terra.



Riprese i sensi.
Lo zoolab aveva ripreso il suo normale aspetto, fatta eccezione per un tavolino con due sedie e due tazze fumanti. Pip era intento a sorseggiare del thé.

Mocéton: Beh, come me la sono cavata?
Pip: Direi che te la sei cavata egregiamente, ma puoi migliorare ancora molto.

Posò la tazza.
Mocéton si rialzò.

Pip: Ad esempio devi migliorare la tua difesa quando attacchi in salto, perché quando atterri la tua guardia è sempre debole; inoltre lasci spesso delle aperture quando roteri la lancia dopo un affondo.

Prese entrambe le tazze e offrì quella ancora piena al bangaa, che prese a sorseggiarla.
Per fortuna non era la bevanda che avevano fino a quel momento su Daraen.

Pip: Ma non avrei potuto chiedere un dragone migliore all'interno del Garden!
Mocéton: Né io preside migliore per allenarmi.
Pip: Beh, Anche perché qui faresti fatica a trovarne un altro.
Mocéton: Perché? Vedi molti bangaa in giro?

Uscirono ridendo con ancora le tazze in mano.
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Messaggio da Leon Feather »

Paine VS Elza


Le labbra di Paine erano pericolosamente vicine alle sue, ma tutto quello a cui Elza riusciva a pensare era la cocente sconfitta subita, per altro, in tempo record. Volse lo sguardo alla sua destra, dove le le era caduta la spada a pochi metri di distanza. Troppi perché potesse raggiungerla, anche con le mani libere.
- Allora, cosa ho vinto?
Premette ancora di più con il corpo su quello di Elza, fino a sentire il suo respiro ora affannato. Finalmente si voltò, lo sguardo sofferente.
- Pei, i polsi. Mi fai male.
Paine mollò di scatto la presa, arretrando con il busto. A quel punto per la ladra fu semplice liberarsi: sguainò la lama celata e con un fendente costrinse Paine ad arretrare ancora di più dalla sua posizione, così che perse l'equilibrio cadendo schiena a terra, quindi sgusciò via da lì e si rialzò in piedi, nuovamente pronta a combattere.
Paine si rialzò dopo di lei, infuriata.
- Mi stavi per tagliare la faccia!
- Non c'è bisogno di piagnucolare, sapevo che l'avresti schivata!
- Umpf.
Il fuoco della sfida si era acceso nel suo sguardo, era chiaro all'angelo nero che l'aveva punta nell'orgoglio. Pur avendo messo in chiaro in precedenza che si trattasse di un semplice allenamento, non aveva nessuna intenzione di dargliela vinta. Se Paine voleva raccogliere il suo fiore, quindi, avrebbe prima dovuto lottare con le unghie e con i denti.
Elza estrasse il coltello dal fodero dietro la schiena, ignorando la spada a terra a pochi metri di distanza. La rapidità era l'unico vantaggio che aveva sulla compagna, l'arma per sfruttarla a pieno era quella che ora aveva in pugno, nonché quella che sapeva usare meglio.
Paine la attendeva, la frusta tesa stretta fra le mani.
- Avanti, allora.
Non se lo fece ripetere due volte. Partì all'attacco ma, percorsa una parte della distanza che le separava, sparì alla vista della compagna con l'uso della magia vanish.
- Merda.
Di nuovo, Paine si focalizzò sui suoi sensi al completo per cercare di capire dove si trovasse Elza e dove avrebbe deciso di attaccare. Quando il rumore di passi fu vicino, la ladra uscì dall'ombra e Paine deviò prontamente il suo attacco con un colpo di frusta, per poi osservarla sparire di nuovo prima che potesse reagire. Calò il silenzio nell'arena e
il suo sguardo guizzò da una parte all'altra, nella speranza di percepire anche il minimo movimento nell'aria attorno a lei. I muscoli tesi, in attesa.
Finalmente l'assalto arrivò, questa volta Paine fu costretta ad arretrare per evitare gli artigli affilati della ladra. Rispose tentando di afferrarle il braccio con un colpo di frusta, invano. A quel punto Elza rincarò la dose alternando vari attacchi rapidi con il coltello e con gli artigli, che l'angelo nero parò e schivo come meglio poteva.
Si separarono per riprendere un attimo di respiro. Paine ridacchiò.
- Mi sto divertendo.
Elza digrignò i denti. Lanciò un thunder sulla compagna, la quale lo evitò per un soffio, poi le fu subito addosso: le lame affilate dei suoi artigli, infusi della magia thunder, si infransero sulla frusta tesa dell'avversaria, emettendo scintille e uno stridio metallico. Paine la spinse via ed Elza atterrò, piedi saldi a terra, pochi metri lontano.
La ladra scomparve di nuovo alla vista della compagna. La vide comparire al suo fianco, glimmerfang in pugno. La colpì rapida con un colpo di frusta, ma nel momento in cui l'arma entrò in contatto con essa, si dissolse nell'aria. Si trattava di una copia, dunque.
Le arrivò una scarica di proiettili da un'altra direzione. Li parò con il piatto della spada, prontamente ritrasformata, accusando solo un colpo alla spalla. Elza non le lasciò il tempo di reagire: sparì di nuovo, per ricomparire pochi metri più in là, in mezzo agli alberi.
- Ti stai ancora divertendo?
- Certo! Ma mi divertirò di più quando ti avrò finalmente riacchiappato.
Elza sorrise e la invitò a venirle incontro con un gesto della mano. Paine non si fece attendere e caricò a testa a bassa, spada in pugno o occhi aperti, cosciente di doversi aspettare qualche altro trucchetto da parte della compagna. Con sua sorpresa tuttavia, Elza si limitò a schivare il fendente facendo un passo indietro. Paine sollevò lo spadone dal terreno e tentò un altro colpo, ma la spada si piantò nel tronco di un albero di fronte a lei: Elza aveva evitato l'attacco saltando e appendendosi ad uno dei rami.
- Brava, scimmietta!
Elza atterrò sul piatto della lama della masamune di Paine, in equilibrio perfetto con entrambi i piedi, un sorriso soddisfatto stampato sulle labbra.
- Sai, tutto sommato sono ancora in gran forma.
Paine strattonò la spada rimuovendola dal tronco dell'albero, rompendo così l'equilibrio di Elza che atterrò malamente sul terreno erboso. Bloccò appena in tempo il fendente di Paine con il parabraccio. Si allontanò rapida e tirò un sospiro: era chiaro che Paine ci fosse andata leggera, se avesse messo tutta la sua forza in quel colpo si sarebbe portata via la sua testa, oltre che la mano.
Fece un respiro profondo. Sapeva bene che in un vero combattimento, una guerriera come Paine l'avrebbe fatta a pezzi nel momento in cui si fosse fatta prendere. Un solo sbaglio avrebbe causato con il cento per cento di probabilità la sua morte. In questo senso, considerato quante volte la compagna l'aveva risparmiata, aveva già perso.
Tanto vale continuare a divertirsi ancora un po', pensò. Osservò Paine venirle incontro, la spada impugnata con entrambe le mani. La magia vanish la celò nuovamente alla sua vista.
Paine si bloccò di colpo, sbuffando spazientita. Giocare al gatto e al topo cominciava a stancarla, ma d'altronde doveva aspettarselo da una come Elza. Il suo modo di combattere era diverso dal suo, o da quello di Leon o Lenne. Era una spia, una sabotatrice. Strinse l'arma in pugno, occhi e orecchie aperti sul terreno circostante.
Il primo attacco arrivò alle sue spalle: lo ignorò, ben consapevole che era soltanto una copia e infatti la figura di Elza la attraversò soltando, dissolvendosi. Ignorò l'attacco proveniente dal di fronte: anche quella era soltanto una copia.
La vera Elza, come aveva previsto, la attaccò al fianco sinistro: la colpì con un violento colpo del piatto della sua spada, dritta sullo stomaco. Elza rotolò rovinosamente a terra pochi metri più in là, dolorante, faccia a terra.
Paine lasciò cadere la spada e la raggiunse.
- Ho esagerato?
Elza si girò schiena a terra, stringendosi ancora la bocca dello stomaco.
- No, no - rise, tra un colpo di tosse e l'altro. - Ma non ho incassato granché bene.
- Scusa.
Paine sedette in ginocchio accanto a lei. Le scostò un ciuffo di capelli rosa dalla fronte imperlata di sudore.
- Se può consolarti, come tuo medico, posso dire di essere impressionata dalla tua incredibile ripresa dopo quello che hai passato.
Elza si alzò a sedere. Poggiò la testa sulla spalla della compagna.
- È grazie a te. Perché mi sei stata vicina. Mi hai salvata, Pei.
- Ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque altro - disse Paine carezzandole il viso. La strinse a sè. - Oh, ero così preoccupata.
Elza si lasciò stringere nell'abbraccio, affondando la testa nel petto dell'angelo nero. - Lo so, mi dispiace - mugolò, gli occhi umidi a causa delle lacrime. - Ti ho fatta soffrire. Ancora e poi ancora.
- Ascoltami. Ne abbiamo già parlato. Non hai fatto niente di sbagliato - Paine le afferrò il viso tra le mani. - È per questo che mi hai portata qui? Ti sentivi ancora in colpa?
Elza scosse la testa in senso di diniego. - Te l'ho detto perché. Era la verità.
- Va bene - le asciugò le lacrime dagli occhi con la manica del vestito. Le sorrise. - Hai colto la palla al balzo, diciamo.
- Scusa.
- Basta scusarti! È tutto a posto, ok? Non ce l'ho con te. Ora tirati su che ci andiamo a dare una bella lavata.
La aiutò a rialzarsi, quindi raccolse lo spadone da terra.
- Ma io posso ancora combattere! E dobbiamo scegliere il vincitore!
- Direi che quello è già deciso.
Elza scosse la testa. - No no, terzo round, chi vince questo round vince tutto.
Paine aggrottò un sopracciglio, poggiando la masamune a terra. - Comodo per te.
- Se vinci farò tutto quello che vuoi.
La dottoressa si lasciò andare ad un lungo sospiro. - Se la metti così...
- Bene! Se vinco io... - incrociò le braccia, pensierosa - avrei proprio bisogno di un bel vestito nuovo!
- Questo è assolutamente falso.
- Hey!
Paine scrollò le spalle. - D'accordo. Si può fare.
- E mi porti a mangiare un gelato, quando tutto questo sarà finito.
- Vuoi due cose?!
- GE-LA-TO!
- Va bene, va bene!
Elza si passò la Glimmerfang da una mano all'altra con l'aria di chi già pregustava il dolce sapore della vittoria. - La tua richiesta?
Paine sollevò lo spadone sopra la testa per appoggiarlo sulla spalla e le rivolse un sorriso. - Te lo dirò quando ti avrò messo al tappeto.
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
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The loneliest girl


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Re: Zoolab

Messaggio da pad93 »

Cain vs Moceton
Il lavoro in biblioteca era più lungo del previsto e Moceton detestava l'idea di doverlo lasciare incompiuto, ma detestava ancora di più l'idea di arrivare in ritardo allo zoolab.
Finì in fretta di riporre gli ultimi volumi e si affrettò.
Quando Cain arrivò nella sala trovò il bangaa intento a sgranchirsi.
Cain:"Non sapevo che anche le lucertole avessero bisogno di fare stretching".
Moceton lo guardò male. Quantomeno avrebbe avuto l'occasione di sfogarsi come si deve con quel fastidioso rosso Malpelo.
Si avviò alla console e i due cadetti si trovarono immersi in uno spiazzo di terra circondati da pareti rocciose. Il terreno non offriva particolari coperture né pericoli: era l'ideale per un puro e semplice scontro di corpo a corpo.
Moceton:"Ok, ripetimi perché stiamo per fare a botte".
Cain:"Perché io non ti sopporto, rettile! E anche per farmi ridare indietro i libri che mi hai fregato!"
Moceton:"Quindi in pratica ci stiamo affrontando solo per il gusto di metterci le mani in faccia?"
Cain:"Ci puoi giurare".
Moceton sorrise.
Era da tempo che non combatteva solo per il puro gusto di farlo.
Cain scattò in avanti, iniziando lo scontro con un fendente.
Moceton scartò e deviò di lato il colpo e con sua sorpresa si accorse che il pesante Mehen non era facile da parare. Cain proseguì con un mezzano ed un ridoppio, costringendo il bangaa ad arretrare.

Cain:"Hai intenzione di fare qualcosa o continuerai a danzare come una piccola lucertola?"

Bisognava da ammettere che era piuttosto bravo nel provocare le persone.
Moceton esordì con un affondo, per poi incalzare il cadetto con una serie ridoppi. Un mezzano superò la guardia del cavaliere nero tracciando una linea rossa sulla sua spalla.

Moceton:"Un tomberry sarebbe più agile di te".

Sentì le proprie gambe venire inchiodate al terreno.
Si concentrò sulla magia Reflex e la successiva magia di Cain venne riflessa, ma questo non gli impedì di partire alla carica.
Scagliò la magia Lux contro l'avversario e si preparò a ricevere il colpo.
La forza del fendente costrinse il bangaa a fare perno sulla propria coda per mantenersi in equilibrio, ma non avrebbe potuto reggere a lungo in quella posizione innaturale.
Nello stesso istante in cui si sentì di nuovo padrone delle sue gambe ruotò su sé stesso ed uscì dalla morsa di Cain.
Un dolore alla gamba gli confermò l'abilità del suo avversario.
Moceton tornò all'assalto.
Tentò un affondo con la sua partigiana e quando sentì cozzare la propria lama ruotò su sé stesso e sferrò un calcio verso lo sterno del nemico. L'impatto spinse indietro Cain di alcuni metri.
Una nube di energia oscura venne scagliata verso il bangaa. Evitò di essere colpito in pieno ma sentì comunque le proprie energie venire assorbite da quella magia a lui sconosciuta.
Aveva sentito parlare delle peculiari abilità di Cain e ne rimase piacevolmente sopreso.

Moceton:"Complimenti, questo non me l'aspettavo".
Cain:"Andiamo lucertola, tutto qui quello che sai fare?".

Si sorrisero a vicenda.
Lo scontro era lungi dall'essere concluso.
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Messaggio da Aura »

CAIN VS MOCETON


Cain si passò il pollice sul naso, poi piegò le dita ad invitare il bangaa ad un'altra danza. Era il suo gesto di sfida preferito, gli piaceva vedere la reazione del nemico di fronte alla sua spavalderia. Spesso la provocazione è il miglior metodo per vincere lo scontro ed il ragazzo lo sapeva bene. Qualche passo più in là, Moceton roteò la partigiana pronto al contrattacco. Il cavaliere impugnò saldamente Mehen. Sorrise e si lanciò nello scontro.
Lo spadone segnò il terreno prima di fiondarsi sul draghiere. Il filo stridette contro la lancia che deviò il colpo. Moceton si sbilanciò e Cain ne approfittò per accompagnare il peso dell'arma ed infrangerla sullo sfortunato ruotando velocemente su se stesso. Il bangaa scartò di lato, il terreno tremò sotto il fendente. Il ragazzo, però, non si lasciò perdere d'animo. Giro di polso e Mehen fendette l'aria di fronte a sé rilasciando l'energia vitale del padrone. L'avversario evitò di nuovo e con una capriola lanciò la sua partigiana davanti a sé.
Cain digrignò i denti. Una linea profonda di sangue scuro si disegnò sulla sua spalla. Il dolore arrivò dritto al suo cervello, ma il Cadetto non diede segno di soffrirne. Anzi, alzò un angolo della bocca quasi vittorioso.
- Vieni a riprenderti la lancia, - sussurrò con voce calda.
Moceton alzò la guardia, interdetto. Il suo avversario sanguinava, ma non sembrava gli importasse. Allargò le narici pensando al da farsi, poi finalmente si decise e scattò.
Blutmiles piantò i piedi a terra. Serrando la mascella, incanalò la sua energia in una nuova magia, scagliandola dritta contro il bangaa. Atroh esplose con tutta la sua oscurità e potenza ai piedi di Moceton che, ancora una volta, saltò per evitare di esserne bruciato. Allungò una mano, ma Cain non gli lasciò campo libero. Fendente, calcio, la punta di Mehen brillò sotto la luce dei riflettori prima di calare con tutto il suo peso. L'avversario rispose con una gomitata in pieno stomaco, sufficientemente forse da sbilanciare il cavaliere ed evitare di essere tagliato in due.
Di nuovo il dolore gli punzecchiò la carne. Guardando il bangaa riprendersi l'arma, il Cadetto si passò una mano sul volto. Guardò il suo stesso sangue sentendo la rabbia risalire pian piano lungo la schiena. La tentazione era forte, ma resistette. Tirò su col naso, stringendolo saldamente fra le dita per raddrizzarlo un poco. Il modo in cui Moceton mosse le labbra gli fece capire che fosse abbastanza interdetto.
- Il dolore non ti spaventa, a quanto vedo.
Il petto di Blutmiles si alzò ed abbassò per una piccola risata interna.
- Il dolore mi dà forza. Sono un cavaliere nero, è il mio mestiere.
Così dicendo, il giovane impugnò con entrambe le mani lo spadone e si lanciò all'attacco. Lo scambio che seguì fu lento quanto devastante. La partigiana cozzò pesantemente contro il filo di Mehen, vibrando sotto la furia del colpo e discostandosi quel tanto che bastò per permettere a Cain di trovare un pertugio nella difesa del bangaa. Ancora la lama tracciò il terreno, sollevandosi da terra e costringendo l'avversario ad arretrare. La velocità fu sufficiente ad incassare una sottile ferita lungo il ventre ramato.
- Wooh, vacci piano Malpe…
- Taci, lucertola!
L'effetto di reflex svanì. Il cavaliere lanciò quindi la magia Stop sul contendente, inchiodandolo con tutta la sua mole al suolo prima che potesse sfuggirgli. Moceton sfoggiò un'espressione stupita, ma non bastò per poter evitare il prossimo fendente. Cain incanalò la sua energia vitale nella spada, poi si preparò. Era fatta, non poteva mancarlo ancora. Alzò lo spadone sopra di sé, sogghignando ed assaporando già la vittoria. La lama calò.
- CICCI!!!
Una folata di vento strappò Mehen dalle mani del proprietario. Il Tornado alzò polvere intorno al ragazzo che dovette correre ai ripari prima di ritrovarsi la sabbia in gola. Quando la nube si diradò, un grande scudo corredato di spada e paladina lo respinse ancora più in là. Il sangue ormai gli inzuppava tutta la spalla destra, sentir stridere la ferita contro il terreno gli diede la forza necessaria per rialzarsi e recuperare lo spadone. Di fronte a lui, Rina gli mandò un bacio al sapore di vendetta.
- Credevi davvero che te l'avrei fatta passare liscia? - la sua voce parve uno squittio alle orecchie del Cadetto. Ancora una volta si asciugò il sangue dal volto, inebriandosi della sua densità.
- Sparisci, bambolona. Questa non è una sfilata di moda.
In risposta la donna dondolò un dito davanti a se, sfoggiando un'espressione risentita ed a tratti accattivante. Doveva ammetterlo, anche da arrabbiata conservava il suo fascino. Se Cain non fosse stato un bastardo nato per la battaglia, avrebbe anche potuto cader vittima del suo charme. Dietro di lei Moceton la ringraziò con un tono di riguardo.
- Aww, non preoccuparti, Mocchi! Anche io ho un conto in sospeso con questo bambino.
I nervi di Blutmiles furono sul punto di saltare, - Bambino?!
Lei gli mostrò la lingua ammiccante, - Tu non sai minimamente come trattare una donna, vergognati! Ora questa “bambolona” te le suonerà di santa ragione.
Il bangaa alzò una mano interdetto, - Veramente c'ero prima io.
- Oh, non temere. Ci metterò un secondo!
Cain sogghignò, - Attenta a non spezzarti le unghie, perché i tuoi graffi mi faranno solo il solletico.
D'un tratto, un grido proveniente dagli spalti s'insidiò nella conversazione. Una figura femminile atterrò con tutta la sua leggiadria sul campo di battaglia, sguainando un falcione dalla lunghezza considerevole e roteandolo come se non aspettasse altro che bagnarsi del sangue nemico. Alys piantò la Gaea Spike a terra e scrocchiò le dita pronta alla sfida.
- Sono stata seduta a guardare anche troppo, - disse con una punta di orgoglio, - E visto che la cosa si è fatta interessante, mi prendo il mio spazio di combattimento.
Il cavaliere soffiò avidamente dalle narici doloranti, - Potete anche moltiplicarvi, ma mi sono trovato in situazioni più svantaggiose. Siete solo dei granelli di polvere.
- Allora non ti dispiacerà se questi granelli di polvere balleranno sul campo di battaglia per i prossimi minuti. Signori, si dia il via alle danze.
A dispetto delle aspettative, Cain sorrise. Finalmente poteva divertirsi.
CAIN VS MOCETON VS RINA VS ALYS
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Re: Zoolab

Messaggio da CrisAntoine »

L’arte di darsi battaglia.
Rina vs Cain vs Alys vs Mocetòn
La landa desolata scelta da Mocetòn è immobile. L’unico suono è il respiro affannato di Cain. Quel figlio di una viera dei bassifondi si credeva forte come un dio… peccato che stavolta ne avrebbe fronteggiata una vera.

- Così non potrai – anzi, potrete – mai tenerci testa… Alys?
- Mi trovi d’accordo… bisogna combattere ad armi pari.- un Energiga ripristina la salute di entrambi i contendenti. Le ferite di Cain lentamente scompaiono, ma non il suo brutto muso.
- … ed io che speravo diventassi più carino. Dovresti provare ad abbandonare quella espressione da Moguri arrabbiato.
Per tutta risposta ottenni un grigno. È guerra.
Lancio una bottiglietta contenente dell’etere ad Alys: anche lei doveva essere al massimo delle sue forze. Guardo i miei avversari, ci scambiamo tutti degli sguardi da pistoleri del Far West.
Chi avrebbe iniziato?

Mi volto verso il bangaa lanciandogli contro un bacio. Per pochi minuti sarebbe stato dalla mia parte. Salta, mentre Haste e Fede scendono su di me. Alys fece lo stesso, con qualche incantesimo in più, mentre Cain intercettava il salto del lucertolone.
Non è una sfilata di moda, è vero, ma una maga nera deve sempre avere una certa classe: in un attimo i miei abiti vengono sostituiti dall’armatura magica della Maga e, con un gesto simile al lancio di una palla da bowling, delle stalagmiti di ghiaccio si dirigono verso il cavaliere nero, per poi trasformarsi in un mini-iceberg sotto i suoi piedi. Lo scontro con Mocetòn, sfortunatamente, gli dà lo slancio necessario per evitare l’attacco inaspettato. Improvvisamente mi sento svuotata: Dispel mi rimuove il vantaggio. - Ci sono anch’io.
Le lancio contro una palla di fuoco, che si infrange contro la falce della mia collega. Richiamo Haste e Fede, e sfrutto il poco tempo di controllo rimasto per ordinare al bangaa un Reflex. Anticipa Dispel di pochi secondi, rimandandolo al mittente.
- Credo sia inutile riempirsi di magie di supporto.
- Ottima osservazione.
- Signore! Meno chiacchiere.- lo spadone di Blutmiles sferza l’aria a pochi centimetri dalla vita di Alys, che più rapida evita l’attacco. Intanto il dragone si riprende dal mio incanto.
Un Tornado appare tra i rossi, interrompendo l’offensiva di entrambi, mentre la partigiana scendeva sul cavaliere nero. La prima ferita di questo nostro scontro.
La scena si ferma. Cain si rialza come nulla, gettando una brutta occhiata e un “lucertolone” a Mocetòn, facendolo accigliare.
- Già stanchi?- Alys sembra divertita.
- Ho ancora qualche asso nella manica.- ritento Charm su Cain, senza sortire l’effetto sperato, quindi mi preparo al nuovo assalto. Gli abiti da paladina scintillano sotto il sole del deserto virtuale, nonostante il calore sembra reale. Spada e scudo mi aiutano a bloccare la falce, mentre il bangaa interrompe l’assalto del cavaliere nero. Sposto il peso per far scendere l’arma a lato ed allontanarmi, ma una pozzanghera nera ci ustiona le caviglie, facendo cedere entrambe.
Blutmiles sorride in modo macabro. Atroh.
Una luce fortissima sbalza via il sorriso dalle sue labbra. Sancta.
Una scarica interrompe il salto di Mocetòn. Thundaga.
Cain sputa del sangue sulla sabbia, Cortante fa pressione sulla lancia e si rialza sorridendo. Sono tosti per essere semplici cadetti. Semplici creature terrrene.
- Pronti a fronteggiare un servo degli dei.
Stavolta sono io a sorridere: nessuno dei tre mi conosce abbastanza. Dopotutto, il mio amico non scende in campo da un bel po’. -Sai, Malpelo…
- Non ti azzardare a chiamarmi così, tettona.
- … non sei l’unico a giocare con la morte.
Una nube di tenebre, ombre uscite da chissà quale anfratto in quella landa desolata e assolata, si coagulano sulla mia testa, prendendo la forma del Mortifero.
- Salutate Zalera, l’Angelo della Morte.
Mocetòn sussulta, Alys si rimette in guardia. Cain sorride.
La risata tenebrosa di Zalera provoca i brividi anche a me.
- Sai cosa fare.- gli dico, e per tutta risposta la sua risata rompe fragorosa il silenzio, mentre scaglia un Sancta contro Alys. Reflexga compare rapido, ma la magia specchiata rinvigorisce l’Esper e la sua agghiacciante risata.
5 minuti. Questo è il tempo che ho prima che Zalera sparisca senza prosciugarmi completamente le energie. Forse anche meno. Non so se i miei avversari ne sono consapevoli, ma dovranno essere più stanchi di me dopo la dipartita del Mortifero, altrimenti la mia sconfitta è certa.
Mi metto in guardia, mentre l’Esper ride come un folle.
Ora si fa sul serio.

Hello Darkness, my old friend...
"In a world full of eggplants and peaches, I'm a tomato!"

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Re: Zoolab

Messaggio da Pup :> »

Zalera, l'esper di tenebre create dagli Occuria per soppesare le anime degli uomini.
Ed ora il nostro avversario.
L'aura di morte e tenebra che emanava era in qualche modo simile a quella del nulla, ma ricacciai rapidamente indietro quella sensazione per concentrarmi sullo scontro.
Moceton guardava fisso l'esper nemico in attesa della sua prossima mossa, mentre Cain era pronto a scattare verso di me.
"Hey rosso!" gli gridai "Che ne dici di concentrarci su Zalera?"
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e mi scagliò una magia Atroh addosso.
Non feci in tempo a lanciare Reflex che un Silence col giusto tempismo mi bloccò la magia, facendomi essere colpita in pieno dalla piccola nube di oscurità.
Stavo cercando di rialzarmi quando mi fu addosso con lo spadone.
"A Zalera ci penserò dopo che mi sarò liberato di te!"
Evocai la magia mura tra lo spadone e me, impedendo alla lama di tranciare in profondità le mie carni. Poi, con una risata a denti stretti, gli dissi "Non credere che sarà facile!"
Moceton nel mentre stava combattendo da solo contro Zalera. O meglio, stava saltando a destra e a manca cercando di evitare i continui attacchi magici dell'esper. Invano.
Una magia spazzavita lo colpì in pieno, mandandolo istantaneamente al tappeto.
Con un calcio mi levai Cain di dissi, curando poi la ferita infertami alla spalla con un Energiga.
"Ciccina, scusami!" urlò Rina direzionando gli attacchi dell'esper contro di me.
Cain intanto era tornato all'attacco e aveva iniziato a tempestarmi di colpi.
Lo spadone disegnava oscure linee nell'aria, tutte poi convergevano contro di me, spezzate sulla Gaea Spike.
Un fendente caricato dall'alto precipitò come una sentenza di morte sulla mia testa ma il colpo fu deviato dalla Gaea Spike.
Il falcione si riabbasò pronto a colpire il cavaliere nero con un affondo. Il ragazzo si girò con un colpo di reni e caricò un mezzano dritto.
Saltai in alto, mi aggrappai alla sua testa e con un balzo gli fui dietro, schiena a schiena, pronta a lanciare un reflex per rispedire a Zalera la sua magia Shock. L'esper questa volta accusò il colpo.
Il ragazzo fermò il colpo, si incurvò leggermente su un lato e colpì alla cieca con l'elsa dello spadone dietro di sè.
Senza il mura mi avrebbe spappolato un rene, mentre con la protezione magica feci solo due passi avanti, riacquistando rapidamente l'equilibrio.
Un altro salto per evitare il Sancta dell'oscura creatura e Cain mi fu rapidamente addosso, riprendendo lo scambio di colpi.
"È inutile che continui a resistere, donna." mi disse tra un colpo e l'altro. "Ormai siamo due contro uno, non hai speranze."
"Oh, davvero?" gli risposi con un ghigno. "Fossi in te mi guarderei le spalle!"
All'ulro di un "MAIOTIAMMAZZO", un Moceton particolarmente incazzato piombò su Cain con la sua lancia in mano, costringendo il ragazzo a interrompere i suoi attacchi.
"Grazie dell'Areiz, Alys." mi disse il baanga.
Gli feci un occhiolino, pronta a riprendere l'offensiva.
Cain sbuffò, vedendosi i due combattenti puntargli contro la loro arma. "Fottetevi entrambi!" disse fiondandosi a testa bassa contro di noi.
Nel totale disappunto di Rina.
Una magia Shock lo colpì alle spalle, spedendolo a terra lontano da noi e spostando l'attenzione del baanga e mia verso il nemico più temibile sul campo di battaglia.
"Che ne dici se per un po' collaboriamo?"
"Ci sto!"
Saltammo in direzioni opposte per evitare l'ennesima magia spazzavita, che sollevò un polverone dietro di noi.
Mi armai per l'ennesima volta delle magie audacia e regen e partii all'attacco, Gaea Spike in mano.
Colpire con attacchi fisici da terra quella creatura era difficile e la maggior parte dei miei attacchi andò a vuoto.
Moceton dall'alto aveva più possibilità ed i suoi colpi erano più efficaci dei miei, al punto che l'esper stava concentrando su di lui la maggior parte degli attacchi.
Fu quando il soffio di fuoco gli fu rispedito incontro dal reflex di Zalera che il cadetto ebbe la sua intuizione.
"Alys... è un non morto!" disse rialzandosi in piedi, pronto a ripartire all'attacco.
Cogliendo al volo il suggerimento del baanga, usai Reflex su di me per poi tempestarmi di magie Energiga.
Ora sì che l'esper accusava pesantemente i colpi subiti.
Un altro paio di shock investirono prima me poi Moceton, dopodiché il mortifero iniziò a castarsi Holy per ricaricare la propria salute finché, esaurite le energie, sparì dal combattimento, cedendo di nuovo a Rina il posto sul campo di battaglia.
"Almeno uno è andato al tappeto..." commentò la Dea ansimando.
Quell'evocazione doveva esserle costata molta più energia di quanto credessimo, il che giocava a nostro favore.
Non che Moceton ed io fossimo messi tanto meglio.
Ci guardammo per un momento, come in uno stallo alla messicana, ognuno con l'arma puntata verso gli altri due avversari, un po' aspettando la prima mossa di qualcun altro, un po' per riprendere fiato.
Finché la prima mossa arrivò.
"ADESSO SONO VERAMENTE INCAZZATO!"
Un antiscutum investì il baanga facendogli tremare le gambe per un secondo, poi arrivò Cain, spada alzata, pronto a tranciarlo in due.
La sua Mehen trovò però solo l'aria, mentre il suo avversario era saltato in aria evitando il colpo fatale.
Rina approfittò della situazione, landianco un tornado contro il baanga che fu scaraventato contro un muro.
"Essere incazzati..." dissi al cadetto Blutmiles "È un gioco che si può fare in due."
La fine dello scontro sarebbe arrivata presto, eravamo tutti stanchi, quindi perché non chiudere col botto?
Il ragazzo mi guardò, rivolgendomi uno sguardo di disgusto. Uno sguardo di cui si sarebbe pentito molto presto.
Fede e Audacia.
Regen e Mura.
Haste.
E per finire...
Berserk!
Il cuore iniziò a battere più forte, i sensi si acuirono, la lucidità scivolava via.
"Ora sono incazzata di brutto!" dissi con l'ultimo barlume di ragione, digrignando i denti.
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Re: Zoolab

Messaggio da pad93 »

L'impatto contro la parete del Garden fu tale che Moceton rimase stordito per alcuni secondi inchiodato sul posto dalla forza del tornado.
Sotto di lui la battaglia infuriava.
Alys ruotò il falcione in direzione di Cain, intercettando la sua Mehen e mandandola a diversi metri di distanza. Rina reagì colpendo Alys con lo scudo, costringendola a rotolare in disparte per riprendersi dal colpo. Cain non si lasciò sfuggire l'occasione: con un calcio costrinse Rina in ginocchio per poi colpire la cameriera in pieno viso.
In quell'instante il bangaa toccò il suolo e con un calcio sui reni scagliò Cain a diversi metri di distanza.
Si reggeva a fatica.
Cercò di riprendere fiato ma Alys lo incalzò con il falcione, costringendolo ad arretrare per difendersi dai colpi. Sentì la gamba cedergli e l'avversaria né approfittò per colpirlo prima nelle costole e poi in pieno viso con la Gea Spike.
Cadde sulla schiena.
Vide davanti a sé Alys venire aggredita da Cain il cui braccio si era trasformato in una lunga lama di carne e ossa. Il cavaliere nero era fuori di sé dalla rabbia ed era difficile distinguere chi fosse in più furioso tra i due combattenti.
Un'intensa esplosione lì separò ed anche il bangaa fu costretto a proteggersi con la partigiana.
I quattro combattenti si rialzarono.
Ognuno stava dando il meglio sé ed ognuno era ormai giunto al limite delle proprie forze.
Alys scattò in avanti pronta far calare il falcione.
Moceton, con le ultime energie che gli erano rimaste, saltò e concentrò la magia Lux nella mano libera.
Cain, annebbiato dalla furia, si scagliò in avanti con Atroh prontò ad esplodere.
Rina concentrò tutto il potere magico che le era rimasto per scagliare un ultimo incantesimo: Darkaga.

L'esplosione che si generò resettò le impostazioni dello Zoolab.

I bracciali salvavita brillarono per un attimo ai loro polsi, poi si spensero, immobili.
Lentamente, si rialzarono.

Cain:"Ok, bravi, ma adesso salutate il vincitore!"
Alys:"Certo, come no rosso".
Rina:"E' inutile che ci proviate cicci, qui la vincitrice sono io".
Moceton:"Ragazzi, non dovremmo dire a Lenne del casino che è successo?"
Alys:"Facciamo così, il primo che arriva alle terme sarà stato il vincitore anche di questa sfida!".

Scattarono.
Rina e Alys vennero momentaneamente inchiodate al terreno dai Bind di Cain, mentre quest'ultimo venne scagliato lontano dall'entrata da un tornado di Rina.
Nel giro di pochi istanti nello zoolab rimasero solamente un bangaa perplesso e quattro braccialetti.
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Re: Zoolab

Messaggio da Aura »

IL SANGUE DI UN GUERRIERO
LEON RAYEARTH VS CAIN BLUTMILES
Regole: non esistono regole, ogni colpo è valido.

L’aria calda dello Zoolab gli scottò i polmoni. Aspirò avidamente dalla sigaretta rilasciando piccoli anelli di fumo grigio. Il suo avversario si presentò sul campo con uno sguardo acido. Leon serrò la mascella e lanciò un sorriso di superiorità a Cain. In tutta risposta il ragazzo rizzò la schiena pronto alla battaglia.
- Sei un pessimo compagno di squadra, sai? - lo provocò il Commander sfoderando una delle claymore. - Da quel che ho visto a Pulse, non sei affatto un tipo collaborativo.
Il cavaliere nero alzò la testa, il cuore gli martellava già potente nel petto - Sono in grado di cavarmela da solo, non ho bisogno dell’aiuto degli altri per fare il mio lavoro.
- Però sai mettere a repentaglio la vita degli altri. Bella mentalità.
Cain aspirò l’ultimo centimetro di tabacco. Poi fissò greve il suo avversario.
- Sai quanto me ne frega, non ho chiesto io di essere salvato.
- Allora non ti dispiace se ti insegno un paio di cosette, primo fra tutti il rispetto per gli altri.
Con un gesto stizzito, il rosso spense la sigaretta ed impugnò Mehen. Come sfoderò, la lama si disegnò con uno scatto al suo fianco e stridette contro la polvere dell’arena.
- Fai come ti pare, ma questo non cambierà il mio punto di vista.
Leon sospirò, poi si lanciò all’attacco. Era un Commander, inutile dire che Cain sapesse fin dal principio che quell’uomo era più forte di lui in combattimento. Tuttavia non era il tipo che si lasciava sottomettere facilmente. Anzi, non si sottometteva e basta. Più la sfida era fuori dalla sua portata e più la sua voglia di tentare e riuscire lo spingeva all’azione. L’angolo della bocca ebbe un fremito, si preparò allo scontro.
Il primo fendente gli passò veloce vicino al fianco. Blutmiles roteò la propria lama davanti a sé e tentò una risposta, che venne però prontamente deviata. Giro di polso, perno, la spada tornò indietro e mancò ancora il bersaglio. Leon arretrò di un passo, poi passò ad un affondo. La punta graffiò il piatto di Mehen a protezione. La potenza del colpo costrinse il ragazzo a bilanciare il peso con un passo indietro. Piegò la gamba e si lanciò in avanti con un altro fendente. Il Commander parò il colpo senza difficoltà. Sorrise e la prepotenza che Cain vide in quel sorriso gli fece accendere la prima scintilla di rabbia nei polmoni.
Retrocedette solo per caricare di nuovo. Alzò lo spadone e la forza con cui la scagliò su Leon portò la claymore in difesa a pochi centimetri dalla fronte. Il sangue portò nuova forza ai muscoli che respinsero Mehen. Sbilancio in avanti, fendente al fianco schivato per miracolo. Il ragazzo digrignò i denti e strinse le dita sull’elsa. Lo scambio successivo fu altrettanto violento, costringendo Rayearth ad impiegare più forza nelle braccia per parare i fendenti. Tentò un approccio più offensivo al primo errore e qualche istante dopo la prima ferita si aprì sulla spalla destra del Cadetto.
- Sei forte, ma non abbastanza, - lo redarguì il pilota estraendo la seconda arma. Le claymore brillarono sotto i fari dello zoolab eppure Cain non ne aveva timore. Guardò la stoffa macchiata di sangue, l’avrebbe lavata più tardi. Tanto quella era solo una maglia di allenamento. Lanciò un occhio di sfida all’avversario e quasi se ne pentì. Una forte corrente d’aria lo spostò verso la fine dell’arena, graffiandogli le guance con la polvere e di detriti del campo. Aiutato da quello stesso vento, Leon si abbattè su di lui con un doppio fendente. Blutmiles roteò su se stesso ed evitò per un soffio di effere affettato a dovere. Preparò in contrattacco, ma una fiamma grande quanto lui gli esplose vicino. Il calore gli circondò il petto ed i primi lampi di dolore gli bruciarono le braccia.
Intravide la lama nel fuoco, la deviò per un caso fortuito e si allontanò velocemente dalla magia.
- Sei anche un mago, - affermò con voce calma. Leon era forte, doveva ammetterlo, ma la voglia di batterlo era per lui più forte di qualsiasi minaccia.
L’altro alzò le spalle, guardia alta. Con uno slanciò, Cain caricò Mehen di nuova energia. Il Commander lanciò haste su di sé ed evitò senza problemi il colpo. Fendente dopo fendente, il ragazzo stava cominciando a perdere la pazienza con quelle schivate. Parò una claymore che gli avrebbe spaccato il cranio a metà. Perno sul piede, giro di polso e affondo. Mancato. Bastò una capriola per ritrovarsi il Commander alle spalle e con una nuova rotazione, mandò finalmente a segnò il primo fendente.
- Touchè, - commentò il pilota, ma la sfida era solo all’inizio.
Cain non gli diede il tempo di riprendersi. Agitò le dita, una fiamma scura si disegnò intorno alla gamba destra dell’avversario bruciandone la pelle. Leon si sbilanciò e Blutmiles caricò più forza del dovuto nel colpo che gli avrebbe tranciato di netto una mano. Il Commander serrò la mascella e si lasciò cadere a terra, dove un portale lo trasferì immediatamente dietro al Cadetto.
- Merda.
Una lunga striscia di sangue divise le scapole del ragazzo. Un dolore lancinante arrivò al cervello, portandolo a chiudersi per un istante in difesa e prendere posizione nello scontro. Sentì il calore del liquido scendere fino alla cintura, bagnandola fino a renderla viscido cuoio. Le dita fremettero su Mehen, imbevuta di nuova energia e pronta a scagliarsi ancora sul nemico.
- Fa male, bamboccio?
Cain sorrise, - Mai quanto ne farò a te.
- Oh, allora eviterò di risparmiarmi ancora.
Il braccio sinistro pulsò. Le vene rosse pomparono altro sangue. La carne tremo eppure nulla accadde. Cain si passò la lingua sui denti assetato. Scattò più veloce di quanto probabilmente Leon si sarebbe aspettato. Il fendente venne deviato con entrambe le claymore. Un pugno colpì in pieno volto il pilota che però lo assorbì e lo restituì in pieno stomaco. L’elsa si piantò fra le costole, mozzando il respiro del ragazzo che tuttavia ne trasse forza. Sbilanciandosi in avanti, capitolò fra le gambe di Rayearth per assestagli un taglio diretto ai genitali. Per istinto, l’uomo castò un protect su di sé e tentò una scappatoia. Un taglio abbastanza profondo gli segnò la coscia sinistra.
- Figlio di…
Ultima modifica di Aura il 09 ago 2017, 16:44, modificato 2 volte in totale.
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