Garden 2

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

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Drizzt Do Urden
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Garden 2

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Direttive generali
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Non sono stati messi vincoli riguardo la lunghezza dei post. Vorremmo però chiarire che la lunghezza OTTIMALE E CONSIGLIATA dei post è di circa una schermata e mezza (60-65 righe circa). Che significa? Dico prima cosa NON significa. NON significa che conteremo le righe dei vostri post. NON significa che vi richiameremo al primo post notevolmente più corto o lungo di quello consigliato. SIGNIFICA invece che non vorremmo si prendesse l'abitudine di scrivere post piccoli e insignificanti o, peggio, papiri con descrizioni superficiali e inutili che in genere rendono la lettura un macigno. Se noteremo in qualche utente questa abitudine, lo contatteremo per farglielo notare.
Prima di postare, riflettiamo su tre questioni:

1 - Quello che sto per scrivere, aggiunge profondità alla mia personalità?
2 - Rivela qualcosa del mio passato?
3 - Si integra nella trama del Garden?

Se la risposta alle tre domande è "no" allora non postiamo.
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Nuovo topic, mai momento fu più adatto per aprirne uno :-D

Il rumore delle nocche che andavano a sbattere contro il muro giunse nitido alle orecche del drow, a differenza del dolore, che iniziò a propagarsi in maniera lenta, quasi soffusa, fino a raggiungere il polso.
Ruben era morto. E lui cosa aveva provato, in quel momento? Niente. O meglio, un profondo senso di nostalgia. Il dolore era durato solo un attimo, poi era svanito, così come la vita che aveva un tempo animato gli occhi dell’amico.
Un uomo era morto, ed era morto da folle e traditore. Ma Ruben, per Drizzt, se n’era andato molto tempo prima. Di lui rimanevano un ricordo confuso di una giornata al Garden, l’ultima in cui l’aveva visto, e quel barlume di lucidità negli occhi di Sagramor, sull’Isola più vicina al Paradiso. Nome ironico, visto che da lì Ruben era piombato dritto dritto all’inferno.
Certo, ripensando all’amico, a quello che era stato uno dei suoi migliori amici, a una delle tre persone a cui Drizzt teneva di più in assoluto e per cui sarebbe morto, provava un profondo senso di nostalgia e sconforto. Ma il distacco era stato lento, graduale. Prima era scomparso, poi tornato, poi ogni speranza di rinsavimento era andata perduta. Quando Pip aveva posto la parola fine alla storia, Ruben era già morto da tempo nel cuore di Drizzt. E, in quell’attimo, il drow non aveva provato alcun dolore. Solo nostalgia…e in parte sollievo. Si maledisse per questo. Fece per colpire nuovamente il muro, ma si fermò. Si guardò allo specchio, odiando il proprio riflesso con ogni fibra del suo essere. Avrebbe voluto distruggerlo.
No, non l’avrebbe fatto. Avrebbe significato scappare. E Drizzt aveva imparato da tempo ad accettarsi per ciò che era, con la sua apatia ed il suo cinismo. Avrebbe superato anche quel momento. Aveva solo bisogno di un po’ di tempo.

* * * * * * *

Un idiota. Era stato un idiota. Ruben era ancora lì, con loro, mentre tre pallottole decretavano la fine della sua vita. E Drizzt non se n’era accorto. Non era riuscito a dirgli addio, e non ne avrebbe mai più avuto occasione. Non l’aveva pianto, e non ne avrebbe mai più avuto occasione. Se ne era andato così, ingannando tutti, addossandosi terribili colpe. Una fine ingiusta per un uomo grande come il mondo.
Se solo avesse saputo…forse, la morte di Ruben sarebbe stata lo shock che aveva bisogno di provare. Invece, era accaduto tutto progressivamente. Troppo lentamente per tirare fuori qualcosa dal suo cuore arido.
Da lì in avanti, ogni volta che avesse pensato all’amico, un forte senso di nostalgia l’avrebbe invaso. Non dolore, quello non era capace di provarlo. Lo sapeva e l’aveva accettato, seppur, stavolta, con grande difficoltà.
Nostalgia. Ma nemmeno una lacrima.

Addio, amico mio, mi mancherai. Perdonami. Forse non ti ho voluto bene quanto meritassi. E mi odio per questo.

Era vero. Al momento, Drizzt si detestava. Se ne vergognava. Ma, nel giro di poco tempo, quella si sarebbe tramutata in un’altra delle sue innumerevoli cicatrici. Le cicatrici di un uomo perfettamente consapevole della propria natura.

* * * * * * *

Sirius: Allora, Commander Do’Urden, di che cosa desideravate parlarmi?
Drizzt: Credo che sia giunto il momento di passare alle parole ai fatti.

Un inquietante sorriso increspò il volto del vampiro.

Sirius: Sono perfettamente d’accordo. Avete proposte?
Drizzt: Sì. Ma prima, un avvertimento, probabilmente superfluo. Fai molta attenzione a ciò che prometti ai tuoi alleati. Una volta scoperta la verità, potrebbero rivelarsi pericolosi nemici.
Sirius: Vi riferite al SeeD Raiden, vero?
Drizzt: Precisamente.

Tempo prima si era trovato a parlare con lui della situazione, e l’aveva trovato determinato a potare i rami secchi dell’Ordine. Quello che non sapeva, è che a Sirius quello di certo non bastava. Aveva ascoltato quasi divertito. “E’ così che l’ha convinto?”. Il vampiro sapeva il fatto suo, non c’era dubbio.

Sirius: I potenziali vantaggi ed i possibili rischi sono stati valutati accuratamente.
Drizzt: Non avevo dubbi. Ma dovevo dirtelo.

Il vampiro annuì.

Drizzt: Quanto appena discusso ci porta direttamente al piano d’azione che ho ideato.
Sirius: Andate avanti.
Drizzt: Al momento, siamo ancora in pochi, ed ovviamente dovremo mantenere un basso profilo. Oggi verrà comunicata ufficialmente l’indipendenza del Garden di Rinoa dall’Ordine. Sei uno dei primi a saperlo.

Per una volta, Drizzt vide Sirius leggermente sorpreso, sebbene fosse rimasto estremamente composto.

Drizzt: Questo ci allontanerà dal cuore del nostro obiettivo, ma anche dai suoi occhi. Questo ci permetterà di metterci finalmente all’opera. L’Ordine al completo deve cadere, e per fare questo dovremo far leva sul marcio delle sue fondamenta.
Sirius: Credo di aver capito dove volete arrivare.
Drizzt: Da questo momento, tutti i nostri sforzi dovranno concentrarsi sulla raccolta di informazioni sugli Anziani corrotti. Questo ci darà un notevole potere. Quando sarà il momento, faremo esplodere la bomba. E magari ci sarà spazio anche per qualcosa di più…fisico.

Il vampiro parve compiaciuto.

Sirius: E’ esattamente la linea d’azione che avevo ideato. Immagino che abbiate dei contatti che ci saranno utili.
Drizzt: Ho rapporti di stima con un paio di Anziani, sicuramente puliti. Carpirò loro quante più informazioni potrò. Poi, probabilmente saranno travolti dallo tsunami, ma…sono cose che succedono. Quanto a te e agli altri, sono certo che troverete il modo di reperire preziose informazioni.
Sirius: Perfetto. Direi che abbiamo finito.

Drizzt esibì un sorriso sghembo, malevolo. Estrasse qualcosa dalla divisa.

Drizzt: Un’ultima cosa.

Sirius identificò l’oggetto come un cristallo dimensionale. Il cristallo che conduceva al castello dell’Organizzazione.

Drizzt: Pensi che potrebbe farci comodo una base operativa?

* * * * * * *

Indipendenza.
Quella era stata la parola chiave della discussione di Pip e Drizzt, durata tutta la notte, tra caffè, dubbi e speranza.
I tempi stavano cambiando.
Pip era apparso distrutto dopo la morte di Ruben, e l’elfo aveva evitato di forzarlo sull’argomento. Era stato felice quando l’amico gli aveva comunicato che intendeva prendersi qualche giorno di permesso. Stare un po’ da solo l’avrebbe aiutato. Dopo la conversazione con King e Rinoa, era parso decisamente sollevato: la figura dell’amico era stata riabilitata ai loro occhi. Ma non a quelli del mondo. E tutto ciò appariva terribilmente ingiusto.
Il giorno dopo, avrebbero comunicato ufficialmente la notizia a tutto il Garden.

E il giorno dopo arrivò.
Pip si trovava nella hall, con di fronte a sé tutto l’organico del Rinoa’s. Il passaggio di consegne era stato ultimato: il Garden aveva un nuovo Preside, come da volontà di Ruben. Drizzt si sarebbe defilato, fungendo da vice e consigliere, oltre che da Capo della Sicurezza. La SeeD Schwarzlight sarebbe stata il suo vice.

Philip Phoenix inspirò profondamente, poi parlò. Le sue parole avrebbero segnato un punto di svolta epocale per il Garden di Rinoa.

Pip: SeeD del Garden di Rinoa. Le acque attorno a noi stanno crescendo, impetuose. Possiamo rimanere ciechi o accettare che presto ci ritroveremo sommersi. Possiamo iniziare a nuotare, o affondare come pietre. I tempi stanno cambiando.

Continuò a parlare, mentre Drizzt scrutava le espressioni dei presenti, che stavano man mano prendendo coscienza dell’enormità del cambiamento in corso. Sarebbero rimasti fedeli al Rinoa’s, o si sarebbero uniti all’Ordine?
Sì, i tempi stavano cambiando.
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Drizzt&Pip / Vincitore della 5° Sagra di Lindblum!

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Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
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Terra95
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Re: Garden

Messaggio da Terra95 »

La mattina non mi era mai sembrata così pesante. Tutti i fatti che erano accaduti, i combattimenti, la morte di Ruben che, anche se non lo conoscevo, sembrava una persona degna di fiducia fino a quando non è impazzito, mi avevano lasciata di stucco e totalmente spossata.

Mi alzai faticosamente dal letto dopo aver subito per tutta la notte i miei soliti incubi di routine che non facevano altro che tormentarmi. In stile zombi mi lavai la faccia e mi vestii, la mia solita divisa, il mio ciondolo falce che oscillava sul petto e i capelli stranamente lisci pur essendomi svegliata totalmente sconvolta. Girai infine la maniglia della porta uscendo dalla mia stanza in cui, incredibilmente, regnava il caos.

"Cavolo, quando torno devo pulire lì dentro, non vorrei somigliare a Midori" mi dissi tra me e me, odiavo il disordine e soprattutto mi sarei disprezzata nel modo più assoluto se avessi anche solo il sentore di assomigliare a Midori. Con questo pensiero "angosciante" non mi ero neanche accorta dell'aura funerea che aleggiava per tutto il Garden. Ovviamente nessuno aveva preso bene ciò che era successo e sinceramente neanche io. Passai in caffetteria e vidi la ninja in compagnia della sua moguri, così mi presi una brioche, un caffè e mi sedetti al tavolo più lontano possibile da lei.

Ovviamente anche la ragazza mi notò e vedendo che la ignoravo non potè fare a meno di venire a rompere.

Midori: "Ehi, almeno un saluto sarebbe gradito!"
Hurdy: "La smetti di essere maleducata con tutti?"
Midori: "La sua è maleducazione, non mi ha salutata!"
Erika: "Uff, se ti sedevi con calma senza fare tante scene eri accettabile... Come stai?" La ragazza riflettè un attimo sulla reazione, poi si sedette
Midori: "Io bene, e anche se mi sembra strano che sei cortese te lo chiedo, come stai?"
Erika: "Mi sento giù di morale e ho mal di testa" Lasciai il caffè sul tavolo "Non è che puoi accompagnarmi in infermeria? Non sopporto il dolore e non mi sono ancora ambientata"
Midori: La ragazza notò l'insolita gentilezza di Erika "Devi stare proprio male per non essere acida di prima mattina... va bene, ti accompagno"

La Ninja fu così gentile da farmi fare anche un breve giro e mi mostrò la mappa dell'edificio, dopodichè mi portò lentamente in infermeria accompagnata dalla moguri, che io in quel momento avrei voluto strapazzare, adoravo le cose morbidose e il suo pon pon per me era il paradiso. La ringraziai per l'aiuto e bussai, una voce quasi apatica insieme ad una più allegra mi invitarono ad entrare. Una donna e un uomo dalla pelle che mi ricordava il cappuccino mi accolsero, anche se la ragazza sembrava parecchio spenta.

Dopo una breve chiacchierata mi furono date delle pillole contro l'emicrania ma, non contenta, osservai la donna, che avevo capito chiamarsi Aura, con particolare curiosità. Mi ricordava qualcosa e mi dava una sensazione molto ma molto cupa, mi attirava. Provai a scambiarci qualche parola ma sembrava molto giù, così mi limitai ad osservarla ogni tanto, per poi alzarmi dalla sedia per uscire.

Prima di imboccare la porta mi girai: "Aura... non so quanto possa essere d'aiuto, ma anche se non ci conosciamo sappi che vorrei aiutarti a tirarti su... So che sei stata colpita duramente dagli avvenimenti, si sente nell'aria, quindi fai pure affidamento su di me, anche se una piccoletta come me non dovrebbe dirlo" sorrisi ed uscii. Non avevo idea del perchè mi stessi proponendo come un aiuto per una persona che non conoscevo e sinceramente non volevo saperlo... e poi devo andare a lavarmi, Midori mi ha toccato.
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Scusate il post scarno ma è il meglio che potevo fare al momento. Chiedo scusa per l'assenza e spero di essere più presente.
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RinaYeah
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Re: Garden

Messaggio da RinaYeah »

Questa zona delle gallerie di Barheim era più buia delle altre. La Sacra Luce illuminava quel tanto necessario ad insividuare i non-morti e distruggerli col medesimo incantesimo.
Avanzo a casaccio, seguendo la strana voce che risuona nei meandri della mia mente. Ora è più chiara, sembra un richiamo, e sento di doverlo seguire.
Infine raggiungo una sala circolare. La voce è svanita, ma sento una forte ombra incombere su di me.
Poi compaiono dei fasci di pura oscurità, che si concentrano a mezz'aria. Una risata malefica riempie la sala.
-Fra tutti gli Esper che speravo di incontrare, dovevi essere proprio tu a contattarmi-
-Ahahahah! Rina, mia dea, come va la tua eterna pena-
-Probabilmente è migliore della tua-
-Che ne dici se facciamo un giochino? Sconfiggimi, e io ti donerò il mio potere. Insieme potremo vendicarci-
-Proposta allettante, peccato non poterla rifiutare-
Altri non morri erano apparsi e ostruivano tutti i passaggi.
-Cominciamo-
Fortunatamente, mentre ero a Rabanastre, avevo utilizzato tutti i miei risparmi in pozioni. Misi mano alla borsa che portavo a tracolla e gliene lanciai una, che ebbe gli effetti desiderati.
-Brava, brava, ma è meglio se vai a cuccia-
Una bolla azzurrina comincio a comparire intorno a me. Mi sposto, evitando di cadere addormentata, così comincio a lanciargli contro altre pozioni. Evito per un pelo un Medusa e continuo l'assalto. Ma ben presto finsco le pozioni, allora evoco la Crux e mi lancio contro. I miei fendenti lucenti sembrano avere un effetto maggiore delle pozioni, ma ancora devo far attenzione agli incantesimi che mi lancia contro. Un'Inabilità mi colpisce il braccio destro, allora prendo la spada con la sinistra e continuo a colpirlo. I miei fendenti sono meno precisi e potenti, ma almeno mi consentono di guadagnare tempo. L'effetto di Inabilità finisce, allora l'Esper prepara il suo attacco più potente. Ne approfitto, carico un fendente, mi lancio su di lui e gli do un'ultimo, potente colpo di spada. Un'urlo riecheggia nelle gallerie, il Mortifero svanisce, scomponendosi in tanti fasci oscuri che si lanciano contro di me e mi colpiscono. Il dolore è immenso, ma dura solo un istante. Subito dopo sento in me una nuova forza, una forza oscura come la pece.

******Due giorni dopo...******

Grandi novità risuonavano nel Garden. Philip era ora il preside della struttura. Ascoltavo le sue parole pensando a quanto la cosa potesse tornarmi utile. Avere Pip in mano sarebbe come controllare il Garden di Rinoa, ed usare i suoi membri per compiere la mia vendetta sembrava una possibilità allettante. Però dovevo procedere lentamente, senza dare troppo nell'occhio. Per cominciare avrei cercato di sedurre Pip. Non sarebbe stato facile, Philip era una persona piena di ideali, ma toccando i tasti giusti e approffittando dello stato d'animo nel quale si trova ora potrei riuscirci.
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Per ora Rina si comportera come prima, con la sola differenza che talvolta farà alcune domande su Pip, ma sempre in modo cauto. Inoltre non rivelerà a nessuno i suoi piani e coaa ha realmente fatto su Ivalice
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Pup :>
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Re: Garden

Messaggio da Pup :> »

Ruben era morto... Alla fine era esploso in un gigante fuoco artificiale umano e Raistlin era morto assieme a lui nel tentativo di arginare i danni. E questo aveva comportato l'indipendenza del Garden. "That escalated quickly!" Ripensai da quale scena fosse tratta quella frase, decisamente adatta agli eventi, ma non la ricordai.
In sostanza l'Ordine, desideroso come non mai di mettere definitivamente a tacere il Rinoa, voleva inserire pieno organico SeeD all'interno, i Commander volevano fare altrettanto. Tra i due litiganti, come si dice, il Rinoa gode. Un sorriso comparve fugace sul mio volto pensando alla scena di un Rinoa maschio in atti poco dignitosi, ma il pensiero scomparve presto.
"Bah..." pensai perplesso. In fondo io e la politica, le macchinazioni e i complotti non eravamo mai stati troppo d'accordo, ma ormai la pulce nell'orecchio che qualcosa sotto ci fosse non mi permetteva di credere a questa storia. Ma l'importante era il risultato. E anche per il prezzo pagato, ovvero la morte di Ruben e di Raistlin, inconscia causa di quegli eventi -ma forse nemmeno tanto inconscia-, sentivo che quell'occasione non andava sprecata per nulla al mondo.
Finalmente l'indipendenza.
Finalmente la fine del controllo dell'ordine.
Chissà Calien e Leon come l'avrebbero presa... E anche quell'altro... Syegcoso! Ma nonostante tutto avevano deciso di rimanere al Garden, quindi chissà, forse tanto male non erano. Mi ripromisi di dar loro una possibilità, mentre raggiunsi la mensa dove una Rina tutta impettita chiacchierava animatamente con Midori ed Erika. Mentre Rina indicava animatamente alle ragazze la necessità di indossare tacchi a spillo, Midori sembrava completamente annoiata, sbadigliando sonoramente, mentre Erika sembrava completamente presa dalle tette di Rina... Una moguri -mi pare si chiamasse Hurdy- sorseggiava composta del te appena servitole da Filippo, l'indimenticabile barman.
"Hey Leon!" dissi intravedendo il ragazzo seduto ad un tavolo, tutto preso da un muffin dall'aria deliziosa.
"NO!" mi interruppe lui mentre mi avvicinavo. "Questo muffin è mio e non te lo do!" il suo occhio buono lanciava saette.
Feci una risata ripensando all'ultimo muffin che gli avevo rubato sotto il naso "Filippo! Portami due muffin e un caffè, per piacere." dissi a voce alta. mi girai di nuovo verso Leon, sedendomi ad un posto libero davanti a lui "L'altro è per te, d'accordo?"
Lui mi guardò un attimo perplesso, quindi abbassò la guardia. "Per questo potrei sposarti... di nuovo!"
Feci un piccolo cenno di assenso, quindi iniziai a mangiare il muffin che Filippo mi aveva celermente portato, allungando l'altro a Leon.
"Senti Leon..." dissi incerto. "Aura come sta?" era da un po' che non vedevo la ragazza in giro, tra la morte di Ruben e l'abbandono di Matt...
Mi guardò con uno sguardo duro. "Tu come credi che stia? E con Matt che è sparito poi..."
"Capisco."
Già, Matt... Dopo l'incontro allo Zoolab non ero più riuscito a vederlo o sentirlo, si era isolato da tutti e da solo aveva preso la sua decisione. Subito dopo la nostra battaglia avevo preparato dei cristalli e glie li avevo nascosti nella tasca in cui teneva i pugnali, nascondendoli in fondo. Entrare in camera sua non era stato difficile e tutto il suo equipaggiamento era riposto con cura, quindi era stato relativamente facile il tutto. Nel tempo che avevo avuto però non ero riuscito a caricare tutti e quattro i cristalli, ma solo due: uno con una doppia magia Barriera e uno con Ultima. Dovunque sarebbe andato, speravo tanto che gli sarebbero stati d'aiuto.
Tornai con la mente alla colazione, bevvi la tazzina di caffè e lasciai mezzo muffin che non mi andava più. A pensare a tutte queste cose mi era passata la fame. E poi era un muffin all'uvetta!! "Ma quale mente criminale può rovinare un muffin con... l'uvetta?"

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Avrei voluto postare qualcosa in più, ma ho proprio terminato il "genio" per adesso, sorry! :v
Yuffie the ninja
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Re: Garden

Messaggio da Yuffie the ninja »

Avevo finito la mia sessione di allenamento, e mi stavo dirigendo in camera mia, quando lungo la strada vidi Erika, di fronte alla sua stanza, pensierosa come sempre. Mi avvicinai a lei, sperando di non essere maltrattata come al solito.
“Ehilà, Erika, come te la passi?” chiesi cordialmente. La ragazza mi gelò con uno sguardo.
“Sei stata tu!” mi gridò contro.
“Prego?”.
“Sei stata tu, ladra!”.
“Ok, sono ladra, ma non ti ho rubato niente!” dissi risoluta.
“…. Mi sono sparite un paio di mutande”.
Uno. Due. Tre. Scoppiai a ridere.
“Che hai da ridere, pervertita?!” Erika non era in vena. Giusto, le hanno rubato le mutande. Le MUTANDE. E giù a ridere di nuovo. Mi ci vollero due minuti buoni per calmare le risate.
“Ho solo una cosa da dire: -sentenziai con aria seria- io non sono stata. Però…”.
“Però cosa?” mi chiese perplessa.
“Però posso trovare il colpevole!”. ZAC. Un brivido le percorse la schiena, ne ero certa.
“Tu sei matta. Assolutamente no”.
“Andiamo, sono brava! Te le ritrovo, stai tranquilla!”. Fossi stata in lei non sarei stata AFFATTO tranquilla. E per fortuna lei non lo era. Ma alla fine fece il mio gioco, e decise di lasciarmi fare. Imposi solo una condizione: che mi aiutasse. Ogni detective che si rispetti ha il suo aiutante…
“Scordati che ti segua in giro per il Garden a rendermi ridicola”. Ok, non ci stava.
“Nemmeno se ti do il permesso di strapazzare un po’ Hurdy?” feci un sorrisetto sinistro.
“KUPÓ! Sono altamente contraria!”. Erika sembrava di tutt’altro avviso.
“Va bene, in tal caso ci sto”. Accalappiata. Sarebbe stata la sua fine.
Spoiler
Da questo punto comincia una parte altamente nonsense, siete avvisati!
Avrei chiamato questo caso “Le mutande rapite”. Sarebbe stato segnato negli annali come il più grande caso investigativo della storia del Garden. La porta della stanza della vittima si aprì lentamente e con discrezione…
“DOV’È L’ASSASSINO?!” gridai.
“Alla faccia della discrezione … E poi è un furto, non c’è nessun assassino” disse calma Erika.
“Chi ti dice che non abbiano ucciso le tue mutande? Piuttosto, fammi vedere il luogo del delitto”.
“…. Me le hanno prese da quel cassetto” disse la giovane indicando l’armadio. Mi misi a frugare là dentro.
“Non è educato frugare negli armadi della gente, kupò!” mi sgridò Hurdy. Io, per risposta, continuai a tirare fuori mutande e reggiseni dal cassetto. Finchè …
“Ha ah!” sembrava avessi trovato qualcosa di grosso. Forse una prova? Qualcosa lasciato dal colpevole? Presi le prove dal cassetto e le esaminai.
“Foto hentai?! Questo ladro dev’essere proprio un pervertito!”. Quando la derubata si rese conto della mia scoperta, mi strappò le foto di mano e le mise in un altro cassetto.
“Ti dispiace se andiamo a chiedere in giro? Qui non troveremo niente” disse con un vago imbarazzo dato dalle foto.
“Ho capito tutto, il ladro colleziona le mutandine usate per le foto hentai! Un attimo, quindi tu sei una modella? Sei piuttosto piatta per fare questo tipo di co…”.
“SONO MIE QUELLE FOTO, IMBECILLE!!”. La guardai perplessa. Ok, De Gustibus, però… mah.
Uscimmo dalla stanza. Il colpevole non poteva essere lontano. Presi dalla tasca del trench…
“Da quando hai un trench da detective, kupò?” disse la Moguri guardandomi storto.
“Da quando sono un detective! Ehm ehm, dicevo…”
… Presi dalla tasca del trench una pipa.
“Sei minorenne, non puoi fumare” disse Erika, volendo evitare lamentele del Comitato Disciplinare che già aveva contestato la vendita di caffè ai minori nel bar del Garden.
“La pipa è finta, perciò non ci sono problemi. Dobbiamo interrogare i sospettati. Escluderei la gente che non conosci, perciò le persone sono ben poche… Aura, Rina e… basta. Ok, ci aggiungerei anche qualcuno che conosco io”.
“Ma se io non li conosco che li interroghi a fare, scusa?” chiese perplessa.
“Perché così mi immedesimo meglio nella parte”. Un facepalm generale mi fece capire che non era il momento di fare battute.

Non vedevo Aura come una ladra seriale di mutande, perciò preferii passare oltre. La sospettata principale era Rina. La trovammo nel giardino.
“Rina, dov’eri… A che ora è stato compiuto il furto?” dissi rivolta ed Erika.
“Cosa? Un furto? E cos’hanno rubato?” disse la bionda perplessa.
“Queste informazioni sono top-secret”.
“idiota, se non le dici cos’hanno rubato come facciamo a sapere se è stata lei?” mi disse Erika visibilmente irritata.
Mi avvicinai all’orecchio di Rina e bisbigliai: “Qui dentro al Garden c’è un ladro seriale di mutande, ne sai nulla?”.
“Mutande? No, non ne so niente… Piuttosto, cos’è questo orribile trench? È passato di moda, e poi non c’entra niente con il resto del tuo abbigliamento”.
“È parte della divisa da detective, pura prassi. E se la moda non segue la legge, sarò costretta a metterla in arresto”. Erika, per evitare altre figuracce, mi trascinò via, portandomi in un luogo dove involontariamente avremmo trovato uno dei sospettati.

“TU! Sei tu il ladro di mutande?!” un grido echeggiò nel corridoio.
“E questa doveva essere un’informazione top-secret…” commentò Erika sospirando.
“L’unica cosa che sarei capace di rubare sono i miei muffin”.
“Ok, è sincero, andiamocene”. Questo sarà ricordato come l’interrogatorio più breve della storia.

“Snow, Egil Snow, cosa stavi facendo stamattina alle 8?” l’inizio era altamente professionale.
“Ero qui in caffetteria, mi hai pure salutato!”. Ok, non fa una piega.
“Sai per caso di qualcuno che potrebbe avere un maniacale interesse per le mutande femminili?”.
“Ti rendi conto che è stato rubato un solo paio di mutande? E poi, perché lo stai dicendo a mezzo Garden?!” il mio metodo di investigazione non era ben visto dalla mia assistente.
“Ragazze, vi hanno rubato delle mutande?” disse Egil ridacchiando.
“No, no, LE hanno rubato le mutande. Che vorrei sapere quanto devono costare, dato che le cerchiamo da due ore”.
“Ma hai avuto tu l’idea di cercare il colpevole!”.
“Vero, ma tu non dovevi accettare per forza”. La logica del “non è mai colpa mia” funziona sempre.

Le idee erano finite. I sospettati interrogati. E avevamo il nostro colpevole.
“Erika, ho risolto il caso”.
“Era ora, finalmente! Allora, dove sono le mie mutande?”.
“Non lo so, dimmelo tu”. Mi guardò con istinto omicida. “So che la colpevole sei tu”.
“Scusa, e secondo te io mi rubo le mutande da sola?!”.
“Ciò sarebbe possibile se tu fossi una sonnambula”. Ne ero convinta, si era rubata le mutande.
“E dove le avrei messe, scusa?”. O mi stava reggendo il gioco per vedere dove sarei andata a parare, o era così e lei lo sapeva fin dall’inizio, ma voleva testare le mie abilità.
“La mia più valida tesi dice che le hai nascoste in lavanderia per non farcele trovare, altrimenti potresti averle messe in un doppio fondo del cassetto, oppure …”
“Cambia teoria, non sono sonnambula”.
“Scommetto che hai delle pillole nascoste nel doppio fondo del cas…”
“NON SONO SONNAMBULA!” qualcosa mi diceva che era seria.
“Allora è stata Hurdy! Era il mio secondo sospetto”.
“E ora io cosa c’entro, kupò?” chiese la Moguri mentre leggeva un libro.
“Quando siamo andate a prendere la biancheria, dobbiamo aver preso le sue mutande, anzi, le devi aver prese TU”.
“Smettila di sparare minchiate”. La voce della verità di Erika mi zittì.

Due minuti di silenzio. Non c’erano più prove. Non c’erano più indiziati. Non c’erano più mutande.
“Senti, ma in fondo ci sono tante altre mutande qui, che ti importa di quelle!” dissi, il detective stava abbandonando.
“Finalmente, dopo tre ore l’hai capito …”. Aprì il cassetto della biancheria, e dando una fugace occhiata notai qualcosa di strano nel fondo.
“Il doppio fondo!”. Un grido che stordì le due presenti, fino al punto di farmele rivoltare contro. Le due si tuffarono su di me per riempirmi di legnate, ma il lesto detective sgattaiolò via dalla mischia e svelò il mistero. Il doppio fondo. Si aprì lo scomparto nascosto del cassetto, un paio di mutande vi comparvero. Ed erano …
“Orrende! Abbiamo fatto tutto questo caos per queste mutande orrende? Non sono Rina, ma un po’ di decenza almeno nella biancheria intima!”. Una falce mi inseguì per il corridoio. La sua proprietaria mi voleva defunta dopo aver risolto un caso che NON sarebbe stato ricordato negli annali. Assurdo.

Se non altro una cosa sarebbe stata ricordata negli annali, le ferite che mi feci curare da Aura dopo essere stata raggiunta da Erika.
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:trollface:
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14ma Sagra della Caccia di Lindblum: Premio Miglior Squadra
Scheda Ningyou, maneggiare con cura

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Nataa
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Località: Garden.. finalmente XD!!
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Re: Garden

Messaggio da Nataa »

«O’Nayel il tuo comportamento è stato inqualificabile. Non credo di doverti elencare i capi d’accusa che pendono sulla tua testa» lo sguardo di King si abbassò su una lunga lista di imputazioni «Chiunque altro dovrebbe subire la corte marziale; essere radiato dall’Ordine, o essere condannato all’ergastolo. Hai qualche giustificazione in merito?»

«Nessuna» lo sguardo rimase fisso sul volto dell’uomo. La gravità delle mie azioni non lasciava nessuno spazio di manovra al Comandante. Oltre ai documenti falsificati ad uso e consumo di Sirius Valantine e alla registrazione delle mie parole che lo stesso aveva fatto pervenire a King, vi era il problema di aver omesso alcuni dati importanti nei rapporti, aver mentito al Comandante Commander, aver falsificato il nesso tra la Piana della Bonaccia e Ruben e aver fallito qualche missione di scarsa rilevanza. Avevo accumulato denunce per un decennio.

«Faccio fatica a credere che tu sia ancora la stessa Calien di qualche mese fa –la sua voce assunse un tono amaro- che stiano emergendo dei sentimenti?»

«Il fatto che non ritenga opportuno esporre le motivazioni per le mie azioni non significa necessariamente che non ve ne siano, o che dei sentimenti abbiano offuscato la mia mente»

La mia stessa voce gracchiò in risposta “Io non sono sottoposta alle normali regole dell'Ordine. Io sono qui su esplicita richiesta degli Anziani e se anche dovesse tentare portare queste prove ad un tribunale, le riderebbero dietro.” «Questo ti sembra il comportamento di una ragazzina senza sentimenti? Sembra più una dimostrazione di potere da parte di una stupida bambina» non c’era furia nei suoi occhi, ma una sincera curiosità nel cercare una logica nei miei comportamenti, logica che, a meno di un grave malessere, doveva necessariamente esserci.

«Mi rendo conto che possa non essere soddisfacente, ma anche questa volta dovrò rispondere con un pacato silenzio alle vostre domande. Non ho altro da aggiungere in merito»

Adrian King si alzò in piedi; il suo carisma, il suo senso dell’onore e la sua moralità lo facevano sembrare un uomo più imponente di quanto non fosse davvero, spesso aveva usato quell’atmosfera di soggezione a suo favore, i più preferivano spifferare velocemente i propri segreti, pur di evitare l’oppressione della sua presenza «E non hai altro da aggiungere?» scossi leggermente la testa in risposta «Generale Comandante Calien O’Nayel , in qualità di Comandante Supremo, per i capi d’accusa elencati nel foglio 58 bis/724 e per il disonore apportato all’intera struttura dell’Ordine dei garden sono costretto a degradarla a cadetto semplice. Il provvedimento ha effetto immediato e con la carica verranno rimossi tutti i privilegi a cui era soggetta ».

Alla lettura della condanna seguì un lungo silenzio, il modo migliore che King avesse per segnalare il suo completo disappunto, o in questo caso, la delusione; la miglior arma per difendersi era il disinteresse, e fortunatamente non ne ero sprovvista «Chiedo di rientrare nell’organico del Garden di Rinoa»

«Immaginandolo ho già preparato i nuovi ordini per te e Rayheart. Niente errori, niente passi falsi, niente rapporti su di te, niente bugie. La prossima volta non potrò essere così leggero nei tuoi confronti» nel dire queste parole mi allungò una busta «Sparisci ora Calien».

L’amarezza che provava Adrian King era comprensibile: prima di porre fine agli esperimenti sugli esseri umani da parte dell’Ordine aveva dovuto lottare strenuamente. In alcuni casi diversi soggetti vennero abbattuti per epurare il buon nome dell’organizzazione, pochi erano sopravvissuti e quei pochi erano un colpo al cuore. Calien era rimasta illesa grazie all’intervento di De Garde, ma in particolare a quello di Raistlin. Quell’uomo sembrava provare un vero e proprio affetto verso quell’antipatica ragazzina; era l’unico che riuscisse a star vicino a lei per ore e ore, il resto della gente preferiva tenerla a distanza di sicurezza. In particolare da bambina possedeva una innata crudeltà che a molti faceva paura. Starle vicino significava soffrire.
Ora che Raistlin era morto, lei aveva perso l’unico essere umano davvero affezionatole e lei non poteva versare neanche una lacrima. Era questo che amareggiava davvero King.

Cara Calien,
considera questa lettera come il mio testamento, d'altronde è probabile che quando leggerai queste poche righe io sia già defunto; sono conscio di non suscitare in te alcuna emozione e questo se come essere egoista mi ferisce, come persona che ti ama non può che rallegrarmi. Ti scrivo solo per uno sfizio personale e per ringraziarti di avermi seguito in questi mesi di folli ordini: so che non tradirai la fiducia che ho riposto in te e nelle tue capacità. Prima di lasciarti definitivamente ho un ultimo favore da chiederti […]
Mi mancherà averti accanto, come in vita mi è mancata la tua presenza quando ti lasciai partire per il tuo viaggio. Spero che le scelte compiute non ti abbiano arrecato danno.
Raistlin

Richiusi la lettera che mi aveva dato il Comandante, non avevo dubbi cosa andasse fatto, ma mi chiesi se Leon sarebbe stato ancora dalla parte dell’Ordine.
Ultima modifica di Nataa il 03 set 2013, 11:04, modificato 1 volta in totale.
Leonheart88
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Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

I giorni passavano lenti, quando non hai niente da fare sembra che il tempo non passi mai. Tra la morte di Ruben e l'arrivo a Lindblum non c'era stato niente da fare.
Solo leccarsi bene bene le ferite. Sia fisiche che psicologiche. E Leon ne aveva entrambe.
Aveva fallito.
Non era stato capace di uccidere Ruben. E non per turbe psicologiche o simili... semplicemente non era abbastanza forte. Nessuno era stato abbastanza forte per lui, neanche l'anziano Raistlin.
Rimaneva quindi un mistero del perchè gli avessero assegnato quella missione: puro sadismo o qualcuno credeva davvero che leon potesse sconfiggere Ruben? Gli riusciva davvero difficile credere che all'ordine non sospettassero della nuova forza dell'ex preside. Dell'uber che era in lui.

E poi c'era Calien.
la ragazzina che aveva accompagnato per due anni, a cui aveva insegnato a rapportarsi civilmente con le persone, che aveva provato, con scarso successo, a farla divertire, gli aveva sparato.
Continuare a ripensarci non serviva a niente, continuare a vivere nei propri ricordi, ripercorrendo mentalmente quanto accaduto non lo avrebbe sicuramente portato a niente. nessuna svolta. Nessuna informazione. Nessun futuro.
Doveva trovare quella dannata ragazzina e capire.

La trovò mezzora dopo nei corridoi vicino alla mensa.
Fu un attimo.
La mano arrivò in pochi attimi al suo collo, sbattendola contro il muro dietro di lei. La presa le impediva di respirare liberamente e di muoversi, ma non di parlare.

"Solo una domanda. Perchè?"

Ad una domanda del genere, riferita a quel particolare contesto, la gente tenderebbe a credere che ciò che il cadetto voglia sapere è perchè l'esperimento dell'ordine gli abbia sparato.
Come mai non ha esitato a sparare in testa ad una delle poche persone che gli erano rimaste sempre vicine? Perchè non ha cercato soluzioni alternative? perchè non ha provato nulla?
Ma Leon sapeva benissimo che Calien era diversa, che il motivo per cui lo aveva fatto era uno solo: Era un ordine.
Un ordine arrivato direttamente, presupponeva, dall'ordine dei Garden: uccidere Leon se fallisce nel tentativo di eliminare Ruben. Ed aveva fallito, quella era una certezza. Una delle poche al momento.
Leon non poteva dire di non capirla come direttiva. Perchè lasciar ein vita un assassino che non è in grado di fare il suo lavoro? sarebbe come continuare a pagare un muratore anche quando non è più in grado di tenere in mano un mattone. pura follia.
No ciò che gli premeva sapere era un'altra cosa.

"Calien. Perchè in quel momento?"

La cadetta lo guardò negli occhi, il volto totalmente inespressivo anche se si vedeva che faticava a respirare, nessun segno di paura o di rabbia.

"Volevo verificare una cosa"
"Che cosa?"
"Avevo logici motivi nel presupporre che Ruben fosse in realtà conscio di quello che stava facendo. Che in realtà fosse discretamente cosciente e vigile. Spararti era l'unica soluzione per poter capire, se Ruben era vigile avrebbe bloccato il mio colpo. E così è stato"
"E se invece Ruben non fosse stato in grado di capire? Se la personalità di Sagramor avesse preso il sopravvento?"
"Tu saresti morto"

Chiaro. Semplice. Cristallino. La sua vita era diventata soltanto un test. Che per fortuna era stato confermato"

"Ah ho qui una lettera per te" Calien prese con fatica dalla tasca una busta e la gliede a Leon.

Il cadetto la aprì, con una certa difficoltà, solo con la mano sinistra, tenendo la destra sempre sul collo di Calien.
La squadrò per un istante.

"Questi sono i tuoi ordini."
"I miei ordini? e te?"
"Sono stata degradata a cadetto semplice. Ed estromessa da operazioni fino a nuovo ordine"

Leon lesse il foglietto di carta al suo interno"

...nuova missione... infiltrazione... controllo.... tempestivo...mandare informazioni....

C'era solo una cosa da fare.

la mano lasciò la gola di Calien, che istintivamente si accovacciò su sè stessa nel tentativo di riprendere fiato. una ginocchiata in pieno petto la colse impreparata, facendola cadere al suolo pesantemente.

"Basta. Prima Drizzt, poi Pip, poi Ruben e ora questo. Io non ce la faccio più"
"Leon..."
"Ho capito benissimo la missione. grazie ma non mi servono altre spiegazioni. Ah. V-a-f-f-a-n-c-u-l-o"

Strappò il foglio di carta in piccoli pezzi e diede loro fuoco, piccolo brandelli incandescenti caddero al suolo. Spegnendosi dopo pochi attimi.

Un'altra missione.
Leon si diresse verso l'ufficio del preside.

----------------------------------------------------------------------
Leon

"Voglio entrare ufficialmente nell'organico del garden." Fece il cadetto
"E l'ordine?" Chiese Pip sorpreso
"Io ora sono qui. a casa"

Pip parve molto felice della decisione.

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Calien

"Voglio entrare ufficialmente nell'organico del garden" Fece la cadetta
"E l'ordine?" Chiede Pip sorpreso
"Ho perso tutto. Casa. Privilegi. Soldati. Titolo. Tutto per avervi coperto alla piana della Bonaccia. Ora voglio ripartire da qui, me lo dovete"

Pip parve molto perplesso. Però la spiegazione era molto più che convincente.

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Il garden di Rinoa aveva ufficialmente due nuovi cadetti.
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Aura
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Lontano

Messaggio da Aura »

Erano passati giorni da quando tutto era finito, forse addirittura una settimana. Il Garden si era mosso da Spira ed era giunto a Lindblum, dove presto si sarebbe tenuta l'ennesima sagra della caccia a cui avrebbe partecipato l'intero organico. Aura aveva parlato dell'evento al suo psicologo, il quale le aveva consigliato di prendervi parte per concentrare almeno la sua attenzione su altro. Fu più un consiglio che una vera e propria richiesta, un consiglio abbastanza forte da farle prendere quella decisione. In fondo erano accadute molte cose, anche troppe. La sua testa era un continuo turbinio di pensieri e colpe ed ancora pensieri e colpe. Ed il solo nome di Ruben che le mangiava il cervello.
Posò la tazza vuota sulla scrivania, si alzò dalla poltrona ed uscì dal suo ufficio. In quei giorni si era occupata di tutte le scartoffie che aveva lasciato indietro, riprendendosi quindi il suo ruolo e dando un periodo di pausa a Frozen. Se lo meritava, lui più di tutti si meritava un po' di riposo dopo essersi preso cura di lei. Sospirò asciugandosi le lacrime prima di varcare la soglia dell'infermeria, poi si diresse in mensa per mettere qualcosa sotto i denti. Si sentiva debole e sfiancata e lo stesso Strauss le aveva detto di riprendere a mangiare. Arrivata alla zona ristorazione gli occhi della ragazza incrociarono quelli di Egil e Leon osservarla da lontano. Non si fermò neanche a salutarli, così come erano entrati nella sua visuale, ne uscirono non appena si fu voltata verso il bancone. Ordinò il solito, tanto non sarebbe cambiato nulla al di fuori di quello che c'era nel piatto. Poi prese vassoio e cibo e scelte il tavolo più lontano che ci fosse dai suoi amici.
Come già più volte si era ripromessa, avrebbe parlato dei suoi problemi solo con il suo psicologo. Ormai era l'unico con cui si sentiva in dovere di discutere.

Di nuovo la sera e di nuovo Aura non accennava ad uscire dal suo ufficio. Si sarebbe aspettato di tutto da quando si era ubriacata con del rum in quella stessa stanza, ma quando Frozen forzò la sua porta non la trovò chiusa. Sfoggiò un raggiante sorriso nonostante gli ultimi avvenimenti, braccia dietro la schiena per rispetto. Poi all'imrpovviso e con una certa invadenza, posò sulla scrivania una copia di Playgirl ancora incelofanata. La ragazza alzò gli occhi sul giovane medico senza apparente emozione.
- Ho pensato potesse aiutarti a risollevarti il morale - disse lui spingendola proprio sotto gli occhi di lei.
In tutta risposta Aura prese la rivista e la buttò nel cestino sotto il ripiano del tavolo. Frozen sbuffò, poi mostrò tutte le altre copie che teneva nascoste dietro la schiena. In tutto saranno state cinque, tutte naturalmente appartenente allo stesso genere. La Commander non si fermò neanche a contarle, tentò subito di sbarazzarsene.
- Woh woh, aspetta un attimo! - la frenò lui - Io penso invece che siano un ottimo metodo per concentrare la tua attenzione su altro. In fondo è sparito anche Ma...
Una delle riviste gli arrivò dritta in faccia contro ogni sua previsione. Aura non era un tipo manesco, ma ogni volta che sentiva pronunciare quel nome, si sentiva talmente debole da non essere più se stessa. Il perchè non era dato saperlo e lei non voleva neanche discuterne. Semplicemente non voleva parlare nè di lui, nè della sua partenza, nè di tutto quello che lo riguardava con nessuno. E non c'erano eccezioni.
Frozen storse la bocca - Va beh, per stavolta passo. Vorrà dire che nasconderò queste riviste nella camera di Alexandra, chissà se è in giro a quest'ora. Ora che è il vice capo della sicurezza, vorrà un po' di privilegi.
La ragazza tornò ad occuparsi delle sue carte, ignorando completamente il suo ospite e concentrandosi sulla nuova cartella clinica che aveva compilato. Erika Dark, il cognome lasciava ben intendere che conoscesse Terra. In un batter d'occhio le tornarono in mente le parole che le aveva rivolto quando si era presentata in infermeria. "Anche se non ci conosciamo sappi che vorrei aiutarti a tirarti su", chissà perchè si sentì rincuorata.
Una rivista delle tante la colpì in testa. Aura alzò gli occhi tristi su Frozen che le restituì lo sguardo.
- Senti, so bene che non è facile per te, ma non ignorarmi così! Anzi, non ignorare tutti così! Devi riprendersi, non vorrai continuare a piangerti addosso perchè sappiamo entrambi come andrebbe a finire. Ed io non voglio continuare ad tenere sotto chiave anche la birra, accadrà il giorno in cui un panda inferocito si aggirerà nei magazzini per fabbricarsela da solo. E non ci sono luppoli nei dintorni!
Sospirò vedendo come la ragazza fosse tornata ad occuparsi delle sue carte.
- Avanti, reagisci! Fatti almeno due passi, picchia qualcuno, preferibilmente non il sottoscritto se no mi si rovina il viso e poi come faccio ad acchiappare senza il mio charme non lo so. Se ti fa sentire meglio puoi farlo, ma niente colpi sotto la cintura! A proposito, c'è una ragazza qui fuori che dice di avere una forte emicrania. Le ho già dato altre pillole, pare abbia già finito le altre... Va beh, non commento. CI parli tu con lei?
- D'accordo - gli rispose alzandosi dalla sedia. Neanche badò alle altre riviste che l'amico le aveva lasciato sulla scrivania, lasciandolo solo nel suo ufficio mentre lui incrociava le braccia sospirando "almeno la voce stavolta ce l'hai ancora". Richiuse la porta alle sue spalle e si occupò della giovane seduta in sala d'accesa. Erika girò lo sguardo su di lei appena la vide arrivare, mostrando un barattolino di pillole in una mano con una certa diffidenza.
- Mi è tornato il mal di testa - disse - A quanto pare sembra che queste non funzionano.
Aura le posò le dita sulla fronte, tastando un poco.
- Dove ti fa più male? - le domandò.
- Davanti.
- Prendi ancora un paio di piccole, entro domani sarà passato.
Lei annuì, poi fece per andarsene. Senza accorgersene, la Commander la seguì fino alla porta dove la salutò con un timido ciao. Erika però non se ne andò subito, fermandosi a guardarla senza un'espressione particolare.
- Ti va di fare un giro in giardino? - le chiese.
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TonyMacrì
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Re: Garden

Messaggio da TonyMacrì »

Vento di cambianti soffiava sul Garden. Indipendenza, una parola che molti desideravano, era stata acquisita dal Rinoa. Mai più dipendenti dall'Ordine, se me lo avessero detto pochi mesi prima mi sarei messo a ridere, mentre ora mi ritrovavo perfino a vivere questa nuova amministrazione. Questa mossa però era molto rischiosa, il Garden in onore della giovane Anziana era già visto dall'Ordine come la "pecora nera", ma dopo questo, contenere la furia degli Anziani sarebbe stato impossibile. Si sarebbe potuti arrivare perfino ad una guerra, e non sono sicuro che tutti rimarrano fedeli al Rinoa, anzi, ero certo che i più giovani si sarebbero arresi al più forte, e allora il Rinoa avrebbe cessato di esistere.
E noi tutti giustiziati.
"Che pensieri opprimenti"
-Ma è ciò che accadrà, Imperia-
"Ma tu che farai?"
Alludeva alla fazione che avrei appoggiato
-Non tradirò il Garden, se è questo che vuoi sapere-
Sembrava soddisfatto. Mi allontanai dalle stalle ed uscì dalla struttura. Era da un pò che eravamo a Lindblum, fra qualche giorno si sarebbe tenuta una Sagra, alla quale tutti i Garden avrebbero partecipato, anche il Rinoa.
Volevo andare al Garden di Balamb e a quello di Trabia per salutare alcuni miei vecchi compagni d'armi. Per strada ne incontrai molti, sembrava che molti si ricordassero del ragazzo col drago nero, forse anche troppe. Entrai nel Balamb, raggiunsi l'ascensore e salì al terzo piano.
L'ufficio del Preside Leonhart si aprì daanti ai miei occhi.
Mi avvicinai alla scrivania dell'eroe e gli feci un saluto militare.
-Axel Drakoken, qual buon vento-
I miei occhi schiarirono, fino a diventare verde smeraldo.
-Sono venuto per salutarla, e per ringraziarla. Devo molto a lei...-
-Mi fa piacere vederti. Allora, come ti trovi al Garden di Rinoa?-
-È molto diverso dei Garden dove sono stato, ci sono molte più persone... strane-
-Strane?-
-Bhe, si... Commander depressi, panda ubriachi, donne esaltate, strani individui e mezzi-draghi-
-Una buona compagnia-
-Si, signore. Davvero una bella compagnia...-
-Sembri felice-
-Si, signore. Lo sono-
Rimasi ancora un po, poi, verso sera, tornai al mio Garden.

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Terra95
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Re: Garden

Messaggio da Terra95 »

-Ti va di fare un giro in giardino?- La mia voce sembrava più calda del solito e il viso di Aura fu leggermente rischiarato dalle mie parole.
-Dammi qualche minuto che sistemo le scartoffie e arrivo.- Sorrisi divertita.

Pochi minuti dopo mi stavo avviando per il corridoio con la ragazza al mio fianco. Era qualche centimetro più bassa di me seppur fosse più grande di diversi anni, però come persona non sembrava male, era gentile da quanto mi aveva detto Midori (Si, ci ho parlato un pò) e sinceramente ora mi sentivo in dovere, non so il perche, di provare a darle una mano.

Ci mettemmo poco a raggiungere il giardino e durante quella breve passeggiata vi era stato un rigoroso silenzio interrotto solo dai nostri passi lenti e cadenzati. Il mio ciondolo brillava, dandomi una sensazione di calore che mi calmava e mi lasciava pressochè fredda di fronte anche ad un ragazzo che, inciampato sui propri piedi, si era versato tutto il caffè addosso.
-Andiamo bene, se questi sono i cadetti i Seed e i professori avranno molto su cui lavorare- pensai mentre il giovane si rialzava e, con uno sguardo funereo, se ne andava nella direzione opposta. Aura sembrava quasi in agitazione, allora le rivolsi io la parola per prima.

-Ho notato che hai sofferto moltissimo, il colpo che hai subito è visibile anche a chi ti sta intorno e gli altri si stanno preoccupando, per quanto io abbia parlato con pochissime persone.- Presi una breve pausa mentre lei girava lo sguardo lentamente verso di me, esprimendo tutta la sua depressione in una sola occhiata -Sarà parecchio difficile rimetterti in sesto ma sappi che io mi impegnerò per tirarti su, così come prova a fare il tuo... credo sia un assistente, Frozen mi sembra si chiami, l'ho visto mentre portava le riviste.- Altro sguardo gelido.
-Non sono... diciamo proprio in vena di parlare.- Disse la ragazza guardando il terreno del giardino e l'albero che vi era piantato -Hai ragione, il colpo è stato forte.-

Ovviamente il momento delle chiacchiere non poteva essere portato avanti più di tanto per adesso, avrei dovuto darle qualche giorno in più. Nel frattempo la guardai mentre, con gli occhi fissi verso il cielo, evitava accuratamente la vista dei suoi compagni. Sinceramente odiavo essere ignorata ma non era il momento di lagnarsi, così la abbracciai, basta, null'altro. Un abbraccio caldo caldo, dovuto anche al calore emesso dal mio ciondolo.

-Devi tirarti su, lo dice anche Frozen e io gli dò ragione. Puoi contare su di me per tutto.- Sorrisi gentilmente ance se lei non mi guardava, però chissà, magari qualcosa avevo smosso.

-----

Due ore prima
Avevo provato a dormire ma in tutti questi giorni gli incubi si erano fatti più frequenti e le emicranie più forti, e da risultato le pillole che avevo preso in infermeria non mi servivano più a molto. Tutti i giorni ero sempre più sconvolta quando mi svegliavo e mano a mano ero sempre più debole fisicamente e mentalmente, come se qualcosa mi stesse erodendo lentamente. Non avevo ancora parlato con nessuno nel Garden esclusa quell'iperattiva di Midori e la tett... ehm Rina, la mia voglia di farmi alleati in quell'enorme "casa", come la chiamavano in molti, era scemata del tutto. Dopo il fattaccio delle mie... mutande mi vergognavo anche a farmi vedere, però più tardi sarei andata in infermeria. Riprovai a dormire... Mi sentivo un peso sul cuore...
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Recks
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Re: Garden

Messaggio da Recks »

Spoiler
Mi scuso per la brevità del post e per gli eventuali errori. Non sono abituato a scrivere dal tablet.

Ruben era morto. Eppure Recks non provava nulla. D'altronde, come poteva? Il cadetto non lo aveva conosceva di persona, sapeva soltanto che era stato una persona importante per il Garden. In quei giorni, nonostante la notizia dell'indipendenza dell'Ordine, l'atmosfera che si respirava al Rinoa's non era affatto di giubilo. A parte le leve relativamente nuove- tra cui una vestita da detective - ogni seed e cadetto che Recks guardava era pensieroso. Dopo l'annuncio pubblico di Pip, questi e il suo vice erano rimasti nei loro uffici oppure si erano concessi dei giorni liberi. Il mago pensò ad Aura: ancora una volta soffriva per qualcuno. Era quella la vita del soldato, un continuo soffrire?
Quella volta in cui Leon Rayearth lo aveva "trattenuto", gli era stato detto qualcosa in merito alla vita del soldato. Senza troppi giri di parole, Leon gli aveva detto che essere un soldato implicava obbedire agli ordini, lasciando da parte le proprie idee personali. Eppure, stando a quello che gli era stato raccontato, quando la squadra incaricata
di catturare Ruben aveva incontrato un fantasma nella grotta del crepaccio, Leon si era allontanato, contravvenendo agli ordini di Drizzt. Il modo in cui lui aveva reagito non era dunque una contraddizione? Non riusciva a capire il perché di questo comportamento. Siccome dalla scorsa volta che si erano incontrati Recks non lo aveva più provocato...perché non ricominciare ora?

Recks: ciao neocadetto !
Leon: levati di torno. Oggi non è giornata. Preferisci essere di nuovo...ripreso?
Recks: oh tranquillo, non succederà. Ho una gemma Reflex in tasca, quindi non potrai né fermarmi, né zittirmi. Anche se so che non mi "riprenderai" più, visto che ora siamo colleghi, non è vero? Vengo solo per chiedere al soldato che obbedisce agli ordini e che accetta di far parte di una gerarchia perché lui non abbia obbedito agli ordini di Drizzt durante la missione alla grotta del Crepaccio. Ti sei allontanato dal gruppo per recarti all'uscita della grotta, nonostante l'ordine di Drizzt.
Leon : ho rispettato gli ordini dei miei superiori, senza discutere - cosa che tu invece non smetti mai di fare.
Recks: sì, dell'ordine. Non del tuo superiore durante la missione. Mi sembra giusto. "Se si è soldati bisogna accettare di far parte di una gerarchia", così dicevi tu. Chissà come farai, ora che il Rinoa's è indipendente dall'Ordine. Rispetterai ed eseguirai gli ordini di Pip e Drizzt? Non ne sono così convinto. Non mi fido di te.
Leon : sai quanto me ne possa importare.
Recks : siamo un team ora, ricordi? Dovrebbe importarti eccome dell'opinione di un collega. Ad ogni modo, volevo solo informarti che non vedo l'ora di ripagarti per quello che hai fatto in mensa. Non lo farò di certo qui, non sono mica come te. Non dimentico il modo in cui mi hai trattato e umiliato, e non me lo scorderò nemmeno durante la Sagra di Lindblum. Arrivederci...stronzetto .

Ah, dimenticavo, Rina ha inspiegabilmente scoperto di te e di Filippo.Dice che siete davvero una tenera coppia. " Farò in modo che il loro rapporto si consolidi, così come sto cercando di fare con Schwartzy e Raiden" Ne parlerà comunque direttamente con te quando le offrirai il caffè. Ricordi? Gliel'avevi promesso!


***************

Come previsto, Recks aveva trovato Raiden in una delle aule del Rinoa's. Diversi cadetti stavano prendendo posto tra i diversi banchi, mentre Raiden era alla cattedra.

Recks : a causa dell'assenza di Matt non ho più qualcuno che possa aiutarmi con questa . Tu potresti aiutarmi?

Indicò al SeeD la spada che teneva al fianco.
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Re: Garden

Messaggio da RinaYeah »

Spoiler
Temporalmente tutto prima del post di Recks
-Uhm... Molto interessante-
Fra tutte le persone del Garden, non mi sarei mai aspettata di ricevere così tante informazioni da Filippo.
E già, mi era bastato promettergli di aiutarlo con Leon2 per far si che dalla sua bocca uscisse una cascata di pettegolezzi, voci di corridoio, strane abitudini e segreti inconfessabili di buona parte dell'organico del Garden.
-Ma come fai a sapere così tante cose?-
-Sono un barista, basta fare attenzione a ciò che dice la gente che passa-
Un' idea mi balenò nella mente.
-Hai sempre molto lavoro da fare qui, vero? Deve essere dura per una sola persona occuparsi sia del bar sia delle consegne ai tavoli. Lascia che ti aiuti, così potrò aiutarti meglio con il tuo Leonuccio-
Gli occhi del "ragazzo" si illuminarono di gioia.

-Pippino-
Bussai violentemente alla porta della presidenza
-Entra- aprì rapidamente la porta ed entrai -Oh... Ma come sei vestita-
-Ti piace? Sai, Filippo mi ha pregato così tanto di dargli una mano, da solo non ce la fa più. Così ho deciso di aiutarlo, sempre se me lo permetti- mi ero sporta verso di lui, i nostri visi a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro.
Il Commander alzò le mani -Va bene, se desideri renterti utile per il Garden mi sta bene-
-Grazie, mio preside- gli diedi un bacio sulla guancia, molto vicino alle labbra, e corsi via.
Spoiler
Un po cortino, lo so. A voi Master va bene se le faccio fare la barista/cameriera insieme al PNG Filippo?
-Ehi, Recks!-
Il ragazzo si avvicinò al bancone del bar.
-Che stai facendo dietro a quel bancone, poi vestita in quel modo...-
-Ti piace?- gli fece l'occhiolino
-Be, si... Ma...-
-È quello che importa. Comunque sono stata assunta come aiutante di Filippo-
-Buon per te. Hai saputo della Sagra?-
-Certo, mi sono già iscritta- sorrisi, mentre asciugavo un bicchiere
-Cosa? Allora dovremmo combattere contro?-
-Ti sei iscritto anche tu? Che bello- feci un saltino di gioia, sempre pulendo il bicchiere
-Che bello? Dovremmo combattere-
-Senza rancore-
-In che senso?-
-Se uno di noi due verrà eliminato dall'altro non ci arrabbieremo-
-Si, va bene-
-Promesso?-
-Promesso-
-Bene, perchè io ho un asso nella manica-
-Ah si?-
-Si, mio caro, e non te lo dirò- gli feci la linguaccia, continuando a pulire il bicchiere
-Uh, guarda chi arriva. Hai risolto il caso, Midori?-
La ragazza mi guardò.
-Si, è stato più facile di quanto lo avessi fatto diventare. Comunque... Come mai sei da quella parte del bancone?-
-Non vedi, ora sono una cameriera/barista?- feci una giravolta, continuando a pulire lo stesso bicchiere.
-Conosco una persona che amerebbe quel vestito...-
-Midori! Non è una bella cosa sparlare dei segreti altrui- una strana creatura pelosa apparve accanto alla mia nuova amica
-Ohh... Che carina...-
La presi in braccio e la abbracciai forte
-Aiuto! Lasciami, subito! Midori, fa qualcosa!- urlò la creaturina
-Perchè non la fai contenta per un pò, Hurdy?-
-Rina, forse è meglio se la lasci- intervenì Recks
-Ma è così... così... pelosa, morbidosa e carinosa-
-Aiuto!!!-
Spoiler
Spero vada bene, in caso contrario, piemmettatemi pure :)
Ultima modifica di RinaYeah il 04 set 2013, 00:20, modificato 2 volte in totale.
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Leon Feather
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Zuppa del silenzio

Messaggio da Leon Feather »

"Voglio cogliere l'opportunità per presentare i primi candidati Seed del nuovo Garden di Rinoa: Leon Jacques Royar e Recks Seagull. Vi faccio i miei complimenti e più sentiti auguri, e non fatemi pentire della scelta!"
Pip strizzò un occhio ai due cadetti, rimasti pietrificati. Con tutto il bailamme che era successo, nessuno dei due si aspettava una sorpresa del genere, nè tantomeno il resto delle persone presenti in sala. Ci fu qualche stretta di mano e la sala pian piano si svuotò, finchè non rimasero i due candidati e Pip.
Leon guardò prima Recks, poi Pip. "Ho bisogno di un po' di tempo pensarci. Se mi cercate sono a Lindblum" si voltò e uscì dalla stanza.
Recks lanciò un'occhiata dubbiosa al nuovo preside. "Pensi che tornerà?"
"Lo vedremo."

Una zuppa del silenzio e l'atmosfera della vecchia bettola del borgo industriale di Lindblum era quello che ci voleva per schiarire le idee. Con la città in fermento per l'annuale sagra della caccia la taverna si era riempita dei più strani individui provenienti da ogni continente di Gaia, e trattandosi di QUELLA taverna erano ovviamente i peggiori. Tra loro, un tipo che Leon poteva giurare di aver già visto da qualche altra parte.
Ma certo.
L'uomo ordinò una zuppa. Quando egli fu seduto al suo tavolo, Leon fece scivolare qualche moneta sul bancone. "Porto io la zuppa a quel tipo, è una vecchia conoscenza e voglio lasciare un saluto"
"Come vuoi, Royar" il proprietario rispose senza troppo interesse.
Afferrò la scodella piena di zuppa calda e si diresse velocemente al tavolo di Quattromani. Sì, proprio quel Quattromani che gli aveva venduto quell'aggeggio infernale che l'aveva spedito a Balamb.
"Piatto del giorno: zuppa del disagio!" gliela versò in testa con totale nonchalanche. L'uomo fece a tempo a urlare qualche impropero che il suo volgare assalitore era già scomparso.
Sotto il sole ardente di Lindbulm, Leon pensava a quanto fosse incredibile come un dettaglio così insignificante come un piccolo cristallo potesse cambiare a tal punto la vita di una persona. Dopo quell'incidente unirsi al Garden gli era sembrata la cosa più logica da fare per avere una speranza di tornare a casa. Poi era rimasto, quasi per gioco... ma molte cose erano successe da allora.
Adesso c'era solo una cosa da fare.

Avanzò deciso lungo il corridoio che portava alla presidenza. Recks era di fronte all'ingresso, vagamente nervoso.
"Leon! L'esame..."
Lo ignorò e spalancò la porta della presidenza. Pip sollevò lo sguardo da alcune scartoffie e gli lanciò un'occhiataccia. "Cosa..."
"Il cadetto Leon Jacques Royar accetta la candidatura a Seed del Garden di Rinoa. In caso di fallimento, rimarrà comunque fedele al Garden di Rinoa"
Pip lo guardò piacevolmente sorpreso. "Molto bene allora."
"Beh? Quando si comincia?"
Spoiler
Piccolo post veloce per confermare da che parte starà Leon in questo distacco
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
Can you feel my tear drops of the loneliest girl?
The loneliest girl


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TonyMacrì
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Re: Garden

Messaggio da TonyMacrì »

-Commander Lundor- La ragazza si voltò, insieme al cadetto che era con lei -Desidererei parlare circa il SeeD Winchester, so che siete in ottimi rapporti-
Aura fece segnò al cadetto di allontanarsi, poi fece un passo verso di me.
-Vorrei conoscere la sua attuale locazione, pensavo che probabilmente gliel'abbia riferita, dato cosa si dice in giro- avevo udito un gruppo di ragazze chiacchierare sulla storia d'amore tra il possessore di Bahamut e la Commander.
-Non lo so-
-Grazie della disponibilità, ora mi congedo, con permesso-
Uscì dall'infermeria. La ragazza era stata sincera, non c'erano dubbi, ma era impossibile che fosse svanito. Mi aveva promesso uno scontro in cambio di un'armatura di dragone, e io ero riuscito a procurarmene una.
Mi diressi alla caffetteria, il luogo migliore per chiedere informazioni. Al bancone c'erano un ragazzino e una ragazzina, mentre dietro c'era una cadetta che sembrava molto più matura.
Mi avvicinai e attirai l'attenzione di quest'ultima.
-Mi scusi, signorina. Vorrei chiederle delle informazioni circa il SeeD Matt Winchester-
La ragazza si avvicinò -E cosa ti fa pensare che io lo conosca?-
-Semplicemente perchè è una barista-
La ragazza riflettè un po sulla mia risposta.
-Cosa vuoi sapere?-
-Dove si trova al momento-
-Infatti è da un bel po che non si vede...- replicò la ragazza
-Sembra essere sparito- si intomise il ragazzino -Hai provato a chiedere ad Aura-
-La Commander Lundor afferma di non saperlo-
-Allora Egil!- esclamò la barista
-Egil chi?-
-Egil Snow- rispose il ragazzino
-Il SeeD Snow, proverò a chiederglielo- mi allontanai -Grazie, sign...-
-Rina- mi interruppe
-Axel Drakoken, piacere di aver fatto la vostra conoscenza-

Trovai Egil per i corridoi.
-SeeD Snow- attirai l'attenzione dell'uomo -Sono il Cadetto Axel Drakoken, volevo chiederle se mi potrebbe rilevare l'attuale posizione del SeeD Winchester-
-Ora ha bisogno di restare un po da solo... se si può dire così, ma sono cero che presto tornerà-
-Allora dovrò attendere il suo ritorno... grazie dell'informazione, signore. Ora mi congedo-
-Signore? Ma dove siamo qui? Chiamami Egil e basta, mi fai sentire vecchio se mi chiami signore-
-Oh, mi...-
-E dammi del tu-
-Scusami, Egil-
-Così va meglio, ci si rivede-
Si allontanò, continuando per la sua strada, mentre cercavo di dare un senso a ciò che avevo appena udito.
"È Bahamuth" una voce risuonò nella mente "Sono riuscito ad entrare, anche se solo per un attimo, nella mente di quel SeeD, è un mago, anche molto potente. Ma ciò che conta è che il problema del Possessore abbia a che vedere con un emanazione malvagia del Re"
-...Dark Bahamut...-
"Esatto"
-Credo che la sua vita sia in pericolo...-
"E non puoi fare niente per lui"
-Un'altra volta...-

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Yuffie the ninja
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Re: Garden

Messaggio da Yuffie the ninja »

RinaYeah ha scritto:-Ma è così... così... pelosa, morbidosa e carinosa-
-Aiuto!!!-
“Hurdy, non eri tu che dicevi di non essere maleducata? Un po’ di spupazzamenti non hanno mai fatto male”. Rina mi guardò compiaciuta, Hurdy invece mi avrebbe uccisa. Recks sembrava più disorientato che altro in mezzo a quella confusione.

Due ore dopo
“Kupòòò!! Il mio pon pon non dev’essere toccato, sono stata chiara?!”.
“Sì, sì, ma è inutile che te la prendi con me, non l’ho toccato io”.
“Potevi fermarla, kupò!”.
“Hmmm… Non mi andava!”. I battibecchi in corridoio erano ormai un must. Hurdy mi svolazzava accanto molto irritata, continuando a spostarsi il ciuffo di pelo da davanti gli occhi, mentre io comminavo con molta naturalezza con le mani dietro la nuca. Arrivammo alla stanza, dove mi buttai sul letto. Avevo intenzione di fare una dormitina, ma il sonno passò subito quando cominciai a pensare alla strategia per la Sagra.
“Ehi, Hurdy, fra poco c’è la Sagra, e io DEVO essere pronta. Insomma, lo sono già, ma devo essere più pronta. Devo studiare una tattica”.
“Tattica? Tu? Non pensavo rientrasse nel tuo vocabolario, kupò”. Sbuffai divertita.
“Come se avessi un vocabolario in cui segno le parole taboo. Troppa roba da scrivere”.
“Immagino…”.
“Senti, tu sei un Bardo, no? Dov’è il tuo strumento?”.
“Non voglio parlarne, kupò”. La testa della Moguri scomparve di nuovo dietro al libro dalla copertina di pelle.
“Ma se tu usassi le tue tecniche da Bardo, sarei in grande vantaggio!”.
“È un uno contro uno, kupò, ergo non posso aiutarti, neppure se potessi”. Vero. Vero, ma comunque irritante.
“Quanto rompi!”.
“Mai quanto te, cara”. Me l’ero cercata. Però lo disse così con calma che capii che scherzava.

Niente di niente, le idee non venivano. Non potevo ideare grandi strategie, il materiale a mia disposizione era poco. Avevo magie basilari, shuriken, arco e frecce (anche incantate) e le mie bombe fumogene.
“BINGO!” gridai. Le bombe fumogene erano il mio lasciapassare. Il problema era modificarle. Forse.
“Cosa hai in mente, kupò?”.
“E se facessi una piccola modifica a questi gioiellini? Se sostituissi il fumo con del gas nervino, avrei un effetto devastante!”.
“E altamente mortale, kupò! Il gas nervino uccide!”.
“Beh, qual è il problema?”. Non mi rendevo conto che il problema fosse che…
“È una gara amichevole, non devi uccidere nessuno! Tra l’altro, il gas nervino causa una morte lenta e agonizzante, interrompendo la respirazione e…”.
“Ok, ok, saputella, niente gas nervino! Però posso metterci dei gas narcotici!”. Sentivo che questa idea era geniale.
“Ma i narcotici possono anche causare nausea e…”.
“AHHHHH!!!! BASTA!!! Non ne posso più di sentir contraddire tutte le mie idee!!”. La Moguri ci pensò su.
“Forse l’utilizzo in piccole quantità potrebbe non causare effetti collaterali…”.
“Che sono quelli che servono a me. Senti, o tutto o niente, non possiamo fare le cose a metà! L’unico problema è trovare il gas che ci serve e una maschera…”. Ebbi un lampo di genio. Forse fare la ladra poteva servirmi a qualcosa.

Mi intrufolai in una delle stanze sotto chiave manomettendo la porta. Lì dentro era pieno di bombole, maschere antigas… c’era tutto il necessario. Frugai un po’ fra le maschere, finchè non ne trovai una che mi calzava perfettamente. Trovai lì accanto una bombola di gas narcotico, probabilmente avanzato da chissà quale battaglia. Certo, portarla fuori da lì avrebbe dato nell’occhio, ma avevo preso provvedimenti. Per fortuna avevo bisogno di piccole dosi, perciò avevo portato delle bombole più piccole. Indossai la maschera ed effettuai il trasferimento. Le bombole erano talmente piccole da poter tranquillamente entrare nelle tasche della mia cintura, perciò le riposi con cura ed uscii, richiudendo la porta così come l’avevo aperta.

“Ecco qui, è stato un gioco da ragazzi, spero non mi abbia visto nessuno, altrimenti rischio un richiamo disciplinare come quell’altra volta… Ci ero andata vicina, tutto per una cimice”.
“Se certe cose non vanno fatte, non vanno fatte e basta, kupò”.
“Sì, lo so, lo so. Ma ora ho il materiale che mi serve”. Cominciai a lavorarci su, e dopo parecchio lavoro riuscii a cavare un ragno dal buco. Non restava che provare. Decisi che prima di andare a fare i test, avrei fatto una bella doccia.
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Se non dovesse andare bene il furto del necessario per le bombe narcotiche, basta che avvisate e modifico. :wink:
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14ma Sagra della Caccia di Lindblum: Premio Miglior Squadra
Scheda Ningyou, maneggiare con cura

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