Garden 2

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

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sanji5
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Re: Garden

Messaggio da sanji5 »

«Quanto mi resta, allora?»
Lundor sembrò sul punto di commuoversi, come se non ci fossimo stati sui coglioni da quando ci incontrammo la prima volta.
«Un mese, sei settimane al massimo.»
Goomy mi sorrideva, spensierato. Non riuscivo ancora a capacitarmi di aver coccolato il mio tumore in questi giorni, quello stronzetto che era comparso dal nulla due mesi fa, la cui esistenza fumosa si era concretizzata con il passare del tempo, e l'avanzare del cancro. Ogni goccia di bava, un neurone che andava a farsi fottere. Mi aveva scombussolato tutti i sensi, uno alla volta, fino ad arrivare alla vista. Se me ne fossi accorto prima, in un mondo dalla tecnologia adeguata forse sarebbero riusciti a salvarmi, ma era troppo tardi ormai. Goomy era lì a ricordamelo.
«Hai già avvisato Phoenix?»
«Non ancora.»
«Pensaci tu. L'ultima cosa che voglio è averci a che fare. Sei ancora in comunicazione con il Garden Supremo?»
Lundor annuì. Il collegamento non sarebbe durato ancora a molto, richiedeva una quantità di energia da parte dei cristalli troppo alta in quelle condizioni, sopratutto dopo l'abuso di risorse per salvare i superstiti di Agrabah.
«Dì alla dottoressa Byrne di levarsi dai coglioni e passarmi mia moglie. Ne ho abbastanza di medici per oggi.»

***


Le porte di Qororo si materializzarono davanti a noi. Per un mese, finalmente, saremmo stati liberi.
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Purtroppo l'uscita di Sanji non è andata come previsto, ma così stanno le cose. Non so se riesco a tornare, intanto buon proseguimento a tutti.
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RinaYeah
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Re: Garden

Messaggio da RinaYeah »

Garden di Rinoa
Surbito dopo il ritorno di del Garden.
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Toc. Toc.
Due semplici, sobri suoni. La porta si apre, mostrandomi un uomo (e che uomo xD) invecchiato precocemente a causa del peso di troppe responsabilità.
L'uomo mi vede, mi sorride, mi osserva. In attesa. Di cosa, potreste chiedervi, ma è chiaro. Di una delle mie solite reazioni.
-Philips, potresti sembrare mio nonno se solo lo avessi conosciuto.
Pip mi fa entrare e si guarda attorno, confuso, ancora in attesa.
-Allora? Niente urla, abbracci o cose simili?
-Vuoi un abbraccio?
-Non è questo il punto.
-Scherzo- *risatina* -Non volevo sembrare troppo ossessiva. Comunque- attraverso i pochi metri che ci separano e gli stampo un bacio sulla guancia, macchiandolo col rossetto.-Bentornato. Vedo che stavolta sei tutto intero.
Mi allontano un pò, dandogli le spalle.
-Fortunatamente si. Bel vertigo.
-Grazie. Qualche problema?
Prendo il fermacarte dalla scrivania e lo rigiro nelle mie mani.
-No. Abbiamo trovato Egil ed Edith e li abbiamo portati indietro.
-Senza i frutti.
-Le voci girano.
-Che ti aspettavi. Ci sono problemi nella capitale working in progress, ma spero che non ce ne prenderemo anche di questo, vero?
-Vedremo.
Poso il piccolo utensile e mi volto, appoggiandomi alla scrivania.
-Ho un pessimo presentimento... Non avrò più un dio in me, ma il mio sesto senso mi dice che Firion ci presenterà molte sorprese... forse anche troppe.
-Non ti dirò di non preoccuparti. Sarebbe uno spreco di fiato.
-Intanto...- Mi avvicino e poggio le braccia sulle spalle del Commander, gli giro attorno fino a ritrovarmi dietro di lui e comincio a massaggiare. Il Preside emette un leggero sospiro di piacere.
-Se vuoi, ti aspetto in camera mia. Hai bisogno di allentare un bel pò la tensione.
Mi allontano dall'uomo, senza attendere alcuna risposta. Apro la porta e me la richiudo alle spalle. Anch'io avrei bisogno di spassarmela un pò, ma non lo avrei obbligato. Al massimo dopo vado da Filippo e ci facciamo qualche shortino chiacchierando sulle ultime news sulla cronaca rosa.


Vorrei amare, ma non credo di averne ancora la capacità

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Starlight Extinction
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Re: Garden

Messaggio da Starlight Extinction »

Flashback dell'arrivo al Garden
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Qualsiasi cose fosse stata a salvarla, a lei non era dato conoscerne la natura.
Era tutto buio, il più profondo che avesse mai visto, il più grande che avesse mai percepito; un abisso sterminato di silenzio in cui era stata risucchiata con una tale forza che il tutto terminò dopo un istante. Poi, tutto riprese colore. Anche il dolore.

La donna giaceva per terra nelle sue vesti vermiglie e oro da maga, il respiro mozzato dall'impatto col duro suolo. Le dita annasparono alla ricerca di qualche appiglio, ma era ancora troppo stordita e nauseata dal turbinare che l'aveva portata su quella sponda sconosciuta dell'esistenza. Provò ad aprire gli occhi, ma fu presa da una terribile nausea, per cui li richiuse subito. Iniziò a tremare man mano che le sue percezioni rientravano, e le memorie di ciò che era successo ricominciarono a rifluire nella sua mente, spazzando la confusione. Ardente, impresso sul suo petto, il marchio dei magi, ormai spezzato, le causò una fitta acuta allo sterno. Dove si trovava?

???: Stai bene?
Una voce maschile la riportò alla realtà, strappandola dalle sue congetture. Shaira riaprì gli occhi di scatto, allarmata: davanti a lei c'era un uomo dalla pelle scura e i capelli candidi. La sua espressione era corrucciata a causa della preoccupazione. La ragazza non riusciva a proferire parola, per cui con decisione e delicatezza l'uomo la aiutò a rimettersi in piedi.
???: Non preoccuparti. Ti do una mano... Vieni dentro. Hai bisogno di cure.

---

Aura: Vi dico che sta benissimo. E' solo stordita.
La voce della donna risuonò chiara e pacata, ma prossima ad incrinarsi a causa dell'insistenza dei suoi interlocutori.
Drizzt: Ma non è normale... - iniziò l'uomo che l'aveva salvata grattandosi la testa.
Aura: Quante storie! Come se questo posto fosse il santuario della normalità!
Drizzt: Non sto dicendo questo, lo sai. Ma hai sentito anche tu cosa ha detto.
L'altro uomo scosse la testa. Sembrava in procinto di dire qualcosa, ma venne interrotto dalla voce della ragazza.
Aura: Fatto sta che è qui, stordita, e confusa quanto noi. Dobbiamo aiutarla.
Pip: Ovvio che sì, ma converrai che è strano...
Mentre la conversazione fra i tre continuava, la ragazza era distesa su un lettino dell'infermeria ad occhi chiusi; nonostante le apparenze, era cosciente e stava ascoltando tutto.
Aura: Cosa proponi di fare, allora? Non credo stia mentendo.
Drizzt: Quello no, di certo. Ma dice di essere stata risucchiata da qualcosa ed essersi ritrovata qui, lontana, da un luogo di cui non abbiamo nemmeno mai sentito parlare. E di avere un sacco di gente alle calcagna. Templari, un demone...
Pip: Pensi che sia... -fece una breve pausa- Pazza?
Shaira: Guardate che vi sento...
Tutti e tre sobbalzarono dalla sorpresa: erano convinti che stesse riposando.
Shaira: Non sono pazza... Questo è ciò che mi è accaduto. -disse con voce decisa, curandosi di guardare bene in faccia tutti e tre.
Aura: Ti crediamo.
Pip: ... Però è sospetto. E' strano. E'... Improbabile.
La ragazza sospirò appena; nonostante le proteste della dottoressa si alzò dal lettino, e con andatura incerta si appropinquò al gruppetto.
Shaira: Vi ringrazio di avermi raccolta. Non vi chiedo certo di ospitarmi, per cui adesso posso anche andare...
Aura: Cosa? No, non credo proprio. Sei debole. Hai bisogno di riposo!
Pip: Hai detto di essere una maga?
La giovane annuì.
Pip: Allora... Credo che potremmo darti un'occasione.
Shaira: Ve l'ho detto, non è necessario. Posso cavarmela.
Aura: E dove potresti andare? Non conosci questo luogo, e da sola chissà in quali pericoli incapperai.
Shaira: Quindi state cercando di forzarmi qui? -chiese inquisitoria, in guardia come un animale ferito.
Drizzt: Quello che stanno cercando di dirti è che vogliamo aiutarti. Vogliamo darti un'opportunità. Sei libera di non accettare, certamente. Ma almeno pensaci, prima di escluderla a priori. -disse l'elfo oscuro inserendosi nel discorso.
Shaira ammutolì a quelle parole, tranquillizzandosi appena. Sospirò di nuovo, poi annuì.
Aura: Molto bene... Adesso torna a dormire, su. -disse con un sorriso appena accennato, spingendola gentilmente verso il lettino. Non potendo far altro che obbedire -visto che le sue gambe stavano iniziando a tremare- si distese sul sottile materassino e chiuse gli occhi, stavolta sprofondando in un sonno profondo.

---

La ragazza si destò ancor prima che i raggi del sole colpissero il suo volto; quando il primo, timidamente, si fece avanti illuminando la stanza, lei era già in piedi, immobile. Doveva prendere una decisione. Da quanto aveva dedotto dalla discussione della sera prima, il gruppetto considerava alquanto singolare la sua entrata in scena. Si sarebbero mai fidati di lei? O la avrebbero considerata solamente una pazza potenzialmente pericolosa? Nonostante tutto le avevano offerto il loro aiuto, un'opportunità per vivere una nuova vita... Quello che aveva sempre sognato, in fondo. Shaira si accigliò appena, lo sguardo rivolto verso il pavimento. Se era finita lì, un motivo doveva esserci. Rialzando lo sguardo perlaceo con decisione, si incamminò nei corridoi, e seguendo le indicazioni arrivò nell'ufficio del Preside; bussò, ma non attese risposta.
Shaira: Phoenix?
L'uomo la guardò con un sopracciglio alzato, visibilmente preso alla sprovvista: davanti a lui, la scrivania era rivestita di fogli, e in mano aveva una penna. Doveva aver perso una nottata di sonno, anche a giudicare dallo sguardo leggermente vago.
Pip: Sì?
Shaira: Ho deciso... Rimango.
Lo sguardo di lui si fece sorpreso; dopo le parole dette da lei la notte prima quel cambio doveva suonargli strano, tuttavia annuì dopo un attimo.
Pip: Allora benvenuta al Garden di Rinoa.
Shaira: ... Grazie. Anche per l'opportunità.
Phoenix annuì nuovamente offrendole un breve sorriso stanco.
La biblioteca era immersa in una quieta penombra che solo un paio di raggi del sole appena nato osavano violare. Nella loro scia dorata danzavano delle particelle di polvere, lente e vibranti nonostante l'aria immobile. Il silenzio era cadenzato da un leggero rumore del respiro di una persona addormentata, riversa su un grosso tomo di magia; quando il cinguettio degli uccellini fuori dalla finestra si fece più insistente, la ragazza aprì gli occhi. La sua vista era intervallata da nere ciocche di capelli che si erano riversati sul suo volto, di cui presto si liberò con un movimento pigro, spostandole all'indietro. Quando tentò di rimettersi dritta realizzò di essere anchilosata a causa della posizione in cui si era assopita. Sospirò, forzando i muscoli a lavorare e sciogliersi.
Shaira: Quando mi sono addormentata..? -era successo di nuovo. Le ossa scricchiolarono rumorosamente mentre si rialzava. Con cura richiuse il volume magico e caricandoselo sotto il braccio lo riportò al suo posto, aiutandosi con una scaletta di legno. Dopodichè si girò ad osservare la grande stanza vuota, occupata esclusivamente da libri e pergamene.

Aveva scelto di contribuire alla vita del Garden col ruolo di bibliotecaria, e di sicuro di lavoro ne avrebbe avuto da fare. Aveva ormai iniziato ad indossare la divisa da cadetto da giorni, ma praticamente mai aveva incrociato qualcuno dei suoi colleghi; aveva bisogno di mettere ordine nei suoi pensieri, istruirsi su quel posto, sulla tecnologia -a lei sconosciuta- e studiare la planimetria del Garden. Non era molto sicura di come altri avrebbero preso le parole che aveva rivolto ai tre. Sarebbe stata ostracizzata col tempo? Forse. Ma non poteva saperlo di certo se fosse rimasta in mezzo a quegli scaffali polverosi. Da quanto aveva avuto modo di apprendere, i Seed avevano fra le mani una bella gatta da pelare al momento, e anche lei doveva fare la sua parte. Doveva ricambiare la gentilezza che le era stata offerta.

Prendendo un profondo respiro, la ragazza si avviò verso la porta d'ingresso, aprendola dapprima poco a poco, poi prendendo coraggio e spalancandola. Il corridoio era ancora vuoto, a quanto pareva; in fondo il sole era appena sorto, e doveva essere una delle poche già in piedi. Si guardò intorno e poi si addentrò nel dedalo di corridoi del Garden, sperando di trovare qualcosa da fare.
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Messaggio da Aura »

Egil soffiò a denti stretti. Poi fece un profondo respiro e tossì un paio di volte. Il disco freddo dello stetoscopio viaggiò lungo tutta la schiena, passando in rassegna ogni centimetro di pelle con scrupolosità per poter confermare la diagnosi. Qualche minuto dopo la dottoressa fece rivestire il ragazzo, non prima di aver controllato un'ultima volta le bende che giravano intorno alla sua spalla ed al suo costato, lievemente sporche di sangue. Quindi recuperò la cartella clinica e scrisse velocemente un paio di appunti, affermando che oltre alla ferita d'arma da fuoco Egil Snow non presentava altre lesioni nè complicazioni.
Entrami tirarono un lungo sospiro, poi ella guardò fuori dalla finestra.
Il sole era nel pieno del suo ciclo, le nuvole si erano disposte tutte lungo l'orizzonte e verso ovest la terra si assottigliava sempre più fino a diventare una lunga penisola brulla. Il Garden si muoveva rapido e silenzioso oltre le dune, lasciandosi dietro una scia di polvere scarlatta ed una città in ricostruzione. Dopo l'avventura a Guera per inseguire Edith, Selina e lo stesso Egil, Pip aveva fatto inversione di marcia per Agrabah. Il Sultano era sceso insieme ai suoi uomini senza troppi convenevoli, il volto rabbuiato e la bocca storta a nascondere il suo disprezzo. Era comprensibile: il frutto, il prezioso tesoro della famiglia reale custodito da generazioni, era stato rubato proprio da sotto il suo naso ed ora probabilmente si stava dirigendo verso il continente di Florin, un luogo ancora inesplorato e teatro di leggende vecchie quanto l'impero di quell'uomo.
A terra, il popolo non aveva accolto bene il suo ritorno. Nello sguardo della gente ci fu dissenso e qualche parola sussurrata a mezza voce, oltre che una serie di discussioni che però i Seed non rimasero ad ascoltare. Nymeria seguì il padre nella folla e nel vederla allontanarsi ed affrontare i cittadini a testa alta, Aura si chiese se sarebbe riuscita a riappacificare i suoi sudditi. Il fegato ancora le rodeva per l'ultimo discorso avuto in infermeria, ma doveva ammettere che era una donna dai saldi principi ed una volontà di ferro. Forse se non ci fosse stata quella nottata di passione con il preside, avrebbe anche potuto prenderla in simpatia.
Durante quell'ultima sosta ne erano successe, prima fra tutte l'abbandono del Garden da parte di Sanji. Non poteva essere altrimenti ed anche se Aura era molto dispiaciuta per quello che doveva affrontare, in cuor suo sapeva che restando lì non avrebbe ricevuto le giuste cure. Anche se probabilmente lei non era mai andata a genio a lui (ed un po' anche viceversa), era pur sempre un membro di quella famiglia che chiamava Garden di Rinoa ed Aura in fondo voleva bene anche a lui. Ora non poteva fare altro che sperare per il suo bene.
- Devi farmi la ramanzina anche tu? - la voce di Egil la riportò al presente. Lo fissò per un attimo alzarsi dal lettino e portarsi una mano alla nuca, un sorriso a decorargli il volto.
- Come tuo superiore, ne avrei tante da dirti - fece lei spostando il peso su un piede solo - Ma non lo farò semplicemente perchè finirei con l'intenerirmi e non scegliere la giusta punizione. A quello penso ci abbia già pensato Pip.
- Ehm, sì - sconsolato, il ragazzo tornò a sedersi - Mi ha declassato, ora sono solo un semplice Cadetto.
- Come minimo. Il tuo è stato un gesto sconsiderato.
- Lo so e non me ne pento - la sua voce si fece seria - Tu sai meglio di chiunque altro il perchè.
- Sì, ma resta il fatto che hai rubato un oggetto dai poteri sconosciuti. Senza contare che, a tua volta, te lo sei fatto soffiare dall'alchimista.
Egil sbuffò, poi allargò un sorriso per sdrammatizzare - Beccandomi poi una pallottola nella spalla. Sono un pessimo ladro, dovrei prendere lezioni da Elza.
Aura si tolse il camice ed andò a posarlo sull'attaccapanni lì vicino - Non c'è niente da ridere, Egil. Hai messo in pericolo anche Edith.
L'ex Seed si alzò con un piccolo balzo - Non è colpa mia, è lei che ha voluto seguirmi. Poi da che pulpito, non è la prima volta che qualcuno ruba un oggetto magico per salvare una persona cara.
La Commander si bloccò sul posto, fissando un punto imprecisato del pavimento. L'amuleto, Arania ed il ricordo di Ruben che distruggeva la Destiny le tornarono prepotentemente in mente mozzandole il respiro in gola. Ogni volta che andava a visitare la sua tomba si chiedeva se il suo desiderio si sarebbe davvero realizzato, anche se ormai era passato molto tempo e quegli avvenimenti non la scalfivano più con la stessa violenza. Di fronte alla sua espressione, Egil si apprestò a rimediare a ciò che aveva detto.
- Scusami, non volevo. Solo... Insomma, anche tu avresti fatto la stessa cosa, no?
Aura scosse la testa per cacciar via quei ricordi - Sì, probabilmente sì. In fondo teniamo a Matt alla stessa maniera.
Il ragazzo fissò altrove per qualche secondo, poi ella riprese - C'è sicuramente un modo per salvarlo dalla sua situazione. Solo dobbiamo cercare più accuratamente. Forse hai ragione ed uno di quei frutti potrebbe essere la sua salvezza. Però Egil, la prossima volta non farmi preoccupare così tanto.
Lui allargò un altro sorriso - Ma va, ci vuole ben altro per farmi fuori. Ora, ti va una birra?
- Non dimenticarti che gli alcolici mi sono vietati, ma forse potremmo invitare anche il nuovo arrivato a bere con noi. Se non erro si chiama Killian, gli farà bene un po' di compagnia per cominciare a socializzare.
- Allora offro una birra anche a lui, basta che usciamo di qui. Certe volte non capisco come fai a sopportare questo odore.

- Sei serio?
Pip si passò una mano sulla fronte, stirando i capelli indietro - Purtroppo sì. In un'altra occasione forse avrei anche accettato...
- Non ti facevo così materialista. Mi stupisci ogni giorno di più.
- Ma non posso darle buca così, capisci? Mi serve una mano.
- Che dovrei fare, andare da lei e dirle che sei... "fidanzato" - rimarcò la parola per ben, cosa che non sfuggì al Commander che arrossì vistosamente.
- Perchè non ci vai tu a dirle che non sei interessato?
Lui sospirò - Così rischio che mi salti addosso e basta.
- Non sarebbe la prima volta che vai a letto con una donna :dry
- Che colpa ne ho io se sono bello e piaccio? :smt112
- Allora arrangiati.
- No, aspetta - la frenò lo sciamano tornando a darsi un contegno - Per favore, aiutami. Tu sei una donna, sicuramente sai cosa vuole sentirsi dire una come te in una situazione del genere.
- Una come me? - la voce nascondeva una nota acida - Grazie, almeno tu non mi vedi solo come un dottore.
- Ti prego
Dopo secondi interminabili, Aura sospirò.
- Va bene. Ma mi devi un favore.

La terra aveva lasciato spazio all'acqua. L'oceano rifletteva la luce del sole che si stava pian piano inabissando fra le sue onde, mentre calde nuvole temporalesche si preparavano ad accogliere il Garden in volo. I primi fulmini lambirono il cielo ed un forte vento mise a dura prova le capacità di guida di Leon. Sia lui sia Pip ormai si stavano riprendendo dalle loro ferite e nel giro di qualche giorno sarebbero tornati completamente in forze. Probabilmente il pilota aveva ancora in corpo la voglia di menar le mani dato il suo fermo durante la battaglia contro i Senza Ombra ad Agrabah ed ora si stava sfogando con i comandi per superare le trombe d'aria.
Un lampo improvviso illuminò il paesaggio, una pioggia scrosciante rendeva difficile la visibilità. Un'ombra passò veloce sopra il Garden. Seguì il tuono e con esso un frastuono metallico. Leon perse per un attimo il controllo della struttura, il tempo di raddrizzarla e comunicare al preside ciò che era appena avvenuto. Uno strano ruggito scosse la tempesta, come uno stridio di ali metalliche che sbattevano freneticamente. Qualcosa graffiò il vetro e nel frangente in cui l'ennesimo fulmine squarciò il cielo, Leon potè vedere la creatura. Un drago dai lunghi baffi d'oro gli ruggì contro e tra le sue fauci sprigionò un guizzo giallo che colpì lo scudo difensivo. Velocemente il ragazzo recuperò il microfono dell'altoparlante. A quanto pare il viaggio verso Florin non sarebbe stato facile.

---DLIN DLON ---
A tutti i Seed, un drago sta attaccando il Garden. Ripeto, un drago sta attaccando il Garden.
Prendete in mano i cannoni ed i mitragliatori e reggetevi forte. Ci sarà da ballare, gente!
--- DLIN DLON ---


Bussarono alla porta. Rina si sistemò il vestitino che si era messa per l'occasione e si controllò un'ultima volta allo specchio prima di dirigersi verso la porta. Sfoggiò un sorriso ammiccante e cominciò già a pregustarsi una serata piena di passione mentre girava la chiave nella tocca e poggiava la mano sulla maniglia. Uno scatto, si sistemò contro lo stipite in una posa sexy ed accattivante.
Sulla soglia della camera, Aura alzò una mano in segno di saluto, un sorriso spontaneo sul volto. In fondo una serata in compagnia poteva anche concedersela.
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Leon Feather
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Re: Garden

Messaggio da Leon Feather »

Homura dormiva su una sedia di fronte al suo letto, la testa su un lato. Elza si levò giù dal letto e lo coprì con il cappotto che, a poco a poco, era ormai scivolato quasi a terra. Un brivido di freddo la colse: il Garden si era spostato da Agrabah e l'abbassamento di temperatura rispeto al caldo del deserto cominciava a farsi sentire. Infilò i pantaloni e il maglioncino piegati sul comodino lì accanto e si diresse fuori dall'infermeria, alla ricerca di qualcosa da bere.
La lattina calò giù dal distributore con un rumore sordo. La ladra la afferrò e la aprì, bevendo poi un sorso della bevanda fresca.
- Non ti ho vista sul letto e mi chiedevo dove fossi finita.
La voce di Homura dietro di lei richiamò la sua attenzione. Mandò giù un altro sorso della bevanda.
- Mi hai scambiata per una bambina? - disse, senza voltarsi. - Non ho bisogno di un baby sitter.
Il cadetto fece per aprir bocca, ma Elza lo precedette.
- Però mi fa piacere che ti preoccupi tanto per me.
Homura incrociò le braccia al petto, cercò di nascondere l'imbarazzo. - Se tu non mangiassi il cibo raccolto per terra, non ce ne sarebbe alcun bisogno, Elza.
- Nessun muffin viene abbandonato, o dimenticato - disse seria. A guardare poi l'espressione turbata di Homura non potè fare a meno di scoppiare a ridere.
- Finchè ci sei tu a proteggermi non ho bisogno di preoccuparmi di piccolezze come questa, no? - gli fece l'occhilino.
La ladra finì di bere e con un lancio perfetto buttò la bibita nel cestino poco lontano. Si avvicinò ad Homura e gli fece "pat pat" sulla testa.
- Sto bene adesso, vai pure a riposarti - sorrise. - Sembra che sarà un viaggio lungo.
Il ragazzo scacciò via la mano di lei. - Sono perfettamente riposato, grazie - disse. - E poi Pip ha detto che potrebbero esserci dei pericoli lungo il viaggio, non posso farmi trovare impreparato.
In quel momento, l'allarme interno del Garden risuonò per i corridoi. Homura guardò Elza come per dire "Te l'avevo detto" e insieme ascoltarono l'annuncio.

A tutti i Seed, un drago sta attaccando il Garden. Ripeto, un drago sta attaccando il Garden.
Prendete in mano i cannoni ed i mitragliatori e reggetevi forte. Ci sarà da ballare, gente!
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
Can you feel my tear drops of the loneliest girl?
The loneliest girl


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Re: Garden

Messaggio da CrisAntoine »

Driiiiiin Driiiiiin
Metto una mano in tasca e prendo l'apparecchio. Eravamo tornati sul Garden e, secondo le varie voci, erano riusciti a prendere i fuggitivi ma avevamo perso i frutti insieme all'alchimista, quindi adesso dovevamo raggiungere Firion e recuperarli. Gran casino!
Controllo lo schermo:
Spoiler
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"Mamma..."
Premo il tasto di risposta e avvicino l'apparecchio all'orecchio.
-Pronto.
-Pronto. Killian? Figliolo! Tutto a posto? Ultimamente non hai chiamato la mamma, mi hai fatto preoccupare. Stai bene, vero? Dove siete?
-Ciao mamma- mi avvicino alla finestra e guardo fuori -Sto bene, è solo che non ho avuto tempo-
Bugia.
-Dove siete, tesoro?
-Su un mondo ancora sconosciuto all'Ordine... Paneòn si chiama. Molto curioso, interessante perfino.
-Sono sicura che ti starai divertendo, ci sono sicuramente molte cose da studiare lì... tuo padre dice che vorrebbe essere al tuo posto.
-Non è mai troppo tardi. Potrebbe raggiungermi.
-Ma che dici- *risata* -Tuo padre ormai è troppo vecchio e poi non saprebbe nemmeno dare un pugno senza farsi male.
-Ahahahahaha.
-Hai trovato qualche ragazzina?
"Ah"
-Mamma...
-Ok, ok
-Tutto a posto lì?
-Bene o male, sì. Tuo padre continua a lamentarsi per qualsiasi cosa e la vita da donnina di casa non mi si addice.
-Sei sempre stata un donna d'azione.
-Infatti... Quando tornerete?
-Non ne ho idea.
-Va bene, ora ti lascio. Tuo padre è appena entrato in cucina, vado a fermarlo prima che combini qualche guaio.
-Va bene, mamma. Un bacione, e salutami papà!
Riattacco. Ultimamente non avevo avuto molto tempo per pensare alla mia famiglia. Mi avvicino alla porta del giardino e la attraverso. Mi guardo un attimo alle spalle e noto una ragazza. Un momento, i nostri sguardi si incrociano. Un paio di occhi enormi, profondi. Una grande iride argentata, come il mare d'inverno, quasi contenesse argento liquido. Le sorrido timidamente, e lei risponde con un identico sorriso.

Sono seduto comodamente al bancone del bar annesso al Garden. Mi stavo gustando una birra leggera, per passare il tempo, mentre scambiavo qualche parola col barista. Si chiama Filippo, ed è chiara come il sole la sua omosessualità. Mi stava raccontando di alcune sue conquiste e fingo di essere interessato all'argomento, quando sento una presenza avvicinarsi.
Un uomo si siede accanto a me. Alto, castano, barba leggermente incolta e dalla divisa si nota un corpo niente male. Gran bell'uomo, direi. Distolgo lo sguardo, cercando di concentrarmi sul mio interlocutore.
-Cosa ti porto, Egil?
-Il solito
Filippo si allontana un momento e ritorna con una birra.
Porge la bottiglia all'uomo e si allontana, per servire altri clienti.
-Allora... Sei tu il nuovo?
Mi volto verso il SeeD, sorpreso.
-Forse.
-Bene.
Bevo un sorso, cercando un argomento di conversazione.
-Non credo di essere l'ultimo arrivato.
-Uh uh.
Sono una frana a livello sociale.
-Comunque Killian Locker, piacere di conoscerti.
-Egil Snow. Piacere mio.
Egil Snow... Ma guarda un pò.
-Tu sei quel SeeD Snow che ha combinato quel bel pò di casini ultimamente?
-Sono famoso, wow.
-Mi aspettavo che ti tenessero ancora in prigione.
-Ci avresti goduto?
"Non sono sadico"
-No, sono figlio di una Turk. La ShinRa non sarebbe stata così permissiva.
-Sono stato degradato, però.
"Così poco?"
-Quelli ti avrebbero chiuso da qualche parte e buttato la chiave come minimo.
-Allora brindiamo al Garden di Rinoa e al preside Pip con le sue leggere punizioni.
Egil alza in alta la bottiglia, accenando un brindisi.
-Al Garden.
Alzo a mia volta la bottiglia e la sbatto leggermente contro la sua poi, in sincronia, ne beviamo un sorso.
A tutti i Seed, un drago sta attaccando il Garden. Ripeto, un drago sta attaccando il Garden.
Prendete in mano i cannoni ed i mitragliatori e reggetevi forte. Ci sarà da ballare, gente!
La struttura cominciò a ballare. I presenti si alzarono e raggiusero di corsa le proprie postazioni. Combattere un drago in aria in mezzo ad una tempesta non era una cosa che sarei riuscito a fare (anche se avrei goduto nel ripetere il Pugno in picchiata xD), quindi prendo un mitragliatore random dall'armeria e raggiungo il Giardino insieme ad Egil e agli altri.
Il drago è immenso, grande almeno quanto il Garden stesso, con dei lunghi baffi e una pelle dorata dall'aspetto molto resistente. "Delle semplici armi da fuoco sarebbero state inutili contro di esso, devo inventarmi qualcosa di più efficace"
"In a world full of eggplants and peaches, I'm a tomato!"

Scheda PG Rina
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Re: Garden

Messaggio da Starlight Extinction »

La ragazza aveva appena iniziato a muovere i primi passi fuori dalla biblioteca quando improvvisamente l'intera struttura iniziò a tremare, tanto che dovette poggiarsi al muro più vicino per evitare di cadere rovinosamente a terra. Qualche secondo prima una pioggia battente e fragorosi fulmini avevano annunciato un'improvvisa tempesta scatenatasi al di fuori del Garden, ma in mezzo all'oceano il tempo atmosferico poteva essere capriccioso, quindi non ci aveva dato molto peso. Poi, un ruggito squarciò l'aria già di per sè agitata, e il suono prodotto fece vibrare appena il pavimento, tale era la sua stentorea potenza.
A tutti i Seed, un drago sta attaccando il Garden. Ripeto, un drago sta attaccando il Garden.
Prendete in mano i cannoni ed i mitragliatori e reggetevi forte. Ci sarà da ballare, gente!
Shaira udì appena quelle parole dagli altoparlanti, tanto erano rumorosi i tuoni che danzavano nel cielo. Un drago? Doveva essere per forza così. Ma si fa presto a dire drago, soprattutto se ci si rivolge ad una studiosa di magia. C'erano innumerevoli varietà di draghi, ognuna diversa dall'altra, con le proprie peculiarità, ma tutti più o meno venivano accumunati da una tremenda verità: la magia aveva poco o addirittura nessun effetto su di loro, grazie al loro sangue e alla loro pelle coriacea. Dannazione. pensò la ragazza correndo nel corridoio, fino ad arrivare nell'atrio, dalle cui grandi vetrate era visibile la creatura dorata in tutto il suo fulgido splendore. Doveva essere stato lui a causare quella tempesta. Questo è ovvio, alcune classi di draghi portano piogge e tuoni, e sono visti da alcuni come dei. pensò, incapace di staccare gli occhi da tale magnifico esempio di potenza. Le squame d'oro riflettevano la luce dei lampi, creando incredibili giochi di luce.

Shaira scosse la testa: non era il momento di farsi ipnotizzare, nonostante quello fosse uno spettacolo molto raro a cui avrebbe sempre voluto assistere... Peccato che il Garden si trovasse in mezzo ad un grosso pericolo. Erano forse finiti nella traiettoria del drago? L'avevano urtato, magari? Contrariamente a molte dicerie, non tutti i draghi sono malvagi, e magari se avessero avuto abbastanza fortuna, quello sarebbe stato uno dei casi in cui la creatura è buona o almeno neutrale... Forse c'era una possibile soluzione. Shaira, con quell'idea in testa si diresse verso il Giardino, dove la maggior parte dei Seed e Cadetti impugnavano una qualche arma da fuoco. Una volta arrivata, senza preoccuparsi di attirare l'attenzione prima, espose la sua idea.
Shaira:I draghi possono sembrare invulnerabili, ma di solito, per quanto ne so, hanno un punto debole che se colpito può danneggiarli seriamente, o addirittura abbatterli. Il difficile è individuare tale punto, che di solito è ben celato alla vista, ma che può essere una zona in cui le squame sono sollevate o più rade. Forse attaccarlo non è la cosa migliore da fare, ma in fondo il Garden non potrà certo reggere molti colpi.
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AngelDemon89
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Re: Garden

Messaggio da AngelDemon89 »

Gironzolavo per il garden, e spesso vedevo lagente chiacchierare con quell' Egil come se non fosse successo nulla, ne avesse fatto nulla. Perchè? Ha tradito un bel pò di gente e il preside lo aveva perdonato facendolo solo scalare di grado. Ma che cazz...?
Nemmeno rivolgevo la parola a questo Egil. Lo ignoravo o lo isultavo direttamente quando cercava di parlarmi.. Ero l'unica qui dentro a fare una cosa del genere, a quanto pare.

Ultimamente, il giarino e il bar erano i soli posti dove mi piaceva stare, e infatti ero tornata in giardino, in un posto all'ombra di cui mi piaceva stare. era bello rilassante e nessuno mi veniva a rompere le balle, e gli unici che hanno provato a farlo erano fuggiti a piangere dalla loro mamma per avergli insultati.
ma proprio quando ero bella tranquilla a pensare ai fatti miei, ecco che arriva Philip. Whooo

-Hey, Yami. Disturbo?-
-Si, ma dimmi quello che quei dirmi lo stesso. -
- Mi hanno riferito che ci hai dato una mano durante l'assalto dei senza ombra in città-
-Si, e quindi?-
- Volevo ringraziarti di persona. Il tuo supporto ci è stato di grande aiuto.-
-Se, se. ok-
- Volevo inoltre scusarmi per come mi sono comportato-
-Per avermi buttata fuori per aver insultato la rtua fidanzatina? Guarda, sono ancora qui che ci sto male e non dormo nemmeno la notte per questo!- naturalmente il tono era di puro sarcasmo.
- Però non vi capisco. Buttate fuori una sconosciuta al garden per aver insultato qualcuno a cui tenevi, ma non fate nulla ad un vostro compagno che ha fatto qualcosa di ben più grave? Devo capire bene come funzionino le cose qui....-
Per un attimo l'avevo zittito,a poi riprese a parlare
-Beh, Egil è...-
-No no no! Fermati! Se intendi fare uno di quei discorsi lunghi sul valore dell'amicizia e simili, risparmia il fiato. Ti prego! Cercherò di scoprirlo da sola-

Però era da un pò che ero qui ormai e che stavo seriamente pensando ad una cosa particolare riguardo a questo garden. E ora che che philip era qui....

-Piuttosto, volevo chiederti una cosa-
-Dimmi-
-Ci ho pensato a lungo.. Corona è esplosa, non ho nessun posto dove andare. Quindi ho pensato che-
A tutti i Seed, un drago sta attaccando il Garden. Ripeto, un drago sta attaccando il Garden.
Prendete in mano i cannoni ed i mitragliatori e reggetevi forte. Ci sarà da ballare, gente!
E ti pareva!

-Dispiace se do una mano anche io? Anche se è giorno e i miei poteri non sono al massimo, posso provare anche a distrarlo in qualche modo. -
Nonostante il mio tono scicciato, cvolevo sul serio dare una mano... Le dark wings potevano essermi utili in questa situazione.
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RinaYeah
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Re: Garden

Messaggio da RinaYeah »

-Aura.
La mia voce tradisce una certa sorpresa. Immaginavo che Philip avrebbe trovato un modo per evitarmi, a causa della principessina sul *****, ma non mi aspettavo di vedermi davanti Aura.
-Sorpresa! Che ne dici di passare un pò di tempo insieme?
Mi allontano dallo stipite della porta e lascio ad Aura lo spazio per entrare.
-Ti ha mandata Pip, giusto?
-Non ti va di stare con me?
-Di solito faccio io questa domanda.
-Va bene, mi hai beccato- la ragazza alza le braccia in segno di resa -Pip mi ha detto del tuo invito e mi ha chiesto di fare qualcosa.
-Solo?
-In parte avevo anch'io bisogno di una serata tra amiche.
Mi avvicino di scatto e afferro di colpo le mani della ragazza, visibilmente euforica.
-Davvero? Dico, mi consideri davvero tua amica?
-Sì... certo.
-*urlo stridulo*- abbraccio Aura, piena di gioia -Chebellochebellochebellochebello.
La libero e mi allontano, pensierosa.
-Ehm...
Mi volto di scatto e indico la porta.
-Andiamo al bar!
-Non volevi...
-Festeggiamo la nostra amicizia- mi avvicino nuovamente ad Aura e accosto le labbra al suo orecchio -Inoltre adoro guardare Filippo lavorare al posto mio.
A tutti i Seed, un drago sta attaccando il Garden. Ripeto, un drago sta attaccando il Garden.
Prendete in mano i cannoni ed i mitragliatori e reggetevi forte. Ci sarà da ballare, gente!
"Lo sapevo"
-Mi sa che dovremo rimandare.
Guardo Aura, seria di colpo, poi prendo spada e scudo e ci avviamo verso il Giardino.
Shaira:I draghi possono sembrare invulnerabili, ma di solito, per quanto ne so, hanno un punto debole che se colpito può danneggiarli seriamente, o addirittura abbatterli. Il difficile è individuare tale punto, che di solito è ben celato alla vista, ma che può essere una zona in cui le squame sono sollevate o più rade. Forse attaccarlo non è la cosa migliore da fare, ma in fondo il Garden non potrà certo reggere molti colpi.
La ragazza urla dal centro del Giardino, alcuni si volta verso di lei, altri la ignorano, altri ancora pensano a come sfruttare il consiglio di Shaira.
Basta uno sguardo, un'idea attraversa il mio corpo come una scarica. Affianco la ragazza e la supero, avvicinandomi il più possibile alla balconata. Intanto dietro di me Aura stava assistendo i feriti, mentre i Seed sfruttavano ogni arma a loro disposizione.
-Hey!
Il mio urlo si perde tra i tuoni. Non sono un'esperta, ma i draghi sono una specie di divinità, e gli dei hanno una sola debolezza: l'oscurità!
Carico Notte Eterna, e scarico la palla di ombre condensate addosso al bestione.
-Adesso mi consideri?
La palla si infrange contro le squame dorate, causando un movimento a malapena percettibile delle squame.
Qualcuno urla Shell, ed una corazza magica indebolisce il fulmine prima che mi colpisca.
Il colpo mi fa cadere con un'ustione lungo il braccio destro, mettendomi davanti alla cruda verità.
L'oscurità può danneggiarlo, ma non è sufficiente.
Richiamo le mie energie e mi rialzo. Un piccolo aiuto poteva darci il tempo necessario per trovare suo punto debole.
-Zalera.
Il cielo si incupisce ancora di più, mentre le ombre si addensano dando forma all'Esper. La sua fredda risata squarcia il cielo, quasi a farsi beffa della tempestosa forza del dragone.
-Agisci come più ti conviene.

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Starlight Extinction
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Re: Garden

Messaggio da Starlight Extinction »

L'arrivo inaspettato della ragazza lasció sorpresa Shaira, che non fece in tempo a fermare il suo gesto sconsiderato.
Shaira: Ci vuole ben altro contro un drago... -disse avvicinandosi a Rina mentre Zalera, disceso da una nube oscura, riempì l'aria con una risata sardonica. Con l'ausilio di Energira, la giovane donna curó la ferita inferta dal tuono del drago, almeno per il momento sarebbe stata capace di combattere.
Rina: Grazie... Ma non era necessario.
Shaira: Di certo non puoi dare il massimo con un braccio ferito, e... Sarebbe antiestetico, non trovi? -osservó notando l'abbigliamento della ragazza. Prima che potesse giungere una risposta, un altro fulmine scaturì dal drago, e Shaira fece appena in tempo a castare un Reflex per parare lei e Rina, ma ovviamente rispedirlo al mittente fu del tutto inutile. Inoltre, la potenza era tale che si ritrovó su un ginocchio.
Rina: Stai bene?!
Shaira: Non è nulla... È stato veramente potente. Dev'essere un drago anziano...
Per quanto la sua mente lavorasse, non riusciva a pensare a nulla per risolvere la situazione. Finchè non le balenó davanti l'oscuro angelo, pronto ad intervenire.
Shaira: Forse posso rendermi utile.

Richiamando a sè il suo potenziale magico, la ragazza attese che il drago fosse abbastanza vicino per poi richiamare un'ombra che coprisse gli occhi della bestia, almeno momentaneamente, per dare tempo agli altri di attaccarlo. Avvicinandosi pericolosamente al bordo, la maga aprì gli occhi, vedendo le grandi iridi dorate della creatura; sapeva che il suo naturale scudo magico lo avrebbe protetto, ma a lei sarebbe bastato castare un po' di oscurità davanti ai suoi occhi, in modo da disorientarlo. E così fece. L'incantesimo le costó parecchio, ma non ci badó più di tanto. Non avrebbe potuto mantenerlo attivo per molto, soprattutto se il drago si fosse allontanato troppo.

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Aenima
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Short Circuit

Messaggio da Aenima »

Lo scontro col drago stava rivelandosi oltremodo ostico.
La mossa di Shaira si mostrò provvidenziale: l'ombra che la giovane maga aveva evocato dinanzi agli occhi della bestia aveva permesso a loro tutti di guadagnare tempo e di attaccare, evitando le grinfie della belva alata. Belva che, tuttavia, risultò oltremodo irritata da quell'ombra oscura che continuava ad infastidirla: il drago ruggì furiosamente prima di rigurgitare un ammasso di fiamme verso quei piccoli insetti che si ostinavano a perseguitarlo.
Shaira e Rina erano le più vicine e il fuoco le avrebbe inghiottite in pieno se un potente Reflexga evocato in extremis da Lenore, che stava battagliando poco più in là, non avesse deviato il colpo. Le fiamme saettarono nell'aria, esplodendo come dei potenti fuochi pirotecnici in un tripudio di scintille che schizzavano in ogni direzione.
Non vi fu tempo per i ringraziamenti: il drago, irato, fece scattare la sua vigorosa coda, puntuta di scaglie, a mò di frusta, nel tentativo di colpire quei fastidiosi moscerini. Shaira, sfruttando il controllo delle ombre, riuscì fortunosamente a teletrasportarsi qualche metro più lontano per evitare quel micidiale colpo, mentre Rina venne tratta in salvo dal suo Esper, Zalera. Più sfortunata fu Lenore: la ragazza, non potendo in alcun modo schivare il colpo, cercò di proteggersi con un potente Protect ma l'effetto non fu sufficiente ad ostacolare la furia del drago. Il colpo impattò sulla barriera cerulea del Protect e scaraventò Lenore a qualche metro di distanza, sbalzandola come un sacco di patate.
« Lenore! » urlò Raiden, che aveva assistito alla scena, precipitandosi verso la ragazza. La magia Protect aveva evitato il peggio, ma la ragazza aveva comunque subito danni ingenti. Lenore si rimise in piedi barcollando e col fiato corto; evocò immediatamente un Energiga per recuperare le forze, ma non avrebbe potuto sostenere ritmi serrati di scontro. Non per questo, però, avrebbe abbandonato i compagni.
« Hai rischiato grosso... » le disse lo spadaccino, sincerandosi del suo stato di salute. Era stata fortunata, davvero fortunata. « Non puoi stare qui, è troppo rischioso » continuò poi Raiden, seriamente preoccupato « Allontanati dall'azione, ora come ora meglio non esporsi. Ci farai da supporter! »
Lenore annuì. La voglia di combattere e di non tirarsi indietro era tanta ma in cuor suo sapeva che Raiden aveva ragione e il vederlo così preoccupato per lei bastò a convincerla a seguire il suo consiglio.
Quel drago era un osso duro. Con ogni probabilità nessuno di loro, preso singolarmente, avrebbe potuto avere la meglio su quell'essere che doveva essere una sorta di guardiano della rotta verso Fiorin. Unendo le forze, però, avrebbero potuto spuntarla. Servendosi della Rokushiki Soru, lo spadaccino riuscì a schivare un altro colpo di frusta del drago, portandosi lateralmente ad esso. La maggior parte dei draghi, ma non tutta, è fornita di un punto cieco in virtù dell'anatomia del loro sistema visivo, punto cieco che permette a chi lo fronteggia di provare a farsi strada fra le sue difese e colpire l'unico punto debole che queste bestie possiedono. Punto debole che, però, a differenza del celeberrimo tallone d'Achille, è ben nascosto e difficile da trovare.
Probabilmente quella era la sua giornata fortunata: spostandosi in quel modo lo spadaccino era finito proprio nel punto cieco del drago, rendendosene conto dal fatto che la bestia alata non aveva seguito con lo sguardo il suo movimento.
I compagni capirono subito le sue intenzioni: scoperto il punto cieco del drago, dovevano di volta in volta cercare di schivare o comunque difendersi dagli attacchi della belva, portarsi in corrispondenza dello stesso e da lì provare ad aggredire il drago per mettere alla luce il suo punto di massima debolezza.
« Sono qui, bestione! » urlò lo spadaccino, scagliando un violento Rankyaku all'indirizzo della bestia. La possente onda d'urto colpì il drago al petto, suscitando in esso un ruggito di dolore. Aguzzando la vista era possibile intravedere una piccola macchia in corrispondenza del punto in cui Raiden lo aveva colpito: che fosse quello il suo punto debole?
Il drago reagì con una pioggia di saette. Shaira protesse il SeeD con uno Shell e Raiden evocò prontamente una barriera glaciale per difendersi ulteriormente, ma la potenza magica di quel bestione sembrava illimitata: la barriera finì in frantumi e lo Shell non fu sufficiente. Tuttavia, i danni risultarono decisamente attenuati.
« Fiuu... c'è mancato poco! » disse Raiden, tirando un sospiro di sollievo. Mantenersi nel punto cieco e contemporaneamente attaccare il drago non era affatto semplice: quella bestia sembrava possedere un furore indomabile e non avrebbero potuto resistere a lungo.
« Serve una mano, gente? » Egil era arrivato a dare manforte. Frattanto, l'operato di Lenore stava dando i suoi frutti: la ragazza si stava facendo in quattro per curare i feriti a suon di Energiga e supportare gli attaccanti a suon di Hastega, Protectga e Shellga. « Serve una mano POTENTE, Egil » rispose senza mezzi termini Raiden. « Forse possiamo fare un tentativo ... sei pronto? »
Lo spadaccino indicò ad Egil come muoversi verso il punto cieco del drago mentre lui, Shaira, Rina e gli altri lo avrebbero distratto. Serviva un attacco magico molto potente per avere qualche speranza di danneggiare il drago, gli attacchi fisici erano del tutto inutili. Così, il giovane mago partì all'assalto seguendo le indicazioni di Raiden mentre i compagni cercavano di attirare l'attenzione della belva.
« Sono qui, bestione! » ululò Raiden, lanciando speroni di ghiaccio all'indirizzo del drago che subito si voltò per rispondere alla provocazione. Shaira e Rina, coadiuvata da Zalera, seguivano le indicazioni dello spadaccino, cercando di non farsi colpire mentre Lenore supportava loro tutti instancabilmente e Killian seguitava a infastidirlo con i mitragliatori. Frattanto Egil si era portato nel punto cieco del drago ma dal momento che la belva continuava ad agitarsi per attaccare i suoi nemici era costretto a muoversi di pari passo seguendo le mosse del nemico.
« Vedrete ... » diceva tra sé il mago « Vi ricrederete su di me ... tutti... » Egil si sarebbe servito dell'Elementalismo per incrementare i danni inflitti e di Bimagia per attaccare il drago con un micidiale uno-due di Idroga non appena gli si fosse presentata l'occasione propizia. Ma doveva essere rapido: i suoi compagni non avrebbero potuto resistere a lungo contro la furia del drago e non poteva concedersi il lusso di sbagliare, non avrebbe avuto le forze per riprovarci. Insomma, one shot.
Dopo minuti che parvero ore, il drago infine espose l'area che Raiden gli aveva indicato. Doveva agire. Caricò tutte le sue energie e scaricò verso il petto della bestia un doppio Idroga: le due enormi bombe d'acqua, cariche di tutta la potenza magica di cui Egil disponeva, impattarono con un'energia immane sul drago che proruppe in un ululato di sofferenza, interrompendo il suo assalto. L'energia di quel colpo era paragonabile a quella di uno tsunami e venne amplificata dal contrasto elementale tra Acqua e Tuono: il drago venne infatti a trovarsi al centro di un circuito attraversato da una corrente di elevata intensità che venne a sommarsi all'energia del Bimagia Idroga. La bestia arretrò sotto quel micidiale attacco e fece per accasciarsi: con ogni probabilità non sarebbe morta ma aveva di sicuro subito danni ingenti, ribaltando la situazione a favore del Rinoa che poteva ora approfittarne per prendere il sopravvento. Egil si accasciò, svuotato delle sue energie ma soddisfatto: aveva raggiunto il suo obiettivo. Non riuscì a vedere nè a sentire cosa stessero facendo i suoi compagni: la vista gli si annebbiò e le orecchie presero a fischiare furiosamente. Tuttavia il mago ostentava un'espressione fiera e soddisfatta: strizzò l'occhio a Raiden in segno di approvazione prima di allontanarsi dal campo di battaglia. Lenore fece per soccorrerlo, ma le magie curative della ragazza non ebbero effetto: il mago, giunto oramai all'interno del garden, perse conoscenza.
« Piaciuto ... lo ... spettacolo ... ? » furono le sue ultime parole, prima di crollare al suolo.
Spoiler
L'assalto OP al drago è stata inserita sotto richiesta di Egil. Ergo, nel caso, sapete chi declassare ulteriormente u.u
« The world needs bad men. We keep the other bad men from the door. »

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xthegame89x
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Re: Garden

Messaggio da xthegame89x »

Sicuramente, non poteva affermare che al Garden ci si annoiasse. Un annuncio veloce agli altoparlanti, nuovo pericolo. Un drago. Il Garden e i suoi abitanti rischiavano davvero parecchio, una volta che Matt ne constatò le dimensioni dello stesso. Stupefacente. Questa fu la prima cosa che pensò osservandolo in tutta la sua grandezza: i draghi erano creature fiere ed orgogliose, spesso affiancate da moltissime leggende e dall'intelligenza di gran lunga superiore alla norma. Sconfiggere un drago non era cosa da niente, se si pensava alle loro scaglie e alla loro incredibile resistenza. Potevano combattere per giorni, settimane e mesi, senza sentir il bisogno di riposare.

L'aura d'oro che sembrava emanare il drago grazie anche all'affinità che aveva con i fulmini e le saette. Guardò il suo migliore amico e Raiden infliggere al drago un potente attacco, danneggiandolo seriamente. Molti dei Cadetti e Seed che stavano combattendo, erano rientrati dentro il Garden dopo aver esaurito le forze. Il drago sembrava aver capito la sua debolezza, ovvero il punto cieco, e cercò di mantenersi ad un'adeguata distanza dal Garden e i suoi combattenti. Non sarebbe stato per niente facile finire la creatura, sempre se fossero stati in grado di finirla.

La seconda cosa che pensò non appena vide il drago fu uno scontro epico: drago contro drago, la creatura contro Bahamut. Ma subito la scartò, non era possibile riuscire a sconfiggere o perlomeno combattere ad armi pari con quel drago. Per quanto fosse potente Bahamut, non aveva di certo la forza di sopraffare quella creatura. Ma comunque poteva essere d'aiuto.

- Raiden... dobbiamo distrarlo.
- Si e come vorresti farlo? Tutti stanno cercando di tenergli testa però sembra che abbia capito la nostra strategia.

Raiden sembrava stufo di quella battaglia, probabilmente non vedeva l'ora di rilassarsi. La trasformazione in Bahamut fu la prima cosa che gli venne in mente, ma cercò di vagliare altre idee. Possedeva le magie dalla sua parte, ma non era un mago e non avrebbe fatto altro che punzecchiarlo. La magia Flare era la magia più potente che aveva, ma non sarebbe servita a niente.

- E' inutile... devo trasformarmi. - disse più a sé stesso che all'amico vicino a lui
- Non sarà rischioso? Non è che poi dovremo affrontare due draghi? - disse Raiden perplesso

Matt rise. - No tranquillo. I cristalli che mi hanno fatto Egil e Aura riusciranno a tenerlo a bada. Però... trasformarmi potrebbe non bastare. Dovrete attaccarlo con tutto quello che avete tra le mani. Cercate di sfruttare ogni finestra possibile!

Detto ciò, si mise a correre verso la fine del balcone. Molti Cadetti provarono a chiamarlo o a dirgli che era rischioso. Ed infine si gettò verso il drago. Un ruggito, un lampo color zaffiro e Matt stava di fronte al drago dorato, completamente trasformato in Bahamut. Per un attimo il drago lo studiò, incuriosito da quella nuova creatura, molto simile per molti versi a lui, che era apparsa al suo cospetto. "Drago contro drago..." pensò Matt sorridendo. Non aspettò molto, la creatura lo attaccò qualche istante dopo. Le saette colpirono l'aria occupata pochi istanti prima dal Seed, che le evitò volteggiando nel cielo attorno al drago. Doveva essere veloce, agile e non doveva dare al drago l'opportunità di attaccarlo. Il garden ed i suoi compagni avevano più probabilità di colpirlo adesso. Fintantoché Matt non utilizzava attacchi speciali, la trasformazione poteva durare molto più tempo del normale.

- Ragazzi! Cercate di sfruttare la distrazione del drago per attaccarlo. Se Matt non è costretto ad attaccare, potrebbe distrarlo per un bel po' di tempo! Forza! - urlò Raiden

Sono tornato ragazzi, con un nuovo canale e con nuove serie. Restate tunizzati per scoprirne di belle! Buona visione! :P
Spoiler
PROGRAMMAZIONE
LUNEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
MARTEDI
- Let's Technic, Minecraft Monster Pack 1.6.4 -
MERCOLEDI
- Fantasy World, Final Fantasy IX -
GIOVEDI
- Desertcraft, Minecraft Regrowth Pack 1.7.10 -
VENERDI
- Il ruggito del T-Rex, Dino Crisis -
SABATO
- Video Random -
Se dovete utilizzare il mio pg nel Garden, controllatevi la scheda prima, barboni! xD
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Spoiler
LE PERLE DI SAGGEZZA DEL GRUPPO DEL GC SU FB
Egil ha scritto: Non possiamo fare un referendum per dichiarare Matt Winchester illegale e immorale?

Leon ha scritto: Matt Winchester ogni volta che fai un commento inutile, un gattino nel mondo muore
Paine ha scritto: o.ò sisi confermo la mia teoria... Matt è posseduto dal demonio.
Leon ha scritto: E' più probabile che sia il demonio a essere posseduto da Matt Winchester.

Leon ha scritto: Non è la situazione ad essere disperata, è Matt che si è messo in testa di far crashare i server di Facebook.

Leon ha scritto: Matt Winchester la tua firma occupa una schermata intera e ho un fo***to monitor 1920*1080.
Matt Winchester ha scritto: Quindi anche Ruben è a Reloras??? Posso usare il suo pg????
Vero posso posso posso???
Daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Drittz Do Urden ha scritto: No.
Matt Winchester ha scritto: Sob sigh... (A Drizzt Do Urden piace quest'elemento)
Paine ha scritto: Penso che comunque debba smettere di mortificare il povero matt.... è un cazzone, lo sappiamo tutti e mo lo sai anche tu, non ci fosse lui qua staremmo tutti a grattarci le palle, quindi passa un commento anche fosse acido. Paine docet
Leon ha scritto: Matt Winchester minaccia pure i cani randagi che incrocia per strada ormai (ovviamente trasformandosi in bahamut)
Stray
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Re: Garden

Messaggio da Stray »

Un lampo, seguito da un quasi immediato fragore, illuminò a giorno il Garden ed i combattenti draconici impegnati ad affrontarsi in un duello aereo quasi senza esclusione di colpi.

Quasi, perché da un lato Matt doveva comunque cercare di controllare la sua trasformazione per evitare di creare danni, dall'altro il drago era spinto a non cedere solo dall'orgoglio e dalla testardaggine che tali creature possedevano.

Ma Kal, che stava cercando di aiutare nella lotta contro il drago facendo il cecchino appostato nella zona alta del Garden, aveva notato che all'improvviso i motori avevano rallentato la loro potenza. In maniera impercettibile probabilmente ai piani più bassi, dove era in pieno fermento la battaglia col drago, ma decisamente evidente al suo livello. Sembrava quasi che stessero andando di pari passo col drago...anzi, ora si stavano pure fermando, a giudicare dai leggeri sobbalzi che stava percependo. E si domandava perché, visto che lo avevano sfiancato abbastanza da poterlo superare usando solamente i motori, senza bisogno di ucciderlo.

"Leon, che succede? Perché hai fermato i motori?"

"E' quello che mi sto chiedendo pure io, e quegli stronzi della sala macchine non mi rispondono!"

"Vado a controllare, così siamo dei bersagli troppo facili. Anche per un drago sfiancato."

La discesa fu abbastanza facile, anche se diversi scossoni continuavano a rendere difficile rimanere stabili senza qualcosa a cui aggrapparsi lungo le scale. Quando aprì la porta della sala macchine, vide che la sezione era in pieno fermento, soprattutto nella sezione dei cristalli di potenza.

"Cos'è successo?"

"Le matrici dei cristalli si sono disallineate, deve essere stato uno dei fulmini di questa dannata tempesta."

Il metodo per riavviare il tutto esisteva, ma serviva tempo che, forse, non avevano. A meno di non bypassare il tutto "riallinenando" i cristalli con delle magie elementali.

"A tutto il Garden, c'è bisogno di un mago che possa dare una mano a ricaricare i cristalli senza distruggerli."

"Ci posso provare io."

Arrivò una ragazza dagli occhi argentei, una caratteristica che, nonostante tutto, aveva riscontrato poche volte in vita sua.

"Qual è il problema?"

Diretta alla questione: a Kal non poteva che far piacere, vista la situazione estrema in cui erano.

"I cristalli che danno potenza alla nave sono il problema, un fulmine particolarmente potente gli ha disallineato la matrice"

"Cristalli davvero interessanti, ne ho letto in biblioteca...e credo anche di conoscere bene il metodo per riallinearli."

La ragazza dai capelli corvini si concentrò, iniziando a recitare una strana formula, iniziando a muovere le mani, intessendo la magia tra di esse come se fosse una lunga tela, i cui fili andarono poi a toccare ciascuno dei cristalli da ricaricare. Tramite esse, iniziò ad inviare piccole scariche di energia magica elementale concentrata...e l'energia iniziò a ritornare.

"Leon, muovi il culo di questo Garden e portaci via da qui!"

I motori tuonarono tutta la loro potenza, iniziando a portare il Garden fuori dalla portata del guardiano di quella tempesta.
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Aura
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Scontro aereo

Messaggio da Aura »

Non appena l'annuncio fu emesso, molti Cadetti e Seed imbracciarono i fucili ed corsero a prender posizione in giardino, mentre gli addetti alle mitragliatrici integrati per la difesa della struttura si infilarono nella cabina, cuffie sulle orecchie e icrofon alla bocca per l'ennesimo attacco. Proiettili e magie vennero scagliate senza risparmi nel tentativo di ferire, o quanto meno allontanare, il grande drago che li aveva presi di mira scatenando quella tempesta magnetica. Le sue fauci erano uno scoppiettare fra fuoco e fulmini, ad ogni ruggito che emetteva la loro luce sfiorava il Garden che cercava di sostenere la lotta nel migliore dei modi. Leon si stava certamente sforzando a governarlo: il vento forte non era il peggior nemico degli scontri aerei ed anche il rombo dei tuoni non era da meno.
- Grande Giove!
La battuta le scappò di bocca quando giunse in giardino accompagnata da Rina. La pioggia imperversava fitta tutto intorno, bagnandole in breve tempo i vestiti ed i capelli che le si appiccicarono addosso. Probabilmente con la Cadetta tutta curve una visione del genere sarebbe stata una gioia per gli occhi, ma Aura non si sentiva a proprio agio con la stessa situazione. Serrò la mascella e scosse la testa, lasciando per il momento da parte quei problemi e concentrandosi sullo scontro in atto.
La creatura era grande e potente, sferrava unghiate e codate a ripetizione non appena volava vicino al Garden sfruttando le correnti ascensionali e le nuvole per nascondersi alla vista. Svariate volte i suoi artigli graffiarono la carrozzeria, la sua coda abbatté i cecchini appostati in alto facendoli scivolare lungo il metallo e cadendo in mezzo al fango del giardino. Aura andò subito a soccorrere i feriti, fortunati ad aver riportato tagli profondi e fratture visto l'altezza a cui la struttura stava volando e l'instabilità della rotta. Avrebbero potuto cadere nel vuoto, ma per qualche miracolo (o forse le manovre esperte di Leon), ciò non era accaduto.
La donna recuperò i lembi di tessuto strappati delle divise cercando di dare il primo soccorso. Un ruggito scosse la struttura e per un soffio i presenti evitarono un fulmine che bruciò uno dei pochi alberi presenti nella greenzone. La ragazza rotolò fra le pozzanghere nel tentativo di scapparvi, finendo solo con il sporcarsi col fango i capelli ed i vestiti. Si tolse una ciocca umida dal naso cercando di pensare ad un modo per rendersi utile in una battaglia aerea. Il pensiero andò subito su un fedele compagno
"Speriamo che sia di buon umore oggi", pensò mentre si rialzava in piedi e correva a perdifiato verso lo zoolab.

Haste.
Il ragazzo schivò per un soffio l'artigliata del drago d'oro. La creatura sbuffòl fumo dalle narici e fece il giro per una seconda ondata di fulmini. Matt impugnò saldamente la sua Dragon Soul preparandosi al peggio, finchè il drago non sputò l'ennesimo fulmine contro quello che poteva dirsi un moscerino fastidioso per lui. Il Seed fece una virata improvvisa, evitando la scarica che sfiorò di poco il fianco del Garden, poi partì in contrattacco. La lama colpì le scaglie coriacee con violenza cercando di ferirlo, ma esse assorbirono il danno brillando per un attimo di una luce dorata. Matt si spostò velocemente per non venir abbattuto dalla codata che seguì, digrigna i denti esasperato di fronte alle difficoltà che stava incontrando contro quella spessa corazza.
Un'improvvisa folata di vento lo stabilizzlò quel tanto che bastava per costringerlo ad atterrare sul tetto del Garden. Si guardò intorno preso dalla paura di vedere spuntare un altro drago dal banco di nuvole nere. Due occhi ambrati lo fissarono altezzosi, un paio di narici sbuffò fumo grigio.
- Oh, perfetto! - il giovane si portò una mano alla fronte - Ci mancava solo questa.
- Matt, guarda che sono io.
A cavallo della creatura perlacea, Aura lo salutò con un gran sorriso. Matt tirò un sospiro di sollievo nel ricordarsi di Piuma, ma non perse tempo in convenevoli ed indicò il mostro nemico che, fino a quel momento si era rintanato dentro una nuvola temporalesca.
- Matt, io penso a distrarlo e darti supporto - gridò Aura contro il rombo dei tuoni - Tu pensa a tempestare di botte il suo punto debole. Dubito che lo abbattereno, è troppo grande e possente, ma dovremmo indebolirlo a sufficienza per rallentarlo e permettere al Garden di passare oltre.
Il Seed annuì e subito partì alla carica contrao la bestia. Si castò Protect passandosi una mano sul petto, quindi impugnò saldamente la Dragoon Soul e vibrò un fendente diretto al muso del mostro. Infastidito, quest'ultimo vomitò una sfera elettrica che venne prontamente evitata con un'acrobazia. In quel frangente la coda a cesoia di Piuma lo colpì agli occhi, distraendolo il tempo necessario per far scendere la Commander che sganciò immediatamente lo Spidertrick. Dopo aver irrubustito il componente principale tramite lo Shu affinchè non si scheggiasse contro le dure scaglie, lo spedì dritto nelle fauci del mosto che stava caricando l'ennesimo soffio. Le lame ricurve nascoste nello yo yo scattarono, impiantandosi nellla lingua e disegnando una lunga ferita.
Il drago ritirò l'attacco e ruggì furioso prima di richiudere la bocca e scuotere la testa nel tentativo di far cadere l'intrusa. Aura ritirò il giocattolo un attimo prima che i denti lo bloccarono, attorcigliandolo veloce intorno ad una delle corta prima di lanciarsi nel vuoto. Attaccata ad esso, con una parabola perfetta riatterrò sulla spalla e prese a correre lungo il dorso dirigendo lo Spidertrick, dopo averlo richiamato, contro le ali per ferirne la membrana. La creatura virò di scatto facendola andare a sbattere brutalmente contro gli aculi appuntiti e le scaglie coriacee. Si graffiò entrambe le gambe durante la scivolata che per poco non la fece cadere se non fosse stato per l'intervento di Piuma.
Il drago bianco morse il nemico lungo il collo, facendolo ruggire di dolore prima di dileguarsi e permettere a Matt di colpirlo sul ventre molle con un Flare ben direzionato. La bestia perse l'equilibrio e si lasciò trascinare per qualche metro dal vento prima di riprendere il controllo del volo. Aura lanciò lo yo yo per far perno contro la sua zampa, si lasciò andare e grazie alla teoria del pendolo, si trovò di fronte alla bruciatura che la magia di Matt gli aveva lasciato. Lo Spidertrick si impiantò nella sua carne, il meccanismo di rotazione permise alle lame ricurve di ferirlo quel tanto che bastava per mettere il drago d'oro sulla difensiva.
Calde fiamme fuoriuscirono dalle sue fauci nel tentativo di bruciarla viva, ma ella era già precipitata giù e recuperata da Piuma con un volo circolare. La bestia dimenò la coda e si preparò al prossimo assalto. La Commander diede un veloce sguardo al Garden che sputava ancora proiettili contro la creatura dorata, sperando che fossero pronti a scappare da un momento all'altro.
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Re: Garden

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Lo scontro col drago era sempre più serrato, ma grazie all'intervento di un compagno mago la situazione sembrava essersi volta a favore del Garden. La bestia aveva iniziato a collassare, ferita quanto bastava dall'assalto magico del Seed (o era un Cadetto? Non sapeva dirlo), mentre il suo peso la stava trascinando inesorabilmente verso la superficie increspata dell'oceano. Poi all'improvviso era spuntato fuori un ragazzo che, in seguito ad un bagliore azzurrino, si era trasformato in quello che le sembrava Bahamut ed aveva iniziato a dare addosso al suo simile.
Shaira: Perchè accanirsi sulla creatura? E' palese che non riusciremo mai a sconfiggerla, nemmeno con i nostri più potenti attacchi combinati. E dire che quello sarebbe stato il momento propizio per andarcene... -pensò la ragazza scuotendo la testa. In quel modo non si faceva altro che gettare benzina sul fuoco e farlo infuriare ancora di più, e sarebbe stata proprio la furia della bestia la loro rovina. Ma perchè non riuscivano a partire? La risposta arrivò inaspettatamente con un annuncio appena udibile in mezzo al fragore dei tuoni e delle magie che squarciavano il cielo.
"A tutto il Garden, c'è bisogno di un mago che possa dare una mano a ricaricare i cristalli senza distruggerli."
A quanto pare la ragazza fu l'unica ad udire quella parole, e mentre la commander Aura stava per entrare in scena, si diresse verso la sala macchine. Fortuna che aveva studiato la planimetria del Garden prima di uscire fuori dalla biblioteca. Corse a perdifiato, speditamente, orientandosi in quei corridoi come se la mappa fosse impressa nella sua mente. Arrivata di fronte alla sala macchine rallentò appena, ricomponendosi, ed entrò: dentro c'era solo un uomo che stava imprecando contro il pilota, per quello che aveva potuto capire, e ai cristalli della matrice che si erano disallineati. Ci sarebbe voluta una ricarica magica per rimetterli in sesto. Senza troppe cerimonie Shaira si fece avanti ordendo con note modulate appositamente un incantesimo che fece ritornare operativa la matrice. Guardò poi il suo compagno -che di nuovo imprecava- e annuì.
Shaira: Andarsene di qui è la cosa migliore. Il drago ormai è indebolito e se mandiamo i motori al massimo lo semineremo, e la prossima volta ci cureremo di non mettere piede nel suo territorio.
Kal: Credo che sia la cosa migliore... Ma che diavolo sta succedendo?! -disse appiccicandosi alla finestra che, per caso fortuito, dava proprio sullo scontro in corso. La ragazza si avvicinò a sua volta per vedere meglio, e sospirò.
Kal: Non è possibile cxxxo, ancora lì a combattere?!
Shaira: ... Nonostante le tue "colorite metafore" devo concordare su quanto hai detto.
Il ragazzo si girò brevemente a guardarla con un sopracciglio alzato, con sguardo interrogativo, poi scosse la testa.
Kal: Non possiamo andare avanti così, sta dilaniando il Garden. Gli scudi ormai sono andati, ma i motori ora sono operativi.
Shaira: Lo so. Facciamo così; tu vai in sala comandi a vedere cosa sta succedendo e io torno fuori ad aiutare gli altri. -prima che il Cadetto potesse dire qualsiasi cosa, la maga sparì ed iniziò a saltare di ombra in ombra per fare prima.

Una volta fuori si rese conto che qualche schizzo se l'era preso, ma solo dopo che il vento sferzante la colpì, congelandola per un istante. Davanti a lei si stava consumando lo spettacolare scontro aereo fra Aura, "Bahamut" e il drago dorato, che sembrava comunque essere guidato dalla furia nonostante le numerose ferite. Shaira si accigliò: non sarebbe potuta andare avanti molto a lungo, di quel passo. Concentrandosi, manipolò e condensò la propria ombra fino a formare un paio di ali nere; poi decollò fulminea richiamando a sè abbastanza potenziale magico da castare una serie di tentacoli neri verso l'ala destra del drago, con l'intento di fargli perdere l'assetto e favorire gli altri due compagni che stavano combattendo in aria, possibilmente anche quelli rimasti sul Garden. Volteggiando nell'aria ed utilizzando un Reflex riuscì ad attutire i danni causati da una fiammata vermiglia eruttata dalla gola della bestia, un mantice infernale che bruciava ossigeno per produrre fuoco. Anche solo pensare di poter abbattere quella creatura era una cosa a dir poco risibile. Subì diversi danni, visto che non era ancora abituata a scendere in campo, ma stringendo i denti andò avanti, castandosi un'Energira per lenire il dolore almeno. Continuando a schermarsi -per quanto possibile- e tentando di destabilizzare il drago grazie a tentacoli d'ombra che gli tiravano le ali da diverse direzioni, la maga continuò a fare da supporto, anche se non avrebbe potuto farlo per chissà quanto. Decise poi di tornare al suo primo tentativo di confoderlo: sfidando il vento sferzate che sembrava minacciare di smembrarla, si aggrappò a uno dei corni che spuntavano obliqui dal cranio e castò un globo d'ombra, abbastanza ampio da oscurare la vista del drago, così da permettere eventuali attacchi più potenti da parte di Aura o perlomeno dare quanto tempo bastava al Garden per allontanarsi.
Fortunatamente dopo poco la sua discesa in campo i motori iniziarono a prendere potenza...
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