Garden 2

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

Moderatori: Pip :>, Garden Master

Richi
Aspirante Guerriero
Messaggi: 236
Iscritto il: 05 feb 2011, 18:12
Sesso: M

La perfezione dell'abito nero.

Messaggio da Richi »

Quando Pip si era fatto imprigionare da Yggdrasil, Homura non aveva sentito nulla.
Gli stava venendo da ridire a quello stupido discorso d'addio, però.
Sul serio, Pip ha sempre avuto un talento per le cose mielense e capaci di uccidere diabetici.
Ma alla fine, per quanto a lui stesse sul cxxxo, non poteva non negare che lui era una di quelle persone che lascia un segno.
E in quanto tale, la sua <morte> ha provocato un casino enorme.

Tutto il Garden in lutto nazionale.

E l'unico in Garden con un'amore folle per gli abiti scuri era l'unico che non era in lutto.
E forse era anche l'unico che non sarebbe mai stato mancato in caso fosse morto.
Una piccola consapevolezza che bastò a renderlo un po' più acido del solito per quel paio di giorni di volo che separavano il continente sterile da quello impolverato.

Si fermarono ad Agrabah per un quattro ore buone per fare rifornimenti.
Wesdjof era stato reso alle autorità di Agrabah insieme al frutto.
L'alchimista aveva ricevuto da Aura attenzioni mediche di prima categoria. Bastava vederlo per capirlo: con tutte le bende che aveva addosso, sembrava un lebbroso.
Nulla di cui stupirsi, visto quello in cui il <sacro calcolo renale> lo aveva trasformato.
Probabilmente il neo-lebbroso sarebbe stato giustiziato all'alba.
Forse fritto vivo nell'olio bollente, oppure il sultano avrebbe indetto uno show in cui avrebbe spiegato che era successo in modo tale da far apparire Wejsdof come il capro espiatorio per tutto, Senza Ombra inclusi, per poi lasciarlo alla folla.

Ucciderlo dentro Yggdrasil sarebbe stata l'azione più umana.
Ma alla fine, l'essere umano è solo un'animale. L'Umanità (nel senso di <ciò che distingue l'uomo da una bestia>) è poco più di una favola creata dall'uomo per sentirsi superiore al resto degli animali. Incredibile come un pollice opponibile possa portare a così tanta arroganza.

Meta-Filosofia a parte, in quei giorni l'atmosfera era fin troppo pesante: tutti, o quasi, intenti a frignare per un motivo o per l'altro.
Chi piangeva Pip. Chi piangeva i caduti contro la Viverna. Chi piangeva perchè qualcuno era rimasto ferito al posto loro.

C'era anche chi piangeva perchè avevano finito i Muffin.

E c'era chi stava sclerando perchè, con quell'atmosfera, concentrarsi su un certo diario da tradurre era quasi impossibile.

"Tu che fai?"
"Non ne ho idea." Rispose Maruko, prendendo un sorso del suo caffè.
"So solo che mi è scappata la voglia."
"Pure a me."
Calò il silenzio.
Poi Homura si alzò dalla sedia.


"Io me ne vado in missione ad Hesperya. Spero solo che al mio rientro 'sta banda di cretini abbia smesso di frignare."
"Lo sai che con la nostra fortuna questa missione diverrà solo un pretesto per scatenare una guerra e menare le mani, vero?"
"E' il Rinoa's, mia cara. Tutto andrà malissimo e poi salterà fuori il deus ex machina a farci uscire dalla merda. Stessa cosa accadrà con Pip. Salterà fuori un deus ex machina a liberarlo. Francamente, è così che sono sempre andate le cose, è così che andranno. Non capisco perchè stiano a piangere, sapendo ciò."
"Fosse finita Elza sotto l'albero, tu che avresti fatto?"


"...Touchè, Maruko. Touchè."
Avatar utente
CrisAntoine
User Junior
Messaggi: 74
Iscritto il: 19 apr 2015, 12:09
Sesso: M

Re: Garden

Messaggio da CrisAntoine »

-Quindi, se non ho capito male...
Jab e diretto.
-Il vostro preside e una squadra...
Aggancio con la sinistra e ginocchiata destra, con successivo allontanamento.
-Sono entrati in un'albero parassita...
Finta e Med Kick.
-E il preside ci ha lasciato le penne.
Calcio ruotante saltato e crash.
Il sacco da boxe si rompe.
Prendo il telefono e lo porto all'orecchio, togliendo la funzione altoparlante.
-No, mamma. Non è morto, non esattamente. È come... come in isolamento.
-Quindi quasi morto.
Inutile discutere con lei.
-Come vuoi tu?
-Non sono così influente.
È impossibile farle capire come stanno realmente i fatti.
-Va bene, mamma. Ora vado a farmi una doccia, ci sentiamo.
-Ciao, tesoro.
Chiudo la chiamata e recupero le mie cose, uscendo dallo zoolab completamente sudato e dirigendomi alla mia stanza per lavarmi.

Esco dalla mia stanza un quarto d'ora dopo, pronto per l'azione.
L'ufficio del preside sembrava più vuoto del solito.
-Disturbo?-
-No, entra.-
-Ora lei è il nuovo preside o solo il sostituto temporaneo?-
-Entrambi, da un certo punto di vista.-
-Bene, ho sentito di un assegnamento ad Hesperia...
-Sì...-
-Voglio partecipare all'operazione.
Drizzt prende una penna e comincia a scrivere su un foglio:
Hesperia
    Edith Lance
-Aura Lundon
-Sakura Seishin
-Homura Tsukihime
-Killian Locker
-Ok, buona fortuna-
"In a world full of eggplants and peaches, I'm a tomato!"

Scheda PG Rina
Avatar utente
Silphiel
User Junior
Messaggi: 34
Iscritto il: 08 giu 2015, 18:13
Sesso: F

Una nuova recluta

Messaggio da Silphiel »

*** Alcuni giorni prima della partenza del Garden alla volta di Paneòn ***

Il Garden di Trabia dove si era addestrata precedentemente sembrava un monolocale se messo a confronto con il posto dove si trovava ora. Il Rinoa's Garden era imponente e maestoso agli occhi della giovane Silphiel e guardandosi intorno meravigliata la ragazza capì subito il perchè quella struttura fosse diventata un centro operativo così importante e rinomato in tutto il mondo.

Era arrivata da poco più di un'ora e avanzava un pò perplessa in quegli immensi corridoi, chiedendo di tanto in tanto informazioni su come raggiungere la sua destinazione: l'ufficio del preside.

Arrivata davanti alla porta esitò...
"Forse ho sbagliato a venire fin qui.." pensò tra se e se.
"In questo posto ci saranno già i migliori tra i guaritori dei vari mondi, che aiuto potrei offrire io?"
Tipico di lei. Si sentiva sempre pervasa dall'insicurezza quando doveva affrontare situazioni nuove.
Sospirò. Ormai era lì. Valeva la pena tentare.

TOC TOC

"Avanti" era una voce profonda ma dal tono amichevole.

"Salve preside Phoenix è un onore per me conoscerla, il mio nome è Silphiel Rae vengo dal Garden di Trabia. "

"Si avevo già esaminato la tua scheda che mi aveva mandato il Garden! Accomodati pure" Disse il preside. "Dimmi, Cosa ti porta qui?"

La ragazza si schiarì la voce e rispose:
"Gli echi delle sue gesta e di quelle del Rinoa's Garden sono arrivati in ogni dove. Sarebbe un vero privilegio per me poter contribuire alla vostra causa. Non sono molto dotata in combattimento ma sono sveglia e rapida. Inoltre mi sono specializzata nella magia curativa e di supporto perchè mi piace aiutare gli altri. Nonostante la guerra a volte sia, purtroppo, inevitabile io credo fermamente nella pace e nel dialogo dove possibile, infatti il mio sogno più grande sarebbe quello, un giorno, di diventare ambasciatrice..oops... non dovevo dirlo! Ora penserà che sono una montata, ma non è così glielo assicuro...!"

Silphiel si accorse che aveva parlato troppo, lo faceva sempre quando era agitata...
Per un momento provò un sottile imbarazzo...

"Bene c'è sempre bisogno di nuove reclute nell'unità di supporto! Benvenuta a bordo Silphiel! Mi assicurerò che tu riceva tutte le istruzione sulla vita in questo Garden e su come è strutturata la nostra comunità, appena ti sarai ambientata potrai essere inserita nelle missioni!"

"Grazie mille Preside Phoenix! Non la deluderò!!"

"Chiamami PIP altrimenti mi fai sentire vecchio!!" Disse con un sorriso che trasmetteva calore e la ragazza pensò subito che il giovane preside fosse simpatico.

***Dopo la partenza e la missione all'albero di Yigdrasil***

Silphiel era rimasta tutto il tempo nel garden, aveva avuto modo di parlare con poche persone in quanto subito dopo l'arrivo nel nuovo mondo aveva gettato tutti nel fervore dei preparativi per la missione. Si era tenuta aggiornata leggendo i rapporti che di tanto in tanto arrivavano alla base. Dall'ultimo report aveva appreso che PIP era rimasto intrappolato nell'albero di Yigdrasil ed ora si trovava sospenso in chissà quale realtà senza poter essere raggiunto. Vide i volti spenti e segnati dal dolore dei compagni di squadra che erano tornati dalla missione, sembravano così potenti e affidabili ai suoi occhi eppure nessuno di loro poteva fare nulla per salvare il preside. Tutto questo la fece cadere in un profondo sconforto. Non lo conosceva poi così bene se non per sentito dire, ma era stato gentile con lei, era stato la prima persona che le aveva dato fiducia in quel nuovo ambiente. Ed ora era scomparso...
Immagine
Avatar utente
Pup :>
Guerriero
Messaggi: 653
Iscritto il: 06 nov 2011, 11:41
Sesso: M
Località: Garden Club (ed a volte Napoli)

Re: Garden

Messaggio da Pup :> »

"E ancora una volta, complimenti Egil!
Mi guardai allo specchio. La barba era stata l'ultima preoccupazione di quei giorni ed era cresciuta ispida ed incolta. Presi il rasoio in mano, lo guardai con poca convinzione, spensi l'acqua.
Le mie mani, avevano stretto il cristallo. Ora stringevano solo l'aria.
"Hai preso quello sbagliato! Dovevi rimanere tu nell'albero. Tu hai scatenato tutto 'sto casino. Tu devi pagarne le conseguenze."
Già... il mio riflesso mi guardava beffardo. Mi addossava la colpa che io stesso mi sentivo nel cuore. E ora l'opportunità di aiutare Matt era svanita... e Pip disperso nel nulla.
Tante cose si potevano dire a riguardo... Selina avrebbe rubato comunque il suo frutto, che ora sarebbe nelle mani dell'alchimista. Se non mi fossi messo in mezzo, ora avrebbe completato il rituale acquisendo i poteri di un Dio e avrebbe preso controllo di tutta Paneon, schiacciando persino il garden.
...
Certo, bello crederci.
Ed in ogni caso non era Pip quello sacrificabile, lo sapevamo entrambi. Ma lui aveva scelto di rimanere. Ignorando le conseguenze che la sua scomparsa avrebbe avuto per il Garden... per Aura, per tutti noi.
Una squadra sarebbe partita a breve per Hesperia, ma non volevo andarci.
Annegare nei sensi di colpa mi era decisamente meglio.
Nell'aria fresca delle notti del deserto, mi incamminai con flemma verso il bar. lo sguardo fisso verso il basso.
*sbam!*
So solo che urtai qualcosa, un qualcosa di leggero, che venne sbalzato a terra davanti a me.
-Ti sei fatta male? Scusa...
"Ancora una volta la mia incapacità ha del comico..."
La ragazza si massaggiò la schiena, quindi si rialzò rapidamente.
-No, figurati! Scusami tu, non stavo guardando! Comunque piacere Silphiel.
Il nome non mi disse un granchè, doveva essere una nuova cadetta.
-Io sono Egil, piacere.
Da un suo "oh" ebbi modo di capire che il mio nome era ormai famoso, al garden.
-Si si, proprio quell'Egil. Ti conviene fuggire prima che ti faccia passare un guaio di qualche sorta...
Dissi con un mezzo sorriso rassegnato.
Lei rispose con una risatina.
-Haha non preoccuparti, non credo a queste storie. E poi credo che dietro ogni eventi ci sia una spiegazione. E dietro a conseguenze negative, le migliori intenzioni.
La risposta mi spiazzò. Beh, già che non fosse scappata sembrava una vittoria.
-Le buone intenzioni sono le peggiori, se non si sanno calcolare le conseguenze.
-Ma a volte le conseguenze sono semplicemente incalcolabili, e tutto quello che si può fare è continuare a fare del proprio meglio, non ti pare?
Ancora un sorriso.
-Già, forse sarà così. Ora devo andare, scusami.
-Ci si vede, Egil.
Un sorriso. Uno vero. Questa volta sulle mie labbra.

-Una birra in arrivo!
Neanche il tempo di vedermi entrare che Filippo stava preparando la mia solita bibita.
-No grazie. Uno scotch. Doppio. ...anzi, portami la bottiglia.
Una voce da un tavolino.
-Egil...
Era Matt. Filippo intanto mi aveva portato il liquore e versato il primo bicchiere.
Il ragazzo si sedette al bancone, a fianco a me. Mi guardò, quindi prese il bicchiere e trangugiò lo scotch in un sorso.
-Aaaaah! Ottima annata questa.
Disse passandosi la bottiglia tra le mani.
Dal mio sguardo capì che mi aspettavo una risposta.
-Pfff... tanto anche la bottiglia intera non ti farebbe niente... e poi sai, anche lì sul fondo non si trovano le soluzioni.
-No, ma almeno si dimenticano i problemi...
Mi guardò di nuovo. Poi inaspettato arrivò un pugno on piena faccia.
La forza del colpo mi fece cadere dallo sgabello, schiena a terra.
-Ecco... ora siamo pari.
Disse.
Mi rialzai, non dissi nulla.
Versai lo scotch nel bicchiere, ne presi una sorsata.
-Grazie, Filippo, sto già meglio.
Posai una banconota da 1000 gil sul tavolo, quindi mi allontanai.
Arrivai alla soglia dell'uscita, mi fermai per un istante.
Matt era ancora sullo sgabello.
-Smettila di pensare che sia colpa tua. Non lo è!
Sorrisi.
Di nuovo.
-Te l'avevo detto io quando sei ritornato, ma a quanto pare l'avevo dimenticato...
Dissi.
-Già. E se non vuoi un altro pugno, vedi di ricordartelo stavolta.
"Quel che è successo è successo. Pip non è ancora morto e non dobbiamo darlo per tale. Tornerà. Intanto devo fare il mio meglio per mandare avanti questo garden..." pensai.
Guardai ancora verso Matt.
Quindi tornai in camera mia.


EDIT: benvenuta in Garden, Silphiel!!!
Spero di non aver scazzato nell'usare il tuo pg, nel caso PMami pure! :asd:
Per il resto... buona permanenza!! xD

[ Post inviato da Android ] Immagine
Avatar utente
DarkSideOfMe
New Entry
Messaggi: 18
Iscritto il: 04 mar 2015, 20:41
Sesso: M
Località: Da qualche parte, nel mondo.

La notte dei tristi viventi

Messaggio da DarkSideOfMe »

Ormai dall'atto sacrificale di Pip erano passati quasi due giorni. Me l'ero visto scomparire davanti, anche se Rina prevaleva nella mia visuale perchè Kuja Santo se non sa stare ferma. Ora però il preside era scomparso, e stranamente la cosa mi tangeva poco o niente. La sera stessa del ritorno al Garden mi misi nuovamente a lavorare al diario di Homura mentre tutto il Garden era in lutto generale.

Nulla da dire, nulla da fare, l'ennesimo sorso di caffè che va giù per la mia gola mentre mi blocco nuovamente su una parte del diario che sembra criptata. Certo che Makoto ne aveva di segreti, però criptarli anche nel suo diario personale, con tutto che il Jenoma è già di per se una lingua complicata. Si sarebbe prospettata una lunga notte, in compagnia delle lamentele e del vocio che non faceva altro che risuonare all'interno della struttura.

-Perchè l'hai criptato... cosa c'è scritto qui...- sussurravo tra me e me mentre Homura era ormai andato a riposare e io trascrivevo lentamente il contenuto del diario su un foglio. C'era qualcosa che dovevo capire... che il ragazzo doveva capire e che sarebbe stato importante per lui... Dannazione!
Battei la mano sul tavolo della biblioteca ormai poco illuminata facendo oscillare la mia muraglia di libri sul Jenoma e sulle loro variazioni linguistiche. C'era qualcosa che non mi quadrava.

Decisi di fare una pausa e, prendendo il diario con me e avvolgendolo delicatamente in un panno per non rovinarlo, mi diressi verso il bar. Sentivo risuonare passi su passi e a metà strada per il bar incontrai Egil. Non lo salutai ma lo guardai da lontano, era turbatissimo per la storia del frutto ovviamente. Quando accedetti al locale lo vidi seduto al bancone con Matt che gli rifilò un sonoro pugno in faccia. Mi trattenni e lo guardai andarsene poi a passo lento. Lo seguii per vedere dove andava e lo notai dirigersi verso la sua stanza, così mi distaccai dal contatto visivo preda-predatore e mi dileguai verso il giardino per rilassarmi sotto gli alberi.

Trovai, alla luce della Luna, la ragazza che si era infiltrata a caso nel Garden... come si chiamava quella tizia... ehm... Yami. Ecco. La ignorai impietosamente e mi sedetti in una delle aiuole che faticosamente stavano ricrescendo dopo l'attacco del drago dorato. Riaprii con delicatezza il diario e cominciai nuovamente a provare a decriptare quella parte di testo che non capivo.

Ci passai penso altre tre ore minimo poi, presa dalla stanchezza, mi alzai e mi mossi per inerzia verso il dormitorio per poi lanciarmi letteralmente sul letto, crollando per il sonno. Mi svegliai la mattina dopo verso le dieci di mattina, sembravamo ormai nelle vicinanze del continente su cui saremmo atterrati più o meno verso le dodici come avvertì Leon tramite l'altoparlante. Mi alzai pigramente dal letto, mi cambiai con la divisa di riserva dopo essermi fatta una lunga doccia. Quando uscii sbattei casualmente contro qualcuno, casualmente era Homura e, per sua sfortuna, l'effetto rimbalzo lo fece cadere all'indietro contro un'altra cadetta di cui vidi solo i capelli biondi svolazzare.

-E' già la seconda volta in qualche ora, che sfiga.- Disse la ragazza mentre si rialzava.
-Maruko, possibile che ogni volta che ci vediamo finiamo o per scontrarci o per tirarci legnate a parole? Giuro che potrei odiarti.- Mi disse Homura quasi ridacchiando insieme a me che ricambiai.
-Andavo di fretta che mi devo accaparrare almeno uno dei Muffin della mensa.- Homura scosse la testa... ovviamente erano finiti.
La ragazza bionda ci salutò appena si fu sistemata presentandosi cortesemente col nome di Silphiel, poi la vidi scomparire dietro l'angolo del corridoio del dormitorio.
-Non mi resta che andare al bar. Homura, vieni con me? Ti offro un caffè- Il ragazzo mi guardò.
-Se offri tu mi prendo anche la colazione completa.- Ridacchiò per poi attendere che mi muovessi fuori dalla stanza.

Stavamo per arrivare ad Hesperia, di nuovo.
Immagine
Avatar utente
RinaYeah
User
Messaggi: 107
Iscritto il: 02 giu 2013, 12:21
Sesso: F
Località: Rosarno (RC)

Re: Garden

Messaggio da RinaYeah »

-I'm faboulus, bi****s!!!

Al bar del Garden, tutto sembrava scorrere come al solito. Seed e cadetti affluivano copiosamente per la prima colazione, il che dava un gran da fare a Filippo e a Rina, che "svolazzava" da una parte all'altra del locale carica di tazzine e piattini, con euforica energia.
-Cosa vi porto?
Attraggi l'attenzione di Homura e Maruko
-Colazione completa per me.
-A me solo un caffè... Ne sono rimasti muffin?
-Credo che Soul of Joe deve averne infornato qualche teglia poco fa.
-Allora portamene un paio.
-Subito!- e con un sorriso corro da Filippo a riferire l'ordine.
Vedo Egil allontanarsi, mentre parlava con Matt, seduto ad uno sgabello.
Dopo un po mi appoggio alla sua spalla e gli chiedo di Aura.
-Non ne so molto, è molto più scossa di ognuno di noi, posso capirla. So che insieme a Brian sta aiutando Drizzt con la gestione del Garden.
-Ti prego, se la vedi- e intanto facevo segno a Filippo -Portale la colazione, offro io.
-Va bene.
Gli schiocco un bacio sullo zigomo e mi allontano sorridendo.

-Strana oggi, vero?
-In confronto al resto del Garden, sì... ma non mi è mai sembrata una tipa a posto con la testa.
-Ahahaha, già... oggi mi aspettavo di vederla con un burqa nero, perfino, ma appena ha messo piede conciata in quel modo, le ho rivolto un sguardo dalla serie "Oh My Goddess", e sai come mi ha risposto? Ha detto: "perchè dovrei essere a lutto come gli altri? Pip è vivo, lo so benissimo, e non sarebbe felice di vederci piangere per una sua scelta, per questo ho deciso di esprimere la mia effervescenza odierna col mio abbigliamento, per tirare su di morale un pò tutti." Che strana donna!
-Già... vado a cercare Aura.


-Ciao! Tu devi essere nuova, benvenuta! Io sono Rina, e se hai bisogno di qualsiasi cosa, chiedi pure!
-Ciao... io sono Silphiel. Si nota tanto la mia estranietà?
-Oh, io sono un'esperta di gossip... una faccia nuova non mi sfugge ;> comunque, al momento sono una barista, quiiiiindi... Posso portarti qualcosa?
-Ehm... sì, un the andrebbe bene, grazie.


-Ecco il tuo the!
Poggio la tazzina sul tavolino e gli affianco un muffin.
-Questo lo offre la casa. Sono deliziosi, una volta assaggiati non ne potrai fare più a meno.
Occhiolino, sorriso e via! Verso il prossimo cliente.

Mi avvicino ad un tavolo un pò insolito:
Da un lato c'era Sakura "Vedotutto" intenta a leggere le proprie carte, dall'altra un Killian "OhMyGosh" uscito da poco dalla doccia ed infine Edith "EsseriInferiorinonesistetenemmenoperme" che sembrava scocciata.
-Salve, ragazzi/e, scusate il ritardo! Ho saputo che presto andrete in missione, cercate di legare già da ora? Un certo feeling è indispensabile...
-POSSIAMO ORDINARE?
Edith, maleducata come suo solito, mi interrompe.
-Ceeerto, ditemi pure...
-Un caffè, grazie.
-Te lo porto subito, Killian
-Oggi prenderò un the... e un muffin, grazie.
-Beeeene... TU, Edith?
-Portami un caffè, e uno dei vostri dannati muffin.
-Sono riusciti a fare breccia anche nel tuo cuore, eh!- ammicco verso la ragazza, ma non le lascio il tempo di rispondere che mi allontano il più rapidamente possibile.

Il lavoro per fortuna mi teneva la mente occupata, ed era l'unico modo per non crollare al pensiero di non poter più vedere una delle persone più buone che io abbia mai conosciuto. Non lo conoscevo da molto come Aura, o Matt, ma il mio affetto per lui era molto vicino al loro, e avrei fatto di tutto per aiutare chi ne avesse bisogno proprio come aveva fatto Pip fino ad ora.
Spoiler
Ok, ora Rina sarà ancora più fastidiosa e impicciona del solito, cercando quasi di forzarsi nella vita del personale del Garden e aiutare chiunque secondo lei possa averne bisogno, quindi tutti xD Good posting
[ Post inviato da Android ] Immagine
Immagine
Avatar utente
Edith Lance
User Junior
Messaggi: 77
Iscritto il: 16 mar 2015, 22:29
Sesso: F

Re: Garden

Messaggio da Edith Lance »

Bussò alla porta un paio di volte prima che l'uomo le aprisse.
«Che vuoi?» biascicò la voce ancora impastata dal sonno.
Edith lo scrutò con un sopracciglio sollevato, lasciando cadere lo sguardo sul corpo nudo, poi lo portò oltre le sue spalle dove una figura indefinita dormiva fra lenzuola sfatte. «Mi serve una guida.»
«A quest'ora?»
«Ho qualcosa da fare e mi serve il tuo aiuto» schioccò la lingua un paio di volte «dai, non ti ho mai chiesto nulla.»
«Può darsi che sia perché ci conosciamo da troppo poco perché tu mi abbia mai potuto chiedere qualunque cosa?»
«Ma da abbastanza perché tu mi abbia vista nuda» replicò lei, seria «e io visto nudo te.»
Leon sbuffò una risata sommessa. «Per quello ci vuole fin troppo poco tempo.» Si concesse un istante di silenzio, poi si passò una mano fra i capelli mentre la fissava negli occhi chiari. «D'accordo. Tempo di vestirmi.» disse infine.
Lo aspettò appoggiata allo stipite della porta e quando Leon uscì dalla stanza, lo afferrò subito per un braccio trascinandolo lungo il corridoio.
«Mi spiegherai?» berciò lui a mezza bocca.
«Alla fine avrai tutte le risposte, non trovi?» Edith sorrise «Ci sono delle cose da fare prima che la notte sia finita.»
«Avevo già un programma per la nottata.»
«Passarlo con una donna, no? E lo rispetterai, promesso.» questa volta le labbra si sollevarono in una sorriso malizioso.
«Con te?» la voce sorniona dell'uomo rimbombò nel corridoio deserto.
Annuì con un leggero cenno del capo «Io sono una donna e trascorreremo tutta la notte insieme.»
Si guardò intorno, gli occhi socchiusi a cercare di decifrare nella penombra le targhette accanto alle porte, finché non trovò la stanza che le interessava. Leon corrugò la fronte, incerto.
«Che diamine vuoi fare in garage?»
«Ti ho detto che mi serviva una guida. Be' intendevo in senso letterale.»
Indicò uno dei jumper e sbattè un paio di volte le palpebre all'espressione indecifrabile del suo compagno di avventure.
«Non è illegale farsi un giretto notturno prendendo in prestito uno dei mezzi, giusto?»
«No.»
«No, non lo è?»
«No, non ci penso neanche.»
Se lo chiese più volte nel corso della serata come fosse riuscita a convincerlo, se li avessero scoperti - cosa di cui era abbastanza sicuro, visto che non avevano usato nessuna precauzione - avrebbe dato la colpa all'irresistibile richiamo dell'attrazione: gli ormoni gli avevano sfanculato il cervello. Sí, sarebbe stato credibile detto da lui. La verità era che nel guardarla aveva riconosciuto qualcosa di simile a sé. Edith si portava addosso un odore familiare, un misto di disperazione e polvere che aveva provato anche lui, eppure continuava a vivere senza sfuggire a quel dolore che, di tanto in tanto, le intaccava le iridi. Aveva un'idiozia tutta sua, un modo di parlare veloce e nervoso ma sapeva usare gli accenti giusti, sorrideva in modo morbido, scoppiava a ridere per le cose più sciocche ed era consapevolmente triste. Non gli era servito molto per comprendere quel groviglio che era Edith Lance e, ne era sicuro, c'era molto di più. L'aveva seguita perché lo incuriosiva. E per il bel culo, certo. Le rivolse un'occhiata compiaciuta, nel vederla piegata verso il sedile posteriore a trafficare con una borsa.
«Ho portato un po' di roba, l'ho caricata prima di cercarti.» biascicò col fiato rotto dallo schienale che le premeva nello stomaco. «Non ti spiace?» sospirò ricadendo con un tonfo sulla seduta.
«Così sicura di convincermi?» chiese Leon afferrando al volo la lattina lanciatagli da Edith.
La donna sogghignò senza dare una risposta. «Prima destinazione villaggio dei predatori» aggiunse quando fu sicura che l'uomo non potesse più tornare indietro sulla sua parola.
«Vuoi farti ammazzare?»
Scosse la testa in modo risoluto e bambinesco - si trovò ad ammettere.
«E cosa vuoi fa... ehi, giù i piedi dal cruscotto!»
Il Comandante si voltò appena verso il Seed, poi obbedì lentamente.
«Non si trattano male questi gioiellini.»
Edith roteò gli occhi in aria e posò la fronte sul finestrino senza rispondere, godendo della vista della piana fiorita. «È bello da quassù.»
«E giù? Com'è giù?»
La donna piegò le labbra in una linea distorta. «È un mondo con le sue regole, né più, né meno.»
Hesperia, il suo mondo, non era mai stato facile da vivere: c'era una sorta di solennità soverchiante, una gerarchia che fagocitava i rapporti personali e la disciplina che s'imponeva sulla pelle in cicatrici indelebili. Aveva imparato il sapore del proprio sangue sul palato fin da bambina, quando il Generale Lance voleva imbrigliarne lo spirito sotto i colpi delle proprie mani; un sapore e un odore che non le era mai scivolato dalla pelle, ma lo aveva giurato, lei sarebbe stata un'altra, fedele a solo a sé. Era cresciuta in questo modo, testarda ed egoista: le avevano affidato degli schiavi e lei ne aveva fatto la sua famiglia, la sua vita, il suo amore. A quei pensieri posò una mano sulla spada che pendeva dalla cintola.
«È un ricordo?» chiese Leon, osservandola.
«Siamo un popolo di guerrieri, le armi sono la nostra stessa anima. Quando si muore anche loro vengono con noi, le fondiamo e ne ricaviamo ciondoli» fece scorrere la mano sulla catena che portava sotto la maglia e la tirò fuori «ce ne sono abbastanza per più di una vita, mh?»
Non si stupì, Leon, lui aveva conosciuto la guerra e ciò che strappa via. «E quella? È diversa?»
«Non credo sia ancora giunto il momento di fonderla.» Stornò lo sguardo «Siamo arrivati! Atterra in un posto appartato!»
Si addentrarono nel villaggio in silenzio, fu semplice trovare la tenda del capovillaggio e addormentare le guardie. Entrò solo Edith e ne uscì una manciata di minuti dopo con un'espressione vacua sul volto. L'uomo le sfiorò la spalla con due dita, bastò lo sguardo a comprendere che no, non le erano piaciute le risposte avute.
«Non l'hai uccisa, vero?» scherzò nel ritornare alla navetta.
«Avrei potuto, in effetti. Sarebbe stato legittimo e onorevole, ma no.» rispose lei con quel tono frettoloso che precedeva rivelazioni sconvolgenti «Ora andiamo a Hesperia.»
Leon sollevò un sopracciglio. «Andrai domani con la missione, non ti basta?»
«Hai notato che in Garden amate cacciarvi nei guai? Lo fate con una facilità impressionante, non importa dove siate ma troverete sempre il modo perché è nella vostra indole. Oppure sono i guai a trovare voi. Hai mai pensato che, magari, se spariste voi potrebbero sparire anche i problemi? Sono domande da porsi. Mica cazzi!» Edith lasciò scorrere un fiume di parole, seguendo una logica solo sua, senza capo né coda, che distogliesse l'attenzione di Leon dalla domanda.
«Perché Hesperia?»
Sbuffò la donna tornando a rivolgere lo sguardo al panorama fuori dal finestrino. «Perché devo essere libera di agire domani, ora mi tengono sotto scacco.»
Il Seed corrugò la fronte. «È questo che hai chiesto al capovillaggio? »
Scrollò le spalle, senza rispondere alla domanda. «I miei senza terra sono imprigionati in attesa della condanna a morte. Mi hanno data per morta e come tale ogni mia proprietà deve seguirmi all'inferno.»
«I senza terra?»
Edith annuì. Il suo racconto riempì l'abitacolo fino a quando non giunsero a destinazione: una società fondata sugli schiavi, carne da macello assoggettata a un padrone e priva perfino della possibilità di vivere senza un guinzaglio a cui rispondere.
«Non basta tu ti faccia viva e dica "Ehi sono qui, sto bene, liberateli" vero?» sospirò Leon mentre l'aiutava a saltare il fossato.
«No.» fu l'unica risposta che ottenne «Passiamo di qui.»
Conosceva quei luoghi meglio di chiunque altro, li aveva vissuti, era caduta dalle mura, inciampata nella pavimentazione rovinata, saltato fra i fossi, raccolto l'acqua dai pozzi, fatto la sentinella per notti e notti. Era la sua casa. Superò i sistemi di difesa scivolando nell'ombra e fu sorpresa che Leon riuscisse a seguirla con una tale semplicità, nella sua mente lo vedeva come uno scimmione rumoroso.
Le prigioni si trovavano nel punto più basso del castello, l'odore di muffa ed escrementi di topo era intenso e sgradevole, ma mai quanto il continuo battibeccare che si sentiva fin da in cima le scale. Edith sorrise.
«Siete -censura- fastidiosi, ve l'ho mai detto?» sogghignò davanti la cella.
«E tu in ritardo.» berciò uno degli uomini.
«Hai portato della cioccolata?» si informò Prim.
«Oddio, Edith, sei tornata a salvarci nonostante i pericoli e Beleren che vuole la tua testa. Quanto ti vogliamo bene, ti saremo sempre grati.» sibilò la donna «Ecco cosa dovreste dire, razza di animali senza criterio!» nel dirlo la voce aveva un tono morbido e nuovo, nascondeva il piacere d'essere tornata. «Cioccolata, sigarette, cambi e il necessario per sopravvivere.» disse infine quando lanciò loro la borsa che si era portata dietro.
«Hai trovato...»
La donna scosse la testa, no, non aveva trovato nessuno a Fìorin. «Continuerò a cercare, ma ora voi dovete andare via. Lontani.»
Non era brava negli addii, non era brava nei sentimenti, né era necessario con loro. La conoscevano nel profondo, l'avevano vista ridotta in polvere, l'avevano vista rialzarsi: frammenti di vita scorsero davanti il suo sguardo, la birra, la cioccolata, i baci appiccicosi di una ragazzina dai colori del limone, quelli meno innocenti dell'uomo, le cadute, i passi falsi, il dolore e la gioia, i sorrisi. Avevano avuto una vita costellata di risate, sarebbe stato un bel ricordo da possedere, l'unico possessivo che si sarebbe concessa.
A volte le strade differiscono, si prendono svolte differenti e si perde il conto conto dei passi distanti. Ma non tutto è per sempre. Edith s' illudeva che ci sarebbe stata una curva che l'avrebbe riportata a loro, in un futuro simile al passato, eppure diverso.
«Sei certa della tua scelta?» Leon lo domandò solo quando rientrarono al Garden, il viaggio di ritorno era stato impregnato di chiacchiere leggere e risate sommesse.
«No, ma non mi volterò indietro.»
-----
«Forse sei stata scortese con Rina.» Le fecero notare, mentre tranguggiava il secondo caffè. Necessitava di caffeina.
«Mh, ho avuto una nottataccia insonne» sorrise da sopra la tazzina. «Andrò a scusarmi.»
Raggiunsi la ragazza in poche e veloci falcate, si trovava al bancone aspettando che Filippo le consegnasse i nuovi ordini.
«Rina...»
Si voltò a guardarmi. «Il muffin sta arrivando, Edith.»
Scosse la testa, la donna. «Volevo scusarmi per come ti ho trattata.»
Non le diede tempo di rispondere, le afferrò il polso e la trasse a sé, la mano libera scorse fra le ciocche di capelli e si strinse alla nuca. Si chinò sulle sue labbra e dopo aver bisbigliato un leggero 'mi dispiace' la baciò. Edith si allontanò con un leggero ghigno, lasciandosi alle spalle la mensa.

[ Post inviato da Android ] Immagine
Immagine
AngelDemon89
User Junior
Messaggi: 32
Iscritto il: 19 dic 2014, 12:33
Sesso: F

Re: Garden

Messaggio da AngelDemon89 »

Due giorni e non avevo combinato niente. Volevo aiutare con quel drago giallo, ma proprio mentre stavo per farlo tutti si sono piombati li,. Avevo cambiato idea ed ero rimasta in disparte in questi due giorni di casini. In fondo non ero parte del garden, e proprio quando volevo farlo, questa persona che tutti chiamano Pip, schiatta. Ma vaffan....
Certo, non ero senza cuore, e un pò mi dispiaceva. In fondo i primi ricordi che avevo quando ero entrata in questo garden erano di Pip che mi cacciava fuori dal garden e io che ero rientrata utilizzando la mia furbizia.

Non mi andava più di stare al giardino, ma girai per la hall del garden non sapendo esattamente dove andare o come rendermi utile a qualcuno. Forse avrei dovuto cercare qualcuno che frignava e dargli un ceffone spicologico e dirgli di piantarla di frignare? Forse poteva essere utile, forse no. Ma dovevo pur far qualcosa, no?
In fondo, ero qui ad aspettare che questo garden se ne andasse da Paneon. Poi, forse, me ne sarei andata via da qui. Ero ancora indecisa a dire il vero.
Spoiler
Sono viva!
Scusate se non ho postato da molto, ma non sapevo come reintrodurmi durante tutto questo casino, quindi ho preferito aspettare che le acque si calmassero un pochino =P

Ps: scusate il post corto
Leonheart88
Collaboratore RD
Messaggi: 1985
Iscritto il: 22 giu 2007, 19:36
Località: Savona

Re: Garden

Messaggio da Leonheart88 »

Pip era scomparso in un attimo.
Un secondo prima il Garden di Rinoa aveva ancora il suo preside, la sua figura di riferimento, la loro guida. Un attimo dopo erano allo sbando. Bambini ciechi che brancolavano nel buio credendo di giocare alla guerra.
Senza Pip non erano i soldati del Rinoa.
L'ennesima persone che gli moriva affianco, l'ennesimo amico che perdeva.
Quando sarebbe finita?
Tutti quelli che aveva intorno prima o poi morivano. Come fosse un virus velenoso che infettava tutti. Scacciò in fretta il pensiero, in fondo erano guerrieri, era normale che prima o poi qualcuno ci lasciasse le penne. Stare a disperarsi non lo avrebbe riportato nel suo ufficio. Nè fatto muovere il Garden.
Leon era li.
Immobile in mensa a pensare a quanto accaduto. Una birra in mano, presa automaticamente senza pensare.
No. Pip non sarebbe morto invano, doveva far qualcosa per rendergli omaggio.
Rina lo vide pensieroso, solitario in un angolo, curiosa gli si avvicinò.
«Stai bene Leon?» Gli mise un braccio sulla spalla, per fargli capire che lei c'era.
«Uh. Si..diciamo di si... ero li quando è successo...»
«Vuoi parlarne?»
Leon si girò, appoggiando completamente il suo peso contro la colonna alle sue spalle, si lasciò andare.
«E' stato un attimo. Prima c'era, poi lo abbiamo perso, e non ho idea se tornerà»
«Sono sicura che è vivo! Che ritornerà!»
Bevve lentamente dal suo bicchiere.
«Mah. Forse. Ho perso troppi amici per poter sperare. Troppe vite spegnersi intorno a me. Troppo dolore, troppa sofferenza»
«Pip non vorrebbe che stessi così»
Trattenne un singhiozzo a stento.
«Pip non può volere niente, Pip non c'è»
Rina lo abbracciò istintivamente.
Fu un attimo.
La bocca di Leon si mosse verso le labbra della Dea, fu un attimo, un soffice bacio che durò solo qualche istante prima che il Seed si staccò.
Rina era interdetta.
«Hai ragione, Pip vorrebbe che ci fosse amore, che fossimo felici. E in questo istante tu mi hai reso un pò più felice»
«Sono felice di essere stata utile»
«Vorrei invitarti a cena, stasera, parlaremo di Pip.. e di noi. Riflettici, non mi rispondere ora.»
Annuendo, Rina si sciolse dall'abbraccio e tornò al proprio lavoro.
Fu solo quando non fu più in vista che Leon portò un pugno verso il cielo, in una sorta di immagionario Brofist.
"Grazie Pip, come spalla mi sei più utile da morto che da vivo!"

Non fece in tempo a muoversi che uno schiaffo lo colpì improvvisamente. Il boccale si rovesciò facendo cadere la rimanente birra per terra.
«Che cxxxo stai facendo femminuccia? Vedi di riprenderti! Piagnucolone!»
Yami. Soltanto Yami.
La ginocchiata la colpì in pieno stomaco prima ancora che potesse vederla, col fiato rotto si piegò in avanti. Il suo ultimo errore.
Leon si piegò, la caricò in spalla prendendola per la gambe e poi, come in una sinistra powerbomb, la schiantò sul tavolino più vicino.
CRACK. Il rumore del legno che si spezzava attirò l'attenzione di chi ancora non aveva visto una cadetta svolazzare praticamente in aria.
Con una mano al collo la costrinse per terra.
«Non.Osare.Mai.PIù.Colpirmi»
«Sei un cretino a piangere per un morto» Quello che Yami, rantolando, riuscì a dire.
«Intanto non stavo piangendo, ma anche se fosse? Stiamo male perchè qualcuno di importante è morto. Ognuno reagisce a modo suo. Tu chi cxxxo sei per giudicare?»
«Sei debole»
«Chi cxxxo sei tu. Sei su questa nave per qualche motivo a me ignoto. Stai al tuo posto, o se proprio vuoi far qualcosa renditi utile materialmente. Lava i cessi piuttosto!»
«vaffxxxxx»
«Oh senti mi hai rotto. Morfeo.»
Si addormentò all'istante. Leon nel mentre si era rialzato.
«Tranquillo Filippo, metti tutti i danni sul mio conto»
Nello stesso pomeriggio aveva strappato un appuntamento a Rina e pestato a sangue una cadetta.
Esattamente in puro stile Leon quindi.
Avatar utente
Silphiel
User Junior
Messaggi: 34
Iscritto il: 08 giu 2015, 18:13
Sesso: F

Scontri e Rivelazioni...

Messaggio da Silphiel »

Sebbene scontrarsi in continuazione con varie persone e finire scaraventata con il sedere per terra può sembrare una cosa a dir poco fastidiosa a Silphiel non dispiaceva poi molto dal momento che questi scontri le avevano permesso di fare la conoscenza di alcuni membri veterani del Garden. Nel giro di poche ore aveva conosciuto il famoso mago Egil, una prosperosa maga alta che portava un paio di occhialetti fighissimi di nome Maruko, un ragazzetto snello dall’aspetto un po’ distaccato che rispondeva al nome di Homura e poi Rina la bella e simpatica barista che dispensava allegria e buonissimi muffin a tutti. L’atmosfera era ancora un po’ tesa per via della recente scomparsa del preside. Il volto di un ragazzo particolarmente cupo e pensieroso attirò la sua attenzione. Sentì Rina che si rivolgeva a lui col nome di Leon e a giudicare da come poi si abbracciarono sembravano abbastanza intimi. Poco dopo una ragazza dagli occhi rossi e i capelli corti neri con un ceffone che attirò l’attenzione di molti dei presenti aveva fatto rovesciare la birra di Leon e il ragazzo per tutta risposta la caricò in spalla prendendola per la gambe e la schiantò sul tavolino più vicino spaccandolo in due.

Istintivamente Silphiel si alzò dal tavolo scioccata! Non era certo abituata a vedere simili scene da dove veniva ed era seriamente preoccupata per la sconosciuta che aveva ricevuto un bel colpo ma incredibilmente era ancora cosciente! Così Leon lanciò morfeo per addormentare Yami che cadde in un sonno profondo e poi usci dalla stanza sotto gli sguardi sbalorditi di tutti.

Silphiel si avvicinò di corsa e mise le mani sulle tempie della bella addormentata…
-“ESNA”-
La ragazza lentamente si svegliò dal sonno e apri gli occhi dall’aspetto felino…
“Hey tutto bene? Hai preso una bella botta, ti fa male la schiena?” chiese Silph.
“ E tu chi sei? Non mi sembra di conoscerti!” rispose Yami.
“Sono Silphiel sono entrata da poco nell’unità di supporto credevo ti servisse assistenza se vuoi io..”
“Non mi serve una crocerossina, ce la faccio da sola grazie!” la interruppe “ E comunque ci vuole ben altro per mettermi fuori combattimentoi!”
Si alzò stizzita e lentamente lasciò la stanza lasciando la fanciulla dai buoni propositi decisamente perplessa…
Vedendola spiazzata Rina le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò: “Non prendertela tesoro! Yami è un po’ scontrosa con tutti!”

*****************

“Gira proprio strana gente in questo Garden!” pensava tra se e se mentre si dirigeva nel dormitorio.

SBAM di nuovo scontro!! Stavolta non finì a terra però perché si aggrappò istintivamente al muro.

“Hey ciao, di nuovo tu!! “ disse una voce familiare.

“Egil Ciao!! Ci scontriamo di nuovo sta diventando un’abitudine!”

“Pare di si! Tutto Ok? Sembri un po’ scioccata!”

“Beh … è normale che un ragazzo scaraventi una ragazza su un tavolo del bar durante una lite??”

“Hahaha si beh può succedere anche quello qui!!” rispose il mago accennando un sorriso.

“Oh devo stare attenta a non fare arrabbiare nessuno nei dintorni allora!” disse Silph con tono un po’ sarcastico “ E tu come stai?? Sei ancora in preda al senso di colpa? Mmmm dal tuo sguardo direi di si!”

“Beh mi sento deluso da me stesso, purtroppo non posso farci niente, non si può tornare indietro anche se lo vorrei tanto…”

“Il passato non si può cambiare è inutile rimuginare ma il presente può sempre migliorare! Segui il mio consiglio per iniziare… vai dai Rina e fatti dare un bel muffin. Non so se li hai mai assaggiati ma sono divini!!”


“ Divini eh? Hai scelto la parola giusta lei è una specie di dea!”

“COSA???” Silphiel non credeva alle sue orecchie, aveva conosciuto una dea dall’aspetto umano che serviva muffin in un bar dove le ragazze venivano scaraventate addosso ai tavoli! Era troppo per un giorno solo!

“Beh Egil credo di aver ricevuto fin troppe informazioni per oggi, vado a cercare la biblioteca. Devo consultare lo schedario di tutto il personale del garden non vorrei ritrovarmi babbo natale come addetto alla mensa!! Ci vediamo!”
Mentre si allontanava ancora sotto shock non potè fare a meno di pensare: “ riuscirò mai ad ambientarmi??”
Immagine
AngelDemon89
User Junior
Messaggi: 32
Iscritto il: 19 dic 2014, 12:33
Sesso: F

Re: Garden

Messaggio da AngelDemon89 »

Una risata. Una sola unica risata si creò nella hall. La mia.
Quello scontro al bar mi aveva tirato su il morale, anche se mi avevano adormentata! Fare arrabbiare gli altri era la mia specialità e stava iniziando a divertirmi, sopratutto con questa aria che tirava. Farli incazzare poteva essere una distrazione per loro.. in fondo potevo darli una mano così, no?

Vagando qui e là, decisi di andare un attimo in infermeria: avevo sbattuto la testa sul tavolo durante lo scontro con quel Leon e quindi volevo farmi dare una controllatina.
Entrai in infermeria e vidi quella ragazza di nome Aura fissare fuori dalla finestra. Pare che non mi avesse nemmeno sentito entrare.
Mi sedetti sul lettino e aspettai un paio di secondi.
-OHI. Avrei mal di testa-
Senza dire nulla mi raggiunse e controllò la nuca. A quanto pare avevo un piccolo taglietto che sarebe bastato disinfettare. Mentre lo fece, presi la parola
- Piantatela di piangere tutti così per uno stupido che-
-...non osare terminare la frase-
-Oh? e cosa succederebbe se la terminassi? - risi -mi colpiresti, come quel Leon ha fatto poco fa? Non sapete fare altro che reagire con la violenza fisica, eh?- anche se non era proprio da me dare ceffoni alla gente, ma c'è una prima volta per tutto
-Ho finito. Ora dovresti essere apposto.-
E qui decisi ddi finirla di provocare e passare ai discorsi seri
Sono alquanto stufa di vedervi in questo modo, ca**o! Non potete mostrarvi così davanti alle persone in questo mondo che potrebbero approffitarne di questa vostra debolezza!-
-Tu non lo conosci! Lui...lui era come un fratello per me... tu non puoi capire..-
-Blah Blah blah... ma piantala.-
Dissi seccata, per poi dirigermi veso la porta dell'infermeria
-Vengo dal pianeta Corona, e due giorni fa ho scoperto che è esploso. I miei genitori, la mia famiglia, i miei amici se ne sono andati con lui. Gente che speravo di riabracciare una volta fuggita da palazzo.-
-...-
-Eppure non ho pianto. E non dovreste farlo nemmeno voi! Non qui, non davanti alle persone di questo pianeta... o potrebbero approffittarne. Potete piangerlo quanto volete una volta fuori da Poneon, ma non adesso. Cercate di tenerlo bene a mente.-

E me ne andai, continuando il mio giro nella Hall.
Oushi
Guerriero
Messaggi: 575
Iscritto il: 27 apr 2006, 20:45
Sesso: F

Re: Garden

Messaggio da Oushi »

«No, non ti dirò cosa sta succedendo in Garden.»
«Perché no?!»
«Perché sei un -censura- Seed dell'Ordine e perché ti conosco troppo bene. Non voglio mischiare lavoro e vita privata – di nuovo – e rischiare di combinare casini – di nuovo. Oltretutto tu hai dei precedenti.»
«In realtà non ho nessun precedente. Non “qui”.»
«Sì. Ok. Il discorso non cambia.»
La donna all'altro capo del telefono – nel proprio ufficio, a qualche mondo di distanza, nel quale stava usando un canale di comunicazione riservato dell'Ordine per parlare del più e del meno con lei; poi aveva il coraggio di definirsi la più matura tra loro – protestò in modo infantile, facendo la bambina offesa nel tentativo di scioglierla e farla cedere. Oushi però era troppo abituata alle sue trappole per cascarci.
«Ti basta sapere che qui al Rinoa va tutto bene. Comunque vada, le cose seguiranno il loro corso.»
«Cose? Quali cose?»
… o quasi.
Sbottò infastidita e minacciò di sbatterle il telefono in faccia se avesse continuato a impicciarsi; la risposta eloquente dell'altra fu una sonora risata, che si spense infine con uno “scusa” divertito.
Oushi sospirò, poi rimase in silenzio a fissare il soffitto della sua stanza.
«Scherzi a parte, l'unica persona di cui mi importa lì dentro sei tu, Oushi, e ti conosco abbastanza da capire quando c'è qualcosa che ti turba.»
Arrossì compiaciuta e fu contenta che nessuno potesse vederla. Una reazione umana e sensibile avrebbe potuto scalfire la sua immagine di psicopatica, un rischio che non doveva assolutamente correre.
Aveva ragione lei?
Era dispiaciuta per la scomparsa di Pip. Meno di altri, ma lo era. Philip era un uomo buono e giusto, due qualità tanto stucchevoli quanto indispensabili in qualcuno che deve assumersi la responsabilità di centinaia di persone. Ne era convinta, anche se non l'avrebbe ammesso neanche sotto tortura.
Ma non bastava a renderla una sua amica.
Allora perché si sentiva così stanca? Forse perché avrebbe voluto vedere qualcuno dei suoi compagni morire di vecchiaia tanto per cambiare, sarebbe stato rassicurante anche per lei; o perché non sopportava più di restare dalla parte di quelli che possono solo assistere impotenti, che vengono lasciati indietro e devono trovare da soli la forza per andare avanti.
Ripensò alla disperazione di Aura, poi alla sua – quanto era passato? Un anno? Di più? - e il senso di oppressione crebbe a dismisura.
«Oushi? Sei ancora lì?»
«No. Mi annoiavi e mi sono addormentata.»
«P*ttana.»
«Ti amo.»
La sentì trattenere il respiro, sorpresa. Poi un silenzio gelido.
«Spero di vederti presto. Tornerete prima o poi, no? In un posto raggiungibile dalla civiltà.»
«Suppongo di sì.»
«Bene. Allora... ciao.»
Click.
Rimase lì immobile come un cadavere, sprofondando pensiero dopo pensiero.

**

«Porco Yevon, non si può avere un attimo di pace qui dentro?»
Era troppo incazzata anche per godere della visione di Yami che volava da una parte all'altra della mensa.
«Oushi, smettila di bere caffè. Lo sai che dopo la terza tazza il tuo intestino reclama vendetta.»
«Alex, non rompermi i coglioni.»
Schwarzlight la osservò vagamente preoccupata mentre tamburellava con le dita sul tavolino, così carica di caffeina che avrebbe potuto esplodere come un proiettile da un momento all'altro. «Sbaglio o sei più incazzata del solito?»
«Sto benissimo. Anzi, sai cosa? Sto così bene che mi sento in dovere di trasmettere la mia felicità anche agli altri.»
«No ok ora inizi a farmi paura.»
Oushi si alzò in piedi e raggiunse il bancone del bar in poche rapide falcate. Sbatté la mano sul ripiano attirando l'attenzione di Filippo e di Rina.
«Sai Rina? Hai ragione tu. Rattristarsi non serve a niente e di certo non ci restituirà Pip. Sai invece qual è la soluzione a ogni tipo di tristezza? Alcol.»
Le orecchie di Egil, seduto qualche metro più in là, ebbero un leggero fremito. Il viso di Rina si illuminò e posò entrambe le mani sulle spalle di Oushi con un sorriso sfolgorante.
«Tu sì che mi capisci!»
«Per questo ho deciso: voglio offrire da bere a TUTTI quelli che vogliono brindare in onore a Pip.»
«Che gesto nobile.»
«Tutto sul mio conto!»
«Ma Oushi tu non hai un conto.»
«Fregacazzi. Troverò i soldi.»
Non avrebbe potuto tirarsi indietro neanche volendo, ormai. Aveva parlato a tono così alto che praticamente tutta la mensa l'aveva sentita e si stava preparando a una sbronza colossale.
Alex la afferrò per il cappuccio e la strattonò indietro «Cosa. Stai Facendo.» «Voglio bere.» «SEI ASTEMIA.» «E allora sarà ancora più divertente.»
La cadetta sfuggì alla presa della Seed, che la guardò impotente firmare la sua condanna.
«Sto male.»
Avatar utente
RinaYeah
User
Messaggi: 107
Iscritto il: 02 giu 2013, 12:21
Sesso: F
Località: Rosarno (RC)

Re: Garden

Messaggio da RinaYeah »

Spoiler
Prima parte del post potenzialmente inutile, saltatela pure, e non offendetevi per ciò che potreste leggere
Gossip Girl

Hi tesori, indovinate chi c'è qui per voi?
Ma naturalmente la vostra fonte preferita dei segreti del Garden, l'unica in grado di insinuarsi silenziosamente nella vita di ogni rispettabile Seed e cadetto del Rinoa e mostrarvi i suoi scheletri nell'armadio. Perchè si sà, dall'empio preside all'infame lavacessi, nessuno di noi è puro come sembra...
*voce fuori campo*:anche tu, Gossip Girl?
-La mia esistenza è di per se un segreto.

Partiamo con qualcosa di leggero...
La nostra nuovissima stinca di santa (whatdoyousay?) Silphiel ha attirato molto la mia attenzione: così buona, così pia, pronta ad aiutare bla bla bla...
Secondo alcune voci, il nostro piccolo angelo s'è sbattuta nientepopodemeno che (col) nostro magodalmanainfinito preferito, Egil... che avete capito?!?! Ho parlato di notizie leggere!
Sembra che i due ci abbiano preso gusto, sbattono l'uno con l'altra ad ogni incontro;
che la prossima sia la volta buona?
Vi terrò informati.


Ora passiamo ad una zona un pò più... calda!
Sembra che oggi, la nostra semprealtopdellostyle Rina, abbia esagerato col distribuire felicità, tant'è (senti, senti) che s'è fatta ing... ehm, baciare un paio di volte.
I fortunati?
Fonti certe dicono la sociopaticasaràmicalesbica Edith (seriamente, sei lesbica? Non avrò pace fino a che non otterrò conferma ) e quel granporcone de Leon!
Ma c'è di più! Sembra perfino che questo l'abbia invitata a cena (OhmyGoat!!! Are you serious?) e che questa abbia accettato!!!! (I'm dead )
Dobbiamo aspettarci una nuova focosa storia d'amore? Oppure la perdita di Pip è la sola causa di questa serata galante?

A proposito di festeggiamenti, oggi la psicologicamentenonsolodisturbata Oushi ha dato fondo al suo credito offrendo da bere praticamente a tutto il Garden. Sembra che l'allegria della nostra dea preferita l'abbia contagiata, ed ecco qua la pazzia!
Se non ci fosse stata la fantasticamentemeravigliosa Alex ora il Garden avrebbe davvero un lutto.

Per oggi è tutto, cicci. È sempre così dura lasciarvi! Ma mi farò sentire presto, con nuove succulente voci da spifferarvi, tutte per voi, mes amours!
XOXO
Gossip Girl
-Sono pronta!
Non conosco le aspettative di Leon per questa serata, ma speravo non avesse niente di strano in mente. Una semplice serata tra amici, niente di più.
"E allora perchè ti prepari con tanto ardore? Perchè quest'abito?"
Questo era l'abito che avevo comprato per indossarlo al primo appuntamento al quale Pip mi avrebbe invitata...
Scuoto la testa, cercando di scacciare ogni pensiero.
Rifinisco il trucco, leggero e magnetico come al solito. Un'ultimo sguardo allo specchio ed esco.
Avevo chiesto a Filippo di farsi aiutare a trasferire un tavolo nel giardino e di allestire qualcosa di carino, mentre avevo chiesto a Silphiel di portare un biglietto a Leon, con su scritti luogo e orario, pregandolo di essere elegante.
Esco nel giardino e ammiro il lavoro di Filippo.
-È meraviglioso... Sobrio e romantico. Sei un mago, amico mio...
-Lo so.
Mi volto di scatto, sorpresa.
-Filippo!
-Per servirla, Madamemoiselle.
Sorride e accena un breve inchino.
-Sciocchino!
-Sei meravigliosa... rimango estasiato ogni momento che passo a fissarti... ma ancora non mi hai detto chi è il fortunato... uno dei nuovi, per caso? Quel Killian... oppure sei riuscita a far breccia nel cuore di Matt... Ho capito! Vuoi aiutare Egil a scaricarsi dei suoi sensi di colpa.
Scuoto la testa, accompagnando ogni nome con un no.
-Lo scoprirai presto.

Il mio cavaliere non si fece attendere.
Seduta a guardare il panorama, feci appena in tempo ad accorgermi del suo arrivo.
Lo ammiro un'attimo, notando che aveva esudito il mio desiderio: il solito Leon, solo un pò più elegante
-Sei un piacere per gli occhi, vestito così, dovresti farlo più spesso.
-Avevo pensato se fosse il caso di indossare una cravatta, ma quelle cose mi uccidono.
Rido e gli vado incontro.
-Anche tu non sei niente male, con questo effetto vedo-non vedo.
-Dovreati vedere cosa nascondo nell'armadio.
-Mmmm... così mi tenti. Avrò mai l'onore?
-Dipende da te.
Ci sediamo, mentre vedo Filippo farmi segno che mi avrebbe ucciso.
Gli sorrido e lui si allontana, indispettito.
-Mi sa che avrei dovuto mandare Filippo al mio posto, sarebbe stato entusiasta!
-Lui sì, io un pò meno.
-Ti saresti divertito comunque.
-Ma non sarebbe stato meglio di te.
Allunga una mano sul tavolo.
-Champagne?
Filippo lo interrompe, facendogli ritrarre il braccio.
-Sì grazie.
Gli faccio l'occhiolino, mentre lui cerca di fulminarmi con lo sguardo.
Si allontana, e dopo un pò ritorna con i nostri piatti.
La serata sembrava andare alla grande, ed ero sicura che si sarebbe conclusa in modo splendido.
Spoiler
A te la palla, Leon. Concludi come meglio credi
[ Post inviato da Android ] Immagine
Immagine
Avatar utente
Ruben -.-
SeeD
Messaggi: 1635
Iscritto il: 04 nov 2005, 12:49
Sesso: M
Località: Ad Eorzea, a forgiarmi nel fuoco di mille battaglie!

Re: Garden

Messaggio da Ruben -.- »

Quando Aura aprì gli occhi fu come se il peso di ciò che era accaduto le fosse piombato di nuovo addosso. Lo stomaco le si contorse in modo spiacevole. La tristezza, la rabbia, lo smarrimento erano le sensazioni che l'avevano accompagnata in quei giorni. Ma stavolta, c'era qualcosa di diverso... un certo indefinibile, estraneo, e mal voluto senso di tranquillità. Aura rifiutò l'idea che potesse iniziare a stare meglio solo dopo pochi giorni dalla morte/scomparsa di Pip. Era o non era uno dei suoi amici più intimi e affezionati? Era o non era per lei come un fratello? Semplicemente schiacciò l'idea che la sua sofferenza potesse alleviarsi in così poco tempo.

"Bensvegliata."

Era la voce di Brian. Aura ruotò leggermente la testa e lo vide seduto sulla sedia accanto alla barella sulla quale si era momentaneamente assopita ... come un caro che vigila sul proprio malato. Stava leggendo un libro e adesso la guardava con una certa lontanissima dolcezza. Per un attimo le ricordò Sirius.

"Da quanto tempo tempo sei qui?" chiese.
"Ehm...un paio di capitoli credo." rispose vago Brian.
"E da quanto tempo sto dormendo?" incalzò la dott.ssa.
"Questo non lo so. Stavi già russando quando sono entrato. Avevamo un appuntamento per gli esami di routine."
"ACCIDENTI! Me ne sono completamente scordata!" esclamò lei rizzandosi a sedere. Le girava un po la testa.
"Non importa. E' normale visto il tuo stato d'animo. Torno domani se per te va bene."
Aura guardò Brian per qualche attimo...
"Non farlo." disse con la mascella contratta.
"Non fare cosa?"
"Non mi trattare come se non fossi altro che debole e bisognosa." Non sembrava arrabbiata. Di certo non era neanche tranquilla.
"E allora tu non comportarti sempre come se lo fossi." rispose Brian calmo. "A domani Aura."


Bella rottura di balle. Pip morto. Il lavoro fatto da quando era entrato al Garden...inutile. Ogni messinscena, ogni frase e dialogo programmato e recitato alla perfezione. Un lavoro fatto egregiamente fino a quel momento. Conquistare la sua fiducia era stato relativamente semplice. Esattamente come gli era stato descritto Pip non sospettava mai se nessuno gliene dava motivo e anche quando questo accadeva era il primo a credere che tutti meritassero una seconda possibilità. E poi il preside ha avuto l'indecenza di sacrificarsi, nobile ed eroico atto...stupido anche per dirla tutta, perché Pip non aveva certo pensato a tutte le conseguenze.

Non poteva fingere, neanche con se stesso, che non gli dispiacesse per la morte/scomparsa del preside. A suo modo...Pip era una persona piacevole, una persona a cui affezionarsi. Ma Brian aveva un lavoro da fare ... e in questo lavoro non era previsto attaccamento o affezione per la persona che doveva ingannare.

Ora la palla passava a Drizzt. Un Drow oscuro. Molto più diffidente perché temprato da lunghi di esperienza. Era di piacevole compagnia a suo modo. Ma certo non disposto a credere che in tutti ci sia del bene come invece faceva Pip. Tentare un innesto subito era fuori discussione. Troppo rischioso. E se la sua razza fosse stata resistente alla manipolazione emozionale? Non poteva andare alla cieca. C'era troppo in gioco.

Entrò nella presidenza e trovò Drizzt sulla poltrona del preside voltato a guardare l'orizzonte dalla grande finestra. Quante volte aveva trovato Pip nella medesima posizione. Se c'era qualcuno che stava soffrendo più di Aura o Leon per la perdita di Pip...quello era sicuramente Drizzt. Tra lui e il preside...un legame che non aveva mai visto prima tra due amici.

"Tutto bene?" chiese a mezza voce.
"Per niente." rispose il drow girando la poltrona verso il giovanissimo Commander.
"Già...ho fatto una domanda stupida. Non vorrei essere indelicato in un momento così ... triste. Tuttavia devo ricordarti che la morte di Pip significa notevoli complicanze politiche per il Garden di Rinoa."
"Immagino tu non ti riferisca ad Agrabah o Esperia..." commentò Drizzt.

I due si erano capiti subito. Drizzt non credeva certo che Brian fosse un ignaro e innocente bambino. Ne Brian aveva avuto la pretesa di poterglielo far credere.

"L'Ordine e i Cammender ci saranno addosso come le api sul miele. Dovremo difendere la nostra indipendenza. Dobbiamo essere pronti prima che l'assalto ai vertici di questo Garden inizi." fece solenne Brian.
Drizzt sospirò.
"E' già iniziato." rispose voltando lo schermo del proprio computer. C'era una mail aperta.

Codice: Seleziona tutto


Mittente_Consiglio supremo dell'Ordine dei Garden

Destinatario_Vice preside Drizzt Do'Urden

Oggetto_Ordine di comparsa al consiglio disciplinare


La informiamo che la sua persona è oggetto di indagine per condotta deplorevole ed omicidio. La sua presenza è richiesta al Garden supremo per ulteriori indagini ed accertamenti. Ignorare questo ordine varrà a lei e al suo Garden lo status di fuggitivi e ricercati in tutto il multiverso.
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
Avatar utente
Leon Feather
Guerriero
Messaggi: 684
Iscritto il: 06 giu 2007, 19:37
Sesso: M

Re: Garden

Messaggio da Leon Feather »

- Quindi Philip è rimasto intrappolato a Yggdrasil.
- Già.
Elza sospirò. Non si era arruolata nelle fila del Garden di Rinoa per scelta ma per una serie di sfortunati eventi. Con il tempo si era abituata all'idea che quel posto potesse essere la sua casa, aveva trovato dei motivi per considerarla tale, e questo era innegabile che lo dovesse proprio al Preside per averle dato quella famosa seconda possibilità. Era un brav'uomo, sapere che aveva fatto quella fine tanto orribile, forse ben peggiore della morte, avrebbe rattristato chiunque.
- E tu? - disse avvicinandosi a Homura. - Sei tutto intero?
- Non si vede? - rispose scocciato.
Lo abbracciò, d'istinto. Quando lo aveva visto tornare aveva tirato un sospiro di sollievo; considerato quello che era successo a Pip e da quanto Leon aveva raccontato agli altri, c'era mancato poco che anche quel moccioso ci lasciasse le penne. D'un tratto la consapevolezza che avrebbe potuto perdere Homura Tsukihime si era insidiata nella sua mente riempiendola di terrore.
- Che ti prende?! - sbottò, cercando di levarsela di dosso, ma Elza lo strinse ancora di più nel suo abbraccio, alchè il cadetto rinunciò a protestare.
- Ero preoccupata.
- Basta così però adesso.
La ladra si sciolse dall'abbraccio e rivolse ad un Homura un sorriso dolce. Lui sbuffò e incrociò le braccia al petto, spostando lo sguardo sul pavimento, indeciso se sentirsi a disagio o felice per quel gesto d'affetto improvviso.
- Scusami - disse Elza. - Adesso mi levo di torno.

- Guarda chi c'è, la tonta con un debole per gli animali abbandonati!
Sgranò gli occhi, allibita da quanto aveva appena sentito. Yami le stava di fronte, appena all'uscita dell'infermeria, un sorriso sprezzante dipinto sul volto.
- Sei appena uscita dall'infermeria, vuoi forse tornarci?
- In effetti no, ne ho avuto abbastanza di dottori per oggi.
Scoppiò a ridere e le passò avanti, sparendo alla successiva svolta del corridoio. Osservandola allontanarsi, Elza rinfoderò il coltello. Dietro di lei Aura, che aveva assistito alla scena, le poggiò una mano sulla spalla.
- Lasciala perdere.
- Qualcuno dovrebbe darle una bella lezione.
- A giudicare da come si è presentata in infermeria, deve averci già pensato qualcuno.
- Non è servito a granchè vedo - sbuffò. - Comunque...
- Sei qua per Raiden, vero? - Aura sorrise. - Sta bene adesso. Puoi parlargli se vuoi.
- Non importa, volevo solo sapere come stava.
- Come vuoi.
Osservò la Commander chiudersi la porta dell'infermeria alle sue spalle. Gettò uno sguardo distratto al codec: a giudicare dall'ora, tra poche ore sarebbero arrivati ad Hesperia. Pensò che era meglio prepararsi ad ogni evenienza, nonostante non avrebbe fatto parte della squadra incaricata di entrare in città: a giudicare dall'ultimo incontro del Preside con Beleren, non sarebbe stata una visita di piacere.
Can you feel my, can you feel my, can you feel my tears?
They won't dry
Can you feel my tear drops of the loneliest girl?
The loneliest girl


Scheda Garden
Bloccato

Torna a “Garden Club”