Garden 3

Un Gioco di Ruolo Narrativo a più mani, tra SeeD e Cadetti, Garden ed Accademia, Tornei, Missioni, Sagre, e molto altro: questo è il Garden Club! Leggi i topic "Bacheca" e "Spiegazione Topic" prima di postare

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Pip :>
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Garden 3

Messaggio da Pip :> »

Nuova trama, nuovo Garden, nuovo Topic. Buon divertimento a tutti. :wink:

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Garden Supremo

X: Philip Phoenix è disperso, o più probabilmente morto.

La notizia venne data alla fioca luce di alcune candele, proiettanti nella piccola sala un turbinio e vorticare di ombre.
Qualche attimo di silenzio, prima che un'altra voce parlasse. I tre Anziani presenti parlavano con voce flebile, ma solenne, consapevoli dell'opportunità che il destino aveva deciso di concedergli.

Y: Ne sei sicuro?
X: Le mie fonti sono perfettamente attendibili. Il Preside del Garden di Rinoa è fuori gioco.
Z: ...questo significa che...
Y: Il patto, infine, è rotto.

Altri attimi di silenzio, come a ponderare l'inaspettata notizia.

Z: Perché siamo qui?
X: Le vicende legate alla figura di Ruben ShinRa sono state un enorme vantaggio per noi. Il sacrificio di Raistlin ci ha permesso di rinforzare l'immagine pubblica dell'Ordine, io per primo ho dato il mio assenso a questo piano. Così come voi, gli unici altri Anziani, oltre a Rinoa, ad aver stretto l'accordo. Ma il sacrificio che abbiamo dovuto compiere è grande, perchè tutti noi sappiamo quanto il Garden di Rinoa sia una struttura fondamentale e potente. L'unica in grado di viaggiare fra i mondi, il più potente fra tutti i Garden.
Y: Ho capito dove vuoi arrivare. Ed ecco perché l'Anziano Rinoa non è presente a questo incontro.

La figura incappucciata si prese un attimo, prima di continuare.

X: Non ho avuto problemi a rispettare il patto. Non avrei potuto fare altrimenti, perché i poteri dell'Arcimago Raistlin, mediante i quali l'accordo è stato siglato è protetto, hanno imposto a tutti noi di osservarlo, senza interferenze. Pena la nostra stessa vita. Lo sapete. Il patto che prevede l'indipendenza del Garden di Rinoa, tuttavia...
Y: ...è legato indissolubilmente alla figura di Philip Phoenix. Lui è stato scelto per presiederlo e guidarlo, il patto lo prevede espressamente. Ma ora è morto ed il Garden di Rinoa avrà bisogno di un nuovo Preside.
Z: Anziani, forse il patto è rotto, avete ragione. Ma non trovate sia più corretto non interferire con la successione?
X: Abbiamo una grande opportunità. Ora o mai più. Possiamo riprenderci il Garden di Rinoa, nessuno ci obbliga a rispettare un patto non più in vigore. Non c'è niente di sbagliato o di scorretto in tutto questo.
Y: E Rinoa?
X: Convincere gli altri Anziani, che nulla sanno di questa faccenda, sarà estremamente facile. Per loro abbiamo garantito l'indipendenza al Garden per evitare che il suo nome, dopo il tradimento di Ruben, infangasse l'onore dell'Ordine per l'ennesima volta. A quel punto, Rinoa sarà con le spalle al muro.
Z: E i Commander?
X: Ho già un'idea a riguardo. Siete con me?

Gli occhi si incrociarono si incrociarono, in un'attenta e silenziosa valutazione.

Z: Che ne sarà del Garden?
X: Tornerà a rispondere del suo operato a noi e da noi prenderà direttive. Non siamo malvagi, signori miei. Noi siamo i buoni, in questa storia. Ma questo mondo è caotico e spesso c'è bisogno di compiere delle scelte, nel bene o nel male. Farlo potendo contare sul Garden di Rinoa non potrà che accrescere le nostre possibilità.
Y: Per la pace del Multiverso?
X: Per la pace del Multiverso.
Z: ...per la pace del Multiverso.

********

Winhill

Il Garden attraversò il varco spazio-temporale, giungendo in breve tempo a Winhill.
Drizzt sosirò, piantando il suo sguardo, sempre così al limite dell'impassibilità, fuori dalla finestra, come se stesse analizzando la situazione che avrebbero trovato da lì a poco.
La mail che aveva ricevuto su Panèon non lasciava presagire nulla di buono.
Nella sua vita aveva compiuto parecchi omicidi, prima di redimersi ed entrare nelle fila del Garden: che l'Ordine avesse scavato nel suo passato e trovato qualcosa per cui colpirlo?
Ma poi, a che scopo?
In tutto il repentino susseguirsi di eventi degli ultimi giorni, quasi non era riuscito a pensare alla scomparsa di Pip, il suo migliore amico, suo fratello. Erano sempre stati molto, troppo diversi. Ed in quello, forse, stava la loro indissolubilità, la forza di quel legame che gli anni avevano forgiato, fonte di stimolo e mai di dissapore. Si erano sempre accettati con estrema facilità e nessuno dei due sapeva spiegarsi il perché.
E ora, non c'era più. Inghiottito dall'Albero di Yggdrasill, prigioniero per l'eternità in cambio della salvezza dei suoi compagni. "Tipico di Pip", ripensò. Venne inghiottito dallo sconforto, mentre rare lacrime rigavano il suo viso scuro, scavato dagli anni di lunghe battaglie. Si lasciò andare, senza nemmeno provare a trattenersi. L'inutile pugno che sferrò al muro nemmeno gli fece male, tanto forte era in quel momento la sua disperazione.
Quando si fu calmato ed ebbe riacquistato un minimo di controllo, la pesantezza dei pensieri di poco prima lo assalì di nuovo. Doveva assolutamente inventarsi qualcosa.

Codec:
Drizzt: Qui il Vicepreside del Garden di Rinoa, SeeD Commander Drizzt Do Urden. Devo assolutamente parlare con il Comandante Adrian King.
...
... ...
... ... ...
King: Siete su una linea protetta, Vicepreside. Parlate liberamente, ma forse è meglio che lo faccia io.
Drizzt: Sono sotto inchiesta da parte dell'Ordine dei Garden, vero?
King: Purtroppo sì. La situazione, dopo la mor...scomparsa...di Philip Phoenix, è rapidamente mutata e degenerata. All'interno del Consiglio degli Anziani, qualcuno stava solo aspettando il momento adatto.
Drizzt: Cosa vogliono da me? E dal Garden? Non permetterò che lo tocchino, lo giuro sul nome di Philip. Ha dato la vita per la sua casa, la mia casa, la nostra casa.
King: Non dipende da te. Dopo approfondite indagini sul tuo conto, beh, hanno scoperto di un passato forse troppo.. Sanguinario, Commander Do Urden.
Drizzt: E' successo tanti anni fa. Sono cambiato da allora e sia voi che loro lo sanno. Non possono accusarmi.
King: No, non possono. Ma possono toglierti dal comando del Garden, perché ogni SeeD deve avere "un passato lindo, un presente limpido e un futuro cristallino".
Drizzt: Non sono un SeeD, sono un SeeD Commander. Non potete fare niente?
King: Possiamo rivendicare la nostra giurisdizione su di voi e lo faremo. Ma il Garden di Rinoa ha perso la sua indipendenza, quindi è il Consiglio degli Anziani a decidere la catena di comando e l'organico del Garden. E potete ben capire perché vi stia incastrando.
Drizzt: Il Garden ha...perso...la sua indipendenza? Com'è possibile, c'era un patto. Non possono ignorarlo.
King: Tecnicamente, senza Philip Phoenix, non c'è più. L'Ordine dei Garden ha rivendicato la propria autorità sul Garden di Rinoa, non ho potuto fare nulla per impedirlo, anche considerando la vostra situazione. Ho ottenuto di mantenere in organico i SeeD Commander Aura Lundor e Brian Willis. Ma anche...

La conversazione durò ancora qualche minuto.
Quando Drizzt posò il telefono, la navetta dei SeeD dell'Ordine che l'avrebbero scortato al Garden Supremo era arrivata e tra gli sguardi attoniti dei SeeD del Rinoa's, che avevano perso Pip e Drizzt nel giro di pochi giorni, il Vicepreside salì fieramente sul veivolo, senza mostrare segni di debolezza..
Si divincolò dalla presa dei soldati dell'Ordine, rivolgendo poche ultime parole al Garden.

Drizzt: Nessuno potrà mai farvi dimenticare chi siete, perché il Garden di Rinoa e i suoi SeeD non combattono dietro ordine di qualcuno, ma per un ideale! Gli uomini passano, il Garden resta, voi ne siete i suoi testimoni, non smettete mai di combattere! Non dimenticatevi chi siete!

Il Drow venne tirato a forza nella navicella, che ancora rimaneva ferma al suo posto.
I SeeD vociavano, sgomenti, senza ancora rendersi pienamente conto della gravità della situazione.
Poi lo sportellone si riaprì e vi uscì una figura imponente, che incuteva soggezione al solo sguardo. Aveva corti capelli neri, uno sguardo di ghiaccio e la bocca serrata; indossava l'alta uniforme del Garden Supremo e si fermò dinanzi ai presenti, scrutandoli severamente.
Poi parlò, e la sua voce pareva un tuono.

Montgomery: Mi presento, Capitano SeeD Berret Montgomery. Su ordine del Consiglio degli Anziani, da oggi in avanti entrerò a far parte di questo Garden col ruolo di Preside, rispondendo direttamente al garden Supremo. Desidero conferire immediatamente con il Responsabile della sicurezza, il Responsabile medico ed i SeeD Commander Brian Willis e Leon Rayearth, per aggiornarmi sull'organizzazione e lo stato della struttura. Gli altri tornino alle proprie mansioni o lezioni, in attesa di nuove direttive.

Gli occhi delle persone vicine al pilota del Garden si posarono immediatamente su di lui, che perplesso non sapeva che pensare.

Leon: ...ma si è sbagliato?
Brian: Leon, eccoti!

Il ragazzo si avvicinò velocemente a Leon, che gli rivolse uno sguardo pieno di interrogativi.

Brian: Ho ricevuto poco fa questo fax ed essendo insieme ad Aura l'unico rappresentante dei SeeD Commander dentro al Garden, beh.. Leggi! Congratulazioni.
Gentile Sig. Rayearth,
Con la presente abbiamo il piacere di comunicarle la sua promozione a SeeD Commander, per l'elevata preparazione e maturità raggiunta negli anni di servizio presso il Garden di Rinoa, struttura nella quale continuerà a prestare servizio nel ruolo, che le verrà comunicato dal nuovo Preside Barret Montgomery entro breve, di Vicepreside, in modo da garantire gli equilibri istituzionali tra Ordine e SeeD Commander.
Fate del vostro meglio, in modo che gli ideali del Rinoa's perdurino.
Distinti saluti,
Comando Centrale Commander.
Leon: ...porca puxxana.

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Complimenti a Leon per la promozione a SeeD Commander, ottenuta dopo anni di sudore e fatica! Pienamente meritata, ma è da meritarsela ogni giorno. Quindi ti sto col fiato sul collo. :asd:
Detto questo, se avete dubbi sul mio post, contattatemi pure. Quella che io e Ruben abbiamo inserito è la cornice per la prossima trama, da costruire insieme. Il Preside Montgomery, che verrà mosso dal sottoscritto e del quale verrà postata a breve la scheda, dirigerà il Garden in modo completamente diverso da Pip. E' l'occasione per nuove sfide, nuovi scontri, nuovi conflitti, anche con se stessi, perché il Garden di Rinoa si troverà ad affrontare una realtà ben diversa rispetto a quella incontrata con Pip come Preside, il quale è sempre stato spinto dalla lealtà, dalla giustizia, dalla ricerca del bene. Montgomery, invece, non si comporterà in questo modo, per lui infatti sarà fondamentale, in primis, garantire l'effettività dell'attività dell'Ordine dei Garden. Con i mezzi che abbiamo imparato a conoscere in questi anni. Chi sarà disposto a sporcarsi le mani, agendo al servizio dell'Ordine dei Garden? Dipende da voi.
Buon posting a tutti. :wink:
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Edith Lance
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Re: Garden

Messaggio da Edith Lance »

Si erano riuniti in mensa da qualche ora, le espressioni crucciate e un silenzio pesante a dominare nell’aria: il loro mondo era stato stravolto e ognuno doveva scendere a patti con la sua nuova realtà. Ogni fine è l’inizio di altro solo che non ce ne accorgiamo perché troppo presi dal dolore di perdere, disse Philip una volta, a noi spetta solo aver fiducia nel domani.
Edith puntellò le mani sulle ginocchia e si alzò in piedi. «Alla fine di una missione la vittoria va onorata facendo bisboccia*.»
Egil sollevò la testa e la scrutò per qualche istante con un sopracciglio inarcato «Sì, facciamo bisboccia? Stray?» aggiunse voltando appena la testa per guardare l’uomo.
«Bisboccia, sia.» concordò Stray con un cenno del capo.
«C’è anche una promozione da festeggiare.» Aura posò una mano sulla spalla di Leon, strinse appena le dita perché il Commander non riuscisse a sfuggirle. «Offri da bere a tutti, ovviamente.»
«È una tradizione» Edith diede man forte al medico «e le tradizioni, Comandante, vanno rispettate.»
«D’accordo, d’accordo.» si arrese velocemente Leon con un sospiro rauco «Pagherò io.»
Il primo brindisi fu per Philip, il secondo per la fu indipendenza del Garden, il terzo per Drizzt, il quarto per la promozione di Leon e il quinto per il ruolo da Vicepreside.
«Una vera botta di culo.» ghignò Homura, uno dei pochi ad aver festeggiato con bibita analcolica, dandogli una pacca sulla spalla che fece barcollare un precario Rayearth.
«Tu niente birra, Oushi. Non sono intenzionata a portarti di nuovo in braccio.» Edith le sfilò dalle dita il boccale e lo ingurgitò d’un fiato, pulendosi con la manica della divisa dalla schiuma. «Ehi» continuò indicando Matt «che ne dici di sfidarci al rito del grande calice piangente di Rohar?»
Il ragazzo batté le palpebre un paio di volte ma, forse per effetto dell’alcol o per una certa noncuranza dell’animo che lo sospingeva a prender decisioni d’impluso, accettò.
«Come funziona?» domandò curioso Killian seguito da una sorridente Sakura.
«Si dispongono dei bicchieri di fuoco del drago da una parte all’altra di un tavolino, si riempiono di alcolici e lo scopo è far centro con una pallina in uno dei boccali.» spiegò in breve mentre avvicinava un paio di tavoli fra loro «Ovviamente, se si fa centro la squadra avversaria deve bere.»
Leon la fissò, poi guardò Egil, che guardò Matt, che guardò qualcun altro. «Il birra-pong! Potevi dirlo subito!»
Il Vicepreside tirò fuori dalla tasca una tessera d’oro. «Filippo, un nuovo giro!»
«Il pin è sempre quello di Calien, vero?» gridò il barista dall’altra parte della sala.
***
«Le due squadre sono in una situazione di perfetta parità. Si prepara Leon a lanciare, fa un paio di piegamenti, scrocchia le dita ed eccolo. Ricordiamolo: ha mira uno e ha già sbagliato tre tiri consecutivi. Silenzio…» Raiden strinse il microfono in mano e una lieve goccia di sudore gli calò lungo la tempia. «…ce l’ha fatta! Il Commander ha portato in vantaggio la sua squadra. Ora cosa farà Matt? Le scommesse danno 1 a 1 che si trasformerà in Bahamut.»
Il Seed ringhiò un’imprecazione quando la pallina ribalzò sul bordo del bicchiere finendo a terra.
«Se si dovesse trasformare preparati a scappare» ammiccò Rina a Silphiel che osservava la scena con aria perplessa, ma Matt non lo fece. Brian schioccò un paio di volte la lingua: se la trasformazione era data 1 a 1, il fatto che Winchester mantenesse la calma era quotato 1000 a 1 e lui aveva scommesso e forse barato. Forse.
Aura finì il suo succo di frutta, spiegando a Shareen che il Garden non era sempre in quel modo. Quasi mai. Forse.

«Quando avrete finito» una voce rauca s’intromise durante il lancio di Elza che dondolò leggermente sul posto prima di eseguire il saluto militare «voglio che mettiate voi tutto in ordine e domattina vi voglio efficienti, se qualcuno si lamenta dei postumi conosce già la strada per l’uscita. E Filippo» aggiunse prima di voltarsi e uscire «da oggi si serviranno alcolici solo a Seed fuori servizio.»

Spoiler
«Cammelli?» domandò sconcertata Lehner, sbattendo un paio di volte le palpebre.
«Cammelli.»
«La roba con due gobbe che sputa?»
«Sputa solo se ti avvicini troppo e gli stai sulle palle. Il che succede più spesso di quanto sia pensabile.» aggiunsi dopo un momento di riflessione «sono piuttosto suscettibili.»
La donna si passò la sigaretta da un lato all’altro delle labbra, l’aria scettica dipinta sul volto.
«Te lo dimostro.»
Afferrai Oushi per un polso, trascinandola per un metro prima di allentare la presa e fermarla davanti a un banco di datteri.
Scrutai per pochi istanti la merce esposta, poi sollevai lo sguardo sul venditore e chinai la testa in segno di riverenza. «Che Jasvè ti allieti la giornata.»
L’uomo sorrise, restituendo lo stesso augurio. «Cosa posso fare per voi?»
«Ho mercanzia da vendere.» Diedi una leggera pacca sulla spalla di Oushi, subito gli occhi del commerciante ne studiarono i tratti e, ne ero certa, le potenzialità.
«Ha il bacino troppo piccolo per far figli.»
«Ma sensuale.»
«La pelle è troppo chiara ed è bassetta.»
«Mi hai dato della nana, stronzetto?»
Zittii la ragazza con gesto della mano al quale ringhiò.
«E lingua biforcuta. A nessun uomo piace che gli si risponda.»
«È sagace e arguta, intuitiva. E gli uomini lo apprezzano.»
«Non in tutti i contesti.» replicò lui.
«Ci sono molti modi per non far parlare una donna» sorrisi sorniona «ed è divertente trovarne sempre di nuovi.»
Lehner scoppiò in una risata di gola. «I metodi tradizionali con me non funzionano.»
Allungai una mano verso il suo volto, i polpastrelli le sfiorarono lo zigomo in una carezza lieve mentre mi chinavo sul suo orecchio. «Sei molto bella, sai?» sussurrai in modo che solo lei mi sentisse.
Quando mi scostai, la donna provò a scappare ma fui più veloce ad acciuffarla per il colletto della divisa.
«Visto? È questione di punto debole.»
L’uomo si passò le dita tra la barba folta. «Due cammelli.»
Corrugai la fronte. «Venti.»
«Non più di tre»
Scossi la testa. «Quindici.»
«Sei.»
Arricciai le labbra in segno di disappunto. «Dovrò portarla da un vero intenditore.»
«Dieci.» Schioccò la lingua un paio di volte. «E mi rovino, eh.»
«Aggiunga una pentola per cucinare il couscous.»
«NO! La pentola no!»
Oushi socchiuse la bocca, le sfuggì perfino la sigaretta – che afferrò al volo con una mano perché il tabacco non si spreca – dallo stupore di quella reazione, non si rese neanche conto che avevo lasciato la presa sul colletto.
Scrollai le spalle, incurante. «Non importa, vuol dire che la terrò solo per me.»
Ci allontanammo seguite dalle imprecazioni contro cammelli e mucche, la faccia della donna al mio fianco era meravigliosa.
«Cosa cxxxo credevi di fare?»
«Dimostrarti che ad Agrabah per un cammello venderebbero anche le sottane delle loro madri.» risposi tranquillamente «E tu ne vali ben dieci. Peccato per la pentola, però, avrebbe fatto comodo.»

Per te Sushi <3
* Citazione da Avengers xD
Ultima modifica di Edith Lance il 17 giu 2015, 23:48, modificato 1 volta in totale.
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SaKuRaNiMe
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Re: Pazzia!

Messaggio da SaKuRaNiMe »

Mi sveglio di colpo. Ho i battiti accelerati, il respiro affannato, il mio corpo trema. Quella non era una visione, nemmeno una profezia, tantomeno un sogno. Era cose se qualcuno avesse voluto fargliela vedere.
Ripenso a quella scene, al terrore che provavo osservandola.
Mi alzo e guardo il codec.
"Ancora le cinque...
Vabbe, tanto non riuscirei più a prendere sonno. Entro in bagno e lavo via il sonno dal mio viso. Alzò lo sguardo e mi guardo allo specchio, che invece di riflettermi mi mostra qualcosa di terribile!
Urlo e mi appoggio al muro dietrostante, incapace di distogliere lo sguardo.
-Ti sono mancato?
-T... tu...
-Ti avevo avvertito, no? Ti avevo detto che te l'avrei fatta pagare, bamboccia. E ora scoprirai quanto possiamo essere spaventosi.
Il terrore aumenta, come la consapevolezza della mia impotenza.
-Ops, dimenticavo... ho portato anche alcuni amici. Non ri dispiace, vero?
Lo specchio si riempie di riflessi spaventosi, mentre un nuovo urlo parte dalle profondità della mia gola. Stavolta non solo per il terrore, ma anche per il dolore. Dei lunghi solchi, quasi come dei profondi graffi, si aprono sul mio avanbraccio. Urlo nuovamente e perdo i sensi.

Distruggo la porta con un braccio e ci precipitiamo dentro. Silphiel e io ci guardiamo intorno, notando lo strano ordine della stanza per quell'ora, oltre all'assenza di Sakura. Guardo la ragazza, confuso. Si avvicina alla porta del bagno, la apre e si porta le mani alla bocca.
-Killian! Corri!
Sposto Silphiel, e mi blocco un'attimo. C'è Sakura, accasciata alla parete, con un taglio abbastanza profondo su un braccio, in una pozza di sangue e circondata da cocci di vetro. Lo specchio di fronte a lei è rotto. Un grosso pezzo di vetro, imbrattato di sangue, nell'altra mano.
Sollevo la ragazza, mentre Silphiel inizia a prestargli soccorso.

In infermeria, Aura provvede rapidamente, aiutata da Silphiel, a fasciarle il braccio e a prestargli le dovute cure.
Un pò sotto shock, spiegamo ad Aura come abbiamo trovato la ragazza.
-Sembrerebbe che se lo sia provocato da sola.
-Ma... perchè?
Aura, preoccupata, fissa i due giovani.
-Temo... abbia visto qualcosa che l'ha sconvolta a tal punto da tentare il suicidio... certo, questo non è il modo più comune, ma...
-Allora perchè ha urlato?
Aura si concentra su di me.
-Stavo passeggiando parlando al telefono quando ho udito un urlo provenire dalla stanza di Sakura. Selphiel è uscita dalla camera accanto e allora ho rotto la porta.
-Quell'urlo... sembrava di terrore!
-Le parlerò io dopo, per ora andate voi due.

La prima cosa che avverto è l'odore di disinfettante. Poi una forte luce mi investe mentre apro le palpebre, ed infine la oramai familiare infermeria.
-Bensveglia.
Mi volto, vedendo un ragazzo con una grossa fasciatura. Raiden, credo.
Abbasso lo sguardo sul mio braccio, notando la fasciatura.
-Stai bene?
Alzo la testa di scatto, notando il sorriso di Aura.
-Sì, grazie.
-Killian e Silphiel ti hanno sentita urlare e sono venuti a soccorrerti.
-Demoni!
-Come, scusa?
-Sono stati dei demoni!
-Loro ti hanno vista con in mano una scheggia di vetro sporcdi sangue.
-Sto dicendo la verita, e sai che posso provartelo. Non volevo suicidarmi!
Fisso Aura negli occhi e le trasferisco il ricordo.
Rivedo me dare un pugno allo specchio e muovere le scheggie con la telepatia, afferrare una scheggia e procurarmi quel taglio.
-Ma come... non andata così, non sono stata io...
-Per ora starai in infermeria con me.
Alcune lacrime rigano il mio volto.
-Così nessuno potrà crederti!

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Silphiel
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Alla ricerca di uno scopo

Messaggio da Silphiel »

Il nuovo preside era una persona sgradevole. Lo aveva pensato subito non appena lo aveva visto, ed era raro che qualcuno non le piacesse a tal punto da giudicarlo negativamente senza nemmeno aver avuto occasione di parlarci. Dopo aver soccorso Sakura e averla portata in infermeria insieme a Killian non riusciva a darsi pace. Doveva fare qualcosa, rendersi utile in qualche modo, ma come? Tutti erano ancora in completo stato di disorientamento per i cambiamenti avvenuti all’interno della struttura del Garden così decise di fare ritorno in infermeria per vedere se la ragazza si era ripresa.

“Dott.ssa Lundor scusi il disturbo, sono Silphiel, sono venuta a vedere come sta il cadetto Seishin”

“Sei sempre così formale? In genere tra di noi parliamo con molta più scioltezza, ormai sei qui da un po’ credevo lo avessi capito!” rispose con un tono pacato ma si percepiva ancora la sua inquietudine per i fatti recenti.

“ Ehm… si mi scusi è che per me lei è una sorta di eroina, seguo le sue vicende all’ interno del garden da tempo prima di trasferirmi e la ammiro molto, è stato un onore per me assisterla poco fa!!” mentre parlava diventò leggermente rossa sul viso ed Aura notò il suo imbarazzo.

“Si beh hai fatto davvero un buon lavoro aiutandomi con la fasciatura, solo che dovresti abituarti alla vista del sangue se vuoi davvero far parte della squadra medica, ti ho vista un po’ irrigidita!”

Era vero, nonostante la sua grande voglia di aiutare e di salvare vite, rimaneva sempre scioccata alla vista del sangue. Il dolore e la sofferenza delle persone la toccavano nel profondo, ma nonostante questo si faceva forza e andava avanti perché doveva dimostrare a tutti che “la dolce ragazza dalla treccia bionda” come la chiamavano tutti a Trabia, poteva essere veramente di aiuto per gli altri.

“Si è ripresa, posso vederla?” E così si avvicinò al lettino dove Sakura era tenuta in osservazione. Tutti vedevano il suo come un gesto estremo contro se stessa e la ragazza era lì, immobile e fissava i suoi tarocchi disposti in modo caotico sopra il letto.

“ Tutto bene Sakura?”

“Non l’ho fatto di proposito, non avrei mai fatto un gesto simile. La colpa è dei demoni, sono loro che mi perseguitano!”
Silphiel la osservò, aveva gli occhi lucidi e suo il volto dai delicati lineamenti orientali appariva fragile. Era poco più che una bambina, sui 15 anni a occhio e croce eppure si vedeva che ne aveva passate tante. Quando si ha a che fare con la sofferenza si cresce in fretta. Le prese la mano..

“ Stai calma, va tutto bene!”

“Tu non mi credi! Non mi crede nessuno, ora nessuno può capire come mi sento!”

“ Ascolta qualunque cosa sia successa li dentro è pericoloso per te stare sola! I demoni si nutrono di insicurezze e di paure no? Quindi devi stare tranquilla e serena ed avere sempre qualcuno intorno che ti faccia stare bene! E indovina un po’? io ho un bel po’ di tempo libero!” sorrise e fece l’occhiolino alla ragazza.

Sakura la guardò un po’ perplessa, la sua voglia di aiutare e rendersi utile spesso spiazzava la gente e lei ne era consapevole.
“ Perché fai tutto questo per me? Non ci conosciamo nemmeno!”

“Beh ora avremo l'occasione di conoscerci, appena starai meglio e la dott.ssa ti darà il permesso di uscire da qui andremo a trovare Rina al bar, lei riesce sempre a mettere di buon’umore le persone!”

Un altro sorriso, finalmente aveva trovato uno piccolo scopo a cui dedicarsi. Finalmente la sua presenza nel Garden iniziava ad avere un senso.
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sanji5
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Re: Garden

Messaggio da sanji5 »

«Ma', Ma'!»
Il piccolo Kytes per poco non inciampò nel precipitarsi in salotto. Si fermò davanti a me, le mani appoggiate alle ginocchia, la fronte imperlata di sudore, inspirando a grande boccate.
«I... SeeD... stanno arrivando i SeeD» riuscì infine a dire in un'esplosione di goia, indicando con la mano la porta ancora aperta che dava sui bassifondi di Rabanastre. In lontananza, due Commander si dirigevano verso di noi a passo controllato ma spedito; uno di loro reggeva un piccolo pacchetto con entrambe le mani.
Le carte fremettero un istante nella mia mano prima di sollevarsi in aria e rotearmi intorno: un albero, un fiore, una freccia, un fiume capovolto.
«Grazie Kytes. Sei stato molto gentile ad avvisarmi,» gli risposi, sfoggiando il sorriso più convincente di Fryjia fossi capace, mentre la gola si annodava e gli occhi si inumidivano al pensiero della mia cara Eleben, e dei due uomini che erano venuti ad annunciare la sua morte. Pregai il piccolo Kytes di tornare a giocare con i suoi amici.
Mi alzai faticosamente dalla poltrona. Da vent'anni ormai gestivo questa casa come un orfanotrofio: i bimbi venivano, crescevano, e poi partivano per realizzare il proprio futuro, ma sempre tornavano a farmi visita. Tornavano tutti, chi più frequentemente chi meno, ansiosi di condividere le loro avventure, fino a quando non tornavano più, e al loro posto uno straniero bussava alla porta a portarne i resti. Per vent'anni mi ero presa cura dei ragazzi i cui ritratti tenevo appesi alla parete, e ora la casa lentamente aveva iniziato a svuotarsi: non appendevo una nuova cornice dall'incoronazione della regina Ashe, ma avevo detto addio a cinque di loro. E' il destino di ogni madre rendersi inutile, e il mio cuore si riempiva di gioia al pensiero di aver finalmente terminato la mia missione – eppure, nella parte più profonda ed egoista di me stessa, non sopportavo l'idea che nessuno avesse più bisogno di me. La noiosa solitudine delle mie giornate veniva spezzata solo dall'annuncio di un nuovo lutto.
Il debole fischio della teiera mi riportò alla realtà: presi tre tazze dallo scaffale, il porta zucchero e i biscotti, e mi apprestai ad accogliere i Commander che sull'uscio della porta attendevano nervosi che li invitassi ad entrare.
Gli occhi sognanti di Fryjia catturarono la mia attenzione. Scattammo quella foto il giorno della sua promozione a SeeD Commander, nel giardino del Garden Supremo: aveva il viso arrossato dall'emozione; dietro le lunghe orecchie spuntava l'arco che l'aveva accompagnata in quel percorso fin dai suoi primi giorni di Cadetto.
«So perché siete qui,» recitai con un sospiro, «vi ringrazio per avermi portato i suoi resti. I dettagli non sono importanti, voglio solo sapere ha sofferto nei suoi ultimi istanti, e se era felice della propria vita. Tè?»

Il click della valigia echeggiò nella camera spoglia. Milo e Sena, aggrappati una gamba ciascuno alla mia veste, aspettavano ansiosi che terminassi di preparare i bagagli per aiutarmi a trasportarli. Percepivo l'irrequietudine dei miei bambini sul ciglio della porta; i loro respiri spezzati si attorcigliavano alle caviglie supplicandomi di non andarmene. Ci sarebbe stato sempre qualcuno in cerca di aiuto, ma voltandomi a guardare i due piccolini trascinare la valigia attraverso il salotto, scorsi all'esterno la folla raccolta a salutarmi, e compresi come il destino mi avesse portato fin qui, anni or sono, per ritagliare un angolo di speranza in una città che l'aveva dimenticata, come quel piccolo gesto ora viveva in tutti i miei bambini, che avrebbero continuato a tenere aperte le porte di questa casa, e di come fossi finalmente libera di chiudere questo capitolo della mia vita e imbarcarmi nella prossima avventura. Lasciavo questo posto più grande e splendente di come l'avevo trovato, e andavo a colmare il vuoto lasciato dalla piccola Fryjia come meglio potevo.
Abbracciai i miei bambini uno ad uno e partii alla volta del distaccamento Commander di Rabanastre.

***

«Il mio nome è Ma'klehar, Preside Montgomery. Mi sono permessa di scrivere una piccola descrizione della mia vita, se non le dispiace.»
Rovistai in borsa finché non trovai un piccolo plico stropicciato che distesi accuratamente sulla scrivania.
«Sono certa che verificherà le mie credenziali a breve, sono tutte elencate a pagina 3. Mi limiterò semplicemente ad introdurmi. Ho ottant'anni, all'apice delle facoltà mentali, per una Nu Mou. Quelle fisiche purtroppo lasciano a desiderare indipendentemente dall'età,» aggiunsi ridacchiando. «Ho servito al fianco del Re Raminas B'nargin Dalmasca per oltre quarant'anni nell'esercito reale, e successivamente combattei al fianco del Principe Rasler Heios Nabradia nella guerra contro Archadia. Che entrambi riposino in pace. Credo fermamente negli ideali che hanno ispirato il Codice: sono pronta a cedere il mio talento magico e le mie abilità da pozionista al servizio della giustizia e della pace del Multiverso. Se approverete la mia candidatura, ovviamente.»
Il Preside Montgomery sfogliò velocemente le pagine senza mostrare particolare interesse, poi si rivolse a me.
«Ho già confermato la sua identità con il distaccamento dell'Ordine di Rabanastre, mentre attraversava il portale che l'ha condotta qui. Al momento non ho altre domande, può iniziare a sistemarsi nel dormitorio femminile; la SeeD Schwarzlight si preoccuperà di mostrarle la struttura. Per quanto riguarda la sua occupazione all'interno del Garden, al momento non abbiamo bisogno di ulteriore personle: mi consulterò con il responsabile medico, la Commander Aura Lundor, ma nel frattempo prepari una richiesta per un altro reparto. E' tutto: benvenuta al Garden di Rinoa.»
«La sua competenza mi conforta,» risposi con un sorriso. «La ringrazio per il benvenuto. E' stato un piacere conoscerla e sarà altrettanto lavorare con lei, signore.»
Spoiler
I'm back! Visto che Pain arriverà a breve e ovviamente ha la precedenza nel team medico, lascio decidere ad Aura se serve un altro membro o meno.
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Non lo accetto

Messaggio da Aura »

No.
La divisa scura dell'Ordine arrivò inaspettata, un corvo che preannuncia l'avvenuta fine del viaggio. Uno stormo di corvi dagli artigli avvelenati. I passi risuonarono tetri nel silenzio che si creò in quell'istante nel Garden, nessuno osò fiatare. Appena giunta in corridoio, un forte senso di deja vù allarmò la ragazza che si appoggiò alla parete per evitare un mancamento. Nella sua mente il tempo tornò indietro di anni, in quello stesso luogo ed in circostanze simili. Aveva già visto quella scena, tremenda. I soldati, i fucili alla schiena, l'Ordine a prelevare un altro membro della famiglia. Perseo.
Aura deglutì. Il suo corpo cominciò a tremare di paura.

Non ci credo.
I corvi gracchiarono, fra le loro zampe Drizzt seguì la compagnia fino all'hangar, laddove un veivolo dell'Ordine aveva già azionato i motori. Lo seguì con lo sguardo sudando freddo. Ferma immobile, mosse solo la testa per non perderlo di vista. Si morse un labbro nel tentativo di riprendersi e gridare, chiamarlo. Ma rimase muta. Avrebbe voluto urlare a squarciagola il suo nome perchè si voltasse, che vedesse il suo viso per l'ultima volta. Ma no, non fiatò. Quante volte aveva desistito non le contava neanche più. Troppi sentimenti in gioco ed Aura non era abbastanza forte per saperli gestire tutti.
Il drow si divincolò dalla presa, il cuore della ragazza le finì in gola. Egli rimase lì, sulla pedana. Non provò nemmeno a scappare. Non aveva mai sperato così tanto che l'amico facesse un gesto così sconsiderato. Non l'avrebbe mai fatto, lo conosceva fin troppo bene eppure non aspettava altro.
- Nessuno potrà mai farvi dimenticare chi siete, perché il Garden di Rinoa e i suoi SeeD non combattono dietro ordine di qualcuno, ma per un ideale! Gli uomini passano, il Garden resta, voi ne siete i suoi testimoni, non smettete mai di combattere! Non dimenticatevi chi siete!
Quelle parole le si stamparono nella mente, indelebili. Non le avrebbe più dimenticate.
Ora. Muoviti, dai!
Venne tirato dentro la nave con forza. L'ultimo battito di ciglia e poi sarebbe sparito per sempre.
Fallo! ORA!
- DRIZZT!

Troppo tardi. Non ottenne risposta.
Le unghie s'impiantarono nel palmo delle mani.
Non lo accetto...


Il cigolio della porta suonò diversamente da come era sempre stato. Stanco, morente, aprirla non era mai stato così terribile. In quella stanza erano stati registrati molti ricordi, dolorosi, felici ma pur sempre ricordi. Scene di vita vissuta che non sarebbero più tornate, così come la figura amica che aveva sempre trovato ad accoglierla poco oltre la scrivania. La poltrona in pelle nera scricchiolò quando la mano pallida dell'uomo la scostò, fermandosi davanti ai cassetti chiusi a chiave ed alcuni fascicoli disposti disordinatamente sulla superficie laccata. La targhetta col nome del preside era ancora lì, vederla al suo posto portò alla mente della ragazza nuovi ricordi.
La finestra. Le tende. Le mani congiunte dietro la schiena come era solito fare quando si affacciava. Rivederlo in quell'uomo alto e dagli occhi di ghiaccio le fece molto male e per un istante pensò di piangere e fregarsene se fosse risultata debole di fronte al nuovo preside.
I suoi due migliori amici se n'erano appena andati.
Dopo sette anni insieme se n'erano andati.
La Famiglia aveva perso i suoi due Fratelli più cari.
- Commander Aura Lundor - la voce dell'uomo era una lama tagliente e ferma come mai aveva sentito in altre voci. Le tese una mano ed ella la strinse facendo sfoggio di tutta la sua serietà. Sebbene la differenza di dimensioni e della lunghezza delle dita, la stretta fu salda e sicura, non eccessiva. Quell'uomo pareva avere un autocontrollo al di fuori dal comune, di una fermezza tale da non essere nè troppo pesante nè troppo leggera.
- Capitano Seed Berret Montgomery, lieto di incontrarvi.
- Il mio nome già lo sa, inutile ripeterglielo.
Lui serrò la mascella ma nessuna espressione gli colorò il viso. Era molto diverso da Pip, in lui si vedeva subito nella sua cordialità se era davvero lieto di incontrare qualcuno. Montgomery invece era secco, conciso e solo negli occhi una tiepida luce venne bruscamente freddata sul colpo. Quell'atteggiamento le ricordò Sirius e il suo sarcasmo velenoso. Quel pensiero un po' la inquietò.
- Ho letto il suo fascicolo prima di giungere qui - non perse tempo in convenevoli e passò subito al punto. - Attualmente lei è Capo medico qui al Rinoa's da poco più di due anni e dottore in servizio da cinque. Entrata a far parte del suddetto Garden all'età di 15 anni, mostrando fin da subito il suo interesse per il reparto infermieristico. Lei è giunta qui insieme ad un drago di razza Pearlplum Arcaico, molto raro e piuttosto aggressivo.
- Piuma non ha mai fatto del male a nessuno - ribattè lei punta nel profondo.
Egli alzò lo sguardo e questo bastò per congelarla sul posto. Serrò i pugni, il gesto non passò inosservato.
- Ho rapporti riguardo al suo drago sul fatto che possa diventare umano, o comunque assumerne le sembianze. Da quanto tempo ha questa capacità?
Aura non recepì la valenza della domanda nel contesto - Quasi due anni.
- Può entrare più nel dettaglio? Ha altre capacità?
- Quando assume forma umana, sembra un ragazzino di quindici anni anche se alcuni tratti non svaniscono del tutto.
- Quali tratti?
- Beh, le ali. Le corna. Qualche piuma fra i capelli e la coda certe volte non gli riesce a farla sparire... A cosa le serve sapere questo di lui?
Montgomery passò un dito sulla scrivania come a confermare la mancanza di polvere sulla superficie.
- Non è raro che l'Ordine utilizzi animali o mostri in campo militare. Un drago come il suo potrebbe essere la pedina vincente, l'asso nella manica nelle situazioni gravi. Risponde sempre ai suoi ordini?
La Commander cominciò a sudare freddo. Utilizzare Piuma in battaglia per gli scopi dell'Ordine: il solo pensiero che potesse uccidere a suo comando, o per meglio dire a comando dell'Ordine, le fece rivoltare lo stomaco sottosopra. L'uomo sbatté una mano sul legno, facendola riscuotere dai suoi pensieri.
- Risponde sempre ai suoi ordini? - ribadì il concetto con il solito tono ferreo.
- Non ha bisogno dei miei ordini - gli rispose seppur controvoglia - Fra me e Piuma c'è sempre stata una grande intesa. Sono come una figlia per lui.
Lui alzò un sopracciglio, parve scettico - Se ce ne fosse bisogno e lei gli ordinasse di attaccare, lui lo farebbe?
- Cos...
- Lui lo farebbe? - ricalcò prima che ella avesse il tempo di controbattere.
Una goccia di sudore scese lungo la fronte della ragazza - Piuma non è una macchina da guerra. Lui ha un cuore ed una mente che ragiona. Nessuno può dargli degli ordini, preferirebbe morire che sottostare al comando di un padrone.
Un leggero sorriso si disegnò sul suo volto, sparendo subito dopo - Lei è il suo padrone, risponde sempre a lei o sbaglio?
- Non sono la sua padrona. Io sono la sua famiglia.
Con un sospiro, il nuovo preside recuperò una chiave tirata fuori da chissà dove ed aprì il primo cassetto. Cercò fra le schede fin quando trovò quella inerente alla ragazza, aprendola sulla scrivania e visionandone il contenuto. Qualche istante dopo tornò a fissarla con occhio scrupoloso.
- Tra gli scritti risulta che lei non fa differenze fra alleato e nemico. Il suo compito è curare i feriti, poco le importa se si tratta di assassini o persone dalla dubbia moralità. Si rende conto che se dovessimo arrestare un delinquente e lui fuggisse grazie al recupero delle forze ed alle cure che lei gli ha benevolmente prestato, il Garden potrebbe correre un potenziale pericolo?
Ella alzò il mento spavalda. Qualcosa nel suo tono di voce pareva descriverla come una poco di buono, una donna senza sale in zucca e quella sensazione non la fece stare tranquilla.
- Che pericolo c'è nel medicare un ferito?
- Il risanamento delle energie può far sì che un prigioniero possa sostenere una fuga o un contrattacco a questa struttura danneggiandola dall'interno. Potrebbe perfino scappare dalle prigioni e ferire un membro del Garden e la colpa ricadrebbe su di lei. Su di me. Sull'Ordine.
- Io non lascio un mio paziente a morire nelle prigioni, va contro la mia morale.
E di Pip. E di Ruben.
Montgomery scosse il capo, riponendo poi il fascicolo nel cassetto - Da ora in poi la disponibilità delle cure ad un prigioniero del Garden di Rinoa sarà gestita dalla mia persona. Sarà su mia decisione il suo intervento su un paziente esterno all'organico della struttura od ad un traditore della stessa.
- Ma...
- Nel caso in cui lei, signorina Lundor, decidesse di testa propria o rifiutasse un ordine diretto, mi vedrò costretto a sospenderla dal grado di Commander a tempo indeterminato ed a spedirla ai servizi socialmente utili. Non dimentichi che lei è ancora qui per gentile concessione del Comandante Adrian King. Alla minima avvisaglia, non ci penserò due volte ad espellerla dal Garden. Sono stato chiaro?
Aura si morse il labbro - ... Cristallino.
- Bene - l'uomo si esibì nel classico saluto militare - La ringrazio per il colloquio, è stato... illuminante. Prenda congedo. Le auguro una buona giornata.

- Come ti senti, Sakura?
La Cadetta sospirò affranta, toccandosi nervosamente la fasciatura al braccio. Di fronte a quel gesto ed al ricordo dei lunghi solchi che le aveva medicato, Aura tirò le maniche del camice fino alla punta delle dita. Mentalmente si appuntò l'acquisto di nuovi polsini a nascondere le sue cicatrici, ora bianco latte sulla sua pelle.
- Te lo giuro, non sono stata io! Perchè avrei dovuto farlo?
La Commander si sedette sul bordo del letto e trasse a sè la ragazza - Se ti può far stare meglio, io ti credo.
- Davvero? - Sakura non riuscì a trattenere il suo stupore. Aura le accarezzò la testa con un gesto quasi materno.
- Su questi letti sono state curate molte persone, ognuna con una storia diversa. Ho avuto a che fare con malattie sconosciute, sogni assassini e demoni sigillati dietro a tatuaggi e magie potenti. Io stessa mi sono ritrovata fra queste lenzuola più di una volta. Chi più chi meno ha dato a queste mura i suoi giorni di terrore e paura e dolore. Ci siamo passati un po' tutti e di vicende qui ce ne sono state anche di assurde. Perchè non dovrei crederti?
La giovane storse la bocca, poi si appoggiò alla dottoressa e si prese un attimo di riflessione.
- Ho paura... Cosa posso fare?
Aura l'abbracciò forte cercando di regalarle un po' di tranquillità. A dispetto delle apparenze, anche lei ne sentì il bisogno.
- Io cercherò di aiutarti con ogni mezzo a mia disposizione. E direi di partire dal tuo racconto, se ti va di parlarne con me ovvio. E stai tranquilla, quel che viene detto qui è protetto dal segreto professionale.

Pip tornerà. Prima o poi tornerà. Non può essere morto, non può! Mi rifiuto di crederlo! Lui è ancora vivo, è ancora vivo! Tornerà, deve tornare. Non può averci lasciato così.
- Pip... Non sei morto, vero?
Una mano le sfiorò appena un braccio, facendola sussultare dallo spavento. Nascose velocemente la targa dorata col nome dello sciamano che era riuscita a recuperare dal cestino poco prima che venisse distrutta, poi girò lo sguardo sperando che nessuno l'avesse notata. Una preoccupata Silphiel si portò le dita alle labbra quasi avesse timore di parlare per non disturbarla ulteriormente. Nel vederla, Aura tirò un lungo sospiro.
- Scusi, non volevo spaventarla - le disse la giovane Cadetta dopo qualche esitazione.
- No, non preoccuparti - le rispose - Sono solo... un po' scossa, tutto qui. Passerà presto - Non passerà mai - Vuoi vedere ancora Sakura?
- A dir la verità sono appena uscita dalla sua camera. Ero solo passata a salutarla e magari invitarla a mangiare un boccone insieme. Confesso che non vorrei perdermi l'occasione di conversare con lei ed ascoltare le sue storie. Vorrei anche proporle di entrare a far parte dello staff medico, se lei mi accetta ovvio.
Di fronte a quella vitalità, Aura rivide la se stessa di sette anni fa. Piccola, ingenua forse anche troppo e sempre col sorriso sulle labbra. Ne era passato di tempo e tante cose erano cambiate in lei. Aveva passato molti momenti tristi, altri addirittura depressivi fino al limite della pazzia ed altri ancora davvero felici. Una lacrime le scese prepotente lungo il viso e la cosa lasciò perplessa Silphiel. La Commander si asciugò velocemente il viso sfoggiando uno sorriso a sua volta.
- Non farci caso, ogni tanto mi faccio prendere dalla nostalgia. Sai, mi sembra di rivedere me da adolescente.
A quelle parole, la ragazza fece un saltello di gioia - Così mi lusinga! Allora, accetta il mio invito?
- Non vedo perchè rifiutare. E dammi pure del tu: sarò anche il tuo capo, ma non c'è bisogno di tutte queste formalità.
- Oh! Va bene, dottoressa Lundor!
- E chiamami anche per nome. Ma ora dimmi, hai...
Un tonfo improvviso interruppe la conversazione fra le due che si precipitarono a controllare. Col sedere a terra, Shareen, un'altra nuova arrivata, cercò con le mani il bordo del letto nel tentativo di alzarsi. Aura trattenne a stento una risata nel vedere la sua goffaggine ed insieme a Silphiel si apprestò ad aiutarla.
- Direi che una persona in più con cui mangiare qualcosa non guasti - sorrise la Cadetta.
La Commander annuì. A questo punto la domanda vale per entrambe, vi va qualche muffin? Filippo ne fa di deliziosi.
Spoiler
Perdonate il papiro :smt005

EDIT EDIT: Basta edit che poi mi vengono i sensi di colpa :smt095
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CrisAntoine
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Re: Garden

Messaggio da CrisAntoine »

-Cadetto Locker.
Il preside Montgomery mi accolse con dei modi alquanto strani, quasi amichevoli, nonostante lo sguardo glaciale.
-Signore!
Saluto militare, mi sembrava il caso. Non era come Pip e Drizzt, meglio apparire troppo formali anzichè sfacciati.
-Non ti ricordi di me, vero?
Ma che sta dicendo? Non l'ho mai visto in vita mia.
-No, signore.
-Che peccato... Quindi nemmeno immagini il motivo per il quale to ho convocato.
-Lo ignoro totalmente signore.
-Bene. Sono un vecchio amico di tua madre. Sai, l'ultima volta che abbiamo lavorato insieme, ben cinque anni fa, non ha fatto altro che parlarmi di te.- lo guardo stupito. Conosce mia madre. Comincio ad avere paura -Mi ha detto che ti addestrato come hanno fatto con lei, perciò- ecco che arriva la richiesta anzi, l'ordine -mi aspetto la tua cieca fiducia e totale collaborazione.
-Non mancherà.
-Oh, ne sono sicuro.
Due colpi alla porta e si apre, lasciando entrare una figura. Altezza media, capelli corti, occhi ed un viso scavato dagli anni e dal lavoro.
La guardo stupito.
-Mamma...?
-Ciao figliolo. Ciao Berret, quanto tempo?
-A...a...aspettate un attimo... cosa ci fai qui, mamma?
Montgomery prese parola -Dato l'eccellente lavora svolta dalla signora Shiv, ora Locker, in questi anni e la pessima fama del Rinoa, ho richiesto il suo supporto.
-Ed io ho accettato subito, esaltata all'idea di poter lavorare con mio figlio e il mio migliore amico.
-Inoltre... ho ripreso i casi che ti hanno spinto in questa struttura... gli incidenti, possiamo dire, che hai causato, e li ho fatti studiare da un team di esperti.
-Non la seguo.
-Hanno scoperto che stato un grave errore cacciarti. Quelle che hai creato sono armi altamente all'avanguardia.
Il controllo mentale delle Api Killer, il generatore di onde d'urto, una miscela mutante e una bomba chimica. Per questo abbiamo deciso di investire su di te. Abbiamo potenziato il laboratorio scientifico di questo Garden e ti abbiamo riservato un posto. Non mi deludere.
-Cos...- ero incredulo -cosa vi aspettate da me?
Temevo ci fosse qualcosa sotto, e i miei timori vennero confermati dalla risposta.
-Armi. Le più distruttive possibili!


-Ti rendi conto?
-Figliolo, fidati di tua madre.
-Non posso semplicemente chiudere gli occhi e creare armi di distruzione di massa.
-Ha detto proprio così?
-In un certo senso...
-Oh... e Nana era lì.
-Sì, e sorrideva.
-Oh, mia adorata. Cosa ti è successo...
Un urlo interrompe mio padre.
-Cosa è stato?
-Ancora non lo so, adesso vado. Ciao, papà.
Chiudo la telefonata e mi appresto a raggiungere l'origine dell'urlo. Vedo Silphiel uscire dalla propria camera ed avvicinarsi alla porta accanto.
-Sakura?
Bussa più volte, senza ottenere risposta.
Un nuovo urlo. Allora faccio allontanare la ragazza e sfondo la porta. Entriamo, non c'è nessuno. Silphiel si precipita nel bagno, e trattiene a stento un urlo. Recuperiamo Sakura e la portiamo in infermeria.


-Dottor Locker?
Alzo lo sguardo, notando solo adesso la presenza del preside.
-Mi scusi, preside Montgomery, non l'avevo sentita. Ero immerso nei miei pensieri.
-Capisco. Ho una richiesta molto... personale da farle.
-Mi dica.
Poggia una spada sul tavolo e mi fissa.
-Voglio che tu renda questa normale spada un'arma temibile.
Guardo l'uomo, poi la spada, infine nuovamente l'uomo.
Non ho altra scelta.
-Sarà fatto!
"In a world full of eggplants and peaches, I'm a tomato!"

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Re: Garden

Messaggio da AngelDemon89 »

Poneon.
Ora era un lontano ricordo. Ora mi trovavo in un mondo nuovo, ma sconosciuto.
Appena il garden atterrò, uscì subito da quella struttura per dirigermi fuori e ignorare gli altri che, a quanto avevo origliato, Leon era diventato commander, il sosituto di Ruben se ne era andato ed era sostituito a sua volta da una nuova persona. Rimasi ad osservare da poco lontano l'intera scena, senza andarmene per qualche ragione.
Istintivamente tornai indietro verso quando tutti salironono su di esso. Perchè? Non riuscivo a fermarmi, o meglio, non volevo: In quei pochi giorni di permanenza mi ero trovata meglio in 60 anni di permanenza al palazzo di Agrabah, decisamente!
Tutti non mi sopportavano? Non mi importava!
Tutti mi odiavano? Non mi importava
Mi avrebbero cacciato? Sarei ritornata
Mi avrebbero rinchiusa nelle prigioni? Avrei aspettato il momento giusto per uscire e vagare di nuovo tra i corridoi del Garden.
Non sapevo dove andare, se non al garden, dove mi ero orientata senza problemi in questi ultimi giorni, e quindi seguì tutti all'interno di quella struttura
-Ma non dovevi andartene, tu?-
Disse Elza mentre salivo
-Ho cambiato idea, cocca!-
-Dannazione...-
-Già!-
Risi dandole delle pacche sulla spalla, per poi iniziare a vagare all'interno del Garden, come ai vecchi tempi(?)

Mentre girovagavo mi sentivo osservata, mi girai di scatto e vidi il nuovo preside che mi fissava. Ci scambiammo lo sguardò finchè il tipo non fece segno di seguirmi. Normalmente lo avrei mandato a quel paese, ma avrei preferito non subire un deja vù facendomi buttare fuori subito.
Lo seguì fino in presidenza, dove eravamo solo noi due. Non feci nemmeno un saluto militare. Quel tizio non mi ispirava fiducia.. beh, nessuno mi ispirava fidicia, ma dettagli
-Yami Nightshade, giusto?-
-....-
-Non mi risulta che lei faccia parte di questo garden, o sbaglio?-
-No-
-Perchè è qui?-
Non sapevo bene come rispondergli e allo stesso tempo volevo evitare di rispondere "cazzi miei", non mi pareva il caso, ma provai comuque a dirgli qualcosa
-Ero su Poneon. Ho semplicemente deciso di rimanere qui-
-Capisco- sorrise,come se stesse tramando qualcosa
-Arrivi al dunque.- Gli dissi. Questo tipo non mi piaceva. Assolutamente no.
-Ho letto vari raporti, dalla quale lei ha aiutato Cadetti e seed durante un assalto ad Agrabah. I suoi poteri sembrano interessanti. Mi racconti un pò di lei-
Sospirai e cominciai a raccontarle ciò che mi era accaduto e perchè non ero più ad Agrabah, non raccontando tutto nei dettagli. Erano pur sempre affari miei, no?
Alla fine del racconto, lui sorrise di nuovo.
-La assumo come cadetta.-
Sgranai gli occhi
-COSA?!-
-I suoi poteri posso esserci utili, specialmente durante le missioni notturne.-
-Non ho altra scelta, a quanto pare.-
-I toi poteri e capacità risultano davvero interessanti. La incarico al ruolo di Spionaggio e raccolta informazioni, che ne dice?-
Questa persona non mi piaceva, però aveva azzeccato il ruolo che mi sarebbe piaciuto avere in posti come questo.
-Daccordo.-

-----------
<b>Edit</b>: Ho editato aggiungendo la seconda parte del post
Ultima modifica di AngelDemon89 il 18 giu 2015, 11:33, modificato 1 volta in totale.
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Re: Garden

Messaggio da RinaYeah »

Come ogni mattina, l'ora della colazione è la più stressante. Chi comincia a sedersi, chi attende l'ordine, chi sta consumando, il chaos è sempre assicurato.
-Rina!
-Che c'è, Filippo?
-Fa qualcosa di carino. Vai dal nuovo preside e portagli la colazione. Potrebbe fargli piacere.
-L'idea non mi esalta, ma va bene.

Vassoio in mano, busso goffamente alla porta e, con non poche difficoltà, apro la porta. Quanto mi manca Drizzt che mi apriva la porta non appena urlavo colazione.
Entro, accolta da una glaciale occhiata del Montgomery. E quanto mi manca il sorriso stanco di Pip con lo sguardo curioso ma allo stesso tempo indifferente di Drizzt.
-Ho pensato potesse farle piacere portarvi la colazione...
-Lo apprezzo molto, grazie.
Appoggio il vassoio sulla scrivania e mi allontano con un breve inchino.
-Ma!
Mi fermo sul posto.
-Cosa sono quegli stracci?
Lo guardo in cagnesco.
-Cosa vuole insinuare?
-Ognuno di voi ha una divisa, e ho notato che almeno buona parte di voi la indossa. Tu no, perchè?
-Perchè non voglio cedere la mia individualità!
Battuta pronta, risposta sbagliata.
-Ah... quindi preferisce presentarsi come una pu$#@*a?
-Come osa...?
Alzo il braccio destro, pronta ad invocare un qualunque incantesimo.
-Vada a cambiarsi e lo dica anche agli altri: voglio vedervi tutti in divisa!
-E se mi rifiutassi?
-Conosce l'uscita. Dopotutto, lei non ha motivo di essere qui.
Abbasso il braccio e chiedo chiarimenti.
-Vede, Cadetto... Rina(?), qual è il suo cognome?
-Non ne ho uno.
-Perchè?
-Non ho una famiglia.
-Posso chiedere a che razza appartiene?
-Sono un'Huma.
-E quanti anni ha?
-Non si chiede l'età ad una donna.
-Ad occhio e croce una trentina, e indovini un pò. Lei non esiste su Ivalice. Allora ho controllato bene la tua scheda e i rapporti compilati dal mio predecessore, trovandone uno con una teoria abbastanza interessante, confermata inoltre dal defunto saggio Raistlin, con tanto di firma e sigillo di autenticazione. Questa afferma la sua natura... divina!
-A quanto pare ha fatto bene le sue indagini.
-Non so come Phoenix abbia fatto a fidarsi di un estranea che appare improvvisamente nel Garden con un passato da traditrice e serial killer.
Lo sconcerto appare sul mio volto.
-Sono stati ritrovati documenti e racconti che attesano l'esistenza di una dea vendicatrice, assetata di sangue, la quale descrizione ti calza a pennello.
-Come avete fatto...?
-Ha cinque minuti per prendere la sua roba ed andarsene, dopodichè sara considerata un criminale a livello multiversale.
Mi avvicino alla porta e la spalanco.
-Ma c'è un modo per far sparire tutte queste prove.
Resto ferma e lo ascolto.
-Se riusciresti a procurarci un patto di alleanza con gli Occuria, diventeresti un'eroina.
-Gli Occuria si sono estraniati dal mondo umano.
-Tanto peggio per te.

Esco e raggiungo la mia camera. Riempio le valigie mentre lacrime di rabbia bruciano il mio viso e i miei occhi. Entro un'ultima volta nel bar, dove Filippo corre ad abbracciarmi.
-Cosa è successo? Perchè piangi?
-Lo scoprirai tra poco.
Saluto Egil, Matt, Alex. Saluto tutti quei compagni con i quali ho riso e pianto. Corro da Aura, saluto Silphiel e Sakura, e Raiden. Infine, saluto Leon.
-Non c'è alcun bisogno di andartene.
-Montgomery è stato chiaro, ed io non posso soddisfare le sue condizioni.
Mi allontano, mentre gli dono un'ultimo, fuggevole, bacio.
Infine Zalera, con la sua risata insensibile, mi porta via.
A tutti i SeeD. La donna conosciuta col nome di Rina è stata incriminata di pluriomicidio volontario. È stata provata la sua responsabilità di in decine di omicidi avvenuti negli ultimi secoli. Per questo l'Ordine Supremo ha promesso una gentile ricompensa a chiunque consegni la donna, viva o morta.
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Dea della Morte Rina?
Assurdo. Ora dovrei cominciare a truccarmi pesantemente e a usare parrucche solo per evitare i vari cacciatori di tagli.
Scusa, Pip. Non posso più restare nel Garden fino al tuo ritorno. Sicuramente non approverai ciò che andrò a fare, ma non ho altra scelta.
Cercherò di aiutare Drizzt ad evadere, nonostante l'impossibilità della cosa.
Prima, però, ho bisogno di un piano.
Occuria, guidatemi.

-Dea della Morte Rina?
Quella bettola di un locale era strapieno come al solito. -Che insolito soprannome, mia cara.
Alzo lo sguardo, maledicendo il cielo e i suoi abitanti. Lei mi aveva ucciso, e adesso mi sarei vendicato.
-Aspettami, verrò presto a prenderti!

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Pup :>
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Re: Garden

Messaggio da Pup :> »


Codec:
SeeD Snow
A rapporto nell'ufficio del preside.

I miei 5 minuti di guai. A quanto pare con il nuovo preside sarebbero toccati a tutti.
Salendo in presidenza, fui fermato da Alex. Dallo sguardo sembrava molto seria.
"Egil... stai attento al nuovo preside. E non farti prendere da colpi di testa come al tuo solito. Drizzt ha fatto il possibile per coprirti, ma non aspettarti miracoli."
Disse spiegandomi per sommi capi cosa era rimasto e cosa no, quindi proseguì per la sua strada.
Di fatto avevo aiutato Selina sotto costrizione piuttosto che per un accordo preso. Da traditore ad incompetente. Beh, meglio di niente, soprattutto considerando che la vicenda, nei dettagli, non era nota a tutti.
Dopo aver cacciato Rina, era chiaro che il nuovo arrivato era un tipo tosto, da non prendere alla leggera. Era stato piazzato lì dall'ordine, per noi era innanzitutto un nemico. Ripensai a Sirius ed alle sue macchinazioni per far uscire l'ordine allo scoperto, per mettere in luce tutto il marcio che nascondeva, per ripulirlo. Con l'indipendenza del Rinoa questi problemi si erano allontanati ma ora eravamo dentro di nuovo. Feci un profondo sospiro, quindi entrai in presidenza.
"SeeD Snow, la aspettavo." Il neo preside Montgomery era seduto alla scrivania. Nessuna sedia dall'altro lato. Rimasi in piedi, aspettando ordini. Guardò dei fogli che aveva davanti.
"Oh, mi scusi. Cadetto. Ed è proprio questo di cui le devo parlare."
"Non che ci fossero molti dubbi." pensai.
"Sa, la documentazione circa Paneon è molto approfondita e ben completa... eppure quella sulle dinamiche della sua retrocessione a cadetto sono molto scarse. In sostanza è stato costretto a collaborare con il nemico. C'è qualcos'altro che dovrei sapere?"
"Nossignore, signore!"
Mi guardò negli occhi.
"Mmmm... Capisco. Ovviamente le mie indagini proseguiranno e se scoprirò che mi hai mentito..." non terminò la frase. "È tutto, può andare." disse liquidandomi con un gesto della mano.
"Uuffff.... Sembra me la sia cavata con poco." Feci il saluto e mentre uscivo dalla stanza aggiunse "Ah, e per ora è in congedo dal servizio militare. Manterrà comunque il suo ruolo civile all'interno della struttura. Valuterò io quando e se richiamarla in servizio. Intanto non si preoccupi, la terrò d'occhio. Se non mi ha nascosto nulla... non ha nulla da temere. Vada pure."


Uscii dalla presidenza completamente intontito. In una mezza giornata aveva cacciato Rina mettendole una taglia sulla testa e congedato me dal servizio. Per ora. Quanti danni avrebbe fatto ancora al garden? Chi sarebbe stata la sua prossima vittima?
Iniziò a venirmi un forte mal di testa, così decisi di andare da Aura per farmi prescrivere qualcosa.
La ragazza stava controllando svogliata delle scartoffie. Mi salutò con un sorriso, cordiale come sempre, mentre le chiesi qualcosa contro il mal di testa, quindi mi feci cadere sulla sedia.
"Egil, cos'hai? Non è solo il mal di testa, vero?" disse Aura.
Le spiegai della mia vacanza forzata, la vidi stringere i pugni. "Per ora resisti. Le cose si aggiusteranno senz'altro quando Pip tornerà." disse sorridendo. "Intanto vado a prenderti qualcosa." Quindi si alzò dalla sedia andando nel deposito.
Oltre la finestra che separava lo studio dall'ambulatorio vidi tre persone. Due la conoscevo bene, l'altra invece no. Mi avvicinai incuriosito, guardando quella strana figura, quando Raiden mi vide e mi fece cenno.
"Raiden, ti vedo in gran forma!" dissi al ragazzo vedendo l'ormai piccola quantità di fasciature e le cicatrici quasi scomparse.
Si alzò seduto sul lettino, quindi mosse roteando una spalla. "Ormai dovrebbero dimettermi a breve. Anzi, sarei già fuori se Aura non fosse così premurosa!" disse ridendo. "Comunque ho bisogno di una boccata d'aria fresca... accompagnami in giardino."
Salutai Aura che intanto mi aveva preso qualcosa per il mal di testa ed uscii fuori con Raiden. Arrivammo fino al parapetto, il Garden era fermo e soffiava una piacevole brezza. Il mare di estendeva a perdita d'occhio. Il continente di centra era appena visibile oltre il vasto oceano.
"Egil, ascolta... Non trovi strana la faccenda? L'ordine si è avventato sul Garden non appena ha saputo della scomparsa di Pip."
"Cosa c'è di strano? Sai bene quanto me che l'ordine ha sempre cercato di allungare le mani sul garden... Dalla morte di Ruben, l'indipendenza è sempre stata su un sottilissimo equilibrio... E ora che Pip è scomparso, hanno deciso di venirsi a prendere anche Drizzt."
"Che tempismo, eh? Comunque ascolta... ho intenzione di scoprire cosa si nasconde dietro, quali sono le loro vere intenzioni. Che il Garden di Rinoa rappresenti uno strumento di incredibile potenza, lo sappiamo tutti. E che vogliano metterci sopra le mani risulta ovvio. Ma voglio capire quali sono i loro progetti, cosa esattamente hanno intenzione di farne. Non starò ad aspettare che facciano i loro porci comodi."
"Quindi proponi di entrare in presidenza, urlare "AMMUTINAMENTO" e farci dare le informazioni da Montgomery? Quello non parlerebbe nemmeno sotto tortura!" risi.
"Avrei in mente qualcosa di meno aggressivo, indagare senza dare nell'occhio. Voglio risalire alle motivazioni del garden supremo. Voglio capire... perché muoversi proprio adesso? Cosa hanno in mente? Lo scoprirò Egil. Non mi fermerò."
"E sia, ti darò una mano. Ma Montgomery mi terrà sicuramente d'occhio, sarà ben poco quello che potrò fare per adesso. Comunque Raiden... Riprendiamoci il Garden!"
Richi
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Re: Garden

Messaggio da Richi »

"Un giorno di ordinario regime fascista, a quel che vedo. <Rina, Dea della morte>. Cos'è ora? un boss con tanto di sottotitoli stile <The Legend of Mogelda>? Poco m'importa. Sempre saputo che l'ordine è poco più che un covo di schiavisti. Il problema però è un'altro. Se noi ora siamo di nuovo sotto le dipendenze dell'ordine, ciò vuol dire che..."

Il casino che si verificò in mensa e il vocio bastò a far alzare lo sguardo.

"MA SHIVA MAIALA! SONO GIA' QUI?!"

Leon Rayheart, vice-preside del Fu Libero Rinoa's Garden, con le labbra avvinghiate con Ann Daniels.
A Homura bastò spostare più in la lo sguardo per rendersi conto della presenza del capo famiglia, seguito a ruota dalla sua fredda mogliettina e dal figlio ribelle e più maniaco omnicida di Homura, se possibile.

Il ragazzo si alzò di scatto dal suo tavolo e si allontanò a passo spedito verso la presidenza.
Tanto sapeva che era solo questione di minuti prima dell'uragano. Se non poteva evitarlo, tanto valeva andarci incontro.



Killian:"Ti rendi conto del casino che hai fatto, vero?"
Homura:"Non ho bisogno che me lo ricordi, pugile."
K:"Guarda che un nome ce l'ho."
H:"Un nome di cui non mi interessa. Tanto che devi fare, spararmi in vena del veleno o convertirmi in un molboro?"
K:"La seconda sarebbe più facile. Comunque sia, si. In teoria, dovrei usarti come cavia per esperimenti o simili vaccate. In pratica, no, la legge lo vieta. Sai com'è, dato che tu non sei proprio consenziente, ci sarebbe da attendere che tu dica il si di tua spontanea volontà."
H:"Ne sai parecchio sulla legge."
K:"Prima cosa che ti fanno in un laboratorio è un corso su questo genere di cose. Sai com'è, almeno se ammazzi qualcuno accidentalmente hai già la pappardella pronta da dire in tribunale."
H:"...Felice di non aver intrapreso la carriera scientifica."
K:"Vorrei davvero aver avuto una scelta a riguardo, credimi. Comunque sia, aggiustami il motore del compressore."
H:"Agli ordini."


Semplicemente, quando lui entrò nell'ufficio del preside, John Daniels era già li.
Del resto della famiglia non c'era traccia. Probabilmente il resto della famiglia era andata a rovinare la giornata al resto dei cadetti.
Montgomery:"Cadetto Daniels-"
H:"Quell'uomo è morto."
Mo:"Eppure tu sei davanti a me."
H:"Non come schiavo, però."
Mo:"Nessuno ha mai detto che tu lo sei."
H:"Cadetto sotto i Daniels è sinonimo di schiavo."
John:"Schiavo...pfffffff... Non ti abbiamo forse cresciuto, noi, quando potevamo tranquillamente lasciare te e quella -censura- di tua madre a marcire nelle strade?"
H:"Presumo che ciò mi avrebbe dato un'infanzia migliore."
J:"Saresti diventato solo cibo per quei ratti Burmesiani."
H:"L'unico portatore di peste che vedo qui sei tu."
J:"Touchè, Rob-"
H:"Non azzardarti a finire quel nome."
J:"Ti chiamerò merda allora. Non è forse quello che sei, dopotutto?"
H:"Wow. Complimenti. Sapendo di essere tu la merda, qui dentro, accusi gli altri d'esserlo. Che acume politico. Che genio della tattica e che finezza psicologica."

Il <preside> decise di non mettere piede.
I Daniels erano odiati da tutti, vero.
Ma era anche vero che la richiesta che stava facendo era...allettante.
Per quanto Daniels Tsukihime, come vuol essere chiamato, fosse efficiente, da un punto di vista prettamente psicologico era...difficile da trattenere e controllare.
Il che era sia un bene che un male: un soldato psicopatico è utile averlo per il campo di battaglia. E' problematico averlo fuori da lì, però.
E le numerose note disciplinari a suo sfavore parlavano chiaro.
Ciò nonostante, se c'era un Homura in sala macchine, allora le chance di malfunzionamenti calavano a zero.
Inoltre, le perfomance dei Jumper erano migliorate e non poco da quando c'era lui a fare la manutenzione.
Una cosa un po' difficile da valutare.
Un personaggio con troppi Pro e con troppi Contro.
Della serie < o lo ami o lo odi>.

Il preside si riscosse dai suoi pensieri quando Il Commander afferrò il figliastro per il polso.
J:"Tu vieni con me."
H:"NON MI TOCCARE!"
Purtroppo per John, Homura non era il più veloce di gambe (quel posto spettava ad Elza), ma era il più veloce di ginocchia.

Dopo il colpo scassa-genitali, scattò subito verso la centralina degli altoparlanti e ci schiantò la mano sopra.
"Commander Johnatan Edward Daniels, io, Tsukihime Homura, la sfido a duello per il mio diritto di restare qui al Rinoa's, e rendo testimone di ciò tutto il Garden e il preside Capitano SeeD Montgomery Berret."
Elza:"Homura...?"
Elza rimase sconvolta.
Maruko invece prese un altro sorso di thè per celare il ghigno che le si manifestò sul volto.
Maruko:"Stesso temperamento, stesso temperamento...davvero, non mi stupirei se lei si fosse reincarnata nel figlio..."
"...Accetto. Tra due giorni, nello Zoolab di questo merdaio, alle tre del pomeriggio."
Nell'istante in cui Homura lasciò il bottone, il SeeD Daniels uscì dalla presidenza, schiantando la porta.

Mo:"Sai una cosa Daniels? prima che tu gli tirassi una ginocchiata, ero anche disposto a difenderti."
H: "Preferisco questa risoluzione. L'unica cosa a cui lui da ascolto è solo la forza bruta."
Mo:"Non mi interessa. Quello che tu hai fatto è stata comunque una violazione del regolamento."
H:"...va bene allora. Mi dica quanti cessi dovrò pulire."
Mo:"Nessun cesso. Basta che leggi qui. Quello che avresti dovuto fare all'ordine, lo farai qui."

H:" Comunque, spiegami un po'. perchè mai l'Ordine mi vuole come cavia?"
K:" Perchè non sei totalmente umano, suppongo. Stando ai loro rapporti, i sieri per rendere qualcuno un supersoldato e tutto hanno fallito. Il meglio che avevano ottenuto era una droga che, pur aumentando le capacità fisiche del soggetto, poi portava ad una rapida atrofizzazione di tutto il tessuto muscolare. E comunque, tutte le loro cavie avevano solo una cosa in comune."
H:" Tutti Hu'Ma."
K:" Già. Se posso essere onesto, non credo che sia possibile creare simili puttanate, e per questo motivo cercherò di tergiversare finchè posso. Ma un'ordine diretto dell'Ordine è sempre un'ordine, e non so quanto tempo posso comprarti."
H:"...Se posso chiedertelo, perchè mai mi staresti aiutando?"
K:" Etica. Solo perchè ho lavorato ai laboratori della Shinra, ciò non vuol dire che io sia un Hojo."
H: "Grazie Locker."
K: "Chiamami Killian, Tsukihime."
H: "Solo se tu mi chiami Homura."
K: "Anda- Ma chi cxxxo suona o- O Jenova..."
Sul Codec compariva scritto <Mamma>.
H: "Ti concedo un po' di privacy?"
Il ragazzo annuì.
K:"ehm, si, ciao mamma... si, ecco, ascol-"

Non appena Homura chiuse la porta, la conversazione tra madre e figlio divenne poco più di un ronzio in sottofondo.


Il suono di un piattino di ceramica che toccava il tavolo fu ciò che servì a distrarre le due ragazze dalla loro conversazione.
H:"Embhè, Seishin, perchè mi guardi in quel modo? Non ti dovevo un caffè?"
Calò un attimo un silenzio imbarazzato.
H:"Vabbè, senti, ho sentito quello che ti è capitato, indi ti lascio la tazza e rimandiamo la nostra discussione a poi, ok?"
Sakura:"...Tu...non credi a quello che si dice di quell'incidente, vero?"
H:"Cioè, che hai cercato di suicidarti e che tu stia dando la colpa a degli spiriti maligni inesistenti?"
La ragazza annuì.
H:"Francamente, no."
Sakura rimase stupita.
H:"Lo hai dimostrato più volte che sei una tipa di cui ci si può fidare, sia con quella storia di De la Croix, sia nelle segrete. Non vedo perchè dovresti mentire ora."
S:"...Grazie."
H:"Di nulla. Ah, e...Rae, giusto? Fammi un favore e accertati che non schiatti. Avrei un attimo bisogno del suo aiuto poi."
La bionda non ebbe tempo di replicare che Homura se n'era già andato.

Passò un attimo davanti alla sala macchine. Tutto quello che doveva fare era già stato fatto.

Si incamminò verso l'hangar. Ogni mezzo era in condizioni perfette e pronto all'uso.

Si incamminò nello Zoolab. Guardò l'orologio. Aveva ancora 51 ore.

Era ora di sfruttarle.
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Aenima
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Divide et impera

Messaggio da Aenima »

Divide et impera.
Tradotto, "dividi e comanda". E' una locuzione latina secondo cui il miglior espediente di una tirannide o di un'autorità qualsiasi per controllare e governare un popolo è dividerlo, fomentare discordie, in modo che non possa riunirsi contro un obiettivo comune. Questa strategia contribuisce ad evitare che una serie di piccole unità, ciascuna in possesso di una minima parte di potere, possano unirsi e costituire un centro di potere pericoloso per l'autorità stessa. E il mezzo attraverso cui tale metodica di accentramento del potere viene messa in atto è la divisione, la frammentazione dei ruoli, la spersonalizzazione delle masse.
E sarebbe stato proprio questo il modus operandi del Capitano Seed, ora Preside del Garden di Rinoa, Berret Montgomery.
Chiuse con un tonfo secco il libro che aveva fra le mani. La breve pausa che si era concesso era giunta al termine, aveva ancora molto da fare e non era il caso di temporeggiare. Riposto il libro in uno dei cassetti della sua scrivania, tirò quindi fuori il codec, digitando rapidamente un nuovo messaggio.
Codec:
SeeD Raiden
A rapporto nell'ufficio del preside.

Non fu minimamente sorpreso da quella convocazione, anzi si stava chiedendo come mai non fosse stato ancora richiesto dal nuovo Preside, dato che tutti i suoi compagni, uno dopo l'altro, erano finiti col passare per la Presidenza.
Raiden, come tanti altri, non vedeva di buon occhio il Preside Montgomery e non riusciva a spiegarsi nè il come nè il perché, dopo la scomparsa di Pip, l'Ordine si fosse avventato sul Rinoa's come un falco affamato. Aveva intenzione di scoprirlo, ma era necessario mantenere un profilo più che basso onde evitare di cadere nel mirino del Preside. Montgomery si era appropriato di una struttura a lui estranea, dunque sicuramente avrebbe fatto del suo meglio per tenere d'occhio tutti i suoi sottoposti ed eventualmente liberarsene in caso di sospetto. Non si era fatto scrupoli con nessuno, di certo non avrebbe esitato nello sbarazzarsi di persone ritenute scomode. Al momento, la persona più vicina a lui era il neo-vicepreside nonché SeeD Commander Leon, ma proprio perché così vicino al potere sarebbe stato senz'altro tenuto d'occhio 24/7.
No, non bisognava compiere passi falsi. Si trattava di una complessa partita a scacchi in cui tutti loro erano dei semplici pedoni, Montgomery il Re.
« SeeD Raiden, la aspettavo. » esordì, accompagnando le parole col saluto militare, diligentemente ed impeccabilmente ricambiato da Raiden, che non lasciava trasparir alcuna emozione. « Il suo Curriculum è impeccabile. » continuò, scartabellando una serie di fogli raccolti sulla sua scrivania « Nessuna infrazione al regolamento, un ottimo profilo in battaglia con numerose menzioni di merito ricevute. Ammirevole, certo ... » disse, prendendosi una pausa e fissando negli occhi lo spadaccino « ...ma un famoso detto recita "non è tutto oro quel che luccica". Conosce? » terminò in tono tagliente, senza distogliere lo sguardo dal volto di Raiden che, ancora una volta, rimase inespressivo.
« Signorsì, certo signore. » fu la risposta secca, pronunciata tutta d'un fiato dallo spadaccino con voce monocorde.
Montgomery sistemò le varie scartoffie nel fascicolo di Raiden, dopodiché riprese ad incalzarlo.
« Stando al suo profilo, lei qui svolge mansioni di Istruttore » disse, gettando un'occhiata al fascicolo dello spadaccino, per poi posare nuovamente i suoi occhi leonini sul giovane SeeD « Vede, non dubito delle sue capacità combattive, ma riterrei opportuno offrire alle reclute un più ampio spettro di insegnamento. Può riposarsi, SeeD Raiden. Da oggi lei è sospeso dal suo incarico. Sarà sostituito da Soldati e da Maghi afferenti all'Ordine in possesso di un idoneo brevetto d'insegnamento. »
Un colpo basso. Raiden si sforzò di non lasciar trapelar emozioni, ma una leggera nota di disappunto velò il suo volto. Era verosimile che Montgomery volesse spazzar via i vecchi ideali del Garden di Rinoa, asservendoli a quelli dell'Ordine. Le nuove reclute sarebbero state educate secondo i suoi dettami e nelle loro menti sarebbe stato senz'altro inculcato il modo di pensare dell'Ordine stesso, per eliminare quanto costruito negli anni da Ruben prima e Pip poi. Il nuovo Preside credeva fermamente in ciò che faceva ed era sicuro del fatto che il modus operandi dell'Ordine fosse l'unico in grado di assicurare la pace nel Multiverso.
« Non si preoccupi. » aggiunse in tono falsamente rassicurante « Qualora dovessimo ritenerlo necessario, richiederemo un suo consulto. Ma da oggi in poi tutte le valutazioni e i risultati degli esami dei soldati da lei addestrati passeranno sotto il controllo mio personale, nonché dei miei istruttori. »
Raiden non proferì parola, limitandosi ad annuire. Quell'uomo aveva intenzione di annullarli gradualmente, fino a trasformare il Rinoa in una propaggine dell'Ordine. Nel giro di poco tempo, il Garden di Rinoa in quanto tale non sarebbe più esistito.
Qualcuno bussò alla porta, e il Preside diede l'avanti. Entrò un uomo alto, ben piazzato, dai corti capelli corvini e spettinati che gli ricadevano a ciocche sparse sul viso, dominato da un paio di occhi verde smeraldo.
« SeeD Raiden, le presento il nuovo Capo Istruttore, il Tenente SeeD Tobias J. Lange. Sarà lui a prendere il suo posto.» Il Tenente Lange tese la mano e, non appena Raiden ebbe proteso la sua, la strinse volutamente in una forte morsa, non ottenendo tuttavia la soddisfazione di una smorfia di dolore da parte dello spadaccino.
« Entro domani dovrà consegnare tutta la documentazione in suo possesso al Tenente Lange. » continuò Montgomery « Per adesso, può andare. »
Raiden lasciò la Presidenza schiumante di rabbia. Quell'uomo non poteva, non doveva averla vinta ma al momento erano tutti inermi ed impotenti nei suoi confronti. Giurò a sé stesso, a Pip e a Drizzt che avrebbe fatto di tutto per riprendersi il Garden. Egil era già dalla sua parte, ma, ne era sicuro, non sarebbe stato il solo. Avrebbe trovato altre persone disposte a collaborare, altre persone intenzionate come lui a far luce sull'operato di Montgomery nonché sulle ragioni dell'Ordine.
Sarebbe stato senz'altro un compito arduo, lungo ed estremamente difficile. Ma egli era disposto a coordinarlo e a correre il rischio.
« Sei così esperto in modi di dire, Preside Montgomery... » disse tra sé « ...ma vorrei ricordartene un altro: Gutta cavat lapidem. »
Spoiler
Trattasi di uno spunto molto a lungo termine. Raiden ed Egil hanno intenzione di scoprire qualcosa in più circa le ragioni degli avvenimenti recenti, ma ovviamente non sono intenzionati a farsi scoprire o a fare passi falsi. Chiunque voglia sostenere le loro ragioni è libero di seguire lo spunto, tenendo conto che vi sarà una lunga fase di studio e di osservazione della situazione generale, in attesa che si calmino le acque e che si pongano le basi per fare dell'altro. Ovviamente mi rimetto nelle mani dei Master, liberi di agire come meglio credano ;)
« The world needs bad men. We keep the other bad men from the door. »

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CrisAntoine
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Re: Il problema etico-scientifico

Messaggio da CrisAntoine »

-Locker!
-Signore.
Alzo lo sguardo dal manuale di medicina che mi era stata gentilmente consegnata da Aura.

**FLASHBACK**
-Ciao, Selphiel... come sta Sakura?
-Meglio, sembra.
-Ottimo! Sono felice. Le sue urla mi hanno sconvolto.
-Aura dov'è?
-Ehm, in ufficio, comunque...
-Cosa?
-Dice si essere stata attaccata da dei demoni.
-Demoni?
-Lo so, sembra incredibile. Ma io le credo.
-Mi dispiace, io no. Non posso. Sono anche uno scienziato e le sue capacità sono gia al limite del credibile per me.
-Dovresti darle una possibilità.
-Non ho tempo ora, scusami... ne parliamo più tardi va bene?

-Commander Lundor?
-Killian, entra, sei venuto...
-Ho già chiesto a Silphiel. Sono venuto per chiederle un favore. Montgomery mi ha assegnato al laboratorio scientifico e vuole che cominci a creare... armi.
-Armi? Cosa vuole farne?
Emetto un sospiro -Non lo so. Ho paura anch'io.
-Perchè sei venuto da me?
-Sei un medico, quindi speravo potessi prestarmi un qualche libro sulla medicina. Non ti ruberò il mestiere, voglio solo concentrare le mie ricerche sul campo farmaceutico, cercando di guadagnare tempo e capire i suoi scopi.
-Fai il possibile, e non esporri troppo.
-Non potrei riachiare tanto. Devo obbedire.
Aura prende un paio di volumi e me li passa.
-Se dovesse succedere qualcosa...
-Non preoccuparti. Inoltre fai attenzione. Mia madre è un Turk e conosce Montgomery. Mi ha ordinato di essergli fedele, quindi probabilmente potrebbe arrivare da un momento all'alto. Non si scherza coi Turk.
Mi avvicino alla porta, la apro ed esco.

**FINE FLASHBACK**

Montgomery posa una voluminosa valigietta sul tavolo e me la passa.
-4537
Immetto il codice e la apro.
-Che diamine...?
La valigia in realtà era una borsa frigorifera, piena di boccette di vari colori. Leggo le etichette. Mako puro, droghe sintetiche, cellule Jenova impure, elementi rari, negaliti artificiali.
-Un piccolo regalo da parte dell'Ordine. Inoltre...
Mi passa una cartella porta documenti. La apro, notanto per prima cosa la grande scritta in rosso "Top Secret".
-Lì sono raccolti i risultati di alcuni esperimenti condotti dagli scienziati dell'Ordine, oltre alle ricerche complete dei famosi dottori Gast, Hollander, Hojo, Cid, Odine, Crescent.
-È un'opera mastodontica.
-Spero possa esserti utile...

Prima di ora avevo già studiato le ricerche di scienziati del calibro di Hojo o Odine, ma avere fra le mani i documenti Top-Secret del genere era tutt'altra cosa. Ogni pagina chiariva numerosi aspetti, ma creava il doppio delle domande, aprendo la mia mente a numerose idee. Idee non esattamente corrette.
È proprio questo il problema degli scienziati, spinti dall'insaziabile desiderio di conoscere, non pensano al male che possono provocare.
Spoiler
Post modificato secondo le direttive.
Ultima modifica di CrisAntoine il 18 giu 2015, 20:51, modificato 4 volte in totale.
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Scheda PG Rina
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Re: Garden

Messaggio da Pip :> »

Ragazzi, piano con la creazione di PNG. Neanche una pagina di Garden e c'è già un Preside nuovo e se non sbaglio tre PNG. Andiamo per gradi altrimenti si rischia di far confusione, prima di inserire qualcuno nel Garden, scrivete a me o Ruben. Grazie.

Considerato che c'è già casino, la situazione ATTUALE è REALE in cui ci troviamo è che Montgomery si è appena insediato e la situazione si sta assestando. Non c'è motivo di sospettare di nessuno ancora, così come non c'è motivo di inserire troppi PNG. Può rimanere il SeeD Commander Daniels fino al termine dello scontro in Zoolab, il Tenente SeeD che gestirà le lezioni e fungerà da braccio destro a Montgomery (magari scontrandosi col Vicepreside Leon?) e basta.

Per ora, niente esperimenti, cavie umane o roba così malvagia xD concentriamoci sul mutamento della situazione ed eventualmente facciamo partire una missione che possa darci uno spunto per verificare il nuovo corso presente al Rinoa's. Rimanendo attaccati alla realtà e senza esagerare.

Tutto ciò in contrasto con quello che ho scritto è da ritenersi come non avvenuto. Bye :wink:


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Starlight Extinction
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Cosa sta accadendo?

Messaggio da Starlight Extinction »

Nel breve tempo in cui Shareen era stata al Garden, le poche cose che aveva visto avevano già iniziato a sgretolarsi davanti ai suoi occhi come castelli di sabbia investiti da un'onda. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare la ragazza non si sentiva disorientata, essendo ancora in fase di valutazione, ma ciononostante quei cambiamenti non le davano una buona sensazione; anche se Aura stava cercando di nascondersi dietro un sorriso, percepiva chiaramente un'emozione che la bruciava dentro, un'emozione negativa a cui non sapeva dare un nome, che sapeva essere legata alla rivoluzione che stava iniziando al Garden. Era come se all'improvviso una nuvola nera gravida di pioggia fosse arrivata sopra le loro teste senza che nè lampi nè tuoni la annunciassero, un'ombra che crudelmente toglie piano piano la luce a tutti con lo scopo di renderli ciechi. Quanti avrebbero saputo brancolare nel buio? Girando il capo, la Faen vide l'ennesimo SeeD che camminava nei corridoi corrucciato dopo l'incontro con Montgomery, uno che era sicura di aveer visto in infermeria poco tempo prima. Dovrò dare un nome a queste sensazioni. si annotò mentalmente stringendosi un attimo nelle coperte che avvolgevano il suo corpo ancora nudo, visto che a quanto pare era vergognoso andare in giro senza un set adeguato di vestiti. "Ecco a te." la voce di Aura la scosse dai suoi pensieri, e quando Shareen si voltò verso di lei le stava porgendo qualcosa. "E' solo un camice paziente... Ti dovrai accontentare per ora. Scusami." disse con un sorriso che le parve spento. "Grazie... Lo apprezzo molto. Mi cambio." A quelle parole la donna annuì e tirò le tende attorno al letto per garantirle un po' di privacy.

Dopo averl indossato il camice la ragazza si fece coraggio e mosse i suoi primi veri passi verso la tenda con l'intento di aprirla, ma le sue mani non rispondevano bene ai comandi; fu quindi costretta a ricorrere alla telecinesi, e le tende si scostarono abbastanza bruscamente da far trasalire una ragazza bionda dello staff medico. "Perdonami, non volevo spaventarti." le disse Shareen tentando un sorriso rassicurante che ebbe il suo effetto. "Non è niente, non me lo aspettavo." fu la risposta gentile prima che tornasse a fare cià che stava facendo. Rassicurata, la Faen si spinse fino alla porta dell'infermeria per mettere in pratica la propria abilità come camminatrice, quando una sensazione decisamente poco piacevole la investì, facendola girare verso la sua fonte: un ragazzo dai capelli bianchi con un'espressione dura in viso che, a grandi passi, stava camminando nel corridoio. La sua vista le fece inclinare la testa, ma di nuovo Aura la chiamò. "Allora, andiamo a provare questi muffin?" propose con un'espressione di artificiosa allegria a cui lei non potè dire di no.

Camminando, Shareen cercò di memorizzare il percorso che stavano facendo con l'intento di tracciare una mappa mentale del Garden; sicuramente le sarebbe tornato utile. Con passi incerti seguì le ragazze verso quella che avevano chiamato "la caffetteria" dove dicevano ci fossero delle "cose da mangiare" chiamate "muffin", a parer di Aura deliziosi. Di certo tutte quelle affermazioni avevano destato la sua curiosità. "Hai ancora un sacco di cose da imparare, sei appena arrivata in fondo! Ma non preoccuparti, qui trov...". "Appena arrivata, signorina Lundor?" chiese una voce maschile interrompendo il discorso di Aura. Shareen si era girata qualche istante prima avvertendo la presenza dell'uomo che ora era alla loro destra e le guardava con sguardo freddo e distaccato, espressione che fece accigliare la ragazza. Subito la Commander prese in mano la situazione. "Preside Montgomery, stavamo andando al bar per una pausa." iniziò a parlare con voce sicura, il suo sguardo smeraldino saldamente ancorato a quello di lui. "Lei è Shareen ed è appena arrivata qui.", ma la frase non parve soddisfare la sete di informazioni di Montgomery, il quale rivolse prima a una poi all'altra degli sguardi poco rassicuranti. "Questo l'ho intuito da solo. Come può essere appena arrivata se da poco siete usciti dal vortice spaziotempo? Qui non ho nemmeno visto salire qualcuno, per giunta." interrogò Aura tenendo però lo sguardo fisso su la Faen. "Beh, ecco..." iniziò la Commander, ma Shareen le mise una mano sulla spalla per fermarla. "Non preoccuparti per me, parlo io col signor Montgomery." disse con un tono etereo per rassicurare la compagna. Montgomery non lasciò il tempo per nessuna replica.

"Signorina Shareen, se è questo il suo nome. Non ricordo il suo nome nei fascicoli dell'archivio." iniziò dopo che furono arrivati in un posto più tranquillo, teoricamente lontano da orecchie indiscrete. "Mi può spiegare com'è arrivata qui? E non pensi di mentirmi, lo capirei."
"Preside, il mio arrivo qui ha stupito anche me. La Commander Lundor ha detto che si è aperta una frattura apparentemente nell'aria dalla quale sono uscita."
L'uomo sbuffò. "E tutto questo quando è capitato? Durante il salto? E si aspetta che le creda?" replicò aspramente Montgomery. Ovviamente le sue domande erano retoriche.
"Credo che sia così, in effetti... Comprendo la sua confusione, poichè ha colto sia me che la dottoressa, per cui non intendo sottrarmi a qualsiasi metodo di giudizio lei intenda mettere in atto nei miei confronti." rispose pacatamente la ragazza, cosa che a quanto le parve sorprese un poco il Preside. A quanto pare aveva dato il nome giusto alla sensazione che aveva percepito... "Confusione".
"Se le cose stanno così, allora non le dispiacerà essere tenuta sotto osservazione. Non la metterò in prigione, ma la osserverò comunque. Alla prima avvisaglia di pericolo sarà immediatamente inibita." fu l'assertiva risposta alla quale Shareen annuì: non ci vedeva nulla di strano in fondo.
"Niente affatto, Preside... Ma le suggerisco di concentrarsi su minacce più grandi di quella che potrei rappresentare io."
"Non sta a lei decidere di cosa dovrei preoccuparmi... Cadetto. Sono ben consapevole delle dinamiche interne del Garden e so benissimo valutare qualsivoglia comportamento potenzialmente minaccioso." disse Montgomery dandole un'occhiata penetrante. Questo è quello che pensa lei...
"Adesso anche lei è ufficialmente un Cadetto. Le consiglio di trovarsi una qualche mansione da svolgere per rendersi utile, e trovare qualcosa di più decoroso da indossare. Non siamo un ricovero per degenti." asserì prima di andarsene senza congedarsi. Prendendo un profondo respiro che le gonfiò il petto, la Faen tornò dalle compagne che la stavano aspettando alle porte della "caffetteria"

"Cosa ti ha detto?" chiesero visibilmente preoccupate; a quella domanda la ragazza scosse la testa con serenità. "Nulla che mi preoccupi veramente. Sono altri quelli che sono stati distrutti dalle sue parole... In ogni caso, adesso sono ufficialmente un Cadetto. rispose volgendo poi lo sguardo verso Aura.
"Già che devo trovarmi un lavoro a detta sua... Vorrei chiederti se posso aiutarti in infermeria. Ho visto quella ragazza soffrire prima, e sentire il suo dolore mi ha toccata. Voglio fare qualcosa per le persone che stanno male, se me lo permetterai. fu la sua richiesta alla dottoressa, la quale la osservò per un attimo prima di rispondere.
"Sei sicura? Non per offenderti ma non sai muoverti molto bene..."
"Ne sono consapevole. Per questo utilizzerò la telecinesi per aiutare." sentendo quel termine Aura mostrò una faccia sorpresa.
"Cos..."
"Sì la sa usare, l'ho vista io prima!" disse la ragazza bionda di prima, Silphiel.
"Oh... In questo caso si può fare un tentativo, immagino. Benvenuta ufficialmente." rispose la donna con un bel sorriso dipinto sul suo volto.
We know what you are doing.
We will react.
And you will pay.
Bloccato

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