VIOLENZA NEI MEDIA - Leonheart88 - Greiver

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Rinoa Heartilly
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VIOLENZA NEI MEDIA - Leonheart88 - Greiver

Messaggio da Rinoa Heartilly »

Tema: Cadaveri, sangue e violenza in TV e nei videogiochi
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Re: VIOLENZA NEI MEDIA - Leonheart88 - Greiver

Messaggio da Leonheart88 »

Violenza nei MEDIA: Cadaveri, Sangue e Violenza in Tv e nei Videogiochi
Posizione: Favorevole

Proibire la divulgazione di immagini crude o a carattere violento costituiscono in principio una violazione al diritto della Libertà di Stampa per poi andare a violare i diritti dei cittadini che pretendono giustamente di conoscere il mondo che li circonda, ma andiamo con ordine; Come cita il Comma 2 dell’articolo 21 del Codice Civile Italiano:

“La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”

Questo principio subisce una limitazione con l’introduzione del comma 6 dello steso articolo:

“Sono vietate tutte le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume.”

E per prima cosa si può dire che la divulgazione di queste immagini non vanno contro il buon costume essendo esso prevalentemente rivolto contro gli atti sessuali ed osceni.

Riflettendo un attimo su queste immagini che vengono trasmesse tutti i giorni nei telegiornali in tv si può osservare che esse non provengono da un lontano pianeta ma riportano fatti realmente accaduti sul nostro e spesso nella nostra nazione, certo la loro visione può risultare sgradevole ma aiuta a farci rendere conto di certe realtà che molto spesso tendiamo a non voler vedere.

Estendiamo ora il nostro caso alla categoria più ampia di tutti gli spettacoli televisivi, come si può notare molti di essi prima di andare in onda riportano il Target a cui il filmato è consigliato, a questo punto è compito dei genitori farsi l’onere di controllare che i loro figli non vedano questi spettacoli.
Questo è uno dei compiti a cui devono essere soggetti i genitori, è troppo facile scaricare le colpe delle proprie mancanze sulla cattiva televisione che mostra programmi non adatti ai bambini ( magari all’una di notte, visto che esistono due fasce protette in cui sono vietati tutti gli spettacoli che potrebbero recare disturbo ai bambini).
Tralasciando il discorso dei bambini ( in cui deve essere compito del tutore aiutarlo a capire la differenza fra realtà e finzione), reputo improbabile che una persona in grado di intendere e di volere in qualsiasi istante si faccia condizionare dalla televisione o dai giochi violenti, essi rappresentano solo una realtà virtuale che di reale non ha niente.
Certo anche in questo caso possono esistere delle eccezioni ma il loro comportamento è quasi sempre da ricercare nel loro stile di vita e nelle loro interazioni sociali, la televisione semplicemente è lo spunto decisivo come però potrebbe benissimo essere qualsiasi altra cosa.
Idem per i giochi definiti dalla Consob violenti, essi presuppongono da parte del videogiocatore la capacità di distinguere la realtà dalla finzione, infatti per evitare che i più giovani possano commettere degli errori tali giochi sono molto spesso proibiti ai minori di diciotto anni ( un esempio lampante è sicuramente la saga di GTA in cui è sempre riportato il marchio vietato ai minori di 18 anni).

Per concludere, la censura di ogni tipo di violenza nei Media e nei videogiochi si può definire come la limitazione della libertà personale del cittadino (cita l’articolo 13 Comma 1 del codice Civile:”La libertà personale è inviolabile”) questo perché gli nega la possibilità di compiere delle azioni che altrimenti potrebbe fare senza arrecare danno a chicchessia.
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