CHIESA IN POLITICA #1 - Jin Kazama - Paine-k32

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Rinoa Heartilly
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CHIESA IN POLITICA #1 - Jin Kazama - Paine-k32

Messaggio da Rinoa Heartilly »

JIN KAZAMA - Favorevole
<<La Chiesa sta facendo oppressioni!>> <<La Chiesa brama il potere!>> <<La Chiesa vuole anche la politica!>>.
La Chiesa bla bla bla.
Ma povera Chiesa, perché ce l’hanno tutti con lei? Che cosa ci si aspetta dalla Chiesa, che stia in un angolino zitta zitta, senza dire una parola sul mondo che lentamente sta andando alla deriva? Ci si aspetta che il Papa faccia capolino dalla sua finestra presso San Pietro, apra le braccia e fra milioni di applausi dica “Fate la fecondazione assistita! Accettiamo l’aborto! Libero matrimonio tra omosessuali!”. È questo che, per la gente, dovrebbe fare una “buona” Chiesa?

Come la politica ha una Costituzione e delle leggi (che tuttavia neanche vengono rispettate, in primis dai politici stessi), così anche la Chiesa ha i suoi canoni. Essa si basa sulla sua Costituzione, Bibbia o Vangelo che sia, e quindi ciò che propone ai suoi fedeli deve necessariamente essere coerente con tali scritture.
Se ad un certo punto ci si accorgesse che la migliore forma di governo sia il reggiseno, che divide la destra dalla sinistra, sostiene la massa e attira il popolo, non si potrebbe mai cambiare l’articolo 1 della Costituzione, dicendo che l’Italia è una repubblica democratica basata sulla prostituzione; perché per quanto possa sembrare interessante l’iniziativa, e per alcuni anche giusta, ci sono dei saldi principi per cui è giusto e sacrosanto che l’Italia debba essere basata solo sul lavoro. Parallelamente, se un Testo Sacro riporta che l’accoppiamento tra lo stesso sesso va contro natura (e credo non ci voglia un Testo Sacro per capirlo), la Chiesa non accetterà mai un matrimonio tra omosessuali, ed è giusto che influenzi la politica in questo senso. Perché?
Per prima cosa non ci si è assolutamente obbligati a sposarsi. Anche le coppie eterosessuali, non tutte si sposano (anzi, i matrimoni stanno diminuendo a causa di leggi troppo, diciamo, “femministe”), quindi perché due uomini o due donne, per quanto si vogliano bene, devono sentire il bisogno di sposarsi? Forse si è dimenticato che il matrimonio non è altro che la dichiarazione di fronte a Dio di voler restare insieme per la vita, invece c’è la credenza che una coppia non sposata non si senta unita al 100%. Ma c’è bisogno del matrimonio per sentirsi uniti? Si potrebbe parlare anche della fecondazione, della pena di morte, dell’aborto, ma è meglio non dilungarsi troppo.
Se la Chiesa fa sentire la propria voce in merito anche in ambito politico bisogna capire che lo fa perché anche lei deve attenersi ai propri canoni e (purtroppo o per fortuna) non ha i mezzi per “punire” chi trasgredisce o per lo meno per contrastare le azioni di rivoluzione contro gli stessi canoni. È vero che la Bibbia dice “porgi l’altra guancia”, del tipo “se qualcuno inizia a fare casino per l’aborto tu sorridi e lasciali fare”, ma la Bibbia riporta anche non pochi episodi in cui, per far rispettare i canoni dalla follia umana, Dio stesso è intervenuto direttamente per “punire” i trasgressori. Pensiamo alla storia di Mosè dove, per salvare quei pochi che credevano in Lui, prima si scatena contro l’intero Egitto con le 10 calamità, poi affoga gli egizi inseguitori, poi ordina a Mosè di uccidere quelli che hanno profanato le tavole della legge divina venerando il vitello d’oro. O ancor più clamoroso è l’episodio di Noè, dove addirittura stermina pressoché tutta la razza umana.
Ora, ciò non giustificherebbe affatto che domani mattina il Papa si alzasse e formasse tramite il governo un esercito che uccidesse brutalmente chi non va in a Messa con la scusa “Se Lui ha ucciso allora posso farlo anch’io”, il che è quanto meno ridicolo. Però tutti questi episodi devono far riflettere la gente che solo perché la Chiesa agisce (o dovrebbe agire) come intercessione tra il mondo mortale e la Potenza divina, non deve “farsi gli affari suoi” come dicono tante persone. La Chiesa che interagisce un minimo, non di più, in politica può veramente portare a qualcosa di buono e non solo dal punto di vista religioso. Esempi? Diciamo due parole per un Papa vicino a noi e che ha saputo intervenire nella giusta maniera nella politica.

Giovanni Paolo II intraprese sin dal principio del suo pontificato una vigorosa azione politica e diplomatica contro il comunismo e l'oppressione politica, ed è considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale, già controllati dall'ex Unione Sovietica. Combatté la Teologia della Liberazione, intervenendo ripetutamente in occasioni di avvicinamenti di alcuni esponenti del clero verso soggetti politici dell'area marxista. Stigmatizzò inoltre il capitalismo sfrenato e il consumismo, considerati antitetici alla ricerca della giustizia sociale, causa di ingiustificata sperequazione fra i popoli e, per taluni effetti, lesivi della dignità dell'uomo. Nel campo della morale, si oppose fermamente all'aborto e confermò l'approccio tradizionale della Chiesa sulla sessualità umana, sul celibato dei preti, sul sacerdozio femminile.
Riguardo all'aborto, scrisse: «C'è ancora, tuttavia, una strage legalizzata di esseri umani che sono stati concepiti ma non sono nati. E questa volta stiamo parlando di una strage che è stata permessa nientemeno che da parlamenti democraticamente eletti, dove normalmente si ascoltano appelli per il progresso civile della società e di tutta l'umanità.»
Nel 2003, Giovanni Paolo II divenne un critico di primo piano sull'Invasione americana dell'Iraq. Mandò il suo ministro per la pace, il cardinale Pio Laghi, a parlare con il presidente degli Stati Uniti George W. Bush per esprimergli l'opposizione del Vaticano alla guerra. Giovanni Paolo II affermò che spettasse alle Nazioni Unite risolvere il conflitto internazionale attraverso la diplomazia e che un'aggressione unilaterale è un crimine contro la pace ed una violazione del Diritto internazionale.
[Fonte: Wikipedia]


Non vado a citare i *numerosi* risultati ottenuti dal suo piccolo intervento anche per le questioni politiche che ha portato nel mondo; non in Italia o in Europa, *nel mondo*.
Col giusto approccio e con i giusti modi, la Chiesa può ausiliare la politica a mantenere la pace per lo meno tra persone della stessa etnia, a far capire alle persone che la religione non è formata da quattro uomini in tunica che blaterano dietro ad un altare di fronte ad un paio di vecchi, ma che può diventare un motivo per tirare avanti, per chi è disposto a dare la fede, e un motivo di interessamento e di studio per coloro che hanno dei dubbi e vogliono credere solo a quello che possono vedere e toccare.
È ovvio che la Chiesa debba tutelarsi in qualche maniera, perché ultimamente succedono troppe cose che neanche un film comico avrebbe mai pensato di proporre. Se, ad esempio, si è opposta troppo radicalmente al libro di Dan Brown, non è perché ha la coscienza sporca, ma perché ci sono delle persone (e qui viene il ridicolo, se non la drammaticità) che con tutto se stessi hanno iniziato a credere a tali scemate e a diffonderle in giro come verità assoluta e come prova contro la malafede della Chiesa. Poche persone che la pensano così non fanno certo la differenza, ma non si sa quanto questo fenomeno avrebbe potuto divampare, è sempre meglio troncare sul nascere per non rischiare pazzie in futuro, e le pazzie ormai si fanno fin troppo facilmente.
Se la Chiesa non dovesse avere un minimo spazio in politica che cosa ne sarebbe della religione? Chi la tutelerebbe? Lo Stato? Se la Chiesa non deve intervenire nelle questioni politiche allora neanche lo Stato dovrebbe intervenire nelle questioni ecclesiastiche, o no? Se ognuno pensasse a sé ci sarebbero due “forze”, dimezzate, perché da una parte la Chiesa, anche tramite encicliche, non sarebbe in grado di controllare potenziali rivoluzioni, e lo Stato se facesse di testa sua potrebbe andare completamente contro i canoni ecclesiastici e scatenare una “guerra morale” dividendo in due tronconi netti e contrastanti i fedeli e i non, in primis in Italia. Senza un po’ di “pugno di ferro” ormai non ci sarebbero più comunioni, cresime, non ci sarebbe più l’ora di religione a scuola (che per altro adesso è addirittura facoltativa), a San Pietro ci sarebbero solo persone che vanno lì come turisti e non come fedeli. Il che sarebbe una vera *vergogna*.
Un Papa che dice alla mafia “non pentitevi, convertitevi” non vuole dire “venite da me e vi toglierò l’ICI” o “diventate cattolici o fate finta di esserlo, così sono più contento e la Chiesa continuerà ad avere il suo potere”. Questo è quello che pensa chi è talmente di parte da diventare cieco.
Un Papa che dice quelle parole tende una mano invisibile verso l’uomo e gli sussurra “Prova ad aprire il tuo cuore e il tuo modo di pensare, nella religione potresti trovare un mondo che non conosci e che potresti non solo apprezzare, ma fare tuo e trovare finalmente le risposte che cerchi”.


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PAINE-K32 – Contraria
Comincio subito la discussione premettendo che io e la chiesa cattolica siamo a due lati nettamente opposti della carreggiata…
Diciamo che come istituzione non ne ho mai capito il vero utilizzo e sarà anche che ormai la chiesa fa di tutto per portare a se una fetta sempre più ampia di credenti.

Vabbè, tralasciando il fattore cattolica o meno, per farvi capire in pieno la mia idea, mi basta parlarvi di un solo bell’argomento… le INDULGENZE!

A parere strettamente personale, sono rimasta allibita studiando nei libri di storia questo passaggio…
La chiesa considerata sempre un’istituzione con alla base opere pie, aiuto del prossimo e non distinzione del povero col ricco, guardando al passato (quando AVEVA potere politico), mi rende tutt’altro che allegra pensando che gente del genere possa ritornare al potere.
(Citazioni da Wikipedia)
Da un lato il penitente era solito fare un'offerta in denaro quando otteneva un'indulgenza, dall'altro l'indulgenza stessa consisteva spesso in una donazione per un'opera della Chiesa come un monastero, un'opera d'arte per una chiesa, e così via. È facile comprendere come l'intento iniziale di venire incontro alle esigenze del peccatore pentito iniziasse a pervertirsi, in alcuni casi, in puro e semplice commercio. ( :tots: )


Ma :tots: !
Non so basta guardare le frasi sottolineate per capire che di ladri ovviamente non ce ne servono, o almeno non ce ne servono ora con sta crisi poi!
Si diffuse, inoltre, il fenomeno della questua, cioè la richiesta di denaro per ottenere un'indulgenza, denaro che veniva raccolto dai quaestores mandati da vescovi, conventi, chiese e organismi vari


Vescovi che mandano persone a riscuotere le indulgenze per far si che i peccati del peccatore vengano eliminati... Mi lascia basita... :tots:
Il popolo, inoltre, non era sufficientemente preparato e istruito dal clero a comprendere la distinzione tra colpa e pena e si diffuse l'idea che l'indulgenza cancellasse non solo la pena temporale, ma anche la colpa, cioè il peccato vero e proprio: il pentimento diventava meno necessario e la stessa necessità di porsi con umiltà davanti a Dio si appiattiva, perdendo i suoi contorni.


Il clero che ,come vedete non mi invento nulla, lasciava il popolo nell’ignoranza, quando si è sempre detto nel mondo che l’istituzione dopo la famiglia e la scuola dove i giovani ricevono una certa consapevolezza della vita è la CHIESA! Istituzione che lasciava dal secolo XIV al XVI il popolo nella più totale ignoranza!
Come se non bastasse notando l’ultima frase si capisce che la chiesa non è stata altro che uno strumento, strumento per tenere buona la gente, gente che si fida ciecamente delle dottrine cattoliche impedendo lo sviluppo della scienza (basta guardare molti degli altri punti presenti nel contest! :tots: )...

Questa poi mi ha fatta impallidire…
La pratica dell'indulgenza aveva perso molto del suo valore primitivo e assunto una notevole meccanicizzazione e, considerati gli ingenti quantitativi di denaro che ne derivavano, aumentò consistentemente il numero degli abusi riducendo la questione ad un vero e proprio commercio con vere e proprie tariffe.


Cioè quindi una persona rischiava il tutto per tutto indebitandosi fino al collo, prendeva la sua FALSA indulgenza e poi retribuiva lo stato pontifico come si retribuisce una semplice (scusate il termine) prostituta dopo una nottata di sesso? O_o
E non mi venite a dire che è per via della fede perché la cosa non campa né in cielo né in terra!
Anche se il fedele vivesse per il puro scopo di fede, questo NON GIUSTIFICAVA lo stato pontifico ad APPROFITTARS dei poveri innocenti!
E vorremmo che questa gente facesse parte dello stato?

Non ne sono stati capaci tempo addietro, non vedo possibile come possano esserne capaci ora! Come se non bastasse con l’enorme affluenza di fedeli presenti nel cattolicesimo, ognuno penderebbe dalle labbra della chiesa, le istituzioni politiche svanirebbero e si tornerebbe in una realtà formata soli da dogmi. La scienza sparirebbe (perché si sa, scienza e chiesa cattolica non vanno di pari passo), gli studi che portano vantaggi agli essere umani sparirebbero, e chi lo sa forse anche ora per qualche INDULGENZA la chiesa potrebbe compiere svariate cose…
Esempi: detenuti aventi ergastolo potrebbero avere immeritati sconti di pena, nessuno potrebbe decidere come e quando morire, nessuno potrebbe più decidere se tenere in se una piccola vita o preferire di non farla venire alla luce per non doverla abbandonare poi (aborto), ecc…
Vogliamo davvero quindi che la chiesa faccia parte dello stato e sconvolga quest’ultimo più di quanto lo sia ora?

Leggete anche qua e fatevi un’altra idea della chiesa che E’ stato…
La pratica dell'indulgenza aveva anche assunto una forte connotazione di obbligo sociale, poiché l'uso era tanto endemico che chi vi si sottraeva appariva come un cattivo cristiano,( :tots: ) un peccatore incallito che non avesse umiltà sufficiente a comprendere di dovere espiare le sue colpe.


Quindi poi alla fine non era nemmeno una scelta sociale, la chiesa obbligava comunque i fedeli a retribuirla e tutto per puro scopo di lucro! Ma fatemi il piacere va!

Beh credo di essere stata abbastanza esaustiva nella spiegazione, ovvio che non vorrei la chiesa in politica, ce n’è stato uno di stato pontificio che ha solo buttato c***a sull’attuale chiesa cattolica, vorremo davvero che attirata dal potere la nostra chiesa di oggi torni la chiesa di un tempo?

E rimanendo in ambito dell’indulgenza per chiudere in bellezza:
A seguito della riforma protestante, che contestò questa dottrina sostenendo che essa non abbia un fondamento nella Bibbia (e anche se fosse stato è comunque un gesto immorale! :tots: Una bel pastrocchio della chiesa cattolica! :asd: ) rimase un uso prettamente cattolico.


Detto questo detto tutto!
Bloccato

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