Jin Kazama ha scritto:Bene, credo che siamo arrivati al punto di giuntura
Solo una cosa: quest'opera di Milton, che mi hai fatto notare, non la conosco. E' in stile poesia come la DC o l'unica cosa che ha a che fare con essa è la storia di fondo (inferno e così via)?
Così, per sapere
Ti riporto direttamente la descrizione del primo libro e un verso d'inizio:
LIBRO PRIMO
In questo primo libro si propone in breve il soggetto del poema, cioè la disubbidienza dell'uomo e la perdita del paradiso in cui egli era stato collocato; e si accenna la prima cagione di sua caduta, cioè il serpente, o piuttosto Satáno nascosto entro il serpente, che già ribellandosi a Dio, e traendo alla sua parte molte legioni d'Angeli, fu per divino comando scacciato dal cielo con tutta la sua torma nel gran Profondo. Dopo ciò il poeta entra nel soggetto e rappresenta Satáno e gli angeli suoi in mezzo all'inferno, ch'è posto non già nel centro del mondo (poiché il cielo e la terra ancora non erano), ma in un luogo di tenebre esteriori, più acconciamente chiamato Caos. Là Satáno, giacente sul lago di fuoco co' suoi Angeli, fulminato e stordito, ripiglia spirito e tien parole con Belzebù, il primo dopo di lui in potenza e dignità . Parlano eglino insieme della loro infelice caduta: Satáno risveglia le sue regioni che si alzano dalle fiamme. Loro numero, ordine di battaglia, e principali Capi sotto i nomi degl'idoli conosciuti di poi in Canaan e nelle vicine contrade. Il principe di Demonj rivolge loro il discorso, gli conforta con la speranza di racquistare il cielo, e loro parla infine d'un nuovo mondo, e d'una nuova creatura che doveva un giorno essere creata secondo un'antica profezia o racconto sparso in cielo, giacchè parecchi antichi Padri credono gli Angeli esser creati molto tempo innanzi a questo mondo visibile. Propone Satáno di esaminare in pieno consiglio il senso di quella profezia, e decidere quel che si possa in conseguenza tentare. Il Pandemonio, palagio di Satáno, sorge, fabbricato ad un tratto, fuori dal Profondo. gli spiriti infernali vi si raccolgono per deliberare
Dell'uom la prima colpa e del vietato
Arbor ferale il malgustato frutto,
Che l'Eden ci rapì, che fu di morte
E d'ogni male apportator nel mondo,
Finchè un Uomo divin l'alto racquisto
Fa del seggio beato e a noi lo rende,
Canta, o Musa del ciel; tu che del Sina
dell'Orebbe in sul romito giogo
Inspirasti il pastor che primo instrusse
La stirpe eletta come i cieli e come
La terra in pria fuor del Caosse usciro;
se più di Sión t'aggrada il colle,
il rio di Siloè che al tempio augusto
Di Dio scorrea vicino, indi tua fida
Aita imploro all'animoso canto
Che d'innalzarsi a nobil volo aspira
Oltre l'Aonio monte, e a dir imprende
Cose ancor non tentate in prosa o rima