Questo, informazione più informazione meno, è il fatto che ho sentito una settimana fa ai telegiornali, rievocato per comunicare l'esito del processo agli otto ragazzi.Corriere della Sera ha scritto:ROMA — Festa di 18 anni in paese. Un certo Giuseppe, il 31 marzo scorso, fa le cose in grande: oltre cento invitati, molti imbucati. Una ragazza di 15 anni viene portata in una pineta alle porte di Montalto di Castro, a 500 metri dal locale: in otto la circondano minacciosamente. Uno inizia a spogliarla. Poi si fanno avanti gli altri. Uno stupro di gruppo andato avanti tre ore.
Ma non è del fatto in sè che voglio parlare quanto di una vicenda vista e ascoltata appena pochi minuti fa su Domenica 5.
Non seguendo assiduamente i TG e comprando raramente i quotidiani, sono venuta a sapere solo oggi che la maggior parte dei cittadini di Montalto, esclusa qualche persona qua e là, si è schierata dalla parte degli stupratori, dichiarando che la ragazza "se l'è andata a cercare".
Mia reazione: silenzio di tomba e bocca aperta.
Prima di esprimere qualsiasi giudizio in merito, ho seguito il programma fino alla fine.
La giornalista in diretta da Montalto era in compagnia di sole quattro persone: il legale di uno dei ragazzi, una donna che si schierava appunto dalla parte degli stupratori e altre due persone, che invece erano a favore della ragazza.
L'assenza di tutti gli altri abitanti, non dico per partecipare alla discussione ma anche solamente per curiosità (difficile che se una troupe arriva in un paese non vi sia nemmeno un curioso) parla da sè.
Comunque.
Escludendo le prime polemiche, che riguardavano i 5000 euro offerti dal comune all'inizio, si diceva, per pagare gli avvocati dei giovani e che poi si è trasformato in un "per aiutare le famiglie economicamente disagiate", mi ha lasciato davvero basita la netta presa di posizione della gente di Montalto.
Riporto qui sotto alcune delle opinioni degli ignari intervistati, visto che la telecamera era nascosta quando sono stati chiesti i pareri (vado a memoria, quindi non saranno propriamente letterali).
La cosa che fa specie è che molte di queste frasi sono state dette da donne e madri.
"Personalmente loro, la madre e la figlia, andrebbero prese e impiccate entrambe"
"La ragazza era consenziente" (quando gli stessi colpevoli hanno dichiarato che non lo era)
"Io, se avessi avuto 17 anni, mi sarei messo in fila" (questa viene da un giornale)
"Anche... anche... anche..." (alla domanda della giornalista "Dunque l'occasione fa del ragazzo stupratore?")
"Loro sono bravi ragazzi, è lei che li ha provocati. E' una ***"
E via discorrendo, tutte circa sulla stessa linea.
Al che i miei commenti sono stati due: che tristezza e che schifo.
Tanto per completare l'opera, è intervenuto in diretta il padre di uno degli otto ragazzi, difendendo a spada tratta il figlio con dichiarazioni del tipo: "Ma quale stupro? Non c'è stato niente, dove sono i referti medici? Un conto è fare una cosa, un altro è accusare di stupro! Ce ne passa di acqua sotto i ponti! (eh beh, perchè prendere una ragazza e fare violenza su di lei non è stupro =.= nd. me)"
Il commento di Sgarbi, anche lui presente in trasmissione, è stato: "Visto il padre, come volevate crescesse il figlio?"
Tutto questo semplicemente per chiedere: com'è possibile che vi siano ancora situazioni di questo tipo? Onestamente parlando, mi sembra di essere nel Medioevo.
Non dico che una minima parte della colpa possa essere della ragazza, in quanto può averli provocati o aver avuto atteggiamenti disinibiti, ma c'è da ricordare che era una ragazzina di quindici anni. Comportamenti simili non sono estranei negli adolescenti, soprattutto ad una festa.
Bisogna sapere però quando è il momento di fermarsi. E qui mi riferisco al "branco".
In conclusione, ciò che mi ha fatto davvero specie è stato lo schierarsi così apertamente, e con dichiarazioni davvero inquietanti, dalla parte dei ragazzi.
Vorrei sentire i vostri pareri in merito alla questione.