Accademia 4 [cadetti]

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DarkSquall89
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Re: Accademia 4 [cadetti]

Messaggio da DarkSquall89 »

Nuotava sott'acqua, immerso in un bozzolo azzurro e ovattato. Aveva gli occhi aperti, gli piaceva osservare quel piccolo spettacolo subacqueo: il fondo dell'oasi era costellato da piccoli affioramenti di alghe e rocce, la sabbia era chiarissima, quasi a trovarsi in una sperduta isola caraibica, piuttosto che nel bel mezzo del nulla. Avvertì i polmoni iniziare a lamentarsi per la mancanza di ossigeno, ma non riemerse subito, voleva prolungare quella sensazione di isolamento e pace, e il brivido gelato sulla pelle era troppo invitante per rinunciarvi presto. Fece qualche altra bracciata, chiudendo la mente a tutti i pensieri, perchè sapeva che una volta abbandonato quella sorta di rifugio avrebbero ricominciato a martellarlo.
Fu solo quando le fitte al petto si fecero troppo insistenti che riemerse, fendendo la superficie e aspirando una boccata d'aria.
« Non sai che l'acqua fa male ai metalli? Li fa arrugginire, poi niente più fiamme per il nostro accendino. » Night lo stava fissando da un punto poco distante da lui, un piccolo ghigno stampato in faccia.
« Correrò il rischio. Io sapevo che l'acqua può anche far annacquare il cervello, quindi occhio a non esagerare, » ribatté Nathan.
« Oh Oh, la Pocahontas sarcastica. Venghino signore e signori, Nathan ha fatto una battuta. :asd: »
« Spiacente di interrompere i vostri sentimentalismi, ma abbiamo un problema. » Holden si era avvicinato senza che se ne accorgessero: si era già rivestito, e stava immobile su una delle sponde dell'oasi.
« Quale problema? » chiese Nathan.
Per tutta risposta, il vicecomandante indicò con l'indice un punto alle sue spalle. Il ragazzo si voltò e vide, stagliata all'orizzonte, un'oscura coltre di sabbia: i mulinelli erano ancora piuttosto lenti, ma era impossibile non capire di cosa si trattasse.
« Tempesta di sabbia. Fantastico. »
« Precisamente, » disse Holden, voltando loro le spalle e incamminandosi verso il piccolo accampamento dei Cadetti. « Se non è troppo disturbo, direi che è il caso che voi due usciate dall'acqua e ci raggiungiate, gli altri sono già tutti riuniti. »
Night e Nathan fecero quanto loro detto, e dopo essersi velocemente asciugati e rivestiti si ricongiunsero al resto del gruppo, chi seduto sotto i palmizi, chi in piedi vicino ai cavalli, che scalpitavano impazienti: evidentemente avevano già avvertito il pericolo.
Otta si trovava al centro, e a quanto sembrava stava comunicando qualcosa agli altri. « ... quindi dovremo necessariamente immobilizzarli, non possiamo ... Oh, ecco i ritardatari. Night, doppia punizione oltre a quella di prima, non pensare che me ne dimentichi, certe cose me le lego al ditoH » disse la preside voltandosi verso di lui, un dolce ed angelico sorriso stampato in faccia.
Nathan represse a stento un sorrisetto e si sedette accanto a Lonelywolf.
« Come stavo dicendo prima di venir interrotta, » proseguì la preside, « una tempesta di sabbia sta dirigendosi verso l'oasi. Abbiamo convenuto che proseguire sia un'ipotesi da scartare, sarebbe troppo pericoloso, rischieremmo di perdere la rotta e anche i cavalli potrebbero imbizzarrirsi eccessivamente. Non abbiamo altra scelta se non quella di restare qui, almeno fino a quando la tempesta sarà cessata o comunque diminuita d'intensità. Questo vuol dire, » continuò guardando il gruppo di cadetti di fronte a lei, « che dovremo dividerci i compiti. Serve qualcuno che raccolga tutti i nostri beni e li posizioni al centro di quelle palme, dovremo costruire una tenda artigianale per ripararci dalla furia del vento. »
Un piccolo gruppo di cadetti, tra cui Morgana, Macha e Sarachan, si alzò e iniziò a darsi da fare.
« Bene. Serve anche qualcun altro che leghi i cavalli agli alberi e li bendi, in modo da non farli spaventare e tenerli immobilizzati, » proseguì Otta.
Lonelywolf, Nir e Holden si avviarono verso le bestie. Zucchero a velo si diresse automaticamente verso il suo nuovo padrone: a quanto pareva, anche se in quel mondo non poteva comunicare in modo diretto con gli animali, Lon ci sapeva ancora fare con loro.
« E infine, » disse Otta, « abbiamo bisogno di persone che prendano i teli e le pelli che abbiamo ottenuto dai nostri amici indigeni e le leghino attorno alle palme, in modo da creare una tenda. Le funi sono nel mio zaino, quindi chi mi ama mi segua :stupito. »
La preside si avviò verso gli alberi. Nathan si alzò e la seguì, insieme a Remiem e Teo. In breve tempo dispiegarono i teli e ne bucarono le estremità, poi, mentre due di loro li tenevano in aria, gli altri due passarono le funi all'interno dei buchi e iniziarono ad intecciarle sui tronchi delle palme. Otta sembrava particolarmente eccitata.
« Vogliate prego osservare una delle mie specialità, il "NodottoH" :smt110 » esclamò. Prese poi ad annodare le corde, così velocemente che Nathan e gli altri riuscivano a malapena a vedere le sue dita muoversi. Il risultato fu che da lì a due minuti la preside era rimasta incastrata, e toccò a Nathan districare quella specie di gomitolo umano.
« Giuro che l'ultima volta era venuto ç___ç. Devo aver sbagliato il penultimo nodo, non c'è altra spiegazione :tots: »
« Cose che capitano, ovviamente è andata così, non preoccuparti :hihi: » le rispose Nathan, cercando a tutti i costi di non sorridere.
Otta gli lanciò una piccola occhiata velenosa, poi, una volta liberatasi, fece segno a Aeli di avvicinarsi con il jumper. La ragazza posizionò il veicolo vicino alla loro tenda di fortuna, e insieme a Macha fece scendere Oushi. La cadetta si distese su una piccola stuola improvvisata, imprecando tra i denti.
Teo e Remiem si arrampicarono per un breve tratto sui tronchi delle palme: Nathan passò loro un altro telo, che i due cadetti fissarono velocemente come gli altri.
« Bene, ora che abbiamo anche il tetto direi che sia il caso di entrare tutti dentro, la tempesta si sta avvicinando sempre più. I cavalli sono a posto, i nostri beni sono già tutti dentro, direi che non manca nulla :stupito » disse Otta. Fece entrare gli ultimi cadetti, si chiuse il lato della tenda che ancora era rimasto aperto alle spalle, riuscì ad annodarlo senza problemi (mostrando il dito medio a Nathan, che scoppiò a ridere) e si sedette stanca assieme a tutti gli altri.
L'ambiente era stretto, ma ci si stava, anche se pigiati. Per alcuni momenti nessuno disse nulla: i rumori della tempesta in avvicinamento era sempre più forti. Le pareti del loro rifiugo presero a tremare leggermente, fino a quando la furia degli elementi li investì con tutta la loro forza. Le tende riuscirono a resistere, segno che le avevano legate bene, ma fu comunque impossibile impedire ad una certa quantità di sabbia di entrare. Avvertivano i nitriti terrorizzati dei cavalli, il sordo ululare del vento. Tutto intorno a loro divenne una macchia sbiadita, la luce cessò di filtrare, si erano ritrovati quasi al buio.
Nathan individuò con lo sguardo Morgana. La ragazza sedeva poco lontano da lui, lo sguardo perso nel vuoto, apparentemente ignara del finimondo che era scoppiato attorno a loro. Aveva un'aria quasi trasognata.
« Arrivano. »
Il pirocinetico avvertì un brivido attraversargli la schiena.
« Arrivano cosa? » chiese Holden, facendosi più vicino.
Per tutta risposta, la maga nera indicò con lo sguardo l'esterno della tenda.
Poi li avvertirono: una serie di tonfi sordi, intervallati da piccoli sbuffi. Sempre più frequenti. Sempre più vicini.
Night scostò uno dei lembi della tenda, e tutti aguzzarono la vista, cercando di intravedere cosa ci fosse là fuori. Tutti trattennero bruscamente il respiro, quando il primo di quegli esseri entrò nel loro campo visivo.
Il mostro colse la presenza di estranei, e si catapultò verso di loro. Night riuscì a richiudere la tenda appena in tempo, prima che la testa dell'essere ci sbattesse contro. Altri mostri iniziarono subito a martellare il loro rifugio di colpi.
« Fuori le armi, siamo sotto attacco! » urlò Otta.
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"Vivevano la lenta e invisibile compenetrazione dei loro universi, come due astri che gravitano intorno a un asse comune, in orbite sempre più strette, il cui destino chiaro è quello di coalescere in qualche punto dello spazio e del tempo".
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Aeli
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Re: Accademia 4 [cadetti]

Messaggio da Aeli »

Nonostante l'urlo di Otta che incitava i cadetti a prendere le armi e a prepararsi all'attacco di quegli esseri, tutti rimasero pietrificati per alcuni secondi, che parvero interminabili. Dopo una prima raffica di colpi, i teli della tenda stavano tornando alla loro quiete naturale e fuori si avvertiva solo l'ululato del vento.

Ogni respiro sembrava un frastuono. I battiti del cuore risuonavano come tamburi. Avevano tutti estratto le armi, e attendevano nella penombra della loro copertura, che li schermava dalla luce.

Night: non si sente nulla...?

Ebbe appena finito di parlare che qualcosa si conficcò in un lembo di tenda poco distante da lui, lacerandolo per circa cinque centimetri.
E dopo fu il finimondo.
Sembrava che quel branco di animali selvatici avesse atteso per un attimo caricando al massimo e si fosse scagliato in blocco contro il loro rifugio. I teli erano resistenti, ma una parte più colpita delle altre stava lentamente cedendo.

Holden: concentriamoci da quella parte! Qualcuno resti a proteggere chi non si può difendere!

Aeli, che istintivamente si era portata davanti a Oushi, udì un mugolìo di disapprovazione provenire dalla ragazza.

Aeli: è inutile che ti lamenti, non ti lasciamo affrontare quei cosi nelle tue condizioni - le sussurrò, continuando a mantenere lo sguardo fisso di fronte a lei.

La parte più danneggiata della tenda rendette l'anima definitivamente, e due o tre di quegli animali si riversarono al suo interno. Improvvisamente galvanizzati, i cadetti vi si lanciarono contro brandendo le proprie armi, ma gli avversari erano grossi e coriacei, e per ognuno di loro servivano almeno due ragazzi.

Aeli estrasse le sue fruste e scattò in avanti, impaziente di dare manforte a chi già era impegnato a combattere, ma qualcuno la afferrò in vita e la fece arretrare.

Lonelywolf: tu resta qui, altrimenti Oushi resterà scoperta.

La ragazza annuì e abbassò le armi.

Oushi: vai, non preoccuparti di me. Tanto sono rannicchiata in questo buco, chi vuoi che mi veda.
Aeli: no, ha ragione lui.
Oushi: senti, ho avuto giorni migliori ma non sono ancora derelitta, inoltre ho due daghe con me, non sono così...

Ma non riuscì a finire la frase, che alla sua sinistra, dal lembo inferiore della tenda, sbucò una zampa ricoperta di scaglie eburnee.

Oushi: maledetto, deve essersi scavato un tunnel nella sabbia!

Fece per estrarre un pugnale, ma una fitta all'addome le impedì di portare a termine il movimento. Udì un sibilo e vide due fili scuri saettare davanti ai suoi occhi; si avvolsero simmetricamente attorno alla giuntura tra la zampa e la spalla dell'essere, mentre i due speroni alle estremità si conficcarono nella morbida carne dell'articolazione. Aeli tirò: con un rumore secco e uno spruzzo di sangue, staccò via l'arto, e si preparò a colpire ancora, ma sembrava che per il momento non ce ne fosse bisogno. Con un guaito baritonale l'animale strisciò di lato, scomparendo momentaneamente alla vista.

Poco distante si udivano le grida concitate degli altri. Holden e Otta sembravano voler sovrastare quella cacofonia di suoni nel tentativo di comunicare qualcosa a tutti i cadetti. Un paio di esemplari mostruosi era infatti stato abbattuto e, giacendo inerte al suolo, dava la possibilità, per quanto effimera, di analizzarne la struttura corporea e carpirne gli eventuali punti deboli.

Holden: le articolazioni! Dovete colpire le articolazioni! Non lanciate colpi a caso, o saranno perdite di energie, nelle giunture sono più deboli!

Otta: altri punti sono gli occhi e la pancia, lì non hanno il guscio!

Night: la fate facile voi, potrebbero ammazzarmi tre volte prima che riesca ad arrivare alla pancia!

L'animale che prima aveva tentato di colpire Oushi tornò alla carica; Aeli sciolse una frusta afferrandola per la punta, e la lanciò come un coltello, mirando al suo occhio.

Oushi: attenta, dietro di te!!

Aeli non fece in tempo a voltarsi che qualcosa di duro le urtò una spalla e ruzzolò al suolo. La testa insanguinata di uno di quegli affari era riversa a terra con la bocca spalancata, mettendo in bella mostra le fauci irte di denti acuminati. In un occhio stava infilzata un'arma che riconobbe come una daga di Oushi, che teneva ancora il braccio sospeso a mezz'aria.

Aeli: g-grazie... - ansimò. Aveva temuto il peggio.
Lon: stai attenta alle spalle.
E si allontanò di poco per riprendere a combattere.
La battaglia imperversava, mentre fuori la tempesta non dava l'impressione di voler cessare.
Sirius
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Re: Accademia 4 [cadetti]

Messaggio da Sirius »

Sirius camminava lentamente, assorto dai suoi pensieri, quando il Jumper gli sfrecciò accanto. Infastidito dalla sabbia sollevata dal mezzo, egli si scostò chiedendosi come mai avessero tanta fretta; messo a fuoco lo sguardo sull'orizzonte si rese conto che avevano infine raggiunto un'oasi. Prima che potesse dire qualcosa, i cadetti ebbero già raggiunto lo specchio d'acqua e, assetati, si misero subito a berla a grandi sorsi.
Sirius: “Dannazione, no!” disse a bassa voce. Egli sapeva che l'acqua, anche se cristallina, poteva contenere una grande carica batterica; per questo i manuali di sopravvivenza dicevano esplicitamente che qualora s'incontri una fonte d'acqua sconosciuta, soprattutto se stagnate come un'oasi, è bene far bollire l'acqua prima di berla al fine di sterilizzarla. Evidentemente, però, o non ne erano a conoscenza, oppure non lo rammentavano.
Macha: “Fermatevi, non è prudente!” esclamò l'infermiera al suo fianco, chiaramente conscia del rischio.
Sirius: “Lasciate stare!” disse rivolto alla ragazza.
Macha: “Non capisci, l'acqua potrebbe essere...”
Sirius: “Comprendo perfettamente! Purtroppo hanno tutti bevuto.”
Macha: “E non vuoi che vengano informati?” chiese perplessa
Sirius: “Se l'acqua conteneva qualcosa ormai sarà in circolo, se invece non aveva nulla di pericoloso creeremmo allarme inutilmente; senza contare che, a causa della suggestione, potrebbero verificarsi casi di malti immaginari.”
Macha: “Cosa proponi allora?”
Sirius: “Controllate quanti antibiotici ad ampio spettro abbiamo e portatemi una grossa pentola, io intanto raccolgo un po' di legna; dopo di che, mentre io farò bollire l'acqua e riempirò le borracce dei cadetti, voi avviserete Helden ed Otta con discrezione.”

La ragazza, approvò il piano ed annuì in risposta. Dopo aver raccolto la legna necessaria, Sirius si prodigò per accendere un fuoco. Macha, nel frattempo aveva raggiunto il Jumper e si era messa a rovistare tra i farmaci destando l'interesse di Oushi ma la cadetta la rassicurò dicendole che era in cerca di una pomata contro le scottature. Dopo un veloce calcolo degli antibiotici ad ampio spettro, Macha si rese conto che, per un caso fortuito, ne avevano a sufficienza ma, per contro, non poteva dire con certezza che avrebbero avuto effetto sulle malattie di quel mondo.
Macha: “Ecco la pentola più grande che abbiamo recuperato dalla Guenda.” disse raggiungendo Sirius.
Sirius: “Vi ringrazio. Ora è meglio che avvisiate chi di dovere” detto ciò prese la pentola e raggiunse lo stagno dove alcuni cadetti si stavano facendo il bagno.
Remiem: “Sirius!”
Sirius: “Salve signor Remiem.”
Remiem: “Perché non venite a farvi una nuotata.”
Sirius: “Vi ringrazio ma sto bene così.” egli sapeva che l'acqua fresca avrebbe potuto generare un senso di sollievo ma avrebbe anche potuto causare una congestione, pertanto preferiva soffrire il caldo in quel momento che rischiare un collasso più tardi.
Remiem: “Che cosa stai facendo?” chiese vedendolo riempire la pentola d'acqua.
Sirius: “Intendo... preparami del tè.”
Nightimare: “Oh, certo! Non sia mai che Sua Eccellenza rinunci al tè delle cinque.” disse ironico avendo udito la risposta. Ignorando la provocazione, Sirius tornò al fuoco ed vi mise sopra la pentola.

Poco dopo, Otta ed Holden, informati da Macha, raggiunsero Sirius mentre questo era intento a rimpinguare le scorte d'acqua dei cadetti con l'acqua, ormai tiepida, che aveva fatto bollire.
Otta: “Macha mi ha informata, come abbiamo fatto a non pensarci?”
Sirius: “Immagino sia dovuto all'euforia di aver raggiunto un'oasi; spesso anche la stanchezza gioca brutti scherzi.”
Holden: “Come se non bastasse, si sta avvicinando anche una tempesta di sabbia; è meglio che avverta i cadetti.” detto ciò si avvicinò a Nathan e Nightmare ancora in acqua.
Otta: “Tu Sirius continua a riempire le borracce.”
Sirius: “Sì, signora Preside.” dopo il dovuto saluto, si rimise all'opera sperando di riuscire a finire prima che fosse troppo tardi. Un'istante prima che la tempesta gli raggiungesse, Sirius ebbe concluso di riempire anche l'ultima borraccia e si precipitò verso l'improvvisata tenda costruita dai cadetti; purtroppo, per la fretta, non erano riusciti a renderla impermeabile alla sabbia ma ritenne che, vista la situazione, sarebbe potuto andare peggio. Difatti, di li a poco, Morgana avvistò alcuni Focarol avvicinarsi velocemente saltellando come delfini nella sabbia.
Otta: “Fuori le armi, siamo sotto attacco.”
Senza indugio, Sirius raccolse l'arco e si preparò alla battaglia; dopo un attimo calò il silenzio.
Holden: “Non si sente nulla.”
Appena ebbe concluso quella frase, i Focarol tornarono all'attacco squarciando un lato della tenda. Senza indugio, Sirius incoccò una freccia ma, prima che potesse prendere la mira, uno di essi gli balzò addosso; d'istinto si gettò di lato per evitarlo ma fu comunque colpito al braccio sinistro dalla pinna affilata della creatura. La ferita era dolorosa ma, fortunatamente, non molto profonda; subito un altro Focarol sbucò fuori dalla sabbia ma questa volta egli reagì prontamente e gli scoccò una freccia nella sua bocca spalancata, uccidendolo.
Holden: “Le articolazioni! Dovete colpire le articolazioni! Non lanciate colpi a caso o saranno perdite di energie; nelle giunture sono più deboli!”
Otta: “Altri punti sono gli occhi e la pancia, lì non hanno il guscio.”
Sirius: “Dobbiamo attirarli all'esterno. Anche se la tempesta limiterà la nostra capacità visiva, restare qui metterà a rischio la vita di Oushi; tra l'altro hanno già mezzo distrutto la tenda.”
Otta ed Holden si scambiarono uno sguardo poi giunsero a conclusione che non vi era altra soluzione.
Holden: “D'accordo, usciamo fuori e disponiamoci in cerchio. Alcuni rimangano qui a difendere la tenda.”
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Re: Accademia 4 [cadetti]

Messaggio da wolf moon »

Nir decise di rimanere all'interno della tenda, era molto più utile lì che all'esterno non essendo abile negli scontri corpo a corpo.
Dando priorità alla difesa di Oushi, Nir si avvicinò fra le proteste di quest'ultima che però venero ignorate, si trovò così spalla spalla con Aeli che nonostante la caviglia non al 100% si destreggiava con le fruste, la situazione non fosse stata drastica ci sarebbe stato da incantarsi a vederla schioccare le fruste con grazia e letale precisione. Tra un colpo e l'altro i due cadetti si trovarono a coprirsi le spalle a vicenda inseme ai rimasti all'interno della tenda, Oushi non riuscendo a partecipare attivamente allo scontro se non con sporadiche azioni, indicava ai cadetti la provenienza degli attacchi, proprio come i navigatori del rally indicano il percorso ai piloti.

D'un tratto Aeli schiocco una frustata che Nir sentì sibilare vicino al viso e che neutralizzò l'attacco di uno dei mostri alle sue spalle, nello stesso istante Nir scagliò un pugnale alle Spalle di Aeli neutralizzando a sua volta un attacco, conficcando il pugnale nell'occhio di un mostro; vi fu un "grazie" simultaneo dopodiché il cadetto mormorò "Siamo pari" e sforzandosi un po' abbozzò un sorriso, poi continuò "Piacere Nir... non ci eravamo presentati in questi concitati giorni" "Non che ora sia una situazione tranquilla - disse la ragazza mentre continuava abilmente a usare le fruste facendo pause tra una parola e l'altra - comunque piacere, Aeli".

Dopo la breve conversazione Nir fece un rapido bilancio e si accorse che le munizioni scarseggiavano, quindi avvertì la compagna di battaglia e con rapidi movimenti fluidi, schivando i mostri, si diede al recupero di dardi e di uno dei suoi pugnali. La battaglia intanto infuriava fuori e dentro, mentre la tenda cominciava a soffrire degli attacchi e il vento intonava una sinistra colonna sonora.

--- EDIT ---
È stato aperto un topic per il posting congiunto di cadetti e Seed, non ho ben capito se si passi direttamente a postare lì (devo ancora aggiornarmi sul garden) comunque tenetelo presente, scusate la mia confusione momentanea.
SCHEDA CADETTO RINOA'S GARDEN
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citazione: Capitan Harlock le parole del suo avo Phantom Harlock I:
"Se tu continuerai a credere ai tuoi sogni niente nella tua vita sarà mai stato fatto invano"
citazione:
"sia morire che privare della vita non sono cose innaturali, è più innaturale vivere senza avere uno scopo" (kiba, wolf's rain)
Nir - by Aeli - (grazie ^^),wolf in accademia by Kary (grazieee*__*),miglior cadetto alla 4a sagra di caccia di Lindblum
Lonelywolf
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Re: Accademia 4 [cadetti]

Messaggio da Lonelywolf »

Visto l'arrivo di Nir, Lon si diresse per un minuto fuori dalla tenda. I cadetti all'esterno erano in difficoltà: la tempesta impediva di vedere oltre un metro al di là del proprio naso. La sabbia sferzava i loro occhi, il vento limitava il loro equilibrio. Tornò a dare un'occhiata dentro la tenda, mentre riemergeva un altro Focaral.
- Sinistra! - gridò Oushi.
Aeli si volse nelle direzione indicata e conficcò le punte delle due fruste negli occhi del mostro, e Nir ne approfittò per sventrarlo.
Nel frattempo era accorso Holden, staccandosi momentaneamente dal cerchio. Appena entrato nella tenda, tossì della sabbia e parlò:
- Si rifugiano tutti sotto la sabbia! - esclamò.
- E riemergono nella tenda - osservò Oushi.
- Stare fuori dalla tenda ci rende inutili, stare dentro limita i nostri movimenti e ci rende prede più facili - ricapitolò Holden.
Il dialogo fu interrotto da un altro assalto dal basso, stavolta molto vicino al punto in cui sedeva Oushi. Il primo a reagire fu Nir, che estrasse la balestra e sparò verso la pinna caudale del mostro un dardo, che si conficcò in una delle palme che facevano da sostegno, bloccando il Focaral. Grazie alla sua azione, fu poi facile finire il mostro.
- Quanti sono? E' questo il punto... - pensò Holden tra sè - se sono un drappello si può continuare così, ma se è un branco non resisteremo -
Il vicecomandante ragionò sul punto di forza degli avversari: la sabbia. L'acqua avrebbe sciolto quei mostri, e nell'oasi c'era un laghetto. Potevano effettivamente rifugiarsi lì, i Focaral non sarebbero entrati in acqua, a meno che volessero suicidarsi.
- Che facciamo, vicecomandante? - chiese Lon.
- Andiamo a farci un bagno - rispose Holden, ed uscì dirigendosi verso la preside. Tornò poco dopo con Otta ed i cadetti al seguito. Prese parte delle scorte d'acqua, lavò la bandana di Otta e la porse ad Aeli, che lo guardò incuriosita. Su ordine della preside, Teo e Remiem stavano preparando il jumper fuori dalla tenda.
- Aeli, tu hai già guidato il jumper. Ci serve il tuo aiuto. Metti la bandana davanti agli occhi, così non saranno colpiti dalla sabbia. Ora, - Holden si interruppe mentre Night e Sirius mettevano al tappeto un altro mostro fuori dalla tenda - ci sposteremo verso il lago dell'oasi, per impedire attacchi dal basso. Lo spazio è piccolo, ma, per evitare attacchi mentre ci spostiamo, andremo col jumper, a piccoli gruppi. ogni viaggio comprenderà tre cadetti più la pilota, che sarà Aeli. L'ultimo gruppo porterà il telone della tenda, che useremo per coprirci finchè la tempesta finirà -
Aeli annuì decisa e si diresse verso il jumper.
- Primo gruppo: Oushi, Macha, Nir. Via! E buona nuotata :-D - annunciò Otta.
Il vento destabilizzava il jumper, che era leggero, ma mantenendo una buona velocità avrebbe viaggiato con pochi problemi. Nir e Macha aiutarono a salire Oushi, che sembrava delusa di dover rallentare il gruppo. Aeli mise in moto, i cadetti rimasti alla tenda si prepararono a difendere la posizione fino al ritorno di Aeli.
Account disattivato il 17/06/2013
Sirius
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Re: Accademia 4 [cadetti]

Messaggio da Sirius »

Mentre Aeli conduceva Oushi, Macha e Nir al laghetto, Sirius, Nightmare e Holden cercavano d'impegnare i Focarol mentre gli altri si occupavano di racimolare le cose all'interno della tenda. Mentre il Jumper si avviava verso la sua meta, alcuni Focarol sbucarono dalla sabbia e speronarono il mezzo nel tentativo di rovesciarlo.
Holden: “Dobbiamo cercare di proteggere il trasporto!”
Senza farselo ripetere, Sirius corse verso le creature, vista la difficoltà di prendere la mira a causa dell'incessante tempesta; purtroppo, prima che li raggiunse, essi si erano già dileguati sotto la sabbia.
Nightmare: “Ci dev'essere un modo per toglierceli dai piedi una volta per tutte.”
Sirius: “In effetti un modo ci sarebbe.” disse riavvicinandosi ai compagni “Se riuscissimo ad abbattere il capobranco gli altri batterebbero in ritirata.”
Holden: “E come lo riconosciamo?”
Sirius: “Semplice, è grande più del doppio rispetto ai suoi compagni.”
Nightmare: “Una bazzecola insomma!” disse ironico.
Sirius: “Mai affermato nulla del genere.”

All'interno della tenda Remiem stava raccogliendo le proprie cose quando uno dei mostri gli sbucò improvvisamente difronte. Colto alla sprovvista, egli cadde atterra; d'istinto alzò il bastone difronte a sé e questo gli permise di bloccare le fauci del Focarol. Sarachan si accorse del fatto e prontamente si gettò addosso alla creatura, conficcandogli la spada in un occhio e trapassandogli il cervello.
Remiem: “Grazie, ho temuto il peggio.”
Ella sorrise e porse una mano al cadetto, aiutandolo a rialzarsi. Poco distante, Teoskaven, Otta e Lonelywolf stavano fronteggiando altri due mostri penetrati nella tenda mentre Nathan e Morgana erano in disparte intenti a preparare le varie sacche dei cadetti per trasferirle velocemente sul Jumper quando questo sarebbe tornato; cosa che avvenne pochi istanti dopo. A salire furono questa volta Nathan, Morgana ed Otta; ancora una volta, quando il mezzo si allontanò in direzione dello specchio d'acqua, fu oggetto di attacchi da parte dei pesci delle sabbie ma questa volta i cadetti furono pronti. Due Focarol saltarono fuori dalla sabbia per colpire il Jumper ma Holden si gettò sotto ad uno di essi e lo sventrò con la propria wakizashi mentre questo gli passava sopra la testa mentre il secondo fu decapitato dalla spada di Nightmare ed il mezzo poté ripartire incolume.
Holden: “Molto bene, mancano ancora due viaggi e ce l'avremo fatta.”
inaspettatamente dalla sabbia sbucò un Focarol immenso che, con un colpo di coda, sbalzò Sirius a diversi metri di distanza per poi immergersi nuovamente; mentre il cadetto, ancora stordito dal colpo, tentava di rimettersi in piedi, vide la grande pinna dorsale della creatura affiorare dalla sabbia ed avvicinarsi alla sua posizione. Sirius sapeva che la pinna, affilata come un bisturi, avrebbe potuto tagliarlo in due come se niente fosse ma, fortunatamente, prima che ciò accadde si sentì trascinare per i piedi e la pinna passò a pochi centimetri dalla sua testa; Nghtmare l'aveva trascinato in salvo all'ultimo istante.

In Jumper fece nuovamente ritorno e questa volta fu il turno di Sarachan, Remiem e Teoskaven che portarono con loro le ultime cose dei cadetti. Sirius, Nightmare e Holden rimasero per ultimi e si apprestarono a smontare la tenda, stando particolarmente attenti ai mostri che li circondavano. Ancora una volta, però, il capobranco tornò all'assalto; Sirius riuscì a scoccargli una freccia nell'occhio sinistro ma il pesce della sabbia parve non patire il dolore e proseguì imperterrito nella direzione del cadetto. Fu solo quando Night e Holden lo ferirono al ventre che l'essere abbandonò i sui intenti e si defilò sotto la sabbia.
Nightmare: “Sembrerebbe che tu non gli stia molto simpatico.” disse a Sirius.
Sirius: “Ho il dubbio che abbiate ragione ma non so capacitarmi del perché di un simile accanimento.”
Holden: “Forse è attratto dal sangue.” disse indicando la ferita al braccio sinistro.
Nightmare: “Possibile ma non capisco come facciano ad individuarci da sotto la sabbia.”
Sirius: “Le vibrazioni!” esclamò dopo un attimo di riflessione “Percepiscono le vibrazioni del terreno per individuare una preda ed una volta in superficie si orientano con l'olfatto; vivendo sotto la sabbia dubito dispongano di una vista efficiente.”
Holden: “Ha senso, la cosa migliore è dunque quella di rimanere il più fermi possibile, costringendoli così ad affiorare in superficie per ricorrere all'olfatto ed attaccarli in quel momento.”
Macha
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Re: Accademia 4 [cadetti]

Messaggio da Macha »

Il trio composto da Oushi, Macha e Nir fu il primo a giungere a contatto con l'acqua dell'oasi, che nonostante il vento turbinante e la sabbia che frustava ogni centimetro di pelle manteneva ancora la sua freschezza. Tuttavia le malverse condizioni atmosferiche la stavano facendo diventare una melma stagnante, e perciò imbevibile. Macha in cuor suo benedisse la decisione di riempire ciò che potevano con l'acqua, oltre alle bottiglie recuperate dalla Guenda: in quel modo potevano sopravvivere ancora un po' nel deserto senza problemi. Cercò di farsi piccina picciò contro la superficie dell'acqua, stringendo la giacca beige attorno a naso e bocca per evitare di aspirare sabbia, prontamente imitata da Nir che non sembrava messo meglio in quanto a sopportazione di quella maledetta tempesta. Oushi, tra imprecazioni a fior di labbra per la sua stessa debolezza e diversi sforzi muscolari, riuscì a scendere a sua volta e immergersi quel tanto che bastava per sedersi sul basso fondale. Lo sforzo le costò qualche altro ansito, soffocato dalla pesante stoffa avvolta attorno alla testa.
Man mano che giungevano gli altri cadetti la piccola polla d'acqua si faceva sempre più affollata, e Macha occhieggiò preoccupata le diverse lame che vedeva baluginare qua e là: sarebbe stato molto difficile riuscire a combattere quei pesci delle sabbie senza ferirsi a vicenda, quindi assottigliando ancora di più le già non numerose scorte di generi di pronto soccorso. Si spostò più che poteva verso il centro del laghetto; non avendo armi utilizzabili non poteva far niente, al massimo assistere Oushi nel compito di 'navigatore'.
Ma proprio mentre Night, Sirius e Holden finalmente si univano al resto della sfigata compagnia, con il jumper che sobbalzava e cigolava allegramente nel tentativo di ripararli dal vento violentissimo, il ninja fu il primo a percepire un cambiamento nell'aria. Non era possibile... Che la tempesta si stesse spostando? Come a confermare la sua percezione, il vento gradatamente calò d'intensità, dando tregua alle epidermidi malridotte ed arrossate dei cadetti. La sabbia continuò a mulinare ancora per un bel po', ma si ridepositò sul terreno poco dopo che il vento tornò ad essere una lieve brezza. I cadetti erano troppo stupiti e contenti che l'inferno fosse cessato all'improvviso com'era venuto per notare la nuvola di sabbia che si stava allontanando, e con essa le sagome di alcuni pesci del deserto che nuotavano tra le dune come se fossero onde.
Di tutta quella pessima avventura, restavano la polla d'acqua ancora contaminata dalla sabbia, gli umani coi vestiti impregnati d'acqua e sabbia a formare una melma marrone, e la pelle arrossata e qua e là chiazzata da scottature. Tutto sommato, nonostante il non lieve pericolo in cui si erano trovati, Macha fu felice del fatto che nessuno si fosse seriamente ferito. Ora, però, forse era il caso di cercare un centro abitato ove rifugiarsi e riorganizzarsi a dovere.
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Holden
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Reunion

Messaggio da Holden »

Viaggiamo ancora per due giorni, sempre più sfiniti.
L'attacco dei focarals aveva inferto un duro colpo al nostro morale e alla nostra organizzazione, e avevamo dovuto rimetterci in marcia molto più malconci di quanto avessimo pensato. Avevamo perso una parte delle nostre provviste e dell'acqua, e avevamo ormai solo una mezza dozzina di cavalli superstiti, mentre al Jumper rimaneva una autonomia di poche decine di chilometri.
A conti fatti, eravamo in guai grossi.

La seconda sera arrivammo nel punto di sosta previsto e scoprimmo che il piccolo laghetto accanto al quale contavamo di accamparci era totalmente a secco. Lo scoramento successivo ci prostrò tutti e senza nemmeno più la forza per parlare ci sedemmo in cerchio, mentre qualcuno distribuiva le ultime razioni. La poca acqua rimasta fu riservata a quelli di noi che più fatica facevano a sopportare le fatiche del viaggio.
-Lonelywolf: In linea d'aria, non siamo nemmeno lontanissimi dal fiume, ma non credo che riusciremo a reggere un'altra giornata di marcia sotto il sole. Anche il Jumper è ormai agli sgoccioli, e senza quello ci ritroviamo nella totale incapacità di trasportare eventuali feriti. Oushi non può camminare. E' fuori questione.
-Teoskaven: Chiaro. Non so cosa ne pensiate, ma aspettare il giorno significa correre un rischio troppo alto. Propongo di riposare un paio di ore e rimetterci subito in marcia. Con un po' di fortuna, riusciremo a raggiungere la nostra destinazione prima del tramonto, e sarà meno penoso viaggiare di notte che sotto il sole cocente.
-Nir: Siamo tutti stanchi morti, non so se ce la faremo ad andare avanti per ore e ore.
-Remiem: Eppure ha ragione. Inoltre, non saremo molto più in forma domani di quanto siamo oggi.
-Night: Credo anch'io che sia l'unica possibilità seppur vaga di farcela.
Dopo aver valutato un altro po' le varie possibilità, optammo tutti per seguire l'idea di Teo. L'entusiasmo non era alle stelle, ma nessuno intravedeva altre possibilità.

Rimetterci in marcia fu però un altro paio di maniche, ma alla fine ce la facemmo.
In silenzio, con l'unico sottofondo sonoro del rombo sommesso del jumper e dello scalpiccio dei cavalli.
Nessuno aveva voglia di parlare, e sotto il venticello sferzante tutti avanzavano in silenzio, conservando le forze, aggrappandosi alle ultime briciole di energia rimaste.
Arrivò l'alba e ancora non si vedeva la fine della nostra odissea.

Verso le otto del mattino, il Jumper rese l'anima e Lonelywolf dovette portare Oushi con sè in groppa a Zucchero a velo. Aeli la cui caviglia ancora non si era ripresa dovette salire su un'altra cavalcatura.

Dopo due ore, quando ormai iniziavamo a credere di aver commesso il peggior errore di valutazione della nostra vita, scorgemmo in lontananza ciò che appariva come un centro abitato di medie dimensioni, e sopratutto, poco distante, il fiume.
Galvanizzati dalla consapevolezza di avercela fatta affrettammo il passo nei limiti del possibile.

Non tardammo a renderci conto che qualcuno ci aveva scorti e stava sorvegliando la nostra avanzata. Qualche minuto dopo, un grido squarciò l'aria che iniziava a farsi afosa, e il nome di Otta venne strillato da una voce che mi sembrava di riconoscere.
-Holden: Ruben?
Era lui, e non tardammo a riconoscere altri seeds che radunati all'entrata del villaggio, stupefatti, ci guardavano avanzare nella loro direzione.
Non avevo nemmeno il coraggio di immaginare quale spiegazione potesse giustificare la loro presenza lì.

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E con questo ci riuniamo ai Seeds nel topic già aperto. Il posting al momento prosegue lì, buon divertimento :wink:
Cadetti al momento attivi e ruolanti (14): Remiem, Otta, Sarachan, Nir/Wolf Moon, Sirius, Oushi, Holden, Night, Teoskaven, Macha, Lonelywolf, Nathan/Darksquall89, Aeli e Morgana/Kerokun.
Creep with me, as we take a little trip down Memory Lane.
Bloccato

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