Zoolab/Stiva

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Cek
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Re: Zoolab/Stiva

Messaggio da Cek »

Nessuno fu testimone di quello che accadde.
Cek aveva provveduto a chiudere lo zoolab, così che nessuno, a parte i contendenti, avrebbe potuto assistere a quel combattimento, nè tantomeno intervenire per fermarli. O per salvarli.
Paine corse rapida contro Cek, decisa a togliere quello sguardo di superiorità che la puntava, senza perderla di vista per un istante; dovette però interrompere la sua furiosa carica saltando di lato, per evitare un proiettile incendiario, esploso là dove un istante prima stavano i suoi piedi, lasciando segni di bruciatura sul terreno arido.
Cek teneva le mani dritte davanti a sè, aperte a ventaglio, i palmi rivolti verso la dottoressa: sulle punte delle sue dita iniziarono a prendere forma sfere crepitanti di fiamme gialle e arancioni, poco più grandi di una biglia; senza attendere un secondo di più, i proiettili schizzarono veloci contro il loro bersaglio, simili al fuoco di una mitragliatrice.
Paine fu costretta a correre secondo un percorso a zig zag, cambiando rapidamente direzione per rendere imprevedibili i suoi movimenti e allo stesso tempo evitare di essere colpita dalla raffica di colpi; purtroppo per lei, anche Cek cambiò strategia, e metà delle palle di fuoco scagliate, anzichè dirigersi direttamente verso di lei, descrissero traiettorie ad arco, così da prenderla di lato.
Era come trovarsi sotto il fuoco incrociato di due mitragliatori, e Paine dovette dare sfoggio di un'agilità sovrumana per evitare di farsi colpire; la differenza tra Cek e i mitraglieri, però, era che lui non aveva bisogno di cambiare caricatori.
Fu allora che Paine si rese conto di trovarsi di fronte a un problema serio: la sua forza sovrumana, capace di spezzare le ossa e lacerare le carni senza trovare la benché minima resistenza, era assolutamente inutile in un combattimento a distanza.
-Avanti- la istigò Cek, aumentando la velocità dell'assalto, -mostrami i poteri di Angelo nero che sei solita vantare, voglio davvero vedere questa "maledizione" che porti e che ti fa diventare paranoica!-
Paine si gettò a terra, rotolando nella polvere, per sfuggire alle fiamme che fendevano l'aria a sciami; una delle sfere, tuttavia, la prese di striscio sul gomito sinistro, abbrustolendo la manica della sua divisa già lacerata. Un istante più tardi, da quelle minuscole scintille di stoffa bruciacchiata si levò una vampata improvvisa, come se vi avessero gettato sopra della benzina; la seed dai capelli argentati, colta per un istante di sorpresa, reagì con decisione, strappandosi la manica con forza e gettandola nella polvere, dove fu divorata in pochi secondi dalle fiamme voraci.
Paine non perse tempo per guardare quello spettacolo, muovendosi rapidamente di lato per evitare un altro di quei colpi che, se fosse stata ferma, avrebbero trovato sicuramente un facile bersaglio.
Colpo che non arrivò.
Cek aveva interrotto l'attacco, e la guardava dall'alto in basso, con gli occhi freddi di chi giudica negativamente il comportamento infantile di un bambino presuntuoso.
-Tutto qui?-
"Infuriati", pensava. "Cadi in preda all'ira, Paine. Mostrami le tue ali, e allora sarà tutto finito".
-Evidentemente sei solo brava a parole e basta-.
Continuava a incalzarla, punzecchiandola senza sosta, alternando il tono snervante di chi prende in giro l'avversario in difficoltà col tono severo da superiore che rimprovera l'allievo arrogante, considerandolo nullità.
E tutto con un unico obiettivo.
Alzò la mano in alto, generando una palla di fiamme scarlatte che prese a crescere, aumentando di dimensioni sempre più velocemente, e divenuta grande come un pallone da blitzball si innalzò in aria, salendo rapidamente verso il finto cielo terso dello zoolab; poi, come una meteora in picchiata, calò al suolo con effetti devastanti, generando un'esplosione turbinante di fuoco e polveri ardenti.
Cek vide con la coda dell'occhio i movimenti felini della dottoressa, i cui riflessi erano stati messi a dura prova dal susseguirsi di colpi dell'avversario: l'onda d'urto dell'esplosione la colse mentre era a mezz'aria.
La mente di Paine, ormai in fibrillazione per cercare una via d'uscita da quella situazione, colse al volo ciò che le stava accadendo, e capì che era l'unica occasione che aveva per avvicinarsi e colpirlo; anzichè porre resistenza, si lasciò guidare dallo spostamento d'aria generato dall'esplosione, che la fece rotolare per terra. Accompagnò il movimento con le braccia, tentando una manovra che le consentì di completare la caduta rialzandosi rapidamente, e con un fluido gioco di gambe scattò in avanti rapida come un fulmine, i pugni stretti pronti a colpire.
Era amore, rabbia, rancore, rammarico, o un misto di tutti questi sentimenti l'emozione che si faceva strada in lei in quel momento, riempiendola della forza necessaria per affrontare quel combattimento?
Una lingua di fuoco sferzò l'aria, una frustata ardente mirata alle sue ginocchia; Paine, non potendo interrompere la corsa, impresse tutta la sua forza sui piedi e si diede una spinta, balzando in avanti, pronta a sferrare il suo attacco contro l'avversario.
Il tempo parve rallentarsi: a mezz'aria, il pugno ancora levato, vide le labbra del Custode scandire le parole "Che idiota", mentre questi chiudeva gli occhi. Ci fu una forte esplosione, e tutto il suo campo visivo divenne illuminato a giorno, mentre, incapace di fermarsi, andava a finire contro un gigantesco muro di fuoco, materializzato da Cek.
Fu come tuffarsi in una pozza di acido rovente.

Farla saltare per poi colpirla quando non poteva evitare i colpi, Paine aveva abboccato all'amo come una principiante.
Ma non sarebbe finita così in fretta, lui lo sapeva bene.
Qualche istante più tardi, scorse una figura stagliarsi tra le fiamme del muro e gettarsi verso di lui; si spostò, indietreggiando di qualche passo, schivando l'assalto della creatura che finì per terra.
La vide rotolare, estinguendo le fiamme che avevano avvolto il vestito e il suo corpo; l'aria fu invasa dalla puzza di carne bruciata, ma Cek sapeva che era solo l'inizio.
Vide le mani artigliate premere contro il terreno, mentre la creatura si rialzava, le gambe divaricate in cerca di mantenere l'equilibrio per non crollare nuovamente a terra; dal suo corpo e dai vestiti laceri si levavano fili di fumo, testimoni degli effetti devastanti dell'ultimo attacco. La testa si alzò lentamente, mostrando un'ustione sulla guancia destra che andava scomparendo, la pelle e la carne rigeneratesi; occhi scarlatti spuntavano sotto i capelli sporchi e bruciati, e lo fissavano, con lo stesso rancore di una pantera ferita che guarda un cacciatore.
Cek si mise in posizione di guardia, mentre i suoi pugni e le sue gambe venivano avvolti da fiamme arancioni e vermiglie.
-Quando vuoi- disse, senza battere ciglio.
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Hanno detto di me
Lilin:In verità Cek viene dal futuro :asd: ci puoi dire i numeri del lotto vincenti per domani?? XD
Nataa:Sei riuscito a spiazzare anche lo zio Perseo con la tua apparizione ( :twisted: )
leonida88:orca pupazza sei l'uomo fumetto!!! :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: sei stupefacente!!!
Sabin_mn:Cek, quando fa lo sborone, almeno lo fa con stile
Pip:Tanti auguri, per oggi niente manga e fuori ad ubriacarti :asd:
Master Roxas:Tu mi fai spaventare...Tanto per la cronaca,l'essere immondo(quello che ho quotato sopra XD) ha ragione
Final Night:Dopo Honey & Clover non riuscivo a trovare un anime simile e sono caduto in depressione. QUesto però è quello che cerco.. mi salverà la vita :smt112 Cek, Tu Curi le malattie con gli anime :asd: ?
Hyam:A parte che sei un provocatore comunista e alla peggio anarchico (lol)
Master Roxas:Ma voi ancora a farvi domande su chi è Cek,state? :asd: :asd:
ChocoboMan:Tu, cosa diavolo sei, una specie di manga-postino a domicilio ? :smt104
Nataa:Ci chiedevamo se il Re dei manga sarà presente a questo fumettopoli :-D
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*Paine*
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Re: Zoolab/Stiva

Messaggio da *Paine* »

Ogni essere umano nella vita ha a che fare con i suoi punti deboli, con le sue paure.
Cek. La mia paura più grande, il punto debole che avrei sempre avuto.
Se essere debole avesse significato perdere la partita, l’avrei persa a testa alta.
Se perdendo la partita fosse stato necessario rinunciare alla mia vita, gliel’avrei donata con orgoglio. L’orgoglio di un soldato che non si vergogna ad amare.
Fiera della mia debolezza. Fiera di amarlo con tutta me stessa.




Il suo chiaro e gelido invito a farmi avanti. Il poco autocontrollo che cercavo di mantenere.
Il tutto si sposava male, dal mio punto di vista, quel giorno. Quel terreno ormai divenuto terriccio secco e bruciacchiato reclamava il corpo esanime di uno dei due.
Cercai di rimanere concentrata. Ovviamente invano.
Un sorriso malizioso si dipinse sul mio volto mentre fissavo piccoli rivoli di sangue scendere dalle dita della mano destra. Il Custode portò istintivamente la mano al volto. Probabilmente non aveva calcolato bene i riflessi di quella “creatura” che riteneva così stupida. Guardò di sfuggita la mano rigata di sangue. Non batté ciglio. L’istinto animale che cercavo di reprimere, uscì invece con rabbia. Annusai la sostanza vermiglia per poi leccarla di gusto. La mente si annebbiò.

Paine: Hai un buon odore… Ed un buon sapore.

Scattai veloce verso l’avversario che schivò con facilità. La velocità e la forza che possedevo ora erano diverse da quelle di prima. Non le stavo trattenendo. Non potevo più riuscire a trattenerle.
Lo sguardo compiaciuto di Cek che, finalmente, poteva considerare lo scontro cominciato, mi caricò. A pochissima distanza l’uno dall’altro, i nostri colpi disegnavano in cielo scie di fuoco e polvere. Una danza mortale. Dovevo ammetterlo. L’Ordine non l’aveva scelto a caso come Custode, la sua carica se la meritava tutta. Schivai all’ultimo il gancio del SeeD spostandomi all’indietro.
Mi abbassai prontamente con l’intenzione di attaccarlo alle gambe, ma trapassai soltanto l’aria.
Tre salti mortali all’indietro degni del miglior atleta olimpionico, mi impedirono di colpirlo.
La mia risata sadica echeggiò nell’aria mentre Cek preparava prontamente altri proiettili infuocati da sparare a mo di mitragliatrice. Prevedibile. Come una tigre affamata della sua carne, schivai ogni colpo con agilità. Più l’uno aumentava la sua avanzata, più l’altro cercava di fare altrettanto.
Un circolo vizioso al quale prima o poi uno dei due avrebbe dovuto porre fine. Entrai in scivolata sul SeeD che però riuscì a schivarmi ancora spostandosi di lato. Laddove qualche attimo prima si trovava il mio corpo, si aprì una voragine. La lava fuoriuscì copiosa zampillando in danze di fuoco. Fu in quel momento che mi trovai costretta a spiccare il volo per non diventare pietra lavica.
Un paradosso. Ali argentee e scintillanti su di un corpo letale da arpia. Occhi rossi, artigli, canini sporgenti. Ogni cosa stonava con la purezza di quelle ali. Lo sguardo di Cek si accese. Stavolta fu lui a ridere di gusto.

Piccione arrosto!

Era questa l’espressione compiaciuta che si poteva leggere sul suo volto. Stolto.
Mi catapultai in picchiata su di lui per prendere a pugni la sua faccia da culo. Schizzai come un proiettile. Lo strano calore che sentii alle mie spalle era calcolato da tempo. Voleva che spiccassi il volo per cogliermi di sorpresa alle spalle e mutilarmi, ma io ero più veloce. Stupido idiota.
Rimase immobile ad aspettarmi, certo che sarebbe riuscito a fare ancora il piromane sul mio corpo.
Illuso. Certo che mi fossi spostata per schivare la palla di fuoco e tendermi un agguato ad ambo i lati offrendomi come portata principale. Doppiamente idiota.
Continuai a ridere mentre la picchiata stava arrivando al suo epilogo. Ritirai le ali e, con gli artigli sguainati, atterrai sopra di lui. La palla di fuoco ci avvolse carbonizzandomi la divisa. Bruciando la pelle della schiena. Non sentii nulla. La pelle si rigenerò subito.
Mi ritrovai a cavalcioni sopra di lui in un lampo. Non volendo gli avevo persino fatto da scudo.
Gli artigli della mano sinistra conficcati, ancora non completamente, attorno al collo del SeeD. La mano destra pronta a scattare e conficcarsi nelle carni. Se soltanto avessi voluto, avrei potuto porre fine a tutto in quel preciso istante. Se soltanto avesse voluto, sarebbe partita l’autocombustione spontanea e di me sarebbe rimasta soltanto cenere. Il Custode però non batté ciglio.
Immobile continuava a fissarmi con il suo stupido sguardo di superiorità. Stavo cominciando ad odiarli quegli occhi color ambra che mi giudicavano. Per quanto in quel preciso istante l’odiai, esitai nel portare a termine ciò che mi ero prefissata. Strappargli il cuore dal petto, cibarmene e guardare il suo corpo privo di vita. Farlo soffrire. Fargli provare ciò che in quell’istante provavo io. Lacerai con le unghie la parte superiore della divisa del giovane. Nel petto impressi un’unghiata che mi provocò brividi di piacere. Per quanto la sua corazza di uomo invincibile potesse esser dura, la smorfia di dolore che si disegnò sul suo volto quando le unghie lacerarono la carne, mi esaltò. Avvicinai il volto al suo orecchio “buono” e sussurrai malefica mentre affondavo ancora gli artigli nella carne.

Paine: Ora sei mio. E non ti lascerò sfuggire.
Cek: Se sei così sicura di ciò che stai dicendo perché non mi uccidi? Poni fine allo scontro.

Rispose con tono strafottente di chi aveva comunque la vittoria in pugno. Assi nella manica. Piani di riserva. Strinsi il bacino del SeeD con le ginocchia immobilizzandolo in una morsa d’acciaio. Aspettavo una sua mossa. Per l’ennesima volta non arrivò. La rabbia cominciò a montare.

Cek: Vedi? Non credi neanche tu alle tue stesse parole. Non potrai mai vincere contro di me e sai perché? Perché sono IO il tuo punto debole!

Che affermazione da egocentrico idiota! Chi si credeva di essere?
Il tono provocatorio, ma allo stesso tempo ammaliante del SeeD, mi attirò nella sua trappola.
Poteva comunque dire ciò che voleva, non l’avrei lasciato andare. Avvicinò la mano destra al mio volto. Per istinto strinsi gli artigli attorno al collo. Se solo si fosse azzardato a far fuoco, lo avrei aperto come un tacchino nel giorno del Ringraziamento. Scostai il capo per poterlo guardare in faccia. La distanza era minima. In quel momento non riuscii a decifrare il suo sguardo. Posò leggermente il palmo della mano sulla guancia accarezzandomi teneramente. Sembravano gesti sinceri. Deglutii con forza cercando di non pensare, di eliminare il turbinio di emozioni che stava per esplodere dentro di me. La morsa al petto pian piano fece spazio al tocco dolce di un’amante. Per quanto la mia parte forte volesse prevalere su quella debole, non ci riuscì.
Cek avvicinò il volto al mio facendo sfiorare le nostre labbra. Non dovevo cedere.

Cek: A forza di giocare col fuoco, finirai per scottarti…
Paine: … Non mi interessa. Ora sei mio.

La mano sinistra del SeeD nel frattempo scorreva lenta disegnando i contorni del mio corpo.
Un brivido mi percorse la schiena. Per quanto fossi ostinata ed orgogliosa, l’istinto agì per me. Dischiusi le labbra lasciandogli fare di me ciò che voleva. Il tocco del bendaggio morbido sulla coscia, ormai nuda, mi fece perder la testa lasciandomi andare. La rabbia si tramutò in passione.
La morsa con cui prima lo trattenevo a me per farne la mia preda, lasciò il posto al tocco selvaggio delle mani desiderose di afferrarlo. Il bacio passionale del Custode mi fece tornare in me. Non agivo più da bestia desiderosa del suo sangue. Agivo da stupida donna innamorata desiderosa del corpo dell’uomo che ama. Persi me stessa in quel bacio. Persi la mia lucidità.

Squarciò il silenzio l’urlo di dolore che esalai prima di essere scagliata molti metri più lontano.
Distratta dal Cek amante, non mi accorsi del Cek avversario che mi colpì in pieno ventre con un pugno di fuoco. Tossii forte sputando sangue.
Un colpo da maestri. Una strategia da maestri. Il ventre smise di bruciare pochi attimi dopo.
Il dolore fu lancinante, ma non era niente in confronto a ciò che avevo dentro. I pochi attimi precedenti erano impressi vividi nella mia mente. Continuavo a riviverli e a riviverli.
La terra dura ed arida, a contatto con la schiena, mi diede il coraggio necessario. Il coraggio di dire basta. Guardai il cielo. Le nuvole. Alzando il braccio, e stringendo il palmo della mano a pugno, potevo afferrarle. Sembravano così lontane, eppure così vicine da poterle afferrare.
Sentivo i suoi passi. Inesorabile avanzava verso di me. Rimasi immobile a terra. Aveva ragione lui. Uno scontro a senso unico. Era davvero il mio punto debole.
La mia nuvola. Così vicina eppure così lontana. Avrei voluto afferrarla. Avrei potuto mai afferrarla?
Chiusi gli occhi lasciandomi andare.
La sfera è perfettamente isometrica! cit.

"Attenti alla Vecchi Zia *Paine*, se fate gli utenti cattivi potrebbe trucidarvi! :twisted: "

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Scheda Paine

Oh, oh piccola Paine
Oh, oh piccola Paine
Piccola Paine stanotte hai picchiato
Tutti i nemici che ti hanno sfidato
Tutti i pazienti dell'infermeria
Che tempo e pazienza ti portano via...


[spoiler]
Le perle di zell987 ha scritto:
1: pota.... la fatina malvagia non credo sia mai esistita.... e se è esistita sta pur certa che o l'hanno uccisa o è morta per conto suo;

2: Io non ho una manica, ho un mazzo pieno di assi.

3: Tizio gay: Ma si, dai, bisogna essere aperti...

Zell (non conscio dell'orientamento sessuale del tizio): SI MA NON DA DIETRO!

4: il dialetto è l'arma che dio ha dato alle popolazioni locali per insultare i nemici con stile ed eleganza

5: dio non mi ha donato quella marcia in più, perchè, in quanto uomo, mi ha donato il pomello del cambio :-O

6: Parlando di problemi sentimentali della sottoscritta: Prova a vendergli un aspirapolvere, secondo me fai un affare! Te lo vendo a 10! No, lo voglio comprare a 15! 20! 30! Venduto!
Beh, però devo ammettere che forse 30 euro con un aspirapolvere rotto non glieli prendi
Lì ti ha fregato! :sisi: (una delle mie preferite! xD)

[/spoiler]
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Re: Zoolab/Stiva

Messaggio da Cek »

Cek guardò la sua avversaria a terra, sdraiata a contemplare il falso cielo dello Zoolab.
La vide alzare un braccio, una mano, diretta verso qualcosa di lontano, troppo distante da lei; e poi, sconfitta dall'impossibilità di raggiungerla, fece ricadere la mano a terra.
Lui non provò gioia e non provò dolore; semplicemente, si limitò a constatare che tutto era andato come previsto.
-È finita, Paine- disse, mentre la sua mano veniva avvolta da un velo di fiamme bianche.
Puntò le dita contro il volto dell'angelo nero; le diede un ultimo sguardo privo di qualsiasi emozione, poi rilasciò il suo potere.

Ricordi.

...non voglio perderti, Paine, non potrei sopportarlo. Tu credi di poter morire, ma so che sei forte e te la caverai. Ne sono convinto...

...mentre andava a chiamarla, sentiva dentro di sè la sicurezza tornare. Era sicuro che sarebbe andato tutto bene.
E forse salvandola...forse allora sarebbe riuscito a scacciare i fantasmi che lo tormentavano...

...le scostò i capelli dalla fronte e la baciò dolcemente:non voleva andare via e lasciarla...Sospirò.
Una lacrima gli scese lungo la guancia.Stupitosi, la bloccò con la mano destra, impedendole di proseguire la sua discesa, e la guardò.
Una singola lacrima nera...

...-Sto benissimo! Ma starei meglio se quello lì la smettesse con tutti i suoi dannatissimi segreti! Non lo sopporto più: non solo non ci dice niente dei suoi problemi, ma preferisce farsi curare dalla prima ragazza che gli passa sotto al naso piuttosto che venire qua!-...

...sono qui perchè non voglio più odiarti, sono qui per seppellire definitivamente i miei sentimenti, sono qui perchè voglio aiutarti a tutti i costi standoti vicina come amica, sono qui per sfidarti e se vinco si fa a modo mio!...

???:So cos'è che temi.Ma se non decidi di aprire gli occhi, e di accettare ciò che sta succedendo, finirà esattamente come l'altra volta...

...Il passato...Non è qualcosa che si può buttare via...Fin quando vivrai, esso sarà lì con te...

Ricordi frantumati, spazzati via come cenere dal vento.

Le fiamme color latte lambirono il volto di Paine; lentamente, la dottoressa riacquistò conoscenza, aprendo gli occhi solo quando il fuoco si spense. Si guardò attorno, accorgendosi che tutte le sue ustioni erano sparite; vide Cek, in piedi davanti a lei, le braccia incrociate senza dir nulla. Anche le sue ferite, che era riuscita a infliggergli solo dopo aver ceduto alla sua natura di angelo nero, erano scomparse.
-Con questo, è davvero finita- disse lui, e si girò, diretto verso l'uscita.
-Perchè?- Paine si alzò da terra, barcollando in preda a una debolezza che non si aspettava. -Perchè non mi hai uccisa?-
-Perchè servi ancora al Garden in quanto medico- disse lui, voltandosi. -Se ti uccidessi, avremmo bisogno di recuperarne un altro, visto che ne servono almeno due di ruolo per una struttura di queste dimensioni-
Paine lo guardò negli occhi. Voleva sbagliarsi, sperava di aver frainteso, ma non c'era nulla da fare: poteva leggere nei suoi occhi che stava dicendo la verità.
Cek le diede le spalle, avviandosi verso l'uscita; a metà strada, si fermò, mentre poco per volta lo sfondo arido della loro area di combattimento andava dissolvendosi.
-Non avresti potuto vincere, Paine. Fai pure quello che vuoi, ora, ma confido nella tua capacità di accettare le cose come sono-.
Uscì dall'arena, lasciandosi alle spalle tutto quello che era accaduto fino a quel momento, lasciando Paine sola, a guardarlo mentre andava via.
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Hanno detto di me
Lilin:In verità Cek viene dal futuro :asd: ci puoi dire i numeri del lotto vincenti per domani?? XD
Nataa:Sei riuscito a spiazzare anche lo zio Perseo con la tua apparizione ( :twisted: )
leonida88:orca pupazza sei l'uomo fumetto!!! :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: sei stupefacente!!!
Sabin_mn:Cek, quando fa lo sborone, almeno lo fa con stile
Pip:Tanti auguri, per oggi niente manga e fuori ad ubriacarti :asd:
Master Roxas:Tu mi fai spaventare...Tanto per la cronaca,l'essere immondo(quello che ho quotato sopra XD) ha ragione
Final Night:Dopo Honey & Clover non riuscivo a trovare un anime simile e sono caduto in depressione. QUesto però è quello che cerco.. mi salverà la vita :smt112 Cek, Tu Curi le malattie con gli anime :asd: ?
Hyam:A parte che sei un provocatore comunista e alla peggio anarchico (lol)
Master Roxas:Ma voi ancora a farvi domande su chi è Cek,state? :asd: :asd:
ChocoboMan:Tu, cosa diavolo sei, una specie di manga-postino a domicilio ? :smt104
Nataa:Ci chiedevamo se il Re dei manga sarà presente a questo fumettopoli :-D
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