Avventure Accademia+Garden

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Otta
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Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Otta »

(non mi va di chiamare il topic 'fusione' :sgamato: )
Sarò breve. Nonostante cadetti e SeeD ruolini insieme, le regole non cambiano, ovvero
Ruben ha scritto: - Quello che sto per scrivere, aggiunge profondità alla mia personalità?
2 - Rivela qualcosa del mio passato?
3 - Si integra nella trama del garden?

Se la risposta alle tre domande è "no" allora non postiamo.
Detto ciò buon posting
Looooool XD -> [x]

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'Ma nei miei sogni lo vedo morto impiccato! E non è una fantasia erotica di bondage!'
Perseo
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Perseo »

ciò che da lontano poteva essere scambiato per una città ora si presentava come un villaggio, abbastanza grande e difeso da alte palizzate, segno che i locali intedevano difendersi da qualcosa o qualcuno, le luci intraviste da lontano altro non erano che i fuochi sparsi ovunque segno di una recente battaglia.

il silenzio era chiaro segno che le protezioni del villaggio avevano ceduto, in molti punti le palizzate erano state spazzate via ed il portone principale si reggeva a malapena su pochi cardini.

i SeeD entrarono nel villaggio coi nervi tesi, pronti a respingere un eventuale attacco, ma tutto giaceva nel più sconfortante silenzio, di molte capanne non erano restati che pochi resti, altre si reggevano a mala pena in piedi, non c'erano corpi in giro e nessun odore che ne preannunciasse la presenza

Ruben: non credo troveremo gente ostile, non più almeno! che fine avranno fatto tutti?
Perseo: non saprei, verifichiamo se ci sono superstisti, appronteremo un campo base in quella struttura, pare ancora in buono stato, lì potremo curare i nostri feriti, nel frattempo cerchiamo ogni cosa ci possa tornare utile, sia come prima necessità, che per capire cosa sia accaduto.
Lady De Garde: non potremo sostare qua tanto a lungo!
Perseo: vero, ma non mi pare abbiamo altra scelta, almeno avremo modo di difenderci meglio.
Ruben: non mi pare che le difese abbiamo retto molto. :sgamato:
Perseo: non possiamo continuare a vagare senza meta precisa con questi feriti, ci prenderemo il tempo necessario.
Ruben: necessario a cosa?
Perseo: andrò da solo a trovare indizi su cosa è acaduto a questo mondo, sul perchè della sua regressione e rigenerazione, poi troverò il modo di riallacciarmi a voi, se possibile.
Ruben: cosè??? ti è andato in pappa il cervello????
Perseo: spostarci tutti insieme è troppo pericoloso, siamo troppo esposti, raccolgiete le informazioni che vi occorrono, cercate di riunirvi ai Cadetti e trovate il modo di andarvene da questa terra!
Ruben: e tu?
Perseo: mi conosci, saprò cavermela.


---

vi ricordo che questa NON è la fusione, sarà comunque il modo di vedere se la cosa funziona e come funziona, solo in seguito si prenderanno le dovute decisioni.
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Ruben -.-
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Ruben -.- »

"Perseo giovane marmotta" poteva andare bene; "Perseo lupo solitario" a Ruben proprio non piaceva. Ma quando il vecchiardo si metteva in mente qualcosa, c'era poco che Ruben o chiunque altro potesse fare per fargli cambiare idea. Restava il fatto che, in mancanza sua, la responsabilità di guidare il gruppo ricadeva completamente sulle spalle di Ruben, il quale non aveva molta dimestichezza con questo tipo di situazione alla "survivor". Bisognava comunque darsi da fare.

"Bè...diamoci da fare nella ricerca di sopravvissuti, portate al sicuro Leon e prestategli le cure del caso. Spegnete gli ultimi focolai. Poi... servirà della legna dagli alberi nelle vicinanze per ricostruire parte delle palizzate esterne prima di sera, acqua dal fiume e ..."
"Cibo?" propose la voce di Cek dal fondo.
"Cibo!" confermò illuminato Ruben. "Mi unirò io alla squadra di cacciatori. Procureremo della cacciagione e daremo un'occhiata nei dintorni del villaggio. Cek, resterà al villaggio. in mia assenza chiedete a lui per eventuali direttive."

Cek aveva dimostrato senza dubbio più dimestichezza con quella situazione che qualunque altro SeeD. Avrebbe saputo cavarsela. La mente di Ruben percorreva con Perseo i suoi primi passi verso l'ignoto. Non potava fare a meno di essere preoccupato per lui. Leon stava peggiorando, era necessario che si intervenisse il prima possibile.

***

Era lì d qualche parte quella belva immonda. Ruben ne aveva seguito le tracce fino a quello che sembrava essere la sua tana nel fitto della vegetazione intorno al villaggio. Si muoveva con circospezione, ben attento a non fare nessun rumore potesse attirare indebitamente l'attenzione su di se. Si chinò nei pressi di alcune grosse radici di albero scrutandosi attorno alla ricerca di una indicazione che potesse svelare la posizione di quella belva.

Fu un attimo. Un piede posato male forse, provocò un rumore quasi impercettibile ma abbastanza forte da tradire la sua presenza. Ruben imprecò in silenzio, ma ormai era troppo tardi. Dietro di lui un cespuglio si mosse; Ruben si voltò spade sguainate e pronto a qualsiasi eventualità.

Ed eccolo! Era lì a non più di 2 metri dal Commander. I due sguardi si scontrarono: occhi tondi e neri come la notte. Pronti entrambi a scattare al primo segno di pericolo, Ruben trovò il modo di restare fermo nonostante il cuore gli battesse mille all'ora. Ma la prima mossa fu del suo avversario, fredda e imprevista. La bestia si mosse: balzò un paio di volte in avanti e si fermò vicinissima alle scarpe di Ruben...cominciando a mordicchiare i lacci delle sue scarpe.

Ma che pucciosità!

Poi tornando in se....

No! Io lo so cosa stai cercando di fare! Vuoi muovermi a compassione, non è così?
Continuava a fissarlo.
Si, stai cercando di far leva sui miei sentimenti...
Rimordicchiava teneramente i lacci.
Non...non funziona con me. Io...io devo...ucciderti e ...scuoiarti per...mangiarti...dopo...
:smt087
:roll: Oh, e va bene! Vattene via prima che cambi idea! Tanto di cibo dovrei averne preso a sufficienza.

Un paio di balzi e la bestia scomparve. Ruben tornò indietro sui suoi passi fino ad un sacco informe dove aveva messo una mezza dozzina di lepri e qualche uccello dall'aria commestibile cacciato con la pistola. Si decise ad aspettare lì gli altri SeeD che lo avevano accompagnato nella caccia.
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
Lenne
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Lenne »

Dopo aver discusso un’ultima volta con Perseo prima che questi prendesse la sua decisione, Ruben volse gli occhi allo sfacelo che regnava nel villaggio; si passò una mano nei capelli e cercò di analizzare rapidamente la situazione.
«Dividiamoci e controlliamo ovunque: cerchiamo di stimare i danni degli edifici e capire quali possono essere riparati, controlliamo ogni angolo per trovare qualsiasi cosa possa tornarci utile e teniamo gli occhi aperti, sia per eventuali pericoli che per la presenza di possibili superstiti. Nataa, resta accanto a Leon: appena possibile gli troveremo una sistemazione migliore. Spegnete gli ultimi focolai. Poi... servirà della legna dagli alberi nelle vicinanze per ricostruire parte delle palizzate esterne prima di sera, acqua dal fiume e ...».
«Cibo?» propose la voce di Cek dal fondo.
«Cibo!» confermò illuminato Ruben. «Mi unirò io alla squadra di cacciatori. Procureremo della cacciagione e daremo un'occhiata nei dintorni del villaggio. Cek, resterà al villaggio. in mia assenza chiedete a lui per eventuali direttive».

* * * * *
Assieme a Balthier, controllai i tre edifici nella parte est del villaggio.
Il primo risultava, a un rapido controllo, inaccessibile: le travi del tetto erano infatti crollate e ora bloccavano la porta, che più di qualche centimetro non si apriva.
«Guarda qui» mi chiamò improvvisamente lo sciamano, indicando un foro nella parete destra grande a sufficienza per far passare una persona. «Vado a dare un occhio».
«Sicuro di riuscire a entrare?».
«Non sono poi così grasso» scherzò lui prima di cacciare la testa nell’apertura e dare un veloce sguardo attorno; lo osservai scomparire nell’oscurità e udii i suoi passi scricchiolare cauti sul pavimento dell’abitazione. Improvvisamente lanciò un’imprecazione.
«Cos’è successo?».
«Nulla, ho rischiato di finire faccia a terra: non si vede molto ed è pieno di macerie… Un momento! Ho trovato…».
Lo sentii rovistare per qualche secondo, poi la sua mano mi passò qualcosa attraverso l’apertura: una spada – piuttosto rudimentale ma ancora affilata – e un robusto piccone.
«Oggetti piuttosto insoliti per una semplice abitazione» commentai poggiandoli a terra. «C’è dell’altro?».
«Vedo anche una falce appesa a quello che resta della parete, una zappa ridotta in pezzi e un… un abaco ancora intero. A occhio e croce direi che qui viveva un fabbro. C’è una stanza attigua a questa, aspetta un secondo…»
I secondi diventarono minuti e ancora il giovane non si faceva vivo. Stavo per entrare a chiamarlo quando finalmente fece capolino all’esterno: notai che fra le dita stringeva un foglio mezzo bruciacchiato.
«La fonderia è forse la parte messa meglio di tutto: il maglio non sembra aver subito particolari danni e potrebbe ancora funzionare. L’unico problema sono le travi che bloccano l’ingresso, dobbiamo trovare un modo per spostarle».
«A quello penseremo poi» risposi prima d’indicare l’oggetto che ancora teneva. «Cos’è?».
«Siamo stati fortunati, è uno schizzo del villaggio: non è precisissimo ma possiamo sicuramente usarlo per segnare ogni edificio che abbiamo controllato».
«Ottimo. Ora vediamo cosa ci riservano gli altri due».
La costruzione successiva si rivelò essere una grande stanza che pareva contenere in sé Medioevo e Ottocento assieme: se da un lato si potevano trovare ciotole rovesciate contenenti intrugli non ben definiti, dall’altro vi erano libri di anatomia piuttosto dettagliati, uno stetoscopio in condizioni ancora decenti più diversi altri oggetti di uso comune anche nella medicina moderna.
Certo, niente rispetto a quello cui eravamo abituati ma sempre meglio che un pugno di mosche.
«Non ci sono dubbi sull’utilità di questo posto» disse Balthier guardandosi attorno con attenzione. «Vado ad avvisare Paine che possiamo trasportare qui Leon».
Annuii e mentre il ragazzo spariva oltre la soglia, continuai l’ispezione cercando di salvare il salvabile.
L’udito allenato colse inaspettatamente un rumore sordo e continuo; sembravano come artigli che graffiavano il legno. Lo sguardo vagò attorno con circospezione, finché non intravidi nella semioscurità una porta alla quale non avevo fatto caso.
Il rumore proveniva da lì.
Per sicurezza, portai la mano all’elsa di Koori e mi avvicinai cercando di non fare troppo baccano, cosa impossibile visto il continuo scricchiolare del legno; giunta davanti all’ingresso, lo spalancai con un colpo secco.
Una sagoma indefinibile scattò in avanti subito dopo. Elusi l’assalto spostandomi di lato ma la figura non sembrava intenzionata a cedere: mi girai ad affrontarla e finalmente vidi di cosa si trattava.
O meglio, di chi.
Una ragazzina forse dell’età di tredici anni, se non meno, mi scrutava terrorizzata eppure ben decisa a difendersi da quello che considerava un pericolo.
Fra le mani tremanti stringeva quello che riconobbi essere un bisturi: poteva anche essere mingherlina e tutto, ma se fosse riuscita a prendermi mi avrebbe fatto parecchio male.
Come a conferma di quel pensiero, la sconosciuta scattò ancora una volta in avanti e, come prima, schivai il colpo; questa volta però le strinsi entrambi i polsi in una presa inflessibile cercando in ogni modo di farle capire che non volevo farle del male, nonostante il diverso linguaggio.
Era intenzionata a tutto fuorché all'ascolto: scalciava e si dimenava, provando in qualsiasi modo a liberarsi dalla stretta, ma non una parola uscì mai dalle sue labbra.
Non mi lasciò altra scelta se non stordirla.
Ero troppo stanca per provare a cercare un dialogo con chi tentava di esprimersi a colpi di bisturi.
Il corpo si accasciò fra le mie braccia e dopo averla sollevata, sdraiai la ragazzina su una delle rudimentali brande lì presenti.
Ora si trattava di aspettare l’arrivo di Leon, oltre che possibilmente quello di Cek o Ruben.
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Ti ricordi? È proprio lì che siamo diventati amici.
Perché noi siamo amici, vero?

Quando talor frattanto / forse sebben così / Giammai piuttosto
alquanto / come perché bensì; / Ecco repente altronde / Quasi
eziando perciò / anzi altresì laonde / purtroppo invan però /
Ma se per fin mediante / quantunque attesoché / Ahi! Sempre
nonostante / Conciossiacosacché!


X X X

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Holden
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Holden »

Viaggiamo ancora per due giorni, sempre più sfiniti.
L'attacco dei focarals aveva inferto un duro colpo al nostro morale e alla nostra organizzazione, e avevamo dovuto rimetterci in marcia molto più malconci di quanto avessimo pensato. Avevamo perso una parte delle nostre provviste e dell'acqua, e avevamo ormai solo una mezza dozzina di cavalli superstiti, mentre al Jumper rimaneva una autonomia di poche decine di chilometri.
A conti fatti, eravamo in guai grossi.

La seconda sera arrivammo nel punto di sosta previsto e scoprimmo che il piccolo laghetto accanto al quale contavamo di accamparci era totalmente a secco. Lo scoramento successivo ci prostrò tutti e senza nemmeno più la forza per parlare ci sedemmo in cerchio, mentre qualcuno distribuiva le ultime razioni. La poca acqua rimasta fu riservata a quelli di noi che più fatica facevano a sopportare le fatiche del viaggio.
-Lonelywolf: In linea d'aria, non siamo nemmeno lontanissimi dal fiume, ma non credo che riusciremo a reggere un'altra giornata di marcia sotto il sole. Anche il Jumper è ormai agli sgoccioli, e senza quello ci ritroviamo nella totale incapacità di trasportare eventuali feriti. Oushi non può camminare. E' fuori questione.
-Teoskaven: Chiaro. Non so cosa ne pensiate, ma aspettare il giorno significa correre un rischio troppo alto. Propongo di riposare un paio di ore e rimetterci subito in marcia. Con un po' di fortuna, riusciremo a raggiungere la nostra destinazione prima del tramonto, e sarà meno penoso viaggiare di notte che sotto il sole cocente.
-Nir: Siamo tutti stanchi morti, non so se ce la faremo ad andare avanti per ore e ore.
-Remiem: Eppure ha ragione. Inoltre, non saremo molto più in forma domani di quanto siamo oggi.
-Night: Credo anch'io che sia l'unica possibilità seppur vaga di farcela.
Dopo aver valutato un altro po' le varie possibilità, optammo tutti per seguire l'idea di Teo. L'entusiasmo non era alle stelle, ma nessuno intravedeva altre possibilità.

Rimetterci in marcia fu però un altro paio di maniche, ma alla fine ce la facemmo.
In silenzio, con l'unico sottofondo sonoro del rombo sommesso del jumper e dello scalpiccio dei cavalli.
Nessuno aveva voglia di parlare, e sotto il venticello sferzante tutti avanzavano in silenzio, conservando le forze, aggrappandosi alle ultime briciole di energia rimaste.
Arrivò l'alba e ancora non si vedeva la fine della nostra odissea.

Verso le otto del mattino, il Jumper rese l'anima e Lonelywolf dovette portare Oushi con sè in groppa a Zucchero a velo. Aeli la cui caviglia ancora non si era ripresa dovette salire su un'altra cavalcatura.

Dopo due ore, quando ormai iniziavamo a credere di aver commesso il peggior errore di valutazione della nostra vita, scorgemmo in lontananza ciò che appariva come un centro abitato di medie dimensioni, e sopratutto, poco distante, il fiume.
Galvanizzati dalla consapevolezza di avercela fatta affrettammo il passo nei limiti del possibile.

Non tardammo a renderci conto che qualcuno ci aveva scorti e stava sorvegliando la nostra avanzata. Qualche minuto dopo, un grido squarciò l'aria che iniziava a farsi afosa, e il nome di Otta venne strillato da una voce che mi sembrava di riconoscere.
-Holden: Ruben?
Era lui, e non tardammo a riconoscere altri seeds che radunati all'entrata del villaggio, stupefatti, ci guardavano avanzare nella loro direzione.
Non avevo nemmeno il coraggio di immaginare quale spiegazione potesse giustificare la loro presenza lì.

---------------------------------------------------------------------------------------------

E con questo ci riuniamo ai Seeds nel topic già aperto. Il posting al momento prosegue qui, buon divertimento :wink:
Cadetti al momento attivi e ruolanti (14): Remiem, Otta, Sarachan, Nir/Wolf Moon, Sirius, Oushi, Holden, Night, Teoskaven, Macha, Lonelywolf, Nathan/Darksquall89, Aeli e Morgana/Kerokun.
Creep with me, as we take a little trip down Memory Lane.
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Ruben -.-
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Ruben -.- »

Ogni SeeD smise di occuparsi del lavoro che stava compiendo in quel momento. Tutti si accalcarono all'ingresso, chi spinto dalla curiosità, chi dalla voglia di riabbracciare vecchi amici. Otta, seppur sfinita dal viaggio, si lanciò sopra Ruben e un altro paio di SeeS. Ruben non poté fare a meno di notare che sembrava più magra.

"Speravamo di incontrarvi!"
"Come sarebbe a dire?!" esclamò Otta spiccicandosi da Paine che guardò Ruben con gratitudine.
"Sapevamo che eravate qui. Abbiamo visto degli indigeni con delle uniformi da cadetto."
"E questo villaggio?" chiese Holden in tono più pratico.
"Lo abbiamo trovato in queste condizioni, disastrato e semicarbonizzato. Stiamo controllando le abitazioni in cerca di sopravvissuti. Avete dei feriti?" chiese Ruben guardando versi il gruppo ben nutrito di cadetti.
"Abbiamo due cadette con <difficoltà di movimento>" intervenne un tizio con gli occhi arancioni e i capelli grigio argento.
"Da questa parte. Abbiamo allestito ad infermeria una casa che dev'essere appartenuta ad un medico" intervenne Lenne guidando i feriti verso la costruzione appropriata.

Passarono qualche minuto a scambiarsi baci, abbracci, novità. Il gruppo sembrava più allegro e questo avrebbe fatto bene al morale generale di SeeD e Cadetti. Si ritrovavano in un mondo sconosciuto dove ogni cosa poteva essere ostile. L'unità era uno dei mezzi per riuscire ad affrontare con maggiore serenità le possibili avversità che li attendevano.

Ruben riconobbe alcuni tra i Cadetti. Altri non li aveva mai visti, segno che erano entrati a far parte dell'accademia dopo la sua ultima visita alla stessa. Questi ultimi potevano avere difficoltà ad inserirsi in un gruppo di amici di vecchia data. Doveva prestare attenzione che non si emarginassero.

"Avremo modo più tardi di salutarci come si deve e scambiarci informazioni. Abbiamo acqua potabile e provviste sufficienti per un paio di giorni ma dobbiamo finire quelle palizzate di legno prima che faccia buio o passeremo la notte senza protezione." Poi guardando al gruppo di cadetti... "Se siete in forze ed in grado di lavorare, il vostro aiuto ci farebbe davvero comodo."

******

Qualche consiglio pratico per fare in modo che la lettura ed il posting siano più comodi e scorrevoli per tutti.

- Siate molto chiari sul dove siete, sul con chi siete e sul cosa state facendo.
- Postate solo se avete effettivamente qualcosa da raccontare. Le regole nel primo post non devono essere infrante.
- Non scrivete papiri. Un post di una schermata (prendi ad esempio il post di Holden sopra questo) è l'ideale per non scoraggiare altri alla lettura.
- Leggete sempre i post altrui con attenzione. E' vitale se non volete fare erroracci.
- Se volete interagire bene anche con i personaggi che non conoscete, leggete le schede dei SeeD nello schedario e dei Cadetti linkati nelle rispettive firme.
- Divertitevi!!!
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
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Drizzt Do Urden
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Riunione.

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Gli minuti successivi all’arrivo dei Cadetti furono concitati. Drizzt e gli altri SeeD li aiutarono a trovarsi una sistemazione, possibilmente all’interno di edifici in stato decente, non molti a dire la verità. Fu data la precedenza ai Cadetti più in difficoltà, come Oushi e Aeli, che ricevettero aiuto dai medici.
Otta ed Holden, pur essendo esausti, ebbero la forza di scambiare due battute con Ruben. Cose pratiche, per i racconti e le spiegazioni ci sarebbe stato tempo più tardi.
Le provviste rimaste ad i Cadetti erano praticamente nulle, e quelle dei SeeD nemmeno lontanamente sufficienti a mantenerli tutti per più di uno o due giorni. I viveri furono comunque divise tra tutti, e più di un SeeD ridusse la sua razione per aiutare un cadetto in difficoltà.

Ruben : Riposate, ora. SeeD, turni di guardia come al solito. Questo pomeriggio, come concordato con Otta ed Holden, dovremo cercare nuove provviste, chi se la sente, anche tra i cadetti, è vivamente invitato a rendersi disponibile. Gli altri daranno una mano a ricostruire le palizzate e ciò che si può riparare in questo villaggio. Stasera organizzeremo una riunione per decidere il da farsi.

La situazione non era delle migliori, i cadetti non erano in buone condizioni, ma si iniziava a respirare un po' di ottimismo.

Pip : Compare, sarei curioso di sapere come cavolo hanno fatto a finire qui.
Drizzt : Credo che loro si stiano ponendo la stessa domanda. Stasera avremo le risposte. Io vado a procacciare un po’ di cibo, tu che pensi di fare?
Pip : Resto a dare una mano per ricostruire il villaggio.
Drizzt : Bene. Prima o poi dovremo muoverci comunque, non ho intenzione di invecchiare qui.
Pip : Nessuno vuole invecchiare qui, ma può essere un ottimo campo base… sperando che chi/cosa l’ha distrutto non torni.
Drizzt : Vero. Hai visto la bambina che ha trovato Lenne?
Pip : Sì. Vediamo se riusciamo a carpirle qualche informazione quando si sveglia.

Passò qualche ora, i SeeD ed i Cadetti consumarono un magro pasto, poi fu il momento di spartirsi i ruoli.

Drizzt : Io vado a caccia. Ho bisogno di un paio di persone con me. Chi mi segue?
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Drizzt&Pip / Vincitore della 5° Sagra di Lindblum!

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Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
Lord Remiem
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Lord Remiem »

Passeggiando per quella malridotta città, Remiem osservava i Seed. Erano diverse persone, ma uno in particolare lo aveva colpito. Tutti assieme avevano consumato un pasto frugale, conseguenza della scarisità di viveri da entrambi i fronti, ed avevano passato i momenti precedenti a salutarsi e ringraziare le entità divine per non essere ancora là, in mezzo al deserto, come poveri dispersi. Cosa non molto onorevole, per dirla tutta.
Il mago si mise sull'attenti, quando udì il Seed chiedere rinforzi per una battuta di caccia. Aveva dei capelli bianchi, ma era giovanissimo, e la pelle molto scura.

Remiem: Allora non sono l'unico con la pelle diversa dal coro...

Prima aveva parlato con un altro Seed, un ragazzo alto dai capelli neri lunghi pressappoco fino alla nuca, imbacuccato in una divisa che Remiem capì essere quella di un Seed (e per questo si diede del Capitan Ovvio), non fosse altro che...

Remiem: Io quello l'ho già visto...

Aspettò che finisse di parlare, poi Remiem si scosse e si avvicinò a lui.

Remiem: Immagino che tu sia Pip, non è così?
Pip: Esatto, ma chi...ehi, un attimo...Remiem!
R: Ti ricordi? Quella volta al torneo?
P: Mi ricordo, mi ricordo. Complimenti, mi ero proprio divertito. Ma non divaghiamo. Come ti senti?
R: Beh, così cosà...ascolta, posso farti una confidenza?
P: Cosa? Dimmi.

Remiem sentiva sulla pelle di potersi fidare di lui. Aveva voglia di parlare di quel fattaccio, di farlo uscire dai suoi pensieri, di impedire che lo facesse impazzire. Doveva liberarsene, e il modo migliore era parlarne con una persona affidabile come Pip.

Remiem: Quando siamo arrivati qui...è stato perchè i cristalli della Guenda non sono riusciti a sostenerla...
Pip: Mi pareva di sospettarlo...ma cosa c'è che non va? Perchè tieni la testa bassa?
R: É colpa mia.
P: :eh?:
R: Durante una battaglia contro una piccola astronave piena di soldati, ho dato fondo la mio potere. Ho lanciato un Firaja, scaricando tutta la mia potenza contro i nemici, finendo svenuto. Abbiamo vinto, ma...
P: :smt104
R: La Guenda non ha retto i danni che le ho causato involontariamente. É stato deciso che io dovessi finire in galera per una settimana, per insegnarmi l'autocontrollo, almeno così voleva Otta.
P: :tots: Ma che diamine ti è saltato in mente????
R: Lo so. Tutta colpa del mio accidenti di carattere avventato. Volevo dirti che sono pronto a subire la conseguenza, siccome la mia punizione è stata prorogata per non lasciarmi lì a cuocere dentro la Guenda. E tra l'altro Sarachan ha deciso di rinchiudersi in galera assieme a me.

Remiem indicò un edificio poco distante, dove riposava la ragazza Angel.

Pip: Pazzesco :sisi:
Remiem: Io mi prenderò le mie colpe, ma voglio che voi non pensiate male di me. Voglio che sappiate che non sono un criminale, ho sbagliato e pagherò.
P: Vai tranquillo. Se ti prendi le tue colpe, le tue responsabilità, beh, avrai fatto la cosa giusta. Mi pareva di averti detto, al torneo, che sapersi accollare le proprie responsabilità è essenziale per diventare Seed.
R: Hai pienamente ragione, rammento.
P: Ok, allora tutto a posto.

Pip mise una mano sulla spalla di Remiem. Finalmente si era definitivamente liberato di quel peso. Aveva avuto la prova che i suoi amici non lo avevano abbandonato, ma adesso aveva bisogno di sapere che non avrebbe fatto brutte figure con i Seed, che non lo avessero considerato un avanzo di galera.

Pip: Io non ne parlerò. Se Otta lo farà, non so. Credo che adesso avremo altre cose a cui pensare.
Remiem: Temo che tu abbia ragione.
P: Adesso rilassati. Drizzt ha bisogno di cacciatori. Vuoi andare?
R: No, grazie. So a malapena maneggiare un bastone. Senza la mia magia sono inerme, purtroppo.
P: Mai disperare, ricorda.

Indi il mago, sollevato, tornò nell'edificio destinato ad alloggio per i Cadetti, si ridistese e dormì. Finalmente senza incubi.
Leonheart88
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Iscritto il: 22 giu 2007, 19:36
Località: Savona

Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Leonheart88 »

Lentamente la camicia venne sbottonata, bottone per bottone, e alla fine venne levata dal corpo del Seed e gettata bruscamente a terra, subito dopo un paio di mani calde iniziarono a tastarlo lentamente, non stesse per morire sarebbe stata anche una situazione piacevole...
Questo quadretto intimo venne interrotto dall'aprirsi di una porta e da un susseguirsi di voci concitate.

Qualche altro paziente gli sembrava di capire, ma chi? Oltre a lui non c'era nessun altro ferito di rilievo..
Prima che potesse chiedere qualche, sempre se ne avesse avuto la forza, la porta si aprì nuovamente.. Era Night.

Night:" Leon! Appena ho saputo che sei stato ferito sono corso subito da te!"
Leonheart88:"Ni..Night.. Che ci fai qui?"
Night:"Probabilmente siamo in una puntata di c'è posta per te, ci siamo incontrati tutti in questo sputo di villaggio, ma non è per questo che sono qui..."
Leonheart88:"E quindi?"
Night:" Ho saputo che sei grave... e quindi... se muori posso prendermi il tuo libretto con tutte le tue ammiratrici vero? :smt112 "
Leonheart88:" ........."

Il gaio venne calcioruotato via da Paine e Lenne, entrata in quel momento, dai genti fu subito evidente l'intenzione delle due Seed.. operare.
Bisognava fermare e tamponare l'emorragia, aspirare il sangue in eccesso, e verificare se ci fosse qualcosa di rotto dentro di lui.

Lenne: "Fra poco iniziamo, per farti addormentare abbiamo solo un pò di cloroformio, e neanche tanto, dai al limite ti risvegli a metà operazione.
Leonheart88:"No..non è be..bello"

Sullo sfondo apparve una terza persona , sicuramente il responsabile medico dell'Accademia, dalle parole scambiate con le due Seed le parve di capire che si chiamasse Makka, Macha o quel che è...
Gli altri due cadetti feriti erano due ragazze, due giovani pulzelle stese a letto vicino a lui e non poteva approffittarne, che spreco.

Un attimo primo che il cloroformio venisse inalato il ragazzo diede un ultima occhiata alla stanza.. la prossima volta che venica maciullato avrebbe almeno pagato una donna delle pulizie in anticipo.
Sarachan89
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Sarachan89 »

L'incontro con i Seeds l'aveva resa felice, aveva rivisto i suoi amici che una volta stavano in accademia, ma subito dopo la felicitò si tramuntò in ansia.
Continuava a uscire e ad rientrare dal rifugio dei cadetti e a fissare i SeedS come se stesse cercando qualcuno. Ogni volta che lo faceva era sempre più in ansia e preoccupata.

Si allontanò con Shiranui da tutti gli altri e vagò per il villaggio ricerca di ciò che stava cercando. Nulla.
Si rassegnò dopo giri e rigiri per il villaggio, non trovò la persona che cercava.
Se ne stette li appoggiata ad un muretto diroccato pensando al peggio.

"non può essere.. No. starò sicuramente pensando al peggio come al solito"

A distoglierla dai suoi pensieri, furono dei passi. Guardò all'istante nella direzione dei passi: era remiem e si appoggiò al muretto assieme a lei

Sarachan: che ci fai qui?
Remiem: la stessa cosa stavo per dirla io. Non ti conviene distanziarti così dagli altri.
Sarachan: lo so.. è che..
Remiem: Cercavi qualcuno?
Sarachan: Si... "lei"
Remiem: Non pensare al peggio, dai! vedrai che starà bene!
Sarachan: E come sai che ho pensato al peggio??
Remiem: Ormai ti conosco :asd:

I due si guardarono e si misero a ridere, poi calò il silenzio.
Si guardarono negli occhi.. li chiusero poco a poco e si avvicinarono lentamente con i visi.
Erano decisi a fare quel passo, lui amava lei e lei amava lui. Le loro labbra stavano per toccarsi..

Night: BUH OoO

L'ex seed li interruppe bruscamente e i due quasi ebbero un infarto.

Sarachan: Uhm O///O C-che c'è???
Remiem: La stavo venendo a cercare io :sgamato:
Night: Non c'è da fidarsi di lasciare due fidanzatini soli soletti u_u
Sarachan: Ma non stavamo facendo nulla! E poi non siamo.... >__>
Night: Beh.. io ho visto quello che stavate facendo u.u Comunque non è bene staccarsi dal gruppo, forza torniamo

E così i tre, Shiranui compreso, tornarono nel rifugio. Sarachan appena entrò diventò rossa, temendo milemila domande da parte di altri, ma non fu così.
Stette solamente seduta accanto a Remiem e ascoltò le varie conversazioni tra Seed e cadetti. Poco dopo si addormentò.
Gli altri erano andati a cacciare, ma lei preferì non andarci, era esausta
Ultima modifica di Sarachan89 il 17 giu 2010, 00:27, modificato 1 volta in totale.
Sirius
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Sirius »

Sirius fu alquanto sorpreso di scoprire che anche i Seed del Garden erano finiti chissà come in quel mondo infernale, privo di magia e tecnologia; ancora più insolito per lui fu, guardandosi attorno, non riuscire a scorgere Perseo in alcun luogo.
Ruben: “Speravamo d'incontrarvi!”
Otta: “Come sarebbe a dire?”
Ruben: “Sapevamo che eravate qui. Abbiamo visto degli indigeni con delle uniformi da cadetto.”
Holden: “E questo villaggio?”
Ruben: “Lo abbiamo trovato in queste condizioni, disastrato e semicarbonizzato. Stiamo controllando le abitazioni in cerca di sopravvissuti. Avete feriti?”
Sirius: “Abbiamo due cadetti con 'difficoltà di movimento'.” preferì evitare di accennare alla possibile intossicazione, anche perché sinora non si era manifestato alcun sintomo il che poteva significare che l'acqua non era contaminata, o almeno così sperava.
Lenne: “Da questa parte. Abbiamo allestito ad infermeria una casa che dev'essere appartenuta ad un medico.”

Separatosi dal gruppo, Sirius diede un rapido sguardo alle condizioni del villaggio; apparentemente aveva subito da poco un attacco ma non era stato completamente distrutto, ciò poteva significare o che gli abitanti erano riusciti a respingere gli assalitori, chiunque essi fossero, e poi avevano optato per la fuga, oppure che gli assalitori avevano risparmiato il villaggio per poterlo riutilizzare in seguito, il che avrebbe significato seri problemi se i Seed ed i Cadetti si fossero trovati ancora lì al loro ritorno. Continuando ad osservarsi attorno, Sirius riconobbe molti dei Seed presenti grazie ai rapporti del Colonnello Drown e mentre ripassava mentalmente i loro nomi percepì un'altra fitta al cuore, questa volta però non riuscì a reggersi in piedi e cadde in ginocchio.
Macha: “Sirius, stai male?” domandò la cadetta che si trovava a poca distanza da lui.
Sirius: “Non vi preoccupate, ho soltanto avuto delle vertigini a causa del caldo.”
Macha: “Forse è meglio che ti sdrai.”
Sirius: “Vi ringrazio per l'interessamento ma vi assicuro che sto bene, altri necessitano del vostro aiuto, signorina Macha.”
La ragazza non era molto convinta ma decise ugualmente di non insistere. Sirius era troppo orgoglioso per mostrarsi debole difronte a degli estranei, inoltre non vi era nulla che essi avrebbero potuto fare per lui.

Drizzt: “Io vado a caccia. Ho bisogno di un paio di persone con me. Chi mi segue?”
Sirius: “Mi offro volontario.”
Drizzt: “Ci conosciamo?” domandò avendo l'impressione di scorgere qualcosa di famigliare nel cadetto difronte a lui.
Sirius: “Si signore. Forse vi ricorderete di uno sconosciuto giunto al Garden diverso tempo fa.”
Drizzt: “Ora rammento. Eravate quello strano individuo giunto al Garden in maniera così discreta da costringerci a farvi da scorta sino all'ufficio del Preside.”
Sirius: “Precisamente. Se mi è permesso, signore, gradirei conferire nuovamente con il vostro Preside.”
Drizzt: “Perseo non è più qui. Ha intrapreso una missione esplorativa in solitario. Se hai qualcosa d'importante da riferire fai rapporto al suo vice, Ruben Shinra.”
Sirius: “Capisco. Non era nulla d'importante; desideravo solo incontrare una vecchia conoscenza. Ad ogni modo, ribadisco la mia disponibilità a prendere parte alla caccia, signore.”
Drizzt: “Molto bene, sei dei nostri.”
La notizia che Perseo avesse abbandonato i Seed per intraprendere un'esplorazione solitaria di quel mondo aveva colto Sirius impreparato, non era il tipico comportamento che ci si sarebbe aspettato da un comandante, soprattutto se quel comandante era Perseo; chissà cosa l'aveva spinto ad agire in quel modo?
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Nightmare/dark sephirot »

Accompagnata la felice coppietta decise di fare un altro sopralluogo all'infermeria del villaggio,tanto per vedere se leon era già stato classificato come nuovo spaventapasseri in carne. Si trovò di fronte Nataa che camminava avanti e indietro sull'uscio dell'edificio con sguardo preoccupato; non lo riconobbe subito.
Night capì al volo la situazione,benchè fosse comunqeu abbastanza evidente, e con sorriso bonario si avvicinò alla ragazza portandole una mano sulla spalla; appena stabilito un contatto visivo disse a freddo
Night: I casi per cui Leon probabilmente morirà sono i seguenti; operazione malriuscita,incapacità di contenere l'emorragia,danneggiamento irreparabile di organi interni,infezione pre o post operatoria,incapacità del team medico e la mia preferita in assoluto: fibrillazione del cuore.
Le pupille della ragazza si strinsero fino a diventare due punte di ago mentre una mano fendeva l'aria in direzione del volto dell'ex seed; tuttavia lo schiaffo mancò il bersaglio,per un pugno di millimetri.
Night indietreggiò di un paio di passi e si lasciò cadere a terra,poggiando le spalle al muretto dell'edificio.

Nataa:Sei uno str***o.
Night: Grazie,ma ti dirò la verità; neanche a me farebbe piacere se il buon leon morisse....Non è proprio il caso,non in un posto come questo almeno. La mancanza di magia potrebbe creare un problema.
Non sapeva se la ragazza aveva compreso ciò che voleva intendere con quella frase,ma pazienza.
Dal canto suo,nataa era troppo in pensiero per il seed ricoverato per perdere tempo a discutere con Night.
Calò il silenzio.

Per quanto tutti cercassero di impegnarsi,discutendo,parlando,cacciando, la stanchezza si faceva sentire. Entrambi i gruppi avevano affrontato un viaggio difficile e le scorte alimentari erano ormai risicate.
La stanchezza,la fame,la sete,il caldo..... Il tutto sommato a un senso di rassegnazione che a ogni fallimento andava crescendo.
Dopo l'assenza di magia,l'impossibilità di comunicare con gli altri popoli presenti sul pianeta e il viaggio colmo di peripezie ora anche la nuova città avrebbe rappresentato l'ennesimo buco nell'acqua: deserta,svuotata,semidistrutta.
Night prese a scalciare dei ciottoli con immensa flemma,forse di li a poco si asarebbe addormentato come un barbone. Pazienza.

La porta dell'infermeria si aprì di scatto,attirando l'attenzione di Night e di Nataa,il cui sguardo era rimasto vigile sull'infermeria; tuttavia non furono le dottoresse ad uscire,nè tantomeno uno dei malati. Era spuntata dall'uscio una ragazzina esile,molto giovane.
Squadrò i due per qualche secondo,semiparalizzata, per poi scappare via.
Prima ancora che Nataa pensasse a qualcosa Night era già scattato in piedi e correva inseguendo la ragazzina: poteva essere un diversivo che avrebbe tenuto la sua mente lontana per qualche minuto dai vari problemi.
Si allontanarono per una ventina di metri scarsa,la ragazzina correva ma non abbastanza ed era comuqnue troppo piccola per sperare di seminarlo.
una mano le arpionò la spalla,quasi facendola cadere: le sarebbe rimasto il segno per qualche giorno.
I tentativi di divincolarsi smisero nel momento in cui si ritrovò una lama a pochi centimetri dal volto.
La foga della ragazzina si trasformò nuovamente in paralisi,nessuno si sarebbe stupito se di li a poco fosse sbottata a piangere o a farsela addosso,ma ciò non avvenne. Era li,immobile,un po' tremante ma manteneva lo sguardo fisso sull'ex seed.
Lui di rimando fece cenno con la spada alla ragazzina di sedersi mentre la liberava cautamente dalla presa alla spalla.
Non ci furono moti di dissenso.
Entrambi si scrutavano come due specie animali in conflitto,una per paura,l'altro per non perdere il "controllo" ottenuto.
Senza distogliere lo sguardo Night chiamò Nataa
Night: "Ehi,calamity jane,invece di fare la bella statuina davanti all'infermeria chiama Otta,Perseo, o chi di dovere....Serve un baby sitter"
Forse la bambina poteva essere la chiave per colloquiare con qualche tribù o comunque si sarebbe resa utile per sapere qualcosa in più sulla città morta.
Un sorriso malinconico si palesò sul volto di Night mentre a fatica si sedeva a terra di fronte alal ragazzina,a gambe incrociate,in attesa di chi di dovere.
Le sporadiche ferite al braccio susseguenti allo scontro con i focaral si stavano sommando alla fatica e stavolta non avrebbe alleviato i dolori con qualche magia.
Alzò un attimo Lo sguardo al cielo,sbuffando.
"Dio,uccidimi ora e donami le mie 72 vergini."
Ultima modifica di Nightmare/dark sephirot il 16 giu 2010, 16:45, modificato 1 volta in totale.
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A caccia!

Messaggio da Aura »

Con l'arrivo dei Cadetti Aura aveva potuto rivedere vecchi amici, oltre alla conoscenza di qualche nuova persona appena entrata in quel servizio militare. Tra facce sconosciute incontrò quella di un uomo dai capelli argentei e gli occhi come due opali. Era molto alto (non che ci volesse un gigante per superare l'altezza di Aura) e pareva il più serio fra tutti. Lo vide guardarsi intorno con sguardo vigile, prima di incamminarsi per la sua strada.
Aura lo seguì curiosa con lo sguardo, prima di vederlo sparire dietro ad un palazzo. Gli occhi presero ad analizzare la situazione: una ragazza da lunghi capelli neri dallo sguardo della notte, poi Holden che parlava con Perseo ed Otta, Cek, Ruben, un'atra ragazza seguita da quello che pareva un cane, un giovane dalla pelle scura che camminava lungo la sua stessa via, per poi sedersi con lei ai piedi di un muretto. Aura li vide parlare quasi sottovoce, quando all'improvviso Night sbucò dall'angolo facendoli spaventare.
La Seed sorrise sotto i baffi. Quell'aria scherzosa le riportò alla mente i tempi passati con suo fratello al Garden. Ricordava ancora perfettamente il suo viso: chissà se era cambiato in quegli ultimi tempo.
Un sospiro e quindi tornò ad occuparsi dell'adolescente. Lenne le aveva spiegato la modalità con il quale l'aveva incontrata, chiusa in una stanza buia, un bisturi alla mano in procinto di difendersi. La domanda le salì alla bocca senza accorgersene.

Aura: Che diavolo è successo qui?
???: Chissà!

Presa alla sprovvista Aura indietreggiò spaventata. Il viso di un ragazzo pressapoco della sua età abbozzò un sorriso, poi il soggetto si scusò e si presentò come Cadetto. Il suo nome era Teoskaven Von Strongfist, ma l'attenzione di Aura fu portata più su quella strana coda bionica che sul suo nome.

Aura: Ehm... Piacere Teoskaven. Io mi chiamo Aura Lundor.
Teo: Piacere mio.
Aura: E così siete capitati anche voi qui. Si può dire uno strana coincidenza.
Teo: Già. La Guenda è andata distrutta e abbiamo avuto non pochi problemi per arrivare fin qui. Oushi non è in buone condizioni, così come Aeli.
Aura: Lo stesso vale per noi. Leon ha una brutta emorragia interna, oltre alle ferite di Balthier... Ma non vediamola così negativamente, almeno siamo ancora vivi.
Teo: Pensiamo positivo. Questa ragazzina chi è?
Aura: Non lo sappiamo. Potrebbe essere un'abitante di questa città ormai distrutta, o forse un indigena. Fin quando non si sveglia non possiamo far nulla.

-------------------------------------------

Una volta lasciata la ragazzina, Aura si sedette con Teoskaven a conversare un po', quando la voce di Drizzt irruppe nel campo.

Drizzt: Io vado a caccia. Ho bisogno di un paio di persone con me. Chi mi segue?

Aura alzò una mano. Data la sua infanzia passata a sopravvivere fra un viaggio e l'altro, lei conservava più esperienza in campo di cacciagione. D'altronde Piuma le aveva insegnato tutto, si era presa cura di lei sin dalla sua nascita, avevano passato quindici anni a vagabondare...

Aura: So pescare e so cacciare. Il mio aiuto potrebbe tornarti utile.
Drizzt: Perfetto! Chi altro si aggiunge?

Teoskaven guardò interrogativo la ragazza. La sua mano bionica ciondolò da una parte all'altra per un attimo, poi si fermò e il ragazzo attese una risposta. Aura non si soffermò sul suo racconto, sebbene quel Cadetto cominciasse ad ispirarle molta fiducia. Lui accennò un sorriso, poi si risedette e volse gli occhi al cielo.
Nel frattempo Drizzt aveva trovato il terzo compagno di caccia ed ora sostava insieme a lui vicino al confine della città. Aura riconobbe l'uomo dai capelli argentei visto non molto tempo prima: i suoi occhi caddero su di lei come due stelle silenziose ed ella rimase qualche secondo a ricambiare quello sguardo così intenso. Poi, senza troppe cerimonie, il trio entrò nel bosco.
Comincia la caccia!
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Kerokun »

Ruben ha scritto:- Se volete interagire bene anche con i personaggi che non conoscete, leggete le schede dei SeeD nello schedario e dei Cadetti linkati nelle rispettive firme.
vero Ruben o.o?
Edit: e visto che me la sono dovuta cercare in archivio, ti frusterò. Prendetelo.

Non erano gli unici ad essere finiti in quel posto dimenticato dalla magia evidentemente. Il gruppo presente nei resti di quello che sicuramente era un villaggio, era quello del Garden. E così eccoli, i famosi SeeD di cui aveva sentito parlare. Era quello a cui miravano i suoi superiori di Deling City? Che raggiungesse capacità pari a quelle dei SeeD? Li studiò silenziosa, mentre il suo gruppo raggiungeva l’ingresso. Visti così non dicevano un granché.
Soffermò lo sguardo in particolare su un…ragazzo? Aveva la pelle scura, i capelli bianchi come panna, due occhi di una tonalità decisamente particolare e un paio di orecchie a punta. Non le era mai capitato di vedere una creatura del genere nella sua Deling, ma sapeva bene si trattasse di una razza elfica. I libri le avevano fatto da maestri per anni dopotutto. A malapena conosceva i nomi di qualche cadetto, figuriamoci all’interno di un gruppo allargato. Non era affatto abituata ad intavolare piacevoli e amichevoli conversazioni con dei perfetti conosciuti. Tanto più che nulla le assicurava che si trattasse veramente di SeeD, se non il fatto che sembravano conoscere la preside dell’accademia e qualche altro cadetto. E no, non era sufficiente. Ma non era neppure il momento di soffermarsi su certe questioni. Ben presto avrebbero dovuto accamparsi e c’era del lavoro da fare. Andare a caccia era fuori discussione, quindi non c’erano molte altre scelte: si diresse verso la palizzata e cominciò a darsi da fare.
Si tolse il turbante che portava in testa per proteggersi dal caldo desertico, dal quale scese la lunga coda di capelli neri. I lembi della camicetta legati poco sopra l’ombelico, il piccolo zaino dal quale ancora spuntava la testa dell’ormai inutile Moggoth, si mise a sistemare i tronchi di legno assieme al gruppo che se ne stava occupando. In alcuni punti la palizzata aveva retto, in altri era distrutta.
Raccolse una delle lame che stavano utilizzando per appuntire le estremità del legname e prese a fare la stessa cosa. Scoprì che non era affatto facile: la lama, probabilmente raccolta nei resti all’interno del villaggio, non era per niente affilata e si incastrava spesso nel legno nodoso, costringendola a faticare. Non aveva notato che proprio per quello ad uno stesso tronco lavoravano più persone e, come al solito, aveva preferito lavorare per i fatti suoi.

Ruben: -Aspetta, ti aiuto-

Morgana incrociò il suo sguardo, ma non disse nulla e continuò il suo operato. Il SeeD sembrava cavarsela bene con il lavoro, mentre il lato che stava affilando la giovane maga era piuttosto disastrato: la lama non faceva altro che incastrarsi. Dovette far leva con il piede sul legno per riuscire a sfilarla e quasi perse l’equilibrio.

Ruben: -Non cos…aspe…fer…si incas…-

Ma la ragazza era troppo presa per ascoltare le parole di Ruben, che non riusciva ad ottenere la sua attenzione. Il legno vinceva diversi punti a zero e Morgana cominciava ad indisporsi. Se solo avesse potuto usare un colpo magico…Fu quando la lama si bloccò per l’ennesima volta, costringendola a fermarsi, che finalmente il SeeD riuscì a parlarle.

Ruben: -Infili troppo a fondo la lama nel legno- prese a spiegare con calma, sfilando con un paio di colpi il coltello dal tronco –Devi inclinarla meno e tirare dei piccoli colpetti decisi per scalfire meglio la superficie, vedi?-

Il ragazzo prese a scalfire la parte di legno a cui stava lavorando Morgana. Nonostante la lama non fosse molto affilata, il legno sembrava molto più incline a lasciarsi modellare. Piccole scaglie e schegge schizzavano qualche centimetro in aria e ricadevano per terra, inermi. Lo osservò qualche secondo con le labbra leggermente dischiuse, poi annuì e lo imitò. Ora si iniziava a ragionare. Una volta appuntite le estremità, bisognava issare i grossi pali e piantarli nei buchi fortunatamente già presenti nel terreno, seguendo la traccia della palizzata già esistente. Per farlo servivano più di due persone per tronco. Il lavoro da fare era tanto e il gruppo degli artigiani improvvisati procedeva a ritmo serrato, mentre i morsi della fame cominciavano a farsi sentire.
Ultima modifica di Kerokun il 16 giu 2010, 20:18, modificato 2 volte in totale.
Scheda Morgana

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Recks
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Recks »

Non ebbi possibilità di salutare subito i cadetti, perché mi ero addormentato. Una volta svegliatomi vidi un sacco di gente nuova e inizialmente mi spaventai, ma poi cominciai a realizzare che i cadetti avevano trovato i SeeDs. Camminai tra di loro, e poi vidi finalmente Holden. Lo aveva riconosciuto perchè la prima cosa che aveva visto era la sua mezzaluna rossa nei capelli.

Recks:Holden!
Holden:oh Recks, ci si vede ancora una volta. Come stai?
Recks:niente magia... nè una fiamma, una goccia, un piccolo fulmine... niente! :smt091
Holden:beh, almeno sarà un'occasione per imparare a sopravvivere senza usare la magia.
Recks:e' meglio che impari a combattere senza magia, altrimenti la prossima volta che incontro una bestia feroce finisco al tappeto in men che non si dica. Non so combattere con il bastone, non ho una tecnica.
Holden:capisco. Però tanto te la caverai, basta che non ti sottovaluti troppo. E non autocommiserarti.
Recks:ci proverò. Ciao Holden!
Holden: a dopo Recks...
...
..
...
...
Recks:ah Holden, dimenticavo. E' capitata una cosa bruttissima!
Holden:cioè?
Recks:tutte e due le biblioteche sono distrutte! Io morirò senza libri!
Holden: non cambi mai, tu. :tots:

***
Camminai per il villaggio, alla ricerca di qualche mansione di cui occuparsi. Vidi Balthier e qualche cadetto occuparsi delle macerie che si trovavano nel laboratorio del fabbro che il mago e Lenne avevano scoperto. Balthier mi disse che c'era ancora un edificio da esplorare e mi chiese se potevo andare io a dare una controllata, raccomandandomi di fare attenzione alla

Accettai e completai l'esplorazione.Solo tre edifici erano rimasti integri dalla battaglia che era avvenuta recentemente in quel villaggio. I primi due erano rispettivamente un laboratorio di un fabbro (in condizioni non proprio soddisfacenti) e una sorta di ospedale. L'ultimo edificio era quello a cui io ero diretto. Entrai camminando circospetto, affinché un eventuale superstite non mi cogliesse impreparato. Con occhi e orecchie ben aperti guardammo l'edificio che sembrava un tempio. Lo capii per via di quel piccolo altare che si trovava di fronte a me. Era una delle poche cose che erano integre. Le panche che si trovavano intorno all'altare,le credenze vicine alle pareti e piccoli idoli e reliquie... tutto distrutto. Mi guardai attorno a desolato e tentai di riportare alla luce qualsiasi cosa fosse in buono stato.

Mentre rimuovevo le macerie, per trovare ciò che attirava il mio sguardo, sentii uno strano rumore. Erano dei passi. Mi girai e vidi un indigeno. Mi mossi subito verso di lui, per colpirlo con il bastone. L'indigeno schivò subito il colpo e, prima che io potessi attaccare nuovamente, parlò. Nello stesso istante entrò anche un ragazzo, con abiti simili ai miei. Non conoscevo nessuno dei due presenti nella stanza.

???:non farmi del male! Sono un cadetto.
Recks:cosa?
!!!:ha ragione, è un cadetto. Io sono Lonelywolf, lui è Nathan. Tu saresti?
Recks:il mio nome è Recks. Piacere di conoscervi. E ti chiedo scusa Nathan se ti ho colpito, però quegli abiti...
Nathan: ok, ammetto che possono creare un po' di confusione. La prossima volta busserò prima di entrare :asd: .

Lonelywolf:beh Recks, cosa stavi facendo qui?
Recks:sembra che sotto quelle macerie ci sia un dipinto, o qualcosa di simile. Secondo me una parte deve essere integra. Può essere un indizio.
Nathan:vediamo...

Nel giro di pochi secondi riuscirono a riportare alla luce un disegno. La tecnica di disegno non era molto sviluppata. Certamente gli indigeni non disegnavano figure stilizzate, però non conoscevano ancora la prospettiva. Il dipinto rappresentava due gruppi di uomini in un combattimento. Uno di questi due gruppi lanciava dei massi dall'alto di tronchi e un altro invece giaceva a terra, inerme.

Lonelywolf:tronchi... non saranno mica le palizzate?
Nathan:sono l'unico che pensa che i guerrieri sconfitti in quel dipinto abbiano avuto una piccola rivincita? Probabilmente questo villaggio aveva delle faide con altre tribù.
Lonelywolf:strano però. Il villaggio al quale ci siamo avvicinati non sembrava agguerrito.
Recks:non è detto che tutti i villaggi siano uguali, d'altronde.
Bloccato

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