Avventure Accademia+Garden

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Ruben -.-
SeeD
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Ruben -.- »

Se anche un cadetto riusciva a notare quanto male Ruben avesse dormito quella notte poteva solo significare che era davvero ridotto in modo pessimo. Il vicepreside aveva quasi paura di tornare a letto; se avesse sognato di nuovo qualcosa di analogo, avrebbe smesso di dormire per tutta la vita a costo di mettere gli stuzzicadenti alle palpebre e trangugiare litri dell'orrendo caffè di Fisherman Harizon.

A parte questo, non è che il suo morale potesse definirsi molto migliore. La partenza di Lenne gli aveva lasciato una spiacevole sensazione di tristezza. Sentiva forte e oppressivo il tempo che passava e che lasciava dietro di se una scia di cambiamenti. E a Ruben, i cambiamenti avevano sempre fatto un po paura.
Ad aggravare ulteriormente questo suo stato di depressione, gli era arrivata tra capo e collo la notizia di un'altra partenza pesante. Quella stessa mattina Otta non si era presentata in ufficio ma aveva lasciato sulla sua scrivania un piccolo e discreto biglietto con poche parole...

"Mi dispiace davvero lasciare il tutto peso del Garden sulle tue spalle. Non so neanche se ci rivedremo in futuro. Se così non dovesse essere, ti auguro ogni genere di successi e felicità."

Tutto qua. Non c'era nessuna spiegazione del motivo per il quale avesse deciso di sparire. Motivi personali? Problemi a Cleyra? Se Otta aveva accuratamente omesso i motivi della sua partenza Ruben pensò fosse suo desiderio non si indagasse oltre e decise di assecondarla.

La casella di posta elettronica sembrava esplodere. Almeno una mezza dozzina di mail provenivano dall'Ordine dei Garden. C'erano disposizioni su disposizioni. Evidentemente Otta aveva avvisato anche l'Ordine della sua partenza. Attraverso la porta del suo ufficio rimasta aperta Ruben poté scorgere la sagoma di Tidus passare per il corridoio.

"Tidus!"

Si udirono i passi del Commander fermarsi di botto e quindi il suo volto fare capolino attraverso gli stipiti della porta.

"Chiamavi me?"
"No. Mia suocera."
"Che c'è?"
"Volevo sapere come stavi. So che tu e Lenne eravate molto..."

Estheim non rimase sorpreso della richiesta di Ruben. Quella domanda se l'aspettava e aveva già deciso cosa rispondere con anticipo sufficiente a non permettere a Ruben di concludere nemmeno la frase.

"Aspetta, aspetta! Perché d'un tratto inizi a comportarti da fratellone protettivo?"
"Ero solo preoccupato" rispose il vicepreside sinceramente.
"Non esserlo." fu la risposta piccata del Commander che senza ulteriori indugi si voltò e riprese a camminare con passo spedito verso la sua destinazione.

Neanche Ruben rimase sorpreso della reazione di Tidus, ma non intendeva arrendersi allo stato gelido in cui la loro relazione di amicizia versava.

Prese il telefono e chiamò la sala motori. Rispose Leon.

"Il Garden supremo anela la nostra presenza prima possibile."
"Avverto tutti che stiamo per aprire un varco." rispose Leon interpretando le parole di Ruben.
"Non è necessario. Andremo per vie ordinarie e ... faremo il giro lungo."
"Oh! Capisco. ... ... ... No, veramente non capisco. Che sta succedendo?"

Ci fu una pausa così lunga da spingere Leon ad assicurarsi che Ruben fosse ancora in linea.

"Ruben?"
"L'Ordine dei Garden scioglie momentaneamente il personale del Rinoa's Garden."

Questa volta fu il turno del pilota di rimanere in silenzio. Ci mise qualche secondo di troppo a formulare la domanda seguente.

"C'entra in qualche modo la sparizione di Otta?" (La notizia a quanto pare si era diffusa molto velocemente. Ruben non finse di sorprendersi)
"Sinceramente non lo so. Ma sicuramente la sua improvvisa assenza ha contribuito in modo diretto a questa decisione."
"Allora procedo col decollo e ... prenderò la strada più trafficata."

Ruben era fiducioso del fatto che anche quest'ultima notizia avrebbe fatto in breve tempo il giro del Garden.
Non aveva fatto in tempo a riagganciare l'apparecchio che l'ultima e peggiore notizia che Ruben avrebbe ricevuto in quella giornata si presentò davanti la porta della presidenza.

"Ruben? Ti disturbo?"
"Oh! Ciao Andrew. No, non disturbi affatto. Entra pure!"

Ruben non pote fare a meno di notare l'espressione tutt'altro che allegra del dottore neo anziano.

"Hai un'espressione da funerale. Problemi con Leonely?" chiese il vice un po preoccupato.
"No, lui sta bene. Almeno fisicamente. Il suo risveglio è solo una questione di tempo. Quando il suo corpo e la sua mente impereranno a convivere con i nuovi poteri che ha acquisito riaprirà gli occhi."
"Bene. E' un sollievo saperlo. A proposito volevo ringraziarti di essere venuto fin qua per controllare Lon e per la tua discrezione con il consiglio dell'Ordine."
"Non dirò nulla dei nuovi poteri del cadetto a meno che questi non si rivelino pericolosi per l'Ordine."
"Noi speriamo che questo non accada mai." fece Ruben sorridendo.
"Ad ogni modo" riprese Bryne "la mia visita e la mia espressione facciale erano dovute a una notizia poco piacevole che riguarda ... la tua salute."

Andrew non osò spingersi oltre con le parole ma attese una reazione di Ruben.

"Riguarda l'incidente di qualche giorno fa?"
"Si. Purtroppo gli effetti di quell'"incidente" sono stati peggiori di quanto ci si potesse aspettare. Molto peggiori."

Ruben socchiuse gli occhi in un'espressione rassegnata. Poi li riaprì e guardo negli occhi il dottore rimanendo in attesa che rivelasse cosa gli avrebbe riservato il suo triste futuro.
***
Diverso tempo dopo Ruben era diretto verso l'ingresso del garden caricato come un mulo delle più inutili cianfrusaglie. Ad attenderlo c'erano Drizzt e Lavitz.

"Non mi risulta che dovessimo andare in campeggio!" esordì Drizzt deridendo Ruben per il carico che portava.
"Ogni cosa può essere utile!" ribatté il vice. Poi continuò sottovoce "Che ci fa LUI quì?"
"L'ho convinto a venire con noi. Mi sembra in gamba e magari ci potrà essere di aiuto."
"Sciocchezze. E' meglio non chiedermi nulla. Piuttosto, muoviamoci prima che cambi idea..." intervenne Lavitz che non sembrava molto contento di aggregarsi ai due.

Il Garden era in fermentazione. Ognuno si preparava per quando avrebbe dovuto lasciare il Garden. Dove sarebbero andati? Cosa avrebbero fatto? Ruben non poté fare a meno di preoccuparsi delle loro sorti. ma in fondo erano grandi e vaccinati. Se la sarebbero cavata.

Una piccola folla di SeeD e cadetti era arrivata per salutare i tre Commander in partenza. Ruben ne abbracciò diversi. Aura era in lacrime. Paine sembrava sollevata di toglierselo di torno ma anche a lei in fondo dispiaceva doversi separare. Tidus non si fece vedere ma osservò da lontano con aria triste la sua partenza. Il vice salutò anche Sirius con un gesto della mano e questi gli rispose con un accenno d'inchino. Infine quando la folla si disperse i tre Commander si riunirono davanti alla porta.

"Allora" riprese Ruben diretto a Drizzt "andiamo a riprenderci l'amico che ci è stato tolto."
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Cek
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Cek »

-NON DICIAMO STRONZATE!-
L'urlo rabbioso di Cek risuonò nell'ufficio, passando attraverso il capo della cornetta e risalendo fino al lato opposto del ricevitore.
La notizia che Otta avesse deciso di lasciare il Garden lo aveva messo sull'attenti, quella mattina: il presentimento che sarebbe successo qualcosa di brutto si era fatto vivo in lui, crescendo rapidamente con la forza di una valanga.
-Ma è la verità- replicò la voce, con tono mellifluo. -Il Garden di Rinoa verrà riformato, e sai bene cosa questo significherà per te...-
Cek digrignò i denti, e sfogò la sua ira calciando la sedia della sua scrivania, che finì la sua esistenza in un cumulo di cenere.
-E comunque, a lei cosa diavolo può interessare la mia situazione?-
-Ma è molto semplice-.
La voce al telefono era subdola e velenosa, e le parole che pronunciò furono fatali per il responsabile Zoolab.
-Tu portami via da qui, e io ti dirò tutto ciò che l'Ordine ti ha tenuto nascosto sulla tragedia di Samoel e sulla morte dei tuoi amici-.
Non ci volle più di un secondo a Cek per decidere cosa fare, considerando anche quello che stava per succedere.
-Affare fatto, lady De Garde-.
----------------------------------
Ruben, Drizzt e Lavitz se ne erano andati.
Avevano varcato la porta del Garden di Rinoa, lasciandosi dietro i compagni di mille avventure. Chissà che fine avrebbero fatto, di sicuro il loro curriculum avrebbe potuto farli entrare in qualsiasi struttura militare avesse avuto bisogno di soldati ben addestrati...o allontanarli per lo stesso motivo.

-Garden di Rinoa, ci ricevete?-
-Forte e chiaro- rispose Leon.
Nonostante la situazione, e anzi forse proprio a causa di quella situazione, la sala comandi era in piena attività. Visto che Preside e Vicepreside se ne erano andati, toccava ai Commander prendere le redini della struttura e gestire le operazioni tecniche e burocratiche...fin quando sarebbe stato necessario.
-Qui è la nave Pelikan Naga 117, dell'Ordine dei Garden. Abbiamo ricevuto l'ordine di sbarcare davanti alla struttura dagli Anziani-
-Ricevuto- rispose Leon, -potete atterrare nell'area 0-0-8 quando volete-
Il commander volse lo sguardo verso Tidus.
-Non ci hanno messo molto, direi-.
-No, a quanto pare. Mi chiedo che ordini arriveranno adesso...-

La nave atterrò nello spiazzo di fronte al Garden. Era una nave da sbarco, non più lunga di 30 metri, grande a sufficienza per portare rifornimenti in combattimento o per evacuare civili; ad attendere la nave, i vari seed del Garden, che avevano abbandonato le loro attività frenetiche per accogliere i nuovi venuti.
Dal pannello posteriore, Tidus vide scendere una dozzina di Elite commander armati, guidati da un uomo con l'armatura color grigio e nero degli Ufficiali commander. Il gruppo faceva da scorta a un giovane dai capelli biondi, con gli occhiali, che portava qualcosa in mano e si guardava attorno nervoso.
La delegazione dell'Ordine entrò nel Garden, fermandosi nella hall dove erano radunati i vari seed; la scorta si aprì, lasciando passare l'Ufficiale e il ragazzo. Leon riconobbe, dall'abito del giovane, la carica di funzionario dell'Ordine e, dal continuo voltarsi intorno con fare preoccupato, il nervosismo di chi non era mai stato sul campo vero e proprio.
-Sono il seed Commander Tidus Estheim- disse TIdus, facendo il saluto militare al suo superiore.
-Riposo, soldato- disse l'ufficiale restituendo il saluto.
-Non abbiamo ricevuto avvisi pro tempore del vostro arrivo, avremmo provveduto ad una diversa accoglienza-
-Non si preoccupi- ribattè l'ufficiale.
Il giovane funzionario fece un passo avanti, e con titubanza disse: -S-siamo venuti per il seed Cek-.
-Ve lo chiamo subito. Un trasferimento?- aggiunse, notando che l'oggetto che portava tra le mani era una cartelletta per documenti.
Il funzionario impallidì per un attimo, poi imbarazzato rispose che sì, più o meno era un trasferimento.
Tidus osservò perplesso il giovane di fronte a lui, poi scrollò le spalle, e ordinò di andare a chiamare Cek.
-Sono qui-.
Il responsabile Zoolab arrivò camminando, lo sguardo fisso sui nuovi arrivati; notò un impercettibile movimento da parte di due membri della scorta, un nulla comunque in confronto al funzionario che aveva assunto una colorazione bianco latte. Tidus notò che non aveva bagagli con sè, e la cosa lo preoccupò non poco.
-Seed Cek a rapporto-
Il funzionario rimase in silezio per qualche istante, prima di riprendersi e balbettare qualche frase sconnessa; tentò di aprire la cartelletta, ma le dita gli tremavano al punto che impiegò qualche secondo ad aprire il tutto e a tirarne fuori i documenti senza farli cadere per terra.
-D-dunque- iniziò, sistemandosi gli occhiali. -Sei tu il seed Cek, matricola 03-057, con il grado di Seed semplice, attuale Responsabile dell'area di Addestramento e Detenzione Creature per la Simulazione di Scenari da Combattimento ZOOLAB del Garden di Rinoa?-
-Sì, è esatto. Mi hanno già avvisato di cosa è venuto a fare-.
Il funzionario trasse un sospiro di sollievo, e iniziò a leggere il foglio.
-"A seguito dei recenti avvenimenti relativi alla Chiave dei Mondi, a seguito della rottura della Maschera(con relative implicazioni), e a seguito dello scioglimento del personale del Garden di Rinoa, il Consiglio degli Anziani decreta la rimozione dell'incarico di Custode del Garden di Rinoa al Seed Cek van Aycol, con le relative conseguenze". Ecco, se vuole controllare, qui ci sono le varie firme degli Anziani-.

Bisbigli iniziarono a serpeggiare tra i seed; Sirius e Paine erano gli unici ad aver compreso le parole del funzionario dell'ordine, ma gli altri, ignari di tutto, si guardavano perplessi l'un l'altro, in cerca di una risposta. La dottoressa si morse il labbro, mentre il principe assunse un'espressione pensierosa.
Il funzionario estrasse una pietra amaranto dalla tasca, e l'appoggiò per un attimo sulla fronte di Cek: la gemma pulsò di luce per qualche istante, per poi spegnersi e ritornare all'aspetto originario.
-Ecco, sì, co-con questa ora la sua carica di Custode è stata rimossa definitivamente. Io...io ho finito-.
Sembrava sollevato, come se gli avessero tolto un peso; Cek fece un cenno col capo, poi si voltò verso l'ufficiale che muoveva un passo verso di lui. Adesso arrivava la parte brutta.
-Sono l'Ufficiale Commander Jacob Keyes. A seguito della perdita della carica di Custode, svanisce anche la protezione che l'Ordine ti garantiva. Charon Enantares Kamelien van Aycol, sei in arresto per l'omicidio dell'Anziano Vonatar Sauskin e per aver commesso la strage nota come "tragedia di Samoel" nove anni fa. Consegna la tua spada, e non provare a scappare-

Se prima si erano diffusi bisbigli di sorpresa, ora era il vociare a pieni polmoni che faceva da padrone nella hall del Garden. Tidus non poteva credere alle sue orecchie, e nemmeno ai suoi occhi quando vide Cek consegnare spada e fodero a un soldato mentre si faceva ammanettare senza battere ciglio.
-Manette di Ghiacciovuoto- osservò Cek con un fischio di apprezzamento, mentre i Commander lo portavano via.
-Il nostro compito qui è finito- disse l'Ufficiale Keyes a due esterrefatti Tidus e Leon.
-A-aspettate. Dove lo portate?-
-Al Garden Supremo, dove verrà eseguita la sua condanna-.

Cek non si voltò.
Non si voltò a guardare i volti dei seed con cui aveva passato anni di esperienze.
Non si voltò a guardare l'edificio che era stato la sua casa per molto tempo.
Non si voltò a rispondere alle voci che lo chiamavano.
Si limitò a camminare, scortato dai soldati dell'Ordine, un passo dopo l'altro, lasciandosi tutto alle spalle.
Non aveva bisogno di voltarsi, perchè il confine tra il terreno della struttura del Garden e il terreno esterno era davanti a lui.

I seed osservarono impietriti lo spettacolo di fronte a loro.
Nell'istante in cui tutta la delegazione era uscita dal Garden, metà degli Elite Commander si erano immediatamente trasformati in torcie umane; le urla di dolore e di rabbia erano state immediatamente sopraffatte da un boato quando la Pelikan era esplosa in una gigantesca vampata di fuoco.
Videro Cek, in mezzo agli uomini a terra, liberarsi delle manette, alzare una mano e generare una palla di fuoco luminosa; ci fu un ruggito, e nel cielo apparve la figura di un drago rosso, che, sbattendo le ali, dopo una virata atterrò là dove si trovava la fonte delle fiamme.
Quando i seed giunsero sul luogo del massacro, Cek era ormai salito a bordo della creatura, e aveva spiccato il volo, sparendo dalla vista.
Tidus osservò il cielo, in cerca dell'amico che non vedeva più, mentre i lamenti dei feriti riempivano l'aria.
-Perchè, Cek? Perchè?-

Offtopic: Si diceva, una volta, "Se lo spettacolo è piaciuto, applaudite" :wink:
Da questo momento, Cek diventerà un PNG a tutti gli effetti, e salterà fuori quando meno ve lo aspetterete; fino a quel momento, dovrete accontentarvi del nuovo PG che ruolerò dopo la sistemazione del Garden Club :sisi:
:sgamato: Come? Pensavate di esservi liberati di me? Illusi :asd:
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Archenoid
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Archenoid »

Al Garden negli ultimi tempi erano successe molte cose: l'improvvisa partenza di Otta, Ruben che se ne andato e adesso si scopre che Cek è un criminale e per lo più e anche fuggito!!
Il Garden era in uno scompiglio assoluto!
Archenoid però si limitava solo ad assistere agli eventi pure quando vennero a prendere Cek, lui eri lì , nascosto ed aveva assistito a tutta la scena.
Poi se ne torno in camera e si rimise al PC sempre per registrare dei file era come se annotasse tutto ciò che succedesse di importante nel Garden...

A cena si era seduto da solo e come sempre aveva l'occhio sinistro coperto dai capelli e da una benda.

Spero che ,anche se ho spiato di nascoto quando sono venuti a prendere Cek,di non aver fatto nulla di male. Comunque scoprirete tutti presto perché sto sempre al PC... :asd: :asd:
Sarachan89
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Sarachan89 »

Neanche il tempo per rilassarsi e succedono altri casini..
L'uccisione di Xavia da parte di Lon.. Doveva sentirsi a pezzi, e in parte lo capivo, perdere una madre non era una cosa piacevole..
Poi la partenza di Lenne.. tutti i Seed che se ne erano andati fino ad ora mi avevano lasciata un pò perplessa.. perchè abbandonare una casa piena di amici?? O forse ero solo io a pensarla che era una casa? Probabilmente dato che era l'unico luogo dove potevo andare..ma gli altri? Il garden per loro non era una casa??
Vidi in faccia la realtà quando otta scomparve e Ruben, Drittz e Laviz partirono..
Era una scuola militare, non una casa..come avevo pututo essere così idiota? Però sotto sotto, sapevo che non era una casa, ma un posto dove non avrei mai voluto esserci, ma ora c'ero...


Io, Remiem e Teo eravamo al bar.. il silenzio regnava in quella stanza.
Remiem asciugava i vari bicchieri senza proferir parola, Io ero appoggiata con le braccia incrociate al bancone che osservavo il vuoro pensierosa.. ogni tanto si sentivano i sospiri di Teo. La partenza di tutta questa gente, sopratutto a chi teneva di pi.. Asten.. anche a me mancava..
Poi ad un certo punto ruppi il silenzio

Sarachan: Sapete.. credo che me ne andrò pure io..

Remiem si fermò di colpo interropendo quello che stava facendo. mentre Teo guardò sorpreso verso di me

Remiem: Che hai detto?? Credo di non aver sentito!
Sarachan: me ne andrò.. punto e fine!
Teo: Non anche tu!
Sarachan: Che utilità ho io qui dentro?? Me la faccio adosso quando vedo e sento una pistola, aiuto poco... Non servo praticamente un accidente!
Remiem: Tu dici ste cose perchè lo credi tu!
Teoskaven: Inutile dove? Quante volte ci hai aiutato? Ci hai salvato il culetto più di una volta se non sbaglio, no?
Sarachan: .....
Remiem: E' risaputo che non ti piace combattere.. e allora perchè non te ne sei andata via?
Teoskaven: Perchè qui hai trovato degli ottimi amici di cui poterti fidare ;)
Sarachan: Ho detto per caso che me ne andrò via per sempre? Tornerò quando le acque si sono calmate! Alla prossima ragazzi!

Detto questo mi alzai e me ne andai.. pensavo di andarmene per sempre, ma quei due mi avevano fatto cambiare idea.. Sarei tornata di sicuro!
Andai in Camera e preparai tutta la mia roba, andai poi nell'area animali a prendere Shiny (Si, è ancora viva XD nd me)
Mi diressi infine all'entrata e con grande sorpresa ci trovai Remiem e Teo

Teoskaven: Dove credi di andare senza di noi?
Remiem: Dovunque andrai, noi (e sopratutto io) ti seguiremo! Siamo o non siamo una squadra?? Stavolta non sarai sola con il tuo chocobo!

Quasi mi commossi...un viaggio con loro due? Chissà che cosa andavamo a combinare!
Annuì e insieme varcammo la porta del Garden, verso nuove avventure
.
Offtopic: Come avete letto, I tre menzionati se ne andranno dal garden finchè non riaprirà =) Scriveremo una fan fic riguardo all'avventura dei tre ^^
Bye bye Garden! Ci rivedremo!
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Recks
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Recks »

Il Garden...sciolto...
Recks aveva tanti pensieri. Vorticavano nella sua testa velocemente, senza fargli rendere conto che stava lentamente allontanandosi dal gruppo per guardare un punto nel vuoto. Gli succedeva sempre, quando pensava.

Quindi Cek era un Custode. Non che mi importi molto, adesso. Penso ci siano altre cose importanti a cui pensare.

"Il personale del Garden di Rinoa è stato sciolto": è ancora difficile per me crederci, dopo aver passato due anni tra soldati mercenari, chi amico e chi no. Mi dispiace essere stato così poco presente ultimamente, ma dopo la scomparsa di Balthier mi sentivo con poche forze. Come se tra me e lui esistesse un legame magico, in cui ognuno attingeva forza dall'altro. Ma non solo con lui percepivo questa sorta di legame. Holden, per esempio, è stato una delle persone a cui abbia voluto più bene. Peccato che sia morto, così come forse anche Balthier.

Sono solo, ora?

Pensandoci, perchè sono diventato SeeD? Cosa mi ha spinto ad entrare in accademia, due anni fa? Non lo facevo principalmente per garantire la pace e la giustizia nel mondo. Il mio motivo, in realtà era di natura economica: mi servivano soldi per ricostruire Kilika dopo l'arrivo di Sin. E ci sono riuscito, ho raccolto un bel gruzzoletto; forse raccogliere soldi per una buona causa è stata la cosa migliore che sia riuscito a fare.

E ora tutte le persone a cui sono molto legato se ne sono andate dal Garden, sono migliorato come mago e ho anche raggiunto il mio obiettivo principale . Che senso ha rimanere qui? Forse, è finalmente giunto anche il mio turno. Dovrei lasciare definitvamente la SeeD. Però, dopo averla lasciata dove potrei andare? L'unico posto che mi viene in mente è Kilika... da Claire. Eppure, nonostante la proposta sia così allettante, ho un dubbio che continua a picchiattarmi in testa.

Abbandonare la SeeD significherebbe rinunciare a tante avventure che a Kilika non potrei mai vivere.
Rimanere con la SeeD significherebbe rinunciare a una vita di pace e tranquillità con la persona che amo.

Quale delle due è l'opzione migliore?
Non potrò saperlo mai, se non mi decido. Se c'è un momento adatto per andarsene... è questo.

Sì, me ne andrò. Per un anno, per vedere se la vita calma di Kilika è quella fatta per me. Se poi mi piace darò l'addio definito alla SeeD.


* * *
Un anno dopo


Il cielo di Kilika era meraviglioso, specie al tramonto. Recks lo stava ammirando, seduto su una panchina. Da lì poteva vedere anche il mare, che in quel momento era calmo. Le acque in quel momento si stavano tingendo di uno strano colore, per via del sole che stava per farsi dare il cambio dalla luna. Quando questa si sarebbe alzata definitvamente, il mare avrebbe riflesso solo le infinite stelle che illuminavano lo spazio.

Il mago spostò lentamente lo sguardo. Accanto a lui, seduta sulla panchina, si trovava Claire. Recks la trovava meravigliosa. Il sole, illuminando il viso della ragazza, aveva dato modo al mago di ammirarla. I suoi occhi azzurrii, la chioma lucida, le sue labbra... era pazzo di lei.

Recks:sai, ora più che mai non mi pento di aver lasciato la SeeD. Non potrei mai stare senza di te, specie in questo momento.
Claire: Recks...

Gli occhi del ragazzo si posarono sul ventre leggermente gonfio della sua amata. Aspettava un bambino.

Recks:stai pensando al suo nome?
Claire: a dire il vero, pensavo fosse meglio che lo scegliessi tu. Saprai di certo un nome adatto.

Recks rise. Sapeva davvero tutto di lui. E non era stata l'unica, in tutta la sua vita.

Recks: sono un libro aperto per te, vero?
Claire: ci puoi scommetere, caro.
Recks: hai ragione. Ho in mente un nome perfetto per lui. Si chiamerà Balthier.

La guardò negli occhi, prima di baciarla.

Recks: ti amo.


Come avrete capito dal post, Recks lascia per sempre le storie del Garden Club.
Non è però un addio per Recks in quanto utente, dato che tornerò con un nuovo personaggio non appena il Garden riaprirà.

A presto! :byebye:
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Drizzt Do Urden
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Addio.

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Dopo la morte di Xavia un’atmosfera particolare era calata sul Garden. L’Organizzazione pareva lontana, ma anche durante le feste Drizzt non poté fare a meno di notare un Ruben sempre più stanco ed un clima sempre più… statico. La scomparsa partenza di Lenne aveva accentuato ancor di più questa sensazione di apatìa.
L’addio di Otta era sì inaspettato, ma non suscitò il clamore che avrebbe causato in altri tempi. C’era qualcosa nell’aria.
Troppo a lungo avevano agito sopra le righe, sopra le regole dell’organizzazione alla quale appartenevano. Troppo a lungo il Garden di Rinoa era stato una casa per sbandati.

Poi, lo scioglimento del personale.
Drizzt si era sentito come se qualcosa dentro di lui si fosse rotto. Non provò rabbia o tristezza, solo malinconia.
Malinconia verso ciò che il Garden era stato. E che forse, ormai, non era più.
Una parentesi della vita di Drizzt si era chiusa. Una manciata di anni, ma i più ricchi della sua vita. Non aveva una casa, non aveva dove andare. E dopo tanto tempo passato da solo o in compagnia del suo vecchio maestro, non voleva tornare a condurre quella vita. Sarebbe potuto recarsi ad una sede Commander, il suo posto era quello ormai. Ma aveva una questione da sbrigare, prima. E non si sarebbe dato pace finché non avesse portato a termine l’impresa, o fosse morto. Aveva un amico da recuperare.

Salutò i suoi compagni. Forse li avrebbe rivisti, ma molto probabilmente invece no. Dovette ammettere che c’erano molte più possibilità che il Garden di Rinoa fosse rifondato rispetto a quelle che avevano lui, Lavitz e Ruben di tornare vivi dalla loro missione. Salvare qualcuno è molto più difficile che ucciderlo, specialmente se quel qualcuno non vuole essere salvato ed ha alleati potenti.

Ma tu vuoi essere salvato, vero Compare?

I pensieri vorticavano nella sua mente mentre rivolgeva le ultime parole agli amici più cari. Un solo sguardo a Lonelywolf, con il quale aveva condiviso molto in passato. L’amico riposava… serenamente, sperava il drow. Sperava. Abbracciò Aura, che aveva amato e alla quale voleva ancora molto bene. Salutò Paine e gli altri.
Le sua labbra dissero “ciao”, il suo cuore “arrivederci”… la sua mente, “addio”.

I tre Commander varcarono la soglia. Ruben era ancora più strano del solito. Lavitz… Drizzt sapeva. Erano soli, soli prima di una delle loro missioni più difficili. Forse l’ultima. O, magari, la prima di una nuova vita.
Comunque si vedesse il bicchiere, mezzo pieno o mezzo vuoto, c’era ancora da bere. Non era finita.

Compare, sto arrivando.

Si voltò un’ultima volta, verso il luogo che per gli ultimi anni aveva chiamato casa.

Ruben : …Drizzt?
Drizzt : Andiamo.

Addio.
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*Paine*
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da *Paine* »

L’addio inaspettato di Lenne.
La partenza di Ruben.
L’addio di Otta.
Il massacro con tanto di uscita di scena degna dei migliori film d’azione di Cek.
Sorrisi quando se ne andò quest’ultimo.
Con lui avevo condiviso molte cose.
Il nostro addio però non era stato doloroso, entrambi sapevamo che quello scontro avrebbe decretato la fine.
La mia e la sua. La fine della nostra storia.
Cek sarebbe passato da Custode protetto a ricercato.
Per quanto mi riguardava, personalmente avevo preso la mia decisione fin dal giorno della festa.
Solo una cosa mi rattristò, lui non avrebbe potuto presenziare al mio matrimonio.



Finita la discussione con Ruben, l’Anziano Byrne mi lasciò con poche parole “prepara le valigie e saluta chi devi salutare, ti aspetto nella hall”.
Per quanto fossi felice di ciò che era successo nelle ore precedenti, il mio primo pensiero balenò su Lenne. Battei il pugno contro il muro crepandolo. Se ne era andata così. Ovviamente la cosa faceva male. Quel tenero abbraccio alla festa quindi non era l’unico addio di quella sera. Guardai il ciondolo a forma di conchiglia che sporgeva da sopra la divisa. Sorrisi conscia che quello era stato il suo ultimo gesto d’affetto verso di me. Era un ”quando lo guardi, ricordati che ti ho voluto bene”. Tipico suo gesto. La nostra storia era finita, ma non ero triste, anzi…
Presi la sacca e cominciai a riempirla con ordine. A quanto sembrava l’Anziano aveva molte altre cose da sbrigare nella struttura, quindi potevo liberamente prendermi tutto il tempo che mi occorreva.
La decisione che avevo preso non era sofferta. Potevo tornare, o potevano venire a trovarmi in qualsiasi momento. In quel momento stavo scrivendo la parola fine al mio passato per dar luce al futuro. Il mio futuro.
Chiusi a chiave l’ufficio lasciando il borsone davanti alla porta, della mia roba se ne sarebbero occupati dei SeeD dell’Ordine.
Un ragazzo abbronzato, quel tanto che bastava per risultare piuttosto figo, mi stava fissando con sguardo malizioso.
Gli lanciai le chiavi. Le prese al volo. Riflessi buoni, Byrne aveva mandato un buon rimpiazzo a quanto sembrava. Lo salutai con un cenno del capo.
Proseguii verso l’uscita. Il ragazzo mi trattenne afferrandomi il braccio. Mi fermai.

???: Non ignorarmi! Potrei offendermi…
Paine: Baralai, Baralai… Oggi ho un pochino da fare, i traslochi son sempre complicati. Dai, cosa ti serve?
Baralai: Niente, volevo sapere se ho sottoposti e quanti ne ho di preciso.
Paine: La SeeD Lenne se ne è andata, quindi direi che l’unico sottoposto che hai è la SeeD Aura. Ricordati di non fare l’idiota, non metterla in imbarazzo, di essere gentile, educato, di non fare il maniaco sessuale e soprattutto che non dovrai importunare nessuna donna. Spero di essere stata esaustiva.
Baralai: Spiegazione impeccabile. Solo un’ultima domanda: ne sei realmente convinta? E’ una scelta seria questa, non si torna indietro.

Soppesai un po’ sulla risposta. Sorrisi e lo guardai in volto.

Paine: Sicura e decisa. Dici che me la passerò male all’Ordine?
Baralai: Che vuoi che ti dica? E’ un lavoraccio! Poi dovrai avere un fegato d’acciaio, lì succede di tutto. Dai, te la caverai egregiamente. Io piuttosto, spero di essere in grado di sostituirti.
Paine: Ti ha scelto Andrew, di lui mi fido ciecamente. Vedi di controllare Lonely ogni tanto. E ripeto: lascia vivere in pace Aura.
Baralai: Cercherò di fare il possibile. :wink:

Ammiccò lanciandomi un bacio. Scossi il capo. Un cretino che istruisce un altro cretino. Povera Aura, temevo seriamente per la sua integrità morale.

*********

Byrne: E questo è quanto.

L’ex vicepreside sospirò. Una bella batosta. Tornò a guardare la figura immobile dell’Anziano, sembrava volesse dirgli dell’altro.

Ruben: E’ grave anche la prossima notizia?
Byrne: Dipende. La dottoressa Paine ha deciso di esser trasferita all’Ordine dei Garden per prendere il mio posto da medico. L’Ordine è d’accordo.
Ruben: Capisco… Anche la SeeD Lenne se ne è andata, siamo senza medici.
Byrne: Ho provveduto anche a questo. In infermeria c’è un mio allievo, SeeD da qualche anno, la sostituirà degnamente. E’ affidabile ed è un buon dottore. Ma soprattutto l’ho istruito io.
Ruben: Modesto come sempre! Non ho nulla da obiettare. C’è dell’altro?
Byrne: Sarai ufficialmente invitato al mio matrimonio.

Il Dottor Byrne salutò Ruben con un occhiolino. L’ex vicepreside era rimasto di marmo. Il Commander fissò la porta chiusa per qualche istante prima di sistemare le ultime cose che gli servivano per il viaggio. Scosse la testa. Un matrimonio, era l’ultima cosa a cui stava pensando in quel momento.

*****

Fissai il punto in cui Cek era sparito. Mi sfuggì una risata. Ora tutti i tasselli del puzzle erano tornati al loro posto. Il trattarmi così duramente, il respingermi con tanta violenza, l’avermi umiliata, l’avermi sfidata conscio che avrebbe vinto in qualsiasi caso. Se non avesse fatto tutto ciò, quel giorno probabilmente sarei scappata con lui mandando la mia vita a puttane. Quell’idiota.
Forse era più innamorato lui di me di quanto lo fossi io di lui. Mi venne ancora da ridere. Che modo stupido di andarsene. Far dei Commander dell’Ordine della carbonella non era stata una gran mossa però. La decisione che avevo preso era dunque quella giusta. Sospirai. Andrew e gli altri SeeD medici dell’Ordine trasportarono i feriti all’interno della struttura per curarli nel modo più consono possibile. Mossi qualche passo per cercare di rendermi utile. L’Anziano mi fece cenno di non muovermi. Questa volta avrebbe gestito lui la situazione.
Lo sguardo serio e l’aria professionale con cui interveniva mi convinsero che davvero la mia scelta era stata giusta.
Il pensare ad un Cek girovago e ricercato mi procurò un *facepalm* non indifferente.
Ora era mio nemico. Se avesse attaccato l’Ordine stavolta non avrei dovuto più trattenere la mia forza, ma ucciderlo senza pietà. Sogghignai stringendo la collana, ormai era diventata un portafortuna, te la sei cercata stupido!
Gli addii non mi piacevano. Probabilmente avrei rifiutato la proposta di Byrne del salutare chi volevo. L’infermeria era sistemata, Baralai era stato messo al corrente di ciò che doveva sapere.
I feriti erano stati portati dentro con celerità. Fu allora che Andrew mi chiamò. Guardai l’entrata del Garden di Rinoa per l’ultima volta. L’ultima volta da SeeD in tale struttura. In un attimo vidi la mia vita là dentro passarmi davanti. I momenti belli, i momenti brutti, i momenti difficili. Li avrei portati dentro di me. Per sempre.

**********

Qualche ora prima

Guardai l’Anziano dai capelli color rame dritto negli occhi. Mi fissò stupito con la faccia da ebete. Non riusciva a credere a cosa gli avevo detto. Sospirai sorridendo. Stavolta scandii ogni parola lentamente.

Paine: Accetto la tua proposta. Sia la prima che l’ultima.
Andrew: Aspetta! Stai dicendo che diventerai la sig.ra Byrne?

Lo sguardo del Dottore la diceva lunga. Gli occhi a cuore brillavano di una luce accecante. Risi sonoramente. In quale guaio mi stavo cacciando. Lo scossi per farlo riprendere.

Paine: Accetto di diventare la sig.ra Byrne e accetto il posto che hai occupato fino ad ora, anche se dovrai comunque insegnarmi alcune cose.
Andrew: Non sarà un problema. Però posso farti una domanda?
Paine: Spara.
Andrew: Perché accetti proprio ora?

Aspettai prima di rispondere. Il giovane deglutii con forza. Pensava forse che mi sarei rimangiata la parola? Gli sorrisi dolcemente. Strinsi forte la collana a forma di conchiglia per poi lasciarla ricadere sopra la divisa.

Paine: Perché il mio cuore ora è libero. Dovrai però essere paziente, non sono un tipo facile…
Andrew: Mi sono innamorato di te proprio perché non sei un tipo facile mon amour!
Paine: E poi perché sei l’unica persona con cui mi andrebbe di costruire una famiglia.

Il dottore arrossì. Lo strinsi forte tra le braccia. Rigido come un palo, cercò di mantenere il suo contegno da Anziano ormai andato in fumo da un po’.

Paine: Posso chiederti un ultimo favore?
Andrew: Dimmi…
Paine: Gli ultimi avvenimenti, Xavia, Lonely… Una madre separata da suo figlio. Un figlio cresciuto senza madre e con dubbi sull’essere amato o meno. Sei al corrente di ciò che sta combinando Dragunov alla Dharma vero?
Andrew: Sì, ne sono al corrente. Scordati proprio che ti mandi da sola alla Dharma. Non usciresti intera e ne approfitterebbero per farti strane cose. Anche se poi bonificherei la zona per vendetta…
Paine: Il prototipo 001 è mio figlio. L’ho scoperto da qualche tempo. Voglio rivederlo e portarlo con me. Dovresti soltanto riconoscerlo e permettermi di tenerlo con noi all’Ordine. Dragunov non me lo lascerebbe portar via, mi serve una tua raccomandazione.
Andrew: O la mia presenza fisica. Parlerò a Ruben del tuo trasferimento, sarai rimpiazzata dal miglior medico che potrò offrire al Garden di Rinoa, visto che ora ne rimarrebbe sguarnito e non accetto che mia moglie stia in una sede diversa dalla mia. Non faccio di cognome Shinra!
Paine: Grazie Andrew…

Risi con le lacrime agli occhi. L’Anziano mi strinse più forte a se prima di baciarmi dolcemente. Ora l’unica cosa che avrebbe permesso l’inizio del mio roseo futuro, era recarmi alla Dharma e riprendermi mio figlio.


Offtopic: No, non ero partita per scrivere un finale così melenso. Alla fine però è venuto fuori come è venuto. Come avrete intuito, anche il personaggio di Paine diventerà un PNG. Il personaggio presentato sopra (Baralai) come “dottore provvisorio”, sarà il mio nuovo personaggio. A breve, e quando avrò chiari i nuovi funzionamenti del Garden, scriverò la sua scheda. Nel frattempo preparerò anche una breve scheda su Paine, oltre che sull’Anziano Byrne, da postare nel topic PNG. E poi… Non potevo mica lasciare il Garden senza un Medico a far da supporto ad Aura! :wink:
Per chi è interessato, in Fan Zone scriverò la mia ultima avventura con il personaggio di Paine. Ci si rilegge presto! :-D
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Archenoid »

Quella sera Archenoid non era andato a dormire ma al contrario era rimasto sveglio...
Inizialmente si mise a lucidare e pulire la sua arma poi si alzó e fece una passeggiata per il garden e anke in giardino dove rimase per una mezz'oretta a guardare il cielo.Quella sera era un po' nuvolosa ma la luna si vedeva abbastanza bene.
Poi quando tornó in camera penso:

"In questo Garden sono successe molte cose prima che io arrivassi,per questo motivo sto facendo delle ricerche sulla sua storia e sto cercando di seguire gli eventi che stanno accadendo...
Ma sto facendo la cosa giusta, sto facendo bene a documentarmi sul ció che è successo qui?
Non so forse col fatto che si dovrà rinnovare tutto dovrei lasciare il passato e concentrarmi sul presente...?
Mah non so.La notte di sicuro mi saprà dare un buon consiglio".
Poi si distese nel letto e si addormentó...


Edit by Ruben: E' concesso soltanto un (e uno solo) post di commiato. Il Garden si sta sciogliendo momentaneamente. I suoi SeeD quindi devono abbandonarlo. Se ti va puoi editare questo stesso post. Non farne altri.
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Leonheart88 »

"Buonasera vorrei un Commander"
"Come lo desiderà?"
"Flambè grazie"

Ecco quello che avrebbe voluto dire dopo aver assistito allo spettacolo offerto gratuitamente da Cek, ma purtroppo l'ex guardiano o quel che era si era volatizzato prima di diventare oggetto di battute.

"Che palle e adesso che faccio?"

Si stava stiracchiando nel letto dopo aver messo via le sue ultime cose, rimanere li aspettando che qualcuno trovasse una sistemazione per lui anche no, si sarebbe accasato da qualche parte almeno temporaneamente, magari una bella ragazza giovane e vogliosa, ce n'erano tante, e lui era disposto a dare il suo amore a tutte.
Osservò le spade appoggiate contro la parete, da quanto non faceva un pò di sano movimento fisico che non fosse quello verticale, quello si non mancava ma alla lunga in teoria e solo in teoria poteva annoiare.

"Toc Toc"

"Avanti"
"La frase corretta sarebbe entri pure sa?" Calien fede il suo ingresso nella stanza
"Ma che beeellaaaaaaaa bambinaaaaaaaaaaaa"
"Fa del sarcasmo gratuito?"
"Sai che sei un genio ad averlo capito?"
"Non mi dica ovvietà lo so già"
"E anche modesta per di più"
"Questo no, essere modesti sarebbe uno svillimento dell'inteletto, oggettivamente sono più intelligente di voi, è un dato di fatto non c'è da esserne orgogliosi o invidiosi è così punto"
"Detta così mi fai sentire più stupido di te e di molto"
"Lo è, non è questione di sensazione è questione di genetica"
"Simpaticissima, mio dama vuole qualcosa in particolare?"
"Si sono venuta a salutarla che devo rientrare all'ordine dei Garden."
"Una piccola bambina a tornare da sola all'Ordine? Sicura di farcela? sicuramente sei un genio ma come abilità fisica...."
"Due Seed sono stati convocati all'ordine per discutere di alcune faccende, suppongo che mi faranno per così dire da scorta, oltre che a Sando naturalmente" La faccia di Calien sembrò contrarsi leggermente pensando ai primi due.
"Chi sarebbero i due Seed?"
"Night ed il suo doppio diciamo Nait" Ecco ora la faccia sembrava di Calien aveva assunto la classica espressione da Facepal, complice forse il fatto che i due Seed stavano passando in corridoio ballando sulle note di I AM A MACHA.
"Ah.."
"Vabbè la saluto, arrivederci" Calien uscì dalla stanza subito ripresa in consegna da Sando che ormai la seguiva come un ombra

Di nuovo solo Leon si ributto sul letto, neanche cinque minuti di riposo che una lettera venne portata da un Moguri per lui.
Era l'inconfondibile scrittura a gallina di Nataa.

"Caro infame, dato che non ti fai sentire mi faccio viva io.
Direi che è ora di andare alla festa di compleanno della carissima Marion, vieni a casa mia così prepariamo il regalo assieme ok? non mancare.

Ps: Quel giorno non ho preso la pillola.................................. Se sei ancora vivo stavo scherzando u.U"


Era mattina.
Zaino in spalla.
Armi nel fodero.
Partenza.
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Pip :> »

Lavitz aveva pochi ricordi del Garden di Rinoa. Era stato suo membro solo per alcune settimane; troppo poco per legarsi emotivamente a qualcuno. Eppure, prima di attraversare l'ultimo corridoio prima dell'ingresso principale, il suo cuore si strinse un poco, ma in modo sufficiente per permettere a Lavitz di accorgersene.

Che cos'era?

Affetto?
Nostalgia?
Preoccupazione?
Paura?

La Strega se n'era andata, suo figlio era ancora in vita. Aveva un'ultima missione da compiere.

Lavitz: Potete.. Aspettarmi un attimo?
Ruben: Certo, certo. Dimenticato qualcosa?
Lavitz: Sì, una cosa molto importante.
Ruben: Ci vediamo all'ingresso.
Lavitz: ...già.

Cambiò direzione, prendendo la strada che l'avrebbe portato in Infermieria. La struttura era vuota; Paine stava parlando con l'Anziano Andrew Byrne (si vedeva che quel buffone, ma dalle capacità straordinarie, era destinato a far carriera.. ndLavitz) ed era momentaneamente assente, Lenne se n'era andata, Aura era in giro per la struttura, esponendo a chiunque incontrasse le sue preoccupazioni per il futuro.

Vuota?

Lonelywolf. Il Figlio della Strega riposava in un lettino, solo.

Sei l'unica cosa che mi è rimasta.....

Estrasse un coltello. Lo avvicinò alla sua gola.

*****
Flashback

Lavitz: Alis, amore mio, sei qui.

Una ragazza dai lunghi capelli rossi era appoggiata ad una finestra. Indossava un'abito da sera anch'esso rosso; il Garden di Dollet era in festa, quel giorno era l'anniversario della sua fondazione, ogni SeeD era vestito a modo e l'atmosfera era delle più allegre e spensierate possibili. Ma non per tutti.

Alis non si voltò, ed il giovane Commander dovette appoggiarle una mano sulla spalla per suscitarle una reazione.

Lavitz: Cosa c'è?
Alis: Qualcosa mi preoccupa, Lavitz, ho un brutto presentimento.. Come se stesse per accadere qualcosa..
Lavitz: Non devi farti prendere dall'agitazione, su. Andrà tutto bene. Forse è meglio che tu domani rimanga qui..
Alis: Ma dobbiamo partire in missione..
Lavitz: Ne sono consapevole; tuttavia, hai bisogno di riposo. Chiederò a Jack di prendere il tuo posto, non preoccuparti.
Alis: Forse hai ragione.. E' che.. Non lo so.... E' come se tutto potesse finire da un momento all'altro.

Lavitz: Ehi, guardami.

Le loro labbra si incontrarono. Si scambiarono un intenso bacio, prima che il ragazzo dai capelli argentati sussurrasse all'orecchio della ragazza la parola "sposami".

Lei si pietrificò. Poi sorrise, e annuì. E si baciarono di nuovo.

Il giorno dopo il Garden di Dollet venne raso al suolo dalla Strega Xavia e dal suo Cavaliere.


*****

Il coltello cadde per terra.

Lavitz si inginocchiò, e cominciò a piangere, piangere, piangere e piangere. Non poteva uccidere Lonelywolf, non poteva.. Non doveva lasciarsi andare alla vendetta.. Nessuno gli avrebbe più riportato i suoi amici, nessuno. Ora era solo, ora non aveva più un obiettivo, ora, finalmente, doveva guardare in faccia la realtà.

La realtà era il suo peggior incubo.

Perchè vivere ogni giorno cercando di raggiungere il Bene, se poi tutto può crollare in un momento? Che cosa resta?

Qualcuno gli mise una mano sulla spalla. Poi, se ne aggiunse un'altra. Voltò lo sguardo e gli occhi, offuscati dalle lacrime, ci misero qualche secondo a riconoscere le figure di Drizzt e Ruben.

Drizzt: Non puoi fare altro che rialzarti e andare avanti. E' l'unica cosa che resta.

Si mise in piedi, aiutato dai due Commander.

Ruben: Un uomo, nel suo cammino, non sarà mai solo. Ricordatelo.
Drizzt: E, per capire questo, verrai con noi a riprendere un amico che in questo cammino è rimasto indietro.

Forse avevano ragione. Forse qualcosa resta.

Ruben: Andiamo.

A presto, Rinoa's Garden.
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Amila »

Con il passare dei minuti, il Garden somigliava sempre più a una scatola vuota, vuota e irrimediabilmente triste.

La notizia dello scioglimento dell'organico era arrivata all'improvviso, ma tutto sommato era stata accolta senza tanto scompiglio. Era come se in qualche modo tutti si aspettassero un finale simile, una conseguenza quasi ovvia e naturale, visto il palcoscenico sul quale il Garden di Rinoa aveva ultimamente agito...peraltro nel ruolo di protagonista indiscusso.
D'altra parte il Garden era pur sempre una struttura militare, e in quanto tale doveva rendere conto del suo operato e sottostare agli ordini. Logico.

...Logico. Ma perchè a volte così difficile?

Amila sfregava il piano cottura, messo duramente alla prova durante le feste. Avrebbe potuto tranquillamente sorvolare sulle pulizie; di certo l'aeronave sarebbe stata pulita da cima a fondo, una volta evaquato completamente l'equipaggio.
Ma quella era pur sempre la sua cucina...e il Garden era il suo Garden. Sì, aveva la presunzione di ritenere entrambi come tali.
Era stato il Garden a portarla via da Eden, dalla morte certa...non che la vita militare fosse priva di rischi, certo.
Ma le aveva riportato la speranza, e tanto bastava a salvarla, almeno da sè stessa.
Le aveva offerto un surrogato di casa...e "casa" collimava perfettamente con "famiglia". Un rumore attutito di passi nel corridoio giunse con tempismo perfetto a fare da colonna sonora a quel pensiero.

Famiglia...che ne sarà di loro?

Molti addii, molte separazioni. Tutte diverse, per quanto erano diversi i componenti di quella 'famiglia' di matti e spostati dalla quale era stata adottata.
Amila si guardò intorno in cerca di altri lavori da fare, ma era tutto luccicante e in ordine, a parte un paio di stoviglie sporche. Vicino alla porta stava la sacca contenente i suoi pochi effetti personali, il diario del nonno, il suo adorato Millericette, soldi, tutto già pronto per il viaggio. Se l'era cavata in fretta...anche troppo.
Incrociò il suo viso sul lavello: il grande vassoio di metallo le si offriva come specchio, le ultime tracce del Puddi Puddi a fare da cornice tremolante...non potè trattenere una risata soffocata mentre faceva sparire in fretta la gelatina appiccicosa con l'acqua calda.

...E ora?

Anche volendo, in cucina non era rimasto nient'altro da fare. La ragazza si avvicinò in fretta alla porta, raccolse la sacca e uscì, marciando verso l'uscita. Senza guardarsi indietro, rapido e indolore...o quasi.
Una volta all'aperto, si accorse di aver trattenuto il respiro per tutto il tempo. L'aria fredda la colpì quasi schiaffeggiandola e le fece lacrimare gli occhi. Si lasciò andare in un sospiro, sentendosi ancora una volta strappata alla realtà. Forse era quello il suo destino..forse doveva iniziare a rassegnarsi alla condizione di raminga solitaria. Come avrebbe affrontato la sua vita ora?

"Non essere sciocca, ragazza! Metti un piede avanti all'altro!"

Amila sorrise, ripensando alla voce burbera del nonno, e si incamminò, rincuorata. Dopotutto, chi aveva parlato di un addio definitivo?
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Iris

Messaggio da Aura »

Il motivo per cui è accaduto ciò... Io voglio saperlo

In mezzo al prato coperto di neve un fiore cercava di resistere. Petali turchesi si chiudevano in una veste che nascondevano il cuore. Qualche goccia d'acqua scendeva lentamente lungo lo stelo, così sottile da reggere a malapena quella corolla rigonfia. Intorno a lui solo il bianco del gelo copriva la sua casa, sporcato dalle ombre che le nuvole lanciavano dall'alto del cielo.
Era tutto tranquillo. Solo il cullare del vento dondolava l'iris con le sue dolci braccia, una madre invisibile che accudiva la figlia appena nata. Un pallido sole fece capolino. Con la sua luce aprì la finestra sul mondo, per poi nascondersi dietro ad una pecorella vaporosa per il resto del giorno. Lentamente il fiore prese a sbocciare, aprendo ogni petalo della sua chioma in un suono impossibile da udire.
Tutto era luminoso. E lui era felice di poter vedere cosa lo attendeva.
Ma non passò nemmeno un giorno che la sua vita venne troncata.

Non voglio andarmene. Non ne ho la forza. Non sono capace di dire addio, non così almeno.
Otta è scomparsa. Ruben è partito. Cek è stato arrestato.
Chi altro deve andarsene?
Lungo il corridoio Paine camminava con la valigia in mano. I capelli argentati erano cresciuti ancora, legati saldamente in una coda con un nastro improvvisato. Gli occhi rossi guardavano in basso, la mano stretta su di un ciondolo a me nuovo. Vorrei tanto salutarla come si deve. Anzi, vorrei tanto che non se ne andasse. In cuor mio questo giorno non lo aspettavo: ne avevo paura. Un paura folle.
Ho sempre odiato i cambiamenti. Se dipendesse da me li eviterei ad ogni costo.
Mi avvicinai all'angolo. Vidi la donna chiudere l'infermeria a chiave. Accanto a lei un ragazzo abbronzato le parlava. Sorrise, le sue parole parvero disinvolte, ma in quel momento non ebbi orecchie per poter sentire. La mano viaggiò ancora sulla collana, tintinnando quasi fosse libera da schiavitù.
Paine. Un nome non poteva di certo individuare la sua personalità. Alle volte mi chiedevo se fossimo veramente amiche, altre volte negavo l'esistenza di un legame. Sì, perchè in realtà non sono mai stata così legata ad una persona come con lui. Lei aveva un carattere forte, l'ammiravo per questo. Riusciva sempre ad uscire dalle difficoltà con decisione, sicura delle proprie scelte.
Cosa che io non riuscivo a fare.
Addio, Paine. Mi dispiace che te ne vada. Spero solo che un giorno ci rivedremo e che il tuo forte animo non cambi.


Una mano gelida strinse delicatamente l'iris. Era strano come la vita riservi certe sorprese. Un attimo prima era ancora terra, una semplice gemma che attende il momento giusto per sbocciare. Evidentemente aveva commesso un errore: nascere così presto... La neve in quel periodo era piuttosto ostile, eppure era convinto di potercela fare.
Sopravvivere.
E lui era riuscito?
In lontananza un punto scuro. A mano a mano che si avvicinava quel punto prese a crescere, fino a prendere forma in una struttura complessa di metallo e legno. L'atrio era spazioso, poche persone parlavano fra di loro, altre invece si gettavano nel freddo polare con le lacrime agli occhi. La mano che stringeva l'iris indugiò un attimo, prendendo poi la direzione che portava in un corridoio illuminato.

Il tempo sembrò essersi dissolto.
Non voglio andarmene. Non sono in grado di lasciare questo posto.
Per me rappresenta la casa, significa famiglia. Significa amici.
Mi si avvicinò. A stento trattenni le lacrime non appena sfiorai la sua pelle. L'abbraccio che ricevetti non riempì affatto il mio cuore. I suoi occhi così particolari, così magnetici ed enigmatici non mi consolarono. Il saluto che mi rivolse invece mi fece restare muta.
Quanto avrei voluto gridare in quel momento. Quanto avrei voluto urlare per liberarmi da quel mare di emozioni.
Eppure non lo feci. Rimasi a guardare il dondolio dei suoi capelli mentre si allontanava. Rimasi a guardare la sua figura che svaniva oltre la linea che la mia vista non poteva oltrepassare. Rimasi a guardare ancora a lungo senza parlare. Fino alla fine. Non distolsi lo sguardo fino alla fine.
Lui era stato tutto per me. Fin da quel giorno. Avevo consegnato il mio cuore a lui, amandolo, sostenendolo... E poi era finito. Come ancora non me lo so spiegare.
Ricordo ancora bene quella sensazione. Il sentimento che scaturì quando incontrai il suo sguardo, quando intrecciai la mia mano con la sua. Quando lo abbracciai per la prima volta, quando ci scambiammo il primo bacio. Quando lui contraccambiava ancora il mio amore.
Avevo sorriso per lui. Avevo pianto per lui. Avevo sofferto e gioito. Mi ero sentita protetta, lasciata in disparte, compresa, tranquillizzata... Amata. Lo avevo seguito. Lo avevo lasciato andare. Avevo detto di amarlo. Avevo detto di vivere per lui.
Ed ora tutto finito. Distrutto. Fuggito. Abbandonato.
Non per me. Io ancora provavo amore per lui, ma ricacciavo indietro le parole per paura di soffrire ancora. Per paura di far soffrire anche lui. Perciò solo dopo che svanì, lontano dai miei occhi, lo sussurrai. Quel "ti amo" che tanto nascondevo in me solamente per paura.
Addio, Drizzt. Abbia cura di te, di quello che sei stato, di quello che sei e di quello che sarai. Io non ti dimenticherò e questa è una promessa.


Il fiore non poteva sapere che le luci sul soffitto non erano il sole, perchè al suo richiamo non risposero. Anzi, la loro intensità prese a diminuire sempre più. Fino a spegnersi del tutto. Solo il rumore dei tacchi sul pavimento scandiva il tempo che avrebbe impiegato quella mano a raggiungere il suo obiettivo.
E quando arrivò davanti ad una porta due creature attendevano tristi. Ali piumate, ali membranose. L'iris non sapeva se averne timore oppure no. Di una sola cosa però era certo: non sarebbe tornato nel suo prato. Non sarebbe più uscito da quel luogo vivo.
La porta cigolò. L'interno era completamente buio e non ne comprendeva il perchè. Sul letto vi era un pezzo di carta. Una foto, probabilmente. Aveva molte facce sorridenti, altri un po' abbozzate, altre ancora serie. Sulla soglia della stanza un borsone grigio sostava senza fiatare. Non recava alcuna scritta. Anonimo.
Poi la mano si avvicinò al cuscino ed appoggiò il fiore ora completamente fiorito.

Non posso lasciare questo luogo. Non sono capace di dire addio a ciò che è stato per me così importante.
Qui ho scoperto me stessa. Qui ho trovato il mio posto nella vita. Qui ho incontrato la mia famiglia, i miei amici, il mio solo amore.
Ho conosciuto il mio passato: ricordo ancora il giorno in cui mio fratello fece la sua comparsa davanti a me, con i suoi modi avventati ma sinceri. Il sorriso che mi rivolgeva, la sicurezza che mi trasmetteva ed il divertimento che mi procurava. E ciò non posso abbandonarlo.
Ho conosciuto il mio presente: la prima volta che scambiai due parole con Otta, in giardino. Il suo sorriso così spontaneo, il suo ottimismo così contagioso ed il suo modo di ridere con gli altri. Con Ruben invece era stato diverso. Era.. è un uomo che rispetto, che sostengo ed ammiro. La sua gentilezza, i suoi ideali puri, la sua saggezza sono state la chiave per integrarmi in questo mondo. Anche Tidus non era diverso, ma in sè aveva uno spirito combattivo eccezionale. La sua ironia, la sua insolita serietà mischiata al divertimento... Lenne era l'opposto. Il fare spallucce era ciò che la distingueva da tutti, così come la sua filosofia ed il suo essere non molto loquace.
Tutti coloro che ho conosciuto qui, al Garden, sono stati la mia famiglia. La mia casa. La mia vita. E ciò non posso abbandonarlo.
Ora mi chiedo quando conoscerò il mio futuro. Oggi? Domani? Chissà, non sono capace di prevedere gli eventi. Vorrei solo smettere di pensarci e camminare dritto per la mia strada, ma non ce la faccio. Mi manca il respiro, non riesco a lasciare tutto questo alle mie spalle. Non così. Non in questo modo.
Non posso lasciare questo luogo. Non sono capace di dire addio a ciò che è stato per me così importante.
Quindi tornerò. Questa è la mia decisione: io tornerò ad ogni costo.
Perchè per me è importante. Perchè non voglio distruggere quello che sono diventata. Io rimarrò me stessa qui, al Garden.

Sì. Sicuramente tornerò.


Il giorno lasciò spazio alla notte. La luna illuminò il prato innevato con una torcia colorata di bianco. Il sole le aveva lasciato un compito: cercare l'iris, il figlio che aveva generato con la terra. Cercò ovunque, oltre le colline, lungo la sponda che dava sul mare, sulla cima delle montagne spolverate da un velo di apparente zucchero. Cercò dappertutto, ma lo trovò solo al giungere dell'alba.
Il mattino dopo la luna andò a parlare al sole. Con le lacrime agli occhi gli oscurò la vista sullo stelo tagliato in mezzo al prato.

Offtopic: Come avrete capito, Aura tornerà dopo la sistemazione del Garden. Ci rivedremo ancora :wink:
Teoskaven
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Teoskaven »

Theme: "Perchè non è il buio, ma la notte prima di nuova alba

Personale dismesso.
Otta, Lenne e un'infinità di gente partita via per sempre.
Ne avevano passate di tutti i colori, affrontato tutti i nemici possibili ed immaginabili... ma alla fine avevano perso comunque. Perso contro qualcosa che l'essere umano non può sperare di vincere.
E in mezzo a tutto questo Teoskaven non sapeva bene che pensare: Omega tentava di rincuorarlo dicendogli che sarebbe stata una situazione temporanea.
"E anche se fosse? Quelli che se ne vanno per non tornare non è che li posso dimenticare così come se niente fosse. Milady... perchè?"
Qualcosa lo riportò alla realtà: anche Sara aveva deciso di andarsene; tentò di addolcire la cosa con affermazioni come che sarebbe tornata, ma le si leggeva in faccia che non era molto convinta. Quando se ne fu andata a prendere le sue cose Teoskaven vide Remiem stringersi nelle spalle sospirando, così decise di agire prendendolo per le spalle.

Tsk: Non vorrai lasciarla andare in quel modo, vero?!
Remiem: Io... se lei dice di non sentirsi utile vuol dire che non è contenta neanche di me...
Tsk: Ma che cacchio pensi? Ti devi comportare comme un uoomo! [citazione necessaria]
Remiem: Ma...
Tsk: "Ma" stepalle: adesso prepara le tue cose e vai ad attenderla. Vi impero di andare insieme, dovunque vogliate andare.
Remiem: ...e tu?
Tsk: ?
Remiem: Sì, insomma... hai una casa, giusto? Pensi di tornare là?
Tsk: Non ci avevo pensato effettivamente... non saprei in effetti...
Remiem: Allora vieni con noi. "Te lo impero" XD
Tsk: Davvero? Sei certo che non vi dia fastidio?
Remiem: Affatto: e poi così avremo anche il consulente di coppia migliore di tutto il Garden XD

Così dicendo andò a prepararsi; Teoskaven invece aveva praticamente già tutto pronto: la sua tenuta da fatica classica, il suo mantello rosso strappato e la sua borsa a tracolla. Si preoccupò solo di prendere i materiali preziosi che aveva accumulato nelle varie missioni, bestiario delle Magiciti compreso. Fece una trasmutazione per creare una sorta di carrello ermetico in cui mise tutta la roba, e poi si avviò a salutare chi era rimasto prima di raggiungere Remiem.
Sirius fu formale e composto anche in quell'occasione (Teos lo ringraziò anche per il libro ricevuto a Natale); Aura era abbastanza scossa, probabilmente per la partenza di Paine, pertanto Teos decise di non disrurbarla.
"Spero solo che se un giorno tornerò troverò qualche faccia vecchia."
Mentre stava per tornare a raggiungere Remiem sentì strattornarsi alla caviglia.

???: Leandre. Lettera per Leandre, kupò.

Un moguri postino. In un momento come questo. Teoskaven prese la lettera che aveva in mano e le diede una rapida occhiata.
"Uao, questo sì che capita a fagiolo!"
Si affrettò a raggiungere Remiem; avrebbe spiegato a lui e Sara la cosa dopo.

Dopo la partenza

Remiem: Ma di preciso, dove andiamo?
Sara: Ehm...
Tsk: Se non avete mete in programma posso suggerirvi io un posto. Yous Well, casa mia.
Sara e Remiem: Cosa?
Tsk: A quanto pare alcuni miei contatti mi hanno fatto un grosso favore, e mi aspettano alla mia città natale. Se volete posso ospitarvi tranquillamente.
Sara: Lo faresti davvero? Grazie :D
Tsk: Dunque: se il mio orientamento non è sballato il portale dimensionale giusto dovrebbe essere... di là.

Mentre si incamminavano Teoskaven gettò un ultimo sguardo al Garden. Sperava che un giorno sarebbe tornato e che non sarebbe stato solo in mezzo a tante nuove reclute.
"Qualunque cosa succeda però so questo: niente sarà più come prima."
Perseo
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Perseo »

il Garden era ormai semivuoto, lentamente tutti i suoi SeeD e Commander se ne stavano andando.

la figura in alta uniforme passò agevolmente tra i resti della nave inviata dall'Ordine ed entrò nella struttura, una struttura che conosceva molto bene e che spesso si era svuotata in modo innaturale, aveva vissuto storie che l'avevano quasi portata alla distruzione, ma mai si era spenta in essa la speranza, mai, almeno fino a questo momento.

l'uomo prese l'ascensore senza incontrare nessuno, si diresse alla sala comandi.

Perseo: vedo che si è svuotato in fretta!
Tidus: ??? e tu da che parte dell'inferno sbuchi???
Perseo: nulla che tu non abbia già visto, Ruben?
Tidus: già andato! immagino tu già sappia di Otta.
Perseo: non si usa più il passaggio di consegna tra comandanti? l'Ordine aspettava che fosse il Garden a raggiungerlo, ci sarebbero stati meno casini, almeno là fuori.
Tidus: già! Cek ha combinato un bel casino! eravamo pronti a partire, ma lo scioglimento del Garden ha demoralizzato un po tutti e le cose si sono dilungate... che vuol dire "consegna tra comandanti"??? prendi il comando del Garden senza i SeeD???
Perseo: ho l'ordine di portarlo a FH per un riadattamento strutturale, sarà un lavoro lungo, i SeeD non potevano restare.
Tidus: che tipo di riadattamento?
Perseo: a breve il Garden supremo invierà il personale adatto per portare la struttura a destinazione, per allora tutti dovranno essere scesi.
Tidus: davvero non ti importa nulla di noi? del Garden, di Otta? sapevi cosa stava accadendo?
Perseo: ultimamente ho passato molto tempo al Garden Supremo, le voci girano veloci.
Tidus: e Cek???
Perseo: non si è lasciato giudicare, una sua scelta personale, c'è già un mandato di cattura nei suoi confronti.
Tidus: non è bello essere dei soldati.
Perseo: è la vita che abbiamo scelto.
Tidus: e dopo? che succederà al Garden, a noi?
Perseo: eseguiremo gli ordini.
Lord Remiem
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Re: Avventure Accademia+Garden

Messaggio da Lord Remiem »

Before Sarachan's
Ma cosa diavolo stava succedendo?
Remiem non faceva che chiederselo. Dopo le avventure più recenti era tornato alla sua usuale occupazione di barista, passando il tempo ad asciugare bicchieri o a servire bevande a chi passasse da quelle parti.
Ma non aveva potuto fare a meno di notare che il Garden si stava a dir poco svuotando. Dappertutto, gente che affardellava le proprie cose, salutava altre persone o semplicemente prendeva e andava.
Dovette chiedere a un passante per capire: per motivi che a Remiem erano ben chiari, il Garden si stava smantellando.
E certe persone lo avrebbero lasciato per sempre.
La notizia lo fece rattristare. Voleva dire che anche lui avrebbe dovuto abbandonare il luogo dove aveva imparato a combattere, dove aveva trovato degli amici, una persona che amava...e che ora aveva deciso di partire?
Ci vollero Sara e Teo per consolarlo. L'angel aveva deciso di partire e Teo aveva proposto una meta che Remiem non conosceva, ma che la sua innata curiosità avrebbe visitato molto volentieri.

After Sarachan's
Una volta sistemati tutti i bicchieri e finito l'inventario delle bevande, Remiem uscì con i suoi due migliori amici e chiuse a chiave la porticina che permetteva l'accesso al bancone, per poi intascare la suddetta chiave.
Il tempo di salire nel dormitorio a preparare i bagagli. Ma non fece in tempo ad entrare, che trovò un piccolo esserino simile ad un peluche fuori dalla sua porta.

???: Sei tu Remiem, kupò?
Remiem: Sì, sono io.
???: Sono Mognet, kupò. Ho una lettera per te.

Remiem ringraziò e prese la busta. Si vedeva chiaramente un rigonfiamento alla base, come se all'interno vi fosse un piccolo tubicino molto pesante.
Il mittente era misterioso: "Il membro più figo del Trio Cacciavampiri, Transilvania" era scritto nello spazio apposito.
Leggermente preoccupato, Remiem entrò, aprì la busta e scoprì la natura del piccolo tubicino.
Un proiettile di pistola.
Dopodichè aprì la busta. Aveva già capito di chi si trattava.
Uehi, ragazzo!
Ne è passato di tempo da quando andavamo a scuola, eh? Ti ricordi che tu eri sempre il primo in tutto, che non fallivi mai un test...e io che ero molto invidioso di te?
Adesso mi trovo in Transilvania con due amici, mi guadagno da vivere cacciando vampiri. Siamo molto uniti, specialmente io e la...ehm...ragazza del gruppo. Immagino tu capisca...ma non ci conterei. Sei sempre stato una frana con le donne.
Ho sentito che ti sei ficcato in un gruppo di damerini in divisa che combattono e fanno missioni. Spero che tu non faccia il saputello anche lì...voglio essere io a darti una lezione come si deve.
Un giorno ci rivedremo. Mi sto allenando. Ormai sono un cecchino quasi perfetto.
E se guardi attentamente il proiettile che ti ho spedito, vi troverai inciso il tuo nome.
Ti saluto, perdente.

Firmato, Geddon
Remiem gettò busta e proiettile nel cestino, chiuse il suo fagotto e se ne andò.
Ricordava bene i momenti prima del suo arrivo nella Guenda. Era esattamente come descritto nella lettera: Geddon era il solito sbruffone invidioso come a scuola.
Senza farci troppo caso, raggiunse Teo e Sara all'ingresso e partì con loro.

Per la cronaca, il cecchino Geddon è un mio personaggio del gdr di Sarachan (schede e ruolate chiuse ai non iscritti). Tra i personaggi c'è pure lo stesso Remiem del Garden di Rinoa, solo un po' di anni più grande.
Però non vedrete mai Geddon, nè come pg nè come png, per il semplice fatto che la sua storia è già stata decisa da me nel gdr di Sarachan.
Bloccato

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