Esame SeeD [Raiden/Alex]

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Pip :>
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Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da Pip :> »

Eccoci qua. :-D

Bando alle ciance: l'esame consisterà in una prova singola (forse :asd: ). In pratica, utilizzando la simulazione virtuale dello Zoolab, verrete catapultati su un'isola, grande ma percorribile a piedi, idealmente in una posizione random sulla linea di una circonferenza, non necessariamente in due punti opposti. Il vostro obiettivo è arrivare al centro per primi, potrete anche incontrarvi ed ostacolarvi, potrete incontrarvi e NON ostacolarvi. Sta a voi. Quest'isola può presentare insidie di ogni tipo: mostri sconosciuti, erbe velenose, vapori allucinogeni, indigeni locali, burroni invalicabili, un'isola alla Lost diciamo. Non c'è un numero predefinito di post: fondamentale è che postiate, ovviamente, prima uno e poi l'altra; la particolarità è che io e Drizzt potremo intervenire, in momenti casuali, per proporre sfide, per sottoporvi decisioni, insomma per mettere i bastoni fra le ruote. Quindi, il consiglio è di non fare post troppo lunghi in modo che sia quasi un botta e risposta.

Se avete domande, scriveteci pure via PM.

Il primo post sta a voi. Buona fortuna!
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Aenima
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da Aenima »

Ammesso all'esame SeeD.
Un sorriso pregno di soddisfazione solcava le labbra dello spadaccino nel mentre si dirigeva allo Zoolab per sostenere la prova d'esame. Era fatto così, non vedeva l'ora di mettersi in gioco, bramava l'azione e la competizione non appena gli si offriva l'occasione. E questa sua caratteristica di certo non sarebbe stata frenata dal fatto che la sua rivale altri non era che la sua compagna, Alexandra. Ma d'altronde Raiden conosceva la ragazza a sufficienza da essere sicuro che anche lei avrebbe condiviso la stessa determinazione, lo stesso approccio alla prova. Per cui bando alle ciance, era il momento di fare sul serio. I due si incontrarono sul limitare dell'ingresso dello Zoolab e, stringendosi reciprocamene la mano, si salutarono sportivamente con un "In bocca al lupo" prima di entrare. Drizzt e Pip erano lì ad attenderli, per esporre loro le modalità d'esame: tramite la simulazione virtuale dello Zoolab i due Cadetti sarebbero stati proiettati su di un'isola misteriosa della quale bisognava raggiungere il centro indenni, sopravvivendo ad insidie di ogni sorta. Su quest'ultimo punto i Commander furono alquanto sibillini, scambiandosi un occhiolino senza aggiungere altri dettagli. Conoscendoli, bisognava davvero aspettarsi di tutto.
Così, nel giro di pochi secondi, il paesaggio intorno a Raiden mutò bruscamente; Drizzt, Pip e Alex erano spariti e lo spadaccino venne a trovarsi da solo su di una spiaggia deserta dalla sabbia dorata, sulla quale si infrangevano pigramente le onde marine. Il paesaggio ricordava molto quello di un paradiso tropicale deserto e mai toccato dalla civiltà. Insomma, la classica isola deserta, misteriosa e piena zeppa di pericoli. "Bene" si disse lo spadaccino, estraendo Glamdring "Iniziamo l'esplorazione di questo bel posticino". La spiaggia si trovava al limitare di una immensa e profonda giungla dalla vegetazione fitta e tentacolare e Raiden decise che proprio da lì avrebbe iniziato il suo cammino verso il centro dell'isola. Dopotutto, non avrebbe avuto molto senso percorrere la spiaggia in lungo e in largo, dal momento che quella rappresentava il perimetro dell'isola stessa: per raggiungere il centro e terminare così l'esame bisognava spingersi all'interno.
Fu mentre si avvicinava alla foresta che notò una colonna di fumo risalire pigramente da un punto non precisato di quella sterminata distesa di verde. Che fosse Alex? Oppure altre persone popolavano quel posto solo all'apparenza deserto? Quelle domande avrebbero trovato risposta soltanto proseguendo con l'esplorazione per cui Raiden, facendosi strada tra le verdi propaggini della giungla con l'ausilio di Glamdring, iniziò ad addentrarsi nella foresta, con i sensi all'erta e spinti al massimo, vigile e pronto a tutto. Per nessun motivo doveva lasciarsi cogliere di sorpresa. Lo spadaccino non aveva fatto molta strada che una densa pioggia iniziò subito a scrosciare furiosa, continua ed instancabile. Il famigerato clima tropicale, instabile ed imprevedibile, non poté fare a meno di pensare Raiden, mentre lasciava che l'acqua gli scorresse addosso senza batter ciglio, proseguendo nel suo cammino. Tuttavia il terreno iniziava a farsi sempre più viscido e paludoso, tanto che i passi dello spadaccino divennero via via più lenti ed impacciati, ostacolati dalla densa fanghiglia che andava formandosi sotto i suoi piedi, complice l'azione della pioggia. Questo infastidì Raiden, che non amava essere lento nei movimenti, ma al tempo stesso mise lo spadaccino ancor più sul chi va là: in quelle circostanze, non farsi cogliere alla sprovvista sarebbe stato più che vitale. Continuò così la sua marcia tra i fanghi, fino a quando la vegetazione non si aprì in quella che sembrava una estesa palude, in cui proliferavano insetti e volatili di ogni sorta. Raiden odiava gli insetti, gli procuravano un enorme fastidio svolazzandogli intorno; sembrava che tutto in quell'isola fosse lì al solo scopo di creargli disagio. Ma nonostante tutto lo spadaccino proseguì seguendo un sentiero che andava a farsi strada tra le pozzanghere di melma e putrida acqua di palude, in cui per nessuna ragione al mondo avrebbe voluto bagnarsi. Era dunque il caso di fare molta attenzione. Fu allora che udì dei passi. Passi d'uomo, non c'era alcun dubbio, ed erano sempre più vicini. Ancora una volta lo spadaccino, brandendo Glamdring, si chiese se si trattasse di Alex o di una presenza imprecisata, ma in questo caso la risposta gli sarebbe pervenuta di lì a poco. Restò così in attesa, viglie. Gli occhi cerulei come pezzetti di ghiaccio saettavano da un lato all'altro delle sue orbite alla ricerca di qualcuno o qualcosa in avvicinamento. E fu così che lo vide: era un uomo, alto, dai capelli lisci ed argentei e gli occhi azzurri, e brandiva una spada...no, qualcosa non andava. Raiden era atterrito: l'uomo che gli si era parato davanti era lui. Lo spadaccino aveva davanti a sé il suo doppelgänger, un perfetto sosia. Non aspettando altro e ritenendola un'illusione, fece per attaccarlo, ma la sua copia levò in alto le mani intimandogli di fermarsi e disse: "NO! Fermati, non farlo! Io sono te nel futuro. Così facendo creeresti un paradosso temporale!" Lo spadaccino interruppe così la sua carica e abbassò Glamdring, fermandosi di colpo a pochi passi da sé stesso. No, si disse, la situazione aveva preso davvero una brutta piega...
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Drizzt Do Urden
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Doppelgänger-Raiden: devo metterti in guardia. Sono rimasto intrappolato qui dopo aver fallito la prova. Alex mi propose di collaborare, e mi tradì. La verità è che può esserci un solo vincitore, e dovrai essere tu, se non vuoi fare questa fine.

Pronunciate quelle parole, lasciò cadere un silenzio pesate. Poi, voltò le spalle allo spadaccino, e se ne andò, lasciandolo sono con i suoi pensieri.

Raiden: Rimanere intrappolato.. non credo sia possibile, questa è realtà virtuale e Cadetto non può essere punito per aver fallito la prova SeeD. Ma può esserci davvero un solo vincitore?

* * * * *

Doppelgänger-Alex: Raiden mi ha offerto il suo aiuto, ma l'ho rifiutato. Ha vinto lui, e sono rimasta intrappolata qui. La verità è che potete farcela entrambi, se collaborate. Devi offrirgli il tuo aiuto, o te lo ritroverai come nemico.. e rischierai di fare la mia stessa fine.

* * * * *

Mentre si rimetteva in marcia, si sorprese a pensare che l'aspetto stanco e miserabile del suo doppio sarebbe potuto divenire il suo, se non avesse dimostrato di essere in grado di superare la prova. Scacciò il pensiero, quell'isola giocava brutti scherzi alla sua mente.
Spoiler
Le ultime righe sono liberamente interpretabili, possono essere riferite a Raiden, ad Alex o anche a entrambi.
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Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
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schwarzlight
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da schwarzlight »

Fin dal momento in cui le avevano messo in mano il visore della simulazione virtuale si era chiesta dove sarebbe stata la fregatura. Anche dopo esser stata catapultata su un'isola di dubbia origine di cui doveva raggiungere il centro continuava a chiederselo. Persino durante la pioggia torrenziale e conseguente attraversamento di un buon tratto di foresta sugli alberi, a meno che non volesse finire sommersa dal fango e dalla palude affatto sicura ai suoi piedi.
Era troppo facile, suvvia. La giungla di Golmore era decisamente più complicata da attraversare.
Anche l'avanzamento non era stato impedito da alcun fattore troppo rilevante (la pioggia era niente, la palude senza fondo pure), e quindi doveva per forza esserci qualcos'altro sotto.
E difatti...

- Raiden mi ha offerto il suo aiuto, ma l'ho rifiutato. Ha vinto lui, e sono rimasta intrappolata qui. La verità è che potete farcela entrambi, se collaborate. Devi offrirgli il tuo aiuto, o te lo ritroverai come nemico... e rischierai di fare la mia stessa fine.

Alex era rimasta vagamente basita di fronte a un'altra se stessa "proveniente dal futuro". Un po' per l'aspetto disastrato (sì, non c'era termine migliore) che indicava le difficoltà che aveva dovuto superare, un po' per ciò che le aveva riferito, un po' perché era lei, di un'epoca diversa, ma di fatto erano la stessa identica persona. Alla faccia del paradosso.
Bello sapere che il proprio futuro riservava un lungo soggiorno di durata indeterminata all'interno di un mondo virtuale.
E cos'aveva fatto Raiden?

- E Raiden? Lui...
- Lui non ha fatto nulla per salvarmi. Dal momento in cui ho deciso di andare avanti poer la mia strada non ha mosso un dito per tirarmi fuori di qui.

Un'espressione di incredulità e velata tristezza le oscurò il viso, mentre la sua controparte futura continuava a suggerirle di cercarlo e anticipare la sua proposta di alleanza, evitando così di fare la sua stessa fine.
Rinsaldò la presa su Sky e Nivalis, le uniche armi che aveva portato con sé nella foresta, e che riteneva decisamente più adatte a quel particolare luogo di Durandal, che giaceva abbandonata sulla spiaggia di partenza.
Alzò lo sguardo, una leggera smorfia di panico per la sua sorte si rifletteva ancora sul suo viso.

- Dove si trova Raiden al momento? Sai dirmelo?

Le indicò un sentiero nascosto dalla boscaglia alla sua sinistra, in direzione ovest.

- Ora devo andare, non posso più rimanere qui. Buona fortuna.

Alex annuì mesta e si incamminò verso il sentiero indicatole. Salvo poi fermarsi dopo un paio di passi, appena fu certa che il suo doppio si era dileguato. La maschera della ragazza sconvolta e in preda all'ansia era scomparsa, lasciando spazio alla sua solita espressione neutra, con una punta di irritazione negli occhi, dallo sguardo affilato come lame.

- Come no.

Fin da subito aveva capito che era tutta una trappola bella e buona.
Punto primo: il visore neurale ricreava un'ambientazione virtuale nella mente del soggetto, ma non lo trasportava fisicamente da nessuna parte. Era stato creato apposta per evitare traumi fisici gravi e permanenti che si rischiava di subire in un allenamento vero e proprio. Quindi il fatto che fosse rimasta intrappolata lì dentro era da escludersi, anche perché non era assolutamente nella politica del Garden lasciare un qualunque Cadetto in un mondo illusorio solamente perché non aveva passato l'esame Seed.
Secondo: supponendo che fosse stato possibile rimanere incastrata su quell'isola, al massimo avrebbe potuto incontrare una qualunque altra persona stesse utilizzando lo stesso visore utilizzato sda lei, ma non una se stessa del passato. Era semplicemente impossibile. Il funzionamento del sistema della realtà virtuale non si basava nemmeno sull'uso di cristalli, quindi anche quella via era chiusa.
Terzo: nonostante il rifiuto di un'alleanza con Raiden sarebbe stato nel suo modo di fare, sempre a seconda della situazione, di sicuro lui non l'avrebbe attaccata per questo. Ostacolata forse, ma diventarne nemico? Non lo credeva plausibile.
Soprattutto, non senza una buona dose di arroganza, Alex era convinta che non l'avrebbe mai lasciata indietro.
Mai.

Ergo, doveva essere una trappola, e il ruolo della scintilla che l'avrebbe fatta scattare probabilmente lo ricopriva la richiesta di allearsi che avrebbe dovuto fare a Raiden.
Di conseguenza non era proprio il caso di incontrarlo. E anche se fosse accaduto, sicuramente si sarebbe ben guardata dall'accennare una qualsiasi collaborazione. Se la storia era vera, in ogni caso, sarebbe stato lui a proporla.
Tornò sui suoi passi, decisa a proseguire lungo la strada a nord che si era prefissata in principio, ignorando volutamente l'accaduto di qualche minuto prima.
Certo, sarebbe stato davvero bello se avesse potuto fare i suoi comodi, senza interruzioni. Ma l'isola non sembrava essere della stessa opinione, e fu così che con un moto di orrore misto a fastidio, Alex si accorse di come il terreno stava cominciando a franare in una profonda voragine, lasciando libera solamente la famosa via a est.
C'era poco da fare: cominciò a correre tentando di evitare rami e radici che parevano farle lo sgambetto apposta, mentre la foresta continuava a sprofondare alle sue spalle, mentre il vuoto avanzava al suo inseguimento.
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Aenima
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da Aenima »

Devo metterti in guardia. Sono rimasto intrappolato qui dopo aver fallito la prova. Alex mi propose di collaborare, e mi tradì. La verità è che può esserci un solo vincitore, e dovrai essere tu, se non vuoi fare questa fine.
Queste furono le parole pronunciate dal suo doppio prima che andasse via, eclissandosi tra le verdi propaggini della foresta. Lo spadaccino si fermò a riflettere per qualche istante prima di riprendere la marcia; era evidente che due sole pedine non erano sufficienti per quella scacchiera e che i loro superiori avevano deciso di movimentare la situazione. A cosa stava cercando di spingerlo il suo sosia venuto dal futuro? Trattandosi di realtà virtuale, Raiden aveva dei buoni motivi per credere che restare fisicamente intrappolati in quel posto fosse tanto probabile quanto vedere Egil buono e tranquillo ad una festa e che in realtà il suo doppelganger mirasse a ben altri intenti: metterlo di fronte ad una dura ed emblematica scelta per valutare la tipologia della sua reazione. Dopotutto è di un esame SeeD che si parla, si disse lo spadaccino, e i SeeD devono essere pronti a tutto, devono essere in grado di sopportare il peso delle responsabilità che competono loro e trovarsi pronti ad affrontare anche ardue scelte come quella che ora Raiden si trovava a gestire: fidarsi ciecamente o meno della persona più vicina a sé stessi?
Lo spadaccino aveva la forse un po' presuntuosa certezza che Alex mai l'avrebbe tradito, nè tantomeno lui avrebbe potuto fare qualcosa di simile, ma preferiva pensare ad eventuali proposte di collaborazione soltanto quando si fosse trovato di fronte alla sua compagna.
Quella del presente, possibilmente.
Così decise di ignorare per ora il monito del suo doppio e di continuare l'esplorazione, con le dovute cautele.
"Ci vediamo nel futuro, amico" disse tra sé Raiden, riprendendo la marcia nel verde "Ti ringrazio per la dritta, ma correrò il rischio ed eventualmente me ne assumerò le responsabilità. Come si suol dire, homo faber suae fortunae."
Erano trascorse decine di minuti, o forse ore, da quando lo spadaccino si era rimesso in cammino, eppure quel posto sembrava non cambiare mai. Raiden, guardandosi bene intorno, aveva come l'impressione che il paesaggio intorno a lui fosse fermo, statico, immobile, mentre lui vi si muoveva all'interno come un pesce in una boccia. Era come se qualcosa nel sistema si fosse inceppato e la stessa serie di fotogrammi veniva ripetuta all'infinito, ad libitum, dando l'idea di girare in tondo, a vuoto, senza alcuna destinazione. "Ci risiamo" pensò lo spadaccino, mentalmente preparato ad affrontare una nuova insidia "Chi arriverà adesso? Il fantasma del Natale passato o quello del presente?"
Il quasi mistico silenzio che gravava sulla foresta venne all'improvviso spezzato da una dolce armonia musicale. Raiden era vigile come una sentinella, pertanto non impiegò molto tempo a distinguere la sagoma che veniva fuori dalle foglie del sottobosco. Si trattava di una creatura che lo spadaccino aveva già avuto modo di conoscere poco tempo addietro, nel corso della Sagra della Caccia di Lindblum: il Ragtime Rat. L'esserino, affiancato dai soliti segni X e O, emerse placidamente dalla foresta, posizionandosi dinanzi a Raiden. Non ci volle molto affinché pronunciasse la sua domanda di rito. Domanda che, però, lo spadaccino trovò alquanto insolita. Ed inaspettata.
"Puoi raggiungere il centro dell'isola. O, vero, X, falso." Raiden restò interdetto. Cosa diamine poteva significare una domanda del genere? C'era forse la possibilità di non raggiungere mai il centro dell'isola, così come era stato ordinato dai loro superiori? E, soprattutto, quand'anche fosse stato così, cosa poteva mai saperne lui? Quale certezza poteva mai avere? "Su su forza...." lo incalzò il mostro, vedendolo tentennare "Qual è la tua risposta?" Raiden non sapeva cosa rispondere, ma non aveva altra scelta, doveva tirar fuori qualcosa. Lo spadaccino ipotizzò che, ancora una volta, il messaggio andava interpretato in senso metaforico. Raggiungere il centro dell'isola equivaleva ad ottenere la promozione a SeeD e poterlo fare significava dunque ritenersi in possesso delle capacità e delle doti giuste per essere un SeeD degno di questo nome. Doveva essere motivato, deciso, risoluto. Non ebbe alcun dubbio: doveva avere cieca fiducia in sé stesso e nelle sue abilità. Poteva e doveva superare la prova. Così lo spadaccino levò Glamdring, scattò in avanti e colpì il simbolo corrispondente al Vero. Il Ragtime Rat non pronunciò il suo verdetto come era solito fare, ma si limitò a dire "Allora và avanti" prima di sparire nel nulla. Come d'incanto, il paesaggio intorno lo spadaccino mutò radicalmente. Raiden venne così a trovarsi davanti ad un capanno abbandonato, non molto dissimile da un vecchio deposito degli attrezzi o da un gabbiotto di un vecchio custode. C'era una piccola finestra, ma non era possibile vedere all'interno: era tutto buio, fatta eccezione per un lumicino il cui bagliore si scorgeva attraverso i vetri appannati. Lo spadaccino bussò più volte alla porta di quel capanno fatiscente ma, non ottenendo risposta alcuna, girò la maniglia e vi entrò.
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Drizzt Do Urden
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Un uomo sedeva a gambe incrociate di fronte a lui. Calvo, aveva il viso in ombra. A fianco a lui, una candela. E di fronte a lui, una botola. Sulla quale teneva fisso lo sguardo.

Raiden: Chi sei?
Uomo: Non ha importanza chi sono io. Ha importanza chi sei tu. E che cosa devi fare.

Raiden esitò. Un SeeD non dovrebbe rivelare informazioni a potenziali nemici, a meno che non ritenga di poterne trarre vantaggio e sia in grado di metterli a tacere. E quell'uomo era disarmato.

Raiden: Devo raggiungere il centro dell'isola.
Uomo: Il suo centro, o il suo cuore?

* * * * *

L'aveva visto. Raiden era entrato in quel capanno. Una miriade di possibilità si materializzarono davanti agli occhi della ragazza. Era quello il centro dell'isola? Raiden aveva vinto? Poteva proseguire ad arrivarci prima di lui, in caso contrario. O poteva aspettare che uscisse per aggredirlo o offrirgli la sua collaborazione. O, ancora… poteva entrare.

* * * * *

Raiden: Il centro. Così mi è stato ordinato.
Uomo: Perché? Cosa c'è al centro dell'isola? Cosa devi fare una volta là?
Raiden: Non lo so.
Uomo: Vedi, se scenderai qua sotto, se aprirai questa botola, avrai tutte le risposte. Raggiungerai il cuore dell'isola, e tutto ti sarà chiaro. Altrimenti, puoi scegliere di fermarti, perché questo è il centro dell'isola. Puoi scavare per scoprire la verità, o essere solo il cagnolino dei tuoi superiori, senza farti domande. Diventerai un SeeD, forse, ma il tuo spirito sarà domato. Ne vale la pena?

* * * * *

Stava ancora riflettendo sul da farsi quando lo udì. Qualcosa di grosso si stava avvicinando. Vide alberi, sradicati, schizzare in aria, e sentì la terra tramare. Qualunque cosa fosse, era enorme, e sempre più vicina. E puntava dritta verso il capanno.

* * * * *

Drizzt aveva usato quelle esatte parole, ne era certo. Il centro dell'isola. Pip… non ne era sicuro. Più ci pensava, e più si convinceva che avesse detto cuore. Ma forse era solo uno scherzo della sua mente.
Udì un tuono, in lontananza, o qualcosa di simile. Poi, ritmicamente, ad intervalli regolari, la terra prese a tremare. Sempre più forte, sempre di più.
L'uomo sollevò lo sguardo, ed il bagliore della candela ne illuminò il sorriso.

Uomo: Allora..hai intenzione di scendere o di fermarti?
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Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da schwarzlight »

Stava ancora riflettendo sul da farsi quando lo udì. Qualcosa di grosso si stava avvicinando. Vide alberi, sradicati, schizzare in aria, e sentì la terra tramare. Qualunque cosa fosse, era enorme, e sempre più vicina. E puntava dritta verso il capanno.
Oltre le chiome degli alberi le parve di scorgere la sommità di una sorta di un'enorme sfera meccanica, che si muoveva grazie alla rotazione di un anello in un cristallo luminescente arancione che formava diverse lame acuminate, che affondavano nel terreno in profondità, scavando nella roccia. E aveva appena visto Raiden entrare in una capanna che, a quanto sembrava, se ne stava proprio sul percorso della "cosa vagante".
Avrebbe potuto starsene buona buona nel suo angolino, il suo avversario sarebbe stato eliminato (tanto non sarebbe morto, era tutta una simulazione) e non avrebbe avuto più il pensiero della trappola legata all'alleanza con lui. Forse.
Certo, magari poi l'affare rotante avrebbe deviato e le sarebbe corso allegramente incontro, ma c'era anche la possibilità che si dileguasse nel mezzo della foresta, e a quel punto avrebbe solamente dovuto rizzare le orecchie in caso lo trovasse di nuovo sulla propria strada.
Dall'altro lato, era pur sempre vero che non le andava affatto di lasciare Raiden in quella situazione, specie visto che sembrava non essersene accorto, e trattandosi di un compagno d'arme non era una buona idea abbandonarlo. Specie nel bel mezzo dell'esame Seed. Poteva pur sempre essere una prova, per valutare cosa avrebbe fato in una situazione di pericolo, se avrebbe lasciato indietro i propri compagni di squadra per salvarsi la pelle, o se... no, be', era sicuramente una prova di quel genere. Ora il punto era: cosa aveva intenzione di fare lei?

- ...Al diavolo!

Con un salto superò le ultime sterpaglie che la dividevano dal piccolo spiazzo in cui si ergeva il capanno, spalancando poi la porta e trovandosi di fronte lo spadaccino, solo.
- Esci da qui! Ora!
- Alex? Ma cosa...
- Avanti, muoviti! Non c'è tempo da perdere!
Si girò all'improvviso: la sfera si stava avvicinando fin troppo rapidamente, e presto li avrebbe travolti. Anche Raiden poté finalmente vedere la causa di quel tremore simile a un terremoto che aveva cominciato ad avvertire pochi istanti prima. Ora stava in piedi sulla soglia della porta, valutando ancora le parole dello sconosciuto che sembrava essersi volatilizzato nel nulla all'arrivo di Alexandra. Andare o continuare ad avanzare? Era il momento di scegliere, e non più con calma. La via di fuga presto sarebbe scomparsa.
Poi si sentì afferrare per un braccio e trascinare nuovamente verso l'interno. Alex lo spinse giù, nella botola, per poi seguirlo un attimo prima che il capanno venisse travolto e disintegrato dalle lame di cristallo.
Caddero per diversi metri nel vuoto, circondati dal buio, per atterrare poi su quello che pareva il pavimento roccioso di una caverna, sempre al buio. A parte delle leggere luminescenze azzurrognole di alcune pietre incastonate nella roccia, ma era una luce troppo debole per permettere loro di vedere dove mettevano i piedi.

- Oook... e adesso?


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Ah, uhm, la "cosa rotolosa" sarebbe il Fal'Cie Atomos XD
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Aenima
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da Aenima »

Il cuore dell'isola
A cosa voleva riferirsi quell'uomo misterioso con tali parole? E poi, se davvero aveva raggiunto il centro dell'isola così come era stato richiesto dai Commander, perché mai la prova non aveva avuto termine? C'era sicuramente dell'altro, ormai bisognava aspettarsi di tutto.
"Occhi aperti" disse Raiden, rivolgendosi alla sua compagna "Questo posto non me la conta affatto giusta" La ragazza annuì, seguendo lo spadaccino. L'esplorazione di quel cunicolo era resa molto difficoltosa dalla scarsa illuminazione: eccezion fatta per fiochi bagliori cerulei emessi da alcune rocce incastonate nelle pareti, erano completamente al buio ed era molto difficile stabilire dove mettere i piedi; una trappola nascosta sarebbe stata l'ultima cosa che avrebbero voluto trovare in quel posto misterioso. Raiden estrasse Pungolo, ma il pugnale era freddo e privo di luce se non per i riflessi delle luminescenze azzurrognole emanate dalle pietre, dunque si poteva ragionevolmente escludere la presenza di nemici nelle vicinanze. Questo contribuì a tranquillizzare lo spadaccino, che tuttavia non abbassò la guardia neppure per un istante. Non poteva escludere la seppur remota ipotesi che Pungolo potesse essere ingannato da qualche sortilegio o artifizio presente in quel posto.
"Fammi indovinare..." esordì Alex, rompendo quell'innaturale silenzio "hai ricevuto anche tu una visia dal futuro?" Raiden abbozzò un sorriso compiaciuto, prima di rispondere: "Ebbene sì. Ma, se ti stessi chiedendo quale sia stata la mia risposta, puoi vederla da te: siamo qui, insieme. E andremo fino in fondo." Procedendo a tentoni, i due Cadetti percorsero quel cunicolo per tutta la sua lunghezza, raggiungendone infine lo sbocco. Si trovarono così a sbucare in quello che sembrava l'ingresso di un enorme e soprattutto antico tempio sotterraneo: una sala ampia, dal perimetro quadrato sul cui lato opposto si aprivano delle scale ed un grande portone che presumibilmente conduceva all'ingresso del tempio. In quel posto la roccia sembrava assumere caratteristiche via via diverse: non più aspra, brulla e informe, ma levigata, decorata ed istoriata con incisioni e fregi. I due fecero per avvicinarsi alle scale, ma dei passi in avvicinamento alle loro spalle li frenarono bruscamente, di scatto, come se un cocchiere invisibile avesse d'improvviso tirato le redini. Si voltarono ed immediatamente li videro: i due doppelganger vennero fuori dal nulla come sagome evanescenti e la loro presenza non era stata smascherata da Pungolo, che, com'ebbe modo di constatare Raiden, continuava a mantenersi del freddo pallore del metallo. Ad infrangere per primo il silenzio fu il Raiden del futuro: "Alex, finalmente ti ho trovata. Saresti davvero disposta a tradirmi? Ho cercato di farmene una ragione, ma no, non posso accettarlo. Se era questo il mio destino, lo affronterò!" A queste parole estrasse Glamdring, rivolgendo la punta verso la Alex del presente, sbigottita quanto Raiden al suo fianco. Anche l'altra Alex parlò, rivolgendosi a Raiden con queste parole: "Raiden...come hai potuto? Saresti disposto a lasciarmi qui per sempre dopo aver superato questa maledetta prova! Ma no, non posso....non andrà così!" Al pari del suo compagno, anche la seconda Alex tirò fuori la sua arma, Durandal. Parimenti, i veri Raiden e Alex corsero alle armi. La situazione era ancora una volta precipitata.
"Pronta?" disse Raiden, rivolgendosi alla sua compagna. "Non lo sono mai stata così tanto" rispose la ragazza con determinazione. Così avrebbero finalmente saldato i conti con loro stessi.
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da schwarzlight »

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Scusate l'assenza, il mio pc ha fatto di nuovo puff. Che gioia.
L'unico lato positivo della situazione era rappresentato dal fatto che sia Alexandra che Raiden avevano familiarità con lo stile di combattimento l'una dell'altro, e che i loro cloni futuri sembravano mantenerlo. Il problema stava nelle loro abilità: in quanto ad agilità e destrezza si eguagliavano, e lo stesso discorso andava fatto per la potenza degli attacchi e la difesa. Era uno scontro difficile perché incerto. Non c'era la sicurezza della vittoria. Ma almeno neanche della disfatta.
Raiden non aveva esitato un attimo e ora stava attaccando la sua avversaria senza darle tregua, Glamdring contro una Durandal scurita dal tempo, ma sempre affilata.
Alex invece si teneva sulla difensiva. Per il momento non aveva ancora attaccato il secondo Raiden, si limitava a schivarne gli attacchi o a pararli con Nivalis e Sky. Non era per lo svantaggio dato dalle due daghe contro la spada dell'avversario, né tantomeno per un'effettiva difficoltà dello scontro (per il momento). Ma schivare e sfuggire agli attacchi le riusciva bene, senza pensare troppo alle proprie mosse. E in quel momento aveva bisogno di tenere la mente il meno impegnata possibile sullo scontro: bisognava levarsi dalle scatole quelle due illusioni o non sarebbero mai riusciti ad avanzare.
E forse aveva un'idea. Forse.
Raiden disarmò la Alex futura, con una mossa che anche quella del presente aveva avuto modo di sperimentare sulla propria pelle, e Durandal scivolò sul pavimento fino all'altra coppia di sfidanti, distrando il secondo Raiden. A quel punto ci vollero solamente una presa salda e uno slancio sufficientemente potente per ribaltarlo sulla schiena. Quel breve attimo di tregua le bastò per riunirsi schinea contro schiena al vero Raiden, entrambi in guardia.
- Ohi... - cominciò la ragazza. - Lo sai, no, che non ho la minima intenzione di tradirti?
Lo spadaccino increspò appena le labbra, riponendo tutta la sua fiducia in lei.
- Non mi lascio certo confondere da un'ombra.
- Tanto basta. Cambio di avversario?
- Sia!
La staticità del momento venne rotta dallo scambio di posizioni dei due Cadetti, che ora affrontavano ciascuno il proprio doppio.

Le due Glamdring cozzarono violentemente l'una contro l'altra, tra lo sbigottimento e la rabbia della copia.
- Cosa diavolo stai facendo? E' lei il nemico! Ti tradirà, come ha già fatto con me! Io sono il tuo solo alleato qui, il solo! Perché ora la difendi?
Non ebbe bisogno di pensarci, la risposta era ovvia.
- Perché è una mia compagna, - "La mia compagna." - e ho fiducia in lei!
Con un urlo furioso la copia lo caricò, aumentando la potenza e la velocità dei colpi. Si ritrovò presto sulla difensiva, trovandosi sopraffatto da sé stesso.
Non riusciva a vedere Alex, e alle sue spalle non sentiva il rumore metallico delle lame che si scontravano.

La Alex futura era disarmata, quindi non era stato difficile allontanarla quel tanto che serviva da Raiden. In più aveva riconquistato Durandal, anche se quella della sua avversaria. Era in vantaggio, anzi, aveva già vinto. Per un attimo, eentrambe si studiarono attentamente in silenzio, valutando la situazione e, soprattutto una, soppesando le parole più adatte da usare.
Poi la cadetta si decise a rompere il silenzio, mentre lo scontro dei due Raiden procedeva dall'altra parte della sala.
- Sai, avevi ragione.
Un lampo di comprensione e vittoria negli occhi dell'altra.
- Non mi pare il caso di rischiare di rimanere bloccata qui... se solo uno fra noi può ddiventare Seed, allora devo essere io.
- Finalmente hai capito!
- Uniamo le forze. Tu hai un conto in sospeso con il Raiden futuro, giusto?
Un ghigno comparve sulle labbra della copia quando si vide restituire Durandal.

Lo vide arrivare, quel fendente. Sentiva già lo shock dell'impatto lungo i polsi, e altrettanto già avvertiva l'affondo penetrargli nel fianco. Non pensava che una sua copia sarebbe stata così forte. D'altronde le battaglie contro se stessi erano sempre le più dure da affrontare. Anche se di solito non si parlava di battaglie vere e proprie, diamine.
E poi eccola. Sapeva che sarebbe arrivata prima o poi.
Alex si scagliò contro l'altro Raiden, intercettando Glamdring e attaccando furiosamente. Però gli pareva diversa... più malmessa.
La soluzione gli balenò alla mente nello stesso istante in cui La sua, di Glamdring, venne incastrata nella morsa combinata di Sky e Nivalis, e sbalzata altrove, vicino alla soglia dell'entrata del tempio. Si affrettò a estrarre Pngolo, prima di evitare un altro attacco.
Lei era la sua Alexandra. L'altra era la versione futura, che al momento teneva impegnato il suo corrispettivo.
- ...Cosa significa?
- Che questa è la cosa giusta da fare.
Gli pareva di sentirla, la risata del futuro Raiden. Quasi lo sentiva dirgli "Te l'avevo detto" e "L'unico di cui puoi fidarti sei tu".
Lo stava sbeffeggiando, perché era stato uno stupido.
Eppure ancora non riusciva a respingere adeguatamente gli attacchi della ragazza; ancora non poteva credere che stesse davvero accadendo.
Quindi lo aveva ingannato?

Continuava a tempestarlo di colpi, mentre si sentiva arretrare verso il fondo della sala.
Non riusciva a reagire adeguatamente, e si sentì davvero un idiota quando per poco non inciampò sulla propria spada. Alex si fermò fissandolo inespressiva.
- ... Seriamente pensi che se avessi voluto davvero abbatterti ora saremmo ancora qui?
- ...la cosa giusta da fare, eh.
- Già.
- ...sono davvero un idiota, eh.
- Sì.
Ci era arrivato. La confusione gli aveva impedito per qualche minuto di pensare con freddezza e logica, ma se ci avesse fatto caso prima, non c'era confronto tra una Alex armata di Sky e Nivalis, armi che usava abitualmente in sostituzione di Durandal e quindi alla pari con la spada per abilità, e lui armato solamente di Pungolo, che rimaneva un'arma secondaria rispetto a Glamdring. Sarebbe finito disarmato sicuramente, specie se disorientato in quel modo.
E guarda caso, i due cloni erano fin troppo impegnati a combattere per badare a loro due, e la porta del tempio era a meno di due passi di distanza.
Alex gli sorrise con finta aria di superiorità, prima di superarlo verso la soglia, ricevendo in risposta un mugugno di scherno.
Potevano avanzare.



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Scusate, è venuto fuori più lungo del previsto ._. /che donna prolissa
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Bene bene, siamo giunti al capolinea.
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QUASI :trollface:
Il prossimo post sarà l'ultimo, e dovrete scriverlo a due mani, non importa chi lo posterà. Essendo l'ultimo post, dovrete descrivere la conclusione della prova. Per l'esito finale, ovviamente, dovrete aspettare :hihi: vi verrà comunicato in-game, dato che i vostri PG ancora non lo conoscono :-D
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Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Data la scomparsa di Alex (probabilmente ha problemi con il PC, come la volta scorsa) e la prolungata durata dell'esame, abbiamo deciso di considerare chiusa la prova di Raiden con un post di anticipo, premiando anche la grande celerità con la quale ha postato in questo topic nonostante fosse sotto esami.

L'esito, ovviamente, è positivo, complimenti! :-D

Alex, invece, una volta tornata, dovrà scrivere un ultimo post (che può concludere la prova corrente o essere una cosa a sé stante, ne discuteremo in privato), prima che venga emesso il verdetto :wink:
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Oggi Alex posterà l'ultima parte della sua prova, con modalità che abbiamo discusso in privato.
In sintesi si tratta di una sorta di saggio sulla condotta di alcuni SeeD durante la trama attuale :-)
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Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da schwarzlight »

Spoiler
Piccola premessa: ho immaginato che tutta la trama su Réimse Mór sia già conclusa, quindi, anche se i due personaggi qui presenti non hanno assistito a certe scene, ne sono stati informati successivamente. Può essere, però, che altri aspetti siano rimasti sconosciuti ai due.
E' durante le situazioni più disperate e difficili che emerge il vero carattere di una persona.
Naufragati su un pianeta sconosciuto e incapaci di comunicare indipendentemente con gli abitanti, impossibilitati a contattare l'Ordine e tornare a casa, intrappolati tra un esercito potente e sanguinario e un manipolo di contadini e soldati poco preparati ad affrontare una guerra. La morte dei compagni, la libertà recisa.
Drizzt ha dimostrato ampiamente di essere al posto giusto, di saper prendere le decisioni corrette, seppur dolorose, rischiando di andare incontro allo sfavore di una parte dei SeeD e Cadetti del Garden. Molti cosiddetti leader non avrebbero saputo come gestire una situazione così inaspettata, non così a mente fredda, e nemmeno avrebbero avuto la forza di prendere decisioni così pesanti da influire sulla vita (e sulla morte) di decine e decine di persone. I sacrifici sono necessari in un tale frangente, ed è stato in grado di accettare il loro peso sulle proprie spalle, senza mai perdere l'equilibrio.
Se ha deciso di combattere è perché non avremmo comunque avuto altra scelta. Se ha deciso di sottomettersi è per poter salvaguardare le vite che gli sono state affidate. Per poi ribellarsi una volta giunta l'occasione.
Pip è l'opposto. Non perché incapace di guidare altre persone, non perché incapace di giudicare le situazioni correttamente. La differenza sostanziale tra i due Commander risiede nella loro diversa natura.

Senza dubbio. Dubito che il signor Pip abbia mai accettato pienamente le decisioni del nostro vice preside, e altrettanto nutro una buona dose di incertezza su cosa avrebbe fatto al suo posto. Probabilmente ne sarebbe uscito distrutto: i suoi valori e il rispetto per la vita altrui sono fin troppo radicati nella sua persona per potergli permettere di uscirsene con la coscienza... integra, in tale situazione.

Eppure quegli stessi valori, quegli stessi ideali sono stati messi da parte dopo il brusco contatto con una guerra vera. Dove si muore, se non si combatte con l'intenzione di uccidere. In principio era ancora restio ad accettarlo, ma come per molti altri tra SeeD e Cadetti, è prevalso il desiderio di sopravvivenza. Sua e degli altri.
Però, anche di fronte alla prospettiva della schiavitù e del non poter più tornare alla vita precedente, non si è mai scoraggiato, e sebbene a un certo punto abbia cominciato ad abituarsi pure lui all'idea di rimanere bloccato su Réimse Mór, non è stata la disperazione a prevalere, ma quasi una certa serena accettazione del destino - questo vino non è male, comunque.

Entrambi i Commander hanno riflettuto attentamente su tale possibilità. Come l'abbiamo fatto tutti a un certo punto. Il fatto era che ci si trovava di fronte alla prospettiva della schiavitù, prospettiva terribile che ancora non si era svelata nel pieno del suo significato. Alla morte di un Cadetto fin troppo debole mentalmente per sopportare la situazione e l'avvento del regime duro di controllo imposto dai Dannati, il Commander Drizzt ha reagito con la spietatezza necessaria, forte anche del supporto di oppositori al regime imperiale. La rappresaglia sugli invasori è stata anche un mezzo per rompere la coesione e la fedeltà delle truppe al generale nemico, anche se la reazione ha portato ad altre morti. - Concordo.

Altre morti, altri fardelli da sopportare. E il silenzio di Pip. La rassegnazione, se vogliamo chiamarla così, di voler opporsi alle decisioni del compagno, ma non poterlo fare perché si rendeva perfettamente conto che non c'era altra soluzione, o le vite spezzate sarebbero state molte di più nei giorni a venire. Però il comando della battaglia a Reloras è stato affidato a lui.

Forse non si credeva adatto, ma è proprio la sua presenza e la sua guida che hanno spronato l'entusiasmo delle truppe.

Di sicuro i due sono molto più in contrasto di quanto si creda a una prima occhiata, anche nonostante il sentimento di voler combattere per la gente di Rèimse Mòr spontaneamente e non perché costretti è sorto in entrambi, alla fine. E a proposito di contrasti, il comportamento di altri due soggetti è stato esemplare. Il Cadetto Leon Jacques Royar e il SeeD Matt Winchester.

In questo caso si può dire che il Cadetto abbia superato abbondantemente il SeeD in quanto a buon senso. L'atteggiamento sconsiderato del signor Winchester ha causato parecchie ripercussioni, inizialmente rivolte solamente alla sua persona. La sua incapacità di ragionare a mente fredda e il suo orgoglio gli hanno causato non pochi problemi in principio. E anche in successione, con il suo gesto di raggiungere la signorina Aura a Belthasar che gli è quasi costato la vita, anche se in quest'ultimo caso le motivazioni erano di natura differente. Generalmente il ragazzo ha un controllo molto flebile sui propri sentimenti, e ciò influisce sulle sue azioni in modo fin troppo negativo.

Quindi non si trattava unicamente dell'influenza aggressiva di Dark Bahamuth... E' anche vero che in questa situazione Matt è stato sottoposto a una buona dose di stress, quindi è solo che naturale che abbia compiuto qualche sciocchezza come conseguenza. Anche se rimane, in parte, una questione caratteriale.
Totalmente all'opposto vi è Leon: fin da subito ha mantenuto una calma invidiabile in una tale situazione, e anche dopo la prima battaglia contro i Dannati ha mantenuto un profilo basso, puntando più al non attirare l'attenzione e all'adattamento al nuovo stile di vita, che non a una ribellione inutile e senza sbocco. Rimanendo sempre fedele al Garden e reagendo con un ottimo controllo anche alle vicissitudini successive, che sicuramente avrebbero messo a dura prova chiunque.
Ma ho sentito parlare anche di diversi problemi legati a un Cadetto unitosi di recente al Rinoa's.

Tale Zack Elysium. Non credo l'abbiate mai incontrato, e a dire il vero pure io sono stato informato successivamente delle vicende riguardanti costui.
Un individuo particolarmente instabile fin da subito. Immagino conosciate l'Eone Shiva? Ebbene, questo Cadetto pare vivere quasi in simbiosi con tale creatura. L'essere così abituato al contatto con essa deve averlo stabilizzato, però, nel momento in cui è venuto a trovarsi in un mondo privo di magia, portandolo così a crearsi una sorta di doppel ganger della stessa, che a sua detta lo aveva costretto a disertare, rivelando informazioni di carattere riservato durante gli interrogatori condotti dal generale nemico. Anche in seguito ha dimostrato una condotta discutibile e di difficile interpretazione. Come conseguenza la sfiducia nei suoi confronti degli altri membri del Garden era ormai difficile da eradicare, e probabilmente solo l'atteggiamento amichevole della signorina Aura ne ha evitato il passaggio definitivo all'altro lato della barricata, e il suo ruolo di capo medico in assenza della stessa ha contribuito ad aumentare la sua fiducia verso i propri commilitoni, forse dandogli la possibilità di integrarsi per la prima volta fra loro, e spingendolo ad ennesimi atti sconsiderati nel tentativo di salvare altre vite, senza l'autorizzazione dei superiori.
Ma queste sono tutte mie personali speculazioni.

Una persona che ha bisogno di qualcuno che gli insegni come relazionarsi agli altri in modo corretto, forse.
Tutta questa vicenda ha esposto ogni tipo di personalità: chi si adatta, chi si ribella prima del tempo, chi è costretto a prendere decisioni difficili e sofferte e chi fa da sprone agli altri con il suo modo di fare aperto e amichevole. Chi aiuta gli altri ad ogni costo e vuole proteggerli, chi è confuso dalla situazione e cade in errori irreparabili, chi si rassegna, chi crolla...

C'è anche chi si è trovato inizialmente costretto a pensare solamente alla propria sopravvivenza, trovandosi in non trascurabili difficoltà per assicurarsela.

Parla di sé, Sirius?

Non siete stata da meno, signorina Alexandra.
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Re: Esame SeeD [Raiden/Alex]

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Bene, il dado è tratto. Io e Pip abbiamo letto e valutato la prova, ed il risultato è...
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Promossa. Lo so, vi aspettavate una trollface :asd:
Il tema del post poneva i presupposti per un post di livello molto alto. Il potenziale non è stato sfruttato appieno, ma lo svolgimento della prova resta comunque più che sufficiente, considerando la difficoltà insita nella valutazione di vari personaggi altrui in un periodo di tempo esteso.
Originale lo schema di racconto utilizzato, ed a parte un paio di piccoli fraintendimenti i personaggi sono stati tutti ben interpretati, per cui il post è privo di punti deboli.

Ben fatto :wink:
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Drizzt&Pip / Vincitore della 5° Sagra di Lindblum!

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Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
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