Missioni Garden [solo iscritti]

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Pip :>
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Pip :> »

Cekky, ti sgamo il post. :asd:

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L'uomo era in piedi davanti a loro e li fissava con occhi che esprimevano rabbia e freddezza allo stesso tempo, fuoco e ghiaccio, nell'eterno ossimoro che aveva caratterizzato la sua esistenza. Il rapporto particolare col fratello...continui litigi, sfide, scontri, così come tanto affetto, forse troppo. Odi et amo. Ma i SeeD, per lui, appartenevano solo alla categoria dell'odio.
-Hai ancora la possibilità di lasciar perdere, Hames- gli disse Cek, cercando un compromesso.
-Evitiamo questa battaglia, non è necessaria!- lo implorò Pip.
-Tutto questo dolore, tutta questa sofferenza...- cominciò Hames, muovendo i primi passi verso di loro -sono la giusta punizione per la mia stoltezza, il mio egoismo, la mia arroganza. Chi sono io per poter cercare la redenzione, per poter aspirare alla salvezza? Io devo essere malvagio, questo è il mio fardello, il peso della responsabilità che devo portare, e nessuno può cambiarlo. Io sono un assassino. Io sono un fratricida. IO MERITO DI VIVERE IN QUESTO MODO!-
Le ultime parole le pronunciò urlando ed una ventata provocata dal nemico costrinse i SeeD a ripararsi con un braccio.
-Non c'è proprio più speranza, quindi?- sospirò Lenne.
-Non ci voglio credere- Pip scosse la testa -dobbiamo impossessarci di quel mazzo di carte, e distruggerlo-
-Siete pronti, SeeD?- urlò Hames mettendosi in posizione di combattimento.
-Qualcosa mi dice- disse Cek, con gli occhi che cominciavano a diventare rossi -che qui sarà meglio NON TRATTENERSI!-
Un'onda di fuoco si scontrò con una magia azzurra, di elemento ghiaccio, infrangendosi a metà strada. Il combattimento era cominciato, Hames con l'aiuto del Mystes si muoveva ad una velocità incredibile e per il momento si limitava a schivare i colpi dei suoi avversari, in una danza elegante e davvero efficace. Il mazzo di carte era saldamente in mano, la sua unica arma. Con un balzo, si allontanò ergendosi su una pietra; ed estraendo una carta, il cielo si oscurò. Dal cielo, di un blu-nero innaturale, cadde come un fulmine quella che i SeeD riconobbero come una spada, molto sottile, di colore blu. Un'arma che i SeeD intuirono come letale.
-Questa è l'arma più potente di questo mondo: Hantis, la Fratellanza; e rappresenta mio fratello e ciò per cui io vi ucciderò, perchè niente possa separarci di nuovo-
-Ormai è totalmente fuori di sè- avvertì Pip -state all'occhio-
La spada brillò un'ultima volta, prima di partire veloce, fulminea, letale, verso il gruppo che aspettava attento e concentrato il nemico. Lenne parò un fendente, ma non fece in tempo a contrattaccare; un altro suo attacco si infranse in un muro di fuoco di Cek; rapidissimo, si trovò di fronte Pip, che tentando di spostarsi di scatto avvertì un dolore alle costole, ricordo dello scontro precedente: riuscì a lanciarsi per terra, mentre la lama di Lenne parava un colpo diretto al suo torace e con un calcio lo spedì via.
-Grazie- disse il Commander -ti devo un favore-
-E direi!-
Il nemico ripartì subito all'attacco, ma stavolta i SeeD non aspettarono: anche Cek estrasse la spada, ingaggiando insieme ai due compagni uno scontro ravvicinato: Hames schivava tanti, troppi attacchi, anche se erano ripetuti e repentini. Lo scontro sembrava non sbloccarsi, dopo parecchi tentativi non erano ancora riusciti a menare un solo fendente. La situazione non volgeva a loro vantaggio.
-Non ce la farete mai- li derise Hames -siete nel mio mondo, e...
L'avversario si interruppe.
-VI PREGO, SALVATEMI! LIBERATEMI DA QUESTO DOLORE!-
L'uomo tentennò. Libero, libero per un secondo dalla morsa di Jake, o forse solo troppo concfuso per mantenere una decisione a lungo, rinnovò la sua richiesta ai SeeD. Che rimasero basiti.
Fu Pip il più veloce: Mezzanotte era alla gola del nemico.
-E come possiamo salvarti, Hames? gli chiese.
-Uccidetemi, fate qualcosa...fermate questo dolore...è insopportabile!-
-Io non ti voglio uccidere-
-E allora liberami-
-Dacci il mazzo di carte, Hames- gli chiese gentilmente Lenne.
-Il...il mazzo?-
-Si, il mazzo. E' l'unico modo per essere libero- continuò Cek, cercando di convincere Hames, dallo sguardo allucinato.
-Dite...sul serio?-
-Si Hames- cercò di tranquillizzarlo Pip -forza, fidati di noi-
-Si...- Hames era quasi convinto -tenete il mazzo, ho bisogno d'aiuto-
Hames porse il mazzo a Lenne...che allungò la mano...quando improvvisamente la ritrasse.
-No, non farmi del male!- cominciò a urlare Hames, che si liberò dalla morsa di Pip -non mi tormentare ancora! Io non voglio più soffrire! STAI LONTANO DA ME FRATELLO!-
-Lontano da te...- disse una voce tetra -ma io non posso star lontano da te- Noi siamo fratelli, la nostra sofferenza è una sola, fratellone Hames. NOI DOBBIAMO SOFFRIRE INSIEME!
Un urlò squarciò l'ambiente circostante. Quando Hames rialzò gli occhi, i SeeD riconobbero che non era più lui. Il suo sguardo era cambiato. Jake si era impossessato di lui.
-Ora...- disse con un sorriso macabro -ora, sperimenterete la vera Sofferenza-
Scatenò tutto il suo potere. Ci fu un esplosione, il Mystes era diventato densissimo.

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Garden Supremo

L'addetto alla sorveglianza non era particolarmente attento a ciò che stava accadendo. Ma quando i valori di Mystes, visibile fra l'altro ormai ad occhio nudo, superarono di parecchio i livelli critici tutti d'un colpo, corse subito dall'Anziano Supremo.
-Signore- disse ansimando -quello che temevamo è accaduto. Il livello di Mystes ha superato la soglia tollerabile, ma prima di quando avevamo previsto!-
-Cosa facciamo, Anziano Supremo?- gli chiese Raistlin.
-I SeeD sono ancora vivi, stanno combattendo!- intervenne Rinoa.
L'Anziano Supremo sospirò, abbassando gli occhi, velati di tristezza.
-Avvisate Perseo, avvisate il Garden di Rinoa. Abbiamo aspettato tutto il tempo concessoci. Cominciate i preparativi, a breve, quasi immediatamente, comincerà la bonifica della dead zone-
Lenne
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Lenne »

L’esplosione generata e il violento impatto col Mystes ci scagliò diversi metri più in là; cademmo scompostamente sul terreno e, da quella posizione, osservammo Jake avvicinarsi lentamente.
Le dita stringevano saldamente Hantis e l’occhio su di essa parve fissarci quasi più minacciosamente del padrone.
«Sofferenza, Dolore…» sussurrò l’uomo con un sorriso sadico. «Non avete la minima idea di cosa significhino… Vedrò di farvele sperimentare personalmente».
Prima che potessimo sollevarci, un’improvvisa pressione ci schiacciò al suolo. Potevamo ancora muoverci ma, come non tardammo a notare, la cosa richiedeva un dispendio di energia non indifferente.
«Hames dannazione…» cercò di gridare Pip. «Devi reagire! Reagisci!»
Per tutta risposta si levò una risata inquietante da parte di Jake.
«Inutile che tentiate! Hames ha costruito il proprio destino e, con esso, la vostra condanna: il mio rancore ha trovato una breccia nel suo animo sofferente e voi sarete i primi a sperimentarlo!»
Si avvicinò a Cek e con la lama tracciò un leggero solco sulla sua pelle; gli occhi cremisi del SeeD lo fissarono con astio, mentre riceveva il colpo senza batter ciglio.
«Nemmeno un gemito» si complimentò. «Ma non sperate in una morte rapida: qui dentro abbiamo tutto il tempo del mondo, qui dentro abbiamo il mio tempo».
Rivolse lo sguardo a Pip. Senza che il ghigno abbandonasse le sue labbra, lo colpì alle costole con un calcio, esattamente nel punto in cui probabilmente vi erano delle fratture.
Vidi il volto del Commander irrigidirsi in una smorfia, ma la soddisfazione di Jake era ancora ben lontana dall’avverarsi: non una parola sfuggì dalle labbra del ragazzo.
«Tu mi sembri quello più provato» disse l’uomo. «Quanto ancora saprai sopportare in silenzio?»
Sollevò la spada.
Basta!
«Basta!» ringhiai lo stesso pensiero che mi correva nella mente in quel momento.
La rabbia e la disperazione mi diedero nuova forza.
La scarica improvvisa di adrenalina accelerò l’attività del mio corpo.
Cercando di non badare alle energie che stavo velocemente consumando, mi alzai con uno scatto talmente improvviso da sorprendere lo stesso Jake.
Un clangore secco. Metallo contro metallo.
Hantis sfuggì dalle mani del nemico, per cadere con un tintinnio argentino poco più in là.
L'attimo successivo una fitta lancinante mi dilaniò le spalle e la schiena, strappandomi un lieve gemito; avevo costretto il mio fisico a compiere uno sforzo che non era in grado di concedermi senza le relative conseguenze. Pagai caro l'errore.
Reagisci!
Un'azione così naturale, in quel momento così complicata. Così stancante e dolorosa.
Ero lenta. Troppo lenta per sperare di colpirlo
Mi strinse il braccio destro in una presa ferrea e lo torse con violenza dietro la schiena, mentre con il suo sinistro mi circondò la gola: soffocai a fatica un grido quando la stilettata di dolore mi percorse il corpo e in un tentativo disperato provai ad usare la mano libera per allentare la morsa, senza ottenere alcun risultato.
«Stupida» sibilò al mio orecchio. «Tra me e voi non c’è alcun paragone. Qui vigono le mie regole. Potrei spezzarti il collo senza fatica».
«Provaci soltanto».
La voce di Cek giunse dalle nostre spalle.
Il mio intervento aveva distratto l’uomo quel tanto che bastava per fargli abbassare la guardia e perdere il controllo sulla forza che teneva bloccati i miei compagni.
SeeD e Commander gli stavano ora puntando le lame gelide alla nuca, in un silenzioso quanto eloquente ordine.
Egli rimase tuttavia fin troppo tranquillo. «Come volete» rispose soltanto.
L’inaspettata onda d’urto scaraventò i due a diversa distanza da noi e, nello stesso istante, vidi la spada color zaffiro trapassarmi da parte a parte sul lato destro, all’altezza dello sterno.
Jake lasciò finalmente la presa.
Due passi incerti all’indietro, terra e cielo si confusero per un istante. Poi crollai con un tonfo sordo al suolo, mentre l’acqua sotto di me iniziava a tingersi di rosso.
Sentii Pip e Cek chiamarmi ma non vi prestai attenzione.
Il dolore era terribile, la pelle sembrava ardere.
Ciononostante sapevo che non era una ferita mortale… almeno per il momento.
Indistinto, sfocato, l’uomo procedette lentamente fino a trovarsi accanto a me. Mi osservò con espressione allucinata e un ennesimo ghigno gli storse i lineamenti.
«Direi che a questo punto la squadra può fare a meno di un elemento» sussurrò, appoggiando Hantis sul petto quel tanto che bastava per pungermi la pelle.
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Garden Supremo

Perseo era stato chiamato per ricevere personalmente le ultime notizie riguardo le situazioni della squadra in missione; entrando nella sala notò immediatamente l’atmosfera cupa che la permeava.
«Non possiamo più aspettare» disse l’Anziano Supremo senza perdersi in giri di parole.
«Credevo ci avreste concesso più tempo».
«L’avremmo fatto ma le apparecchiature hanno rilevato un incremento esponenziale della presenza di Mystes nell’arco di pochissimi secondi. Dobbiamo agire. Il più presto possibile» continuò l’Anziano Raistlin.
«Un aumento esponenziale in pochissimi secondi? Com’è possibile?!» domandò l’uomo.
«Ancora non lo sappiamo ma una cosa è certa: i vostri SeeD sono ancora vivi» rispose Rinoa. «Tuttavia, a questo punto, le speranze che riescano a sopravvivere sono oltremodo esigue».
«Non c’è altra scelta, dunque».
«No, non c’è».
«Capisco. Allora, se non vi è niente da aggiungere, io tornerei al Garden».
Senza dire altro Perseo prese congedo ma, appena fatti pochi passi fuori dalla sala, venne raggiunto da un addetto alla comunicazione.
«Signore, c’è un messaggio urgente per lei dal Garden di Rinoa. Le chiedono di tornare il più presto possibile, pare ci siano dei problemi».
«Non hanno detto di cosa si tratta?»
«No, signore».
«D’accordo, grazie».
Senza perdere altro tempo, mosse i propri passi verso il Garden.
Alle sue spalle udì indistintamente qualcuno dare il via alle operazioni di bonifica.
Il tempo era ormai scaduto.
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Fissai impassibile Jake, rifiutandomi di chiudere gli occhi e rassegnarmi a quello che ormai sembrava l’inevitabile. Pip e Cek erano troppo lontani per poter intervenire e da parte mia sentivo le forze scemare lentamente; impossibile per me sperare in una qualsiasi reazione.
Improvvisamente, tuttavia, prima che il colpo giungesse, una smorfia di dolore solcò il viso dell’uomo.
«Cosa… cosa succede?» ringhiò. «Il Mystes… sento la sua energia scivolare via dal mio controllo. Perché non riesco a manipolarlo?»
Anche per me quella situazione risultava incomprensibile ma, ricordandomi di una breve conversazione avuta al Garden prima della missione, capii il motivo.
«La bonifica…» mormorai a fatica. «E’ per questo. Un essere umano qual è tuo fratello… non dovrebbe essere in grado di manipolare… nemmeno una minima parte del Mystes presente in questa zona».
«Bloccando ogni possibile accesso limitano anche la tua possibilità di esercitare il controllo su di esso e trarne energia» intervenne Pip, che ci aveva alla fine raggiunti. «Ormai devi lasciarti il passato alle spalle, Jake».
«MALEDETTI!» l’urlò echeggiò sinistro nell’aria mentre il nemico preparava l’ultimo, e probabilmente devastante, attacco.
«No!» Un’altra voce si frappose alla sua e l’uomo si ritrovò con le braccia bloccate da suo fratello stesso; di Hames si poteva intravedere solamente una parte del corpo fuoriuscire, letteralmente, dalla schiena di Jake.
«ADESSO! COLPITELO!»
«Hames!» gridammo tutti e tre, sbalorditi dalla scena che si presentava davanti ai nostri occhi.
«Bastardo!» ruggì il fratello, tentando di divincolarsi dalla presa.
«Fatelo… non pensate a me!» insistette lui.
«E’ ovvio» disse Cek. «Jake non può più controllare la sua volontà ed Hames è riuscito a manifestarsi!»
«Te l’avevo detto, fratellino, che non mi sarei lasciato controllare nuovamente» stava intanto dicendo questi, fissando la sua espressione furiosa. «Non posso resistere oltre!» aggiunse poi, rivolto a noi. «UCCIDETE ANCHE ME! PRESTO!»
Cek sollevò la spada, pronto a colpire.
«Aspetta!» tentò di fermarlo Pip.
«Non possiamo… più fare niente» lo interruppi, sollevandomi sui gomiti con un gemito.
«Ma lui…»
«Ormai non possiamo fare più nulla per aiutarlo! Quindi… dobbiamo almeno assecondare le sue volontà… e liberarlo da tutta quella sofferenza…»
Il Commander strinse i pugni ma sapeva bene che la scelta in quel momento era una… e una soltanto; guardando Cek, annuì lentamente.
La lama sibilò tagliente nell’aria.
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Due persone.
Una sdraiata a terra, gli occhi chiusi, l’altra in ginocchio lì accanto.
«Jake… riesci a sentire la mia voce?»
«Sì…»
«E’… da tanto che volevo chiedertelo… Tu mi… hai mai perdonato per ciò che ho fatto?»
Un lieve sorriso parve incurvare le sue labbra. «Non lo… avevi ancora capito?»
Un sussulto, appena percettibile.
Calde lacrime presero a scorrere dal viso.
«Ti ho… sempre voluto bene… Ma non sopportavo di separarmi da te… così presto. Ho voluto starti accanto… fino a perdere me stesso… e farti sprofondare nella disperazione…»
Due braccia cinsero la vita, stringendo in un abbraccio quel giovane corpo.
«Fratellino, adesso dormi insieme a me. Adesso puoi dormire, ormai è finita… Finalmente…»

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Garden di Rinoa

«Cosa diavolo sta succedendo, Paine?!» il grido di Ruben raggiunse anche l’esterno dell’infermeria.
«Io… non lo so! Non riesco a capire come sia possibile!» rispose lei, osservando ad occhi sgranati i tre corpi stesi sui lettini divenire sempre più evanescenti.
Nel mentre fece il suo ingresso anche Perseo.
«Che cosa succede?» chiese.
«Forse dovresti darmele tu le spiegazioni!» lo aggredì Ruben. «Che cosa hanno deciso di fare al Garden Supremo?»
«Sono iniziate le operazioni di bonifica della dead-zone» rispose lui senza scomporsi.
«Come?! E lo dici così?!» il vice-preside era sconvolto. «Perché non hanno aspettato di più?»
«Non c’era tempo».
«Mi pareva di aver capito che qualche speranza invece c’era ancora!!»
«Basta Ruben! Il Mystes si era fatto troppo potente, bisognava sigillare l’area al più presto!» replicò Perseo duramente.
«E a loro non pensi?!» continuò imperterrito l’altro.
«Osservali bene! Ti pare possibile che dei corpi normali possano svanire così?»
Il giovane seguì con lo sguardo la sua mano e un brivido lo scosse da capo a piedi.
Pip, Cek e Lenne erano…
«Mystes» disse l’uomo. «Queste altro non sono che delle copie, certamente create dallo stesso Hames per ingannarci».
«Vuoi dire che…» intervenne Paine.
«Hanno sempre combattuto personalmente. Non le loro anime, non le loro coscienze… Ma i loro corpi veri e propri».
«E quindi?! Cosa possiamo fare?» domandò Ruben.
«Nulla. Quello che era nelle nostre possibilità fare, è stato fatto. Ora sta alla squadra: siamo usciti da numerose situazioni difficili, loro non faranno di certo eccezione».
Un silenzio teso calò sull’infermeria.
«Dobbiamo avvisare anche gli altri SeeD della cosa». Quelle furono le uniche parole che il vice-preside fu in grado di dire.
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«Dove siamo?» mormorai guardandomi attorno.
Non appena Cek aveva trafitto Jake, un’accecante luce bianca si era diffusa attorno; l’unica cosa che ricordavo era il viso finalmente sereno di Hames e la sua voce che sussurrava “grazie”.
Poi più nulla.
Mi ero infine risvegliata in quel luogo sconosciuto dopo quelli che parevano essere stati pochissimi minuti, trovando il responsabile dello Zoolab al mio fianco.
Mi alzai a sedere e un dolore lancinante mi ricordò che ero ancora ferita.
Avvertii la tensione e la debolezza causate da tutti quegli eventi schiacciarmi come un macigno: mi lasciai cadere pesantemente all’indietro, sull’erba.
Non avevo nemmeno le forze per castare una qualsiasi magia curativa.
«Stai ferma» da qualche parte accanto a me udii anche la voce di Pip. Fortunatamente eravamo ancora tutti assieme. «Hai perso molto sangue, devo fermare l’emorragia».
Sentii il rumore del tessuto che veniva lacerato e due minuti dopo una fasciatura improvvisata con un lembo della sua divisa mi stringeva saldamente il punto lesionato.
«Meglio di niente». Il Commander abbozzò un leggero sorriso, subito ricambiato.
«Qualcuno di voi ha una vaga idea di dove ci troviamo?» chiese Cek, ripetendo la mia domanda di poco prima.
«Non più nella dead-zone, questo è certo» risposi. «Ma come abbiamo fatto ad andarcene da lì?»
«Hames» la risposta di Pip giunse attesa. «Non può che essere stato lui. Dev’essere stato il suo ringraziamento per averlo liberato».
Attimi di silenzio, in cui tutti ripensammo ai pericoli corsi e alla buona sorte che, ancora una volta, aveva deciso di volgere lo sguardo verso di noi.
«Bene, appurato che non abbiamo perso le speranze di tornare al Garden, che ne direste se ci mettessimo in marcia?» proposi dopo un po’.
«Non posso che essere d’accordo… Ma in che direzione ci muoviamo?» assentì Cek osservando gli alti alberi che circondavano la radura.
«Se troviamo l’uscita di questo bosco, sarà sicuramente più facile trovare anche la strada giusta» intervenne Pip alzandosi in piedi e tendendo una mano per aiutarmi. «Forza, non perdiamo altro tempo».
Era finalmente ora di tornare a casa.
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Ti ricordi? È proprio lì che siamo diventati amici.
Perché noi siamo amici, vero?

Quando talor frattanto / forse sebben così / Giammai piuttosto
alquanto / come perché bensì; / Ecco repente altronde / Quasi
eziando perciò / anzi altresì laonde / purtroppo invan però /
Ma se per fin mediante / quantunque attesoché / Ahi! Sempre
nonostante / Conciossiacosacché!


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Cek
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Cek »

RITARDOOOOOOOOOOOOOOOOOOO, chiedo umilmente perdono :smt005 :smt005 :smt005
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Cek si guardò intorno.
Alti alberi circondavano i tre membri del garden, le foglie cullate da un debole venticello, cinguettii solitari provenivano una volta da un albero, una volta dall'altro.
Nulla sembrava poter essere usato come punto di riferimento.
Si voltò verso Lenne, sorretta dal braccio di Pip: dei tre, lei era la più conciata.
"Ed è il medico del gruppo" pensò, con un certo sconforto.
-Pip, come te la cavi con la magia bianca?-
-Beh, non sono a livello di un medico...- Per un attimo sembrò incerto -ma resto comunque un commander.-
-Meglio che niente. Non so, usa Energira su Lenne, prima recupera le forze meglio è per tutti. Intanto proverò ad aprire un varco.-
Lui fece un cenno di assenso, e Cek iniziò a tracciare un cerchio di fiamme nell'aria, borbottando qualcosa.
Pip appoggiò le mani sulla fasciatura improvvisata della compagna, attento a non premere troppo forte sulla ferita.
Lenne gli dava qualche direttiva su come fare; una smorfia le apparve sul volto quando il commander aumentò la pressione per consentire all'incantesimo di essere più efficace, ma si rilassò non appena l'energira iniziò a fare il suo effetto.
-Come va?- chiese Pip, preoccupato.
-Meglio- rispose lei -Non è sufficiente a guarire la ferita completamente, ma l'emorraggia verrà impedita per parecchio tempo. Dovrò evitare sforzi eccessivi, però :sisi: -
Pip parve sollevato, ma un "Ahi!" involontario gli uscì dalla bocca quando appoggiò una mano al fianco, ricordandogli che aveva subito un brutto colpo nella lotta contro Hames.
-Dobbiamo tornare al Garden il prima possibile- disse, arginando il dolore al fianco con un energira. -Cek, come prosegue l'apertura del varco?-
Ebbe in risposta un grugnito che non prometteva nulla di buono. Cek sembrava irritato, qualcosa lo infastidiva.
-Nulla da fare- rispose, seccato. -Non riesco ad aprire un varco, evidentemente nella zona ci deve essere qualcosa che interferisce con gli incatensimi.-
- :mmh: Strano, sono riuscito senza problemi a curare Lenne e me...Se fossimo ancora nel Quadrante Beta, non sarei riuscito a usare gli incantesimi-.
La cosa non parve piacere a Cek, che assunse un'espressione crucciata e meditabonda.
-A questo punto, non possiamo fare altro che andare a piedi :smt102 - si intromise Lenne. -Tanto vale prendere una direzione a caso-
Iniziarono a camminare.
La foresta attorno a loro era tranquilla, nessuna presenza o mostro diede alcun segno di apparire. Ogni tanto il rumore di un legnetto spezzato o il muoversi di un cespuglio li metteva sul chi va là, le mani alle spade, ma si rivelavano sempre falsi allarmi; iniziarono a parlare, almeno sapevano chi era la fonte dei suoni, e avrebbero spezzato un po' la tensione che li opprimeva.
Come fece notare Lenne, se non altro adesso erano certi che tutto ciò che avessero percepito all'interno di quel bosco doveva essere reale.
-E così è grazie a questa... questa "bonifica" che ci siamo salvati?- chiese Pip a Lenne, mentre camminavano.
-Già. Da quanto mi è parso di capire, con questa bonifica il Mystes sarebbe stato annullato in qualche modo, e dato che esso era la fonte primaria del potere di Jake e Hames, possiamo dire che ci ha salvati-
-Noi, forse- sbottò Cek, sovrappensiero -ma non credo si possa dire lo stesso delle viera.-
Pip e Lenne lo guardarono interdetti.
-La "bonifica"- spiegò Cek - è un'operazione che il Garden Supremo esegue quando vuole completamente ripulire una vasta area da elementi indesiderati o nocivi, non necessariamente non viventi. In pratica, il Garden scarica nell'area obiettivo una quantità di energia immensa, che spazza via qualsiasi cosa vi si trovi all'interno senza esclusioni, sia esso uomo, pianta, animale, spirito o una qualsivoglia forma di energia. Con ogni probabilità- aggiunse poi -di quella foresta e dei suoi abitanti è rimasto soltanto il ricordo :roll: -
Pip e Lenne inchiodarono di colpo, atterriti.
- :shock: Ci stai dicendo...Che se Hames non ci avesse teletrasportato...Noi adesso...-
-Già- confermò Cek, ancora irritato -A quest'ora non saremmo nemmeno polvere-.
Nessuno disse niente per un po', l'idea di essere sfuggiti alla morte per un soffio aveva cucito le bocche del trio. Dopo parecchi minuti di silenzio, Cek alzò un dito.
-Là di fronte a noi- disse indicando -Sembra che le piante siano meno fitte, forse siamo giunti all'uscita del bosco.-
Accelerarono il passo; le loro speranze furono ricompensate solo a metà: si trovarono su un'altura, dalla quale potevano scorgere il panorama che si estendeva davanti a loro.
La foresta proseguiva sotto di loro verde e rigogliosa ancora per alcuni chilometri, ma a nord est essa si faceva più rada, e in lontananza i seed riuscirono a scorgere il profilo di una città.
-Sarà una bella scarpinata :sisi: - osservò Cek.
-Ma almeno adesso sappiamo dove andare- concluse Pip, con ottimismo.
Forse, una volta raggiunta la città, avrebbero potuto capire dove si trovassero, e ritrovare il Garden sarebbe stato molto più facile...
Rivitalizzati dalla scoperta di essere vicini a un luogo abitato, iniziarono a scendere, immergendosi nuovamente nella fitta vegetazione.
Immagine
Hanno detto di me
Lilin:In verità Cek viene dal futuro :asd: ci puoi dire i numeri del lotto vincenti per domani?? XD
Nataa:Sei riuscito a spiazzare anche lo zio Perseo con la tua apparizione ( :twisted: )
leonida88:orca pupazza sei l'uomo fumetto!!! :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: sei stupefacente!!!
Sabin_mn:Cek, quando fa lo sborone, almeno lo fa con stile
Pip:Tanti auguri, per oggi niente manga e fuori ad ubriacarti :asd:
Master Roxas:Tu mi fai spaventare...Tanto per la cronaca,l'essere immondo(quello che ho quotato sopra XD) ha ragione
Final Night:Dopo Honey & Clover non riuscivo a trovare un anime simile e sono caduto in depressione. QUesto però è quello che cerco.. mi salverà la vita :smt112 Cek, Tu Curi le malattie con gli anime :asd: ?
Hyam:A parte che sei un provocatore comunista e alla peggio anarchico (lol)
Master Roxas:Ma voi ancora a farvi domande su chi è Cek,state? :asd: :asd:
ChocoboMan:Tu, cosa diavolo sei, una specie di manga-postino a domicilio ? :smt104
Nataa:Ci chiedevamo se il Re dei manga sarà presente a questo fumettopoli :-D
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Pip :> »

La vista della città aveva rinvigorito il gruppo per quanto possibile, ormai erano decisamente provati da tutte le vicende che avevano attraversato, il combattimento e la scarpinata in condizioni non ottimali stava prosciugando le loro ultime energie.
-Come stai Lenne?- chiese il Commander -la fasciatura regge?-
-Si, per ora l'emorragia si è fermata, dovrei resistere ancora per un pò-
-Certo che siamo proprio messi male :roll: - constatò Cek -certe volte mi chiedo perchè ho scelto questo lavoro-
-Soprattutto se rischiamo di venire obliterati dai nostri stessi superiori- sospirò Pip.
-Lasciamo perdere, và- scosse la testa Lenne -non ci voglio neanche pensare-
Il sole stava ormai tramontando. I SeeD avevano camminato per molte ore, con qualche pausa qua e là per rinfrescarsi e bere un sorso d'acqua dai vari ruscelli che scorrevano di fianco a loro. Lo stomaco di tutti e tre però brontolava per la fame: non vedevano davvero l'ora di arrivare.
La città si erse in tutta la sua grandezza quando il sole era ormai totalmente calato, immersa nelle luci di lampade e lanterne.
-Ma..!- esclamò Cek stupito.
-E' Tesla questa!- disse Lenne indicando con il dito la città conosciuta.
-Questo vuol dire che siamo ancora nel Quadrante beta?- chiese Pip.
-Si- rispose Cek -dopotutto, trovo difficile che Hames potesse trasportarci addirittura in un'altra dimensione-
-Allora qui dovrebbero esserci i SeeD che stanno aiutando il nuovo governo!- constatò Pip.
-Esatto- disse Lenne avviandosi -ci daranno una mano loro!-
In poco tempo arrivarono all'ingresso della città. Un guardiano dotato di lanterna li fermò davanti al portone.
-Chi siete viandanti, che arrivate a quest'ora della notte?-
-SeeD Commander Pip- rispose Pip -e questi sono i SeeD Lenne e i SeeD Cek-
-Oh, siete SeeD- disse sorpreso il guardiano -le vostre divise così malconce non vi rendono onore. Venite, vi accompagno dal responsabile di questa zona-
-Se permette, prima vorremmo mangiare qualcosa- disse Cek -sono due giorni che non tocchiamo cibo-
-Uhm, si- acconsentì il guardiano -non dovrebbero esserci problemi, tanto il dibartimento del Comandante Commander Vikreael è...-
-VIKRAEL???- esclamarono in coro tutti e tre.
-Si, è il responsabile della costruzione del dipartimento dei SeeD Commander di questa zona- spiegò lui -il Garden è a qualche chilometro di distanza, essendo una struttura più imponente non può rimanere in città-
-Quindi- disse Pip -i SeeD Commander qui sono sotto la giurisdizione del Comandante Commander Vikrael-
-Esatto-
-Senta, volevo porle una domanda, se può rispondermi...- cominciò Cek -come mai non è possibile aprire varchi nel Quadrante Beta, ma è comunque possibile usare magie?-
-I SeeD controllano l'accesso al Quadrante beta, semplicemente- disse il guardiano -ma il campo anti-magia che era presente è stato annullato dai SeeD del Garden di Rinoa, siano essi benedetti-
- :smt005 grazie...- salutò Pip -noi andremmo, se non è un problema-
-Buonanotte, e buona fortuna-
I SeeD entrarono nella città, gettandosi nella prima locanda che trovarono e mangiando come degli animali. Durante la cena parlarono di quanto era cambiato quel mondo dall'arrivo dei SeeD, o meglio, dalla fine della bugia che li aveva tenuti legati per anni e anni. In pochi giorni, gli abitanti avevano raggiunto una consapevolezza incredibile.
Usciti dalla locanda, andarono dritti verso il dipartimento dei SeeD Commander di zona. Entrati nell'edificio, vennero subito fermati da un SeeD Commander.
-Salve- disse -dai vostri abiti posso notare che siete SeeD-
-Esatto- rispose Cek.
-Io sono il SeeD Commander Pip, del Garden di Rinoa- si presentò Pip -e questi sono i miei compagni, i SeeD Lenne e Cek-
-Garden di Rinoa...- il Commander si fece pensieroso -a quanto ne so, è partito dal Quadrante da un paio di giorni-
-Si, eravamo in missione e hanno dovuto lasciarci indietro, per cause di forza maggiore- disse Pip.
-Capisco. Qui avrete tutta l'assistenza necessaria, vi scorto subito dal Comandante Vikrael-
-Grazie mille-
Il gruppo prese un ascensore, che li portò all'ultimo piano.
-Eccoci qui- disse il Commander -entrate pure senza problemi, il Comandante Vikrael è nel suo studio-
Dopo essersi congedato, i tre si avvicinarono alla porta, e bussarono.
-Avanti- invitò una voce dall'interno.
Il gruppo fece il suo ingresso, e quando Vikrael alzò lo sguardo il suo viso non potè che essere stupito. Poi, sorrise.
-Non avrei mai pensato di vedervi qui, SeeD del Garden di Rinoa- disse Vikrael -a cosa devo la vostra visita?-
Lenne
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Lenne »

«A cosa devo la vostra visita?» La domanda sembrava esser stata posta in maniera innocente ma io, e forse anche i miei due compagni, ebbi la sensazione che ci fosse altro dietro. Cosa non sapevo.
«Siamo stati incaricati di eliminare la preoccupante fonte di Mystes presente in una zona distante da qui» rispose Pip.
«Ho sentito qualche notizia in merito a quell’area» annuì Vikrael, portandosi le mani giunte sotto il mento. «Dalle vostre condizioni deduco che è stata una missione tutt’altro che facile».
«E’ così… Ad essere sinceri, nemmeno pensavamo di poterne uscire vivi».
«Ogni SeeD è conscio del fatto che può perdere la vita in qualsiasi missione… ma ancora non comprendo il perché della vostra presenza qui».
Prendendo un profondo respiro, il Commander iniziò a raccontare velocemente gli ultimi avvenimenti; l’uomo, dal canto suo, ascoltava in un silenzio assorto.
«Quindi i vostri compagni vi hanno lasciato indietro?» chiese infine.
«Era un’ipotesi contemplata, quando ci siamo proposti per la missione».
«Da quello che mi avete raccontato mi sembra di capire che c’erano incertezze, più che in molti altri incarichi. Dovete aver davvero fiducia nei vostri superiori».
Cosa intendeva dire?
«Fra tutte le incertezze c’era una certezza inattaccabile:non potevamo lasciare quella zona in balia di una forza che avrebbe condotto a conseguenze ignote» disse Pip, indurendo leggermente il tono della voce.
«Avete ragione… Dunque come avete detto voi, e stando a quanto mi è stato comunicato, il vostro Garden non si trova più nel Quadrante Beta»
«Viste le sue condizioni, pensiamo si di stanza a Fisherman Horizon in attesa di essere riparato».
Il Comandante annuì di nuovo. «Sì, mi hanno comunicato anche questo. Darò disposizioni affinchè possa esservi aperto un varco dimensionale ma prima… Non volete fermarvi qui e riposarvi per una notte? Siete ridotti piuttosto male».
«Vi ringraziamo per l’offerta, Comandante, tuttavia vorremmo riunirci il più presto possibile ai nostri compagni. A meno che Lenne non voglia fermarsi, dopotutto è lei quella della squadra messa peggio».
Notai qualcosa nella voce di Pip che mi spinse a rifiutare a mia volta l’offerta.
«Sono riuscita a recuperare un po’ di forze» risposi non appena l’uomo volse lo sguardo verso di me. «Sono in grado di sostenere il viaggio senza problemi».
«D’accordo, allora non mi resta altro da fare darvi tutto l’aiuto possibile» concluse Vikrael alzandosi in piedi. «Andate verso la Sala Comandi e parlate con il SeeD Commander Peter: lui saprà cosa fare»
Pip ringraziò ancora una volta e si diresse assieme a noi verso la porta; sulla soglia, la voce del Comandante ci fermò.
«Portate i miei saluti al Comandante Perseo».
«Senz’altro» rispose il Commander, chiudendosi la porta alle spalle.
----------------------------------------------------------------------------------------
Garden di Rinoa

Tre figure si materializzarono oltre il cancello principale della struttura. Il vago sentore di aria salmastra e un lontano stridio di gabbiani diede loro il benvenuto.
«Casa, finalmente!» esclamò Pip guardandosi attorno.
«Che si fa?» chiesi. «Andiamo a fare rapporto a Otta o Perseo?»
«Forse è meglio che tu vada in infermeria a farti sistemare» disse Cek.
«Non mi manca di certo, quel posto, e starci lontana per altri cinque o dieci minuti non mi ucciderà di certo» risposi sogghignando.

Poco dopo bussammo alla porta della Presidenza ma non fu la voce della preside ad invitarci ad entrare, bensì quella di Perseo.
«Siete tornati» disse semplicemente l’uomo non appena si fu voltato.
«Quanto entusiasmo…» commentò Pip alzando brevemente gli occhi al cielo. «Ad ogni modo siamo qui per reso contare, appena mi sarò riposato ti farò poi avere un rapporto completo».
Egli annuì e si sedette dietro la scrivania, ascoltando attentamente quanto avevamo da dirgli.
«La bonifica attuata dal Garden Supremo si è rivelata indispensabile per consentire la riuscita della missione» disse infine.
«Più che altro dobbiamo ringraziare Hames. Senza il suo intervento di noi non sarebbe rimasto nulla» intervenne Cek.
«A proposito, se ogni forma di vita è stata completamente cancellata… significa che anche le Viera hanno subito la medesima sorte?» domandò Pip facendosi scuro in volto.
Il Comandante scosse il capo. «Abbiamo trovato una lettera da parte loro: sono salve, intuendo il pericolo si sono spostate prima che la bonifica fosse completa».
Quella notizia rasserenò tutti e tre.
«Ora vi conviene farvi visitare da Paine. Attenderemo qui a Fisherman Horizon fino a che le riparazioni non saranno ultimate, quindi potete approfittarne per fare un giro. L’Accademia è qui assieme a noi».
«C’è ancora una cosa« disse Pip e quando Perseo gli fece un cenno proseguì: «Il Comandante Vikrael ti manda i suoi saluti».
L’uomo annuì brevemente poi ci congedò.
Una volta fuori mi venne in mente che non gli avevamo chiesto il perchè dell'assenza di Ota... Pazienza, sicuramente qualcun altro sarebbe stato in grado d'informarci
Prendemmo la strada dell’infermeria: dentro vi erano solo Paine e Rin, quest’ultima profondamente addormentata su di un branda.
«Come mai questo vuoto?» scherzò Pip. «Di solito qui si lavora sempre a tempo pieno».
La dottoressa si volse e poco mancò che saltasse addosso ad ognuno di noi: la sua deformazione professionale ebbe la meglio sul sollievo di vederci tutti sani e salvi… sebbene un po’ malconci.
Una smorfia di disappunto le si disegnò sul viso non appena vide la mia ferita ma prima che potesse dire qualcosa alzai una mano per fermarla. «Libera di rimproverarmi per il mio comportamento sconsiderato… ma fallo dopo che mi sarò riposata, altrimenti crollo a metà ramanzina» dissi sorridendo.
Lei ricambiò il sorriso e si diede da fare per curarmi: pulì, disinfettò e fasciò la ferita, poi mi diede una divisa pulita per potermi cambiare.
«Il colpo non ha leso organi vitali ma ancora un giorno in quelle condizioni e saresti stata da ricovero» m’informò non appena uscii dalla stanza. «Comunque ti consiglio di rimanere qui a riposo per… Ehi! Dove stai andando?!» gridò non appena vide che stavo aprendo la porta.
«A riposarmi, come stavi suggerendo… Però vado nella mia stanza così almeno trovo un po’ di pace» risposi alzando le spalle. «Appena rimetto piede qua dentro possiamo pianificare quei benedetti esami per il personale medico» aggiunsi e quando la ragazza annuì mi allontanai.
Decisamente una visita ai dormitori non me la toglieva nessuno.
Avrei fatto più tardi un giro per le vie di Fisherman Horizon.

MISSION COMPLETE
Immagine

Ti ricordi? È proprio lì che siamo diventati amici.
Perché noi siamo amici, vero?

Quando talor frattanto / forse sebben così / Giammai piuttosto
alquanto / come perché bensì; / Ecco repente altronde / Quasi
eziando perciò / anzi altresì laonde / purtroppo invan però /
Ma se per fin mediante / quantunque attesoché / Ahi! Sempre
nonostante / Conciossiacosacché!


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Nataa
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Messaggio da Nataa »

Componenti in incognito:

Leonheart88
Nataa



Analisi sul primo campione..Effettuata
Riscontro con precedenti analisi... Positivo
Grado di Magnesio nel sangue.. Tornato nei limiti
Grado di Calcio nel sangue...Tornato nei limiti
Stato del campione... Deceduto


Spensi il registratore, ormai erano giorni che non facevo altro che analisi e vivisezioni, tutte perfettamente documentate e registrate e tutte, soprattutto consegnate a Rebecca.

"Una procedura normale" aveva detto dopo il colloquio. Procedura che ormai durava da due settimane.

Giorgia: Sig.na Lawing ha finito il lavoro?
Nataa: Certo Sig.na Cormac, ecco a lei i risultati di ricerca e le registrazioni effettuate
Giorgia: Molto bene, il suo lavoro è sempre ottimo. La informo che da oggi il periodo di prova è terminato. Verranno fatti controlli mensili sul suo operato ancora per un pò, niente di personale, naturalmente.
Nataa: Naturalmente. Finisco con questo campione e chiudo il laboratorio se per lei va bene..
Giorgia: Faccia pure, nessun problema.

La ragazza, non troppo più grande di me, si girò di spalle e se ne andò dalla stanza, lasciandomi di nuovo da sola con i miei pensieri.
Leonheart88 lo avevo ormai perso di vista da quando ci eravamo lasciati a Bujherba, se non per un fugace incontro, poco prima del colloquio.

---Flashback---

La sala d'attesa era piena di gente d'ogni tipo, stando al garden mi ero dimenticata quanto potesse essere varia la gente.
C'era il tipo ombroso, chiuso in un angolo con le braccia incrociate, il tipo che cercava di attaccare briga con chiunque gli desse occasione, la tipa affascinante e sensuale, la ragazza che sembra spaesata e fuori luogo e.. lui. Un veloce sguardo a sancire nuovamente il patto.. Certo che si poteva vestire meglio :tots:

Segretaria: Signorina Lawingd? E' il suo turno.

Mi alzai dal mio posto, mi spolverai la gonna, un vizio che non avevo perso dai tempi del Garden e con aria fin troppo sicura per essere io, entrai nella stanza del caposezione.

Rebecca: Buongiorno, si accomodi.
Nataa: Salve è un piacere conoscerla.
Rebecca: Signorina, vedo da suo curriculum che lei ha lavorato per anni ad Esthar, essenzialmente a quali mansioni era adibita?
Nataa: Mi ero inserita nell'ambiente di Esthar come ricercatrice di prodotti medicinali. La mia funzione era controllare gli esiti che avevano farmaci sperimentali
Rebecca: Come mai si trova qui?
Nataa: Non mi soddisfacevano i metodi di ricerca. Troppo teorici e non davano possibilità di esulare troppo dal proprio campo di ricerca
Rebecca: Esulare in che senso?
Nataa: Non mi davano possibilità di estendere la ricerca ad altri campi e non davano la possibilità di sperimentare metodi nuovi erano troppo radicati in convinzioni antiquate.
Rebecca: Quindi, secondo lei, il modo migliore per estendere la conoscenza è la sperimentazione pratica su soggetti viventi?

Vacillai per un momento, ma non lo diedi a vedere.

Nataa: Si
Rebecca: Bene, può andare.

--- Fine Flashback ---

Nataa: Salve Bill, come andiamo oggi?

Bill, un vecchio ricercatore della dharma, lavorava per loro ormai da una quindicina d'anni e le sue storie erano una leggenda del posto, quasi tutti i nuovi arrivati gli facevano visita.
In ogni storia che raccontava metteva un pò del suo, così che la realtà si distorceva assieme alla fantasia, il risultato erano invenzioni incredibili, fatti meravigliosi e fantastici. Avevo riempito fogli e fogli con le sue chiacchiere ed ogni sera cercavo di venire a capo dei fatti veri.

Bill: Tutto bene, come al solito, la vecchiaia si fa sentire purtroppo!
Nataa: Dai che non sei così vecchio! Non hai storie per me oggi?
Leonheart88
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Missione Dharma

Messaggio da Leonheart88 »

Rebecca:"Mi dica signor Robbins come mai ha lasciato la Shin-Ra?"
Leonheart88:"La storia è abbastanza semplice Signorina, la paga ed il tipo di lavoro non erano pari al tipo di mansioni che svolgevo"
Rebecca:"Di preciso di cosa si occupava?"

La squadrò per un secondo, al dì sotto di quell'abito elegante si potevano vedere delle leggere imperfezioni nel vestito; la gonna non era stata stirata, le scarpe presentavano una leggera macchia, i capelli non erano perfettamente in ordine.
Segno che puntava ad apparire bella ed elegante ma la sua vita privata presentava delle lacune.
Forse la poteva sfruttare per i suoi scopi.

Leonheart88:"Lavoravo nell'area operativo dei test sui mostri, effettuavo valutazioni macroscopiche su di essi, annottando i cambiamenti superficiali che si potevano notare, passando poi i dati al reparto analisi."
Rebecca:"Da quello che leggo sulle nostre schede tutti i posti sono già stati occupati, il Signor John Thompson ha ottenuto il posto prima di lei, mi spiace"
Leonheart88:"Non si deve spiacere signorina, ho avuto l'occasione di rimirare i suoi stupendi occhi e questo mi basta"
Rebecca:"...... è proprio sicuro di non voler entrare in un altro reparto?"
Leonheart88:"No mi dispiace ma in quel reparto posso dare il meglio di me, è io sono una persona che sia sul lavoro che nella vita privata non si risparmia e vuole fare le cose alla perfezione sa?"
Rebecca:"Capisco.. uhm però il signor Thompson non può vantare un esperienza sul campo pari alla sua, e la Dharma vuole solo il meglio, inoltre non era stato avvertito del posto, quindi presumo che non ci siano problemi se invece assumo lei."
Leonheart88:"Mi dia del tu signorina, mi chiamo Charles"
Rebecca:" (Cercando di nascondere un leggero imbarazzo) piacere io sono Rebecca, quindi da ora in poi saremo colleghi.."
Leonheart88:"Si sembrerebbe di si, posso avere l'onore di invitarti a bere un aperitivo con me uno di questi giorni?"
Rebecca: (Cercando di mantenere un certo contegno) Non so se riesco a liberarmi che purtroppo ho mille impegni, ma se riesco mi farà piacere"

L'ex Seed si alzò, la salutò in modo formale ma affettuoso e si allontanò dall'ufficio, la ragazzo lo fissava intensamente cercando di non darlo a vedere.
Il primo amo era stato lanciato, magari possedeva informazioni importanti che sarebbe stata sua cura scoprire lentamente, ma al limite in mare c'erano tanti pesci, e poteva benissimo non limitarsi ad uno solo.
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Nataa »

Cominciavano a prudermi le mani.
Il tempo passava in fretta e ancora non eravamo riusciti a trovare nessun indizio compromettente. La Dharma sapeva bene il fatto suo e che nascondesse qualcosa era evidente a chiunque avesse un minimo di senno.
L’edificio principale era composto da cinque livelli sopra il suolo e due, forse tre, sottoterra; per non parlare dei vari siti sparsi in tutta la regione.
Grazie a qualche piccola escurzione nel palazzo ero riuscita a tracciare la piantina di tre piani, mentre Leon88 aveva tracciato la mappa dei due piani che ospitavano gli uffici dirigenziali, purtroppo quello che avevamo in mano non serviva praticamente a nulla.
Documenti compromettenti non erano stati trovati, ovviamente non avrebbero mai tenuto sotto il naso di tutti fogli che potessero valere la chiusura dell’azienda. Non eravamo neanche riusciti a trovare gli ambienti mostrati nelle foto dateci da Perseo, quindi con ogni probabilità erano sottoterra, dove la sicurezza era di livello rosso.
Mi diedi una spinta e feci camminare la sedia fino ad un altro bancone, sospirando per la mancanza di indizi, dimentica di avere compagnia.

Nataa:
Che razza di situazione!
Jane: Problemi?
Nataa: No! Assolutamente no!
Jane: Meglio così..

Jane mi era stata affiancata da pochi giorni, una ragazza molto carina, ma decisamente poco loquace e forse per questo l’avevo presa in simpatia, quel suo caratteraccio mi ricordava molto Lenne.

Nataa: Allora, le analisi del campione X-01?
Jane: Finite e consegnate. Rebecca mi ha detto che a breve ci avrebbe dato altro lavoro..
Nataa: Pacchia finita, quindi.. Peccato un po’ di riposo mi serviva!
Jane: Sarà un lavoro di massima segretezza

Mi sedetti composta e aspettai invano altre informazioni

Jane: Beh?
Nataa: Altre informazioni! Non pretenderai che mi accontenti di “lavoro di massima segretezza”
Jane: Devi, neanche io so di più
Nataa: Non ci credo..
Jane: Problemi tuoi, io vado a prendere da bere, a tra poco

Lanciai uno sguardo alla porta che si richiudeva dietro a Jane.
Un lavoro segreto?
Poteva essere qualcosa di interessante finalmente?
Ogni lavoro veniva consegnato tra i vari laboratori da diversi corrieri, ogni reparto aveva un paio di “postini” che facevano la spola da una parte all’altra. Nessun laboratorio sapeva di cosa si stesse occupando realmente, un campione arrivava e doveva essere sottoposto ad una serie di test preordinati, la sicurezza era così assicurata , anche se fossero uscite notizie nessuno avrebbe potuto ricondurle al progetto originale, anche perché se nessuno sapeva a cosa stava lavorando il proprio laboratorio, figurarsi se si sapeva qualcosa degli altri.
Il Corriere arrivò mentre contemlpavo il soffitto

Corriere:
Qualcosa di interessante sul soffitto? :asd:
Nataa: Eh? Ah? No, figurati! Stavo riposando gli occhi :-D
Corriere: Immagino che il tuo lavoro sia stancante
Nataa: Riuscire a dormire la notte aiuterebbe ad alleviare la stanchezza!
Corriere: Come mai non dormi?
Nataa: Insonnia, mio caro, insonnia
Corriere: Per quella ho un ottimo rimedi, dev..
Jane: Meno chiacchiere! Dacci il lavoro e fila!
Corriere: Uff, sai di essere dispotica?
Jane: Mah, sarà..
Nataa: Dai non litigate! Insomma questo lavoro?
Corriere: Si tratta di un livello di sicurezza 5
Nataa: Molto segreto, disposizioni?
Corriere: Non so nulla, vi viene spiegato tutto per lettera
Nataa: Addirittura.. Da dove viene il campione?

Jane mi lanciò un’occhiataccia, domandare non era lecito all’interno della Dharma.

Corriere: *mordendosi le labbra* Non posso dire nulla, lo sai..
Nataa: Si.. Speravo di capire come era stato trattato il campione, per regolare le analisi, sai?
Jane:
Corriere: Mi è stato consegnato dal reparto Analisi genetiche, ma credo provenisse da un’altra parte, di più non so..
Nataa: Grazie mille!
Jane: Ora fila fuori da qui
Corriere: Io non ho mai parlato
Nataa: Di cosa?

***********


Le analisi vanno effettuate secondo il modulo 3Cbis, nessuna registrazione vocale dei risultati. Questi andranno scritti in un apposito foglio, consegnato assieme a questa busta, sigillati e consegnati personalmente al caposezione del reparto.



Jane: Mettiamoci all’opera.


Aprimmo il pacco, conteneva fialette di sangue e fialette di siero in egual misura, andavano mischiate assieme ad un agente patogeno contenuto in una fiala a parte, in misura di 2:1
Cominciammo gli esperimenti .

L’agente patogeno agiva in pochi istanti.
Debilitava il sistema immunitario, lasciando la sua vittima senza protezioni immunitarie nel giro di pochi secondi, forzava inoltre una massiva lisi degli eritrociti. La vittima si ritrovava così ad avere in pochi istanti "acqua" al posto del sangue.
Jane: ..
Nataa: questo è.. assurdo.

Jane prese una goccia di agente patogeno e lo mise su di un vetrino.

Nataa: Un enzima.. Spiralizzato.. Cek.. Sembra che sia legato a qualcos’altro, riesci a capire cos’è?
Jane: No e non mi interessa, faccio il mio lavoro e basta, fai lo stesso anche tu
Nataa: … Scrivo i risultati e sigillo la busta.

Mentre chiudevo la busta dagli altoparlanti si sparse la voce di un uomo di mezza età, che annunciava l’innalzamento del livello di sicurezza interna, a causa dell’arrivo del Garden di Rinoa.

Nataa: Ma cosa diamine..Devo avvisare Leon! Jane, vai tu a consegnare i fogli? Io vado a bere un caffé, finalmente *stiracchiandomi la schiena*
Jane: Come ti pare
Nataa: Sembri una mia amica in periodo ruota >_>

Uscii velocemente dal laboratorio e mi diressi verso la mensa, solitamente Leon passava il suo tempo a cincischiare da quelle parti

Nataa: Scusa per caso conosci/sai dov’è un certo..ehm.. Robbins Charles?
???: No, oggi non è venuto purtroppo, si è preso un giorno di ferie
Nataa: Ferie???? Ma io lo ammazzo! Grazie mille
???: Aspetta.. perché lo cerchi, non sarai un’altra delle sue donne?
Nataa: Un’altra delle sue cosa? Ma che combina quel razza di pervertito? Figurati! Il corriere per sbaglio mi ha consegnato un documento che andava a lui
???: Allora tu sei Lawing Edith?
Nataa: Uh? Si esattamente..
???: Charles mi ha lasciato un messaggio per te, evidentemente il postino vi ha confuso, se vuoi consegno io la sua lettera a Charles
Nataa: Si, mi faresti un grande favore

Estrassi una lettera, precedentemente preparata e ben criptata e la consegnai all’anonima ragazza, aspettai che si allontanò a sufficienza per leggere cosa scriveva Leon.

Cara Edith,
sono felice che il lavoro ti vada bene, io sono molto impegnato e sto studiando sodo, proprio come ti avevo promesso. Mi ha scritto il nonno e ha detto che mi verrà a trovare molto presto, è curioso di vedere come me la cavo senza di te. Cercherò di tenermi il più lontano possibile dai guai.

Baci
Tuo fratello Charlie


Nataa: …………. Razza di idiota! Me la pagherai! :grr:




------------Da un’altra parte--------------

Leonheart88: Ho un brutto presentimento :sgamato:
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Messaggio da Leonheart88 »

La ragazza si rialzò dal letto con grazie e leggerezza, girò lo sguardo verso di lui e gli mandò un bacio.
Poi si diresse verso una sedia nei paraggi, prese i suoi vestiti e iniziò a rivestirsi in fretta.

Leonheart88:Ti ho fatto fare tardi anche oggi per il tuo turno...
????: Come se ti dispiacesse!
Leonheart88: Dai Marion non te la prendere, tanto sei il capo del tuo settore puoi permetterti di arrivare tardi
Marion: Proprio perchè non sono mai arrivata in ritardo sono il capo
Leonheart88: Ma che persona seria!
Marion: E tu invece? Mi rendo conto che di te so poco o nulla
Leonheart88: Te l''ho detto le cose più importanti sono da quando ci sei tu
Marion: Quindi con Rebecca non era importante.

Una frase buttata li, ma che in realtà conteneva il bisogno assoluto di una conferma, come mai il suo ragazzo da quando era entrato alla Dharma aveva assunto immediatamente una fama di donnaiolo benchè l'unica con cui fosse sicura sia stato, oltre a lei, era quella ragazzina delle assunzioni? Di cui le aveva già spiegato si fosse trattato di una relazione poco seria durata giusto qualche giorno il tempo di conoscersi meglio e di capire che in realtà non erano fatti l'uno per l'altra.

Leonheart88: Te l'ho detto, con lei è stata una piccola avventura, ero appena entrato qua dentro e lei mi era stata di grande aiuto.. ma poi ho trovato te.

O forse era perchè Rebecca non sapeva nulla di rilevante sull'azienda, era un pesce piccolo, perciò inutile

Marion sorrise, si avvicinò a lui, ancora a letto, e lo bacio appassionatamente. Poi continuò a rivestirsi.

Marion: Comunque il tuo lavoro come sta andando?
Leonheart88: Una noia, continuo a effettuare test sui tempi di reazione dei mostri agli Status.
Passo tutto il giorno ad avvelenarli, paralizzarli, addormentarli ecc ecc e a registrare i vari dati.. tutto questo per poi passare i campioni ad altri laboratori che non so manco io quali sono.
Marion: Conosco la procedura
Leonheart88: Tu sei il capo del settore delle ricerche sperimentali, non è che i miei dati arrivano a te?
Marion: No
Leonheart88: (Cercando di forzare un pò la mano) Sicura? Perchè sarebbero una buona base di partenza
Marion: Ti ho detto di no! A noi non servono dei campioni così poco importanti!

Bingo

Leonheart88:Ah quindi voi utilizzate qualcos'altro oltre ai soliti mostri per gli esperimenti??
Marion: Non penso ti interessi, è tardi ora devo andare ci rivediamo domani ok?
Leonheart88: Non amncherò di pensarti tutto il tempo

La ragazza sorrise e se ne andò.
Fortunatamente lavorava in un ufficio distante dal suo, perciò avrebbe potuto provare a ottenere informazioni da qualche altra ragazza senza rischiare troppo.
Esperimenti su qualcosa di diverso dai mostri comuni? Forse la strada era quella giusta.
Doveva andare a fondo di quella vicenda ma non poteva forzare troppo la mano

All'improvviso suonò il canpanello, benchè dormisse negli alloggi comuni degli impiegati aveva diritto ad una stanza tutta per se, la Dharma faceva davvero le cose in grande.

Davanti alla porta c'era un tizio con un mazzo di rose rosse, gliele consegnò e se ne andò immediatamente senza richiedere la mancia nè nulla.
Al suo interno un bigliettino.

Caro Charles.
Domani verremo forse a farti visita, non è ancora detto ma speriamo di riuscirci.
Non abbiamo ancora detto nulla a tua sorella poi pensarci te?
Non ci riservare una grandissima accoglienza, sai che ci sentiremmo solo in imbarazzo, l'importante è sapere che ci sei e che stai lavorando sodo.


Leonheart88: Da quando Perseo manda messaggi tramite mazzi di fiori? O.o
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Nataa »

Erano ormai passati parecchi giorni dall'infausta notizia, eppure non riusciva a riprendersi.

Rigirava il bicchiere di Coca-Cola tra le mani tremanti, come era potuto accadere? Non si era più concessa il lusso di innamorarsi da molto tempo e poi.. era successo troppo in fretta, un colpo di fulmine, o forse era stato il sentirsi importante ai suoi occhi.

Sbattè il pugno sul tavolo, tanto da farsi male e da far girare mezza mensa. Arrossì leggermente per quel momento di sfogo e tornò a riflettere sui suoi errori.

Fidarsi, questo era stato l'errore peggiore. Lo aveva giurato a se stessa eppure ci era ricascata e un altro uomo le aveva spezzato il cuore, ma non solo, Lui si era preso anche altro tra cui la sua dignità! Gli aveva confessato i suoi segreti più intimi, gli aveva detto le sue paure più nascoste e lui le aveva giurato di essere diverso, di capirla, di non farla mai soffrire..
Bugie solo bugie.

Ricacciò una lacrima che voleva prepotentemente rigarle il bel viso regolare.

Come si può essere così sciocche? Ma come poteva capire che si stava solo divertendo? I suoi baci così appassionati, le parole sussurrate, gli sguardi complici, respirare il suo respiro e sentirlo suo. Come poteva immaginare che fosse una recita?

Il mascara cominciò a colare lungo le guance velate di fard, dipingendole la sofferenza sul volto.

Nataa: A posto?

A Rebecca si gelò per qualche secondo il sangue nelle vene, non si era accorta della presenza di Edith alle sue spalle

Rebecca: Eh.. si, certo..
Nataa: Non si direbbe..
Rebecca *sospirando*: Storia lunga..
Nataa: Tanto ho tempo da vendere.. Posso accomodarmi?

Rebecca squadrò qualche istante il viso della ragazza, aveva degli occhi enormi e sembrava sinceramente preoccupata. Le fece cenno di accomodarsi.

Rebecca: A pensarci bene, più che lunga è solo deprimente.
Nataa: Racconta e vediamo se è così deprimente..
Rebecca: Non so perchè lo racconto a te, in fondo ti conosco da.. quanto conoscevo la persona che mi ha ridotto così.
Nataa: Ahi, ahi.. il problema è un uomo allora..
Rebecca: Vedi il tipo laggiù? Quello che è appena entrato?

"Edith" si girò verso l'ingresso. Un uomo che conosceva fin troppo bene, stava intrattenendo una conversazione che un tipo, piuttosto basso che assomigliava tanto ad un topo, un corriere, o un compagno di laboratorio, poco importava.
Alla ragazza sembrava che quasi tutte le donne presenti in sala, all'arrivo di Leon88 si fossero girate e avessero cominciato a bisbigliare su di lui.
Un'impressione?
Nataa sperò ardentemente di si, anche perché non riusciva a capire cosa ci trovassero di così affascinante in lui, un egocentrico, donnaiolo ed ottuso. Si ottuso!

Nataa: Parli del tipo che assomiglia ad un topo? Beh? Perchè quella faccia disgustata? Ad ognuno i suoi gusti!
Rebecca: Beh, si ma.. Comunque l'altro, strano che tu non lo conosca, arrivato da poco, ma già famoso tra tutte le donne
Nataa: No, mi spiace, mi tengo lontana da tipi simili!
Rebecca: Fai bene..

Rebecca raccontò per sommi capi la sua storia con Charles.

Nataa: Non posso credere che sia stato così meschino! ......
Rebecca: Non dire così, la colpa è mia..
Nataa: Di cosa? Di esserti innamorata?
Rebecca: Grazie per la comprensione... Io.. Credo che ora andrò, a presto Edith!

Nataa restò qualche minuto a fissare il pavimento. Si chiedeva se la missione valesse la sofferenza di una o più ragazze, eppure la strategia di Leon88 sembrava davvero funzionare. Se erano riusciti a frugare negli uffici dirigenziale, ad avere una cartina dei piani alti era merito delle sue scappatelle prima con Rebecca, poi con un'altra di cui Nataa si era totalmente disinteressata. Ora toccava ai piani sotterranei, ma prima ancora..
La seed si alzò dal tavolo con fare brusco e rigirandosi andò a sbattere contro Charles Robbins.

Nataa: Oh no! Guarda che disastro! Ma vuol stare più attento?
Leon88: Chiedo scusa, ma se non erro è stata lei a non prestare attenzione a dove metteva i suoi incantevoli piedi
Nataa: Se non mi fosse arrivato così vicino con quel vassoio, forse non sarebbe successo nulla!
Leon88: Che sarà mai? Le pago la tintoria se smette di urlare..
Nataa: Io non sto urlando! E lei crede che la tintoria basterà?
Leon88: No?
Nataa: NO! Dovrò buttarlo!

Sulla mensa era sceso un silenzio tombale.

Leon88: Visto? Ora sta urlando!
Nataa: Colpa sua che mi fa perdere la pazienza
Leon88: O colpa sua che la perde troppo facilmente? Comunque le pagherò il vestito, quant'è? 100 guil?
Nataa*ridendo*: 100 guil?? ne varrà almeno 1000!
Leon88: 1000 eh? Mi sa che dovrò risparmiare un pò!
Nataa: Lo credo anche io..
Leon88: Ma sa che guardandola meglio.. quest'abito..
Nataa: Non attacca con me >_>! Voglio i soldi, questo è il laboratorio dove può trovarmi, glielo segno ha un pezzo di carta?
Leon88: Qui..

Era fatta, le informazioni erano state passate anche questa volta.
Leon88 aveva deciso finalmente di provare ad entrare nei sotterranei, mentre Nataa si apprestava a ricostruire la storia dell'enzima, in quali laboratori era stato, quante provette, quali agenti vi associavano, ed infine forse sarebbe dovuta entrare anche lei nei sotterranei.
Lenne
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Messaggio da Lenne »

MISSIONE – CHIMERA E BELLEROFONTE

Partecipanti: Lenne (caposquadra), Ruben, Balthier, Aura e Paine (caposquadra)
Personaggi non postanti: Nataa, Leonheart
Post: uno a testa

Obiettivo: trovare e alterare esami e campioni relativi all’enzima spirale estratto da Cek e dalla creature del Quadrante Beta.

N.B. La missione sarà la prima prova dell’esame medico. Obiettivo degli esaminandi sarà provare la propria capacità d’interazione con i personaggi di Lenne e Paine e dimostrare di saper portare a termine con coerenza (e fantasia) l’esame che verrà proposto nel post sottostante.

Importante: contatti con i personaggi di Leon e Nataa potranno, eventualmente, esserci ma non dovranno essere troppo evidenti. Trattiamoli come un qualsiasi dipendente della Dharma.


Rebecca ci scortò dentro l'edificio, procedendo spedita lungo numerosi corridoi.
Notai gli altri guardarsi attorno con attenzione, cercando di far combaciare ciò che avevano memorizzato poche ore prima con quello che vedevano.
«La disposizione di questa struttura, come sapete, ricorda quella di un alveare: non a caso fra noi viene chiamata proprio così» stava in quel momento dicendo la donna, voltandosi brevemente verso me e Paine. «I primi anelli si sviluppano in superficie mentre gli altri, quelli dove vengono condotte le ricerche più delicate, proseguono nel sottosuolo». Sembrava si sentisse in dovere di fare conversazione e, inconsciamente, stava parlando forse più del dovuto. «Ospitiamo più di cinquecento persone fra tecnici, scienziati e personale vario. Lavorano senza sosta ad ogni tipo di progetto e, se la situazione lo richiede, vivono qui per un certo periodo di tempo».
Troppo intenta ad ascoltare le parole di Rebecca, urtai con la spalla qualcuno che mi stava passando accanto.
«Ehi! Guarda dove vai» mi rimproverò la voce di una ragazza, seccata.
Mi volsi per lanciare una breve occhiata alla proprietaria.
«Qualcosa non va?».
«No, mi scusi. Ero presa nell’ascoltare la sua collega» risposi, mentre anche Rebecca si voltava.
«Ah, Edith, sei tu!» esclamò riconoscendola. «Ti stavano cercando, devi andare nel terzo anello, settore A, laboratorio B5. Se non ricordi la strada chiedi pure a Jane, dovresti trovarla in mensa».
«Grazie Rebecca. Ci vediamo quando hai finito» disse lei, allontanandosi nel corridoio alle nostre spalle.
«Come vi dicevo», continuò la donna riprendendo a camminare, «la posizione di ogni membro è rilevata anche dalle fonti di calore, in modo che per qualsiasi problema sia sempre rintracciabile; in certe zone tuttavia risulta inutile, dato che la temperatura dell’ambiente confonde i sensori».
«Noi lavoreremo in una di quelle zone?» chiese Paine che, come me, aveva ascoltato in silenzio e attentamente ogni parola.
Rebecca annuì. «Esatto, vi sono state lasciate quelle aree per testare al meglio le vostre capacità. Lavorerete in condizioni del tutto nuove, stando almeno alle informazioni che il vostro Garden ci ha fatto pervenire».
Voleva mostrare professionalità quando invece era chiaro che ciò non rientrava nelle sue caratteristiche: probabilmente era la prima volta che le veniva affidato un incarico del genere e questo, misto alla sua ingenuità, poteva anche girare a nostro vantaggio.
Bastava solo fare le domande giuste al momento giusto.
«Ecco, siamo arrivati». La voce della donna interruppe le mie riflessioni.
Una porta scorrevole con l’insegna “Settore D” si aprì silenziosa di fronte a noi.
Ancora pochi passi in un corridoio a sinistra e finalmente giungemmo al laboratorio, prevalentemente spoglio: un tavolo di metallo, diversi armadi contenenti sicuramente ciò che serviva per l’esame e due o tre computer.
«Dunque…» esordì Rebecca, richiamando l’attenzione di Aura, Balthier e Ruben. «La Dharma ha pensato di proporre lei stessa l’esame al quale dovrete essere sottoposti». Sembrò incespicare sulle ultime parole. Immediatamente dopo aprì la cartelletta che fino a quel momento aveva tenuto sottobraccio e le gettò un’occhiata nervosa.
Evidentemente non ricordava le precise istruzioni ma al contempo si trovava in imbarazzo nel doverle leggere.
Sapeva che non stava facendo bella figura.
Aura fece per dire qualcosa alla giovane donna, forse per metterla più a suo agio ma, dalle spalle di Rebecca, una mia occhiata le comunicò silenziosamente di non fare nulla.
La ricercatrice riprese un contegno e parlò nuovamente: «Verranno condotti qui tre soggetti scelti tra le creature che stiamo sottoponendo a esperimenti; ognuno di essi ha caratteristiche completamente diverse dall’altro e ognuno presenta una patologia differente. Voi dovrete capire di cosa si tratta, effettuando tutti gli esami necessari e trovare la cura.
I farmaci fondamentali sono disponibili negli armadi alla vostra destra:
- Adravil: un analgesico racchiuso nella classe di farmaci FANS;
- Valifin: prodotto medicinale non-canonico. Il Valifin è una medicina pediatrica cardiologica che porta come effetto collaterale il guasto dell’attività renale;
- Regenerate: un prodotto non-canonico per la cura della pelle, in grado di rianimare le cellule morte e ringiovanire l'aspetto fisico.
Questi farmaci sono necessari ma non sono la cura, ricordatelo bene. Grazie ad essi e alle vostre capacità dovrete generare il rimedio adatto ad ogni situazione».
Un silenzio pesante scese sulla stanza.
«Siete d’accordo nel far sostenere questo tipo di prova agli esaminandi?» chiese Rebecca, non senza una certa titubanza, a Paine e me.
Da parte mia ci fu un semplice cenno d’assenso, mentre la dottoressa annuì dicendo: «Nessun problema».
«Perfetto, allora possiamo dare il via all’esame».
Immagine

Ti ricordi? È proprio lì che siamo diventati amici.
Perché noi siamo amici, vero?

Quando talor frattanto / forse sebben così / Giammai piuttosto
alquanto / come perché bensì; / Ecco repente altronde / Quasi
eziando perciò / anzi altresì laonde / purtroppo invan però /
Ma se per fin mediante / quantunque attesoché / Ahi! Sempre
nonostante / Conciossiacosacché!


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Ruben -.-
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Ruben -.- »

Trasportato all'interno di una gabbia mobile, la prima creatura ad entrare fu un Chocobo dall'aspetto davvero inusuale. La taglia era leggermente superiore alla media, le orecchie giacevano cadenti sul collo a mo di basette invece che stare nella loro classica posizione dritta. Il Chocobo tremava, tremava incessantemente... di certo non per paura.

Rebecca: E' un esemplare davvero unico. Proviene dalle zone pianeggianti di Cocoon. Quel territorio è in fase di esplorazione e proprio per questo sappiamo poco o nulla sulla sua flora e fauna. Questa particolare specie di Chocobo nasce e cresce allo stato brado e si presume quindi che sia fortemente territoriale. Quando è giunto qui aveva numerose ferite da taglio infette lungo tutto il corpo, probabilmente a seguito di qualche combattimento con un altro Chocobo per il controllo del territorio...non sapiamo di preciso. A seguito delle cure si era pienamente ristabilito finché qualche giorno fa è iniziato questo tremore senza sosta. Allora, chi si vuole occupare di questo primo caso?

Aura guardò Ruben con sguardo supplichevole. Balthier invece lo ignorò completamente; sembrava ancora scosso. Essere il primo sotto esame non è mai facile...ma qualcuno doveva pur cominciare. Si fece avanti, si avvicinò al volatile e gli fece una carezza sul capo per tranquillizzarlo. La temperatura era sensibilmente alta, sintomo di una infezione in corso. Sotto le piume gialle Ruben iniziò a controllare lo stato delle ferite: quelle meno profonde erano ormai chiuse e cicatrizzate, quelle più gravi erano in fase di guarigione; in nessun caso c'erano delle infezioni visibili, le ferite erano state tutte ripulite e curate a dovere. In alcune era stato castato un rigene, lo si notava dalla forma cicatriziale diversa in quanto resa più rapida.

Una veloce occhiata alla cartella clinica che accompagnava la gabbia del pennuto rivelò che era stato soggetto a pesanti cure di antibiotici, antidolorifici e antiinfiammatori per evitare che le ferite si infettassero maggiormente e dare un certo sollievo al povero Chocobo. Ruben si chinò di nuovo verso il pennuto e gli tastò la zona lombare: l'addome era rigido e rigonfio anche se in modo non molto visibile.

-Cosa gli date da mangiare?- chiese all'inserviente che aveva trasportato la gabbia dentro quella stanza. Questi, solo dopo aver ricevuto silente consenso da parte della dott.ssa Davis, rispose - Gli diamo farina di Erba Ghisal arricchito di mangime chimico neutro a base di vitamine e nutrienti vari. E' l'alimento standard per qualsiasi Chocobo che teniamo qui e non ha mai fatto male a nessuno di loro.- si affrettò a giustificarsi.

-Sarà davvero spiacevole- fu l'ultima conclusione di un attimo di riflessione da parte di Ruben. -Serve una endoscopia. C'è un'ulcera gastrica, dovuta alle pesanti dosi di antiinfiammatori e al cambiamento di alimentazione che il Chocobo ha subito. L'esame servirà a stabilire se c'è solo lesione delle mucosa o addirittura una perforazione. Se come dice lei il tremore derivante dalla febbre e quindi dall'infezione interna è iniziata solo da qualche giorno... propendo per la prima ipotesi, in caso di perforazione temo che non ci sia null'altro da fare.- terminò con un pizzico di malinconia.

-Ipotizzando che non ci sia perforazione cosa consiglia di fare?- incalzò la Davis.
-Immediata sospensione delle terapie antiinfiammatorie. Combattere la febbre con impacchi freddi e solo se la situazione dovesse aggravarsi con antipiretici a base di paracetamolo, i meno invasivi a livello gastrointestinale. La mucosa intestinale dovrebbe ristabilirsi nel giro di poco tempo, l'infezione alleviarsi e la febbre sparire. Ah! Dategli da mangiare Ananas.- concluse Ruben.
-Prego???-
-Ananas.- ribadì il vicepreside -Contiene Bromelina, un agente antiinfiammatorio naturale, quindi facilmente assorbibile e che non intacca in modo sensibile lo stomaco. In questo modo potremo procedere anche alla cicatrizzazione completa delle ultime ferite ancora parzialmente aperte.-
-Non si sente di consigliare nessuno dei farmaci a sua disposizione?-
-Il Regenerate potrebbe accelerare la guarigione delle ferite, ma in questo caso specifico è meglio non rischiare e aspettare che la natura faccia il suo corso. Non sappiamo quali effetti collaterali potrebbe provocare ad un razza di Chocobo di cui sappiamo poco o nulla.-
-Con lei abbiamo finito sig. Shinra- esordì Paine con malcelata soddisfazione. -La accompagno fuori mentre qui si procederà al secondo caso.-

Avuto il permesso della Davis, Ruben e Paine si avviarono verso la porta. Un rapido sguardo verso Lenne non rivelò nessuna emozione trasparire dal suo volto. Il volto di Paine invece sembrava voler esplodere di rabbia da un momento all'altro. L'incontro con Nataa era stato inevitabile ma il sangue freddo di tutta la squadra, di Balthier in particolare, aveva evitato spiacevoli situazioni. Una tempesta arrivava mentre la porta del laboratorio si chiudeva.

-Mi spiace non avervelo detto- principiò Ruben prima ancora che Paine potesse aprir bocca -non è stata una mia scelta.-
-Ringrazia che siamo ripresi o ti avrei già mollato un ceffone astrale!-

Un attimo di silenzio. Un sospiro.

-Però mi solleva saperli qui invece che da qualche altra pericolosa parte.- continuò.
-L'informazione ci è stata passata?- chiese Ruben girandosi preventivamente spalle alla telecamera di sicurezza che li inquadrava.
-Si. Lenne mi ha fatto segnale. Dobbiamo solo aspettare.-

Poco prima...

La delicatezza del tatto, la forza dell'urto. Un foglio di carta scivola leggero dall'altrui mano alla propria tasca. Nessuno si accorge, nessuno sospetta. Operazione riuscita.
Troppo intenta ad ascoltare le parole di Rebecca, urtai con la spalla qualcuno che mi stava passando accanto.
«Ehi! Guarda dove vai» mi rimproverò la voce di una ragazza, seccata.
Mi volsi per lanciare una breve occhiata alla proprietaria.
«Qualcosa non va?».
«No, mi scusi. Ero presa nell’ascoltare la sua collega» risposi, mentre anche Rebecca si voltava.



edit Perseo: ho cancellato i post dopo questo, se avete problemi con l'avanzamento della missione siete pregati di contattarvi via pm e mettervi d'accordo in privato.
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
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Balthier91
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Balthier91 »

Rebecca: Bene, il prossimo esaminando?

Le parole della Davis furono accompagnate dal frastuono dell'apertura della porta dietro di lei, dalla quale uscirono due signori, intenti a spingere un lettino occupato da un cucciolo di Lupus, esemplare molto diffuso nelle zone di Spira.

Un passo avanti da parte di Balthier fu istintivo, il piccolo lupo faceva pena e lasciarlo soffrire in quel modo non era la sua prerogativa. Aura lo guardò facendo un piccolo accenno con la testa.

Rebecca: Presumo che il prossimo sarà lei Balthier, dico bene?
Balthier: Presumo di sì.
Rebecca: Come può notare questo è un esemplare di Lupus reperito sulle montagne del Monte Gagazet, situato nella zona di Spira. Le sue condizioni non sono in alcun modo terminali, sarà in ogni caso possibile curarlo. Il suo compito è capire in che modo si è procurato questa profonda ferita e cercare un rapido rimedio.

Il ragazzo fissò con sguardo attento il cane, sul fianco destro presentava una profonda ferita, più simile ad un'ammaccatura, che gli aveva provocato la rottura delle tre costole centrali e, conseguentemente, affaticamento delle vie respiratorie per compressione del polmone destro.

Rebecca: Allora? Come intende agire.
Balthier: Sono un novizio, sto riflettendo attentamente sulla situazione. Questo Lupus ha detto che proviene dal Monte Gagazet, zona in cui i mostri selvatici prolificano facilmente, questo potrebbe quindi lasciar intendere che la ferita è stata provocata dallo scontro con un nemico più grosso di lui, dopo essere stato colto alla sprovvista lontano dai propri genitori.
Rebecca: Ottima intuizione. La cura?
Balthier: Tuttavia non sono convinto di questa tesi, sarei più propenso a credere che la ferita rilevata sul fianco destro sia dovuta più ad una lieve distrazione dell'esemplare in questione, probabilmente dovuta alla situazione di panico che doveva affrontare. Data la conformazione geologica del monte in questione, ritengo che la caduta su uno spuntone roccioso abbia irrimediabilmente infranto le costole del Lupus.

Rebecca fissava con sguardo interessato l'esaminando che pose la propria mano alla base del collo del cucciolo, facendogli emettere una piccola smorfia di dolore.

Balthier: Infine a giudicare dal verso appena prodotto dal soggetto, direi che c'è stato un tentativo di salvataggio da parte di alcuni membri della sua specie che, prendendolo per il collo, lo hanno riportato alla tana, ferendolo lievemente alla base del collo a causa dei loro denti affusolati. Per quanto riguarda la diagnosi ho concluso.
Rebecca: Sono notevolmente impressionata dalla sua capacità di analisi, tuttavia dimostri di avere le medesime capacità anche in campo medico.
Balthier: Non penso si possa agire in moltissimi modi. Inizialmente direi che si potrebbe intervenire con una piccola dose di Regenerate sulla parte del collo ferita, in modo che le cellule si ricompongano. L'esemplare in questione non sarà in nessun modo colpito da effetti collaterali. Dopodiché procederei con una semplice fasciatura rigida del costato , la ferita in questione è stata pulita e le vie respiratorie, sebbene in parte compromesse, gli permetteranno di condurre una vita regolare. E' giovane e ci vorranno pochi mesi perchè le costole ritornino a posto, con conseguente perfetto funzionamento dei suoi organi interni.
Nel caso il cucciolo risenta in modo particolare della fasciatura e lasci intendere di provare un forte dolore, sottoporlo ad una dose di Adravil potrebbe essere la soluzione adatta, ma solo se sarà necessario. E' un analgesico per adulti, potrebbe provocargli effetti inaspettati, nonostante la mole dell'animale.

Un piccolo passo indietro da parte della Davis fece cadere un'ampolla appoggiata a uno dei piani presenti nella stanza, provocando un sussulto della stessa Rebecca che, quasi in preda al panico, cominciò a raccogliere i vari vetri sparsi a terra.
Pochi istanti dopo entrarono i signori che precedentemente avevano introdotto il Lupus nella stanza, lo portarono fuori e insieme a loro, uscì anche l'addetto alle pulizie accorso per rimediare all'incidente.

Rebecca: Ehm, scusate, piccolo incidente di percorso. Direi che la prova può dichiararsi conclusa.
Paine: Sì, la prova è conclusa. Le dispiace se io e la mia collega Lenne usciamo un attimo per fare due chiacchiere con Balthier?
Rebecca: Siate celeri, a breve darò inizio all'ultimo esame, Aura Lundor, cominci pure a prepararsi.

---------------------------------

Uscirono dalla stanza, accompagnarono la porta alle loro spalle e si lasciarono andare ad un sospiro di sollievo.

Lenne: E' andata bene. Hai svolto un buon esame, come Ruben prima di te.
Paine: Sei sicura che le informazioni forniteci siano attendibili?
Lenne: Ho parlato anche con Ruben prima. La stanza dell'esame è completamente priva di telecamere o rilevatori termici, siamo completamente isolati anche se, stupidamente, sotto il controllo della Davis.
Balthier: E questa stanza? Non è sorvegliata?
Lenne: Ci sono telecamere, ma stando a ciò che sappiamo, è priva di microfoni e quindi non siamo raggiungibili, nemmeno dall'interno della stanza d'esame, completamente isolata.
Paine: Così nemmeno la squilibrata può sentirci. :tots:
Lenne: Ho preso dei documenti mentre la tipa era chinata a raccogliere i vetri, ci sono informazioni utili sulla Dharma, dati su precedenti esperimenti e locazioni in cui vengono effettuati. Analizzando il tipo di esperimento condotto nelle varie sezioni del complesso, possiamo risalire abbastanza facilmente al punto esatto in cui si trova il laboratorio.
Paine: Che, stando a ciò che sappiamo, dovrebbe trovarsi nei piani sotterranei.
Balthier: Dai fogli che hai in mano non trovi nulla di più preciso?
Lenne: Sì, dovrebbe essere esattamente sotto di noi, due piano sottoterra, laboratorio catalogato come T-3, a quanto pare in quella zona sono state effettuate le ricerche sui mostri che abbiamo loro fornito.
Paine: Metti via la tua cartelletta, ho il sentore che possano facilmente capire che quei documenti non sono propriamente nostri. Torniamo dentro.

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Rebecca: Signorina Lundor, possiamo dare inizio all'esame.
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Aura
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Fine dell'esame?

Messaggio da Aura »

Trasse un lungo respiro. Era arrivato il suo turno. Ruben e Balthier avevano già svolto il loro esame ed erano usciti per poi rientrare di nuovo. Lenne era in piedi e la fissava seria con le braccia incrociate, così come Paine: una mano stringeva la carne come se fosse nervosa, ma Aura conosceva abbastanza bene il suo carattere. Quello non era nervosismo, semplicemente la ragazza aveva qualche pensiero nella testa. Pensiero che la Seed non era ancora in grado di comprendere.
Ciò che però le interessò maggiormente in quella missione fu lo scontro con una dottoressa nel corridoio. Ricordava che Rebecca la chiamò con il nome di Edith, ma Aura l’aveva riconosciuta: quegli occhi, il suo tono di voce non potevano che appartenere ad una persona. E quella persona era…

Rebecca: Signorina Lundor, possiamo dare inizio all'esame.

Aura volse lo sguardo alla porta improvvisamente aperta per l’ultimo esemplare. Il cuore le batteva a mille e sul suo viso si disegnò un’espressione tesa. Nella gabbia una strana specie di Bloferth presentava un colorito spento, mentre con le zampe cercava di grattarsi, in modo alquanto lento e faticoso, su tutto il corpo. Si vedeva subito che c’era qualcosa che non andava.

Rebecca: Questo Bloferth è originario di una zona pianeggiante scoperta da poco, una radura che, per il momento, abbiamo chiamato Settore F. È stato trovato in condizioni non molto buone ed è stato deciso di analizzarlo in dettaglio. La specie, selvaggia, vive in gruppi di un massimo di 4-5 esemplari, e si nutrono principalmente di piccoli animali ed insetti. Abbiamo appurato che un leader stabilisce il territorio del suo branco e, generalmente, è solito prendere parte a scontri con capobranchi di altri gruppi per difendere il proprio dominio.

La dottoressa consegnò la cartella clinica ad Aura, la quale la studiò prima di passare agli esami medici. Secondo quanto era scritto, la creatura era stata curata con un medicinale in grado di prevenire l’insufficienza cardiovascolare che presentava. Questa era causata alla deformazione del cuore, in quanto presentava un volume inferiore del 6% rispetto al normale.
Nonostante questa cura, eseguita con successo al cuore, ha portato conseguenze non buone ed ora sono sorti sintomi quali affaticamento, mancanza di appetito e prurito.
Aura poggiò la cartella e si avvicinò al Bluferth. Lei non sapeva molto di medicina, doveva ammetterlo, ciononostante capì che con le sue doti magiche, il Nen, poteva “entrare” nel corpo malato e scoprire la causa del suo malessere. Rivolse un’occhiata al suo gruppo: nessuna emozione sul loro volto, solo un leggero cenno della testa da parte di Lenne, poi Paine fece una domanda del tutto fuori luogo in quel momento.

Paine: Mi perdoni se la disturbo, Dottoressa Davis…
Rebecca: Sì?
Paine: Potrei sapere dov’è il bagno? :smt005
Rebecca: :eh?: Beh… Appena uscita segua il corridoio fino in fondo, poi svolti a destra. La prima porta sulla sinistra.
Paine: Grazie mille! Continuate pure l’esame.

Così Paine uscì, non senza prima aver accennato, in modo molto lieve, un sorriso.
Aura respirò a fondo e tornò al suo esame; si sarebbe occupata più tardi della vera missione. Prima di procedere esaminò il corpo del soggetto: oltre a piccole bolle causare dal prurito, non vi era nulla che indicasse un qualche problema nella pelle. Ciò significava che le cause arrivavano dagli organi interni.
Posò quindi una mano sulla testa del paziente e si concentrò. Piano piano sentì la sua energia fluire in lui, le pareva di diventare minuscola, microscopica, e di scorrere come trascinata da una corrente calda. Avvertì dei battiti accelerati muoverla a destra ed a sinistra, fino a quando non riuscì ad arrivare alla soluzione.
Ritirò la mano e sospirò. Rebecca la guardava in attesa, Lenne aveva un’espressione impassibile, sebbene i suoi occhi studiavano sempre più la stanza. Tuttavia Aura non parlò. Non era sicura della sua diagnosi, così si premurò di analizzare un campione di sangue che prelevò poco dopo. Una volta studiato al microscopio si volse verso Rebecca.

Aura: Il soggetto soffre di insufficienza renale, più precisamente il livello di tossine nel sangue è molto elevato. I suoi reni sono danneggiati, non riescono a filtrare le sostanze di rifiuto, le quali, continuano a viaggiare per il corpo provocando i sintomi elencati nella cartella clinica.
Rebecca: Questo lo ha capito dall’analisi del sangue al microscopio?
Aura: Diciamo che ho dalla mia parte un certo “potere”. Per essere sicuri si può sempre provare il test per la VFG (la velocità di filtrazione glomerulare), dove si potranno vedere che i livelli di creatinina sono fuori dalla norma.
Rebecca: E questo da cosa può essere dovuto?

Una sottile nota triste si fece notare nella sua voce.

Aura: Dalle cure per la precedente insufficienza cardiovascolare. Probabilmente dev’essere stato utilizzato il Valifin per sopperire a ciò, con conseguente distruzione dell’attività renale. Per fortuna uno dei due reni è ancora in funzione e ciò lo mantiene in vita. Tuttavia sarebbe opportuna un’operazione per rimuovere o sostituire il rene mal funzionante.
Rebecca: E se quest’operazione non può essere adoperata?
Aura: Purtroppo credo che sia necessaria. Se si continuasse ad utilizzare il Valifin per il cuore, il soggetto morirebbe dopo pochi giorni, dato il problema ai reni. La sua malformazione si può sempre correggere utilizzando farmaci per l’aumento dell’attività cardiaca, in modo che la circolazione necessaria non causi altri problemi. Dopo un periodo somministrazioni del farmaco, il cuore dovrebbe essere in grado di continuare da solo.
Rebecca: Ciò non toglie l’operazione, giusto?
Aura: Esatto. Questa è necessaria per la sopravvivenza del paziente.

La dottoressa fissò l’esaminanda senza nascondere un velo di preoccupazione. La Seed non poteva sapere se era realmente preoccupata per il Bluferth, ma la sua attenzione fu rigirata improvvisamente. Chiese a tutti di uscire per riflettere sugli esisiti ed Aura seguì il gruppo fuori dalla stanza.

Aura: Come va con la missione?
Lenne: Direi che si sta svolgendo tutto senza problemi.
Aura: Quandi quando abbiamo incrociato quella dottoressa…
Lenne: Esatto. Ci siamo scambiate le informazioni. Secondo il suo biglietto in questo momento stanno analizzando l’enzima Toumarasenasi.
Ruben: Per quanto riguarda le due gemelle?
Paine: Ed ecco che arriva il problema :hihi:

–––––––––––––-----

Rebecca prese a sfogliare alcuni fogli con disinteresse. Nella sua testa si era insediato un dubbio: quelli erano Seed, bisognava stare attenti a gente come loro. Ma ciò che la preoccupava di più era se fossero veramente “innocenti” come volevano far credere. E se stessero cercando in un modo o nell’altro di reperire qualche informazione?

–––––––––––––-----

Paine cominciò a camminare lungo il corridoio. In tasca aveva una provetta delle dimensioni di un dito contenente ciò che le serviva. Sapeva che incontrare Nataa sarebbe stato un problema, ma il luogo ideale dove poteva, in qualche maniera, “passare il testimone” era proprio il bagno. Non poteva gironzolare per la Dharma come se niente fosse, dato i continui rilevamenti delle forme di calore.
Una volta trovato il bagno vi entrò.
Ultima modifica di Aura il 14 dic 2009, 17:37, modificato 2 volte in totale.
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Pericoli del mestiere

Messaggio da *Paine* »

Solo per non rompere le uova nel paniere ad Aura & co ma... Non vi pare un pò troppo semplice che Paine lasci una provetta in un bagno della Dharma? :sgamato: Chiunque potrebbe averla e chiunque potrebbe manomettere l'esito della nostra missione, senza contare che la Davis è un bel mastino, il fatto che lasci scorrazzare Paine indisturbata in una struttura super protetta come quella... Beh lascia un tantino perplessi! :smt005 Senza contare che... Lasciano dei SeeD chiaccherare in un corridoio così come se fosse la domenica del mercato? Poco credibile, ma poi son punti di vista.
Se nessuno ha nulla in contrario modifico un tantino l'accaduto ok? :wink: Love and Peace :supercool:
Ps: Se non ti secca Aura potresti eliminare questa piccolissima parte di post?
Nataa dovrebbe avere il materiale necessario per manomettere l’enzima.
Balthier: E come fa ad averlo?
Paine: Merito mio Quando ho chiesto del bagno, ho lasciato là un piccola fialetta con una sostanza diversa dall’enzima che stanno studiando. In questo modo arriverà dove deve arrivare! e la frase Ruben: Quindi questo punto è sistemato.
Grazie mille! :-D

Continuai a camminare lungo il corridoio, molti dubbi attanagliavano la mia mente.
Nel biglietto c'era scritto chiaramente:
Bagno donne, stesso settore, toilette n°5, galleggiante sciacquone
L'idea di ficcar le mani dentro un water mi stava quasi facendo venire la nausea, senza contare che... Ci sarebbero state telecamere a controllare il tutto? L'avrei presto scoperto.
Aprii con cautela la porta, nel farlo mi guardai in giro, poi abbassai il viso e chiusi gli occhi.

Paine: Telecamera esterna in alto a destra, esterna sinistra posta all'angolo superiore.

Entrai cautamente sempre a testa bassa. Nessuna telecamera, la privacy almeno in bagno era dovuta. Era risultato tutto abbastanza comodo, poter captare le scariche elettromagnetiche di ciascun dispositivo audio, video e quant'altro, era uno dei pochi "poteri" che non disprezzavo dopo esser diventata la creatura vivente più vicina ai completi Angeli Neri. A volte un pò frustrante, come in caso di microspie "non previste", oltre che metterci in pericolo, stavano abbassando a dismisura il mio tasso di tolleranza e non sapevo quanto ancora sarei riuscita a sopportare quel ronzio nella testa.
Entrai nel bagno cautamente, porta numero cinque. La "vasca" del water contenente il galleggiante era posta davvero in alto, mi sarei dovuta arrampicare sopra la tazza per arrivarci e così feci. Il coperchio era appena spostato, segno che qualcuno effettivamente era stato lì, non solo... Appena tolto del tutto il coperchio notai qualcosa che non andava. Il galleggiante era chiuso ed immacolato, come se nessuno avesse davvero messo mano là dentro, com'era possibile?
Guardai meglio il coperchio, destra, sinistra, sopra... Sotto! Attaccato con lo schock si poteva distinguere un foglietto, lo staccai. Rimisi tutto in ordine ed osservai mentre, già che c'ero, approfittai della toilette! :smt005
Uno scontrino da bar... Spesa modica di 10 guil... Potevo ben intuire chi fosse il mandante del messaggio. Voltai il biglietto, poche parole scritte di fretta:
no provette, qualcuno vi controlla, state attenti.
Paine: Perfetto! =____= Mi sa che dobbiamo levar le tende alla svelta.

Tirai l'acqua gettando anche il liquido della provetta, mentre con un rapido scatto allacciai il tutto. Controllai che il coperchio fosse ben saldo e "nascosi" lo scontrino. Non avevamo scelta, si doveva passare al piano B, le gemelle... In qualche modo se la sarebbero cavata, infondo anche Perseo aveva detto che non era affar nostro, per una volta gli diedi ragione. Se Nataa ci aveva avvertito di essere prudenti, voleva dire che il pericolo era reale. Forse la Dharma sapeva molto più di quel che credevamo. Lavai le mani ed uscì.
A passo svelto mi diressi verso la sala della prova medica, Aura aveva svolto una buona prova, come il resto degli esaminandi.
Rebecca ci invitò a lasciar la stanza per rielaborare gli appunti presi sulla preparazione dei SeeD. Nell'uscire una donna che non avevo mai visto, mi lanciò un'occhiata quasi divertita, aveva intuito qualcosa o era stata solamente una mia impressione?
Aura ha scritto:Aura: Come va con la missione?
Lenne: Direi che si sta svolgendo tutto senza problemi.
Aura: Quandi quando abbiamo incrociato quella dottoressa…
Lenne: Esatto. Ci siamo scambiate le informazioni. Secondo il suo biglietto in questo momento stanno analizzando l’enzima Toumarasenasi.
Ruben: Quindi questo punto è sistemato. Per quanto riguarda le due gemelle?
Paine: Ed ecco che arriva il problema...
Sospirai.

Paine: Purtroppo non è il solo, dobbiamo passare al piano B e quella nuova... Non mi piace granché, chi è? :roll:
Lenne: Una certa Marion, una sua superiore.
Aura: Vuoi dire che... Non possiamo salvarle?
Lenne: Esattamente, infondo non era questo lo scopo della nostra missione.

Ruben comprese anche se frustrato, l'idea di lasciare là quelle due povere ragazze lo toccò come quella di dover a tutti i costi salvare Hames, Balthier invece rimase distaccato stringendo Aura fra le braccia. La SeeD non voleva credere che non ci fosse davvero niente da fare. Lanciai uno sguardo a Lenne. Dovevamo agire, ed alla svelta se volevamo almeno portare a termine la missione sull'enzima.
Prima che chiunque potesse dire altro, venimmo richiamati all'interno della stanza dalla signorina Rebecca, o almeno non sembrava una tizia sposata ne’ tantomeno accompagnata visto l'aspetto!
Marion ci fissò uno ad uno, lo sguardo che continuava a cadere sulle piccole spille che portavamo attaccate al grembiule. Indicando vistosamente quella di Aura disse...

Marion: Di grazia, cosa rappresentano queste spille?

La dottoressa Marion si avvicinò alla SeeD che rimase rigida sul posto, la stava studiando, voleva poterla vedere da vicino, poterla toccare, esaminarla... Lanciai una rapida occhiata a Lenne che annuì. Con fare goffo, che ovviamente non le apparteneva, urtò accidentalmente Rebecca, che perse l'equilibrio. Nel cadere si aggrappò con forza alla vetrina contenente alcuni beker, fortunatamente vuoti, che esplosero in mille pezzi. Marion fu costretta a voltarsi guardando furente Rebecca. Il rumore provocato mi permise di emanare il un piccolo ultrasuono, infondo ero pur sempre per 2/3 rapace, che distrusse le cimici contenute dentro le spille.

Paine: Spero che lo spione non me ne vorrà....

Marion: Lei è totalmente inutile!!! Lo sa cosa sarebbe potuto accadere se quei beker fossero stati pieni di sostanze pericolose? Mi chiedo dove ha la testa ultimamente! Si svegli!

Rebecca non disse nulla, si limitò a sistemarsi meglio la gonna spiegazzata sussurrando un flebile "mi scusi" che fu totalmente ignorato dalla Dottoressa.

Marion: Dicevo...
Paine: Scusi se la interrompo ma, per quanto riguarda quelle spille, sono un marchio che abbiamo noi SeeD per distinguerci di ruolo. La mia è diversa dalle altre vede? Vuol dire che sono la più alta in grado medico, le mie veci può benissimo farle la mia collega Lenne, la distinzione non è per bravura o inferiorità, diciamo che è più una formalità. L'anzianità in grado diciamo. Le altre sono tutte uguali come può ben notare.
Marion: Capisco, ciò non toglie che ho visto per un attimo accendersi una spia color rosso sulla spilla della ragazza.

Se Marion era stata mandata a controllare l'esame ne avevo certamente capito il motivo, non le sfuggiva niente, sempre un passo prima di noi, ma non sempre chi è avanti riesce a vedere cosa può combinare chi gli sta alle spalle. Dovevo pensare a qualcosa...Bingo!

Paine: Il tutto è riassumibile in un'unica fattibile ipotesi... La superficie delle spille è argentata, quindi riflettente, la lampada al neon sopra la nostra testa ha proiettato il colore di una delle pietre presenti negli orecchini che l'esaminanda Aura porta alle orecchie. Cosa altro poteva essere se non questo mi scusi?
Marion: Tra tutti i colori proprio il rosso. Strano, però può essere un'ipotesi plausibile.
Lenne: Scusate l'intromissione ma, non credo che tutto ciò faccia parte dell'esame. Per di più non mi sembra che la sua collega si senta benissimo.
Rebecca: Mannò, non si preoccupi, è soltanto un giramento di testa.
Paine: Se vuole posso accompagnarla a prendersi un te che ne dice?

La Dottoressa Marion continuò l'ispezione, era certa che quelle spille non fossero realmente spille, ma non aveva il potere di ritirarle, tantomeno la certezza che fossero microspie, alla fine poi se fossero state microspie sarebbero state rilevate dai sistemi d'allarme all'ingresso, o perlomeno all'uscita.
Rebecca più volte ripeté di star bene, ma più volte cercai di spronarla ad uscire, ora o mai più.

Marion: La sua collega Dottoressa Paine, può benissimo accompagnare fino alla caffetteria quest'intralcio di assistente che mi hanno rifilato, con lei dovrei discutere dell'esame dei suoi SeeD.
Paine: Scusi ma... Sinceramente mi servirebbe un bel caffè, sa stamattina non ho fatto colazione e, poi non vorrei rompere altri beker per un accidentale calo di zuccheri! Lenne può benissimo fare le mie veci, anzi in entrambi i casi sarebbe stata presente, a te non secca vero?
Lenne: Assolutamente, non vorrei doverti portare poi a spalla fino in Garden.

Non diedi tempo a Marion di replicare, presi Rebecca sotto braccio e mi recai in caffetteria.
La ragazza sembrava sconvolta, sull'orlo delle lacrime, quasi mi dispiaceva averla "usata" come diversivo. Tirai fuori dalla tasca un pacchetto di gomme facendo in modo che si notasse bene, la presenza di videocamere in quel settore mi avrebbe aiutata.

Paine: Non se la prenda, vedrà che le cose andranno a posto. Il suo superiore è un pò burbero, ma lo fa per il suo bene mi creda. Cicca?
Rebecca: No grazie... Comunque non è vero! Lo fa sempre! Soprattutto Charles...Invece Edith la nuova arrivata e voi SeeD siete diversi, non pensavo foste così gentili e così preparati.
Paine: Per forza, non ci avevate mai visti prima!

Rebecca distolse di sfuggita lo sguardo, aveva detto molto più del dovuto e se ne era accorta, ma cosa più del dovuto? Scossi il capo quando scorsi in lontananza la caffetteria, al bancone uno strano tizio dallo sguardo molto simile a Lupin in momento di "caccia", stava spudoratamente corteggiando la barista.

Leon88: Se ti va comunque sai dove trovarmi ok tesoro?
Barista: La smetta di importunarmi in pubblico! Se il superiore Marion lo venisse a sapere passerei delle grosse grane, piuttosto voltati molto lentamente, penso che non ti piacerà il volto che avrai ora davanti.

Leon si voltò sgranando gli occhi, che quell'imbecille non sapesse della missione e facesse così saltare la copertura? Stavo per dire qualcosa quando Rebecca singhiozzò. Il giovane gli si prostrò ai piedi prendendola per mano. Teatralmente si portò l’altra mano alla fronte disperato. Sapeva un pò di squallido, ma stava facendo effetto.

Leon88: Te lo giuro Rebecca, non era mia intenzione ferirti. Edith mi ha raccontato...
Rebecca: Non voglio parlarci con te Charles, non dopo quello che mi hai fatto. Pensavo ci fosse qualcosa tra noi invece... Tutto è andato... Tutto!

Rebecca si tuffò sul bancone del bar piangendo a dirotto, fu lì che approfittai.
Charles si alzò in piedi, tutto ciò che poteva fare l'aveva fatto, ormai stava a Rebecca decidere se perdonarlo o meno.

Paine: Non si dovrebbero far soffrire così le donne sa? E' da vigliacchi!
Leon88: Non dovrebbero dice? Intende noi uomini non dovremmo?
Paine: Se così vi definite voi bestie... Anzi no, le bestie provano sentimenti.
Leon88: Mi piacciono le donne come lei sa? Dure, di ghiaccio, ma avete sempre tutte un punto debole quando vi ritrovate sotto le coperte.

L'individuo poggiò il pollice sul mio mento, scansandolo tolsi la cicca dalla bocca e la misi in tasca.

Paine: E cosa le fa intendere che verrei a letto con lei di grazia?
Leon88: Perchè prima o poi... Cedete tutte. E' la regola, è la vita, o magari può chiamarlo destino...

Tolsi la mano dalla tasca incastrando la cicca in modo tale che non si notasse.

Paine: Il proprio destino si traccia personalmente sa? La sua troppa sicurezza la porterà a rimanere solo ed emarginato da tutti.
Leon88: Mi permetta di dirle questo allora, lo prenda come un consiglio ovviamente, la sua troppa freddezza la porterà ad essere zitella, ed è a quel punto che sceglierà uno come me invece di correre dietro al principe azzurro.

Alzai la mano, diedi al ragazzo un piccolo schiaffetto sul collo, forte quel tanto che bastava per far aderire la cicca, istintivamente quest'ultimo portò la mano al punto dolente massaggiando con cura per poi rimetterla in tasca.

Paine: Ci creda! Andiamo signorina Rebecca, non ho mai sopportato gli abusi sulle donne! E lei si dia un contegno, sta sbavando! Quindi se la fa col capo? Allora un po' di cervello ce l'ha!

Rebecca annuì tirando su forte col naso. La missione era conclusa, la capsula d'acciaio inserita nella cicca, conteneva un chip con tutti i dati che avrebbero permesso a Nataa e Leon di alterare l'enzima a cui avevo lavorato giorni interi. Con tutta quella sorveglianza purtroppo non potevamo aiutarli di più.
Raggiunsi il gruppo, Marion aveva un sorriso soddisfatto in volto, lo stesso valeva per Lenne. Che poi quest'ultima fingesse, molto probabile perchè risultava più una smorfia che un sorriso dato lo scarso allenamento, era un'altra storia. Alzai due volte il capo a mo di tic nervoso, anche gli altri sorrisero, Marion non mancò di notarlo.

Marion: Posso darle un consiglio signorina Paine? Si faccia visitare dalla sua collega al ritorno, non mi sembra molto in forma.
Paine: Non mancherò di farlo, grazie mille per il consiglio!
Marion: Signorina Rebecca? Scorti per piacere la Dottoressa Lenne e gli esaminandi all'uscita, tra poco la raggiungerò con la Dottoressa Paine, prima vorrei scambiarci due chiacchiere. Problemi per voi?

Guardai gli altri. Ruben mi fissava, dal suo sguardo un deciso "Non farlo Paine", però perchè negarsi altre possibili informazioni? Lenne scrollò le spalle e spronò il gruppo a seguire lei e Rebecca.
Marion mi fissava intensamente, quasi come se fossi un oggetto unico, un esemplare raro...

Marion: Ha dei bei occhi rossi sa?
Paine: Ehm... Non per essere scortese ma tendo per l'altro sesso!
Marion: Ha capito cosa intendo signorina, un colore inusuale, a patto che lei non sia un demone, ma l'Ordine dei Garden l'avrebbe cacciata all'istante, o una creatura di altro genere. Lenti a contatto?
Paine: No ho 10 decimi per occhio e comunque è il mio colore naturale, semplicemente ho avuto degli antenati un pò particolari.
Marion: Come un altro suo collega presumo, occhi violacei... Poco comuni se non per un'antica razza di Elfi Oscuri, ma che io sappia si sono estinti TUTTI da tempo durante un tragico incidente.
Paine: Esattamente. Che dirle? Gli piacerà essere stravagante.

Marion sorrise maligna, cominciò a camminare verso l'uscita. Cosa mi bloccò dall'artigliarla alla gola facendola a piccoli brandelli non potevo saperlo.

Paine: Perseo... Si è fatto fottere le informazioni! Si sono infiltrati nel nostro sistema e ci hanno schedati. Ecco perchè tanta fretta nel cancellare le cartelle relative al vissuto di Nataa e Leon, fortunatamente non hanno dati medici sull‘enzima presente nel corpo di Cek, o almeno spero... Se trovo la talpa che gli sta permettendo di fare tutto ciò giuro che...

Strinsi forte i pugni, cercai di mantenere il controllo, mentre a muscoli tesi raggiunsi il gruppo vicino l’uscita.
Spoiler
Per un errore dato dalla rincoglionitaggine della sottoscritta, se vedete scritto Davis, è Marion. Leggendo sotto malattia pensavo fossero due persone distinte Rebecca e la Davis, chiedo venia.
La sfera è perfettamente isometrica! cit.

"Attenti alla Vecchi Zia *Paine*, se fate gli utenti cattivi potrebbe trucidarvi! :twisted: "

Immagine
Scheda Paine

Oh, oh piccola Paine
Oh, oh piccola Paine
Piccola Paine stanotte hai picchiato
Tutti i nemici che ti hanno sfidato
Tutti i pazienti dell'infermeria
Che tempo e pazienza ti portano via...


[spoiler]
Le perle di zell987 ha scritto:
1: pota.... la fatina malvagia non credo sia mai esistita.... e se è esistita sta pur certa che o l'hanno uccisa o è morta per conto suo;

2: Io non ho una manica, ho un mazzo pieno di assi.

3: Tizio gay: Ma si, dai, bisogna essere aperti...

Zell (non conscio dell'orientamento sessuale del tizio): SI MA NON DA DIETRO!

4: il dialetto è l'arma che dio ha dato alle popolazioni locali per insultare i nemici con stile ed eleganza

5: dio non mi ha donato quella marcia in più, perchè, in quanto uomo, mi ha donato il pomello del cambio :-O

6: Parlando di problemi sentimentali della sottoscritta: Prova a vendergli un aspirapolvere, secondo me fai un affare! Te lo vendo a 10! No, lo voglio comprare a 15! 20! 30! Venduto!
Beh, però devo ammettere che forse 30 euro con un aspirapolvere rotto non glieli prendi
Lì ti ha fregato! :sisi: (una delle mie preferite! xD)

[/spoiler]
Bloccato

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