Missioni Garden [solo iscritti]

Moderatori: Ruben -.-, Pip :>

Leonheart88
Collaboratore RD
Messaggi: 1985
Iscritto il: 22 giu 2007, 19:36
Località: Savona

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Leonheart88 »

E' proprio vero che le donne non sono mai puntuali, dovevano vedersi un ora e mezza fa davanti all'ingresso dei dormitori.
Ma nulla, niente, nessuna forma di vita vagamente umana si era presentata all'appuntamento.
*Qualche ora prima*

Leon fissò nuovamente l'orologio spazientito, non era da lei ritardare, come le aveva ripetuto fino alla nausea era diventata un dirigente arrivando sempre prima degli altri.

Si decise, prese il cellullare di servizio dalla tasca e digitò il suo numero, ormai lo sapeva a memoria, o per dire la verità lo aveva dovuto imparare per poter far fronte a qualunque emergenza.
Avere un capo sempre disponibile per coprirti le spalle in cambio di qualche avventura focosa è sempre un bel vantaggio.

Il cellullare squillava a vuoto, provò a chiamarla per tre, quattro, cinque volte.. e alla fine finalmente rispose.

Marion:"Cosa vuoi?"
Leonheart88:"Dovevamo vederci due ore fa ti ricordi?"
Marion: Ora sono in consiglio mi spiace"
Leonheart88: In consiglio?? Ma se fino a ieri non avevi nulla"
Marion: Riunione straordinaria a dopo"

Qualcosa bolliva in pentola e doveva scoprirlo.
Sapeva dove si svolgevano quelle riunioni straordinarie, era una zona controllata da un infinità di telecamere e microfoni, impossibile agire nell'ombra.
La soluzione migliore era agire alla luce del sole.

Aprì la porta dell'ufficio portando una serie infinita di pratica teoricamente urgenti dinnanzi al posto occupato da Marion.

Leonheart88:" Signorina, so che la disturbo ma ci sono queste praticheda finire entro oggi?"
Marion:"Tu cosa ci fai qui?"
Leonheart88:"Mi mancavi tanto"
Marion:"......."

Ed intanto il discorso continuava

Tale N1:" (Urlando) E comunque quante altre prove servono?? Abbiamo già tutto quello che ci occorre!"
Tale N2:" La prego si calmi, non abbiamo niente di certo nei loro confronti, e non si dimentichi che sono Seed"
Tale N:"Proprio per questo sontengo che la soluzione migliore sia contattare nuovamente l'ordine e farli redarguire pesantemente"
Tale N3:"Non mi sembra ci siano prove così evidenti"
Tale N1:"Furto di documenti dal laboratorio, fallita la prova delle telecamere civetta, sospetta presenza di microspie addosso a loro, i rilevatori le hanno subito individuate"
Leonheart88:"Telecamere civetta??"
Marion:"Nei luoghi dei test sono state messe telecamere nascoste, ed i Seed sono stati scoperto in atteggiamenti sospetti" Torno a valutare il loro esame, se avrò altro tornerò a riferire, Charles tu vieni con me."

Ed uscendo dalla porta gli sembrò di sentire le parole "Non agire" "Avvisare lui" e "Comandante Perseo"

Bisognava avvisare Nataa che aveva già purtroppo dato inizio al piano.
Il foglietto era stato già passato a lEnne, bisognava però cambiare il messaggio presente nei bagni e avvertirli del pericolo.
Non dovevano continuare ad agire.

Leonheart88:" Mary io torno al lavoro, ci vediamo stasera da me?"
Marion:"Ok"

Fredda di giorno bollente di notte.

Marion si diresse verso il laboratorio, dove fra una cosa e l'altra avrebbe ridicolizzato sempre più volentieri Rebecca.
Nel mentre lui arrivò alla mensa, lei era seduta ad un tavolo.. appena lo vide si alzò e lo segui in un corridoio deserto.

Il Seed si girò verso di lei, e prendendola alla sprovvista la baciò appassionatamente portandola nel più vicino sgabuzzino per avere un pò d'intimità.
Avatar utente
Nataa
Winner: Regina del Forum!
Messaggi: 554
Iscritto il: 04 apr 2007, 23:30
Località: Garden.. finalmente XD!!
Contatta:

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Nataa »

la luce nello stanzino era pressocchè inesistente.
Si poteva solo distinguere la sagoma di due ragazzi abbracciati.

Nataa: *spintonando via Leon* Ormai non ci vede più nessuno, puoi finire la recita
Leonheart88: Chi recitava?

Nonostante il buio il ragazzo potè immaginare la faccia scocciata della sua compagna e non potè fare a meno di sorrider tra sè e sè.

Leonheart88: Dai non fare il broncio
Nataa: E tu tagliati la barba, pizzichi, povera Marion
Leonheart88: A lei piace.. e anche tu mi sembravi alquanto trasportata, no?

Come previsto il pugno gli arrivò dritto allo stomaco, ma riuscì ad evitare il successivo schiaffo prendendole per tempo la mano

Nataa: Piantala di ridere tra te e te! Cosa vuoi?
Leonheart88: Per caso sei arrabbiata con me? O.o
Nataa: .. Cosa vuoi!
Leonheart88: Abbiamo problemi con il piano..

Il ragazzo riferì velocemente quanto sentito poco prima, i Seed erano stati scoperti o meglio, c'erano forti prove a loro carico. Il piano prevedeva di scambiarsi le provette per la manomissione del virus all'interno dello sciacquone di un water, un piano semplice, un pò rischioso, ma almeno avrebbero agito senza la presenza di telecamere.
Il problema era far arrivare Paine in solitaria al bagno, ma ci avrebbe pensato da sola, in fondo le capacità le aveva tutte.

Nataa: Maledizione! Dobbiamo avvisarli..
Leonheart88: Al momento con loro ci sono Rebecca e Marion
Nataa: Rebecca con Marion??
Leonheart88: Si, che c'è?
Nataa: Sai bene che Marion adora metterla in difficoltà da quando è diventata la tua "donna"
Leonheart88: No, non ne sapevo nulla.. Rebecca come reagisce?
Nataa: Diventa più agitata e combina disastri, dando modo a Marion di infierire di più.
Leonheart88: Un bel casino, non pensavo che..
Nataa: ..giocare con le donne portasse questi casini? S-C-E-M-O!
Leonheart88: Ci penso io, che noia :tots:

Lo schiaffo questa volta arrivò alla nuca

Leonheart88: Ti ha mai detto nessuno che fai male
Nataa: Molto bene! Ti aggiorno dopo, dobbiamo decidere un pò di cose!

La ragazza aprì la porta e lasciò l'amico nello sgabbuzino.

---

Arrivare in bagno era stato semplice, un pò più complicato arrampicarsi su quel gabinetto ed attaccare con lo scotch il fogliettino

Nataa: Perchè lascia a me queste cose? Sa che sono imbranata ToT!

Rischiando di fratturarsi l'osso del collo nella discesa, uscì dal bagno si lavò le mani e se ne andò in laboratorio.

---Ore dopo---

Rebecca era seduta in mensa. Aveva ripreso il controllo di sè, ogni volta che Marion era con lei non riusciva a fare altro che combinare guai.

Nataa: Allora Rebecca? Come va? Ti ho visto prima con i Seed e marion..
Rebecca: Un disastro.. Ho visto anche Charles..
Nataa: E... Idiota >_>
Rebecca: Si è prostrato ai miei piedi.. Grazie per avergli detto che sto male, ma..
Nataa: Scusa, ma speravo non andasse così..
Rebecca: Spero che le sue scuse fossero sincere, almeno quelle, il modo non lo era... ma le scuse..
Nataa: Vedrai che un giorno ti chiederà scusa come si deve .. Povero Leon, costretto a fare il buffone per salvare capra (o fichi che dir si voglia by fede) e cavoli.. Idiota lo stesso>_> , i seed?
Rebecca: Andati, ma non credo che si allontaneranno di molto, sai?
Nataa: Spiega..





MISSIONE – CHIMERA E BELLEROFONTE CONCLUSA
Lenne
Guerriero
Messaggi: 542
Iscritto il: 13 mag 2006, 18:02
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Lenne »

Eravamo ormai prossimi all’uscita, quando una voce maschile alle nostre spalle ci portò a voltarci; un uomo si fermò di fronte a noi, un poco ansante a causa della corsa che doveva aver fatto per raggiungerci.
«La dirigente Flowers desidera vedervi, vorreste avere la gentilezza di seguirmi?» disse non appena riprese fiato.
Un lampo attento balenò negli occhi di Ruben, preoccupazione invece in quello di Aura e Balthier; senza una parola seguimmo lo sconosciuto fino ad un ampio ufficio. Al suo interno, in piedi dietro una scrivania di mogano, stava una giovane donna: senza dubbio la dirigente Flowers.
I capelli scuri erano mossi e tagliati piuttosto corti; qualche ciuffo ribelle scivolava ogni tanto verso il viso ma non tardava ad essere sistemato con un semplice gesto.
La sicurezza che traspariva dai suoi occhi castani faceva capire quanto forte fosse la sua personalità e quanto seriamente prendesse il proprio lavoro.
Teneva le mani incrociate dietro la schiena e il suo sguardo attento passava silenziosamente da me ai miei compagni; dopo quella che parve un’eternità parlò: «Perdonate se vi ho fatto convocare qui in tutta fretta, la nostra è stata una decisione presa all’ultimo minuto. Mi rincresce dovervelo dire così bruscamente, ma è necessario che veniate perquisiti».
Il silenzio si fece più pesante di quanto già non fosse.
«Posso sapere il motivo di questa decisione, signorina Flowers?» intervenne Ruben, facendo un passo in avanti e guardando in viso la donna.
«Ogni cosa a suo tempo, signor Shinra» rispose lei. «Ora vi prego di lasciare che i nostri sorveglianti facciano il loro dovere, avremo tempo per approfondire la questione in seguito».
La perquisizione durò forse più di quanto ci si poteva aspettare: nulla fu lasciato al caso, né le spille di riconoscimento né le cartelle che avevamo portato.
Quando finalmente anche l’ultimo di noi fu dichiarato “pulito”, la dirigente riprese il controllo della situazione; si accomodò dietro la scrivania e congiunse le dita sotto il mento, riflettendo probabilmente su cosa dire.
«Sebbene non sia stato trovato nulla di sospetto addosso a voi, è necessario sottoporvi ad un… colloquio. Niente di preoccupante, si tratta solo di semplici formalità» aggiunse, anticipando la domanda del vice-preside. «Avremmo preferito parlare con tutti… ciò nonostante il vostro Comandante non lo ritiene necessario, motivo per cui tratterremo qui solamente la Dottoressa Paine e la Dottoressa Lenne: agli esaminandi sarà concesso tornare al Garden, tuttavia dovranno comunque tenersi a disposizione».
«Un momento», la voce di Ruben si fece più dura, «in qualità di vice-preside, chiedo di poter assistere ai colloqui. Non è per mancanza di fiducia, solo… converrà con me che la prudenza non è mai troppa» concluse, sorridendo lievemente in direzione di Marion.
Quest’ultima ricambiò il sorriso. «Naturalmente. Lei e le dottoresse sarete nostri ospiti per questa notte, i colloqui verranno svolti domani in sedi separate. Potrà presenziare e intervenire se lo riterrà opportuno».
Nonostante tutto, ammirai la scaltrezza di quella donna. Aveva colto in contropiede Ruben, il quale forse si aspettava un iniziale rifiuto, e non solo: giocando sulla tensione percepibile nel ragazzo gli aveva anche concesso la possibilità d’intervenire, contando certamente su una sua reazione involontaria alle domande che ci sarebbero state poste il giorno successivo.
Aura e Balthier non avevano mostrato alcuna emozione durante tutta la conversazione, cosa sicuramente non semplice e si erano limitati ad ascoltare in silenzio; per prudenza non vi fu nemmeno uno scambio di sguardi quando vennero condotti fuori assieme a Ruben. Il giovane li avrebbe riaccompagnati al Garden per fare poi immediatamente ritorno.
Non appena la porta si fu richiusa alle loro spalle, l’attenzione di Marion si focalizzò su me e Paine; con lentezza misurata, la donna si alzò e ci venne incontro.
«Nell’attesa che il Signor Shinra torni, permettetemi di scortarvi ai vostri alloggi. Per qualsiasi cosa, non esitate a farmi sapere».
Non aveva alcuna intenzione di allentare il controllo.
Annuendo, la seguimmo fuori dall’ufficio.
***
L’indomani venni condotta in una stanza accanto all’ufficio della dirigente.
Com’era prevedibile, sarebbe stata lei a sostenere il colloquio; Ruben entrò assieme a me e si appoggiò al muro con le braccia conserte, fissando Marion.
La donna si accomodò su una sedia e io la imitai qualche istante più tardi.
Non parlò subito, preferendo invece fissarmi, quasi volesse farsi un’opinione su chi le stava di fronte.
«Buongiorno» sorrise infine, cordiale. «Spero abbia passato una notte tranquilla…».
«Abbastanza, la ringrazio. Lei è Marion Flowers?» chiesi, già sapendo la risposta.
«Perdoni la scortesia, ieri non mi sono presentata. Sì, sono Marion Flowers, dirigente della Dharma» rispose lei, bevendo subito dopo un sorso d’acqua.
«SeeD Lenne, anche se immagino sappia chi sono… Allora, a cosa devo questo incontro?».
«Sarò lieta di soddisfare la curiosità che avvince il Signor Shinra: purtroppo vi sono stati degli incresciosi incidenti durante la vostra permanenza qui alla Dharma, incidenti che non sono naturalmente passati inosservati… No, non sto muovendo alcuna accusa», ancora una volta ebbi la sensazione che avesse prevenuto un intervento di Ruben, «sto solo facendo delle costatazioni. Vista la strana coincidenza dei fatti, ci è stato dato il permesso di porvi alcune domande; ovviamente nessuno vi obbliga a rispondere, parlate solo se ve la sentite».
Un ordine chiaramente implicito e, certamente, la sua non era stata una svista.
«Sono a vostra disposizione» assicurai. «Cosa volete sapere?».
«Cominciamo dalle basi, SeeD Lenne. Qual è il vostro grado e che occupazione avete all’interno del Garden?». Domande le cui risposte erano sicuramente note; quell’inizio di conversazione era fatto solo per rompere il ghiaccio.
«Sono un semplice SeeD e gestisco l’infermeria in qualità di Dottoressa all’interno del Garden assieme alla mia collega, la Dottoressa Paine».
«Con quale ruolo è stata inviata alla Dharma?».
«Esaminatrice della prova medica dei SeeD Aura, Balthier e Ruben».
«Una curiosità: la spilletta che indossa rivela il suo grado, giusto?».
Percepii il nervosismo di Ruben alle mie spalle. Fortunatamente non si poteva dire lo stesso per Marion, troppo concentrata su di me.
«Esatto» mi limitai a dire.
«Svolge solo questa funzione? Eppure ho avuto come la sensazione che brillasse… ma potrei anche essermelo immaginato. Sa, ultimamente lavoro davvero troppo» continuò la donna con una risatina.
Sorrisi di rimando. «Vedo che il troppo lavoro non intacca le sue percezioni. Ogni SeeD è dotato di un tracciante, non molto potente in quanto viene attivato solamente nel caso in cui il SeeD in questione non sia reperibile. Probabilmente è entrato in conflitto con una delle vostre apparecchiature».
«Capisco…». La dirigente annuì lentamente, prendendo nel contempo qualche appunto. «Ultimamente abbiamo un gran da fare, è un periodo fertile per le ricerche, alcune sembrano esserci piovute in mano! Una vera fortuna, ma questo ci impedisce di lavorare come dobbiamo…». Sospirò, quasi afflitta.
«Posso immaginare la mole di lavoro che una società come la vostra deve sostenere...».
«Non credo possa fino in fondo. Sa quanto è vasta l'azienda? E quanti esperimenti si svolgono ogni giorno? No, non credo possa neanche immaginare…».
La fissai negli occhi. «No, indubbiamente non posso. Ma sono certa che non è per discutere dell'andamento dell'azienda che mi ha convocato qui».
Un altro sorriso illuminò il suo volto. «Noto che non ama perdersi in chiacchiere. Molto bene, lei mi piace. Vedete, il vostro modo di muovervi, i vostri gesti sono stati sospetti fin dall'inizio. Abbiamo stralci di conversazioni che potrebbero seriamente compromettere la vostra carriera e non credo che il vostro Comandante farà nulla per impedirci di agire contro di voi. In fondo non è mai stata una persona che si cura degli interessi degli altri, sbaglio? Collaborate con noi e dimenticheremo tutto…». Ricambiò lo sguardo con pari fermezza. «Almeno per quanto riguarda voi».
Stavolta fu il mio turno precedere Ruben, che già stava per fare la mia stessa domanda: «Le vostre accuse sono pesanti. Perdonate l'impudenza ma come posso fidarmi di ciò che dite?».
«Non le chiedo di fidarsi, non sono qui per contrattare la sua fiducia» ribattè sbrigativamente la donna. «Sono qui per la verità. A quanto pare la vostra ultima fermata prima di giungere qui è stata a Fisherman Horizon: da lì, arrivare ad Esthar sarebbe stato molto meno complicato eppure… avete voluto fare l'esame medico qui. Sì, abbiamo ricevuto dall’Ordine i vostri ultimi spostamenti, come vede non parlo a vanvera».
Rimasi in silenzio per qualche secondo, quasi a voler riflettere sulla risposta. «La verità? Non credo vi sia alcuna verità che io possa rivelarvi; non conosco i motivi riguardo la scelta del nostro Comandante di ripiegare sulla Dharma per svolgere la prova medica, né mi sono sentita in dovere di contestare tale scelta».
Mi parve di scorgere un lampo di trionfo passare negli occhi di Marion, ma fu talmente breve che non potei averne la certezza. «Mi aspettavo una risposta simile. Che ne dice di vedere un filmato?».
Feci un cenno affermativo con la testa e l’altra premette un pulsante sul telecomando accanto a lei; lo schermo alle sue spalle si accese, mostrando una registrazione…

Codice: Seleziona tutto

Lenne: E' andata bene. Hai svolto un buon esame, come Ruben prima di te.
Paine: Sei sicura che le informazioni forniteci siano attendibili?
Lenne: Ho parlato anche con Ruben prima. La stanza dell'esame è completamente priva di telecamere o rilevatori termici, siamo completamente isolati anche se, stupidamente, sotto il controllo della Davis.
Balthier: E questa stanza? Non è sorvegliata?
Lenne: Ci sono telecamere, ma stando a ciò che sappiamo, è priva di microfoni e quindi non siamo raggiungibili, nemmeno dall'interno della stanza d'esame, completamente isolata.
Paine: Così nemmeno la squilibrata può sentirci.
Lenne: Ho preso dei documenti mentre la tipa era chinata a raccogliere i vetri, ci sono informazioni utili sulla Dharma, dati su precedenti esperimenti e locazioni in cui vengono effettuati. Analizzando il tipo di esperimento condotto nelle varie sezioni del complesso, possiamo risalire abbastanza facilmente al punto esatto in cui si trova il laboratorio.
Non potevo girarmi ad osservare Ruben ma sapevo che il video l’aveva colto abbastanza di sorpresa. Tornai a posare lo sguardo sulla mia interlocutrice, senza mostrare alcuna emozione.
«Come può vedere, nelle sale in realtà le telecamere c'erano. Speravate davvero che fossimo così sprovveduti? Lasciare dei SeeD senza controllo? Purtroppo non abbiamo l'audio di questa conversazione, ma abbiamo un filmato molto più interessante... Guardi attentamente: prima i documenti sono a terra, Davis fa cadere una provetta, qualcuno si china e i documenti... scomparsi...» insinuò con un fare innocente che poco le si addiceva.
«Sono spiacente di doverla deludere, signorina Flowers, ma lei stessa era presente quando ci hanno perquisito e nulla è stato trovato a nostro carico» replicai.
«Sono sicura che voi SeeD siete esperti in sparizioni…». Il suo tono si fece tuttavia leggermente meno sicuro.
Sorrisi. «Ipotesi molto azzardata la sua... Il nostro Comandante non è incline a lasciare carta bianca sulla base di supposizioni, dovrebbe saperlo».
«Sicura di conoscerlo bene?».
«Quanto basta» risposi semplicemente, con un gesto noncurante della mano.
«E quindi lei potrebbe affermare, senza ombra di dubbio, di fidarsi di lui?».
«Non siamo qui per contrattare la mia fiducia, signorina Flowers...» dissi, lanciandole uno sguardo più che eloquente.
«E che mi dice di Claire?». La domanda mi colse alla sprovvista, lasciandomi in silenzio. Nessuno, nemmeno Ruben, era a conoscenza di quella storia, come potevano esserlo loro?
«Questo ha qualcosa a che vedere col nostro colloquio?». A domanda risposi con un’altra domanda.
«Tutto ha a che vedere con questo, signorina Lenne. Pensa davvero che voi SeeD possiate essere degli estranei per noi?». L’espressione trionfante era scritta sul suo viso, nonostante la celasse con maestria.
«No, effettivamente non l'ho mai pensato. Tuttavia continuo a non capire come questo possa esservi d'aiuto nelle vostre... indagini, se volete chiamarle così».
Forse si aspettava qualcosa di diverso… o forse aveva ottenuto ciò che voleva.
Non riuscii a dirlo con certezza.
«Ho trovato interessante la sua quasi totale assenza di reazioni durante la nostra conversazione» affermò Marion, alzandosi e porgendomi la mano. «La ringrazio, ci è stata davvero di grande aiuto».
«Ne sono lieta». Le strinsi la mano e, senza aggiungere altro, uscii, evitando accuratamente di guardare il vice-preside.
Immagine

Ti ricordi? È proprio lì che siamo diventati amici.
Perché noi siamo amici, vero?

Quando talor frattanto / forse sebben così / Giammai piuttosto
alquanto / come perché bensì; / Ecco repente altronde / Quasi
eziando perciò / anzi altresì laonde / purtroppo invan però /
Ma se per fin mediante / quantunque attesoché / Ahi! Sempre
nonostante / Conciossiacosacché!


X X X

Avatar utente
Ruben -.-
SeeD
Messaggi: 1635
Iscritto il: 04 nov 2005, 12:49
Sesso: M
Località: Ad Eorzea, a forgiarmi nel fuoco di mille battaglie!

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Ruben -.- »

Paine tardava ad arrivare e il silenzio calato in quella stanza da che Lenne era uscita era davvero imbarazzante. Ruben usava quegli attimi di tranquillità per calcolare ogni fatto e dargli una spiegazione logica e credibile. Forse in quel silenzio irreale la Flowers poteva sentire il continuo crepitio del cervello del vicepreside.

Marion: Mentre aspettiamo, vuole rispondere lei a qualche domanda?

Un trabocchetto. Se si fosse rifiutato, Ruben avrebbe dato l'impressione di aver timore di rispondere...o di aver qualcosa da nascondere.

Ruben: Mi era parso di aver specificato che restavo solo per controllare l'andamento della situazione. Non credevo di dover essere interrogato anche io.
Marion: E' solo a livello informale. Non avrà mica qualcosa da nascondere?

Ecco, Ruben veniva spinto sempre più verso la trappola preparata e pronta...

Ruben: Tutti abbiamo qualcosa da nascondere sig.na Flowers.
Marion: Dottoressa.
Ruben: Quello che è. Anche lei ha qualcosa da nascondere, un punto debole, un'incertezza. Qualcosa in famiglia forse, o tra gli amici, un lavoro fatto male, un difetto fisico, una relazione sentimentale inappropriata...

Marion sbiancò in volto. Si ricompose subito.

Marion: Lei è abile nel rigirare le frittate sig. Shinra. Lo ha imparato dal suo comandante?

Ruben ignorò volutamente la domanda.

Ruben: Io so come funzionano le cose in una grande azienda come la Dharma. Io ne guido una concorrente. I laboratori sotterranei...provette senza nome...ed esami apparentemente senza scopi.
Marion: Il nostro lavoro alla Dharma è sempre cristallino.
Ruben: Si? Vuol dire che tutti i dipendenti sanno sempre a cosa stanno lavorando?

Marion sbiancò di nuovo.

Ruben: E' un vecchio trucco sa? Il mio patrigno usava questo metodo quando voleva usare il talento di un ricercatore senza intaccare la sua fibra morale...semplicemente non gli diceva a cosa stesse lavorando.
Marion: Illazioni. Non so che abitudini avessero gli Shinra ma se i dipendenti ignorano gli scopi delle loro ricerche è solo per garantire l'anonimato ai nostri potenziali clienti.
Ruben: I ragazzi del Comitato di Controllo Scientifico (CCS) mi hanno spiegato tutti i trucchi per scoprire le magagne. Sanno fare il loro lavoro quelli. Tutti amici miei tra l'altro.

Ecco qua sbattuti in faccia alla Flower le conoscenze e le potenzialità del buon Ruben. Se c'era un modo per aiutare Paine nel colloquio che avrebbe avuto di li a poco era quello. Far cedere le certezze e la spavalderia della Flower.

Ruben: Bè...si è fatto tardi e degli impegni mi attendono al Garden.
Marion: Non resta a supervisionare anche l'altro colloquio?
Ruben: Non servirà. La dott.ssa Paine mi dirà tutto al suo ritorno al Garden. Non la trattenga troppo mi raccomando.

Quella frase aveva un vago sentore di minaccia. Le ipotesi sugli scheletri nell'armadio della Dharma. le conoscenze di Ruben al CCS....la Flowers aveva sicuramente capito l'antifona.
Ruben non si diresse dritto all'uscita. Sapeva di essere controllato a vista dalla Flowers in persona e non voleva dar l'impressione di fuggire. Si fermò al bar per prendere un caffè. Un idiota faceva il cascamorto con la barista. Ruben gli si sedette accanto.

Barista: Charles, hai scordato di mettere lo zucchero.
Leon88: Se lo hai preparato tu non ha bisogno di altri dolcificanti.
Barista: Così mi fai arrossire.
Ruben: E' possibile avere un bicchier d'acqua per piacere?
Barista: ...si, certo...mi scusi.
Leon88: Quando ti deciderai a darmi il tuo numero?
Barista: Quando mi pagherai tutti i caffè arretrati.
Ruben: Ha un dolcificante al posto dello zucchero per il caffè? Vomitevole...
Barista: Certamente!
Leon88: Ho capito, oggi non è verso. Ripasserò domani.

E se ne andò con una carezza sul mento della barista. A Ruben seccava dover complicare la copertura di Leon...la Flowers lo aveva sicuramente visto e aveva sicuramente già dato di matto per la gelosia. Ma se la Flowers era poco lucida, andava tutto a beneficio di Paine.

Finito il caffè Ruben uscì in direzione Garden.
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
Leonheart88
Collaboratore RD
Messaggi: 1985
Iscritto il: 22 giu 2007, 19:36
Località: Savona

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Leonheart88 »

Leonheart88: "Ricapitoliamo.. Abbiamo la provetta per manomettere l'enzima.."
Nataa:"Ed il campione che ho esaminato io è "stranamente" scomparso, o per meglio dire è stato sostituito con del semplice enzima della pietrosi"
Leonheart88: Quindi non ci rimane che: Manomettere l'enzima e scoprire il segreto delle due sorelle"
Nataa: Concentriamoci sul primo, al secondo ci penseremo una volta che il Garden si sarà allontanato dopo la fine degli esami, è troppo rischioso agire con loro vicino anche per quello"
Leonheart88: Perseo è già stato avvisato con il solito metodo, una volta che i Seed torneranno a bordo apriranno un varco dimensionale e si posizioneranno ad un passaggio di distanza da noi, pronti ad intervenire ma senza rischiare di essere scoperti"
Nataa: La Dharma ha dei rapporti con l'ordine, e l'ultima cosa desiderabile è che venga tirato in mezzo.."
Leonheart88: Tutto pronto per stanotte? "
Nataa: Certo! Grazie a Bill (Vecchio dipendente della Dharma per chi non se lo ricorda) so dove è situato e quali sono i passaggi meno frequentati per arrivarci.. Hai risolto per le telecamere del percorso?"
Leonheart88: Te l'ho mai detto che anche nel servizio di sorveglienza ci sono donne stupende?"
Nataa: LEON!! Che hai fatto?
Leonheart88:Niente di che, semplicemente stanotte alle undici alcune telecamere avranno in successione dei piccoli problemi. o per meglio dire trasmetteranno sempre la stessa immagine senza registrare chi passa..
Nataa: Non voglio sapere come hai fatto..
Leonheart88: Beh mica ti dirò che ogni giorno passo qualche ora insieme a loro e le chiedo di andare a prendermi il caffè ogni volta :asd: "
Nataa: Maschilista :tots: , non ti picchio solo perchè mi servi intero"
Leonheart88:"Altre domande per stasera?"
Nataa:"..Si... perchè cavolo ne stiamo parlando nello sgabuzzione delle scope???"

*Ore 22.40*

Leonheart88 era davanti alla porta della sua stanza, chiuse delicatamente la porta e si avviò verso l'uscita.
Lasciò che le telecamere lo riprendessero, d'altronde quella non era nè l'ultima volta che lo avrebbe fatto, stare con Marion dava due vantaggi aggiuntivi.. il fatto di uscire quasi tutte le sere, perciò non far sembrare strana l'uscita per variare l'enzima.. e come seconda cosa il fatto che i sorveglianti erano troppo intelligenti per andare a disturbare Marion per chiedere spiegazioni.

*Ore 22.45*

Nataa uscì dalla stanza, il suo dormitorio era più vicino ai laboratori che quello maschile, perciò poteva fare con calma, diede un occhio alla telecamera.. come le aveva spiegato Bill in quel corridoio c'era una piccola falla nel sistema di sicurezza, sincronizzando i propri movimentie stando attenti a dove mettere i piedi era possibile superarlo senza che nessuno se ne accorgesse.

*Ore 23.01*

Leonheart88:"Sei in ritardo"
Nataa:"Scusa tanto se per poter uscire dalla stanza ho dovuto stare attenta a mille cose"
Leonheart88:"E per i corridoi successivi c'è stato qualche problema?"
Nataa:"Nessuno, per la maggior parte delle volte ho evitato le telecamere e dove era impossibile mi sono fatta ritrarre di spalle, in fin dei conti che qualcuno di sera giri per i corridoi è normale fra guardie, dirigenti, amanti"
Leonheart88:"Si.. si.. ora andiamo."

I due si incamminarono per i corridoi che doveva portarli al laboratorio, le telecamere avevano già iniziato a trasmettere la stessa immagine, per cui rischi non ce n'erano.

Nataa:"Questo è il laboratorio"
Leonheart88:"Che protezioni ci sono?"
Nataa:" Solo raggi ad infrarossi una volta aperta la porta, che è chiusa con un grado di sicurezza B"
Leonheart88:" Immagino che l'abbiano classificato B invece di A per non dare nell'occhio (E speriamo che Ruben non abbia dato troppo nell'occhio, Marion mi ha parlato per 3 ore solo della conversazione con lui, arrivando a dedurre che sa qualcosa in più di quello che vuol far credere)"
Nataa:" Dammi la chiave"
Leonheart88:" PEnsavo che l'avessi te.."
Nataa:" Non mi prendere per i fondelli, secondo te non so che hai approfittato di un attimo di distrazione di Marion per copiare tutti i suoi budge magnetici?"
Leonheart88:"... Eccolo.. ma trattalo bene, è stato un lavoraccio ottenerli."
Nataa: Mi immagino quanto sia stato faticoso portarla a distrarsi"
Leonheart88:"......."

La porta del laboratorio si aprì, ora l'unico ostacolo da superare ancora erano i raggi ad infrarossi.

Leonheart88:" Dimmi il codice per disattivarli col terminali"
Nataa:" Perchè dovrei avercelo?"
Leonheart88:"Hai fatto per settimane comunella con tutti i lavoratori più anziani, di qualunque tipo di reparto.. immagino che hai ottenuto abbastanza informazioni... altrimenti mi sorgeranno dei dubbi sui tuoi gusti in fatto di uomini"
Nataa:"Cretino, ecco il codice."

E anche i raggi infrarossi vennero disattivati.
I due si avvicinarono all'enzima e con cautela versarono il contenuto aggiuntivo all'interno di esso.
Era fatta.

Leonheart88:"Abbiamo esattamente sette minuti prima che le telecamere riprendano a funzionare"
Nataa:" Ti odio, mettere più tempo no?
Leonheart88:" Scusa se per un attimo ho pensato che tu fossi veloce, e comunque ora sono sei"
Nataa:" Ricordami che ti devo picchiare"

E così dicendo i due si divisero.

*Ore 23.17*

Nataa entrò nella stanza.

*Ore 23.21*

Leonheart88 entrò nella stanza.

Era fatta.
Avatar utente
*Paine*
Membro del Garden Club
Messaggi: 669
Iscritto il: 17 gen 2007, 16:33
Sesso: F
Località: Dove meno te lo aspetti....

L'anello mancante

Messaggio da *Paine* »

Marion rimase ancora per un pò ferma a fissare il vuoto, Ruben aveva colpito nel segno. La sua sicurezza sembrò svanire così come era nata, una voce però, proveniente dalla mini trasmittente posta nell'orecchio della giovane donna, la riportò alla realtà.

Codice: Seleziona tutto

???: Sig.rina Flowers, non dimentichi il suo obiettivo. Quest'ultimo interrogatorio sarà essenziale.
Marion: Sig.r Dragunov, per quanto riguarda l'ultimo interrogatorio avuto con il sig.r Shinra...
Dragunov: Sig.rina Flowers, il suo obiettivo! Del resto non m'importa, anzi il sig.r Shinra ha vistosamente tentato di metterla a disagio per favorire la sua collega, tutto come previsto. La dottoressa Paine sta per arrivare, si tenga pronta e si attenga al piano. Se tutto procede come previsto estorcerle informazioni sarà una passeggiata.
Marion: Agli ordini sig.r Dragunov, non la deluderò.
La conversazione si chiuse all'istante, la donna si sedette quindi sulla piccola sedia posta davanti alla scrivania. Armata di una nuova sicurezza, si preparò ad accogliere la sua ospite che entrò vistosamente irritata.

----------------------------------

Salutai Lenne prima che si recasse all'interrogatorio, sembrava tranquilla... Beata lei!
La situazione in sé per sé non la preoccupava, invece per quanto mi riguardava mi sentivo tesa. La conversazione avuta il giorno prima con la Flowers mi ronzava ancora in testa e la brutta sensazione che avevo addosso, il fatto di ritornare sul discorso ed approfondire l'argomento, mi lasciavano... Carica di dubbi, tesa, inadatta al compito che purtroppo dovevo svolgere. Avrei perso la calma? Possibile... Avrei tentato di mantenerla? Improbabile, o almeno non quella mattina.

Paine: Perchè dannazione è entrato anche Ruben? Yevon... Non posso farcela.

Sbiancai. Dovevo darmi una rinfrescata, non mi pareva il caso di svenire in pubblico e subire strane riabilitazioni, decisi quindi di andare in bagno.
Percorsi l'ormai noto corridoio, non ci avevano permesso di esplorare altri piani all'infuori di quello dove avevamo svolto l'esame. Anche la camera da letto era stata allestita velocemente, non avevano previsto quindi che qualcosa andasse storto, oppure si? Scossi il capo tuffandomi dietro la porta.
Faceva caldo, troppo caldo! Slacciai il camice, tutta quell'afa, tutto quel calore erano quasi anormali. D'un tratto un piccolo rumore attirò la mia attenzione, spalancai tutte le porte verificando che non ci fosse nessuno. Difatti non c'era nessuno, stavo impazzendo. Sciacquai varie volte il viso, sembrava andare meglio, il colore della carnagione ovviamente. Chiamiamola poi ansia da stress o semplice disturbo intestinale, dovetti rinchiudermi in bagno.

Paine: Sempre nei momenti peggiori... =____=

Una figura poco distante si avvicinò alla porta del bagno, un Vanish, castato a dovere, impedì che si potesse notare la sua presenza in bilico sopra a l'unico sanitario chiuso con il coperchio.

Codice: Seleziona tutto

???: Procedo?
???2: Certamente, il colloquio della sig.rina Lenne si è appena concluso, proprio ora è entrato il sig.r Shinra senza contare che il lassativo inserito nel caffè dovrebbe già aver fatto effetto.
???: Penso proprio che sia così, è scappata in bagno.
??? 2: Inodore ed incolore, sfido anche un abile pozionista a scovarlo. Procedi con il piano.
???: Agli ordini sorellina.
Concentrata, anche troppo per la cosa a cui stavo "lavorando", non mi accorsi della piccola pressione fatta sulla porta, errore che avrei pagato a caro prezzo.
La ragazza scese dal water con un'incredibile grazia, con altrettanta leggiadria si diresse fuori dalla mia porta comprimendo le mani prima contro i cardini, poi contro maniglia e serratura facendole "sciogliere". Ero inconsapevolmente, o almeno per ora, bloccata. Fatto ciò sgusciò via verso il corridoio.

Dopo alcuni minuti che sembravano un'eternità, mi alzai ricomponendomi. Mi avvicinai alla maniglia poggiando la mano sopra al pomello, era incredibilmente caldo, quasi rovente.

Paine: Consiglierò di abbassare la graduazione dell'impianto di riscaldamento... :sgamato:

Feci forza, provai a girarlo... Niente, ero bloccata. Provai più e più volte, quando capì che l'unica soluzione possibile, per evitare di mancare o far ritardo "all'esecuzione", era o spaccar la porta a suon di pugni, o arrampicarmi al sanitario e di conseguenza poi alla parete con relativo salto ginnico.
Tenendo in conto del pessimo umore che avevo quella mattina, optai per il salto ginnico! :sisi:
Arrampicarsi fu meno difficile del previsto, mi liberai in non molto tempo. Appena toccai terra notai le due saldature.

Paine: Bastardi! Chissà cos'hanno in mente. Calma, devo solo stare calma.

Uscì nel corridoio percorrendolo a passo svelto. Il proposito era buono senza ombra di dubbio, cercare di portarlo avanti però si rivelò più difficile del previsto. Le vene pulsavano sotto la pelle, la temperatura non accennava a diminuire, di quel passo mi avrebbero estorto anche il codice del Bancomat se me l'avessero chiesto.

---------------------------------

Lenne mi guardò prima di lasciarmi entrare, era vistosamente preoccupata. Sapeva che in quello stato ero una pericolosa fonte di guai.

Lenne: Non sarebbe bene che tu entrassi in questo stato.
Paine: Purtroppo se vogliamo tornare a casa DEVO farlo! Tranquilla cercherò di non mettere in pericolo nessun conoscente.
Lenne: Sono certa di questo, piuttosto cerca di non metterti in pericolo da sola, non aspettano altro che un tuo passo falso per poterti sezionare.
Paine: Perchè quando sei così loquace è solo per pre-annunciare la mia possibile morte o per annunciare disgrazie imminenti? :roll:

La SeeD fece spallucce sussurrando un "Buona Fortuna", ringraziai con un cenno per poi entrare nella stanza.
La sig.rina Flowers o per gli amici Marion - non che fossi sua amica, ma dare del lei ad una persona con un cognome così assurdo... Potevo benissimo riderle in faccia! - si alzò di scatto dalla sedia dove era seduta e si avvicinò stringendo a sé la cartellina e guardando l'orologio come per rimproverarmi del ritardo.

Marion: Dottoressa Paine, l'aspettavo con ansia! Stavo quasi per pensare che se la fosse data a gambe.
Paine: In primis guardandomi attorno direi che c'è stato sicuramente un pollo che se l'è data a gambe prima di me e ciò mi conforta, seconda cosa non ho niente da nascondere quindi non vedo perchè darvela vinta. I vostri mezzi molto poco evoluti per "intrattenere" le persone mi hanno più fatto ridere che impaurire.
Marion: Noto con enorme sorpresa che non ama i suoi superiori, per il resto non sa quante risate ci siamo fatti, e sicuramente continueremo a fare, con voi.

Il suo sguardo provocatorio mi fece a dir poco imbestialire, anche il fatto che avesse marcato la parola enorme scatenò il mio istinto omicida. Trattenni comunque la rabbia, se l'avessi squarciata in due penso che in pochi attimi si sarebbero fiondati su di Lenne e, trovandola purtroppo disarmata, l'avrebbero fatta a fette. Strinsi i pugni, l'idea di Lenne pesata all'etto su di una bilancia mi spinse a non agire d'istinto.

Paine: Non amo chi mi rompe le sfere, e poi di sicuro saprete anche che taglia di mutande porta Perseo, figuriamoci se non sapete che ultimamente i rapporti in Garden sono tesi.

Marion si sedette elegantemente sulla sedia, composta, sicura di sé, aspettò prima di prendere parola, come se attendesse degli ordini ben precisi. Per quanto mi riguardava scansai la sedia da sotto il tavolo e mi tuffai su quest'ultima con ben poca grazia e altrettanto poca sicurezza nello sguardo. Sembravo una bestia in gabbia e sicuramente lo scherzetto del bagno, le cimici nelle divise, i cambi repentini di piano, mi avevano ancor più infervorato. La fissai nel peggior modo in cui si potesse guardare una persona, la donna però si limitò a sorridere sfacciatamente.

Marion: Allora, per cominciare diamoci del tu, sarà più facile il "colloquio"...
Paine: L'esecuzione semmai.
Marion: Ho parlato poco fa con la tua collega Lenne, tipetto sveglio ma senz'altro di poche parole, ovviamente è scontato dire che non vi stiamo trattenendo per due o tre foglietti rubacchiati qua e là, le cose"importanti" vengono trasferite ogni giorno alla stessa ora in un'ala diversa del comprensorio, quindi una vostra scampagnata sarebbe stata a dir poco inutile.
Paine: Allora? Cosa vuole esattamente da me Marion? Se ciò per cui ci avete accusato è per voi inutile, mi domando: - Cosa ci sto a fare qua?
Marion: La risposta è semplice. L'ordine vuole da voi un nuovo team medico ed ha preteso che un ente esterno giudicasse la prova, voi volete da noi l'esito dell'esame, noi da voi vogliamo alcune "informazioni", delle curiosità diciamo. Non crede che un esito sia più importante di alcune futili curiosità?

Strinsi più forte i pugni sotto la sedia, i palmi delle mani mi facevano male e non avrei escluso che stessero per sanguinare, anche se nervosa però rilassai la mano permettendo alle ferite di rimarginarsi. Sanguinare proprio lì in quel momento sarebbe stata senza ombra di dubbio la cosa più stupida che potessi fare.

Paine: Dipende che tipo di curiosità.
Marion: Diciamo alcuni passaggi che non ci tornano. Facciamo un piccolo patto, tu rispondi a ciò che ti chiedo, mentre io non solo ti darò l'esito dell'esame, ma risponderò a ciò che mi chiedi. Ricorda però che domanda riporta a domanda.

Ci pensai su un attimo. Voleva fottermi? Possibile. Se fossi stata un pò più lucida magari poteva essere anche una buona chance, ma in quelle condizioni... Pura pazzia! Come mettere la testa nella bocca di un leone che non tocca carne da settimane, per quanto possa essere addestrato, cede ai propri istinti.

Paine: Affare fatto. Se non ti spiace comincio io, cosa ne avete fatto dei mostri del Quadrante Beta che vi abbiamo venduto?
Marion: Si trovano in un'altra ala dell'edificio. Li stiamo esaminando per capirne la riproduzione. Insomma scoprire le differenze tra le nostre razze e quelle di un territorio posto in un'altra dimensione. Tutto qui.
Paine: E?
Marion: Nessun e. Perchè cosa stiamo facendo secondo te?
Paine: Non so, esperimenti? Siete una casa farmaceutica, magari state cercando il modo di guarire una grave patologia attraverso di loro: cancro, epatite, sfoghi di Sant’Antonio, non mi stupirei di una semplice tachipirina ad estratto di mostro.

Marion rise, non so se per la battuta o se si fosse bevuta o meno il fatto che il team medico non aveva fatto degli esami sul sangue delle bestie, quindi sorvolò e cambiò argomento.

Marion: Sarò diretta, tanto ormai sapete benissimo che abbiamo sotto mano le vostre schede quindi è inutile nascondere le ovvietà, oltre al Drow, quali altre specie non umane possedete nella vostra struttura?
Paine: "Possediamo?" Non mi pare il termine giusto. Siamo persone, non fenomeni da baraccone! Tantomeno bestie, né oggetti. Comunque non intendo parlare di persone non presenti.
Marion: Cosa c'è di male? Infondo sto solamente chiedendo di quali elementi è composto il vostro organico, o avete qualcosa da nascondere? Razze estinte, nuove o una parentela ancor poco chiara...

Sbattei violentemente il pugno sopra il tavolo, se fosse stato di legno l'avrei rotto in mille pezzi con molta facilità, fortunatamente l'acciaio si abbozzò soltanto un pò. Troppo nervosa abboccai come una carpa.

Paine: Rin non c'entra niente e vi consiglio di tenere le vostre luride mani lontane da lei mi sono spiegata?
Marion: Certamente. Ti pongo le mie scuse, anche se volevo soltanto capire come mai una "bimba" di appena tre anni ne dimostri fisicamente una quindicina crescendo molto velocemente, davvero interessante.
Paine: La prossima domanda prego.

Le ultime parole le strinsi forte tra i denti, taglienti come lame, le pupille sempre più chiuse ad una fessura, i canini sempre più sporgenti. Stavo per perdere il controllo, dovevo assolutamente calmarmi. Marion lo notò ed un mix di paura e curiosità la invase. Pallida in viso continuò con un pò meno sicurezza.

Marion: D'accordo, passiamo ad altro. Mi domando da un pò perchè in una struttura di media grandezza come la vostra non ci sono archivi medici multimediali? Sarebbero molto più facili da consultare, aggiornare, cancellare ed eliminare senza lasciarne traccia.

Risposi riluttante.

Paine: Molto semplice, per evitare agli impiccioni di farsi fatti che non li riguardano. In quanto a cancellazione, non trovo eticamente giusto che il corso di vita di un essere umano venga cancellato con un click.
Marion: Buona risposta non c'è che dire, cosa intende di preciso con la parola impiccioni?
Paine: Qualche superiore un pò menefreghista magari? Dai su, penso ce ne siano anche qua, altrimenti non la lascerebbero da sola in questa stanza con la sottoscritta sapendo cosa sono no?
Marion: A volte il lavoro porta al sacrificio. Le persone meno importanti vanno sacrificate per una giusta causa, la gente scomoda DEVE essere eliminata. Tu non hai mai provato il desiderio impellente di eliminare qualcuno?
Paine: Sono un SeeD, a volte per sopravvivere è più un dovere che un piacere eliminare qualcuno.
Marion: Non far finta di non capire. Per puro gusto personale, per puro bisogno, puro istinto. Sai proprio ora si riesce a vedere nei tuoi occhi quell'istinto. Vorresti eliminarmi?
Paine: Non immagini quanto vorrei fare tutti a pezzi, a partire da te per poi continuare con l'uomo e le due donne presenti dietro quello specchio alla nostra destra, continuando con ogni essere vivente nella struttura. Odio gli impiccioni, ma soprattutto odio le onde radio, quindi se non vuoi che frigga il tuo orecchio, ti consiglio di buttare via quella cimice. Non hai paura di me sapendo cosa sono?

Marion mi guardò come se avesse trovato un'immensa caverna piena di pepite d'oro e diamanti. Tolse subito il microfono dall’orecchio, lo spense e lo mise in tasca. Dal suo sguardo si capiva che era assetata di sapere, voleva scoprire quanto più possibile su di me, uno strano essere sicuramente non umano, la nuova possibile "cavia" o arma.. Ricordai le parole di Lenne, sapevano che avrei fatto la parte del fenomeno per coprire i miei compagni.

Marion: Non più di quanto fa paura una tigre sedata in una gabbia.
Paine: Purtroppo per te non sono sedata, attorno a me non vedo gabbie, ma solamente una preda.
Marion: Semplice, il Garden è la tua gabbia, l'Ordine è il sedativo. Basta che il sedativo venga manomesso dalla preda e la tigre sparisce dalla gabbia.
Paine: Può sparire un SeeD, al massimo due, e la cosa non sarebbe poi tanto notata, ma far sparire il capo di un team medico a corto di personale... Non riuscirete a corrompere l'Ordine per sezionare chi vi pare e piace facendo i vostri comodi.
Marion: Magari no, ma possiamo sempre chiedere il tuo trasferimento qui per doti speciali che occorrono al completamento di una ricerca importante. Sai che potremmo farlo e sai che non ce lo negherebbero.

Impallidì. No, non era così semplice, avevo letto qualcosa a tal proposito in un libro di Mithrandir. Non ero comunque tranquilla, Marion sorrise divertita mentre mi vedeva scendere nel baratro della disperazione.

Paine: L'Ordine non può trasferirmi così su due piedi, serve l’OK di preside e vice-preside, nonché il mio ok e l’effettiva dimostrazione che ciò non arrechi danno alla struttura o mancanza di qualsiasi tipo.
Marion: Di quest’ultima parte se ne occupa il Custode, l’Ordine sa già tutto quello che c’è da sapere, potrei anche farti trasferire all’istante se Perseo e Ruben dicessero si. In più anche se il Custode negasse il trasferimento sareste sempre 3 a 2. Saresti usata a nostro piacimento, saresti prigioniera senza una via di fuga.

Risi istericamente. Tutto ciò era assolutamente assurdo!

Paine: Volete rinchiudermi qui? Un ok da Perseo me l’aspetterei infatti, anche dall’Ordine ad esame chiuso. Ruben... non darebbe mai l’ok.
Marion: E se Perseo fosse il Custode? Certo se invece fosse Ruben... Ma potrebbe essere chiunque vuoi correre questo rischio?
Paine: Cosa volete che faccia? Rimanere qui di mia spontanea volontà e farmi ficcare aghi dappertutto? E... Cosa cxxxo è un custode?
Marion: Non devi fare niente, le mie sono ipotesi, non potresti rimanere qui ora come ora, o almeno non ancora. Comunque non vi hanno spiegato cos’è un Custode? Diciamo una persona che aggiorna l’Ordine su alcune news e controlla che ci sia pace all’interno della struttura, più o meno questo, chiedi meglio quando torni.
Paine: Vuol dire che siamo libere di andarcene da questo buco?
Marion: Sì, potete tornare alla vostra struttura, l’interrogatorio è concluso.

Mi alzai senza dire altro. Ero arrabbiata e frustrata allo stesso tempo. Qualcuno da chissà quanto ci stava spiando, o meglio controllando. Ma chi? Senza contare che sapevano un pò troppo su di noi e sicuramente molte più cose su di me.
Uscita dalla stanza Lenne mi guardò e capì, non era andata benissimo, sospirò.
Marion ci accompagnò quindi all’uscita dell’edificio. Un sacco di domande martellavano nella mia testa. Se questo “Custode” fosse stato qualcuno che mi voleva fuori dai giochi? Sarei stata il prossimo giocattolo della Dharma.

Marion: Arrivederci. Siamo lieti di aver chiarito l’equivoco. Dottoressa Paine, quando vuole passare a trovarci...
Paine: Ad ucciderti semmai.

Feci una smorfia e girai i tacchi. Appena fuori la Flowers rimise nell’orecchio la cimice.

Codice: Seleziona tutto

Marion: Missione compiuta sig.r Dragunov.
Dragunov: Ottimo lavoro sig.rina Flowers, il suo compito è concluso, tutto è andato secondo i nostri piani. Ora il resto del lavoro spetta agli altri quattro agenti.
Marion: Buona giornata signore se serve altro sa dove trovarmi.
-------------------------------

Dragunov: Agente 08...
Cristy: Chiamami Cristy zietto.
Julia: Porta rispetto Cris, sei un’agente, vedi di mettertelo in testa.
Cristy: Ha ragione, mi scusi sig.r Dragunov.
Dragunov: Mi piacciono a volte le persone allegre. Anche se l’agente 09 ha ragione, devi tenere segreta la tua identità.
Cristy: Ci proverò, vado a cambiarmi per un nuovo servizio fotografico, stavolta Julie fai delle belle foto alla tua sorellina, nell’ultime sembravo ancora troppo in forma.

La ragazza quindi scappò di corsa. Julia si voltò verso l’uomo ridendo.

Julia: Sig.r Dragunov, secondo lei torneranno per salvare noi due povere gemelle in difficoltà?
Dragunov: Non ho dubbi, basta soltanto che gli agenti 10 e 11 facciano il loro dovere, torneranno senza dubbio, e con loro anche la nostra “cavia”.

Missione conclusa
Spoiler
Mi spiace per il ritardo ma è un mese buono che tra una ricaduta e l'altra sto perennemente male. Senza dubbio ho optato più per riprendermi anche se ho dovuto per questo trascurare il garden. Se qualcosa non va' (anche se ho parlato con varie persone e la cosa sembrava andare), lascio carta bianca ai mod nel correggere o al massimo pmmate e faccio io quando posso. Ci si legge! :-D
La sfera è perfettamente isometrica! cit.

"Attenti alla Vecchi Zia *Paine*, se fate gli utenti cattivi potrebbe trucidarvi! :twisted: "

Immagine
Scheda Paine

Oh, oh piccola Paine
Oh, oh piccola Paine
Piccola Paine stanotte hai picchiato
Tutti i nemici che ti hanno sfidato
Tutti i pazienti dell'infermeria
Che tempo e pazienza ti portano via...


[spoiler]
Le perle di zell987 ha scritto:
1: pota.... la fatina malvagia non credo sia mai esistita.... e se è esistita sta pur certa che o l'hanno uccisa o è morta per conto suo;

2: Io non ho una manica, ho un mazzo pieno di assi.

3: Tizio gay: Ma si, dai, bisogna essere aperti...

Zell (non conscio dell'orientamento sessuale del tizio): SI MA NON DA DIETRO!

4: il dialetto è l'arma che dio ha dato alle popolazioni locali per insultare i nemici con stile ed eleganza

5: dio non mi ha donato quella marcia in più, perchè, in quanto uomo, mi ha donato il pomello del cambio :-O

6: Parlando di problemi sentimentali della sottoscritta: Prova a vendergli un aspirapolvere, secondo me fai un affare! Te lo vendo a 10! No, lo voglio comprare a 15! 20! 30! Venduto!
Beh, però devo ammettere che forse 30 euro con un aspirapolvere rotto non glieli prendi
Lì ti ha fregato! :sisi: (una delle mie preferite! xD)

[/spoiler]
Leonheart88
Collaboratore RD
Messaggi: 1985
Iscritto il: 22 giu 2007, 19:36
Località: Savona

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Leonheart88 »

*Qualche ora prima*

Leonheart88: "In definitiva ora non ci resta che trovare informazioni su queste due misteriose sorelle"
Nataa:" Secondo te sono ancora nella struttura?"
Leonheart88:" O loro o altre potenziali vittime, Marion si era lasciata sfuggire qualche frase contraddittoria su presunte ricerche al di fuori di quelle animali."
Nataa:" Da quello che so queste ricerche si dovrebbero svolgere al secondo piano sotterraneo, nell'ala vecchia ormai non più utilizzata per le ricerche"
Leonheart88:" E questo come lo hai capito?"
Nataa:" Osservando i vari movimenti sospetti e cercando di scoprire quali zone della Dharma possono essere meno a rischio di intrusioni casuali da parte di ignari dipendenti"
Leonheart88: "Peccato.."
Nataa:" Cosa?"
Leonheart88: "Una volta scoperto questo non ci saranno più motivi per intrufolarci nello sgabuzzino"
Natta:"..........."

*Secondo piano sotterraneo*

I due Seed si erano appena incontrati sul piano, era tutto come l'altra volta, le telecamere principale erano stato sabotate, la via era libera.
O almeno così sembrava.
Nell'angolino una piccola telecamera spia stava facendo il suo dovere.

Leonheart88:"E ora dove si va?"
Nataa:"Osserviamo"

Tutte le porte erano sbarrate, tranne una che presentava solo un asse di legno posto diagonalmente sulla porta, però a differenza delle altre portava segni di un movimento recente.
Non vi era traccia di polvere, nè sull'asse di legno, nè sull'uscio della porta.

Leonheart88:" Eccola dovrebbe essere questa, sicuramente ci sarà qualche allarme, magari dei raggi ad infrarossi, perciò teniamoci pronti a tutto."

La porta si aprì scricchiolando ed i due entrarono nella stanza.

Accadde tutto in fretta.
Una porta di cemento che piombando dal cielo prese il posto di quella vecchia.
Le luci accecanti che si accendevano.
L'allarme che iniziava a suonare all'impazzata.
Una trappola.

Nataa:" Maledizione, ci stavano aspettando"
Leonheart88:" Una trappola, le due gemelle perciò erano solo un esca"
Nataa:" Bisogna avvertirli.. ma come?"

Per tutta risposta Leonheart88 alzò la mano destra al cielo, ed infine...

Leonheart88:" BIMAGIA ULTIMA!

Le luci scoppiarono, i muri vennero investiti da un ondata di energia oscura e grosse crepe si formarono in esso..

Nataa:"Cosa credi di fare?"
Leonheart88:" Qualcuno deve riuscire ad avvertire il Garden, io li terrò impegnati, tu cerca di scappare o quantomeno avvertirli."

E senza dire una parola la ragazza fece un gesto di saluto e scappò fuori dal laboratorio.

*Poco più tardi*

????:"Arrenditi non hai scampo"
Leonheart88:" Sto uscendo"

Un colpo in testa..
E poi il buio...
Avatar utente
Nataa
Winner: Regina del Forum!
Messaggi: 554
Iscritto il: 04 apr 2007, 23:30
Località: Garden.. finalmente XD!!
Contatta:

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Nataa »

Il fumo era quasi intollerabile, gli occhi e la gola avevano intrapreso una gara a chi bruciasse di più, mentre il respiro si faceva sempre più affannato ed il passo più incerto.
Uscire nel corridoio in cui era avvenuta l'esplosione forse non era stata una grande idea.

Maledizione

Stavo ripassando mentalmente la pianta della Dharma, mi trovavo nel secondo sotterraneo questo voleva dire che per arrivare all'ufficio di Marion sarei dovuta passare in almeno tre punti di controllo. L'esplosione aveva fatto si che molte sentinelle si fossero spostate nel Laboratorio, questo mi lasciava buone chance di passare indisturbata lungo alcuni corridoi, ma di certo al passaggio Sotterranei-Primo livello avrei trovato qualche sorpresina.
La mia mente vagava alla ricerca di una qualche idea, per una volta rimpiangevo gli strampalati piani di Leon88..

Almeno ha sempre qualche idea..

Un rumore di passi.
Mi nascosi nella prima stanza sgombra, trattenendo il respiro e sperando che il mio cuore non mi tradisse.
Una guardia solitaria, forse si era persa oppure aveva ben pensato di "bigiare" il lavoro.
Tosse, il fumo doveva aver cominciato ad ostruire le vie respiratorie dell'addetto alla sicurezza.
Non fu difficile scivolargli alle spalle e castare un morfeo.

Mi rimirai per qualche secondo in uno specchio, non stavo affatto male con la divisa :supercool: ! Mi assicurai ancora una volta che il vero "poliziotto" fosse ben legato e mi infiltrai tra le altre guardie. Non potevo sperare di farla franca a lungo, m il fumo, l'agitazione e gli allarmi che suonavano in ogni angolo della Dharma, potevano regalarmi qualche minuto prezioso.
Passai il secondo sotterraneo e come prevedibile nessuno sorvegliava il nodo d'interscambio tra i vecchi ed i nuovi laboratori del primo sotterraneo.
Non appena svoltai il primo angolo mi trovai faccia a faccia con un energumeno di 100 e passa chili

Tizio: Soldato! Cosa ci fa qui? Non è stato richiamato al secondo sotterraneo?

Che fare? Provare con la diplomazia o dal fondo alla pallottole?

Nataa: Sono in missione per conto del Tenente Hawk, mi ha detto di portare notizie ai dirigenti <Bugia>
Tizio: Hawk, eh?

Erano meglio le pallottole?

Tizio: Gran bravo ragazzo! Vai allora, sbrigati!
Nataa: Sissignore!

Ma che cul.. Ci potrà mai essere un limite alla fortuna?

Per passare il secondo e terzo internodo, preferii castarmi un semplice Vanish ed arrivare dritta nell'ufficio di Marion, proprio come era stato accordato giorni prima con Leon88

*Flashback*

Leon88: ...fficio si trova qui!
Nataa: Chiaro.. Quindi qui la linea non è rintracciabile?
Leon88: I dirigenti Dharma preferiscono non far rintracciare i destinatari delle loro malefatte :-D
Nataa: Ha un senso.. Ok rispiegami tutto..
Leon88: Nel caso qualcosa andasse storto e dovessimo contattare il Garden...

*fine*

La linea era libera.

Codec:
Copertura saltata, un membro catturato. Ci serve una mano. Nel caso non ricevessimo aiuto entro 5 giorni, ci riterremo persi.

L'ultima frase mi fece mordere la lingua.. Affidare a Perseo la nostra vita, a ripensarci bene era meglio chiamare Ruben..

???: I giochi sono finiti signorina, mani in alto e mi segua.

Ecco, la fortuna ha sempre un limite.
Leonheart88
Collaboratore RD
Messaggi: 1985
Iscritto il: 22 giu 2007, 19:36
Località: Savona

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Leonheart88 »

Riaprì lentamente gli occhi, si trovava in un posto a lui sconosciuto, era buio ed i suoi occhi mezzi intorpiditi certo non aiutavano.

Leonheart88:" Chi siete?"
Marion:"Questo dovresti dircelo tu mio caro"
Leonheart88:" E perchè dovrei?"
Marion:" Se non vuoi ridurti a supplicare di essere ucciso ti conviene farlo subito"
Leonheart88:"Interessante.. sarebbe un esperienza nuova"
???" Non ti conviene fare il furbo lo sai tesorino?"
Leonheart88:"Tu dovresti essere una delle due gemelline rapite, non lo sai che ingannare il prossimo è una cosa cattiva?"
Cristy:" Beh allora vuol dire che ci faremo compagnia, sono l'agente 08 ma tu chiamami Cristy.."
Leonheart88:"Ora giocate anche a fare gli agenti segreti?"
Marion:" Come tu ben saprai è importante trovare un nome fittizio se vuoi fare delle cose non troppo pulite diciamo, ed ovviamente non è il caso che sbandierino il loro nome ai quattro venti, voi del garden non fate così?

Un lampo a ciel sereno sembrò attraversare l'aria, sapevano tutto

Leonheart88: Parte del Garden?
Julia:" Abbiamo teso una trappola a quelli del Garden e guarda caso siete arrivati voi"
Marion:"Sospettavamo, anzi eravamo sicuri, ci fossero due infiltrati, onestamente speravo non fossi tu ma avevo molti sospetti"
Leonheart88:" Per questo mi avevi accennato di esperimenti su esseri umani?"
Cristy:"Dieci e lode, oltre che bello sei intelligente"
Leonheart88:"Spiacente di deludervi ma qua siete fuoristrada"
Marion:"Quindi tu chi saresti di grazia?"
Leonheart88: Faccio parte di una compagnia di mercenari, a cui è stato incaricato di reperire quante più informazioni utili sulle varie armi create da voi"
Marion:"Chissà se la tua amica confermerà la versione"


Nataa venne portata priva di sensi all'interno della stanza.

In caso di cattura era già stata concordata la versione da fornire, ergo su quello non ci sarebbero stati problemi, ma quanto avrebbero resistito? Se Nataa non era riuscita a mandare il messaggio tutto era perduto.
Se invece ci fosse riuscita esisteva l'esile speranza di un intervento del Garden, in qualche maniera forse potevano salvarli, ma da soli non ce l'avrebbero mai fatta a fuggire.

Marion: Riprendiamo.

Un ferro rovente si levò in aria e venne appoggiato al petto del Seed.
Le prime urla si alzarono nella stanza.
E non furono le ultime.
Perseo
Moderatore
Messaggi: 3018
Iscritto il: 18 dic 2005, 20:55
Località: Rinoa's Garden

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Perseo »

La squadra aveva assistito alla partenza del Rinoa’s Garden e come ormai di consuetudine aveva registrato orario ed annotazioni particolari, la loro missione era ufficialmente conclusa.

Composta da 9 elementi ed un caposquadra, avevano preso alloggio nell’unica locanda nei pressi della Dharma ind. molto prima che il Garden arrivasse in zona, questo aveva permesso loro di studiare il territorio e trovare le postazioni adatte per monitorare i loro movimenti senza venir scoperti né dai sofisticati sistemi della Dharma, né da quelli del Garden.

Durante tutta la permanenza del Garden in zona l’avevano monitorato 24 ore su 24, nei momenti di tranquillità, in verità molti, avevano monitorato anche la Dharma, giusto per tenersi in allenamento, si alternavano in 3 squadre di 3 elementi ciascuna, una squadra vegliava sulla struttura, la seconda raccoglieva e rielaborava le informazioni ottenute, mentre la terza squadra riposava, scopo della missione era ottenere più informazioni possibili sul Garden di Rinoa.

Avevano potuto appurare i loro sistemi difensivi operativi dal momento stesso dell’atterraggio nei pressi dei laboratori e quelli offensivi che anche se non utilizzati emettevano energie tracciabili, tutti loro erano soldati esperti, le loro menti correvano veloci alla ricerca di falle da utilizzare in caso di attacco, videro anche due strani individui uscire indisturbati dal Garden per entrare altrettanto indisturbati alla Dharma, avevano evitato ogni sensore con una naturalezza incredibile, come se sentissero esattamente dove e come muoversi, il tutto venne annotato.

Raccolti tutti i dati stavano sistemando le loro cose per rientrare alla base quando arrivò una comunicazione diretta dal loro comandante.

???: è sorto un problema, punto della situazione?
CS: missione conclusa, in fase di rientro.
???: due piccioni sono rimasti intrappolati nel nido.
CS: come dobbiamo agire?
???: pulito e veloce! Invio informazioni e mappe.
CS: ricevuto!

La comunicazione venne interrotta senza altri preamboli, gli uomini si radunarono intorno al caposquadra.

CS: cambio di programma ragazzi, si passa all’azione, dobbiamo penetrare alla Dharma e liberare questi due individui, questa è copia della mappa interna e probabile locazione dei soggetti, armi caricate a narcotici, nessuna vittima, minori danni possibili alla struttura, abbiamo poco tempo, utilizzeremo i dati raccolti finora sulla Dharma, sui loro orari e sui loro punti deboli, probabile che lo scherzetto giocato loro in fase di decollo dal Garden ci abbia inconsapevolmente dato più chance di riuscita, saranno parecchio impegnati a sistemare le loro cose per accorgersi in tempo di ciò che accade.

Il caposquadra passò ai suoi uomini foto e mappe, confrontarono il tutto con il materiale già in loro possesso, individuarono i due soggetti tra i dipendente catalogati della Dharma, ne memorizzarono la fisionomia e puntarono i loro strumenti di ricerca sulla frequenza dei cercapersone in dotazione a tutto il personale dei laboratori, con un po’ di fortuna, forse li avevano ancora indosso, in caso contrario sarebbe stato parecchio difficile rintracciarli se non si trovavano dove segnalato.

Col favore dell’oscurità entrarono in azione, una prima squadra riuscì ad evitare i primi allarmi seguendo pari passo il percorso dei due individui usciti dal Garden, un percorso tortuoso, ma che impediva, con la giusta tempistica, di essere individuati da ogni sensore sfruttando la conformazione del terreno e dei minerali presenti nel territorio, minerali riflettenti alle onde energetiche, probabile che anche il Garden abbia utilizzato lo stesso sistema per mandare in palla il sistema di sicurezza della Dharma.
Una volta raggiunto l’obbiettivo non fu difficile trovare lo spiraglio utilizzato in precedenza dagli elfi, una fessura troppo piccola per il passaggio di un uomo, ma abbastanza per piazzare dell’esplosivo a basso impatto, come poi abbiano fatto i due strani esseri a passarci non era un problema della squadra.

“puff”

La detonazione non avrebbe svegliato una guardia nemmeno se ci si trovasse accanto, ma il muro si era sgretolato quel tanto per permettere agli uomini di entrare, passare inosservati attraverso lo spazio che li separava dalla guardiola, prendere velocemente possesso del locale, nascondere i corpi addormentati delle guardie e permettere un più agevole ingresso al resto della squadra disattivando momentaneamente i sensori di allarme.

La prima squadra restò in guardiola, da lì potevano monitorare i movimenti delle altre guardie e guidare in sicurezza gli altri elementi, la seconda squadra si piazzò in zone d’ombra utili in caso di ripiegamento delle forze, l’ultima squadra con il loro comandante attivò i traccianti per i cercapersone, il segnale era debole, probabile fossero spenti, ma era pur sempre presente e ubicava i soggetti da recuperare pressappoco dove era previsto che fossero.

Non impiegarono molto ad arrivare sul posto e grazie alle divise uguali a quelle della sorveglianza della Dharma riuscirono ad avvicinarsi alle guardie sulla porta senza destare troppi sospetti, prima ancora che loro riuscissero solo a salutare chi credevano dei compagni erano già nel mondo dei sogni.
Nascosero i corpi in un ufficio aperto, due di loro si piazzarono a guardia della porta in modo da non destare sospetti ad eventuali passaggi non previsti, gli altri due entrarono.

La stanza era spoglia, al centro un tavolo di acciaio ed una sedia dello stesso materiale, le pareti imbottite di fonoassorbente, c’era puzza di sangue e sudore, sul fondo della stanza i corpi di due ragazzi, erano stremati, ma ancora vivi.
Nessuno dei due si accorse di essere sollevato e portato fuori dalla stanza, a loro si unirono man mano gli altri elementi della squadra, fecero pochi incontri durante il viaggio a ritroso, tutti sedati dall’avanguardia, non c’era più tempo per nascondere i corpi, ciò che contava era essere fuori prima che suonasse l’allarme.

Non sempre le cose vanno come si vuole.

In vista della guardiola le sirene iniziarono a rompere il silenzio che li aveva circondati per tutto il tempo, i sistemi di sicurezza iniziarono a sigillare gli accessi e dunque le vie di fuga, ma vennero prontamente disattivati da detonazioni meno gentili della prima, la squadra di stanza alla guardiola uscì allo scoperto e con armi meno silenziose iniziò a crivellare di colpi le postazioni “nemiche”, miravano appena più in alto, ma abbastanza da impedire alle guardie di prendere la mira e permettere così la ritirata del resto dei compagni.

Una bomba ad impulsi nel piazzale fece il resto, le guardie persero il contatto visivo quel tanto che bastava alla squadra di raggiungere i mezzi ben celati nei pressi della struttura e dileguarsi in fretta verso il punto di incontro.

L’ultima detonazione risvegliò Nataa e Leon, le bocche impastate da un misto di droghe e sangue.

Nataa: Chi siete? Dove siamo?
CS: amici! Ora siete al sicuro.
Leon: non avete risposto alle domande.
CS: SeeD Commander, vi riportiamo a casa.
Immagine
Avatar utente
Tidusisback
Aspirante Guerriero
Messaggi: 393
Iscritto il: 08 ott 2006, 23:25
Località: Yume no Zanarukando

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Tidusisback »

BRIEFING: MISSIONE "LA PERLA RAPITA"

Componenti: Tidus Estheim (SeeD Commander Caposquadra), Aura (SeeD), Sanji Halverson (SeeD, Cecchino)
Obiettivo: liberare i prigionieri tenuti in ostaggio
Due post a testa, questo escluso.


Arrivato all'hangar, decisi di fare un piccolo briefing prima della missione anche se a tutti era già stato dato l'obiettivo, una mappa e qualche dritta.
Io ed Aura aspettammo Haverson accanto ai jumper che ci avrebbero portati a terra.
«Dici che Perseo avrà fatto una lavata di capo ad Halverson» chiese la ragazza
«Guarda, sinceramente non lo so e non mi interessa. Perseo sa il fatto suo, per quanto tu sappia quanto mi duole ammetterlo e Halverson...avrà delle indiscusse capacità e non sarò di certo il primo a negarlo se darà prova del contrario ma, che gli piaccia o no, a volte tocca lavorare in gruppo»
«La sopravvivenza in solitaria è molto più complicata» osservò Aura con uno sguardo triste «Magari Halverson ha qualcosa che lo spinge a comportarsi così»
Mi si dipinse un sorriso spontaneo
«Ti riesce davvero difficile trovare qualcosa di negativo in qualcuno, vero?»
Lei arrossì e scosse la testa, evidentemente imbarazzata ma rispose a tono
«Si...cioè...insomma...per quanto e come uno si possa porre non c'è nulla e nessuno che sia completamente malvagio. Anche se fosse, credo che farei di tutto per farglielo capire»
La ragazza era determinata.
Aveva scelto un obiettivo tosto e non si sarebbe risparmiata: Black, White e lo Stardust al suo fianco lo dimostravano.
Nel mentre sopraggiunse Halverson con una camminata che dava tutto a vedere.
Ipotesi confermata: Perseo gli ha letteralmente lavato il capo
Strafottente pure nei passi, si avvicinò svogliato, scocciato ma abbastanza rapidamente. Come previsto, giunto a noi incrociò le braccia e ci guardò dall'altro in basso senza dire nulla.
«Abbiamo poco tempo prima di arrivare al punto d'attracco, giusto qualche minuto per gli ultimi riguardi»
«Si, vediamo adesso questo cosa combina» disse Sanji a bassa voce
Lo ignorai.
«L'ingresso del laboratorio è accanto alle pendici di una montagna. Prima di arrivare a qual punto, io e te, Aura, dovremo attraversare una radura: in questa sono state piazzate delle trappole a fotocellule»
«Altrimenti dette, trappole che si attivano al nostro passaggio?» osservò lei
«Esattamente»
«Ah, almeno la nana ha studiato» commentò nuovamente Halverson
«Per l'attraversamento della radura» continuai «ci vorranno almeno una ventina di minuti, non possiamo avvicinarci di più coi jumper»
«Belle attrezzature del cxxxo»
«Di conseguenza» dissi senza battere ciglio «una volta attraccati, lasceremo i jumper nascosti tra la vegetazione. Una volta liberati i prigionieri, manderemo un segnale via codec a Perseo che manderà alcune navicelle di soccorso visto che non potremo scortare tutti sui nostri mezzi di trasporto. Saranno circa una quindicina di persone almeno quindi la parte più rischiosa sarà il ritorno»
«Dio pure i paladini della giustizia, assoldati come crocerossine»
I commenti di Halverson non volevano passare inosservati ma, tra l'indifferenza mia e il trattenersi di Aura, non sortivano alcun effetto.
«Mentre io ed Aura percorreremo quel tratto di strada» mi rivolsi a Sanji, costringendolo a fissarmi negli occhi «tu starai appostato sul piccolo altopiano lontano dai sensori: il tuo compito è quello di...»
«...ordini da te non ne prendo»
«il tuo compito è quello di colpire le eventuali trappole prima che scattino o appena scattate. La scheda dettagliata ce l'hai e hai visto che sono dei piccoli puntatori laser con un tempo di reazione pari a due secondi. Data la tua abilità di cecchino...»
«Cos'è? L'hai letto da qualche parte, ti ha informato Nonna Perseo o riconosci del talento quando te lo si schiaffa davanti?» commentò Sanji, acido nella norma.
«Data la tua abilità, dubito che deluderai le aspettative» conclusi battendogli la mano sulla spalla
«Sempre ammesso e non concesso che decida di farlo» bofonchiò lui
Girai la testa e vidi l'hangar aprirsi
«Ok!» dissi mentre il rumore del vento forte cominciava a coprire le parole «Ognuno a bordo del proprio jumper con il proprio equipaggiamento»
Vidi Aura che si chiudeva la lampo del colletto della giacca antivento e saltava sul jumper; mi misi il casco e calai la visiera.
Porsi il casco ad Halverson, che mi guardò alquanto indispettito, premendoglielo sul petto.
«Dieci secondi alla partenza»
Dissi incrociando ancora il suo sguardo fiero.
Andai cavalcioni sul mezzo, facendo rombare il motore a tutta potenza

5,4,3,2,1...PARTENZA

Mission Start
Immagine
sanji5
Membro del Garden Club
Messaggi: 1626
Iscritto il: 13 nov 2007, 06:11
Sesso: M

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da sanji5 »

Missione: "La perla rapita"
Sanji: E' la mia prima missione con questo Garden. No, è ancora peggio di quello che credevo, il benvenuto non è stato dei più calorosi. Mi aspettavo una reazione decisamente più matura da dei SeeD, e invece mi sembra essere tornato a 10 anni fa. A quanto pare basta un "levati dai coglioni" che scattano come molle, pronti a sferrarti una stampellata o puntarti l'arma contro. Se si minacciano fra compagni, non oso immaginare come lavorino in squadra. Sì lo so che devo concedere il beneficio del dubbio, e fidati, lo sto già facendo da un pezzo: se i miei si menassero in giro per il Garden li avrei già spediti a casa da un bel po'. E' la prima volta che vedo dei SeeD girare armati per casa - possibile che non riescano a fidarsi tra di loro nemmeno in un posto che dovrebbero considerare sicuro? E' buffo però che cerchino di insegnarmi le buone maniere quando sono loro i primi a violare una delle regole base della buona convivenza. Un po' mi dispiace, anche se rimangono comunque degli imbecilli. Degli imbecilli da compatire, forse, non lo so. Sì, mi stanno sulle palle e sì, sapevo che lo avresti pensato, ma cosa ci vuoi fare, sono fatto così. Devo chiudere ora, sono arrivato alla mia postazione. Lui come sta? Non ce la fate a venire a trovarmi? Capisco... grazie per la chiacchierata, mi ci voleva. Aha, sì, avevo portato le carte, ma non mi hanno lasciato il tempo di fare una partita, troppo presi per mostrarmi quanto sono diligenti; forse da loro non si usa, è un peccato. Una bella partita a carte aiuta a rilassarsi, mi domando come facciano ad essere pronti con tutta quella tensione in corpo. Li ho visti prima, non erano a perfetto agio con loro stessi. Forse era la mia presenza, ma non ne sarei così sicuro. Se sono sempre così nevrotici c'è sicuramente qualcosa di marcio, e il mio arrivo non ha nulla a che fare con tutto questo. Sì, salutamelo, ciao.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------

Dall'altopiano era possibile scorgere la radura nella quale Tidus e Aura si sarebbero addentrati. Mentre aspettava una loro comunicazione per dare inizio alla missione, analizzò il paesaggio davanti a lui, alla ricerca delle trappole. Erano nascoste molto bene, ma la sua vista allenata le mappa gli permisero di localizzarne la posizione con una buona precisione. Le condizioni atmosferiche erano ottimali; l'assenza di vento e la perfetta luminosità giocavano a suo favore, ma non sarebbe stato così a lungo. Chiuse gli occhi e indossò le cuffie del lettore mp3. Lontano da tutti e da tutto, in compagnia del suo fucile, tutte le preoccupazioni e i pensieri di quella settimana scivolavano via, e la mente si svuotava. Non era mai stato un tipo complicato - non amava le razionalizzazioni, le speculazioni, e qualsiasi altra cosa che coinvolgesse troppo la mente. Era forse una cazzata troppo grande? Era davvero necessaria? Pensò alla sua vita, alle persone attorno a lui, a quella merda di posto dove lo avevano costretto a vivere. Si rifiutò di spendere un altro momento sull'argomento, e accompagnò quel pensiero con un gesto svogliato della mano. Impugnò il fucile e contattò gli altri. Troppo tempo libero non avrebbe fatto che male, e la sua canzone preferita era già finita da un pezzo.

Sanji: Sono pronto.
Aura: Siamo quasi arrivati.
Sanji:: Muovetevi, mi sto rompendo il cxxxo.

-------------------------------------------------------------------------------------------------------

Tidus: Ci siamo. La prima trappola dovrebbe essere alla nostra sinistra. Il sensore è a meno di un metro di distanza. Avanzeremo al mio tre e la attiveremo. Uno, due... tre.

Il puntatore uscì allo scoperto, e Sanji fu in grado di localizzarlo. Era di dimensioni modeste, ma un bersaglio relativamente facile. La pallottola lo raggiunse prima che potesse caricare il colpo, e lo mandò in frantumi. Prese un pennarello dalla tasca e disegnò una croce rossa sulla mappa in corrispondenza della trappola che aveva appena distrutto.

Sanji: Tutto ok?
Aura: ...sì.
Sanji: Non sembri convinta.
Aura: Sono solo sorpresa.
Sanji: Se lo dici tu.

Ripeterono lo stesso procedimento per le trappole successive. Non era una missione particolarmente difficile. Le minacce di Perseo non lo avevano preoccupato più di tanto - di solito era lui il caposquadra, era abituato a prendersi la responsabilità anche di azioni non sue. Pensò alle persone rinchiuse ormai da tempo; era meglio darsi una mossa.

Tidus: Siamo a metà strada.
Sanji: Fermi, qualcosa non quadra nella mappa.

La controllò ancora. Alla fotocellula seguente erano collegati due puntatori, collocati alle estremità della strada. Data la loro disposizione aveva intuito che non sarebbero partiti contemporaneamente, ma era impossibile determinare sulla mappa quale sarebbe scattato per primo.

Tidus: Ci sono due sensori collegati alla stessa fotocellula.
Sanji: Esatto. Sono diversi dai precedenti, li riesco a vedere, non sono nascosti.
Tidus: Non li puoi colpire?
Sanji: Lo avrei già fatto, se avessi potuto, che cxxxo di domande sono? Se non vengono allo scoperto vuol dire che sono già pronti ad attaccare. Se ne colpissi uno mentre è spento, l'altro attaccherebbe immediatamente. Sono stati posizionati in modo che se il primo dovesse mancarvi, il secondo entrerebbe in funzione pochi secondi dopo. Bisogna oltrepassare la fotocellula, e sperare di colpire le trappole nell'ordine giusto.
Aura: Non possiamo provare ad attivare le trappole e vedere in che ordine vengono attivate?
Sanji: Sì, perché non ci provi e ti rendi conto della cazzata che hai sparato?

Chiuse il collegamento. La sua vecchia squadra gli mancava. Com'era possibile portare a termine una missione continuando a dubitare delle considerazioni degli altri componenti? Avrebbero mai imparato a fidarsi di quello che diceva, o doveva ogni volta provare di aver ragione prima di procedere? Aprì il collegamento e sbuffò con energia, assicurandosi che entrambi avessero sentito.

Sanji: Le armi sono dotate di una telecamera, e questo significa che sono in gradi di muoversi in almeno una direzione. Voi non avreste il tempo di scappare dalla seconda trappola e io di colpirla; inoltre, anche doveste schivare il colpo, la pallottola potrebbe attivare altre trappole. Altre domande inutili?
Tidus: E cosa proponi di fare, allora?
Sanji: Io? Niente, sei tu il caposquadra. Scegli, destra o sinistra?
Tidus: Cosa?
Sanji: Quale devo colpire per prima?

Il silenzio calò.

Tidus: Destra.
Sanji: Io dico sinistra, facciamo una scommessa?

Lo stava chiaramente prendendo in giro. Tidus decise di ignorarlo, e procedette al conto alla rovescia.

Tidus: Al mio tre. Uno, due... tre.

Sparò più in fretta che poté; le due trappole erano distrutte, ma non riusciva a vedere gli altri due SeeD. Scrutò attentamente la radura, ma le piante coprivano il sentiero.

Tidus: Trappole superate, noi siamo indenni.

Il cecchino sorrise. Si sedette a gambe incrociate, e con un fazzoletto si asciugò il sudore dalla fronte.

Sanji: A quanto pare ho perso una scommessa, capo.
Avatar utente
Aura
Membro del Garden Club
Messaggi: 796
Iscritto il: 21 mar 2007, 22:45
Sesso: F
Contatta:

La perla rapita: studiando la caverna

Messaggio da Aura »

Il paesaggio cambiò non appena tutti e tre uscirono dalla foresta. Davanti a loro si stanziò una grande radura che finiva subito ai piedi di un'immensa catena montuosa, spruzzata di vegetazione qua e là come un grande quadro ad olio impressionista. Una strada poco battuta sorpassava un lungo torrente, il quale innaffiava la terra e saziava la foresta alle loro spalle. Una caverna abbastanza ampia da lasciar passare un camion si mostrò non poco lontano dalla loro posizione, mentre una leggera foschia nascondeva l'erba su cui presero a camminare.
Una volta guadato il fiumiciattolo e studiato il paesaggio, i tre compagni si avvicinarono alle rocce per dare un'occhiata all'interno della caverna.

Tidus: Meglio di così non poteva andare.
Sanji: A te l'onore del primo passo!

Aura respirò a fondo. La terra bagnata dall'umidità occupava gran parte della scena, lasciando scoperte solo alcune aree di roccia scivolosa e resti di metallo e cemento. Da come erano appostati sembravano delle reliquie, ammassate lungo un lato della caverna come a formare un muro. In fondo sorgeva un edificio all'apparenza molto fragile, ma che possedeva una struttura esterna (e si supponeva interna) di travi d'acciaio e cemento sorel, ottimo per la sua resistenza meccanica e il buon isolamento termico e acustico; perfetto per una base segreta in una caverna. Alti quanto un cavallo, due zoccoli in cemento armato correvano ai confini della caverna come a chiuderla.
Dopo una prima occhiata, la ragazza di accorse della presenza di alcune telecamere sul soffitto, saggiamente rivestite di plastica e isolante per evitare il cortocircuito a causa dell'umidità. Il terreno era smosso, come se vi fossero state sotterrate delle mine antiuomo, ma era una possibilità che non si rifaceva ad una base del genere.
Il gruppo si nascose dietro ad una grande roccia e cominciò a studiare un piano per eludere il sistema di sicurezza. Tidus tirò ancora una volta fuori la mappa dettagliata.

Tidus: Dunque... Le telecamere sono appostate in questi punti, lungo tutta l'area sinistra, destra e centrale. Anche utilizzando i detriti ammassati lungo questa linea non si avrebbero grossi risultati.
Aura: Questo accresce la possibilità che le trappole siano appostate lì, ma dubito che siano le sole.
Tidus: Avanzare nascosti sarebbe impossibile, inoltre non siamo sicuri che tutte le trappole siano collegate alla stessa fotocella.
Aura: Questo significa...
Sanji: Che siete lenti di comprendonio.

Il ragazzo si passò una mano fra i capelli con fare sfogliato. Sebbene fosse affascinante, Aura lo considerava solo un altro metodo per farsi notare e rispettare. Senza badare agli sguardi un po' infastiditi dei due compagni, Sanji prese il monopolio della mappa e cominciò a passare il dito su varie aree strategiche.

Sanji: Questo, questo e quest'altro punto sono i più controllati. Da qui è facile intuire che si trovi una sola fococella a far attivare tutte le trappole che sorvegliano quel posto. Invece qui, qui ed anche qui sono appostare solo due telecamere , le quali si muovono e coprono un area più vasta. Ed infine qui e qui sono state sistemate altre due che controllano dettagliatamente l'entrata della caverna: da qui è quindi logico pensare che esista una sola fotocella che attiva il sistema di sicurezza generale, attivando le altre fotocelle.
Aura: Ciò significa che se eludiamo quell'unica fotocella, il gioco è fatto?
Sanji: Mica è così semplice, nana! Anche entrando in volo, dubito che passeresti inosservata. C'è un'alta probabilità che le stesse fotocelle siano collegate direttamente alle telecamere.
Tidus: Quindi come una di esse riprende un corpo in movimento, tac! Il sistema di attiva.
Sanji: Il biondino ha capito tutto! A voi la strategia.

Aura lo fissò con un misto fra il sorpreso e l'infastidito. Era stupita dalla sua capacità di ragione e studio del territorio. Tuttavia Tidus non gli riservò la stessa espressione, trovandosi invece ad affrontare il problema di eludere la sorveglianza. Sanji imbracciò il suo fucile e pulì la canna in men che non si dica: la ragazza lo vide fare il tutto con uno strano senso di gratitudine.
Alla fine, dopo un paio di minuti di pensieri e idee fallite, Tidus prese parola.

Tidus: Il sistema che abbiamo adottato nella foresta non sarà per niente utile stavolta.
Sanji: Fin qua ci eravamo già arrivati tutti.
Tidus: Dobbiamo pensare principalmente alle telecamere all'ingresso. Se come dice Sanji possono essere collegate alle fotocelle, basterebbe eliminare quelle e potremo entrare.
Aura: Il problema sarà dopo. Dubito che abbiano adottato lo stesso principio anche a tutte le altre. Il mio consiglio è avanzare lungo questa struttura in cemento, in modo tale che se dovessero attivarsi più trappole contemporaneamente, avremo un riparo temporaneo. Tempo necessario per permettere a Sanji di distruggerle.
Sanji: Mi bastano pochi secondi, non sono mica una femminuccia come te!
Tidus: Poi si passerà all'entrata dell'edificio. Lì la sorveglianza sarà più stretta, non potremo contare completamente sull'aiuto del cecchino.
Sanji: Ho già detto che mi bastano pochi secondi? Qualunque cosa decidete di fare, io sarò appostato qui, in questo piccolo spazio oscurato alle telecamere. Per me sarà facile sgusciare poi all'interno della struttura seguendo il vostro percorso.
Aura: Allora è deciso! Contiamo sul tuo appoggio e sulle tue capacità.
Sanji: Io non prendo ordini da te, gnomo...

E sistemata l'arma sulla schiena, si avviò alla sua postazione. Aura e Tidus rimasero un attimo soli prima di dare il via all'operazione. Il ragazzo ripiegò la cartina e si preparò psicologicamente. Più lo vedeva e ci parlava, più Aura lo considerava un buon leader: non aveva avuto molte occasioni per parlare con lui come si deve, ma quei pochi scambi di battute l'avevano portata a crederlo come uno convinto delle sue decisioni e limiti.

Aura: Credi che abbia fatto male?
Tidus: A fare che?
Aura: A considerare quel ragazzo una persona che ha passato un'infanzia difficile.
Tidus: Sinceramente non lo vedo come uno che ama attaccar briga con altri per via del suo passato. Forse è proprio il suo carattere, ma finchè non ci si conosce a fondo non lo so può sapere. In ogni caso il fatto che tu veda del buono in lui mi fa capire che sei convinta dei tuoi ideali.
Aura: Anche se talvolta non ne sono affatto sicura. Comunque, non so perchè, ho cominciato a fidarmi di lui.
Tidus: Non sei la sola. E le sue capacità di cecchino ne sono un ottimo esempio. Credo proprio che non sorgeranno altri problemi se non relativi alla nostra poca conoscenza.
Aura: Sarà, ma non ci conterei tanto. La missione è solo agli inizi, chi può dire cosa accadrà in seguito.
Tidus: Beh, lo scopriremo presto!

E con un sorriso degno del suo animo spontaneo, Tidus si incamminò verso la sua posizione di partenza.

-------------------------------------

Appostato dietro ad un masso, Sanji puntò il suo fucile verso una telecamera all'interno. Un colpo partì e prima che la seconda avesse il tempo di inquadrarlo, questa si frantumò a causa di un proiettile ben mirato. Il ragazzo scattò subito all'interno della caverna, seguito da Aura e Tidus che presero una direzione differente. Il cecchino si ritirò vicino alle macerie di cemento, puntando la sua fedele arma verso la postazione dei compagni.
Questi, una volta dato il segnale del loro avanzamento, si spostarono sulla zona ovest: Nonostante la caverna non fosse così profonda, ad Aura parve interminabile la vista che le si stagliava davanti. Di fianco a lei Tidus teneva la mano pronta sulla sua spada- frusta Tears of Sorrow, mentre la ragazza era pronta ed utilizzare lo Stardust in qualunque momento. Non dubitava delle capacità di Sanji, ma, come diceva sempre, la prudenza non è mai troppa!
Con questi pensieri una trappola scattò, fermata subito da un proiettile prontamente sparato dal cecchino. Una dietro l'altra le telecamere girarono sull'immagine dei due Seed, mentre Sanji si apprestava a colpire prima ancora che iniziassero il loro attacco.
Sarebbe stato bello se la missione si fosse svolta sempre su questa frequenza, ma, si sa, non sempre la fortuna resta dalla tua parte. Un altro passo ed un'altra trappola munita di svariati punti di uscita e azione si attivò. L'imprecazione lontana di Sanji fece ben intuire ai due bersagli che la situazione si era a dir poco complicata.

A quanto pare Sanji aveva ragione sulle fotocelle.
Dannazione!
Avatar utente
Tidusisback
Aspirante Guerriero
Messaggi: 393
Iscritto il: 08 ott 2006, 23:25
Località: Yume no Zanarukando

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Tidusisback »

Missione: La Perla Rapita
Questa volta l'aiuto di Sanji non sarebbe bastato: il cecchino sparò tre colpi in rapida successione colpendo i bersagli e facendoli saltare ma altri due puntatori comparvero rapidi da due aperture poco distanti.
Quando si ha mancanza di tempo le decisioni sono prese in maniera più rapida e, nella maggior parte dei casi, si agisce in maniera corretta: piegai le ginocchia e caricai il colpo portando il braccio al fianco e, con un rapido movimento di polso, la Tears of Sorrow si sciolse, colpendo il bersaglio che andò in frantumi.
Rotolai poi sul fianco destro per raggiungere il nascondiglio poco distante da noi.
Allo stesso modo Aura fu rapida nel lanciare lo Stardust in direzione del secondo puntatore: il filo si srotolò in quasi tutta la sua lunghezza e, così come era partito dalle mani della SeeD, lo Stardust ci tornò dopo aver fatto saltare per aria la seconda trappola.
Mi trovai spalla a spalla con Aura che, allo stesso modo aveva raggiunto il punto non raggiungibile dalle telecamere.
Ansimammo un secondo, giusto per riprendere fiato e ci scappò un ennesimo sorriso.
Toccai l'auricolare per mettermi in comunicazione con Sanji
«Halverson sei in ritardo» lo schernii bonariamente
«-censura-, capo, vi ho parato le chiappe l'ennesima volta»
«Sai Halverson, potresti anche cominciare a piacermi, senza strane implicazioni» dissi alzando lo sguardo verso l'alto
«Ti sei rincretinito?» disse lui dall'altra parte
«Vediamo di sbrigarci adesso: l'ingresso è poco più avanti. Sistema le ultime due telecamere mentre io ed Aura vediamo di pensare alle due guardie prima che possano dare l'allarme»
Chiusi la conversazione.
«Come pensi di fare?» mi chiese la ragazza.
Mi fermai a riflettere qualche istante: un attacco frontale sarebbe stata pure follia perché le guardie avrebbero avuto tempo di dare l'allarme e, anche se Sanji fosse riuscito a far saltare le due telecamere in tempo avevamo ricevuto dei dettagli riguardo all'equipaggiamento delle guardie. Sarebbe bastata una semplice pressione del pulsante del trasmettitore che avevano al collo per far scattare oltre che un allarme sonoro, anche i rinforzi. Allora saremmo stati nel gatto.
L'unica era nuovamente un'azione diversiva e questa volta ci sarebbe stato bisogno di calma, silenzio e concentrazione.
Riaprii la conversazione col codec

Codec:
«Da lì li vedi meglio di noi due»
«Così come vedo le due telecamere»
«Lo so. C'è bisogno di un'azione simultanea e di coordinazione: non appena ti daremo il segnale, colpisci le due telecamere nel minor tempo possibile; io e Aura ci saremo già avvicinati il più possibile in modo da addormentare le due sentinelle»
«Certo! E tu pensi di dare un segnale senza essere sgamato?»
«Il divertimento e il diversivo sono il mio mestiere» gli dissi con una punta di divertimento
«Giuro, ci rinuncio» disse lui sconsolato
«Non ti preoccupare che le risorse non ci mancano. Stai solo ponto al segnale»
«E come lo riconosco?»
«Non ti preoccupare» ripetei «Ah, un ultima cosa: va da sé che tu rimani lì e non ti muovi»

Chiusi la conversazione perché sapevo che Sanji non avrebbe avuto nulla (forse) da obiettare e perché sapevo che conosceva bene il suo mestiere.
«Perché gli hai detto di rimanere indietro?» mi chiese Aura
«Perché un cecchino a corto raggio ci serve a ben poco, non credi?»
Lei si batté piano il palmo della mano sulla fronte
«Meno male che Halverson non mi ha sentito...» aggiunse ridacchiando «Avrei rischiato di sentirmele su di nuovo»
«E perché mai dovresti preoccuparti? Il bello è rimanere proprio su di giri e, tutto sommato» ammisi «Halverson è un tipo con il quale mi piace avere a che fare, forse non dai modi proprio affabili ma chissenefrega. Quello che conta è che, fino ad ora ha dimostrato di essere un cecchino coi controcoglioni»
«Non l'hai mai messo in dubbio vero?» chiese lei di rimando
«No»
L'avevo voluto in squadra apposta: mostrarsi in un modo e sapere di valere ben altro era una cosa che conoscevo. Non conoscevo praticamente nulla di quel ragazzo ma i fatti valevano sicuramente più delle parole.
Sentii l'elsa della spada sotto le dita e, non so per quale motivo, strinsi ancora più forte dopo essermi passato la lingua sulle labbra.
La ragazza accanto a me lanciò un paio di sguardi verso le due sentinelle.
«Forse ci conviene avviarci» mi scosse la ragazza, toccandomi sulla spalla.
Capii che era il momento del diversivo: accucciati, procedemmo in direzione dei due uomini fino ad arrivare ad una distanza tale per cui, anche volendo, avremmo potuto raggiungerli con le armi a lunga gittata come lo yo-yo e la spada frusta; rimanemmo acquattati tra i cespugli frontali ai due uomini: con un cenno feci intendere ad Aura che sarebbe stato necessaria una mossa 'a tenaglia' per cui, nel medesimo istante, avremmo dovuto agire da entrambi e lati.
In breve tempo la SeeD fu dall'altra parte.
Aspettammo qualche minuto per prendere il ritmo e capire quale fosse il percorso continuo delle guardie e, fortunatamente non fu poi così complicato.
L'entrare nella grotta, una volta sistemati quei due sarebbe stato relativamente semplice. Cosa ci avrebbe aspettato all'interno sarebbe stato tutt'altro discorso.
Ad un cenno, Aura prese in mano nuovamente lo Stardust
Alla peggio potremmo farli cadere e...non pensiamoci.
Il segnale stava per essere lanciato: sapevo, e soprattutto speravo che Sanji, non avrebbe fatto una piega ma il tempo a disposizione era davvero poco.
In fusi un Firara -melius abundare quam deficere- in Elthar e contai mentalmente fino a tre, incrociando ancora una volta gli occhi distanti di lei.
Uno...due....TRE!
Puntai verso il cielo e sparai la blaster edge verso l'alto e questa percorse la traiettoria con un sibilo sottile.
ORA!
Con un cenno della mano feci per richiamare l'arma ma questa, invece di ridiscendere, liberò la magia di secondo livello infuso in essa, esplodendo nel cielo terso con un rimbombo.
«Occristo!» esclamò Halverson in un primo momento. Poi imbracciò rapido il fucile e sparò alle due telecamere, intente a girarsi verso il lampo
Fuori una e due. Poppanti.
Pensò poi vedendo i due marchingegni saltare per aria.
Nel contempo le due guardie avevano alzato gli occhi al cielo e, momentaneamente storditi dal suono, non badarono a me ed Aura che, una volta viso che le telecamere erano andate in frantumi, saltammo fuori dal cespuglio e, grazie all'aiuto delle nostre armi, legammo le caviglie dei soldati facendoli cascare a terra castando poi un Morfeo direttamente in faccia ai due.
Sanbji si asciugò nuovamente la fronte e sbatté qualche volta le palpebre prima di guardare in lontananza -ottimo esercizio per la vista.
Uno come lui non si sarebbe minimamente potuto permettere che quel suo senso potesse rimanere danneggiato o stanco per uno sforzo troppo prolungato.
«Bene, ora che questi sono sistemati» dissi io rinfoderando la Tears of Sorrow «La via d'ingresso per la caverna è libera»
«Bisognerà metterli da qualche parte: l'effetto del Morfeo dura abbastanza a lungo ma non possiamo correre rischi» mi fece notare la SeeD. Nascondemmo e legammo le due guardie e prendemmo il pulsante d'allarme di due corpi addormentati.
«Questi non gli serviranno più e farà molto più comodo tenerceli onde evitare che a quei due venga la malsana idea di risvegliarsi prima del previsto» dissi mettendomi in tasca il trasmettitore.
L'ingresso della caverna era ormai libero ed attendeva solo di essere attraversato.
Aura prese il secondo comando e lo nascose nella divisa.

Bel lavoro Halverson, davvero bel lavoro.

Pensai mentre mi venne istintivo voltarmi verso il luogo da cui i colpi erano partiti e facendo un cenno di saluto. Sapevo che non mi avrebbe visto. Avrà anche avuto determinati modo e una bella faccia da prendere a schiaffi ma sapeva il fatto suo.
Mi incuriosiva.
Mi incuriosiva dannatamente e questa sarebbe stata un'occasione per capire qualcosa in più...
Ora però dovevamo affrettare i tempi onde evitare che qualcun altro potesse accorrere e/o disturbare il resto della missione

Potremmo prendere le loro divise e sarebbe meno difficoltoso riuscire ad avanzare all'interno nel caso ci fossero altre guardie; dall'altra sarebbe difficile per Sanji riconoscerci nel caso in cui ci dovessero altre guardie ad attenderci all'uscita.

Osservai Aura per qualche istante mentre fissava l'ingresso della caverna: la seconda parte della missione stava per avere inizio...
Immagine
Avatar utente
Aura
Membro del Garden Club
Messaggi: 796
Iscritto il: 21 mar 2007, 22:45
Sesso: F
Contatta:

La perla rapita: nella tana del ragno

Messaggio da Aura »

Missione: "La perla rapita"
L'ingresso era libero. I due Seed avanzarono per la caverna e raggiunsero la struttura senza troppi problemi. Difatti, oltre a telecamere e piccole mitragliatrici, non vi era nulla di così pericoloso e imprevedibile da non essere evitato. Da lontano Sanji teneva la situazione sotto controllo con il suo fucile. Si passò una mano fra i capelli che gli impedivano la visuale, poi tornò con gli occhi sui suoi compagni. Attraverso il mirino li vide cincischiare davanti alla porta sbarrata della base e sbuffò: prendersi tanto tempo per aprire una dannata porta era da pivelli. E loro non erano da meno.

Aura e Tidus fissarono a lungo il sistema di apertura dell'edificio con ingenua curiosità. Un pannello composto da una tastiera numerata ed un piccolo schermo ad impronte digitali bloccava loro l'accesso, mentre una chiusura meccanica a sbarre di ferro costituiva l'intero ingresso. L'umidità della caverna si vedeva chiaramente sul cemento, colando con gocce cariche d'acqua e polvere, e si faceva sentire anche sui Seed. La ragazza si sentiva soffocare, l'aria era satura dell'odore della terra bagnata e di calore, nonostante un brivido di freddo le salì lungo la schiena.
Dopo qualche secondo passato a contemplare l'ostacolo davanti a realizzarono solo un paio di ipotesi. Tornare indietro per recuperare una delle guardie e trascinarla fin davanti a quel pannello era impensabile, soprattutto contando che non si erano presi la briga di azionare tutte le trappole della caverna. Quindi non potevano sapere quante altre ce ne fossero.
Aura si passò un dito sulle labbra tentando di elaborare un piano per procedere. Si guardò intorno ed esattamente ai suoi piedi trovò un pezzo di vetro. Un lampo le balenò nella mente. Senza preavviso chiese a Tidus se avesse con sè un fazzoletto di stoffa. Un po' basito di fronte ad una richiesta del genere, il ragazzo glielo porse ed osservò l'amica mentre lo avvolgeva intorno al pezzo di vetro. Poi prese a pestarlo forte con lo Stardust che, essendo di metallo e pesando 40 Kg, lo frantumò in pezzi sempre più piccoli.

Tidus: C-Che stai facendo? :smt104
Aura: Cerco un modo per avere l'impronta digitale ed il codice.
Tidus: E tu credi che così avrai la risposta?
Aura: Può darsi. Voglio fare un esperimento, ma se funziona allora siamo a cavallo.
Tidus: Con un pezzo di vetro? Va bene che puoi ricavare della polvere finissima ma non vedo come...

Il giovane si fermò un l'indice della mano a mezz'aria, la sua espressione mutò ed un sorriso apparve sul suo volto. Aveva capito il ragionamento della compagna. Semplice, a disposizione dei loro gadget e divertente da mettere in pratica. O almeno così pensava Aura.
Nel mentre che lei finiva il suo lavoro, Tidus bagnò molto lievemente la tastiera e lo schermo, così da inumidire il grasso lasciato dalle dita, ma non cancellarle, poi attese. Una volta che la ragazza ebbe finito, ella soffiò la polvere impalpabile sul pannello, lasciando così a vedere le impronte digitali su di esso. I numeri che erano stati premuti erano 1, 3, 5, 7 e 0: ora il problema era verificare l'ordine giusto da inserirli. Altro minuto di premuta di meningi!

Aura: Di bene in meglio! :smt095
Tidus: Puoi dirlo forte. Vediamo... possiamo ipotizzare che non si tratta di una data, sarebbe troppo semplice.
Aura: Questo non ci aiuta. E se provassimo a inserire il codice scritto sulla porta?
Tidus: S-scritto sulla porta? :smt104

Aura indicò al ragazzo una serie di numeri stampati in piccolo sull'ingresso dell'edificio. L'unica differenza stava che non tutti erano gli stessi digitati sulla tastiera: 9, 2, 5, 1, 0, 4, 9.
Tidus ragionò un attimo su quei numeri, poi si slegò il codino ed utilizzò il nastro per premere l'impronta digitale sullo schermo. Si sentì il rumore dello scanner che ne controllava l'identità, fino a che una tenue luce blu illuminò la tastiera. Aura e Tid si scambiarono un cenno e, con estrema sicurezza, il giovane digitò i numeri 3, 5, 1, 0 e 7.

9, 25, 1, 0 e 49 sono i quadrati dei numeri su cui ci sono le impronte. Non penso proprio che sia una coincidenza... Tentar non nuoce!

Un sonoro CLACK si propagò per la caverna e la porta sbloccò la serratura. Tra mille cigolii e clangori metallici, sovrastati a malapena dal cinque che si scambiarono i due Seed, questa si aprì. L'interno era completamente buio ed Aura accese una torcia che, prontamente, aveva portato con sè. Una parete lontana segnava la fine di un grande atrio: il soffitto era sorretto da due muri portanti laterali che dividevano la sala come se fosse una chiesa. Due corridoi conducevano alle porte di quelle che parevano "aree inaccessibili al personale non autorizzato", mentre un'altra in metallo sembrava presagire la presenza di un ascensore. L'aria che si respirava dentro sapeva di chiuso, velenoso odore che pizzicò il naso dei due compagni.
Mentre la Seed controllava l'area, Tid chiamò via codec Sanji che, nel frattempo, aveva fatto armi e bagagli per raggiungerli. Percorrendo il tragitto già percorso dai due Seed precedentemente non attivò nessuna trappola, così che egli potesse poggiare il suo fucile alla parete e massaggiarsi gli occhi stanchi.

Tidus: Stanco?
Sanji: Non sono mica un novellino come te!
Tidus: Da tombarolo sono stato promosso a novellino. Sto facendo progressi!
Sanji: Io non mi illuderei così facilmente.
Tidus: Sta di fatto che senza di noi questa porta non si sarebbe mai aperta.
Sanji: Ci avete messo troppo tempo. Chiunque sarebbe arrivato alla vostra stessa conclusione, persino il nano ha avuto la brillante idea di guardare il codice sulla porta!
Tidus: Quindi riconosci che siamo stati bravi.
Sanji: Per niente! Al vostro posto ci avrei messo la metà del tempo.
Tidus: Però riconosci che abbiamo avuto una brillante idea, ammettilo
Sanji: Non voglio sprecare pallottole per niente, quindi farò finta di non aver sentito!

Poco più lontano Aura stava esaminando un corridoio che sembrava non monitorato. Da quando avevano messo piede dentro alla base non si era presentato nessuno a dar loro il benvenuto, il che era strano. Quelle guardie non potevano essere lì solo perchè ne avevano voglia, sarebbe illogico. Il sistema di sicurezza non poteva certo essere entrato in funzione per caso, o perchè voleva divertirsi a rinchiudere gli scienziati dentro. Qualcuno doveva averlo attivato dall'interno o dall'esterno, attraverso un sofisticato apparecchio elettronico.
Controllando il soffitto notò una grata dell'aria condizionata: dalla mancanza del rumore, non pareva in funzione, e dall'odore che aleggiava lì sembrava proprio che non si cambiasse l'aria da chissà quanto tempo. Ciò riduceva le possibilità di sopravvivenza dei prigionieri. Dovevano muoversi, e alla svelta.
Un rumore alle sue spalle la fece voltare spaventata, puntando la torcia illuminata contro la faccia di Sanji e Tidus. I due si portarono velocemente le mani al viso, fino a che Aura non li riconobbe e abbassò la torcia.

Sanji: Ma che ti prende?! Non vorrai mica accecarmi! Ti farò causa se trovo anche il minimo danno ai miei occhi!
Aura: Scusa, mi sono spaventata.
Sanji: Poppante! Spaventarti per così poco non si addice ad un Seed.
Tidus: Qualcosa non va, Aura?
Aura: L'aria sa di chiuso, come se qualcuno non mettesse piede qui da molto tempo. Eppure dall'ordine e dalla mancanza di polvere sembra il contrario!
Tidus: Mancanza d'aria... I prigionieri saranno sfiniti. Dobbiamo trovarli al più presto.
Sanji: Muovetevi allora!

Il ragazzo dai capelli neri scalciò una porta chiusa a chiave ed una volta aperta rivelò la presenza di una sala di controllo. Subito si misero a controllare i video ancora accesi (stranamente), riuscendo così a trovare la stanza che teneva imprigionate le persone. Ma prima che potessero lasciare la stanza, Tidus fermò i due compagni indicando loro una registrazione abbastanza recente.
Guardando il filmato, notarono un uomo azionare il sistema di sicurezza esterno, bloccando le porte di un laboratorio dove stanziavano gli scienziati. Dopo aver compiuto il suo misfatto, l'uomo prese un revolver poggiato vicino a lui e, prima ancora che si potesse vedere il suo volto, una pallottola esplose ed il filmato finì.
Ruotando il capo, i tre videro la telecamera alle loro spalle completamente in pezzi, incapace di poter riprendere a funzionare.

Chi diavolo è quell'uomo? Perchè ha imprigionato le persone in una sola stanza? Che stesse cercando qualcosa?
Bah! A dopo le domande, ora dobbiamo pensare ai prigionieri!
Bloccato

Torna a “Archivio”