Missioni Garden [solo iscritti]

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sanji5
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Messaggio da sanji5 »

Missione: "La perla rapita"


Sanji: Oh, -censura-.

Il SeeD si lanciò sulla sedia accanto a lui, massaggiandosi gli occhi. Non era abituato a missioni così lunghe; era il tipo che eliminava il pesce grosso con un colpo rapido e preciso, senza preoccuparsi degli altri. La missione si era rivelata un fallimento su tutti i fronti; noiosa già in partenza, non sembrava offrire nessun tipo di attrattiva, e i due SeeD erano poco più che mediocri, entrambi non avevano catturato la sua attenzione in alcun modo. Aura si avvicinò a lui.

Aura: Tutto ok?
Sanji: No, è una rottura di palle. Dove cxxxo è questa stanza?
Tidus: Secondo la mappa non molto lontana da qui. E' la ex-mensa, utilizzata di recente come magazzino.
Sanji: Capo, siamo nelle sue mani.

Si alzò di scatto, impugnò il fucile e si apprestò a seguire Tidus e Aura, ormai usciti dalla stanza.


Il proiettile colpì il soldato al centro della fronte. Una morte improvvisa, rapida, indolore e senza troppi spargimenti di sangue - il metodo più efficace per eliminare l'avversario. Altre tre guardie fecero la stessa fine, mentre Tidus e Aura si occuparono delle due più vicine. Sanji lasciò cadere la pistola della mano destra per impugnare nuovamente il fucile di precisione. Un altro proiettile andò a ferire alla gamba il presunto capo, riconoscibile dai vestiti diversi che indossava, immobilizzandolo. Questi tentò di estrarre la propria arma, ma un secondo proiettile gli perforò la mano. Tidus si trovava ora alle spalle dell'uomo, Aura si stava occupando delle condizioni degli ostaggi, assicurandosi che fossero ancora in ottima salute.

Sanji: Una mossa e sei morto.

Tidus tramortì l'uomo con l'elsa della spada; Aura prese la maschera d'ossigeno che indossava. La situazione non era eccessivamente grave, ma era tassativo liberare i prigionieri al più presto. Gli scienziati erano sparpagliati in piccoli gruppetti di quattro persone. I più anziani erano sdraiati a terra, coperti dai camici dei giovani, meno provati dalla mancanza di ossigeno, per contrastare l'intensa umidità del posto. Uno di questi, un ragazzo sui venticinque anni dai capelli biondi e mossi si avvicinò ad Aura per aiutarla ad assistere il più anziano, e grave, del gruppo. Farneticò frasi senza senso per qualche minuti prima di svenire. Il caposquadra velocemente consegnò alla SeeD la maschera e le bombole d'ossigeno che il sequestratore indossava; Sanji decise di perlustrare la stanza.

???: C'è dell'acqua dietro il balcone. Razionavano le provviste per tenerci sempre sull'orlo della fame e della sete, mentre loro si divertivano a rimpinzarsi davanti a noi. Non vediamo un goccio d'acqua da ore ormai.

Il cecchino aprì il frigorifero davanti a lui: una ventina di bottigliette di acqua erano sistemate ordinatamente nei vari ripiani. Ne prese una dozzina e le consegnò ai vari gruppi. Le porte della stanza, aperte dopo molto tempo, permisero un ricambio d'aria sufficiente; dopo mezz'ora circa, la condizioni degli ostaggi si erano stabilizzate. I giovani si erano organizzati per rifornire di acqua e cibo i vari gruppi, così Aura decise di prendersi una pausa. Si avvicinò a Sanji, intento a porgere una bottiglia d'acqua ad una donna con in volto un sorriso sincero, forse il primo privo di malizia o arroganza da quando era arrivato.

Aura: Allora sai essere gentile quando vuoi.
Sanji: Stavo fingendo.
Aura: Come mai tanto disturbo?
Sanji: Perché non m'importa.
Aura: Quindi ti importa di noi?
Sanji: Mi interessa lavorare con dei SeeD, se proprio sono costretto a vivere in questo Garden di merda.
Aura: E noi non lo siamo?

Ma cosa vuole da me?

Sanji: Siete mediocri cagnolini, buoni a menare le mani e a seguire il padroncino scodinzolando allegramente.

Aura sorrise.

Aura: Riusciremo mai a guadagnarci il tuo rispetto?
Sanji: Ti interessa così tanto?
Aura: Se ti rispondessi di sì?
Sanji: ...sorprendimi.
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Tidusisback
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Tidusisback »

Un suono secco rimbombò in un silenzio quasi inquietante.
Avevo seguito dalla distanza il dialogo tra Sanji ed Aura ma avevo deciso di non intervenire per un semplice motivo: ognuno era in grado di badare a se stesso e questa volta non sarebbe stato diverso.
Fatto sta che voltandomi, ciò che vidi fu Halverson con la faccia voltata ed Aura pallida come un cencio, con un espressione che ondeggiava tra l'incredulo e il sinceramente dispiaciuto.

Gli ha tirato uno schiaffo?!?

Sapevo che Aura non era il tipo da alzare le mani a gratis...non era il tipo da alzare le mani, punto.
Quello che le si leggeva in volto era palese.
Tuttavia, Halverson aveva chiesto di essere sorpreso e credo che avesse ottenuto ciò che cercava. A dire il vero la cosa aveva sorpreso anche me visto che conoscevo Aura da più tempo e sapevo che avrebbe preferito di gran lunga la diplomazia e il dialogo,specialmente se si trattava di un 'estraneo' o meglio detto un nuovo arrivato come Halverson. Di certo non avrebbe permesso che la rabbia le montasse in corpo fino a perdere il controllo.
Non è da nascondere che gli atteggiamenti del ragazzo fossero estremamente irritanti e che, tutto sommato, Aura mi aveva levato una soddisfazione.
Al contrario lei sembrava proprio non pensarla in quel modo: si tenne la mano con cui aveva tirato lo schiaffo e, arrossendo mormorò un timido scusa.
Non abbassò mai gli occhi però, tenendoli fissi su quelli del ragazzo.
A lui scappò una risatina sommessa
«Sei davvero una codarda, nana. Abbi almeno il coraggio di prenderti la responsabilità delle tue azioni. Mi fai solo pena» aggiunse poi con malcelata soddisfazione.
«Non..non volevo»
«Piantala! Se noiosa, cagasotto e pure rompicoglioni! L'hai fatto. Fine. Credi di impressionarmi? Beh ti do io la risposta: no, non l'hai fatto. Si ritorna al punto di prima»

Tidus, fatti i cazzi tuoi una buona volta...

«Halverson» mi intromisi «fino a prova contraria fai parte anche tu di quel bel gruppo di cagnolini che vai criticando»
«Provaci un'altra volta a definirmi come uno di voi!»
«Finché sei alle mie dipendenze, continuerò a farlo» conclusi.
Era la prima volta che facevo pesare in questo modo il mio grado di caposquadra e Commander.
«Non so nulla di te e non mi interessa. Mettiti solo in testa che se vogliamo salvarci il culo e salvarlo a queste persone dobbiamo semplicemente trovare un equilibrio. L'abbiamo fatto fino ad adesso, quindi vediamo di tenerlo fino al rientro. Se vuoi scodinzolare o no sono affari tuoi. Non è né tirando schiaffi né provocando che ci si guadagna il rispetto di qualcuno»
Halverson si voltò dall'altra parte come se non avesse sentito nulla è che non gliene fregasse minimamente di cosa gli avessi detto.

Poco importa. Sono io il primo a non seguire le regole e a fare di testa mia...tutto sommato credo di assomigliargli più di quanto pensassi.

Aura era ancora scossa: era forse la prima volta che si era comportata in quel modo e le tremavano ancora un poco le mani, lo sguardo fisso, un po' perso.
Misi la mano sulle spalle di entrambi sentendo la reticenza di Halverson che si manifestava attraverso la tensione dei muscoli, quasi a voler rifuggire quel contatto ma, come in precedenza, ignorai la cosa.
«Ora dobbiamo portarli fuori. Il segnale radio già mi da le navette di soccorso in posizione e a noi altro non resta che tornare al punto d'attracco. non dovrebbero esserci più guardie o trappole ma non dobbiamo abbassare minimamente la guardia. Aura» e nel chiamarla la scossi leggermente dall'imbarazzo che la tormentava come una mosca «Tu ed io ci terremo appresso al gruppo per fargli da scorta, in modo tale che, in caso di un qualunque attacco, possiamo in qualche modo difenderli».
La ragazza annuì in maniera eloquente. Presi fiato senza perdere minimamente il controllo
«Halverson, tu ci precederai in avanscoperta: data la tua mira, ci libererai il cammino da varie ed eventuali. In caso di attacco sarai a una distanza favorevole per poter attaccare indisturbato» conclusi fissandolo negli occhi.
Il suo sguardo aveva qualcosa che mi sfuggiva.

Che vuoi pretendere? Dopotutto è appena arrivato e non puoi minimamente pensare di capirlo, per quanto invadente tu possa essere.

Già, invadente...
«Andiamo»
Più che un ordine suonò come un incoraggiamento: Aura aiutò i prigionieri in condizioni peggiori a sistemarsi alla bell'e meglio, Sanji tornò sui suoi passi verso l'ingresso come se volesse controllare che fosse tutto a posto. In realtà voleva solamente allontanarsi da noi e far sbollire la momentanea ma ennesima sconfitta che le regole gli avevano imposto.
«E'...tutto a posto?» chiesi alla SeeD quando L'altro ragazzo fu fuori portata.
«Si. Ora è a loro che dobbiamo pensare. Quello che è accaduto. Davvero non so spiegarmelo! Voglio che quel ragazzo capisca che non l'ho fatto per...»
Nuovamente mi avvicinai a lei
«Credo che l'abbia già capito. So che sei una ragazza decisa e determinata e il vedere qualcuno o qualcosa sotto una luce, non cattiva, ma diversa non è nel tuo carattere. Ci vuole tempo e la gente cambia, per quanto sia difficile da pensare o accettare. Il problema è che a volte capita nelle maniere più impensate» dissi strizzandole l'occhio
«Si, ma gli ho tirato una sberla» replicò
«Evidentemente in cuor tuo pensavi che se la meritasse. E l'hai sorpreso, no?»
Aura rimase per qualche istante in silenzio: conoscevo quella ragazza e, dal mio punto di vista, mi risultava difficile spiegare che a volte la realtà è diversa e solo sbattendoci la faccia ci si rende conto di quanto sia dura. Fortunatamente lei, dall'altra parte, aveva un inguaribile ottimismo e determinazione.
****
Sanji si tastò la guancia, ancora rossa e calda, e guardò fuori dall'ingresso verso la radura; poi, con stizza tirò un calcio alla parete rocciosa sibilando un "vaffxxxxx!" a denti stretti.
Nessuno aveva mai osato colpirlo prima d'ora. Invece adesso ci si metteva una ragazzina, schifosamente e mielosamente buona.
E nana.
La cosa gli dava sui nervi così come la predica del tombarolo messo a capo di quella spedizione di assurde crocerossine.
Qualcosa però era trapelato: quella ragazza si era accorta del gesto.
Non era passato inosservato. Forse sarebbe riuscita a vedere un poco più in là.
E quel biondino? Bah, dare ordini non era proprio il suo forte ma quando non voleva sentire repliche non ce n'era per nessuno, con quella lingua tagliente che si ritrovava.
Qualcuno a cui tenere testa?
Forse.
Qualcuno che, fino ad ora era riuscito a notare qualcosa di diverso?
In ogni caso, al momento, che si fottessero tutti.
Calciò via un sassolino e, dopo essersi assicurato che tutto fosse in ordine, uscì in avanscoperta, prendendo posizione.
****
Dopo aver comunicato a Sanji il momento dell'uscita, io e la SeeD, assieme al folto gruppetto di ostaggi, tornammo alla radura, respirando a pieni polmoni quell'aria che era tanto mancata in quel buco soffocante e putrescente.
Parecchi tra gli ex prigionieri ebbero non poche difficoltà ad abituarsi alla luce del sole e alla brezza fresca che gonfiava le solo casacche sozze e i bronchi ormai intasati di polvere.
Il tragitto del ritorno non riservò alcuna sorpresa e, sempre tenendoci in contatto col cecchino, guadagnammo la destinazione quasi prima del previsto senza dover sfoderare armi: facemmo salire gli scienziati sulle navette che partirono alla volta del Garden.

Noi tre rimanemmo momentaneamente a terra, intenti a guardare, Halverson escluso, i mezzi scomparire nel cielo mentre il rombo dei motori si affievoliva pian piano così come il vento provocato dalle propulsioni.
«Almeno sono salvi» disse Aura tranquilla
«Ora bisogna solo capire che diamine è successo lì dentro. Hai preso le registrazioni?»
«Si, he recuperato i supporti su cui sono stati incisi i dati»
«Tempo perso» disse la voce profonda del cecchino alla nostra destra «Tanto sarà difficile cavarne qualcosa di buono da degli psicolabili reclusi. Bel lavoro, bel lavoro davvero»

Sono indeciso se dirtelo o meno. Per questa volta dovrai aspettare...

Mi tenni i complimenti per Halverson chiusi nella testa: probabilmente non gliene sarebbe fregato nulla. O forse sì.
In ogni caso speravo che avesse capito che non aveva a che fare con dei meri burattini nelle mani di chicchessia (benchémeno di Perseo nd: io) o incapaci di ragionare.
C'è chi sa tenere testa a qualcun altro, chi ragiona (o per carattere) con le stampellate, chi esagera, chi è di tutt'altra pasta, chi il rispetto non vuole per forza farlo comprendere con le parole.
Questa era una soddisfazione che non mi sarei assolutamente voluto togliere.
Facemmo qualche passo in direzione dei Jumper ripetendo gli stessi gesti dell'andata: chiudemmo le giacche antivento, indossammo i caschi e ci mettemmo a cavalcioni del mezzo, pronti a far rotta nuovamente verso il Garden.
«Ah, Halverson» dissi con la voce che sembrava soffocata dall'imbottitura delle protezioni.
Lui si voltò.
«Va da sé che sta a te stendere rapporto al rientro» aggiunsi. Il mio spontaneo sorriso non venne visto ma la strizzata d'occhio fece comunque il suo effetto
«Cosa?» gridò lui
Peccato che non potei sentire la sua replica, coperta dal rombare del motore del Jumper che si era già alzato in volo...
MISISONE "LA PERLA RAPITA" CONCLUSA
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Lenne
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Località: Garden di Rinoa

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Messaggio da Lenne »

INCONTRO A BLACK LAGOON
Obiettivo: perlustrare la zona, prevenendo qualsiasi pericolo e scortare l'obiettivo al punto stabilito
Partecipanti: Squadra di perlustrazione (SeeD Lenne, SeeD Nataa, SeeD Cek). Squadra di scorta (SeeD Commander Pip, SeeD Leonheart)
Post: uno a testa


«Voi siete i SeeD inviati dal Garden di Rinoa?». Sebbene lontana e soffocata dalla stoffa del mantello, la voce suadente e morbida ci fece capire che l’inviato dell’Ordine era una donna.
Fu Pip a rispondere per primo. «Esatto, io sono il SeeD Commander Pip, lui è il SeeD Leonheart; saremo la vostra scorta. Altri tre dei nostri compagni sono incaricati di perlustrare la zona e prevenire qualsiasi forma di pericolo».
«Perfetto,» la sconosciuta parve soddisfatta «direi che possiamo metterci in cammino, no?».
«Solo un’ultima cosa…» intervenne Leon.
Quasi avesse letto nei pensieri di tutti i presenti, lei abbassò il cappuccio: l’ovale perfetto del viso era circondato da capelli castani piuttosto mossi che le ricadevano vellutati sulle spalle, sfiorando occasionalmente la pelle chiara.
Le labbra erano atteggiate a un lieve sorriso e lo sguardo era di un’intensità tale da mettere a disagio chiunque le parlasse.
«Immagino vogliate conoscere l’identità di chi sorvegliate». Parlava in tono molto calmo, ma non potei fare a meno di notare una leggera sfumatura tagliente insita in esso. «Mi chiamo Chantal De Gard, dirigente dell’omonima azienda di ricerca sperimentale».
Dal nascondiglio dove ci trovavamo, m’irrigidii di colpo.
«Lenne?». Nataa osservò stranita il mio colorito pallido e le piccole gocce di sudore che, nonostante la temperatura fresca, mi stavano imperlando la fronte. «Cosa ti prende?».
Deglutii un paio di volte, prima di riuscire finalmente a formulare una risposta. «Non… non è nulla, scusatemi». Indietreggiai di qualche passo, voltandomi poi verso l’oscurità del vicolo. «Andiamo, dobbiamo precedere la squadra di scorta».

***
Dall’incontro con la donna fino a dove ci trovavamo in quel momento, il percorso era stato stranamente tranquillo. A ben pensarci, era una cosa normale: Leaftown si mostrava come una tranquilla cittadina, diversa da Black Lagoon; a causa di questo era semplice per noi passare inosservati e per i nostri compagni confondersi tra la folla.
Il travestimento di Pip e Leon era perfetto, parevano dirigenti più loro della stessa De Gard.
«Ci siamo quasi» dissi a un certo punto controllando la mappa. «Dobbiamo dirigerci in via Bowery, dove il treno ci porterà a Black Lagoon; lì molto probabilmente le cose si faranno più delicate».
«Scusa la domanda…». Mi volsi: Cek stava osservando con aperta curiosità la cartina. «Cos’è successo a quel foglio? Sembra sia stato piegato più volte senza successo».
«Non so» risposi scrollando le spalle. «E’ di Pip, dovresti chiedere a lui. Forza, sbrighiamoci».
Passando per le vie laterali e senza mai perdere di vista la squadra di scorta, arrivammo finalmente alla stazione; la prima cosa che notammo fu la quasi totale assenza di gente, la seconda furono tre individui – due donne e un uomo – che parlavano sottovoce fra loro.
Non ci sfuggirono l’improvvisa attenzione che il trio riservò a De Gard e ai due SeeD non appena questi entrarono nel loro campo visivo.
«Nascondono qualcosa» Osservando gli sconosciuti allontanarsi con fare noncurante, Nataa diede voce ai miei pensieri. «Dobbiamo seguirli».
Questo non era fra i miei pensieri.
«Dobbiamo seguire l’obiettivo, non i primi sospetti che passano» ribattei seccamente.
«Dobbiamo seguirli, potrebbero essere pericolosi».
Scossi la testa esasperata, chiedendomi mentalmente quale orribile crimine avessi commesso per meritarmi quella sorte. «E va bene… Però niente più extra, neh!».
Cek ricompose la propria espressione stranita dovuta alla mia risposta e disse: «Ragazze, ho un piano».
«E io una tromba!» esclamò Nataa battendo un pugno sul palmo aperto.
Attimo di silenzio.
«No… Intendevo dire che ho un piano, un’idea…».
«E io un oboe» risposi con un sorrisetto.
In quel momento il Codec entrò in funzione.

Codec:
«Banda di suonati, volete piantarla di dire scemenze?» sibilò la voce di Leon attraverso l’apparecchio.
«Era per stemperare un po’ la tensione».

Sospirando di sollievo nel costatare di non essere l’unico ad avere un briciolo di sanità mentale, Cek espose la sua idea: «Separiamoci. Uno di noi continuerà a tenere d’occhio Pip e gli altri fino a che non saliranno sul treno, gli altri due seguiranno il gruppo sospetto».
Annuii. «Perfetto. Cek, tu potresti segui…».
«Tu! Con me!».
Nataa mi prese per un braccio e mi trascinò nel vicolo attiguo; con un ultimo sguardo rassegnato, il responsabile dello Zoolab mi assicurò che non avrebbe perso di vista i nostri compagni e l’obiettivo.
Giunte dall’altra parte, mi liberai con uno strattone dalla presa.
«Si può sapere cosa ti è preso?».
Le mani raggiunsero le spalle della ragazza e con una vigorosa spinta la feci sbattere contro la parete gelida del vicolo, esercitando una decisa pressione per tenerla bloccata. «Se pensi che io stia facendo qualcosa di scorretto nei tuoi confronti… forse non sei lontana dalla verità» dissi. «Non so perché persisto nel darti retta e non so nemmeno perché continuo a serbare la calma con una persona che fa di tutto per farmi completamente andare in bestia. Hai voluto che facessi il caposquadra, perciò finiscila e, siccome siamo in missione, ascoltami. Sforzati e fai finta che in questi giorni non sia mai successo niente. Spero tu ne sia capace» asserii con decisione.
La trafissi con un’ultima occhiata, sciogliendo la presa con un gesto d’irritazione e facendola nuovamente sbattere contro la parete, anche se con meno forza di prima.
Mi girai verso il punto in cui dovevamo dirigerci e ripresi il cammino.
Ultima modifica di Lenne il 08 apr 2010, 22:04, modificato 1 volta in totale.
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Ti ricordi? È proprio lì che siamo diventati amici.
Perché noi siamo amici, vero?

Quando talor frattanto / forse sebben così / Giammai piuttosto
alquanto / come perché bensì; / Ecco repente altronde / Quasi
eziando perciò / anzi altresì laonde / purtroppo invan però /
Ma se per fin mediante / quantunque attesoché / Ahi! Sempre
nonostante / Conciossiacosacché!


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Nataa
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Nataa »

Leftown sembrava un piccolo borgo medievale, di quelli che si vedono solo nelle cartoline. Le costruzioni fatte in pietra emanavano un intenso profumo di umidità che si andava a confondere con gli odori delle diverse cucine, creando un miscuglio agro-dolce caratteristico dei vecchi paesi. Le vecchiette si parlavano attraverso le finestre e diversi mercanti giravano lungo le stradine scoscese cercando di vendere la propria mercanzia. Un posto ideale per nascondersi e non dare nell'occhio.
I tre che stavamo seguendo presero un vicolo secondario, un pò buio, che sembrava tagliare a metà il paese. Stralci della loro conversazione arrivavano fino alle nostre orecchie, questo faceva intendere che si sentivano al sicuro da pericoli.

<<Sei sicuro che da qui si arrivi?>> chiese una delle ragazze
un ragazzo si guardo intorno cercando di faremente locale <<Si assolutamente! Ricordo questo sbocco>>
<<E' la terza volta che lo dici e..>>
<<Stazion..>>

Lenne si girò verso di me ed entrambe ci scambiammo uno sguardo perplesso.

<<Stazione?>>
<<Non credo sia una coincidenza>>
<<Direi di no>>
<<....>>
<<....>>
<<....>>
<<Sarà il caso di dirgli che sono dalla parte opposta?>>
<<Nah>>
<<Non c'è neanche gusto così..>>

Codec:
Pip: Dove siete?
Nataa: Disperse in qualche sobborgo
Pip: Il treno parte tra 20 minuti, guasto alla motrice
sottofondo: Si informiano i signori passeggeri che il treno diretto a Black Lagoon partirà con 30 minuti di ritardo causa guasto al treno, Trenitali.. ehm si scusa per il disagio
Pip: 30..
sottofondo: Si informiano i signori passeggeri che il treno diretto a Black Lagoon partirà con 40 minuti di ritardo causa guasto al treno, Trenitali.. ehm si scusa per il disagio
Pip: 40..
Lenne: Buona attesa

<<Non sarà mai lunga quanto la nostra...>>

Invece passò solo un quarto d'ora e i tre ripresero i loro spostamenti lungo le stradine secondarie della cittadina. Sembrava girassero a casaccio, cercando di indovinare quale fosse la strada più breve per arrivare a destinazione. Ci misero una buona mezzora per tornare allo stesso punto in cui ci separammo dagli altri, a due metri dalla stazione.

<<Bene, secondo le informazioni dovrebbero essere diretti a Black Lagoon per la riunione..>>
<<Spero che la ragazza abbia detto il vero..>>
<<La tua complice cercherà di entrare alla riunione?>>
<<Non ne ho idea, conoscendola potrebbe>>
<<Potrebbe usare il Sig Burke come scudo>>
<<Dobbiamo raggiungerla, magari riusciamo a trarne un buon guadagno>>

Non potevano esserci più dubbi. Presi l'arco, non lo usavo da tanto e tenderlo mi costava fatica, ma cercai di non darlo a vedere, ci mancava anche la commiserazione.

<<Ho sotto tiro la donna a sinistra, se fa mosse false la metto a nanna>>
<<Avviso Cek di tornare>>

Codec:
Lenne: Cek, siamo nell'ingresso della stazione, i tipi cercano di entrare alla riunione. Sembra che ci sia un 'altra donna che tenterà di infiltrarsi..
Cek: Avverto Pip e Leon
Lenne: Si e poi torna qui
Cek: Non posso
Lenne: Ferito?
Cek: No, sono il modello

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Cek
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Cek »

-Leaftown, stazione di Leaftown, il treno regionale diretto a Black Lagoon è pronto al binario 1. Ci scusiamo per il ritardo-.
-Ma che ritardo e ritardo! :smt091 - imprecò Leon, ormai stufo di aspettare (da ormai due settimane XD n.d. Cek).
-Se non altro, la cabina è abbastanza comoda- osservò Pip tentando di calmare il compagno alterato.
L'attesa snervante dell'arrivo del treno era stata prolungata da un guasto inattesto nel vagone di testa, rinviando la partenza del convoglio ad orario da definirsi; il treno, giunto al binario, aveva fatto scendere i passeggeri inferociti per farne salire altrettanti, che attendevano ora la partenza del mezzo.
Lady De Garde se ne stava in silenzio nella cabina riservata, sotto l'occhio vigile delle guardie del corpo.
Suonò il codec.
--------------------------------------------------
La freccia imbevuta di Morfeo colpì di striscio Diana al volto, quel tanto che bastava per spedirla nel mondo dei sogni.
Nataa non era una ragazza dal grilletto facile, ma quando la donna si era accorta della presenza delle due seed portando la mano alla pistola, le sue dita lasciarono che il proiettile facesse il suo lavoro, neutralizzando la minaccia.
-Che diavolo?!- esclamò l'altra donna, mentre la compagna crollava a terra priva di sensi.
Si voltò per capire la provenienza della freccia, pronta a rispondere alla minaccia sconosciuta, ma fece l'errore di distogliere la sua attenzione da un altro pericolo.
Il ragazzo le piantò con violenza una gomitata nelle costole, e fuggì, lasciando sgomente sia lei che le assalitrici.
-Merd...- boccheggiò lei, facendo cadere la pistola.
--------------------------------------------------
-Sembra che ci siano noie in arrivo-
-Qualcosa di grosso?-
-Forse sì, forse no, più no che sì.-
-Occhi aperti Cek-
-Tranquillo Pip. Passo e chiudo-
Non gli erano mai piaciute le divise stealth. Stringevano troppo al cavallo, ed erano di un brutto colore (e poi non erano ignifughe, ma questo era un altro discorso).
Però doveva riconoscere che facevano bene quanto richiesto: mimetizzarsi con l'ambiente per essere difficili da individuare.
Fu così che quando un ragazzo passò di corsa a fianco al responsabile zoolab non riuscì a notare la sua presenza, nè a percepirlo in alcun modo per tutto il tragitto fin dentro la stazione.
Fu solo quando, guardando il tabellone della stazione (vuota, perchè tutti i passeggeri erano a bordo del treno) in cerca del binario giusto, sentì una voce nell'orecchio, che si rese conto di non essere solo.
-Biglietto, prego-
---------------------------------------------------
-Ma che vi passa per la testa a voi due?! :smt091 -
La donna era visibilmente incavolata con l'arciere e la spadaccina, che, colte alla sprovvista, per qualche istante non dissero nulla, mentre l'addormentata mugugnava frasi sconclusionate nel sonno.
-Avete appena fatto scappare un criminale! :smt091 -
Nataa e Lenne parvero ancora più perplesse, cosa che fece irritare ancora di più Rachel, dolorante per il colpo subito. Improvvisamente, sembrò realizzare qualcosa, e portò la mano dietro la schiena, in cerca di qualcosa.
-Non sarete mica sue complici?-
-STOP, alt, ferma tutto!-
Lenne alzò la voce, cercando di porre fine a quel monologo per dare un senso a quanto stava accadendo.
-Le domande le facciamo noi: chi siete voi due, e perchè volete infiltrarvi alla riunione a Black Lagoon?-
Questa volta fu Rachel a essere sorpresa.-Come fate a sapere...-
-Le domande le facciamo noi, ho detto- ripetè con fermezza Lenne. -E chi era il tizio che è scappato?-
Rachel abbandonò il tono sorpreso per tornare a quello irritato. -Un farabutto, ecco chi era! Ed è colpa vostra se è scappato!-
Mollò un ceffone alla sua compagna addormentata, svegliandola; questa, spaesata e forse ancora sotto effetto di morfeo, balbettò qualche parola a caso, prima di tornare operativa.
-Io sono Rachel e lei è Diana, siamo le guardie del corpo di uno dei membri della riunione, il signor Burke- iniziò a raccontare Rachel. -Il nostro protetto è stato rapito dalla compagna di quel maledetto Adrian; ci hanno sorpreso, così siamo riuscite soltanto a prendere quello scarafaggio ma, a causa vostra, ora è scappato!-
Sottolineò con un tono parecchio astioso le ultime parole, probabilmente per far sentire in colpa le due seed, che però non si fecero intimidire.
-Non prendeteci in giro- ribattè Nataa. -Vi abbiamo chiaramente sentito quando parlavate di guadagnare qualcosa, alla riunione...-
-Per forza!- esclamò Rachel, mentre Diana, completamente ripresa, ascoltava in silenzio -La sua complice è ricercata: se fossimo riusciti a catturarla, avremmo potuto ottenere una bella ricompensa! Adesso invece il nostro protetto rischia di essere fatto secco, e non abbiamo più neppure l'ostaggio di scambio!-
Rachel concluse la storia con uno sbuffo irritato, mentre la compagna faceva cenno di sì con la testa.
Nataa guardò Lenne di sottecchi: la storia le pareva convincente, considerando anche il comportamento del fuggitivo... Le diede un'occhiata traducibile con un "Sei tu il caposquadra...", e Lenne, seppur con qualche remora, non potè fare altro che decidere.
-Venite con noi, andremo a Black Lagoon, e vedremo se la vostra storia è vera-.
Rachel e Diana non si guardarono, nè i loro volti fecero trasparire nessuna espressione particolare, ma si erano già accordate su cosa fare: poichè la loro storia era incompleta, avrebbero potuto servirsi delle due ragazze per giungere al loro scopo, e sistemarle quando meno se lo aspettavano.
----------------------------------------------------
Si era nascosto.
Gli era sembrato sospetto il tizio che aveva visto nel vicolo, vicino alla stazione; ma quando era arrivato il controllore del treno per il biglietto, lo aveva mostrato senza indugio, chiedendo anche informazioni sul binario.
Poteva essere un semplice passeggero in ritardo per prendere il treno, visto che si era messo a correre non appena gli era stato detto dove andare; tuttavia, Cek aveva chiaramente sentito il nome "Black Lagoon" saltar fuori dalla conversazione, e aveva drizzato le orecchie.
" :mmh: Nataa aveva parlato di alcuni tizi" pensò. "Meglio controllare".
Il treno era parecchio lungo, e pur essendo diretto in una citta come Black Lagoon aveva anche alcuni vagoni dotati di cabina, oltre a un vagone ristorante; Cek era salito da quello che pareva essere il vagone di trasporto merci, visto che era pieno di casse chiuse o coperte da teloni.
Presi i vestiti che portava con sè, si tolse la tuta stealth e si cambiò, per evitare di attirare attenzioni indesiderate; una volta vestito, chiuse gli occhi e si concentrò, cercando di percepire il calore distante di quell'individuo.
----------------------------------------------------
Corre il serpente su strade di acciaio
Fischia al vento, mordendo e stridendo
Verso il suo nido di serpi in attesa
Cosa porterà da mangiare stavolta?

-----------------------------------------------------
Una voce squarciò il silenzio.
Tutti in carrozza!
Immagine
Hanno detto di me
Lilin:In verità Cek viene dal futuro :asd: ci puoi dire i numeri del lotto vincenti per domani?? XD
Nataa:Sei riuscito a spiazzare anche lo zio Perseo con la tua apparizione ( :twisted: )
leonida88:orca pupazza sei l'uomo fumetto!!! :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: sei stupefacente!!!
Sabin_mn:Cek, quando fa lo sborone, almeno lo fa con stile
Pip:Tanti auguri, per oggi niente manga e fuori ad ubriacarti :asd:
Master Roxas:Tu mi fai spaventare...Tanto per la cronaca,l'essere immondo(quello che ho quotato sopra XD) ha ragione
Final Night:Dopo Honey & Clover non riuscivo a trovare un anime simile e sono caduto in depressione. QUesto però è quello che cerco.. mi salverà la vita :smt112 Cek, Tu Curi le malattie con gli anime :asd: ?
Hyam:A parte che sei un provocatore comunista e alla peggio anarchico (lol)
Master Roxas:Ma voi ancora a farvi domande su chi è Cek,state? :asd: :asd:
ChocoboMan:Tu, cosa diavolo sei, una specie di manga-postino a domicilio ? :smt104
Nataa:Ci chiedevamo se il Re dei manga sarà presente a questo fumettopoli :-D
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Pip :>
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Messaggio da Pip :> »

Pip: Questa Trenilagoon è proprio messa male. :smt102
Leon: Aspetto, ti tolgo le ragnatele che ti sono venute nell'attesa. :asd:
Pip: La prossima volta andiamo in bicicletta. :sgamato:

L'avviso del capotreno sancì la tanto agognata partenza del treno. Fino a quel momento la missione, per la squadra di scorta, era stata decisamente tranquilla. Il lavoro della squadra di perlustrazione era stato ottimo, nessun contrattempo, nessun attacco. Lady De Gard si era talvolta complimentata, rompendo quel muro di riservatezza e silenzio che aveva innalzato. Riteneva il rapporto con i due SeeD in modo molto formale: loro erano la scorta e lei l'obiettivo da proteggere, non c'era bisogno di famigliarizzare, soprattutto con tutto quello che aveva da pensare.

Codec:
Pip: Lenne, siete sul nostro treno?
Lenne: Si, con due ospiti. Le guardie del corpo di Mr. Burke, un altro partecipante alla riunione.
Pip: Cioè, ci sono le guardie del corpo di Mr. Burke e non c'è Mr. Burke?
Lenne: L'hanno perso. :tots:
Pip: Speriamo non succeda anche a noi. :sgamato:
Lenne: No beh, ci hanno spiegato che un paio di farabutti l'hanno rapito: uno lo avevano preso in ostaggio, ma è *accidentalmente* fuggito.
Pip: Quell'accidentalmente significa che è colpa vostra? :eh?:
Lenne: Già. :tots:
Pip: Credo che comunque questo ladro andrà a Black Lagoon, se vuole un riscatto lì contatterà in qualche modo.
Lenne: Dobbiamo dargli una mano?
Pip: Si, ma non è compito nostro. Se c'è da collaborare con chi di dovere collaboreremo, anche perchè potrebbe addiruttura saltare la riunione.
Lenne: Ricevuto. In che carrozza siete?
Pip: Prima classe. :-D
Lenne: Noi siamo in piedi, chiudo. :smt009

Pip: Lady De Garde, è tutto a posto in cabina?
Chantal: Si, non vi preoccupate.
Leon: Siamo partiti in questo momento, dovremmo essere a Black Lagoon in circa una ventina di minuti.
Chantal: Da lì poi ci muoveremo per la via principale, quindi occhi aperti.
Pip: No problem.
Chantal: Ho sentito di Burke. La situazione è seria: non ci sono più notizie?
Pip: Sembra di no, ma collaboreremo con le sue guardie del corpo se necessario.
Chantal: Una volta a Black Lagoon avviseremo il Sindaco, magari riuscirà ad aggiustare la situazione.

Leon chiuse la cabina. Diedero un'altra occhiata in giro, per assicurarsi che fosse tutto sicuro. Intanto, il treno si avvicinava sempre di più alla cittadina.

*****

Nadia: Eccoci qua.
Burke: Non mi faccia del male, la prego.

Mr. Burke era abbastanza preoccupato. Era ostaggio di una ladra senza scupoli, stava rischiando la vita, doveva persino fingere che non stesse succedendo niente e che lei fosse veramente la sua guardia del corpo. Il piano della donna era arrivare alla riunione e derubare tutto il derubabile. Piano semplice ma leggermente strambo, aveva pensato Mr. Burke. Era curioso di vedere come avrebbe eluso tutte le precauzioni prese per la protezione di persone così famose, ma il primo pensiero era rivolto alla sua vita. In cuor suo sperava che le sue vere guardie del corpo non lo avrebbero abbandonato, che lo stessero ancora cercando, che lo avrebbero salvato.

Non poteva immaginare quanti, in realtà, stessero tramando contro di lui.

Nadia: Non le farò del male Burke, non ancora almeno. Non se non ne sarò costretta.
Burke: Glielo chiedo in ginocchio.
Nadia: Non ce n'è bisogno. Siamo quasi arrivati alla riunione...si ricordi, io sarò la sua guardia del corpo. E ora un bel sorriso, forza, o glielo stamperò io a forza.

I due entrarono nel Palazzo del Governo di Black Lagoon. Oramai, mancava solo Lady De Garde, e la riunione sarebbe iniziata.

*****

*Dlin Dlon* Il treno per Black Lagoon è in arrivo alla stazione. *Dlin Dlon*

Lenne: Stiamo arrivando, finalmente.
Cek: Cosa facciamo con quelle due lì?

Diana e Rachel erano sedute poco più avanti, confabulando vivacemente. Sarebbe stato difficile andare in avanscoperta insieme a loro due, dovevano trovare un modo per non rischiare di compromettere la loro missione.

Nataa: Ci penso io. Ehi, voi!
Diana: Si?
Nataa: Quali sono i vostri piani?
Rachel: Non preoccupatevi, non v'intralceremo. Abbiamo intuito il vostro compito. Andremo al Palazzo del Governo per conto nostro, magari Mr. Burke sarà già lì.
Nataa: Perfetto. :-D

Cek: Più semplice di quanto pensassi. :hihi:
Lenne: Meno male. :roll:

*****

Erano sulla via principale. Lady De Garde procedeva con passo spedito e sicuro, mentre Pip e Leon, al suo fianco, osservavano gli edifici, le persone, tutto ciò che potesse rappresentare un pericolo. Ma sembrava che, ancora, stesse andando tutto bene. Arrivarono al Palazzo del Governo in una ventina di minuti, ed una volta riconosciuta l'ospite entrarono nel maestoso edificio.

Chantal: Bene, siamo arrivati. La riunione si terrà al terzo piano. Forza, andiamo.

L'incontro stava per cominciare.
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Messaggio da Leonheart88 »

I due Seed giunsero dinnanzi alla porta che conduceva alla stanza designata come luogo della riunione, era un ampio salore, stile rinascimentale con al centro un gigantesco lampadario formato da cristalli.

Pip:"Non si può certo dire che se la passino male qua dentro"
Leonheart88:"Noto un certo squilibrio con la popolazione qua fuori"
Pip:"E' come ci avevano detto, la popolazione media è povera, ma poi ci sono i ricconi che vogliono speculare"

L'emissaria dell'ordine fece un passo avanti e si portò alla pari con i due Seed.

Chantal:"Qua direi che finisce il vostro compito, da qua in avanti non è di vostra competenza, che tutte le guardie escano dalla sala per favore"

L'epressione di Nadia mutò istantaneamente, come se un invisibile calcio volante l'avesse colpita violentemente in faccia, istintivamente si portò dietro le spalle di Burke..

Nadia:"Fermi tutti! Un solo passo e lui muore!"

Non era andata come da lei sperato

Nadia:"Che tutti gettino le armi su quel tavolo!"

Pip e Leonheart88 si scambiarono un gesto d'intesa praticamente invisibile, il primo tirò fuori il Gunblade e fissò Nadia...

Pip:" La prego non ci uccida la prego.."
Nadia:" E tu saresti un guerrie...."
Leonheart88:" Medusa!"

Nadia si bloccò improvvisamente, aveva assunto la forma di un originale statua.

Pip:"La prossima volta la parte del codardo la fai tu :smt091
Leonheart88:"Va bene come no :smt110 "
Chantal:"Portatela fuori per favore"

Uscirono portando fuori con una magia Levita il corpo della giovane.

Leonheart88:"E ora di questa che facciamo?"
Pip:"Direi che ce la portiamo al Garden e poi si vedrà"

Codec:
Lenne:"Leon è così che fai conquiste? :asd:
Leonheart88:" E chi ti dice che è mia e non di Pip?
Lenne:" No perchè sennò poi Drizzt è geloso :asd: "
Pip:"La mia vita privata è privata e così deve rimanere Tzè!"

Leonheart88:"Chissa le vere guardie di Burke dove sono finite?"
Pip:La vedo difficile riescano a introdursi nel palazzo, più probabile che provino a rientrare in contatto con lui una volta all'esterno"
Leonheart88:"Io non riaffiderei mai l'incarico a due che hanno già lasciato che mi rapissero una volta"
Pip:"Infatti da quel che ho visto Burke è intenzionato a chiedere a qualche altro rappresentante una parte della sua scorta almeno fino a fuori città.."
Leonheart:"Guarda sta uscendo"

Madame Chantal arrivò a pochi metri da loro con aria soddisfatta, pochi secondi dopo dal palazzo iniziarono ad uscire anche gli altri membri della riunione.

Chantal:"Portatemi da Perseo per favore, devo conferire con lui"

MISSIONE CONCLUSA
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Ruben -.-
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Ruben -.- »

Missione "Cuore di drago"

Partecipanti: Ruben, Drizzt, Pip, Balthier

2 post a testa più possibile post conclusivo.

Il gruppo copri in poco tempo la piccola distanza tra il Garden e gli scavi. Gli addetti ai lavori si muovevano veloci e attivi, come sospinti da una passione viva dentro di loro. La maggioranza di loro ignorò i visitatori SeeD, altri si giravano a fissarli insospettiti. Qua e la erano stanziate le forze di polizia di Black Lagoon. In seguito agli eventi successi in città c'era il pericolo che dimostranti sull'orlo di una crisi economica si rivoltassero verso gli ignari e innocenti ricercatori.

Il grande teschio di drago teatro degli incidenti avvenuti ad Aura e Dorian. Un gruppo più sostanzioso di guardie sorvegliavano l'ingresso del corridoio sotterraneo.

-Identificatevi prego.- fece la guardia in tono neutro.
-Ma..non ci riconosce? Siamo SeeD. C'è un Garden immenso parcheggiato davanti ai suoi occhi!- ribatte Drizzt un po offeso.
-Forse è stato tratto in inganno dalle nuove uniformi.- cercfò di giustificarlo Balthier.
- Mi spiace signori. E' la prassi. E senza permessi, nonostante la vostra carica, non potro farvi pass...- ma prima che potesse finire la frase Pip gli consegnò i permessi firmati dall'Ordine e dalle forze di polizia di Black Lagoon. -Bè...allora andate pure...e auguri!- aggiunse.

I quattro entrarono nel buio freddo e umido della caverna. Accesero una delle torce elettriche poste all'ingresso e iniziarono a fare a primi passi. Il terreno era umido e molliccio ma paradossalmente e contro ogni senso logico sembrava asciugarsi man mano che si proseguiva all'interno.

-Prestate massima attenzione-

Piuma stava sempre qualche metro davanti a loro. Sembrava voler fungere da sentinella ed avvertirli di eventuali pericoli che avrebbero potuto trovare. Ogni tanto Ruben lo richiamava e questi fiammava leggermente della bocca per dimostrare che stava bene.

-C'è una cosa che abbiamo tralasciato. Chi fa da caposquadra?- chiese Pip.
Balthier alzò le mani per togliersi subito dall'impiccio.
-Pensavo fosse scontato che lo facevi tu- fece Ruben a Pip.
-Scontato?? Perché dovrebbe essere scontato? Scontato sarebbe se il vicepreside si accollasse tale incombenza!- fece Pip a Ruben.
-Proprio perchè ho già tante incombenze potresti sottrarmi qualche fatica ogni tanto!- rispose Ruben a Pip.
-Hai voluto la bicicletta?...-rispose Pip a Ruben.
(E mentre il battibecco continuava...)
-Ma fanno sempre così?- chiese Balthier.
-Anche peggio a volte- fece Drizzt divertito -ma poi fanno pace...di solito- aggiunse.

-Allora siamo d'accordo così?- chiese Ruben a Pip.
-Siamo daccordo. - concluse Pip a Ruben.
-Drizzt, il grandissimo privilegio sarà tuo!- feco entrambi a Drizzt in tono gioviale e poi ripreso a camminare.

:smt104

-Mi sono perso qualche passaggio?- fece quello in tono sorpreso.
-Si, quello in cui ti hanno gabbato!- rispose Balthier divertito.
-Mi sono rimbecillito?- chiese Drizzt a se stesso. Ma non ebbe nessuna risposta.
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Pip :> »

Oramai stavano camminando da più di mezz'ora.

Il gruppo stava avanzando in fila indiana munito solo di torce, circondati dal buio di quel passaggio antico. Drizzt apriva la strada e Ruben la chiudeva, il passaggio era parecchio stretto e non permetteva di affiancarsi; l'aria si stava facendo sempre più stagna, ma il pavimento era ormai quasi del tutto duro, l'aria scherzosa di poco prima aveva lasciato il posto ad un clima decisamente claustrofobico.

Pip: ...per quanto dovremo ancora camminare...?

Drizzt puntò la torcia verso il tunnel: la strada sembrava ancora piuttosto lunga.

Ruben: Come state ragazzi? Niente vaneggiamenti o problemi fisici?
Balthier: Per ora no.
Pip: Idem.
Drizzt: Tutto regolare.

Poche parole tese, spezzate; la sensazione era che si avvicinassero sempre di più a qualcosa di inevitabile.

[...]

Drizzt...che cos'è 'sta roba?

Erano arrivati ad un vicolo cieco. Il passaggio si era aperto, quindi il gruppo potè disporsi un pò più comodamente; Piuma sembrava conoscere questo punto, era abbastanza agitato.

Pip: Il passaggio è bloccato!

Piuma era sempre più agitato, cominciò a premere col muso sulla parete.

Balthier: Cosa sta facendo?
Ruben: Forse sta cercando di dirci che il nostro obiettivo è lì dietr...Ehi, ascoltate!

Scricchiolii.

Drizzt: Che cos..

Il terreno ad un tratto franò. Il gruppo cadde nel vuoto. E non cadde neanche per poco tempo.

SPLASH!

L'acqua fredda irrigidì i loro corpi, e con veloci spasmi riemersero il più velocemente possibile. Si trovavano in un'ampia grotta sotterranea, illuminata da alcune strane pietre che emettevano una luce tenue, ma sufficiente per rendere il tutto visibile. Molto in alto videro un piccolo buco, quello da dove erano caduti; sulla destra, una sporgenza gli avrebbe permesso di arrivare sulla terraferma.

Pip: Che volo!
Balthier: Puoi dirlo forte! Il terreno deve aver ceduto..
Drizzt: Forse per sostenere Aura e Dorian era resistente a sufficienza, ma quattro corpi non li ha retti.
Ruben: Già. E ora? Dobbiamo cercare di risalire al più presto, sono quasi sicuro che dietro quella lastra ci sia la risposta a tutte le nostre domande.
Pip: Piuma?
Drizza! Sta scendendo!

Il giovane drago, con le ali spiegate, stava planando all'interno della grotta. In poco tempo li raggiunse, sbattè un paio di volte le ali guardandoli con stizza, per poi dirigersi verso il suolo.

Balthier: Forza, seguiamolo. Comincia a fare parecchio freddo.

Il gruppo si diresse verso Piuma. Ma in quel silenzio quasi opprimente, rotto solo dall'incresparsi dell'acqua, qualcosa non andava. I SeeD si fermarono. La terra cominciò a tremare. Dal centro del lago, spuntò il collo di un drago marino di grandezza spropositata, che possentemente ruggì nella loro direzione.

Poi, , l'essere attaccò.
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Rumori nell'Oscurità

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Drizzt : Siamofottuti.

Il nemico era veramente enorme, ed i quattro SeeD si trovavano proprio nel suo elemento : l’acqua.
Dovevano raggiungere la terraferma. L’attacco del drago era diretto verso Drizzt e Balthier, e mentre il primo utilizzava il suo Salto d’Ombra per allontanarsi, l’altro riuscì a schivarlo per pochi centimetri. Il pesante spostamento d’acqua sommerse però il SeeD, celandolo alla vista degli altri.
Drizzt, ricomparso sulla terraferma, fece un cenno a Pip e Ruben. Il Compare recepì al volo, invocando Fenice, che attaccò l’avversario alla testa. Lo stesso fece Ruben, che raggiunse Balthier, per poi ricongiungersi a nuoto con Drizzt. Pip seguì a ruota i due.

Balthier : è Drago quello?
Ruben : Possibile…
Pip : In tal caso… forse sarebbe meglio non tentare di eliminarlo.
Drizzt : …oppure potrebbe essere semplicemente un altro guardiano di questo luogo.
Ruben : Io direi di evitare lo scontro. Caposquadra?

Drizzt, bestemmiando tra i denti ripensando a come era stato precedentemente fregato dagli amici, annuì.

Pip : Fenice non ne avrà ancora per molto…
Drizzt : 3, 2, 1…

Nell’istante in cui Pip richiamò Fenice, Balthier diresse un potente Flare verso la creatura. Lo scopo non era quello di ferirla, ma di distrarla : ciò dette infatti a Drizzt il tempo di avvolgerla in una nube di oscurità. Ruben, fulmineo, afferrò una delle pietre luminose e tastò la parete alle loro spalle alla ricerca di una via di fuga. La roccia, che era parsa solida e compatta, una volta illuminata dalla strana pietra mostrò una stretta breccia, nella quale i quattro SeeD si infilarono.
Dopo diversi metri, si ritrovarono in un tunnel più ampio.

Balthier : C’è troppo buio qua, ci vedo a stento.
Pip : Drizzt?

Drizzt, che era dotato di scurovisione, osservò attentamente il tunnel, che pareva allargarsi all’estremità opposta, forse in corrispondenza di una sala. Comunicò il tutto agli altri.
Ruben allora avvicinò la pietra luminosa alle pareti… che si rivelarono piene di strani simboli fosforescenti.

Ruben : Che diavolo è questo posto? E queste pietre… sembrano rivelare ciò che è nascosto.

Un rumore allertò il gruppo. Nervosi, i quattro si guardarono.

Drizzt : Tornare indietro non avrebbe senso, possiamo solo proseguire.

Pochi passi, ed il rumore si fece più intenso. Ancora qualche metro, e divenne distinguibile.
Artigli. Artigli che grattavano sulle pareti di roccia.
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Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
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Messaggio da Balthier91 »

Pip: Che cacchio è di nuovo?

Il grattare degli artigli si faceva sempre più intenso. La conformazione del luogo impediva di capire da dove provenisse fino a quando granelli di polvere cominciarono a colpire le teste dei 4 SeeD, catturando immediatamente la loro attenzione.
Un foro del diametro di circa 3 metri si aprì nella parete superiore della sala, facendo sbucare i poderosi artigli dell'ennesimo drago di turno.

Ruben: Che diavolo, siamo bloccati!
Pip: Da questa parte, rapidi!

Una possente colonna di pietra riuscì a fornirgli qualche secondo di protezione mentre la polvere sollevata dalla rottura della roccia copriva la vista al nemico appena sopraggiunto.

Drizzt: Come diavolo è possibile che questo luogo sia abitato da essere così enormi?
Pip: Ho idea che la struttura abbia un chè di magico, difficilmente il tutto si potrebbe auto-sorreggere, dietro agli strani effetti collaterali subiti da Aura ci deve essere anche un qualche incantamento.
Balthier: Fermi un attimo. Quel drago, è lo stesso di prima. Ha la stessa pietra incastonata sulla fronte, solamente di un colore diverso.
Ruben: Probabilmente mutato a causa della diversa zona in cui si trova.

Il polverone, ormai diradatosi, scoprì i lineamenti del drago, esattamente identici a quello marino incontrato poco prima. Non passarono molti istanti prima che gli artigli del mostro ricominciassero a farsi sentire. Forti scossoni colpivano la colonna rocciosa facendola tremare ogni botta di più.
La conformazione della sala faceva rimbombare il rumore, ma dati i suoi stretti passaggi, non permetteva agili movimenti al nemico.

Balthier: Drizzt riesci a vedere una via d'uscita?
Drizzt: Questa sala sembra protrarsi all'infinito. Non vedo passaggi che non ci espongano ad attacchi.
Ruben: Dov'è finito Piuma?
Pip: Merda...

Il drago di Aura era perso di vista da quando lo avevano visto planare verso di loro prima dell'arrivo del drago marino. Di lui nessuna ombra, non un movimento che lasciasse intendere la sua presenza.
Improvvisamente un ruggito da parte del nemico squarciò i timpani dei SeeD, facendoli accasciare dal dolore. Il verso si protrasse per svariati secondi, fino a quando il drago ritrasse il lungo collo all'interno del foro apertosi poco prima.
Subito dopo l'amico alato del gruppo fece la sua comparsa, artigli sporchi del sangue del suo simile attaccato alle spalle, mentre quello era intento ad uccidere i 4 ragazzi.
Istantaneamente fece capire al gruppo che stava bene per poi voltarsi verso l'enorme buco nella parete.
Il muso del nemico riapparve, mettendo in mostra la pietra sulla sua fronte. Gli occhi sgranati rivolti verso Piuma, in un misto di rabbia e terrore. La vista del drago di Aura non lo aveva sollevato.

Ruben: Questo è Drago?
Pip: Continuiamo a non saperlo...
Balthier: Che diavolo stanno facendo? Si fissano, ma non si muovono. Il bestione sembra intimorito.
Drizzt: Lasciamoli fare. Meglio non intervenire...Per ora.
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Ruben -.- »

Il grande drago con la pietra incastonata sulla fronte ruggiva arrabbiato verso i SeeD anche se non avanzava intimorito da Piuma a grandezza naturale. Quest'ultimo si muoveva con difficoltà dentro i cunicoli piuttosto stretti (almeno per le sue dimensioni), mentre il drago sembrava più a suo agio, forse abituato a muoversi li dentro per tanto tempo.

Dopo sguardi di sfida tra i due draghi, quello nemico decise di ritirarsi e sparì alla vista. Piuma ritornò alle sue dimensioni classiche e si affretto a guidare il gruppo per un lungo corridoio che in precedenza non avevano notato. Questo terminava con una ampissima sala senza colonne ne sostegni. Ruben non si spiegava come facesse il tutto a reggersi visto che la struttura sfidava ogni conosciuta legge architettonica.

Sulla parete opposta al corridoio d'ingresso sembrava ergersi un ampio altare decorato con figure umane e draconiche. Sembrava raccontare con disegni una storia antica...ma nessuno dei SeeD sul momento ci fece caso. L'attenzione di tutti invece fu attirata da una specie di bara che giaceva in prossimità dell'altare.

-Sembra che qui sia stato sepolto qualcuno di UMANO- fece Pip mentre osservava la bara più da vicino.
-Giglio bianco?- fu l'ipotesi avanzata da Balthier.
-Ci sono dei sigilli posti a protezione del coperchio della bara- osservo Drizzt -Più che sepolto, qualcuno all'interno viene tenuto prigioniero...forse addormentato.- concluse.

Ruben cercava di riflettere, di mettere insieme i pochi indizi che avevano fino ad allora raccolto. Venive continuamente disturbato dallo svolazzare di Piuma intono a lui. Il draghetto cercava di attirare la sua attenzione sui disegni dell'altare e non smise di disturbarlo fin quando non ci riuscì.

-Venite a dare un'occhiata voi tre!-

Il primo disegno mostrava due figure umane in lotta e sopra di esse due draghi in contrapposizione. Nel secondo disegno una delle due figure umane aveva preso il sopravvento sull'altra. Il terzo disegno mostrava una sorta di rito nel quale la figura umana sconfitta veniva imprigionata da un qualche rito magico. Il drago appartenente all'umano sconfitto scappava via definitivamente. Il quarto disegno mostrava un funerale...sembrava che la figura umana vittoriosa fosse morta. Accanto ad esso...una figura umana femminile più piccola sembrava far cordoglio. Il quinto ed ultimo disegno mostrava la piccola figura umana femminile su un letto...ma non era morta. Sembrava malata.

-Non chiarisce molto...- fece Drizzt in tono deluso.

Un forte rumore di ali sorprese il gruppo. Due draghi erano comparsi. Uno aveva sulla fronte una gemma nera e l'altro una gemma rossa. Il gruppo si mise sulla difensiva ma i due draghi sembrarono rimpicciolirsi e cambiare di forma fino a assomigliare a due umani. I SeeD rimasero sbalorditi.

-Dovete andar via di qui! Subito!!- esordi una delle due creature.

Era una donna. Aveva lunghi capelli corvini, un viso spigoloso e un vestito antico. Il suo braccio destro sembrava squamato come la pelle di un drago.

-Non disturbate il sonno di questa creatura. Ve ne pentireste amaramente.- continuò l'altra figura.

Era alto, muscoloso con capelli corti rosso scarlatto. Come la donna aveva il braccio squamoso.

-C'è Gatto chiuso in questa bara?- chiese Ruben.
Le due figure si guardarono per un attimo. -Cosa ne sapete voi di Drago?- chiese la donna. -Siete forse suoi sostenitori?- chiese in tono più aggressivo.
-Non siamo sostenitori di nessuno.- si affrettò a chiarire Drizzt. -Siamo qui perché una nostra amica si è ammalata mentre era in questo tunnel. Vogliamo trovare solo una cura.-

Ci fu un attimo di silenzio durante il quale le due creature sembrarono riflettere.

-La vostra amica è rimasta vittima di una trappola che Gatto ha messo in questi tunnel per evitare a noi di trovarlo. Al momento non c'è modo di guarirla. Siamo spiacenti.- concluse la donna in tono mesto.

Il mondo sembrò crollare addosso ai 4 compagni. La speranza di poter aiutare Aura li aveva spinti fino in quel remoto e sperduto santuario.

-Non è possibile!- fece Balthier disperato. -Se è una malattia ci deve essere una cura! Se è una maledizione ci deve essere qualcosa per scioglierla! Ci deve essere!- concluse con la voce rotta dalla disperazione.
-Solo Gatto conosce il modo. La maledizione è di sua invenzione e non potrà essere risvegliato finchè non avremo trovato un modo per renderlo inoffensivo.- specificò l'uomo dai capelli rossi.
-Anche noi siamo disperati. Anche noi abbiamo un'amica con la stessa maledizione addosso. Gatto l'ha fatta ammalare assicurandosi così di poter essere risvegliato...per essere interrogato sulla cura che lui solo conosce.- chiarì la donna e poi concluse...- Io sono Rosa Nera, lui è Drago. L'amica malata della quale ho parlato è Giglio bianco...mia sorella.-
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
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Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Pip :> »

Tutti i nodi vengono al pettine. :roll:

Rosa Nera e Drago, proprio davanti ai loro occhi. Le due figure, che fino a quel momento sembrava fossero solo i personaggi di una favola antica, si erano infine rivelati. E non con buone notizie, sfortunatamente. Il virus che aveva colpito Aura e Dorian era in realtà una maledizione, lanciata da Gatto per fare in modo di essere risvegliato. Solo lui sapeva la cura. Un bel casino.

Passarono alcuni secondi, nessuno osava proferire parola.

Rosa Nera: Volete sapere la nostra storia, SeeD?
Ruben: Come fai a sapere che siamo SeeD?
Drago: Rosa Nera è la Custode del Tempo di questo luogo, la sua vista si estende fino a toccare l'orizzonte.
Rosa Nera: Grazie Drago, non ce n'era bisogno. Riformulo la domanda: volete sapere la nostra storia?
Drizzt: ...si Rosa Nera, ci piacerebbe.
Rosa: Allora, venite con me.

D'un tratto, il mondo si squarciò. Ai SeeD sembrava di sprofondare sempre più in basso, che una sensazione opprimente gli mozzasse il fiato; ma i loro corpi erano fermi, mentre intorno a loro tutto vorticava, cambiava forma, si sgretolava e si ricomponeva.

Poi, il vortice si arrestò.

Pip: Dove siamo?

SI trovavano in una radura, piena di alberi, di colori, di vita. Di animali e di insetti, di gemme e di rugiada, di sole e di calore. Si trovavano in un luogo incantato. Una bambina, dai lunghi capelli argentati, correva insieme al suo Drago, e ad ogni suo passo il mondo cambiava, veniva creato e trasformato, diventava sempre più bello. Sembrava che tutto fosse unito da un unico filo.

Rosa Nera: Siamo esattamente dove ci troviamo ora. Siamo nella terra di Giglio Bianco.
Balthier: Siamo nel passato..!!
Rosa Nera: Secoli fa, quando ancora l'Uomo non aveva messo piede nella terra di Giglio Bianco, io e il mio popolo vivevamo qui, in questo mondo meraviglioso. Ogni generazione, ad una bambina veniva affidato un grande potere, nasceva con un dono: i suoi pensieri, i suoi sentimenti, alimentavano e davano vita ad ogni cosa, ad ogni giornata, ad ogni creatura. Queste bambine erano accompagnate da un Drago, che le proteggeva e stava al loro fianco, perchè non nascevano da genitori naturali; si può dire che sì, sbocciassero come petali di fiori. Io, infatti, sono niente più che una sorella "adottiva", dovevo prendermi cura di lei ed aiutare Drago nel suo lavoro di protezione, sono praticamente un Guardiano. Ricordo, una volta, che Giglio Bianco era triste e sulla nostra terra si abbattè un violento temporale. Mentre scappava, senza che noi riuscissimo a starle dietro, inciampò e cadde in una pozza di fango; fu Drago l'unico in grado di aiutarla, perchè il terreno era diventato inagibile. Vero, Drago?
Drago: Era molto spaventata. Poi, fortunatamente, si calmò, altrimenti non so cosa sarebbe successo ad Eden.
Rosa: Giusto per dirvi quanto fosse forte il suo dono. In effetti, nessuno aveva memoria di una Prescelta con quel livello di potere; avevamo raggiunto il massimo del nostro splendore.

Rosa Nera si bloccò. Mentre parlava, il mondo intorno a loro cambiava, stando al passo con gli avvenimenti narrati dalla donna. Quasi meglio di un cinema.

Pip: Che cosa successe dopo?
Rosa Nera: Dopo? Beh.. Dopo arrivò Gatto.
Ruben: Parlaci un pò di Gatto, te ne prego.
Rosa Nera: Fu un evento straordinario. Un giorno, mentre Giglio Bianco stava correndo per Eden, seguita da alcuni del nostro popolo -ricordo fosse una splendida giornata- trovammo un bambino, che dormiva, abbracciando il suo Drago. Non c'è bisogno che vi racconti del nostro stupore. Così come è facile immaginare le nostre speranze: se Eden era così propsperosa e vitale solo con la presenza di Giglio Bianco, come sarebbe potuta diventare se fosse arrivato un altro Prescelto? Il pensiero ci elettrizzava. C'era solo una nota stonata in tutto quello: il Drago di Gatto ringhiava, quasi a scacciarci. Quell'immagine mi rimarrà impressa per sempre, quasi fosse un monito per quello che sarebbe successo. Era come se il suo Drago ci stesse rivelando il futuro, come se rappresentasse l'essenza dell'anima di Gatto.
Drago: Essere abominevole.
Rosa Nera: Drago, per favore. ...dunque, dov'eravamo rimasti; ah, si, beh, ci prendemmo cura del bambino chiaramente. Ed in un primo momento tutto sembrò funzionare alla perfezione. Poi, Giglio Bianco crebbe, divenne una ragazza bellissima, ad ogni suo passo il mondo acquistava una luminosità ed un armonia eccezionali; ed anche Gatto crebbe, ma il suo animo ambizioso lo portava a tentare di manipolare il mondo, talvolta faceva degli esperimenti, combinava alcuni elementi dando vita a risultati mostruosi, distruggeva la vita che Giglio Bianco creava. Se solo ce ne fossimo accorti prima...inizialmente, pensammo che tutto ciò accadesse per caso; che Gatto avrebbe presto imparato ad utilizzare il suo dono; che, forse, aveva solo bisogno di tempo. E tutto sommato, le manifestazioni del suo potere erano più positive che negative. Ma poi...un giorno, tutto cambiò.

Drago sbuffò, i suoi occhi si fecero di fuoco. Il mondo cambiò ancora.

Rosa Nera: Stai calmo, Drago. Un giorno, Gatto rapì Giglio Bianco. Partimmo subito alla loro ricerca; quando finalmente trovammo Gatto, prima di attaccarci, ci disse che Giglio Bianco le era necessaria, che voleva il suo potere, che sarebbe diventato invincibile ed immortale. Era completamente impazzito. Dietro di lui, il suo immenso Drago ringhiava minaccioso; chi lo sa, forse è stato proprio il suo Drago ad indirizzarlo su quella via maledetta. Ingaggiammo una tremenda lotta con lui; inutile dire che non c'era storia. Spazzò via in un lampo gran parte del nostro popolo, e solo quando Drago riuscì a sconfiggere il Drago di Gatto, potei sigillarlo nella tomba che avete visto prima.
Drizzt: Che storia.. Sembra incredibile.
Rosa Nera: Non la è. E purtroppo, non è terminata. Prima di essere sigillato, Gatto lanciò una maledizione, che colpì Giglio Bianco. Si ammalò, ed il mondo cominciò ad inaridirsi. Eden divenne un orribile, sterile, morto deserto, senza magia.
Pip: Questo deserto, quello che circonda Black Lagoon?
Rosa Nera: No. Eden si trova in un'altra dimensione, e tutt'ora non sappiamo perchè il santuario è situato in questo mondo. Noi venimmo condannati a custodire questo luogo, e a liberare Gatto un giorno. Come vi abbiamo detto, questo è l'unico modo per salvare Giglio Bianco, ed ora anche la vostra amica. Probabilmente, Gatto ha voluto colpire anche lei per invogliare voi a liberarlo, così da trovare la cura. E' di fondamentale importanza che non lo facciate.
Ruben: ...
Rosa Nera: La nostra storia è finita.


Il mondo si squarciò ancora. Si ritrovarono nel vestigio, di fianco alla tomba di Gatto, con una miriade di elementi da elaborare. Quale sarebbe stata la prossima mossa? Aura soffriva, ma cosa avrebbero rischiato nel caso avessero deciso di liberare Gatto? Questa e tante altre domande vorticavano nella loro testa.

Drizzt: Siamo nella m***a.
Balthier: Pensate anche voi quello che penso io?
Ruben: E' stato un varco dimensionale.. Ho un'idea.

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Ho modificato, in accordo con Ruben (Drizzt e Balthy, rivolgetevi a lui :asd: ).
Ultima modifica di Pip :> il 09 giu 2010, 01:39, modificato 1 volta in totale.
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Speranza

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Ruben fece cenno agli altri di aver bisogno di un po’ di tempo per riflettere.

Pip : Ricapitolando, per salvare Aura dovremmo liberare Gatto, ma secondo voi, Drago e Rosa Nera, ciò non deve essere fatto. Un bel casino.

I quattro SeeD si trovavano in una situazione di stallo. Per salvare la loro amica potevano permettersi di rischiare un male molto maggiore?
Drizzt scoccò un’occhiata a Pip, rapidi gesti delle dita, il linguaggio silenzioso Drow avrebbe permesso loro di non essere capiti da Drago e Rosa Nera.

Drizzt : Anche se volessimo, non sappiamo nemmeno come liberare Gatto, ed ho il sospetto che non ce lo direbbero.
Pip : Sì, e poi chi ci garantisce che Gatto ci rivelerà la cura? Non sappiamo nemmeno se siamo in grado di sconfiggerlo.
Drizzt : Inoltre, per liberare Gatto dovremo prima lottare con Drago e Rosa Nera… credo che lo scontro sia fuori portata o comunque non consigliabile.
Pip : Però non possiamo lasciare Aura in quello stato.
Drizzt : Questo è certo.

Rosa Nera, pur non avendo compreso la discussione, aveva intuito qualcosa, e li ammonì con un’occhiataccia.
Balthier stava intanto analizzando la tomba.

Ruben : Sicuri che non ci sia un altro modo?
Rosa Nera : Si. E tu non troverai nulla che possa esserti di aiuto studiando quella tomba.
Balthier : Ma allora cosa dovremmo fare?
Drago : Dovete andarvene.
Pip : Io ho un dubbio. Le condizioni della nostra amica stanno peggiorando rapidamente… Tuttavia, Giglio Bianco, che è malata da molto più tempo, è ancora viva.
Rosa Nera : La magia che Gatto ha usato è diversa..
Ruben : Ci sono!

I presenti lo guardarono. Speranza degli occhi dei SeeD, disillusa curiosità in quelli di Drago e Rosa Nera.
Ruben però sembrava convinto di quello che diceva.

Ruben : Avete detto che Eden è un luogo senza magia giusto? Be’, lì la maledizione di Gatto non funzionerà! Ci sposteremo lì, avremo tutto il tempo per riflettere sul da farsi, Aura non avrà i minuti contati.

Lentamente, però, Ruben sembrò rendersi conto di svariati problemi.

Ruben : Tuttavia, intanto dovremmo riuscire a raggiungere Eden.. inoltre, la soluzione non sarebbe definitiva, se Aura tornasse in un luogo dove è presente la magia sarebbe comunque condannata. Inoltre, l’Ordine ha intenzione di procedere con la Bonifica se non ci diamo una mossa a identificare/eliminare se pericolosa la fonte di energia che cercano.

Drago e Rosa Nera si guardarono. Rosa Nera abbozzò un sorriso.

Drago : Sappiamo di non essere più ad Eden…e soprattutto non sappiamo come tornarci. L'avremmo già fatto se avessimo potuto. L'assenza di magia avrebbe privato dei poteri anche Gatto, rendendolo mortale e non pericoloso. La questione sarebbe già stata risolta.
Ruben: Dobbiamo trovare il modo! Venite con noi e forse...
Rosa Nera : Noi non possiamo lasciare il santuario. La magia che lega Gatto all'inattività si spezzerebbe.
Pip: Forse c'è un modo per riportare tutto il santuario al suo universo originario. Su Eden.

Speranza.

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Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
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Messaggio da Ruben -.- »

"Sentite. L'Ordine sta cercando un varco non autorizzato in questa zona, molto probabilmente lo stesso varco ce ha portato il santuario da Eden a Black Lagoon"

Drago e Rosa Nera sembravano non capire appieno ciò che Pip dicesse ma lo lasciarono concludere il discorso.

"Se troviamo quel varco e lo chiudiamo, il santuario tornerebbe a Eden, Gatto sarebbe risvegliato senza pericolo e noi potremmo avere una cura per Aura e il nostro amico archeologo".
"Abbiamo cercato in lungo e in largo" intervenne Rosa Nera "ma non c'è traccia del portale nel santuario."
"E neanche al di fuori di esso...l'Ordine lo avrebbe trovato." fece Ruben. "Il portale dev'essere latente, non individuabile ne gestibile da questo lato...ma solo dall'altro; da Eden."
"E questo ci riporta alla solita domanda....come ci arriviamo ad Eden?" concluse Balthier.
"Eden appartiene ad un altro mondo, ad un altro universo. I nostri cristalli dovrebbero permetterci di raggiungerlo!" esclamò Pip in tono speranzoso.
"I cristalli ci possono portare nei mondi che l'ordine conosce e dei quali abbiamo delle coordinate precise. Io di un mondo deserto e senza magia che non sia Oelivert non ho mai sentito parlare. Potrebbe non essere poi così semplice arrivare ad Eden." precisò Ruben.
"Per non parlare del fatto che l?ordine potrebbe non concederci il tempo necessario!" concluse Drizzt.
"Stando qui non avremo risposta a nessuna di queste domande." osservò Balthier in tono pratico. "Dobbiamo tornare al Garden."

Al momento era la cosa più logica da fare. Drago e Rosa nera li fissarono per un attimo disillusi, ma avere una remota speranza è meglio che non averne nessuna. Rosa nera si aprì in un sorriso incoraggiante.

"Siamo nelle vostre mani allora."
"Non deludeteci"
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
Bloccato

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