Missioni Garden [solo iscritti]

Moderatori: Ruben -.-, Pip :>

Bloccato
Avatar utente
Ruben -.-
SeeD
Messaggi: 1635
Iscritto il: 04 nov 2005, 12:49
Sesso: M
Località: Ad Eorzea, a forgiarmi nel fuoco di mille battaglie!

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Ruben -.- »

Troppe variabili. Il piano di Aura era molto teorico ma non c'era nulla che assicurasse il successo. Anzi sembrava che tornassimo nella tana del leone per farci sbranare.

Ruben: Se i Centaurus lavorano per soldi...avranno i loro soldi. Orion, va da Deimos e gli devi dire gli offro il doppio dei prezzo che gli hanno offerto Alder e Claire...qualunque sia la somma. Inoltre hai la mia parola che non vi verrà fatto alcun male e che non verrete consegnati alle autorità locali per il reati commessi fino ad ora. In cambio voglio soltanto che diffondiate una falsa informazione. Credi che la proposta sia sufficentemente vantaggiosa??
Orion: Deimos è interessato ai soldi...ma non è avaro. Fa tutto per le persone alle quali vuole bene. E la vostra proposta potrebbe interessargli parecchio...visto che ci assicurate la vostra protezione. Non posso prendere decisioni per lui ma...
Ruben: Sono sicuro che lo saprai convincere. Dovete riferire ad Alder e Claire che ... andremo via dalla città col favore delle tenebre... che i nostri Chocobo sono nella stalla vicino alla porta Ovest della città. Andremo via verso le 23.45 Non vi esponete prima che di aver messo in sicurezza Claire e Alder.
Orion: C'è altro?
Ruben: Nulla che tu debba sapere.
Orion: La nostra vita è nelle vostre mani.

Orion andò via in modo discreto, mentre Ruben spiegava il piano alla squadra. Avrebbero atteso nascosti e al sicuro nei pressi dell'uscita Ovest della città finchè i due ricercati non si sarebbero fatti vedere in un tentativo di agguato. Sarebbero caduti nella loro stessa trappola.

Pip: C'è una cosa che non mi torna...
Aura: Cosa?
Pip: Se il caposquadra sono io...perchè è Ruben a delineare il piano?? :tots:
Ruben: Perchè sono più intelligente?? :supercool:
Aura: :hihi:


Ore 23.30

3 SeeD si avvicinavano furtivi alla porta Ovest. Ruben sondò il terreno e sembrava misurare la zona a grandi passi. Un edificio vuoto nelle vicinanze della stalla ove giacevano i Chocobo sembrava il posto perfetto per attendere i ricercati.

Ruben: La piazza dell'uscita Ovest misura 43 passi da capo a capo. Mi tornerà utile per un eventuale teletrasporto.
Pip: Mezzanotte è pronta a fare la sua sfavillante comparsa...all'orario giusto.
Aura: Mi sento quasi inutile con un yo-yo... :smt095
Ruben: Mai sottovalutarsi!
Pip: C'è movimento nella piazza!!! :sgamato:
Aura: Pip...è solo un gatto! :smt005
Ruben: :roll:
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
Avatar utente
Pip :>
BANNATO! è.é
Messaggi: 3660
Iscritto il: 24 ott 2006, 22:38
Sesso: M
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Pip :> »

Orion ritornò al covo, Deimos era fuori ad aspettarlo.

-Allora?- gli chiese il capo -ci sono novità? Spero per te di si-
-Si Deimos, ho novità- gli rispose Orion -li ho trovati.
-Dove sono nascosti???-
-Non è quella la novità- continuò Orion -mi hanno proposto un patto-
Il viso di Deimos assunse un'espressione stupita.
-Che genere di patto?-
-A quanto pare il nostro uomo dai capelli grigi è ricco, molto ricco :roll: - cominciò a spiegare Orion -ci ha offerto il dobbio del denaro che ci hanno promesso Alder e Claire, se passiamo dalla loro parte-
-Il dop...- Deimos era stupefatto -sono tanti soldi! Cosa dovremmo fare?-
-Si sono nascosti nell'Ala Ovest della città, dovremmo semplicemente dire ad Alder e Claire che se ne andranno verso le 23e45 e portare là le loro armi...e poi aiutarli a catturarli-
-Ti vedo convinto-
-Quei SeeD- disse Orion -sono diversi da quei due sbruffoni, sono gentili e ci hanno assicurato che non ci saranno ripercussioni-
Deimos si fece pensieroso. Un paio di minuti dopo, rialzò lo sguardo.
-E sia- decise Deimos -è un'occasione troppo ghiotta e noi abbiamo bisogno di quei soldi-
-Avviso gli altri?- chiese Orion.

Deimos annuì con la testa, mentre il giovane andava a chiamare il resto della truppa.

-Ah, Orion- gli disse senza guardarlo -ben fatto-
-Grazie capo :D -

Orion informò i membri della banda...erano tutti d'accordo, come previsto. Erano in cerca di soldi? Li avrebbero avuti, anche più del previsto. Cosa poteva chiedere di più una banda del genere?
Anche Alder e Claire vennero in seguito informati. Decisero, ancora come previsto, di tendere un'imboscata. Così, verso le 23e15 uscirono, diretti all'Ala Ovest, mentre un membro dei Centauros raccoglieva le armi dei ragazzi. Erano caduti nella loro trappola.

******

-Quanto manca? :roll: - disse Pip svogliato -non ce la faccio più ad aspettare-
-Sono le 23e40, dovrebbero essere qui fra poco- rispose Ruben guardando l'orologio.
-Speriamo abbiano accettato la nostra proposta, in effetti il nostro piano si basa su quello! :smt005 - disse Aura un pò preoccupata.
-Sono sicuro che la promessa dei soldi li avrà conv...- Pip si interruppe.
-Arrivano- disse Ruben sottovoce.

Il gruppo, nell'oscurità, si era posizionato all'interno della stalla, pensando che quando i SeeD sarebbero entrati per prendere i Chocobo, avrebbero potuto coglierli di sorpresa ed immobilizzarli.

23e50

I SeeD entrarono dall'entrata secondaria, e si nascosero.

23.55

Spazientita, Claire cominciò a sbuffare. Perchè erano così in ritardo???

24e00

La sacca che conteneva le armi dei SeeD emanò una strana luce, emanava una luce blu come il cielo notturno. Alder e Claire subito si avvicinarono, non sapevano del potere di Mezzanotte, si erano finalmente distratti.

-Cosa diavolo...?- sbraitò Alder -che cos'è questo bagliore???-
-Sono queste maldette armi! Perchè le avete portate???- si rivolse Claire ai Centauros furiosa.
-Perchè ce l'hanno chiesto- rispose tranquillamente Deimos.

Furono dei fulmini. Ruben si teletrasportò dietro a Claire, immobilizzandole il braccio, mentre Aura si era portata al fianco di Alder, facendogli lo sgambetto. Pip gli posò Mezzogiorno sulla gola.

-Maledetti!!!- urlò Claire -come avete potuto???-
-Ci hanno offerto più soldi di voi, ecco tutto- disse Orion con un sorriso.
-Mercenari schifosi...- mormorò Alder con disprezzo.
-Imparate a trattare meglio i vostri uomini- gli disse Pip guardandolo negli occhi -o altrimenti sarà più facile per loro tradirvi-

Alder e Claire vennero legati con delle corde, mentre Ruben si concordava con Deimos per il pagamento, avrebbero mantenuto la promessa.

-Dove ci porterete?- chiese Claire, furiosa.
-Prima al Garden di Rinoa, poi all'Ordine dei Garden. Verrete giudicati per i vostri reati- rispose Ruben.
-Torneremo, e lo sai- disse Alder rivolgendosi a Ruben.
-Allora vorrà dire che vi riprenderemo- disse Aura stringendo forse un pò troppo le sue corde.

Presero i loro Chocobo, poi lasciarono la città. Alder e Claire erano stati catturati.

Missione compiuta!
Leon92
Membro del Garden Club
Messaggi: 166
Iscritto il: 06 feb 2007, 18:47
Località: Garden di Rinoa!
Contatta:

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Leon92 »

Missione: Salvataggio nella Palude di Nerthus

Partecipanti: Lene (caposquadra), SeeD Commander Leon92, SeeD Cek, SeeD Aura
Obiettivo: Trovare i SeeD Commander Ruben e Drizzt dispersi e riportarli al Garden.
Svolgimento: Due post a testa.

Il gruppo di SeeD, capeggiato da Lene, mosse i primi passi nella foresta che li circondava, lasciandosi lentamente alle spalle il maestoso ingresso del Garden. Arrivati ad un primo spiazzo si fermarono per organizzare l’inizio delle ricerche.

Lene: Perseo mi ha detto che, dalle coordinate raccolte, l’ultimo posto in cui sono stati avvistati i vostri compagni era verso nord-ovest. Inizieremo a cercare da là.
Leon, Cek, Aura: Agli ordini.

I guerrieri si incamminarono, veloci ma circospetti. La viera, nel frattempo, cercava incessantemente tracce di Mystes nell’ambiente circostante. Si fermò, improvvisamente, guardandosi intorno nervosa.

Leon: Trovato qualcosa, Lene?
Lene: Si. Più avanti c’è del Mystes.
Aura: Dovremo evitare quella zona?
Lene: No. I miei sensi non trovano altre aree nei paraggi libere dal Mystes. Fate molta attenzione.
Cek: Cosa dobbiamo fare se uno di noi cade in un’allucinazione?
Lene: Semplicemente va svegliato e riportato alla realtà. Per questo spero che Ruben e l’elfo drow siano ancora insieme.

Il gruppo riprese a muoversi con cautela all’interno dell’area infestata dal Mystes. Tenui riflessi dorati circondavano i SeeD e la viera, mentre questi avanzavano senza considerarli. Poi, Leon inciampò su una radice, cadendo faccia a terra con un verso di dolore.
Quando rialzò lo sguardo, vide i suoi compagni superarlo senza voltarsi. Tentò più volte di chiamarli, ma ogni suono che cercava di emettere era come se gli squarciasse la gola. Tentò di rialzarsi, ma i suoi muscoli sembravano incollati a terra. Voltò la testa dietro di sè, rapido. L’imponente ombra del Garden che finora era rimasta alle loro spalle non c’era più. Era solo, in quel posto sconosciuto.

Solo, come durante gli infelici anni passati in orfanotrofio, a vagare per gli Slums di Midgar. Solo.

Poi, notò davanti a sé una figura scura in lontananza, che gli tendeva la mano.
“Godo!”
Leon trovò la forza di rialzarsi e correre incontro alla figura. Avvicinatosi a questa, si bloccò, mettendosi in guardia.
“Tu non sei...”
“Capisci ora? Fisico, psicologico, non fa differenza. Il dolore è la chiave.”
“Il dolore... è... la chiave?”


Una mano afferrò con forza la sua spalla, girandolo. Di riflesso, Leon estrasse una delle sue pistole e la puntò verso il responsabile.

Cek: Ehi, ehi, calma! Sono io, Cek! Abbassa quella pistola!
Leon: Scusami...
Cek: Non fa nulla, non è dipeso da te.
Leon: Forza, possiamo ripartire.
Lene: Sicuro di esseri ripreso completamente?
Leon: Si si, è passato...
Lene: Bene, andiamo.

Ricominciarono a camminare in mezzo alla coltre di Mystes, silenziosi. Poi, Aura si avvicinò a Leon.

Aura: Ti ha turbato quello che hai visto, non è vero?
Leon: Non direi proprio turbato... solo, ha fatto riemergere cose che avrei lasciato volentieri abissate nella mia memoria.
Aura: Capisco. Però, più che turbato mi sembri pensieroso. Cos’hai visto di strano?
Leon: Nulla di particolare... solo una frase mi ha lasciato perplesso. “Il dolore è la chiave”.
Aura: Il dolore è la chiave? E di cosa?
Leon: E’ proprio quello che mi stavo chiedendo.
Cek: Ragazzi, venite, io e Lene abbiamo visto qualcosa.

I ragazzi raggiunsero velocemente la viera, che stava fissando qualcosa poco distante. Fra le fronde, si poteva scorgere una piccola casetta di legno, non ancora finita di costruire. Il gruppo si avvicinò alla costruzione per ispezionarla, ed entrarono. Notarono che era composta da due sole stanze: una più piccola, vuota, e una più grande, arredata solo da un tavolo circolare al centro.

Lene: Il posto sembra sicuro, potremmo fermarci qui per riprendere un attimo fiato.
Cek: Mi sembra una buona idea, voi che ne dite?
Leon, Aura: D’accordo.

I quattro si sedettero intorno al tavolo (Cek: Da dove sbucano queste sedie?), quando un uomo cominciò a parlare, cupo.

???: Sapete bene, che non dovreste essere qui.
Leon: Certo che lo sappiamo, ma dobbiamo salvare i nostri amici.
???: Aggiungerete solo altri nomi alla lista di chi non è più uscito da questo posto.
Cek: Non sarà così. Riusciremo a salvarli.
???: Sempre che voi seguiate le mie regole. Prendete una carta, seguite le indicazioni su di essa, o morirete qui. Non fatela vedere agli altri e non rivelatene il contenuto, o morirete qui.

Quattro mani, leggermente tremanti, pescarono ognuna una carta dal mazzo al centro del tavolo. Presero un profondo respiro e poi, insieme, girarono le carte.
Avatar utente
Cek
SeeD
Messaggi: 1305
Iscritto il: 20 apr 2006, 21:32
Località: Ore no kokoro no ryouiki... e dall'istituto Mahora bazzico nel topic Edicola

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Cek »

-È uno scherzo?-
Leon iniziò a tremare di rabbia.
La sua carta raffigurava una giovane donna dai capelli castani, riversa a terra con la gola tagliata.
-È uno scherzo?-
Aura guardò l'uomo con rancore.
La sua carta raffigurava una viera dai capelli argentei, riversa a terra con un pugnale nel petto.
-È uno scherzo?-
Lene scosse la testa incredula.
La sua carta raffigurava un ragazzo dai capelli castani, riverso a terra in un lago di sangue.
Per un istante, un singolo istante, che sembrò durare in eterno, il silenzio cadde nella stanza.
Poi, Cek urlò, e cadde a terra.
L'uomo che aveva parlato prese il mazzo di carte dal tavolo, che sparì come se non fosse mai esistito.
-La realtà è la più crudele illusione- sussurrò.
---------------------------------------
Estate, calda estate, piacevole crogiolarsi al sole senza far niente.
I preparativi del matrimonio erano ormai ultimati, mancava soltanto una settimana. Si sentiva felice, lui che era solo il testimone, figurarsi gli sposi.
"Sarebbe stato un bel matrimonio" dissero Gors e Octavia, seduti a fianco a lui, sorridendo mentre le lacrime nere calavano lungo i loro visi. "Ma non si possono sposare i morti".
Cek balzò in piedi, spari risuonavano nell'aria mentre le figure dei due amanti svanivano, trasformati in una cascata di sangue.
"Fa male" gli gridava una lepre, che non era una lepre ma una viera che non era Lene ma era Misery e lui lo sapeva e si voltò per non vederla trafitta così come invece la vedeva ora davanti a sè, ovunque si girasse.
Correva, immobile, nulla poteva: il mondo divenne rosso, alte fiamme si elevavano ovunque posasse lo sguardo.
E poi, la vide.
Lunghi capelli corvini dalle punte scarlatte, come se immerse per lungo tempo nel sangue ne avessero assorbito il colore, scendevano fluenti adagiandosi sul suo petto. Due occhi di un verde smeraldo brillavano di vivida intelligenza, e un triste sorriso completava il volto della giovane donna posta davanti a lui.
-Il dolore...è la chiave- disse lei avvicinandosi a lui, caduto in ginocchio.
-E tu... hai sofferto abbastanza per vedere questa Verità-.
E mentre le fiamme ormai nere divoravano ogni cosa, lei prese la mano bendata di Cek, e con essa gli toccò il volto.
Il mondo si fece in pezzi.

---------------------------------------
-La realtà è la più crudele illusione- sussurrò.
Leon e Lene gettarono via le carte e sguainarono le spade, pronti ad affrontare l'uomo misterioso.
-Vi ho dato la possibilità di salvarvi, ma avete scelto di morire. La realtà non vi piacerà.-
-La realtà... è una sola...- disse affannato Cek, sollevandosi a fatica dal pavimento.
Aura gli si affiancò immediatamente, sostenendolo mentre si rialzava.
Un istante era passato da quando lui era caduto, un'eternità era durata per lui quella sofferenza.
-...e va accettata...- proseguì Cek, la voce rotta dal dolore.
La casa scomparve, e con essa il tavolo e l'uomo; al loro posto, una moltitudine di creature uscite da un incubo strisciava e muoveva i propri arti verso i seed, orrori che avevano abbandonato la vita da tempo ma che la morte non aveva accettato.
-È ora di muovere le mani- disse Leon, mettendosi in guardia. -Cek, ce la fai a stare in piedi?-
-Credo...credo di sì..- rispose, lasciando il braccio di Aura.
Barcollò, la testa girava ancora, ma vedeva tutto molto più chiaramente.
La sua mente era libera da ogni pensiero inutile; la carta che aveva pescato non raffigurava nulla, e nulla era ciò che lui aveva fatto.
Ora sapeva cosa doveva fare per contrastare l'illusione.
Il dolore era la chiave.
Immagine
Hanno detto di me
Lilin:In verità Cek viene dal futuro :asd: ci puoi dire i numeri del lotto vincenti per domani?? XD
Nataa:Sei riuscito a spiazzare anche lo zio Perseo con la tua apparizione ( :twisted: )
leonida88:orca pupazza sei l'uomo fumetto!!! :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: sei stupefacente!!!
Sabin_mn:Cek, quando fa lo sborone, almeno lo fa con stile
Pip:Tanti auguri, per oggi niente manga e fuori ad ubriacarti :asd:
Master Roxas:Tu mi fai spaventare...Tanto per la cronaca,l'essere immondo(quello che ho quotato sopra XD) ha ragione
Final Night:Dopo Honey & Clover non riuscivo a trovare un anime simile e sono caduto in depressione. QUesto però è quello che cerco.. mi salverà la vita :smt112 Cek, Tu Curi le malattie con gli anime :asd: ?
Hyam:A parte che sei un provocatore comunista e alla peggio anarchico (lol)
Master Roxas:Ma voi ancora a farvi domande su chi è Cek,state? :asd: :asd:
ChocoboMan:Tu, cosa diavolo sei, una specie di manga-postino a domicilio ? :smt104
Nataa:Ci chiedevamo se il Re dei manga sarà presente a questo fumettopoli :-D
Avatar utente
Aura
Membro del Garden Club
Messaggi: 796
Iscritto il: 21 mar 2007, 22:45
Sesso: F
Contatta:

La solitudine

Messaggio da Aura »

Dopo aver aiutato Cek a rialzarsi, Aura si guardò intorno: Leon e Lene avevano già alzato le loro armi verso le presenze che piano piano si avvicinavano al gruppo. La casa era sparita, così come l'uomo che li aveva tratti in inganno. Veloce estrasse lo Stardust dalla sua custodia, mentre anche Cek si preparava al combattimento.

Lene: Sono molti, non so se ce la faremo ad eliminarli tutti.
Leon: Per questo non c'è problema. Cek?!
Cek: Lasciate fare a me!

Calde fiamme nacquero fra le mani del ragazzo per poi espandersi per tutta l'area bruciando il terreno. I nemici, avvolti dalle fiamme, non parvero agonizzare, tanto che una buon parte di essi si riprese quasi subito e partì alla carica. Lene incoccò una freccia che andò a trapassare il cranio di uno, poi mentre ne preparava un'altra colpì con un calcio il fianco di un'altro. Poco distante Leon ne trafisse uno con il suo shuriken per poi carbonizzare i successivi due con una magia di fuoco.
Anche Aura non si risparmiò. Fuse la magia Blizzard al suo yo-yo e cercò di dar man forte al resto del gruppo. Ne intercettò uno alle spalle di Cek, poi un'altro dietro di lei cadde al suolo stritolato dalla morsa di Stardust. Nel contempo Cek lanciò altre fiamme al gruppo davanti a sé, schivando e scalciando poi i sopravvissuti.
Andarono avanti così per un certo lasso di tempo, fin quando anche l'ultimo dei nemici non fu a terra immobile.

Leon: Bene. Ce l'abbiamo fatta! State tutti bene?
Lene: Credo di sì. Si sono rivelato un po' un disturbo, ma le fiamme di Cek si sono rivelate molto utili.
Cek: D'altronde il fuoco è il mio elemento!
Aura: Dopo questo combattimento suggerisco di fermarci a riflett...

Una fitta al petto le fece portare istintivamente una mano sulle bende. Si era dimenticata che lei era ferita; Perseo ed Otta l'avevano lasciata andare nonostante le costole rotte, eppure solo ora le davano fastidio. Cercò di nascondere uno smorfia con un sorriso, ma i compagni capirono subito la situazione.

Lene: Va tutto bene? Hai una brutta cera.
Leon: Ora che ci penso, tu sei rimasta ferita durante l'atterraggio del Garden e non mi pare che...
Aura: Sto bene, è soltanto una fitta insignificante. Ormai sono guarita!
Cek: Dalla tua espressione non credo proprio. Forse faremo meglio a riposarci un attimo.
Lene: Non credo sia saggio. Sento che qui il Mystes sta aumentando. Sarà meglio spostarci prima che uno di noi abbia altre illusioni.
Leon: D'accordo, Vieni, ti do una mano.

Controvoglia Aura si fece aiutare dall'amico per un breve tratto. Man mano che proseguivano la nebbia intorno a loro si faceva sempre più fitta, riuscendo perfino a nascondere alla vista della ragazza gli alberi poco lontani da lei. Senza accorgersene lasciò andare per un istante la mano di Leon, ma quel tanto che bastava per farla cadere vittima della sua mente.
-------------------------------
Correva. Il fiato era corto. Le gambe stavano cominciando a cederle. Il cuore sembrava impazzito con i suoi battiti incontrollati. Di fianco a lei le figure degli alberi scorrevano veloci e senza posa. Il cielo era scuro, una luna argentea brillava rischiarando i pochi metri di strada davanti a lei.
Poi si fermò. La gola le faceva male e reclamava qualcosa da bere. Si voltò indietro. La strana figura nera che la inseguiva era svanita. Un tenero sollievo la invase facendole credere che sia finita. Ma era solo l'inizio.
La luna si spense ed intorno a lei prevalse il buio. Un luce lontana cominciò a chiamarla, a rassicurarla. Lei mosse un passo, un'altro ancora. Il pavimento era diventato inspiegabilmente lucido, come se stesse camminando su di uno specchio. L'immagine di un uomo avvolto da un alone bianco la fermò sul posto.

Pesca una carta.

Un mazzo di carte rosse le apparse davanti. Lei ne prese una e la girò. Per metà bianca e per metà nera. Una goccia al centro creava contrasto con il suo colore vermiglio.

Questo è il tuo futuro. Questa è la tua paura.

La carta perse consistenza trasformandosi in un liquido caldo e appiccicoso.

Questa è un'illusione! Non è la realtà, è solo un'illusione!
Tu sai cosa rappresenta quella carta.
Solo un'illusione! Non rappresenta nulla!
Un'illusione? Credi sia solo un'illusione? Allora perché quella che vedi ogni giorno la chiami realtà? Come puoi distinguerla dalla vera illusione non conoscendola veramente?

L'uomo prese colore e davanti a lei apparve l'immagine di una ragazza dai lunghi capelli castani. Aura.

Il dolore è la chiave. La realtà e l'illusione solo sono due facce della stessa medaglia. Il dolore è la chiave.

L'immagine di Aura prese a strangolare la ragazza. Lei tentò di liberarsi ma più lei provava, più le dita gelide della rivale le penetravano nella carne. Lentamente anche la sua voce si affievolì, rendendola incapace di chiedere aiuto. Così prese lei stessa la gola della sua immagine e strinse. Strinse così forte che quella gola le parve vera.
----------------------------
Leon: Aura! Riprenditi Aura! Svegliati!

Aura riaprì gli occhi trovandosi di fronte un Leon che la teneva per le spalle. Scendendo con lo sguardo vide le sue mani avvinghiate al collo dell'amico. Veloce le ritrasse, senza accorgersi del segno rosso che le sue dita gli avevano inevitabilmente lasciato.
Leon si massaggiò il collo un attimo e lanciò uno sguardo dietro. Lene e Cek sembravano andati avanti, ma distintamente si sentivano ancora le loro voci che chiamavano i compagni dispersi. Il ragazzo tese la mano ad Aura, la quale, ancora una volta controvoglia, si fece aiutare. Il dolore al petto era aumentato ed il suo respiro si era fatto più rumoroso.

Leon: Tutto bene?
Aura: Sì, sto bene. Io... mi dispiace, ma... io ho visto...
Leon: Tranquilla, non mi hai fatto molto male. Ora il problema sta nel raggiungere gli altri.

Questo è il tuo futuro. Questa è la tua paura.
La solitudine.


Leon si alzò in piedi ed Aura lo bloccò. Allo sguardo interrogativo del ragazzo lei rispose con delle semplici parole. Poi si alzò anch'ella ed insieme ripresero il cammino nella nebbia. Le voci dei loro compagni parevano sempre più flebili, fino a che i due non sbucarono in uno spiazzo spoglio d'alberi. Dall'altra parte Cek e Lene fissavano la cupola nera che indicava la presenza di qualcuno.


Aura: Non lasciarmi da sola.
Leon92
Membro del Garden Club
Messaggi: 166
Iscritto il: 06 feb 2007, 18:47
Località: Garden di Rinoa!
Contatta:

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Leon92 »

Leon: Sai che non lo farei mai.

Questa fu l’altrettanto semplice risposta che Leon diede all’amica, prima di incamminarsi verso le voci di Lene e Cek. Una volta raggiunti i compagni in uno spiazzo libero dagli alberi, li videro osservare una cupola scura in lontananza.

Leon: Secondo voi cos’è?
Lene: Non ne ho idea, non ho mai visto una cosa simile.
Cek: Sembrerebbe essere ombra...
Aura: ...la Trama d’Ombra di Drizzt!
Lene: In questo luogo ho imparato a non fidarmi di nulla. Facciamo attenzione.

Con cautela mossero i primi passi verso la curiosa cupola scura, attenti a fare meno rumore possibile. Poi, Lene si bloccò nuovamente, come quando poco prima fiutò la nube di Mystes. Stavolta però non era la nebbia la minaccia, poiché si potevano vedere distintamente le orecchie da coniglio della viera fremere concitate per aver catturato un suono in distanza.
Poi, un chiaro fruscio alla loro destra richiamò involontariamente anche l’attenzione dei SeeD, che voltarono il viso assieme alla viera. Dopo un veloce cenno d’assenso, cominciarono a muoversi verso la fonte del rumore.

----------------------------------

I quattro camminarono per qualche minuto, per poi trovarsi davanti ad una fitta schiera di cespugli. Con la sua spada, Leon aprì un varco fra il fogliame per poter osservare cosa si trovasse al di là dell’ostacolo.

Lene: Trovato nulla?
Leon: No... eppure ero convinto che il rumore venisse da qui.
Cek: Vero, avrei scommesso che ci fosse qualcosa dall’altra parte.

----------------------------------

Lene e i SeeD si girarono di scatto verso la fonte del rumore, e iniziarono a muoversi verso di quella. Arrivati davanti a dei fitti cespugli, Lene si fece avanti e diradò il fogliame a colpi di lama. Poi, si sporse oltre per cercare cosa avesse prodotto il fruscio di prima.

Con un acuto grido, la viera saltò indietro, pallida, e cadde in ginocchio. I SeeD corsero a vedere ciò che si trovava oltre i cespugli: di fronte a loro si trovava Ruben, disteso con la faccia a terra, sanguinante.

Ma il dettaglio che più spaventava tutti era una delle sciabole di Drizzt conficcata fra le sue scapole.

-----------------------------------

Cek: Due illusioni. Contemporanee, anche.
Aura: Fortunatamente siamo in quattro, quindi siamo riusciti a svegliare entrambi.
Lene: Il Mystes è molto concentrato qui.
Leon: Spero di uscire presto da qui, queste visioni cominciano a stufarmi.
Aura: Cos’avete visto?
Leon: Ci stavamo muovendo in direzione del fruscio, quando siamo arrivati davanti a dei cespugli. Dopo aver aperto uno spazio tra la vegetazione, non ho trovato nulla oltre ad altre piante, anche se tutti eravamo convinti che là dietro ci fosse qualcosa.
Lene: Nella mia visione, oltre i cespugli abbiamo trovato Ruben morto, con una sciabola del Drow conficcata nella schiena.
Cek: Cosa può voler dire?
Lene: Non ne ho idea, ma tutte le visioni hanno sfumature di verità.
Aura: Quindi Ruben può essere in pericolo, a causa di Drizzt addirittura!

Poi, qualcosa spuntò dalla vegetazione alla loro destra. Ruben.

Cek: Ruben! Eri tu quel fruscio di prima!
Ruben: Sapevo che non ci avreste abbandonati qui.
Leon: Allora non eri in pericolo...
Ruben: In verità lo sono stato, fino a poco fa. Qualcuno si è impossessato di Drizzt, e lo ha usato per cercare di uccidermi.
Lene: Quella cupola d’ombra è quindi opera dell’elfo?
Ruben: Si. L’aveva creata per rifugiarci al suo interno. Ho addormentato Drizzt e mi sono allontanato.
Aura: Ora le visioni di Leon e Lene si spiegano. Avremmo potuto non trovare nulla, se Drizzt fosse riuscito ad ucciderti dentro alla cupola, come avremmo potuto trovarti morto fra i cespugli se fossi stato raggiunto da lui in seguito.
Ruben: Ora che siete arrivati, dobbiamo prendere Drizzt e tornare in fretta al Garden.

Il gruppo arrivò velocemente alla cupola d’ombra evocata dal loro amico. Indebolita, questa lasciava trasparire, a chi la osservava dall’esterno, ciò che si trovava al suo interno. Drizzt si era svegliato, e stava in ginocchio al centro della sua opera. Gli occhi, rosso fuoco, fissavano Lene, carichi d’astio.
Avatar utente
Ruben -.-
SeeD
Messaggi: 1635
Iscritto il: 04 nov 2005, 12:49
Sesso: M
Località: Ad Eorzea, a forgiarmi nel fuoco di mille battaglie!

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Ruben -.- »

Drizzt: Non saresti dovuta venire!

La voce sembrava amplificata dalla cupola di pura ombra. Il gruppo mise mano alle armi...Drizzt poteva essere pericoloso. Aura fece la prima mossa avvicinandosi, entrando dentro la cupola. Leon fece per fermarla ma Ruben con un cenno gli intimò di lasciarla fare.

Aura: Drizzt...svegliati per favore! Torna in te...te ne prego.

Le lacrime presero a scendere dai suoi occhi in modo copioso. Non era difficile immaginare il perchè. Aura temeva la solitudine; una mossa avventa di Drizzt o di chi lo controllava, una morte improvvisa, poteva significare la fine di un gruppo che era diventato per lei famiglia, con una sola conseguenza plusibile: la solitudine.

Drizzt: Non capite. Lene, Ruben...miro a voi. Il dolore è la chiave. Il dolore è la chiave. L'affetto è la porta da aprire per sfuggire al destino. Liberatemi e io libererò voi e la struttura.

Gli occhi di Drizzt, ancora rosso fuoco lacrimarono sangue prima di tornare al naturale colore lillà. Aura corse ad abbracciare il drow, mentre l'intera squadra tirava un sospiro di sollievo.

Ruben: Come avete fatto a trovarci?
Cek: Abbiamo notato la cupola d'ombra.
Lene: La musica. La musica mi ha condotto fin quà.
Cek: Quale musica? :sgamato:

Un corvo gracchiò in lontananza.

Lene: Ce ne ho messo di tempo per capire. La musica e il corvo...un dono delle mie sorelle viera e di Marui.
Ruben: Marui?
Lene: Mia sorella carnale e la mia migliore amica. Ho pena per lei, mi manca. Sarà in costante attesa di mie notizie.

Ruben abbassò lo sguardo. L'argomento famiglia non era certo il suo preferito.

Lene: Tu non hai fratelli o sorelle?
Ruben: Un fratello carnale...ma a differenza di Marui che ti salva la vita...Luke cerca di uccidermi.
Cek: Nonostante i vostri problemi familiari siano di incredibile fascino...faremmo meglio a cercare un modo per fuggire da qui! :roll:
Chiedere scusa è un gesto che rafforza l'amicizia, chiarisce i dubbi,
è un rimedio contro l'odio, non è mai un segno di debolezza.
-
Romano Battaglia
Avatar utente
Cek
SeeD
Messaggi: 1305
Iscritto il: 20 apr 2006, 21:32
Località: Ore no kokoro no ryouiki... e dall'istituto Mahora bazzico nel topic Edicola

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Cek »

Ruben ha scritto: Cek: Nonostante i vostri problemi familiari siano di incredibile fascino...faremmo meglio a cercare un modo per fuggire da qui! :roll:
-Cek ha ragione- disse Leon -Prima ce ne andiamo da questo posto, meglio è! Da che parte siamo arrivati?-
Si guardarono attorno.
La foresta si ergeva cupa attorno a loro, gli alberi quasi precedentemente posti da una mano invisibile per disorientare gli ignari viaggiatori sembravano alte sbarre di una gabbia....
-Io direi di là :sgamato: - dissero contemporaneamente Cek e Ruben, indicando nelle direzioni opposte.
-Perfetto... :roll: - commentò Leon, alzando gli occhi al cielo.
-Dobbiamo seguire a ritroso la strada attraverso quelle due quercie nere, è l'unico modo per tornare al vostro Garden-.
Lene puntò il dito indicando un sentiero che si perdeva tra gli alberi, seminascosto tra alcuni cespugli, che nonostante avessero percorso all'andata non avrebbero saputo ritrovare senza la viera.
-Meno male che abbiamo Lene con noi :sisi: - disse Aura, mentre sorregeva il drow.
-Beh, direi che avete toppato entrambi :hihi: - osservò ironicamente Leon, rivolgendosi a Cek e Ruben.
I due non risposero.
Una lama nera e un lama bianca apparvero silenziosamente nelle mani dell'ex-vicepreside, che le incrociò di fronte a sè, mettendosi immediatamente in posizione di guardia. Il responsabile dello zoolab chiuse gli occhi, mentre deboli fiammelle iniziavano ad apparire sulle punte delle sue dita.
Leon tentò di dire qualcosa, ma Lene lo zittì.
I due seed erano immobili, ascoltando attentamente ciò che si trovava attorno a loro. Percepivano qualcosa nelle immediate vicinanze, non era un rumore o qualcosa che avevano visto ad averli messi in guardia, era una semplice sensazione.
Passarono alcuni istanti... e non accadde nulla.
-Cosa stiamo aspettando?- chiese Aura, ansiosa di ritornare al Garden, portando via tutti i suoi amici da quel luogo tremendo.
-Stiamo perdendo tempo- Leon si stava spazientendo -Se davvero c'è qualcosa nelle vicinanze, conviene proseguire verso il Garden, in modo da evitare qualsiasi altro pericolo inutile-.
Lene, inquieta, fu d'accordo con il commander.
-Andiamo- disse -Voglio allontarmi da questo posto il prima possibile-
Cek riaprì gli occhi, Ruben allentò la presa sulle spade; quella sensazione di disagio si era affievolita, pur senza sparire del tutto. In silenzio, iniziarono a camminare seguendo la viera.
La strada era un groviglio di cespugli, rovi e radici sporgenti; più di una volta i seed si trovarono spaesati, non riconoscendo la strada percorsa all'andata a causa dei buchi lasciati nelle loro menti dalle illusioni.
-Continuo a non comprendere il fascino dell'escursionismo :smt011 - disse Leon, dopo aver superato con un balzo un serie di radici che, ne era convinto, sembrava avessero deciso di fargli lo sgambetto.
-Come sta Drizzt?- chiese Cek, voltandosi verso Aura.
-Sta bene, è solo un po'scosso- rispose la ragazza, la voce titubante. -Lene, manca ancora molto?-
-No, ormai manca poco...-
La viera proseguiva per la strada con una certa sicurezza, mantenendo allo stesso tempo gli occhi vigli su tutto ciò che la circondava.
In lontananza, un corvo gracchiò in maniera orribile. In mezzo al silenzio della foresta, il suono risuonò come un boato, cogliendo di sorpresa il gruppo di seed, che si fermarono di colpo.
- :sgamato: Che succede?-
Lene tremò.
Il gracchiare del corvo era un suono strozzato, quasi un avvertimento di pericolo imminente.
E poi, quando l'eco scomparve del tutto, arrivò la nebbia.
Densa e opaca, iniziò a salire lentamente e ad avanzare verso di loro, come un nemico intangibile pronto ad avvolgerli in un abbraccio mortale.
-Proprio come temevo- Ruben strinse di più le spade, pur consapevole della loro poca utilità contro quella nebbia.
-Quella non è nebbia- Cek ebbe un brivido. -È un concentrato puro sovraccarico di Mystes. Dobbiamo...Lene?-
La viera aveva iniziato ad ansimare alle prime avvisaglie della nebbia, e ora aveva iniziato a tremare.
-Il Mystes... È incandescente... Brucia...-
Cadde in ginocchio, in preda ai brividi, ansimando con sofferenza. Le sue dita raspavano il terreno, in un inutile tentativo per sfogare il suo dolore.
-Lene!- Leon si avvicinò alla viera, cercando di aiutarla.
Per tutta risposta, Lene ringhiò.
-Attento!-
Leon si ritrasse immediatamente all'urlo di Aura, evitando di un soffio il colpo mosso da Lene, che andò a terminare contro il tronco di una quercia. Le dita della viera sembravano artigli, attraversarono la corteccia dell'albero come se fosse burro, frantumando il tronco in migliaia di pezzi.
- :shock: Che diavolo le sta succedendo?- urlò Aura, sconvolta.
-Il mystes...- Cek sussultò -La sua concentrazione così elevata la sta facendo impazzire! Dobbiamo fermarla!-
Gli occhi di Lene sembravano quelli di una bestia assassina. Con un ringhio, si lanciò all'attacco.

Non sareste dovuti venire.
Immagine
Hanno detto di me
Lilin:In verità Cek viene dal futuro :asd: ci puoi dire i numeri del lotto vincenti per domani?? XD
Nataa:Sei riuscito a spiazzare anche lo zio Perseo con la tua apparizione ( :twisted: )
leonida88:orca pupazza sei l'uomo fumetto!!! :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: sei stupefacente!!!
Sabin_mn:Cek, quando fa lo sborone, almeno lo fa con stile
Pip:Tanti auguri, per oggi niente manga e fuori ad ubriacarti :asd:
Master Roxas:Tu mi fai spaventare...Tanto per la cronaca,l'essere immondo(quello che ho quotato sopra XD) ha ragione
Final Night:Dopo Honey & Clover non riuscivo a trovare un anime simile e sono caduto in depressione. QUesto però è quello che cerco.. mi salverà la vita :smt112 Cek, Tu Curi le malattie con gli anime :asd: ?
Hyam:A parte che sei un provocatore comunista e alla peggio anarchico (lol)
Master Roxas:Ma voi ancora a farvi domande su chi è Cek,state? :asd: :asd:
ChocoboMan:Tu, cosa diavolo sei, una specie di manga-postino a domicilio ? :smt104
Nataa:Ci chiedevamo se il Re dei manga sarà presente a questo fumettopoli :-D
Avatar utente
Drizzt Do Urden
Aspirante SeeD
Messaggi: 762
Iscritto il: 18 mar 2007, 22:21
Sesso: M
Località: Garden di Rinoa

Duplice Minaccia

Messaggio da Drizzt Do Urden »

Aura lasciò Drizzt appoggiato al tronco di un albero, poi andò a dare manforte ad i suoi amici.
Leon, Ruben e Cek stavano intanto schivando i colpi di Lene, mentre ragionavano sul da farsi.
Drizzt li osservava, impotente e frustrato.
Gli altri quattro stavano correndo un serio pericolo : Lene era velocissima e loro non volevano ferirla.
Il drow mormorò allora qualche parola, e la sua mano divenne incorporea. La fece penetrare con cautela nella spalla. Le sue dita incontrarono la scheggia…

AARGH

Le immagini sconvolsero la mente di Drizzt, che cercò comunque di estrarre la scheggia. Ancora immagini, ancora dolore. Vide il loro nemico darsi fuoco alle carni, provò il suo dolore. Vide nella sua mente il Garden distrutto, ed i non morti che sciamavano attorno a esso.
Il dolore era troppo, ma occorreva un ultimo sforzo.
E finalmente la scheggia fu fuori dal suo corpo. Drizzt la guardò con disgusto, poi la gettò a terra. Il dolore era svanito, ma lui stava per perdere i sensi. Solo la potenza delle immagini appena viste lo mantenne cosciente.
Provò ad alzarsi per andare ad avvisare i suoi compagni al Garden, ma non poteva abbandonare gli altri quattro…

Drizzt : “…e devo smetterla di fare tutto da solo”.

Si strappò una parte della divisa, evocò Gwen e si incise l’avambraccio con una scimitarra. Scrisse un messaggio d’allarme ed ordinò Gwen di andare al Garden.
Il dolore al braccio fece svanire la foresta. Dove prima c’era un albero, adesso c’era il loro torturatore. Rideva.

Drizzt : Lui è qui! Svelti, dovete ferirla, il dolore la farà tornare in sé!
Cek : Drizzt, è quello che vuole lui!
Ruben : Forse è vero Cek. Ma temo che sia l’unico modo.
Leon : Drizzt, riesci a muoverti?

Il drow provò ad alzarsi, ma non ci riuscì. Aura accorse e castò degli incantesimi di cura. Drizzt non le disse del Garden per non darle ulteriore ansia.
Intanto, il loro folle nemico se la spassava.

----------------------------------------------------------------

Tidusisback udì un rumore alle sue spalle.

Tid : Perseo, allora sei venuto ad darmi una mano!
??? : …
Tid : Perseo?
??? : …
Tid : Perseo?!

Una voce roca e gutturale si fece sentire.

??? : Non sareste dovuti venire.
Immagine

Drizzt&Pip / Vincitore della 5° Sagra di Lindblum!

Immagine

Alexandra Schwarzlight ha scritto:tu sei un caso a parte, sei la trollface scesa in terra.
Avatar utente
Aura
Membro del Garden Club
Messaggi: 796
Iscritto il: 21 mar 2007, 22:45
Sesso: F
Contatta:

Torniamo a casa

Messaggio da Aura »

Il Mystes si era fatto più fitto, gli alberi parevano svanire sempre più, lasciando spiazzi monocromatici qua e là. Il cielo era scuro, oppure era semplicemente un'illusione. La temperatura giocava alzandosi ed abbassandosi a piacimento, mentre il vento gli dava spago divertendosi come non mai.
Lene teneva saldo il suo arco, le frecce nella sua faretra diminuivano a vista d'occhio, benché molte sfiorarono il loro bersaglio ferendolo. Ruben presentava qualche graffio alle guance, così come Leon e Cek. Tutti e tre avevano provato a bloccare la Viera, ma lei conosceva il campo di battaglia e si muoveva con più sicurezza fra gli alberi.
Aura e Drizzt erano in disparte, quest'ultimo con un largo tagli al braccio. Calde gocce viola cadevano fra l'erba ed alla loro vista la Seed si portò una mano al petto. Le costole le facevano male ed ultimamente il dolore era aumentato: la sua decisione di partire in missione si era rivelata controproducente. Ed ora stava solo peggiorando.
Dopo l'ennesimo tentativo di bloccaggio, Cek evocò le sue fiamme che in un istante circondarono la Viera. Il fuoco non sembrò intimorirla ed con un agile salto fu di nuovo libera di attaccare. Leon incrociò la sua spada con il suo arco, scheggiandolo di poco, mentre alle spalle di Lene, Ruben provò a serrarle le braccia.
Niente da fare, Lene era più veloce di loro. Ed ad aumentare i rischi si intrometteva anche il Mystes.

Drizzt: Dovete ferirla! Il dolore è la chiave per vedere la realtà!
Cek: Noi ci stiamo provando, ma non è facile!
Leon: Non dimenticare che conosce la zona meglio di noi. Inoltre la nebbia intralcia la visuale!

Uno scatto e Lene svanì. Anzi, sarebbe più giusto dire che si nascose. Aura si fissò intorno spaventata: una risata strana le si era insinuata nella testa, e sembrava non essere l'unica ad udirla.

Il dolore è la chiave.
Cek: Se lo sento di nuovo giuro che divento matto!
Leon: Chi sei?
Un illusione? La realtà? Sta a voi decidere a cosa credere.
Ruben: Sei un fantasma?
Perché chiedere se la risposta la conoscete già?!

Aura strinse le mani intorno al petto. Le faceva male, terribilmente male. Se il dolore era la chiave, lei sperava che non si sia arrugginita con il tempo. Al suo fianco Drizzt per un attimo sorrise.

Drizzt: Io conosco il tuo nome e so che hai vissuto una grave colpa. Non è così?
Tu hai visto. Loro no. Perciò sarai il primo.

Lene spuntò di lato, il suo arco pronto a colpire la testa del malcapitato. Drizzt spinse via Aura che, intanto, si era rannicchiata su se stessa, mentre lui cercò di appiattirsi contro l'albero come se cercasse una via di fuga. Il rumore del legno contro qualcosa spaventò i presenti, uno schiocco successivo aumentò la tensione, tuttavia quell'arma non trovò mai la sua vittima.
Appoggiato all'albero Drizzt tirò un sospiro, poi con una mano si tenne l'avambraccio ferito. Inginocchiata a terra la Viera guardava quelle tre macchie viola che sporcavano la scena. Un segno rosso sulla sua guancia presentava perfettamente la sagoma di cinque piccole dita. Davanti a lei Aura teneva bassa la mano che poco prima aveva colpito il caposquadra. Tremava leggermente. Ed i suoi respiri si erano fatti più rumorosi.

Aura: Non mi importa che tu sia un fantasma, o un'entità maligna, o quello che ti pare. Togli le tue sporche mani dai miei amici, perché oggi non ti prenderai nessuno di noi. Chiaro?

Il silenzio aleggiò tra i ragazzi, i quali tenevano ancora salde le loro armi fra le mani. Lene si massaggiò la guancia non convinta che la pace sia finalmente tornata, poi si alzò e ripose l'arco. Nonostante le sue mosse erano fredde, i suoi occhi traspettevano il senso di colpa che provava in quel momento.
Cek si avvicinò a Drizzt e lo aiutò ad alzarsi. Ruben si guardò intorno serio, poi rinfoderò le sue spade senza dire una parola. Leon aiutò Aura a rialzarsi, per poi mettersi in attesa di un eventuale ordine o consiglio. Lene abbassò lo sguardo.

Lene: Mi dispiace.
Ruben: Sarebbe capitato a chiunque. Non prenderti al colpa.
Lene: Ma avrei potuto ferire il drow gravemente e...
Cek: Quel che è stato è stato. Ora torniamo a casa e andiamocene da questo posto.
Drizzt: Ed in fretta. Voi non lo sapete, ma ho visto cosa succederà.
Aura: Che cosa vuoi dire?
Drizzt: Vi spiegherò strada facendo. Ora pensiamo ad uscire da qui.
Lene: Il Mystes si sta ritirando... e riesco a sentire la musica del mio villaggio.
Ruben: Guidaci Lene. Torniamo a casa.

Il gruppo prese la strada per l'apparente uscita. La musica si faceva via via più forte, poi si affievolì velocemente ed all'orizzonte un raggio di luna colpì qualcosa di metallo, lanciando un luccichio nella direzione dei SeeD. Speranzosi questi accellerarono il passo trovandosi così di fronte alla meta tanto agognata: il Garden.

-----------------------

Una nube di nebbia prese forma. Tentacoli incorporei si intrecciarono fra loro, gli steli d'erba presero a tremare, ma non per paura, bensì per la curiosità. Una forma umana trasparente seguì il gruppo appena liberato, serpeggiando fra gli alberi e gli arbusti, nascondendosi sotto le foglie secche e mimetizzandosi fra quelle ancora vive. Poi si fermò davanti ad un'immensa struttura che spaziava sul terreno nero. La guardò dall'alto in basso, mentre sei figure salivano un ponte che portava all'interno.
Per quanto la sua consistenza glielo permettesse, i suoi occhi vitrei disegnarono un'espressione triste.

Forse oggi non potrò operare, ma la mezzanotte arriverà presto. E per quell'ora oggi non sarà più il presente, bensì il passato.
Non voglio che la storia si ripeta. Il dolore fa male ed è la chiave per vivere la realtà che io non desidero.
Voi, qui, non sareste mai dovuti venire.


-----------------------

Missione conclusa
Avatar utente
Pip :>
BANNATO! è.é
Messaggi: 3660
Iscritto il: 24 ott 2006, 22:38
Sesso: M
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Pip :> »

Missione: "Salvate il soldato Hames"

Partecipanti: SeeD Commander Pip (CS), SeeD Lenne, SeeD Cek, ???.
Regole: perchè, ci sono regole in questa foresta?
Obiettivo: ???
Varcata la soglia, gli sportelloni del Garden si richiusero, lasciandoli soli in mezzo alla foresta.

Pip: Mettiamo la parola fine a questa storia.
L'area era finalmente libera dal Mystes. La squadra si guardò intorno, finalmente riuscendo a mettere a fuoco chiaramente la foresta e la sua vegetazione che, seppur fitta, risultava ormai riconoscibile. Dopo un ultimo sguardo al Garden, il gruppo cominciò il proprio cammino. Il radar segnava una grandissima concentrazione di Mystes nei pressi di un lago visibile ad occhio nudo dal terrazzo del Garden, che fosse lì il covo di Hames? Un paio d'ore di cammino e ogni dubbio sarebbe stato risolto.
L'atmosfera, però, era visibilmente tesa.
-A cosa pensate ragazzi?- chiese Pip, rompendo un lungo silenzio.
-Che questa missione sembra un pò un salto nel buio- rispose Cek pensieroso.
-Noti anche tu che, questa volta, stiamo rischiando più del solito eh?- disse Pip confermando le parole di Cek.
-Non so se sia la missione più pericolosa che abbiamo compiuto- continuò Cek -è di sicuro quella con meno certezze di partenza, ma dopotutto da questa vicenda non mi sarei aspettato altro-
-E' stata una bella avventura, dai- sorrise Pip.
-Non è ancora finita- sentenziò Lenne senza guardarlo.
-E tu a cosa pensi?-
-Una missione è una missione e noi siamo professionisti, quindi cerchiamo di concludere in fretta la faccenda- concluse Lenne.
La strada era per il momento tranquilla. Se c'era una cosa che avevano potuto notare in generale, era che non sembravano esserci mostri in quella foresta. Un bel colpo di fortuna: ci mancavano solo esseri sconosciuti da affrontare e poi avrebbero davvero fatto bingo. I tre si fermarono solo per bere un sorso d'acqua e riposare un attimo le gambe, gli alti alberi li riparavano dal sole cocente ed infatti il cammino fu quasi piacevole. Ancora non c'era traccia di Mystes se non una striscia nel cielo che stava venendo assorbita, segno che il territorio adiacente al Garden era stato del tutto "bonificato". Per il momento i cristalli sembravano reggere, anche se la quantità presente nella foresta era decisamente troppa anche per la loro grande potenza.
Il gruppo arrivò su una pianura, trovandosi il lago che avevano individuato come punto d'incontro a circa un chilometro di distanza. Si era detto che non c'era più traccia di Mystes? Sopra il lago la quantità era talmente importante che la nebbia aveva oscurato tutto.
-Beh, beh- iniziò Cek -questa si che è una bella concentrazione di Mystes-
-E noi ci dovremmo far trasportare da tutto quel Mystes per arrivare a Hames?- disse Lenne dubbiosa.
-Perchè- si chiese Pip ad alta voce -la cosa non mi convince per niente? :roll: -
-Forse perchè il nostro fisico potrebbe non reggere così tanto Mystes, ad esempio- iniziò Cek -oppure perchè non sappiamo a cosa andremo incon-
-Ok, basta, abbiamo capito!- lo interruppe Pip, che non voleva sentire la fine di quella frase.
-Come lo raggiungiamo?- chiese Lenne.
-Intanto guardate là- rispose Cek indicando un punto adiacente al lago -il Mystes sembra uscire da una grotta-
-Probabile che sia lì l'accesso al mondo di Hames- ipotizzò Pip.
-Non resta che andarci dentro e tentare la sorte- rispose decisa Lenne.
-E allora andiamo- concluse Pip avviandosi -e incrociamo le dita-
Lenne
Guerriero
Messaggi: 542
Iscritto il: 13 mag 2006, 18:02
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Lenne »

Raggiungere la grotta richiese circa una decina di minuti; man mano che ci si avvicinava il Mystes si faceva sempre più denso e, arrivati all’ingresso della caverna, sembrava di essere davanti ad una muraglia impenetrabile.
«Speriamo soltanto di non essere soggetti ad allucinazioni» disse Pip, prima di attraversare con passo sicuro la nebbia.
Senza esitare io e Cek lo seguimmo. Una volta dentro la prima cosa che notammo fu l’assenza quasi totale di Mystes.
«Hames ha capito che siamo qui e ci sta facilitando le cose, anche se non si fida completamente. Sono certo che non esiterebbe a farci impazzire se dovessimo fare qualche passo falso» considerò Cek guardandosi attorno.
«Non è molto rassicurante» risposi scambiando una rapida occhiata con lui.
«No, non lo è per niente».
«Forza proseguiamo» intervenne Pip. «Dobbiamo trovarlo al più pesto».
La grotta si stendeva per chissà quanti metri in rettilineo; avanzammo nel più assoluto silenzio, prestando attenzione anche al più piccolo rumore.
«Pip voglio chiederti una cosa» sussurrai ad un certo punto. Il Commander mi guardò, aspettando che continuassi. «Uccidere una persona che ti è cara affinché non diventi un pericolo per gli altri. Non ucciderla perché non ne sei in grado, sapendo tuttavia che sarà in futuro una minaccia. Tu che cosa faresti?»
Il giovane mi fissò sorpreso per qualche istante ma, prima che potesse dire qualcosa, scossi la testa. «Lascia perdere, dimenticati quello che ho detto».
Ad un certo punto una luce in lontananza ci fece capire che l’uscita era prossima: stavamo finalmente raggiungendo la meta.
«Ma cosa…?» disse Cek non appena raggiungemmo l’esterno.
Davanti ai nostri occhi si stendeva un piccolo borgo: la via principale, quella dove ci trovavamo, era immersa nel pigro traffico di un giorno di paese, tra botteghe di artigiani e bancarelle di commercianti, in mezzo a uomini e donne indaffarati nei loro compiti, tra voci, richiami e saluti.
Seppur guardinghi proseguimmo per il villaggio, guardandoci continuamente attorno nonostante le preoccupazioni. Tutto lì offriva uno spettacolo affascinante con i suoi colori, profumi e abitanti indaffarati. Le case erano ammassate l’una contro l’altra, a prima vista senza una logica disposizione urbanistica; da alcuni tetti cominciavano a levarsi sottili fili di fumo, il che lasciava intendere che molti stavano rientrando nelle proprie abitazioni.
La maggior parte delle finestre rimaneva tuttavia con le imposte chiuse.
Uomini, donne e bambini andavano e venivano senza fermarsi un attimo, ognuno immerso nelle proprie mansioni. Poco più in là si poteva udire chiaramente il ritmico martellare senza sosta del fabbro contro l’incudine.
Nonostante fossimo chiaramente diversi da tutti lì attorno, nessuno pareva curarsi di noi; non uno sguardo, non una parola. Niente di niente.
«Ehi!» esclamò Pip, scostandosi con un balzo per evitare due ragazzini.
Quelli non parvero nemmeno farvi caso.
«Un ricordo» mormorai senza smettere di osservare la situazione. «Non può che essere questo».
Quasi a conferma delle mie parole, la porta di una casa si aprì e ne uscirono, ridendo e scherzando, due ragazzi; per quanto fossero giovani, impossibile non riconoscerli.
Si trattava di Hames e Jake.
«La vostra compagna ha ragione» una voce profonda si levò nell’aria. «Questi sono miei ricordi, l’unica parte di me che ancora posso considerare umana».
La figura incappucciata di Hames si materializzò di fronte a noi: in mano stringeva un mazzo di carte, che tese verso di noi.
«Ci siamo già prestati fin troppo a questo giochetto» disse Pip. «Non pescheremo più alcuna carta inutile».
Non potevo scorgerne il volto ma avevo la strana sensazione che Hames stesse sorridendo. «Può essere la carta più inutile o la più potente dell’intero mazzo…» rispose. «Dipende a quale gioco stai giocando».
«Non siamo qui per giocare, Hames».
«E allora cosa siete venuti a fare? Volete lenire il mio dolore con le parole?» disse lui con voce più dura. «Non c’è niente che possiate fare per la morte di mio fratello».
«Noi no, ma tu sì» replicai avanzando di un passo. «E’ inutile continuare a guardare al passato. Sei caduto, devi trovare la forza di rialzarti».
«Come puoi condannare alla sofferenza chi vive in questo luogo per una colpa non sua?» continuò Cek.
«Loro devono capire…»
«No, Hames. Sei tu che devi capire: non c’è niente che tu possa fare per Jake. E ciò che hai fatto fino ad ora è sicuramente l’ultima cosa che avrebbe voluto».
«Come potete sapere cosa vuole o non vuole?» ringhiò l’incappucciato. «Io lo sento, sento la sua voce…»
«E’ il tuo desiderio di averlo ancora con te, nient’altro. Lui non c’è più, devi imparare ad accettarlo» intervenne Pip.
L’uomo rimase per qualche secondo senza parole.
Guardai Cek: a detta di Perseo, dovevamo approfittare di un momento propizio per agire e quello sicuramente lo era.
Cosa avremmo dovuto fare?
Immagine

Ti ricordi? È proprio lì che siamo diventati amici.
Perché noi siamo amici, vero?

Quando talor frattanto / forse sebben così / Giammai piuttosto
alquanto / come perché bensì; / Ecco repente altronde / Quasi
eziando perciò / anzi altresì laonde / purtroppo invan però /
Ma se per fin mediante / quantunque attesoché / Ahi! Sempre
nonostante / Conciossiacosacché!


X X X

Avatar utente
Cek
SeeD
Messaggi: 1305
Iscritto il: 20 apr 2006, 21:32
Località: Ore no kokoro no ryouiki... e dall'istituto Mahora bazzico nel topic Edicola

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Cek »

Cosa avrebbero dovuto fare?
Cek percepì lo sguardo di Lenne: a detta di Perseo, dovevano approfittare di un momento propizio per agire e quello sicuramente lo era.
A detta di Perseo...Perseo...
Immerso nei suoi pensieri, subito dopo una discussione con Ruben e considerando la personalità sfuggente e distaccata, la sua capacità di percepire il calore aveva clamorosamente fatto fiasco nel rilevare la presenza di Perseo, quando si era avvicinato. Ma ora, immerso in una nube di mystes, e ben conscio dei pericoli illusori che certamente avrebbe dovuto affrontare insieme a Pip e Lenne, non poteva permettersi di tenere la guardia bassa: le sue capacità funzionavano a pieno regime, e sebbene non fosse ancora in grado di distinguere completamente la realtà dall'illusione, riusciva a percepire chiaramente che di fronte a lui non si trovava nessuno.
Quella che avevano davanti era soltanto un'altra illusione.
Se avessero cercato di attaccarlo in quel momento, non avrebbero fatto altro che decretare la loro fine con le loro stesse mani.
Fu per questo motivo che Cek scosse lentamente il capo, a risposta dello sguardo di Lenne.
Pip dava loro le spalle; concentrato com'era a convincere Hames, non si accorse del loro scambio di sguardi.
-Hames, devi guardare in faccia la realtà. Il dolore che hai provato per la morte di Jake è stato immenso, ma tormentare te stesso e condannare chi si trova qui non lo riporterà indietro...-
Hames tacque.
In quel suo silenzio, poco alla volta i suoni del ricordo che li circondava iniziarono ad affievolirsi, ovattati. Per un attimo, Cek ebbe l'impressione di avere le orecchie piene di cotone; si guardò attorno, e a giudicare dallo sconcerto di Lenne e Pip capì che non era solo una sua sensazione.
Poi, anche le persone stesse iniziarono a muoversi a rallentatore, fino a fermarsi.
La figura davanti ai seed iniziò a perdere consistenza fino a sparire del tutto...
-Grandioso- esclamò Lenne -E ora dov'è andato?-
-Jake...-
Una voce, in lontananza...
-Jake...-
Hames uscì infine dal suo silenzio, sospirando il nome del fratello.
I seed si mossero rapidi in direzione della voce, che continuava a ripetere quel nome, sicuri che li avrebbe condotti dal proprietario.
-Jake...-
Trovarono Hames in ginocchio davanti all'ingresso di una casa; guardava il mazzo di carte per terra di fronte a lui, sembrava che non esistesse nient'altro. Non alzò lo sguardo nemmeno quando arrivarono i seed.
-Jake...dimmi che cosa devo fare...-
Iniziò a mischiare il mazzo, in un movimento lento, quasi meccanico.
Prima che potessero fare qualcosa per fermarlo, Hames pescò una carta.
-Jake...è questo...quello che vuoi che faccia?- disse, fissando la carta pescata.
Poi, una voce, una voce completamente diversa da quella sentita finora, risuonò nell'aria, e non c'era alcun dubbio, Pip, Lenne e Cek la sentirono provenire dal mazzo di carte stesso.
-Sì, fratello mio...Uccidi i seed-.
Hames si rialzò, barcollando, una espressione quasi di estasi gli attraversava il volto, nei suoi occhi c'era una luce di disperata follia, come di chi immerso per anni nelle tenebre vedesse la luce del sole di fronte a sè.
-Che diavolo sta succedendo?!- esclamò Pip di fronte all'improvvisa reazione di Hames.
-Aveva ragione Perseo- disse Lenne, sguainando la spada -Mi spiace Pip, se non lo eliminiamo non ne usciremo vivi da qui-.
Il caposquadra strinse i pugni dalla rabbia. Cek lo sentì imprecare tra i denti, sconfortato dall'attuale piega che avevano preso gli eventi. Eppure il commander sapeva di non avere alternative.
-Pip, maledizione, non c'è altra scelta!-
Hames iniziò ad avanzare verso di loro, perso nella sua follia, mentre il mondo attorno a loro andava a pezzi: le case si incendiarono, trasformandosi in rovine fumanti, gli uomini e le donne si rinsecchirono, perdendo pelle e capelli fino a diventare scheletri ghignanti; un odore pestilenziale si diffondeva nell'aria, mentre il cielo si tingeva di rosso, il sole sostituito da un teschio nero che colava sangue.
Soltanto il mazzo di carte era rimasto al suo posto, un elemento che quasi rovinava la scena di morte e desolazione creata da Hames nel tentativo di farli impazzire.
-Avanti Hames-
La voce di prima divenne più forte. -È il tuo momento. È questo che voglio. Loro devono capire il tuo, il nostro dolore-.
La realtà colpì i seed come una doccia gelata.
-Abbiamo sbagliato tutto- disse Cek, mettendosi in posizione di guardia -Non è Hames la vera minaccia...è Jake-
-È Il rancore- disse Lenne, sconvolta dalla rivelazione - Il rancore di Jake per la propria morte sta ossessionando il fratello senza dargli pace...-
-Se è così...- concluse Pip, con un filo di speranza che avvolgeva la sua voce -Se è così, allora possiamo ancora salvarlo!-
Immagine
Hanno detto di me
Lilin:In verità Cek viene dal futuro :asd: ci puoi dire i numeri del lotto vincenti per domani?? XD
Nataa:Sei riuscito a spiazzare anche lo zio Perseo con la tua apparizione ( :twisted: )
leonida88:orca pupazza sei l'uomo fumetto!!! :shock: :shock: :shock: :shock: :shock: sei stupefacente!!!
Sabin_mn:Cek, quando fa lo sborone, almeno lo fa con stile
Pip:Tanti auguri, per oggi niente manga e fuori ad ubriacarti :asd:
Master Roxas:Tu mi fai spaventare...Tanto per la cronaca,l'essere immondo(quello che ho quotato sopra XD) ha ragione
Final Night:Dopo Honey & Clover non riuscivo a trovare un anime simile e sono caduto in depressione. QUesto però è quello che cerco.. mi salverà la vita :smt112 Cek, Tu Curi le malattie con gli anime :asd: ?
Hyam:A parte che sei un provocatore comunista e alla peggio anarchico (lol)
Master Roxas:Ma voi ancora a farvi domande su chi è Cek,state? :asd: :asd:
ChocoboMan:Tu, cosa diavolo sei, una specie di manga-postino a domicilio ? :smt104
Nataa:Ci chiedevamo se il Re dei manga sarà presente a questo fumettopoli :-D
Avatar utente
Pip :>
BANNATO! è.é
Messaggi: 3660
Iscritto il: 24 ott 2006, 22:38
Sesso: M
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Pip :> »

Il volto del SeeD Commander bruciava di una nuova determinazione, intravedendo una possibilità di salvare Hames. Il fratello, Jake, non era solo una voce interiore del loro avversario, era un'entità con una vita propria, trovava fondamento nel rancore ed era questo che lo teneva ancora legato al mondo dei vivi, rendere schiavo il fratello del suo volere era il suo modo di vendicarsi per la morte.
-Che vicenda triste...- disse Cek, scuotendo lievemente la testa -due fratelli non dovrebbero finire ad odiarsi in questo modo-
-Qualunque sia il loro rapporto- rispose Lenne estraendo Jugan e Ryusei -ora sappiamo cosa fare-
-Abbiamo la possibilità di salvare una vita, ragazzi- concluse Pip, guardando Nilmë, il Gunblade donatogli da Drizzt -non facciamocela sfuggire-
Il mondo era totalmente cambiato, sembrava quasi surreale. E angosciante. Il riflesso del tormento di Hames?
-Non avete scampo...- disse Hames, la voce da esaltato che tuonava -ogni carta che girerò sarà per voi un passo in più verso l'eternità della morte-
A quelle parole, Pip e Lenne scattarono, armi alla mano, mentre Cek faceva partire una spirale di fuoco diretta verso il nemico. Dovevano cercare di fermarlo prima che girasse un'altra carta, dovevano fare in modo che nessuna illusione potesse avverarsi!
Lingue di fuoco avvolsero Hames prima che Lenne e Pip lo raggiunsero; ed il mondo parve fermarsi.
-Cosa...- si fermò Pip -cosa sta succedendo?-
-Il mondo sta cambiando!- urlò Lenne -siamo nella fores...-
-AAAAAAAAAH!!!-
I due SeeD si voltarono, Cek era per terra che si teneva il collo. Si precipitarono da lui, non riusciva a respirare, mentre una carta cadeva lentemente vicino a lui.
-La prossima volta non sarò così buono- la voce di Hames era diventata fredda -solo per darvi un assaggio di quello che farò-
Sulla carta, l'immagine di Cek che moriva strozzato. Subito Lenne lanciò un Fire, incenerendo la carta: e Cek tornò ad assaporare aria fresca.
-Come stai?- disse Pip inginocchiandosi -riesci a respirare adesso?-
Il ragazzo faceva ampi respiri. -Si...- disse -ora va meglio-
-Questa storia non sarà facile- continuò Lenne, allungandogli una mano per aiutarlo a rialzarsi -è un avversario potente, e gioca in casa-
-Dobbiamo privarlo di quel mazzo- disse Pip -è questa la priorità-
Intanto, il mondo era cambiato ancora. In quel momento si trovavano in una stanza enorme, spoglia, alla cui fine cominciava una scala. I SeeD si guardarono in giro, non c'erano uscite, l'unica possibilità era passare dalla scala. I tre si avvicinarono, circospetti. Ma una grata, non appena si furono avvicinati a sufficienza, bloccò il passaggio.
-Che succede adesso?- esclamò Lenne, le armi già in pugno.
-Non ne ho idea...- Cek si guardava intorno -ma sicuramente niente di buono-
-Un'altra carta?- tentò Pip.
-Potrebbe succedere qualunque cosa- affermò Lenne.
-E infatti, guardate là in alto- indicò Cek -una carta, avvolta da una barriera di energia-
La carta fluttuava in aria, apparentemente irraggiungibile. Sfortunatamente, non si poteva nemmeno vedere quale fosse l'immagine raffigurata.
-Non si riesce a vedere niente- disse Pip.
-Forse non ce n'è bisogno- rispose Cek.
Una grande porta apparve in mezzo alla sala. Lentamente si aprì. E fece la sua apparizione un mostro avvolto da fuoco e fiamme, anche piuttosto grosso.
-OH MIO DIO- esclamò Pip, guardando dal basso verso l'alto il mostro.
-Fuoco e fiamme...- disse a bassa voce Cek -mi piace :twisted: -
Un ruggito del mostro costrinse i SeeD a fare forza sulle gambe per non venir sbalzati via. Poi, partì alla carica.
I SeeD si separarono, ognuno da una parte diversa. Lenne verso sinistra, Pip verso destra e Cek incontro al mostro, essendo quello più avvantaggiato in questo scontro. L'essere menò un fendente orizzontale: Lenne si abbassò, Cek saltò e Pip era troppo vicino all'essere per rischiare di venire colpito. Tentò un fendente, colpendo il mostro, che per tutta risposta girò la testa: dalla sua bocca esplose una palla di fuoco, che Pip cercò di arginare castando velocemente uno Shell sul Gunblade e ponendolo di fronte a sè. Venne sbalzato verso il muro, un pò sbruciacchiato, ma ancora in forze.
-Tutto bene là?- urlò Cek.
-Si...- rispose Pip, rialzandosi -un pò abbrustolito ma niente di che! Forza!-
Il combattimento ricominciò. Lenne sparò un Blizzaga, che colpì in pieno il mostro, stordendolo per un attimo. Pip le ando dietro, insieme alla SeeD tempestarono il nemico di magie di ghiaccio, il mostro non poteva fare altro che subire finchè non esplose di rabbia. Cek si parò davanti: attirando le fiamme a sè, assorbì l'intero attacco. Veloci come due fulmini, Pip e Lenne aggirarono l'amico e si lanciarono all'attacco, la SeeD aveva ripreso a lanciare magie di elemento ghiaccio mentre Pip aveva evocato Leviathan. L'Eidolon attaccò più volte il mostro, mentre Cek lo aggirava. Terminato l'attacco, Pip e Lenne lo provocarono: il mostro compì un balzo, ma entrambi i SeeD lo schivarono. Stavano cercando di confonderlo, pungendolo da punti sempre diversi.
-Dobbiamo arrivare a quella carta!- esclamò Lenne.
-Merda- imprecò Cek -è troppo lontana-
-Ci posso arrivare, ma dovete tenermelo impegnato- disse Pip -Fenice mi aiuterà-
-Fai in fretta- urlò Lenne, schivando una fiammata.
-Ricevuto!-
Lingue di fuoco ormai avvolgevano la stanza. Cek evocò un muro di fuoco, che attirò l'attenzione del mostro. Intanto, Lenne lo aggirava, infliggendogli due colpi ad una zampa che lo fecero inginocchiare, ringhiando di rabbia.
-Fenice-
Dal muro di fiamme di Cek uscì in un turbinio di fuoco Fenice, con Pip sulla sua groppa. Il SeeD Commander volava, volava, volava...e quando fu abbastanza vicino, prima che il mostro potesse reagire, il possente Eidolon tirò una zampata allo scudo che avvolgeva la carta, frantumandola. Essa cadde, fiamme purificatrici la avvolsero incenerendola. E il mostrò perì con lei.
I SeeD si riunirono, stanchi ma ancora vivi.
-Complimenti- disse una voce, con un'intonazione malsana -ma ho appena cominciato-
-Come se non lo sapessimo- commentò amaro Cek.
-Forza, rimettiamoci in sesto e proseguiamo- propose Lenne -lo staneremo-
Si medicarono quel poco che avevano subito, per poi dirigersi verso le scale. Cek guidava il gruppo.
-Lenne, riguardo a quello che mi hai chiesto prima...- disse Pip all'amica -purtroppo, non so risponderti. Dovrei trovarmici. Credo che dipenda da persona a persona. La scelta più logica sai anche tu quale sarebbe, ma il cuore spesso ti dice di seguire altre vie, alle volte è in disaccordo. Prendi me: non era forse più facile partire in missione per cercare di uccidere Hames piuttosto che per salvarlo? Eppure, non posso pensare di uscire da qui con la sua vita sulla coscienza. Di una cosa sono certo: la morte è l'ultima sponda, l'ultima-
-...forza, andiamo- tagliò corto Lenne.
Stavano per cominciare a percorrere la scala. Al piano superiore, una nuova sfida li aspettava.
Lenne
Guerriero
Messaggi: 542
Iscritto il: 13 mag 2006, 18:02
Località: Garden di Rinoa

Re: Missioni Garden [solo iscritti]

Messaggio da Lenne »

Gradino dopo gradino avvertimmo la temperatura abbassarsi gradualmente...
Dove saremmo finiti quella volta?
La risposta non tardò a presentarsi davanti ai nostri occhi: un paesaggio sconfinato riempì il nostro campo visivo; un cielo che racchiudeva in sè qualsiasi tonalità d'azzurro si specchiava nella placida distesa d'acqua e qualche albero faceva capolino qua e là.
Una vista da togliere il fiato... non fosse stato per il fatto che poteva racchiudere ogni sorta di pericolo.
- Occhi aperti ragazzi - ammonì Pip stringendo più forte l'elsa di Nilmë. - Qui i guai possono giungere da qualsiasi direzione -
Avanzammo guardinghi, le orecchie pronte a percepire anche il minimo rumore.
- Questo silenzio non mi piace - disse Cek. - Cosa sta architettando quel pazzo? -
Stavo per rispondere quando sentii qualcosa afferrarmi la caviglia e strattonare con forza: caddi rovinosamente a terra, senza riuscire a trattenere un grido di sorpresa.
I due ragazzi, voltatisi, non persero tempo.
La lama di Pip calò fulminea, tranciando la cosa, qualunque fosse, che mi stava bloccando.
- Non loro - imprecai, guardando la mano rinsecchita aprirsi lentamente e mollare la presa.
- Li abbiamo già affrontati, non saranno un problema - replicò il Commander.
- Già, ma se questa volta non troviamo la carta dubito ne usciremo vivi - rese noto Cek, osservando con attenzione i non-morti che, silenziosi, si erano levati dal terreno per dirigersi verso di noi.
Quella volta non potevamo separarci: erano troppi e ovunque. Se solo uno di noi fosse stato circondato, niente avrebbe potuto salvarlo.
Con i muscoli tesi lasciammo che i nemici accorciassero ancora un pò le distanze.
Un rapido sguardo d'intesa.
Scattammo all'unisono.
Castai un Protega su tutti noi, mentre Pip si lanciava all'assalto e Cek lo seguiva a ruota; una fiammata da parte di quest'ultimo ridusse in cenere tre non-morti e un fendente orizzontale del Commander aiutò ad aprire un varco in quella massa di carne morta.
Quanto bastava perchè potessimo uscire dal cerchio nel quale volevano chiuderci.
- La carta, maledizione - disse Pip. - Voi... -
- E' laggiù - lo anticipai indicando il tronco di un albero, esattamente al centro del "piccolo" gruppo di avversari.
- Magnifico - borbottò lui.
Cek tentò ciò che probabilmente stava passando nella mente di tutti e tre: una Deflagrazione partì dai suoi palmi aperti, cancellando letteralmente i nemici sulla sua strada ma infrangendosi proprio sul bersaglio.
Illusi, speravate di cavarvela con così poco? La voce di Hames echeggiò sinistramente nello spazio aperto. Solo le vostre lame potranno penetrare la barriera... se mai riuscirete a raggiungerla.
- Per te questo è altro - rispose ironico il giovane.
- Non ci ha aiutato senza un motivo: evidentemente ha altro in serbo per noi - mormorai, cercando di valutare la situazione e capire come potessimo agire.
- Un passo alla volta: prima loro - disse Pip. - Non ci rimane altra scelta se non quella di gettarci nella mischia -
A quelle parole seguì un ennesimo assalto verso i non-morti.
Fendenti, schivate, ancora fendenti...
Ognuno copriva le spalle all'altro, in una sequenza continua e interminabile.
Un improvviso bruciore alla gamba sinistra mi portò a piegarmi sulle ginocchia e contemporaneamente qualcosa cadde tintinnando sul terreno: con un lampo di comprensione negli occhi raccolsi Koori.
Da quella posizione mi era impossibile colpire la carta. Tuttavia...
Un Idroga castato con prontezza fece per un attimo tabula rasa attorno al giovane responsabile dello Zoolab, che assieme a Pip mi stava facendo da scudo, spingendo indietro gli zombie.
- Cek! - lo chiamai, lanciandogli nel contempo il pugnale.
Lui intese immediatamente e, afferrata l'arma al volo, la scagliò con forza in direzione della carta. Colpita in pieno centro questa si dissolse e con lei i nemici.
- Ci è mancato davvero poco - sospirai, fermando rapidamente l'emorragia.
Un ringhio sordo alle nostre spalle ci fece gelare il sangue nelle vene.
- No - disse Pip voltandosi. - Ditemi che non è vero -
La creatura lanciò il suo ruggito di sfida, che si ripercosse per qualche istante nel vuoto.
- Non ce la faremo mai - aggiunsi, rialzandomi e fissando a mia volta il mostro.
La carta era "incastonata" nella parte circolare dell'armatura che stava esattamente sopra il cuore. La stazza dell'avversario e, soprattutto, l'arma che stringeva in pugno non lasciava adito a dubbi: da quello scontro non saremmo usciti vivi.
La bestia attaccò, rivelandosi più veloce di quanto potesse sembrare a prima vista; roteò la pesante arma sopra la testa e l'abbattè con forza nell'esatto punto in cui eravamo noi prima.
Riprendendoci in fretta dalla schivata, tentammo la strategia usata contro il primo avversario: l'attacco da tre direzioni diverse.
Cek e Pip rispettivamente a destra e sinistra, io al centro.
La creatura non prestò la benchè minima attenzione a me, preferendo invece gli altri due SeeD; con un ennesimo ruggito mosse qualche passo, anzi falcata, verso il Commander.
Era quello che speravamo.
Un rapido Blizzara congelò il velo d'acqua sotto i suoi piedi. Colto di sorpresa e ormai nel pieno dello slancio, il mostro scivolò irrimediabilmente sul ghiaccio.
Se speravamo però in un vantaggio, dovremmo presto ricrederci: la bestia perse l'equilibrio ma non cadde e, dopo una veloce ripresa, fu in grado di colpire Pip al fianco col piatto della lama.
Questi gridò di dolore. Se non aveva qualche costola spezzata, poco ci mancava.
- HAMES! - urlò Cek. - Sei solo capace di stare dietro le quinte?! Mostrati e affrontaci direttamente! -
Attimi di silenzio. Persino il nemico si era immobilizzato.
Poi, senza nemmeno un rumore, lo vedemmo dissolversi lentamente.
Giocare al gatto col topo è divertente... Ma non posso negare che alla lunga ci si annoia.
La figura dell'uomo si materializzò, stavolta per davvero, davanti a noi.
Speravo di condurvi alla pazzia, ma a quanto pare vi ho sottovalutato. Molto bene...
Immagine

Ti ricordi? È proprio lì che siamo diventati amici.
Perché noi siamo amici, vero?

Quando talor frattanto / forse sebben così / Giammai piuttosto
alquanto / come perché bensì; / Ecco repente altronde / Quasi
eziando perciò / anzi altresì laonde / purtroppo invan però /
Ma se per fin mediante / quantunque attesoché / Ahi! Sempre
nonostante / Conciossiacosacché!


X X X

Bloccato

Torna a “Archivio”